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di migliaia di lettere.<br />

Il dato quantitativo (destinato ancora a cre-<br />

scere) qualifica l’Archivio come radicato<br />

nel territorio e caratterizzato da quella che<br />

è stata definita una “regione-memoria”.<br />

Più frantumata, più irriducibile a unità la<br />

memoria della seconda guerra mondiale.<br />

Perché l’esperienza sia dei combattenti<br />

che dei civili fu radicalmente diversa: per<br />

la geografia più vasta e variegata e per il<br />

tipo di combattimento. Diversa per il ne-<br />

mico che ci si trova a combattere e per<br />

le situazioni di guerra. Ancora legate agli<br />

eventi separatori (quegli eventi che allon-<br />

tanano l’individuo dalla famiglia e dalla<br />

comunità di origine troncando la comuni-<br />

cazione immediata) troviamo i racconti e<br />

gli epistolari dell’emigrazione e poi quelli<br />

del servizio militare.<br />

Altre scritture si occupano della vita quoti-<br />

diana, del lavoro, della famiglia e ci ripor-<br />

tano, non di rado, al secolo diciannovesi-<br />

mo dentro le comunità rurali, restituendoci<br />

aspetti economici, rituali e religiosi, com-<br />

portamenti, tratti linguistici e culturali.<br />

In altre parole prende corpo qui una «so-<br />

cietà che si racconta» e come ha scritto<br />

l’antropologo francese Daniel Fabre, dopo<br />

una visita all’archivio: «Il visitatore, e letto-<br />

re prova dunque […] il sentimento di es-<br />

sere in contatto con un mondo intessuto<br />

di esistenze che si incrociano, che comu-<br />

nicano, che attestano in coro una storia<br />

vissuta».<br />

Il Progetto Memoria nasce da questa so-<br />

lida base. Perché l’Asp costituisce una<br />

solida base anche dal punto di vista della<br />

riflessione storiografica e metodologica.<br />

Ci riferiamo, tra le altre, ad alcune questio-<br />

ni particolarmente importanti: al carattere<br />

ricostruttivo e selettivo della memoria (luo-<br />

go di costante aggiustamento rispetto alle<br />

necessità soggettive del presente e del<br />

gruppo di appartenenza); al rapporto tra<br />

testimonianze orali e scritture autobiogra-<br />

fiche; alla sfida della storia “dal basso”. E<br />

ancora, ci riferiamo, al rapporto tra conser-<br />

vazione e rielaborazione della memoria,<br />

costruzione e ricostruzione dell’identità,<br />

senso e ruolo degli archivi all’interno delle<br />

cosiddette politiche della memoria.<br />

Il Progetto Memoria supera e amplia quel-<br />

le che rimangono le caratteristiche dell’Ar-<br />

chivio della scrittura popolare. Si rivolge a<br />

tutti i testimoni senza distinzione di ruolo<br />

o di status sociale. Così come non privi-<br />

legia la scrittura, assumendo piuttosto le<br />

metodologie delle «fonti orali»: l’intervista<br />

strutturata o meno, le storie di vita, la regi-

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