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<strong>impresa</strong><br />
informa<br />
no la vivacità del mercato immobiliare<br />
nel loro paese, mio padre pur con una<br />
certa vergogna legata ad una legge del<br />
1913 secondo la quale la licenza di mediatore<br />
veniva rilasciata dal questore così<br />
come per le case di tolleranza, cominciò<br />
la sua attività di sensale».<br />
Sensale. Una parola ormai scomparsa<br />
anche grazie all’impegno di Angelo Salvatore<br />
Nicolosi. «La visione moderna di<br />
un mestiere in fase di profondo cambiamento<br />
spinse mio padre ad impegnarsi<br />
con alcuni amici di Milano che erano già<br />
riuniti nella Fimaa ad adoperarsi al cambio<br />
della normativa del 1913 per ottenere<br />
il “trasloco” delle competenze di rilascio<br />
della licenza di mediatore immobiliare<br />
dal ministero dell’Interno alle Camere<br />
di commercio. Essere riuscito nell’intento<br />
lo gratificò. Nonostante io allora<br />
avessi solo 7 anni ricordo bene tutte<br />
queste battaglie in un periodo in cui mio<br />
nonno che gestiva in affitto 160 salme di<br />
terra e aveva altri<br />
affari non era felice<br />
della strada<br />
intrapresa dal figlio<br />
per il quale<br />
sognava un futuro<br />
diverso in virtù<br />
della laurea in<br />
filosofia».<br />
Laurea in filosofia<br />
che gli permise<br />
di cambiare la<br />
visione della propria<br />
professione:<br />
il sensale non<br />
c’era più e al suo<br />
posto ecco l’agenteimmobiliare.<br />
«Fino agli anni<br />
‘70 in famiglia<br />
pagammo uno<br />
sfottò sociale - ammette con un sorriso<br />
sarcastico -. Ma con papà il sensale diventò<br />
mediatore, da figura passiva divenne<br />
uno studioso delle leggi del mercato<br />
e di quelle di diritto». L’evoluzione<br />
della professione, però, non gli impedì<br />
di ostacolare il figlio nell’intraprendere il<br />
suo stesso mestiere. «Nel ‘68 presi la maturità<br />
scientifica e mi iscrissi a giurisprudenza.<br />
Papà mi diceva: “Se vieni a lavorare<br />
qui ti rompo le gambe” e mi dava<br />
10.000 lire alla settimana per non farmi<br />
lavorare. Io però cominciai a darmi da<br />
fare: da solo riuscivo a vendere 4 appartamenti<br />
al mese quando tutti gli altri collaboratori<br />
insieme ne vendevano 6. Nel<br />
‘69 quando papà mi mise alla porta, pur<br />
continuando a darmi la sua protezione,<br />
nacque Agente Nicolosi - Guida immobiliare».<br />
Nino Nicolosi e, in basso, il figlio Angelo Salvatore jr.<br />
La tradizione è stata perpetuata con Angelo<br />
Salvatore, oggi braccio destro del<br />
padre. «Io non ho fatto l’errore di perdere<br />
mio figlio come fece mio padre anche<br />
se come lui, in principio, non volevo venisse<br />
in agenzia. Cambiai idea dopo la<br />
sua laurea - ammette -. Con lui è entrata<br />
in agenzia la tecnologia». Naturalmente<br />
capita ancora che alcuni clienti preferiscono<br />
trattare con papà Antonino piuttosto<br />
che con Angelo Salvatore. «Per lui<br />
non è un dispiacere», sorride Nino Nicolosi<br />
che ha già introdotto il figlio nel circuito<br />
della federazione di categoria fondata<br />
a Catania nel 1963 perché spiega «è<br />
necessario che la categoria cresca per la<br />
tutela di tutti».<br />
Da parte sua Angelo Salvatore Nicolosi,<br />
componente del Gruppo Giovani <strong>Confcommercio</strong><br />
Catania, delegato regionale<br />
SETTEMBRE 2010<br />
“<br />
La storia è iniziata<br />
nel 1952 quando<br />
Angelo Salvatore sr.<br />
ha di fatto abolito la figura<br />
del sensale. Il figlio Nino<br />
ha formalizzato il nuovo<br />
mediatore professionale<br />
Il nipote Angelo Salvatore jr.<br />
ha portato nelle agenzie<br />
di famiglia la tecnologia<br />
e componente del Gruppo Giovani Fimaa<br />
nazionale e docente di Diritto della<br />
mediazione presso i corsi di formazione<br />
regionale obbligatori per l’attività di<br />
agente immobiliare, è più che soddisfatto.<br />
«Dopo la laurea, ho valutato e ho<br />
scelto consapevolmente - osserva -. Essendo<br />
molto europeo nella mentalità ho<br />
portato in agenzia una nuova metodologia<br />
di approccio al mercato tagliando i<br />
“rami secchi”. Non si accettano più i lavori<br />
impossibili e non si accontenta toutcourt<br />
il cliente. E’ il cliente che deve accostarsi<br />
alle nostre valutazioni, fatte naturalmente<br />
con senso di realtà». E non è<br />
finita. «La prossima innovazione - conclude<br />
Angelo - sarà la responsabilizzazione<br />
del mediatore a livello normativo.<br />
Noi dobbiamo diventare professionisti al<br />
pari dei notai».<br />
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