Vademecum 2012.pdf - GenerazionePiu

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Claudio Franscella già segretario cantonale GenerazionePiù La solidarietà intergenerazionale Nell’anno Europeo dell’Invecchiamento attivo e del- l’Intergenerazionalità , mi è sembrato opportuno pro- porvi qualche breve riflessione sul tema della solidarietà intergenerazionale, tratta da uno studio pubblicato dal Fondo nazionale Svizzero. “Frequentemente capita di sentire che gli anziani sono un peso per la nostra società. Uno studio invece dimostra che in realtà la solidarietà intergenerazionale è piuttosto alta. L’invecchiamento della società non significa necessariamente un fardello maggiore sulle spalle dei giovani. In effetti questo studio rimette in questione l’esistenza di un conflitto tra le generazioni: i rapporti tra i giovani e anziani sono ben più forti e solidali di quanto si possa pensare. 17
Il rapporto tra le generazioni del Fondo nazionale Sviz- zero dice che è sbagliato credere che bisogna au- mentare il tasso di natalità per assicurare a lungo termine la stabilità della popolazione, in particolare per quanto riguarda le assicurazioni sociali. Maggiori nascite significano anche maggiori oneri sociali per la popolazione attiva, che oltre a doversi occupare degli anziani, dovrà sovvenire ai bisogni dei bambini e dei giovani. Pensare poi che ai giovani mancherà ciò che è stato dato agli anziani è un ragionamento che non tiene conto della complessità dei rapporti sociali. Spesso si dimentica infatti che, siccome gli anziani hanno bisogno di cure mediche, creano posti di lavoro e salari per i giovani. Per stilare un bilancio generazionale non basta quindi calcolare semplicemente la differenza tra ciò che una generazione paga allo stato (tasse, premi, …) e ciò che riceve (pensione, assegni, spese per la salute,…). Bisogna considerare anche gli scambi intergenerazionali privati, quelli che non si vedono ma hanno un peso importante per la società. La solidarietà tra le generazioni è- sostengono i ricercatori- evidente in particolare nel settore della cura e dell’assistenza medica: solo un quinto delle persone di 18
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