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news - Confesercenti Parma

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In un momento cruciale per i gestori<br />

di impianti come quello attuale, a<br />

causa di una serie di motivi che vanno<br />

dall’aumento sconsiderato del carburante<br />

all’adozione definitiva delle liberalizzazioni,<br />

abbiamo chiesto al presidente pietro<br />

calersi di farci il punto della situazione.<br />

“Abbiamo tutti assistito al tiramolla delle<br />

ipotesi di provvedimenti inerenti la nostra<br />

categoria in merito alle liberalizzazioni,<br />

con evidenti «invasioni di campo» da parte<br />

delle lobby petrolifere e finanziarie. Da<br />

parte nostra stiamo cercando di inserire<br />

nel decreto modifiche che, rispetto la<br />

<strong>news</strong><br />

SINDACALI<br />

faiB Il presidente Pietro Calersi approfondisce i temi più sentiti dalla categoria<br />

Caro carburanti, liberalizzazioni,<br />

“plastic money” e “non oil”<br />

caMPaGna inforMatiVa<br />

Le verità nascoste sul<br />

costo dei carburanti<br />

Un aumento dei prezzi dei carburanti ogni tre<br />

giorni, in media, dall’inizio dell’anno ha portato<br />

la benzina alle soglie dei 2 euro al litro ed ora<br />

ENI, la compagnia di Stato, investe decine e<br />

decine di milioni di euro per pubblicizzare gli<br />

“sconti”. Che altro deve accadere perché i<br />

Ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico<br />

intervengano? Un comportamento tanto<br />

più deplorevole mentre i prezzi internazionali<br />

e sul “libero mercato” (cosiddetto “extrarete”)<br />

prima stesura, ci possano portare qualche<br />

vantaggio. Il problema è che si prospettano<br />

tempi molto lunghi per arrivare ad un<br />

confronto con le compagnie e coi retisti,<br />

per cui, data la situazione attuale, non<br />

vorrei che provvedimenti positivi, arrivassero<br />

quando la categoria è già fortemente<br />

ridimensionata. Lo dico con cognizione<br />

di causa dato che sto facendo una serie<br />

di assemblee e il clima che si respira è di<br />

estrema preoccupazione”.<br />

Quali sono i punti che, se tramutati<br />

in legge, dovrebbero favorire la categoria?<br />

“In primis l’articolo che proibisce la<br />

dipendenza economica, cioè non deve<br />

esservi nessuna imposizione attraverso<br />

le «armi» del marketing da parte delle<br />

compagnie. Il secondo punto è che si prevede<br />

entro il 31 agosto l’obbligo da parte<br />

di tutti gli elementi del sistema, quindi<br />

gestori, compagnie e retisti, di rivedere i<br />

contratti di comodato e fornitura, dando<br />

la possibilità a chi riuscirà a consorziarsi,<br />

di effettuare acquisti extra-rete, fuori dalla<br />

rete normale, dove già oggi si approvvi-<br />

sono in discesa e perché realizzato attraverso<br />

la “promessa” di uno “sconto” che ENI intende<br />

accollare alla collettività due volte: la prima<br />

portando preventivamente i prezzi alle stelle; la<br />

seconda inasprendo il già difficile contesto occupazionale<br />

e sociale del Paese, espellendo<br />

gestioni e decine di migliaia di addetti impiegati<br />

presso gli impianti, sostituiti dalle macchinette<br />

del self service aperte 24 ore al giorno. Per<br />

questo -conclude una nota di oltre 2.000<br />

gestori ENI- malgrado le fortissime pressioni<br />

ricevute dalla compagnia, hanno deciso di non<br />

aderire all’iniziativa cosiddetta “iperself h24”.<br />

APRILE / 12 20<br />

giovano le pompe bianche, la Grande<br />

Distribuzione ecc...” Questa possibilità<br />

non è riservata ai proprietari degli<br />

impianti?<br />

“Sino a giugno, ma nella nuova contrattualistica<br />

si deve prevedere questa<br />

opportunità per tutti, anche con formule<br />

differenziate. Anzi qualcuno le sta già<br />

usando. Il marchio dunque è rispettato,<br />

ma non si può imporre anche dove acquistare<br />

il carburante, perché è stato definito<br />

il principio che il carburante non è direttamente<br />

prodotto da chi poi lo mette sul<br />

commercio col proprio marchio, ma da<br />

un unico produttore che a sua volta lo<br />

distribuisce ai vari marchi”.<br />

Sempre sul tema liberalizzazioni, è<br />

stata introdotta la possibilità per i distributori<br />

di allargare notevolmente la<br />

gamma del cosiddetto «non-oil». cosa<br />

ne pensa?<br />

“È stato formalizzato, meglio definito,<br />

ciò che si era già ottenuto precedentemente.<br />

Certamente siamo soddisfatti in<br />

quanto ci è data la possibilità di accedere<br />

a nuovi prodotti da mettere in vendita,<br />

ma anche in questo frangente siamo in<br />

attesa di decreti attuativi per far chiarezza<br />

su dei punti che sono rimasti in sospeso.<br />

L’esempio più eclatante riguarda la possibilità<br />

di vendere tabacchi, per la quale<br />

non siamo in grado di sapere che tipo di<br />

Ma questo non è che la punta di un iceberg<br />

per quanto riguarda ciò che occorre sapere<br />

sul costo iperbolico dei carburanti e della sua<br />

ripartizione.<br />

Ecco cosa bisogna sapere:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

i prezzi dei carburanti sono fissati dalle<br />

compagnie petrolifere che espongono i<br />

loro marchi<br />

su un litro di benzina o di gasolio, attual-<br />

mente, il 52/56% sono accise e IVA, il<br />

42/46% va ai petrolieri e<br />

solo il 2% va al gestore.<br />

Il che significa che su 10 euro di carburante,<br />

rimangono alla gestione 20 centesimi coi quali<br />

si devono pagare gli addetti, le spese generali<br />

e le tasse, oltreché gli sconti e le campagne<br />

promozionali che le stesse compagnie decidono<br />

di applicare.

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