Bilancio sociale integrale - Fondazione PRO.SA

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I Volontari Il volontariato è, in tutte le sue forme e manifestazioni, espressione del valore della relazione e della condivisione con l'altro. Il volontariato è esperienza di solidarietà e pratica di sussidiarietà: opera per la crescita della comunità locale, nazionale ed internazionale. Nel volontariato la solidarietà si fonda sulla giustizia. La Fondazione PRO.SA ha volontari che svolgono la loro opera in sede, quelli che collaborano all'organizzazione di iniziative in Italia, quelli che promuovono i progetti presso gruppi di loro conoscenza, i professionisti che prestano la loro opera in Italia e all'estero, artisti e personalità che offrono, gratuitamente, le loro prestazioni. Una rete di solidarietà che permette di raggiungere importanti obiettivi e che costituisce una presenza preziosa a testimonianza che è possibile “camminare insieme” con diverse competenze e profili professionali in un rapporto di complementarietà e di mutua collaborazione. Nel 2010, i volontari sono stati complessivamente 61. Prudenzialmente la loro opera è stimata intorno a €uro 67.000,00 Per i volontari impegnati, periodicamente, in sede e per i dipendenti viene rinnovata, ogni anno, una polizza RCT. Impatto dell'attività di volontariato 2010 Volontari 2009 2010 2009 2010 2009 2010 n° volontari Valorizzazione Prestazioni professionali volontarie Fiscalista 1 500 Giornalisti 1 4.000 Grafico 1 3.000 Web site 1 1.500 Servizio Civile Volontario 1 18.000 Partecipazione di volontari ad iniziative in Italia 56 37.000 Totale 61 67.000 Tale valorizzazione è di natura prettamente extracontabile ed il bilancio di esercizio non ne è influenzato, in termini numerari, dal computo delle prestazioni di volontari. I criteri di valutazione adottati per la valorizzazione dei suddetti contributi si dividono per categorie: •L'impatto dell'attività di manodopera dei volontari è stata calcolata considerando il costo medio di € 11,00 all'ora, secondo quanto indicato espressamente da primarie agenzie di gestione eventi di raccolta fondi •I servizi di grafica e di stesura e pubblicazione di redazionali ed articoli sono stati valutati secondo il tariffario minimo in vigore presso l'Ordine dei Giornalisti, al lordo della tassazione vigente. •Le prestazioni degli artisti sono valutate ad un valore figurativo prudenziale corrispondente al cachet minimo. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 25
26 2009 2010 2009 2010 2009 2010 Volontariato Internazionale – Esperienze di Vita Da qualche anno, la Fondazione promuove anche il volontariato internazionale in collaborazione con i missionari camilliani responsabili di progetti in Africa e Asia. Come giovane ragazza Italo Filippina da tempo inseguivo un sogno: conciliare il grande amore che nutro per i bambini bisognosi con il dirompente desiderio di ritrovare le mie radici lontane, ma mai dimenticate. La risposta mi è arrivata dalla Fondazione PRO.SA con l'opportunità di fare un periodo di volontariato in uno dei centri nutrizionali camilliani che la Fondazione sostiene nelle Filippine. Mi sono preparata alla partenza per la missione St. Camillus Health Care Cainta sopraffatta da stati d'animo contrapposti: la gioia, il timore, l'ansia, l'entusiasmo e anche un po' di paura. L'incontro con l'entusiasmo di p. Rolly e delle volontarie del centro mi hanno subito fatto sentire a casa. Il giorno stesso del mio arrivo mi hanno assegnato il compito di collaborare con loro per i programmi nutrizionali che coinvolgono i bambini, dai due a i sette anni, dal lunedì al venerdì. Trenta bambini che trasmettono allegria, gioia di vivere, nonostante abbiano pochissimo materiale didattico e giochi a disposizione. Un'essenzialità che ha profondamente cambiato la mia visione della vita. Volevo pianificare ogni attività perché i bambini si sentissero coinvolti il più possibile e rispondessero ad ogni nuovo stimolo. L'inizio, come sempre accade, non è stato facile. Infatti, essendo bambini abituati a vivere per strada senza regole, mi sono vista costretta a praticare tanta pazienza e forza di volontà per conquistare il loro rispetto e la loro fiducia. E' stato davvero emozionante veder crescere, di giorno in giorno, il loro entusiasmo nella partecipazione alle attività e, soprattutto, la collaborazione tra loro. Un mese intenso, pieno di umanità e impegno, quello che ho passato al centro nutrizionale, che mi ha permesso di conoscere la serenità interiore e il dignitoso vivere di poco o di nulla delle persone che ho incontrato. Allo stesso tempo comprendo l'urgente necessità di un riequilibrio tra noi e loro. L'eccesso per noi e il niente per loro è un'ingiustizia sociale inaccettabile. Myra L'esperienza a Karungu fatta lo scorso anno mi ha talmente coinvolta da farmi desiderare di tornarci ancora. Così, a gennaio 2011, eccomi nuovamente in volo verso l'Africa. Non l'Africa dei safari o dei resort, ma quella lontana dalle mete turistiche e dai grossi contrasti fra ricchezza e miseria. Il viaggio da Nairobi a Karungu mi riporta indietro alle prime intense emozioni di un anno fa. Le interminabili file di donne, bambini, uomini, colorati, impolverati che attraversano i villaggi, e i loro variopinti mercati, con la merce stesa a terra, mi accompagnano per tutto il giorno. Alle sette di sera sono a destinazione: la missione camilliana sul lago Vittoria. Il sole sta “entrando” nel lago. Le mie mattine scorrono veloci in ospedale. La prima parte in pediatria, dove bimbi di tutte le età stanno nei loro lettini fra medici, medicazioni e spesso paura, sofferenza e tanta noia. All' inizio mi accolgono un po' diffidenti, pochi parlano l'inglese, ma poi ….matite, fogli, libretti da colorare, caramelle, bolle di sapone e tante, tante coccole, superano le difficoltà di comunicazione. Dopo un paio d'ore, lascio la pediatria per recarmi in maternità dove riesco a parlare a lungo con le donne più estroverse e cerco il contatto con quelle che sono più timide o che non conoscono l'inglese. Ho condiviso con loro molte storie, alcune belle, altre tristi e difficili, ma tutte velate da tanta rassegnazione e dignità. Dopo la piacevole pausa pranzo, condivisa con i missionari e gli altri ospiti, un po' di tempo per preparare i giochi del pomeriggio, scrivere il mio diario e poi, carica di entusiasmo vado al Dala Kiye: l'orfanotrofio della missione. Sessanta bimbi vivono in sei casette-famiglia sotto la guida delle “mamme” adottive. Sei vere e proprie famiglie che si ritrovano a giocare in giardino dopo la scuola e a cenare nella mensa comune, dopo aver fatto la doccia. Con loro trascorro il pomeriggio, prima con i più piccoli al loro risveglio dal pisolino, poi con i più grandicelli che si uniscono man mano che ritornano da scuola. I giochi qui sono più sfrenati. Saltiamo la corda, suoniamo l'armonica, e mi insegnano a danzare. I più grandi ridono della mia goffaggine! Altri giorni disegniamo, leggiamo libri in inglese o consultiamo l'atlante geografico, giochiamo a domino e a memory, ci dipingiamo la faccia con colori a dito. Tantissimi indiani, uccelli, diavoli e farfalle compaiono all'improvviso! Piccoli grandi amici quanto mi avete dato in queste settimane! Quando riparto mi sembra quasi di abbandonarvi! Torno alla mia vita, al mio lavoro, alla mia famiglia, alle mie comodità, ai miei piaceri. Torno e ho già voglia di ripartire… Grazie Karungu, grazie St.Camillus Dala Kiye, grazie St.Camillus Mission Hospital, grazie per avermi fatto vedere la vita con i vostri occhi. Fulvia
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