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<strong>www</strong>.<strong>trentinocultura</strong>.<strong>net</strong><br />
PROGETTOGRANDE<br />
1914 1918
Provincia autonoma di Trento<br />
Assessorato alla Cultura
Provincia autonoma di Trento<br />
Assessorato alla Cultura<br />
<strong>www</strong>.<strong>trentinocultura</strong>.<strong>net</strong>
Ci sono due modi di leggere le pa-<br />
gine che seguono e che si pre-<br />
sentano come la fotografia della<br />
cultura in Trentino. Meglio: la fotografia<br />
della cultura così come è interpretata dalla<br />
Provincia autonoma di Trento. Ci si potreb-<br />
be limitare all’elenco delle pur tante inizia-<br />
tive e dei pur importanti progetti – a partire<br />
da quello sulla Memoria, ambizioso tenta-<br />
tivo di restituire alla storia di tutti le mille<br />
vicende di ciascuno – che confermano co-<br />
munque il Trentino come terra nella quale<br />
la cultura ha una centralità decisiva.<br />
Ma si può anche, ed è l’invito che faccio,<br />
guardare a questo fitto reticolo di attività<br />
attraverso i volti delle persone che li inter-<br />
pretano e li fanno vivere. Ecco, quando la<br />
cultura è cosa viva – e lo è sempre quan-<br />
do sono le persone a riempire di contenuti<br />
le mostre, i musei, restauri, i progetti, la<br />
valorizzazione e la conservazione dei beni<br />
artistici - allora davvero si capisce perché<br />
abbiamo indicato la cultura quale fattore<br />
strategico e fondamentale per la crescita<br />
e l’evoluzione della società trentina.<br />
In questa fotografia – che speriamo riusci-<br />
ta bene, se è vero che in Trentino “la cultu-<br />
ra gioca in casa” - noi vorremmo fossero<br />
in molti a riconoscersi. Perché dove c’è<br />
cultura si sono rispetto e tolleranza, cre-<br />
scita e consapevolezza, conoscenza ed<br />
incontro. Tutte cose delle quali non pos-<br />
siamo fare a meno.<br />
Margherita Cogo<br />
Vicepresidente e Assessore alla cultura<br />
della Provincia autonoma di Trento
Info:<br />
SERVIZIO ATTIVITà CULTURALI<br />
Via Romagnosi, 5<br />
38100 Trento<br />
tel. +39 0461 496916<br />
fax +39 0461 495080<br />
serv.attcult@provincia.tn.it<br />
Info:<br />
MUSEO STORICO IN TRENTO<br />
Via Torre d’Augusto, 41<br />
38100 Trento<br />
tel. +39 0461 230482<br />
fax +39 0461 237418<br />
info@museostorico.tn.it<br />
<strong>www</strong>.museostorico.tn.it
Progetto<br />
Memoria per il Trentino<br />
Le storie di ciascuno, la storia di<br />
tutti. Avviato nel 2003 e presentato<br />
ufficialmente nel giugno del 2005,<br />
il Progetto Memoria per il Trentino costi-<br />
tuisce uno degli assi strategici della Pro-<br />
vincia autonoma di Trento. E’ un progetto<br />
nato dalla convinzione che per una comu-<br />
nità e un territorio dotati di specificità sto-<br />
riche, culturali e ambientali è necessario<br />
promuovere la raccolta e la conservazione<br />
delle memorie, sapendo poi comunicare<br />
e diffondere i contenuti e i risultati salienti<br />
di questo immenso patrimonio. In questa<br />
seconda funzione il Progetto rientra nelle<br />
azioni tese a rafforzare il senso di apparte-<br />
nenza al Trentino e alle sue Istituzioni.<br />
La riflessione che sta alla base del Proget-<br />
to parte dalla constatazione che il senso di<br />
appartenenza, il sentire di una comunità,<br />
non si possano sviluppare se non vi è co-<br />
noscenza diffusa e quindi condivisione dei<br />
patrimoni che comprendono testimonian-<br />
ze, fonti, frammenti costitutivi di un grande<br />
racconto, di una biografia e di una storia<br />
più generale, resa ricca e interessante in<br />
virtù del suo carattere composito e plura-<br />
le.<br />
A fianco delle scelte e degli strumenti che<br />
puntano a consolidare il senso d’appar-<br />
tenenza attraverso la valorizzazione dei<br />
patrimoni ereditati dal passato - versante<br />
che ha visto l’impegno della Provincia au-<br />
tonoma di Trento in questi anni crescere e<br />
diventare sempre più efficace - l’attivazio-<br />
ne del Progetto ha come scopo prioritario<br />
quello di qualificare, coordinare, rendere<br />
più incisiva la capacità di risposta alle<br />
istanze e alle domande provenienti dal ter-<br />
ritorio e dalla società trentina nel campo<br />
delle identità collettive e della memoria.<br />
L’immagine, la rappresentazione che ne<br />
esce e che può, una volta elaborata, esse-<br />
re comunicata deve essere aderente alla<br />
realtà e alla complessità del Trentino, nei<br />
suoi aspetti sociali, storici, culturali, etno-<br />
grafici, ecc. In quanto tale essa deve far<br />
emergere diversità, conflitti, separazioni,<br />
oltre ai tratti di quel patrimonio comune,<br />
agli elementi di condivisione, a tutto ciò su<br />
cui si fondano il senso di appartenenza al<br />
territorio, alla comunità e agli stessi vincoli<br />
di cittadinanza e di coesione sociale che<br />
costituiscono il Trentino.<br />
Con queste premesse il Progetto si confi-<br />
gura dunque prima di tutto come un con-<br />
tenitore di iniziative e di attività mirate. Più<br />
ambiziosamente il Progetto è anche uno<br />
spazio entro il quale i soggetti e le istituzio-<br />
ni operanti sul territorio provinciale trovano<br />
le forme per coordinare i propri obiettivi,<br />
lavorando insieme sul terreno dell’elabo-<br />
razione scientifica, la valorizzazione e la<br />
comunicazione.<br />
Evidentemente tale progetto presuppone
In alto:<br />
Trento, lavandaie<br />
l’esistenza di una rete che comprenda<br />
soggetti ed istituzioni. Si tratta di una rete<br />
diffusa che riunisce importanti istituzioni<br />
come i musei, ma anche le singole asso-<br />
ciazioni culturali che operano in contesti<br />
più locali, gli operatori dello spettacolo<br />
così come le agenzie formative che si ri-<br />
volgono alla cittadinanza, i Comuni e il<br />
mondo della ricerca.<br />
Essenziali sono l’accesso e la valorizza-<br />
zione dei patrimoni e delle fonti relative al<br />
territorio e alla comunità – da farsi proget-<br />
tando e realizzando adeguati strumenti di<br />
consultazione -, ma anche la promozione<br />
diretta di campagne per l’acquisizione di<br />
testimonianze e di memorie, procedendo<br />
con i criteri della più avvertita metodologia<br />
storica, sociologica e antropologica.<br />
Per queste sue caratteristiche il proget-<br />
to, coordinato per conto del Dipartimento<br />
Beni e attività culturali dal Servizio Attività<br />
Culturali della Provincia autonoma di Tren-<br />
to, si avvale del supporto scientifico e or-<br />
ganizzativo del Museo Storico in Trento,<br />
istituzione che ha sviluppato in questi anni<br />
un’esperienza specifica sul campo.<br />
Alle origini del<br />
Progetto Memoria: l’Archivio<br />
della scrittura popolare<br />
Uno dei settori più riconosciuti del Museo<br />
storico in Trento è infatti, dal 1987, l’Ar-<br />
chivio della scrittura popolare (Asp), che<br />
raccoglie, conserva, e studia la memoria<br />
scritta di uomini e donne appartenenti a<br />
ceti sociali medio bassi. Un vasto universo<br />
di scritture, di generi narrativi e documen-<br />
tari: sono diari, memorie autobiografiche,<br />
epistolari, libri di famiglia, libri dei conti,<br />
canzonieri (di caserma, di guerra, devo-<br />
zionali), raccolte di poesie e di preghiere,<br />
ricettari. Così anche i campi della memo-<br />
ria sono altrettanto numerosi: provocate<br />
spesso dai traumatici eventi separatori del<br />
Novecento, le scritture autobiografiche<br />
popolari raccontano innanzitutto l’espe-<br />
rienza tragica delle guerre.<br />
Più omogenea la memoria della prima, for-<br />
temente segnata dalle partenze (dei sol-<br />
dati per il fronte orientale, dei profughi per<br />
le terre dell’Impero o per quelle del Re-<br />
gno), dagli spostamenti, dagli esilii, dalle<br />
prigionie, dai ritorni avventurosi.<br />
Le scritture relative alla Grande Guerra<br />
sono consistenti: 328 unità archivistiche<br />
(dei più di 600 conservati), entro cui si col-<br />
locano sia brevi diari che epistolari ricchi
di migliaia di lettere.<br />
Il dato quantitativo (destinato ancora a cre-<br />
scere) qualifica l’Archivio come radicato<br />
nel territorio e caratterizzato da quella che<br />
è stata definita una “regione-memoria”.<br />
Più frantumata, più irriducibile a unità la<br />
memoria della seconda guerra mondiale.<br />
Perché l’esperienza sia dei combattenti<br />
che dei civili fu radicalmente diversa: per<br />
la geografia più vasta e variegata e per il<br />
tipo di combattimento. Diversa per il ne-<br />
mico che ci si trova a combattere e per<br />
le situazioni di guerra. Ancora legate agli<br />
eventi separatori (quegli eventi che allon-<br />
tanano l’individuo dalla famiglia e dalla<br />
comunità di origine troncando la comuni-<br />
cazione immediata) troviamo i racconti e<br />
gli epistolari dell’emigrazione e poi quelli<br />
del servizio militare.<br />
Altre scritture si occupano della vita quoti-<br />
diana, del lavoro, della famiglia e ci ripor-<br />
tano, non di rado, al secolo diciannovesi-<br />
mo dentro le comunità rurali, restituendoci<br />
aspetti economici, rituali e religiosi, com-<br />
portamenti, tratti linguistici e culturali.<br />
In altre parole prende corpo qui una «so-<br />
cietà che si racconta» e come ha scritto<br />
l’antropologo francese Daniel Fabre, dopo<br />
una visita all’archivio: «Il visitatore, e letto-<br />
re prova dunque […] il sentimento di es-<br />
sere in contatto con un mondo intessuto<br />
di esistenze che si incrociano, che comu-<br />
nicano, che attestano in coro una storia<br />
vissuta».<br />
Il Progetto Memoria nasce da questa so-<br />
lida base. Perché l’Asp costituisce una<br />
solida base anche dal punto di vista della<br />
riflessione storiografica e metodologica.<br />
Ci riferiamo, tra le altre, ad alcune questio-<br />
ni particolarmente importanti: al carattere<br />
ricostruttivo e selettivo della memoria (luo-<br />
go di costante aggiustamento rispetto alle<br />
necessità soggettive del presente e del<br />
gruppo di appartenenza); al rapporto tra<br />
testimonianze orali e scritture autobiogra-<br />
fiche; alla sfida della storia “dal basso”. E<br />
ancora, ci riferiamo, al rapporto tra conser-<br />
vazione e rielaborazione della memoria,<br />
costruzione e ricostruzione dell’identità,<br />
senso e ruolo degli archivi all’interno delle<br />
cosiddette politiche della memoria.<br />
Il Progetto Memoria supera e amplia quel-<br />
le che rimangono le caratteristiche dell’Ar-<br />
chivio della scrittura popolare. Si rivolge a<br />
tutti i testimoni senza distinzione di ruolo<br />
o di status sociale. Così come non privi-<br />
legia la scrittura, assumendo piuttosto le<br />
metodologie delle «fonti orali»: l’intervista<br />
strutturata o meno, le storie di vita, la regi-
In basso:<br />
Trento, manifestazione studentesca<br />
in Piazza Duomo, 1976<br />
strazione audio e video.<br />
Quanto ai temi privilegiati, dentro gli eventi<br />
della seconda guerra mondiale, il Progetto<br />
intende dar spazio alle esperienze di pri-<br />
gionia; ai momenti delle difficili scelte: la<br />
scelta della resistenza armata o meno e<br />
l’arruolamento di migliaia di giovani tren-<br />
tini nel Corpo di polizia territoriale voluto<br />
dal Reich tedesco; la memoria delle stragi<br />
operate dall’esercito tedesco sul territorio<br />
trentino.<br />
Altri temi del Progetto riguardano poi, tra<br />
guerra e dopoguerra, il dramma degli<br />
esuli istriani che giungono in Trentino con<br />
il loro carico di memorie dolorose.<br />
Infine il Progetto prende in considerazione<br />
la memoria di un periodo cruciale tra gli<br />
anni Cinquanta e anni Sessanta, quando<br />
un deciso mutamento economico e socia-<br />
le trascina con sé stili di vita, identità, lin-<br />
gue e culture. Uno dei risultati più concreti<br />
del Progetto Memoria sarà la creazione<br />
di “archivi” dove saranno rappresentate<br />
esperienze collettive plurime.<br />
Il Progetto Memoria è dunque il mezzo per<br />
far nascere una comunità di voci più gran-<br />
de, una comunità che altrimenti sarebbe<br />
rimasto improbabile. E più questa comu-<br />
nità è numerosa, più è chiamata a rappre-<br />
sentare la realtà di una società, tenendo<br />
viva e feconda la dialettica tra memoria<br />
e storia, storicizzando, in altre parole, i<br />
documenti di memoria, studiando la loro<br />
intenzionalità, la loro formazione, il loro<br />
continuo trasformarsi.<br />
Le prime realizzazioni del<br />
Progetto Memoria<br />
Il 2005 è stato un anno di rodaggio, di<br />
presentazione e di approfondimento sugli<br />
elementi costitutivi del Progetto. Il Progetto<br />
è stato formalmente presentato al pubbli-<br />
co in una intensa giornata di informazione<br />
e di riflessione comune il 16 giugno. Per<br />
aprire la discussione, ancorandola ad un<br />
contesto più ampio di quello locale, si è te-<br />
nuta una tavola rotonda con l’antropologo<br />
Pietro Clemente, lo storico Mario Isnenghi<br />
e il responsabile dell’ICOM per l’Italia, Da-<br />
niele Jalla.<br />
Le iniziative riconosciute dal Progetto<br />
Memoria sono state molteplici: alcune<br />
di carattere locale, raccolte di memorie<br />
e di immagini relative ad una determina<br />
esperienza, poi elaborate da una mostra<br />
che ha coinvolto la comunità di riferimen-<br />
to (una sorta di restituzione di ciò che la<br />
comunità stessa ricorda…), altre più am-<br />
biziose, come il Progetto attivato insieme<br />
alla Fondazione Stava 1985 teso a racco-<br />
gliere le interviste ai sopravvissuti, ai testi-<br />
moni oculari, ai famigliari delle vittime, ai<br />
soccorritori impegnati in quella tragedia.<br />
Ultimati nel 2005 un video-documentario<br />
sulla storia e la memoria del lavoro: “Era<br />
tutto Michelin”, che ha raccolto le voci di<br />
chi in quel grande stabilimento di Trento,<br />
oggi chiuso, ha lavorato e ha vissuto la<br />
maggior parte della propria esistenza. E’<br />
stata poi realizzata, segno che il Progetto<br />
non si rivolge solo al Trentino, la mostra<br />
che valorizza lo straordinario archivio di
lettere (150.000) ricevute dalla cantante<br />
Gigliola Cinquetti: uno spaccato di storia<br />
dal basso dell’Italia degli anni Sessanta.<br />
E ancora iniziative che riguardano la crea-<br />
zione di un’anagrafe di tutti i caduti tren-<br />
tini nella Prima guerra mondiale (più di<br />
10.000), la realizzazione di un foto-libro sul<br />
Trentino e i trentini nel conflitto 1940-45, un<br />
progetto che riguarda l’industrializzazione<br />
e il mondo del lavoro in Valsugana.<br />
Il Progetto Memoria è costituto anche da<br />
attività legate alla formazione degli opera-<br />
tori, che poi materialmente raccolgono le<br />
testimonianze, le immagini, i “documenti”.<br />
Partirà infatti nel dicembre del 2005 il pri-<br />
mo corso per “operatori della memoria”:<br />
un modo per sostenere e garantire la qua-<br />
lità scientifica del Progetto, garantendo<br />
il massimo coinvolgimento possibile di<br />
gruppi, associazioni e appassionati.<br />
In alto:<br />
Stava 1985 -<br />
Tesero il giorno dopo la sciagura
Info:<br />
SOPRINTENDENZA<br />
PER I BENI ARCHEOLOGICI<br />
Via Aosta, 1<br />
38100 Trento<br />
tel. +39 0461 492161<br />
fax +39 0461 492160<br />
sopr.archeologica@provincia.tn.it
Soprintendenza<br />
per i Beni Archeologici<br />
Il Trentino é ricchissimo di testimonian-<br />
ze archeologiche. La stratificazione dei<br />
paesaggi culturali che lo costituiscono<br />
dimostra come l’ambiente alpino sia stato<br />
abitato fin dalle epoche più remote e come<br />
ciascuna di esse abbia lasciato tracce in-<br />
delebili.<br />
L’attività della Soprintendenza per i Beni<br />
Archeologici, incentrata su compiti di tu-<br />
tela, salvaguardia, divulgazione, valoriz-<br />
zazione, si svolge soprattutto attraverso<br />
azioni di:<br />
n pronto intervento a difesa delle eviden-<br />
ze archeologiche messe in luce ca-<br />
sualmente nel territorio;<br />
n indagini programmate in aree sottopo-<br />
ste a vincolo o individuate come zone<br />
soggette ad alta potenzialità archeolo-<br />
gica;<br />
n restauro, conservazione, inventariazio-<br />
ne e catalogazione dei materiali rinve-<br />
nuti negli scavi archeologici;<br />
n musealizzazione e gestione dei siti ar-<br />
cheologici resi accessibili alla fruizione<br />
pubblica e inseriti in una rete territoriale.<br />
E’ di questi anni la realizzazione della<br />
sezione archeologica del Museo Civico<br />
di Riva del Garda, del Museo Retico di<br />
Sanzeno, la progettazione e il prossimo<br />
avvio del Parco e del Museo delle pa-<br />
lafitte di Fiavé, della musealizzazione<br />
dell’area fusoria dei forni del passo del<br />
Redebus (altopiano di Piné) e della villa<br />
romana di Isera, mentre a Trento prose-<br />
gue il suo cammino il progetto Triden-<br />
tum. La città sotterranea, che, accanto<br />
al S.A.S.S., a Porta Veronensis e alla<br />
Basilica paleocristiana sotto il Duomo,<br />
vedrà l’apertura al pubblico nel prossi-<br />
mo futuro di altri importanti siti archeo-<br />
logici;<br />
n comunicazione e divulgazione dei ri-<br />
sultati delle ricerche archeologiche;<br />
n valorizzazione delle figure degli ar-<br />
cheologi trentini del passato tramite<br />
convegni, conferenze pubbliche, mo-<br />
stre, pubblicazioni, eventi mediatici,<br />
laboratori di archeologia sperimentale;<br />
n attività didattica indirizzata alle scuole<br />
e al pubblico adulto.<br />
L’attività didattica<br />
I Servizi Educativi della Soprintendenza,<br />
conosciuti e apprezzati anche a livello<br />
nazionale, hanno sviluppato programmi<br />
e attività volti a far conoscere e sensibi-<br />
lizzare il variegato patrimonio di reperti e<br />
siti del Trentino. Nel corso dell’anno sco-<br />
lastico l’attività didattica coinvolge una<br />
media di oltre 7.000 studenti delle scuole<br />
dell’obbligo e delle superiori del Trentino<br />
Nella pagina a fianco:<br />
S.A.S.S. Strada romana<br />
In alto:<br />
Museo Retico di Sanzeno
0<br />
A destra:<br />
Resti dell’abitato palafitticolo di Fiavè<br />
In basso:<br />
Arco, Statua stele dell’età del Rame<br />
(III mill. a. C.)<br />
che partecipano ai percorsi e ai laboratori<br />
variamente articolati, dalla preistoria all’età<br />
medievale. A quest’attività si aggiungono i<br />
progetti didattici con le scuole con le quali<br />
si sono stipulate convenzioni e i periodici<br />
corsi d’aggiornamento per insegnanti del-<br />
le scuole elementari, medie e superiori.<br />
L’attività dei Servizi Educativi non è rivolta<br />
soltanto all’utenza più giovane, ma pre-<br />
sta sempre più attenzione anche ad un<br />
pubblico adulto. Per questo nel corso del<br />
2005, Anno internazionale dell’Educazio-<br />
ne permanente, sono state messe a pun-<br />
to alcune iniziative, quali “Alla scoperta di<br />
Tridentum la città sotterranea. Itinerario ar-<br />
cheologico nel centro di Trento dal S.A.S.S.<br />
alla Basilica Paleocristiana”. La proposta<br />
culturale, nata dalla collaborazione con<br />
il Museo Diocesano Tridentino, ha incon-<br />
trato il favore del pubblico, formato sia<br />
da residenti e turisti, al punto che verrà<br />
riproposta nel periodo prenatalizio (ogni<br />
venerdì pomeriggio fino al 23 dicembre) in<br />
occasione del Mercatino di Natale.<br />
Affianca tutto ciò una prolifica e utilissima<br />
produzione di quaderni, fascicoli, mate-<br />
riale didattico e strumenti complemen-<br />
tari, continuamente rinnovati e aggior-<br />
nati, ampiamente richiesti da scuole e<br />
istituzioni anche extraprovinciali.<br />
Il S.A.S.S. e il<br />
Museo Retico di Sanzeno<br />
Molte delle iniziative di divulgazione<br />
vengono svolte nelle realtà museali<br />
che fanno capo alla Soprintenden-<br />
za. Giunto al quinto anno di apertu-<br />
ra, il S.A.S.S., lo Spazio Archeolo-<br />
gico Sotterraneo situato nel centro<br />
di Trento è diventato il simbolo del<br />
progetto “Tridentum. La città sotterra-<br />
nea” e punto di riferimento per gli ap-<br />
passionati di archeologia in primis, ma<br />
anche cornice ideale per ospitare eventi<br />
culturali, nonché luogo di interesse per i<br />
numerosi turisti della città. Presso il Museo<br />
Retico di Sanzeno in Valle di Non, inaugu-<br />
rato nel settembre del 2003, che dispone<br />
per il momento di un allestimento tempo-<br />
raneo, è stata messa a punto una serie di<br />
iniziative, mostre, incontri e laboratori di-<br />
dattici volti a far conoscere e a valorizzare<br />
il ricco patrimonio archeologico, storico e<br />
culturale della Valle di Non. Presso il sito<br />
palafitticolo di Fiavé, si svolgono regolar-<br />
mente stage per docenti e studenti univer-<br />
sitari, incontri di archeologia sperimentale<br />
e corsi di divulgazione per appassionati.<br />
Il tutto grazie alla collaborazione con enti,<br />
amministrazioni comunali e associazioni<br />
culturali che operano sul territorio.
La biblioteca<br />
La biblioteca annessa alla Soprintenden-<br />
za, intestata alla studiosa trentina Pia La-<br />
viosa Zambotti, è specializzata in materie<br />
archeologiche, in particolare in archeolo-<br />
gia del mondo alpino. Conta ben 18.131<br />
pubblicazioni, fra monografie e riviste,<br />
frutto sia di acquisizioni sul mercato edito-<br />
riale sia di scambi con circa 220 bibliote-<br />
che di soprintendenze, musei, università e<br />
istituti specializzati sia italiani che stranieri.<br />
E’ sempre più un punto di riferimento non<br />
solo per gli addetti ai lavori o per gli ap-<br />
passionati, ma soprattutto per gli studenti<br />
dell’Università che in essa trovano molto<br />
materiale bibliografico altrimenti inacces-<br />
sibile.<br />
La collaborazione<br />
con enti e istituzioni<br />
La Soprintendenza ha avviato un nutrito<br />
numero di collaborazioni con enti e istitu-<br />
zioni culturali italiane e straniere per eleva-<br />
re il grado della propria azione, valorizzare<br />
il proprio operato in contesti culturali diver-<br />
si e spingere verso una cooperazione di<br />
valenza europea. In tale contesto si inse-<br />
riscono il ruolo primario assunto dalla So-<br />
printendenza in qualità di capogruppo del<br />
settore archeologia nel Progetto Interreg<br />
IIIB - Spazio alpino - Via Claudia Augusta,<br />
le collaborazioni con il National Heritage<br />
Board di Svezia, con le Università di Pado-<br />
va e di Nottingham per lo studio dei pae-<br />
saggi culturali degli altopiani di Luserna e<br />
Lavarone, e con la Scuola Archeologica<br />
Italiana di Atene per valorizzare le figure<br />
degli archeologi trentini che a cavallo tra il<br />
XIX e il XX secolo hanno operato nel Me-<br />
diterraneo centro-orientale, Federico Hal-<br />
bherr, Giuseppe Gerola, Paolo Orsi.<br />
A fianco:<br />
Ex voto in bronzo, da Sanzeno,<br />
fine V-inizi IV sec. a. C.<br />
Tazza in ceramica decorata, da Sanzeno,<br />
seconda età del Ferro
Info:<br />
SOPRINTENDENZA<br />
PER I BENI ARCHITETTONICI<br />
Via S. Marco, 27<br />
38100 Trento<br />
tel. +39 0461 496616<br />
fax:+39 0461 986039<br />
sopr.architettonici@provincia.tn.it
Soprintendenza<br />
per i Beni Architettonici<br />
La Soprintendenza per i Beni archi-<br />
tettonici, da cui dipendono l’Ufficio<br />
Beni monumentali e architettonici<br />
e l’Incarico speciale di supporto giuridico<br />
– amministrativo, è la struttura competente<br />
sul territorio della Provincia autonoma di<br />
Trento in materia di tutela, conservazione<br />
e valorizzazione dei beni monumentali e<br />
architettonici.<br />
I vincoli<br />
La Soprintendenza provvede all’indivi-<br />
duazione dei beni culturali, nonché al<br />
relativo riconoscimento dell’interesse<br />
particolarmente importante. Ai sensi di<br />
quanto disposto dal codice ha assogget-<br />
tato a vincolo, oltre ai beni di particolare<br />
pregio architettonico, immobili di diverse<br />
tipologie: piccole edicole devozionali,<br />
masi, complessi di archeologia industria-<br />
le, architetture contemporanee, parchi<br />
e giardini, ecc. Gli edifici vincolati con<br />
provvedimento espresso e intavolato sono<br />
1709. Gli edifici di proprietà pubblica o di<br />
soggetti senza fini di lucro, riconosciuti di<br />
interesse con Scheda di Valutazione sono<br />
140, mentre gli edifici già implicitamente<br />
riconosciuti, ma non ancora espressa-<br />
mente vincolati, sono 1648.<br />
A rispetto delle condizioni ambientali e del<br />
decoro degli immobili direttamente tutela-<br />
ti, impone prescrizioni di tutela indiretta.<br />
Le aree di tutela sono 225.<br />
Il catalogo<br />
La Soprintendenza per i Beni architettonici<br />
provvede all’inventariazione, alla catalo-<br />
gazione ed allo studio dei beni architetto-<br />
nici tutelati, utilizzando le normative mini-<br />
steriali emanate dall’Istituto Centrale per il<br />
Catalogo e la Documentazione. A tutt’oggi<br />
l’inventario riguarda 541 edifici e il catalo-<br />
go 798 immobili.<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Forte Dossaccio, Predazzo<br />
A sinistra:<br />
Maso Curio a Caderzone
In alto:<br />
Castel Thun, Vigo di Ton<br />
A destra:<br />
Forte Strassensperre Buco di Vela,<br />
da ovest<br />
La tutela e la valorizzazione<br />
La Soprintendenza esercita attività di ri-<br />
cerca tecnico-scientifica e di vigilanza<br />
per la salvaguardia degli immobili tutela-<br />
ti. Autorizza gli interventi di restauro e ne<br />
controlla il corretto svolgimento. Accerta<br />
lo stato di conservazione degli immobili di<br />
competenza.<br />
Provvede alla trattazione delle istanze di<br />
contributo e di certificazione riguardanti i<br />
beni architettonici tutelati.<br />
Tra i restauri che godono della contribu-<br />
zione provinciale, attualmente, vi sono:<br />
n Cavalese: Palazzo sede della Magnifi-<br />
ca Comunità;<br />
n Cavalese: Chiesa della B.V.M. Assunta<br />
nel Parco della Pieve;<br />
n Trento: Duomo;<br />
n Campodenno: Castel Kuhen Belasi.<br />
Gli interventi in<br />
diretta amministrazione<br />
La Soprintendenza programma, progetta,<br />
dirige e cura i lavori di restauro in diret-<br />
ta amministrazione su beni architettonici<br />
pubblici e privati di rilevante valenza e<br />
cura la manutenzione ed il restauro di im-<br />
mobili di proprietà provinciale di interesse<br />
storico-artistico. Attualmente sta curando<br />
i progetti, ovvero promuovendo le opere<br />
di recupero e conservazione direttamente<br />
anche tramite l’affidamento a professioni-<br />
sti esterni esperti nel settore, anche dei<br />
seguenti immobili:<br />
Trento: Castello del Buonconsiglio, inter-<br />
vento conservativo sugli apparati lapidei<br />
della Loggia del Romanino; intervento<br />
conservativo sugli intonaci di Torre del-<br />
l’Aquila; integrazione del percorso di vi-<br />
sita; Trento: Forte Strassensperre Buco di<br />
Vela; Scurelle: Casino di caccia; Grigno:<br />
Chiesa antica di San Giacomo; Vigo di<br />
Ton: Castel Thun; Malosco: Castello di Ma-<br />
losco; Ossana: Ruderi del Castello di San<br />
Michele; Caldes: Castel Caldes; Pieve di<br />
Bono: Castel Romano; Stenico: Castello di<br />
Stenico; Riva del Garda: Chiesa dell’Invio-<br />
lata e Conventino; Pieve di Ledro: Oratorio<br />
di San Giuseppe; Massone di Arco: Cap-<br />
pella della B.V.M. dei Sette Dolori; Rovere-<br />
to: Castello di Rovereto; Besenello: Castel<br />
Beseno; Calliano: Malga Palazzo; Nomi:<br />
ruderi del Castello.<br />
Tra gli interventi finanziati grazie al soste-<br />
gno ministeriale tramite i proventi del Lot-<br />
to, la Soprintendenza sta promuovendo il<br />
restauro di Torre Vanga a Trento, di Torre<br />
Belvedere a Levico, del Forte Dossaccio a<br />
Predazzo e di Palazzo Taddei ad Ala, futu-<br />
ra sede di esposizioni sul tema delle sete<br />
e della lavorazione dei tessuti.
I progetti speciali:<br />
il progetto grande guerra.<br />
Le premesse poste al progetto e la recen-<br />
te normativa approvata in materia han-<br />
no dato concreta possibilità alla costru-<br />
zione di un programma di lavoro mirato;<br />
nel settembre 2003 la Giunta Provinciale<br />
ha approvato il documento “Direttive ed<br />
indirizzi per un programma di recupero<br />
e valorizzazione del patrimonio storico<br />
della Prima guerra mondiale”. Il Progetto<br />
Grande Guerra, inserito nel programma<br />
dell’attuale legislatura, contraddistinto da<br />
un suo logo, attraverso azioni volte alla co-<br />
noscenza, alla conservazione e tutela, al<br />
recupero, alla promozione, si pone l’obiet-<br />
tivo di valorizzare i manufatti della Grande<br />
Guerra contestualmente alle potenzialità<br />
ambientali e sociali dei luoghi.<br />
I progetti di recupero di alcune fortificazio-<br />
ni austro-ungariche rappresentano un ca-<br />
pitolo importante dell’iniziativa e nel forte<br />
di Cadine, Strassensperre Buco di Vela,<br />
verrà creato il Centro di informazione del<br />
Sistema fortificatorio trentino.<br />
Da segnalare anche, come momento di<br />
approfondimento e confronto, i convegni<br />
organizzati sul tema, a Rovereto nel 2003,<br />
“La Memoria della Grande Guerra in Tren-<br />
tino. Progetti ed iniziative di recupero e va-<br />
lorizzazione nel quadro della legislazione<br />
nazionale e provinciale” e a Lardaro, nel<br />
maggio 2005, “Progetto Grande Guerra.<br />
Tutela e valorizzazione dei Beni architetto-<br />
nici. Esperienze a confronto”.<br />
La valorizzazione e<br />
le pubblicazioni<br />
La Soprintendenza cura direttamente, o<br />
sovvenziona e sostiene, iniziative, pubbli-<br />
cazioni e convegni volti alla conoscenza<br />
e alla fruizione dei beni culturali di com-<br />
petenza.<br />
n Beni Architettonici in Valle di Fiemme<br />
a cura di Guido Gerosa, Trento 2003<br />
n Pietre e memoria. Archeologia, archi-<br />
tettura, storia e arte di una chiesa me-<br />
dioevale alpina<br />
a cura di Enrico Cavada, Trento 2005<br />
(edito con il Comune di San Lorenzo in<br />
Banale)<br />
n La memoria della Grande Guerra in<br />
Trentino. Progetti ed iniziative di recu-<br />
pero e valorizzazione nel quadro della<br />
legislazione nazionale provinciale. Atti<br />
del convegno<br />
a cura di Marica Piva e Camillo Zadra,<br />
Trento 2005<br />
n Convegno: Progetto Grande Guerra.<br />
Tutela e valorizzazione dei Beni archi-<br />
tettonici. Esperienze a confronto<br />
Lardaro, 20 e 21 maggio<br />
In alto:<br />
Disegno storico di progetto,<br />
Kriegsarchiv, Vienna
Info:<br />
SOPRINTENDENZA<br />
PER I BENI LIBRARI E ARCHIVISTICI<br />
Corso Buonarroti, 76<br />
38100 Trento<br />
tel. +39 0461 494470<br />
fax +39 0461 494451<br />
serv.benilib@provincia.tn.it
Soprintendenza<br />
per i Beni librari e archivistici<br />
Attribuzioni e compiti.<br />
La Soprintendenza per i Beni librari e ar-<br />
chivistici provvede alla trattazione degli<br />
affari in materia di tutela, conservazione e<br />
valorizzazione dei beni librari e degli ar-<br />
chivi di competenza provinciale, nonché<br />
in materia di toponomastica.<br />
In particolare provvede all’esercizio delle<br />
attribuzioni in ordine alla vigilanza sul pa-<br />
trimonio ed all’individuazione e cataloga-<br />
zione dei beni librari e dei beni archivistici;<br />
cura inoltre la raccolta dei toponomi per la<br />
formazione e l’aggiornamento del Diziona-<br />
rio toponomastico trentino.<br />
Sono sue funzioni specifiche: lo svilup-<br />
po delle attività scientifiche e tecniche<br />
nel settore archivistico, l’aggiornamento<br />
del personale addetto agli archivi e degli<br />
operatori archivistici, la consulenza ed as-<br />
sistenza tecnica agli addetti agli archivi,<br />
la realizzazione di un sistema archivistico<br />
provinciale, nonché la formazione e l’ag-<br />
giornamento di una banca dati del patri-<br />
monio archivistico.<br />
L’Archivio provinciale:<br />
attribuzioni e compiti<br />
All’Archivio provinciale compete la<br />
disciplina della conservazione e<br />
dell’ordinamento degli archi-<br />
vi correnti e di deposito della<br />
Provincia autonoma di Trento<br />
nonché l’attuazione di tutto<br />
ciò che possa garantire un<br />
servizio di pubblica fruizione de-<br />
gli archivi in esso conservati.<br />
Nelle previsioni di legge l’Archivio<br />
provinciale può diventare anche ar-<br />
chivio storico del Consiglio provinciale<br />
ed archivio storico dei cosiddetti Enti fun-<br />
zionali della Provincia autonoma di Trento,<br />
oltre ad essere deputato a conservare la<br />
documentazione storica delle scuole pro-<br />
vinciali di ogni ordine e grado.<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Parrocchia di Cavalese, Archivio storico,<br />
Pergamene, n. 1: 1360 giugno 15,<br />
Avignone<br />
In alto:<br />
Archivio di Stato di Decin (Repubblica<br />
ceca), Archivio Thun di Castel Thun,<br />
Pergamene, n. I,46: 1451 dicembre 10,<br />
Trento
In alto:<br />
Archivio provinciale di Trento, Archivio Thun<br />
di Castel Thun, Pergamene, n. 1115:<br />
1629 agosto 14, Vienna<br />
Il Sistema informativo<br />
degli archivi trentini<br />
A partire dal 1996 la Soprintendenza si è<br />
impegnata nell’attività di studio e speri-<br />
mentazione dei processi di informatizza-<br />
zione applicati agli archivi storici: dopo<br />
aver esaminato i prodotti più significativi<br />
disponibili in Italia si è adottato il program-<br />
ma Sesamo, successivamente personaliz-<br />
zato con la versione Sesamo 2000.<br />
A coronamento di questo lungo percorso<br />
nel 2003 ha preso avvio il progetto di Si-<br />
stema informativo degli archivi storici del<br />
Trentino, le cui caratteristiche<br />
qualificanti sono l’ado-<br />
zione degli standard<br />
internazionali di de-<br />
scrizione ISAD e<br />
ISAAR(CPF),<br />
la compa-<br />
tibilità con<br />
il progetto<br />
statale SIU-<br />
SA-Sistema<br />
i n f o r m a t i -<br />
vo unificato<br />
delle So-<br />
printendenze<br />
a rc h i v i s t i c h e ,<br />
la rispondenza alle<br />
esigenze di archivi di-<br />
versi per tipologia, condizione<br />
giuridica, fondi conservati, nonché la ca-<br />
pacità di dialogare con altre banche dati<br />
culturali.<br />
Nel 2005 è stato sviluppato un prototipo<br />
del sistema,, mentre per il 2006 è prevista<br />
la realizzazione dei moduli fondamentali<br />
e l’avvio dello stesso, con l’elaborazione<br />
delle regole di compilazione e l’inserimen-<br />
to dei primi dati.<br />
Il progetto di acquisizione ottica<br />
del patrimonio pergamenaceo<br />
degli archivi trentini<br />
Il progetto si propone la schedatura e la<br />
digitalizzazione sistematica dei fondi per-<br />
gamenacei degli archivi trentini (per com-<br />
plessivi 53.000 documenti).<br />
Alla fine di ottobre 2005 il progetto ha<br />
prodotto i seguenti risultati: 12.899 per-<br />
gamene sottoposte a lavorazione, 13.627<br />
schede archivistiche realizzate, 32.485<br />
immagini digitali realizzate.<br />
Il “valore aggiunto” di tale attività consiste<br />
nella possibilità di consultare on-line tale<br />
patrimonio: Pergamene on line consiste<br />
infatti nella versione web della banca dati<br />
prodotta (inventario e immagine), e con-<br />
sente una semplice ed immediata indivi-
duazione e visualizzazione dei documenti<br />
nella sezione dedicata ai cataloghi del sito<br />
<strong>www</strong>.<strong>trentinocultura</strong>.<strong>net</strong>. Attualmente risie-<br />
dono nella banca dati 37.633 immagini di-<br />
gitali e 11.637 schede inventariali.<br />
La Banca dati provenienze<br />
dei beni librari<br />
L’attenzione posta al rilevamento e all’in-<br />
dicizzazione degli elementi indicanti la<br />
provenienza presenti sui libri antichi ha<br />
prodotto nel corso degli anni una quantità<br />
notevole di dati.<br />
Negli anni 2003-2004 è stata formulata<br />
un’ipotesi di gestione informatizzata di tali<br />
dati ed elaborato un modello di scheda di<br />
rilevamento, con riferimento ad una pos-<br />
sibile personalizzazione del programma<br />
di automazione del Catalogo Bibliografico<br />
Trentino, Amicus.<br />
L’obiettivo è quello di costituire un archivio<br />
d’autorità delle provenienze dei beni librari<br />
che raccolga i nomi dei possessori, letto-<br />
ri, utilizzatori, ecc. dei libri antichi (singoli<br />
privati, famiglie o enti), con le informazioni<br />
biografiche e storiche necessarie a identi-<br />
ficarli e la casistica e la descrizione delle<br />
attestazioni di possesso utilizzate.<br />
Il Dizionario<br />
toponomastico trentino<br />
Il progetto Dizionario toponomastico tren-<br />
tino prevede la raccolta e la schedatura di<br />
tutti i nomi di luogo della provincia di Tren-<br />
to: essa ha come fonti principali i nomi di<br />
luogo derivati dalla viva voce di informato-<br />
ri locali parlanti dialetto.<br />
Le inchieste toponomastiche hanno pro-<br />
dotto nel corso di un ventennio oltre<br />
130.000 nomi di luogo per lo più prove-<br />
nienti da tradizione orale. Tali nomi sono<br />
attualmente gestiti da una banca-dati in-<br />
formatizzata, dove, oltre alla scrittura del<br />
nome di forma popolare, sono consultabili<br />
tutti i dati della scheda, la cartografia con<br />
la collocazione del nome di luogo sul ter-<br />
ritorio e le fotografie dei luoghi più signi-<br />
ficativi.<br />
Di ogni nome di luogo inoltre è possibile<br />
ascoltare la pronuncia dialettale registra-<br />
ta durante l’intervista, e recentemente ne<br />
è stata avviata anche la pubblicazione in<br />
rete, nella sezione Toponomastica del por-<br />
tale Trentinocultura.<br />
Il progetto Dizionario toponomastico trenti-<br />
no prevede inoltre la schedatura dei nomi<br />
di luogo tratti da fonti documentarie anti-<br />
che.
0<br />
Info:<br />
SOPRINTENDENZA<br />
PER I BENI STORICO-ARTISTICI<br />
Via S. Marco, 27<br />
38100 Trento<br />
tel. +39 0461 492100<br />
fax +39 0461 492131<br />
sopr.storicoartistici@provincia.tn.it
Soprintendenza<br />
per i Beni storico-artistici<br />
Le attività di tutela e restauro<br />
L’opera della Soprintendenza si esplica a<br />
tutto campo nell’ambito della tutela e con-<br />
servazione dei beni culturali mobili, dei di-<br />
pinti murali e decorazioni in senso lato.<br />
Fra le varie attività di tutela, la Soprinten-<br />
denza ha il compito di operare interventi di<br />
restauro progettati e diretti dai funzionari e<br />
dai tecnici interni, riguardanti opere la cui<br />
delicatezza conservativa richiede cono-<br />
scenze approfondite e metodologie inter-<br />
disciplinari. Alcuni lavori particolarmente<br />
importanti sono l’ancona lignea cinque-<br />
centesca di Maffeo Olivieri con l’Assun-<br />
zione della Vergine della chiesa S. Maria<br />
Assunta a Condino, il restauro di pale<br />
d’altare di Jacopo Negretti detto Palma il<br />
Giovane e dei dipinti interni della chiesa<br />
dell’ Inviolata a Riva del Garda, e il restau-<br />
ro dell’altare ligneo a portelle di epoca tar-<br />
dogotica della chiesa di S. Lorenzo a Pera<br />
di Fassa.<br />
Sono giunti a conclusione gli interventi<br />
sugli affreschi del XIII secolo della chie-<br />
sa cimiteriale di Tonadico, della Stua del-<br />
la Famea di Dosso Dossi al Castello del<br />
Buonconsiglio e della Quadreria di Castel<br />
Thun con il recupero di 75 dipinti. Per il<br />
2006 sono previsti restauri su opere di<br />
grande interesse come la Sala del Camin<br />
Nero sempre di Dosso Dossi al Castello<br />
del Buonconsiglio, il ciclo affrescato (fine<br />
sec. XV – inizi sec. XVI) della Cappella de-<br />
dicata ai SS. Giorgio e Margherita e gli<br />
arredi lignei di Castel Thun nonché i dipin-<br />
ti murali del XIII sec. della Cappella delle<br />
Reliquie del Santuario di San Romedio.<br />
n Il Laboratorio di restauro<br />
storico-artistico.<br />
Segue l’intera attività restaurativa nel<br />
territorio e alcuni progetti specifici per<br />
approfondire in maniera ottimale sia<br />
i versanti tecnico-scientifici sia quelli<br />
storico-artistici delle problematiche di<br />
particolari opere.<br />
n Alcuni progetti di ricerca<br />
l Progetto Cuoio dipinto: è in corso di<br />
approfondimento la campionatura di<br />
paliotti in cuoio dipinto del Trentino,<br />
che documentano una produzione<br />
artistica poco nota ma di alto livello<br />
e caratteristica del XVII-XVIII secolo.<br />
l Progetto Tecnica pittorica di Dosso,<br />
Romanino e Fogolino, finalizzato a<br />
individuare caratteristiche tecniche<br />
dell’arte dei tre pittori clesiani e mo-<br />
dalità del cantiere decorativo del Ca-<br />
stello del Buonconsiglio.<br />
l Progetto IVALSA-CNR (Istituto del<br />
legno di S.Michele all’Adige) finaliz-<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Dosso Dossi, affreschi della Stua della<br />
Famea (1531-1532),<br />
Castello del Buonconsiglio, Trento<br />
In basso:<br />
Particolare degli affreschi (XIII sec. ) nella<br />
Chiesa dei SS. Vittore e Corona a Tonadico
In alto a destra:<br />
Particolare dalmatica a ricamo<br />
(fine XV sec.)<br />
In basso:<br />
Palma il Giovane, Sant’Onofrio (1615-1620),<br />
Chiesa dell’Inviolata, Riva del Garda<br />
zato alla campagna di dendrocrono-<br />
logia e di riconoscimento di essenze<br />
lignee di una selezione di manufatti<br />
antichi, nonché all’approfondimento<br />
delle conseguenze del microclima<br />
sulla conservazione dei manufatti li-<br />
gnei di interesse storico-artistico.<br />
l Progetto Arredo di Castel Thun pre-<br />
vede l’indagine su un ampio cam-<br />
pione di mobili in restauro al fine di<br />
determinarne con sicurezza ambiti<br />
cronologici e modalità costruttive,<br />
per raggiungere in prospettiva ele-<br />
menti conoscitivi sulle caratteristiche<br />
dell’arredo trentino di età moderna.<br />
l Progetto SKODA 10.4. La Soprinten-<br />
denza si occupa anche dei reperti<br />
mobili della Prima Guerra Mondia-<br />
le. Dopo l’eccezionale recupero del<br />
cannone austriaco a quota 3.200 sul-<br />
la Vedretta di Nardis nel Gruppo del-<br />
l’Adamello si sono avviati i contatti<br />
con il Museo della Guerra di Rovere-<br />
to e con il Museo della Guerra Bian-<br />
ca Adamellina di Temù, producendo<br />
alcuni documenti di proposta per lo<br />
studio storico del cannone SKODA<br />
e la risoluzione delle problematiche<br />
del restauro in relazione alla destina-<br />
zione finale del manufatto.<br />
l Progetto Atlante del Gotico. Si pro-<br />
segue con la raccolta documentaria<br />
delle testimonianze pittoriche relative<br />
all’età gotica nel Trentino.<br />
Il settore di catalogazione<br />
Sempre crescente risulta l’interesse verso<br />
i fondi documentari conservati presso la<br />
Soprintendenza, come dimostrano i dati<br />
relativi alle richieste di accesso da parte<br />
dell’utenza esterna per la consultazione<br />
dei fondi fotografici sia del Centro di Ca-<br />
talogazione che dell’Archivio Fotografico<br />
Storico.<br />
n Il Centro di Catalogazione del patrimo-<br />
nio storico-artistico e popolare del Tren-<br />
tino svolge un indispensabile ruolo per<br />
la salvaguardia del patrimonio storico-<br />
artistico del Trentino, rappresentato<br />
dall’opera di compilazione di schede<br />
(circa 90.000), con relativa documenta-<br />
zione fotografica, redatte sul territorio e<br />
quindi messe a disposizione del pub-<br />
blico, che fornisce le basi conoscitive<br />
indispensabili a ogni attività di tutela.<br />
n L’Archivio Fotografico Storico ha il com-<br />
pito di raccogliere, riordinare, catalo-<br />
gare e mettere a disposizione dell’uten-<br />
za i fondi fotografici storici di proprietà<br />
provinciale, a partire dalle lastre di Gio-<br />
vanni Battista Unterveger. Con l’intento<br />
di far conoscere l’Archivio e valorizzare<br />
ulteriormente i suoi fondi, è stata avvia-<br />
ta una nuova collana tematica ad alta<br />
divulgazione, denominata “Album”,<br />
della quale è già uscito il primo nume-<br />
ro dal titolo: “Professione: Donna. 1860<br />
– 1955”. Il secondo volume si occuperà<br />
di un particolare aspetto della ricerca<br />
fotografica di Federico Vender sull’ar-<br />
chitettura contemporanea tra il 1930 e<br />
il 1960.
L’attivita’ di valorizzazione<br />
n Le iniziative di divulgazione. Anche<br />
l’opera di divulgazione e valorizzazione<br />
del bene artistico, considerata elemen-<br />
to cruciale nell’impegno di educare alla<br />
salvaguardia del patrimonio comune<br />
attraverso la migliore conoscenza del<br />
suo significato culturale, è un impegno<br />
costante, sviluppato tramite la presen-<br />
tazione pubblica dei lavori più impe-<br />
gnativi e la pubblicazione dei risultati<br />
raggiunti in volumi, articoli o contributi<br />
a convegni o mostre anche in collabo-<br />
razione con altre istituzioni culturali. Ad<br />
esempio nel corso del 2005 sono state<br />
organizzate alcune importanti iniziative<br />
fra cui: le mostre Professione: Donna.<br />
1860-1955. Il lavoro femminile attraver-<br />
so le immagini dei maggiori fotografi<br />
trentini, e Argenti del Nord. Oreficeria di<br />
Augsburg in Trentino, in collaborazione<br />
con il Museo Diocesano Tridentino (con<br />
la pubblicazione dei relativi cataloghi),<br />
e i convegni L’oreficeria d’Oltralpe in<br />
Italia e La conservazione del patrimo-<br />
nio culturale e il riscaldamento nelle<br />
chiese. Problemi e soluzioni. Per il 2006<br />
è in programma la stampa dei volumi<br />
Materiali per il collezionismo in Trenti-<br />
no, e Dalla testa ai piedi. Moda e co-<br />
stume in età gotica, atti di un convegno<br />
tenutosi nel 2002.<br />
n L’acquisizione di opere d’arte per il pa-<br />
trimonio provinciale. La Soprintendenza<br />
provvede all’acquisizione di opere arti-<br />
stiche per l’incremento del patrimonio<br />
provinciale. L’attività si concentra sui<br />
manufatti che hanno un legame con la<br />
storia trentina e con le esigenze musea-<br />
li, intervenendo anche a scongiurare il<br />
pericolo di dispersione di testimonianze<br />
preziose per la storia culturale trentina.<br />
Da segnalare il recente acquisto di due<br />
preziose dalmatiche a ricamo della fine<br />
del XV sec.<br />
In basso:<br />
Dosso Dossi, Stua della Famea, 2°<br />
episodio della favola di Esopo “La volpe e<br />
la cicogna” (1531-1532), Castello del Buonconsiglio,<br />
Trento
Info:<br />
SERVIZIO ATTIVITà CULTURALI<br />
Via Romagnosi, 5<br />
38100 Trento<br />
tel. +39 0461 496916<br />
fax +39 0461 495080<br />
serv.attcult@provincia.tn.it
Servizio attività culturali<br />
Il Servizio Attività culturali della Provin-<br />
cia autonoma di Trento provvede alla<br />
trattazione degli affari in materia di usi,<br />
costumi ed istituzioni culturali (biblioteche,<br />
accademie, istituti e musei) che hanno ca-<br />
rattere provinciale. Si occupa inoltre della<br />
formazione del catalogo unico delle biblio-<br />
teche, della promozione di manifestazioni<br />
e attività artistiche, culturali ed educative<br />
locali. Cura in particolare lo sviluppo dei<br />
musei e delle biblioteche, assicurando gli<br />
interventi relativi all’unificazione dei me-<br />
todi o delle tecniche biblioteconomiche;<br />
provvede alla formazione professionale<br />
del personale delle biblioteche e dei mu-<br />
sei. Ancora: vigila sui musei, sulle biblio-<br />
teche e sulle istituzioni dello spettacolo di<br />
carattere provinciale ed in particolare su<br />
quegli istituti con legge provinciale, con<br />
ciò assicurando le funzioni di indirizzo,<br />
coordinamento e assistenza tecnica.<br />
Inoltre attua e sostiene iniziative che<br />
puntano all’incremento della cultura con<br />
particolare riguardo alla loro maggiore<br />
qualificazione ed equilibrata diffusione sul<br />
territorio provinciale e sostiene l’associa-<br />
zionismo culturale trentino.<br />
Dal Servizio Attività culturali dipendono<br />
l’Ufficio per il sistema bibliotecario e l’Uf-<br />
ficio amministrativo per la promozione cul-<br />
turale.<br />
Contributi provinciali<br />
per le attività culturali<br />
A partire dal 1990, la Provincia ha devoluto<br />
ai Comuni i fondi che fino ad allora impie-<br />
gava per il sostegno alle attività culturali di<br />
ambito locale. L’intervento della Provincia<br />
si concentra perciò ora sui soggetti e sulle<br />
iniziative di rilievo provinciale.<br />
Contributi ordinari<br />
Vengono assegnati, sulla base di una<br />
programmazione annuale, per sostenere:<br />
le istituzioni culturali (musei, biblioteche,<br />
scuole musicali) qualificate e consolidate,<br />
stimolando la nascita di solide reti di pro-<br />
gettualità; specifiche iniziative di servizio<br />
dei soggetti associativi di 2° livello (fede-<br />
razioni), per dare impulso significativo alla<br />
cultura di base; iniziative culturali “a carat-<br />
tere provinciale” tese a favorire la “messa<br />
in rete”, cioè la collaborazione effettiva ed<br />
efficace di più operatori di zona (e ciò col<br />
necessario coinvolgimento dei Comuni)<br />
o di settore; un numero mirato di eventi<br />
culturali di particolare valore, capaci di<br />
dare prestigio all’intera collettività provin-<br />
ciale; gli operatori culturali professionisti,<br />
soprattutto quelli giovani, nella fase di for-<br />
mazione e di avvio della carriera artistica e<br />
quelli che, realizzando iniziative significati-<br />
ve fuori provincia, concorrano a diffondere<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Arte Sella – Il Sole<br />
Thierry Teneul, 2002<br />
In basso:<br />
Teatro Sociale - Trento
In basso:<br />
Biblioteca Comunale di Trento<br />
un’immagine positiva del Trentino sul ter-<br />
reno culturale; l’acquisto, la riparazione di<br />
attrezzature e l’approntamento di strutture<br />
(e relativi arredi) per attività culturali.<br />
Ufficio per il sistema<br />
bibliotecario<br />
Promuove lo sviluppo del Sistema biblio-<br />
tecario trentino – 130 biblioteche con 160<br />
sedi distribuite sull’intero territorio -, svol-<br />
gendo funzioni di indirizzo, coordinamen-<br />
to, assistenza e vigilanza tecnica nei con-<br />
fronti delle biblioteche.<br />
In particolare, formula i criteri per l’uni-<br />
ficazione dei metodi e delle tecniche bi-<br />
blioteconomiche e definisce le norme per<br />
il trattamento catalografico delle diverse<br />
tipologie di documenti; esprime pareri di<br />
merito sugli atti degli Enti locali in materia<br />
di biblioteche e garantisce agli stessi assi-<br />
stenza giuridico-amministrativa; promuo-<br />
ve, coordina e sostiene la cooperazione<br />
tra le biblioteche, al fine dell’integrazione<br />
funzionale dei loro servizi all’interno del<br />
Sistema; cura la formazione e l’aggior-<br />
namento professionale degli operatori di<br />
biblioteca; attua specifici progetti per l’in-<br />
novazione tecnologica delle biblioteche,<br />
al fine del potenziamento della capacità<br />
informativa del Sistema; realizza iniziative<br />
coordinate di promozione della lettura e<br />
di valorizzazione del sistema bibliotecario<br />
attraverso mostre, incontri, seminari, pub-<br />
blicazioni e campagne pubblicitarie.<br />
Ma il campo di intervento dell’Ufficio pre-<br />
vede altro. Provvede alla formazione ed<br />
all’aggiornamento del Catalogo bibliogra-<br />
fico trentino; gestisce il servizio di Presti-<br />
to interbibliotecario su scala provinciale;<br />
provvede alla gestione e al potenziamento<br />
della Biblioteca professionale per i biblio-<br />
tecari e per gli altri operatori della cultura;<br />
raccoglie ed elabora i dati statistici relativi<br />
all’attività e alla situazione strutturale delle<br />
biblioteche; formula i criteri per il riparto<br />
delle risorse destinate in finanza locale<br />
ai servizi bibliotecari e provvede all’as-<br />
segnazione dei contributi alle biblioteche<br />
speciali e di conservazione di rilevanza<br />
provinciale.
Ufficio amministrativo<br />
per la promozione culturale<br />
Cura la programmazione, il coordinamen-<br />
to, la realizzazione, la gestione e tutti gli<br />
altri adempimenti per la promozione e do-<br />
cumentazione delle attività culturali anche<br />
in collaborazione con Trentinocultura.<strong>net</strong> e<br />
con enti, istituzioni e soggetti presenti sul<br />
territorio e con gli organismi che operano<br />
nell’ambito della promozione turistica e<br />
del territorio. In questo contesto e in ac-<br />
cordo con i competenti soggetti pubblici e<br />
privati cura la gestione ed il coordinamen-<br />
to di specifici progetti di turismo culturale<br />
all’interno delle linee generali di marketing<br />
territoriale, nonché l’utilizzo del marchio<br />
“Trentino” da parte dei soggetti culturali.<br />
Provvede alla cura ed alla gestione dei<br />
protocolli d’intesa, convenzioni e accordi<br />
con i soggetti culturali del settore dello<br />
spettacolo e di altri soggetti culturali di<br />
rilevanza provinciale, esclusi i musei, ga-<br />
rantendo il coordinamento delle iniziative<br />
e la programmazione degli interventi di<br />
interesse provinciale.<br />
Attua la programmazione, il coordinamen-<br />
to, la realizzazione, la gestione e tutti gli al-<br />
tri adempimenti degli interventi diretti della<br />
Provincia in materia di attività culturali,<br />
compresi quelli individuati all’interno della<br />
programmazione del Servizio competente<br />
in materia di attività culturali.<br />
Assicura gli adempimenti derivanti dalla<br />
legge provinciale che ha istituito il “Centro<br />
Servizi culturali S. Chiara”, garantendo la<br />
programmazione ed il coordinamento del-<br />
le attività con gli altri soggetti dello spet-<br />
tacolo.<br />
Provvede infine alla raccolta di dati e delle<br />
relative analisi ed effettua ricerche e stu-<br />
di sui fenomeni culturali in collaborazione<br />
con il Sistema informativo della cultura.<br />
A sinistra:<br />
Isole Galleggianti. Rock .... e dintorni<br />
Roy Paci<br />
In basso:<br />
Il gioco dei Castelli – Castel Beseno
Info:<br />
MUSEO CASTELLO<br />
DEL BUONCONSIGLIO<br />
Via Bernardo Clesio, 5<br />
38100 Trento<br />
Tel.: +39 0461 233770<br />
Fax: +39 0461 239497<br />
press@buonconsiglio.it<br />
<strong>www</strong>.buonconsiglio.it
Museo Castello del Buonconsiglio<br />
Monumenti e collezioni provinciali<br />
I<br />
l Castello del Buonconsiglio, fu la residenza<br />
di principi vescovi di Trento dalla<br />
seconda metà del XIII secolo fino alla<br />
secolarizzazione del principato (1803). Il<br />
nucleo più antico, Castelvecchio, sorto<br />
sulla cima di un dosso roccioso intorno al<br />
mastio cilindrico - detto Torre d’Augusto -<br />
risale alla prima metà del Duecento. L’edi-<br />
ficio subì le prime importanti modifiche per<br />
volere del vescovo moravo Liechtenstein<br />
(1390 - 1419), che ne mutò il primitivo se-<br />
vero aspetto in quello di una residenza.<br />
Egli collegò al castello la Torre dell’Aqui-<br />
la, preposta al controllo del lato orientale<br />
della città, al cui interno fece affrescare<br />
il celebre Ciclo del Mesi, capolavoro del<br />
gotico internazionale. L’aspetto attuale di<br />
Castelvecchio si deve alle trasformazioni<br />
volute dal principe vescovo Hinderbach<br />
(1465 - 1486), che fece erigere da mae-<br />
stranze ve<strong>net</strong>e il cortile interno a loggiati<br />
sovrapposti e la grande polifora della fac-<br />
ciata in stile gotico - veneziano. Bernardo<br />
Cles principe vescovo dal 1514 al 1539,<br />
affiancò all’antico edificio il Magno Pa-<br />
lazzo, una maestosa residenza ispirata ai<br />
canoni rinascimentali, avviando nel con-<br />
tempo la costruzione di una nuova cinta<br />
muraria verso la città.<br />
Nel 1973 il Buonconsiglio è diventa-<br />
to Museo Provinciale d’Arte; dal 1992 è<br />
denominato Castello del Buonconsiglio.<br />
Monumenti e collezioni provinciali, al qua-<br />
le fanno capo anche i castelli di Beseno,<br />
Stenico e Thun.<br />
11 NOVEMBRE 2005 - 8 GENNAIO 2006<br />
Mostra “La Parola Visibile.<br />
Bibbie dalle raccolte trentine”<br />
La mostra, curata della Arcidiocesi di<br />
Trento, è realizzata al Castello del Buon-<br />
consiglio con la collaborazione della co-<br />
dicologa Adriana Paolini, in occasione del<br />
Convegno organizzato per ricordare i 40<br />
anni della Costituzione Dogmatica “DEI<br />
VERBUM” sulla Divina Rivelazione promul-<br />
gata dal Concilio Vaticano II. Si tratta di un<br />
percorso tra manoscritti, anche riccamen-<br />
te miniati, incunaboli e stampe che eviden-<br />
ziano i diversi “usi” della Bibbia, testo per<br />
la Liturgia, ma anche prezioso manufatto<br />
per una committenza ricca e colta, fonte di<br />
ispirazione per lo studio teologico ed ese-<br />
getico e per le predicazioni. Obiettivo del-<br />
l’originale esposizione non è unicamente<br />
mostrare Bibbie di straordinaria qualità<br />
artistica, ma indicare per quali percorsi la<br />
Parola di Dio arrivasse, nel corso dei se-<br />
coli, agli uomini di Chiesa e ai colti, così<br />
come ai laici e ai semplici fedeli.<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Castello del Buonconsiglio - Trento<br />
In alto:<br />
Castello del Buonconsiglio,<br />
Castelvecchio
0<br />
In alto:<br />
Castello del Buonconsiglio<br />
Torre Aquila, Ciclo di Mesi<br />
Tra le opere presenti spiccano l’Evangelia-<br />
rio Purpureo: un rarissimo esemplare ma-<br />
noscritto di Vangeli in latino del V secolo;<br />
il Sacramentario Gregoriano dell’ XI seco-<br />
lo, servito come libro liturgico della Catte-<br />
drale di Trento ed altre opere altamente e<br />
diversamente significative, sia per l’epoca<br />
che per la testimonianza di una tradizione<br />
che dai secoli antichi giunge fino a noi.<br />
FEBBRAIO 2006<br />
Inaugurazione lapidario<br />
Il lapidario verrà allestito alla base di Ca-<br />
stelvecchio. Una pedana inclinata permet-<br />
terà al pubblico di attraversare le stanze<br />
mentre le lapidi romane poggeranno di-<br />
rettamente sulla roccia. La collezione fu<br />
donata a fine Ottocento al Museo Civico<br />
di Trento da monsignor Giovan Battista<br />
Zanella.<br />
APRILE 2006<br />
Inaugurazione<br />
sezione archeologica<br />
Nella parte più vecchia del Buonconsi-<br />
glio, nelle prime sale di Castelvecchio ,<br />
verrà allestita la sezione archeologica. Gli<br />
oggetti, che appartengono a collezioni<br />
comunali, testimonieranno un ampio arco<br />
temporale, dalla Preistoria all’Alto medioe-<br />
vo, non tralasciando l’epoca romana.<br />
29 LUGLIO 2006 - 29 OTTOBRE 2006<br />
GIROLAMO ROMANINO: l’altro<br />
volto del Rinascimento<br />
Il Castello del Buonconsiglio conserva il<br />
maggior ciclo pittorico di tema profano di<br />
Girolamo Romanino, che lo eseguì negli<br />
anni 1531-1532 su commissione del car-<br />
dinale Bernardo Cles, principe vescovo di<br />
Trento dal 1514 al 1539, per ornare la nuo-<br />
va residenza rinascimentale, nota come il<br />
Magno Palazzo. Nato a Brescia intorno al<br />
1484-87 e attivo soprattutto in Lombardia,<br />
il pittore, dopo l’iniziale adesione ai modi<br />
di Giorgione e di Tiziano, al classicismo<br />
della pittura ve<strong>net</strong>a e a quello del Moret-<br />
to approda ad uno stile molto personale e<br />
non di rado eccentrico, che lo pone fra gli<br />
artisti più interessanti ed originali dell’Ita-<br />
lia del Nord. A quarant’anni dalla prima e<br />
finora unica mostra monografica dedicata<br />
al Romanino, il Castello del Buonconsiglio<br />
organizza per l’estate 2006 un’ampia ras-<br />
segna sull’artista in collaborazione con i<br />
Musei Civici di Brescia, la Soprintendenza<br />
per il patrimonio storico, artistico ed et-<br />
noantropologico di Brescia Cremona Man-
tova e la Soprintendenza per i beni artistici<br />
e storici della Provincia autonoma di Tren-<br />
to. La mostra intende ripercorrere l’intera<br />
vicenda creativa del Romanino e valoriz-<br />
zarne il singolare linguaggio espressivo<br />
alla luce degli studi più recenti sulla cultu-<br />
ra del primo Cinquecento. Pur mantenen-<br />
do al centro dell’iniziativa l’antica residen-<br />
za vescovile, con il suo vasto e prezioso<br />
apparato decorativo, la mostra si propone<br />
di riunire a Trento molte delle opere più<br />
significative del Romanino e di ricostruire il<br />
contesto della sua attività, indagandone le<br />
relazioni con la pittura italiana del suo tem-<br />
po, ci saranno opere di Tiziano, Savoldo,<br />
Moretto, Altobello Melone e Callisto Piaz-<br />
za ma anche i rapporti con la grafica e la<br />
pittura tedesca e con artisti quali: Albrecht<br />
Dürer, Albrecht Altdorfer, ed altri ancora.<br />
Gli affreschi del Castello, con i loro temi di<br />
carattere allegorico, biblico, erotico e mi-<br />
tologico, verranno presentati al pubblico,<br />
dopo la recente conclusione di importan-<br />
ti restauri, che hanno interessato alcune<br />
delle più belle sale dell’antica residenza<br />
vescovile e le loro decorazioni rinascimen-<br />
tali, alla cui realizzazione contribuirono,<br />
per la parte pittorica, oltre al Romanino, a<br />
Dosso Dossi e al fratello Battista, altri va-<br />
lenti pittori, come Marcello Fogolino e Bar-<br />
tolomäus Dill Riemenschneider. In stretto<br />
rapporto con gli affreschi saranno inserite<br />
nel percorso espositivo opere pittoriche<br />
e grafiche di artisti della prima metà del<br />
Cinquecento, particolarmente significative<br />
per la comprensione dell’opera di Roma-<br />
nino, e della sua originale ricezione della<br />
pittura nordica e dell’arte del Manierismo.<br />
A sinistra:<br />
Castello del Buonconsiglio<br />
Loggia del Romanino
Info:<br />
MUSEO TRIDENTINO<br />
DI SCIENZE NATURALI<br />
Via Calepina, 14<br />
38100 Trento<br />
tel.: +39 0461 270 311<br />
fax: +39 0461 233 830<br />
comunica@mtsn.tn.it<br />
<strong>www</strong>.mtsn.tn.it
Museo Tridentino<br />
di Scienze Naturali<br />
Vivace realtà culturale, il Museo Tri-<br />
dentino di Scienze Naturali, è ospi-<br />
tato nel cinquecentesco Palazzo<br />
Sardagna nel cuore della città di Trento.<br />
Da anni opera con successo nel campo<br />
delle scienze naturali grazie ad un’intensa<br />
attività di ricerca, di conservazione e di di-<br />
vulgazione scientifica e promuove la cono-<br />
scenza della storia naturale della regione<br />
alpina, in particolare del territorio trentino.<br />
Dispone di un ricco patrimonio di compe-<br />
tenze e saperi scientifici nei diversi ambiti<br />
delle scienze fisiche e naturali, che mette<br />
a disposizione non solo degli specialisti,<br />
ma soprattutto del pubblico scolastico e<br />
di tutte le persone interessate.<br />
Il Museo propone un’offerta culturale sem-<br />
pre nuova, aggiornata e accattivante. Il vi-<br />
sitatore, non trova solo vetrine e suggestivi<br />
diorami con ambientazioni che illustrano<br />
le principali caratteristiche dell’ambiente<br />
alpino, ma anche mostre interattive che<br />
stimolando la curiosità parlano di scienze<br />
naturali, fisica, matematica, arte e lettera-<br />
tura, laboratori creativi, conferenze di ap-<br />
profondimento, giochi e momenti di sva-<br />
go. Il Museo Tridentino di Scienze Naturali<br />
non finisce a Trento. Sono infatti sei le sedi<br />
territoriali provinciali, istituzioni e centri<br />
di ricerca, localizzate in luoghi di elevato<br />
interesse turistico e culturale, che fanno<br />
capo al Museo.<br />
n Il Giardino botanico alpino delle Viotte<br />
di Monte Bondone.<br />
Fondato alla fine degli anni ’30, racco-<br />
glie oltre 1000 specie di piante alpine<br />
provenienti da tutto il mondo, difende la<br />
biodiversità vegetale coltivando le spe-<br />
cie alpine a rischio di estinzione e con-<br />
servandone i semi. Ogni anno propone<br />
durante l’estate visite guidate, escur-<br />
sioni naturalistiche e un programma di<br />
attività ludico-educative con le piante.<br />
n La Terrazza delle Stelle delle Viotte di<br />
Monte Bondone.<br />
Inaugurata nel 2001 e situata nella pia-<br />
na delle Viotte sul Monte Bondone è un<br />
luogo privilegiato dal quale osservare<br />
ad occhio nudo o con il telescopio astri<br />
e costellazioni guidati da un esperto.<br />
Durante l’estate, oltre alle osservazio-<br />
ni astronomiche, ospita eventi culturali<br />
nell’ambito dell’iniziativa Il Teatro delle<br />
Stelle.<br />
n Il Museo delle Palafitte del Lago di Le-<br />
dro.<br />
Nato sul finire degli anni ’60 e situato<br />
sulle rive del lago di Ledro, conserva<br />
ed espone i raffinati prodotti della civil-<br />
tà dell’età del Bronzo che, circa 4000<br />
anni fa, scelse questo luogo per fonda-<br />
re un villaggio palafitticolo conosciuto<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Museo Tridentino di Scienze Naturali,<br />
Palazzo Sardagna - Trento<br />
In basso:<br />
Museo Caproni - Trento
come uno dei più importanti dell’arco<br />
alpino. Nei mesi di luglio e agosto, ogni<br />
anno il Museo propone Palafittando,<br />
un programma di archeologia imitativa<br />
che permette di calarsi nei panni di un<br />
preistorico e riscoprire le antichissime<br />
pratiche di produzione artigianale. Nel-<br />
le immediate vicinanze si trova Ledro-<br />
Lab, un centro dedicato all’educazione<br />
ecologico-ambientale ed alle attività<br />
didattiche di archeologia imitativa.<br />
n Il Museo G. Caproni.<br />
Aeronautica, scienza e innovazione.<br />
Inaugurato nel 1992, conserva ed<br />
espone una collezione di rilievo mon-<br />
diale costituita da 23 di aeroplani sto-<br />
rici e numerosissimi cimeli raccolti dal-<br />
la famiglia Caproni. Oltre alla cura ed<br />
ostensione del patrimonio storico, ospi-<br />
ta mostre temporanee di tipo scientifico<br />
e attività didattiche attinenti alla fisica,<br />
alla storia del volo e all’astronomia.<br />
n L’Arboreto di Arco.<br />
Situato in un’ampia e suggestiva con-<br />
ca a nord del Lago di Garda, l’area è<br />
un lembo dell’antico parco creato da<br />
Alberto d’Asburgo nel 1872, che ven-<br />
ne ristrutturato nel 1964 in funzione di<br />
orto botanico. Si estende oggi per un<br />
ettaro e conta circa 150 specie vegetali<br />
provenienti da ogni continente. Duran-<br />
te tutto l’anno, propone attività e giochi<br />
per apprendere curiosità su piante di<br />
tutto il mondo e un laboratorio per atti-<br />
vità educative dedicate alle scuole.<br />
LE GRANDI MOSTRE<br />
FINO AL 29 GENNAIO 2006<br />
I giochi di Einstein - mostra interattiva<br />
Una mostra per capire le scoperte di Ein-<br />
stein e comprendere la ragione e il fun-<br />
zionamento di molti fenomeni fisici che<br />
regolano la nostra vita. Più di 50 divertenti<br />
installazioni tutte da sperimentare, ac-<br />
compagnati dal più noto scienziato del XX<br />
secolo. Risolvere Pitagora con il gioco del<br />
domino e giocare con le traiettorie di rifles-<br />
sione per mezzo di una stecca da biliardo,<br />
passare attraverso un muro e imbattersi in<br />
miraggi, ombre cinesi, e campi mag<strong>net</strong>ici,<br />
scoprire i misteri della luce e della mate-<br />
ria e vedere il mondo a quattro dimensioni<br />
da un tram che viaggia alla velocità della<br />
luce. Tutto questo ed altro sarà possibile<br />
visitando la mostra “I giochi di Einstein”.
DAL 26 NOVEMBRE 2005 AL<br />
29 GENNAIO 2006<br />
Leonardo, l’Acqua e il Rinascimento -<br />
mostra multimediale interattiva<br />
Una mostra che presenta le rivoluzionarie<br />
intuizioni e scoperte di Leonardo da Vinci<br />
riguardanti l’utilizzo dell’acqua. Più di 40<br />
macchine, tra ponti, seghe idrauliche, imbarcazioni,<br />
dighe e progetti di città. Interattività<br />
e sensorialità collegano il presente<br />
della ricerca tecnico scientifica con il passato,<br />
attraverso un percorso in cui i visitatori<br />
si trasformano in veri e propri inventori.<br />
Una chiave di lettura moderna delle macchine<br />
ad acqua e una rivisitazione virtuale<br />
che permette di conoscere nel dettaglio i<br />
pezzi di una macchina per poi montarla<br />
secondo il progetto originario.<br />
DAL 17 FEBBRAIO AL 29 OTTOBRE 2006<br />
Matetrentino -<br />
Percorsi matematici a Trento e dintorni<br />
mostra interattiva<br />
Una mostra per scoprire le innumerevoli<br />
applicazioni della matematica in modo divertente<br />
e interattivo.<br />
Guardando Trento con occhi nuovi si scopre<br />
che la forma arrotondata delle antiche<br />
mura ha qualcosa a che fare con la matematica,<br />
e le colonnine annodate del Duo-<br />
mo si possono “misurare”, ma come?<br />
Perché le api costruiscono i favi esagonali?<br />
Esiste un legame tra danza e matematica?<br />
Stimolanti questioni di matematica, per<br />
scoprire le geometrie e i numeri nascosti<br />
nella morfologia urbana, nelle opere<br />
d’arte, nelle composizioni architettoniche<br />
della città e del suo territorio, nella natura<br />
e nell’esperienza quotidiana. Un’apposita<br />
sezione è dedicata ai bambini a partire dai<br />
3 anni con apposite installazioni e giochi.
Info:<br />
MUSEO DEGLI USI E COSTUMI<br />
DELLA GENTE TRENTINA<br />
Via Mach, 2<br />
38010 San Michele all’Adige (Tn)<br />
tel.:+39 0461 650314<br />
fax:+39 0461 650703<br />
mucgt@museosanmichele.it<br />
<strong>www</strong>.museosanmichele.it
Museo degli Usi e Costumi<br />
della Gente Trentina,<br />
San Michele all’Adige<br />
Il Museo degli Usi e Costumi della<br />
Gente Trentina nasce nel 1968 a San<br />
Michele all’Adige per l’iniziativa di un<br />
documentarista ed etnografo trentino,<br />
Giuseppe Šebesta, che per primo ebbe<br />
l’intuizione dell’opportunità di un grande<br />
Museo delle tradizioni locali, alla vigilia<br />
dei nuovi importanti assetti istituzionali<br />
dell’autonomia provinciale. Forte della sua<br />
esperienza di documentarista etnografico,<br />
corroborata da un lungo periodo di vita<br />
vissuta nella valle cosiddetta “dei Mòche-<br />
ni”, Šebesta concepiva un percorso mu-<br />
seografico fondato sulle grandi categorie<br />
dell’esperienza materiale del montanaro,<br />
a contatto con gli elementi primari: acqua<br />
fuoco legno pietra metalli fibre tessili.<br />
Il museo è così dedicato soprattutto alla<br />
cultura materiale e alla tecnologia del si-<br />
stema agrosilvopastorale tradizionale. La<br />
collezione consta di oltre 12.000 pezzi,<br />
in gran parte sistemati in più di 40 sale:<br />
dall’agricoltura tradizionale, il percorso<br />
prosegue con le lavorazioni artigianali di<br />
supporto per concludersi con gli aspetti<br />
legati alla socialità e all’identità locale: co-<br />
stumi tradizionali, riti, musica e devozione<br />
popolari. In questo senso, il Museo di San<br />
Michele all’Adige rappresenta certamente<br />
uno dei massimi riferimenti italiani per la<br />
memoria del lavoro contadino inteso nei<br />
termini di una civiltà materiale.<br />
Minore traccia di sé, nel Museo, ha lascia-<br />
to lo Šebesta folklorista e narratore, che<br />
ritroviamo piuttosto nell’opera a stampa<br />
dello stesso, in parte edita dai tipi del Mu-<br />
seo, impegnato fin dalle sue origini in una<br />
corposa attività di produzione libraria sul<br />
terreno specifico della dialettologia e del-<br />
l’etnografia delle valli del Trentino.<br />
Un nuovo impulso per l’archiviazione dei<br />
contenuti più dichiaratamente immateriali<br />
delle memorie locali – lessicologia biogra-<br />
fie narrazioni canti musiche ritualità – si è<br />
avuto a partire dai primi anni 2000, con la<br />
ricerca di Antonella Mott, Giovanni Kezich<br />
e Graziano Tisato Il Trentino dei contadini.<br />
Piccolo atlante sonoro della cultura ma-<br />
teriale che segue l’evoluzione della lessi-<br />
cologia contadina negli ottant’anni circa,<br />
che ci separano dalle storiche inchieste<br />
di Paul Scheuermeier, e con i rendering<br />
multimediali di Andrea Foches, dedicati<br />
alle leggende dell’uomo selvatico e delle<br />
anguane nel suo Viaggio nell’immaginario<br />
popolare del Trentino.<br />
Altro importante sviluppo del Museo nella<br />
direzione di una vera e propria “casa della<br />
memoria” è costituito dall’Archivio Provin-<br />
ciale della Tradizione Orale (APTO), trasfe-<br />
rito presso il Museo nel 2003, che racco-<br />
glie una parte consistente delle ricerche di<br />
taglio etnomusicologico e delle interviste<br />
di supporto all’attività del Museo svoltesi<br />
In alto:<br />
Alambicco locomobile “Spiritosa”<br />
proveniente da Drò, 1910<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Museo degli Usi e Costumi<br />
della Gente Trentina -<br />
San Michele all’Adige
In basso:<br />
La stua di Valfloriana.<br />
Con pannelli di larice dipinti, è datata 1823<br />
sul territorio trentino a partire dalla metà<br />
degli anni ’50. Un piccolo saggio di questo<br />
materiale, che tutto insieme ammonta ad<br />
alcune migliaia di documenti sonori, è sta-<br />
to di recente pubblicato nel CD Da la cuna<br />
al nar de là. Il ciclo della vita nella musica<br />
di tradizione orale nel Trentino a cura di<br />
Barbara Kostner e Paolo Vinati.<br />
Da segnalare inoltre, l’attività di videodo-<br />
cumentazione del Museo, già intrapresa<br />
saltuariamente nel passato, a partire dalla<br />
stessa opera dello Šebesta regista, che<br />
negli ultimi anni è stata portata avanti con<br />
maggiore sistematicità grazie anche alle<br />
nuove tecnologie digitali. Ultime realizza-<br />
zioni sono i video Il pane annuale 2003,<br />
che documenta il rito della panificazione<br />
a Villar d’Arêne nelle Alpi francesi, L’ar-<br />
te di Töne, sulla caseificazione con latte<br />
ovicaprino praticata da un anziano in val<br />
dei Mòcheni, L’alfabeto delle cose, per<br />
conoscere nome e funzione degli oggetti<br />
del lavoro posseduti da un anziano in Val-<br />
sugana, infine Augusto e i poeti, sull’abilità<br />
recitativa di un contadino della val di Non.<br />
I servizi educativi, attivi presso il Museo<br />
dal 1994 con percorsi didattici e laboratori<br />
a tema, propongono – nel settore – un’at-<br />
tività esemplare in Italia. Consentono di<br />
approfondire con le scuole di ogni ordine<br />
e grado gli argomenti delle sezioni esposi-<br />
tive e delle ricerche condotte negli ambiti<br />
della tecnologia rurale di montagna, delle<br />
pratiche artigianali, delle usanze, della ri-<br />
tualità, delle leggende, della dialettologia.<br />
Specifici progetti di approfondimento ven-<br />
gono concordati con scuole superiori e<br />
corsi professionali.<br />
Il Seminario Permanente di Etnografia Al-<br />
pina (SPEA), giunto al suo 10° ciclo, porta<br />
ogni anno a San Michele all’Adige studiosi<br />
delle Università di tutte le Alpi ma anche<br />
appassionati delle discipline che al Museo<br />
sono afferenti. Temi affrontati negli ultimi<br />
incontri sono stati rispettivamente la medi-<br />
cina popolare, le malghe, il mondo conta-<br />
dino, l’alimentazione tradizionale. SPEA 10<br />
Giuseppe Šebesta e la cultura delle Alpi,
organizzato per ricordare il fondatore del<br />
Museo ha avuto luogo dal 24 al 27 novem-<br />
bre 2005. Lo SPEA in programma il 2006<br />
porta il titolo Le identità alpine: politiche<br />
culturali, musealità, turismo.<br />
Gli atti dello SPEA vengono pubblicati nel-<br />
la rivista «SM Annali di San Michele». In-<br />
sieme alle collane «Classici dell’etnografia<br />
delle Alpi» e «Monografie etnografiche<br />
trentine» costituiscono l’impegno editoria-<br />
le del Museo, con un catalogo che viene<br />
aggiornato annualmente.<br />
Il progetto Itinerario etnografico del Tren-<br />
tino, di cui è recente la IV edizione, pre-<br />
senta sotto forma di breve guida i siti che<br />
documentano usi e costumi del Trentino.<br />
Si tratta di un prospetto che conduce at-<br />
traverso le vallate ricercatori e studenti in<br />
luoghi aperti al pubblico insieme ai quali il<br />
Museo di San Michele valorizza la cultura<br />
tradizionale del territorio.<br />
Il Museo ha infine una biblioteca specia-<br />
lizzata in antropologia generale, etnologia<br />
alpina, etnografia e storia locale trentina,<br />
studi di cultura materiale, museologia e<br />
museografia. È collegata in rete con il Ca-<br />
talogo Bibliografico Trentino (CBT). Il pa-<br />
trimonio librario ammonta a circa 14.000<br />
monografie e un centinaio di testate di<br />
periodici.<br />
In alto:<br />
Il mulino ad acqua, datato 1836,<br />
proviene da Faver
0<br />
Info:<br />
MART - MUSEO DI ARTE MODERNA<br />
E CONTEMPORANEA<br />
DI TRENTO E ROVERETO<br />
Corso Bettini, 43<br />
38078 Rovereto (Tn)<br />
tel.: 800 397760 - fax: +39 0464 430827<br />
info@mart.trento.it<br />
<strong>www</strong>.mart.trento.it
Mart,<br />
museo di arte moderna e<br />
contemporanea di Trento e Rovereto<br />
Le attività 00<br />
Il Mart arriva a fine 2005, a tre anni dal-<br />
l’apertura della nuova sede di Rovere-<br />
to, con un totale di 42 esposizioni, oltre<br />
650mila visitatori, un nuovo Comitato<br />
Scientifico di livello internazionale e un<br />
programma di mostre, eventi, attività di-<br />
dattiche e iniziative editoriali ancora una<br />
volta all’insegna dell’interdisciplinarietà,<br />
dello spirito di ricerca, della ricchezza cul-<br />
turale.<br />
Da dicembre 2004 il Consiglio di Ammini-<br />
strazione del Mart è presieduto da un ma-<br />
nager come Franco Bernabè, affiancato<br />
da una squadra che comprende uomini<br />
d’azienda come Lino Dainese, intellettuali<br />
legati al territorio trentino, ma da sempre<br />
rivolti verso ampi orizzonti, Isabella Bossi<br />
Fedrigotti e Michelangelo Lupo, esponenti<br />
del mondo della ricerca e delle Universi-<br />
tà, Massimo Egidi e Mariangela Franch, e<br />
professionisti della comunicazione come<br />
Giampaolo Fabris. Rinnovato agli inizi di<br />
giugno 2005 anche il Comitato Scientifi-<br />
co: Salvatore Settis, Achille Bonito Oliva,<br />
Manuel J. Borja Villel, Guy Cogeval, Alan-<br />
na Heiss e Rolf Lauter elaboreranno per<br />
cinque anni, insieme al direttore Gabriella<br />
Belli, le linee guida di un museo che - dopo<br />
essersi affermato come punto di riferimen-<br />
to nel panorama italiano - vuole diventare<br />
sempre più un centro d’eccellenza per<br />
l’arte moderna e contemporanea a livello<br />
internazionale<br />
Dall’inaugurazione del Mart ad oggi i vi-<br />
sitatori sono stati 650.609. Notevole in<br />
particolare il successo della mostra “Da<br />
Goya a Ma<strong>net</strong>, da Van Gogh a Picasso.<br />
The Phillips Collection, Washington”, che<br />
ha chiuso con oltre 130.000 ingressi. Si<br />
è mantenuto costante il trend di crescita<br />
degli utenti della Sezione didattica del<br />
Mart, forte di un’esperienza pluriennale,<br />
che ha superato i 75mila utenti nel 2004.<br />
Numeri che confermano la forte attrattiva<br />
non solo delle mostre e degli eventi, ma<br />
anche dei programmi educativi del museo<br />
per ragazzi, famiglie e pubblico adulto, e<br />
dei progetti speciali per l’handicap fisico<br />
psichico e nella formazione in contesti di<br />
esclusione sociale.<br />
Interessante anche l’incremento degli<br />
utenti registrati al sito <strong>www</strong>.mart.trento.it,<br />
che è salito dai 300 del 2003 a 1.747. I<br />
visitatori del sito, dalla fine del 2004 a no-<br />
vembre 2005, sono stati 253.774.<br />
E’ proseguita anche l’attività di ricerca del-<br />
l’Archivio del ‘900 e della Biblioteca, che<br />
ha accolto nel 2005 anno, tra specialisti<br />
e studenti, circa 3000 utenti. Nell’ambito<br />
dell’attività dell’Archivio del ‘900, il 2005<br />
In alto:<br />
Museo di arte moderna e contemporanea<br />
di Trento e Rovereto -<br />
Rovereto, interno
In alto:<br />
Andy Warhol<br />
Marilyns, 1962<br />
In basso a destra:<br />
Fortunato Depero<br />
Rotazione di ballerina e pappagalli,<br />
1917-18, olio su tela,<br />
Museo di Arte Moderna e Contemporanea<br />
di Trento e Rovereto (Deposito)<br />
ha visto l’avvio di una collana di inventa-<br />
ri, strumenti indispensabili per la ricerca<br />
e la valorizzazione dei ricchissimi fondi<br />
archivistici del Mart. La prima pubblica-<br />
zione riguarda l’archivio personale di Vit-<br />
tore Grubicy, uscita in concomitanza con<br />
la tappa trentina, a Palazzo delle Albere,<br />
della mostra a lui dedicata. Per la collana<br />
dei cataloghi ragionati, intesa a valoriz-<br />
zare gli artisti trentini del ‘900 che hanno<br />
ormai raggiunto una buona fama naziona-<br />
le, è uscita a fine 2005 l’Opera completa<br />
dedicata a Gino Pancheri, un artista che<br />
partecipò al fenomeno del “Novecento Ita-<br />
liano” e che rinnovò, prima della precoce<br />
morte (1943) la sua pittura sulla linea del<br />
chiarismo lombardo.<br />
I programmi per il 00<br />
Nel corso del 2006 il Mart proseguirà il suo<br />
impegno espositivo lungo alcune direttrici<br />
ormai consolidate: la produzione di grandi<br />
mostre dal taglio di ricerca, che presenta-<br />
no aspetti inediti o poco esplorate dell’arte<br />
del ‘900, la presentazione di alcuni nuclei<br />
di opere - dell’800 e del ‘900 - in deposi-<br />
to al museo da parte dei vari collezionisti<br />
che collaborano col Mart, project-rooms<br />
su artisti emergenti per offrire uno spac-<br />
cato dell’arte contemporanea, mostre di<br />
design, architettura, fotografia e altre arti<br />
applicate.<br />
Con “La Danza delle Avanguardie. Dipinti,<br />
scene e costumi: da Degas a Picasso, da<br />
Matisse a Keith Haring”, dal 17 dicembre<br />
2005 al 7 maggio 2006, il Mart proporrà<br />
in tutta la sua completezza - circa un mi-<br />
gliaio le opere in mostra - l’incontro tra il<br />
teatro, la danza e le avanguardie artistiche<br />
del ‘900. Una ricostruzione che dimostra<br />
come nel secolo scorso sia stato proprio il<br />
palcoscenico il luogo di una feconda con-<br />
vergenza tra geni assoluti della pittura,<br />
della danza, della moda, della scenogra-<br />
fia. Riformatori e rivoluzionari che si sono<br />
influenzati a vicenda, e che hanno segna-<br />
to con le loro invenzioni un punto di non<br />
ritorno nelle rispettive discipline artistiche.<br />
A fine anno, un’altra grande mostra inti-<br />
tolata “Mitomacchina” ripercorrà dal 2 di-<br />
cembre 2006 l’avventura creativa delle più<br />
prestigiose case automobilistiche europee<br />
e americane e dei modelli che hanno fatto<br />
moda e sensazione, dalla fine degli anni<br />
‘40 alla contemporaneità. In mostra proto-<br />
tipi e disegni, ma soprattutto macchine ori-<br />
ginali, alcune realizzate dai maggiori artisti<br />
contemporanei.<br />
Il 27 maggio il Mart tornerà ad indagare<br />
le vicende del Futurismo con una mostra<br />
su Luigi Russolo, prodotta con la Esto-<br />
rick Collection di Londra, per studiare il<br />
rapporto tra arte e musica in quello che<br />
fu il primo e più geniale compositore di<br />
musica futurista. Per l’arte contemporanea<br />
si segnalano la mostra “Universal Expe-<br />
rience” a cura di Francesco Bonami, il<br />
video “How far to Fårö” della videoartista<br />
inglese Runa Islam, che il nostro museo ha
prodotto insieme al Dunkers Kulturhus di<br />
Helsingborg (Svezia), e la prima mostra in<br />
assoluto in Italia su Douglas Gordon, dal<br />
23 settembre 2006. Tra i più significativi<br />
artisti della stagione britannica degli anni<br />
Ottanta-Novanta, Gordon (Glasgow 1966),<br />
ha vinto nel 1996 il Turner Prize. In mostra<br />
alcune sue installazioni recenti e un’opera<br />
appositamente realizzata per questa oc-<br />
casione.<br />
Già nel febbraio 2005 il Mart, con la colla-<br />
borazione della GAM di Torino, la GNAM<br />
di Roma e il CIMAC di Milano e importanti<br />
collezionisti, aveva coordinato la realiz-<br />
zazione di una mostra che, per la prima<br />
volta, ha visto l’esposizione di opere del<br />
Futurismo e del Novecento italiano nelle<br />
sale dell’Ermitage di San Pietroburgo. Un<br />
successo inter nazionale che si ripeterà: la<br />
Réunion des Musées Nationaux francese<br />
ha raccolto l’idea, e nel marzo del 2006<br />
ospiterà al Grand Palais di Parigi un’ana-<br />
loga esposizione, la cui curatela è stata<br />
affidata al Mart.<br />
In alto:<br />
Paola Pivi<br />
Untitled (donkey), 2003<br />
Chromogenic development print<br />
180 x 224 cm
<strong>www</strong>.<strong>trentinocultura</strong>.<strong>net</strong><br />
<strong>www</strong>.<strong>trentinocultura</strong>.<strong>net</strong><br />
è nato nel 1999 nell’ambito del Sistema In-<br />
formativo trentino della cultura. Si tratta di<br />
un portale che, gestito dal Dipartimento<br />
Beni e Attività culturali, ha come obiettivo<br />
la valorizzazione del patrimonio culturale<br />
e la promozione di tutte le iniziative nate,<br />
cresciute e maturate in Trentino, siano<br />
esse frutto di grandi azioni come pure di<br />
piccole intuizioni.<br />
L’ambito di intervento è molto vasto: pro-<br />
muovere i beni culturali, tutte le attività e<br />
tutti i soggetti che si occupano di cultura<br />
sul territorio, oltre che creare spazi di ap-<br />
profondimento per la comprensione della<br />
storia, la cultura, l’identità e l’ambiente<br />
trentino. Inoltre presenta l’attività dell’As-<br />
sessorato alla cultura, delle Soprintenden-<br />
ze e del Servizio Attività culturali, anche<br />
attraverso i servizi on line appositamente<br />
creati per i cittadini e gli operatori.<br />
Questo intento va naturalmente di pari<br />
passo con il lavoro di gestione informatiz-<br />
zata dei dati riguardanti il patrimonio dei<br />
beni culturali presenti sul territorio ad ope-<br />
ra delle Soprintendenze e dei Musei<br />
Grazie a questa attività sul portale posso-<br />
no essere ora consultati ad esempio, il Di-<br />
zionario di Toponomastica le cui schede,<br />
oltre ad avere tutte le informazioni proprie<br />
al toponimo, sono georeferenziate al Siste-<br />
ma cartografico provinciale e dotate di file<br />
sonoro per conoscerne anche la pronun-<br />
cia.<br />
Altro importante catalogo on line è quello<br />
delle Pergamene trentine che ne consen-<br />
te la lettura e lo studio grazie alla messa<br />
in linea delle schede, dei regesti e delle<br />
pergamene digitalizzate ad altissima riso-<br />
luzione in modo da limitarne al massimo,<br />
ai fini della tutela, la consultazione diretta<br />
negli archivi.<br />
Tra i cataloghi dei beni culturali presenti<br />
sul portale va segnalato - oltre al Catalogo<br />
Bibliografico Trentino - quello relativo alla<br />
fotografia, ad oggi ricco di 38.000 foto-<br />
grafie con relativa scheda, che raccoglie<br />
in un unico archivio consultabile on line,<br />
e continuamente incrementato, il patrimo-<br />
nio fotografico storico di archivi conservati<br />
presso diversi musei ed enti.<br />
Due cifre possono ben testimoniare quale<br />
sia, oggi, il ruolo del portale: 6 milioni di<br />
pagine visitate, oltre diecimila eventi se-<br />
gnalati nell’Agenda degli appuntamenti.<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Oriente Occidente - Anabiosis, Tania Pérez-<br />
Salas Company Mnemosine (Messico)
Coordinamento:<br />
Provincia autonoma di Trento<br />
Servizio Attività Culturali - Ufficio per la Promozione culturale<br />
Servizio Comunicazione Istituzionale Relazioni Esterne<br />
Ufficio Stampa – coordinamento testi Carlo Martinelli<br />
Archivi fotografici di:<br />
Provincia autonoma di Trento<br />
Musei provinciali<br />
Centro Servizi Culturali Santa Chiara<br />
Museo Storico in Trento<br />
Associazione Incontri Internazionali di Rovereto<br />
Associazione Arte Sella<br />
Ente Parco Naturale Paneveggio Pale di san Martino<br />
Foto di :<br />
E. Munerati, G. Zotta, R. Michelotti, L. Eccher, G. Cavulli,<br />
M. Monopoli, S. de Manincor, N. Eccher, ph. Monique,<br />
G. Salmini, M. Simonini, K. Ga<strong>net</strong><br />
A. Fedele