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a televisione i giornali ci bombardano L con servizi su truffe finanziarie e crack di alcune banche e compagnie di assicurazione americane, i cui effetti hanno innescato un terremoto sui mercati finanziari. Tutto ciò implica una mancanza di etica. Le nostre banche non hanno i problemi di quelle americane perché sono solide e in questi anni, pur se alcune in modo non troppo trasparente, hanno prodotto utili di tutto rispetto. Si avranno risvolti devastanti in molti Paesi dove esiste già tanta povertà e lì assisteremo al moltiplicarsi di migrazioni, anzi esodi di quelle popolazioni verso i Paesi occidentali. Di recente, organizzazioni spregiudicate e alcuni loro amministratori, utilizzando strumenti finanziari poco trasparenti e controllabili, hanno accumulato ricchezze smisurate a discapito di milioni di persone oneste e inconsapevoli. In questi ultimi decenni, poche migliaia di persone sono divenute proprietarie di imprese multinazionali, giornali, reti televisive, catene di centri commerciali, banche e fondi comuni, concentrando un potere economico smisurato e proprio una parte di questi onnipotenti hanno contribuito a scatenare questo terremoto. Tali effetti sono stati generati principalmente da scommesse con i derivati scellerati, usati da persone senza scrupolo per decuplicare i guadagni, pensando solo al profitto. Attenzione, il termine non va criminalizzato: un’impresa, una persona con proprie capacità e sacrifici investendo propri capitali è giusto che cerchi di guadagnare… ma questo è il profitto corretto. Per una più corretta lettura degli eventi ricordo sommariamente l’evoluzione sociale ed economica che ci ha portati a questo. Negli ultimi decenni, i Paesi industrializzati come l’Italia hanno voluto emulare il modello americano. Abbiamo cambiato i nostri 34 RIFLESSIONI Enrico Cetrari – RC Osimo RISCHIO, RICCHEZZA, RISPETTO, ETICA costumi, i nostri valori fondati sulla famiglia, sul lavoro, sul risparmio. Ci siamo fatti accecare dal benessere, dagli spot martellanti della pubblicità che ci hanno convinto a consumare più di quanto guadagnavamo e di cui avevamo bisogno. In estrema sintesi, si è consolidato il concetto che se una persona può spendere è perché è stata brava a far soldi, si è affermata, ergo è una persona che conta. Questo modus vivendi lo abbiamo trasmesso ai figli che oggi sono alla ricerca dell’auto più potente, vestiti e monili griffati, cellulari e computer viepiù sofisticati: più si appare… più si vale. Stiamo creando una società basata sull’apparire e non sull’essere come diceva Fromm: al centro di tutto c’è il denaro, il profitto, non l’uomo. Vogliamo bruciare subito le tappe e le risorse che il buon Dio ci ha dato? Ricominciamo a dialogare oltre che con internet anche con le persone. Parliamo di più con i nostri figli informandoli dei sacrifici fatti dai nostri padri, le sofferenze che hanno patito durante la guerra, la miseria, la fame, la ricostruzione di una famiglia, di un’attività, di una Nazione. Facciamo capire loro il valore del denaro e il peso che può avere il cervello, il cuore, il rispetto di sé e degli altri. Non possiamo arrestare il progresso ma non dobbiamo cercare neanche di diventare onnipotenti. I nostri governanti da decenni ci hanno invogliato a spendere di più, perché dovevamo produrre di più. Ma noi abbiamo speso molto più di quanto potevamo permetterci, come hanno poi fatto loro con i conti dello Stato. Abbiamo imitato troppo l’America, ma oggi l’America sta piangendo lacrime amare. Noi abbiamo la nostra storia, le nostre tradizioni. Noi Italiani abbiamo esportato l’arte, la cucina, lo stile in tutto il mondo. Ogni popolo ha la propria cultura: per favore teniamoci la nostra! Non alziamo barriere economiche e culturali ma non facciamoci influenzare più di tanto. Riappropriamoci della nostra identità, della nostra interiorità, del rispetto dei valori fondamentali dell’uomo. Non facciamoci contagiare dalla logica del profitto a tutti i costi, perché più si cresce nella gerarchia del potere e del denaro più crescono le avidità, gli errori e poi gli orrori. Si vendono i derivati legati ai mutui subprime, swap su debiti di banche scellerate e fallimentari, tutti sono diventati esperti di futures di hedge funds, di fondi sovrani. Molte operazioni poco chiare si fanno transitare nei cosiddetti paradisi fiscali. Ricordare pagine dolorose della nostra storia è cosa buona e giusta. Ci siamo dimenticati perché Falcone e Borsellino sono stati ammazzati? Questi grandi servitori dello Stato avevano scoperto i percorsi che centinaia di miliardi di dollari provenienti dal traffico di droga e altre attività illecite, facevano attraverso i paradisi fiscali. Con questa valanga di denaro si cercava di destabilizzare i gangli e gli equilibri dello Stato, della società produttiva, pilotare speculazioni edilizie in mezzo mon
do. Tante persone come me non vogliono credere che i sacrifici di italiani galantuomini, lungimiranti e onesti siano serviti a nulla. In seguito ai recenti avvenimenti non è umano pensare per un attimo che una casta di super-ricchi possa aver tentato di destabilizzare parte del sistema finanziario internazionale, per arraffare poi di tutto un po’ con pochi spiccioli? Oggi bastano alcuni computer e un ufficio in Svizzera, a Montecarlo, alle Isole Cayman. Sarebbe auspicabile che gli Stati, pur nella loro sovranità, stipulassero accordi internazionali per limitare i benefici finora garantiti, senza troppe sottigliezze, da questi paradisi fiscali dove si custodiscono ricchezze smisurate che sono spesso il frutto della corruzione e della violenza. Operazioni finanziarie camuffate, fatte transitare su società di comodo di notabili puliti, in banche altrettanto di comodo. Il rischio oggi è molto più grande anche perché ci sono tanti più notabili ricchi non solo in America ed Europa ma anche in Africa, in Cina, in Russia, in India, dove esiste la più alta concentrazione di povertà, analfabetismo e desolazione. Le persone che lavorano onestamente pensano che i governi siano in grado di emanare leggi efficaci, che possano costituire Organismi di Forze internazionali col potere di controllare veramente e intervenire con fermezza e non pensano che molti politici BENEMERITO PER LA STORIA DELLE MARCHE 2008 F abio Mariano, socio del Club Ancona Conero, architetto, storico dell’architettura e professore ordinario all’Università Politecnica delle Marche, autore di numerose pubblicazioni, ha ricevuto il Premio Benemerito per la Storia delle Marche 2008, per avere contribuito alla valorizzazione della sono legati al voto-scambio. Noi rotariani siamo presenti in tutto il mondo e a tutti i livelli: oltre a organizzare forum sull’etica, ci siamo attivati energicamente per promuovere leggi che mettano in galera chi in modo spregiudicato e illecito crea tanta distruzione, fame e povertà? Ci siamo attivati affinché questi personaggi siano considerati alla stregua di criminali di guerra? E’ noto che le guerre oggi non si combattono più con i carri armati o le atomiche, che sono deterrenti. Le vere bombe sono certi strumenti e certe imprese a delinquere, gestite da personaggi malavitosi che, dopo aver causato danni a livello mondiale affamando milioni di persone; anziché essere mandati in galera a vita, percepiscono liquidazioni per decine, centinaia di milioni di dollari. Come avrebbe agito Paul Harris, che creò il Rotary aprendo vari club in America proprio negli anni della recessione? Quali iniziative avrebbe promosso oggi, con il Rotary presente in 168 Paesi oltre che all’Onu? Credo che i rotariani abbiano il dovere di sensibilizzare e stimolare le Istituzioni competenti perché emanino leggi a tutela delle persone oneste, più deboli e indifese; promuovere dibattiti televisivi con i vertici delle organizzazioni industriali e sindacali di ogni regione dei nostri Distretti; mettere in moto una campagna d’informazione, un orgoglio umanitario che, partendo dai ceti sociali produttivi, stimoli caldamente i par- storia, delle tradizioni e della cultura delle Marche. Il premio, istituito nel 2000 dall’Associazione marchigiana Rievocazioni Storiche, gli è stato consegnato ufficialmente in una cerimonia tenutasi 13 dicembre ad Ascoli Piceno. Nelle precedenti edizioni il premio era stato assegnato al docente universitario Sergio Anselmi, allo storico dell’arte Pietro Zampetti, all’ex soprintendente per le Marche Paolo dal Poggetto, all’Associazione Le lamentari dei nostri territori perché approvino leggi mirate a stroncare questi illeciti, a limitare e disciplinare veramente certe operazioni finanziarie, a perseguire quelle caste di onnipotenti. Mi piace pensare che molte persone di buona volontà possano condividere queste idee e divenire sempre più numerosi nella società reale, quella società che produce vera ricchezza, vero progresso e cultura, che crede nel valore della vita. Mobilitarsi con campagne contro la fame, la sete, l’analfabetismo è importantissimo, ma significherebbe non affrontare i problemi a monte: come combattere contro i mulini a vento. Forse sono un sognatore che ama le sfide quasi impossibili, ma il Rotary ha vinto sfide considerate impossibili vent’anni fa. Ecco perché mi appello al governatore Giorgio Splendiani, conosciuto da tutti come persona essenziale e pratica, affinché prenda contatti con i governatori dei vari Distretti italiani, per promuovere un’azione comune di sensibilizzazione in tal senso. Potremmo iniziare noi nelle Marche: abbiamo anche rotariani pronti. Essere rotariani significa far sentire con forza la propria voce non per avere consensi ma per dare solidarietà; significa cercare di tramutare le idee in fatti semplici, con la consapevolezza di servire a costruire qualcosa di utile per gli altri. Noi rotariani siamo al di sopra di ogni interesse personale e di ogni ideologia politica. Cento Città, al TG3 Regionale, all’incisore Eros Donnini, alla Sezione Marche del FAI, alla mostra evento Simone De Magistris. Fabio Mariano ha contribuito, collaborando con numerosi Club del Distretto, a effettuare restauri di varie opere d’arte e a organizzare mostre storiche, prestando con entusiasmo la sua competenza. Sua l’idea di riconiare la settecentesca medaglia vanvitelliana che il Club Ancona Conero dona ai relatori e agli ospiti di rilievo. 35
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Page 5: LETTERA DEL GOVERNATORE LETRA E GUV
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Page 11 and 12: un impatto duraturo con effetti a l
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Page 19 and 20: Marco Marinaro - Presidente interna
Page 22: gnuno si qualifica per i valori che
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