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Aprile 2010 - il bollettino salesiano - Don Bosco nel Mondo

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2<br />

Parachini<br />

Fabiana Di Bello<br />

S T R E N N A <strong>2010</strong>di Pascual Chávez V<strong>il</strong>lanueva<br />

APRILE <strong>2010</strong> BS<br />

Il battesimo<br />

è la più poderosa<br />

inversione di rotta<br />

di un individuo<br />

(Adolfo L’Arco).<br />

Un battesimo cristiano.<br />

IL VANGELO<br />

AI GIOVANI<br />

Una svolta radicale<br />

Perché la Chiesa battezza i<br />

neonati? Gesù si battezzò<br />

quando aveva 30 anni! La<br />

domanda che molti fanno, ci<br />

fa riflettere sul significato più profondo<br />

del battesimo di Gesù e del<br />

nostro. Bisogna dire, in primo luogo,<br />

che si tratta di due cose totalmente<br />

diverse. Il battesimo cristiano non ha<br />

come fondamento la persona di Giovanni<br />

Battista né, come primo tratto,<br />

un senso di penitenza e di purificazione.<br />

San Paolo ci ricorda che <strong>il</strong><br />

battesimo ci mette in rapporto intimo<br />

con <strong>il</strong> centro della nostra salvezza:<br />

Gesù Cristo morto e risorto (Rm<br />

6,3-11). Questo ci permette di capire<br />

perché durante la sua vita terrena<br />

non si è dedicato a battezzare (Gv<br />

4,2 è l’unico testo evangelico che fa<br />

riferimento a questo tema). Invece,<br />

fin dalle origini della Chiesa, tutti<br />

quelli che riconoscevano Gesù<br />

come Salvatore e volevano “essere<br />

di Cristo”, si facevano battezzare (At<br />

8,34-40). È evidente che lo facevano<br />

gli adulti; ma anche i figli e le figlie<br />

piccoli: tutta la famiglia insomma.<br />

>> Tuttavia <strong>il</strong> battesimo di Gesù<br />

non fu qualcosa di marginale, privo<br />

di r<strong>il</strong>ievo <strong>nel</strong>la sua vita. Tutti e quattro<br />

gli evangelisti ne riconoscono<br />

l’importanza. Da questa esperienza<br />

fanno iniziare la sua vita pubblica e<br />

la sua predicazione; è, per così dire,<br />

lo “spartiacque” <strong>nel</strong>la vita del Signore.<br />

Uno dei testi più antichi compare<br />

in un discorso di Pietro, negli Atti<br />

degli Apostoli: “Voi sapete quel che<br />

è successo in tutta la Giudea, cominciando<br />

dalla Gal<strong>il</strong>ea, dopo <strong>il</strong> battesimo<br />

predicato da Giovanni, vale a<br />

dire la storia di Gesù di Nazaret; come<br />

Dio lo ha unto di Spirito Santo e<br />

di potenza…” (At 10,37-38). Dunque,<br />

questo evento mette Gesù in<br />

stretto rapporto con la sua missione.<br />

Quando i capi del popolo gli chiedono<br />

con quale autorità predica e realizza<br />

segni da parte di Dio, Egli si<br />

rifà all’esperienza vissuta in occasione<br />

del battesimo di Giovanni (Mc<br />

11,27-33). L’importanza del battesimo<br />

di Gesù, quindi, è innegab<strong>il</strong>e. I<br />

vangeli distinguono tre eventi: l’immersione<br />

di Gesù <strong>nel</strong>le acque; la<br />

sua proclamazione come Figlio del<br />

Padre; l’effusione dello Spirito Santo<br />

su di lui (Mc 1,9-11; Mt 3,13-17; Lc<br />

3,21-22; Gv 1,31-34). Ed è la prima<br />

volta che appare, <strong>nel</strong> Nuovo Testamento,<br />

la rivelazione trinitaria di Dio:<br />

Padre, Figlio e Spirito Santo.<br />

>> Lungo la storia della Chiesa si<br />

sono date interpretazioni distorte.<br />

Già nei primi secoli, alcuni predicatori<br />

considerarono Gesù un semplice<br />

uomo che <strong>il</strong> Padre avrebbe “adottato”<br />

<strong>nel</strong> battesimo (è l’eresia chiamata<br />

“adozionismo”). Altri pensarono<br />

che <strong>il</strong> battesimo al Giordano abbia<br />

reso consapevole Gesù di essere<br />

<strong>il</strong> Figlio di Dio. In realtà, <strong>il</strong> vangelo<br />

di Luca presenta un Gesù dodicenne<br />

<strong>nel</strong> Tempio, già consapevole della<br />

sua missione “messianica”: “Perché<br />

mi cercavate? Non sapevate<br />

che io devo occuparmi delle cose di<br />

mio Padre?” (Lc 2,49). Benedetto<br />

XVI <strong>nel</strong> suo libro Gesù di Nazaret,<br />

commentando queste interpretazioni<br />

e altre più moderne che farebbero<br />

perno sul significato psicologico di<br />

questa esperienza centrale <strong>nel</strong>la vita<br />

di Gesù, osserva che “questa teoria<br />

è più riconducib<strong>il</strong>e al genere del<br />

romanzo su Gesù che alla vera interpretazione<br />

dei testi” (Joseph Ratzinger,<br />

Gesù di Nazaret, pp. 44-45).

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