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In alto:<br />

Trento, lavandaie<br />

l’esistenza di una rete che comprenda<br />

soggetti ed istituzioni. Si tratta di una rete<br />

diffusa che riunisce importanti istituzioni<br />

come i musei, ma anche le singole asso-<br />

ciazioni culturali che operano in contesti<br />

più locali, gli operatori dello spettacolo<br />

così come le agenzie formative che si ri-<br />

volgono alla cittadinanza, i Comuni e il<br />

mondo della ricerca.<br />

Essenziali sono l’accesso e la valorizza-<br />

zione dei patrimoni e delle fonti relative al<br />

territorio e alla comunità – da farsi proget-<br />

tando e realizzando adeguati strumenti di<br />

consultazione -, ma anche la promozione<br />

diretta di campagne per l’acquisizione di<br />

testimonianze e di memorie, procedendo<br />

con i criteri della più avvertita metodologia<br />

storica, sociologica e antropologica.<br />

Per queste sue caratteristiche il proget-<br />

to, coordinato per conto del Dipartimento<br />

Beni e attività culturali dal Servizio Attività<br />

Culturali della Provincia autonoma di Tren-<br />

to, si avvale del supporto scientifico e or-<br />

ganizzativo del Museo Storico in Trento,<br />

istituzione che ha sviluppato in questi anni<br />

un’esperienza specifica sul campo.<br />

Alle origini del<br />

Progetto Memoria: l’Archivio<br />

della scrittura popolare<br />

Uno dei settori più riconosciuti del Museo<br />

storico in Trento è infatti, dal 1987, l’Ar-<br />

chivio della scrittura popolare (Asp), che<br />

raccoglie, conserva, e studia la memoria<br />

scritta di uomini e donne appartenenti a<br />

ceti sociali medio bassi. Un vasto universo<br />

di scritture, di generi narrativi e documen-<br />

tari: sono diari, memorie autobiografiche,<br />

epistolari, libri di famiglia, libri dei conti,<br />

canzonieri (di caserma, di guerra, devo-<br />

zionali), raccolte di poesie e di preghiere,<br />

ricettari. Così anche i campi della memo-<br />

ria sono altrettanto numerosi: provocate<br />

spesso dai traumatici eventi separatori del<br />

Novecento, le scritture autobiografiche<br />

popolari raccontano innanzitutto l’espe-<br />

rienza tragica delle guerre.<br />

Più omogenea la memoria della prima, for-<br />

temente segnata dalle partenze (dei sol-<br />

dati per il fronte orientale, dei profughi per<br />

le terre dell’Impero o per quelle del Re-<br />

gno), dagli spostamenti, dagli esilii, dalle<br />

prigionie, dai ritorni avventurosi.<br />

Le scritture relative alla Grande Guerra<br />

sono consistenti: 328 unità archivistiche<br />

(dei più di 600 conservati), entro cui si col-<br />

locano sia brevi diari che epistolari ricchi

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