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30 Giorgia Nardelli ConsumiSicurezza LE RAGIONI DI UNO DEGLI ALLARMI PIÙ FREQUENTI Mozzarelle blu, niente paura ma l’industria deve prevenire Il batterio responsabile vive anche nei nostri frigoriferi e non causa tossinfezioni. Ma per evitare casi clamorosi basterebbe intensificare i controlli dei produttori Dieci casi in due anni. Quello della “mozzarella blu” non è più un evento raro, ma un incidente che si ripete con frequenza quasi ciclica. Da Torino a Cagliari, passando per Bari, Trento, Frosinone, Genova, Milano e Sanremo, il batterio responsabile della contaminazione si è fatto vivo in migliaia di prodotti, spesso italianissimi e dai marchi noti. Ogni volta che l’incidente si ripete gli esperti si affrettano a chiarire che il batterio incriminato - lo Pseudomonas Fluorescens - non è patogeno, e quindi non è pericoloso per la salute. Poco però sappiamo di questo organismo, e soprattutto del perché compaia con così tanta frequenza nei nostri alimenti. Il video dell’intervista al professor Andrea Serraino è sul nostro sfogliabile Ma se per i consumatori il batterio è praticamente uno sconosciuto, non è così per gli esperti, come ci ha spiega il professor Andrea Serraino, responsabile del Laboratorio di Microbiologia degli alimenti della facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Bologna. Il “Fluorescens”, componente della famiglia degli Pseudomo- Il Salvagente 28 giugno-5 luglio 2012 nas, si trova infatti spessissimo nelle acque ma è praticamente ubiquitario, perché ha un’ottima capacità di adattamento. Ne è una prova il fatto che vive spesso anche nei frigoriferi domestici. Per questa ragione la carne, quando è rimasta nel frigo per troppo tempo, presenta quella sgradevole patina bluastra. “Il famigerato microrganismo non è mai stato segnalato come causa di tossinfezione alimentare”, spiega il professore, ma, come dimostra l’odore della carne attaccata dal batterio, è comunque un ospite sgradito, perché “determina prima o poi u - na alterazione nel gusto, nell’odore, nel colore e nella consistenza dei prodotti di cui si nutre, rendendoli immangiabili”. Il fatto che il microrganismo sia “visibile” è poi una sorta di fortuna, perché fa sì che il consumatore si accorga della sua presenza: molti altri ceppi dello Pseudomonas, altrettanto comuni, non causano u - n’alterazione evidente negli alimenti, e li ingeriamo senza ren - dercene conto. Resta una domanda: è possibile evitare la loro presenza nelle mozzarelle? In realtà tutto dipende dai controlli e dalle misure igieniche delle aziende: più sono stringenti, più la probabilità si abbatte. Sta all’industria migliorare i sistemi di prevenzione per limitare al massimo il rischio. Perché, saranno pure innocue, ma le mozzarelle blu non piacciono a nessuno.
Il Salvagente 28 giugno-5 luglio 2012 IL TEST TEDESCO SULLE LOZIONI PER IL CORPO C’è della chimica “cattiva” nelle creme per allergici Monica Timba Con o senza sintomi in corso, chi è affetto da dermatite atopica deve spalmarsi una lozione per il corpo tutti i giorni, per aumentare la barriera protettiva cutanea. Ed è essenziale che scelga i cosmetici con la massima cura, per schivare le tantissime sostanze che possono scatenare una reazione allergica. Soprende quindi l’esito della com- Ue/Integratori Dopanti, allerta sulla DMAA Ormai è una lotta senza tregua contro gli integratori dopanti a base di DMAA. Già vietati dalla fine del 2011 in Danimarca e in Italia e nel marzo scorso dalla Gran Bretagna, le pillole dopanti sono ora oggetto di un’allerta comunitaria lanciata dalla Svezia, in particolare contro il Jack3D, molto diffuso sul mercato. Come ribadito da tutte le autorità sanitarie che finora sono intervenute, il principio attivo dopante DMAA nuoce all’apparato cardiovascolare. Ancora oggi, però, nelle varie forme commerciali è acquistabile in internet. MondoItalia parazione condotta da Oeko Test su 24 creme per il corpo super idratanti e protettive. Il mensile dei consumatori tedeschi ha infatti stanato tre prodotti assolutamente controindicati per i soggetti a rischio di allergia. Nel primo caso, protagonista del tranello è il metilisotiazolinone, un conservante antimicrobico inserito nella lozione “2 in 1” di Apotheker Bouhon, nonostante un lavoro della Società tedesca di dermatologia nel 2010 abbia rilevato una risposta allergica nel 3,3% delle persone sottoposte a test. Va peggio con la lozione Sebexol (Devesa Dr. Reingraber): nella formula sono presenti i ces- Giappone/Valigie tossiche MEGA RITIRO DI SAMSONITE Samsonite International ha richiamato dal mercato 250mila valigie della linea Tokio Chic per sostituirne i manici. La decisione è stata inevitabile, dopo che un’associazione dei consumatori nipponica ha denunciato la presenza di elevate quantità di sostanze legate all’insorgenza di tumori. Secondo le analisi svolte dal Consumer Council, sui manici delle Samsoni- sori di formaldeide: un composto che oltre a provocare allergie è sospettato di causare il cancro. Nella stessa lozione sono stati rinvenuti anche ftalati, parabeni e muschi, particolarmente sconsigliati ai bambini. A chiudere il terzetto è la lozione Lipoderm Omega Spirig, che usa l’antibatterico triclosan, altra sostanza allergizzante e sospettata di favorire la resistenza agli antibiotici. Più in generale, “Oeko Test” sconsiglia di scegliere creme con paraffina, silicone e altri derivati del petrolio e di stare alla larga dai cosmetici contenenti profumi, altro fattore che favorisce le allergie da contatto. te sono presenti concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici in misura superiore alle linee guida. Si tratta di residui di lavorazione della plastica che sugli animali hanno dimostrato di nuocere alla nascita e di causare il cancro. Secondo l’azienda, i test di verifica hanno rilevato livelli più bassi. Tuttavia, le valigie Tokio Chic sono state ritirate da tutti i punti vendita. 31 M NDOITALIA
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