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PAGINE BOTANICHE - Gruppo Botanico Milanese

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vere e proprie dovranno stare lontane<br />

da alimenti e bevande perché possono<br />

essere infestate da batteri pericolosi.<br />

I microbiologi mi perdoneranno se<br />

dirò cose che per loro sono scontate.<br />

Si prepara una gelatina solida partendo<br />

da agar-agar in polvere o in fogli.<br />

L’agar in polvere si trova in alcune<br />

farmacie ed è più costoso ma anche<br />

più facile da dosare, l’agar in fogli si<br />

trova in alcuni negozi alimentari. La<br />

polvere o i frammenti di foglio spezzettato<br />

si lasciano impregnare 1 – 2<br />

ore nel liquido di coltura che può essere<br />

acqua o brodo di patate o acqua<br />

+ fecola di patate o ancora un infuso<br />

o decotto di frammenti di legno, corteccia,<br />

radici con aggiunta di un po’ di<br />

patata ed eventualmente una quantità<br />

minore di lievito di birra. La quantità<br />

di agar va da 1% per ottenere una<br />

gelatina un po’ più dura a 0,4% per<br />

una gelatina più morbida e più umida<br />

ma forse un po’ troppo fragile. Per la<br />

quantità di gelatina che serve a coprire<br />

il fondo di un barattolo da conserva,<br />

o anche cinque o sei barattoli da<br />

tenere a disposizione, ci vorrebbe un<br />

bilancino, ma se non c’è si può farsi<br />

pesare la polvere da un amico la prima<br />

volta in un cucchiaino raso e poi<br />

usare sempre lo stesso cucchiaino.<br />

Per gli altri ingredienti è diffi cile dare<br />

una dose ottimale senza aver fatto<br />

molti esperimenti, anzi i tentativi di<br />

ottenere la giusta miscela saranno altrettanti<br />

esperimenti per scoprire cosa<br />

va e cosa non va per le specie meno<br />

adattabili, più esigenti. L’agar inumidito<br />

e il suo brodo si omogeneizzano<br />

30<br />

scaldando una decina di minuti a bagno<br />

maria a debole ebollizione muovendo<br />

ogni tanto il barattolo con una<br />

mano protetta, dopodiché si avvita il<br />

coperchio e si lascia raffreddare nello<br />

stesso bagno. Queste piastre di gelatina<br />

diffi cilmente saranno sterili e ancor<br />

meno lo saranno dopo la sporata,<br />

ma essendo un terreno solido anche<br />

se crescesse qualche colonia di batteri<br />

o qualche muffa si riuscirà quasi sempre<br />

a individuare un angolino vergine<br />

dove le nostre spore depositate attendono<br />

di germinare. I barattoli che non<br />

si usano subito si possono conservare<br />

in freezer. Per la sporata si sostituisce<br />

il coperchio con una reticella su cui si<br />

appoggia un pezzetto di fungo con la<br />

parte imeniale rivolta verso il basso.<br />

Per evitare che cadano piccoli insetti<br />

che rovinerebbero la coltura è meglio<br />

preparare il fungo lasciandolo un po’<br />

di tempo a riposo, nella stessa posizione,<br />

per liberarsi dagli ospiti. Appena<br />

si intravede l’inizio del deposito<br />

sporale si toglie la reticella, si chiude<br />

il barattolo e si attende. La foto di un<br />

cappello di Agrocybe aegerita, pronto<br />

a deporre le spore sulla gelatina<br />

che sta in fondo a un vasetto di vetro<br />

dovrebbe illustrare quanto detto.<br />

Un velo per proteggere dalla polvere<br />

è sempre consigliabile. I prelievi si<br />

faranno con un pezzetto di lama ad<br />

angolo (come una piccola zappa) e il<br />

frammento di gelatina si schiaccia tra<br />

i vetrini del microscopio: anche se lo<br />

spessore non è proprio minimo come<br />

con una goccia d’acqua, l’osservazione<br />

è comunque agevole.

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