Con le nostre radici verso il futuro - Associazione Giuliani nel Mondo
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20<br />
FaTTi e aNTeFaTTi<br />
EMIGrANtI<br />
DUE vOLtE<br />
“Per l’Italia eravamo Jugoslavi<br />
e per la Jugoslavia eravamo<br />
Italiani, in realtà non eravamo<br />
niente, eravamo solo gente rimasta<br />
senza casa, patria ed identità.”<br />
Testimonianza di Onorina Maraston Cappellani,<br />
di Visinada in Istria.<br />
L<br />
’avvenimento emb<strong>le</strong>matico dell’esodo in massa da Pola è la partenza, <strong>nel</strong>l’inverno del<br />
1947, della motonave “Toscana”, che trasporterà i profughi a Trieste e a Venezia.<br />
Sono momenti di profondo dolore, vissuti con estrema dignità.<br />
Molti esuli saranno destinati a lunghi periodi di permanenza nei campi di raccolta in Italia e<br />
anche in Germania, per poi intraprendere la dolorosa via dell’emigrazione <strong>verso</strong> nuovi Paesi:<br />
Australia, America Latina, Canada e Stati Uniti.<br />
Saranno giustamente definiti “Italiani emigranti due volte”: una prima volta con l’esodo<br />
dall’Istria, da Fiume, dal<strong>le</strong> iso<strong>le</strong> del Quarnaro, dalla Dalmazia; una seconda con l’emigrazione,<br />
definitivamente lontani dalla terra nata<strong>le</strong> e dalla Madrepatria.<br />
Sono “Italiani emigranti due volte”, anche perché dolorosamente consapevoli che <strong>le</strong> proprie<br />
città e i propri paesi di origine restano sempre là dove li hanno lasciati, ma che <strong>le</strong> loro comunità<br />
originarie sono state irrimediab<strong>il</strong>mente sconvolte <strong>nel</strong>la composizione e <strong>nel</strong><strong>le</strong> caratteristiche<br />
umane, sociali e culturali.