Venti anni dopo - Centro di Documentazione Pier Vittorio Tondelli

della morte, il modo di pensarci e non pensarci”, 2 Tondelli ha un ruolo fondante nel fissare ,
esprimere, insegnare tutto ciò; nell’infondere, di nuovo, fiducia nella letteratura, fiducia nel
mestiere di scrittore. Un ruolo che lo fa entrare di diritto nel così discusso canone del
Novecento.
Pier Vittorio Tondelli assolve infatti alle condizioni ritenute importanti per meritare il
titolo di autore degno di essere ricordato e trasmesso. Possiede la caratteristica a parte
obiecti, ovvero la condizione che considera il canone da un punto di vista delle opere
prodotte dall’autore e della loro capacità e forza nel fondare una tradizione, un modello. E’
innegabile che le opere di Tondelli aprano la strada a nuovi narratori (dai giovanissimi
pubblicati nei tre volumi del suo progetto Under 25, ai giovani cannibali, ai diversi scrittori
fuoriusciti dalle citate esperienze, e non solo), a coloro che ritrovano nella parola la fiducia
per narrare e per esprimere se stessi e il proprio mondo, le proprie emozioni, le proprie paure;
la voglia di affidare alla parola il ruolo di ritrarre la vita che gli occhi vedono e che la mente
percepisce. Una voglia di scrittura che torna dopo l’ubriacatura delle avanguardie, dopo la
progressiva perdita di fiducia nel romanzo e nella scrittura narrativa in generale. Una scrittura,
quella di Tondelli, che fa scuola attraverso il sound della pagina, la mimesi della realtà, lo
spazio emozionale e il citazionismo postmoderno. Una scrittura che, dopo essersi cibata e
aver introiettato e digerito le neoavanguardie, la metanarrativa, il racconto extraletterario, la
pignoleria strutturalistico-semiotica , non rifiuta di dimenticare la realtà “per i simulacri e i
feticci imposti dalle comunicazioni di massa” 3 e torna ad essere salvezza , voglia di
raccontare e raccontarsi. E’ poi evidente in Tondelli anche la presenza della caratteristica a
subiecti, ovvero quella condizione che rende uno scrittore ascrivibile al canone dal punto di
vista del pubblico, dunque della ricezione delle opere nelle quali si riconosce una memoria
storica, una selettività che affonda le radici nel bisogno di una comunità di definirsi e
riconoscersi. Ed è impossibile tentare di negare un riconoscimento in tal senso alla narrativa
nata dalla macchina da scrivere di Tondelli. Un autore puro, svincolato da un certo mercato
2 Italo Calvino, op. cit.
3 Pier Vittorio Tondelli, Scarti, in Opere (Cronache, saggi, conversazioni), a cura di F. Panzeri, Classici
Bompiani, 2001
2
Seminario Tondelli, undicesima edizione, Correggio, Palazzo dei Principi, 16 dicembre 2011.
Intervento di Anna Pozzi : Venti anni dopo: i giovani dialogano con Tondelli.