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corso d’emergenza. I Vigili del Fuoco chiamati velocemente arrivano in un certo tempo, di<br />

nuovo, chi li accoglie? Chi sa esattamente dove si è sviluppato l’incendio? Chi, nel frattempo,<br />

li guida? Se non c’è stata una previsione comune? Se il museo e la chiesa non sono stati inseriti<br />

in questo mosaico che deve essere costituito continuamente per rendere un’emergenza, non<br />

dico accettabile, ma gestibile, il problema non è quello di contribuire a creare una situazione per<br />

cui i danni siano evitati, almeno siano minimizzati. Se un furto, che non sia totale. Se c’è un<br />

incendio, che non sia definitivo. Un’alluvione, che prenda solamente alcune delle cose, ma altre<br />

siano salvate, siano almeno poste in salvo, lontane. Ecco il quadro di riferimento in cui voi siete<br />

stati inseriti. In un museo romano è capitato, per esempio, che i Vigili del Fuoco chiamati in<br />

tempo utile ed arrivati velocemente, non sono potuti entrare perché non si trovava una chiave;<br />

ma chi aveva la copia in quel momento? Perché non si trovava una chiave? Perché non c’era una<br />

cultura dell’emergenza, già dalla fase di previsione. I Vigili del Fuoco sono poi entrati lo stesso<br />

ed i primi dati, quasi un aneddoto, che i Vigili del Fuoco hanno dato erano terribili perché<br />

hanno detto che purtroppo era bruciato tutto. Ma era stata semplicemente una sfortunata coincidenza,<br />

perché il primo quadro davanti al quale si erano trovati era un quadro di Burri, il cui<br />

titolo era appunto “Combustione”…<br />

È importantissimo cominciare a lavorare insieme già dalle prime fasi. Voi, come<br />

volontari, che siete una componente essenziale della Protezione Civile, dovete già prima al<br />

momento della previsione, conoscere esattamente il più possibile quali sono le tecniche di intervento,<br />

naturalmente non tutte. Nessuno pensa che i primi interventi possano essere degli interventi<br />

paragonabili a quelli che dovrà compiere l’Opificio per le Pietre Dure o l’Istituto Centrale<br />

per il Restauro. Ma, come i primi rudimenti sono insegnati ai Vigili del Fuoco ed alle Forze<br />

dell’Ordine per dare assistenza ad una persona, il famoso “pronto soccorso”, altrettanto bisogna<br />

sapere che cosa fare. Sembra una cosa semplicissima, ma ognuno degli istituti ha delle proprie<br />

regole. Per esempio, non tutti sanno che una biblioteca ha al suo interno dei volumi preziosissimi,<br />

ma uno dei valori della biblioteca è l’ordine sistematico: cioè, lo scombinare, pur salvando<br />

perfettamente i libri, l’ordine sistematico di una biblioteca pubblica è metterla in crisi per un<br />

numero notevolissimo di anni. Anche queste sono notizie semplici, che devono essere conosciute<br />

in fase di previsione. Scombinare i coccetti dalle giornate di scavo e assemblarli tutti bene<br />

insieme, rendono totalmente inutile il lavoro di decenni degli archeologi perché non si sapeva<br />

che quella cassettina avrebbe potuto permettere di determinare cose successive.<br />

Possiamo riconoscere che c’è stata un’attenzione di cui noi ora godiamo, e questo<br />

corso ne è un esempio, da parte della Protezione Civile verso i Beni Culturali solamente da<br />

pochi anni. Il Prof. Paolucci citava prima il Sottosegretario Barberi, è a lui che dobbiamo il<br />

diverso atteggiamento della Protezione Civile: circa cinque anni fa ha istituito l’Ottava Sezione<br />

della Commissione Grandi Rischi per la Difesa, era la prima ipotesi di un comportamento successivo,<br />

per la Difesa dei Beni Culturali da catastrofi naturali. Da questo organismo sono nate<br />

le esercitazioni che ci ricordava prima il Prof. Paolucci, ma esercitazioni che venivano prima,<br />

esercitazioni di simulazione da esondazioni dell’Arno che vedevano i volontari guidati dagli<br />

storici dell’arte ma non guidati nel momento dell’emergenza, quando tutto era “già tardi”, ma<br />

guidati prima con un avvicinamento progressivo ai beni artistici, spiegando le tecniche di primo<br />

salvataggio e sotto il controllo continuo. Abbiamo avuto anche la soddisfazione in questa esercitazione<br />

di utilizzare anche persone che sembravano lontanissime da questo problema, abbiamo<br />

utilizzato uno cooperativa di trasportatori, che si sono rivelati straordinari, per la Biblioteca<br />

Fiorentina. Loro stessi ci hanno insegnato la veloce movimentazione dei libri e con un sistema<br />

di colori incrociati abbiamo ricostruito, naturalmente con i libri preziosi, lontano nella parte alta<br />

della biblioteca dove l’Arno non sarebbe arrivato, esattamente gli scaffali con gli stessi ordini<br />

per poterli poi ricomporre. Sono naturalmente solo esempi. L’esercitazione è stata ripetuta a<br />

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