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gnuno si qualifica per i valori che<br />
O riesce a esprimere ma, pur essendo<br />
consapevoli di quanto accade nel<br />
mondo (crescita economica vic<strong>in</strong>o a zero,<br />
forte <strong>in</strong>flazione specie per i costi delle materie<br />
prime e del petrolio <strong>in</strong> particolare,<br />
m<strong>in</strong>ore potere di acquisto delle famiglie<br />
grazie alla dim<strong>in</strong>uzione della redditività<br />
delle risorse f<strong>in</strong>anziarie, crisi delle banche<br />
specie statunitensi, crollo dei mercati f<strong>in</strong>anziari,<br />
ecc.) si fa f<strong>in</strong>ta di niente e si cont<strong>in</strong>ua<br />
a vivere <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>adeguato alle effettive<br />
possibilità.<br />
C’è da domandarsi il perché di questa vocazione<br />
al consumo che ha costretto e costr<strong>in</strong>ge<br />
molte famiglie a <strong>in</strong>debitarsi, anche<br />
se il fenomeno <strong>in</strong> Italia è ridotto rispetto ad<br />
altri paesi.<br />
Da più parti si è pensato che si sta verificando<br />
una crisi della creatività personale<br />
che ci porterà a fondo, <strong>in</strong> quanto, come ha<br />
ricordato il PDG Antonio Pieretti, non c’è<br />
futuro senza creatività. Ma come spiegare<br />
questo fenomeno nel nostro Paese che, <strong>in</strong><br />
term<strong>in</strong>i di creatività, più di ogni altro ha<br />
dato al mondo e all’umanità? Basterebbe<br />
riflettere su quanto è accaduto nella penisola<br />
nel Quattrocento e nel C<strong>in</strong>quecento. Ora,<br />
<strong>in</strong>vece, mancano idee <strong>in</strong>novative, c’è<br />
un’<strong>in</strong>erzia diffusa, non c’è sviluppo tranne<br />
che per la moda, si studia poco, siamo<br />
<strong>in</strong>discipl<strong>in</strong>ati, è cambiato tutto <strong>in</strong> peggio e<br />
le nostre città, un po’ meno quelle del<br />
centro-nord, ma specialmente la Capitale,<br />
sono irriconoscibili. Sporco quasi ovunque,<br />
muri imbrattati, marciapiedi sconnessi,<br />
parcheggi selvaggi, aiuole <strong>in</strong>colte, trasporti<br />
pubblici <strong>in</strong>efficienti, strade dissestate, tanti<br />
accattoni, gente nevrotica. Vivendoci, si<br />
f<strong>in</strong>isce per farci l’abitud<strong>in</strong>e; ma basta un<br />
viaggio anche breve e ci si accorge delle<br />
differenze con il resto d’Europa, ove i servizi<br />
funzionano al meglio, si fa del tutto per<br />
avere pulizia e ord<strong>in</strong>e e anche il problema<br />
degli stranieri è più contenuto, poiché la<br />
quasi totalità è <strong>in</strong>serita civilmente.<br />
Abbiamo pertanto bisogno di una forte<br />
riflessione e il Rotary, che rappresenta una<br />
filosofia attiva nella società, mirata a portare<br />
22<br />
PENSIERI<br />
Maurizio Maurizi - PDG<br />
ROTARY E STILE DI VITA<br />
cambiamenti positivi e capace di assumere<br />
la leadership <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di presa <strong>in</strong> carico di<br />
problemi, potrebbe impegnarsi attivamente<br />
per promuovere un ritorno a uno stile di<br />
vita più consono alla natura dell’uomo.<br />
In altre parole, noi rotariani dovremo con<br />
ogni mezzo cercare di far comprendere che<br />
occorre un ridimensionamento e, nel contempo,<br />
divenire capaci di condividere le<br />
aspettative con i più deboli, pure stranieri,<br />
aiutandoli, dopo aver accolto e accettato la<br />
loro diversità, a superare le difficoltà che<br />
<strong>in</strong>contrano nel quotidiano e anche ad affrancarsi<br />
dalla povertà e a evitare<br />
l’emarg<strong>in</strong>azione e lo sfruttamento.<br />
Non dovremo lasciarci affasc<strong>in</strong>are dalla<br />
rapidità o dalla semplicità di soluzioni estemporanee<br />
che si rivelano, quasi sempre, <strong>in</strong>complete<br />
e lasciano vivi tutti i rischi, ma<br />
provvedere a mettere <strong>in</strong> atto, <strong>in</strong> maniera<br />
conforme e tutti <strong>in</strong>sieme, i provvedimenti<br />
adeguati alle necessità. Non esistono soluzioni<br />
magiche che consentono un automatico<br />
adeguamento, ma dobbiamo tenere a<br />
mente che una buona società è quella <strong>in</strong><br />
cui tutti beneficiano del bene comune,<br />
nessuno viene escluso dalla sollecitud<strong>in</strong>e<br />
collettiva e ognuno può condurre una vita<br />
dignitosa.<br />
C’è però bisogno di contare di più sulle<br />
nostre possibilità e potenzialità e imparare<br />
a essere meno dipendenti dal pubblico,<br />
meno ricchi e consumisti, più efficienti: <strong>in</strong><br />
altre parole, a esprimere più valori cercando<br />
di comprendere dove va il mondo. Sarà<br />
anche necessaria un’idonea <strong>in</strong>formativa,<br />
una valutazione attenta, l’uso di tutte le<br />
nostre capacità, la nostra <strong>in</strong>telligenza e tanta<br />
tenacia. Mettendo <strong>in</strong>sieme coraggio, ottimismo,<br />
volontà, speranza e lavorando molto,<br />
potremo guardare avanti anche se risolvere<br />
il domani non sarà facile.