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Agosto 2012 - Scalea .it

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Luglio - <strong>Agosto</strong> <strong>2012</strong><br />

anCora FerMi i laVori Di<br />

restauro Del Palazzo sPinelli<br />

di ERCOLE SERRA<br />

...dalla prima<br />

Dello storico Palazzo dei Principi Spinelli (sec. XIII)<br />

si parla da quasi sessant’anni e, comunque, sin dal<br />

1952, quando il maniero fu dichiarato monumento<br />

nazionale e, quindi, sottoposto al totale e particolare<br />

vincolo di tutela insieme al terreno sottostante. In<br />

una mia lettera pubblicata nel lontano 1964 sul settimanale<br />

“CRONACA” segnalai il potenziale pericolo di<br />

deturpazione che poteva, sin da allora, subire il monumento<br />

con la costruzione di fabbricati nell’area circostante<br />

così come, nel corso degli anni, purtroppo,<br />

è avvenuto. Non intendo soffermarmi sulla storia di<br />

questo importante e maestoso edifi cio, ma vorrei ricordare<br />

che, nel 1990, esso fu acquistato dal comune<br />

di <strong>Scalea</strong>, prima amministrazione comunale ZITO (La<br />

CAMPANA), che si prodigò per un primo intervento di<br />

restauro conservativo e di ristrutturazione statica che<br />

fu iniziato ma rimase incompiuto per circa vent’anni.<br />

Prima dell’estate del 2011 si è aperto un nuovo cantiere<br />

per eseguire altri lavori di restauro e di manutenzione<br />

statica con un fi nanziamento regionale di circa<br />

un milione e quattrocentomila euro. Nel mio articolo<br />

pubblicato nel numero di dicembre 2011 del DIOGE-<br />

NE MODERNO, ho segnalato la sospensione dei lavori,<br />

per cui in questi giorni se ne discute anche a segu<strong>it</strong>o<br />

di una interrogazione del consigliere Gennaro Licursi<br />

rivolta al sindaco Basile, il quale in una nota ha dato<br />

una plausibile giustifi cazione al fermo. In sostanza, egli<br />

informa che «è stata fatta una prima tranche di lavori<br />

ed è stato chiesto il primo stato di avanzamento e,<br />

quindi, l’acconto». Quando si è appreso che «il denaro<br />

non era disponibile, l’Amministrazione ha deciso<br />

per il fermo per non indeb<strong>it</strong>are ulteriormente il Comune<br />

di <strong>Scalea</strong> avviando cause inutili».<br />

Per vari motivi, non intendo entrare nelle pastoie burocratiche<br />

e nelle motivazioni del mancato fi nanziamento<br />

che ha bloccato i lavori, ma vorrei soffermarmi<br />

su alcuni aspetti che emergono dall’interrogazione<br />

sopra c<strong>it</strong>ata. Mi sembra di capire che la preoccupazione<br />

del Consigliere interrogante sia, fra l’altro, la<br />

permanenza dell’impalcatura che risulta dannosa per<br />

il Centro storico e che impedisce l’utilizzo della piazza.<br />

All’amico Licursi, decano del Consiglio comunale,<br />

vorrei sottolineare, non per polemica, che ai c<strong>it</strong>tadini<br />

di <strong>Scalea</strong> interessa, principalmente, la ripresa immediata<br />

dei lavori per porre fi ne alle opere di restauro<br />

del palazzo monumentale, altrimenti aggiungeremmo<br />

un’altra “cattedrale nel deserto” a quelle già esistenti<br />

e non portate a termine. Apprendo con molto piacere<br />

che il consigliere Licursi ricorda che «chi intende<br />

amministrare ed ha a cuore le sorti della C<strong>it</strong>tà di<br />

<strong>Scalea</strong> deve volgere lo sguardo alla valorizzazione del<br />

Centro storico». Intanto, non soltanto bisogna volgere<br />

lo sguardo verso il nostro secolare borgo antico,<br />

ma anche e soprattutto viverlo e frequentarlo per<br />

constatare di persona le gravi carenze che aleggiano<br />

nel millenario tessuto urbano da dove provengono le<br />

nostre radici; casi di tetti secolari diventati terrazze,<br />

fregi antichi scomparsi, intonaci non compatibili con<br />

l’antico ambiente circostante e quant’altro, compresa<br />

la eventuale presenza di qualche mini discarica. In 60<br />

anni è passata “tanta acqua sotto i ponti”, ma quasi<br />

nulla è stato fatto per valorizzare e tutelare il nostro<br />

pregevole Centro storico, anzi spesso si è operato in<br />

senso contrario. Per concludere, mi chiedo se saranno<br />

salvati gli affreschi settecenteschi nel salone del palazzo<br />

Spinelli che continuano a sfarinarsi e se, nel corso<br />

dei recenti lavori di restauro, siano state rispettate le<br />

antiche linee arch<strong>it</strong>ettoniche e sia rimasto integro il<br />

terrapieno dell’antico e suggestivo giardino, a quanto<br />

pare, già esageratamente cementifi cato (foto sopra),<br />

tanto per rispettare e riconfermare quel maledetto<br />

trend in voga da più di 50 anni a <strong>Scalea</strong>. R<strong>it</strong>engo, quindi,<br />

che l’interrogazione vada integrata.<br />

Storia e Cultura 11<br />

FanatisMo reliGioso la Festa Del CarMelo nelle<br />

PaGine Di Plein air<br />

di VITTORIO SERSE<br />

Apprendo, con piacere, che la rivista nazionale “Plein<br />

air” descrive, nelle sue pagine, la festiv<strong>it</strong>à in onore della<br />

Beata Vergine del Carmelo di <strong>Scalea</strong>, il cui culto risale<br />

ai tempi delle Crociate e, comunque, fu consacrato<br />

uffi cialmente dal popolo scaleota nel 1855 con atto<br />

pubblico e con la prima incoronazione del Santo Simulacro.<br />

Certamente, non per polemica ma per intavolare<br />

un dialogo costruttivo, r<strong>it</strong>engo dover ricordare che,<br />

sulla secolare festa della Madonna del Carmine nella<br />

nostra C<strong>it</strong>tà, altri scr<strong>it</strong>tori hanno pubblicato ricerche<br />

storiche in prestigiose riviste e in libri che sono fonti<br />

preziose di notizie che arricchiscono il nostro patrimonio<br />

culturale. Da Attilio Pepe, Mario Manco, Carmine<br />

Manco, Vincenzo Napollillo, allo stesso scrivente, negli<br />

anni, sono numerosi gli scr<strong>it</strong>ti pubblicati sull’evento.<br />

Ovviamente, tutti questi scr<strong>it</strong>ti sono sempre attuali, per<br />

cui “nessuno scopre l’acqua calda” e certe esaltazioni<br />

appaiono fuori luogo. Ribadisco, comunque, che è<br />

certamente pos<strong>it</strong>ivo che si continua a diffondere con i<br />

mezzi di comunicazione la festa in onore della nostra<br />

Protettrice, il cui Simulacro settecentesco, durante le<br />

processioni del 16 luglio e del 21 novembre, susc<strong>it</strong>a<br />

tanta commozione e suggestione nei fedeli. Purtroppo,<br />

in questi ultimi trent’anni, si sono inser<strong>it</strong>i alcuni r<strong>it</strong>i<br />

che non appartengono alle nostre tradizioni: applausi,<br />

spari di fuochi artifi ciali nei rioni della “nuova” <strong>Scalea</strong><br />

e altre manifestazioni che, a mio parere, forse rasentano<br />

una forma di fanatismo religioso ed esulano da<br />

quelle provenienti dalla mera e genuina fede popolare:<br />

la distribuzione del basilico, la processione delle cinte<br />

votive e gli antichi canti che vengono intonati nel corso<br />

della processione che parte dalla Chiesa di Santa Maria<br />

d’Episcopio dove r<strong>it</strong>orna intorno alla mezzanotte.<br />

La B.V. di Medjugorje (la Gospa) da oltre trent’anni nei<br />

suoi messaggi ai veggenti chiede sempre la preghiera,<br />

la conversione e la pen<strong>it</strong>enza, non gli applausi ed i fuochi<br />

d’artifi cio (r<strong>it</strong>o pagano per allontanare gli spir<strong>it</strong>i malevoli),<br />

ma la fede in suo Figlio Gesù, inv<strong>it</strong>ando i fedeli<br />

a non peccare. Per concludere, una nota sul “r<strong>it</strong>o del<br />

basilico”: è una pianta regale (basilikos, erba del re)<br />

collegata alla tradizione che fa riferimento a Sant’Elena<br />

-madre dell’imperatore Costantino- la quale, trovata la<br />

pianta sul luogo della crocifi ssione di Cristo, l’avrebbe<br />

diffusa per tutto l’impero. Ecco il motivo per cui, verosimilmente,<br />

il basilico viene distribu<strong>it</strong>o in occasione della<br />

processione della B.V. del Carmelo, in segno di devozione<br />

verso la Regina del Cielo e, quindi, altre leggende<br />

non trovano alcun fondamento storico.<br />

Per Don Mazzillo i PriMi<br />

Quaranta anni Di saCerDozio!<br />

di GIOVANNI CELICO<br />

La comun<strong>it</strong>à parrocchiale di Tortora paese ha festeggiato,<br />

il 16 luglio c.a., uno dei suoi fi gli migliori, il parroco<br />

Don Giovanni Mazzillo, che ha “tagliato” un traguardo<br />

importante: quaranta anni di sacerdozio!<br />

Presente l’intero presb<strong>it</strong>erio locale, con l’intervento<br />

anche del rev. Don Biagio Russo di Aieta, che peraltro<br />

“ricordava” ben sessantadue anni di sacerdozio, vi è<br />

stata una solenne celebrazione nella Chiesa Matrice di<br />

Tortora paese, con il concorso di un folto numero di<br />

fedeli e di “amici” provenienti da ogni parte della Calabria<br />

e della vicina Lucania.<br />

A conclusione, è stato offerto un “buffet”, con special<strong>it</strong>à<br />

rigorosamente “paesane”, ricco di sapori tortoresi!<br />

Il Rev. Don Giovanni Mazzillo, nato nel 1948 a Tortora,<br />

ha studiato a Catanzaro, a Napoli (Posillipo) e Wurzburg<br />

(Germania), conseguendo il “dottorato” presso<br />

Elmar Klinger, con una dissertazione dal t<strong>it</strong>olo in <strong>it</strong>aliano<br />

“Essere soggetto dei poveri nella Chiesa come<br />

popolo di Dio”.<br />

Dopo aver “svolto”, per lunghi anni, un intenso e attivo<br />

apostolato al servizio dei “lavoratori emigranti” nei paesi<br />

di lingua tedesca, Don Giovanni Mazzillo è rientrato<br />

già da tempo nella sua terra di origine ed oggi, insieme<br />

all’impegno per e nella parrocchia, insegna Teologia<br />

Fondamentale, Ecclesiologia e Scienza delle Religioni<br />

presso l’Ist<strong>it</strong>uto Teologico Calabro di Catanzaro e collabora<br />

con la Pax Christi Italia.<br />

Autore profi cuo, ha dato alle stampe, tra gli altri testi,<br />

“La teologia come prassi di pace” e “Gesù e la sua prassi<br />

di pace”, impegnandosi nella pubblicazione di una<br />

“Sistematica”, prevista in ben cinque volumi, dei quali il<br />

più recente, “Dio sulle tracce dell’uomo”, segue quello<br />

del 2004 dal t<strong>it</strong>olo “L’uomo sulle tracce di Dio”.<br />

E’ un sacerdote “a tutto tondo” Don Giovanni Mazzillo:<br />

ancorato a saldi principi e a profonde convinzioni ha<br />

sperimentato e sperimenta, nel quotidiano, i fondamentali<br />

della “sua” fede rivolta soprattutto agli ultimi<br />

ed ai bisognosi.<br />

La comun<strong>it</strong>à di Tortora paese, dopo essere stata “curata”,<br />

negli ultimi decenni, da diversi “santi” apostolicattolici,<br />

ultimo, in ordine di tempo, Don Antonio Rossi,<br />

il prete-operaio, già “impegnato” alla ex Rivetti, poi<br />

Marlane, di Praia, è approdata e “fi n<strong>it</strong>a” nelle “mani” di<br />

un “fi glio prediletto”, appunto Don Giovanni Mazzillo,<br />

al quale anche noi, con gli auguri per il traguardo “tagliato”,<br />

auspichiamo lunga v<strong>it</strong>a e ancora tantissimi anni<br />

di profi cuo impegno pastorale.<br />

La rivista nazionale per i camperisti, Plein air, descrive la<br />

festa della Madonna del Carmelo Patrona di <strong>Scalea</strong>. La<br />

processione, i ceri, i luoghi, l’atmosfera hanno attratto<br />

il giornalista del giornale che si occupa di turismo secondo<br />

natura, camper, caravan, tenda ed escursioni.<br />

La festa della Madonna è il momento clou per gli scaleoti<br />

e per chi ha scelto di vivere in questa comun<strong>it</strong>à.<br />

La pubblicazione di un articolo su questo evento rappresenta<br />

per la comun<strong>it</strong>à un motivo di vanto.<br />

L’assessore al Turismo, Giuseppe Forestieri, ha commentato<br />

pos<strong>it</strong>ivamente la pubblicazione dell’articolo.<br />

«La rivista Plein air, fra l’altro, pubblicizzata su em<strong>it</strong>tenti<br />

come Sky nei canali tematici del turismo, individua<br />

uno dei momenti principali dell’estate scaleota. Una<br />

fusione di mistic<strong>it</strong>à e tradizione collegate al momento<br />

più intenso del turismo, al massimo delle presenze di<br />

villeggianti e di c<strong>it</strong>tadini di <strong>Scalea</strong> che, in molti casi,<br />

preferiscono tornare proprio per onorare la Madonna<br />

del Carmelo. L’articolo in questione coglie i vari aspetti,<br />

non tralasciando elementi importanti come la tradizione<br />

delle “Cinte” realizzate dalle donne del paese<br />

con tutta l’atmosfera di festa che si coglie nel centro<br />

storico e lungo le vie del paese moderno».<br />

La rivista Plein air commenta nella didascalia fotografi<br />

ca: “Una vis<strong>it</strong>a di <strong>Scalea</strong> in occasione della festiv<strong>it</strong>à<br />

della Madonna del Carmelo, che si tiene ogni anno<br />

dal 14 al 16 luglio, non può tralasciare i monumenti<br />

del vecchio borgo, né Torre Talao, risalente al XVI<br />

secolo».<br />

Le aree di sosta, la pista ciclabile, i suggerimenti ai<br />

camperisti completano l’articolo che inv<strong>it</strong>a a scoprire<br />

“uno dei borghi più antichi e suggestivi dell’alto tirreno<br />

cosentino”. (M.C.)

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