Vademecum 2012.pdf - GenerazionePiu
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zioni che devono apprendere dal passato, in particolare<br />
dalle “cose buone” del passato. Nonostante tutti i van-<br />
taggi che le nuove tecnologie hanno apportato, vi sono<br />
purtroppo anche e diversi aspetti negativi. Il contatto<br />
“vero” e interpersonale ha lasciato il posto ad uno “vir-<br />
tuale”, che rischia di isolare, di essere lontano e fittizio.<br />
Pensiamo ad un bambino che si diverte con una palla o<br />
un pezzo di legno, anziché rinchiudersi in camera con il vi-<br />
deogioco “ultimo modello”. A volte le cose più semplici<br />
sono quelle più belle. E credo che questo sia un chiaro<br />
insegnamento che possono dare soprattutto i più giovani<br />
e i più anziani; che ritrovano nella semplicità e nelle relazioni<br />
con gli altri la vera gioia ed i veri valori. Poi ci sono i<br />
giovani che possono insegnare la “parte buona” delle<br />
nuove tecnologie, che permettono di restare in contatto,<br />
scambiarsi foto e memorie piacevoli, comunicare con facilità<br />
in caso di bisogno. I giovani possono però anche insegnare<br />
una serie di valori, legati per esempio alla<br />
tolleranza, all’uguaglianza - magari tra uomo e donna -<br />
che spesso in passato erano percepiti e vissuti in un altro<br />
modo. Naturalmente non si può generalizzare a tutti e trovare<br />
una ricetta predefinita. Quello che conta però, è<br />
collaborare e comunicare, nell’ambito sociale e lavorativo,<br />
perché solo così si può migliorare, apprendere gli uni<br />
dagli altri, valorizzando tutte le componenti della società.<br />
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