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tesi dottorato adriana hrelja.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi ...

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Nella sociologia la definizione data al termine regione è marginale<br />

(“sottosistema sociale definito spazialmente“), e si riconduce alle due diverse tradizioni,<br />

quella geografica e quella economica: “secondo la prima, la regione è una area<br />

omogenea; i suoi elementi sono simili tra loro e diversi tra quelli delle aree circostanti.<br />

Per la seconda, la regione è di solito concepita come area polarizzata: insieme di<br />

componenti dinamiche ed attività che fanno capo ad un centro (regione monocentrica) o<br />

a un gruppo di nodi ( regione policentrica). Il primo è un concetto statico, che guarda<br />

alla distribuzione <strong>degli</strong> elementi in istante. Il secondo è un concetto dinamico, che<br />

guarda alle relazioni e alle interdipendenze tra elementi che possono essere anche molto<br />

diversi: l’unità è data non dall’omogeneità ma dalle interdipendenze”.<br />

Va pure precisata la differenza tra regionalismo inteso come processo e dottrina<br />

politica: “con il termine regionalismo si indica in generale la tendenza, e l’ideologia che la<br />

favorisce, alla ridistribuzione del potere statale verso il basso (decentramento regionale) e verso<br />

l’alto (integrazione regionale) 96 ….mentre il regionalismo come dottrina politica viene definito<br />

come la dottrina che “ pone il livello regionale come garanzia di libertà e pluralismo delle<br />

pretese centralistiche e tendenzialmente totalitarie dello stato nazionale unitario: in questo si<br />

ricollega alle dottrine antigiacobine e conservatrici del provincialismo francese, all’esaltazione<br />

delle autonomie locali <strong>degli</strong> amministrativi teschi (von Gneist) e soprattutto alle teorie<br />

federaliste, di tradizione anarchica(Proudhon) che liberale( Tocqueville)”<br />

Come visto, il processo che ha portato alla creazione delle regioni e riconducibile<br />

a due movimenti politici che influenza l’un l’altro: la regionalizzazione, che cerca di<br />

migliorare la ripartizione delle ricchezze tendo conto delle zone sottosviluppate, e il<br />

regionalismo, che pretende un maggiore accesso al potere. A tali processi si unisce il<br />

96 Certi autori ( vedi Doeker g. Veitel F 1980) fanno distinzione cosi tra regionalismo e regionalizzazione.<br />

Il primo indica il processo di riforma territoriale determinato spesso da pressioni „dal basso“ legate a<br />

movimenti autonomistici periferici, come esempio si pensi al Belgio e alla Spagna. Per regionalizzazione<br />

va inteso quel processo di riforma istituzionale promossa dal governo centrale („dall'alto“), come una<br />

riforma di ripartizione amministrativa del potere non collegata alla mobilitazione etnica, es. Francia. Il<br />

regionalismo quindi è riconducibile alle pretese di autogoverno e democrazia più diretta di una parte della<br />

popolazione, indipendentemente dalle differenze, reali o immaginarie. Tali pretese possono derivare da<br />

una molteplicità di fattori, quali appartenenza etnica, linguistica, storica, religiosa, ecc oppure a puri<br />

fenomeni sociologici o psicologici.<br />

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