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tesi dottorato adriana hrelja.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi ...

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internazionali, che si rifà alla dottrina della ragion di stato, definito anche come realismo<br />

politico, dove come massimi esponenti possiamo ricordare Morgenthau H. e Aron R. Lo studio<br />

riguardava le interazioni bi- o multi laterali di entità che, nel trarre in atto le loro politiche estere,<br />

ceravano di trarre il massimo vantaggio dall’ambiente internazionale. 6 I principi di studio sui<br />

quali si basano questi autori vengono riassunti da Lijphard: “Gli specialisti delle relazioni<br />

internazionali che preferiscono i metodi tradizionali adottano generalmente il modello<br />

dell’anarchia internazionale, scelgono lo stato-nazione come unità d’analisi, hanno <strong>degli</strong><br />

obiettivi orientati verso l’azione e non credono che si possa costruire una soddisfacente teoria<br />

generale della loro disciplina”. 7<br />

Questa prospettiva era dovuto anche al fatto che le nazioni e le società erano considerati<br />

elementi in discendibili dallo stato, almeno nell’ottica occidentale, in quanto gli stati si<br />

erano consolidati cercando di omogeneizzare l’unità politica all’unità culturale. Anche<br />

se non in tutti i casi si è riuscito ad ottenere un entità omogenea, e i tre attori (stati –<br />

nazioni – società) spesso si sono ritrovato ad aspirare a dei fini diversi o perfino<br />

contrapposti 8 . Queste dinamiche interne allo stato, si sono riflesse poi anche a livello<br />

internazionale, come esempio si può ricordare l'Est Europeo.<br />

Negli anni 70’ la sociologia delle relazioni internazionali 9 amplia il campo di<br />

studio e si incentra sull’analisi dei processi transnazionali, che comprendono tutti quei<br />

rapporti che si svolgono su scala mondiale anche senza il supporto <strong>degli</strong> stati 10 . Questo<br />

cambio di prospettiva è dovuto all’emergere di nuovi attori significativi 11 accanto allo<br />

Stato. Rientrano qui gli studi di Keohane e Nye 12 , che danno una definizione di tali<br />

nuove entità capaci di influenzare l’arena internazionale:“Un attore significativo è<br />

5 “L’attuale fase di sviluppo della disciplina è caratterizzato dalla coesistenza di tre schemi concettuali<br />

alternativi (realismo/neorealismo, strutturalismo, approcci world society), senza che ci sia un consenso<br />

diffuso su uno in particolare”. OLSON, GROOM (1992)<br />

6 Nuovo dizionario di sociologia.<br />

7 Lijphart A. (1974) p. 19 in Delli Zotti G. (1983) p.20<br />

8 Scartezzini (2004) parte prima<br />

9 Per differenziarla dagli studi giuridici (diritto internazionale pubblico, organizzazioni internazionali),<br />

storici (storia dei trattati e politica internazionale), e economici (economia internazionale). Scartezzini<br />

preferisce chiamarla sociologia globale, in quanto si rifà al corpus dottrinario di varie discipline<br />

Scartezzini p.13<br />

10 Keohane e Nye, 1972, p.50<br />

11 Keohane e Nye 1970 p.26<br />

12 In Power and Interdependence (1989) Nye usa il termine di „sociological liberalism“ per i contatti che<br />

si sviluppano a livello internazionale tra attori non governativi, che portano alla conessione di varie socità<br />

civili<br />

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