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l'articolo e di quel manifesto, anche la rivista "Il Nastro Azzurro" ha sfondato finalmente il muro di silenzio che per tanto tempo ha avvolto la nostra Storia, la Storia della X Flottiglia MAS della RSI ... Mi sono chiesto se questo improvviso mutamento sia coinciso con l'inizio della Presidenza Zanardi solo casualmente o sia dovuto alla sua dirittura morale a me ben nota ... Con la più viva cordialità. Sergio Nesi Carissimo Nesi, Innanzitutto mi scuso per i "tagli" inflitti alla sua lunghissima lettera, che pubblico soprattutto per il grande valore di testimonianza che ha in relazione alle vicende dell'Italia nord orientale e alle storie personali degli italiani che vi combatterono. Oggi non riusciamo ancora a osservare quegli eventi col dovuto distacco e da ciò deriva un clima ancora non favorevole ad una vera riconciliazione tra gli italiani che si schierarono dall'una e dall'altra parte. La pubblicazione dell'articolo del dottor Vuxani è stato un tentativo. Nelle pagine di questo numero si trova un altro tentativo: la pubblicazione di un articolo relativo alle vicende della Divisione Garibaldi. Rimane il fatto che ancora oggi la profonda spaccatura verificatasi nella società italiana a seguito dei tragici eventi e delle improbe decisioni conseguenti all’8 settembre 1943 non si riesce a chiudere. Lo possiamo osservare con il confronto della dialettica politica tra le attuali formazioni di destra e di sinistra che, a 66 anni di distanza, è talmente radicalizzato che da più parti ormai si parla chiaramente della necessità di “legittimazione” dell’una formazione da parte dell’altra e viceversa. Con viva cordialità Antonio Daniele Egr. Direttore sono un alpino della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, che ha operato Jugoslavia durante la Seconda Guerra Mondiale. Desidero complimentarmi per i numerosi articoli pubblicati sul notiziario del Nastro Azzurro (n 3 Luglio/Agosto 2008) in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi; vorrei inoltre ringraziare l'alpino Roberto Stocchi, della Federazione di Roma, che ha ricordato l'impegno degli alpini in guerra ed in pace. Nel seguire le varie manifestazioni Garibaldine mi pongo sempre un interrogativo: perché in tali circostanze non si ricorda mai la gloriosa divisione Garibaldi operante in Jugoslavia nella guerra 1943-1945? Era una schiera di uomini, tanti sono Caduti, che portavano le stellette dell'esercito italiano, combattevano sotto il vessillo tricolore per la libertà del popolo jugoslavo e per tutti i popoli contro il nazi-fascismo. Erano gli eredi legittimi dei "veterani garibaldini" di cui perpetuano il nome, la leggenda e non vengono mai citati o ricordati nelle manifestazioni garibaldine o nei notiziari del N.A. Hanno ricevuto circa 2000 decorazioni per il grande valore dimostrato in terra straniera, perché non ricordarli? I reduci garibaldini della Provincia di Varese, associati all'Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (Ente Morale N.1060 del 29-3-1952) da oltre trent'anni, nella seconda domenica di luglio, si ritrovano presso la chiesetta del Passo Forcora (memoriale della divisione) per suffragare i Caduti e per rinnovare il vincolo di fratellanza e di amicizia che li unisce. Ringraziamo per la cortese attenzione e porgiamo distinti saluti. Angelo Vigano (Presidente della Sezione di Gallarate) Carissimo presidente Vigano, pubblico molto volentieri la Sua lettera, anche se numerose altre lettere precedenti mi hanno costretto ad attendere un po' per farlo, perché mi permette di continuare nel discorso che questa rivista sta portando avanti dalle sue colonne. Purtroppo il periodo che va dall'8 settembre 1943 al 25 aprile del 1945 ha visto l'Italia spezzata in due, ha visto l'alleato tedesco trasformarsi in oppressore, ha visto l'ex nemico anglo americano, diventare un alleato un po' sospettoso e non molto propenso a spingere il fronte verso nord con la dovuta decisione. Nel frattempo molto sangue italiano continuava ad essere versato come tributo al dio della guerra. Ma questo sangue veniva versato su entrambi i fronti: era la guerra civile che ha lasciato danni e lutti, ma che ha anche scavato un solco profondo, quasi incolmabile, nella coscienza nazionale. Quando tutti gli italiani lasceranno da parte i rancori e gli odi e ricorderanno la seconda guerra mondiale solo come uno dei periodi più convulsi e tristi passati dalla nostra Patria, la riconciliazione di cui si sente tanto il bisogno, sarà finalmente a portata di mano. Cosa è stata e cosa ha fatto la Divisione Garibaldi nella Guerra di Liberazione è raccontato a pag 38. Tale racconto è stato possibile grazie alle notizie con le quali Lei ha corredato la sua lettera. Spero che con ciò sia ancora più chiaro il senso che si intende dare da queste colonne alle parole libertà e democrazia. Con la più viva cordialità Antonio Daniele ANCHE LE ALTRE RIVISTE CI LEGGONO Il periodico “La Lampada”, organo ufficiale del “Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto” con sede a Padova, a pag. 23 del n.° 3 - aprile 2009, cita “Il Nastro Azzurro” per aver pubblicato quanto le scuole di Ferrara, sotto l’egida dell’Istituto del Nastro Azzurro hanno fatto ai fini della divulgazione tra le giovani generazioni dei fondamentali sui quali poggia il sentimento di Patria e di Valor Militare, col progetto “Ideali e Valori” realizzato sotto il coordinamento della professoressa Simonetta Maestri. Fa molto piacere sapere che altri sodalizi nazionali, con scopi analoghi a quelli del nostro Istituto, ci osservano e plaudono alle nostre iniziative. IL NASTRO AZZURRO 5
6 IL NASTRO AZZURRO IL CONGRESSO DI BOLOGNA Nei principeschi saloni dell'austero palazzo Corsini che ospita a Bologna il "Circolo Ufficiali dell'Esercito", dal 16 al 18 ottobre 2009, si è svolto il 28° Congresso Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro. Alla cerimonia di apertura, celebrata venerdì 16 ottobre, hanno preso parte numerose autorità civili, militari e religiose della città e di aree limitrofe e si è registrata la presenza di ben 20 gonfaloni di città, comuni e provincie Decorate al Valor Militare. Dopo il saluto alle autorità da parte del Presidente della Federazione di Bologna, cav. Giorgio Bulgarelli, e l’intervento della Presidente della Provincia di Bologna, on. Beatrice Draghetti, nonché il saluto del Presidente Nazionale dell’Associazione Combattenti e Reduci, on. De Meo, il Comandante Giorgio Zanardi ha tenuto il discorso d'apertura dando ampio risalto ai numerosi messaggi pervenuti, in particolare a quello del Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, che ha espresso i suoi voti benaugurali anche a nome del Capo dello Stato, e quello di Amedeo di Savoia il Duca d'Aosta (testi integrali nel riquadro a fondo pagina). Il Comandante Zanardi ha poi dichiarato in forma ufficiale la sua già nota intenzione di non ricandidarsi alla presidenza dell'Istituto ed ha formulato a tutti i congressisti il suo ringraziamento per la loro presenza e il suo fervido augurio di buon lavoro. I lavori del Congresso hanno preso avvio il giorno successivo, sabato 17 ottobre, con la nomina del presidente del Congresso nella figura del Vice presidente Nazionale e Presidente della Federazione di Brescia, generale Carlo Maria Magnani, il quale ha avuto il compito di gestire e coordinare le varie fasi del congresso stesso con l'aiuto, quale vice presidente, del generale Arnaldo Cassano, altro Vice Presidente nazionale e Presidente della Federazione di Milano. Il generale Cassano è stato anche nominato presidente della Commissione "Verifica dei poteri" e Presidente della "Commissione Elettorale". Quest'ultima commissione, piuttosto numerosa, vedeva nella carica di vicepresidente il presidente della federazione di Sondrio, MESSAGGIO DEL CONSIGLIERE MILITARE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Illustre Presidente la ringrazio, a nome del Signor Presidente della Repubblica, per il cortese invito a presenziare alla cerimonia inaugurale del XXVIII Congresso dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare che si svolgerà dal prossimo 16 ottobre a Bologna. Il Presidente della Repubblica, idealmente presente, esprime mio tramite il suo apprezzamento per la significativa iniziativa volta a testimoniare ancora una volta il coraggio e le virtù di coloro che, con elevato spirito di sacrificio e spiccato senso del dovere, hanno servito il Paese. La manifestazione odierna costituisce non solo l'opportunità per vivificare e rinsaldare il comune patrimonio di ricordi e di valori che hanno ispirato la vita di tutti gli appartenenti al sodalizio, ma è anche un prezioso momento per consolidare nelle giovani generazioni il rispetto dei principi fondamentali di libertà e democrazia sanciti dalla nostra carta costituzionale. D'altronde, soltanto con l'impegno quotidiano di ogni cittadino si possono concretamente superare le miopi divisioni e le pericolose tensioni che hanno caratterizzato la storia dell'umanità, nella prospettiva di uno sviluppo sociale ed economico stabile e duraturo perché si realizzi un mondo più giusto e solidale. Con questi sentimenti, sono lieto di inviare a Lei, caro Presidente, ed a tutti i convenuti il cordiale saluto del Capo dello Stato, unitamente all' augurio di pieno successo dell'evento. Rolando Mosca Moschin MESSAGGIO DI S.A.R. IL PRINCIPE AMEDEO DI SAVOIA Nel giorno in cui vi accingete a celebrare, nella città di Bologna, il vostro Congresso nazionale, è con l'orgoglio di chi ha avuto il privilegio di avere un Padre pluridecorato al Valor Militare che mi accingo a porgere a Voi tutti il mio sincero, cordiale saluto. Voi rappresentate il distintivo dell'Onore, siete i degni prosecutori di Coloro che con le Regie Patenti del 6 gennaio 1936 sono stati riconosciuti "Corpo Nobiliare" del Valore. Nel tempo avete saputo mantenere fede agli Ideali che contribuiscono a rafforzare il concetto di Patria, alimentando il ricordo di tutti coloro, senza distinzione alcuna - vincitori e vinti - che hanno fornito con l'esempio dell'Eroismo l'amore per la Patria. Con questa premessa, formulo l'augurio di buon lavoro, certo che i nuovi organismi rappresentativi, che vi accingete ad eleggere, saranno all'altezza del compito loro demandato e continueranno a tenere alto il Labaro del "Nastro Azzurro". da Castiglion Fibocchi, 16 ottobre 2009. Amedeo di Savoia
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