MOISE et PHARAON - Il giornale dei Grandi Eventi
MOISE et PHARAON - Il giornale dei Grandi Eventi
MOISE et PHARAON - Il giornale dei Grandi Eventi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Il</strong> Giornale <strong>dei</strong> <strong>Grandi</strong> eventi<br />
Ancora oltre gli applausi<br />
è stato un vero<br />
tifo quasi da stadio<br />
con una inedita ‘ola’ tra<br />
le poltroncine di velluto rosso,<br />
per il debutto americano<br />
del tenore Vittorio Grigolo<br />
ne La Bohéme, incoronato<br />
nuova stella del M<strong>et</strong>ropolitan,<br />
dopo aver sedotto il Covent<br />
Garden ed in televisione<br />
con il memorabile Rigol<strong>et</strong>to<br />
di Marco Bellocchio.<br />
<strong>Il</strong> tenore ar<strong>et</strong>ino, poco più<br />
che trentenne, il 16 ottobre<br />
scorso ha calcato per la prima<br />
volta nel ruolo di Rodolfo<br />
il palcoscenico del teatro<br />
newyorkese nella storica<br />
Bohéme firmata Franco Zeffirelli.<br />
E’ stato un trionfo asso-<br />
Dal mondo della musica<br />
luto, come non se ne vedevano<br />
da anni. Grigolo ha<br />
strappato i primi calorosi<br />
applausi già dopo l’aria ‘Che<br />
gelida manina’. Poi è stato un<br />
crescendo, fino alla standing<br />
ovation finale e all’ ‘ola’ da<br />
stadio. Un debutto carico di<br />
asp<strong>et</strong>tative, non solo da parte<br />
del pubblico, ansioso di<br />
poter applaudire un nuovo<br />
tenore di livello mondiale,<br />
ma anche dello stesso M<strong>et</strong>ropolitan<br />
Opera, a cominciare<br />
dal sovrintendente P<strong>et</strong>er<br />
Gelb, spesso ogg<strong>et</strong>to di<br />
feroci critiche che, intervistato<br />
dal New York Times, pur<br />
non citando dir<strong>et</strong>tamente<br />
Pavarotti, ha confessato di<br />
essere alla ricerca di star che<br />
possano di nuovo mandare<br />
in delirio il pubblico.<br />
Gelb nel scegliere il cantante<br />
italiano, non si e’ fatto intimorire<br />
dal percorso anomalo<br />
di Grigolo, come la parentesi<br />
pop-opera con il produttore<br />
inglese Simon Cowell<br />
(quello di X-Factor) e ha investito<br />
su una voce quasi<br />
sconosciuta fino ad un anno<br />
e mezzo fa, regalandogli un<br />
ingaggio fino al 2016.<br />
«In Gelb ho trovato un alleato»,<br />
spiega il tenore. «E’ una<br />
persona che sa riconoscere le<br />
voci e le risp<strong>et</strong>ta». <strong>Il</strong> New<br />
York Times non e’ stato da<br />
meno, dedicando il giorno<br />
successivo l’apertura della<br />
sua sezione artistica a Grigolo<br />
con una foto a piena pagina,<br />
in una posa dallo<br />
sguardo tenebroso.<br />
I paragoni non si sprecano:<br />
oltre a citare Pavarotti, di cui<br />
in molti sperano Grigolo possa<br />
prendere il testimone, Michael<br />
White fa il paragone<br />
con il Rolando Villanzon <strong>dei</strong><br />
momenti migliori, il tenore<br />
messicano «emerso con tutto la<br />
15<br />
Applaudito in Bohéme il giovane tenore ar<strong>et</strong>ino, novello Pavarotti<br />
Tifo da stadio per Grigolo a M<strong>et</strong> di New York<br />
potenza dell’uragano Katrina,<br />
ma che si è poi autodistrutto».<br />
«Sono un venditore di sogni –<br />
ha d<strong>et</strong>to a caldo Grigolo - ma<br />
questa sera il sogno me lo ha regalato<br />
il pubblico e non mi<br />
asp<strong>et</strong>tavo la standing ovation finale».<br />
E poi ha aggiunto: «come<br />
cantava Liza Minnelli ‘New<br />
York, New York; If you can<br />
make it there, you can make it<br />
anywhere’ (Se ce la fai a Ny,<br />
puoi farcela dovunque)». La<br />
Bohéme newyorkese ha visto<br />
altri due debutti italiani al<br />
M<strong>et</strong>, quelli del maestro bergamasco<br />
Roberto Rizzi Brignoli<br />
e del baritono di Sabaudia,<br />
Fabio Capitanucci come<br />
Marcello.<br />
f. P.<br />
Novità in libreria<br />
Per approfondire Rossini, ma anche un romanzo su Mozart<br />
In una così importante apertura di Stagione<br />
con un’opera rossiniana, non potevamo non<br />
iniziare questa breve carrellata sulle novità librarie<br />
che da due volumi dedicati al pesarese per<br />
magari meglio approfondire la sua figura dopo<br />
questa rappresentazione.<br />
Iniziamo con un libro<br />
che analizza gli importanti<br />
mutamenti di giudizio<br />
su Rossini nati dall’ampia<br />
ricerca musicologica<br />
che ha caratterizzato<br />
la seconda m<strong>et</strong>à del<br />
Novecento. Così Rossini,<br />
l’uomo, la musica<br />
(giovanni Carli Ballola<br />
- 2009 - Bompiani – Pag.<br />
391 - € 14,00) riesce a<br />
riunire in un’opera organica,<br />
agile ed aggiornata, ciò che è emerso in tante<br />
pagine di studi, saggi e convegni. Vi si trovano<br />
dati essenziali circa le vicende esistenziali ed artistiche<br />
del compositore, inquadrandolo nella<br />
cultura europea dell’epoca secondo le più recenti<br />
acquisizioni documentarie, favorite dalla preziosa<br />
edizione critica dell’epistolario e delle ancora<br />
inedite l<strong>et</strong>tere ai familiari. Vi si trova una riflessione<br />
critica su tutta l’opera di Rossini.<br />
<strong>Il</strong> secondo non è proprio una novità in quanto<br />
uscito nel 2002, ma merita egualmente una segnalazione<br />
per la sua utilità ed agilità. Si tratta<br />
del Dizionario Rossiniano (eduardo rescigno –<br />
2002 - Bur dizionari - pag. 806 - € 17,00) che esce<br />
dalla agile e puntigliosa penna nonché da ricerche<br />
approfondite di Eduardo Rescigno. E’ l’ennesimo<br />
titolo di “Dizionario” dedicato dall’autore a<br />
grandi operisti. Anche questa volta, attraverso<br />
varie voci il volume indaga<br />
sul vasto universo<br />
rossiniano, elencando<br />
tutte le opere –<br />
comprese le più minute<br />
– e tutti i personaggi<br />
in qualche modo legati<br />
al compositore, dagli<br />
artisti delle prime rappresentazioni,<br />
ad uomini<br />
e donne che agirono<br />
nel mondo teatrale<br />
dell’epoca. Ogni voce è approfondita in modo<br />
puntiglioso, ricercando anche particolari minuti.<br />
Affrontare la lirica in un solo volume normalmente<br />
non è una operazione facile, se non ci si<br />
vuole ancorare ad una superficialità necessaria<br />
ed ad un repertorio consolidato e banale. Ma a<br />
quello che lo scrittore John Evelyn nel 1645 definiva<br />
«uno <strong>dei</strong> più magnifici e costosi svaghi che il genio<br />
dell’uomo possa inventarsi», ora Daniel Snowman<br />
saggista e storico musicale inglese ne <strong>Il</strong> palco<br />
d’oro (daniel snowman – 2010 – ellior edizioni<br />
– Pag. 505 - € 35) ne ripercorre la storia dalla<br />
fine del ‘500 ad oggi, coinvolgendo il l<strong>et</strong>tore<br />
con un turbinio di<br />
aneddoti, leggendo la<br />
storia di questo genere<br />
musicale che - se ci si<br />
rifl<strong>et</strong>te - è stato il primo<br />
esempio di globalizzazione,<br />
con i cantanti<br />
di diverse nazione<br />
in perenne movimento<br />
tra i palcoscenici<br />
del mondo. Ma l’autore<br />
inquadra soprattutto<br />
l’opera nel com-<br />
plesso politico ed economico sia delle nazioni che<br />
di questo stesso genere musicale, se si pensa all’importanza<br />
e l’attenzione che ad esso riservarono<br />
dinastie illuminate come gli Asburgo od i Borbone,<br />
lo stesso Terzo Reich, ma anche il nostro<br />
Risorgimento.<br />
Infine un romanzo di ispirazione musicale, risultato<br />
uno <strong>dei</strong> libri più amati in Germania nel 2009,<br />
opera prima della 42enne Eva Baronsky e che ora<br />
esce tradotto in Italia. <strong>Il</strong> signor Mozart si è svegliato<br />
(eva Baronsky – 2010 – elliot edizioni –<br />
Pag. 310 - € 17,50). A Vienna la sera del 5 dicembre<br />
1791 Mozart è sul l<strong>et</strong>to di morte circondato<br />
dalla moglie Costanza, dal medico e da quello<br />
spartito del Requiem ancora incompiuto. Allo<br />
stremo delle forze, perde i sensi. Ma 215 anni dopo,<br />
la mattina del 6 dicembre 2006 un uomo si<br />
sveglia a Vienna in una camera che non riconosce.<br />
Tutto intorno a lui gli appare strano: la luce<br />
che non viene dalle<br />
candele, la musica che<br />
suona senza strumenti,<br />
il calore senza fuoco.<br />
Egli pensa che sia una<br />
condizione sovrannaturale<br />
per perm<strong>et</strong>tergli<br />
di compl<strong>et</strong>are la sua<br />
ultima opera. Ma si accorge<br />
che quando dice<br />
il suo nome tutti lo<br />
prendono per pazzo.<br />
Senza soldi comincia a<br />
girovagare ed il suo talento musicale viene scoperto<br />
da un violinista di strada che lo porta con<br />
lui a suonare anche autori che lui non ha mai sentito<br />
come Dvořàk e Strauss. Passa così un anno.<br />
E’ la vigilia del 5 dicembre. Cosa accadrà?<br />
L. d. d.