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Settimanale dei Dir<strong>it</strong>ti, dei Consumi e delle Scelte Anno19 • n. 50 • 23 dicembre 2010 - 6 gennaio 2011<br />

2<br />

LA COPIA DEVE ARRIVARE AGLI ABBONATI<br />

ENTRO GIOVEDÌ 23 DICEMBRE<br />

ALLA PROVA<br />

Tonno: sorpresa<br />

nelle scatolette<br />

Ecco i bocciati<br />

PAGINE 20/22<br />

Poste <strong>it</strong>aliane spa - spedizione in a. p. D.L. 353/03 (conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Roma<br />

•••<br />

PAG. 7/ATTUALITÀ<br />

Crainz: “La forza<br />

di Berlusconi viene<br />

dall’opposizione”<br />

•••<br />

PAG. 25/DIRITTI<br />

Miracolo o beffa<br />

Il metodo Zamboni<br />

accende le speranze<br />

•••<br />

PAG. 38/SCELTE<br />

Nel vecchio Messico<br />

sulle orme della<br />

“C<strong>it</strong>tà degli Dei”<br />

Test sui giocattoli più venduti di questa fine anno<br />

Vince il regalo<br />

intelligente


abbonamenti<br />

2010-2011<br />

Campagna<br />

Abbonati<br />

al Salvagente<br />

Tutto quello che devi<br />

sapere per vivere informato<br />

1 Sì ❏ rinnovo ❏ sottoscrivo<br />

❏ regalo l’abbonamento per un anno<br />

a “Il Salvagente”<br />

al prezzo di euro ❏ 52 (senza omaggi)<br />

al prezzo di euro ❏ 57 (con un omaggio)<br />

al prezzo di euro ❏ 60 (con un omaggio)<br />

N<br />

on perderti l’appuntamento<br />

con il Salvagente<br />

(presto più bello e<br />

più ricco di pagine, servizi<br />

e spazio per le lettere, le o-<br />

pinioni, le informazioni).<br />

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Ogni settimana arriva a a casa tua!<br />

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puoi scaricarlo gratis da ilsalvagente.<strong>it</strong>.<br />

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costa 52 euro. Con le altre formule<br />

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Farsa e tragedia<br />

della giustizia<br />

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2 Sì ❏ sottoscrivo due abbonamenti<br />

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Come omaggio scelgo, a seconda<br />

dell’abbonamento sottoscr<strong>it</strong>to:<br />

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se esaur<strong>it</strong>o ..........................................<br />

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Per l’abbonamento-regalo<br />

inviate: ❏ a me ❏ all’abbonato<br />

❏...........................................................<br />

se esaur<strong>it</strong>o ..........................................<br />

..............................................................<br />

Allego:<br />

❏ Fotocopia della ricevuta di versamento<br />

sul c/c postale n.<br />

69412005, intestato a Ed<strong>it</strong>oriale<br />

Il Salvagente Società Cooperativa,<br />

via Pinerolo 43, 00182 Roma.<br />

❏ Fotocopia del bonifico effettuato<br />

sul conto corrente bancario presso<br />

Banca popolare Etica: codice IBAN<br />

IT24 P050 1803 2000 0000 0100 277.<br />

Il mio indirizzo è:<br />

Nome .....................................................<br />

Cognome ...............................................<br />

Via ..........................................................<br />

...........................Cap .............................<br />

C<strong>it</strong>tà.........................................................<br />

.................................................................<br />

Prov.........................................................<br />

Tel. ..........................................................<br />

L’abbonamento-regalo è per:<br />

Nome .....................................................<br />

Cognome ...............................................<br />

Via ..........................................................<br />

...........................Cap .............................<br />

C<strong>it</strong>tà.........................................................<br />

.................................................................<br />

Prov.........................................................<br />

Informativa ex art. 13 Dlgs 196/2003 I dati personali<br />

saranno trattati esclusivamente per la gestione<br />

degli abbonamenti. Una più dettagliata informativa<br />

sui dir<strong>it</strong>ti degli interessati sarà forn<strong>it</strong>a un<strong>it</strong>amente<br />

alla prima copia inviata agli abbonati.


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

Nuove etichette<br />

il regalo di Fazio<br />

alle sol<strong>it</strong>e aziende<br />

3 parliamone<br />

Neve, Italia in tilt<br />

Siamo pronti<br />

alla class action<br />

•VINCENZO DONVITO<br />

Presidente dell’Aduc<br />

Il<br />

ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha votato contro le proposte<br />

Ue in materia di etichettatura alimentare. Cosa proponeva il Consiglio<br />

dei ministri dell’Unione europea Che anche sui prodotti coi marchi della<br />

grande distribuzione fosse indicato il produttore, e che le indicazioni nutrizionali<br />

fossero da specificare non solo per 100 grammi ma anche per porzione.<br />

Non solo, ma il nostro ministro è riusc<strong>it</strong>o anche a far approvare l’esenzione<br />

dall’obbligo di indicare sulle etichette di alcune bevande<br />

alcoliche la lista degli ingredienti e dei contenuti nutrizionali.<br />

Fazio ha specificato di aver ag<strong>it</strong>o così a<br />

tutela dei produttori <strong>it</strong>aliani.<br />

E i consumatori, che sono il 100% della<br />

popolazione Il ministro ha nei fatti<br />

detto: “Chi se ne frega”. Compri una<br />

mozzarella a marchio, per esempio,<br />

Esselunga, Sma, Carrefour o Sisa<br />

Chi se ne frega di farti sapere se è<br />

prodotta in Cina o Vietnam piuttosto<br />

che nel Casertano! Compri un cibo<br />

confezionato di 50 grammi Chi se ne<br />

frega se per sapere quali sono i suoi valori<br />

nutrizionali devi andare al supermercato<br />

dotato di calcolatrice e fare i calcoli per<br />

sapere cosa stai ingerendo!<br />

Per l’esenzione delle indicazioni in etichetta ad alcune<br />

bevande alcoliche, mettiamo che sia il vino... chi se ne frega se i<br />

consumatori continueranno a non sapere che cosa usano i vignaioli e a ignorare<br />

quante calorie ingurg<strong>it</strong>ano. L’importante, per il ministro Fazio, è che i<br />

produttori continuino a fare ciò che vogliono e che non spendano un centesimo<br />

in più per meglio informare i consumatori.<br />

Quanto approvato in Consiglio a Bruxelles è un accordo pol<strong>it</strong>ico in prima lettura,<br />

<strong>qui</strong>ndi ci sarà un’ulteriore sessione del Consiglio e poi interverrà il Parlamento<br />

europeo. Vedremo quando tutto sarà obbligatorio come si contorcerà la<br />

legislazione <strong>it</strong>aliana per ev<strong>it</strong>are di farvi fede, oppure assisteremo agli show dei<br />

produttori che, come per le quote latte, verseranno migliaia di confezioni di<br />

prodotti sulle autostrade pur di non ottemperare alle direttive comun<strong>it</strong>arie.<br />

•ROSARIO TREFILETTI<br />

Presidente della Federconsumatori<br />

Q<br />

uello che è successo venerdì 17 (data emblematica) è francamente inaccettabile<br />

e inammissibile in un paese che si definisce una potenza industriale.<br />

È stata sufficiente una nevicata per mandare, ancora una volta, in tilt tutto l’intero sistema<br />

del trasporto nazionale. Un vero e proprio disastro che ha spaccato in due l’Italia<br />

e tenuto in ostaggio, con gravissimi disagi, migliaia di c<strong>it</strong>tadini sulle strade, sulle<br />

autostrade e sui treni. È stata una vera e propria debacle di sistema e <strong>qui</strong>ndi non possiamo<br />

che coinvolgere chi ha le responsabil<strong>it</strong>à dell’intero<br />

sistema quale il ministro dei Trasporti.<br />

TELONIUS<br />

Mancanza di prevenzione, mancanza di coordinamento,<br />

mancanza di intervento su quanto è successo,<br />

oltre naturalmente denunciare le responsabil<strong>it</strong>à<br />

delle singole aziende che si muovono su<br />

questo settore quali Tren<strong>it</strong>alia, Anas e<br />

Autostrade.<br />

Deplorevole il tentativo del nuovo responsabile<br />

della Protezione Civile, Franco<br />

Gabrielli, di colpevolizzare i c<strong>it</strong>tadini.<br />

Di tali responsabili ne facciamo veramente<br />

a meno e ci auguriamo che siano allontanati<br />

da ogni responsabil<strong>it</strong>à nel gestire<br />

gli uffici pubblici di util<strong>it</strong>à nazionale.<br />

Come associazioni dei consumatori oltre a denunciare<br />

queste negativ<strong>it</strong>à strutturali abbiamo deciso di<br />

mettere in campo ogni azione tesa, ovviamente, a risolvere e<br />

modificare atteggiamenti e responsabil<strong>it</strong>à che hanno determinato questo<br />

venerdì nero dei trasporti, ma abbiamo deciso di aprire tutta una serie di iniziative<br />

che diano soddisfazione ai danni sub<strong>it</strong>i dagli utenti, favorendo <strong>qui</strong>ndi soluzioni di risarcimento<br />

per i danni ricevuti. Certo è che in mancanza di ciò saremo costretti a mettere<br />

in campo azioni legali collettive (class action) per ristabilire giustizia ed e<strong>qui</strong>tà.<br />

Il rammarico è che nel paese le associazioni sono in possesso di una normativa, quella<br />

sulla class action, ancora insufficiente, volutamente farraginosa che renderà complicata<br />

e difficile questa azione. Tuttavia metteremo in campo ogni sforzo, ogni capac<strong>it</strong>à professionale,<br />

ogni iniziativa per fare in modo che chi ha responsabil<strong>it</strong>à paghi e chi è stato<br />

vessato venga risarc<strong>it</strong>o. Questo è l’impegno che ci sentiamo di prendere con gli utenti<br />

per difenderli da un mercato troppe volte contrario all’interesse dei c<strong>it</strong>tadini.


4<br />

Sommario<br />

Nuovissima serie, anno 19, numero 50.<br />

Direttore responsabile: Riccardo Quintili.<br />

Vicedirettrice: Francisca Colli.<br />

Direttore ed<strong>it</strong>oriale: Rocco Di Blasi.<br />

Impaginazione:<br />

Claudia La Torre, Monica Rodriguez.<br />

In redazione: Barbara Cataldi, Enrico Cinotti<br />

(vicecaposervizio), Giorgia Nardelli,<br />

Marta Strinati (vicecaposervizio),<br />

Massimo Ghiara (collaboratore).<br />

In segreteria di redazione:<br />

Enza Ciminelli, Silvia Pagliarini.<br />

Marketing e pubblic<strong>it</strong>à: Federico Vend<strong>it</strong>ti.<br />

In amministrazione: Daniela Fagioli.<br />

Progetto grafico: Fabio Bolognini.<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

(in ordine di apparizione): Vincenzo Donv<strong>it</strong>o, Rosario<br />

Trefiletti, Patrizia Pallara, Paolo Onesti, Beatrice Lenzi,<br />

Eugenio Manca, Luisella Costamagna, Antonio Lubrano,<br />

Linda Varlese, Gilberto Bonomo, Lorenzo Misuraca,<br />

Barbara Liverzani, Monica Timba , Monia Cappuccini,<br />

Antonio Zollo, Delia Vaccarello, Giuliano Capecelatro,<br />

Lorenzo Stracquadanio, V<strong>it</strong>o Lamberti, Giuliana Zoppis,<br />

Martino Ragusa, Linda Grilli, Francesco Piromallo,<br />

Luisa Mattia, Janna Carioli, Valerio Calzolaio,<br />

Gianluca Felicetti, Carmen Giusti, R<strong>it</strong>a De Buono.<br />

Telonius è di Janna Carioli.<br />

Vietata la riproduzione di articoli, test<br />

e relative tabelle, senza preventiva<br />

autorizzazione del “Salvagente”.<br />

Questo numero è stato chiuso in tipografia<br />

il 20/12/2010.<br />

Ed<strong>it</strong>ore: Ed<strong>it</strong>oriale Il Salvagente Società<br />

Cooperativa s.c. a r.l.<br />

Presidente: Bruno Superti.<br />

Stampa: Union Printing spa, statale<br />

Cassia Nord km 87, V<strong>it</strong>erbo.<br />

Distribuzione esclusiva per l’Italia: Parrini<br />

e C. spa, via di Santa Cornelia 9, 00060 Roma.<br />

Iscrizione numero 212 del 3 aprile 1992<br />

al Tribunale di Roma.<br />

Questa testata fruisce dei contributi statali<br />

diretti della legge 7 agosto 1990, n. 250.<br />

Arretrati: chiedeteli a “Il Salvagente”,<br />

via Pinerolo 43, 00182 Roma, inviando<br />

per ogni copia richiesta € 4,00 in francobolli.<br />

ISSN 1123 - 7236.<br />

Direzione e redazioni<br />

Roma (00182), via Pinerolo 43. Tel. 06/7020265,<br />

06/7020413, 06/7020440. Fax 06/7020026.<br />

Bologna (40125), via Santo Stefano 13.<br />

Tel. 051/233383, 051/273574. Fax 051/2759028.<br />

Quotidiano on line: www.ilsalvagente.<strong>it</strong><br />

Il Salvagente è anche su Facebook<br />

@<br />

E-mail: redazione@ilsalvagente.<strong>it</strong><br />

quotidiano@ilsalvagente.<strong>it</strong><br />

Numero Verde<br />

800-015260<br />

Il numero verde è a disposizione per gli abbonamenti<br />

dal martedì al giovedì nel seguente orario: 10-13 e 16-18.<br />

abbonati@ilsalvagente.<strong>it</strong><br />

Attual<strong>it</strong>à<br />

SalviamociGente 5<br />

● SalvaCondominio 6<br />

● ProntoPensioni 6<br />

Crainz: “La forza di Berlusconi dall’opposizione” 7<br />

Ant<strong>it</strong>rust, maxi multa ai big della cosmesi 9<br />

● P<strong>it</strong> Stop/Dove sono fin<strong>it</strong>e le regole condivise 10<br />

● Le parole della settimana 11<br />

● Io, un c<strong>it</strong>tadino 11<br />

Consumi<br />

Giocattoli, la rivinc<strong>it</strong>a di Lego e trenini 13<br />

Tre menu per il cenone di Capodanno 17<br />

Tonno, quello strano mix nelle scatolette 20<br />

Acqua e arsenico, la mappa si allarga ancora 23<br />

● InformaGiusto 24<br />

Dir<strong>it</strong>ti<br />

Sclerosi, una speranza che si chiama Zamboni 25<br />

Badanti e anziani, tutti v<strong>it</strong>time e carnefici 29<br />

Salvagiovani/È normale, non va su Facebook 30<br />

Psocare, l’Aifa dice: “Morti nella media” 32<br />

● SpazioCivile 33<br />

● Amico di penna 33<br />

Ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />

Jeans denim, continua la strage silenziosa 35<br />

Scelte<br />

Nel vecchio Messico, tra fascino e misteri 38<br />

La giusta colonna sonora del Natale 40<br />

● Casamia Casamia 43<br />

● Sì, mangiare 43<br />

Ciambella/V<strong>it</strong>a lunga alla Befana 44<br />

In movimento/In ascesa H<strong>it</strong>-Ball 44<br />

Dedicato ai ragazzi 46<br />

● LeggoVedoSento 47<br />

● Il mio bestiario 49<br />

● Piante&Piante 49<br />

● Il Teledipendente 50<br />

● Fenomenale! 50<br />

COPIA CARTACEA+ON LINE<br />

Annuale senza omaggio 52 €<br />

Annuale con omaggio 57 €<br />

Sosten<strong>it</strong>ore 1 anno 60 €<br />

Doppio+omaggi 94 €<br />

Tre mesi (solo carta) 17 €<br />

Sei mesi (solo carta) 30 €<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

ABBONAMENTI 2010<br />

SOLO ON LINE<br />

Annuale senza omaggio 25 €<br />

Annuale con omaggio 30 €<br />

Sosten<strong>it</strong>ore 1 anno 35 €<br />

Un numero 1 €<br />

Un articolo 0,80 €<br />

Uno speciale 0,90 €<br />

7<br />

17<br />

25<br />

38<br />

I versamenti possono essere fatti con<br />

carta di cred<strong>it</strong>o su www.salvagente.<strong>it</strong> o<br />

sul conto corrente postale numero<br />

69412005 intestato a Ed<strong>it</strong>oriale Il Salvagente<br />

Società Cooperativa, via Pinerolo<br />

43, 00182 Roma oppure tram<strong>it</strong>e bonifico<br />

bancario presso Banca Popolare Etica:<br />

codice IBAN IT24 P050 1803 2000<br />

0000 0100 277. Specificate esattamente<br />

la causale e l’indirizzo dell’abbonato.


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

5 SalviamociGente<br />

Caro Salvagente,<br />

vorrei segnalare il comportamento a me<br />

riservato da Fastweb. Nel gennaio di<br />

quest’anno, sono stato contattato da<br />

quell’operatore telefonico che mi ha<br />

presentato un’offerta in promozione che ho<br />

trovato conveniente. Fidandomi poco,<br />

tuttavia, a conferma di quella offerta,<br />

prima di sottoscrivere il contratto, ho<br />

preteso e ottenuto venissero formalizzati<br />

i termini contrattuali riguardo all’aspetto<br />

economico. Sono dunque in possesso di due<br />

mail dell’ufficio ac<strong>qui</strong>sizioni clienti di<br />

Fastweb secondo cui avrei dovuto<br />

corrispondere 22,40 euro mensili il primo<br />

anno per passare poi a 29,90 euro<br />

successivamente con 19,90 euro di spese di<br />

attivazione. Sin dalla prima fattura e in<br />

tutte le altre successive, invece, ho trovato<br />

per iscr<strong>it</strong>to che alla scadenza del primo<br />

anno avrei dovuto corrispondere 44,40 euro<br />

(in luogo di 29,90), Inoltre, mi hanno<br />

fatturato le spese di attivazione per 69,90<br />

euro. Tutte le mie richieste di rispettare gli<br />

accordi contrattuali hanno ricevuto<br />

sempre e solo una univoca risposta senza<br />

tuttavia siano state mai forn<strong>it</strong>e spiegazioni:<br />

secondo Fastweb è giusto così. Analoga<br />

risposta, laconica, è stata inviata anche<br />

alla Federconsumatori, cui mi sono rivolto<br />

già dal mese di aprile. A settembre ho<br />

richiesto la procedura di conciliazione<br />

e sono ancora in attesa della<br />

calendarizzazione dell’incontro. Da ieri, ho<br />

contattato un diverso operatore perché non<br />

voglio più dare i miei soldi a chi non<br />

rispetta gli impegni contrattuali.<br />

È assurdo che per avere giustizia si debba<br />

ricorrere ai tribunali, con i tempi di attesa<br />

che conosciamo e con le spese da dover<br />

eventualmente affrontare. Laddove<br />

possibile, vi chiedo cortesemente di farmi<br />

sapere se, al di là della responsabil<strong>it</strong>à<br />

contrattuale, secondo voi, possano<br />

ricorrere gli estremi penali del reato<br />

di truffa.<br />

CLAUDIO ALIBERTI<br />

MIRANO (VE)<br />

Caro Claudio,<br />

dub<strong>it</strong>iamo che si possa parlare di truffa. Ma<br />

di un comportamento tanto scorretto da<br />

mer<strong>it</strong>are il suo abbandono, certamente sì.<br />

Vale la pena di segnalare questo tipo di atteggiamenti<br />

per capire quanto sia importante<br />

farsi scrivere quanto viene promesso<br />

a voce. Come si vede, anche così si fatica a<br />

far rispettare i propri dir<strong>it</strong>ti, figuriamoci cosa<br />

sarebbe successo senza “prove”.<br />

Quando Fastweb fa<br />

orecchie da mercante<br />

•A CURA DI RICCARDO QUINTILI<br />

Come intervenire<br />

contro l’umid<strong>it</strong>à<br />

Caro Salvagente,<br />

sono un vostro abbonato e<br />

vorrei chiedervi un parere.<br />

Poiché ho ac<strong>qui</strong>stato recentemente<br />

una casa che ha<br />

grossi problemi di umid<strong>it</strong>à<br />

di risal<strong>it</strong>a, sapete dirmi<br />

se sono efficaci quegli apparecchi<br />

elettromagnetici<br />

prodotti da alcune aziende<br />

che sfruttano il fenomeno<br />

della elettrosmosi senza cavi<br />

spostando le molecole<br />

d’acqua verso terra<br />

Gabriele Gaddi<br />

Modena<br />

Caro Gabriele,<br />

abbiamo provato ad approfondire<br />

l’argomento. Gli<br />

esperti ai quali abbiamo girato<br />

la sua domanda ci hanno<br />

risposto che, in alcuni casi,<br />

questi apparecchi producono<br />

realmente risultati, a<br />

volte da soli, a volte utilizzati<br />

in associazione con altri metodi.<br />

Quello che tutti ci hanno<br />

raccomandato, tuttavia, è di<br />

far valutare il tipo di intervento<br />

da un professionista in<br />

grado di stabilire quale delle<br />

molte metodiche a disposizione<br />

impiegare.<br />

•••<br />

Decoder e sprechi<br />

di energia<br />

Caro Salvagente,<br />

vorrei richiamare l’attenzione<br />

sullo spreco di e-<br />

nergia elettrica connnesso<br />

con il “nuovo elettrodomestico”<br />

presente ormai<br />

in ogni casa: il decoder.<br />

In questi apparecchi<br />

non è presente un pulsante<br />

On/Off per spegnerli<br />

defin<strong>it</strong>ivamente (come per<br />

tutti gli elettrodomestici).<br />

Dunque o si mette in<br />

stand-by, consumando<br />

inutilmente elettric<strong>it</strong>à, o<br />

si stacca la spina dalla<br />

presa (sistema poco pratico<br />

visto che, sol<strong>it</strong>amente,<br />

la tv e il relativo decoder<br />

hanno le spine nel retro<br />

di un mobile sul quale<br />

sono posizionati).<br />

raffy_pi@libero.<strong>it</strong><br />

Cara lettrice,<br />

il decoder non è il solo elettrodomestico<br />

che resta in stand<br />

by, anche molti televisori<br />

nuovi non prevedono lo spegnimento.<br />

Uno spreco, ha<br />

ragione, ma per ev<strong>it</strong>arlo<br />

esistono strumenti (come il<br />

tvstandbystop che il Salvagente<br />

ha regalato ai suoi abbonati<br />

per mesi) che consentono<br />

di spegnere tutti gli apparecchi<br />

collegati, eliminando<br />

ogni consumo.<br />

•••<br />

L’Iva sui rifiuti<br />

imposta a tutti<br />

Caro Salvagente,<br />

sono un vostro lettore da<br />

oltre 20 anni. Il 16 aprile<br />

2009 feci richiesta di rimborso<br />

dell’Iva sulla tariffa<br />

rifiuti e da quel momento<br />

non ho pagato l’Iva sulle<br />

bollette ricevute sino a oggi<br />

per un importo di 14,18<br />

euro. La società che gestisce<br />

il servizio mi ha comunicato<br />

che in difetto del<br />

pagamento dell’Iva avrebbe<br />

proceduto al recupero<br />

Care lettrici e cari lettori,<br />

il Salvagente con questo numero saluta il 2010 e vi dà appuntamento<br />

in edicola il 6 gennaio 2011. A tutte e tutti voi il nostro<br />

augurio di una buona fine anno e di un miglior inizio.<br />

coattivo. Alla luce dell’articoletto<br />

a pagina 25 del n.<br />

46 del Salvagente mi sembra<br />

di capire che non c’è<br />

alcuna possibil<strong>it</strong>à di recuperare<br />

l’Iva pagata, ma<br />

non riesco a capire se devo<br />

rimborsare quella che<br />

io non ho versato e se dovrò<br />

pagarla in futuro.<br />

Piero Antonio Ciurli<br />

Massa e Cozzile (Pt)<br />

Caro Piero,<br />

purtroppo la decisione del<br />

ministero dell’Economia è<br />

una “pietra tombale” sulle<br />

giuste pretese di chi non voleva<br />

pagare una tassa su una<br />

tassa. E, nonostante entri in<br />

contraddizione con il parere<br />

della Corte Cost<strong>it</strong>uzionale,<br />

impone il pagamento dell’Iva<br />

sulla tariffa rifiuti. Non le resta,<br />

dunque, che versare l’imposta<br />

sul valore aggiunto.<br />

•••<br />

Benvenuta<br />

Anna Gabriela<br />

Piena di entusiamo è arrivata<br />

Anna Gabriela, figlia<br />

del nostro Riccardo Quintili<br />

e di Iva Carvalho. A lei,<br />

ai gen<strong>it</strong>ori, alle sorelle Lavinia<br />

e Clara e ai nonni, al di<br />

qua e al di là dell’Oceano,<br />

gli auguri del Salvagente.


6 rubriche<br />

SalvaCondominio<br />

Patrizia Pallara<br />

Contabilizzazione<br />

senza risparmio<br />

Verifichi l’impianto<br />

Cara redazione, dal sistema di contabilizzazione<br />

del calore, installato nel condominio, finora<br />

ho ricevuto più danno che vantaggi. Fin<br />

dall’inizio, infatti, mi sono stati calcolati consumi<br />

di molto superiori a quelli precedenti,<br />

eppure la mia ab<strong>it</strong>azione è esposta a sud e la<br />

metà dei caloriferi è sempre spenta. E poi, è vero<br />

che il 30% circa della spesa va suddiviso tra<br />

tutti in base ai millesimi di proprietà e il restante<br />

70% in relazione ai consumi<br />

DARIO FASSIO, FOLIGNO<br />

La<br />

contabilizzazione del calore negli<br />

impianti di riscaldamento centralizzato<br />

consiste in un sistema tecnologico,<br />

molto utilizzato in Svizzera, Germania, Austria<br />

e in genere nel Nord Europa, che permette<br />

di regolare autonomamente la tempe-<br />

ratura in ogni un<strong>it</strong>à immobiliare<br />

e suddividere le spese<br />

in proporzione al consumo<br />

di ciascuna. Su tutti i corpi<br />

radianti viene installato un<br />

contatore di calore elettronico<br />

che consente di rilevare il<br />

consumo di ogni termosifone.<br />

L’installazione è molto<br />

semplice e l’intervento, effettuato da tecnici<br />

specializzati, è veloce e non comporta lavori<br />

di muratura o cablaggi. Con questo sistema si<br />

ottiene un risparmio sul consumo di combustibile<br />

compreso tra il 20 e il 30% l’anno, anche<br />

perché incentiva la propensione al risparmio.<br />

È in relazione a queste stime che appare<br />

alquanto singolare la spesa superiore al<br />

passato che il lettore sta sostenendo.<br />

Per fare luce sulla s<strong>it</strong>uazione, sarebbe opportuno<br />

chiedere ai tecnici che hanno montato e<br />

calibrato gli apparecchi di verificarne il funzionamento.<br />

Si può anche chiedere contestualmente<br />

(per telefono o, meglio, tram<strong>it</strong>e<br />

raccomandata con ricevuta di r<strong>it</strong>orno) un<br />

controllo sui consumi precedenti e su quelli<br />

attuali e fare una statistica di quanto combustibile<br />

viene usato in un determinato periodo<br />

dall’appartamento in questione.<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

Quanto alla ripartizione della spesa, come<br />

per i consumi di energia elettrica anche per la<br />

contabilizzazione del calore bisogna pagare<br />

una quota fissa, indipendente dall’uso che si<br />

fa del riscaldamento, per il semplice fatto che<br />

si usufruisce del servizio. Questo perché una<br />

parte delle spese di riscaldamento va riservata<br />

per coprire i costi di manutenzione della<br />

caldaia comune e degli apparecchi collegati.<br />

Generalmente la quota fissa si colloca, a seconda<br />

del tipo di impianto, fra il 20 e il 40% dei<br />

costi totali di riscaldamento.<br />

La determinazione della quota fissa spetta all’assemblea,<br />

che delibera sulla questione con<br />

la stessa maggioranza con la quale decide di<br />

installare il sistema di contabilizzazione del<br />

calore: maggioranza delle quote dell’intero<br />

edificio (500+1 millesimi), indipendentemente<br />

dalla maggioranza numerica dei presenti,<br />

dal fatto che si tratti di prima o seconda convocazione<br />

e dall’ent<strong>it</strong>à della spesa.<br />

ProntoPensioni<br />

Paolo Onesti<br />

È consigliabile<br />

l’estratto conto<br />

“certificativo”<br />

Caro Salvagente, per anni ho lavorato come cameriere<br />

in un noto ristorante della mia c<strong>it</strong>tà. A un mio<br />

compagno di lavoro, licenziato, l’Inps ha respinto<br />

la domanda di disoccupazione perché non risultavano<br />

versati i contributi. Non vorrei sorprese al<br />

momento del mio prossimo pensionamento. Come<br />

controllo che i miei contributi siano regolari<br />

FILIPPO GUADAGNINI, MILANO<br />

Caro signor Guadagnini,in ogni caso fa bene ad accertare<br />

la regolar<strong>it</strong>à dei contributi, anche se sono<br />

stati versati. I contributi sono “soldi”, parte integrante<br />

del suo salario di cui non beneficia oggi materialmente<br />

in busta paga, ma che serviranno prima<br />

o poi ad assicurarle il dir<strong>it</strong>to a pensione o, come<br />

nel caso del suo amico, la li<strong>qui</strong>dazione dell’indenn<strong>it</strong>à<br />

di disoccupazione.<br />

Come controlliamo con attenzione<br />

la busta paga, altrettanto<br />

saggiamente dovremmo<br />

controllare periodicamente<br />

la correttezza dei<br />

versamenti contributivi. Purtroppo<br />

quasi mai lo facciamo,<br />

e quello che è accaduto al suo<br />

ex compagno di lavoro (che, comunque, può denunciare<br />

il datore di lavoro per omesso versamento<br />

dei contributi) è un motivo in più per darsi da fare<br />

senza perdere tempo. Come Le consigliamo di<br />

rivolgersi direttamente alla sede Inps terr<strong>it</strong>oriale -<br />

o se lo desidera al patronato di sua fiducia - e chiedere<br />

il rilascio dell’estratto contributivo aggiornato.<br />

In questo documento l’Inps riporta fedelmente<br />

tutti i contributi versati al lavoratore nell’intera<br />

v<strong>it</strong>a lavorativa. Per sua conoscenza consideri che,<br />

in s<strong>it</strong>uazioni “normali”, gli estratti assicurativi sono<br />

aggiornati al settembre-ottobre 2010.<br />

Non ha specificato quando andrà in pensione, ma<br />

penso che sia preferibile chiedere il rilascio dell’estratto<br />

conto certificativo (Ecocert) che, a differenza<br />

del più comune estratto conto assicurativo, ha<br />

valore documentale certificativo (in altre parole:<br />

se l’Inps sbaglia se ne assume la responsabil<strong>it</strong>à).<br />

L’Ecocert riporta in due tabelle e in dettaglio tutti<br />

i contributi accred<strong>it</strong>ati: nella prima tabella c’è il<br />

numero complessivo dei contributi (obbligatori,<br />

figurativi ecc.) maturati e utili per il dir<strong>it</strong>to alla<br />

pensione; nella seconda sono riepilogati anal<strong>it</strong>icamente<br />

i diversi periodi contributivi che risultano<br />

registrati in archivio sino alla data di presentazione<br />

della richiesta. È importante rilevare che,<br />

oltre al numero e al tipo di contribuzione, vi figurano<br />

tutte le retribuzioni di riferimento.<br />

Infine le ricordo che, se lo desidera, può chiedere<br />

all’Inps anche il calcolo presuntivo del trattamento<br />

pensionistico che le spetterà.


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

7 attual<strong>it</strong>à<br />

GLI SVILUPPI DELLA CRISI POLITICA NEL GIUDIZIO DI GUIDO CRAINZ<br />

“Manca un’alternativa<br />

Questa è la forza di B.”<br />

ENRICO CINOTTI<br />

Le elezioni sono sempre più vicine oppure la maggioranza<br />

riuscirà a irrobustirsi nelle prossime settimane<br />

La risicata maggioranza numerica ottenuta<br />

da Silvio Berlusconi alla Camera il 14 dicembre<br />

scorso ha sanc<strong>it</strong>o una sua v<strong>it</strong>toria sul “rivale”<br />

Gianfranco Fini, evidenziando di fatto<br />

che in Parlamento non esiste nessuna opzione<br />

alternativa a questo governo, ma ha<br />

anche decretato la fine della più grande<br />

maggioranza parlamentare di tutti i tempi.<br />

E il voto anticipato appare lo sbocco<br />

più naturale a una crisi pol<strong>it</strong>ica che dura<br />

ormai da diversi mesi. L’es<strong>it</strong>o della part<strong>it</strong>a<br />

tuttavia risulta ancora molto incerto. E<br />

le questioni, dalla difficile congiuntura<br />

economica al decennale nodo delle mancate<br />

riforme, rimangono tutte sul tappeto.<br />

Tutto è in movimento a cominciare<br />

dalle possibili nuove alleanze elettorali.<br />

Sempre più ago della bilancia, il Terzo<br />

polo di Fini e Casini è corteggiato tanto<br />

dal Pd quanto dal Pdl.<br />

Abbiamo chiesto un giudizio sull’attuale<br />

fase pol<strong>it</strong>ica a Guido Crainz, professore<br />

di Storia contemporanea all’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Teramo, autorevole commentatore di<br />

Repubblica, e autore di saggi, pubblicati<br />

da Donzelli, che, come Il paese mancato<br />

e l’ultimo Autobiografia di una Repubblica,<br />

investigano nell’irrisolto rapporto<br />

tra la società <strong>it</strong>aliana e la sua rappresentanza<br />

pol<strong>it</strong>ica e ist<strong>it</strong>uzionale.<br />

Professor Crainz, dopo il voto del 14 di-<br />

cembre, Berlusconi è più forte o più debole<br />

Quando si vince, seppur di poco, si è sicuramente<br />

più forti. Le sconf<strong>it</strong>te non aiutano<br />

nessuno. Detto questo la debolezza<br />

della maggioranza c’era e non saranno<br />

tre voti in più alla Camera a darle nuovo<br />

vigore. Ma la forza di Berlusconi non è<br />

data dall’effimera v<strong>it</strong>toria numerica del<br />

14 dicembre ma dall’inesistenza di un’opposizione<br />

in grado di rappresentare<br />

un’alternativa.<br />

Quanto ha sbagliato l’opposizione<br />

Direi tutto. Faccio solo un esempio:<br />

hanno messo al centro la giustissima proposta<br />

di una nuova legge elettorale senza<br />

nemmeno dire quale legge elettorale.<br />

Peggio: si proponeva di cambiare la legge<br />

elettorale pur sapendo che non c’era<br />

nemmeno un modello condiviso.<br />

Tuttavia il tentativo di Berlusconi di allargare<br />

la maggioranza all’Udc sembra<br />

naufragare con la nasc<strong>it</strong>a del cosiddetto<br />

Terzo polo…<br />

Onestamente penso che l’unione Casini-Fini<br />

è giustificata dal peggior cinismo<br />

democristiano sintetizzato molto bene<br />

da Rocco Buttiglione: “Ci siamo messi insieme<br />

altrimenti ci avrebbero impiccato<br />

uno a uno”. E questa è una bella ragione<br />

per tenere un<strong>it</strong>a e motivare un’alleanza<br />

Quale idea di futuro può esprimere una<br />

cosa del genere<br />

Il governo tirerà a campare, magari a-<br />

prendo una nuova campagna ac<strong>qui</strong>sti, oppure,<br />

come pare più logico, si andrà al voto<br />

in primavera<br />

Il governo è debolissimo. Tuttavia se<br />

non c’è un’opposizione in grado di esprimere<br />

davvero un’idea di futuro per questo<br />

paese credo che l’attuale maggioranza<br />

possa replicare il miracolo di tenersi in v<strong>it</strong>a<br />

anche con pochi voti. Se l’opposizione<br />

tutta non capisce che siamo sull’orlo di<br />

un disastro, rischiamo davvero il peggio.<br />

Berlusconi finisce al Quirinale e magari<br />

ha pure una maggioranza tale per cambiare<br />

la Carta cost<strong>it</strong>uzionale...<br />

Sono uno storico e mi trovo più a mio<br />

agio se allontano il ragionamento dalla


8 attual<strong>it</strong>à<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

“MANCA UN’ALTERNATIVA...”<br />

stretta attual<strong>it</strong>à. Il Berlusconi che scende<br />

in campo nel 1994 propone a un’Italia disgustata<br />

da Tangentopoli e in piena crisi<br />

economica un nuovo miracolo <strong>it</strong>aliano:<br />

meno Stato, meno burocrazia, meno tasse<br />

per tutti. Tradotto: meno regole. Il berlusconismo<br />

è un fenomeno che ha lavorato<br />

nel profondo di questo paese. Ha modificato<br />

le prospettive e l’agenda dei temi. Oggi<br />

però è lo stesso cardine del berlusconismo,<br />

quel “meno regole”, che viene messo<br />

in discussione. In una fase di profonda crisi,<br />

pol<strong>it</strong>ica, ist<strong>it</strong>uzionale ed economica, le<br />

regole servono eccome, altrimenti il patto<br />

tra gli <strong>it</strong>aliani, tra società e ist<strong>it</strong>uzioni, va<br />

defin<strong>it</strong>ivamente in frantumi.<br />

Le elezioni anticipate sembrano però lo<br />

sbocco naturale a questa crisi pol<strong>it</strong>ica…<br />

Dobbiamo però essere consapevoli di<br />

una cosa. Con le prossime elezioni non si<br />

decide solo il nuovo governo ma anche il<br />

prossimo presidente della Repubblica.<br />

Vede che quel ruolo di garanzia potrebbe<br />

essere a rischio<br />

Negli ultimi venti anni, siamo stati salvati<br />

da tre capi dello Stato, Scalfaro,<br />

Ciampi e Napol<strong>it</strong>ano, che, per cultura e<br />

formazione, nascono con la Resistenza e<br />

con la stessa Repubblica. Il prossimo in<strong>qui</strong>lino<br />

del Quirinale non solo potrebbe<br />

avere una “biografia” ben diversa ma essere<br />

espressione di una cultura che in<br />

questi anni, a essere buoni, ha solo esaltato<br />

i vizi di questa nazione.<br />

La soluzione da qualcuno viene indicata<br />

in una santa alleanza da Vendola a Fini passando<br />

per Bersani e Casini. Può ancora funzionare<br />

una coalizione anti-berlusconiana<br />

C’è bisogno di un’alleanza larga ma che<br />

non sia espressione di questa nomenclatura.<br />

Per essere più chiari non c’è bisogno<br />

di un patto pol<strong>it</strong>ico puro e semplice<br />

che metta insieme uno schieramento che<br />

VIETNAM A MONTECITORIO:<br />

TUTTE LE VOTAZIONI A RISCHIO<br />

C<br />

on tre voti di scarto, per Silvio Berlusconi<br />

la Camera si potrebbe trasformare in<br />

un vero e proprio Vietnam. Ecco le votazioni<br />

più a rischio in arrivo a gennaio quando riapriranno<br />

i lavori di Montec<strong>it</strong>orio.<br />

Mozione di sfiducia per il ministro Bondi.Presentata<br />

dal Pd contro il t<strong>it</strong>olare dei Beni culturali,<br />

che dopo i crolli di Pompei, è accusato di<br />

aver trascurato il patrimonio artistico <strong>it</strong>aliano.<br />

Mozione di sfiducia per il ministro Calderoli.<br />

Proposta dall’Idv, in quanto il t<strong>it</strong>olare del dicastero<br />

per la Semplificazione avrebbe cancellato<br />

la norma sulla “associazione di carattere<br />

mil<strong>it</strong>are con scopi pol<strong>it</strong>ici” per favorire alcuni<br />

mil<strong>it</strong>anti leghisti.<br />

Mozione per il pluralismo in Rai. Depos<strong>it</strong>ata<br />

dal Fli, rischia di compattare l’intera opposizione<br />

contro la gestione del Tg1 di Augusto<br />

Minzolini.<br />

Proposta di modifica cost<strong>it</strong>uzionale per l’abolizione<br />

delle Province. Presentata dall’Idv, la<br />

cancellazione di questi enti locali è considerata<br />

un tabù per la Lega mentre per Futuro e libertà<br />

ha rappresentato un terreno di scontro<br />

con il Pdl, reo, secondo i finiani, di aver trad<strong>it</strong>o<br />

il programma elettorale.<br />

Mozione sul sistema fiscale.Firmata<br />

da Pier Luigi Bersani. Il tema potrebbe<br />

rappresentare una spina nel<br />

fianco per un governo che, dal 1994<br />

a oggi, ha sempre promesso di ridurre<br />

le tasse. Senza successo, visto<br />

che l’Italia è il terzo paese in Europa<br />

con il più alto carico fiscale.<br />

Infine a gennaio la Corte cost<strong>it</strong>uzionale<br />

potrebbe decidere sul “leg<strong>it</strong>timo<br />

impedimento”. L’affossamento<br />

di questa legge potrebbe essere il<br />

“casus belli” per le dimissioni di Silvio<br />

Berlusconi.<br />

va da Vendola a Fini. Non reggerebbe, come<br />

ha dimostrato l’Unione di Prodi, che<br />

pure era molto meno disomogenea. Credo<br />

invece che sia utile individuare una<br />

squadra, una rosa di nomi, espressione di<br />

una cultura pol<strong>it</strong>ica ampia, che rest<strong>it</strong>uisca<br />

la voglia a questo paese di ricominciare<br />

a camminare.<br />

Il Palazzo è troppo autoreferenziale e la<br />

società profondamente sfiduciata<br />

Non cadrei in questo errore. Larghi<br />

strati del nostro paese si sentono ancora<br />

ben rappresentati dal “Palazzo” e l’asse<br />

Berlusconi-Bossi è ancora in grado di<br />

vincere una competizione pol<strong>it</strong>ica.<br />

Eppure i c<strong>it</strong>tadini esprimono sempre più<br />

insofferenza per i propri rappresentanti e<br />

forse per questo stesso sistema ist<strong>it</strong>uzionale.<br />

La pol<strong>it</strong>ica non appare più in grado di<br />

tenere insieme questo paese…<br />

Il c<strong>it</strong>tadino non si fida più tanto dei condottieri<br />

e non ha fiducia nella propria capac<strong>it</strong>à<br />

di poterli cambiare. In realtà, questa<br />

legge elettorale di fatto fa sì che a “nominare”<br />

i parlamentari siano soltanto i<br />

segretari dei part<strong>it</strong>i. Detto questo però bisogna<br />

che l’opposizione sia in grado di ridare<br />

fiducia al paese.<br />

In queste condizioni, come si rimette in<br />

piedi un patto tra gli <strong>it</strong>aliani<br />

I part<strong>it</strong>i dell’opposizione dovrebbero fare<br />

tutti un passo indietro dando spazio a<br />

competenze riconoscibili e a persone in<br />

grado di parlare al più ampio schieramento<br />

pol<strong>it</strong>ico-culturale possibile. La proposta<br />

agli <strong>it</strong>aliani deve essere chiara e precisa:<br />

ripartiamo sul terreno delle regole<br />

condivise. Serve un Parlamento che tuteli<br />

l’opposizione, una riforma della giustizia<br />

per i c<strong>it</strong>tadini, una Rai liberata dai part<strong>it</strong>i,<br />

il rilancio dell’istruzione pubblica,<br />

una nuova pol<strong>it</strong>ica che metta al centro il<br />

tema del lavoro. Un’idea di futuro che riparta<br />

dall’abc di una sana democrazia. ●


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

9 attual<strong>it</strong>à<br />

STANGATA DELL’ANTITRUST SU 16 AZIENDE<br />

I big della cosmesi<br />

Facevano cartello<br />

•BEATRICE LENZI<br />

A<br />

lla fine la sanzione è arrivata: pesante,<br />

salatissima. Dopo oltre due<br />

anni di indagine l’Ant<strong>it</strong>rust ha<br />

comminato la multa record di oltre 81 milioni<br />

di euro a 16 aziende di cosmetica. L’accusa:<br />

aver creato un cartello sui prezzi. La<br />

sanzione, una delle più salate mai infl<strong>it</strong>te dall’Autor<strong>it</strong>à,<br />

non risparmia nessuno tra i big del<br />

settore (Unilever, L’Oréal, Colgate-Palmolive,<br />

Procter & Gamble) e coinvolge anche l’associazione<br />

Centromarca (l’associazione <strong>it</strong>aliana<br />

dell’industria di marca) accusata di aver<br />

forn<strong>it</strong>o supporto, logistica e informativa ai<br />

produttori di cosmetici facil<strong>it</strong>ando il coordinamento<br />

delle strategie commerciali.<br />

Ma facciamo un passo indietro. A giugno<br />

2008 l’Ant<strong>it</strong>rust aveva annunciato un’istruttoria<br />

nei confronti di 7 multinazionali cosmetiche<br />

(che nel tempo si è allargata fino a<br />

includerne 15) per verificare “l’esistenza di<br />

un’intesa restr<strong>it</strong>tiva della concorrenza attraverso<br />

uno scambio di informazioni e il<br />

coordinamento dei prezzi di vend<strong>it</strong>a”. Sotto<br />

la lente di ingrandimento il prezzo di listino<br />

trasmesso alla grande distribuzione dei prodotti<br />

per capelli, il corpo e l’igiene orale.<br />

A far partire l’indagine e determinare la<br />

pesante condanna di oggi, l’autodenuncia<br />

della Henkel, che per prima ha scoperchiato<br />

l’esistenza del cartello e per questo è sta-<br />

ta beneficiata dell’esenzione della sanzione.<br />

La Colgate-Palmolive e la Procter &<br />

Gamble, invece, hanno potuto usufruire di<br />

uno sconto di pena, rispettivamente del 50 e<br />

del 40% perché hanno ader<strong>it</strong>o al programma<br />

di clemenza, fornendo ulteriori elementi di<br />

prova a conferma del cartello. “Un’intesa<br />

particolarmente grave poiché riguardava<br />

prodotti di larghissimo consumo come il pane<br />

e la pasta: saponi, dentifrici, bagnoschiuma<br />

e sapone per la barba”, ha commentato<br />

il presidente dell’Ant<strong>it</strong>rust, Antonio Catricalà<br />

che ha spiegato come il cartello, durato<br />

almeno dal 2000 al 2007, abbia permesso<br />

di imporre aumenti dei prezzi di listino<br />

superiori al tasso di inflazione annuale,<br />

slegati da corrispondenti aumenti<br />

dei costi di produzione. Si legge<br />

nella nota dell’Autor<strong>it</strong>à: “Il cartello<br />

si è realizzato attraverso<br />

un costante e pervasivo scambio<br />

di informazioni sulle principali<br />

variabili concorrenziali:<br />

dagli aumenti dei prezzi di<br />

listino dei prodotti per la cura<br />

personale alle condizioni<br />

di negoziazione con gli operatori<br />

della distribuzione”. L’occasione<br />

per scambiarsi queste<br />

“preziose” informazioni erano le<br />

periodiche riunioni che si svolgevano<br />

presso Centromarca.<br />

IL GARANTE: PER 7 ANNI<br />

C’È STATA UN’INTESA PER<br />

AUMENTARE I PREZZI.<br />

La multa più pesante è stata infl<strong>it</strong>ta a L’Oréal<br />

Italia, quasi 27 milioni di euro, segue<br />

l’Unilever Italia Holdings con 18 milioni e<br />

766 mila euro. “Solo” 17 mila euro per Centromarca<br />

che ha già annunciato ricorso al<br />

Tar. Così si difende l’associazione: “La ricostruzione<br />

e l’interpretazione dei fatti risultano<br />

irrealistiche per diverse ragioni: innanz<strong>it</strong>utto<br />

la variazione<br />

dei prezzi è sempre stata<br />

al di sotto dell’inflazione<br />

e per quanto riguarda le<br />

industrie oggetto dell’indagine<br />

è stata inferiore a<br />

quella media dell’intero<br />

settore cosmetico”. L’andamento dei prezzi<br />

dei prodotti cosmetici inoltre “è sempre<br />

stato fortemente differenziato tra azienda<br />

e azienda e il contestato scambio di informazioni<br />

sugli aumenti medi di listino - continua<br />

Centromarca - non è in grado di determinare<br />

l’allineamento dei prezzi al consumo,<br />

perché la competizione tra produttori<br />

si gioca sul prezzo effettivo di cessione,<br />

che è molto diverso da quello di listino<br />

e straordinariamente divaricato tra azienda<br />

e azienda”. Se Centromarca non intende<br />

accettare la decisione dell’Ant<strong>it</strong>rust, a fronteggiarla<br />

davanti al Tar del Lazio troverà anche<br />

il Codacons. “I cartelli tra operatori<br />

danneggiano enormemente i consumatori e<br />

consentono alle aziende di incassare ingiustamente<br />

enormi somme di denaro”, spiega<br />

il presidente Carlo Rienzi. Che continua:<br />

“Per questo una multa da 81 milioni di euro<br />

appare insufficiente a sanare il danno economico<br />

sub<strong>it</strong>o dagli utenti. In ogni caso, difenderemo<br />

la sanzione dell’Autor<strong>it</strong>à intervenendo<br />

dinanzi al Tar”.<br />

Le aziende multate<br />

L’Oréal Italia S.p.A.: 26.977.500 euro<br />

Unilever Italia Holdings S.r.l.: 18.766.440 euro<br />

Società Italo Br<strong>it</strong>annica L. Manetti-H. Roberts<br />

& Co. S.p.A: 7.653.360 euro<br />

Procter & Gamble S.r.l 6.227.021 euro<br />

Sara Lee Household & Body Care Italy S.p.A.: 4.029.300 euro<br />

Beiersdorf S.p.A.: 3.483.480 euro<br />

Johnson & Johnson S.p.A.: 3.298.680 euro<br />

Reck<strong>it</strong>t-Benckiser Holdings (Italia) S.r.l.: 2.457.840 euro<br />

Colgate-Palmolive S.p.A.: 2.467.080 euro<br />

Glaxosm<strong>it</strong>hkline Consumer Healthcare S.p.A.: 2.275.680 euro<br />

Mirato S.p.A.: 2.244.375 euro<br />

Paglieri Profumi S.p.A.: 908.628 euro<br />

Ludovico Martelli S.r.l: 217.200 euro<br />

Weruska&Joel S.r.l.: 147.571 euro<br />

Associazione Italiana dell’Industria di Marca: 17.100 euro<br />

Sunstar Suisse SA: 10.080 euro


10 attual<strong>it</strong>à<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

P<strong>it</strong> Stop<br />

Eugenio Manca<br />

Dove sono fin<strong>it</strong>e<br />

le regole condivise<br />

DESTINATO AI BAMBINI MA MOLTO UTI-<br />

LE ANCHE PER I GRANDI, IL LIBRO DEL-<br />

L’EX MAGISTRATO GHERARDO COLOMBO<br />

AIUTA A RIFLETTERE SULLA LEGALITÀ.<br />

Q<br />

uante volte - di fronte ad eventi piccoli<br />

e grandi che ci colpiscono, ci<br />

feriscono, ci frastornano -, quante<br />

volte ci sorprendiamo a ripetere sottovoce:<br />

ma com’è possibile Dove sono andate a finire<br />

le regole Dunque ognuno può fare ciò che<br />

vuole, dove e come vuole In questa società arrembante<br />

e smemorata, volgare e arruffona, si<br />

ha spesso l’impressione che di regole valide<br />

per tutti non ce ne siano più, e anzi ciascuno all’occorrenza<br />

tenda a farsene di variabili, a proprio<br />

uso e consumo. Ma può esistere una società<br />

senza regole Può funzionare, può sopravvivere<br />

POOL. Ha ragione Gherardo Colombo, prestigioso<br />

ex magistrato del pool milanese di<br />

“Mani Pul<strong>it</strong>e”, ora presidente della Garzanti<br />

nonché infaticabile promotore di iniziative a<br />

difesa della cultura della legal<strong>it</strong>à, nel prezioso<br />

librino scr<strong>it</strong>to per i ragazzi. Si int<strong>it</strong>ola “Le regole<br />

raccontate ai bambini”. Marina Morpurgo<br />

ne ha curato il testo e Ilaria Faccioli lo ha riccamente<br />

illustrato, quasi alla stregua di un fumetto<br />

(Feltrinelli Kids, pagine 128, 12 euro).<br />

Un viaggio “fantastico”, dice Colombo, nel<br />

senso di irreale. Ma è davvero così lontano dalla<br />

realtà questo paese battezzato Allegropoli,<br />

ove ciascuno tira acqua al suo mulino, e nessuno<br />

rispetta le regole, perché gli ab<strong>it</strong>anti le<br />

trovano fastidiose<br />

C’è ad esempio il signor Arrogantelli, proprietario<br />

del bar, che immancabilmente parcheggia<br />

l’auto sulle strisce pedonali imponendo a<br />

tutti una gincana, anche alle madri col passeggino<br />

e ai disabili in carrozzina; c’è il vigile Distrattini<br />

che lascia correre perché ogni mattina<br />

va a sorbire gratis il caffè nel bar di Arrogantelli;<br />

c’è il signor Zozzoni che porta a spasso<br />

il cane ma si dimentica di ripulire il marciapiede;<br />

c’è il dottor Irr<strong>it</strong>ati che s’infuria quando<br />

si accorge di aver pestato la cacca del cane, accende<br />

l’ultima sigaretta e getta per strada il<br />

pacchetto vuoto. E poi tutt’intorno ci sono altri<br />

c<strong>it</strong>tadini esemplari, ciascuno preso dai fatti<br />

suoi: l’arb<strong>it</strong>ro che non vede il fallo, intento a<br />

sbirciare il costoso orologio d’oro avuto in dono<br />

dal presidente della squadra di calcio; il dirigente<br />

sportivo che compensa la spesa dei regali<br />

nascondendo i suoi prof<strong>it</strong>ti al fisco; il si-<br />

In versi<br />

Coro sulla legal<strong>it</strong>à<br />

Legal<strong>it</strong>à è leg<strong>it</strong>tima se lega il forte,<br />

se tutela il debole.<br />

È il nodo che scioglie l’umano<br />

legandone i legami.<br />

Non c’è legal<strong>it</strong>à fuori da quel legame<br />

dove si stringe per meglio liberare.<br />

Valerio Magrelli, in DISTURBI DEL SISTE-<br />

MA BINARIO, Einaudi, 2006<br />

gnor Truffetta che imbandisce la tavola con un<br />

bel prosciutto portato via dalla mensa scolastica,<br />

perché i bambini ne avanzano sempre e<br />

nessuno se ne accorgerà; il cugino Luigi che<br />

partecipa alle libagioni, tanto lui di tempo libero<br />

ne ha, essendo in pensione anticipata grazie<br />

a un non disinteressato favore del capo dell’ufficio<br />

pensioni… E via di questo passo.<br />

SANZIONI. Non sembra anche a voi di conoscerlo<br />

questo paese di Allegropoli Non avete<br />

la sensazione d’esserci già stati Le regole Colombo<br />

vuole raccontarle ai bambini, ma il<br />

messaggio è adattissimo anche agli adulti.<br />

Consiglieremmo anzi una lettura congiunta<br />

gen<strong>it</strong>ori-figli: quale straordinaria lezione di<br />

educazione civica ne verrebbe fuori… Si comincia<br />

col bullismo per strada o in classe ma si<br />

prosegue con l’idea di giustizia, con l’insieme<br />

di leggi che chiamiamo “dir<strong>it</strong>to”, con Montes<strong>qui</strong>eu,<br />

con la “società verticale” ove prevalgono<br />

i forti e la “società orizzontale” costru<strong>it</strong>a<br />

sulla eguaglianza e par<strong>it</strong>à di dir<strong>it</strong>ti e doveri. Per<br />

giungere via via alla Cost<strong>it</strong>uzione, base di tutte<br />

le leggi, alla dichiarazione dei dir<strong>it</strong>ti dell’uomo,<br />

al suffragio universale, ai differenti sistemi pol<strong>it</strong>ici,<br />

al carattere esclusivo o inclusivo del contesto<br />

sociale, fino alla sanzione pun<strong>it</strong>iva e al recupero<br />

di chi sbaglia.<br />

DIGNITÀ. Le regole - spiega Colombo - non<br />

sono precetti astratti, ma hanno ciascuna un<br />

cr<strong>it</strong>erio ispiratore. Una delle regole più importanti<br />

consiste nella convinzione che “ogni per-<br />

sona ha un valore, una sua dign<strong>it</strong>à, e che tutti<br />

gli individui hanno qualcosa in comune. Questo<br />

qualcosa riguarda l’uman<strong>it</strong>à intera: non siamo<br />

simili solo ai componenti della nostra famiglia,<br />

ai tifosi della nostra squadra di calcio, a<br />

chi frequenta la nostra stessa chiesa o moschea,<br />

a chi ha la pelle bianca, scura o gialla<br />

come noi. Siamo simili anche a chi apparentemente<br />

è molto diverso da noi, sia nell’aspetto<br />

che nelle idee”. Elementare, no Eppure è un<br />

ripasso utilissimo. Ci accorgeremo che la società<br />

cambia solo se saremo noi a renderla migliore.<br />

Millenni fa era considerato “normale”<br />

compiere sacrifici umani per propiziarsi gli<br />

dei. Secoli fa era “normale” possedere schiavi.<br />

Nel Medio Evo era “normale” che l’In<strong>qui</strong>sizione<br />

torturasse e uccidesse in nome della santa<br />

fede. Poi tutto questo è parso inconcepibile ed<br />

è stato superato. Tuttavia appena ottant’anni<br />

fa H<strong>it</strong>ler sterminava ebrei e zingari e in Italia<br />

Mussolini emanava le leggi razziali; e ancora<br />

oggi c’è chi r<strong>it</strong>iene che la mafia sia imbattibile,<br />

e che il mondo ordinato secondo cr<strong>it</strong>eri ingiusti<br />

sia immutabile. Bene, sta a noi dimostrare<br />

che non è così, che un mondo migliore è possibile,<br />

che il ruolo di sudd<strong>it</strong>i può essere rifiutato<br />

per far posto al rango di c<strong>it</strong>tadini.<br />

Ma questo comporta un piccolo grande gesto<br />

di coraggio: non voltarsi dall’altra parte davanti<br />

al sopruso, pur se non ci tocca direttamente;<br />

non tollerare l’arroganza contro i deboli; essere<br />

noi i primi a osservare la dign<strong>it</strong>à altrui e a tutelare<br />

il bene comune. Ecco, sfogliamolo insieme<br />

in famiglia questo singolare racconto: è<br />

un modo non retorico, non ipocr<strong>it</strong>a, di scrivere<br />

la letterina di Natale.


V<br />

oglio raccontarvi un curioso<br />

episodio cap<strong>it</strong>ato a un amico.<br />

Un giorno riceve a casa una multa<br />

vecchia di un anno, che si era dimenticato<br />

di pagare. Decide di non perdere<br />

altro tempo e va su internet per pagarla<br />

comodamente da casa. Lo ha fatto<br />

UN AMICO NON<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

Carta bloccata<br />

RIESCE A PAGARE UNA MULTA<br />

VIA INTERNET. DUE GIORNI DI PANICO, POI SCO-<br />

PRE CHE LA BANCA GLI HA BLOCCATO LA CARTA<br />

DI CREDITO. SENZA UNA RAGIONE. E SENZA<br />

NEANCHE DEGNARSI DI AVVERTIRLO.<br />

altre volte, tram<strong>it</strong>e il s<strong>it</strong>o di Poste, con<br />

la sua carta di cred<strong>it</strong>o. Compila il bollettino,<br />

inserisce i dati della carta, attende<br />

il tempo necessario. Il s<strong>it</strong>o gli<br />

chiede la password per la sicurezza<br />

on-line, per miracolo se la ricorda, la<br />

dig<strong>it</strong>a e il s<strong>it</strong>o conferma: password<br />

corretta. Pagamento effettuato<br />

Neanche per sogno. Sullo schermo<br />

del pc appare una scr<strong>it</strong>ta in<strong>qui</strong>etante:<br />

Io, un c<strong>it</strong>tadino<br />

“Autorizzazione negata”.<br />

Non è bello. Ti fa sentire in castigo. Il<br />

mio amico immediatamente pensa a<br />

un inghippo informatico, una congestione<br />

della rete, cose così. E riprova.<br />

Niente da fare, il castigo è ancora lì.<br />

Autorizzazione negata. Decide di non<br />

riprovare, si mette il cuore in<br />

pace e rimanda al giorno seguente.<br />

Di buon mattino torna<br />

al computer. Questa volta non<br />

osa pagare la multa. Prova ad<br />

andare su eBay e a comprare<br />

un regalo per un compleanno.<br />

Un normalissimo videogame,<br />

costo poche decine di euro.<br />

Trova l’asta, la vince. Passa al<br />

pagamento. “La transazione<br />

non è stata esegu<strong>it</strong>a”. Ancora. Ma come<br />

non è stata esegu<strong>it</strong>a Comincia a<br />

sentirsi a metà strada tra Fantozzi e<br />

un bambino sbattuto dietro la lavagna.<br />

E a preoccuparsi. Perché, è inutile<br />

nasconderselo, queste risposte impersonali<br />

creano sempre disagio, anche<br />

se uno ha la coscienza più linda e<br />

specchiata del creato.<br />

Lui, puntualmente, comincia a ipotizzare<br />

scenari foschi. Forse<br />

ha il conto in rosso. Va<br />

Antonio Lubrano<br />

Che suono strano<br />

la parola rispetto<br />

S<br />

foglio il supplemento femminile di uno dei<br />

grandi quotidiani nazionali: su 274 pagine<br />

almeno cento di pubblic<strong>it</strong>à, la metà delle quali<br />

affida il prodotto, spesso in modo pretestuoso, a<br />

una donna. Voi direte: è logico, perché il magazine<br />

si occupa di donne e dunque è a loro che si rivolgono<br />

gli inserzionisti, che sia Armani o Yves<br />

Saint Laurent, Prada o Moschino, Swaroski, Blumarine<br />

o Carpisa e via c<strong>it</strong>ando.<br />

Ma in realtà su tutti i periodici, maschili o femminili,<br />

e soprattutto in televisione l’ossessione della<br />

donna oggetto lungi dall’attenuarsi è ormai dilagante.Alla<br />

faccia delle tante battaglie femministe e<br />

delle pari opportun<strong>it</strong>à di cui si favoleggia da qualche<br />

governo in qua. Non si sono mai viste tante<br />

donne spogliate o semi-svest<strong>it</strong>e come adesso sulla<br />

carta stampata e sul video. E, a guardar bene, anche<br />

11 le parole della settimana<br />

Luisella Costamagna<br />

sul s<strong>it</strong>o della sua banca e constata<br />

che, per fortuna, non è così. Non è il<br />

conto di Bill Gates, ma è sopra lo zero.<br />

Allora perché qualcuno “non lo autorizza”<br />

Perché gli hanno bloccato la<br />

carta Prova a chiamare il servizio<br />

clienti della carta di cred<strong>it</strong>o. Attesa<br />

(non lunghissima, a quanto pare), poi<br />

risponde una signorina gentile. “La<br />

sua carta è a posto, signore”, dice. E<br />

lui: “Allora perché non funziona”.<br />

“Chissà, io non glielo so dire. Però<br />

posso passarle l’ufficio competente”.<br />

Che sarebbe - il mio amico non ricorda<br />

bene la definizione - l’ufficio blocchi,<br />

o l’ufficio frodi, qualcosa del genere.<br />

Al che, mentre parte la musichetta<br />

di attesa, parte anche l’ansia:<br />

“Mi hanno clonato la carta, e hanno<br />

fatto spese pazze. Ora come ne<br />

esco”. Ovviamente, dopo un paio di<br />

minuti di attesa, cade la linea.<br />

Rifà il numero, parla con un’altra signorina,<br />

sempre gentile, chiede dell’ufficio<br />

competente e ricomincia ad<br />

aspettare. Finalmente parla con un incaricato.<br />

Il quale spiega che è tutto a<br />

posto. “Abbiamo bloccato la carta per<br />

precauzione”. “Precauzione... In che<br />

senso”. “Lei ha provato a fare un’operazione<br />

on line”. “Sì. E infatti ho inser<strong>it</strong>o<br />

la mia password per gli ac<strong>qui</strong>sti on<br />

line”. “Eh. Ma noi volevamo essere sicuri<br />

che fosse proprio lei. Era proprio<br />

lei”. “Sì. Ero proprio io”. “Bene. Allora<br />

la sua carta è sbloccata”. “Ottimo. Ma<br />

non ho cap<strong>it</strong>o perché l’avevate bloccata”.<br />

“È tutto a posto, signore. Arrivederci”.<br />

Fine della conversazione.<br />

Il mio amico prova la carta, che in effetti<br />

funziona. Ma ancora non ha cap<strong>it</strong>o<br />

perché sia stata bloccata per due<br />

giorni, e nessuno lo abbia avvert<strong>it</strong>o,<br />

neanche con un sms o una e-mail. E -<br />

soprattutto - ancora non ha cap<strong>it</strong>o cosa<br />

sarebbe successo se (poniamo)<br />

fosse stato all’estero e avesse dovuto,<br />

con quella carta, pagare il conto dell’albergo<br />

e prendere un aereo mezz’ora<br />

dopo. Forse non lo capirà mai. Misteri<br />

del nostro sistema bancario.<br />

compiaciute di mostrarsi.<br />

Improvvisamente però si apprende<br />

che una delle campagne<br />

pubblic<strong>it</strong>arie più ammiccanti<br />

degli ultimi tempi non<br />

sortirebbe gli effetti commerciali voluti. Belen Rodriguez,<br />

ex fidanzata del calciatore Borriello, attuale<br />

del fotografo Fabrizio Corona, sarebbe troppo<br />

sexy per la clientela Tim. Vai a capire.<br />

Si può ipotizzare un’inversione di tendenza No,<br />

non ci giurerei, proprio perché la mental<strong>it</strong>à maschilista<br />

appare tuttora prevalente nel nostro<br />

paese e contro i moralisti in buonafede la domanda<br />

insinuante che viene dai sol<strong>it</strong>i dongiovanni<br />

è sempre la stessa: “Per lei, dunque, il nudo<br />

femminile non è un belvedere”…<br />

Ricordo la guerra dichiarata anni fa da Emma Bonino<br />

con lo slogan “Ti spengo e non ti compro”:un vero<br />

e proprio inv<strong>it</strong>o alle donne a boicottare i prodotti<br />

che in tivu sfruttano il corpo femminile. La stessa<br />

Bonino però, con molta onestà, avanzava un dubbio:<br />

è il consumismo che crea la donna oggetto o alla<br />

donna conviene essere<br />

oggetto per fare in<br />

qualche modo carriera<br />

Dubbio secondo me tuttora<br />

valido. Penso alle minorenni<br />

che sono diventate delle star dopo<br />

aver vantato una qualche relazione con l’uomo più<br />

potente d’Italia. Penso alla cubista che grazie a una<br />

parentela pol<strong>it</strong>ica è diventata segretaria dell’azienda<br />

tranviaria romana già affollata di “figli di” o di<br />

“nipoti di”. Penso a certe belle ragazze, decisamente<br />

ignoranti ma corredate di numi protettori, che diventano<br />

opinioniste in televisione.<br />

La donna strumento pubblic<strong>it</strong>ario di se stessa e degli<br />

altri; la donna occasione di divertimento a letto.<br />

Dobbiamo meravigliarci se poi le ricerche sociali ci<br />

dicono che su 9 milioni di donne dai 14 ai 49 anni<br />

addir<strong>it</strong>tura la metà dichiara di aver subìto molestie<br />

o vere e proprie aggressioni sessuali<br />

Verrebbe voglia di invocare il rispetto per la persona<br />

come tale. Ma non sent<strong>it</strong>e che suono singolare,<br />

stridente, ha assunto in Italia la parola “rispetto”


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il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

13<br />

CURIOSANDO FRA I PRODOTTI DELLE GRANDI CATENE<br />

Giocattoli, la rivinc<strong>it</strong>a<br />

di Lego e vecchi trenini<br />

LINDA VARLESE<br />

I desideri dei bambini non<br />

conoscono crisi. C’è da giurare<br />

che anche quest’anno<br />

sarà tanta l’aspettativa<br />

nei confronti della Befana.<br />

E che, oltre all’immancabile<br />

dose di caramelle<br />

e dolcetti, quasi tutti<br />

saranno sicuri di ricevere<br />

qualche giocattolo.<br />

I gen<strong>it</strong>ori cercheranno in tutti i modi di farli<br />

felici, assecondandone le richieste. A volte<br />

comprando alla cieca o affidandosi al fanciullino<br />

che ognuno si porta dentro.<br />

Per aiutarli a orientarsi nel mare dei balocchi,<br />

il Salvagente ha curiosato fra gli<br />

scaffali delle più grandi catene di giocattoli,<br />

osservando i comportamenti dei bambini<br />

e gli ac<strong>qui</strong>sti degli adulti, e ha fatto giudicare<br />

da esperti e psicologi gli oggetti più<br />

venduti. E ha annotato una curiosa tendenza<br />

per questo Natale 2010...<br />

Mode prepotenti<br />

A resistere nei carrelli sono i personaggi e i<br />

giochi legati ai cartoni più in voga in questo<br />

momento. E se per i maschietti a farla da padroni<br />

sono i protagonisti di Ben10, come il<br />

Visore Alieno a 17,90 euro e l’orologio Ultimate<br />

a 34,90 euro, o di Bakugan, come Bakugan<br />

Lanciatore Baku Shot, Dragonoid 7 in<br />

1 o la Bakusfera Porta Bakugan da 19,90 euro<br />

in su, per le femminucce troviamo Rapunzel<br />

della Disney a 49,50 euro. E la m<strong>it</strong>ica


14<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

GIOCATTOLI, LA RIVINCITA...<br />

torre La Disney ha pensato anche a quella,<br />

ma il prezzo la rende un pezzo davvero per<br />

collezionisti: 199 euro!<br />

Il fenomeno Winx Si trova ogni tipo di<br />

gioco con i volti delle fanciulle dai magici<br />

poteri. E i personaggi di “Toy Story” Sono<br />

tra i più gettonati: dopo il successo planetario<br />

di Toy Story 3-La grande fuga, ecco<br />

arrivare Woody, Buzz e gli altri amici: dai<br />

pupazzetti più semplici, a 19,90 euro, fino a<br />

Buzz Robot multifunzioni, a 89,90.<br />

Scelta facile Non proprio. O almeno,<br />

non sempre il facile va d’accordo con l’educativo.<br />

“Va bene assecondare i gusti del<br />

bambino”, ci spiega Cristiana De Ranieri,<br />

psicologa pediatrica dell’Ospedale pediatrico<br />

Bambino Gesù, di Roma, “ma il<br />

giocattolo di moda, che riproduce i cartoni<br />

animati del momento, si basa su storie<br />

già defin<strong>it</strong>e. I più piccini hanno bisogno di<br />

inventare, di usare la fantasia, soprattutto<br />

nella fascia d’età dai 3 ai 6 anni”.<br />

Sapore antico<br />

E forse il richiamo della psicologa è arrivato<br />

a molti, se è vero che la tendenza di<br />

quest’anno è il r<strong>it</strong>orno al passato. I responsabili<br />

dei negozi e il personale che lavora<br />

per soddisfare le richieste dei clienti ci raccontano<br />

che sono i giochi dal sapore “antico”<br />

a essere tornati di gran moda. Quali In<br />

pole pos<strong>it</strong>ion troviamo le costruzioni. Le<br />

famose valigette della Lego si rinnovano,<br />

cambiano look e cost<strong>it</strong>uiscono un must per<br />

queste festiv<strong>it</strong>à: e se per la “classica” C<strong>it</strong>y si<br />

spendono 69 euro, per il sofisticatissimo e<br />

dettagliatissimo castello si arriva a 119 euro,<br />

per il veliero addir<strong>it</strong>tura a 176! Simpatici<br />

e stimolanti sono anche i giochi da tavolo<br />

della Lego: da costruire prima di cominciare<br />

a giocare, richiamano i cartoni animati<br />

e le serie tv, come nel caso di Atlantis<br />

(27 euro) o Harry Potter (34,50 euro).<br />

E non è tutto. Avreste mai detto che i<br />

vostri bambini si sarebbero innamorati<br />

del trenino di plastica e dei suoi accessori<br />

O ancora dei simpatici pupazzetti<br />

della famiglia dei Barbapapà<br />

Nel primo caso parliamo del trenino<br />

Thomas: a vapore (32,50 euro) o classico,<br />

solo locomotiva o con i vagoni, con la<br />

pista (29,50 euro) o corredato dalla stazione<br />

(48 euro). Più a buon mercato i<br />

Barbapapà: solo 4 euro per i personaggi<br />

di piccole dimensione, fino al grande peluche<br />

che ne costa 27.<br />

“R<strong>it</strong>rovare forme di gioco molto semplice<br />

fa bene al bambino che, soprattutto in<br />

età formativa, ha bisogno di far rivivere<br />

personaggi inanimati, sviluppando così la<br />

sua attiv<strong>it</strong>à drammatica”,<br />

spiega la dottoressa De Ranieri.<br />

Ben vengano, dunque,<br />

bambole e Barbie,<br />

pupazzetti e peluche.<br />

Ma anche puzzle e libri<br />

didattici che piacciono<br />

tanto anche<br />

ai gen<strong>it</strong>ori: “Non<br />

c’è niente di male se al gioco richiesto direttamente<br />

dal figlio il gen<strong>it</strong>ore ne affianca<br />

uno che piace a lui. In questo modo sarà più<br />

facile condividere con il proprio bambino il<br />

momento ludico, importantissimo e di cresc<strong>it</strong>a”.<br />

Riscoprendo magari, accanto al robot<br />

all’ultimo grido o alla bambola modaiola,<br />

il gusto di un trenino su un binario o di<br />

un peluche da coccolare.<br />

“Bisogna osservare continuamente i propri<br />

figli per capire le loro<br />

passioni, le loro att<strong>it</strong>udini<br />

che non devono<br />

mai essere mortificate,<br />

in qualunque<br />

direzione vadano. E<br />

cercare, laddove è<br />

possibile, di fornire<br />

continuamente<br />

nuovi<br />

stimoli”, conclude.<br />

Computer Kid Sapientino<br />

C<strong>it</strong>y-Vigili del fuoco<br />

La scienza della serra<br />

La Chocoleria<br />

Marca:<br />

Clementoni<br />

Marca:<br />

Lego<br />

Marca:<br />

Clementoni<br />

Marca:<br />

Giochi Preziosi<br />

Descrizione: l’esperienza di Sapientino<br />

nei giochi educativi è racchiusa in un moderno<br />

computer. 30 funzioni di gioco per<br />

conoscere l’alfabeto e le vocali, imparare a<br />

scrivere le prime parole, apprendere i numeri<br />

ed eserc<strong>it</strong>arsi con le operazioni. Tante<br />

attiv<strong>it</strong>à di logica e memoria e giochi con la<br />

musica. Anche nelle varianti Hello K<strong>it</strong>ty,<br />

Toy Story e Winny The Pooh.<br />

Descrizione: nella serie Vigili del fuoco gli<br />

oggetti da costruire e da montare sono tanti:<br />

dall’elicottero dei pompieri alla nave antincendio,all’autogru<br />

e al gommone fino alla caserma.<br />

Si possono ac<strong>qui</strong>stare separatamente<br />

per dar v<strong>it</strong>a a un vero e proprio corpo di Vigili<br />

del fuoco, e<strong>qui</strong>paggiato e mun<strong>it</strong>o dei più moderni<br />

mezzi di salvataggio, riprodotti fedelmente<br />

e nei dettagli.<br />

Descrizione: è facile e divertente far nascere<br />

e crescere tantissimi tipi di piante grazie alla<br />

questa pratica serra con sistema di irrigazione<br />

incorporato! All’interno anche un manuale ricco<br />

di preziosi consigli in grado di guidare in ogni fase<br />

dello sviluppo delle piante. Nel gioco è incluso<br />

tutto il materiale necessario: semi, terreno,<br />

vasetti... e con la pressa per fiori e piante si può<br />

preparare il proprio erbario personale.<br />

Descrizione: con La Chocoleria Hello K<strong>it</strong>ty si<br />

possono preparare ogni giorno dei buonissimi<br />

cioccolatini scegliendo una delle sei formine di<br />

Hello K<strong>it</strong>ty. Basta sciogliere il cioccolato, versarlo<br />

nello stampino e poi inserirlo nella Chocoleria.Si<br />

mescola bene e poi si lascia raffreddare.La<br />

confezione contiene: 1 chocoleria, 6 stampini, 1<br />

mescolatore, 1 bicchierino adatto al forno a micro-onde,<br />

3 fogli di carta laminata, 3 nastri.<br />

Prezzo:<br />

22,50 euro<br />

Prezzo:<br />

valigetta base 69 euro; accessori da 18 euro<br />

Prezzo:<br />

23,90 euro<br />

Prezzo:<br />

29,90 euro<br />

Età:<br />

dai 5 anni<br />

Età:<br />

dai 3 anni<br />

Età:<br />

7-12 anni<br />

Età:<br />

dagli 8 anni<br />

Il giudizio degli esperti:<br />

gioco stimolante e didattico,<br />

aiuta divertendosi<br />

a imparare, utilizzando<br />

effetti sonori e<br />

grafici accattivanti<br />

e che incuriosiscono.<br />

Ottimo<br />

Il giudizio degli esperti: gioco storico, stimola<br />

la creativ<strong>it</strong>à e la logica della costruzione.<br />

Le tante<br />

variazioni permettono<br />

di creare<br />

storie diverse<br />

e sempre nuove.<br />

Buono<br />

Il giudizio degli esperti: utile per scoprire<br />

la natura, giocando, con un occhio alle<br />

richieste del<br />

bambino che non<br />

sempre ha passione<br />

e inclinazione<br />

per questi<br />

strumenti. Buono<br />

Il giudizio degli esperti: ottimo per divertirsi<br />

a creare dolci<br />

e cimentarsi in cucina.<br />

Gioco dinamico<br />

e sempre nuovo.<br />

Buono


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

15<br />

INTERVISTA ALLA PSICOLOGA ANNA JOMMI<br />

I giochi elettronici<br />

che fanno crescere<br />

I<br />

nutile negarlo. Anche quest’anno i giochi elettronici<br />

faranno impazzire tutti: piccoli e meno<br />

piccoli. La Wii prima di tutto. Ma anche la Playstation,<br />

il Nintendo e il Gameboy, tra i regali più desiderati.<br />

Neanche i bambini sfuggono al loro fascino<br />

e non sono pochi quelli che ormai<br />

abbandonano i vecchi balocchi per<br />

inseguire scontri in 3D e avventure<br />

virtuali. “Soprattutto dai 6<br />

anni in su, in età scolare, i<br />

bambini cominciano ad<br />

avvicinarsi al pc e a desiderare<br />

di personificarsi<br />

con i personaggi,<br />

affidandosi alle<br />

mille possibil<strong>it</strong>à che i<br />

giochi di ruolo offrono<br />

loro”,spiega la dottoressa<br />

Anna Jommi,<br />

psicologa pediatrica e socia<br />

dell’Aippi, l’Associazione<br />

<strong>it</strong>aliana psicoterapia psicoanal<strong>it</strong>ica<br />

infantile.<br />

LOGICA E INTERAZIONE<br />

Senza demonizzarli, i giochi interattivi<br />

sono l’altra faccia del mercato<br />

UN OCCHIO DI RIGUARDO<br />

PER GLI ANIMALETTI DI PE-<br />

LUCHE INTERATTIVI, MOLTO<br />

SIMPATICI AI BAMBINI.<br />

ludico che, abbinato e non in alternativa ai giochi<br />

tradizionali, aiuta il bambino a crescere. Ecco perché,<br />

nei negozi troviamo i primi pc, che hanno<br />

tuttavia scopi essenzialmente didattici: sviluppano<br />

l’intelligenza con i giochi di logica, l’intu<strong>it</strong>o con gli<br />

indovinelli e aiutano con gli esercizi matematici e<br />

linguistici a ripassare e fissare i contenuti scolastici.<br />

L’appeal è garant<strong>it</strong>o dai brand: Hello K<strong>it</strong>ty,<br />

Winny The Pooh o Toy Story, tutti targati Clementoni,<br />

si aggirano intorno ai 37 euro. Più economici,<br />

ma con le stesse funzioni i classici Computer Kid<br />

(27,90 euro) e Sapientino (22,50 euro).<br />

Rinomata per le final<strong>it</strong>à didattico-educative, la<br />

Clementoni offre una vasta possibil<strong>it</strong>à di imparare<br />

divertendosi: diventare piccoli biologi con il microscopio<br />

o cimentarsi in veri e proprio esperimenti<br />

con il laboratorio di chimica o ancora osservare<br />

e studiare le stelle tram<strong>it</strong>e il telescopio e il<br />

planetario, è possibile a un prezzo accessibile: nessuno<br />

di questi oggetti, infatti, supera i 28 euro. E<br />

che dire della piccola serra per riprodurre un<br />

ecosistema “Assolutamente approvate questo tipo<br />

di attiv<strong>it</strong>à”, commenta la Jommi: “L’importante<br />

è che non siano imposte dai gen<strong>it</strong>ori, ma scelte<br />

assecondando i desideri dei più piccini. Il rischio a<br />

lungo andare è che risultino noiosi, meglio affiancare<br />

sempre giocattoli meno impegnativi e che stimolino<br />

anche la fantasia”.<br />

L’ultima frontiera del gioco interattivo sono le<br />

schede da inserire nel computer del papà: con le<br />

smart tv, appare sullo schermo una figura che<br />

il bambino deve riconoscere avvicinando la carta<br />

corrispondente o indicandola con la penna<br />

joystick incorporata.<br />

Per tutti i bambini che hanno sempre desiderato<br />

un animale da accudire sono ricercatissimi i cani,i<br />

gatti e i cavallini in peluche interattivi.<br />

Cantano, abbaiano, fanno le fusa, addir<strong>it</strong>tura interagiscono<br />

con il padroncino. Tutte queste funzioni<br />

sono assicurate dai Cuccioli CercaAmici:<br />

basta mettere il collare al polso per legarsi fedelmente<br />

al cane-giocattolo e far sì che parli e condivida<br />

i movimenti del bambino. Il prezzo oscilla<br />

tra i 49 e i 59 euro. Stesso discorso per il cavalluccio<br />

Toffee di Giochi Preziosi: n<strong>it</strong>risce e si ciba<br />

di carotine, salta e sorride, ma il prezzo sale a<br />

89 euro. E poi bambole e Barbie che tram<strong>it</strong>e sensori<br />

ripetono i movimenti delle bambine, come<br />

fossero un corpo di ballo da addestrare. Innovativi<br />

e belli da vedere, siamo sicuri che non mortificano<br />

la fantasia “Sono giochi che durano un<br />

istante e poco più”, commenta la dottoressa<br />

Jommi,“dopo averne esplorato tutte le potenzial<strong>it</strong>à,<br />

il bambino finisce per accantonarli e li dimentica.<br />

I giochi ‘già fatti’ non incuriosiscono”.<br />

Trolley Vileda<br />

Il planetario<br />

Maxus Dragonoid 7 in 1<br />

Rapunzel<br />

Marca:<br />

Faro Toys<br />

Marca:<br />

Clementoni<br />

Marca:<br />

Giochi Preziosi<br />

Marca:<br />

Disney Princess<br />

Descrizione: il carrello contiene tutti gli<br />

strumenti per una perfetta pulizia dei pavimenti.<br />

Richiamando i più famosi prodotti per<br />

adulti, il bambino gioca con il mocho e il relativo<br />

secchio per l’acqua. Ma c’è anche la scopa,<br />

la paletta, la pezzetta per lavare e quella<br />

per spolverare. Il tutto in un comodo carrello<br />

colorato e con le ruote, con appos<strong>it</strong>i spazi per<br />

contenere il necessario.<br />

Descrizione: conoscere l’astronomia è semplice<br />

e divertente grazie a questo moderno<br />

planetario che proietta tutte le costellazioni<br />

sul soff<strong>it</strong>to o sulle pareti della camera: basta<br />

ruotare la sfera celeste illuminata per scoprire<br />

le stelle dei 2 emisferi. E per saperne ancora<br />

di più si possono consultare le dettagliate<br />

mappe del cielo delle stagioni e il manuale illustrato<br />

di astronomia.<br />

Descrizione: Bakugan Maxus Dragonoid 7<br />

in 1 permette di realizzare il gigante trasformabile<br />

Maxus, l’evoluzione finale di Dragonoid.<br />

La confezione contiene 7 personaggi in<br />

plastica Bakugan, trappole dai super poteri<br />

con cui giocare separatamente o, come nel<br />

cartone animato, da unire: montate, le 7 trappole<br />

esclusive servono per realizzare l’action<br />

figure gigante di Maxus Dragonoid.<br />

Descrizione: la bambola classica richiama<br />

la protagonista del film di Disney<br />

“Rapunzel”. I capelli foltissimi e lunghissimi<br />

si possono pettinare con la<br />

spazzola inclusa nella scatola. Oppure si<br />

possono acconciare con l’appos<strong>it</strong>a macchinetta<br />

che aiuterà i bambini a realizzare<br />

le famose trecce di Raperonzolo.<br />

Prezzo:<br />

25 euro<br />

Prezzo:<br />

24,90 euro<br />

Prezzo:<br />

38,90 euro<br />

Prezzo:<br />

49,50 euro<br />

Età:<br />

dai 3 anni<br />

Età:<br />

9-14 anni<br />

Età:<br />

dai 5 anni<br />

Età:<br />

dai 3 anni<br />

Il giudizio degli esperti:<br />

cimentarsi nelle pulizie<br />

di casa può essere un<br />

modo per divertirsi e responsabilizzarsi.<br />

Per<br />

tutte le età e entrambi<br />

i sessi.<br />

Buono<br />

Il giudizio degli esperti: didattico e interessante.<br />

Ma il bambino deve mostrare<br />

interesse per<br />

questo tipo di attiv<strong>it</strong>à,<br />

altrimenti<br />

si annoierà e lo<br />

lascerà da una<br />

parte.<br />

Buono<br />

Il giudizio degli esperti: nonostante non<br />

sia eccellente nelle<br />

funzioni, permette<br />

di costruire e di inventare<br />

le avventure<br />

del personaggio.<br />

Medio<br />

Il giudizio degli esperti: una bambola<br />

è di per sé inanimata, ma<br />

permette al bambino di sviluppare<br />

la sua fantasia inventando<br />

la favola.<br />

Medio


16<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

I GIOCHI ELETTRONICI CHE...<br />

Molto meglio allora assecondare la voglia di prendersi<br />

cura di qualcuno, di proteggere e di dimostrare<br />

i loro sentimenti affidandogli “i morbidi animaletti<br />

di peluche, che permettono di mettere in atto<br />

il pensiero magico di cui sono dotati i bambini”.<br />

IMITAZIONE DEGLI ADULTI<br />

Crescere emulando le attiv<strong>it</strong>à degli adulti. L’im<strong>it</strong>azione<br />

sviluppa la fantasia e permette di inventare<br />

storie partendo dagli oggetti<br />

che affollano la realtà dei grandi. Di antica<br />

tradizione, ma sempre attuali, i giochi<br />

del “fare” e del “lavoro“, con le cucine<br />

giocattolo sempre più sofisticate. Quella<br />

firmata Scavolini costa 139 euro ed è<br />

composta da tantissimi accessori e applicazioni<br />

elettroniche che rendono il gioco<br />

estremamente realistico. Nel lavello il rubinetto<br />

funziona veramente; nel reparto<br />

cottura il funzionamento dei fuochi è simulato<br />

con verosimiglianza da luci e suoni, la<br />

cappa è motorizzata. Addir<strong>it</strong>tura c’è il portarifiuti<br />

utile per educare i bambini all’importanza<br />

della raccolta differenziata.<br />

Ma ci sono anche oggetti più semplici come la<br />

cucina Disney a 39 euro.Per emulare la mamma<br />

nei lavori di casa troviamo la lavatrice<br />

Giochi Preziosi (29,90 euro), alla quale si<br />

abbinano lo stendino o il ferro e l’asse da<br />

stiro firmato De Longhi (25,50 euro). E dopo<br />

tanta “fatica”, è il momento del caffè:<br />

la Faro Toys ha pensato anche a questo e<br />

ha creato la Mokona Giocattolo (16,50 euro).<br />

Rigorosamente Bialetti. ●<br />

Ma prima di tutto<br />

la certezza<br />

che siano sicuri<br />

B<br />

elli o divertenti. Didattici o creativi. La scelta è<br />

ampia, ma su un re<strong>qui</strong>s<strong>it</strong>o non si transige: i giocattoli<br />

devono essere sicuri. Perché sono tanti gli incidenti<br />

che si registrano in casa, nel periodo natalizio, legati<br />

soprattutto a momenti di gioco. Secondo il mon<strong>it</strong>oraggio<br />

del dipartimento di Emergenza e accettazione<br />

dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, di Roma,<br />

osservatorio privilegiato dei rischi più comuni per i<br />

bambini e gli adolescenti, gli incidenti domestici rappresentano<br />

ancora il 4,2% del totale degli accessi<br />

(277 su 6.616). Rientrano in questa<br />

casistica le fer<strong>it</strong>e causate da giocattoli<br />

ridotti in pezzi, i traumi dovuti a giochi<br />

appunt<strong>it</strong>i o taglienti, le cadute, sovente<br />

in casa, da pattini o skate, gli infortuni<br />

generati dai trasformatori di trenini,<br />

piste elettriche o più in generale da<br />

congegni elettronici, l’ingestione o<br />

l’inalazione (nel naso e nelle vie respiratorie)<br />

di piccoli oggetti come<br />

gli occhi dei pupazzi o le pile.<br />

Piuttosto frequente è anche la<br />

presenza di corpi estranei nel<br />

condotto ud<strong>it</strong>ivo. A questo tipo<br />

di insidie sono esposti soprattutto<br />

i bimbi più piccoli,<br />

da 1 a 3 anni, che ancora non<br />

hanno sviluppato appieno il<br />

concetto di pericolo.<br />

“Il problema deriva da due ordini di fattori”, ci spiega<br />

Antonino Reale, responsabile del Pronto soccorso ed<br />

Emergenza del Bambino Gesù:“Prima di tutto, dal fatto<br />

che sul mercato sono sempre di più i prodotti contraffatti<br />

e privi del certificato di conform<strong>it</strong>à europeo.<br />

E poi dalla scarsa attenzione del gen<strong>it</strong>ore, che invece<br />

deve sempre verificare se i giocattoli sono adatti all’età<br />

del bambino e, comunque, mon<strong>it</strong>orare sempre il<br />

momento del gioco”.<br />

Il vademecum annuale redatto dall’Ospedale pediatrico<br />

Bambino Gesù offre dei consigli pratici. Ce li<br />

può riassumere<br />

Verificare che ci sia il marchio CE, che purtroppo oggi<br />

viene contraffatto e perciò non è la sola discriminante.<br />

Comprare sempre in negozi specializzati, avendo cura<br />

di ev<strong>it</strong>are i giocattoli che “costano troppo poco” sinonimo<br />

il più delle volte di scarsa qual<strong>it</strong>à, perché si smontano<br />

e si rompono più facilmente. Accertarsi che sulla<br />

confezione siano indicati il fabbricante e il distributore<br />

e che ci siano le istruzioni in <strong>it</strong>aliano. E fare attenzione<br />

all’età consigliata, specialmente per i giochi e i giocattoli<br />

vietati ai minori di 36 mesi.<br />

E se, nonostante tutte queste precauzione, non<br />

si fosse ancora sicuri<br />

Il gen<strong>it</strong>ore deve continuare a fare il gen<strong>it</strong>ore. Perciò<br />

deve sempre seguire il momento ludico di suo figlio,<br />

verificando durante il gioco che il prodotto sia sicuro,<br />

che non perda pezzi, non sia tossico, non abbia punte<br />

taglienti. Particolare attenzione è richiesta dai giochi<br />

a pile, e le batterie grandi sono da preferire a quelle<br />

a bottone. In tutti i casi è fondamentale che lo sportello<br />

di accesso alla batteria sia chiuso ermeticamente<br />

con v<strong>it</strong>e a croce. Anche i trasformatori devono essere<br />

a norma di legge.<br />

Trenino Thomas a vapore<br />

Barbapapà Peluche<br />

Toffee Pony Emotion Pets<br />

Ultimate Omn<strong>it</strong>rix Ben 10<br />

Marca:<br />

Giochi Preziosi<br />

Marca:<br />

Giochi Preziosi<br />

Marca:<br />

Giochi Preziosi<br />

Marca:<br />

Giochi Preziosi<br />

Descrizione: locomotiva con comando a infrarossi<br />

e sbuffi di vero vapore. Col comando<br />

a infrarossi è possibile farla correre sulle note<br />

della canzone del cartone animato. Il sistema<br />

di emissione di vapore che non scotta e i suoni<br />

di un vero treno permettono al bambino di<br />

sentirsi un conducente. L’effetto “vapore” si<br />

ottiene inserendo acqua nel serbatoio grazie<br />

alla pratica pipetta inclusa nella confezione.<br />

Descrizione: tantissimi e coloratissimi, i<br />

personaggi a forma di patata, con occhi, bocca<br />

e arti superiori, del celeberrimo cartone<br />

animato sono disponibili in plastica della<br />

grandezza di 5-8 centimetri e sono collezionabili.<br />

Per inventare storie fantastiche e ricost<strong>it</strong>uire<br />

l’intera famiglia dei Barbapapà ci sono<br />

anche i peluche (di 20 centimetri) da coccolare<br />

e accudire proprio come bambole.<br />

Descrizione: grazie all’innovativo meccanismo<br />

interno al corpo, gli Emotions Pets coniugano<br />

tecnologia, design e morbidezza. Il<br />

bambino dovrà imparare a prendersi cura del<br />

suo pony e a capirne i bisogni: Toffee vuole<br />

giocare, ha fame, vuole essere spazzolato, ha<br />

paura e vuole fare la nanna. Muove la testa,<br />

gli occhi,il muso e con versi realistici richiama<br />

l’attenzione del padroncino.<br />

Descrizione: nel cartone animato, grazie al<br />

suo orologio il giovane Ben può trasformarsi<br />

in 10 diversi alieni. Muovendo il cursore, in<br />

plastica e identico a quello indossato da Ben,<br />

si attivano diversi effetti sonori, corrispondenti<br />

a vari alieni. Sui muri si possono proiettare<br />

immagini e produrre suoni e luci diversi<br />

se usato insieme ai personaggi corrispondenti.<br />

Non si legge l’ora.<br />

Prezzo:<br />

49,90 euro<br />

Prezzo: piccoli e in plastica 4 euro; grandi di peluche 27<br />

Prezzo:<br />

89 euro<br />

Prezzo:<br />

34,90 euro<br />

Età:<br />

dai 3 anni<br />

Età:<br />

dai 3 anni<br />

Età:<br />

dai 3 anni<br />

Età:<br />

dai 3 anni<br />

Il giudizio degli esperti: un gioco dal sapore<br />

antico. Farlo correre sui binari può alla<br />

lunga essere noioso, ma se diventa “personaggio”<br />

tram<strong>it</strong>e<br />

il pensiero magico<br />

del bambino,<br />

stimola la fantasia<br />

e diverte.<br />

Medio<br />

Il giudizio degli esperti: l’unica nota pos<strong>it</strong>iva<br />

è la semplic<strong>it</strong>à di pupazzi<br />

da collezionare per<br />

creare una “famiglia” e<br />

inventare o im<strong>it</strong>are<br />

tutte le dinamiche<br />

dei legami<br />

parentali.<br />

Medio<br />

Il giudizio degli esperti: gli animali, anche<br />

finti, sono magici per i<br />

bambini.Ma le caratteristiche<br />

che rendono “vero”<br />

il peluche interattivo<br />

sono lim<strong>it</strong>ate e<br />

alla lunga perdono<br />

attrattiva. Scarso<br />

Il giudizio degli esperti: dopo un primo<br />

momento di curios<strong>it</strong>à in cui il bambino ne<br />

scopre le funzioni, il<br />

gioco diventa ripet<strong>it</strong>ivo<br />

e perciò noioso<br />

e viene accantonato.<br />

Scarso


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

17 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

LE PROPOSTE PER SALUTARE A TAVOLA IL NUOVO ANNO<br />

Classico, chic o economico<br />

Signori, a voi il gran Cenone<br />

•GILBERTO BONOMO<br />

di Capodanno è un<br />

momento così importante<br />

Lavigilia<br />

che si carica di r<strong>it</strong>i propiziatori<br />

e beneauguranti. Molti lo festeggiano<br />

con canti e balli nei veglioni, altri esprimono<br />

desideri suggellati da nastri rossi legati intorno<br />

al polso, altri ancora rompono piatti e bicchieri<br />

per allontanare le energie negative<br />

o aspettano la mezzanotte<br />

nelle piazze, per<br />

stringersi e condividere il<br />

conto alla rovescia.<br />

Modi diversi di augurarsi<br />

un buon inizio d’anno. Ma<br />

di certo c’è una tradizione<br />

LE SOLUZIONI SUGGERITE DA TRE GRANDI FIRME DELLA CUCINA ITALIANA PEN-<br />

SATE PER CONCILIARE LE RAGIONI DEL GUSTO E QUELLE DEL PORTAFOGLIO.<br />

condivisa da tutti: quella del Cenone. Rinunciarvi<br />

non è possibile. Soprattutto per<br />

gli <strong>it</strong>aliani, così amanti della buona cucina.<br />

Per questo ogni anno si r<strong>it</strong>rovano<br />

intorno a tavole imband<strong>it</strong>e di<br />

ogni prelibatezza e dedicano<br />

molto tempo<br />

alla preparazione<br />

delle tante<br />

portate.<br />

Ma il primo<br />

passo, e forse<br />

il più complicato,<br />

è la scelta<br />

del menu. Particolare<br />

e fantasioso<br />

o classico e tradizionale,<br />

veloce o<br />

elaborato, leggero o<br />

succulento Per non<br />

farvi lambiccare il<br />

cervello e darvi qualche<br />

consiglio sui piatti, Il Salvagente<br />

ha interpellato tre grandi<br />

esperti di cucina che ci hanno sugger<strong>it</strong>o<br />

tre diversi menu. Non resta che scegliere<br />

quello più congeniale e che accontenti tutti<br />

prima di... apparecchiare la tavola!<br />

Versione low cost<br />

Cenone sì, ma a costi contenuti. Fare bella<br />

figura con i commensali senza svenarsi, si<br />

può. Basta scegliere gli ingredienti giusti,<br />

dedicarsi alla cucina classica, senza rinunciare<br />

a qualche tocco di puro gusto. A dettarci<br />

la lista della spesa e a insegnarci i segreti di un<br />

piatto semplice, ma di classe, è Martino Ragusa,<br />

il “nostro” enogastronomo di fiducia. “Non<br />

c’è modo migliore per festeggiare il centocinquantenario<br />

dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia”, ci dice, “che<br />

pensare, per questa fine d’anno, un menu interregionale,<br />

che raccolga tutti i sapori più<br />

buoni delle varie regioni <strong>it</strong>aliane”, naturalmente<br />

con un occhio alla spesa. “Ideologicamente<br />

low cost”, dice Ragusa, e con un’impronta tradizionale<br />

pur concedendosi qualche punta di<br />

lusso e raffinatezza.<br />

“Il mio consiglio è di non far mancare sulla<br />

tavola gli ‘intramontabili’: sì alle lenticchie,<br />

meglio se di Castelluccio che sono le più pregiate,<br />

accompagnate dal cotechino in camicia,<br />

piatto tipico della cucina modenese. E poi l’anguilla<br />

marinata, che è un ottimo antipasto o,<br />

se si vuole, secondo piatto, per procedere con<br />

le lasagne di gran magro, piatto dal sapore<br />

antico che richiama la cucina piemontese: sono<br />

cond<strong>it</strong>e con una salsa rustica a base di burro,<br />

olio, acciughe, parmigiano e pepe. In più<br />

una presenza discretissima di aglio, appena accennato,<br />

quasi a prova di contesse”. Semplici e<br />

leggere, le lasagne, mettono tutti d’accordo.<br />

Per aprire una piccola finestra sul lusso, concedendosi<br />

a una cucina più creativa, che ci ricordi<br />

“che le festiv<strong>it</strong>à devono essere accompagnate<br />

da uno sguardo rivolto al futuro” dice Ragusa,<br />

ecco fare capolino nel menu anche piatti<br />

più fantasiosi.<br />

Come i passatelli alla ghiotta, di origine romagnola<br />

la pasta e siciliana il condimento: “In<br />

questa ricetta i passatelli romagnoli vengono<br />

profumati con la fragrante buccia del limone di<br />

Sorrento e proposti dentro a una ‘ghiotta’, la<br />

zuppa di pesce di scoglio tipica della costa meridionale<br />

della Sicilia”; oppure preparare gli<br />

spaghetti alle due bottarghe, quella siciliana<br />

(di tonno) e quella sarda (di muggine). “La bottarga<br />

è un ingrediente costoso, ma la quant<strong>it</strong>à<br />

davvero minima che è necessaria, giustifica la<br />

spesa”, garantisce Ragusa. Assolutamente da<br />

provare poi, le arance di Ribera tonnate, una


18 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

Antipasto<br />

Arance di Ribera tonnate<br />

Anguilla marinata fr<strong>it</strong>ta<br />

Primo<br />

Passatelli alla ghiotta<br />

Spaghetti alle due bottarghe<br />

Lasagne di gran magro<br />

Menu<br />

low cost<br />

di Martino Ragusa<br />

Secondo<br />

Cotechino in camicia<br />

con lenticchie in umido<br />

Dolce<br />

Torta di cioccolato e noci<br />

Antipasto<br />

Anguilla marinata<br />

Tartine spalmate di burro<br />

d’Alpeggio e caviale <strong>it</strong>aliano<br />

Culatello di Zibello artigianale,<br />

prosciutto di Parma o San<br />

Daniele e salame mantovano<br />

o cremonese<br />

Tonno di coniglio<br />

Primo<br />

Tagliatelle all’agliata<br />

Lasagne alla bolognese<br />

CLASSICO, CHIC O ECONOMICO...<br />

prelibatezza davvero originale e low cost. “Come<br />

dessert, una classica torta di cioccolato e<br />

noci, di tradizione bolognese, che mi ricorda<br />

la mia infanzia, buona e di sicura riusc<strong>it</strong>a”,<br />

conclude Ragusa. Un menu facile da preparare,<br />

a costi contenuti e tutto<br />

da gustare, che coniuga tradizione<br />

e innovazione.<br />

Opzione tradizionale<br />

“Il mondo, e anche l’Italia <strong>qui</strong>ndi, a tavola si<br />

divide in due fazioni: quelli che sono per la sperimentazione<br />

continua, quasi al lim<strong>it</strong>e, e quelli<br />

che invece richiamano la tradizione. Io appartengo<br />

alla seconda categoria”. Comincia<br />

così la chiacchierata con Edoardo Raspelli,<br />

uno dei più celebri e severi cr<strong>it</strong>ici gastronomici<br />

<strong>it</strong>aliani. Gli abbiamo chiesto di presentarci il<br />

suo menu della vigilia di Capodanno e ci ha<br />

spiegato che sarà all’insegna della filosofia<br />

delle 3 T: “T come Terra: perché noi apparteniamo<br />

alla terra e a questa ci rivolgiamo per<br />

averne, continuamente, dei frutti; T come Terr<strong>it</strong>orio:<br />

perché ognuno di noi è posizionato in<br />

un preciso amb<strong>it</strong>o geografico e ne vive gli usi e<br />

i costumi; infine T<br />

come Tradizione: Pier<br />

Paolo Pasolini diceva che<br />

sono i dialetti la differenziazione<br />

nell’amb<strong>it</strong>o dell’un<strong>it</strong>à,<br />

io credo che si possa dire<br />

che le cucine regionali hanno<br />

la stessa funzione”.<br />

Dunque piatti tradizionali<br />

e senza bizzarrie “Spazio anche a<br />

piatti bizzarri e fantasiosi, purché espressione<br />

della propria terra e mai troppo azzardati.<br />

Un bel cous cous per i maghrebini, loro piatto<br />

tipico, come anche dei trapanesi, o un piatto<br />

di tortellini per i bolognesi. O entrambi, se<br />

si è insieme”.<br />

Per il menu di Capodanno, l’antipasto prevede<br />

rigorosamente anguilla marinata e<br />

tartine di pane spalmate di burro d’Alpeggio<br />

e caviale <strong>it</strong>aliano (“o russo o iraniano per i<br />

più facoltosi”) e vassoi ricoperti degli affettati<br />

più pregiati: dal culatello di Zibello artigianale<br />

al prosciutto di Parma o San Daniele,<br />

per finire con salame mantovano o cremonese,<br />

accompagnati da un ricco pinzimonio.<br />

“Una valida e accattivante alternativa potrebbe<br />

essere il tonno di coniglio: fatto lessare<br />

nell’acqua bollente con aromi, disossato e tagliato<br />

a tocchetti, e infine serv<strong>it</strong>o tiepido o<br />

freddo in terrine di coccio con un goccio di<br />

olio extravergine di oliva Dop, cost<strong>it</strong>uisce un<br />

antipasto insol<strong>it</strong>o e s<strong>qui</strong>s<strong>it</strong>o”.<br />

Procedendo con ordine, si passa al primo<br />

piatto. Raspelli consiglia un’agliata, piatto tipico<br />

di Tortona (provincia di Alessandria) o anche<br />

della provincia alta di Genova: “Molto semplice<br />

da preparare, si tratta di tagliatelle acqua<br />

e farina serv<strong>it</strong>e con una salsa di gherigli di noce,<br />

schiacciati nel mortaio insieme all’aglio. Veloce<br />

e buonissima”.<br />

In alternativa, le classiche lasagne al ragù,<br />

di stampo bolognese: “Il ragù deve essere preparato<br />

con carne di maiale, un po’ di carne di<br />

coniglio e poca salsiccia. La sfoglia della pasta,<br />

naturalmente, meglio se fatta in casa”.<br />

Il secondo piatto è di pesce. Cotto in maniera<br />

semplice, senza insaporirlo troppo. “Naturalmente<br />

per il Cenone sarebbe meglio orientarsi<br />

sul pesce pescato, che costa molto di più<br />

(può raggiungere anche i 60 euro al kg) di quello<br />

di allevamento (che costa circa 8 euro al kg),<br />

ma ha tutto un altro sapore”, aggiunge Raspelli.<br />

La cottura migliore è al vapore: in una pentola<br />

d’acqua si fa lessare, senza immergerlo, insieme<br />

agli odori: sedano, carote, cipolle e qualche<br />

spicchio di finocchio. “In alternativa an-


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

19 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

Menu<br />

tradizionale<br />

di Edoardo Raspelli<br />

Secondo<br />

Pesce pescato al vapore oppure<br />

Trota al forno olio extravergine<br />

Dop e sfumata di vino<br />

Contorno<br />

Insalata mista con olio extravergine<br />

Dop e aceto balsamico di Modena<br />

Dolce<br />

Panettone e pandoro<br />

Cannoli siciliani ripieni di ricotta<br />

di pecora, scaglie di cioccolata<br />

e uva passa o frutta cand<strong>it</strong>a<br />

Antipasto<br />

Ostriche affumicate<br />

Caviale Oscietra<br />

Croccante di alghe e estratto di spinaci<br />

Astice cotto a bassa temperatura<br />

con fegato d’oca oppure Zuppa<br />

di patate e funghi porcini<br />

Primo<br />

Spaghetti dei pastai gragnanesi<br />

con lumachine e ricci di mare<br />

Tagliolini al ragù di piccione<br />

selvatico, piselli, mozzarelle<br />

e parmigiano reggiano<br />

Menu<br />

alternative chic<br />

di Alfonso Iaccarino<br />

Secondo<br />

Fagiano selvatico alle castagne<br />

dell’Irpinia con salsa a base<br />

di melograno<br />

Contorno<br />

Cardi saltati<br />

Dolce<br />

Spuma di mandorle, menta<br />

e sorbetto di carote<br />

Nuvole di torrone ai pistacchi di<br />

Bronte con salsa di frutti di bosco<br />

che un bel pesce d’acqua dolce: una trota o<br />

un pesce di acqua di torrente, da cuocere in<br />

forno con un filo d’olio extravergine, rigorosamente<br />

Dop”. Il contorno è una facile insalata<br />

mista che precede il dolce. “Tradizionale natalizio,<br />

come pandoro e panettone, o elaborato<br />

come il cannolo siciliano. Comprando le<br />

“scorze”, basterà preparare il ripieno con ricotta<br />

di pecora e scaglie di cioccolato, uva passa o<br />

frutta cand<strong>it</strong>a. E, a chi piace - conclude Raspelli<br />

- polvere di caffè”.<br />

Stile alternative chic<br />

“La nostra cucina si basa su tre principi:<br />

med<strong>it</strong>errane<strong>it</strong>à, qual<strong>it</strong>à assoluta delle materie<br />

prime e modern<strong>it</strong>à”. La c<strong>it</strong>azione è tratta<br />

dal libro “La cucina del cuore” di Alfonso<br />

Iaccarino (Mondadori) e riassume la filosofia<br />

del grande cuoco t<strong>it</strong>olare del ristorante<br />

Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui due Golfi.<br />

“La tradizione che viene dai profumi e dai sapori<br />

del nostro generoso Med<strong>it</strong>erraneo”,<br />

spiega al Salvagente, “si incrocia oggi con gusti<br />

nuovi ed esotici. Perché la gente ha voglia<br />

di sperimentare, di assaporare piatti particolari,<br />

con la certezza di r<strong>it</strong>rovare però il retrogusto<br />

della propria terra”.<br />

Non tradendo i suoi principi, don Alfonso ci<br />

ha raccontato il suo menu per la vigilia di Capodanno,<br />

con la premessa che il Cenone è “l’unica<br />

concessione annuale al lusso e all’abbondanza,<br />

che è beneaugurante”.<br />

Promossi dunque i prodotti che non sono sol<strong>it</strong>amente<br />

sulle nostre tavole, assolutamente<br />

fuori dalla portata durante l’anno e che non<br />

fanno parte delle nostra tradizione. “La fine<br />

dell’anno è un momento di passaggio. In cucina<br />

si devono riprodurre i tre momenti che<br />

rappresenta: il vecchio, il nuovo e quello che<br />

deve ancora venire”.<br />

Menu ricco e lussuoso, dunque, per chi, aggiungiamo<br />

noi, se lo può permettere e anche<br />

per coloro che, avendo una lista di commensali<br />

ristretta, vogliono portare in tavola il top. A<br />

cominciare dagli antipasti: a base di ostriche<br />

affumicate e caviale Oscietra, croccante di<br />

alghe fr<strong>it</strong>te ed estratto di spinaci. “In aggiunta,<br />

un bell’astice cotto a bassa temperatura, lasciato<br />

sottovuoto la notte e passato in padella<br />

con lamelle di fegato d’oca o una bella e classica<br />

zuppa di patate e funghi porcini”. Ai gusti<br />

particolari dell’ouverture seguono invece i più<br />

classici della tradizione med<strong>it</strong>erranea.<br />

I primi piatti, infatti, alternano mare e montagna.<br />

Agli spaghetti con lumachine e ricci<br />

di mare, si aggiungono i tagliolini al ragù di<br />

piccione selvatico, piselli, mozzarelle e parmigiano<br />

reggiano. “E per i più capaci, per rendere<br />

il tutto ancora più bello da vedere e inv<strong>it</strong>ante, si<br />

possono presentare i tagliolini in un cilindro di<br />

pasta sfoglia calda”, aggiunge Iaccarino.<br />

Il secondo piatto prevede fagiano selvatico<br />

alle castagne dell’Irpinia con salsa a base<br />

di melograno contornato da cardi saltati,<br />

“sorta di gambi di carciofi che sono in questo<br />

momento nel periodo della loro fior<strong>it</strong>ura naturale”,<br />

spiega Iaccarino.<br />

Per concludere due dolci: spuma di mandorle<br />

con menta e sorbetto di carote e nuvole<br />

di torrone ai pistacchi di Bronte con salsa<br />

di frutti di bosco.<br />

Un cenone ricco e non semplicissimo da<br />

realizzare, ma di sicuro impatto. “Almeno<br />

una volta l’anno ci si può dedicare con passione<br />

e tran<strong>qui</strong>ll<strong>it</strong>à e riscoprire l’arte della<br />

cucina, senza rincorrere i tempi stretti che ci<br />

dettano la c<strong>it</strong>tà e il lavoro”. Per chi voglia dedicarsi<br />

alla realizzazione di questo menu, il<br />

consiglio è di cominciare la mattina e, possibilmente,<br />

di “chiedere aiuto a qualche osp<strong>it</strong>e<br />

volenteroso, un parente o un amico. Il lavoro<br />

di squadra è importante, sempre”. Anche<br />

nella cucina di don Alfonso.<br />


20 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

• LORENZO MISURACA<br />

Si<br />

fa presto a dire tonno. In realtà,<br />

quando compri quella scatoletta<br />

che ha come ingrediente principale<br />

un generico “tonno”, non sai che può riservarti<br />

delle sorprese. Non tutto il tonno, infatti,<br />

è della stessa specie:<br />

ce ne sono di più e di meno<br />

pregiate. E mentre del pesce<br />

fresco la legge impone<br />

che si indichino esplic<strong>it</strong>amente<br />

zona di pesca e specie,<br />

per il tonno in scatola<br />

le regole sono molto meno<br />

rigide. E qualcuno se ne<br />

approf<strong>it</strong>ta.<br />

A denunciarlo è Greenpeace, che nel dossier<br />

A Scatola chiusa rende noti i risultati<br />

delle analisi condotte su 165 scatolette di<br />

tonno di marche molto popolari in Europa e<br />

vendute in 21 paesi, compreso il nostro. Il dato<br />

impressionante è che con una su tre non<br />

sai quello che mangi.<br />

Tra i campioni testati ce ne sono due, Nostromo<br />

e Mare Aperto Star, ac<strong>qui</strong>stati in Italia,<br />

e altri comprati sul mercato europeo, ma di<br />

marche presenti anche in Italia, come Riomare<br />

e Carrefour. Alla fine è risultato che ben<br />

50 campioni su 165, cioè il 30,3% delle scatolette,<br />

contengono elementi cr<strong>it</strong>ici. Lo spiega al<br />

Salvagente Giorgia Monti, responsabile per<br />

la Campagna Mare di Greenpeace Italia: “I<br />

test, condotti dal laboratorio spagnolo Azti<br />

Tecnalia, ci hanno permesso di scoprire che,<br />

spesso, nelle scatolette sono mescolati tonni<br />

di specie diverse, pratica che in Europa è illegale.<br />

Non solo: abbiamo anche verificato che<br />

diverse scatolette della stessa marca possono<br />

contenere - in modo del tutto imprevedibile -<br />

differenti specie di tonno”.<br />

È il caso delle scatolette di tonno Nostromo<br />

e Mare Aperto Star testate in Italia. Va<br />

sub<strong>it</strong>o chiar<strong>it</strong>o che non c’è nessuna infrazione<br />

in termini di legge, perché la normativa europea<br />

permette di riportare sull’etichetta un generico<br />

“Ingredienti: tonno”. Legale, ma inaccettabile,<br />

rimarca Greenpeace, “ perché impedisce<br />

al consumatore di sapere a priori e<br />

con certezza cosa mangia”.<br />

In particolare, per il tonno al naturale prima<br />

scelta Nostromo, tra i campioni analizzati<br />

scatolette di lotti differenti contenevano<br />

diverse specie di tonno pur trattandosi della<br />

stessa tipologia di prodotto. Invece, nel<br />

tonno all’olio d’oliva Mare Aperto Star, oltre<br />

alla presenza di specie diverse in lotti differenti<br />

dello stesso prodotto, in una delle<br />

scatolette è stata verificata la presenza di<br />

tonno obeso, specie che presenta chiari se-<br />

SU 165 CAMPIONI BEN 50 PRESENTANO ELEMENTI C<br />

Sorpresa dalle scato<br />

di tonno non ce n’è<br />

IN UN CASO SU TRE CI SONO PIÙ SPECIE<br />

MESCOLATE INSIEME O DIVERSE DA QUAN-<br />

TO INDICATO IN ETICHETTA. LA DENUNCIA<br />

EUROPEA DI GREENPEACE.<br />

Le tecniche<br />

di pesca<br />

più pericolose<br />

P<br />

iù<br />

dell’80% del tonno venduto in Italia è<br />

di qual<strong>it</strong>à pinna gialla, una varietà a rischio<br />

per il sovrasfruttamento, che viene pescata<br />

nei mari del Pacifico e dell’Atlantico. Il tipo di<br />

pesca usato minaccia da un lato le risorse da cui<br />

dipende, con il sovrasfruttamento degli stock di<br />

tonno e la cattura di esemplari giovani, e dall’altro<br />

l’intero ecosistema marino. Spesso, infatti, il<br />

tonno è pescato con metodi che provocano ogni<br />

anno la morte di migliaia di squali e tartarughe<br />

marine. Le metodologie di pesca pericolose<br />

per l’e<strong>qui</strong>librio dell’ecosistema marino prevedono<br />

l’uso di reti a circuizione senza restrizione<br />

all’utilizzo di Fad (sistemi di aggregazione per<br />

pesci), che aumentano la probabil<strong>it</strong>à di pesche<br />

involontarie di altre specie.<br />

A questo propos<strong>it</strong>o, la scorsa primavera, Greenpeace<br />

aveva confrontato la sostenibil<strong>it</strong>à ambientale<br />

di 14 marche commercializzate in<br />

Italia, tra cui Coop, Nostromo, Consorcio, Riomare,<br />

Carrefour, Conad. I risultati non erano stati<br />

confortanti: 11 aziende su 14 non avevano una<br />

pol<strong>it</strong>ica scr<strong>it</strong>ta sulla sostenibil<strong>it</strong>à del pescato e<br />

solo 3 si stavano muovendo in questa direzione,<br />

ma nessuna aveva ottenuto lo status<br />

di azienda “verde” a tutti gli effetti.<br />

Al primo posto della classifica della sostenibil<strong>it</strong>à<br />

era risultata Coop, tra le poche ad<br />

aver sviluppato una pol<strong>it</strong>ica scr<strong>it</strong>ta per l’approvvigionamento<br />

sostenibile dei prodotti<br />

<strong>it</strong>tici, anche se una parte del suo tonno è pescato<br />

con reti a circuizione senza alcuna restrizione<br />

all’utilizzo di Fad.<br />

A seguire, si sono piazzate As do mar e<br />

Mareblu. La prima ha a suo favore che circa<br />

la metà del prodotto è tonnetto striato<br />

(varietà non a rischio) pescato con metodi<br />

sostenibili (nessun uso di palam<strong>it</strong>i, le lunghe<br />

lenze pericolose per le altre specie). E tuttavia<br />

continua a vendere tonno pinna gialla<br />

proveniente dall’Oceano Pacifico e Indiano,<br />

dove la conservazione degli stock desta un


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

21 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

CRITICI<br />

olette,<br />

uno solo<br />

LE SEI “ITALIANE” SOTTO ACCUSA<br />

Insalatissime<br />

Mexicana au thon<br />

Tonno<br />

all’olio d’oliva<br />

Marca:Riomare<br />

Specie di tonno contenuto:tonnetto striato<br />

Giudizio:possibile presenza di due specie<br />

mescolate nella stessa scatoletta;differenti<br />

specie nello stesso lotto<br />

Testato in:Olanda/Germania<br />

Marca: Mare Aperto Star<br />

Specie di tonno contenuto: tonno pinna<br />

gialla, tonno obeso<br />

Giudizio: differenti specie in diversi lotti<br />

dello stesso prodotto<br />

Testato in: Italia<br />

Tonno<br />

al Naturale<br />

Tóvou<br />

oe vepó<br />

Marca: Riomare<br />

Specie di tonno contenuto: tonno obeso,<br />

tonno pinna gialla<br />

Giudizio: differenti specie nello stesso<br />

lotto<br />

Testato in: Italia<br />

Marca:Carrefour<br />

Specie di tonno contenuto: tonno pinna<br />

gialla, tonno obeso<br />

Giudizio:specie di tonno diverse da<br />

quanto indicato in etichetta. Differenti<br />

specie in diversi lotti dello stesso prodotto<br />

Testato in:Grecia<br />

alto livello di preoccupazione. Anche Mareblu<br />

ha eliminato l’uso dei palam<strong>it</strong>i, ma la<br />

maggior parte del suo tonno continua a essere<br />

pescato con reti a circuizione senza alcuna<br />

restrizione all’utilizzo di Fad. La compagnia<br />

si è impegnata affinché entro il 2010<br />

tutte le sue scatolette presentino informazioni<br />

sulla specie contenuta.<br />

A metà classifica c’erano alcune delle marche<br />

più conosciute, come Carrefour, Auchan<br />

e Riomare, leader indiscusso con il<br />

38% del mercato <strong>it</strong>aliano.<br />

Agli ultimi posti della classifica si attestavano<br />

invece Consorcio, Mareaperto e Nostromo.<br />

Le prime due per essersi rifiutate di<br />

rispondere al questionario di Greenpeace, la<br />

terza per la mancanza di una pol<strong>it</strong>ica scr<strong>it</strong>ta<br />

sulla sostenibil<strong>it</strong>à del pescato e per l’etichetta<br />

molto scarna.<br />

Tonno<br />

al naturale<br />

Marca: Nostromo<br />

Specie di tonno contenuto: tonno pinna<br />

gialla, tonno obeso<br />

Giudizio: differenti specie in diversi lotti<br />

dello stesso prodotto<br />

Testato in: Italia<br />

gni di sovrasfruttamento.<br />

La “confusione” che regna nel tonno in scatola,<br />

spiega Giorgia Monti, è in relazione con il<br />

rischio di riduzione eccessiva delle specie pescate:<br />

“Tra i principali fattori che contribuiscono<br />

a portare nella scatoletta diverse specie<br />

di tonno, comprese le sovrasfruttate, ci sono<br />

i metodi di pesca poco sostenibili, come<br />

le reti a circuizione con sistemi di aggregazione<br />

per pesci, o Fad”. I Fad sono gli oggetti<br />

Atún Claro<br />

en ace<strong>it</strong>e vegetal<br />

Marca: Calvo (proprietaria Nostromo)<br />

Specie di tonno contenuto: tonno pinna<br />

gialla e tonno obeso<br />

Giudizio: specie di tonno diverse<br />

mescolate nella stessa lattina<br />

Testato in: Spagna<br />

galleggianti che attirano gli esemplari giovani<br />

di tonno, ma anche le tartarughe marine e<br />

lo squalo balena, specie minacciate, e altri pesci<br />

che regolarmente finiscono uccisi da queste<br />

reti in modo accidentale. Una volta a bordo<br />

dei pescherecci, sono conservati e congelati<br />

tutti insieme, sicché poi l’identificazione<br />

risulta difficile.<br />

Tornando alle marche testate, oltre ai due<br />

campioni ac<strong>qui</strong>stati in Italia, ce ne sono altri


22 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

SORPRESA DALLE SCATOLETTE...<br />

interessanti per noi, perché riguardano aziende<br />

presenti anche in Italia. Nei prodotti della<br />

Riomare, testati in Germania e Olanda, è stata<br />

rilevata la presenza di specie diverse di tonno<br />

in scatolette dello stesso lotto e di due<br />

specie diverse di tonno nella stessa lattina.<br />

In Grecia si sono trovate diverse specie di<br />

tonno in scatolette a marca Carrefour di uno<br />

stesso prodotto provenienti da lotti diversi.<br />

Ed è stata accertata la presenza di tonno obeso<br />

in scatolette che indicavano sull’etichetta<br />

la presenza di tonno pinna gialla.<br />

C’è poi la Calvo (compagnia proprietaria<br />

del marchio Nostromo): nelle sue confezioni<br />

analizzate in Spagna è stata accertata la presenza<br />

di tonno obeso e tonno pinna gialla mescolati<br />

nello stesso conten<strong>it</strong>ore.<br />

Non tutte le specie<br />

di tonno sono<br />

considerate alla<br />

stessa stregua dal punto<br />

di vista qual<strong>it</strong>ativo.<br />

Se il più pregiato è il<br />

tonno rosso, c’è differenza anche tra il pinna gialla<br />

(Yellow Fin) e il tonnetto striato (o Skipjack), più comunemente<br />

usati per la conservazione in scatola. Lo striato è<br />

considerato il meno pregiato tra i due.<br />

Spiega Elena Orban,dell’Inran:“In generale il tonno ha<br />

come caratteristiche nutrizionali una quant<strong>it</strong>à di proteine<br />

paragonabile alla carne rossa, e molti acidi grassi omega<br />

3, che aiutano a migliorare la fluid<strong>it</strong>à del sangue e<br />

prevengono la formazione di trombi nei vasi sanguigni”.<br />

Ed è ottimo anche per l’apporto di ferro. Sapere che tipo<br />

di tonno si sta comprando è utile anche perché le qual<strong>it</strong>à<br />

nutrizionali variano tra una specie e l’altra.“Per esempio<br />

- dice la Orban - dalle nostre analisi sul tonno in scatola<br />

Albacares, della specie pinna gialla, è risultato un livello<br />

di grassi molto basso rispetto al tonno rosso”.<br />

Non va tuttavia dimenticato che un consumo elevato<br />

dell’alimento può dare problemi. Due anni fa la Fsa aveva<br />

lanciato un allarme rivolto principalmente alle donne<br />

incinte o in fase di allattamento: secondo l’Agenzia<br />

alimentare br<strong>it</strong>annica, infatti, il consumo di tonno<br />

doveva essere lim<strong>it</strong>ato a non più di due scatolette<br />

di media grandezza a settimana. E questo perché il tonno<br />

può contenere quant<strong>it</strong>à elevate di mercurio, che<br />

permea la placenta e danneggia il sistema nervoso, specialmente<br />

in fase di sviluppo.<br />

L’allerta diventa ancora più significativo nel caso del pesce<br />

spada, che ha livelli di mercurio approssimativamente<br />

da 5 a 7 volte maggiori rispetto al tonno in scatola,<br />

e <strong>qui</strong>ndi va lim<strong>it</strong>ato per qualsiasi consumatore.<br />

La dottoressa Orban rassicura: “Col tonno basta non<br />

esagerare. Mangiarlo una volta a settimana, per<br />

esempio, non comporta rischi”.<br />

Una volta<br />

sola alla<br />

settimana<br />

INTERVISTA A PINO SARACENO<br />

Come capire<br />

se il trancio<br />

è davvero<br />

di qual<strong>it</strong>à<br />

L’EX DIRETTORE VENDITE DI MA-<br />

RENOSTRO, RACCONTA AL SALVA-<br />

GENTE IL MONDO DELLA PRODU-<br />

ZIONE VISTO DALL’INTERNO.<br />

tonno in scatola che mangiamo in Italia è quasi<br />

Il interamente importato da altri continenti.Anche<br />

il processo di lavorazione spesso avviene all’estero, e solo<br />

in pochi casi è realizzato nel nostro paese. Un esempio<br />

viene dalla Calabria, dove ci sono gli stabilimenti di<br />

tre aziende, Marenostro, Callipo e Sardanelli, che lavorano<br />

il prodotto in loco.<br />

Pino Saraceno, già direttore vend<strong>it</strong>e di Marenostro<br />

(una delle poche marche commercializzate in Italia che indica<br />

il tipo di tonno nelle scatolette), spiega al Salvagente<br />

il mondo della produzione visto da dentro.<br />

Saraceno, che differenza c’è tra lavorare il tonno<br />

in Italia o direttamente dove viene pescato<br />

In genere, dopo essere pescato, viene congelato a -5, -10<br />

gradi sulla nave e portato fino allo stabilimento che lo ricongela<br />

o lo lavora direttamente. Il tempo che passa dalla<br />

pesca all’arrivo in stabilimento è importante, perché<br />

contribuisce a ridurre le qual<strong>it</strong>à organolettiche del pesce.<br />

È molto meglio quando il tonno appena pescato viene<br />

surgelato direttamente sulla nave a meno 70 gradi, e<br />

portato in Italia, dove viene lavorato.<br />

Qual è la percentuale di tonno venduto in Italia<br />

lavorato all’estero<br />

L’80% è cotto in zone come la Colombia,Venezuela, Costaverde,<br />

Maur<strong>it</strong>ius. Mi chiedo come si faccia a garantire<br />

una lavorazione appropriata in posti dove tradizionalmente<br />

c’è poca acqua e le condizioni di cottura potrebbero<br />

essere svolte con acqua poco salubre.<br />

Passiamo alla specie. In Italia quasi mai viene<br />

indicata sulla confezione...<br />

In genere si lim<strong>it</strong>ano a scrivere “pinna gialla” sulla scatoletta,<br />

ma sono molte le specie di tonno a pinna gialla. Per<br />

essere sicuri che si tratti di una specie in particolare bisogna<br />

che ci sia scr<strong>it</strong>to il nome inglese, in questo caso “Yellow<br />

Fin”. Spesso con l’etichetta pinna gialla si intende<br />

l’Albacares, per qual<strong>it</strong>à tra i meno pregiati. Il peggiore in<br />

assoluto è lo Skipjack (o tonnetto striato), dopo l’Albacares.<br />

Meglio sono l’Alalunga e il tonno rosso (Blue Fin), ma<br />

sono usati poco per la conserva in scatola.<br />

Le aziende, che comprano tonno pescato nell’oceano,<br />

Atlantico o Pacifico, sono in grado di<br />

controllare interamente la filiera<br />

È possibile adottare sistemi con cui rintracciare persino<br />

la motonave che ha pescato il tonno, ma sono pochi i<br />

produttori che lo fanno.<br />

Anche per questo servirebbero al contrario<br />

norme più stringenti per i dati da indicare sulle<br />

etichette...<br />

La legge non impone questa attenzione, ecco perché il<br />

mercato del tonno in scatola andrebbe moralizzato.<br />

Il prezzo può essere garanzia di qual<strong>it</strong>à<br />

No, il prezzo non garantisce un prodotto di qual<strong>it</strong>à. Ci<br />

sono aziende che hanno prodotti di ottima qual<strong>it</strong>à ma<br />

sono costrette dalla grande distribuzione a mantenere i<br />

prezzi bassi per essere “concorrenziali” con prodotti, di<br />

qual<strong>it</strong>à inferiore, di d<strong>it</strong>te famose.<br />

Questo non è così male per le tasche del consumatore.<br />

Ma allora da cosa si può capire se il tonno<br />

ac<strong>qui</strong>stato è di qual<strong>it</strong>à<br />

Dal colore e dall’odore. Quello di buona qual<strong>it</strong>à ha colore<br />

chiaro, che dà sul bianco, e non odora di pesce. E i più<br />

pregiati si prestano alla lavorazione del trancio intero,<br />

non sono sminuzzati. Ma nel 70% dei casi nelle scatolette<br />

non c’è un prodotto nobile.<br />

Ci sono vantaggi anche dal punto di vista salutare<br />

a mangiare un tonno migliore<br />

Sicuramente sul piano della digeribil<strong>it</strong>à. Il trancio migliore<br />

si digerisce in circa un’ora, un’ora e mezza. Lo Skipjack<br />

o l’Albacares almeno 2 ore, o 2 e mezza.<br />

Ci sono altri passaggi che garantiscono la maggiore<br />

qual<strong>it</strong>à del prodotto finale<br />

L’olio e la stagionatura. Il tonno dopo essere stato lavorato<br />

ha bisogno di essere stoccato nei magazzini con l’olio<br />

d’oliva. L’extravergine in genere non andrebbe usato,<br />

perché copre il gusto del tonno.<br />

Perché usa il condizionale<br />

L’olio d’oliva deve avere da 2 a 3 gradi e mezzo di acid<strong>it</strong>à.<br />

Spesso però si usa extravergine tagliato con olio d’oliva<br />

per abbassare l’acid<strong>it</strong>à, quando non si fa abbassare l’acid<strong>it</strong>à<br />

(da 6-7 gradi a 2- 3) con un processo di raffinazione<br />

chimica. È una procedura ammessa dalla legge, ma non è<br />

il massimo dal punto di vista della qual<strong>it</strong>à. ●


legge che fissa i valori è operativa dal 2003<br />

Grazie alle segnalazioni giunte al nostro<br />

giornale abbiamo accertato, per esempio,<br />

che a Sesto Calende in provincia di Varese<br />

l’arsenico nell’acqua ha valori tra gli 11 e i<br />

13 mcg/l. Dentro la deroga, dunque, e tuttavia<br />

assolutamente inadatta ai piccoli, seil<br />

Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

23 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

NELL’IMMOBILISMO TOTALE DEL MINISTERO<br />

Acqua all’arsenico,<br />

la mappa si allarga ancora<br />

GRAZIE AI LETTORI DEL SAL-<br />

VAGENTE ABBIAMO SCOPERTO<br />

NUOVE LOCALITÀ COINVOLTE.<br />

• BARBARA LIVERZANI<br />

Tutto si può dire tranne che<br />

la questione dell’acqua all’arsenico<br />

sia stata gest<strong>it</strong>a<br />

con tempestiv<strong>it</strong>à e trasparenza.<br />

Né prima, né tantomeno dopo la<br />

decisione con cui la Commissione<br />

europea ha respinto la richiesta di<br />

deroga per valori di arsenico fino<br />

a 50 microgrammi per l<strong>it</strong>ro. Una<br />

decisione “pesante” perché di fatto<br />

ha reso non potabile l’acqua<br />

di molti Comuni <strong>it</strong>aliani. In quell’occasione<br />

il Salvagente aveva<br />

appurato che dei 128 Comuni<br />

“bocciati” da Bruxelles erano meno<br />

di 70 (la lista completa e aggiornata<br />

di giorno in giorno grazie<br />

alle segnalazioni dei nostri lettori<br />

su ilsavagente.<strong>it</strong>) quelli che si trovavano<br />

ancora effettivamente<br />

“fuori deroga”. Di questi solo in<br />

due (Velletri e Luson) i sindaci<br />

avevano emesso un’ordinanza<br />

pubblica per vietare l’uso alimentare<br />

dell’acqua di casa. Poche o<br />

nulle, invece, le informazioni date<br />

alla popolazione in quelle c<strong>it</strong>tà in<br />

cui, pur rientrando entro i parametri<br />

della deroga (20 mcg/l), l’acqua<br />

avrebbe dovuto essere vietata<br />

ai bambini fino a 3 anni.<br />

In queste settimane qualcosa si<br />

è mosso: altri Comuni hanno deciso<br />

di chiudere i rubinetti (in<br />

provincia di Latina Cisterna di<br />

Latina e Cori, in provincia di V<strong>it</strong>erbo<br />

V<strong>it</strong>orchiano e in provincia di Varese<br />

Maccagno), alcune Ato (le Autor<strong>it</strong>à di amb<strong>it</strong>o)<br />

hanno messo a punto piani di intervento<br />

per rientrare entro i lim<strong>it</strong>i di legge, alcune<br />

Regioni si apprestano a nominare<br />

commissari o stanziare fondi. Rimane un<br />

dubbio: perché non farlo prima visto che la<br />

TRENTINO-ALTO ADIGE<br />

Trento-Cantanghel<br />

LOMBARDIA<br />

Cava Manara (Pavia)<br />

Gambolò (Pavia)<br />

Sesto Calende (Varese)<br />

Dumenza (Varese)<br />

Marcaria (Mantova)<br />

Roncoferraro (Mantova)<br />

Viadana (Mantova)<br />

LAZIO<br />

25 NON POTABILI PER BIMBI FINO A 3 ANNI<br />

Questo l’elenco, aggiornato grazie alle segnalazioni dei nostri lettori,<br />

delle acque che presentano valori entro la deroga ma sopra i 10 microgrammi/l<strong>it</strong>ro<br />

lim<strong>it</strong>e massimo consent<strong>it</strong>o per neonati e bambini. Questo<br />

elenco, assieme a quello dei “fuorilegge” per grandi e piccini presente<br />

su ilsalvagente.<strong>it</strong>, è in continua evoluzione. Scriveteci se avete notizia di<br />

zone non comprese in queste mappe dove l’arsenico supera i 10 microgrammi<br />

per l<strong>it</strong>ro e dopo una verifica li inseriremo.<br />

Albano Laziale (Roma)<br />

Anguillara Sabazia (Roma)<br />

Aprilia (Latina)<br />

Ariccia (Roma)<br />

Campagnano di Roma (Roma)<br />

Castel Gandolfo (Roma)<br />

Genzano di Roma (Roma)<br />

Lanuvio (Roma)<br />

Lariano (Roma)<br />

Sermoneta (Latina)<br />

Tolfa (Roma)<br />

Trevignano Romano (Roma)<br />

TOSCANA<br />

Campiglia Mar<strong>it</strong>tima (Livorno)<br />

Castelnuovo Val di Cecina (Pisa)<br />

Pomarance (Pisa)<br />

Piombino (Livorno)<br />

Suvereto (Livorno)<br />

condo quanto prescrive la stessa Commissione<br />

Ue. Eppure ecco quanto si legge sul s<strong>it</strong>o<br />

del Comune: “La presenza di minime tracce<br />

di arsenico dell’ordine di 11-13 microgrammi<br />

per l<strong>it</strong>ro non cost<strong>it</strong>uisce una minaccia<br />

per la salute dei c<strong>it</strong>tadini. Anche la decisione<br />

della Commissione europea non segnala<br />

pericoli al di sotto dei 20 microgrammi<br />

per l<strong>it</strong>ro. Tutti possono<br />

bere l’acqua erogata dall’acquedotto<br />

comunale in piena sicurezza<br />

e seren<strong>it</strong>à”. Falso dire che<br />

tali quant<strong>it</strong>à di arsenico non cost<strong>it</strong>uiscano<br />

una minaccia per la salute<br />

visto che per l’Oms la quant<strong>it</strong>à<br />

di questo metallo nelle acque dovrebbe<br />

essere pari a zero. Falso,<br />

soprattutto, che tutti possano bere<br />

l’acqua senza problemi.<br />

Ma quella di Sesto Calende non<br />

è l’unica “anomalia” che abbiamo<br />

riscontrato. Sempre grazie alla segnalazione<br />

di un lettore abbiamo<br />

scoperto che anche l’acqua di Anguillara<br />

Sabazia, in provincia di<br />

Roma, supera i valori imposti dalla<br />

legge. E come mai questo Comune<br />

non compare in nessun<br />

elenco della Commissione europea<br />

Semplicemente perché per<br />

un non meglio identificato “disguido<br />

tecnico”, come lo chiamano al<br />

Comune, la richiesta di deroga<br />

non è mai arrivata alla Regione<br />

Lazio. Impossibile ottenere dal<br />

Comune i valori precisi dell’arsenico.<br />

L’unica cosa certa è che a<br />

giugno scorso con un’ordinanza è<br />

stato “sconsigliato di bere le acque<br />

pubbliche ai soggetti con età inferiore<br />

di 14 anni e alle gestanti”.<br />

Infine c’è tutto il cap<strong>it</strong>olo del<br />

commissario straordinario che<br />

nella Regione Lazio dovrebbe intervenire<br />

e risolvere l’emergenza<br />

arsenico. In realtà esiste già dal<br />

2005 un ufficio governativo destinato<br />

a risolvere l’emergenza della<br />

acque ai Castelli. Lo occupa Massimo<br />

Sessa, funzionario del ministero<br />

delle Infrastrutture. Calcolando<br />

che Sessa ha avuto a disposizione<br />

un budget di decine di milioni<br />

di euro per abbattere gli alti livelli di in<strong>qui</strong>nanti,<br />

oggi il Com<strong>it</strong>ato per l’acqua pubblica<br />

di Velletri si chiede: “Perché nessuno<br />

chiede conto di quanto è stato fatto Non<br />

sarebbe quantomeno opportuno che il<br />

commissario presentasse le sue dimissioni”.<br />

Domanda leg<strong>it</strong>tima.


24 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

InformaGiusto<br />

a cura di Monica Timba<br />

•••<br />

Ant<strong>it</strong>rust indaga<br />

su Al<strong>it</strong>alia<br />

L’Autor<strong>it</strong>à garante della concorrenza<br />

e il mercato ha avviato nei confronti<br />

di Al<strong>it</strong>alia un’indagine per pratiche<br />

commerciali scorrette. L’Ant<strong>it</strong>rust<br />

contesta alla compagnia di<br />

bandiera l’informazione incompleta<br />

e poco chiara sui costi aggiuntivi e<br />

la pubblicazione esclusivamente in<br />

inglese delle condizioni di contratto.<br />

Nel primo caso Al<strong>it</strong>alia non ha<br />

segnalato ai clienti le tasse aggiuntive<br />

da pagare dopo la prenotazione<br />

on line del volo. Con il risultato che<br />

i viaggiatori hanno corrisposto una<br />

tariffa maggiore rispetto a quella inizialmente<br />

proposta on line e senza<br />

alcuna informazione in mer<strong>it</strong>o. Nel<br />

secondo caso, invece, la compagnia<br />

di bandiera ha pubblicato le condizioni<br />

generali di contratto solo in inglese<br />

e non anche in <strong>it</strong>aliano: un<br />

meccanismo poco corretto visto<br />

che non tutti gli <strong>it</strong>aliani sono in grado<br />

di capire la lingua straniera.<br />

•••<br />

Lavori straordinari:<br />

chi ne fa le spese<br />

Ribaltone sui lavori straordinari di<br />

manutenzione, ristrutturazione o<br />

innovazione condominiale deliberati<br />

prima della vend<strong>it</strong>a di un appartamento:<br />

le spese relative restano a<br />

carico del vecchio proprietario. Lo<br />

stabilisce una sentenza della Corte<br />

di Cassazione (la n. 24654 del 3 dicembre<br />

2010) che, di fatto, ribalta<br />

l’assunto precedente secondo cui<br />

paga chi usufruisce effettivamente<br />

dei lavori effettuati e <strong>qui</strong>ndi dei benefici<br />

correlati (un nuovo ascensore,<br />

ad esempio). La sentenza non è<br />

piaciuta all’Aduc. Alessandro Gallucci,<br />

legale dell’Associazione per i<br />

dir<strong>it</strong>ti degli utenti e consumatori, ha<br />

sottolineato che, se pure “il principio<br />

espresso trova applicazione nei<br />

soli casi in cui le parti non hanno disciplinato<br />

questo aspetto nel contratto<br />

di compravend<strong>it</strong>a, pare evidente<br />

che sia consigliabile trovare<br />

una soluzione condivisa piuttosto<br />

che rischiare, vista l’incertezza giurisprudenziale<br />

sul punto”.<br />

•••<br />

Prezzi: su il gas<br />

giù la luce<br />

27<br />

30<br />

31<br />

10<br />

Promemoria<br />

dicembre<br />

Iva mensile e trimestrale<br />

Versamento, mediante modello F24 con modal<strong>it</strong>à telematiche,<br />

dell’acconto dell’Iva per l’anno 2010.<br />

dicembre<br />

Contratti di locazione<br />

Termine per il versamento dell’imposta di registro<br />

sui contratti di locazione nuovi o rinnovati tac<strong>it</strong>amente<br />

con decorrenza 1/12/2010. Modello F23 presso<br />

banche, agenzie postali o concessionari.<br />

dicembre<br />

Concessioni governative<br />

I contribuenti tenuti al pagamento della tassa sulle<br />

Concessioni governative versano la tassa annuale<br />

mediante modello F23 (in banca, alla posta, dal concessionario).<br />

gennaio<br />

Contributi colf<br />

Termine per versare, per i lavoratori domestici, i contributi<br />

Inps relativi al trimestre ottobre-dicembre<br />

2010. Si possono utilizzare i bollettini postali inviati<br />

dall’Inps a tutti datori di lavoro domestico (chi non li<br />

ha ricevuti può r<strong>it</strong>irarli di persona presso un ufficio<br />

Inps o richiederli telefonicamente al numero<br />

803164), oppure pagare on line tram<strong>it</strong>e il s<strong>it</strong>o<br />

www.inps.<strong>it</strong>. In diverse c<strong>it</strong>tà è possibile pagare i contributi<br />

anche nelle tabaccherie.<br />

A partire dal 1° gennaio 2011 piccoli<br />

r<strong>it</strong>occhi ai prezzi del mercato<br />

energetico. L’autor<strong>it</strong>à di settore<br />

(Aeeg) ha annunciato che i costi in<br />

bolletta dell’energia elettrica caleranno<br />

leggermente (-0,2%) mentre<br />

quelli del gas subiranno un aumento<br />

dell’1,3%. L’Aeeg ha inoltre sottolineato<br />

l’attuale asimmetria fra i<br />

due settori, dovuta in larga parte alla<br />

mancanza di concorrenza nel settore<br />

del gas. L’Autor<strong>it</strong>à ha anche reso<br />

noto che, finora, sono stati erogati<br />

2,4 milioni di bonus per le bollette<br />

destinati alle famiglie in difficoltà<br />

economiche (1,9 milioni per<br />

la luce, che comportano una riduzione<br />

media del 20%, e 545mila euro<br />

per il gas, dove lo sconto è del 15%).<br />

I bonus sono cumulabili e permettono<br />

di ottenere una riduzione annua<br />

tra gli 85 e i 388 euro.<br />

•••<br />

Prest<strong>it</strong>i, a rischio<br />

le banche dati<br />

Il Garante della privacy ha stabil<strong>it</strong>o<br />

che l’iscrizione di una posizione deb<strong>it</strong>oria<br />

nei Sistemi di informazioni<br />

cred<strong>it</strong>izie (Sic) - le banche dati contenenti<br />

informazioni sull’affidabil<strong>it</strong>à<br />

finanziaria dei clienti - è lec<strong>it</strong>a solo<br />

se ne è stato dato preavviso al<br />

consumatore che ha richiesto il finanziamento.<br />

La decisione apre<br />

nuovi scenari in quanto, secondo<br />

Adusbef e Federconsumatori, almeno<br />

il 50% dei dati raccolti sui presunti<br />

“cattivi pagatori” potrebbe riguardare<br />

clienti che non hanno ricevuto<br />

alcuna comunicazione preventiva<br />

dell’inserimento nella black<br />

list di banche e finanziarie. Le associazioni<br />

chiedono pertanto ai gestori<br />

delle banche dati di cancellare<br />

posizioni non comunicate agli interessati,<br />

e al Garante di effettuare<br />

ispezioni a campione, in modo da<br />

bonificare milioni di posizioni detenute<br />

illegalmente.<br />

•••<br />

Abi, conti in rosso<br />

senza balzelli<br />

Buone notizie per le famiglie <strong>it</strong>aliane.<br />

Stop alle commissioni bancarie<br />

per i conti in rosso, a patto però<br />

che si tratti di episodi occasionali.<br />

L’associazione bancaria <strong>it</strong>aliana<br />

(Abi) ha varato una serie di misure<br />

per sostenere le famiglie con mutuo<br />

a carico. Nel caso <strong>qui</strong>ndi il<br />

cliente si trovi il conto in rosso per<br />

un giorno o a causa di una discrepanza<br />

fra accred<strong>it</strong>o dello stipendio<br />

e pagamento della bolletta sul conto<br />

non gli verrano addeb<strong>it</strong>ate commissioni.<br />

Ogni procedura però varierà<br />

in base all’ist<strong>it</strong>uto di cred<strong>it</strong>o<br />

che ha ader<strong>it</strong>o all’iniziativa dell’Abi<br />

e al tipo di cliente. Per le famiglie è<br />

prevista la proroga di sei mesi della<br />

moratoria sui mutui, l’accordo che<br />

ha consent<strong>it</strong>o a circa 31mila famiglie<br />

di sospendere le rate.


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

25 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

LA NUOVA CURA DELLA SCLEROSI MULTIPLA<br />

La speranza<br />

di tanti<br />

che si chiama<br />

Zamboni<br />

MONIA CAPPUCCINI<br />

Un terremoto nel mondo<br />

scientifico, comun<strong>it</strong>à di pazienti<br />

in fibrillazione, opinione<br />

pubblica divisa tra<br />

curios<strong>it</strong>à e scetticismo. Sono<br />

gli effetti dello studiobomba<br />

del professor Paolo<br />

Zamboni sulla patologia<br />

venosa presumibilmente<br />

associata all’insorgenza della sclerosi<br />

multipla.<br />

Si chiama CCSVI, si legge “insufficienza<br />

venosa cerebro-spinosa cronica”<br />

e in un alto numero di casi provoca<br />

un cattivo drenaggio del flusso sanguigno<br />

dal cervello e dal midollo spinale.<br />

È il ristagno del sangue, questa l’ipotesi<br />

del professore ferrarese, causato<br />

dall’occlusione di una o più vene craniche<br />

ed extra-craniche, a generare gli<br />

effetti della sclerosi. Per individuare<br />

le ostruzioni è necessario un ecocolordoppler,<br />

effettuato però con software<br />

dedicato e secondo i parametri indicati<br />

dal chirurgo cardiovascolare Paolo<br />

Zamboni. Meno complicata la cura: liberare<br />

le vene si può attraverso un’operazione<br />

di angio-plastica.<br />

L’intervento è banale come stappare<br />

un lavandino: attraverso un’iniezione<br />

ipercutanea viene introdotto uno speciale<br />

catetere a palloncino portato fino<br />

alla vena interessata e poi gonfiato<br />

in corrispondenza del restringimento.<br />

Si agisce in anestesia locale, può durare<br />

anche un’ora nei casi di stenosi<br />

complesse, comporta pochi rischi. Ci<br />

si può sottoporre all’intervento in<br />

qualsiasi ospedale pubblico, essendo<br />

l’angio-plastica inclusa tra le prestazioni<br />

del Servizio san<strong>it</strong>ario nazionale.<br />

Rivoluzione o illusione<br />

Il succo della convinzione di Zamboni<br />

è che la sclerosi sarebbe una malattia<br />

di natura cardio-vascolare, non<br />

neurologica come finora si è pensato.<br />

Una convinzione mal diger<strong>it</strong>a da buona<br />

parte della comun<strong>it</strong>à scientifica. In<br />

attesa delle opportune verifiche, il medico<br />

ferrarese si toglie intanto qualche<br />

soddisfazione, visto che grazie alla sua<br />

azione si sta già spostando l’attenzione<br />

della malattia verso prospettive<br />

medico-scientifiche mai prese in considerazione<br />

finora.<br />

Indagate sulle vene, è il suggerimento<br />

che arriva da Ferrara e che sta susc<strong>it</strong>ando<br />

tante resistenze e altrettanta<br />

curios<strong>it</strong>à. La cautela è d’obbligo e sulla<br />

nuova cura si respira un’aria variabile<br />

tra l’ottimismo e lo scetticismo, fino<br />

ad atteggiamenti di rifiuto totale


26 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

LA SPERANZA DI TANTI...<br />

che e<strong>qui</strong>parano il caso Zamboni a un<br />

nuovo Di Bella.<br />

Eppure i riscontri clinici a favore<br />

della terapia non mancano, nella fattispecie<br />

gli es<strong>it</strong>i e i benefici sorprendenti<br />

riscontrati nei pazienti che già<br />

si sono sottoposti all’intervento. Risultati<br />

che giacciono presso il Consiglio<br />

superiore di san<strong>it</strong>à in attesa di una<br />

disamina che riconosca o meno la correlazione<br />

tra CCSVI e sclerosi, aprendo<br />

(o meno) un nuovo cap<strong>it</strong>olo nel Ssn<br />

sul trattamento della malattia.<br />

Eppure, nonostante le sollec<strong>it</strong>azioni<br />

nulla si è mosso fino allo scorso ottobre,<br />

quando in tv un servizio delle Iene<br />

con le testimonianze di alcuni pazienti<br />

ha acceso i riflettori sul metodo.<br />

Ripresa delle funzional<strong>it</strong>à tattili, giovamento<br />

motorio, riduzione dello stato<br />

di stanchezza: il caso della terapia<br />

della discordia sfonda in prima serata,<br />

susc<strong>it</strong>ando grande clamore nell’opinione<br />

pubblica e qualche fastidio dalle<br />

parti del ministero della Salute.<br />

CENTRI DOVE È POSSIBILE<br />

SPERIMENTARE LA CURA<br />

Per gli interventi chirurgici di angio-plastica è assolutamente sconsigliato il ricorso a strutture<br />

all’estero (Bulgaria e Romania le mete principali), poco controllate sul piano etico e medico.<br />

Sul s<strong>it</strong>o www.aism.<strong>it</strong> è consultabile l’elenco aggiornato dei centri coinvolti nello studio<br />

promosso dall’Aism. A parte il Sant’Anna di Ferrara, nessun’altra struttura è accred<strong>it</strong>ata da<br />

Zamboni, sebbene in alcune lavori personale formato dal suo team.<br />

Ecco quali: a Catania il professor Magnano effettua angioplastiche sia via Ssn (presso il Centro<br />

catanese di Medicina e Chirurgia, 095-495147) sia privatamente; a Taranto il professor Innocente<br />

Cataldo Galeandro effettua diagnosi in privato a 200 euro (099/4594705); a Napoli il<br />

professor Ciro Gargano, dopo Zamboni il medico che ha effettuato più interventi di angioplastica<br />

finora, opera in Ssn e in intramoenia (3mila euro, più 416 euro di tasse ospedaliere) insieme<br />

al dottor Giuseppe Morelli Coppola presso l’ospedale Pellegrini, e diagnosi in privato al costo<br />

di 200 euro (081/2543341). Sempre a Napoli è in corso la sperimentazione diretta dal professor<br />

V<strong>it</strong>torio Iaccarino presso l’Univers<strong>it</strong>à Federico II (081-7463741); ad Acerra il dottor Gabriele<br />

Giordano esegue diagnosi privatamente (costo 200 euro, 081/3190231).<br />

A Roma il professor Sandro Mandolesi effettua diagnosi in Ssn al Policlinico Umberto I, con<br />

tempi di attesa di almeno un anno. A Civ<strong>it</strong>anova Marche il dottor Antonio Galassi esegue diagnosi<br />

in ecodoppler via Ssn presso il reparto di Radiologia dell'ospedale di Civ<strong>it</strong>anova Marche<br />

(tel. 0733 8231). A Reggio Emilia il dottor Tommaso Lupatelli effettua operazioni di angioplastica<br />

solo privatamente, il costo si aggira sui 5mila euro (Villa Salus di Reggio Emilia<br />

0522/499111).<br />

A Trento la dottoressa Rossella Siliotto effettua diagnosi in intramoenia a 204 euro (3 ecografie<br />

da 68 euro l’una) presso l’ospedale San Camillo (0461/238111). A Torino il dottor Ugo Riba<br />

effettua diagnosi privatamente presso l’ist<strong>it</strong>uto Cidimu Spa (011/5616111).<br />

Caos san<strong>it</strong>ario<br />

Dal giorno dopo è emerso il caos<br />

che regna intorno a questa cura alternativa.<br />

Mancano le linee guida per il<br />

trattamento della malattia e nessuna<br />

struttura risulta autorizzata da Zamboni,<br />

eppure alcune Regioni consentono<br />

la diagnosi e il trattamento della<br />

CCSVI a carico dello Stato o in intramoenia.<br />

Apr<strong>it</strong>i cielo: telefoni bollenti,<br />

numeri chiusi, appuntamenti molto in<br />

là nel tempo.<br />

La domanda supera di gran lunga<br />

l’offerta e sia le strutture pubbliche<br />

sia le private cercano. “Il riconoscimento<br />

del ministero per il momento<br />

può attendere: non ci importa la correlazione<br />

intanto stappateci le vene, o<br />

perlomeno permetteteci di verificare<br />

se le abbiamo occluse o meno!”, reclamano<br />

i malati a gran voce. La pagina<br />

Facebook dell’associazione CCSVI<br />

nella Sclerosi multipla - di cui è presidente<br />

onoraria la vedova di Luciano<br />

Pavarotti, Nicoletta Mantovani - ha un<br />

boom di contatti superando i 30mila<br />

iscr<strong>it</strong>ti e di scambi di opinioni tra<br />

malati e parenti sulla valid<strong>it</strong>à o meno<br />

della terapia e dei suoi effetti<br />

(www.ccsvi-sm.org).<br />

Ma a distanza di due mesi qualcosa<br />

comincia finalmente a muoversi e a<br />

breve partiranno due studi distinti<br />

sulla CCSVI. Il caso Zamboni intanto<br />

ha sconfinato dal campo medico e<br />

scientifico per approdare in amb<strong>it</strong>o<br />

ist<strong>it</strong>uzionale.<br />

Il 24 novembre è stata presentata in<br />

Senato una mozione bipartisan - firmata<br />

da Ignazio Marino (Pd), il presidente<br />

della Commissione San<strong>it</strong>à Antonio<br />

Tomassini (Pdl), Fabio Rizzi (Lega<br />

Nord) e Donatella Poretti (Radicali) -<br />

in cui si chiede al governo di “mon<strong>it</strong>orare<br />

la raccolta di dati di correlazione tra<br />

CCSVI e sclerosi multipla” e di “predisporre<br />

controlli adeguati sulla correttezza<br />

delle sperimentazioni in atto”.<br />

Importante segnale di attenzione certo,<br />

ma significativo anche delle contraddizioni<br />

e delle polemiche che stanno<br />

accompagnando gli sviluppi del caso<br />

Zamboni.


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

27 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

CONTRASTO FRA NEUROLOGI E CHIRURGHI<br />

Il metodo è valido<br />

Divisa la medicina<br />

DUE STUDI DI OPPOSTA TENDENZA<br />

IN CORSO DI ELABORAZIONE. IL MI-<br />

NISTERO DELLA SALUTE TACE.<br />

N<br />

eurologi versus chirurghi vascolari e viceversa:<br />

la medicina si divide sulla valid<strong>it</strong>à<br />

del metodo Zamboni. Esiste davvero una correlazione<br />

tra CCSVI e sclerosi multipla Al fine di verificare<br />

l’ipotesi avanzata dal team di Ferrara stanno<br />

per partire due studi scientifici paralleli e di-<br />

SCLEROSI MULTIPLA,<br />

PIÙ COLPITE LE DONNE<br />

La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria<br />

demielinizzante del sistema nervoso<br />

centrale. In Italia le persone affette sono circa<br />

54.000, pari a una ogni 1.100 ab<strong>it</strong>anti. La<br />

malattia si può manifestare in età compresa<br />

tra i 15 e i 50 anni, con un picco di incidenza<br />

tra i 20 e i 30 anni. Raramente colpisce i bambini<br />

e gli anziani. Riguarda prevalentemente<br />

le donne che hanno una maggior probabil<strong>it</strong>à<br />

di sviluppare la malattia rispetto agli uomini<br />

(3 donne ogni 2 uomini).<br />

Ogni anno vengono registrati 1.800 nuovi casi.Vi<br />

è un incremento dell’incidenza della malattia<br />

in amb<strong>it</strong>o familiare.<br />

Disturbi della forza, sensazioni di intorpidimento<br />

e ridotta sensibil<strong>it</strong>à, disturbi della vista,<br />

spastic<strong>it</strong>à muscolare, difficoltà di articolazione<br />

della parola, problemi vescicali e intestinali,<br />

fatica sono tra i sintomi principali della<br />

malattia. Sono quattro i tipi di decorso della<br />

sclerosi multipla: recidivante-rem<strong>it</strong>tente,<br />

secondariamente progressiva, a ricadute con<br />

progressione e primariamente progressiva.<br />

Nonostante i molti passi avanti fatti dalla ricerca<br />

scientifica, la causa della sclerosi multipla<br />

è ancora sconosciuta. L’ipotesi oggi dominante<br />

è che esista una predisposizione genetica<br />

a sviluppare la malattia, predisposizione<br />

con la quale interagiscono fattori esterni, forse<br />

virali, che scatenano l’esordio della sclerosi.Al<br />

momento le terapie disponibili per la cura<br />

della sclerosi utilizzano farmaci cortisonici,<br />

immuno-modulatori e immunosoppressori.<br />

stinti: il primo promosso dalla Fism (la Fondazione<br />

che fa capo all’Associazione <strong>it</strong>aliana sclerosi multipla),<br />

l’altro coordinato dal professor Paolo Zamboni<br />

presso l’ospedale Sant’Anna di Ferrara. Peccato<br />

però che tra l’uno e l’altro non corra buon<br />

sangue e che il corso della scienza appare già minato<br />

dal discred<strong>it</strong>o reciproco, al punto da temere<br />

che ognuno dei due studi giungerà per sua via a<br />

conclusioni opposte e inconciliabili, con il rischio<br />

di creare un buco nell’acqua in campo medico<br />

e alimentare la confusione tra i pazienti.<br />

“Scientificamente nessuna delle istanze da me<br />

avanzate nelle riunioni e negli scambi epistolari<br />

ha avuto alcun riscontro. In sintesi sono fortemente<br />

convinto della non fattibil<strong>it</strong>à dello studio seguendo<br />

il compromesso del protocollo indicato”,<br />

è stato il commento di Paolo Zamboni alle sue dimissioni<br />

nel settembre scorso dallo Steering Comm<strong>it</strong>tee<br />

dello Studio Epidemiologico della Fism (il<br />

com<strong>it</strong>ato scientifico che ha defin<strong>it</strong>o il protocollo<br />

dello studio). Una bocciatura con tutti i crismi e<br />

con un significato simbolico che rimanda al padre<br />

che rinnega il figlio, visto che lo stesso Zamboni<br />

aveva partecipato alle prime fasi di messa a punto<br />

della sperimentazione prima di dimettersi.<br />

Non ci stanno neanche quelli dell’associazione<br />

CCSVI-sm che hanno chiesto al ministro della Salute<br />

Ferruccio Fazio l’immediata ist<strong>it</strong>uzione di un<br />

tavolo grazie al quale lo stesso Zamboni possa, insieme<br />

al ministero, individuare sub<strong>it</strong>o una serie di<br />

centri da formare alla diagnosi e alla cura. Per non<br />

disperdere i risultati, l’associazione chiede inoltre<br />

la confluenza dei risultati nel Registro internazionale<br />

che la Fondazione Hilarescere (che con il professor<br />

Zamboni e il dottor Fabrizio Salvi porta<br />

avanti la ricerca sulla CCSVI) ha già creato.<br />

Lo studio dell’Aism si trova intanto ai nastri di partenza<br />

ed è, al momento, l’unico indicato come riferimento<br />

ufficiale da una menzione un po’ ambigua<br />

contenuta in una circolare diramata dal ministero<br />

all’inizio di novembre. La sperimentazione<br />

dell’Aism-Fism coinvolgerà 1.200 persone affette<br />

da sclerosi multipla, 400 soggetti sani e altrettanti<br />

con altre patologie neurodegenerative, per<br />

un totale di 2.000 persone. Per loro però nessuno<br />

“stappamento” delle vene all’orizzonte, visto che<br />

la sperimentazione si lim<strong>it</strong>erà alla diagnosi e<br />

non al trattamento della CCSVI. L’obiettivo semmai<br />

è di valutare la prevalenza dell’insufficienza<br />

venosa e di altre malformazioni simili in differenti<br />

forme di sclerosi multipla e in altre patologie del<br />

sistema nervoso, confrontando soggetti sani con<br />

persone affette da altre malattie neurologiche<br />

di origine degenerativa. Costo dell’indagine<br />

900mila euro; 35 i centri clinici<br />

neurologici interessati. Partiranno scaglionati<br />

nei prossimi mesi (elenco completo e<br />

aggiornato www.aism.<strong>it</strong>), adottando lo<br />

stesso protocollo, pena l’esclusione, approvato<br />

dal Com<strong>it</strong>ato etico dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Genova, sede di coordinamento dello<br />

studio, il 17 settembre scorso.<br />

Non condividendo le metodologie dello<br />

studio della Fism, l’Univers<strong>it</strong>à di Ferrara e la<br />

Fondazione Hilaresce hanno presentato un<br />

altro protocollo scientifico sulla CCSVI,<br />

approvato a fine novembre dopo un’attesa<br />

di alcuni mesi, facente capo a Paolo Zamboni<br />

e promosso dalla Regione Emilia-Romagna.<br />

Per i 500 pazienti ammessi alla<br />

sperimentazione presso l’ospedale Sant’Anna<br />

si procederà in doppio cieco per valutare<br />

l’effetto placebo, così come accettato dalla prassi<br />

internazionale per la somministrazione di un nuovo<br />

farmaco o di una terapia.Tutti i pazienti sono già risultati<br />

pos<strong>it</strong>ivi all’ecocolordoppler, l’esame che permette<br />

la visualizzazione dei principali vasi sanguigni<br />

e lo studio del flusso al loro interno. Primo passo<br />

indispensabile per la diagnosi della CCSVI, l’esame<br />

è effettuato con un software dedicato e avvalendosi<br />

di una poltrona appos<strong>it</strong>a per accertare la<br />

presenza di occlusioni in diverse posizioni, secondo<br />

i parametri studiati da Zamboni. A una parte dei<br />

malati, più o meno due terzi, sarà introdotto il catetere<br />

con il palloncino e saranno loro liberate le<br />

vene,mentre alla restante parte sarà solo infilato il<br />

catetere senza procedere, a loro insaputa, con l’intervento<br />

di angioplastica. Dall’osservazione del decorso<br />

della malattia nei due diversi trattamenti, dopo<br />

un anno, si potrà effettivamente affermare se la<br />

terapia è efficace o meno.<br />


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VIOLENZE: I NUMERI E LE POSSIBILI SOLUZIONI IN UNA RICERCA EMILIANA<br />

Badanti e anziani, tutti v<strong>it</strong>time e carnefici<br />

AL DI LA DEI CASI CHE FINISCONO<br />

SUI GIORNALI, LA REALTÀ MOSTRA<br />

MALTRATTAMENTI “INCROCIATI”.<br />

•ANTONIO ZOLLO<br />

Q<br />

uanta violenza si consuma nei nuclei<br />

familiari dove c’è un anziano<br />

da assistere Ogni tanto la cronaca<br />

apre qualche squarcio, ma prevale la prurigine<br />

per il caso grottesco e/o lascivo: l’anziano un<br />

po’ rimbamb<strong>it</strong>o che sposa la giovane badante o<br />

quello che si fa prosciugare i risparmi. Ora, a<br />

svelare quel mondo, c’è una ricerca condotta in<br />

Emilia nell’amb<strong>it</strong>o del progetto Diade promosso<br />

dalla Provincia di Reggio Emilia con la<br />

Ausl, l’associazione Nondasola e Anziani e<br />

non solo, e il supporto finanziario del dipartimento<br />

delle Pari opportun<strong>it</strong>à.<br />

I ricercatori sono part<strong>it</strong>i dal presupposto che<br />

nel lavoro di cura entrano in relazione due fragil<strong>it</strong>à:<br />

quella degli anziani non autosufficienti e<br />

quella delle donne migranti. A questo si aggiunge<br />

la condizione dei congiunti che si fanno carico<br />

della cura del familiare e hanno enormi<br />

difficoltà a conciliare questo comp<strong>it</strong>o con la v<strong>it</strong>a<br />

di figlie, madri, mogli, lavoratrici.<br />

Dalle interviste sono emerse 219 segnalazioni<br />

classificabili come atti di abuso e di violenza:<br />

nel 35% dei casi si tratta di violenza commessa<br />

da badanti verso gli anziani. Ma nel 29%<br />

la violenza è eserc<strong>it</strong>ata sulle badanti dai familiari<br />

dell’assist<strong>it</strong>o e, nel 25% dei casi, dagli stessi<br />

anziani assist<strong>it</strong>i.<br />

La tipologia delle violenze sulle badanti riguarda<br />

la sfera fisica e sessuale (“Il mar<strong>it</strong>o della<br />

signora mi ha picchiato… mi ha chiesto di<br />

entrare nel letto con lui”); psicologica: lavoro<br />

coatto, segregazione, minacce, insulti a sfondo<br />

etnico o sociale, intromissioni nella v<strong>it</strong>a privata;<br />

dei dir<strong>it</strong>ti: “Per 8 mesi mi hanno dato poco<br />

da mangiare… non avevo una mia stanza”;<br />

economico-finanziaria: mancato versamento<br />

dei contributi, mancato rispetto dei minimi salariali,<br />

orario di lavoro effettivo due volte quello<br />

segnato in busta paga. Gli anziani sono v<strong>it</strong>time,<br />

nel 40% dei casi, di omissioni e negligenze:<br />

atti di cura impropri, scarsa igiene, malnutrizione,<br />

disidratazione, abbandono; nel 30%<br />

dei casi si tratta di maltrattamenti fisici. E: violenza<br />

psicologica, economico-finanziaria.<br />

Dalle risposte degli intervistati emergono altri<br />

fattori di rischio che espongono a forme di<br />

I PASSAGGI<br />

DEL PROGETTO DIADE<br />

Il<br />

progetto Diade si è svolto attraverso<br />

la realizzazione di: 52 interviste a badanti,<br />

caregiver (familiari impegnati nell’assistenza<br />

e nella cura degli anziani), referenti<br />

dei servizi sociali, san<strong>it</strong>ari, dei servizi per l’impiego,<br />

dell’associazionismo, del volontariato,<br />

della cooperazione sociale, dei patronati, dei<br />

sindacati; otto focus interprofessionali; due<br />

incontri di presentazione dei risultati dell’indagine;<br />

quattro incontri formativi per dirigenti<br />

e quadri dei servizi socio-san<strong>it</strong>ari.<br />

E ancora: una ricerca sulle buone prassi europee;<br />

la messa a punto di elementi per linee<br />

guida; la realizzazione di una campagna di<br />

comunicazione,di una newsletter e di un convegno<br />

conclusivo.<br />

maltrattamento: la convivenza forzata; fenomeni<br />

di alcolismo e uso di psicofarmaci tra le<br />

badanti; l’isolamento sociale; la debolezza<br />

(lontananza o assenza) delle reti familiari degli<br />

assist<strong>it</strong>i; la condizione di clandestin<strong>it</strong>à di tante<br />

badanti; la mancanza di formazione e il carico<br />

assistenziale sovente eccessivo; le patologie<br />

cogn<strong>it</strong>ive di molti degli assist<strong>it</strong>i; il burn out, vale<br />

a dire le s<strong>it</strong>uazioni che diventano insopportabili<br />

e, letteralmente, scoppiano.<br />

Individuare le cause, che generano indici così<br />

alti di violenza, aiuta a definire rimedi e soluzioni.<br />

I ricercatori hanno messo a fuoco 5 fattori<br />

scatenanti: le differenze culturali tra assist<strong>it</strong>o<br />

e assistente; la scarsa competenza delle<br />

badanti rispetto al tipo di cura richiesta, specialmente<br />

nel caso di anziani con patologie cogn<strong>it</strong>ive;<br />

la cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à ins<strong>it</strong>a in questo tipo di lavoro:<br />

non soltanto la convivenza spesso forzata,<br />

ma l’assenza di controlli, di tutele, di supporti;<br />

le difficoltà derivanti dal contesto familiare: famiglie<br />

distanti, impreparate a gestire queste s<strong>it</strong>uazioni;<br />

le carenze e i lim<strong>it</strong>i dei servizi che dovrebbero<br />

dare supporto alle persone bisognose<br />

di cura e alle loro famiglie.<br />

Come rimuovere queste condizioni Tre le<br />

proposte formulate: 1) la formazione professionale<br />

dell’assistente familiare; formazione<br />

obbligatoria, accessibile, con l’approntamento<br />

di Albi e corretta gestione della domanda e dell’offerta;<br />

2) la regolarizzazione contrattuale,<br />

con definizione di orari e funzioni, in un quadro<br />

certo di dir<strong>it</strong>ti e doveri; 3) la possibil<strong>it</strong>à di scegliere<br />

l’assistente familiare sulla base di un corretto<br />

rapporto tra competenze professionali ed<br />

esigenze dell’assist<strong>it</strong>o, avendo come referente<br />

un soggetto pubblico che supporti le famiglie<br />

nell’individuazione dei bisogni assistenziali,<br />

nella determinazione del mix di servizi idonei e<br />

che regoli l’incrocio tra domanda e offerta.


IL SALVAGIOVANI/Schematismi della cronaca e dubbi sul futuro<br />

È normale, non va su Faceb<br />

30 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

INTERNET, YOUTUBE, SOCIAL NETWORK:<br />

NON È DA QUESTO CHE SI GIUDICA UN RA-<br />

GAZZO. E ALLORA DA COSA UN TEMA A<br />

SCUOLA PUÒ AIUTARE A CAPIRLO...<br />

• DELIA VACCARELLO<br />

N<br />

on capisco cosa significhi. Lo<br />

dicono in giro sempre più spesso.<br />

C’è gente che si riempie la<br />

bocca e poi sentenzia “e che dire dei ragazzi<br />

normali A loro non pensa nessuno”.<br />

Oppure l’ho sent<strong>it</strong>o tantissimo a propos<strong>it</strong>o<br />

della scomparsa di Yara, la<br />

ragazza con la passione per la ginnastica<br />

r<strong>it</strong>mica che un bel giorno<br />

sparisce. Nei tg e nei servizi sempre<br />

’sto concetto martellante: “Una ragazza<br />

normale, niente Facebook, niente<br />

amicizie virtuali, il sogno di una<br />

schiena sciolta per ballare meglio, una<br />

ragazza normale”. “Ci sono adolescenti<br />

difficili che si nutrono di video e internet<br />

ma Yara non è di quelle”. Ma che cosa vuol<br />

la posta di Delia<br />

delia.vaccarello@tiscali.<strong>it</strong><br />

Giornali morbosi<br />

e cattiva tv<br />

“G<br />

entile dottoressa Vaccarello, non<br />

reggo questo clima di morbos<strong>it</strong>à, ho visto<br />

un programma tv in cui il caso di Yara era allineato<br />

a quello della ragazza di Avetrana. Ho sent<strong>it</strong>o<br />

che vogliono instillare la paura, io ho una figlia di<br />

14 anni, ma come si fa a vivere pensando che basta<br />

deviare dal percorso conosciuto uscendo dalla palestra<br />

per fare una bruttissima fine Non posso andare<br />

a prendere mia figlia che ha diverse attiv<strong>it</strong>à pomeridiane,<br />

lavoro, e poi che v<strong>it</strong>a sarebbe, eppure<br />

da qualche sera a questa parte mi accorgo di rientrare<br />

a casa con un nodo alla gola e di aspettare di<br />

vedere il suo volto tran<strong>qui</strong>llo per respirare un po’.<br />

Non è giusto vivere così, i giornalisti davvero tante<br />

dire Siccome io vado su Facebook, e<br />

spesso con gli amici o da solo cerco i video<br />

su YouTube, quelli musicali soprattutto,<br />

vuol dire che non sono normale<br />

Allora davvero di normali ce ne sono pochi.<br />

Per giunta proprio su Fb ho trovato il<br />

gruppo “W i giovani normali”, con una<br />

bella scr<strong>it</strong>ta di presentazione: facciamo<br />

vedere in giro che esistono giovani normali.<br />

E che non se ne può più di sentire<br />

“quello è emo, quello è fighetto…<br />

ecc. ecc.”. W LA NORMALITÀ…<br />

BASTA CON L’OSTENTAZIO-<br />

NE DELLA DIVERSITÀ...<br />

NON SIETE ORIGINALI,<br />

SIETE RIDICOLI!!”.<br />

volte usano dei<br />

toni! Come facciamo<br />

a difenderci<br />

Rossella.”<br />

Carissima Rossella, chi è informato è più libero. Il<br />

giornalismo è una professione v<strong>it</strong>ale per un paese, svolgerla<br />

con serietà e impegno è meraviglioso. Ma quanti<br />

esempi di giornalismo onesto abbiamo Pochissimi. Il<br />

vero giornalista dà la notizia,non punta i riflettori su<br />

di sé, non instilla un modo forzato di vedere i fatti, apre<br />

le menti, solleva dubbi, ci aiuta a conoscere la realtà.<br />

Quando può approfondire, ci aiuta a comprendere le<br />

compless<strong>it</strong>à. Spenga la cattiva tv e butti i giornali morbosi.<br />

È facile riconoscerli. Sono quelli che gridano, sono<br />

faziosi, lasciano dentro noia e in<strong>qui</strong>etudine non per<br />

quello che dicono, ma per come lo dicono. La realtà fa<br />

bene, anche se è cruda, ci aiuta a rimboccarci le maniche.<br />

La suggestione martellante che ci paralizza vuole<br />

farci schiavi e pavidi da c<strong>it</strong>tadini liberi che siamo.<br />

Dunque, secondo i giornalisti una ragazza<br />

che non va su Fb è normale, mentre su<br />

Fb ci sono i normali che dicono che gli altri,<br />

sempre di Fb, non sono<br />

normali. Giuro che non<br />

ci capisco nulla. Per<br />

giunta in classe è successa<br />

una cosa che<br />

mi ha proprio gettato<br />

nel caos.<br />

La prof di <strong>it</strong>aliano<br />

Noi abbiamo una prof di <strong>it</strong>aliano proprio<br />

forte, porta sempre i jeans, un corpo<br />

da modella, gli occhi bellissimi, e<br />

un modo di interrogare che non è rompi…<br />

ma ti fa ragionare. So che ha due figli,<br />

e ogni tanto mi dico come deve essere<br />

forte avere per madre una così. In<br />

classe con lei abbiamo parlato una volta<br />

anche di canne, ed era chiaro che lei<br />

non ha il cervello frullato come molti<br />

degli altri prof. Insomma, c’è da preoccuparsi<br />

quando gira la coca, ma un po’<br />

di fumo non ha fatto mai male a nessuno.<br />

Questo dibatt<strong>it</strong>o lo abbiamo avuto al<br />

primo anno. Lei ha proposto il tema, io<br />

ho detto che avevo provato, alcuni miei<br />

compagni hanno fatto i perfettini, altri<br />

la buttavano sul cazzeggio come spesso.<br />

Lei ci ha ascoltati tutti, ma sentivo che<br />

la pensava come me. Magari una can-


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

31 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

book...<br />

netta ogni tanto se la fa anche la prof.<br />

Adesso che sono all’ultimo anno però<br />

tira un’aria strana. Per esempio molti<br />

miei compagni non amano il tema di<br />

<strong>it</strong>aliano, pensano che sia inutile, e<br />

quando c’è il tema a volte fanno di<br />

tutto per prendere informazioni via<br />

web. La settimana scorsa la prof ci<br />

ha dato questa traccia: “Come vedete<br />

il vostro futuro Come immaginate di<br />

essere tra venti anni”. Metà classe ha<br />

cominciato a scrivere sub<strong>it</strong>o, come<br />

se tutti avessero chiaro in mente di<br />

<strong>qui</strong> a venti lunghissimi anni che cosa<br />

avrebbero fatto. Io sono stato a<br />

pensare per un po’. Poi ho scr<strong>it</strong>to<br />

una cosa semplice semplice: ho<br />

scr<strong>it</strong>to che siccome non vedo il<br />

futuro, posso parlare del presente,<br />

e che nel mio presente<br />

ha un ruolo molto importante<br />

la musica, la musica che scelgo<br />

è quasi tutta punk.<br />

Sento che c’è dentro qualcosa<br />

che mi riguarda molto<br />

da vicino e poi che mi fa<br />

esprimere la ribellione. È una<br />

protesta a modo mio, che sono un<br />

tipo forse da fuori simile agli altri (sarò<br />

normale Vai a capire…), ma che cerca<br />

di afferrare il significato di un genere<br />

musicale. Poi io rifiuto le etichette e<br />

cerco di essere creativo, odio la piattezza<br />

e la banal<strong>it</strong>à. I bigotti spesso dicono<br />

che sono strano, ma è perché c’è<br />

gente che guarda con sospetto qualunque<br />

cosa ti piaccia davvero, e dunque<br />

anche la passione per la musica. Allora,<br />

niente futuro per me, ma solo presente.<br />

Questo era il nocciolo del mio tema.<br />

Ieri la prof ha portato i comp<strong>it</strong>i a scuola<br />

corretti e ha inv<strong>it</strong>ato alcuni di noi a<br />

leggere il proprio a voce alta. Dopo la<br />

lettura avrebbe detto il voto, che lei<br />

aveva appuntato già nel registro ma a<br />

mat<strong>it</strong>a. Prima di me leggono Castella e<br />

Tironi. Il primo ha scr<strong>it</strong>to una cosa così:<br />

“Ottenuto il diploma, cercherò un lavoro.<br />

Con il diploma di per<strong>it</strong>o chimico<br />

cercherò sub<strong>it</strong>o un impiego in una d<strong>it</strong>ta<br />

alimentare o in un laboratorio esterno.<br />

Entro 4 anni mi voglio sposare, e penso<br />

che presto avrò una famiglia e una bel-<br />

Infrangere una regola “pesa” meno<br />

che provocare una delusione<br />

È<br />

più facile reggere “la colpa” di aver violato<br />

una regola o il peso di aver deluso<br />

una persona importante I ragazzi di oggi sono<br />

esposti a esempi di quotidiana infrazione.<br />

Le figure “presunte potenti” del vivere pubblico<br />

non spiccano per fedeltà alle norme,<br />

piuttosto si è diffusa l’idea che per farsi strada<br />

occorre essere furbi e che l’importante è<br />

farla franca. Ma dentro casa<br />

I gen<strong>it</strong>ori stentato a proporsi come figure autorevoli,<br />

fanno fatica a indicare direttrici di<br />

comportamento che siano utili per il bene comune.<br />

La regola ha smarr<strong>it</strong>o la sua importanza.<br />

Papà e mamma sembrano sovente essere<br />

preoccupati di tenere vicino il figlio con premure,<br />

regali, affetto, comod<strong>it</strong>à, insomma a<br />

farsi rispettare come persone che danno e<br />

che dunque qualcosa in cambio si aspettano.<br />

Cosa provoca questo nei giovani La regola<br />

ha una sua oggettiv<strong>it</strong>à: può essere stabil<strong>it</strong>a<br />

per convenzione, per esempio si sta tutti seduti<br />

a tavola a pranzo almeno 20 minuti, può<br />

servire a far bene una cosa (vedi il tema), può<br />

derivare dalle necess<strong>it</strong>à del vivere comune.<br />

Così, chi si r<strong>it</strong>ira tardi quando gli altri dormono<br />

non deve accendere la luce del corridoio,<br />

deve fare meno rumori possibili ecc. ecc.<br />

La regola mi introduce in uno spazio sociale:se<br />

la infrango faccio male a chi mi vive a fianco. Se<br />

a scuola rubo le apparecchiature, sottraggo importanti<br />

possibil<strong>it</strong>à di studio ai compagni. La<br />

regola è democratica, può essere trasgred<strong>it</strong>a<br />

sapendo a quali conseguenze si va incontro.<br />

La delusione invece “chiude” adulto e giovane<br />

dentro lo spazio intimistico del rapporto. È<br />

soggettiva, dipende dalle aspettative che nutrono<br />

le persone all’interno del legame e dalle<br />

forze in campo. Può essere un elemento di<br />

patteggiamento. Il figlio o la figlia che si accorgono<br />

di essere indispensabili perché unici,<br />

o magari gli unici rimasti a casa laddove i fratelli<br />

più grandi sono già andati a vivere fuori,<br />

possono anche deludere i gen<strong>it</strong>ori, ma sanno<br />

che il peso interno non sarà granché, che più<br />

di tanto non la “pagheranno”. I gen<strong>it</strong>ori, temendo<br />

il distacco, magari ci passeranno sopra<br />

e continueranno a corteggiarli.<br />

È meglio avere a che fare con le regole. Hanno<br />

un significato. Le delusioni ci spingono<br />

nella palude di rapporti in cui ognuno invade<br />

l’altro, con l’effetto di creare legami asfissianti,<br />

all’insegna del ricatto.<br />

la macchina. Sicuramente d’estate andrò<br />

ogni anno al mare, perché i parenti<br />

della mia fidanzata hanno una casetta<br />

dove già abbiamo passato le vacanze.<br />

Ma tra venti anni penso anche che avrò<br />

fatto almeno 5 grossi viaggi, uno di questi<br />

in Sud America”.<br />

Tironi non ha pensato cose molto diverse,<br />

tranne per il fatto che punta alla<br />

laurea, ma famiglia e bella macchina<br />

fanno parte anche del suo futuro, con in<br />

più la passione per le montagne, le camminate,<br />

la raccolta dei funghi. A entrambi<br />

la prof ha dato “appena sufficiente”. I<br />

due hanno fatto una faccia strana. Tironi<br />

ha chiesto: perché prof “appena” E<br />

lei chiaramente ha detto che erano temi<br />

troppo schematici, senza incertezze,<br />

senza dubbi, senza sogni, <strong>qui</strong>ndi l’argomento<br />

era centrato, ma lo svolgimento<br />

non era molto approfond<strong>it</strong>o.<br />

Poi ha chiesto a me di leggere il mio tema.<br />

Io mi aspettavo che lei premiasse la<br />

mia original<strong>it</strong>à. In fondo il futuro non è<br />

un eterno presente Ho letto, i miei compagni<br />

mi guardavano strano, ma aspettavano<br />

le parole della prof. Ci sono stati<br />

lunghi attimi di silenzio. Poi il verdetto:<br />

“Per me il tema è non classificato”.<br />

Fuori argomento<br />

Mi sono sent<strong>it</strong>o diventare di fuoco, ma<br />

come Allora sono migliori le scemenze<br />

dei miei compagni Ecco, adesso vanno<br />

di moda i “normali”. Ma come può la<br />

prof farmi questo Resto z<strong>it</strong>to. Sono incavolato<br />

e forse mi vergogno. Poi lei interviene:<br />

“Poiani, hai fatto un bel tema<br />

ma non hai centrato l’argomento, avresti<br />

preso 8, se la traccia fosse stata ‘le mie<br />

passioni’. Ma il t<strong>it</strong>olo era ‘il futuro’. Scrivere<br />

un tema impone almeno il rispetto<br />

di una regola, fare in modo che il contenuto<br />

corrisponda al t<strong>it</strong>olo”.<br />

Non ho risposto nulla. Oggi ho detto<br />

ai miei che avevo mal di testa e non sono<br />

andato a scuola. Poi ho scr<strong>it</strong>to una<br />

mail alla prof, non potevo resistere,<br />

avevo bisogno di sapere. Le ho messo<br />

in maiuscolo e in rosso una frase sola:<br />

“Cara prof, ma io l’ho delusa”. ●


32 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

POSSIBILE CORRELAZIONE CON I FARMACI BIOLOGICI<br />

Psocare, l’Aifa dice:<br />

“Morti nella media”<br />

• ENRICO CINOTTI<br />

Morti sospette. Pericolose reazioni<br />

avverse. E ancora: dubbi sui<br />

controlli san<strong>it</strong>ari e amministrativi<br />

legati al progetto Psocare. Sono gli interrogativi<br />

emersi dall’inchiesta pubblicata<br />

dal Salvagente la scorsa settimana. Interrogativi<br />

ai quali il dottor Carlo Tomino,<br />

coordinatore pre-autorizzazione dell’Aifa,<br />

offre ora delle risposte.<br />

Vale però la pena di ricap<strong>it</strong>olare la vicenda.<br />

Psocare è un programma di ricerca sulla<br />

psoriasi, promosso nel 2005 dall’Aifa,<br />

che prevede la somministrazione di farmaci<br />

biologici. Medicinali costosi e poco sicuri,<br />

per stessa ammissione dell’Agenzia<br />

<strong>it</strong>aliana del farmaco.<br />

Il progetto è fin<strong>it</strong>o nella bufera dopo gli arresti<br />

ordinati nell’ottobre scorso dalla Procura<br />

di Firenze con l’accusa di corruzione e truffa<br />

ai danni dello Stato: alcuni san<strong>it</strong>ari, in testa<br />

Torello Lotti luminare della dermatologia,<br />

avrebbero ricevuto mazzette per 1,7<br />

milioni di euro da sei case farmaceutiche<br />

in cambio di “pacchetti di pazienti”<br />

ai quali prescrivere, anche in modo<br />

“arb<strong>it</strong>rario”, medicinali biologici. Che<br />

hanno molte e note reazioni avverse<br />

eppure, come emerge dalle testimonianze<br />

raccolte dal Salvagente, ci sono<br />

stati scarsa informazione e screening<br />

non troppo accurati sui pazienti inser<strong>it</strong>i<br />

nel progetto. Non solo. Andando a<br />

controllare i report annuali del progetto,<br />

almeno i tre pubblicati sul s<strong>it</strong>o del<br />

progetto, il Salvagente ha messo in evidenza<br />

una serie di “morti segnalate”<br />

che gettano ancora più ombre.<br />

Dottor Tomino, cominciamo dal reclutamento.<br />

I pazienti lamentano di essere<br />

stati sottoposti a screening superficiali<br />

prima di entrare nel progetto Psocare.<br />

Quali accertamenti devono essere previsti<br />

per i pazienti<br />

Gli accertamenti clinici previsti sono:<br />

esami ematochimici di routine;<br />

test Tbc con relativo radiografia del<br />

torace; vis<strong>it</strong>a dermatologica volta alla<br />

valutazione e localizzazione delle lesioni<br />

e <strong>qui</strong>ndi alla determinazione dell’indice<br />

Pasi di grav<strong>it</strong>à della malattia;<br />

DOPO LA NOSTRA INCHIESTA<br />

LA RISPOSTA DELL’AGENZIA<br />

DEL FARMACO. “REAZIONI AV-<br />

VERSE SOTTO LA NORMA”.<br />

vis<strong>it</strong>a per determinarne eventuale coinvolgimento<br />

articolare.<br />

Dal 2005 al settembre 2009 il data base del<br />

progetto Psocare viene gest<strong>it</strong>o dal centro<br />

studi Gised e l’attiv<strong>it</strong>à di controllo non già<br />

dalle Regioni o dalle Asl di competenza come<br />

di prassi, ma dalla società scientifica Sidemast,<br />

presieduta dal professor Lotti. Nel settembre<br />

2009 il data base viene trasfer<strong>it</strong>o all’Aifa<br />

e l’archivio trasformato in registro di<br />

controllo “sull’appropriatezza prescr<strong>it</strong>tiva e<br />

della spesa annessa”. L’Aifa aveva dubbi sulla<br />

gestione pregressa E a oggi quanto è costato<br />

l’intero progetto Psocare<br />

La gestione Gised del database Psocare è<br />

stata svolta inizialmente sotto il controllo del-<br />

La pagina di apertura dell’inchiesta pubblicata sul numero 49 del Salvagente.<br />

l’Aifa. Le società scientifiche Sidemast e Adoi<br />

(partner del progetto, ndr) hanno contribu<strong>it</strong>o<br />

alla realizzazione del progetto, fornendo indicazioni<br />

sulla modal<strong>it</strong>à e la tipologia dei dati da<br />

registrare. Psocare ha una prevalenza di interesse<br />

clinico-scientifico nell’amb<strong>it</strong>o della comun<strong>it</strong>à<br />

scientifica di riferimento. L’Aifa, invece,<br />

ha ulteriori necess<strong>it</strong>à quali quelle dell’immediato<br />

riscontro sull’appropriatezza prescr<strong>it</strong>tiva,<br />

di rilevamento delle reazioni avverse e, di non<br />

minore importanza, di controllo della spesa. La<br />

valutazione del paziente, l’eleggibil<strong>it</strong>à al<br />

trattamento e l’inserimento dei dati sono<br />

sotto la responsabil<strong>it</strong>à del medico prescr<strong>it</strong>tore,<br />

per cui l’Aifa ha sent<strong>it</strong>o la necess<strong>it</strong>à<br />

di un controllo diretto. Il costo complessivo<br />

non ci è noto poiché era in parte<br />

sostenuto dalle società scientifiche.<br />

Sulla vicenda ha acceso i riflettori anche la<br />

Commissione di inchiesta parlamentare presieduta<br />

dal senatore Ignazio Marino mentre la<br />

Procura di Firenze starebbe per far partire un<br />

secondo filone di indagine per valutare i danni<br />

per quei pazienti che sospettano di aver contratto<br />

gravi patologie a segu<strong>it</strong>o dell’assunzione<br />

di farmaci biologici. L’insorgenza di reazioni<br />

avverse per voi rientra nella norma<br />

Non è stata registrata un’incidenza significativa<br />

di quelle “maggiori” quali neoplasie e<br />

infezioni gravi, a segu<strong>it</strong>o di trattamento con<br />

farmaci biologici. In particolare le percentuali<br />

registrate sul totale dei pazienti<br />

trattati sono: 0,15% di infezioni e<br />

0,07% di neoplasie, inferiori a quelle<br />

riportate nel registro e in letteratura<br />

per i farmaci tradizionali.<br />

Nei report 2006 e 2007 vengono segnalate<br />

rispettivamente 2 e 6 morti.<br />

Nel terzo, non si fa alcuna menzione di<br />

decessi. Come spiegate questi dati<br />

Le segnalazioni dei casi di morte<br />

nel report 2007 include anche i casi<br />

segnalati nel 2006. Successivamente<br />

non sono stati segnalati altri casi. La<br />

correlazione con la terapia è possibile<br />

ma non accertata. Casi analoghi<br />

sono descr<strong>it</strong>ti in letteratura.<br />

L’ultima risposta non scioglie tutti<br />

i dubbi. Primo: se è vero che ogni report<br />

riporta i decessi accertati precedentemente,<br />

perché nel terzo report,<br />

l’ultimo pubblico on line, non si menzionano<br />

i casi accertati precedentemente,<br />

come invece avviene nel secondo<br />

report Una semplice dimenticanza<br />

Secondo: perché l’accesso all’archivio<br />

“reazioni avverse” sul s<strong>it</strong>o<br />

Psocare risulta ancora come “Pagina<br />

in sospeso” Domande sulle quali<br />

continueremo a cercare una risposta.


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

SpazioCivile<br />

a cura di Francisca Colli<br />

33 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

•••<br />

Mostre 1/Hartung<br />

per beneficenza<br />

Venticinque grandi dipinti di Hartung<br />

per l’Aisp. Sarà infatti interamente devoluto<br />

all’Associazione <strong>it</strong>aliana paralisi<br />

spastica Onlus (www.aipsonlus.<strong>it</strong>) il<br />

ricavato della mostra “Hans Hartung:<br />

lo slancio”, allest<strong>it</strong>a a Torino, fino al 30<br />

gennaio, nel Museo di Scienze naturali.<br />

L’esposizione, curata da Paolo Turati,<br />

comprende opere realizzate tra il<br />

1947 e il 1985 e illustra il percorso<br />

creativo dell’artista. La mostra è visibile<br />

tutti i giorni, dalle 10 alle 19, escluso<br />

il martedì. Ingresso: 5 euro; ridotto<br />

2,50. Per le informazioni: 800-329329.<br />

•••<br />

Mostre 2/Storie<br />

in una cameretta<br />

Ogni scatto è una storia, ogni storia<br />

un racconto di v<strong>it</strong>a. Sono le camerette<br />

fotografate da James Mollison in<br />

24 paesi di tutto il mondo che compongono<br />

la mostra, intensa e commovente,<br />

“Dove dormono i bambini”<br />

(a Roma, fino al 9 gennaio, nel Foyer<br />

dell’Aud<strong>it</strong>orium della Musica, in viale<br />

Pietro de Coubertin). Accanto a ognuna,<br />

il r<strong>it</strong>ratto del bambino che la ab<strong>it</strong>a e<br />

un breve testo che ne descrive la v<strong>it</strong>a, i<br />

sogni, le difficoltà, il contesto familiare<br />

e sociale. Le testimonianze, semplici e<br />

dirette, ci rimandano il “quadro” delle<br />

contraddizioni e delle differenze sociali<br />

e dei problemi dell’infanzia oggi. Organizzata<br />

dall’agenzia fotografica Contrasto<br />

con la Fondazione Musica per<br />

Roma, è uno degli appuntamenti del<br />

Natale all’Aud<strong>it</strong>orium.<br />

•••<br />

Viaggio all’origine<br />

del mondo<br />

Un “viaggio tra scienza e arte” per scoprire<br />

l’origine del mondo: lo propone<br />

fino al 6 gennaio a Frascati, il Comune<br />

con Frascati Scienza, Infn, Cern, Nairucu-Arts<br />

e il dipartimento di Biologia<br />

ambientale della Sapienza di Roma.<br />

Tutto ruota intorno al tema proposto:<br />

la mostra-evento alle Scuderie Aldobrandini<br />

(in piazza Guglielmo Marconi<br />

6), le conferenze, gli spettacoli. Il 5 e<br />

6 gennaio, gran finale con il balletto<br />

della coreografa Alina Bianchi Castagnari,<br />

la lettura di poesie da “L’Origine”<br />

di Beatrice Bressan, il concerto<br />

“L’Origine e l’amore” con il soprano<br />

Fosca Aquaro e la pianista Maria Di<br />

Pasquale. Il programma è in dettaglio<br />

su www.frascatiscienza.<strong>it</strong>.<br />

•••<br />

E Papillon<br />

suona per Asm<br />

Con 5 euro ac<strong>qui</strong>sti il nuovissimo cd<br />

musicale dell’Orchestra Papillon e sostieni<br />

i progetti di Asm, l’Associazione<br />

<strong>it</strong>aliana studio malformazioni, per la<br />

ricerca, la prevenzione e la cura delle<br />

Amico di penna<br />

Antonio Zollo<br />

Le alunne<br />

di Rebibbia<br />

Q<br />

uest’anno mille persone riceveranno<br />

per Natale e il nuovo<br />

anno un biglietto d’auguri un<br />

po’ particolare. L’immagine che decora il<br />

cartoncino raffigura, con un segno grafico<br />

tendente all’astratto, degli alberi che rimandano al tradizionale abete natalizio.Il<br />

modello del disegno è stato ottenuto con una porzione di tessuto lavorato<br />

al telaio. Lo hanno ideato e realizzato le detenute di Rebibbia che da<br />

alcuni anni seguono i corsi organizzati nel carcere dall’ist<strong>it</strong>uto d’arte Roma 2<br />

(www.isarteromadue.<strong>it</strong>). Si tratta di vere e proprie sezioni staccate della<br />

scuola, che consente alle detenute di compiere un intero ciclo formativo e di<br />

conseguire un diploma: una possibil<strong>it</strong>à in più, scontata la pena, di reinserirsi<br />

nella società e nel mondo del lavoro.<br />

Il consistente patrimonio artistico della scuola comprende anche quadri, mosaici,<br />

sculture e oggetti decorati realizzati dalle detenute<br />

che partecipano al progetto “Donne multietniche.<br />

L’arte senza barriere e senza sbarre”. Non è stato facile<br />

realizzare questo progetto, voluto fortemente dalla<br />

preside e da un gruppo di docenti dell’ist<strong>it</strong>uto d’arte e<br />

sostenuto dalla direzione del pen<strong>it</strong>enziario e dal garante<br />

per il Lazio dei dir<strong>it</strong>ti dei detenuti. Ora si avvale<br />

di sponsor - Unicoop e Basf, l’azienda chimica che opera<br />

nel quadrante est della Cap<strong>it</strong>ale - che sostengono anche<br />

la realizzazione di opere che decorano ambienti della c<strong>it</strong>tà: per esempio,<br />

il mosaico all’ingresso di una stazione della metropol<strong>it</strong>ana sulla via Tiburtina.<br />

Quest’anno proprio la Basf ha accettato di usare per i suoi biglietti d’auguri<br />

non l’opera di un artista affermato - come in passato - ma un modello ideato<br />

e realizzato dalle alunne-detenute di Rebibbia.<br />

Ci sono tra loro molte straniere, si portano dietro tragedie e v<strong>it</strong>e spesso disperate,<br />

alcune stentano a dotarsi di piccole cose d’uso quotidiano, importanti<br />

per vivere anche nel carcere una v<strong>it</strong>a più dign<strong>it</strong>osa. I loro lavori sono anche<br />

una modesta forma di autofinanziamento. Con quel che ci circonda, questa<br />

piccola vicenda è una salutare boccata d’ossigeno.<br />

malattie congen<strong>it</strong>e che in Italia riguardano<br />

28mila bambini l’anno. L’orchestra,<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a nel 2005, è composta<br />

da bambini e ragazzi allievi di varie<br />

scuole e conservatori <strong>it</strong>aliani. In questo<br />

secondo cd i giovani e giovanissimi<br />

orchestrali, sotto la direzione di Simone<br />

Genuini, propongono un vasto<br />

repertorio classico, da Bach a Gershwin,<br />

da Mozart a Schumann. Le informazioni<br />

su www.asmonlus.<strong>it</strong>.<br />

•••<br />

Fa bene al cuore<br />

la penna di Vincino<br />

Disegni originali, poster, catalogo/block<br />

notes. Il mondo di carta e<br />

penna - la pol<strong>it</strong>ica, lo sport, la denuncia<br />

sociale, gli autor<strong>it</strong>ratti, le<br />

idee - di Vincenzo Gallo, in arte Vincino,<br />

è in vend<strong>it</strong>a a Milano fino al 31<br />

gennaio nello spazio di CorsoMagenta10<br />

per l’Arte, che osp<strong>it</strong>a la mostra<br />

“Vincino in giro”. A offerta libera<br />

i prezzi, a partire dai 2-300 euro<br />

(secondo le dimensioni) per i disegni,<br />

15 euro per i poster e il catalogo/block<br />

notes (60 pagine di vignette<br />

e fogli bianchi per cimentarsi nel<br />

disegnare). Il ricavato va all’associazione<br />

Bambini cardiopatici nel mondo<br />

(www.bambinicardiopatici.<strong>it</strong>).<br />

•••<br />

Mother & Child<br />

e i tutor agli studi<br />

Da più di 10 anni Mother & Child<br />

opera nell’India del Sud per dare<br />

“un futuro autonomo e degno” alle<br />

ragazze madri e ai loro bambini. Oggi<br />

la casa della Fondazione, a Todupuzha,<br />

osp<strong>it</strong>a 176 bambini e bambine<br />

da 0 anni e ragazzi e ragazze fino<br />

a 18. Gli studenti frequentano<br />

la scuola locale e<br />

studiano l’inglese con insegnanti<br />

volontarie ma<br />

hanno bisogno di una<br />

istruzione superiore di<br />

buon livello. Per aiutarli<br />

l’associazione lancia il<br />

progetto di “Tutoraggio o<br />

adozione agli studi” per il solo periodo<br />

del corso univers<strong>it</strong>ario (di 3 o<br />

5 anni). Nella foto, alcune delle 34<br />

ragazze che hanno fin<strong>it</strong>o la scuola<br />

pubblica e studiano per diventare<br />

infermiere diplomate. Mother &<br />

Child Italia è in via dei Gozzadini<br />

58, a Roma. I modi per sostenere il<br />

progetto sono su www.motherandchild<strong>it</strong>alia.org.


SENZA ANIMALI IL CIRCO È PIÙ UMANO.<br />

SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

35 ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />

FALCIATI DALLA SILICOSI MIGLIAIA DI LAVORATORI<br />

Jeans denim, continua<br />

la strage silenziosa<br />

GIULIANO CAPECELATRO<br />

Ora tutti, o quasi, si proclamano pronti a voltare<br />

pagina. In prima fila H&M e Levi’s, che hanno già<br />

rilasciato vincolanti dichiarazioni d’intenti; ma altri<br />

noti e meno noti produttori di jeans dell’opulento<br />

Occidente si sono messi in marcia sulla via<br />

di Damasco. Basta col sandblasting;<br />

mettiamo fine a una pratica che ha ucciso<br />

decine di lavoratori, minato in maniera<br />

irrevocabile la salute di migliaia, e<br />

chissà quante altre migliaia sta ancora<br />

aggredendo. Immolati sull’altare del voluttuario.<br />

Per dare al denim, il cotone<br />

con cui sono fatti i jeans, quella tonal<strong>it</strong>à<br />

graziosamente sbiad<strong>it</strong>a, quel tocco di ricercata<br />

trasandatezza, quell’elegante<br />

look finto-povero che furoreggia nei<br />

paesi più ricchi. E miete v<strong>it</strong>time tra poveri<br />

autentici, negli Stati che vengono<br />

defin<strong>it</strong>i emergenti. Uccisi da un male<br />

inesorabile: la silicosi.<br />

Morire a 14 anni<br />

È la Turchia, secondo i dati ufficiali, il<br />

maggior capro espiatorio di un capriccio<br />

della moda. Quarantasei morti documentate.<br />

Almeno cinquemila lavoratori<br />

a rischio. Lì era risuonato il primo<br />

allarme. Otto anni fa, un caso accertato<br />

di silicosi. Nel 2006 poi, in un con-


36 ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

JEANS DENIM, CONTINUA LA STRAGE...<br />

gresso medico, specialisti segnalarono<br />

trentacinque casi di silicosi in quattro<br />

local<strong>it</strong>à: Erzurum, Izmir (più nota agli<br />

occidentali come Smirne), Tokat e Diyarbakir.<br />

Giovani sui vent’anni, adolescenti,<br />

molto spesso reclutati al nero<br />

nell’industria della sabbiatura (il sandblasting,<br />

appunto).<br />

Due di loro, c<strong>it</strong>ati più volte nella letteratura<br />

specialistica, avevano appena<br />

tredici e quattordici anni quando iniziarono<br />

a sparare silice sui jeans delle<br />

grandi case d’abbigliamento. Malgrado<br />

la giovanissima età, si r<strong>it</strong>rovarono in poco<br />

tempo col respiro corto, sibilante,<br />

tosse, continui dolori al petto; i sintomi<br />

tipici. Nel 2005 si sottoposero ad analisi<br />

mediche, e scoprirono di avere la silicosi.<br />

Avrebbero lavorato per altri tre anni<br />

prima di arrendersi defin<strong>it</strong>ivamente alla<br />

malattia; sarebbero morti a diciotto e<br />

diciannove anni. Non perdona, la silicosi;<br />

e non c’è cura che possa ridurla alla<br />

ragione. L’unica via d’usc<strong>it</strong>a può essere<br />

un trapianto di polmoni.<br />

Sandblasting: un lavoretto manuale,<br />

in apparenza facile; si tratta di scaricare<br />

con un compressore sabbia ad alta<br />

pressione sui pantaloni da scolorire.<br />

Ma dalla sabbia si sprigiona la silice, al-<br />

tamente tossica. Che è, dunque, l’esecutore<br />

materiale di quelle morti. La<br />

polvere di quarzo, o silice, che si diffonde<br />

vorticosamente nell’aria e si infila<br />

nei polmoni, si accumula fino a rendere<br />

impossibile il respiro. Una fine orribile,<br />

frequente nel mondo del lavoro.<br />

Fino a qualche decennio fa veniva considerata<br />

la malattia dei minatori. Questi<br />

possono r<strong>it</strong>enersi, al confronto, dei<br />

fortunati. Il periodo di incubazione della<br />

malattia, per loro, si aggira in media<br />

sui venti anni. Con la sabbiatura c’è<br />

una drastica riduzione dei tempi: sei<br />

anni al massimo.<br />

Sempre in Turchia, un’indagine medica<br />

più recente, nel 2008, ha trovato una<br />

conferma radiologica al pericolo. Su<br />

centoquarantacinque sabbiatori esaminati,<br />

la diagnosi di silicosi si è imposta<br />

nel 53% dei casi. Percentuale che,<br />

pertanto, va riportata sui circa diecimila<br />

lavoratori del comparto. Per questo,<br />

nel marzo 2009, il paese aveva decretato<br />

il bando della sabbiatura. Ma l’unico<br />

effetto è stato quello di spostare la lavorazione<br />

in centinaia di fabbriche<br />

clandestine, che in un giro di subappalti<br />

riescono a mettere le mani sui contratti<br />

di forn<strong>it</strong>ura alle grandi case di moda<br />

internazionali.<br />

Tutti in clandestin<strong>it</strong>à<br />

È un universo dickensiano che si muove<br />

nell’ombra del cap<strong>it</strong>alismo avanzato e<br />

ipertecnologico. Un in<strong>qui</strong>etante e significativo<br />

rovescio della medaglia. Uomini<br />

fugg<strong>it</strong>i dalle campagne, o migranti della<br />

Romania, Moldavia, Georgia, Azeirbagian.<br />

Lavorano senza sosta in ambienti<br />

piccoli e privi di ventilazione, protetti soltanto<br />

da precarie mascherine di carta.<br />

Pagati una miseria: tra 75 e 95 euro a settimana.<br />

La catena produttiva prevede che trattino<br />

una media tra trecento e cinquecento<br />

jeans sabbiati al giorno e tre, quattromila<br />

camicette o altri capi. La giornata si<br />

stende per dieci, undici ore. Neppure la<br />

notte allevia la loro pena. Molti non hanno<br />

casa, allora dormono nei locali della<br />

fabbrica. E continuano a respirare quella<br />

polvere di quarzo che in un rapido giro di<br />

anni li ucciderà.<br />

Poco ha potuto il bando contro il miraggio<br />

di un facile e rapido arricchimento.<br />

Il ministero della Salute turco non ha<br />

ispettori sufficienti da sguinzagliare in<br />

ogni angolo del paese per scovare le numerose<br />

aziende che operano nell’illegal<strong>it</strong>à.<br />

E forse, suggerisce qualcuno, manca<br />

LA CAMPAGNA CONTRO<br />

IL SANDBLASTING<br />

S<br />

ono scese decisamente in campo<br />

contro la sabbiatura e hanno<br />

già fatto sentire la loro voce alle<br />

aziende del settore. Proprio in Turchia,<br />

al termine di un forum internazionale<br />

alla fine di novembre, la<br />

Clean Clothes Campaign (Campagna<br />

ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i), di concerto con il Solidar<strong>it</strong>y<br />

Comm<strong>it</strong>ee of Sandblasting Labourers<br />

e l’International Labor Rights<br />

Forum, ha avviato la campagna<br />

internazionale contro i jeans killer.<br />

Il primo passo, ovvio, è stato quello<br />

di chiedere alle grandi imprese dell’abbigliamento<br />

di rinunciare al lucroso<br />

sandblasting e ai paesi produttori<br />

di metterlo fuori legge. Quindi,<br />

per essere più sicura della riusc<strong>it</strong>a<br />

dell’operazione, ha lanciato un inv<strong>it</strong>o<br />

a firmare l’appello sul proprio s<strong>it</strong>o<br />

(www.cleanclothes.org). Con una tiratina<br />

d’orecchie per l’Oms (Organizzazione<br />

mondiale della<br />

san<strong>it</strong>à), che per combattere la<br />

silicosi dovrebbe sorvegliare<br />

più severamente la produzione<br />

di denim, e per i consumatori,<br />

che potrebbero ev<strong>it</strong>are di ac<strong>qui</strong>stare<br />

jeans sabbiati.<br />

Levi’s e H&M (Hennes e Maur<strong>it</strong>z)<br />

non si sono fatte trovare<br />

impreparate. Né hanno lesinato<br />

una tardiva retorica a base<br />

di orgoglio per l’iniziativa condotta<br />

in tandem, con l’inv<strong>it</strong>o<br />

non proprio disinteressato alle<br />

concorrenti “a unirsi a noi per<br />

porre fine a questa pratica”.<br />

Non sono mancate le adesioni<br />

tra le maggiori firme dell’abbigliamento.<br />

Senza troppo sbilanciarsi,<br />

Gucci, Versace, Prada,<br />

Benetton si sono dichiarate disponibili<br />

ad approfondire il problema. Altre,<br />

<strong>it</strong>aliane e non, mantengono uno<br />

stretto riserbo tattico.


È<br />

un mare di jeans che inonda il pianeta ogni<br />

anno. Più o meno 5 miliardi di paia, commissionati<br />

dai giganti della moda, tra cui non potevano<br />

davvero mancare gli <strong>it</strong>aliani: Gucci, Versace,<br />

Dolce&Gabbana, Armani, Benetton, insomma<br />

tutta la compagnia dell’eleganza. È la richiesta che<br />

mette in moto una rudimentale catena di montaggio<br />

che ha i suoi pilastri nei paesi in via di sviluppo.<br />

Dal Bangladesh al Messico, dalla Cina all’Eg<strong>it</strong>to,<br />

dalla Giordania e Siria all’Indonesia, India, Pakistan,<br />

Cambogia. Oltre, ovviamente, alla Turchia.<br />

È <strong>qui</strong> che si fabbrica il vintage, che i jeans diventano<br />

stazzonati, sbiad<strong>it</strong>i. Per creare l’illusione di un<br />

capo “vissuto” e far girare la testa a miliardi di<br />

adolescenti, spesso in età avanzata, che non es<strong>it</strong>ano<br />

a spendere centinaia di euro per una di quelle<br />

meraviglie. È <strong>qui</strong> la radice di prof<strong>it</strong>ti colossali. È <strong>qui</strong><br />

che impazza il sandblasting omicida. La silice<br />

scagliata con la violenza dell’alta pressione contro<br />

l’incolpevole tessuto di cotone. E che con violenza<br />

attacca e distrugge i polmoni dei lavoratori.<br />

Non c’è bisogno della zingara per capire perché la<br />

sabbiatura abbia tanto successo. I meccanismi<br />

della macchina produttiva cap<strong>it</strong>alista sono cinicamente<br />

semplici. Il sandblasting è il procedimento<br />

più economico. Le alternative esistono: dalla<br />

modesta carta vetrata al trattamento chimico con<br />

permanganato di potassio, dalla candeggina ai<br />

gusci di noci e noccioli di frutta sbriciolati, fino alil<br />

Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

37 ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />

anche la volontà pol<strong>it</strong>ica di assestare un<br />

colpo decisivo a un business multimiliardario,<br />

che nel 2008 ha reso la Turchia il<br />

maggior esportatore mondiale di jeans. E<br />

ha rinvigor<strong>it</strong>o l’economia nazionale con<br />

l’afflusso di quasi due miliardi di euro.<br />

IL TUNNEL DI GAULEY PARK,<br />

PRIMO DELITTO DELLA SILICE<br />

E<br />

rano gli anni della Grande Depressione.<br />

Enormi masse di persone<br />

si spostavano negli Stati Un<strong>it</strong>i per<br />

guadagnarsi la v<strong>it</strong>a. Si prendeva il poco lavoro disponibile dove si trovava. Circa 5mila operai avevano raggiunto<br />

con le famiglie il Sud-est della Virginia. Sarebbero andati a scavare la Gauley Mountain. Per aprire un tunnel<br />

di tre miglia (poco meno di cinque chilometri): l’Hawk’s Nest Tunnel (galleria Nido di falco). Il tunnel avrebbe<br />

deviato le acque del fiume New River, convogliandole verso enormi turbine che avrebbero forn<strong>it</strong>o energia all’azienda<br />

Electro-Metallurgical. Superfluo dire che le paghe erano irrisorie e le condizioni di lavoro spaventose.<br />

Le rocce su cui gli operai si accanivano con le perforatrici e gli altri strumenti da scavo, non esclusa la dinam<strong>it</strong>e,<br />

erano gonfie di silice. Dato non ignoto all’azienda. Non a caso, i funzionari che si addentravano nel cantiere<br />

erano sempre dotati di maschere. Gli operai, invece, lavoravano a viso scoperto, senza alcuna protezione.<br />

La silice sprigionata dalle perforazioni, pertanto, seguiva indisturbata le proprie evoluzioni; si infilava nelle<br />

bocche, scivolava nei polmoni.<br />

Quando il lavoro fu completato, quattrocentosei lavoratori mancavano all’appello. Nell’arco di un paio di<br />

anni, altri millecinquecento contrassero la malattia. Il tunnel di Gauley Bridge è consegnato alla storia<br />

come uno dei peggiori disastri industriali dell’America. E la c<strong>it</strong>tadina di Gauley Bridge assunse<br />

l’etichetta sinistra di C<strong>it</strong>tà della Morte Vivente.<br />

CINA, INDIA E TURCHIA<br />

Il business<br />

del vintage<br />

a basso costo<br />

SI CONTINUANO A USARE TEC-<br />

NICHE RISCHIOSE. EPPURE LE<br />

ALTERNATIVE ESISTONO.<br />

la sofisticata tecnologia del laser. E il mercato offre<br />

anche sabbiatrici automatizzate. Ma il sandblasting<br />

manuale comprime al massimo i costi.E<br />

impiega una manodopera non qualificata, remunerata<br />

con salari da fame.<br />

Il procedimento ha il suo atto di nasc<strong>it</strong>a nell’ottobre<br />

del 1870. Lo aveva messo al mondo<br />

Benjamin Chew Tilghman, un ufficiale<br />

con il bernoccolo dell’inventore. Pare che lo<br />

avesse ispirato il vento che nel deserto scagliava<br />

con forza la sabbia contro le finestre. Indicò<br />

alcune possibili applicazioni: incisioni su vetro,<br />

affilatura di lame, pulizia di caldaie. Ottenne il<br />

brevetto. Ne ricavò fama e onore.<br />

Da allora il sandblasting ne ha fatta di strada. Oggi<br />

alimenta una filiera produttiva e un giro d’affari<br />

mastodontici. Resi appetibili da un imprecisato<br />

eserc<strong>it</strong>o di sabbiatori, quasi mai contrattualizzati,<br />

quei cinque miliardi di jeans rigenerati conoscono<br />

un’esaltante cresc<strong>it</strong>a di pregio. Già in partenza<br />

costano tre volte un comune jeans.A ogni<br />

passaggio, il valore aumenta.<br />

Fin quando arrivano nel campionario degli stilisti.<br />

Che dovrebbero spartirsi con i forn<strong>it</strong>ori il 60-70%<br />

del prezzo di listino. Di conseguenza, non hanno<br />

particolarmente a cuore le misure di sicurezza che<br />

le aziende del sandblasting potrebbero adottare,<br />

con un’ovvia ricaduta sui costi. Anzi, spesso non<br />

mancano di fare pressioni perché il costo per un<strong>it</strong>à<br />

di prodotto scenda ancora. Né i governi si affannano<br />

nell’opera di prevenzione; schiacciati<br />

dal deb<strong>it</strong>o estero, attendono come una manna investimenti<br />

di cap<strong>it</strong>ale straniero per far decollare<br />

economie depresse; <strong>qui</strong>ndi, se c’è da chiudere un<br />

occhio…<br />

Sia pure inconsapevolmente,<br />

Tilghman col suo marchingegno offrì un tributo<br />

alla silicosi. Scambiata dapprima per tubercolosi.<br />

Poi, nel 1937, il dipartimento del Lavoro degli<br />

Stati Un<strong>it</strong>i riconobbe il nesso di causal<strong>it</strong>à tra silicosi<br />

e sandblasting. Si approntarono le prime misure<br />

protettive. A distanza di anni, i bandi. La<br />

Gran Bretagna proibì il sandblasting nel 1949.<br />

L’Europa traccheggiò, ma nel 1966 ne seguì l’esempio.<br />

Senza battere ciglio, la filosofia globalizzante<br />

della delocalizzazione spostò nelle aree depresse<br />

quella produzione imbarazzante.<br />

Eppure, paradossalmente, sono proprio gli Stati<br />

Un<strong>it</strong>i, che il sandblasting hanno concep<strong>it</strong>o e allevato,<br />

a correre i maggiori rischi. Tra miniere, sandblasting<br />

ed edilizia, quasi due milioni di lavoratori<br />

sono a rischio. Un problema Neppure tanto.<br />

L’”American Journal of Industrial Medicine” informava<br />

nel 2003 che le ispezioni governative omettono<br />

di registrare migliaia di casi di silicosi. ●


38 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

LA “CITTÀ DEGLI DEI” IN MOSTRA AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI<br />

Nuovo mondo a Roma<br />

Fascino e misteri<br />

LORENZO STRACQUADANIO<br />

Piramidi maestose, teste di serpente, divin<strong>it</strong>à del<br />

fuoco e della pioggia. E ancora: maschere di pietra<br />

lavica, sacrifici umani, manufatti di nera ossidiana.<br />

Frammenti di una civiltà precolombiana<br />

ancor più antica degli Aztechi che fino al 450<br />

dopo Cristo fu l’epicentro di quello che<br />

gli spagnoli chiamarono solo un millennio<br />

più tardi il Nuovo mondo. Teotihuacan,<br />

simbolo di uno degli imperi più importanti<br />

dell’area mesoamericana, è oggi<br />

il più grande s<strong>it</strong>o archeologico precolombiano<br />

ed essendo in buona parte ancora<br />

avvolto nel mistero, ha il mer<strong>it</strong>o di<br />

conservare intatto tutto il suo fascino. A<br />

descriverlo e raccontarlo, fino al 27 febbraio,<br />

è una mostra allest<strong>it</strong>a presso il<br />

Palazzo delle Esposizioni di Roma dal<br />

t<strong>it</strong>olo suggestivo: “Teotihuacan. La C<strong>it</strong>tà<br />

degli Dei”.<br />

Mistero divino<br />

Oltre 300 pezzi - molti dei quali<br />

straordinariamente conservati -<br />

composti da sculture animali e antropomorfe,<br />

frammenti arch<strong>it</strong>ettoni-<br />

ci, p<strong>it</strong>ture murali, statuette in ossidiana e<br />

pietra verde, vasi di terracotta, bracieri, altari<br />

votivi e altro ancora. L’esposizione è<br />

articolata in 7 sezioni (Arch<strong>it</strong>ettura, Pol<strong>it</strong>ica<br />

economia e guerra, Sacrificio, Religione,<br />

V<strong>it</strong>a nei palazzi e nei complessi residenziali,<br />

Artigianato, Mondo mesoamericano)<br />

che hanno lo scopo di fornire al vis<strong>it</strong>atore<br />

un quadro il più organico possibile,<br />

anche se sono molti i punti ancora da<br />

chiarire visto che solo una parte del s<strong>it</strong>o è<br />

stata scavata dagli<br />

archeologi. I primi<br />

anni della fondazione<br />

di Teotihuacan<br />

sono ancora pieni di<br />

interrogativi per gli<br />

storici, che si chiedono<br />

quale è stato il vero<br />

popolo (i Toltechi, i Totonac,<br />

gli Olmec) che ha<br />

dato v<strong>it</strong>a a questa civiltà.<br />

Per nostra fortuna, gli<br />

elementi certi sono comunque<br />

numerosi. A partire dalle imponenti<br />

piramidi a gradoni - quella del<br />

Sole (150 a.C.) e quella della Luna (tra il<br />

TEOTIHUACAN. La C<strong>it</strong>tà degli Dei<br />

Dove: Roma, Palazzo delle Esposizioni,<br />

via Nazionale 194.<br />

Quando: fino al 27 febbraio.<br />

Orari: martedì, mercoledì, giovedì<br />

e domenica dalle 10 alle 20.Venerdì<br />

e sabato dalle 10 alle 22.30. Lunedì chiuso.<br />

Biglietti: 12,5 euro. Ridotti, 10 euro.<br />

Gratis, bambini fino a 6 anni e altri.<br />

Informazioni: tel 06/39967200,<br />

www.palazzoesposizioni.<strong>it</strong><br />

Catalogo: Skira<br />

100 e il 400 d.C.) -<br />

costru<strong>it</strong>e secondo<br />

il sistema chiamato<br />

talud-tablero<br />

che prevede la<br />

messa in posa di un<br />

pannello rettangolare<br />

su un piano inclinato,<br />

e che rappresenta<br />

il meccanismo con cui poi vennero<br />

realizzate le successive costruzioni<br />

in epoca Azteca e Maya. Dopo averle a<br />

lungo considerate delle tombe, alla maniera<br />

delle piramidi egiziane, ora gli storici<br />

concordano nel r<strong>it</strong>enerle altari cerimoniali<br />

per i sacrifici votivi alle divin<strong>it</strong>à.<br />

Accanto alle piramidi sorgevano il Tempio<br />

del Serpente Piumato, principale<br />

edificio religioso, e i palazzi appartenuti<br />

alle classi più ricche e agiate (sono stati<br />

rinvenuti i resti di circa 2mila complessi


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

39 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

residenziali). Attorno alla c<strong>it</strong>tà<br />

infine viveva il resto della popolazione<br />

per lo più contadini<br />

e artigiani che, oltre a produrre<br />

ceramiche di ogni tipo, hanno<br />

ricoperto gli edifici di p<strong>it</strong>ture<br />

murali raffiguranti divin<strong>it</strong>à e<br />

simboli della cultura teotihuacana<br />

(tra gli altri: serpenti, giaguari,<br />

coyote, uccelli).<br />

Molte le incogn<strong>it</strong>e sulla forma<br />

di governo della c<strong>it</strong>tà: non<br />

è chiaro se fosse concentrato<br />

nella mani di un singolo sovrano<br />

o di più persone. Fatto sta<br />

che le personal<strong>it</strong>à più potenti e<br />

rispettate erano i sacerdoti, al<br />

vertice della piramide sociale, i<br />

guerrieri, che difendevano la<br />

c<strong>it</strong>tà dalle aggressioni esterne,<br />

e i mercanti, che assicuravano<br />

l'approvvigionamento delle<br />

materie prime (conchiglie, pelli,<br />

pietre pregiate) svolgendo<br />

spesso il ruolo di ambasciatori<br />

presso le popolazioni vicine.<br />

Uno degli eventi cardine della<br />

sfera religiosa e culturale di<br />

Teotihuacan era il sacrificio umano,<br />

quasi sempre di più individui, spesso prigionieri<br />

di guerra. Attraverso questo ri-<br />

Un vaso con felino e altri reperti in mostra.<br />

Dall’alto: ciotola policroma; p<strong>it</strong>tura murale; due<br />

sculture antropomorfe. Sopra, al centro, maschera<br />

di guerriero.A sinistra, vaso zoomorfo.<br />

tuale si offriva alla divin<strong>it</strong>à<br />

l’omaggio necessario<br />

per godere di terra da<br />

coltivare, acqua da bere,<br />

animali da cacciare e<br />

fuoco, ossia le basi<br />

del sostentamento.<br />

Il recupero<br />

azteco<br />

Secondo le ricostruzioni,<br />

al suo massimo<br />

splendore Teotihuacan<br />

si estendeva su un’area<br />

di ben 30 chilometri<br />

quadrati con una popolazione<br />

che oscillava fra le<br />

150 e le 200mila persone,<br />

a dimostrazione di come<br />

rappresentasse in quell’epoca<br />

il vero ombelico della<br />

regione mesoamericana<br />

grazie anche a rotte commerciali<br />

con diverse c<strong>it</strong>tàregioni<br />

circostanti quali Oaxaca,<br />

Guerrero e Michoacàn.<br />

Se l’origine di Teotihuacan è avvolta nel<br />

mistero, lo è anche la sua fine. Di certo<br />

c’è che l’intera c<strong>it</strong>tà venne devastata da un<br />

incendio e molte sculture e decorazioni arch<strong>it</strong>ettoniche<br />

finirono distrutte. Forse la<br />

causa fu una rivolta della popolazione, o<br />

forse l’eccessivo aumento demografico<br />

oppure il blocco delle rotte commerciali<br />

che affossarono l’economia. O forse la fine<br />

di Teotihuacan la si deve alla combinazione<br />

di tutti questi fattori.<br />

Come che sia, l’ered<strong>it</strong>à di Teotihuacan,<br />

la C<strong>it</strong>tà degli Dei, venne raccolta nei secoli<br />

successivi dagli Aztechi, che ne fecero un<br />

luogo sacro, riprendendone parte della<br />

simbologia e degli elementi religiosi e arch<strong>it</strong>ettonici,<br />

e tramandandone lo spir<strong>it</strong>o.<br />

La mostra romana è allest<strong>it</strong>a con l’obiettivo<br />

di ricreare questo spir<strong>it</strong>o e ha il mer<strong>it</strong>o<br />

di far entrare il vis<strong>it</strong>atore in un contesto<br />

storico antico e poco conosciuto, ma<br />

straordinariamente interessante. ●<br />

Il gioco della<br />

palla che piace<br />

anche in cielo<br />

G<br />

li<br />

ab<strong>it</strong>anti di Teotihuacan sono stati fra i<br />

primi giocatori di calcio della storia<br />

Sebbene nel s<strong>it</strong>o non siano stati rinvenuti costruzioni<br />

in muratura che delim<strong>it</strong>avano lo spazio di gioco<br />

- presenti invece in molti s<strong>it</strong>i archeologici mesoamericani<br />

- gli esperti concordano nel r<strong>it</strong>enere che il gioco<br />

della palla fosse ampiamente diffuso come ab<strong>it</strong>udine<br />

e attiv<strong>it</strong>à di svago e che fosse anche collegato a particolari<br />

eventi religiosi. Lo testimoniano le numerose p<strong>it</strong>ture<br />

di Tepant<strong>it</strong>la da cui si evincono due modal<strong>it</strong>à di<br />

gioco: una in cui la palla viene calciata e un’altra in cui<br />

viene colp<strong>it</strong>a con una mazza.<br />

Tra i reperti rinvenuti dagli archeologi ci sono i marcatori,<br />

che corrispondono a grandi linee alle nostre odierne<br />

porte a rete. Per lo più realizzati in pietra (alcuni sono presenti<br />

nell’allestimento al Palazzo delle Esposizioni), i marcatori<br />

- il più celebre è la Stele de La Ventilla - venivano<br />

probabilmente piazzati ai lati degli spazi aperti utilizzati<br />

per le part<strong>it</strong>e. A oggi, tuttavia, non è possibile conoscere<br />

nel dettaglio le regole del gioco a Teotihuacan visto che, essendo<br />

molto diffusa fra numerosi popoli della mesoamerica<br />

precolombiana, quest’attiv<strong>it</strong>à assumeva in ciascun caso<br />

connotazioni differenti.


40 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

L’indubbio talento incontra un pizzico<br />

di furbizia: ci aspettano giorni<br />

dai contorni netti, di riunioni familiari<br />

e grandi tavolate, si inventano buoni<br />

propos<strong>it</strong>i per l’anno che verrà, si<br />

concedono perdoni inaspettati, a se<br />

stessi e agli altri. Niente di più facile<br />

che le canzoni aumentino il potere<br />

di seduzione: toccano corde inaspettate,<br />

evocano ricordi che credeil<br />

Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

MOLTE LE PROPOSTE A TEMA<br />

Natale, la festa<br />

si completa<br />

con la giusta<br />

colonna sonora<br />

CANZONI COMPOSTE AD HOC E MELODIE TRADIZIONALI RIVISITATE PER AC-<br />

COMPAGNARE GRANDI TAVOLATE E RIUNIONI DI FAMIGLIA SOTTO L’ALBERO.<br />

• VITO LAMBERTI<br />

elle luci di Natale continuano<br />

a splendere / Illuminano<br />

la strada /<br />

Forse ti portano <strong>qui</strong> con me / Allora<br />

tutti i miei problemi sparirebbero /<br />

Oh le luci di Natale continuano a<br />

splendere…”. Li avete riconosciuti<br />

Sono i versi (tradotti) di “Christmas<br />

Lights”, il singolo che i Coldplay anche<br />

quest’anno regalano ai fan. Il leader<br />

del gruppo, Chris Martin, è forse<br />

la rockstar più adatta a lanciare un<br />

messaggio pos<strong>it</strong>ivo, di speranza, come<br />

si desidera a Natale. Bello e rassicurante,<br />

ha incentrato tutta la sua<br />

“Q<br />

carriera musicale sulle melodie di facile<br />

presa, raffinate, lontane dal suono<br />

di rottura del rock. E ha vinto: i<br />

suoi dischi vendono, e tanto.<br />

Il talento e la furbizia<br />

“N<br />

otte silenziosa, notte santa, comincia così<br />

“Stille Nacht”, che da noi diventa Astro<br />

del ciel, con le parole leggermente modificate per<br />

esigenze letterarie. La melodia esprime con proprietà<br />

l’atmosfera del Natale di un tempo, quando al centro<br />

delle commemorazioni c’erano la Sacra Famiglia, gli<br />

angeli, i Magi, i pastori. Del resto, il testo fu scr<strong>it</strong>to nel<br />

1816 da un sacerdote, Joseph Mohr, all’epoca assistente<br />

parrocchiale a Mariapfarr, nel Salisburghese.<br />

La musica, di Franz Xaver Gruber, insegnante e<br />

organista di servizio a Oberndorf, fu composta invece<br />

la vigilia di Natale del 1818. Non si sa perché Mohr<br />

abbia chiesto a Gruber una melodia per due voci coriste<br />

e ch<strong>it</strong>arra. Tradizione vuole che l’organo della<br />

chiesa di San Nicola fosse guasto (e infatti la melodia<br />

fu composta alla ch<strong>it</strong>arra).<br />

Se gli autori del brano oggi sono conosciuti, è forse<br />

mer<strong>it</strong>o di una delle leggende che lo circondano. Sembra<br />

infatti che Federico Guglielmo IV di Prussia,


In classifica c’è anche Annie Lennox<br />

con la sua A Christmas Cornucopia,<br />

raccolta di 11 canzoni natalizie<br />

reinterpretate. “Le ho conosciute<br />

nel corso della mia v<strong>it</strong>a, le ho cantate<br />

quando ero piccola”, dice la cantautrice<br />

scozzese, che da molto desiderava<br />

realizzare un disco del genere.<br />

“Sono dentro di me. Sono<br />

una parte enorme della mia v<strong>it</strong>a.<br />

Quindi non è una selezione arb<strong>it</strong>raria.<br />

I rapporti con quei pezzi di<br />

musica erano già lì prima che mi<br />

avvicinassi alla registrazione”.<br />

Non si può che essere d’accordo:<br />

chi più, chi meno, tutti abbiamo (o<br />

abbiamo avuto) un rapporto speciale<br />

con i canti di Natale. E forse il loro<br />

fascino sta proprio <strong>qui</strong>, nel senso di<br />

passato che richiamano. Per rimaneil<br />

Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

41 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

vamo persi, ci coccolano. Non a caso,<br />

dunque, sotto Natale si pubblicano, e<br />

si vendono, più dischi: ined<strong>it</strong>i,<br />

ma soprattutto raccolte, perfette<br />

sotto l’albero.<br />

E allora ecco, tra i più venduti, Tiziano<br />

Ferro (“Album Collection”),<br />

Mario Biondi (“Yes You Live”), Carmen<br />

Consoli (“Per niente stanca”),<br />

Bruce Springsteen (“The Promise”),<br />

Robbie Williams (“In & Out of Consciousness:<br />

The Greatest H<strong>it</strong>s 90-<br />

10”), Nek (“Greatest Hi<strong>it</strong>s 1992-<br />

2010”), Elisa (“Yvy”).<br />

Ricordi d’infanzia<br />

La cantautrice scozzese<br />

Annie Lennox. Nella sua raccolta<br />

“A Christmas Cornucopia”<br />

reinterpreta 11 canzoni<br />

natalizie tradizionali.<br />

Nella pagina<br />

accanto,<br />

i Coldplay,<br />

che anche<br />

quest’anno<br />

pubblicano un<br />

singolo<br />

natalizio,<br />

“Christmas<br />

Lights”.<br />

Stille Nacht. Caccia all’autore<br />

da Berlino a Oberndorf<br />

re alla nostra cultura, risalgono<br />

a una tradizione orale<br />

fiorente e assai antica, ma<br />

nel corso del tempo hanno<br />

toccato vari mondi musicali: dalle<br />

laudi a Gesù Bambino, compagne<br />

nel XIII secolo delle processioni<br />

dell’Italia centrale, alle melodie<br />

popolari intonate dai pastori<br />

meridionali, alle ninnananne del Seicento,<br />

sempre dedicate al Bambino.<br />

L’alternativa colta<br />

Al loro incanto ha ceduto anche<br />

la musica colta, attraverso le Pastorali.<br />

Una composizione sacra fra<br />

le più esegu<strong>it</strong>e è l’Oratorio di Natale<br />

di Johann Sebastian Bach. E pensare<br />

che il ciclo di sei cantate di cui è<br />

composto non era stato pensato originariamente<br />

come tema natalizio.<br />

Bach infatti vi ha utilizzato molti cori<br />

sal<strong>it</strong>o al trono nel 1840, la notte di Natale di quello<br />

stesso anno si raccogliesse in preghiera, con la sua<br />

corte, nella cattedrale di Berlino. Quando il coro, diretto<br />

da Felix Mendelssohn, eseguì “Stille Nacht”,<br />

volle sapere chi ne era l’autore. Sul libretto, però, del<br />

compos<strong>it</strong>ore non c’era traccia.<br />

Mendelssohn non seppe cosa rispondere e chiese<br />

aiuto al maestro dei concerti reali, Ludwig, ma neppure<br />

lui ne sapeva niente. Allora il re ordinò: “Se non<br />

lo sai, scoprilo”. Convinto che la melodia fosse austriaca,<br />

il maestro fece ricerche a Vienna. Invano, nessuno<br />

lo conosceva. Ma proprio quando era deciso a<br />

far r<strong>it</strong>orno in Germania, udì un uccellino intonare la<br />

melodia. L’oste, che in quel momento gli era accanto,<br />

gli disse che si trattava di un uccellino avuto in regalo<br />

nell’abbazia di Salisburgo. Qui aveva vissuto per<br />

molto tempo il compos<strong>it</strong>ore austriaco Michael<br />

Haydn, che Ludwig già sospettava autore del brano.<br />

Ma di “Stille Nacht” tra le sue opere esaminate a una<br />

a una non c’era traccia.<br />

Al caso s’interessò un professore di scuola, Ambrosio<br />

Preisttarner, che quando sentì dell’uccellino<br />

pensò istintivamente ai bambini del coro. Vicino alla<br />

finestra che dava sul patio della scuola, il professore<br />

im<strong>it</strong>ò il canto dell’uccellino. Un bambino esclamò:<br />

“Oh uccellino sei tornato”. “E dove hai imparato<br />

questa canzone”, gli chiese il professore “Me l’ha<br />

insegnata mio padre, l’ha composta lui”. “E come si<br />

chiama tuo padre, bambino”. “Si chiama Franz,<br />

Franz Xaver”. E olà, il cerchio si chiude.


42 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

NATALE, LA FESTA SI COMPLETA...<br />

e arie di opere profane composte in<br />

precedenza. Oggi, però, se chiedessimo<br />

a caso di intonare un canto di Natale,<br />

bambini e adulti intonerebbero<br />

Tu scendi dalle stelle e “Jingle<br />

Bells”. Sono questi i motivi più celebri,<br />

insieme a “Stille Nacht” (Astro<br />

del ciel). La prima, composta nel dicembre<br />

del 1754, a Nola, da Alfonso<br />

Maria de’ Liguori, conosce anche una<br />

versione in napoletano, un’antica melodia<br />

pastorale, Quando nascette<br />

Ninno, composta sulla stessa melodia:<br />

“Quando Nascette Ninno, quando<br />

nascette Ninno a Betlemme, era notte<br />

e pareva miezojuorno…”.<br />

Sapore di New York<br />

Solo un secolo dopo, nel 1857, arriva<br />

Jingle Bells, di James Pierpont.<br />

Pubblicata in principio con un altro t<strong>it</strong>olo<br />

(“The One Horse Open Sleigh”), e<br />

replicata in diverse versioni, con “We<br />

Wish You a Merry Christmas” (XVI secolo,<br />

Ovest dell’Inghilterra) è forse la<br />

canzone natalizia per eccellenza: rimanda<br />

al Natale americano di Santa<br />

Claus e delle case con veranda cariche<br />

di addobbi e stelline, allo shopping<br />

sfrenato sulla Fifth Avenue di<br />

New York, ai nastri rossi e dorati delle<br />

confezioni, ai cori Gospel nelle<br />

chiese di provincia. Che si amino, o si<br />

detestino, sono i punti di riferimento<br />

del folklore natalizio, le prime immagini<br />

che ci vengono in mente quando<br />

sentiamo un canto di Natale, che si<br />

tratti di un coro polifonico, di un<br />

“Greatest H<strong>it</strong>s” confezionato per le feste<br />

o proprio di quella canzone dei<br />

Coldplay da cui siamo part<strong>it</strong>i: “Quelle<br />

luci di Natale/ Illuminano la strada...”.<br />

LA NOSTRA SELEZIONE TRA I PEZZI STORICI<br />

I brani più noti parlano inglese<br />

e hanno interpreti d’eccezione<br />

UNA LUNGA SCIA DI SUCCESSI A<br />

PARTIRE DAGLI ANNI QUARANTA.<br />

Le<br />

più celebri canzoni di Natale Parlano inglese.<br />

E hanno interpreti d’eccezione. Eccone<br />

una selezione. Arb<strong>it</strong>raria Giudicate voi.<br />

Wh<strong>it</strong>e Christmas “Ho appena scr<strong>it</strong>to la canzone migliore<br />

che chiunque possa scrivere”, ha detto Irving<br />

Berlin alla sua segretaria una mattina del 1940. Non<br />

aveva torto: l’incisione del 1942, affidata a Bing<br />

Crosby, è un successo planetario. E il singolo è il più<br />

venduto nella storia della musica.<br />

Last Christmas Non può non essere menzionato il<br />

brano dei Wham!, del 1984.All’epoca George Michael<br />

era il capellone idolo delle ragazzine europee. Il singolo<br />

raggiunse la seconda posizione in classifica, battuta<br />

solamente dal progetto “Live Aid” di Bob Geldof.<br />

All I Want for Christmas is You È il 1994. Mariah<br />

Carey inserisce nell’album<br />

“Merry Christmas” questo<br />

motivetto pop di grande successo<br />

commerciale, che la vede<br />

(è la prima volta) anche in<br />

veste di autrice con Walter<br />

Afanasieff. La canzone sarà interpretata<br />

da Shania Twain e<br />

dalla My Chemical Romance.<br />

Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow! Scr<strong>it</strong>ta da<br />

Sammy Cahn e dal compos<strong>it</strong>ore Jule Styne nel 1945, fu<br />

interpretata per la prima volta da Vaughn Monroe. Il<br />

successo planetario arriva 5 anni dopo, quando la canta<br />

Frank Sinatra.Di recente ci si sono cimentati Michael<br />

Bublè, Jessica Simpson e Kylie Minogue. Irene Grandi<br />

l’ha inser<strong>it</strong>a nel suo “Canzoni di Natale” del 2008.<br />

River Non è una canzone puramente natalizia, anche<br />

se nelle prime note riprende “Jingle Bells” e il senso è<br />

Le copertine dei successi di Natale e gli interpreti.<br />

In senso orario: Bing Crosby, i Wham!, Mariah<br />

Carey, Frank Sinatra, Nat King Cole, Joni M<strong>it</strong>chell.<br />

quello di un r<strong>it</strong>orno a casa. Il r<strong>it</strong>orno di una<br />

giovanissima Joni M<strong>it</strong>chell nel suo “Canada<br />

innevato. Il Natale è vicino, l’amore fin<strong>it</strong>o”.<br />

L’unica cosa che Joni vuole è r<strong>it</strong>rovare il suo<br />

fiume ghiacciato e pattinarvi sopra. Tratto<br />

dall’album di debutto - il bellissimo e struggente<br />

“Blue” del 1971-“River” non uscì come singolo,<br />

ma ottenne un successo mondiale. Consigliato a chi<br />

vuole finire tutte le lacrime in canna.<br />

The Christmas Song Conosciuta anche come<br />

“Merry Christmas to You”,fu scr<strong>it</strong>ta da Mel Tormé e da<br />

Bob Wells nel 1944. Indimenticabili le interpretazioni<br />

di Nat King Cole (c’è una voce più bella della sua),che<br />

la incise per ben tre volte: nel 1946, nel 1953 e nel<br />

1961. La canzone descrive una c<strong>it</strong>tà nel periodo natalizio:<br />

persone imbacuccate come Eschimesi, vend<strong>it</strong>ori<br />

di caldarroste ecc… Viene anche c<strong>it</strong>ato Jack Frost, celebre<br />

personaggio del folklore anglosassone. ●


La sedia diventa<br />

sempre più green<br />

P<br />

iemonte,<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

Casamia Casamia<br />

Giuliana Zoppis<br />

Sì, mangiare<br />

Martino Ragusa<br />

Un Gran Boll<strong>it</strong>o<br />

all’<strong>it</strong>aliana<br />

Emilia, Lombardia e<br />

Veneto sono le patrie del Gran<br />

Boll<strong>it</strong>o. Con poche varianti, tutte le ricette<br />

prevedono diversi tagli di carne<br />

bovina (da cuocere insieme) e il rinforzo<br />

di cotechino e testina (da cuocere<br />

separatamente).<br />

Questa che vi suggerisco è una ricetta<br />

ecumenica, che riunisce<br />

le caratteristiche<br />

dei vari gran boll<strong>it</strong>i,<br />

perciò l’ho<br />

43 rubriche<br />

chiamata Gran Boll<strong>it</strong>o all’<strong>it</strong>aliana. E la<br />

mia proposta per il pranzo di Natale.<br />

Con i miei auguri più cari.<br />

Il boll<strong>it</strong>o. Versate in una pentola 2 l<strong>it</strong>ri<br />

di acqua (uno per ogni chilo di carne).<br />

Appena bolle mettete a cuocere<br />

le carni tutte insieme. Riportate a bollore,<br />

schiumate, abbassate il fuoco e<br />

salate parcamente. Aggiungete una<br />

grossa cipolla bianca steccata (infilzata)<br />

con i chiodi di garofano, una carota<br />

media (100 g) e una piccola costola<br />

di sedano (20 g). Fate bollire la<br />

carne finché non si oppone troppo<br />

alla penetrazione della forchetta,<br />

<strong>qui</strong>ndi estraetela dalla pentola,<br />

riponetela in tegame e copr<strong>it</strong>ela<br />

di brodo per scaldarla al momento<br />

di servire.<br />

La testina. La troverete in<br />

macelleria già disossata,<br />

pul<strong>it</strong>a, legata e arrotolata<br />

come un arrosto. Va lessata<br />

in acqua salata per 2 ore e<br />

mezza e poi affettata.<br />

Il cotechino. Mettete a bagno<br />

nell’acqua fredda il cotechino<br />

per un paio d’ore.<br />

U<br />

no dei mobili più umili della casa è diventato un personaggio<br />

sempre più famoso e “gettonato” nei musei del design e nei<br />

grandi negozi d’arredo: la sedia. E oggi si fa sempre più “green”. E<br />

diventa flessibile e trasformista, per accontentare chi ha poco spazio<br />

e ha bisogno di altre funzioni. Ce n’è in plastica (spesso riciclata),<br />

in legno massello o tamburato o multistrato, in ferro e alluminio<br />

(anch’essi ormai sempre più da riciclo industriale), in eco-pelle.<br />

Semplice ma complessa, perché deve far sedere comodi senza<br />

danneggiare la schiena o provocare dolori alle<br />

gambe, la sedia è anche un oggetto disegnato e<br />

prodotto secondo le più avanzate<br />

tecnologie di stampo, di calcolo<br />

delle proporzioni, di sistemi<br />

per il disassemblaggio.<br />

Perché, se è vero che di sedie se<br />

ne vendono tante (ci sono imprese<br />

che ne producono milioni<br />

di pezzi ogni anno), è importante<br />

che possano venire smontate per componenti alla fine della<br />

loro v<strong>it</strong>a, per andare alle fasi di riciclo o riuso.<br />

Enzo Mari, famoso progettista <strong>it</strong>aliano che in oltre 60 anni di carriera<br />

di sedie ne ha disegnate tante (alcune hanno vinto il Compasso<br />

d’Oro del design, come la “Tonietta” per Zanotta), è arrivato a<br />

ideare una sedia che si monta da soli: fa parte della serie Autoprogettazione<br />

(realizzata in collaborazione con l’azienda finlandese Artek,<br />

www.artek.fi). E molte aziende piccole e grandi stanno lavorando<br />

su materiali eco-sostenibili.<br />

Sono leggerissime, impilabili e “salva spazio” le sedie Sud-ovest di<br />

Green, in policarbonato coloratissimo completamente riciclabile<br />

(www.greensrl.<strong>it</strong>), e sono ideali per zone gioco o momenti conviviali e<br />

informali le sedute in cartone alveolare riciclato e laminato multicolor,<br />

atossico, con cui creare anche divanetti e panche: Multichair di<br />

A4A Design (www.a4adesign.<strong>it</strong>). Il cartone in questo caso, grazie alla<br />

sua lavorazione, diventa un materiale molto solido, oltre che economico<br />

e facilmente smontabile e rimontabile. Ecologica e trasformista<br />

è la seduta multiuso Eclettica di Plinio il Giovane, che da poltroncina<br />

comoda in legno e cuscini imbott<strong>it</strong>i diventa divanetto e<br />

letto singolo (per gli amici di passaggio). Il legno è trattato con<br />

cere vegetali, le doghe<br />

su cui poggiano<br />

i cuscini della<br />

seduta sono ergonomiche<br />

e flessibili<br />

(www.plinioilgiovane.<strong>it</strong>).<br />

Ingredienti<br />

Dosi per 8 persone<br />

300 g di scamone di manzo<br />

300 g di punta di petto di v<strong>it</strong>ello<br />

300 g di biancostato<br />

300 g di muscolo di garretto di manzo<br />

1/2 gallina o cappone<br />

300 g di coda di manzo<br />

ossa con midollo e ossa spugnose<br />

300 g di testina di v<strong>it</strong>ello<br />

1 cotechino<br />

sedano, carota e cipolla<br />

2 chiodi di garofano<br />

Dopo bucherellatelo con un ago. Avvolgetelo<br />

in uno straccio da cucina<br />

bianco e lavato senza detersivi, legatelo<br />

strettamente con lo spago da cucina<br />

e deponetelo in acqua fredda.<br />

Quando l’acqua bolle, abbassate la<br />

fiamma e fate sobbollire per 3 ore. Infine,<br />

toglietelo dall’acqua e tagliatelo<br />

a fette non troppo sottili.<br />

Il piatto fin<strong>it</strong>o. Riun<strong>it</strong>e tutte le carni<br />

in un ampio piatto di portata e serv<strong>it</strong>e<br />

con l’accompagnamento di salsa verde<br />

o mostarda piccante.


il il Salvagente/23 Salvagente/16-24 dicembre 2010-6 settembre gennaio 2003 2011<br />

44<br />

PER L’ITALIA LA GENEROSA VECCHIETTA DIVENTA PROTAGONISTA<br />

V<strong>it</strong>a lunga alla Befana<br />

(e alle sue tante feste)<br />

UN ASSAGGIO DELLE OCCA-<br />

SIONI CHE FARANNO FELICI I<br />

BAMBINI DURANTE LA GIOR-<br />

NATA DEL 6 GENNAIO.<br />

•LINDA GRILLI<br />

A<br />

rriva, arriva la Befana… e ha<br />

anche la sua Festa nazionale,<br />

a Urbania (nelle Marche),<br />

dal 2 al 6 gennaio. Di feste locali,<br />

poi, ne ha quante ne vuole, si può dire<br />

che ogni borgo, paese o c<strong>it</strong>tà le renda<br />

omaggio, con grande gioia dei bambini<br />

di tutta Italia. Eccone un assaggio.<br />

Il 6 gennaio a Milano, nel centro<br />

sociale Barrio’s, la Befana<br />

è attesa per una festa<br />

super-divertente. Si comincia<br />

(alle 14,30) con<br />

i laboratori creativi,<br />

la baby-dance,<br />

lo spettacolo<br />

con i palloncini<br />

e l’arrivo<br />

della Vecchina, che porta a tutti<br />

dolci e piccoli doni. Si prosegue<br />

(alle 15,30) con lo<br />

spettacolo “Da dove<br />

viene la Befana” a<br />

cura della compagnia<br />

teatrale Teatro<br />

dell’Erica. E si<br />

chiude (intorno alle<br />

17) con la proiezione<br />

del film “L’Era<br />

Glaciale 3”. L’ingresso<br />

è gratu<strong>it</strong>o.<br />

Il Barrio’s è in via Barona,<br />

angolo Boffalora (tel.<br />

02/89122383 e barrios@comun<strong>it</strong>anuova.<strong>it</strong>).<br />

A Firenze la Befana lascia la scopa<br />

e sale con i bambini sul treno a vapore<br />

(vero!). La partenza è alle 9,03 dalla<br />

MILANO<br />

Centro sociale Barrio’s<br />

Tel. 02/89122383<br />

FIRENZE<br />

Stazione Santa Maria Novella<br />

PALERMO<br />

Museo Riso<br />

Tel. 333-6330044<br />

ROMA<br />

Technotown<br />

Tel. 06/0608 e Bioparco<br />

Tel. 06/3608211<br />

T<br />

anti sport sono nati come<br />

esigenza di far<br />

fare attiv<strong>it</strong>à ludico-motorie<br />

a ragazzi pieni di energia e dall’attiv<strong>it</strong>à fisica<br />

molto intensa. Rientra in questi casi il<br />

gioco di cui ci occupiamo, una disciplina in<br />

forte, anche se silenziosa, ascesa in Italia.<br />

Siamo nel settembre del 1978, nel locale<br />

interrato adib<strong>it</strong>o a palestra<br />

della scuola media statale Antonio<br />

Gramsci, in via Brofferio, a<br />

Settimo Torinese. Prendendo<br />

spunto dal calcio svedese o<br />

“calcio seduto”, che serviva<br />

soprattutto a potenziare gli<br />

arti superiori, l’insegnante<br />

di educazione fisica, Luigi Gigante,<br />

inizia a farne sperimentare<br />

agli allievi una versione<br />

leggermente riveduta e corretta.<br />

La variante prevedeva due squadre di<br />

6 giocatori (cinque dagli over 14), tre difensori<br />

e tre attaccanti, i primi seduti sui<br />

tappeti, i secondi seduti o a quattro zampe.<br />

La palla si poteva colpire solo con le<br />

mani o la testa.<br />

stazione di Santa Maria Novella, l’arrivo<br />

alle 10,55 a San Piero a Sieve. Qui li<br />

aspetta la Dixie Train Marching<br />

Band, che li accompagna a<br />

suon di musica fino alla palestra<br />

comunale, per una<br />

grande festa con giochi e<br />

sorprese. Verso le 12,30 la<br />

Befana riprende il treno e<br />

torna a Firenze: arrivo previsto<br />

per le 13,16. Presso l’agenzia<br />

Argonauta Viaggi (tel.<br />

055/2342777) o alla biglietteria<br />

della stazione di Santa Maria<br />

Novella sono in vend<strong>it</strong>a i biglietti:<br />

16 euro per gli adulti e i bambini sopra<br />

i 7 anni, 10 euro per i bambini fino ai 4<br />

anni, gratis per i più piccoli.<br />

A Roma il pomeriggio dell’Epifania si<br />

In movimento<br />

Francesco Piromallo<br />

Il gioco si chiamava allora baraonda perché<br />

in effetti si creava un po’ di confusione.<br />

L’assenza di contatto fisico tra le squadre<br />

permetteva agli insegnanti di far sfogare<br />

comunque le energie ai ragazzi più<br />

attivi, ma di contenerle all’interno di regole<br />

di gioco e comportamento ben defin<strong>it</strong>e.<br />

A dicembre dello stesso anno, i ragazzi di<br />

Gigante recuperano la posizione eretta e<br />

il gioco prende a chiamarsi H<strong>it</strong> Ball (dall’inglese<br />

“colpisci la palla”), ma le regole<br />

restano inalterate: le pareti e il soff<strong>it</strong>to<br />

della palestra sono parte integrante dell’impianto<br />

di gioco; il pallone deve essere<br />

sempre in movimento, colp<strong>it</strong>o o respinto,<br />

mai trattenuto; le squadre sono separate<br />

dalla linea centrale; alternanza rapidissima<br />

dall’attacco alla difesa (5 secondi per<br />

ogni azione di gioco); il colpo finale (“colpo<br />

decisivo”) di ogni azione può essere<br />

effettuato dalla zona di difesa (2 punti in<br />

caso di realizzazione) o dalla zona d’attacco<br />

(1 punto); ogni squadra difende la<br />

superficie della sua porta (10 x 2,20 m)


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

45<br />

Ma che fine ha fatto Babbo Natale<br />

•••<br />

Natale è appena passato e nella casa dei clown ci si interroga sul perché Babbo<br />

Natale non abbia portato i regali che gli erano stati chiesti. Con il fondamentale<br />

aiuto della Befana, i bambini lo scopriranno in un crescendo di comic<strong>it</strong>à,<br />

magia e colpi di scena, durante lo spettacolo Era una notte buia e tempestosa…<br />

che il Bioparco di Roma mette in scena il 6 gennaio, nella Sala degli<br />

Elefanti. Attraverso le numerose scenette interpretate dagli animatori della<br />

Compagnia delle Stelle, agli spettatori arriverà anche un importante messaggio<br />

d’amore e di rispetto per<br />

tutti gli animali del pianeta.<br />

Due le repliche: alle 12 e alle 15.<br />

Si entra con il biglietto di ingresso<br />

al Bioparco: intero 12,50 euro;<br />

ridotto a 10,50 per i bambini<br />

fino ai 12 anni; gratu<strong>it</strong>o per i più<br />

piccoli. La biglietteria è nel piazzale<br />

del Giardino Zoologico. Per<br />

le informazioni: tel. 06/3608211<br />

e info@bioparco.<strong>it</strong>.<br />

passa al Technotown di via<br />

Spallanzani, a Villa Torlonia. Chi<br />

si chiede come faccia a volare la<br />

scopa della Befana, potrà scoprirlo<br />

con l’aiuto del Prof. Salvatore Rino<br />

Milone, fisico-sceneggiatore e la sua<br />

conferenza-spettacolo (dalle 16,30): in<br />

diretta sarà creato un modellino volante<br />

- detto appunto B.E.F.A.N.A. - che si<br />

alzerà in volo grazie a quattro palloncini<br />

riemp<strong>it</strong>i di elio e a un motore elettrico<br />

alimentato a manovella. Il biglietto di<br />

In ascesa H<strong>it</strong>-Ball,<br />

tutto riflessi pronti<br />

e grande veloc<strong>it</strong>à<br />

con una linea di 3 giocatori (defenders).<br />

Le part<strong>it</strong>e sono suddivise in tre tempi da<br />

15 minuti (10 per gli under 14) con due intervalli<br />

di 5 minuti; nel corso del gioco si<br />

possono fare sost<strong>it</strong>uzioni (cambi volanti)<br />

senza alcun lim<strong>it</strong>e e senza interrompere il<br />

gioco. E come nella pallacanestro, nella<br />

pallavolo e nel tennis non è ammesso il<br />

pareggio: si passa ai tempi supplementari<br />

fino a che una squadra non prevale.<br />

Inutile dire che l’H<strong>it</strong> Ball richiede prontezza<br />

di riflessi e preparazione atletica<br />

straordinarie, concentrazione continua,<br />

massima reattiv<strong>it</strong>à (la capac<strong>it</strong>à di<br />

prendere decisioni in tempi strettissimi),<br />

veloc<strong>it</strong>à e potenza, e un grande affiatamento<br />

con i compagni. Ed è ancora<br />

un gioco prettamente scolastico,anche<br />

se si cominciano a disputare campionati<br />

di livello nazionale e si affermano<br />

società sportive (la prima è del<br />

1989) per l’avviamento alla pratica<br />

sportiva agonistica.<br />

ingresso costa 6 euro. È consigliata la prenotazione<br />

(tel. 06/0608 e einfo@technotown.<strong>it</strong>).<br />

A Palermo la Befana si fa viva al Museo<br />

Riso di corso V<strong>it</strong>torio Emanuele per<br />

animare un divertente laboratorio creativo-manuale<br />

(dalle 16,30). Con l’aiuto<br />

degli animatori, e armati di carta, forbici<br />

e colla, i bambini realizzeranno divertenti<br />

sagome della Befana e dei suoi<br />

“simboli”, la scopa e la calza. Per bambini<br />

dai 4 agli 11 anni. La partecipazione è<br />

gratu<strong>it</strong>a (tel. 333-6330044 o info@palazzoriso.<strong>it</strong><br />

per le prenotazioni).<br />

LA SCHEDA<br />

● La Federazione <strong>it</strong>aliana H<strong>it</strong> Ball ha sede in via<br />

Salbertrand 48, a Torino (cap<br />

10146). Il numero di fax è<br />

011/7716818, il s<strong>it</strong>o internet<br />

www.h<strong>it</strong>ball.<strong>it</strong>.<br />

● L’H<strong>it</strong> Ball si gioca in un<br />

parallelepipedo largo 10 metri,<br />

lungo 20 e alto almeno 4.<br />

● Per giocare serve l’attrezzatura<br />

da calcetto con normali<br />

scarpe da ginnastica. Si<br />

gioca gratis nelle scuole. La<br />

pratica sportiva in una società<br />

costa al massimo 200 euro<br />

l’anno.


46<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

Dedicati ai ragazzi<br />

Alla scoperta<br />

della v<strong>it</strong>a<br />

“IL GIARDINO SEGRE-<br />

TO” DI FRANCES HOD-<br />

GSON BURNETT, UN<br />

CLASSICO CHE TORNA.<br />

• LUISA MATTIA<br />

T<br />

ornano i classici per ragazzi<br />

e bambini in versioni<br />

curate e traduzioni rinnovate.<br />

Si comincia con il romanzo<br />

Il giardino segreto (Fanucci<br />

Ed<strong>it</strong>ore, 288 pagine, 11 euro).<br />

Il romanzo celeberrimo di<br />

Frances Hodgson Burnett,<br />

nella traduzione di Beatrice Masini,<br />

propone una storia tragica<br />

e poetica. La vicenda, intensa,<br />

vede al centro del libro tre bambini<br />

alle prese con adulto tristissimo<br />

e una grande casa che<br />

sembra non offrire loro alcuno<br />

spazio di felic<strong>it</strong>à e ricerca dell’avventura.<br />

C’è, però, in quel<br />

mondo chiuso e ostile un luogo<br />

che li attende, il giardino misterioso<br />

del t<strong>it</strong>olo, all’interno del<br />

quale andranno in esplorazione<br />

e che sarà il loro mondo, lo spazio<br />

libero della scoperta della<br />

v<strong>it</strong>a, dei sentimenti, dell’immaginazione.<br />

Dagli 11 anni.<br />

Incisioni a colori di May Angeli<br />

e nuova traduzione di Bianca<br />

Lazzaro per una raccolta di racconti:<br />

Storie proprio così<br />

(Donzelli Ed<strong>it</strong>ore, 340 pagine,<br />

24 euro) di Rudyard Kipling.<br />

Nate come intrattenimento<br />

per i bambini e in particolare<br />

per la sua prima figlia Josephin,<br />

le storie che lo scr<strong>it</strong>tore<br />

inglese raccoglie <strong>qui</strong> sono un<br />

esercizio raffinato e divertente<br />

di grande narrativa, in cui si<br />

spiega, con immaginazione e<br />

gusto del paradosso, perché la<br />

balena così grande mangia solo<br />

pesci piccoli, come mai l’elefante<br />

ha il naso così lungo e il<br />

rinoceronte una pelle così grinzosa.<br />

Pubblicate per la prima<br />

agli inizi del 900, queste storie<br />

di animali sono il risultato della<br />

fantasia e della cultura internazionale<br />

di Kipling che, per comporle,<br />

ha messo insieme racconti<br />

ascoltati in India, in Africa,<br />

nel Nord America e in Europa.<br />

Dagli 8 anni.<br />

LA PROVA<br />

Riordinare<br />

parole<br />

alla rinfusa<br />

Giovanna fa la “scr<strong>it</strong>tricefantasma”,<br />

ossia scrive libri<br />

che altri firmano. Durante un<br />

viaggio in elicottero, nota una<br />

lunga striscia su una spiaggia.<br />

È petrolio Ma no, sono parole!<br />

Giacciono sulla battigia,<br />

ammassate alla rinfusa, perché<br />

non ci sono segni di<br />

punteggiatura a separarle.<br />

Lei prova a metterle in ordine.<br />

Succede in La danza delle<br />

virgole (Salani Ed<strong>it</strong>ore, 128<br />

pagine, 12 euro) di Erik<br />

Orsenna, illustrazioni Fabian<br />

Negrin. Dai 10 anni.<br />

ALBI<br />

Al piccolo<br />

riuscirà<br />

l’impresa<br />

Tenero e divertentissimo,<br />

Il corvo e la luna (Nord-<br />

Sud Edizioni, 28 pagine,<br />

14 euro) è un albo<br />

illustrato di Marcus<br />

Pfister. Racconta di un<br />

gruppo di corvi annoiati,<br />

e di un piccolo corvo<br />

minuscolo e gracile, che ha<br />

appena imparato a volare<br />

e viene messo alla prova:<br />

che raggiunga la luna.<br />

La luna è lontana, ma<br />

la volontà non manca.<br />

Comincia l’avventura.<br />

Riuscirà Dai 5 anni.<br />

Libri+cd<br />

Canzoni<br />

di sapore<br />

alimentare<br />

La difficoltà del rapporto con il cibo è al centro di<br />

questo volume, Tutti a tavola… (Erickson, 84 pagine+cd,<br />

15,90 euro). Il libro di Alberto Pellai propone<br />

un <strong>it</strong>inerario di “storie divertenti per imparare a<br />

mangiare contenti”. Al libro è allegato un cd che raccoglie<br />

alcune delle più conosciute canzoni dello Zecchino<br />

d’Oro a tema alimentare: “Il cuoco pasticcione”,<br />

“Il tortellino”, “Ma che pizza…”. Dai 5 anni.<br />

CURIOSITÀ<br />

Segreti<br />

dell’Un<strong>it</strong>à<br />

d’Italia<br />

I 150 anni dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia<br />

trovano spazio in un<br />

divertente libro scr<strong>it</strong>to da<br />

Chiara Giunta e int<strong>it</strong>olato<br />

Rumoroso Risorgimento<br />

(Salani Ed<strong>it</strong>ore, 84 pagine,<br />

8 euro). Inser<strong>it</strong>o nella celebre<br />

collana “Brutte storie”, il libro<br />

si addentra nei segreti del<br />

Risorgimento e ne svela<br />

retroscena e curios<strong>it</strong>à:<br />

Mazzini amava trucchi<br />

e travestimenti, nel carcere<br />

dello Spielberg i patrioti<br />

lavoravano a maglia, tra<br />

i Mille di Garibaldi c’era una<br />

donna...


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

47 leggo vedo sento<br />

Il mondo<br />

visto dal basso<br />

CIOÈ DA WALTER E JOLAN-<br />

DA, GLI ORGANI SESSUALI DI<br />

UOMO E DONNA, ESILARAN-<br />

TI PROTAGONISTI DEL LIBRO<br />

DI LUCIANA LITTIZZETTO.<br />

•JANNA CARIOLI<br />

C<br />

he sia il sesso a muovere il<br />

mondo è assodato. Nel t<strong>it</strong>olo<br />

I dolori del giovane Walter di<br />

Luciana L<strong>it</strong>tizzetto (Mondadori,<br />

200 pagine, 18 euro) il riferimento<br />

è trasparente… almeno per gli hab<strong>it</strong>ué.<br />

Walter e Jolanda sono infatti<br />

i nomi usati per denominare gli<br />

organi gen<strong>it</strong>ali dei maschietti<br />

e delle fanciulle<br />

negli esilaranti monologhi<br />

che l’attrice<br />

propone all’interno della trasmissione<br />

Che tempo che fa di RaiTre.<br />

“Per noi la Jolanda è un oggetto d’uso.<br />

Ci basta che funzioni e fine”, dice<br />

Luciana. “Per i maschi, invece, il<br />

Walter è come l’automobile: uno<br />

status symbol”.<br />

Più che riferimenti anatomici, i due<br />

sono diventati personaggi e parlare<br />

di Walter e Jolanda è un pretesto<br />

per parlare del mondo… partendo<br />

dal basso! I 70 brani raccolti nel libro<br />

sono quelli trasmessi in tv, ma<br />

invece di avere un senso di déjà vu<br />

si ha una piacevolissima sorpresa.<br />

La lingua scr<strong>it</strong>ta è ancora più divertente<br />

di quella parlata. Le parole<br />

evocano piacevolmente la voce e<br />

l’aspetto di streghina di Luciana L<strong>it</strong>tizzetto,<br />

ma le metafore, le invenzioni<br />

linguistiche sono così<br />

fresche e immaginifiche da<br />

strappare risate anche a un<br />

lettore sol<strong>it</strong>ario.<br />

Franca Valeri, un’altra<br />

icona del comico al femminile,<br />

diceva che la comic<strong>it</strong>à<br />

non è questione<br />

di istinto, ma di cervello.<br />

Luciana L<strong>it</strong>tizzetto conferma<br />

in pieno questa affermazione.<br />

Pur parlando<br />

di sesso in modo<br />

esplic<strong>it</strong>o, non è mai volgare. Lavora<br />

di fioretto, di ironia, di paradosso.<br />

Confeziona immagini surreali sostenute<br />

da una solida capac<strong>it</strong>à di<br />

scr<strong>it</strong>tura. È intelligente con leggerezza.<br />

I temi che affronta<br />

sono quelli del<br />

quotidiano: il decoder,<br />

per esempio: “Di decoder<br />

non ne basta uno solo,<br />

ce ne vuole uno per<br />

ogni televisore. Ma io dico:<br />

abbiamo già tremila<br />

sistemi, analogico, satell<strong>it</strong>are,<br />

celeste, telepatico,<br />

fibra ottica, viviamo sotto<br />

una catasta di decoder impilati<br />

uno sopra l’altro come<br />

la mozzarella in carrozza,<br />

delle torri che sembrano<br />

grattacieli di Dubai, con<br />

i fili tutti aggrovigliati dietro<br />

che per districarli ci vuole il<br />

machete; abbiamo gerle di<br />

telecomandi che ormai schiacciamo<br />

a caso, perché non è possibile ricordarsi<br />

cosa telecomandano, dobbiamo<br />

ancora sfrantecarci le cime<br />

di rapa per andare a comperare un<br />

altro decoder”. Chi di noi non si riconosce<br />

in questo passaggio<br />

In conclusione, “I dolori del giovane<br />

Walter” è un ottimo regalo anti-depressione<br />

da crisi economica.<br />

Ev<strong>it</strong>ate solo di leggere il libro in<br />

metropol<strong>it</strong>ana, se non volete passare<br />

per pazzi, ridendo da soli.<br />

Box Office<br />

RESISTE BENE<br />

WOODY ALLEN<br />

1 Rapunzel - L’intreccio della...<br />

di B. Howard, N. Greno (animazione)<br />

2 A Natale mi sposo<br />

di P. Costella (comico)<br />

3 Incontrerai l’uomo dei...<br />

di W. Allen (commedia)<br />

4 Harry potter e i doni...<br />

di D. Yates (fantasy)<br />

5 Jackass 3D<br />

di J. Tremaine (commedia)<br />

6 La donna della mia v<strong>it</strong>a<br />

di L. Lucini (commedia)<br />

7 L’ultimo esorcismo<br />

di D. Stamm (horror)<br />

8 Tre all’improvviso<br />

di G. Berlanti (commedia)<br />

Salvagiallo<br />

Valerio Calzolaio<br />

Un Correa<br />

ripet<strong>it</strong>ivo<br />

L<br />

as<br />

Palmas di Gran Canaria. Novembre 1998. Da alcuni<br />

anni, dopo vari corsi di laurea per corrispondenza<br />

non terminati, con i soldi di un caro amico Ricardo Geimsbònd<br />

Blanco ha aperto una disgraziata e monotona agenzia<br />

d’investigazioni: pedinamenti e foto per tradimenti<br />

d’affetto o d’impresa. Gen<strong>it</strong>ori morti da tempo (e nonno in<br />

spiaggia), tanti sigari e sigarette ma lim<strong>it</strong>ato alcol, cicatrici<br />

sull’addome e sotto l’ascella, Volkswagen brasiliana<br />

dell’83, poesie e pasta integrale di segale per calmarsi i<br />

nervi, sesso poco e crudo, irre<strong>qui</strong>eto e caotico non convivente,<br />

se la cavicchia con prudenza.<br />

A cavallo dei 40 la rossa delicata Maria Arancha Manrique,<br />

magnifica figlia di papà, lo incarica di capire chi ha ucciso, simulando<br />

poi un suicidio, il fidanzato promesso sposo Antonio<br />

Tonuco Camember. Irrimediabilmente curioso, Ricardo si<br />

imbatte in altre morti, una cubana e un amico: storie di un<br />

gruppo di amici e di immunodeficienze. L’onesto rozzo ispettore<br />

Alvarez ci lavora poco però lo aiuta. Il 48enne originario<br />

professor José Luis Correa (“Quindici giorni di novembre”,<br />

Del Vecchio 2010, 163 pagine, 14 euro; originale del 2003,<br />

traduzione di Alberto Malcangi), in scontata prima, non scrive<br />

male però ripet<strong>it</strong>ivo, <strong>qui</strong><br />

gioca male col genere.<br />

Anche l’ambientazione<br />

tradisce: ho un grande<br />

vecchio amico a Fuerteventura<br />

(penultima a<br />

nord-est della cap<strong>it</strong>ale fra<br />

le 7 grandi dell’arcipelago),<br />

devo proprio andarlo a trovare,<br />

dice che si può vedere<br />

(e leggere) altro. Segnalo<br />

problemi di acqua a pagina<br />

72. Cibo insipido, buon jazz.<br />

Video, libri & C.


48 leggo vedo sento<br />

SAGGI<br />

Un secolo e mezzo<br />

tra storia e musica<br />

L’Italia è famosa nel mondo per<br />

diverse cose. Senza dubbio la<br />

cultura musicale del Belpaese è<br />

una di queste. Da Verdi a Pavarotti,<br />

da Mina e De André sono<br />

150 anni che questo segmento<br />

della v<strong>it</strong>a nazionale è più che un<br />

vanto. Paolo Prato, che insegna<br />

alla Pontificia Univers<strong>it</strong>à Gregoriana<br />

di Roma, ha dedicato un<br />

volume di ben 526 pagine al tema<br />

con La musica <strong>it</strong>aliana, che<br />

racconta “una storia sociale dall’Un<strong>it</strong>à<br />

a oggi”. Il libro ripercorre<br />

i momenti principali della nostra<br />

storia, tenendo conto anche dell’intreccio<br />

fra i generi (classica,<br />

lirica, canzone, rock, jazz e così<br />

via). Il volume è arricch<strong>it</strong>o da<br />

una serie di immagini a colori,<br />

con manifesti d’epoca, che caratterizzano<br />

il passare del tempo e<br />

l’evoluzione delle mode. Ma poi<br />

esiste uno specifico<br />

della musica<br />

<strong>it</strong>aliana<br />

••••••••••••<br />

La musica <strong>it</strong>aliana<br />

Autore…<br />

Paolo Prato<br />

Casa ed<strong>it</strong>rice…<br />

Donzelli ed<strong>it</strong>ore<br />

Pagine… 526+XVII<br />

Prezzo… 33 euro<br />

MUSICA<br />

Ottimo regalo<br />

per chi ama il dub<br />

Le occasioni, legali, per godere di<br />

buona musica senza spendere un<br />

cap<strong>it</strong>ale non sono molte. Quelle<br />

che si presentano, dunque, vanno<br />

sfruttate senza es<strong>it</strong>are. Per chi ama<br />

il dub, quella manipolazione elettronica<br />

del reggae che conta su<br />

tanti buoni artisti giamaicani, una<br />

ghiotta occasione viene da uno dei<br />

migliori gruppi <strong>it</strong>aliani, Tre allegri<br />

ragazzi morti. Al suo sesto album,<br />

la band di Pordenone ha deciso di<br />

regalare ai propri fan (e anche a<br />

chi, colpevolmente, non li conosce<br />

ancora) XLDubsessions, una rielaborazione<br />

esclusiva di sei brani<br />

dell’ultimo disco, “Prim<strong>it</strong>ivi del futuro”.<br />

Pregevoli lavori dub, nati dall’incontro<br />

col produttore e musicista<br />

Paolo Baldini (B.R. Stylers, Africa<br />

Un<strong>it</strong>e, Dub Sync) che, pur inoltrandosi<br />

in un terr<strong>it</strong>orio musicale<br />

lontano, non abbandonano i toni<br />

pol<strong>it</strong>ici e cr<strong>it</strong>ici e lo sguardo sul<br />

mondo che ci circonda. E un ottimo<br />

e ampio assaggio disponibile<br />

gratu<strong>it</strong>amente su xl.repubblica.<strong>it</strong>.<br />

Un bel regalo<br />

di Natale.<br />

••••••••••••<br />

XLDubsessions<br />

Band…<br />

Tre allegri ragazzi morti<br />

Etichetta… Xl<br />

(scaricabile gratu<strong>it</strong>amente)<br />

Genere… dub<br />

Brani… 8<br />

GUIDE/1<br />

La nuova Bibbia<br />

dei ristoranti<br />

A fine anno spuntano anche le guide,<br />

rinnovate com’è d’obbligo per<br />

non lasciarle invecchiare. Davide<br />

Paolini, un “nome” ormai nel settore,<br />

cura così la riedizione della<br />

Guida ai ristoranti de Il Sole 24<br />

ore, un prezioso vademecum sia<br />

per i turisti, sia per quanti girano l’Italia<br />

per ragioni di lavoro. Il censimento<br />

riguarda decine di locali divisi<br />

regione per regione, dalle trattorie<br />

sconosciute ai ristoranti più<br />

rinomati. Nel volume c’è anche della<br />

pubblic<strong>it</strong>à, ma non disturba più<br />

di tanto il lettore, vista la ricchezza<br />

della documentazione offerta. Gli<br />

spot consentono, oltretutto, di ridurre<br />

il prezzo di<br />

copertina a una<br />

cifra accessibile:<br />

19,50 euro.<br />

••••••••••••<br />

Guida ai ristoranti<br />

de Il Sole 24ore<br />

A cura di… Davide Paolini<br />

Casa ed<strong>it</strong>rice…<br />

Il Sole 24 Ore Edagricole<br />

Pagine… 632<br />

Prezzo… 19,50 euro<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

GUIDE/2<br />

Come scrivono<br />

i ragazzi di oggi<br />

Ma quanto (e come) scrivono i ragazzi<br />

di oggi Tra internet, sms e altre<br />

forme di comunicazione si sta<br />

sviluppando una qual<strong>it</strong>à della scr<strong>it</strong>tura<br />

che non è “scolastica”,<br />

ma che mer<strong>it</strong>a comunque<br />

rispetto Elisabetta Biffi<br />

si dedica da tempo a questo<br />

argomento (anche in collaborazione<br />

con l’Univers<strong>it</strong>à di<br />

Milano-Bicocca) e presenta,<br />

ora, le sue risposte in un volume<br />

molto documentato:<br />

Scr<strong>it</strong>ture adolescenti, in cui<br />

illustra le “esperienze di scr<strong>it</strong>tura<br />

nella scuola secondaria”. L’autrice<br />

parte dal concreto. Presenta,<br />

infatti, un’esperienza di ricerca realizzata<br />

con gli studenti, arricch<strong>it</strong>a<br />

anche da una proposta didattica.<br />

Dischi<br />

Omaggio a Barret<br />

• FEDERICO VENDITTI<br />

••••••••••••<br />

Scr<strong>it</strong>ture adolescenti<br />

Autrice…<br />

Elisabetta Biffi<br />

Casa ed<strong>it</strong>rice…<br />

Erickson<br />

Pagine… 268<br />

Prezzo… 22 euro<br />

Quando nel 1968 i Pink Floyd si privarono di Syd Barret, loro principale<br />

compos<strong>it</strong>ore e mente creativa, lui era già irrimediabilmente sconvolto<br />

dal consumo di Lsd, che lo aveva condotto sull’orlo della follia.<br />

Oggi, a quattro anni dalla sua scomparsa, il suo sost<strong>it</strong>uto in seno ai<br />

Floyd, David Gilmour, cura quest’interessante retrospettiva rimasterizzata<br />

“An Introduction to Syd Barret” che ripercorre la stravagante carriera<br />

del genio di Cambridge, dagli esordi con i Pink Floyd “Arnold Lane”<br />

e “See Emily Play” fino alle registrazioni soliste dal sapore ancor<br />

più psichedelico ed eccentrico del suo gruppo madre. La collezione di<br />

brani fa capire solo a sprazzi che Barret era almeno 40 anni avanti rispetto<br />

ai suoi contemporanei, e se non fosse stato per i problemi psichici<br />

forse avrebbe raggiunto la piena matur<strong>it</strong>à compos<strong>it</strong>iva, non rimanendo<br />

relegato a nome di culto per pochi amanti del genere. In una recente<br />

intervista David Gilmour<br />

ha ricordato come Syd<br />

passasse le ore, nella sua<br />

cucina, a fissare una scatola<br />

di corn flakes come se stesse<br />

guardando un programma<br />

alla tv. Ma è indubbio<br />

che la raccolta,già apprezzabile<br />

per il valore artistico,<br />

è anche un frammento<br />

della storia della musica<br />

rock psichedelica.<br />

Scelti (o no) per voi


il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

LO CHIEDE LA LAV AL PRESIDENTE<br />

DELLA PROVINCIA, LUIS DURNWAL-<br />

DER, E A TUTTI I CONSIGLIERI.<br />

I<br />

niqua, anacronistica e negativa<br />

per la lotta al randagismo: per<br />

queste ragioni la Lav boccia la tassa<br />

comunale sui cani, il balzello di<br />

“antica memoria” che il presidente<br />

della Provincia di<br />

Bolzano, Luis Durnwalder<br />

(della Svp), e l’assessore<br />

alle Finanze, Roberto<br />

Bizzo (del Pd), intendono<br />

ripristinare.<br />

La tassa, prevista dall’articolo 25<br />

del disegno di legge della Finanziaria<br />

2011 per l’Alto Adige-Südtirol,<br />

già approvata di misura dalla Terza<br />

commissione del Consiglio provinciale,<br />

darebbe la possibil<strong>it</strong>à ai<br />

Comuni di reintrodurre il prelievo<br />

di 50 euro l’anno sui cani (e destinare<br />

il ricavato alla realizzazione<br />

49 rubriche<br />

Il mio bestiario<br />

Gianluca Felicetti<br />

Bolzano: cancellate la<br />

norma che tassa i cani<br />

Piante&Piante<br />

Carmen Giusti<br />

Quattro libri<br />

per gli<br />

appassionati<br />

P<br />

er passare qualche ora in compagnia di un<br />

libro, agli appassionati di piante e fiori ne<br />

suggeriamo quattro. Si leggono come racconti di<br />

esperienze vissute in prima persona da chi le piante<br />

e i fiori li conosce da vicino.<br />

◆ I segreti del giardiniere della Fratelli Ingegnoli<br />

(Rizzoli, 17,50 euro), il primo stabilimento agrario<br />

botanico <strong>it</strong>aliano (è stato fondato nel 1817) per la<br />

produzione, selezione e commercio di sementi e<br />

piante. Il libro usa il materiale storico degli archivi<br />

di famiglia: le illustrazioni dei “famosi” cataloghi<br />

(100mila copie nel 1860); i suggerimenti su come<br />

di aree verdi per i quattro zampe e<br />

concorrere alle spese di igiene urbana),<br />

concedendo la possibil<strong>it</strong>à di<br />

aumentarne l’importo fino a 150<br />

euro per i cani “pericolosi” - dic<strong>it</strong>ura<br />

per altro abol<strong>it</strong>a da un’ordinanza<br />

tuttora in vigore del ministero<br />

della Salute - e per quelli genericamente<br />

defin<strong>it</strong>i di “grossa taglia”.<br />

Alla tassa sarebbero assoggettati<br />

anche i cani i<br />

cui proprietari trascorrano<br />

più di due mesi d’estate<br />

nella seconda casa in uno<br />

dei comuni della provincia.<br />

La Lav chiede al presidente Durnwalder,<br />

all’assessore Bizzo e ai consiglieri<br />

di r<strong>it</strong>irare l’articolo.<br />

La riesumazione questa tassa, introdotta<br />

in epoca fascista da un Regio<br />

decreto e abol<strong>it</strong>a nel 1993 dal<br />

governo Amato, è negativa per la<br />

lotta al randagismo perché disincentiva<br />

l’adozione ed è penalizzante<br />

per chi, avendo adottato<br />

un cane dal canile ha già<br />

e dove fare l’orto;600 modi per cucinare gli<br />

ortaggi. E ripercorre la storia di sei generazioni,<br />

dai viaggi alla ricerca di varietà di alberi<br />

da frutto (il cachi, scoperto in Cina) all’introduzione<br />

delle più mer<strong>it</strong>evoli, adatte<br />

al mercato hobbistico, e alla salvaguardia<br />

della biodivers<strong>it</strong>à.<br />

◆ Rose d’autunno di Enza Torrenti in collaborazione<br />

con Anna Maria Sgarabottolo (Piccola<br />

casa ed<strong>it</strong>rice La Campanella, 23 euro). La prima si<br />

occupa di comunicazione pubblic<strong>it</strong>aria e ha una<br />

grande passione per le piante, i fiori e le rose; la<br />

seconda le rose le coltiva ed è famosa per aver avviato<br />

la collezione <strong>it</strong>aliana delle rose Galliche. Dall’incontro<br />

è nato il libro, una raccolta di pensieri<br />

tra letteratura e botanica.<br />

◆ Frutti r<strong>it</strong>rovati, di Isabella Della Ragione (collana<br />

I libri di Ville Giardini,Mondadori Arte,26 euro).<br />

L’autrice, insieme al padre Livio fino al 2007, ha<br />

fatto una ragione di v<strong>it</strong>a del salvare dall’estinzione<br />

antiche varietà locali di piante, i cosiddetti frutti<br />

antichi. Nel libro ne descrive 100 che ancora esi-<br />

dato un contributo notevole in termini<br />

sia economici, facendo risparmiare<br />

denaro alle amministrazioni,<br />

che di contrasto del fenomeno.<br />

A tutti i consiglieri, ai quali ha<br />

chiesto di non approvare l’articolo<br />

25, la Lav ha anche consegnato una<br />

serie di emendamenti finalizzati a<br />

far confluire l’eventuale tributo in<br />

un fondo vincolato di solidarietà<br />

per la prevenzione del randagismo.<br />

Di prevedere l’esenzione per i cani<br />

adottati dai canili pubblici o in<br />

convenzione, per quelli sottoposti a<br />

intervento di sterilizzazione comprovato<br />

da certificato medico-veterinario,<br />

e, viceversa, di aumentarla<br />

per i cani da riproduzione e destinati<br />

al commercio.<br />

Se l’articolo sarà approvato, la Lav<br />

chiederà alla sottosegretaria alla<br />

Salute, Francesca Martini, di intervenire<br />

sul Consiglio dei ministri<br />

perché lo impugni, e renderà le<br />

associazioni animaliste cugine, in<br />

Europa, partecipi del provvedimento,<br />

che certamente non giova all’immagine<br />

della Provincia di Bolzano.<br />

stono e testimoniano sia di un’antica cultura contadina,<br />

sia di un modo diverso di scoprire (e provare<br />

a coltivare) forme, colori e sapori perduti.<br />

◆ Invecchiare in giardino di Gian Lupo Osti (Ponte<br />

alle Grazie, 11 euro). Ha comp<strong>it</strong>o 95 anni a novembre,<br />

è stato protagonista e manager dell’industria<br />

siderurgica <strong>it</strong>aliana, ha percorso i monti della Cina<br />

alla scoperta delle peonie (una specie ha il suo nome).Nel<br />

libro racconta come il coltivare la terra e il<br />

prendersi cura delle piante siano valide risorse cui<br />

attingere quando si allentano gli impegni professionali<br />

con carichi di responsabil<strong>it</strong>à. E spiega che il<br />

giardino è una soluzione per non pestarsi i piedi in<br />

casa e godere dei momenti di sol<strong>it</strong>udine.<br />

Noi & la natura


50 rubriche<br />

il Salvagente/16-24 settembre 2003<br />

Il Teledipendente<br />

R<strong>it</strong>a De Buono<br />

B<br />

rutta. È stata davvero brutta la televisione<br />

del 2010. Ora che si può fare<br />

il bilancio di fine anno, i dubbi sono pochi.<br />

Il quadro non è esaltante: dall’informazione<br />

alle fiction, ai programmi di intrattenimento,<br />

ben poco di nuovo s’è visto sotto il<br />

sole. E molto del vecchio (anche quello che<br />

aveva rappresentato una piacevole nov<strong>it</strong>à)<br />

è apparso coperto dalla polvere, perché il<br />

passare del tempo non perdona né le persone,<br />

né i programmi<br />

televisivi.<br />

Ma partiamo dalle<br />

cose pos<strong>it</strong>ive. Gli O-<br />

scar per i programmi<br />

più grad<strong>it</strong>i ai telespettatori<br />

se li dividono<br />

“Vieni via<br />

con me” e “Romanzo<br />

Criminale 2”.<br />

La trasmissione di<br />

Fabio Fazio e Roberto<br />

Saviano sembrava la meno televisiva di<br />

tutte. E, in effetti, le oltre due ore passate tra<br />

“elenchi” e denunce di vario tipo se fossero<br />

state sottoposte - preventivamente - al test di<br />

qualche Focus group (come succede con i<br />

“programmi pilota”) sarebbero usc<strong>it</strong>e stravolte.<br />

Innumerevoli sarebbero stati i consigli<br />

di “alleggerimento”: più musica, più comici,<br />

più stacchi tra un elenco e l’altro.<br />

Fenomenale!<br />

E, invece, è stata l’evento<br />

mediatico dell’anno,<br />

sollevando un<br />

interrogativo di fondo<br />

su quello che “davvero”<br />

vuole il pubblico<br />

televisivo: 9 o 10<br />

milioni di telespettatori<br />

incollati per 4<br />

settimane a RaiTre<br />

(i record per la rete<br />

da quando è nata) vorranno pur dire qualcosa.<br />

Cosa<br />

Tra le fiction, la più bella è stata decisamente<br />

“Romanzo Criminale 2”. La Banda<br />

della Magliana ha tenuto banco, su Sky Cinema,<br />

per 5 settimane, senza perdere colpi<br />

rispetto all’edizione dell’anno scorso. Speriamo,<br />

però che - come, del resto, già<br />

annunciato - la serie si fermi <strong>qui</strong>. Non<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

1 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

Il pubblico assegna<br />

gli Oscar della tv<br />

GLI ASCOLTI RECORD HANNO PREMIATO I<br />

POCHI PROGRAMMI CHE “SALVANO” LA<br />

BRUTTA TELEVISIONE DEL 2010.<br />

Feste di fine anno. Le <strong>it</strong>aliane<br />

partono. Metalmeccaniche,<br />

commesse, insegnanti, impiegate,<br />

cassiere dei supermercati: tutte sono<br />

lì, pronte con i loro bagagli per<br />

raggiungere mete esotiche e a lungo<br />

sospirate. In valigia ci sta benissimo<br />

questo ab<strong>it</strong>ino in lana (ma<br />

a maniche corte) con la sottoveste<br />

a balze, proposto da Twin-Set<br />

di Simona Barbieri. Ottimo per un tè<br />

nel deserto! Nella fretta di partire,<br />

non dimenticatevelo a casa, però…<br />

resisteremmo a “Romanzo Criminale 3”.<br />

Altrimenti si rischia di fare la fine di “Private<br />

Practice”, che - nata con grandi ambizioni<br />

come Spin off di “Grey’s Anatomy” -<br />

si è invece afflosciata su se stessa, diventando<br />

quasi una telenovela. In peggio hanno<br />

virato anche serie molto amate dai telespettatori,<br />

come “Csi”, che - specie nella<br />

prima versione, quella “classica” - ha perso<br />

molto del suo fascino. Ma siamo arrivati<br />

al 10° anno e si può anche capire.<br />

L’Oscar per l’informazione 2010 va attribu<strong>it</strong>o<br />

- invece - ex aequo a Emilio Carelli,<br />

direttore di Sky Tg24, che ha tenuto ancora<br />

molto alto il livello qual<strong>it</strong>ativo del suo<br />

telegiornale, che già era a buoni livelli, e a<br />

Chicco Mentana, che ha praticamente<br />

“reinventato” quello de La7.<br />

Nessuna difficoltà a individuare, invece,<br />

il peggior tg dell’anno che se ne va: è il Tg1<br />

di Augusto Minzolini. Ma questo lo sanno<br />

anche i sassi.<br />

A Sky Tg24<br />

(nella foto)<br />

di Emilio<br />

Carelli,<br />

ex aequo<br />

con il tg La7<br />

di Mentana,<br />

l’Oscar per<br />

l’informazione.

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