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NONCREDO » DEMOCRAZIA<br />
Attualità<br />
Diritti Umani e ISLAM<br />
scontro tra ragione e rivelazione<br />
Luigi Mazza<br />
FILOSOFO DELLE RELIGIONI<br />
“Il più grande ostacolo dell’Islam a qualsiasi progresso verso i diritti umani internazionali è<br />
Dio (…), è la venerazione per le fonti, il Corano e la Sunna. Nella dichiarazione islamica universale<br />
dei diritti umani (UIDHR), ci viene detto che è la Rivelazione divina che ha fornito la<br />
cornice legale e morale all’interno della quale stabilire e regolare le istituzioni e i rapporti<br />
umani. Gli autori della UIDHR sminuiscono la ragione umana, che viene giudicata essere una<br />
guida inadeguata per gli affari dell’umanità, e insistono che gli insegnamenti dell’Islam rappresentano<br />
la quintessenza della norma nella sua forma definitiva e perfetta”.<br />
Ibn Warraq<br />
» Diritti umani nella storia<br />
La Dichiarazione Universale dei diritti umani,<br />
approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU il 10<br />
dicembre 1948, è senza dubbio il documento che<br />
segna la tappa fondamentale nell’affermazione dei<br />
diritti dell’uomo. Ma non si può affermare che i<br />
diritti umani siano nati nel 1948, perché ciascun<br />
diritto proclamato nella Dichiarazione è frutto di<br />
una lunga riflessione storica. Il viaggio dei Diritti<br />
Umani è stato un percorso lungo ed accidentato,<br />
un percorso millenario, che ha visto luci splendenti<br />
ed ombre avvolgenti. Dal Codice di<br />
Hammurabi, scritto in Mesopotamia intorno al<br />
1780 a.C., che già riportava argomenti in favore<br />
dei diritti delle donne e dell’infanzia, al Cilindro di<br />
Ciro il Grande, che è riconosciuto come primo<br />
esempio riguardante i Diritti Umani, con l’abolizione<br />
della schiavitù, passando per il pensiero dei<br />
filosofi greci (stoici), per le riflessioni ciceroniane<br />
e le elaborazioni teoriche di Locke, Montesquieu,<br />
Rousseau, si è giunti al Novecento con la necessità<br />
di un’universalità d’intenti che potesse fare da<br />
base ad una nuova visione del mondo e dell’uomo.<br />
La Dichiarazione è stata il traguardo di un<br />
cammino millenario, l’affermazione definitiva che<br />
esistono dei diritti basati su un concetto di dignità<br />
umana innata ed universale.<br />
» Il mondo senza diritti<br />
L’Afghanistan del periodo talebano è stato l’emblema<br />
della violazione di qualunque diritto; i<br />
paesi del Golfo Persico si caratterizzano per la<br />
tirannia dei governi, la violenza contro gli oppositori,<br />
gli arresti indiscriminati, le torture, le esecuzioni;<br />
in Turchia il popolo Kurdo ha subito<br />
veri e propri atti di sterminio; molti Stati<br />
dell’America Latina continuano a subire le conseguenze<br />
delle passate dittature; nei paesi del<br />
Centroamerica, in particolare in Guatemala,<br />
Salvador, Messico e Honduras, dove la maggior<br />
parte della popolazione è di origine india, alle<br />
fasce più deboli e più povere è impedito l’accesso<br />
alle risorse minime per la sopravvivenza.<br />
Negli Stati Uniti, paladini della democrazia, dell’uguaglianza<br />
e delle libertà internazionali, le<br />
minoranze (gay, lesbiche, abortisti, latinos) continuano<br />
ad essere discriminate. Intere aree del<br />
mondo come i Balcani, l’ex Unione Sovietica o<br />
l’Africa Centrale, sono destabilizzate da sanguinosi<br />
movimenti secessionisti, da guerre intestine,<br />
genocidi e spostamenti forzati di popolazione.<br />
In Cina i diritti umani vengono calpestati<br />
quotidianamente e l’opposizione è stata schiantata<br />
con il sangue, come la tristemente famosa<br />
piazza Tian an men ci ricorda.<br />
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