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Museo degli Usi e Costumi<br />
della Gente Trentina,<br />
San Michele all’Adige<br />
Il Museo degli Usi e Costumi della<br />
Gente Trentina nasce nel 1968 a San<br />
Michele all’Adige per l’iniziativa di un<br />
documentarista ed etnografo trentino,<br />
Giuseppe Šebesta, che per primo ebbe<br />
l’intuizione dell’opportunità di un grande<br />
Museo delle tradizioni locali, alla vigilia<br />
dei nuovi importanti assetti istituzionali<br />
dell’autonomia provinciale. Forte della sua<br />
esperienza di documentarista etnografico,<br />
corroborata da un lungo periodo di vita<br />
vissuta nella valle cosiddetta “dei Mòche-<br />
ni”, Šebesta concepiva un percorso mu-<br />
seografico fondato sulle grandi categorie<br />
dell’esperienza materiale del montanaro,<br />
a contatto con gli elementi primari: acqua<br />
fuoco legno pietra metalli fibre tessili.<br />
Il museo è così dedicato soprattutto alla<br />
cultura materiale e alla tecnologia del si-<br />
stema agrosilvopastorale tradizionale. La<br />
collezione consta di oltre 12.000 pezzi,<br />
in gran parte sistemati in più di 40 sale:<br />
dall’agricoltura tradizionale, il percorso<br />
prosegue con le lavorazioni artigianali di<br />
supporto per concludersi con gli aspetti<br />
legati alla socialità e all’identità locale: co-<br />
stumi tradizionali, riti, musica e devozione<br />
popolari. In questo senso, il Museo di San<br />
Michele all’Adige rappresenta certamente<br />
uno dei massimi riferimenti italiani per la<br />
memoria del lavoro contadino inteso nei<br />
termini di una civiltà materiale.<br />
Minore traccia di sé, nel Museo, ha lascia-<br />
to lo Šebesta folklorista e narratore, che<br />
ritroviamo piuttosto nell’opera a stampa<br />
dello stesso, in parte edita dai tipi del Mu-<br />
seo, impegnato fin dalle sue origini in una<br />
corposa attività di produzione libraria sul<br />
terreno specifico della dialettologia e del-<br />
l’etnografia delle valli del Trentino.<br />
Un nuovo impulso per l’archiviazione dei<br />
contenuti più dichiaratamente immateriali<br />
delle memorie locali – lessicologia biogra-<br />
fie narrazioni canti musiche ritualità – si è<br />
avuto a partire dai primi anni 2000, con la<br />
ricerca di Antonella Mott, Giovanni Kezich<br />
e Graziano Tisato Il Trentino dei contadini.<br />
Piccolo atlante sonoro della cultura ma-<br />
teriale che segue l’evoluzione della lessi-<br />
cologia contadina negli ottant’anni circa,<br />
che ci separano dalle storiche inchieste<br />
di Paul Scheuermeier, e con i rendering<br />
multimediali di Andrea Foches, dedicati<br />
alle leggende dell’uomo selvatico e delle<br />
anguane nel suo Viaggio nell’immaginario<br />
popolare del Trentino.<br />
Altro importante sviluppo del Museo nella<br />
direzione di una vera e propria “casa della<br />
memoria” è costituito dall’Archivio Provin-<br />
ciale della Tradizione Orale (APTO), trasfe-<br />
rito presso il Museo nel 2003, che racco-<br />
glie una parte consistente delle ricerche di<br />
taglio etnomusicologico e delle interviste<br />
di supporto all’attività del Museo svoltesi<br />
In alto:<br />
Alambicco locomobile “Spiritosa”<br />
proveniente da Drò, 1910<br />
Nella pagina a fianco:<br />
Museo degli Usi e Costumi<br />
della Gente Trentina -<br />
San Michele all’Adige