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Settimanale dei Dir<strong>it</strong>ti, dei Consumi e delle Scelte Anno19 • n. 50 • 23 dicembre 2010 - 6 gennaio 2011<br />
2<br />
LA COPIA DEVE ARRIVARE AGLI ABBONATI<br />
ENTRO GIOVEDÌ 23 DICEMBRE<br />
ALLA PROVA<br />
Tonno: sorpresa<br />
nelle scatolette<br />
Ecco i bocciati<br />
PAGINE 20/22<br />
Poste <strong>it</strong>aliane spa - spedizione in a. p. D.L. 353/03 (conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Roma<br />
•••<br />
PAG. 7/ATTUALITÀ<br />
Crainz: “La forza<br />
di Berlusconi viene<br />
dall’opposizione”<br />
•••<br />
PAG. 25/DIRITTI<br />
Miracolo o beffa<br />
Il metodo Zamboni<br />
accende le speranze<br />
•••<br />
PAG. 38/SCELTE<br />
Nel vecchio Messico<br />
sulle orme della<br />
“C<strong>it</strong>tà degli Dei”<br />
Test sui giocattoli più venduti di questa fine anno<br />
Vince il regalo<br />
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2010-2011<br />
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1 Sì ❏ rinnovo ❏ sottoscrivo<br />
❏ regalo l’abbonamento per un anno<br />
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inviate: ❏ a me ❏ all’abbonato<br />
❏...........................................................<br />
se esaur<strong>it</strong>o ..........................................<br />
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Allego:<br />
❏ Fotocopia della ricevuta di versamento<br />
sul c/c postale n.<br />
69412005, intestato a Ed<strong>it</strong>oriale<br />
Il Salvagente Società Cooperativa,<br />
via Pinerolo 43, 00182 Roma.<br />
❏ Fotocopia del bonifico effettuato<br />
sul conto corrente bancario presso<br />
Banca popolare Etica: codice IBAN<br />
IT24 P050 1803 2000 0000 0100 277.<br />
Il mio indirizzo è:<br />
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Tel. ..........................................................<br />
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Informativa ex art. 13 Dlgs 196/2003 I dati personali<br />
saranno trattati esclusivamente per la gestione<br />
degli abbonamenti. Una più dettagliata informativa<br />
sui dir<strong>it</strong>ti degli interessati sarà forn<strong>it</strong>a un<strong>it</strong>amente<br />
alla prima copia inviata agli abbonati.
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
Nuove etichette<br />
il regalo di Fazio<br />
alle sol<strong>it</strong>e aziende<br />
3 parliamone<br />
Neve, Italia in tilt<br />
Siamo pronti<br />
alla class action<br />
•VINCENZO DONVITO<br />
Presidente dell’Aduc<br />
Il<br />
ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha votato contro le proposte<br />
Ue in materia di etichettatura alimentare. Cosa proponeva il Consiglio<br />
dei ministri dell’Unione europea Che anche sui prodotti coi marchi della<br />
grande distribuzione fosse indicato il produttore, e che le indicazioni nutrizionali<br />
fossero da specificare non solo per 100 grammi ma anche per porzione.<br />
Non solo, ma il nostro ministro è riusc<strong>it</strong>o anche a far approvare l’esenzione<br />
dall’obbligo di indicare sulle etichette di alcune bevande<br />
alcoliche la lista degli ingredienti e dei contenuti nutrizionali.<br />
Fazio ha specificato di aver ag<strong>it</strong>o così a<br />
tutela dei produttori <strong>it</strong>aliani.<br />
E i consumatori, che sono il 100% della<br />
popolazione Il ministro ha nei fatti<br />
detto: “Chi se ne frega”. Compri una<br />
mozzarella a marchio, per esempio,<br />
Esselunga, Sma, Carrefour o Sisa<br />
Chi se ne frega di farti sapere se è<br />
prodotta in Cina o Vietnam piuttosto<br />
che nel Casertano! Compri un cibo<br />
confezionato di 50 grammi Chi se ne<br />
frega se per sapere quali sono i suoi valori<br />
nutrizionali devi andare al supermercato<br />
dotato di calcolatrice e fare i calcoli per<br />
sapere cosa stai ingerendo!<br />
Per l’esenzione delle indicazioni in etichetta ad alcune<br />
bevande alcoliche, mettiamo che sia il vino... chi se ne frega se i<br />
consumatori continueranno a non sapere che cosa usano i vignaioli e a ignorare<br />
quante calorie ingurg<strong>it</strong>ano. L’importante, per il ministro Fazio, è che i<br />
produttori continuino a fare ciò che vogliono e che non spendano un centesimo<br />
in più per meglio informare i consumatori.<br />
Quanto approvato in Consiglio a Bruxelles è un accordo pol<strong>it</strong>ico in prima lettura,<br />
<strong>qui</strong>ndi ci sarà un’ulteriore sessione del Consiglio e poi interverrà il Parlamento<br />
europeo. Vedremo quando tutto sarà obbligatorio come si contorcerà la<br />
legislazione <strong>it</strong>aliana per ev<strong>it</strong>are di farvi fede, oppure assisteremo agli show dei<br />
produttori che, come per le quote latte, verseranno migliaia di confezioni di<br />
prodotti sulle autostrade pur di non ottemperare alle direttive comun<strong>it</strong>arie.<br />
•ROSARIO TREFILETTI<br />
Presidente della Federconsumatori<br />
Q<br />
uello che è successo venerdì 17 (data emblematica) è francamente inaccettabile<br />
e inammissibile in un paese che si definisce una potenza industriale.<br />
È stata sufficiente una nevicata per mandare, ancora una volta, in tilt tutto l’intero sistema<br />
del trasporto nazionale. Un vero e proprio disastro che ha spaccato in due l’Italia<br />
e tenuto in ostaggio, con gravissimi disagi, migliaia di c<strong>it</strong>tadini sulle strade, sulle<br />
autostrade e sui treni. È stata una vera e propria debacle di sistema e <strong>qui</strong>ndi non possiamo<br />
che coinvolgere chi ha le responsabil<strong>it</strong>à dell’intero<br />
sistema quale il ministro dei Trasporti.<br />
TELONIUS<br />
Mancanza di prevenzione, mancanza di coordinamento,<br />
mancanza di intervento su quanto è successo,<br />
oltre naturalmente denunciare le responsabil<strong>it</strong>à<br />
delle singole aziende che si muovono su<br />
questo settore quali Tren<strong>it</strong>alia, Anas e<br />
Autostrade.<br />
Deplorevole il tentativo del nuovo responsabile<br />
della Protezione Civile, Franco<br />
Gabrielli, di colpevolizzare i c<strong>it</strong>tadini.<br />
Di tali responsabili ne facciamo veramente<br />
a meno e ci auguriamo che siano allontanati<br />
da ogni responsabil<strong>it</strong>à nel gestire<br />
gli uffici pubblici di util<strong>it</strong>à nazionale.<br />
Come associazioni dei consumatori oltre a denunciare<br />
queste negativ<strong>it</strong>à strutturali abbiamo deciso di<br />
mettere in campo ogni azione tesa, ovviamente, a risolvere e<br />
modificare atteggiamenti e responsabil<strong>it</strong>à che hanno determinato questo<br />
venerdì nero dei trasporti, ma abbiamo deciso di aprire tutta una serie di iniziative<br />
che diano soddisfazione ai danni sub<strong>it</strong>i dagli utenti, favorendo <strong>qui</strong>ndi soluzioni di risarcimento<br />
per i danni ricevuti. Certo è che in mancanza di ciò saremo costretti a mettere<br />
in campo azioni legali collettive (class action) per ristabilire giustizia ed e<strong>qui</strong>tà.<br />
Il rammarico è che nel paese le associazioni sono in possesso di una normativa, quella<br />
sulla class action, ancora insufficiente, volutamente farraginosa che renderà complicata<br />
e difficile questa azione. Tuttavia metteremo in campo ogni sforzo, ogni capac<strong>it</strong>à professionale,<br />
ogni iniziativa per fare in modo che chi ha responsabil<strong>it</strong>à paghi e chi è stato<br />
vessato venga risarc<strong>it</strong>o. Questo è l’impegno che ci sentiamo di prendere con gli utenti<br />
per difenderli da un mercato troppe volte contrario all’interesse dei c<strong>it</strong>tadini.
4<br />
Sommario<br />
Nuovissima serie, anno 19, numero 50.<br />
Direttore responsabile: Riccardo Quintili.<br />
Vicedirettrice: Francisca Colli.<br />
Direttore ed<strong>it</strong>oriale: Rocco Di Blasi.<br />
Impaginazione:<br />
Claudia La Torre, Monica Rodriguez.<br />
In redazione: Barbara Cataldi, Enrico Cinotti<br />
(vicecaposervizio), Giorgia Nardelli,<br />
Marta Strinati (vicecaposervizio),<br />
Massimo Ghiara (collaboratore).<br />
In segreteria di redazione:<br />
Enza Ciminelli, Silvia Pagliarini.<br />
Marketing e pubblic<strong>it</strong>à: Federico Vend<strong>it</strong>ti.<br />
In amministrazione: Daniela Fagioli.<br />
Progetto grafico: Fabio Bolognini.<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
(in ordine di apparizione): Vincenzo Donv<strong>it</strong>o, Rosario<br />
Trefiletti, Patrizia Pallara, Paolo Onesti, Beatrice Lenzi,<br />
Eugenio Manca, Luisella Costamagna, Antonio Lubrano,<br />
Linda Varlese, Gilberto Bonomo, Lorenzo Misuraca,<br />
Barbara Liverzani, Monica Timba , Monia Cappuccini,<br />
Antonio Zollo, Delia Vaccarello, Giuliano Capecelatro,<br />
Lorenzo Stracquadanio, V<strong>it</strong>o Lamberti, Giuliana Zoppis,<br />
Martino Ragusa, Linda Grilli, Francesco Piromallo,<br />
Luisa Mattia, Janna Carioli, Valerio Calzolaio,<br />
Gianluca Felicetti, Carmen Giusti, R<strong>it</strong>a De Buono.<br />
Telonius è di Janna Carioli.<br />
Vietata la riproduzione di articoli, test<br />
e relative tabelle, senza preventiva<br />
autorizzazione del “Salvagente”.<br />
Questo numero è stato chiuso in tipografia<br />
il 20/12/2010.<br />
Ed<strong>it</strong>ore: Ed<strong>it</strong>oriale Il Salvagente Società<br />
Cooperativa s.c. a r.l.<br />
Presidente: Bruno Superti.<br />
Stampa: Union Printing spa, statale<br />
Cassia Nord km 87, V<strong>it</strong>erbo.<br />
Distribuzione esclusiva per l’Italia: Parrini<br />
e C. spa, via di Santa Cornelia 9, 00060 Roma.<br />
Iscrizione numero 212 del 3 aprile 1992<br />
al Tribunale di Roma.<br />
Questa testata fruisce dei contributi statali<br />
diretti della legge 7 agosto 1990, n. 250.<br />
Arretrati: chiedeteli a “Il Salvagente”,<br />
via Pinerolo 43, 00182 Roma, inviando<br />
per ogni copia richiesta € 4,00 in francobolli.<br />
ISSN 1123 - 7236.<br />
Direzione e redazioni<br />
Roma (00182), via Pinerolo 43. Tel. 06/7020265,<br />
06/7020413, 06/7020440. Fax 06/7020026.<br />
Bologna (40125), via Santo Stefano 13.<br />
Tel. 051/233383, 051/273574. Fax 051/2759028.<br />
Quotidiano on line: www.ilsalvagente.<strong>it</strong><br />
Il Salvagente è anche su Facebook<br />
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E-mail: redazione@ilsalvagente.<strong>it</strong><br />
quotidiano@ilsalvagente.<strong>it</strong><br />
Numero Verde<br />
800-015260<br />
Il numero verde è a disposizione per gli abbonamenti<br />
dal martedì al giovedì nel seguente orario: 10-13 e 16-18.<br />
abbonati@ilsalvagente.<strong>it</strong><br />
Attual<strong>it</strong>à<br />
SalviamociGente 5<br />
● SalvaCondominio 6<br />
● ProntoPensioni 6<br />
Crainz: “La forza di Berlusconi dall’opposizione” 7<br />
Ant<strong>it</strong>rust, maxi multa ai big della cosmesi 9<br />
● P<strong>it</strong> Stop/Dove sono fin<strong>it</strong>e le regole condivise 10<br />
● Le parole della settimana 11<br />
● Io, un c<strong>it</strong>tadino 11<br />
Consumi<br />
Giocattoli, la rivinc<strong>it</strong>a di Lego e trenini 13<br />
Tre menu per il cenone di Capodanno 17<br />
Tonno, quello strano mix nelle scatolette 20<br />
Acqua e arsenico, la mappa si allarga ancora 23<br />
● InformaGiusto 24<br />
Dir<strong>it</strong>ti<br />
Sclerosi, una speranza che si chiama Zamboni 25<br />
Badanti e anziani, tutti v<strong>it</strong>time e carnefici 29<br />
Salvagiovani/È normale, non va su Facebook 30<br />
Psocare, l’Aifa dice: “Morti nella media” 32<br />
● SpazioCivile 33<br />
● Amico di penna 33<br />
Ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />
Jeans denim, continua la strage silenziosa 35<br />
Scelte<br />
Nel vecchio Messico, tra fascino e misteri 38<br />
La giusta colonna sonora del Natale 40<br />
● Casamia Casamia 43<br />
● Sì, mangiare 43<br />
Ciambella/V<strong>it</strong>a lunga alla Befana 44<br />
In movimento/In ascesa H<strong>it</strong>-Ball 44<br />
Dedicato ai ragazzi 46<br />
● LeggoVedoSento 47<br />
● Il mio bestiario 49<br />
● Piante&Piante 49<br />
● Il Teledipendente 50<br />
● Fenomenale! 50<br />
COPIA CARTACEA+ON LINE<br />
Annuale senza omaggio 52 €<br />
Annuale con omaggio 57 €<br />
Sosten<strong>it</strong>ore 1 anno 60 €<br />
Doppio+omaggi 94 €<br />
Tre mesi (solo carta) 17 €<br />
Sei mesi (solo carta) 30 €<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
ABBONAMENTI 2010<br />
SOLO ON LINE<br />
Annuale senza omaggio 25 €<br />
Annuale con omaggio 30 €<br />
Sosten<strong>it</strong>ore 1 anno 35 €<br />
Un numero 1 €<br />
Un articolo 0,80 €<br />
Uno speciale 0,90 €<br />
7<br />
17<br />
25<br />
38<br />
I versamenti possono essere fatti con<br />
carta di cred<strong>it</strong>o su www.salvagente.<strong>it</strong> o<br />
sul conto corrente postale numero<br />
69412005 intestato a Ed<strong>it</strong>oriale Il Salvagente<br />
Società Cooperativa, via Pinerolo<br />
43, 00182 Roma oppure tram<strong>it</strong>e bonifico<br />
bancario presso Banca Popolare Etica:<br />
codice IBAN IT24 P050 1803 2000<br />
0000 0100 277. Specificate esattamente<br />
la causale e l’indirizzo dell’abbonato.
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
5 SalviamociGente<br />
Caro Salvagente,<br />
vorrei segnalare il comportamento a me<br />
riservato da Fastweb. Nel gennaio di<br />
quest’anno, sono stato contattato da<br />
quell’operatore telefonico che mi ha<br />
presentato un’offerta in promozione che ho<br />
trovato conveniente. Fidandomi poco,<br />
tuttavia, a conferma di quella offerta,<br />
prima di sottoscrivere il contratto, ho<br />
preteso e ottenuto venissero formalizzati<br />
i termini contrattuali riguardo all’aspetto<br />
economico. Sono dunque in possesso di due<br />
mail dell’ufficio ac<strong>qui</strong>sizioni clienti di<br />
Fastweb secondo cui avrei dovuto<br />
corrispondere 22,40 euro mensili il primo<br />
anno per passare poi a 29,90 euro<br />
successivamente con 19,90 euro di spese di<br />
attivazione. Sin dalla prima fattura e in<br />
tutte le altre successive, invece, ho trovato<br />
per iscr<strong>it</strong>to che alla scadenza del primo<br />
anno avrei dovuto corrispondere 44,40 euro<br />
(in luogo di 29,90), Inoltre, mi hanno<br />
fatturato le spese di attivazione per 69,90<br />
euro. Tutte le mie richieste di rispettare gli<br />
accordi contrattuali hanno ricevuto<br />
sempre e solo una univoca risposta senza<br />
tuttavia siano state mai forn<strong>it</strong>e spiegazioni:<br />
secondo Fastweb è giusto così. Analoga<br />
risposta, laconica, è stata inviata anche<br />
alla Federconsumatori, cui mi sono rivolto<br />
già dal mese di aprile. A settembre ho<br />
richiesto la procedura di conciliazione<br />
e sono ancora in attesa della<br />
calendarizzazione dell’incontro. Da ieri, ho<br />
contattato un diverso operatore perché non<br />
voglio più dare i miei soldi a chi non<br />
rispetta gli impegni contrattuali.<br />
È assurdo che per avere giustizia si debba<br />
ricorrere ai tribunali, con i tempi di attesa<br />
che conosciamo e con le spese da dover<br />
eventualmente affrontare. Laddove<br />
possibile, vi chiedo cortesemente di farmi<br />
sapere se, al di là della responsabil<strong>it</strong>à<br />
contrattuale, secondo voi, possano<br />
ricorrere gli estremi penali del reato<br />
di truffa.<br />
CLAUDIO ALIBERTI<br />
MIRANO (VE)<br />
Caro Claudio,<br />
dub<strong>it</strong>iamo che si possa parlare di truffa. Ma<br />
di un comportamento tanto scorretto da<br />
mer<strong>it</strong>are il suo abbandono, certamente sì.<br />
Vale la pena di segnalare questo tipo di atteggiamenti<br />
per capire quanto sia importante<br />
farsi scrivere quanto viene promesso<br />
a voce. Come si vede, anche così si fatica a<br />
far rispettare i propri dir<strong>it</strong>ti, figuriamoci cosa<br />
sarebbe successo senza “prove”.<br />
Quando Fastweb fa<br />
orecchie da mercante<br />
•A CURA DI RICCARDO QUINTILI<br />
Come intervenire<br />
contro l’umid<strong>it</strong>à<br />
Caro Salvagente,<br />
sono un vostro abbonato e<br />
vorrei chiedervi un parere.<br />
Poiché ho ac<strong>qui</strong>stato recentemente<br />
una casa che ha<br />
grossi problemi di umid<strong>it</strong>à<br />
di risal<strong>it</strong>a, sapete dirmi<br />
se sono efficaci quegli apparecchi<br />
elettromagnetici<br />
prodotti da alcune aziende<br />
che sfruttano il fenomeno<br />
della elettrosmosi senza cavi<br />
spostando le molecole<br />
d’acqua verso terra<br />
Gabriele Gaddi<br />
Modena<br />
Caro Gabriele,<br />
abbiamo provato ad approfondire<br />
l’argomento. Gli<br />
esperti ai quali abbiamo girato<br />
la sua domanda ci hanno<br />
risposto che, in alcuni casi,<br />
questi apparecchi producono<br />
realmente risultati, a<br />
volte da soli, a volte utilizzati<br />
in associazione con altri metodi.<br />
Quello che tutti ci hanno<br />
raccomandato, tuttavia, è di<br />
far valutare il tipo di intervento<br />
da un professionista in<br />
grado di stabilire quale delle<br />
molte metodiche a disposizione<br />
impiegare.<br />
•••<br />
Decoder e sprechi<br />
di energia<br />
Caro Salvagente,<br />
vorrei richiamare l’attenzione<br />
sullo spreco di e-<br />
nergia elettrica connnesso<br />
con il “nuovo elettrodomestico”<br />
presente ormai<br />
in ogni casa: il decoder.<br />
In questi apparecchi<br />
non è presente un pulsante<br />
On/Off per spegnerli<br />
defin<strong>it</strong>ivamente (come per<br />
tutti gli elettrodomestici).<br />
Dunque o si mette in<br />
stand-by, consumando<br />
inutilmente elettric<strong>it</strong>à, o<br />
si stacca la spina dalla<br />
presa (sistema poco pratico<br />
visto che, sol<strong>it</strong>amente,<br />
la tv e il relativo decoder<br />
hanno le spine nel retro<br />
di un mobile sul quale<br />
sono posizionati).<br />
raffy_pi@libero.<strong>it</strong><br />
Cara lettrice,<br />
il decoder non è il solo elettrodomestico<br />
che resta in stand<br />
by, anche molti televisori<br />
nuovi non prevedono lo spegnimento.<br />
Uno spreco, ha<br />
ragione, ma per ev<strong>it</strong>arlo<br />
esistono strumenti (come il<br />
tvstandbystop che il Salvagente<br />
ha regalato ai suoi abbonati<br />
per mesi) che consentono<br />
di spegnere tutti gli apparecchi<br />
collegati, eliminando<br />
ogni consumo.<br />
•••<br />
L’Iva sui rifiuti<br />
imposta a tutti<br />
Caro Salvagente,<br />
sono un vostro lettore da<br />
oltre 20 anni. Il 16 aprile<br />
2009 feci richiesta di rimborso<br />
dell’Iva sulla tariffa<br />
rifiuti e da quel momento<br />
non ho pagato l’Iva sulle<br />
bollette ricevute sino a oggi<br />
per un importo di 14,18<br />
euro. La società che gestisce<br />
il servizio mi ha comunicato<br />
che in difetto del<br />
pagamento dell’Iva avrebbe<br />
proceduto al recupero<br />
Care lettrici e cari lettori,<br />
il Salvagente con questo numero saluta il 2010 e vi dà appuntamento<br />
in edicola il 6 gennaio 2011. A tutte e tutti voi il nostro<br />
augurio di una buona fine anno e di un miglior inizio.<br />
coattivo. Alla luce dell’articoletto<br />
a pagina 25 del n.<br />
46 del Salvagente mi sembra<br />
di capire che non c’è<br />
alcuna possibil<strong>it</strong>à di recuperare<br />
l’Iva pagata, ma<br />
non riesco a capire se devo<br />
rimborsare quella che<br />
io non ho versato e se dovrò<br />
pagarla in futuro.<br />
Piero Antonio Ciurli<br />
Massa e Cozzile (Pt)<br />
Caro Piero,<br />
purtroppo la decisione del<br />
ministero dell’Economia è<br />
una “pietra tombale” sulle<br />
giuste pretese di chi non voleva<br />
pagare una tassa su una<br />
tassa. E, nonostante entri in<br />
contraddizione con il parere<br />
della Corte Cost<strong>it</strong>uzionale,<br />
impone il pagamento dell’Iva<br />
sulla tariffa rifiuti. Non le resta,<br />
dunque, che versare l’imposta<br />
sul valore aggiunto.<br />
•••<br />
Benvenuta<br />
Anna Gabriela<br />
Piena di entusiamo è arrivata<br />
Anna Gabriela, figlia<br />
del nostro Riccardo Quintili<br />
e di Iva Carvalho. A lei,<br />
ai gen<strong>it</strong>ori, alle sorelle Lavinia<br />
e Clara e ai nonni, al di<br />
qua e al di là dell’Oceano,<br />
gli auguri del Salvagente.
6 rubriche<br />
SalvaCondominio<br />
Patrizia Pallara<br />
Contabilizzazione<br />
senza risparmio<br />
Verifichi l’impianto<br />
Cara redazione, dal sistema di contabilizzazione<br />
del calore, installato nel condominio, finora<br />
ho ricevuto più danno che vantaggi. Fin<br />
dall’inizio, infatti, mi sono stati calcolati consumi<br />
di molto superiori a quelli precedenti,<br />
eppure la mia ab<strong>it</strong>azione è esposta a sud e la<br />
metà dei caloriferi è sempre spenta. E poi, è vero<br />
che il 30% circa della spesa va suddiviso tra<br />
tutti in base ai millesimi di proprietà e il restante<br />
70% in relazione ai consumi<br />
DARIO FASSIO, FOLIGNO<br />
La<br />
contabilizzazione del calore negli<br />
impianti di riscaldamento centralizzato<br />
consiste in un sistema tecnologico,<br />
molto utilizzato in Svizzera, Germania, Austria<br />
e in genere nel Nord Europa, che permette<br />
di regolare autonomamente la tempe-<br />
ratura in ogni un<strong>it</strong>à immobiliare<br />
e suddividere le spese<br />
in proporzione al consumo<br />
di ciascuna. Su tutti i corpi<br />
radianti viene installato un<br />
contatore di calore elettronico<br />
che consente di rilevare il<br />
consumo di ogni termosifone.<br />
L’installazione è molto<br />
semplice e l’intervento, effettuato da tecnici<br />
specializzati, è veloce e non comporta lavori<br />
di muratura o cablaggi. Con questo sistema si<br />
ottiene un risparmio sul consumo di combustibile<br />
compreso tra il 20 e il 30% l’anno, anche<br />
perché incentiva la propensione al risparmio.<br />
È in relazione a queste stime che appare<br />
alquanto singolare la spesa superiore al<br />
passato che il lettore sta sostenendo.<br />
Per fare luce sulla s<strong>it</strong>uazione, sarebbe opportuno<br />
chiedere ai tecnici che hanno montato e<br />
calibrato gli apparecchi di verificarne il funzionamento.<br />
Si può anche chiedere contestualmente<br />
(per telefono o, meglio, tram<strong>it</strong>e<br />
raccomandata con ricevuta di r<strong>it</strong>orno) un<br />
controllo sui consumi precedenti e su quelli<br />
attuali e fare una statistica di quanto combustibile<br />
viene usato in un determinato periodo<br />
dall’appartamento in questione.<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
Quanto alla ripartizione della spesa, come<br />
per i consumi di energia elettrica anche per la<br />
contabilizzazione del calore bisogna pagare<br />
una quota fissa, indipendente dall’uso che si<br />
fa del riscaldamento, per il semplice fatto che<br />
si usufruisce del servizio. Questo perché una<br />
parte delle spese di riscaldamento va riservata<br />
per coprire i costi di manutenzione della<br />
caldaia comune e degli apparecchi collegati.<br />
Generalmente la quota fissa si colloca, a seconda<br />
del tipo di impianto, fra il 20 e il 40% dei<br />
costi totali di riscaldamento.<br />
La determinazione della quota fissa spetta all’assemblea,<br />
che delibera sulla questione con<br />
la stessa maggioranza con la quale decide di<br />
installare il sistema di contabilizzazione del<br />
calore: maggioranza delle quote dell’intero<br />
edificio (500+1 millesimi), indipendentemente<br />
dalla maggioranza numerica dei presenti,<br />
dal fatto che si tratti di prima o seconda convocazione<br />
e dall’ent<strong>it</strong>à della spesa.<br />
ProntoPensioni<br />
Paolo Onesti<br />
È consigliabile<br />
l’estratto conto<br />
“certificativo”<br />
Caro Salvagente, per anni ho lavorato come cameriere<br />
in un noto ristorante della mia c<strong>it</strong>tà. A un mio<br />
compagno di lavoro, licenziato, l’Inps ha respinto<br />
la domanda di disoccupazione perché non risultavano<br />
versati i contributi. Non vorrei sorprese al<br />
momento del mio prossimo pensionamento. Come<br />
controllo che i miei contributi siano regolari<br />
FILIPPO GUADAGNINI, MILANO<br />
Caro signor Guadagnini,in ogni caso fa bene ad accertare<br />
la regolar<strong>it</strong>à dei contributi, anche se sono<br />
stati versati. I contributi sono “soldi”, parte integrante<br />
del suo salario di cui non beneficia oggi materialmente<br />
in busta paga, ma che serviranno prima<br />
o poi ad assicurarle il dir<strong>it</strong>to a pensione o, come<br />
nel caso del suo amico, la li<strong>qui</strong>dazione dell’indenn<strong>it</strong>à<br />
di disoccupazione.<br />
Come controlliamo con attenzione<br />
la busta paga, altrettanto<br />
saggiamente dovremmo<br />
controllare periodicamente<br />
la correttezza dei<br />
versamenti contributivi. Purtroppo<br />
quasi mai lo facciamo,<br />
e quello che è accaduto al suo<br />
ex compagno di lavoro (che, comunque, può denunciare<br />
il datore di lavoro per omesso versamento<br />
dei contributi) è un motivo in più per darsi da fare<br />
senza perdere tempo. Come Le consigliamo di<br />
rivolgersi direttamente alla sede Inps terr<strong>it</strong>oriale -<br />
o se lo desidera al patronato di sua fiducia - e chiedere<br />
il rilascio dell’estratto contributivo aggiornato.<br />
In questo documento l’Inps riporta fedelmente<br />
tutti i contributi versati al lavoratore nell’intera<br />
v<strong>it</strong>a lavorativa. Per sua conoscenza consideri che,<br />
in s<strong>it</strong>uazioni “normali”, gli estratti assicurativi sono<br />
aggiornati al settembre-ottobre 2010.<br />
Non ha specificato quando andrà in pensione, ma<br />
penso che sia preferibile chiedere il rilascio dell’estratto<br />
conto certificativo (Ecocert) che, a differenza<br />
del più comune estratto conto assicurativo, ha<br />
valore documentale certificativo (in altre parole:<br />
se l’Inps sbaglia se ne assume la responsabil<strong>it</strong>à).<br />
L’Ecocert riporta in due tabelle e in dettaglio tutti<br />
i contributi accred<strong>it</strong>ati: nella prima tabella c’è il<br />
numero complessivo dei contributi (obbligatori,<br />
figurativi ecc.) maturati e utili per il dir<strong>it</strong>to alla<br />
pensione; nella seconda sono riepilogati anal<strong>it</strong>icamente<br />
i diversi periodi contributivi che risultano<br />
registrati in archivio sino alla data di presentazione<br />
della richiesta. È importante rilevare che,<br />
oltre al numero e al tipo di contribuzione, vi figurano<br />
tutte le retribuzioni di riferimento.<br />
Infine le ricordo che, se lo desidera, può chiedere<br />
all’Inps anche il calcolo presuntivo del trattamento<br />
pensionistico che le spetterà.
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
7 attual<strong>it</strong>à<br />
GLI SVILUPPI DELLA CRISI POLITICA NEL GIUDIZIO DI GUIDO CRAINZ<br />
“Manca un’alternativa<br />
Questa è la forza di B.”<br />
ENRICO CINOTTI<br />
Le elezioni sono sempre più vicine oppure la maggioranza<br />
riuscirà a irrobustirsi nelle prossime settimane<br />
La risicata maggioranza numerica ottenuta<br />
da Silvio Berlusconi alla Camera il 14 dicembre<br />
scorso ha sanc<strong>it</strong>o una sua v<strong>it</strong>toria sul “rivale”<br />
Gianfranco Fini, evidenziando di fatto<br />
che in Parlamento non esiste nessuna opzione<br />
alternativa a questo governo, ma ha<br />
anche decretato la fine della più grande<br />
maggioranza parlamentare di tutti i tempi.<br />
E il voto anticipato appare lo sbocco<br />
più naturale a una crisi pol<strong>it</strong>ica che dura<br />
ormai da diversi mesi. L’es<strong>it</strong>o della part<strong>it</strong>a<br />
tuttavia risulta ancora molto incerto. E<br />
le questioni, dalla difficile congiuntura<br />
economica al decennale nodo delle mancate<br />
riforme, rimangono tutte sul tappeto.<br />
Tutto è in movimento a cominciare<br />
dalle possibili nuove alleanze elettorali.<br />
Sempre più ago della bilancia, il Terzo<br />
polo di Fini e Casini è corteggiato tanto<br />
dal Pd quanto dal Pdl.<br />
Abbiamo chiesto un giudizio sull’attuale<br />
fase pol<strong>it</strong>ica a Guido Crainz, professore<br />
di Storia contemporanea all’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Teramo, autorevole commentatore di<br />
Repubblica, e autore di saggi, pubblicati<br />
da Donzelli, che, come Il paese mancato<br />
e l’ultimo Autobiografia di una Repubblica,<br />
investigano nell’irrisolto rapporto<br />
tra la società <strong>it</strong>aliana e la sua rappresentanza<br />
pol<strong>it</strong>ica e ist<strong>it</strong>uzionale.<br />
Professor Crainz, dopo il voto del 14 di-<br />
cembre, Berlusconi è più forte o più debole<br />
Quando si vince, seppur di poco, si è sicuramente<br />
più forti. Le sconf<strong>it</strong>te non aiutano<br />
nessuno. Detto questo la debolezza<br />
della maggioranza c’era e non saranno<br />
tre voti in più alla Camera a darle nuovo<br />
vigore. Ma la forza di Berlusconi non è<br />
data dall’effimera v<strong>it</strong>toria numerica del<br />
14 dicembre ma dall’inesistenza di un’opposizione<br />
in grado di rappresentare<br />
un’alternativa.<br />
Quanto ha sbagliato l’opposizione<br />
Direi tutto. Faccio solo un esempio:<br />
hanno messo al centro la giustissima proposta<br />
di una nuova legge elettorale senza<br />
nemmeno dire quale legge elettorale.<br />
Peggio: si proponeva di cambiare la legge<br />
elettorale pur sapendo che non c’era<br />
nemmeno un modello condiviso.<br />
Tuttavia il tentativo di Berlusconi di allargare<br />
la maggioranza all’Udc sembra<br />
naufragare con la nasc<strong>it</strong>a del cosiddetto<br />
Terzo polo…<br />
Onestamente penso che l’unione Casini-Fini<br />
è giustificata dal peggior cinismo<br />
democristiano sintetizzato molto bene<br />
da Rocco Buttiglione: “Ci siamo messi insieme<br />
altrimenti ci avrebbero impiccato<br />
uno a uno”. E questa è una bella ragione<br />
per tenere un<strong>it</strong>a e motivare un’alleanza<br />
Quale idea di futuro può esprimere una<br />
cosa del genere<br />
Il governo tirerà a campare, magari a-<br />
prendo una nuova campagna ac<strong>qui</strong>sti, oppure,<br />
come pare più logico, si andrà al voto<br />
in primavera<br />
Il governo è debolissimo. Tuttavia se<br />
non c’è un’opposizione in grado di esprimere<br />
davvero un’idea di futuro per questo<br />
paese credo che l’attuale maggioranza<br />
possa replicare il miracolo di tenersi in v<strong>it</strong>a<br />
anche con pochi voti. Se l’opposizione<br />
tutta non capisce che siamo sull’orlo di<br />
un disastro, rischiamo davvero il peggio.<br />
Berlusconi finisce al Quirinale e magari<br />
ha pure una maggioranza tale per cambiare<br />
la Carta cost<strong>it</strong>uzionale...<br />
Sono uno storico e mi trovo più a mio<br />
agio se allontano il ragionamento dalla
8 attual<strong>it</strong>à<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
“MANCA UN’ALTERNATIVA...”<br />
stretta attual<strong>it</strong>à. Il Berlusconi che scende<br />
in campo nel 1994 propone a un’Italia disgustata<br />
da Tangentopoli e in piena crisi<br />
economica un nuovo miracolo <strong>it</strong>aliano:<br />
meno Stato, meno burocrazia, meno tasse<br />
per tutti. Tradotto: meno regole. Il berlusconismo<br />
è un fenomeno che ha lavorato<br />
nel profondo di questo paese. Ha modificato<br />
le prospettive e l’agenda dei temi. Oggi<br />
però è lo stesso cardine del berlusconismo,<br />
quel “meno regole”, che viene messo<br />
in discussione. In una fase di profonda crisi,<br />
pol<strong>it</strong>ica, ist<strong>it</strong>uzionale ed economica, le<br />
regole servono eccome, altrimenti il patto<br />
tra gli <strong>it</strong>aliani, tra società e ist<strong>it</strong>uzioni, va<br />
defin<strong>it</strong>ivamente in frantumi.<br />
Le elezioni anticipate sembrano però lo<br />
sbocco naturale a questa crisi pol<strong>it</strong>ica…<br />
Dobbiamo però essere consapevoli di<br />
una cosa. Con le prossime elezioni non si<br />
decide solo il nuovo governo ma anche il<br />
prossimo presidente della Repubblica.<br />
Vede che quel ruolo di garanzia potrebbe<br />
essere a rischio<br />
Negli ultimi venti anni, siamo stati salvati<br />
da tre capi dello Stato, Scalfaro,<br />
Ciampi e Napol<strong>it</strong>ano, che, per cultura e<br />
formazione, nascono con la Resistenza e<br />
con la stessa Repubblica. Il prossimo in<strong>qui</strong>lino<br />
del Quirinale non solo potrebbe<br />
avere una “biografia” ben diversa ma essere<br />
espressione di una cultura che in<br />
questi anni, a essere buoni, ha solo esaltato<br />
i vizi di questa nazione.<br />
La soluzione da qualcuno viene indicata<br />
in una santa alleanza da Vendola a Fini passando<br />
per Bersani e Casini. Può ancora funzionare<br />
una coalizione anti-berlusconiana<br />
C’è bisogno di un’alleanza larga ma che<br />
non sia espressione di questa nomenclatura.<br />
Per essere più chiari non c’è bisogno<br />
di un patto pol<strong>it</strong>ico puro e semplice<br />
che metta insieme uno schieramento che<br />
VIETNAM A MONTECITORIO:<br />
TUTTE LE VOTAZIONI A RISCHIO<br />
C<br />
on tre voti di scarto, per Silvio Berlusconi<br />
la Camera si potrebbe trasformare in<br />
un vero e proprio Vietnam. Ecco le votazioni<br />
più a rischio in arrivo a gennaio quando riapriranno<br />
i lavori di Montec<strong>it</strong>orio.<br />
Mozione di sfiducia per il ministro Bondi.Presentata<br />
dal Pd contro il t<strong>it</strong>olare dei Beni culturali,<br />
che dopo i crolli di Pompei, è accusato di<br />
aver trascurato il patrimonio artistico <strong>it</strong>aliano.<br />
Mozione di sfiducia per il ministro Calderoli.<br />
Proposta dall’Idv, in quanto il t<strong>it</strong>olare del dicastero<br />
per la Semplificazione avrebbe cancellato<br />
la norma sulla “associazione di carattere<br />
mil<strong>it</strong>are con scopi pol<strong>it</strong>ici” per favorire alcuni<br />
mil<strong>it</strong>anti leghisti.<br />
Mozione per il pluralismo in Rai. Depos<strong>it</strong>ata<br />
dal Fli, rischia di compattare l’intera opposizione<br />
contro la gestione del Tg1 di Augusto<br />
Minzolini.<br />
Proposta di modifica cost<strong>it</strong>uzionale per l’abolizione<br />
delle Province. Presentata dall’Idv, la<br />
cancellazione di questi enti locali è considerata<br />
un tabù per la Lega mentre per Futuro e libertà<br />
ha rappresentato un terreno di scontro<br />
con il Pdl, reo, secondo i finiani, di aver trad<strong>it</strong>o<br />
il programma elettorale.<br />
Mozione sul sistema fiscale.Firmata<br />
da Pier Luigi Bersani. Il tema potrebbe<br />
rappresentare una spina nel<br />
fianco per un governo che, dal 1994<br />
a oggi, ha sempre promesso di ridurre<br />
le tasse. Senza successo, visto<br />
che l’Italia è il terzo paese in Europa<br />
con il più alto carico fiscale.<br />
Infine a gennaio la Corte cost<strong>it</strong>uzionale<br />
potrebbe decidere sul “leg<strong>it</strong>timo<br />
impedimento”. L’affossamento<br />
di questa legge potrebbe essere il<br />
“casus belli” per le dimissioni di Silvio<br />
Berlusconi.<br />
va da Vendola a Fini. Non reggerebbe, come<br />
ha dimostrato l’Unione di Prodi, che<br />
pure era molto meno disomogenea. Credo<br />
invece che sia utile individuare una<br />
squadra, una rosa di nomi, espressione di<br />
una cultura pol<strong>it</strong>ica ampia, che rest<strong>it</strong>uisca<br />
la voglia a questo paese di ricominciare<br />
a camminare.<br />
Il Palazzo è troppo autoreferenziale e la<br />
società profondamente sfiduciata<br />
Non cadrei in questo errore. Larghi<br />
strati del nostro paese si sentono ancora<br />
ben rappresentati dal “Palazzo” e l’asse<br />
Berlusconi-Bossi è ancora in grado di<br />
vincere una competizione pol<strong>it</strong>ica.<br />
Eppure i c<strong>it</strong>tadini esprimono sempre più<br />
insofferenza per i propri rappresentanti e<br />
forse per questo stesso sistema ist<strong>it</strong>uzionale.<br />
La pol<strong>it</strong>ica non appare più in grado di<br />
tenere insieme questo paese…<br />
Il c<strong>it</strong>tadino non si fida più tanto dei condottieri<br />
e non ha fiducia nella propria capac<strong>it</strong>à<br />
di poterli cambiare. In realtà, questa<br />
legge elettorale di fatto fa sì che a “nominare”<br />
i parlamentari siano soltanto i<br />
segretari dei part<strong>it</strong>i. Detto questo però bisogna<br />
che l’opposizione sia in grado di ridare<br />
fiducia al paese.<br />
In queste condizioni, come si rimette in<br />
piedi un patto tra gli <strong>it</strong>aliani<br />
I part<strong>it</strong>i dell’opposizione dovrebbero fare<br />
tutti un passo indietro dando spazio a<br />
competenze riconoscibili e a persone in<br />
grado di parlare al più ampio schieramento<br />
pol<strong>it</strong>ico-culturale possibile. La proposta<br />
agli <strong>it</strong>aliani deve essere chiara e precisa:<br />
ripartiamo sul terreno delle regole<br />
condivise. Serve un Parlamento che tuteli<br />
l’opposizione, una riforma della giustizia<br />
per i c<strong>it</strong>tadini, una Rai liberata dai part<strong>it</strong>i,<br />
il rilancio dell’istruzione pubblica,<br />
una nuova pol<strong>it</strong>ica che metta al centro il<br />
tema del lavoro. Un’idea di futuro che riparta<br />
dall’abc di una sana democrazia. ●
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
9 attual<strong>it</strong>à<br />
STANGATA DELL’ANTITRUST SU 16 AZIENDE<br />
I big della cosmesi<br />
Facevano cartello<br />
•BEATRICE LENZI<br />
A<br />
lla fine la sanzione è arrivata: pesante,<br />
salatissima. Dopo oltre due<br />
anni di indagine l’Ant<strong>it</strong>rust ha<br />
comminato la multa record di oltre 81 milioni<br />
di euro a 16 aziende di cosmetica. L’accusa:<br />
aver creato un cartello sui prezzi. La<br />
sanzione, una delle più salate mai infl<strong>it</strong>te dall’Autor<strong>it</strong>à,<br />
non risparmia nessuno tra i big del<br />
settore (Unilever, L’Oréal, Colgate-Palmolive,<br />
Procter & Gamble) e coinvolge anche l’associazione<br />
Centromarca (l’associazione <strong>it</strong>aliana<br />
dell’industria di marca) accusata di aver<br />
forn<strong>it</strong>o supporto, logistica e informativa ai<br />
produttori di cosmetici facil<strong>it</strong>ando il coordinamento<br />
delle strategie commerciali.<br />
Ma facciamo un passo indietro. A giugno<br />
2008 l’Ant<strong>it</strong>rust aveva annunciato un’istruttoria<br />
nei confronti di 7 multinazionali cosmetiche<br />
(che nel tempo si è allargata fino a<br />
includerne 15) per verificare “l’esistenza di<br />
un’intesa restr<strong>it</strong>tiva della concorrenza attraverso<br />
uno scambio di informazioni e il<br />
coordinamento dei prezzi di vend<strong>it</strong>a”. Sotto<br />
la lente di ingrandimento il prezzo di listino<br />
trasmesso alla grande distribuzione dei prodotti<br />
per capelli, il corpo e l’igiene orale.<br />
A far partire l’indagine e determinare la<br />
pesante condanna di oggi, l’autodenuncia<br />
della Henkel, che per prima ha scoperchiato<br />
l’esistenza del cartello e per questo è sta-<br />
ta beneficiata dell’esenzione della sanzione.<br />
La Colgate-Palmolive e la Procter &<br />
Gamble, invece, hanno potuto usufruire di<br />
uno sconto di pena, rispettivamente del 50 e<br />
del 40% perché hanno ader<strong>it</strong>o al programma<br />
di clemenza, fornendo ulteriori elementi di<br />
prova a conferma del cartello. “Un’intesa<br />
particolarmente grave poiché riguardava<br />
prodotti di larghissimo consumo come il pane<br />
e la pasta: saponi, dentifrici, bagnoschiuma<br />
e sapone per la barba”, ha commentato<br />
il presidente dell’Ant<strong>it</strong>rust, Antonio Catricalà<br />
che ha spiegato come il cartello, durato<br />
almeno dal 2000 al 2007, abbia permesso<br />
di imporre aumenti dei prezzi di listino<br />
superiori al tasso di inflazione annuale,<br />
slegati da corrispondenti aumenti<br />
dei costi di produzione. Si legge<br />
nella nota dell’Autor<strong>it</strong>à: “Il cartello<br />
si è realizzato attraverso<br />
un costante e pervasivo scambio<br />
di informazioni sulle principali<br />
variabili concorrenziali:<br />
dagli aumenti dei prezzi di<br />
listino dei prodotti per la cura<br />
personale alle condizioni<br />
di negoziazione con gli operatori<br />
della distribuzione”. L’occasione<br />
per scambiarsi queste<br />
“preziose” informazioni erano le<br />
periodiche riunioni che si svolgevano<br />
presso Centromarca.<br />
IL GARANTE: PER 7 ANNI<br />
C’È STATA UN’INTESA PER<br />
AUMENTARE I PREZZI.<br />
La multa più pesante è stata infl<strong>it</strong>ta a L’Oréal<br />
Italia, quasi 27 milioni di euro, segue<br />
l’Unilever Italia Holdings con 18 milioni e<br />
766 mila euro. “Solo” 17 mila euro per Centromarca<br />
che ha già annunciato ricorso al<br />
Tar. Così si difende l’associazione: “La ricostruzione<br />
e l’interpretazione dei fatti risultano<br />
irrealistiche per diverse ragioni: innanz<strong>it</strong>utto<br />
la variazione<br />
dei prezzi è sempre stata<br />
al di sotto dell’inflazione<br />
e per quanto riguarda le<br />
industrie oggetto dell’indagine<br />
è stata inferiore a<br />
quella media dell’intero<br />
settore cosmetico”. L’andamento dei prezzi<br />
dei prodotti cosmetici inoltre “è sempre<br />
stato fortemente differenziato tra azienda<br />
e azienda e il contestato scambio di informazioni<br />
sugli aumenti medi di listino - continua<br />
Centromarca - non è in grado di determinare<br />
l’allineamento dei prezzi al consumo,<br />
perché la competizione tra produttori<br />
si gioca sul prezzo effettivo di cessione,<br />
che è molto diverso da quello di listino<br />
e straordinariamente divaricato tra azienda<br />
e azienda”. Se Centromarca non intende<br />
accettare la decisione dell’Ant<strong>it</strong>rust, a fronteggiarla<br />
davanti al Tar del Lazio troverà anche<br />
il Codacons. “I cartelli tra operatori<br />
danneggiano enormemente i consumatori e<br />
consentono alle aziende di incassare ingiustamente<br />
enormi somme di denaro”, spiega<br />
il presidente Carlo Rienzi. Che continua:<br />
“Per questo una multa da 81 milioni di euro<br />
appare insufficiente a sanare il danno economico<br />
sub<strong>it</strong>o dagli utenti. In ogni caso, difenderemo<br />
la sanzione dell’Autor<strong>it</strong>à intervenendo<br />
dinanzi al Tar”.<br />
Le aziende multate<br />
L’Oréal Italia S.p.A.: 26.977.500 euro<br />
Unilever Italia Holdings S.r.l.: 18.766.440 euro<br />
Società Italo Br<strong>it</strong>annica L. Manetti-H. Roberts<br />
& Co. S.p.A: 7.653.360 euro<br />
Procter & Gamble S.r.l 6.227.021 euro<br />
Sara Lee Household & Body Care Italy S.p.A.: 4.029.300 euro<br />
Beiersdorf S.p.A.: 3.483.480 euro<br />
Johnson & Johnson S.p.A.: 3.298.680 euro<br />
Reck<strong>it</strong>t-Benckiser Holdings (Italia) S.r.l.: 2.457.840 euro<br />
Colgate-Palmolive S.p.A.: 2.467.080 euro<br />
Glaxosm<strong>it</strong>hkline Consumer Healthcare S.p.A.: 2.275.680 euro<br />
Mirato S.p.A.: 2.244.375 euro<br />
Paglieri Profumi S.p.A.: 908.628 euro<br />
Ludovico Martelli S.r.l: 217.200 euro<br />
Weruska&Joel S.r.l.: 147.571 euro<br />
Associazione Italiana dell’Industria di Marca: 17.100 euro<br />
Sunstar Suisse SA: 10.080 euro
10 attual<strong>it</strong>à<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
P<strong>it</strong> Stop<br />
Eugenio Manca<br />
Dove sono fin<strong>it</strong>e<br />
le regole condivise<br />
DESTINATO AI BAMBINI MA MOLTO UTI-<br />
LE ANCHE PER I GRANDI, IL LIBRO DEL-<br />
L’EX MAGISTRATO GHERARDO COLOMBO<br />
AIUTA A RIFLETTERE SULLA LEGALITÀ.<br />
Q<br />
uante volte - di fronte ad eventi piccoli<br />
e grandi che ci colpiscono, ci<br />
feriscono, ci frastornano -, quante<br />
volte ci sorprendiamo a ripetere sottovoce:<br />
ma com’è possibile Dove sono andate a finire<br />
le regole Dunque ognuno può fare ciò che<br />
vuole, dove e come vuole In questa società arrembante<br />
e smemorata, volgare e arruffona, si<br />
ha spesso l’impressione che di regole valide<br />
per tutti non ce ne siano più, e anzi ciascuno all’occorrenza<br />
tenda a farsene di variabili, a proprio<br />
uso e consumo. Ma può esistere una società<br />
senza regole Può funzionare, può sopravvivere<br />
POOL. Ha ragione Gherardo Colombo, prestigioso<br />
ex magistrato del pool milanese di<br />
“Mani Pul<strong>it</strong>e”, ora presidente della Garzanti<br />
nonché infaticabile promotore di iniziative a<br />
difesa della cultura della legal<strong>it</strong>à, nel prezioso<br />
librino scr<strong>it</strong>to per i ragazzi. Si int<strong>it</strong>ola “Le regole<br />
raccontate ai bambini”. Marina Morpurgo<br />
ne ha curato il testo e Ilaria Faccioli lo ha riccamente<br />
illustrato, quasi alla stregua di un fumetto<br />
(Feltrinelli Kids, pagine 128, 12 euro).<br />
Un viaggio “fantastico”, dice Colombo, nel<br />
senso di irreale. Ma è davvero così lontano dalla<br />
realtà questo paese battezzato Allegropoli,<br />
ove ciascuno tira acqua al suo mulino, e nessuno<br />
rispetta le regole, perché gli ab<strong>it</strong>anti le<br />
trovano fastidiose<br />
C’è ad esempio il signor Arrogantelli, proprietario<br />
del bar, che immancabilmente parcheggia<br />
l’auto sulle strisce pedonali imponendo a<br />
tutti una gincana, anche alle madri col passeggino<br />
e ai disabili in carrozzina; c’è il vigile Distrattini<br />
che lascia correre perché ogni mattina<br />
va a sorbire gratis il caffè nel bar di Arrogantelli;<br />
c’è il signor Zozzoni che porta a spasso<br />
il cane ma si dimentica di ripulire il marciapiede;<br />
c’è il dottor Irr<strong>it</strong>ati che s’infuria quando<br />
si accorge di aver pestato la cacca del cane, accende<br />
l’ultima sigaretta e getta per strada il<br />
pacchetto vuoto. E poi tutt’intorno ci sono altri<br />
c<strong>it</strong>tadini esemplari, ciascuno preso dai fatti<br />
suoi: l’arb<strong>it</strong>ro che non vede il fallo, intento a<br />
sbirciare il costoso orologio d’oro avuto in dono<br />
dal presidente della squadra di calcio; il dirigente<br />
sportivo che compensa la spesa dei regali<br />
nascondendo i suoi prof<strong>it</strong>ti al fisco; il si-<br />
In versi<br />
Coro sulla legal<strong>it</strong>à<br />
Legal<strong>it</strong>à è leg<strong>it</strong>tima se lega il forte,<br />
se tutela il debole.<br />
È il nodo che scioglie l’umano<br />
legandone i legami.<br />
Non c’è legal<strong>it</strong>à fuori da quel legame<br />
dove si stringe per meglio liberare.<br />
Valerio Magrelli, in DISTURBI DEL SISTE-<br />
MA BINARIO, Einaudi, 2006<br />
gnor Truffetta che imbandisce la tavola con un<br />
bel prosciutto portato via dalla mensa scolastica,<br />
perché i bambini ne avanzano sempre e<br />
nessuno se ne accorgerà; il cugino Luigi che<br />
partecipa alle libagioni, tanto lui di tempo libero<br />
ne ha, essendo in pensione anticipata grazie<br />
a un non disinteressato favore del capo dell’ufficio<br />
pensioni… E via di questo passo.<br />
SANZIONI. Non sembra anche a voi di conoscerlo<br />
questo paese di Allegropoli Non avete<br />
la sensazione d’esserci già stati Le regole Colombo<br />
vuole raccontarle ai bambini, ma il<br />
messaggio è adattissimo anche agli adulti.<br />
Consiglieremmo anzi una lettura congiunta<br />
gen<strong>it</strong>ori-figli: quale straordinaria lezione di<br />
educazione civica ne verrebbe fuori… Si comincia<br />
col bullismo per strada o in classe ma si<br />
prosegue con l’idea di giustizia, con l’insieme<br />
di leggi che chiamiamo “dir<strong>it</strong>to”, con Montes<strong>qui</strong>eu,<br />
con la “società verticale” ove prevalgono<br />
i forti e la “società orizzontale” costru<strong>it</strong>a<br />
sulla eguaglianza e par<strong>it</strong>à di dir<strong>it</strong>ti e doveri. Per<br />
giungere via via alla Cost<strong>it</strong>uzione, base di tutte<br />
le leggi, alla dichiarazione dei dir<strong>it</strong>ti dell’uomo,<br />
al suffragio universale, ai differenti sistemi pol<strong>it</strong>ici,<br />
al carattere esclusivo o inclusivo del contesto<br />
sociale, fino alla sanzione pun<strong>it</strong>iva e al recupero<br />
di chi sbaglia.<br />
DIGNITÀ. Le regole - spiega Colombo - non<br />
sono precetti astratti, ma hanno ciascuna un<br />
cr<strong>it</strong>erio ispiratore. Una delle regole più importanti<br />
consiste nella convinzione che “ogni per-<br />
sona ha un valore, una sua dign<strong>it</strong>à, e che tutti<br />
gli individui hanno qualcosa in comune. Questo<br />
qualcosa riguarda l’uman<strong>it</strong>à intera: non siamo<br />
simili solo ai componenti della nostra famiglia,<br />
ai tifosi della nostra squadra di calcio, a<br />
chi frequenta la nostra stessa chiesa o moschea,<br />
a chi ha la pelle bianca, scura o gialla<br />
come noi. Siamo simili anche a chi apparentemente<br />
è molto diverso da noi, sia nell’aspetto<br />
che nelle idee”. Elementare, no Eppure è un<br />
ripasso utilissimo. Ci accorgeremo che la società<br />
cambia solo se saremo noi a renderla migliore.<br />
Millenni fa era considerato “normale”<br />
compiere sacrifici umani per propiziarsi gli<br />
dei. Secoli fa era “normale” possedere schiavi.<br />
Nel Medio Evo era “normale” che l’In<strong>qui</strong>sizione<br />
torturasse e uccidesse in nome della santa<br />
fede. Poi tutto questo è parso inconcepibile ed<br />
è stato superato. Tuttavia appena ottant’anni<br />
fa H<strong>it</strong>ler sterminava ebrei e zingari e in Italia<br />
Mussolini emanava le leggi razziali; e ancora<br />
oggi c’è chi r<strong>it</strong>iene che la mafia sia imbattibile,<br />
e che il mondo ordinato secondo cr<strong>it</strong>eri ingiusti<br />
sia immutabile. Bene, sta a noi dimostrare<br />
che non è così, che un mondo migliore è possibile,<br />
che il ruolo di sudd<strong>it</strong>i può essere rifiutato<br />
per far posto al rango di c<strong>it</strong>tadini.<br />
Ma questo comporta un piccolo grande gesto<br />
di coraggio: non voltarsi dall’altra parte davanti<br />
al sopruso, pur se non ci tocca direttamente;<br />
non tollerare l’arroganza contro i deboli; essere<br />
noi i primi a osservare la dign<strong>it</strong>à altrui e a tutelare<br />
il bene comune. Ecco, sfogliamolo insieme<br />
in famiglia questo singolare racconto: è<br />
un modo non retorico, non ipocr<strong>it</strong>a, di scrivere<br />
la letterina di Natale.
V<br />
oglio raccontarvi un curioso<br />
episodio cap<strong>it</strong>ato a un amico.<br />
Un giorno riceve a casa una multa<br />
vecchia di un anno, che si era dimenticato<br />
di pagare. Decide di non perdere<br />
altro tempo e va su internet per pagarla<br />
comodamente da casa. Lo ha fatto<br />
UN AMICO NON<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
Carta bloccata<br />
RIESCE A PAGARE UNA MULTA<br />
VIA INTERNET. DUE GIORNI DI PANICO, POI SCO-<br />
PRE CHE LA BANCA GLI HA BLOCCATO LA CARTA<br />
DI CREDITO. SENZA UNA RAGIONE. E SENZA<br />
NEANCHE DEGNARSI DI AVVERTIRLO.<br />
altre volte, tram<strong>it</strong>e il s<strong>it</strong>o di Poste, con<br />
la sua carta di cred<strong>it</strong>o. Compila il bollettino,<br />
inserisce i dati della carta, attende<br />
il tempo necessario. Il s<strong>it</strong>o gli<br />
chiede la password per la sicurezza<br />
on-line, per miracolo se la ricorda, la<br />
dig<strong>it</strong>a e il s<strong>it</strong>o conferma: password<br />
corretta. Pagamento effettuato<br />
Neanche per sogno. Sullo schermo<br />
del pc appare una scr<strong>it</strong>ta in<strong>qui</strong>etante:<br />
Io, un c<strong>it</strong>tadino<br />
“Autorizzazione negata”.<br />
Non è bello. Ti fa sentire in castigo. Il<br />
mio amico immediatamente pensa a<br />
un inghippo informatico, una congestione<br />
della rete, cose così. E riprova.<br />
Niente da fare, il castigo è ancora lì.<br />
Autorizzazione negata. Decide di non<br />
riprovare, si mette il cuore in<br />
pace e rimanda al giorno seguente.<br />
Di buon mattino torna<br />
al computer. Questa volta non<br />
osa pagare la multa. Prova ad<br />
andare su eBay e a comprare<br />
un regalo per un compleanno.<br />
Un normalissimo videogame,<br />
costo poche decine di euro.<br />
Trova l’asta, la vince. Passa al<br />
pagamento. “La transazione<br />
non è stata esegu<strong>it</strong>a”. Ancora. Ma come<br />
non è stata esegu<strong>it</strong>a Comincia a<br />
sentirsi a metà strada tra Fantozzi e<br />
un bambino sbattuto dietro la lavagna.<br />
E a preoccuparsi. Perché, è inutile<br />
nasconderselo, queste risposte impersonali<br />
creano sempre disagio, anche<br />
se uno ha la coscienza più linda e<br />
specchiata del creato.<br />
Lui, puntualmente, comincia a ipotizzare<br />
scenari foschi. Forse<br />
ha il conto in rosso. Va<br />
Antonio Lubrano<br />
Che suono strano<br />
la parola rispetto<br />
S<br />
foglio il supplemento femminile di uno dei<br />
grandi quotidiani nazionali: su 274 pagine<br />
almeno cento di pubblic<strong>it</strong>à, la metà delle quali<br />
affida il prodotto, spesso in modo pretestuoso, a<br />
una donna. Voi direte: è logico, perché il magazine<br />
si occupa di donne e dunque è a loro che si rivolgono<br />
gli inserzionisti, che sia Armani o Yves<br />
Saint Laurent, Prada o Moschino, Swaroski, Blumarine<br />
o Carpisa e via c<strong>it</strong>ando.<br />
Ma in realtà su tutti i periodici, maschili o femminili,<br />
e soprattutto in televisione l’ossessione della<br />
donna oggetto lungi dall’attenuarsi è ormai dilagante.Alla<br />
faccia delle tante battaglie femministe e<br />
delle pari opportun<strong>it</strong>à di cui si favoleggia da qualche<br />
governo in qua. Non si sono mai viste tante<br />
donne spogliate o semi-svest<strong>it</strong>e come adesso sulla<br />
carta stampata e sul video. E, a guardar bene, anche<br />
11 le parole della settimana<br />
Luisella Costamagna<br />
sul s<strong>it</strong>o della sua banca e constata<br />
che, per fortuna, non è così. Non è il<br />
conto di Bill Gates, ma è sopra lo zero.<br />
Allora perché qualcuno “non lo autorizza”<br />
Perché gli hanno bloccato la<br />
carta Prova a chiamare il servizio<br />
clienti della carta di cred<strong>it</strong>o. Attesa<br />
(non lunghissima, a quanto pare), poi<br />
risponde una signorina gentile. “La<br />
sua carta è a posto, signore”, dice. E<br />
lui: “Allora perché non funziona”.<br />
“Chissà, io non glielo so dire. Però<br />
posso passarle l’ufficio competente”.<br />
Che sarebbe - il mio amico non ricorda<br />
bene la definizione - l’ufficio blocchi,<br />
o l’ufficio frodi, qualcosa del genere.<br />
Al che, mentre parte la musichetta<br />
di attesa, parte anche l’ansia:<br />
“Mi hanno clonato la carta, e hanno<br />
fatto spese pazze. Ora come ne<br />
esco”. Ovviamente, dopo un paio di<br />
minuti di attesa, cade la linea.<br />
Rifà il numero, parla con un’altra signorina,<br />
sempre gentile, chiede dell’ufficio<br />
competente e ricomincia ad<br />
aspettare. Finalmente parla con un incaricato.<br />
Il quale spiega che è tutto a<br />
posto. “Abbiamo bloccato la carta per<br />
precauzione”. “Precauzione... In che<br />
senso”. “Lei ha provato a fare un’operazione<br />
on line”. “Sì. E infatti ho inser<strong>it</strong>o<br />
la mia password per gli ac<strong>qui</strong>sti on<br />
line”. “Eh. Ma noi volevamo essere sicuri<br />
che fosse proprio lei. Era proprio<br />
lei”. “Sì. Ero proprio io”. “Bene. Allora<br />
la sua carta è sbloccata”. “Ottimo. Ma<br />
non ho cap<strong>it</strong>o perché l’avevate bloccata”.<br />
“È tutto a posto, signore. Arrivederci”.<br />
Fine della conversazione.<br />
Il mio amico prova la carta, che in effetti<br />
funziona. Ma ancora non ha cap<strong>it</strong>o<br />
perché sia stata bloccata per due<br />
giorni, e nessuno lo abbia avvert<strong>it</strong>o,<br />
neanche con un sms o una e-mail. E -<br />
soprattutto - ancora non ha cap<strong>it</strong>o cosa<br />
sarebbe successo se (poniamo)<br />
fosse stato all’estero e avesse dovuto,<br />
con quella carta, pagare il conto dell’albergo<br />
e prendere un aereo mezz’ora<br />
dopo. Forse non lo capirà mai. Misteri<br />
del nostro sistema bancario.<br />
compiaciute di mostrarsi.<br />
Improvvisamente però si apprende<br />
che una delle campagne<br />
pubblic<strong>it</strong>arie più ammiccanti<br />
degli ultimi tempi non<br />
sortirebbe gli effetti commerciali voluti. Belen Rodriguez,<br />
ex fidanzata del calciatore Borriello, attuale<br />
del fotografo Fabrizio Corona, sarebbe troppo<br />
sexy per la clientela Tim. Vai a capire.<br />
Si può ipotizzare un’inversione di tendenza No,<br />
non ci giurerei, proprio perché la mental<strong>it</strong>à maschilista<br />
appare tuttora prevalente nel nostro<br />
paese e contro i moralisti in buonafede la domanda<br />
insinuante che viene dai sol<strong>it</strong>i dongiovanni<br />
è sempre la stessa: “Per lei, dunque, il nudo<br />
femminile non è un belvedere”…<br />
Ricordo la guerra dichiarata anni fa da Emma Bonino<br />
con lo slogan “Ti spengo e non ti compro”:un vero<br />
e proprio inv<strong>it</strong>o alle donne a boicottare i prodotti<br />
che in tivu sfruttano il corpo femminile. La stessa<br />
Bonino però, con molta onestà, avanzava un dubbio:<br />
è il consumismo che crea la donna oggetto o alla<br />
donna conviene essere<br />
oggetto per fare in<br />
qualche modo carriera<br />
Dubbio secondo me tuttora<br />
valido. Penso alle minorenni<br />
che sono diventate delle star dopo<br />
aver vantato una qualche relazione con l’uomo più<br />
potente d’Italia. Penso alla cubista che grazie a una<br />
parentela pol<strong>it</strong>ica è diventata segretaria dell’azienda<br />
tranviaria romana già affollata di “figli di” o di<br />
“nipoti di”. Penso a certe belle ragazze, decisamente<br />
ignoranti ma corredate di numi protettori, che diventano<br />
opinioniste in televisione.<br />
La donna strumento pubblic<strong>it</strong>ario di se stessa e degli<br />
altri; la donna occasione di divertimento a letto.<br />
Dobbiamo meravigliarci se poi le ricerche sociali ci<br />
dicono che su 9 milioni di donne dai 14 ai 49 anni<br />
addir<strong>it</strong>tura la metà dichiara di aver subìto molestie<br />
o vere e proprie aggressioni sessuali<br />
Verrebbe voglia di invocare il rispetto per la persona<br />
come tale. Ma non sent<strong>it</strong>e che suono singolare,<br />
stridente, ha assunto in Italia la parola “rispetto”
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gratu<strong>it</strong>amente la rettifica o la cancellazione (D. leg. 196/03 art 7)
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
13<br />
CURIOSANDO FRA I PRODOTTI DELLE GRANDI CATENE<br />
Giocattoli, la rivinc<strong>it</strong>a<br />
di Lego e vecchi trenini<br />
LINDA VARLESE<br />
I desideri dei bambini non<br />
conoscono crisi. C’è da giurare<br />
che anche quest’anno<br />
sarà tanta l’aspettativa<br />
nei confronti della Befana.<br />
E che, oltre all’immancabile<br />
dose di caramelle<br />
e dolcetti, quasi tutti<br />
saranno sicuri di ricevere<br />
qualche giocattolo.<br />
I gen<strong>it</strong>ori cercheranno in tutti i modi di farli<br />
felici, assecondandone le richieste. A volte<br />
comprando alla cieca o affidandosi al fanciullino<br />
che ognuno si porta dentro.<br />
Per aiutarli a orientarsi nel mare dei balocchi,<br />
il Salvagente ha curiosato fra gli<br />
scaffali delle più grandi catene di giocattoli,<br />
osservando i comportamenti dei bambini<br />
e gli ac<strong>qui</strong>sti degli adulti, e ha fatto giudicare<br />
da esperti e psicologi gli oggetti più<br />
venduti. E ha annotato una curiosa tendenza<br />
per questo Natale 2010...<br />
Mode prepotenti<br />
A resistere nei carrelli sono i personaggi e i<br />
giochi legati ai cartoni più in voga in questo<br />
momento. E se per i maschietti a farla da padroni<br />
sono i protagonisti di Ben10, come il<br />
Visore Alieno a 17,90 euro e l’orologio Ultimate<br />
a 34,90 euro, o di Bakugan, come Bakugan<br />
Lanciatore Baku Shot, Dragonoid 7 in<br />
1 o la Bakusfera Porta Bakugan da 19,90 euro<br />
in su, per le femminucce troviamo Rapunzel<br />
della Disney a 49,50 euro. E la m<strong>it</strong>ica
14<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
GIOCATTOLI, LA RIVINCITA...<br />
torre La Disney ha pensato anche a quella,<br />
ma il prezzo la rende un pezzo davvero per<br />
collezionisti: 199 euro!<br />
Il fenomeno Winx Si trova ogni tipo di<br />
gioco con i volti delle fanciulle dai magici<br />
poteri. E i personaggi di “Toy Story” Sono<br />
tra i più gettonati: dopo il successo planetario<br />
di Toy Story 3-La grande fuga, ecco<br />
arrivare Woody, Buzz e gli altri amici: dai<br />
pupazzetti più semplici, a 19,90 euro, fino a<br />
Buzz Robot multifunzioni, a 89,90.<br />
Scelta facile Non proprio. O almeno,<br />
non sempre il facile va d’accordo con l’educativo.<br />
“Va bene assecondare i gusti del<br />
bambino”, ci spiega Cristiana De Ranieri,<br />
psicologa pediatrica dell’Ospedale pediatrico<br />
Bambino Gesù, di Roma, “ma il<br />
giocattolo di moda, che riproduce i cartoni<br />
animati del momento, si basa su storie<br />
già defin<strong>it</strong>e. I più piccini hanno bisogno di<br />
inventare, di usare la fantasia, soprattutto<br />
nella fascia d’età dai 3 ai 6 anni”.<br />
Sapore antico<br />
E forse il richiamo della psicologa è arrivato<br />
a molti, se è vero che la tendenza di<br />
quest’anno è il r<strong>it</strong>orno al passato. I responsabili<br />
dei negozi e il personale che lavora<br />
per soddisfare le richieste dei clienti ci raccontano<br />
che sono i giochi dal sapore “antico”<br />
a essere tornati di gran moda. Quali In<br />
pole pos<strong>it</strong>ion troviamo le costruzioni. Le<br />
famose valigette della Lego si rinnovano,<br />
cambiano look e cost<strong>it</strong>uiscono un must per<br />
queste festiv<strong>it</strong>à: e se per la “classica” C<strong>it</strong>y si<br />
spendono 69 euro, per il sofisticatissimo e<br />
dettagliatissimo castello si arriva a 119 euro,<br />
per il veliero addir<strong>it</strong>tura a 176! Simpatici<br />
e stimolanti sono anche i giochi da tavolo<br />
della Lego: da costruire prima di cominciare<br />
a giocare, richiamano i cartoni animati<br />
e le serie tv, come nel caso di Atlantis<br />
(27 euro) o Harry Potter (34,50 euro).<br />
E non è tutto. Avreste mai detto che i<br />
vostri bambini si sarebbero innamorati<br />
del trenino di plastica e dei suoi accessori<br />
O ancora dei simpatici pupazzetti<br />
della famiglia dei Barbapapà<br />
Nel primo caso parliamo del trenino<br />
Thomas: a vapore (32,50 euro) o classico,<br />
solo locomotiva o con i vagoni, con la<br />
pista (29,50 euro) o corredato dalla stazione<br />
(48 euro). Più a buon mercato i<br />
Barbapapà: solo 4 euro per i personaggi<br />
di piccole dimensione, fino al grande peluche<br />
che ne costa 27.<br />
“R<strong>it</strong>rovare forme di gioco molto semplice<br />
fa bene al bambino che, soprattutto in<br />
età formativa, ha bisogno di far rivivere<br />
personaggi inanimati, sviluppando così la<br />
sua attiv<strong>it</strong>à drammatica”,<br />
spiega la dottoressa De Ranieri.<br />
Ben vengano, dunque,<br />
bambole e Barbie,<br />
pupazzetti e peluche.<br />
Ma anche puzzle e libri<br />
didattici che piacciono<br />
tanto anche<br />
ai gen<strong>it</strong>ori: “Non<br />
c’è niente di male se al gioco richiesto direttamente<br />
dal figlio il gen<strong>it</strong>ore ne affianca<br />
uno che piace a lui. In questo modo sarà più<br />
facile condividere con il proprio bambino il<br />
momento ludico, importantissimo e di cresc<strong>it</strong>a”.<br />
Riscoprendo magari, accanto al robot<br />
all’ultimo grido o alla bambola modaiola,<br />
il gusto di un trenino su un binario o di<br />
un peluche da coccolare.<br />
“Bisogna osservare continuamente i propri<br />
figli per capire le loro<br />
passioni, le loro att<strong>it</strong>udini<br />
che non devono<br />
mai essere mortificate,<br />
in qualunque<br />
direzione vadano. E<br />
cercare, laddove è<br />
possibile, di fornire<br />
continuamente<br />
nuovi<br />
stimoli”, conclude.<br />
Computer Kid Sapientino<br />
C<strong>it</strong>y-Vigili del fuoco<br />
La scienza della serra<br />
La Chocoleria<br />
Marca:<br />
Clementoni<br />
Marca:<br />
Lego<br />
Marca:<br />
Clementoni<br />
Marca:<br />
Giochi Preziosi<br />
Descrizione: l’esperienza di Sapientino<br />
nei giochi educativi è racchiusa in un moderno<br />
computer. 30 funzioni di gioco per<br />
conoscere l’alfabeto e le vocali, imparare a<br />
scrivere le prime parole, apprendere i numeri<br />
ed eserc<strong>it</strong>arsi con le operazioni. Tante<br />
attiv<strong>it</strong>à di logica e memoria e giochi con la<br />
musica. Anche nelle varianti Hello K<strong>it</strong>ty,<br />
Toy Story e Winny The Pooh.<br />
Descrizione: nella serie Vigili del fuoco gli<br />
oggetti da costruire e da montare sono tanti:<br />
dall’elicottero dei pompieri alla nave antincendio,all’autogru<br />
e al gommone fino alla caserma.<br />
Si possono ac<strong>qui</strong>stare separatamente<br />
per dar v<strong>it</strong>a a un vero e proprio corpo di Vigili<br />
del fuoco, e<strong>qui</strong>paggiato e mun<strong>it</strong>o dei più moderni<br />
mezzi di salvataggio, riprodotti fedelmente<br />
e nei dettagli.<br />
Descrizione: è facile e divertente far nascere<br />
e crescere tantissimi tipi di piante grazie alla<br />
questa pratica serra con sistema di irrigazione<br />
incorporato! All’interno anche un manuale ricco<br />
di preziosi consigli in grado di guidare in ogni fase<br />
dello sviluppo delle piante. Nel gioco è incluso<br />
tutto il materiale necessario: semi, terreno,<br />
vasetti... e con la pressa per fiori e piante si può<br />
preparare il proprio erbario personale.<br />
Descrizione: con La Chocoleria Hello K<strong>it</strong>ty si<br />
possono preparare ogni giorno dei buonissimi<br />
cioccolatini scegliendo una delle sei formine di<br />
Hello K<strong>it</strong>ty. Basta sciogliere il cioccolato, versarlo<br />
nello stampino e poi inserirlo nella Chocoleria.Si<br />
mescola bene e poi si lascia raffreddare.La<br />
confezione contiene: 1 chocoleria, 6 stampini, 1<br />
mescolatore, 1 bicchierino adatto al forno a micro-onde,<br />
3 fogli di carta laminata, 3 nastri.<br />
Prezzo:<br />
22,50 euro<br />
Prezzo:<br />
valigetta base 69 euro; accessori da 18 euro<br />
Prezzo:<br />
23,90 euro<br />
Prezzo:<br />
29,90 euro<br />
Età:<br />
dai 5 anni<br />
Età:<br />
dai 3 anni<br />
Età:<br />
7-12 anni<br />
Età:<br />
dagli 8 anni<br />
Il giudizio degli esperti:<br />
gioco stimolante e didattico,<br />
aiuta divertendosi<br />
a imparare, utilizzando<br />
effetti sonori e<br />
grafici accattivanti<br />
e che incuriosiscono.<br />
Ottimo<br />
Il giudizio degli esperti: gioco storico, stimola<br />
la creativ<strong>it</strong>à e la logica della costruzione.<br />
Le tante<br />
variazioni permettono<br />
di creare<br />
storie diverse<br />
e sempre nuove.<br />
Buono<br />
Il giudizio degli esperti: utile per scoprire<br />
la natura, giocando, con un occhio alle<br />
richieste del<br />
bambino che non<br />
sempre ha passione<br />
e inclinazione<br />
per questi<br />
strumenti. Buono<br />
Il giudizio degli esperti: ottimo per divertirsi<br />
a creare dolci<br />
e cimentarsi in cucina.<br />
Gioco dinamico<br />
e sempre nuovo.<br />
Buono
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
15<br />
INTERVISTA ALLA PSICOLOGA ANNA JOMMI<br />
I giochi elettronici<br />
che fanno crescere<br />
I<br />
nutile negarlo. Anche quest’anno i giochi elettronici<br />
faranno impazzire tutti: piccoli e meno<br />
piccoli. La Wii prima di tutto. Ma anche la Playstation,<br />
il Nintendo e il Gameboy, tra i regali più desiderati.<br />
Neanche i bambini sfuggono al loro fascino<br />
e non sono pochi quelli che ormai<br />
abbandonano i vecchi balocchi per<br />
inseguire scontri in 3D e avventure<br />
virtuali. “Soprattutto dai 6<br />
anni in su, in età scolare, i<br />
bambini cominciano ad<br />
avvicinarsi al pc e a desiderare<br />
di personificarsi<br />
con i personaggi,<br />
affidandosi alle<br />
mille possibil<strong>it</strong>à che i<br />
giochi di ruolo offrono<br />
loro”,spiega la dottoressa<br />
Anna Jommi,<br />
psicologa pediatrica e socia<br />
dell’Aippi, l’Associazione<br />
<strong>it</strong>aliana psicoterapia psicoanal<strong>it</strong>ica<br />
infantile.<br />
LOGICA E INTERAZIONE<br />
Senza demonizzarli, i giochi interattivi<br />
sono l’altra faccia del mercato<br />
UN OCCHIO DI RIGUARDO<br />
PER GLI ANIMALETTI DI PE-<br />
LUCHE INTERATTIVI, MOLTO<br />
SIMPATICI AI BAMBINI.<br />
ludico che, abbinato e non in alternativa ai giochi<br />
tradizionali, aiuta il bambino a crescere. Ecco perché,<br />
nei negozi troviamo i primi pc, che hanno<br />
tuttavia scopi essenzialmente didattici: sviluppano<br />
l’intelligenza con i giochi di logica, l’intu<strong>it</strong>o con gli<br />
indovinelli e aiutano con gli esercizi matematici e<br />
linguistici a ripassare e fissare i contenuti scolastici.<br />
L’appeal è garant<strong>it</strong>o dai brand: Hello K<strong>it</strong>ty,<br />
Winny The Pooh o Toy Story, tutti targati Clementoni,<br />
si aggirano intorno ai 37 euro. Più economici,<br />
ma con le stesse funzioni i classici Computer Kid<br />
(27,90 euro) e Sapientino (22,50 euro).<br />
Rinomata per le final<strong>it</strong>à didattico-educative, la<br />
Clementoni offre una vasta possibil<strong>it</strong>à di imparare<br />
divertendosi: diventare piccoli biologi con il microscopio<br />
o cimentarsi in veri e proprio esperimenti<br />
con il laboratorio di chimica o ancora osservare<br />
e studiare le stelle tram<strong>it</strong>e il telescopio e il<br />
planetario, è possibile a un prezzo accessibile: nessuno<br />
di questi oggetti, infatti, supera i 28 euro. E<br />
che dire della piccola serra per riprodurre un<br />
ecosistema “Assolutamente approvate questo tipo<br />
di attiv<strong>it</strong>à”, commenta la Jommi: “L’importante<br />
è che non siano imposte dai gen<strong>it</strong>ori, ma scelte<br />
assecondando i desideri dei più piccini. Il rischio a<br />
lungo andare è che risultino noiosi, meglio affiancare<br />
sempre giocattoli meno impegnativi e che stimolino<br />
anche la fantasia”.<br />
L’ultima frontiera del gioco interattivo sono le<br />
schede da inserire nel computer del papà: con le<br />
smart tv, appare sullo schermo una figura che<br />
il bambino deve riconoscere avvicinando la carta<br />
corrispondente o indicandola con la penna<br />
joystick incorporata.<br />
Per tutti i bambini che hanno sempre desiderato<br />
un animale da accudire sono ricercatissimi i cani,i<br />
gatti e i cavallini in peluche interattivi.<br />
Cantano, abbaiano, fanno le fusa, addir<strong>it</strong>tura interagiscono<br />
con il padroncino. Tutte queste funzioni<br />
sono assicurate dai Cuccioli CercaAmici:<br />
basta mettere il collare al polso per legarsi fedelmente<br />
al cane-giocattolo e far sì che parli e condivida<br />
i movimenti del bambino. Il prezzo oscilla<br />
tra i 49 e i 59 euro. Stesso discorso per il cavalluccio<br />
Toffee di Giochi Preziosi: n<strong>it</strong>risce e si ciba<br />
di carotine, salta e sorride, ma il prezzo sale a<br />
89 euro. E poi bambole e Barbie che tram<strong>it</strong>e sensori<br />
ripetono i movimenti delle bambine, come<br />
fossero un corpo di ballo da addestrare. Innovativi<br />
e belli da vedere, siamo sicuri che non mortificano<br />
la fantasia “Sono giochi che durano un<br />
istante e poco più”, commenta la dottoressa<br />
Jommi,“dopo averne esplorato tutte le potenzial<strong>it</strong>à,<br />
il bambino finisce per accantonarli e li dimentica.<br />
I giochi ‘già fatti’ non incuriosiscono”.<br />
Trolley Vileda<br />
Il planetario<br />
Maxus Dragonoid 7 in 1<br />
Rapunzel<br />
Marca:<br />
Faro Toys<br />
Marca:<br />
Clementoni<br />
Marca:<br />
Giochi Preziosi<br />
Marca:<br />
Disney Princess<br />
Descrizione: il carrello contiene tutti gli<br />
strumenti per una perfetta pulizia dei pavimenti.<br />
Richiamando i più famosi prodotti per<br />
adulti, il bambino gioca con il mocho e il relativo<br />
secchio per l’acqua. Ma c’è anche la scopa,<br />
la paletta, la pezzetta per lavare e quella<br />
per spolverare. Il tutto in un comodo carrello<br />
colorato e con le ruote, con appos<strong>it</strong>i spazi per<br />
contenere il necessario.<br />
Descrizione: conoscere l’astronomia è semplice<br />
e divertente grazie a questo moderno<br />
planetario che proietta tutte le costellazioni<br />
sul soff<strong>it</strong>to o sulle pareti della camera: basta<br />
ruotare la sfera celeste illuminata per scoprire<br />
le stelle dei 2 emisferi. E per saperne ancora<br />
di più si possono consultare le dettagliate<br />
mappe del cielo delle stagioni e il manuale illustrato<br />
di astronomia.<br />
Descrizione: Bakugan Maxus Dragonoid 7<br />
in 1 permette di realizzare il gigante trasformabile<br />
Maxus, l’evoluzione finale di Dragonoid.<br />
La confezione contiene 7 personaggi in<br />
plastica Bakugan, trappole dai super poteri<br />
con cui giocare separatamente o, come nel<br />
cartone animato, da unire: montate, le 7 trappole<br />
esclusive servono per realizzare l’action<br />
figure gigante di Maxus Dragonoid.<br />
Descrizione: la bambola classica richiama<br />
la protagonista del film di Disney<br />
“Rapunzel”. I capelli foltissimi e lunghissimi<br />
si possono pettinare con la<br />
spazzola inclusa nella scatola. Oppure si<br />
possono acconciare con l’appos<strong>it</strong>a macchinetta<br />
che aiuterà i bambini a realizzare<br />
le famose trecce di Raperonzolo.<br />
Prezzo:<br />
25 euro<br />
Prezzo:<br />
24,90 euro<br />
Prezzo:<br />
38,90 euro<br />
Prezzo:<br />
49,50 euro<br />
Età:<br />
dai 3 anni<br />
Età:<br />
9-14 anni<br />
Età:<br />
dai 5 anni<br />
Età:<br />
dai 3 anni<br />
Il giudizio degli esperti:<br />
cimentarsi nelle pulizie<br />
di casa può essere un<br />
modo per divertirsi e responsabilizzarsi.<br />
Per<br />
tutte le età e entrambi<br />
i sessi.<br />
Buono<br />
Il giudizio degli esperti: didattico e interessante.<br />
Ma il bambino deve mostrare<br />
interesse per<br />
questo tipo di attiv<strong>it</strong>à,<br />
altrimenti<br />
si annoierà e lo<br />
lascerà da una<br />
parte.<br />
Buono<br />
Il giudizio degli esperti: nonostante non<br />
sia eccellente nelle<br />
funzioni, permette<br />
di costruire e di inventare<br />
le avventure<br />
del personaggio.<br />
Medio<br />
Il giudizio degli esperti: una bambola<br />
è di per sé inanimata, ma<br />
permette al bambino di sviluppare<br />
la sua fantasia inventando<br />
la favola.<br />
Medio
16<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
I GIOCHI ELETTRONICI CHE...<br />
Molto meglio allora assecondare la voglia di prendersi<br />
cura di qualcuno, di proteggere e di dimostrare<br />
i loro sentimenti affidandogli “i morbidi animaletti<br />
di peluche, che permettono di mettere in atto<br />
il pensiero magico di cui sono dotati i bambini”.<br />
IMITAZIONE DEGLI ADULTI<br />
Crescere emulando le attiv<strong>it</strong>à degli adulti. L’im<strong>it</strong>azione<br />
sviluppa la fantasia e permette di inventare<br />
storie partendo dagli oggetti<br />
che affollano la realtà dei grandi. Di antica<br />
tradizione, ma sempre attuali, i giochi<br />
del “fare” e del “lavoro“, con le cucine<br />
giocattolo sempre più sofisticate. Quella<br />
firmata Scavolini costa 139 euro ed è<br />
composta da tantissimi accessori e applicazioni<br />
elettroniche che rendono il gioco<br />
estremamente realistico. Nel lavello il rubinetto<br />
funziona veramente; nel reparto<br />
cottura il funzionamento dei fuochi è simulato<br />
con verosimiglianza da luci e suoni, la<br />
cappa è motorizzata. Addir<strong>it</strong>tura c’è il portarifiuti<br />
utile per educare i bambini all’importanza<br />
della raccolta differenziata.<br />
Ma ci sono anche oggetti più semplici come la<br />
cucina Disney a 39 euro.Per emulare la mamma<br />
nei lavori di casa troviamo la lavatrice<br />
Giochi Preziosi (29,90 euro), alla quale si<br />
abbinano lo stendino o il ferro e l’asse da<br />
stiro firmato De Longhi (25,50 euro). E dopo<br />
tanta “fatica”, è il momento del caffè:<br />
la Faro Toys ha pensato anche a questo e<br />
ha creato la Mokona Giocattolo (16,50 euro).<br />
Rigorosamente Bialetti. ●<br />
Ma prima di tutto<br />
la certezza<br />
che siano sicuri<br />
B<br />
elli o divertenti. Didattici o creativi. La scelta è<br />
ampia, ma su un re<strong>qui</strong>s<strong>it</strong>o non si transige: i giocattoli<br />
devono essere sicuri. Perché sono tanti gli incidenti<br />
che si registrano in casa, nel periodo natalizio, legati<br />
soprattutto a momenti di gioco. Secondo il mon<strong>it</strong>oraggio<br />
del dipartimento di Emergenza e accettazione<br />
dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, di Roma,<br />
osservatorio privilegiato dei rischi più comuni per i<br />
bambini e gli adolescenti, gli incidenti domestici rappresentano<br />
ancora il 4,2% del totale degli accessi<br />
(277 su 6.616). Rientrano in questa<br />
casistica le fer<strong>it</strong>e causate da giocattoli<br />
ridotti in pezzi, i traumi dovuti a giochi<br />
appunt<strong>it</strong>i o taglienti, le cadute, sovente<br />
in casa, da pattini o skate, gli infortuni<br />
generati dai trasformatori di trenini,<br />
piste elettriche o più in generale da<br />
congegni elettronici, l’ingestione o<br />
l’inalazione (nel naso e nelle vie respiratorie)<br />
di piccoli oggetti come<br />
gli occhi dei pupazzi o le pile.<br />
Piuttosto frequente è anche la<br />
presenza di corpi estranei nel<br />
condotto ud<strong>it</strong>ivo. A questo tipo<br />
di insidie sono esposti soprattutto<br />
i bimbi più piccoli,<br />
da 1 a 3 anni, che ancora non<br />
hanno sviluppato appieno il<br />
concetto di pericolo.<br />
“Il problema deriva da due ordini di fattori”, ci spiega<br />
Antonino Reale, responsabile del Pronto soccorso ed<br />
Emergenza del Bambino Gesù:“Prima di tutto, dal fatto<br />
che sul mercato sono sempre di più i prodotti contraffatti<br />
e privi del certificato di conform<strong>it</strong>à europeo.<br />
E poi dalla scarsa attenzione del gen<strong>it</strong>ore, che invece<br />
deve sempre verificare se i giocattoli sono adatti all’età<br />
del bambino e, comunque, mon<strong>it</strong>orare sempre il<br />
momento del gioco”.<br />
Il vademecum annuale redatto dall’Ospedale pediatrico<br />
Bambino Gesù offre dei consigli pratici. Ce li<br />
può riassumere<br />
Verificare che ci sia il marchio CE, che purtroppo oggi<br />
viene contraffatto e perciò non è la sola discriminante.<br />
Comprare sempre in negozi specializzati, avendo cura<br />
di ev<strong>it</strong>are i giocattoli che “costano troppo poco” sinonimo<br />
il più delle volte di scarsa qual<strong>it</strong>à, perché si smontano<br />
e si rompono più facilmente. Accertarsi che sulla<br />
confezione siano indicati il fabbricante e il distributore<br />
e che ci siano le istruzioni in <strong>it</strong>aliano. E fare attenzione<br />
all’età consigliata, specialmente per i giochi e i giocattoli<br />
vietati ai minori di 36 mesi.<br />
E se, nonostante tutte queste precauzione, non<br />
si fosse ancora sicuri<br />
Il gen<strong>it</strong>ore deve continuare a fare il gen<strong>it</strong>ore. Perciò<br />
deve sempre seguire il momento ludico di suo figlio,<br />
verificando durante il gioco che il prodotto sia sicuro,<br />
che non perda pezzi, non sia tossico, non abbia punte<br />
taglienti. Particolare attenzione è richiesta dai giochi<br />
a pile, e le batterie grandi sono da preferire a quelle<br />
a bottone. In tutti i casi è fondamentale che lo sportello<br />
di accesso alla batteria sia chiuso ermeticamente<br />
con v<strong>it</strong>e a croce. Anche i trasformatori devono essere<br />
a norma di legge.<br />
Trenino Thomas a vapore<br />
Barbapapà Peluche<br />
Toffee Pony Emotion Pets<br />
Ultimate Omn<strong>it</strong>rix Ben 10<br />
Marca:<br />
Giochi Preziosi<br />
Marca:<br />
Giochi Preziosi<br />
Marca:<br />
Giochi Preziosi<br />
Marca:<br />
Giochi Preziosi<br />
Descrizione: locomotiva con comando a infrarossi<br />
e sbuffi di vero vapore. Col comando<br />
a infrarossi è possibile farla correre sulle note<br />
della canzone del cartone animato. Il sistema<br />
di emissione di vapore che non scotta e i suoni<br />
di un vero treno permettono al bambino di<br />
sentirsi un conducente. L’effetto “vapore” si<br />
ottiene inserendo acqua nel serbatoio grazie<br />
alla pratica pipetta inclusa nella confezione.<br />
Descrizione: tantissimi e coloratissimi, i<br />
personaggi a forma di patata, con occhi, bocca<br />
e arti superiori, del celeberrimo cartone<br />
animato sono disponibili in plastica della<br />
grandezza di 5-8 centimetri e sono collezionabili.<br />
Per inventare storie fantastiche e ricost<strong>it</strong>uire<br />
l’intera famiglia dei Barbapapà ci sono<br />
anche i peluche (di 20 centimetri) da coccolare<br />
e accudire proprio come bambole.<br />
Descrizione: grazie all’innovativo meccanismo<br />
interno al corpo, gli Emotions Pets coniugano<br />
tecnologia, design e morbidezza. Il<br />
bambino dovrà imparare a prendersi cura del<br />
suo pony e a capirne i bisogni: Toffee vuole<br />
giocare, ha fame, vuole essere spazzolato, ha<br />
paura e vuole fare la nanna. Muove la testa,<br />
gli occhi,il muso e con versi realistici richiama<br />
l’attenzione del padroncino.<br />
Descrizione: nel cartone animato, grazie al<br />
suo orologio il giovane Ben può trasformarsi<br />
in 10 diversi alieni. Muovendo il cursore, in<br />
plastica e identico a quello indossato da Ben,<br />
si attivano diversi effetti sonori, corrispondenti<br />
a vari alieni. Sui muri si possono proiettare<br />
immagini e produrre suoni e luci diversi<br />
se usato insieme ai personaggi corrispondenti.<br />
Non si legge l’ora.<br />
Prezzo:<br />
49,90 euro<br />
Prezzo: piccoli e in plastica 4 euro; grandi di peluche 27<br />
Prezzo:<br />
89 euro<br />
Prezzo:<br />
34,90 euro<br />
Età:<br />
dai 3 anni<br />
Età:<br />
dai 3 anni<br />
Età:<br />
dai 3 anni<br />
Età:<br />
dai 3 anni<br />
Il giudizio degli esperti: un gioco dal sapore<br />
antico. Farlo correre sui binari può alla<br />
lunga essere noioso, ma se diventa “personaggio”<br />
tram<strong>it</strong>e<br />
il pensiero magico<br />
del bambino,<br />
stimola la fantasia<br />
e diverte.<br />
Medio<br />
Il giudizio degli esperti: l’unica nota pos<strong>it</strong>iva<br />
è la semplic<strong>it</strong>à di pupazzi<br />
da collezionare per<br />
creare una “famiglia” e<br />
inventare o im<strong>it</strong>are<br />
tutte le dinamiche<br />
dei legami<br />
parentali.<br />
Medio<br />
Il giudizio degli esperti: gli animali, anche<br />
finti, sono magici per i<br />
bambini.Ma le caratteristiche<br />
che rendono “vero”<br />
il peluche interattivo<br />
sono lim<strong>it</strong>ate e<br />
alla lunga perdono<br />
attrattiva. Scarso<br />
Il giudizio degli esperti: dopo un primo<br />
momento di curios<strong>it</strong>à in cui il bambino ne<br />
scopre le funzioni, il<br />
gioco diventa ripet<strong>it</strong>ivo<br />
e perciò noioso<br />
e viene accantonato.<br />
Scarso
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
17 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
LE PROPOSTE PER SALUTARE A TAVOLA IL NUOVO ANNO<br />
Classico, chic o economico<br />
Signori, a voi il gran Cenone<br />
•GILBERTO BONOMO<br />
di Capodanno è un<br />
momento così importante<br />
Lavigilia<br />
che si carica di r<strong>it</strong>i propiziatori<br />
e beneauguranti. Molti lo festeggiano<br />
con canti e balli nei veglioni, altri esprimono<br />
desideri suggellati da nastri rossi legati intorno<br />
al polso, altri ancora rompono piatti e bicchieri<br />
per allontanare le energie negative<br />
o aspettano la mezzanotte<br />
nelle piazze, per<br />
stringersi e condividere il<br />
conto alla rovescia.<br />
Modi diversi di augurarsi<br />
un buon inizio d’anno. Ma<br />
di certo c’è una tradizione<br />
LE SOLUZIONI SUGGERITE DA TRE GRANDI FIRME DELLA CUCINA ITALIANA PEN-<br />
SATE PER CONCILIARE LE RAGIONI DEL GUSTO E QUELLE DEL PORTAFOGLIO.<br />
condivisa da tutti: quella del Cenone. Rinunciarvi<br />
non è possibile. Soprattutto per<br />
gli <strong>it</strong>aliani, così amanti della buona cucina.<br />
Per questo ogni anno si r<strong>it</strong>rovano<br />
intorno a tavole imband<strong>it</strong>e di<br />
ogni prelibatezza e dedicano<br />
molto tempo<br />
alla preparazione<br />
delle tante<br />
portate.<br />
Ma il primo<br />
passo, e forse<br />
il più complicato,<br />
è la scelta<br />
del menu. Particolare<br />
e fantasioso<br />
o classico e tradizionale,<br />
veloce o<br />
elaborato, leggero o<br />
succulento Per non<br />
farvi lambiccare il<br />
cervello e darvi qualche<br />
consiglio sui piatti, Il Salvagente<br />
ha interpellato tre grandi<br />
esperti di cucina che ci hanno sugger<strong>it</strong>o<br />
tre diversi menu. Non resta che scegliere<br />
quello più congeniale e che accontenti tutti<br />
prima di... apparecchiare la tavola!<br />
Versione low cost<br />
Cenone sì, ma a costi contenuti. Fare bella<br />
figura con i commensali senza svenarsi, si<br />
può. Basta scegliere gli ingredienti giusti,<br />
dedicarsi alla cucina classica, senza rinunciare<br />
a qualche tocco di puro gusto. A dettarci<br />
la lista della spesa e a insegnarci i segreti di un<br />
piatto semplice, ma di classe, è Martino Ragusa,<br />
il “nostro” enogastronomo di fiducia. “Non<br />
c’è modo migliore per festeggiare il centocinquantenario<br />
dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia”, ci dice, “che<br />
pensare, per questa fine d’anno, un menu interregionale,<br />
che raccolga tutti i sapori più<br />
buoni delle varie regioni <strong>it</strong>aliane”, naturalmente<br />
con un occhio alla spesa. “Ideologicamente<br />
low cost”, dice Ragusa, e con un’impronta tradizionale<br />
pur concedendosi qualche punta di<br />
lusso e raffinatezza.<br />
“Il mio consiglio è di non far mancare sulla<br />
tavola gli ‘intramontabili’: sì alle lenticchie,<br />
meglio se di Castelluccio che sono le più pregiate,<br />
accompagnate dal cotechino in camicia,<br />
piatto tipico della cucina modenese. E poi l’anguilla<br />
marinata, che è un ottimo antipasto o,<br />
se si vuole, secondo piatto, per procedere con<br />
le lasagne di gran magro, piatto dal sapore<br />
antico che richiama la cucina piemontese: sono<br />
cond<strong>it</strong>e con una salsa rustica a base di burro,<br />
olio, acciughe, parmigiano e pepe. In più<br />
una presenza discretissima di aglio, appena accennato,<br />
quasi a prova di contesse”. Semplici e<br />
leggere, le lasagne, mettono tutti d’accordo.<br />
Per aprire una piccola finestra sul lusso, concedendosi<br />
a una cucina più creativa, che ci ricordi<br />
“che le festiv<strong>it</strong>à devono essere accompagnate<br />
da uno sguardo rivolto al futuro” dice Ragusa,<br />
ecco fare capolino nel menu anche piatti<br />
più fantasiosi.<br />
Come i passatelli alla ghiotta, di origine romagnola<br />
la pasta e siciliana il condimento: “In<br />
questa ricetta i passatelli romagnoli vengono<br />
profumati con la fragrante buccia del limone di<br />
Sorrento e proposti dentro a una ‘ghiotta’, la<br />
zuppa di pesce di scoglio tipica della costa meridionale<br />
della Sicilia”; oppure preparare gli<br />
spaghetti alle due bottarghe, quella siciliana<br />
(di tonno) e quella sarda (di muggine). “La bottarga<br />
è un ingrediente costoso, ma la quant<strong>it</strong>à<br />
davvero minima che è necessaria, giustifica la<br />
spesa”, garantisce Ragusa. Assolutamente da<br />
provare poi, le arance di Ribera tonnate, una
18 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
Antipasto<br />
Arance di Ribera tonnate<br />
Anguilla marinata fr<strong>it</strong>ta<br />
Primo<br />
Passatelli alla ghiotta<br />
Spaghetti alle due bottarghe<br />
Lasagne di gran magro<br />
Menu<br />
low cost<br />
di Martino Ragusa<br />
Secondo<br />
Cotechino in camicia<br />
con lenticchie in umido<br />
Dolce<br />
Torta di cioccolato e noci<br />
Antipasto<br />
Anguilla marinata<br />
Tartine spalmate di burro<br />
d’Alpeggio e caviale <strong>it</strong>aliano<br />
Culatello di Zibello artigianale,<br />
prosciutto di Parma o San<br />
Daniele e salame mantovano<br />
o cremonese<br />
Tonno di coniglio<br />
Primo<br />
Tagliatelle all’agliata<br />
Lasagne alla bolognese<br />
CLASSICO, CHIC O ECONOMICO...<br />
prelibatezza davvero originale e low cost. “Come<br />
dessert, una classica torta di cioccolato e<br />
noci, di tradizione bolognese, che mi ricorda<br />
la mia infanzia, buona e di sicura riusc<strong>it</strong>a”,<br />
conclude Ragusa. Un menu facile da preparare,<br />
a costi contenuti e tutto<br />
da gustare, che coniuga tradizione<br />
e innovazione.<br />
Opzione tradizionale<br />
“Il mondo, e anche l’Italia <strong>qui</strong>ndi, a tavola si<br />
divide in due fazioni: quelli che sono per la sperimentazione<br />
continua, quasi al lim<strong>it</strong>e, e quelli<br />
che invece richiamano la tradizione. Io appartengo<br />
alla seconda categoria”. Comincia<br />
così la chiacchierata con Edoardo Raspelli,<br />
uno dei più celebri e severi cr<strong>it</strong>ici gastronomici<br />
<strong>it</strong>aliani. Gli abbiamo chiesto di presentarci il<br />
suo menu della vigilia di Capodanno e ci ha<br />
spiegato che sarà all’insegna della filosofia<br />
delle 3 T: “T come Terra: perché noi apparteniamo<br />
alla terra e a questa ci rivolgiamo per<br />
averne, continuamente, dei frutti; T come Terr<strong>it</strong>orio:<br />
perché ognuno di noi è posizionato in<br />
un preciso amb<strong>it</strong>o geografico e ne vive gli usi e<br />
i costumi; infine T<br />
come Tradizione: Pier<br />
Paolo Pasolini diceva che<br />
sono i dialetti la differenziazione<br />
nell’amb<strong>it</strong>o dell’un<strong>it</strong>à,<br />
io credo che si possa dire<br />
che le cucine regionali hanno<br />
la stessa funzione”.<br />
Dunque piatti tradizionali<br />
e senza bizzarrie “Spazio anche a<br />
piatti bizzarri e fantasiosi, purché espressione<br />
della propria terra e mai troppo azzardati.<br />
Un bel cous cous per i maghrebini, loro piatto<br />
tipico, come anche dei trapanesi, o un piatto<br />
di tortellini per i bolognesi. O entrambi, se<br />
si è insieme”.<br />
Per il menu di Capodanno, l’antipasto prevede<br />
rigorosamente anguilla marinata e<br />
tartine di pane spalmate di burro d’Alpeggio<br />
e caviale <strong>it</strong>aliano (“o russo o iraniano per i<br />
più facoltosi”) e vassoi ricoperti degli affettati<br />
più pregiati: dal culatello di Zibello artigianale<br />
al prosciutto di Parma o San Daniele,<br />
per finire con salame mantovano o cremonese,<br />
accompagnati da un ricco pinzimonio.<br />
“Una valida e accattivante alternativa potrebbe<br />
essere il tonno di coniglio: fatto lessare<br />
nell’acqua bollente con aromi, disossato e tagliato<br />
a tocchetti, e infine serv<strong>it</strong>o tiepido o<br />
freddo in terrine di coccio con un goccio di<br />
olio extravergine di oliva Dop, cost<strong>it</strong>uisce un<br />
antipasto insol<strong>it</strong>o e s<strong>qui</strong>s<strong>it</strong>o”.<br />
Procedendo con ordine, si passa al primo<br />
piatto. Raspelli consiglia un’agliata, piatto tipico<br />
di Tortona (provincia di Alessandria) o anche<br />
della provincia alta di Genova: “Molto semplice<br />
da preparare, si tratta di tagliatelle acqua<br />
e farina serv<strong>it</strong>e con una salsa di gherigli di noce,<br />
schiacciati nel mortaio insieme all’aglio. Veloce<br />
e buonissima”.<br />
In alternativa, le classiche lasagne al ragù,<br />
di stampo bolognese: “Il ragù deve essere preparato<br />
con carne di maiale, un po’ di carne di<br />
coniglio e poca salsiccia. La sfoglia della pasta,<br />
naturalmente, meglio se fatta in casa”.<br />
Il secondo piatto è di pesce. Cotto in maniera<br />
semplice, senza insaporirlo troppo. “Naturalmente<br />
per il Cenone sarebbe meglio orientarsi<br />
sul pesce pescato, che costa molto di più<br />
(può raggiungere anche i 60 euro al kg) di quello<br />
di allevamento (che costa circa 8 euro al kg),<br />
ma ha tutto un altro sapore”, aggiunge Raspelli.<br />
La cottura migliore è al vapore: in una pentola<br />
d’acqua si fa lessare, senza immergerlo, insieme<br />
agli odori: sedano, carote, cipolle e qualche<br />
spicchio di finocchio. “In alternativa an-
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
19 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
Menu<br />
tradizionale<br />
di Edoardo Raspelli<br />
Secondo<br />
Pesce pescato al vapore oppure<br />
Trota al forno olio extravergine<br />
Dop e sfumata di vino<br />
Contorno<br />
Insalata mista con olio extravergine<br />
Dop e aceto balsamico di Modena<br />
Dolce<br />
Panettone e pandoro<br />
Cannoli siciliani ripieni di ricotta<br />
di pecora, scaglie di cioccolata<br />
e uva passa o frutta cand<strong>it</strong>a<br />
Antipasto<br />
Ostriche affumicate<br />
Caviale Oscietra<br />
Croccante di alghe e estratto di spinaci<br />
Astice cotto a bassa temperatura<br />
con fegato d’oca oppure Zuppa<br />
di patate e funghi porcini<br />
Primo<br />
Spaghetti dei pastai gragnanesi<br />
con lumachine e ricci di mare<br />
Tagliolini al ragù di piccione<br />
selvatico, piselli, mozzarelle<br />
e parmigiano reggiano<br />
Menu<br />
alternative chic<br />
di Alfonso Iaccarino<br />
Secondo<br />
Fagiano selvatico alle castagne<br />
dell’Irpinia con salsa a base<br />
di melograno<br />
Contorno<br />
Cardi saltati<br />
Dolce<br />
Spuma di mandorle, menta<br />
e sorbetto di carote<br />
Nuvole di torrone ai pistacchi di<br />
Bronte con salsa di frutti di bosco<br />
che un bel pesce d’acqua dolce: una trota o<br />
un pesce di acqua di torrente, da cuocere in<br />
forno con un filo d’olio extravergine, rigorosamente<br />
Dop”. Il contorno è una facile insalata<br />
mista che precede il dolce. “Tradizionale natalizio,<br />
come pandoro e panettone, o elaborato<br />
come il cannolo siciliano. Comprando le<br />
“scorze”, basterà preparare il ripieno con ricotta<br />
di pecora e scaglie di cioccolato, uva passa o<br />
frutta cand<strong>it</strong>a. E, a chi piace - conclude Raspelli<br />
- polvere di caffè”.<br />
Stile alternative chic<br />
“La nostra cucina si basa su tre principi:<br />
med<strong>it</strong>errane<strong>it</strong>à, qual<strong>it</strong>à assoluta delle materie<br />
prime e modern<strong>it</strong>à”. La c<strong>it</strong>azione è tratta<br />
dal libro “La cucina del cuore” di Alfonso<br />
Iaccarino (Mondadori) e riassume la filosofia<br />
del grande cuoco t<strong>it</strong>olare del ristorante<br />
Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui due Golfi.<br />
“La tradizione che viene dai profumi e dai sapori<br />
del nostro generoso Med<strong>it</strong>erraneo”,<br />
spiega al Salvagente, “si incrocia oggi con gusti<br />
nuovi ed esotici. Perché la gente ha voglia<br />
di sperimentare, di assaporare piatti particolari,<br />
con la certezza di r<strong>it</strong>rovare però il retrogusto<br />
della propria terra”.<br />
Non tradendo i suoi principi, don Alfonso ci<br />
ha raccontato il suo menu per la vigilia di Capodanno,<br />
con la premessa che il Cenone è “l’unica<br />
concessione annuale al lusso e all’abbondanza,<br />
che è beneaugurante”.<br />
Promossi dunque i prodotti che non sono sol<strong>it</strong>amente<br />
sulle nostre tavole, assolutamente<br />
fuori dalla portata durante l’anno e che non<br />
fanno parte delle nostra tradizione. “La fine<br />
dell’anno è un momento di passaggio. In cucina<br />
si devono riprodurre i tre momenti che<br />
rappresenta: il vecchio, il nuovo e quello che<br />
deve ancora venire”.<br />
Menu ricco e lussuoso, dunque, per chi, aggiungiamo<br />
noi, se lo può permettere e anche<br />
per coloro che, avendo una lista di commensali<br />
ristretta, vogliono portare in tavola il top. A<br />
cominciare dagli antipasti: a base di ostriche<br />
affumicate e caviale Oscietra, croccante di<br />
alghe fr<strong>it</strong>te ed estratto di spinaci. “In aggiunta,<br />
un bell’astice cotto a bassa temperatura, lasciato<br />
sottovuoto la notte e passato in padella<br />
con lamelle di fegato d’oca o una bella e classica<br />
zuppa di patate e funghi porcini”. Ai gusti<br />
particolari dell’ouverture seguono invece i più<br />
classici della tradizione med<strong>it</strong>erranea.<br />
I primi piatti, infatti, alternano mare e montagna.<br />
Agli spaghetti con lumachine e ricci<br />
di mare, si aggiungono i tagliolini al ragù di<br />
piccione selvatico, piselli, mozzarelle e parmigiano<br />
reggiano. “E per i più capaci, per rendere<br />
il tutto ancora più bello da vedere e inv<strong>it</strong>ante, si<br />
possono presentare i tagliolini in un cilindro di<br />
pasta sfoglia calda”, aggiunge Iaccarino.<br />
Il secondo piatto prevede fagiano selvatico<br />
alle castagne dell’Irpinia con salsa a base<br />
di melograno contornato da cardi saltati,<br />
“sorta di gambi di carciofi che sono in questo<br />
momento nel periodo della loro fior<strong>it</strong>ura naturale”,<br />
spiega Iaccarino.<br />
Per concludere due dolci: spuma di mandorle<br />
con menta e sorbetto di carote e nuvole<br />
di torrone ai pistacchi di Bronte con salsa<br />
di frutti di bosco.<br />
Un cenone ricco e non semplicissimo da<br />
realizzare, ma di sicuro impatto. “Almeno<br />
una volta l’anno ci si può dedicare con passione<br />
e tran<strong>qui</strong>ll<strong>it</strong>à e riscoprire l’arte della<br />
cucina, senza rincorrere i tempi stretti che ci<br />
dettano la c<strong>it</strong>tà e il lavoro”. Per chi voglia dedicarsi<br />
alla realizzazione di questo menu, il<br />
consiglio è di cominciare la mattina e, possibilmente,<br />
di “chiedere aiuto a qualche osp<strong>it</strong>e<br />
volenteroso, un parente o un amico. Il lavoro<br />
di squadra è importante, sempre”. Anche<br />
nella cucina di don Alfonso.<br />
●
20 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
• LORENZO MISURACA<br />
Si<br />
fa presto a dire tonno. In realtà,<br />
quando compri quella scatoletta<br />
che ha come ingrediente principale<br />
un generico “tonno”, non sai che può riservarti<br />
delle sorprese. Non tutto il tonno, infatti,<br />
è della stessa specie:<br />
ce ne sono di più e di meno<br />
pregiate. E mentre del pesce<br />
fresco la legge impone<br />
che si indichino esplic<strong>it</strong>amente<br />
zona di pesca e specie,<br />
per il tonno in scatola<br />
le regole sono molto meno<br />
rigide. E qualcuno se ne<br />
approf<strong>it</strong>ta.<br />
A denunciarlo è Greenpeace, che nel dossier<br />
A Scatola chiusa rende noti i risultati<br />
delle analisi condotte su 165 scatolette di<br />
tonno di marche molto popolari in Europa e<br />
vendute in 21 paesi, compreso il nostro. Il dato<br />
impressionante è che con una su tre non<br />
sai quello che mangi.<br />
Tra i campioni testati ce ne sono due, Nostromo<br />
e Mare Aperto Star, ac<strong>qui</strong>stati in Italia,<br />
e altri comprati sul mercato europeo, ma di<br />
marche presenti anche in Italia, come Riomare<br />
e Carrefour. Alla fine è risultato che ben<br />
50 campioni su 165, cioè il 30,3% delle scatolette,<br />
contengono elementi cr<strong>it</strong>ici. Lo spiega al<br />
Salvagente Giorgia Monti, responsabile per<br />
la Campagna Mare di Greenpeace Italia: “I<br />
test, condotti dal laboratorio spagnolo Azti<br />
Tecnalia, ci hanno permesso di scoprire che,<br />
spesso, nelle scatolette sono mescolati tonni<br />
di specie diverse, pratica che in Europa è illegale.<br />
Non solo: abbiamo anche verificato che<br />
diverse scatolette della stessa marca possono<br />
contenere - in modo del tutto imprevedibile -<br />
differenti specie di tonno”.<br />
È il caso delle scatolette di tonno Nostromo<br />
e Mare Aperto Star testate in Italia. Va<br />
sub<strong>it</strong>o chiar<strong>it</strong>o che non c’è nessuna infrazione<br />
in termini di legge, perché la normativa europea<br />
permette di riportare sull’etichetta un generico<br />
“Ingredienti: tonno”. Legale, ma inaccettabile,<br />
rimarca Greenpeace, “ perché impedisce<br />
al consumatore di sapere a priori e<br />
con certezza cosa mangia”.<br />
In particolare, per il tonno al naturale prima<br />
scelta Nostromo, tra i campioni analizzati<br />
scatolette di lotti differenti contenevano<br />
diverse specie di tonno pur trattandosi della<br />
stessa tipologia di prodotto. Invece, nel<br />
tonno all’olio d’oliva Mare Aperto Star, oltre<br />
alla presenza di specie diverse in lotti differenti<br />
dello stesso prodotto, in una delle<br />
scatolette è stata verificata la presenza di<br />
tonno obeso, specie che presenta chiari se-<br />
SU 165 CAMPIONI BEN 50 PRESENTANO ELEMENTI C<br />
Sorpresa dalle scato<br />
di tonno non ce n’è<br />
IN UN CASO SU TRE CI SONO PIÙ SPECIE<br />
MESCOLATE INSIEME O DIVERSE DA QUAN-<br />
TO INDICATO IN ETICHETTA. LA DENUNCIA<br />
EUROPEA DI GREENPEACE.<br />
Le tecniche<br />
di pesca<br />
più pericolose<br />
P<br />
iù<br />
dell’80% del tonno venduto in Italia è<br />
di qual<strong>it</strong>à pinna gialla, una varietà a rischio<br />
per il sovrasfruttamento, che viene pescata<br />
nei mari del Pacifico e dell’Atlantico. Il tipo di<br />
pesca usato minaccia da un lato le risorse da cui<br />
dipende, con il sovrasfruttamento degli stock di<br />
tonno e la cattura di esemplari giovani, e dall’altro<br />
l’intero ecosistema marino. Spesso, infatti, il<br />
tonno è pescato con metodi che provocano ogni<br />
anno la morte di migliaia di squali e tartarughe<br />
marine. Le metodologie di pesca pericolose<br />
per l’e<strong>qui</strong>librio dell’ecosistema marino prevedono<br />
l’uso di reti a circuizione senza restrizione<br />
all’utilizzo di Fad (sistemi di aggregazione per<br />
pesci), che aumentano la probabil<strong>it</strong>à di pesche<br />
involontarie di altre specie.<br />
A questo propos<strong>it</strong>o, la scorsa primavera, Greenpeace<br />
aveva confrontato la sostenibil<strong>it</strong>à ambientale<br />
di 14 marche commercializzate in<br />
Italia, tra cui Coop, Nostromo, Consorcio, Riomare,<br />
Carrefour, Conad. I risultati non erano stati<br />
confortanti: 11 aziende su 14 non avevano una<br />
pol<strong>it</strong>ica scr<strong>it</strong>ta sulla sostenibil<strong>it</strong>à del pescato e<br />
solo 3 si stavano muovendo in questa direzione,<br />
ma nessuna aveva ottenuto lo status<br />
di azienda “verde” a tutti gli effetti.<br />
Al primo posto della classifica della sostenibil<strong>it</strong>à<br />
era risultata Coop, tra le poche ad<br />
aver sviluppato una pol<strong>it</strong>ica scr<strong>it</strong>ta per l’approvvigionamento<br />
sostenibile dei prodotti<br />
<strong>it</strong>tici, anche se una parte del suo tonno è pescato<br />
con reti a circuizione senza alcuna restrizione<br />
all’utilizzo di Fad.<br />
A seguire, si sono piazzate As do mar e<br />
Mareblu. La prima ha a suo favore che circa<br />
la metà del prodotto è tonnetto striato<br />
(varietà non a rischio) pescato con metodi<br />
sostenibili (nessun uso di palam<strong>it</strong>i, le lunghe<br />
lenze pericolose per le altre specie). E tuttavia<br />
continua a vendere tonno pinna gialla<br />
proveniente dall’Oceano Pacifico e Indiano,<br />
dove la conservazione degli stock desta un
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
21 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
CRITICI<br />
olette,<br />
uno solo<br />
LE SEI “ITALIANE” SOTTO ACCUSA<br />
Insalatissime<br />
Mexicana au thon<br />
Tonno<br />
all’olio d’oliva<br />
Marca:Riomare<br />
Specie di tonno contenuto:tonnetto striato<br />
Giudizio:possibile presenza di due specie<br />
mescolate nella stessa scatoletta;differenti<br />
specie nello stesso lotto<br />
Testato in:Olanda/Germania<br />
Marca: Mare Aperto Star<br />
Specie di tonno contenuto: tonno pinna<br />
gialla, tonno obeso<br />
Giudizio: differenti specie in diversi lotti<br />
dello stesso prodotto<br />
Testato in: Italia<br />
Tonno<br />
al Naturale<br />
Tóvou<br />
oe vepó<br />
Marca: Riomare<br />
Specie di tonno contenuto: tonno obeso,<br />
tonno pinna gialla<br />
Giudizio: differenti specie nello stesso<br />
lotto<br />
Testato in: Italia<br />
Marca:Carrefour<br />
Specie di tonno contenuto: tonno pinna<br />
gialla, tonno obeso<br />
Giudizio:specie di tonno diverse da<br />
quanto indicato in etichetta. Differenti<br />
specie in diversi lotti dello stesso prodotto<br />
Testato in:Grecia<br />
alto livello di preoccupazione. Anche Mareblu<br />
ha eliminato l’uso dei palam<strong>it</strong>i, ma la<br />
maggior parte del suo tonno continua a essere<br />
pescato con reti a circuizione senza alcuna<br />
restrizione all’utilizzo di Fad. La compagnia<br />
si è impegnata affinché entro il 2010<br />
tutte le sue scatolette presentino informazioni<br />
sulla specie contenuta.<br />
A metà classifica c’erano alcune delle marche<br />
più conosciute, come Carrefour, Auchan<br />
e Riomare, leader indiscusso con il<br />
38% del mercato <strong>it</strong>aliano.<br />
Agli ultimi posti della classifica si attestavano<br />
invece Consorcio, Mareaperto e Nostromo.<br />
Le prime due per essersi rifiutate di<br />
rispondere al questionario di Greenpeace, la<br />
terza per la mancanza di una pol<strong>it</strong>ica scr<strong>it</strong>ta<br />
sulla sostenibil<strong>it</strong>à del pescato e per l’etichetta<br />
molto scarna.<br />
Tonno<br />
al naturale<br />
Marca: Nostromo<br />
Specie di tonno contenuto: tonno pinna<br />
gialla, tonno obeso<br />
Giudizio: differenti specie in diversi lotti<br />
dello stesso prodotto<br />
Testato in: Italia<br />
gni di sovrasfruttamento.<br />
La “confusione” che regna nel tonno in scatola,<br />
spiega Giorgia Monti, è in relazione con il<br />
rischio di riduzione eccessiva delle specie pescate:<br />
“Tra i principali fattori che contribuiscono<br />
a portare nella scatoletta diverse specie<br />
di tonno, comprese le sovrasfruttate, ci sono<br />
i metodi di pesca poco sostenibili, come<br />
le reti a circuizione con sistemi di aggregazione<br />
per pesci, o Fad”. I Fad sono gli oggetti<br />
Atún Claro<br />
en ace<strong>it</strong>e vegetal<br />
Marca: Calvo (proprietaria Nostromo)<br />
Specie di tonno contenuto: tonno pinna<br />
gialla e tonno obeso<br />
Giudizio: specie di tonno diverse<br />
mescolate nella stessa lattina<br />
Testato in: Spagna<br />
galleggianti che attirano gli esemplari giovani<br />
di tonno, ma anche le tartarughe marine e<br />
lo squalo balena, specie minacciate, e altri pesci<br />
che regolarmente finiscono uccisi da queste<br />
reti in modo accidentale. Una volta a bordo<br />
dei pescherecci, sono conservati e congelati<br />
tutti insieme, sicché poi l’identificazione<br />
risulta difficile.<br />
Tornando alle marche testate, oltre ai due<br />
campioni ac<strong>qui</strong>stati in Italia, ce ne sono altri
22 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
SORPRESA DALLE SCATOLETTE...<br />
interessanti per noi, perché riguardano aziende<br />
presenti anche in Italia. Nei prodotti della<br />
Riomare, testati in Germania e Olanda, è stata<br />
rilevata la presenza di specie diverse di tonno<br />
in scatolette dello stesso lotto e di due<br />
specie diverse di tonno nella stessa lattina.<br />
In Grecia si sono trovate diverse specie di<br />
tonno in scatolette a marca Carrefour di uno<br />
stesso prodotto provenienti da lotti diversi.<br />
Ed è stata accertata la presenza di tonno obeso<br />
in scatolette che indicavano sull’etichetta<br />
la presenza di tonno pinna gialla.<br />
C’è poi la Calvo (compagnia proprietaria<br />
del marchio Nostromo): nelle sue confezioni<br />
analizzate in Spagna è stata accertata la presenza<br />
di tonno obeso e tonno pinna gialla mescolati<br />
nello stesso conten<strong>it</strong>ore.<br />
Non tutte le specie<br />
di tonno sono<br />
considerate alla<br />
stessa stregua dal punto<br />
di vista qual<strong>it</strong>ativo.<br />
Se il più pregiato è il<br />
tonno rosso, c’è differenza anche tra il pinna gialla<br />
(Yellow Fin) e il tonnetto striato (o Skipjack), più comunemente<br />
usati per la conservazione in scatola. Lo striato è<br />
considerato il meno pregiato tra i due.<br />
Spiega Elena Orban,dell’Inran:“In generale il tonno ha<br />
come caratteristiche nutrizionali una quant<strong>it</strong>à di proteine<br />
paragonabile alla carne rossa, e molti acidi grassi omega<br />
3, che aiutano a migliorare la fluid<strong>it</strong>à del sangue e<br />
prevengono la formazione di trombi nei vasi sanguigni”.<br />
Ed è ottimo anche per l’apporto di ferro. Sapere che tipo<br />
di tonno si sta comprando è utile anche perché le qual<strong>it</strong>à<br />
nutrizionali variano tra una specie e l’altra.“Per esempio<br />
- dice la Orban - dalle nostre analisi sul tonno in scatola<br />
Albacares, della specie pinna gialla, è risultato un livello<br />
di grassi molto basso rispetto al tonno rosso”.<br />
Non va tuttavia dimenticato che un consumo elevato<br />
dell’alimento può dare problemi. Due anni fa la Fsa aveva<br />
lanciato un allarme rivolto principalmente alle donne<br />
incinte o in fase di allattamento: secondo l’Agenzia<br />
alimentare br<strong>it</strong>annica, infatti, il consumo di tonno<br />
doveva essere lim<strong>it</strong>ato a non più di due scatolette<br />
di media grandezza a settimana. E questo perché il tonno<br />
può contenere quant<strong>it</strong>à elevate di mercurio, che<br />
permea la placenta e danneggia il sistema nervoso, specialmente<br />
in fase di sviluppo.<br />
L’allerta diventa ancora più significativo nel caso del pesce<br />
spada, che ha livelli di mercurio approssimativamente<br />
da 5 a 7 volte maggiori rispetto al tonno in scatola,<br />
e <strong>qui</strong>ndi va lim<strong>it</strong>ato per qualsiasi consumatore.<br />
La dottoressa Orban rassicura: “Col tonno basta non<br />
esagerare. Mangiarlo una volta a settimana, per<br />
esempio, non comporta rischi”.<br />
Una volta<br />
sola alla<br />
settimana<br />
INTERVISTA A PINO SARACENO<br />
Come capire<br />
se il trancio<br />
è davvero<br />
di qual<strong>it</strong>à<br />
L’EX DIRETTORE VENDITE DI MA-<br />
RENOSTRO, RACCONTA AL SALVA-<br />
GENTE IL MONDO DELLA PRODU-<br />
ZIONE VISTO DALL’INTERNO.<br />
tonno in scatola che mangiamo in Italia è quasi<br />
Il interamente importato da altri continenti.Anche<br />
il processo di lavorazione spesso avviene all’estero, e solo<br />
in pochi casi è realizzato nel nostro paese. Un esempio<br />
viene dalla Calabria, dove ci sono gli stabilimenti di<br />
tre aziende, Marenostro, Callipo e Sardanelli, che lavorano<br />
il prodotto in loco.<br />
Pino Saraceno, già direttore vend<strong>it</strong>e di Marenostro<br />
(una delle poche marche commercializzate in Italia che indica<br />
il tipo di tonno nelle scatolette), spiega al Salvagente<br />
il mondo della produzione visto da dentro.<br />
Saraceno, che differenza c’è tra lavorare il tonno<br />
in Italia o direttamente dove viene pescato<br />
In genere, dopo essere pescato, viene congelato a -5, -10<br />
gradi sulla nave e portato fino allo stabilimento che lo ricongela<br />
o lo lavora direttamente. Il tempo che passa dalla<br />
pesca all’arrivo in stabilimento è importante, perché<br />
contribuisce a ridurre le qual<strong>it</strong>à organolettiche del pesce.<br />
È molto meglio quando il tonno appena pescato viene<br />
surgelato direttamente sulla nave a meno 70 gradi, e<br />
portato in Italia, dove viene lavorato.<br />
Qual è la percentuale di tonno venduto in Italia<br />
lavorato all’estero<br />
L’80% è cotto in zone come la Colombia,Venezuela, Costaverde,<br />
Maur<strong>it</strong>ius. Mi chiedo come si faccia a garantire<br />
una lavorazione appropriata in posti dove tradizionalmente<br />
c’è poca acqua e le condizioni di cottura potrebbero<br />
essere svolte con acqua poco salubre.<br />
Passiamo alla specie. In Italia quasi mai viene<br />
indicata sulla confezione...<br />
In genere si lim<strong>it</strong>ano a scrivere “pinna gialla” sulla scatoletta,<br />
ma sono molte le specie di tonno a pinna gialla. Per<br />
essere sicuri che si tratti di una specie in particolare bisogna<br />
che ci sia scr<strong>it</strong>to il nome inglese, in questo caso “Yellow<br />
Fin”. Spesso con l’etichetta pinna gialla si intende<br />
l’Albacares, per qual<strong>it</strong>à tra i meno pregiati. Il peggiore in<br />
assoluto è lo Skipjack (o tonnetto striato), dopo l’Albacares.<br />
Meglio sono l’Alalunga e il tonno rosso (Blue Fin), ma<br />
sono usati poco per la conserva in scatola.<br />
Le aziende, che comprano tonno pescato nell’oceano,<br />
Atlantico o Pacifico, sono in grado di<br />
controllare interamente la filiera<br />
È possibile adottare sistemi con cui rintracciare persino<br />
la motonave che ha pescato il tonno, ma sono pochi i<br />
produttori che lo fanno.<br />
Anche per questo servirebbero al contrario<br />
norme più stringenti per i dati da indicare sulle<br />
etichette...<br />
La legge non impone questa attenzione, ecco perché il<br />
mercato del tonno in scatola andrebbe moralizzato.<br />
Il prezzo può essere garanzia di qual<strong>it</strong>à<br />
No, il prezzo non garantisce un prodotto di qual<strong>it</strong>à. Ci<br />
sono aziende che hanno prodotti di ottima qual<strong>it</strong>à ma<br />
sono costrette dalla grande distribuzione a mantenere i<br />
prezzi bassi per essere “concorrenziali” con prodotti, di<br />
qual<strong>it</strong>à inferiore, di d<strong>it</strong>te famose.<br />
Questo non è così male per le tasche del consumatore.<br />
Ma allora da cosa si può capire se il tonno<br />
ac<strong>qui</strong>stato è di qual<strong>it</strong>à<br />
Dal colore e dall’odore. Quello di buona qual<strong>it</strong>à ha colore<br />
chiaro, che dà sul bianco, e non odora di pesce. E i più<br />
pregiati si prestano alla lavorazione del trancio intero,<br />
non sono sminuzzati. Ma nel 70% dei casi nelle scatolette<br />
non c’è un prodotto nobile.<br />
Ci sono vantaggi anche dal punto di vista salutare<br />
a mangiare un tonno migliore<br />
Sicuramente sul piano della digeribil<strong>it</strong>à. Il trancio migliore<br />
si digerisce in circa un’ora, un’ora e mezza. Lo Skipjack<br />
o l’Albacares almeno 2 ore, o 2 e mezza.<br />
Ci sono altri passaggi che garantiscono la maggiore<br />
qual<strong>it</strong>à del prodotto finale<br />
L’olio e la stagionatura. Il tonno dopo essere stato lavorato<br />
ha bisogno di essere stoccato nei magazzini con l’olio<br />
d’oliva. L’extravergine in genere non andrebbe usato,<br />
perché copre il gusto del tonno.<br />
Perché usa il condizionale<br />
L’olio d’oliva deve avere da 2 a 3 gradi e mezzo di acid<strong>it</strong>à.<br />
Spesso però si usa extravergine tagliato con olio d’oliva<br />
per abbassare l’acid<strong>it</strong>à, quando non si fa abbassare l’acid<strong>it</strong>à<br />
(da 6-7 gradi a 2- 3) con un processo di raffinazione<br />
chimica. È una procedura ammessa dalla legge, ma non è<br />
il massimo dal punto di vista della qual<strong>it</strong>à. ●
legge che fissa i valori è operativa dal 2003<br />
Grazie alle segnalazioni giunte al nostro<br />
giornale abbiamo accertato, per esempio,<br />
che a Sesto Calende in provincia di Varese<br />
l’arsenico nell’acqua ha valori tra gli 11 e i<br />
13 mcg/l. Dentro la deroga, dunque, e tuttavia<br />
assolutamente inadatta ai piccoli, seil<br />
Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
23 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
NELL’IMMOBILISMO TOTALE DEL MINISTERO<br />
Acqua all’arsenico,<br />
la mappa si allarga ancora<br />
GRAZIE AI LETTORI DEL SAL-<br />
VAGENTE ABBIAMO SCOPERTO<br />
NUOVE LOCALITÀ COINVOLTE.<br />
• BARBARA LIVERZANI<br />
Tutto si può dire tranne che<br />
la questione dell’acqua all’arsenico<br />
sia stata gest<strong>it</strong>a<br />
con tempestiv<strong>it</strong>à e trasparenza.<br />
Né prima, né tantomeno dopo la<br />
decisione con cui la Commissione<br />
europea ha respinto la richiesta di<br />
deroga per valori di arsenico fino<br />
a 50 microgrammi per l<strong>it</strong>ro. Una<br />
decisione “pesante” perché di fatto<br />
ha reso non potabile l’acqua<br />
di molti Comuni <strong>it</strong>aliani. In quell’occasione<br />
il Salvagente aveva<br />
appurato che dei 128 Comuni<br />
“bocciati” da Bruxelles erano meno<br />
di 70 (la lista completa e aggiornata<br />
di giorno in giorno grazie<br />
alle segnalazioni dei nostri lettori<br />
su ilsavagente.<strong>it</strong>) quelli che si trovavano<br />
ancora effettivamente<br />
“fuori deroga”. Di questi solo in<br />
due (Velletri e Luson) i sindaci<br />
avevano emesso un’ordinanza<br />
pubblica per vietare l’uso alimentare<br />
dell’acqua di casa. Poche o<br />
nulle, invece, le informazioni date<br />
alla popolazione in quelle c<strong>it</strong>tà in<br />
cui, pur rientrando entro i parametri<br />
della deroga (20 mcg/l), l’acqua<br />
avrebbe dovuto essere vietata<br />
ai bambini fino a 3 anni.<br />
In queste settimane qualcosa si<br />
è mosso: altri Comuni hanno deciso<br />
di chiudere i rubinetti (in<br />
provincia di Latina Cisterna di<br />
Latina e Cori, in provincia di V<strong>it</strong>erbo<br />
V<strong>it</strong>orchiano e in provincia di Varese<br />
Maccagno), alcune Ato (le Autor<strong>it</strong>à di amb<strong>it</strong>o)<br />
hanno messo a punto piani di intervento<br />
per rientrare entro i lim<strong>it</strong>i di legge, alcune<br />
Regioni si apprestano a nominare<br />
commissari o stanziare fondi. Rimane un<br />
dubbio: perché non farlo prima visto che la<br />
TRENTINO-ALTO ADIGE<br />
Trento-Cantanghel<br />
LOMBARDIA<br />
Cava Manara (Pavia)<br />
Gambolò (Pavia)<br />
Sesto Calende (Varese)<br />
Dumenza (Varese)<br />
Marcaria (Mantova)<br />
Roncoferraro (Mantova)<br />
Viadana (Mantova)<br />
LAZIO<br />
25 NON POTABILI PER BIMBI FINO A 3 ANNI<br />
Questo l’elenco, aggiornato grazie alle segnalazioni dei nostri lettori,<br />
delle acque che presentano valori entro la deroga ma sopra i 10 microgrammi/l<strong>it</strong>ro<br />
lim<strong>it</strong>e massimo consent<strong>it</strong>o per neonati e bambini. Questo<br />
elenco, assieme a quello dei “fuorilegge” per grandi e piccini presente<br />
su ilsalvagente.<strong>it</strong>, è in continua evoluzione. Scriveteci se avete notizia di<br />
zone non comprese in queste mappe dove l’arsenico supera i 10 microgrammi<br />
per l<strong>it</strong>ro e dopo una verifica li inseriremo.<br />
Albano Laziale (Roma)<br />
Anguillara Sabazia (Roma)<br />
Aprilia (Latina)<br />
Ariccia (Roma)<br />
Campagnano di Roma (Roma)<br />
Castel Gandolfo (Roma)<br />
Genzano di Roma (Roma)<br />
Lanuvio (Roma)<br />
Lariano (Roma)<br />
Sermoneta (Latina)<br />
Tolfa (Roma)<br />
Trevignano Romano (Roma)<br />
TOSCANA<br />
Campiglia Mar<strong>it</strong>tima (Livorno)<br />
Castelnuovo Val di Cecina (Pisa)<br />
Pomarance (Pisa)<br />
Piombino (Livorno)<br />
Suvereto (Livorno)<br />
condo quanto prescrive la stessa Commissione<br />
Ue. Eppure ecco quanto si legge sul s<strong>it</strong>o<br />
del Comune: “La presenza di minime tracce<br />
di arsenico dell’ordine di 11-13 microgrammi<br />
per l<strong>it</strong>ro non cost<strong>it</strong>uisce una minaccia<br />
per la salute dei c<strong>it</strong>tadini. Anche la decisione<br />
della Commissione europea non segnala<br />
pericoli al di sotto dei 20 microgrammi<br />
per l<strong>it</strong>ro. Tutti possono<br />
bere l’acqua erogata dall’acquedotto<br />
comunale in piena sicurezza<br />
e seren<strong>it</strong>à”. Falso dire che<br />
tali quant<strong>it</strong>à di arsenico non cost<strong>it</strong>uiscano<br />
una minaccia per la salute<br />
visto che per l’Oms la quant<strong>it</strong>à<br />
di questo metallo nelle acque dovrebbe<br />
essere pari a zero. Falso,<br />
soprattutto, che tutti possano bere<br />
l’acqua senza problemi.<br />
Ma quella di Sesto Calende non<br />
è l’unica “anomalia” che abbiamo<br />
riscontrato. Sempre grazie alla segnalazione<br />
di un lettore abbiamo<br />
scoperto che anche l’acqua di Anguillara<br />
Sabazia, in provincia di<br />
Roma, supera i valori imposti dalla<br />
legge. E come mai questo Comune<br />
non compare in nessun<br />
elenco della Commissione europea<br />
Semplicemente perché per<br />
un non meglio identificato “disguido<br />
tecnico”, come lo chiamano al<br />
Comune, la richiesta di deroga<br />
non è mai arrivata alla Regione<br />
Lazio. Impossibile ottenere dal<br />
Comune i valori precisi dell’arsenico.<br />
L’unica cosa certa è che a<br />
giugno scorso con un’ordinanza è<br />
stato “sconsigliato di bere le acque<br />
pubbliche ai soggetti con età inferiore<br />
di 14 anni e alle gestanti”.<br />
Infine c’è tutto il cap<strong>it</strong>olo del<br />
commissario straordinario che<br />
nella Regione Lazio dovrebbe intervenire<br />
e risolvere l’emergenza<br />
arsenico. In realtà esiste già dal<br />
2005 un ufficio governativo destinato<br />
a risolvere l’emergenza della<br />
acque ai Castelli. Lo occupa Massimo<br />
Sessa, funzionario del ministero<br />
delle Infrastrutture. Calcolando<br />
che Sessa ha avuto a disposizione<br />
un budget di decine di milioni<br />
di euro per abbattere gli alti livelli di in<strong>qui</strong>nanti,<br />
oggi il Com<strong>it</strong>ato per l’acqua pubblica<br />
di Velletri si chiede: “Perché nessuno<br />
chiede conto di quanto è stato fatto Non<br />
sarebbe quantomeno opportuno che il<br />
commissario presentasse le sue dimissioni”.<br />
Domanda leg<strong>it</strong>tima.
24 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
InformaGiusto<br />
a cura di Monica Timba<br />
•••<br />
Ant<strong>it</strong>rust indaga<br />
su Al<strong>it</strong>alia<br />
L’Autor<strong>it</strong>à garante della concorrenza<br />
e il mercato ha avviato nei confronti<br />
di Al<strong>it</strong>alia un’indagine per pratiche<br />
commerciali scorrette. L’Ant<strong>it</strong>rust<br />
contesta alla compagnia di<br />
bandiera l’informazione incompleta<br />
e poco chiara sui costi aggiuntivi e<br />
la pubblicazione esclusivamente in<br />
inglese delle condizioni di contratto.<br />
Nel primo caso Al<strong>it</strong>alia non ha<br />
segnalato ai clienti le tasse aggiuntive<br />
da pagare dopo la prenotazione<br />
on line del volo. Con il risultato che<br />
i viaggiatori hanno corrisposto una<br />
tariffa maggiore rispetto a quella inizialmente<br />
proposta on line e senza<br />
alcuna informazione in mer<strong>it</strong>o. Nel<br />
secondo caso, invece, la compagnia<br />
di bandiera ha pubblicato le condizioni<br />
generali di contratto solo in inglese<br />
e non anche in <strong>it</strong>aliano: un<br />
meccanismo poco corretto visto<br />
che non tutti gli <strong>it</strong>aliani sono in grado<br />
di capire la lingua straniera.<br />
•••<br />
Lavori straordinari:<br />
chi ne fa le spese<br />
Ribaltone sui lavori straordinari di<br />
manutenzione, ristrutturazione o<br />
innovazione condominiale deliberati<br />
prima della vend<strong>it</strong>a di un appartamento:<br />
le spese relative restano a<br />
carico del vecchio proprietario. Lo<br />
stabilisce una sentenza della Corte<br />
di Cassazione (la n. 24654 del 3 dicembre<br />
2010) che, di fatto, ribalta<br />
l’assunto precedente secondo cui<br />
paga chi usufruisce effettivamente<br />
dei lavori effettuati e <strong>qui</strong>ndi dei benefici<br />
correlati (un nuovo ascensore,<br />
ad esempio). La sentenza non è<br />
piaciuta all’Aduc. Alessandro Gallucci,<br />
legale dell’Associazione per i<br />
dir<strong>it</strong>ti degli utenti e consumatori, ha<br />
sottolineato che, se pure “il principio<br />
espresso trova applicazione nei<br />
soli casi in cui le parti non hanno disciplinato<br />
questo aspetto nel contratto<br />
di compravend<strong>it</strong>a, pare evidente<br />
che sia consigliabile trovare<br />
una soluzione condivisa piuttosto<br />
che rischiare, vista l’incertezza giurisprudenziale<br />
sul punto”.<br />
•••<br />
Prezzi: su il gas<br />
giù la luce<br />
27<br />
30<br />
31<br />
10<br />
Promemoria<br />
dicembre<br />
Iva mensile e trimestrale<br />
Versamento, mediante modello F24 con modal<strong>it</strong>à telematiche,<br />
dell’acconto dell’Iva per l’anno 2010.<br />
dicembre<br />
Contratti di locazione<br />
Termine per il versamento dell’imposta di registro<br />
sui contratti di locazione nuovi o rinnovati tac<strong>it</strong>amente<br />
con decorrenza 1/12/2010. Modello F23 presso<br />
banche, agenzie postali o concessionari.<br />
dicembre<br />
Concessioni governative<br />
I contribuenti tenuti al pagamento della tassa sulle<br />
Concessioni governative versano la tassa annuale<br />
mediante modello F23 (in banca, alla posta, dal concessionario).<br />
gennaio<br />
Contributi colf<br />
Termine per versare, per i lavoratori domestici, i contributi<br />
Inps relativi al trimestre ottobre-dicembre<br />
2010. Si possono utilizzare i bollettini postali inviati<br />
dall’Inps a tutti datori di lavoro domestico (chi non li<br />
ha ricevuti può r<strong>it</strong>irarli di persona presso un ufficio<br />
Inps o richiederli telefonicamente al numero<br />
803164), oppure pagare on line tram<strong>it</strong>e il s<strong>it</strong>o<br />
www.inps.<strong>it</strong>. In diverse c<strong>it</strong>tà è possibile pagare i contributi<br />
anche nelle tabaccherie.<br />
A partire dal 1° gennaio 2011 piccoli<br />
r<strong>it</strong>occhi ai prezzi del mercato<br />
energetico. L’autor<strong>it</strong>à di settore<br />
(Aeeg) ha annunciato che i costi in<br />
bolletta dell’energia elettrica caleranno<br />
leggermente (-0,2%) mentre<br />
quelli del gas subiranno un aumento<br />
dell’1,3%. L’Aeeg ha inoltre sottolineato<br />
l’attuale asimmetria fra i<br />
due settori, dovuta in larga parte alla<br />
mancanza di concorrenza nel settore<br />
del gas. L’Autor<strong>it</strong>à ha anche reso<br />
noto che, finora, sono stati erogati<br />
2,4 milioni di bonus per le bollette<br />
destinati alle famiglie in difficoltà<br />
economiche (1,9 milioni per<br />
la luce, che comportano una riduzione<br />
media del 20%, e 545mila euro<br />
per il gas, dove lo sconto è del 15%).<br />
I bonus sono cumulabili e permettono<br />
di ottenere una riduzione annua<br />
tra gli 85 e i 388 euro.<br />
•••<br />
Prest<strong>it</strong>i, a rischio<br />
le banche dati<br />
Il Garante della privacy ha stabil<strong>it</strong>o<br />
che l’iscrizione di una posizione deb<strong>it</strong>oria<br />
nei Sistemi di informazioni<br />
cred<strong>it</strong>izie (Sic) - le banche dati contenenti<br />
informazioni sull’affidabil<strong>it</strong>à<br />
finanziaria dei clienti - è lec<strong>it</strong>a solo<br />
se ne è stato dato preavviso al<br />
consumatore che ha richiesto il finanziamento.<br />
La decisione apre<br />
nuovi scenari in quanto, secondo<br />
Adusbef e Federconsumatori, almeno<br />
il 50% dei dati raccolti sui presunti<br />
“cattivi pagatori” potrebbe riguardare<br />
clienti che non hanno ricevuto<br />
alcuna comunicazione preventiva<br />
dell’inserimento nella black<br />
list di banche e finanziarie. Le associazioni<br />
chiedono pertanto ai gestori<br />
delle banche dati di cancellare<br />
posizioni non comunicate agli interessati,<br />
e al Garante di effettuare<br />
ispezioni a campione, in modo da<br />
bonificare milioni di posizioni detenute<br />
illegalmente.<br />
•••<br />
Abi, conti in rosso<br />
senza balzelli<br />
Buone notizie per le famiglie <strong>it</strong>aliane.<br />
Stop alle commissioni bancarie<br />
per i conti in rosso, a patto però<br />
che si tratti di episodi occasionali.<br />
L’associazione bancaria <strong>it</strong>aliana<br />
(Abi) ha varato una serie di misure<br />
per sostenere le famiglie con mutuo<br />
a carico. Nel caso <strong>qui</strong>ndi il<br />
cliente si trovi il conto in rosso per<br />
un giorno o a causa di una discrepanza<br />
fra accred<strong>it</strong>o dello stipendio<br />
e pagamento della bolletta sul conto<br />
non gli verrano addeb<strong>it</strong>ate commissioni.<br />
Ogni procedura però varierà<br />
in base all’ist<strong>it</strong>uto di cred<strong>it</strong>o<br />
che ha ader<strong>it</strong>o all’iniziativa dell’Abi<br />
e al tipo di cliente. Per le famiglie è<br />
prevista la proroga di sei mesi della<br />
moratoria sui mutui, l’accordo che<br />
ha consent<strong>it</strong>o a circa 31mila famiglie<br />
di sospendere le rate.
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
25 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
LA NUOVA CURA DELLA SCLEROSI MULTIPLA<br />
La speranza<br />
di tanti<br />
che si chiama<br />
Zamboni<br />
MONIA CAPPUCCINI<br />
Un terremoto nel mondo<br />
scientifico, comun<strong>it</strong>à di pazienti<br />
in fibrillazione, opinione<br />
pubblica divisa tra<br />
curios<strong>it</strong>à e scetticismo. Sono<br />
gli effetti dello studiobomba<br />
del professor Paolo<br />
Zamboni sulla patologia<br />
venosa presumibilmente<br />
associata all’insorgenza della sclerosi<br />
multipla.<br />
Si chiama CCSVI, si legge “insufficienza<br />
venosa cerebro-spinosa cronica”<br />
e in un alto numero di casi provoca<br />
un cattivo drenaggio del flusso sanguigno<br />
dal cervello e dal midollo spinale.<br />
È il ristagno del sangue, questa l’ipotesi<br />
del professore ferrarese, causato<br />
dall’occlusione di una o più vene craniche<br />
ed extra-craniche, a generare gli<br />
effetti della sclerosi. Per individuare<br />
le ostruzioni è necessario un ecocolordoppler,<br />
effettuato però con software<br />
dedicato e secondo i parametri indicati<br />
dal chirurgo cardiovascolare Paolo<br />
Zamboni. Meno complicata la cura: liberare<br />
le vene si può attraverso un’operazione<br />
di angio-plastica.<br />
L’intervento è banale come stappare<br />
un lavandino: attraverso un’iniezione<br />
ipercutanea viene introdotto uno speciale<br />
catetere a palloncino portato fino<br />
alla vena interessata e poi gonfiato<br />
in corrispondenza del restringimento.<br />
Si agisce in anestesia locale, può durare<br />
anche un’ora nei casi di stenosi<br />
complesse, comporta pochi rischi. Ci<br />
si può sottoporre all’intervento in<br />
qualsiasi ospedale pubblico, essendo<br />
l’angio-plastica inclusa tra le prestazioni<br />
del Servizio san<strong>it</strong>ario nazionale.<br />
Rivoluzione o illusione<br />
Il succo della convinzione di Zamboni<br />
è che la sclerosi sarebbe una malattia<br />
di natura cardio-vascolare, non<br />
neurologica come finora si è pensato.<br />
Una convinzione mal diger<strong>it</strong>a da buona<br />
parte della comun<strong>it</strong>à scientifica. In<br />
attesa delle opportune verifiche, il medico<br />
ferrarese si toglie intanto qualche<br />
soddisfazione, visto che grazie alla sua<br />
azione si sta già spostando l’attenzione<br />
della malattia verso prospettive<br />
medico-scientifiche mai prese in considerazione<br />
finora.<br />
Indagate sulle vene, è il suggerimento<br />
che arriva da Ferrara e che sta susc<strong>it</strong>ando<br />
tante resistenze e altrettanta<br />
curios<strong>it</strong>à. La cautela è d’obbligo e sulla<br />
nuova cura si respira un’aria variabile<br />
tra l’ottimismo e lo scetticismo, fino<br />
ad atteggiamenti di rifiuto totale
26 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
LA SPERANZA DI TANTI...<br />
che e<strong>qui</strong>parano il caso Zamboni a un<br />
nuovo Di Bella.<br />
Eppure i riscontri clinici a favore<br />
della terapia non mancano, nella fattispecie<br />
gli es<strong>it</strong>i e i benefici sorprendenti<br />
riscontrati nei pazienti che già<br />
si sono sottoposti all’intervento. Risultati<br />
che giacciono presso il Consiglio<br />
superiore di san<strong>it</strong>à in attesa di una<br />
disamina che riconosca o meno la correlazione<br />
tra CCSVI e sclerosi, aprendo<br />
(o meno) un nuovo cap<strong>it</strong>olo nel Ssn<br />
sul trattamento della malattia.<br />
Eppure, nonostante le sollec<strong>it</strong>azioni<br />
nulla si è mosso fino allo scorso ottobre,<br />
quando in tv un servizio delle Iene<br />
con le testimonianze di alcuni pazienti<br />
ha acceso i riflettori sul metodo.<br />
Ripresa delle funzional<strong>it</strong>à tattili, giovamento<br />
motorio, riduzione dello stato<br />
di stanchezza: il caso della terapia<br />
della discordia sfonda in prima serata,<br />
susc<strong>it</strong>ando grande clamore nell’opinione<br />
pubblica e qualche fastidio dalle<br />
parti del ministero della Salute.<br />
CENTRI DOVE È POSSIBILE<br />
SPERIMENTARE LA CURA<br />
Per gli interventi chirurgici di angio-plastica è assolutamente sconsigliato il ricorso a strutture<br />
all’estero (Bulgaria e Romania le mete principali), poco controllate sul piano etico e medico.<br />
Sul s<strong>it</strong>o www.aism.<strong>it</strong> è consultabile l’elenco aggiornato dei centri coinvolti nello studio<br />
promosso dall’Aism. A parte il Sant’Anna di Ferrara, nessun’altra struttura è accred<strong>it</strong>ata da<br />
Zamboni, sebbene in alcune lavori personale formato dal suo team.<br />
Ecco quali: a Catania il professor Magnano effettua angioplastiche sia via Ssn (presso il Centro<br />
catanese di Medicina e Chirurgia, 095-495147) sia privatamente; a Taranto il professor Innocente<br />
Cataldo Galeandro effettua diagnosi in privato a 200 euro (099/4594705); a Napoli il<br />
professor Ciro Gargano, dopo Zamboni il medico che ha effettuato più interventi di angioplastica<br />
finora, opera in Ssn e in intramoenia (3mila euro, più 416 euro di tasse ospedaliere) insieme<br />
al dottor Giuseppe Morelli Coppola presso l’ospedale Pellegrini, e diagnosi in privato al costo<br />
di 200 euro (081/2543341). Sempre a Napoli è in corso la sperimentazione diretta dal professor<br />
V<strong>it</strong>torio Iaccarino presso l’Univers<strong>it</strong>à Federico II (081-7463741); ad Acerra il dottor Gabriele<br />
Giordano esegue diagnosi privatamente (costo 200 euro, 081/3190231).<br />
A Roma il professor Sandro Mandolesi effettua diagnosi in Ssn al Policlinico Umberto I, con<br />
tempi di attesa di almeno un anno. A Civ<strong>it</strong>anova Marche il dottor Antonio Galassi esegue diagnosi<br />
in ecodoppler via Ssn presso il reparto di Radiologia dell'ospedale di Civ<strong>it</strong>anova Marche<br />
(tel. 0733 8231). A Reggio Emilia il dottor Tommaso Lupatelli effettua operazioni di angioplastica<br />
solo privatamente, il costo si aggira sui 5mila euro (Villa Salus di Reggio Emilia<br />
0522/499111).<br />
A Trento la dottoressa Rossella Siliotto effettua diagnosi in intramoenia a 204 euro (3 ecografie<br />
da 68 euro l’una) presso l’ospedale San Camillo (0461/238111). A Torino il dottor Ugo Riba<br />
effettua diagnosi privatamente presso l’ist<strong>it</strong>uto Cidimu Spa (011/5616111).<br />
Caos san<strong>it</strong>ario<br />
Dal giorno dopo è emerso il caos<br />
che regna intorno a questa cura alternativa.<br />
Mancano le linee guida per il<br />
trattamento della malattia e nessuna<br />
struttura risulta autorizzata da Zamboni,<br />
eppure alcune Regioni consentono<br />
la diagnosi e il trattamento della<br />
CCSVI a carico dello Stato o in intramoenia.<br />
Apr<strong>it</strong>i cielo: telefoni bollenti,<br />
numeri chiusi, appuntamenti molto in<br />
là nel tempo.<br />
La domanda supera di gran lunga<br />
l’offerta e sia le strutture pubbliche<br />
sia le private cercano. “Il riconoscimento<br />
del ministero per il momento<br />
può attendere: non ci importa la correlazione<br />
intanto stappateci le vene, o<br />
perlomeno permetteteci di verificare<br />
se le abbiamo occluse o meno!”, reclamano<br />
i malati a gran voce. La pagina<br />
Facebook dell’associazione CCSVI<br />
nella Sclerosi multipla - di cui è presidente<br />
onoraria la vedova di Luciano<br />
Pavarotti, Nicoletta Mantovani - ha un<br />
boom di contatti superando i 30mila<br />
iscr<strong>it</strong>ti e di scambi di opinioni tra<br />
malati e parenti sulla valid<strong>it</strong>à o meno<br />
della terapia e dei suoi effetti<br />
(www.ccsvi-sm.org).<br />
Ma a distanza di due mesi qualcosa<br />
comincia finalmente a muoversi e a<br />
breve partiranno due studi distinti<br />
sulla CCSVI. Il caso Zamboni intanto<br />
ha sconfinato dal campo medico e<br />
scientifico per approdare in amb<strong>it</strong>o<br />
ist<strong>it</strong>uzionale.<br />
Il 24 novembre è stata presentata in<br />
Senato una mozione bipartisan - firmata<br />
da Ignazio Marino (Pd), il presidente<br />
della Commissione San<strong>it</strong>à Antonio<br />
Tomassini (Pdl), Fabio Rizzi (Lega<br />
Nord) e Donatella Poretti (Radicali) -<br />
in cui si chiede al governo di “mon<strong>it</strong>orare<br />
la raccolta di dati di correlazione tra<br />
CCSVI e sclerosi multipla” e di “predisporre<br />
controlli adeguati sulla correttezza<br />
delle sperimentazioni in atto”.<br />
Importante segnale di attenzione certo,<br />
ma significativo anche delle contraddizioni<br />
e delle polemiche che stanno<br />
accompagnando gli sviluppi del caso<br />
Zamboni.
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
27 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
CONTRASTO FRA NEUROLOGI E CHIRURGHI<br />
Il metodo è valido<br />
Divisa la medicina<br />
DUE STUDI DI OPPOSTA TENDENZA<br />
IN CORSO DI ELABORAZIONE. IL MI-<br />
NISTERO DELLA SALUTE TACE.<br />
N<br />
eurologi versus chirurghi vascolari e viceversa:<br />
la medicina si divide sulla valid<strong>it</strong>à<br />
del metodo Zamboni. Esiste davvero una correlazione<br />
tra CCSVI e sclerosi multipla Al fine di verificare<br />
l’ipotesi avanzata dal team di Ferrara stanno<br />
per partire due studi scientifici paralleli e di-<br />
SCLEROSI MULTIPLA,<br />
PIÙ COLPITE LE DONNE<br />
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria<br />
demielinizzante del sistema nervoso<br />
centrale. In Italia le persone affette sono circa<br />
54.000, pari a una ogni 1.100 ab<strong>it</strong>anti. La<br />
malattia si può manifestare in età compresa<br />
tra i 15 e i 50 anni, con un picco di incidenza<br />
tra i 20 e i 30 anni. Raramente colpisce i bambini<br />
e gli anziani. Riguarda prevalentemente<br />
le donne che hanno una maggior probabil<strong>it</strong>à<br />
di sviluppare la malattia rispetto agli uomini<br />
(3 donne ogni 2 uomini).<br />
Ogni anno vengono registrati 1.800 nuovi casi.Vi<br />
è un incremento dell’incidenza della malattia<br />
in amb<strong>it</strong>o familiare.<br />
Disturbi della forza, sensazioni di intorpidimento<br />
e ridotta sensibil<strong>it</strong>à, disturbi della vista,<br />
spastic<strong>it</strong>à muscolare, difficoltà di articolazione<br />
della parola, problemi vescicali e intestinali,<br />
fatica sono tra i sintomi principali della<br />
malattia. Sono quattro i tipi di decorso della<br />
sclerosi multipla: recidivante-rem<strong>it</strong>tente,<br />
secondariamente progressiva, a ricadute con<br />
progressione e primariamente progressiva.<br />
Nonostante i molti passi avanti fatti dalla ricerca<br />
scientifica, la causa della sclerosi multipla<br />
è ancora sconosciuta. L’ipotesi oggi dominante<br />
è che esista una predisposizione genetica<br />
a sviluppare la malattia, predisposizione<br />
con la quale interagiscono fattori esterni, forse<br />
virali, che scatenano l’esordio della sclerosi.Al<br />
momento le terapie disponibili per la cura<br />
della sclerosi utilizzano farmaci cortisonici,<br />
immuno-modulatori e immunosoppressori.<br />
stinti: il primo promosso dalla Fism (la Fondazione<br />
che fa capo all’Associazione <strong>it</strong>aliana sclerosi multipla),<br />
l’altro coordinato dal professor Paolo Zamboni<br />
presso l’ospedale Sant’Anna di Ferrara. Peccato<br />
però che tra l’uno e l’altro non corra buon<br />
sangue e che il corso della scienza appare già minato<br />
dal discred<strong>it</strong>o reciproco, al punto da temere<br />
che ognuno dei due studi giungerà per sua via a<br />
conclusioni opposte e inconciliabili, con il rischio<br />
di creare un buco nell’acqua in campo medico<br />
e alimentare la confusione tra i pazienti.<br />
“Scientificamente nessuna delle istanze da me<br />
avanzate nelle riunioni e negli scambi epistolari<br />
ha avuto alcun riscontro. In sintesi sono fortemente<br />
convinto della non fattibil<strong>it</strong>à dello studio seguendo<br />
il compromesso del protocollo indicato”,<br />
è stato il commento di Paolo Zamboni alle sue dimissioni<br />
nel settembre scorso dallo Steering Comm<strong>it</strong>tee<br />
dello Studio Epidemiologico della Fism (il<br />
com<strong>it</strong>ato scientifico che ha defin<strong>it</strong>o il protocollo<br />
dello studio). Una bocciatura con tutti i crismi e<br />
con un significato simbolico che rimanda al padre<br />
che rinnega il figlio, visto che lo stesso Zamboni<br />
aveva partecipato alle prime fasi di messa a punto<br />
della sperimentazione prima di dimettersi.<br />
Non ci stanno neanche quelli dell’associazione<br />
CCSVI-sm che hanno chiesto al ministro della Salute<br />
Ferruccio Fazio l’immediata ist<strong>it</strong>uzione di un<br />
tavolo grazie al quale lo stesso Zamboni possa, insieme<br />
al ministero, individuare sub<strong>it</strong>o una serie di<br />
centri da formare alla diagnosi e alla cura. Per non<br />
disperdere i risultati, l’associazione chiede inoltre<br />
la confluenza dei risultati nel Registro internazionale<br />
che la Fondazione Hilarescere (che con il professor<br />
Zamboni e il dottor Fabrizio Salvi porta<br />
avanti la ricerca sulla CCSVI) ha già creato.<br />
Lo studio dell’Aism si trova intanto ai nastri di partenza<br />
ed è, al momento, l’unico indicato come riferimento<br />
ufficiale da una menzione un po’ ambigua<br />
contenuta in una circolare diramata dal ministero<br />
all’inizio di novembre. La sperimentazione<br />
dell’Aism-Fism coinvolgerà 1.200 persone affette<br />
da sclerosi multipla, 400 soggetti sani e altrettanti<br />
con altre patologie neurodegenerative, per<br />
un totale di 2.000 persone. Per loro però nessuno<br />
“stappamento” delle vene all’orizzonte, visto che<br />
la sperimentazione si lim<strong>it</strong>erà alla diagnosi e<br />
non al trattamento della CCSVI. L’obiettivo semmai<br />
è di valutare la prevalenza dell’insufficienza<br />
venosa e di altre malformazioni simili in differenti<br />
forme di sclerosi multipla e in altre patologie del<br />
sistema nervoso, confrontando soggetti sani con<br />
persone affette da altre malattie neurologiche<br />
di origine degenerativa. Costo dell’indagine<br />
900mila euro; 35 i centri clinici<br />
neurologici interessati. Partiranno scaglionati<br />
nei prossimi mesi (elenco completo e<br />
aggiornato www.aism.<strong>it</strong>), adottando lo<br />
stesso protocollo, pena l’esclusione, approvato<br />
dal Com<strong>it</strong>ato etico dell’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Genova, sede di coordinamento dello<br />
studio, il 17 settembre scorso.<br />
Non condividendo le metodologie dello<br />
studio della Fism, l’Univers<strong>it</strong>à di Ferrara e la<br />
Fondazione Hilaresce hanno presentato un<br />
altro protocollo scientifico sulla CCSVI,<br />
approvato a fine novembre dopo un’attesa<br />
di alcuni mesi, facente capo a Paolo Zamboni<br />
e promosso dalla Regione Emilia-Romagna.<br />
Per i 500 pazienti ammessi alla<br />
sperimentazione presso l’ospedale Sant’Anna<br />
si procederà in doppio cieco per valutare<br />
l’effetto placebo, così come accettato dalla prassi<br />
internazionale per la somministrazione di un nuovo<br />
farmaco o di una terapia.Tutti i pazienti sono già risultati<br />
pos<strong>it</strong>ivi all’ecocolordoppler, l’esame che permette<br />
la visualizzazione dei principali vasi sanguigni<br />
e lo studio del flusso al loro interno. Primo passo<br />
indispensabile per la diagnosi della CCSVI, l’esame<br />
è effettuato con un software dedicato e avvalendosi<br />
di una poltrona appos<strong>it</strong>a per accertare la<br />
presenza di occlusioni in diverse posizioni, secondo<br />
i parametri studiati da Zamboni. A una parte dei<br />
malati, più o meno due terzi, sarà introdotto il catetere<br />
con il palloncino e saranno loro liberate le<br />
vene,mentre alla restante parte sarà solo infilato il<br />
catetere senza procedere, a loro insaputa, con l’intervento<br />
di angioplastica. Dall’osservazione del decorso<br />
della malattia nei due diversi trattamenti, dopo<br />
un anno, si potrà effettivamente affermare se la<br />
terapia è efficace o meno.<br />
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VIOLENZE: I NUMERI E LE POSSIBILI SOLUZIONI IN UNA RICERCA EMILIANA<br />
Badanti e anziani, tutti v<strong>it</strong>time e carnefici<br />
AL DI LA DEI CASI CHE FINISCONO<br />
SUI GIORNALI, LA REALTÀ MOSTRA<br />
MALTRATTAMENTI “INCROCIATI”.<br />
•ANTONIO ZOLLO<br />
Q<br />
uanta violenza si consuma nei nuclei<br />
familiari dove c’è un anziano<br />
da assistere Ogni tanto la cronaca<br />
apre qualche squarcio, ma prevale la prurigine<br />
per il caso grottesco e/o lascivo: l’anziano un<br />
po’ rimbamb<strong>it</strong>o che sposa la giovane badante o<br />
quello che si fa prosciugare i risparmi. Ora, a<br />
svelare quel mondo, c’è una ricerca condotta in<br />
Emilia nell’amb<strong>it</strong>o del progetto Diade promosso<br />
dalla Provincia di Reggio Emilia con la<br />
Ausl, l’associazione Nondasola e Anziani e<br />
non solo, e il supporto finanziario del dipartimento<br />
delle Pari opportun<strong>it</strong>à.<br />
I ricercatori sono part<strong>it</strong>i dal presupposto che<br />
nel lavoro di cura entrano in relazione due fragil<strong>it</strong>à:<br />
quella degli anziani non autosufficienti e<br />
quella delle donne migranti. A questo si aggiunge<br />
la condizione dei congiunti che si fanno carico<br />
della cura del familiare e hanno enormi<br />
difficoltà a conciliare questo comp<strong>it</strong>o con la v<strong>it</strong>a<br />
di figlie, madri, mogli, lavoratrici.<br />
Dalle interviste sono emerse 219 segnalazioni<br />
classificabili come atti di abuso e di violenza:<br />
nel 35% dei casi si tratta di violenza commessa<br />
da badanti verso gli anziani. Ma nel 29%<br />
la violenza è eserc<strong>it</strong>ata sulle badanti dai familiari<br />
dell’assist<strong>it</strong>o e, nel 25% dei casi, dagli stessi<br />
anziani assist<strong>it</strong>i.<br />
La tipologia delle violenze sulle badanti riguarda<br />
la sfera fisica e sessuale (“Il mar<strong>it</strong>o della<br />
signora mi ha picchiato… mi ha chiesto di<br />
entrare nel letto con lui”); psicologica: lavoro<br />
coatto, segregazione, minacce, insulti a sfondo<br />
etnico o sociale, intromissioni nella v<strong>it</strong>a privata;<br />
dei dir<strong>it</strong>ti: “Per 8 mesi mi hanno dato poco<br />
da mangiare… non avevo una mia stanza”;<br />
economico-finanziaria: mancato versamento<br />
dei contributi, mancato rispetto dei minimi salariali,<br />
orario di lavoro effettivo due volte quello<br />
segnato in busta paga. Gli anziani sono v<strong>it</strong>time,<br />
nel 40% dei casi, di omissioni e negligenze:<br />
atti di cura impropri, scarsa igiene, malnutrizione,<br />
disidratazione, abbandono; nel 30%<br />
dei casi si tratta di maltrattamenti fisici. E: violenza<br />
psicologica, economico-finanziaria.<br />
Dalle risposte degli intervistati emergono altri<br />
fattori di rischio che espongono a forme di<br />
I PASSAGGI<br />
DEL PROGETTO DIADE<br />
Il<br />
progetto Diade si è svolto attraverso<br />
la realizzazione di: 52 interviste a badanti,<br />
caregiver (familiari impegnati nell’assistenza<br />
e nella cura degli anziani), referenti<br />
dei servizi sociali, san<strong>it</strong>ari, dei servizi per l’impiego,<br />
dell’associazionismo, del volontariato,<br />
della cooperazione sociale, dei patronati, dei<br />
sindacati; otto focus interprofessionali; due<br />
incontri di presentazione dei risultati dell’indagine;<br />
quattro incontri formativi per dirigenti<br />
e quadri dei servizi socio-san<strong>it</strong>ari.<br />
E ancora: una ricerca sulle buone prassi europee;<br />
la messa a punto di elementi per linee<br />
guida; la realizzazione di una campagna di<br />
comunicazione,di una newsletter e di un convegno<br />
conclusivo.<br />
maltrattamento: la convivenza forzata; fenomeni<br />
di alcolismo e uso di psicofarmaci tra le<br />
badanti; l’isolamento sociale; la debolezza<br />
(lontananza o assenza) delle reti familiari degli<br />
assist<strong>it</strong>i; la condizione di clandestin<strong>it</strong>à di tante<br />
badanti; la mancanza di formazione e il carico<br />
assistenziale sovente eccessivo; le patologie<br />
cogn<strong>it</strong>ive di molti degli assist<strong>it</strong>i; il burn out, vale<br />
a dire le s<strong>it</strong>uazioni che diventano insopportabili<br />
e, letteralmente, scoppiano.<br />
Individuare le cause, che generano indici così<br />
alti di violenza, aiuta a definire rimedi e soluzioni.<br />
I ricercatori hanno messo a fuoco 5 fattori<br />
scatenanti: le differenze culturali tra assist<strong>it</strong>o<br />
e assistente; la scarsa competenza delle<br />
badanti rispetto al tipo di cura richiesta, specialmente<br />
nel caso di anziani con patologie cogn<strong>it</strong>ive;<br />
la cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à ins<strong>it</strong>a in questo tipo di lavoro:<br />
non soltanto la convivenza spesso forzata,<br />
ma l’assenza di controlli, di tutele, di supporti;<br />
le difficoltà derivanti dal contesto familiare: famiglie<br />
distanti, impreparate a gestire queste s<strong>it</strong>uazioni;<br />
le carenze e i lim<strong>it</strong>i dei servizi che dovrebbero<br />
dare supporto alle persone bisognose<br />
di cura e alle loro famiglie.<br />
Come rimuovere queste condizioni Tre le<br />
proposte formulate: 1) la formazione professionale<br />
dell’assistente familiare; formazione<br />
obbligatoria, accessibile, con l’approntamento<br />
di Albi e corretta gestione della domanda e dell’offerta;<br />
2) la regolarizzazione contrattuale,<br />
con definizione di orari e funzioni, in un quadro<br />
certo di dir<strong>it</strong>ti e doveri; 3) la possibil<strong>it</strong>à di scegliere<br />
l’assistente familiare sulla base di un corretto<br />
rapporto tra competenze professionali ed<br />
esigenze dell’assist<strong>it</strong>o, avendo come referente<br />
un soggetto pubblico che supporti le famiglie<br />
nell’individuazione dei bisogni assistenziali,<br />
nella determinazione del mix di servizi idonei e<br />
che regoli l’incrocio tra domanda e offerta.
IL SALVAGIOVANI/Schematismi della cronaca e dubbi sul futuro<br />
È normale, non va su Faceb<br />
30 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
INTERNET, YOUTUBE, SOCIAL NETWORK:<br />
NON È DA QUESTO CHE SI GIUDICA UN RA-<br />
GAZZO. E ALLORA DA COSA UN TEMA A<br />
SCUOLA PUÒ AIUTARE A CAPIRLO...<br />
• DELIA VACCARELLO<br />
N<br />
on capisco cosa significhi. Lo<br />
dicono in giro sempre più spesso.<br />
C’è gente che si riempie la<br />
bocca e poi sentenzia “e che dire dei ragazzi<br />
normali A loro non pensa nessuno”.<br />
Oppure l’ho sent<strong>it</strong>o tantissimo a propos<strong>it</strong>o<br />
della scomparsa di Yara, la<br />
ragazza con la passione per la ginnastica<br />
r<strong>it</strong>mica che un bel giorno<br />
sparisce. Nei tg e nei servizi sempre<br />
’sto concetto martellante: “Una ragazza<br />
normale, niente Facebook, niente<br />
amicizie virtuali, il sogno di una<br />
schiena sciolta per ballare meglio, una<br />
ragazza normale”. “Ci sono adolescenti<br />
difficili che si nutrono di video e internet<br />
ma Yara non è di quelle”. Ma che cosa vuol<br />
la posta di Delia<br />
delia.vaccarello@tiscali.<strong>it</strong><br />
Giornali morbosi<br />
e cattiva tv<br />
“G<br />
entile dottoressa Vaccarello, non<br />
reggo questo clima di morbos<strong>it</strong>à, ho visto<br />
un programma tv in cui il caso di Yara era allineato<br />
a quello della ragazza di Avetrana. Ho sent<strong>it</strong>o<br />
che vogliono instillare la paura, io ho una figlia di<br />
14 anni, ma come si fa a vivere pensando che basta<br />
deviare dal percorso conosciuto uscendo dalla palestra<br />
per fare una bruttissima fine Non posso andare<br />
a prendere mia figlia che ha diverse attiv<strong>it</strong>à pomeridiane,<br />
lavoro, e poi che v<strong>it</strong>a sarebbe, eppure<br />
da qualche sera a questa parte mi accorgo di rientrare<br />
a casa con un nodo alla gola e di aspettare di<br />
vedere il suo volto tran<strong>qui</strong>llo per respirare un po’.<br />
Non è giusto vivere così, i giornalisti davvero tante<br />
dire Siccome io vado su Facebook, e<br />
spesso con gli amici o da solo cerco i video<br />
su YouTube, quelli musicali soprattutto,<br />
vuol dire che non sono normale<br />
Allora davvero di normali ce ne sono pochi.<br />
Per giunta proprio su Fb ho trovato il<br />
gruppo “W i giovani normali”, con una<br />
bella scr<strong>it</strong>ta di presentazione: facciamo<br />
vedere in giro che esistono giovani normali.<br />
E che non se ne può più di sentire<br />
“quello è emo, quello è fighetto…<br />
ecc. ecc.”. W LA NORMALITÀ…<br />
BASTA CON L’OSTENTAZIO-<br />
NE DELLA DIVERSITÀ...<br />
NON SIETE ORIGINALI,<br />
SIETE RIDICOLI!!”.<br />
volte usano dei<br />
toni! Come facciamo<br />
a difenderci<br />
Rossella.”<br />
Carissima Rossella, chi è informato è più libero. Il<br />
giornalismo è una professione v<strong>it</strong>ale per un paese, svolgerla<br />
con serietà e impegno è meraviglioso. Ma quanti<br />
esempi di giornalismo onesto abbiamo Pochissimi. Il<br />
vero giornalista dà la notizia,non punta i riflettori su<br />
di sé, non instilla un modo forzato di vedere i fatti, apre<br />
le menti, solleva dubbi, ci aiuta a conoscere la realtà.<br />
Quando può approfondire, ci aiuta a comprendere le<br />
compless<strong>it</strong>à. Spenga la cattiva tv e butti i giornali morbosi.<br />
È facile riconoscerli. Sono quelli che gridano, sono<br />
faziosi, lasciano dentro noia e in<strong>qui</strong>etudine non per<br />
quello che dicono, ma per come lo dicono. La realtà fa<br />
bene, anche se è cruda, ci aiuta a rimboccarci le maniche.<br />
La suggestione martellante che ci paralizza vuole<br />
farci schiavi e pavidi da c<strong>it</strong>tadini liberi che siamo.<br />
Dunque, secondo i giornalisti una ragazza<br />
che non va su Fb è normale, mentre su<br />
Fb ci sono i normali che dicono che gli altri,<br />
sempre di Fb, non sono<br />
normali. Giuro che non<br />
ci capisco nulla. Per<br />
giunta in classe è successa<br />
una cosa che<br />
mi ha proprio gettato<br />
nel caos.<br />
La prof di <strong>it</strong>aliano<br />
Noi abbiamo una prof di <strong>it</strong>aliano proprio<br />
forte, porta sempre i jeans, un corpo<br />
da modella, gli occhi bellissimi, e<br />
un modo di interrogare che non è rompi…<br />
ma ti fa ragionare. So che ha due figli,<br />
e ogni tanto mi dico come deve essere<br />
forte avere per madre una così. In<br />
classe con lei abbiamo parlato una volta<br />
anche di canne, ed era chiaro che lei<br />
non ha il cervello frullato come molti<br />
degli altri prof. Insomma, c’è da preoccuparsi<br />
quando gira la coca, ma un po’<br />
di fumo non ha fatto mai male a nessuno.<br />
Questo dibatt<strong>it</strong>o lo abbiamo avuto al<br />
primo anno. Lei ha proposto il tema, io<br />
ho detto che avevo provato, alcuni miei<br />
compagni hanno fatto i perfettini, altri<br />
la buttavano sul cazzeggio come spesso.<br />
Lei ci ha ascoltati tutti, ma sentivo che<br />
la pensava come me. Magari una can-
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
31 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
book...<br />
netta ogni tanto se la fa anche la prof.<br />
Adesso che sono all’ultimo anno però<br />
tira un’aria strana. Per esempio molti<br />
miei compagni non amano il tema di<br />
<strong>it</strong>aliano, pensano che sia inutile, e<br />
quando c’è il tema a volte fanno di<br />
tutto per prendere informazioni via<br />
web. La settimana scorsa la prof ci<br />
ha dato questa traccia: “Come vedete<br />
il vostro futuro Come immaginate di<br />
essere tra venti anni”. Metà classe ha<br />
cominciato a scrivere sub<strong>it</strong>o, come<br />
se tutti avessero chiaro in mente di<br />
<strong>qui</strong> a venti lunghissimi anni che cosa<br />
avrebbero fatto. Io sono stato a<br />
pensare per un po’. Poi ho scr<strong>it</strong>to<br />
una cosa semplice semplice: ho<br />
scr<strong>it</strong>to che siccome non vedo il<br />
futuro, posso parlare del presente,<br />
e che nel mio presente<br />
ha un ruolo molto importante<br />
la musica, la musica che scelgo<br />
è quasi tutta punk.<br />
Sento che c’è dentro qualcosa<br />
che mi riguarda molto<br />
da vicino e poi che mi fa<br />
esprimere la ribellione. È una<br />
protesta a modo mio, che sono un<br />
tipo forse da fuori simile agli altri (sarò<br />
normale Vai a capire…), ma che cerca<br />
di afferrare il significato di un genere<br />
musicale. Poi io rifiuto le etichette e<br />
cerco di essere creativo, odio la piattezza<br />
e la banal<strong>it</strong>à. I bigotti spesso dicono<br />
che sono strano, ma è perché c’è<br />
gente che guarda con sospetto qualunque<br />
cosa ti piaccia davvero, e dunque<br />
anche la passione per la musica. Allora,<br />
niente futuro per me, ma solo presente.<br />
Questo era il nocciolo del mio tema.<br />
Ieri la prof ha portato i comp<strong>it</strong>i a scuola<br />
corretti e ha inv<strong>it</strong>ato alcuni di noi a<br />
leggere il proprio a voce alta. Dopo la<br />
lettura avrebbe detto il voto, che lei<br />
aveva appuntato già nel registro ma a<br />
mat<strong>it</strong>a. Prima di me leggono Castella e<br />
Tironi. Il primo ha scr<strong>it</strong>to una cosa così:<br />
“Ottenuto il diploma, cercherò un lavoro.<br />
Con il diploma di per<strong>it</strong>o chimico<br />
cercherò sub<strong>it</strong>o un impiego in una d<strong>it</strong>ta<br />
alimentare o in un laboratorio esterno.<br />
Entro 4 anni mi voglio sposare, e penso<br />
che presto avrò una famiglia e una bel-<br />
Infrangere una regola “pesa” meno<br />
che provocare una delusione<br />
È<br />
più facile reggere “la colpa” di aver violato<br />
una regola o il peso di aver deluso<br />
una persona importante I ragazzi di oggi sono<br />
esposti a esempi di quotidiana infrazione.<br />
Le figure “presunte potenti” del vivere pubblico<br />
non spiccano per fedeltà alle norme,<br />
piuttosto si è diffusa l’idea che per farsi strada<br />
occorre essere furbi e che l’importante è<br />
farla franca. Ma dentro casa<br />
I gen<strong>it</strong>ori stentato a proporsi come figure autorevoli,<br />
fanno fatica a indicare direttrici di<br />
comportamento che siano utili per il bene comune.<br />
La regola ha smarr<strong>it</strong>o la sua importanza.<br />
Papà e mamma sembrano sovente essere<br />
preoccupati di tenere vicino il figlio con premure,<br />
regali, affetto, comod<strong>it</strong>à, insomma a<br />
farsi rispettare come persone che danno e<br />
che dunque qualcosa in cambio si aspettano.<br />
Cosa provoca questo nei giovani La regola<br />
ha una sua oggettiv<strong>it</strong>à: può essere stabil<strong>it</strong>a<br />
per convenzione, per esempio si sta tutti seduti<br />
a tavola a pranzo almeno 20 minuti, può<br />
servire a far bene una cosa (vedi il tema), può<br />
derivare dalle necess<strong>it</strong>à del vivere comune.<br />
Così, chi si r<strong>it</strong>ira tardi quando gli altri dormono<br />
non deve accendere la luce del corridoio,<br />
deve fare meno rumori possibili ecc. ecc.<br />
La regola mi introduce in uno spazio sociale:se<br />
la infrango faccio male a chi mi vive a fianco. Se<br />
a scuola rubo le apparecchiature, sottraggo importanti<br />
possibil<strong>it</strong>à di studio ai compagni. La<br />
regola è democratica, può essere trasgred<strong>it</strong>a<br />
sapendo a quali conseguenze si va incontro.<br />
La delusione invece “chiude” adulto e giovane<br />
dentro lo spazio intimistico del rapporto. È<br />
soggettiva, dipende dalle aspettative che nutrono<br />
le persone all’interno del legame e dalle<br />
forze in campo. Può essere un elemento di<br />
patteggiamento. Il figlio o la figlia che si accorgono<br />
di essere indispensabili perché unici,<br />
o magari gli unici rimasti a casa laddove i fratelli<br />
più grandi sono già andati a vivere fuori,<br />
possono anche deludere i gen<strong>it</strong>ori, ma sanno<br />
che il peso interno non sarà granché, che più<br />
di tanto non la “pagheranno”. I gen<strong>it</strong>ori, temendo<br />
il distacco, magari ci passeranno sopra<br />
e continueranno a corteggiarli.<br />
È meglio avere a che fare con le regole. Hanno<br />
un significato. Le delusioni ci spingono<br />
nella palude di rapporti in cui ognuno invade<br />
l’altro, con l’effetto di creare legami asfissianti,<br />
all’insegna del ricatto.<br />
la macchina. Sicuramente d’estate andrò<br />
ogni anno al mare, perché i parenti<br />
della mia fidanzata hanno una casetta<br />
dove già abbiamo passato le vacanze.<br />
Ma tra venti anni penso anche che avrò<br />
fatto almeno 5 grossi viaggi, uno di questi<br />
in Sud America”.<br />
Tironi non ha pensato cose molto diverse,<br />
tranne per il fatto che punta alla<br />
laurea, ma famiglia e bella macchina<br />
fanno parte anche del suo futuro, con in<br />
più la passione per le montagne, le camminate,<br />
la raccolta dei funghi. A entrambi<br />
la prof ha dato “appena sufficiente”. I<br />
due hanno fatto una faccia strana. Tironi<br />
ha chiesto: perché prof “appena” E<br />
lei chiaramente ha detto che erano temi<br />
troppo schematici, senza incertezze,<br />
senza dubbi, senza sogni, <strong>qui</strong>ndi l’argomento<br />
era centrato, ma lo svolgimento<br />
non era molto approfond<strong>it</strong>o.<br />
Poi ha chiesto a me di leggere il mio tema.<br />
Io mi aspettavo che lei premiasse la<br />
mia original<strong>it</strong>à. In fondo il futuro non è<br />
un eterno presente Ho letto, i miei compagni<br />
mi guardavano strano, ma aspettavano<br />
le parole della prof. Ci sono stati<br />
lunghi attimi di silenzio. Poi il verdetto:<br />
“Per me il tema è non classificato”.<br />
Fuori argomento<br />
Mi sono sent<strong>it</strong>o diventare di fuoco, ma<br />
come Allora sono migliori le scemenze<br />
dei miei compagni Ecco, adesso vanno<br />
di moda i “normali”. Ma come può la<br />
prof farmi questo Resto z<strong>it</strong>to. Sono incavolato<br />
e forse mi vergogno. Poi lei interviene:<br />
“Poiani, hai fatto un bel tema<br />
ma non hai centrato l’argomento, avresti<br />
preso 8, se la traccia fosse stata ‘le mie<br />
passioni’. Ma il t<strong>it</strong>olo era ‘il futuro’. Scrivere<br />
un tema impone almeno il rispetto<br />
di una regola, fare in modo che il contenuto<br />
corrisponda al t<strong>it</strong>olo”.<br />
Non ho risposto nulla. Oggi ho detto<br />
ai miei che avevo mal di testa e non sono<br />
andato a scuola. Poi ho scr<strong>it</strong>to una<br />
mail alla prof, non potevo resistere,<br />
avevo bisogno di sapere. Le ho messo<br />
in maiuscolo e in rosso una frase sola:<br />
“Cara prof, ma io l’ho delusa”. ●
32 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
POSSIBILE CORRELAZIONE CON I FARMACI BIOLOGICI<br />
Psocare, l’Aifa dice:<br />
“Morti nella media”<br />
• ENRICO CINOTTI<br />
Morti sospette. Pericolose reazioni<br />
avverse. E ancora: dubbi sui<br />
controlli san<strong>it</strong>ari e amministrativi<br />
legati al progetto Psocare. Sono gli interrogativi<br />
emersi dall’inchiesta pubblicata<br />
dal Salvagente la scorsa settimana. Interrogativi<br />
ai quali il dottor Carlo Tomino,<br />
coordinatore pre-autorizzazione dell’Aifa,<br />
offre ora delle risposte.<br />
Vale però la pena di ricap<strong>it</strong>olare la vicenda.<br />
Psocare è un programma di ricerca sulla<br />
psoriasi, promosso nel 2005 dall’Aifa,<br />
che prevede la somministrazione di farmaci<br />
biologici. Medicinali costosi e poco sicuri,<br />
per stessa ammissione dell’Agenzia<br />
<strong>it</strong>aliana del farmaco.<br />
Il progetto è fin<strong>it</strong>o nella bufera dopo gli arresti<br />
ordinati nell’ottobre scorso dalla Procura<br />
di Firenze con l’accusa di corruzione e truffa<br />
ai danni dello Stato: alcuni san<strong>it</strong>ari, in testa<br />
Torello Lotti luminare della dermatologia,<br />
avrebbero ricevuto mazzette per 1,7<br />
milioni di euro da sei case farmaceutiche<br />
in cambio di “pacchetti di pazienti”<br />
ai quali prescrivere, anche in modo<br />
“arb<strong>it</strong>rario”, medicinali biologici. Che<br />
hanno molte e note reazioni avverse<br />
eppure, come emerge dalle testimonianze<br />
raccolte dal Salvagente, ci sono<br />
stati scarsa informazione e screening<br />
non troppo accurati sui pazienti inser<strong>it</strong>i<br />
nel progetto. Non solo. Andando a<br />
controllare i report annuali del progetto,<br />
almeno i tre pubblicati sul s<strong>it</strong>o del<br />
progetto, il Salvagente ha messo in evidenza<br />
una serie di “morti segnalate”<br />
che gettano ancora più ombre.<br />
Dottor Tomino, cominciamo dal reclutamento.<br />
I pazienti lamentano di essere<br />
stati sottoposti a screening superficiali<br />
prima di entrare nel progetto Psocare.<br />
Quali accertamenti devono essere previsti<br />
per i pazienti<br />
Gli accertamenti clinici previsti sono:<br />
esami ematochimici di routine;<br />
test Tbc con relativo radiografia del<br />
torace; vis<strong>it</strong>a dermatologica volta alla<br />
valutazione e localizzazione delle lesioni<br />
e <strong>qui</strong>ndi alla determinazione dell’indice<br />
Pasi di grav<strong>it</strong>à della malattia;<br />
DOPO LA NOSTRA INCHIESTA<br />
LA RISPOSTA DELL’AGENZIA<br />
DEL FARMACO. “REAZIONI AV-<br />
VERSE SOTTO LA NORMA”.<br />
vis<strong>it</strong>a per determinarne eventuale coinvolgimento<br />
articolare.<br />
Dal 2005 al settembre 2009 il data base del<br />
progetto Psocare viene gest<strong>it</strong>o dal centro<br />
studi Gised e l’attiv<strong>it</strong>à di controllo non già<br />
dalle Regioni o dalle Asl di competenza come<br />
di prassi, ma dalla società scientifica Sidemast,<br />
presieduta dal professor Lotti. Nel settembre<br />
2009 il data base viene trasfer<strong>it</strong>o all’Aifa<br />
e l’archivio trasformato in registro di<br />
controllo “sull’appropriatezza prescr<strong>it</strong>tiva e<br />
della spesa annessa”. L’Aifa aveva dubbi sulla<br />
gestione pregressa E a oggi quanto è costato<br />
l’intero progetto Psocare<br />
La gestione Gised del database Psocare è<br />
stata svolta inizialmente sotto il controllo del-<br />
La pagina di apertura dell’inchiesta pubblicata sul numero 49 del Salvagente.<br />
l’Aifa. Le società scientifiche Sidemast e Adoi<br />
(partner del progetto, ndr) hanno contribu<strong>it</strong>o<br />
alla realizzazione del progetto, fornendo indicazioni<br />
sulla modal<strong>it</strong>à e la tipologia dei dati da<br />
registrare. Psocare ha una prevalenza di interesse<br />
clinico-scientifico nell’amb<strong>it</strong>o della comun<strong>it</strong>à<br />
scientifica di riferimento. L’Aifa, invece,<br />
ha ulteriori necess<strong>it</strong>à quali quelle dell’immediato<br />
riscontro sull’appropriatezza prescr<strong>it</strong>tiva,<br />
di rilevamento delle reazioni avverse e, di non<br />
minore importanza, di controllo della spesa. La<br />
valutazione del paziente, l’eleggibil<strong>it</strong>à al<br />
trattamento e l’inserimento dei dati sono<br />
sotto la responsabil<strong>it</strong>à del medico prescr<strong>it</strong>tore,<br />
per cui l’Aifa ha sent<strong>it</strong>o la necess<strong>it</strong>à<br />
di un controllo diretto. Il costo complessivo<br />
non ci è noto poiché era in parte<br />
sostenuto dalle società scientifiche.<br />
Sulla vicenda ha acceso i riflettori anche la<br />
Commissione di inchiesta parlamentare presieduta<br />
dal senatore Ignazio Marino mentre la<br />
Procura di Firenze starebbe per far partire un<br />
secondo filone di indagine per valutare i danni<br />
per quei pazienti che sospettano di aver contratto<br />
gravi patologie a segu<strong>it</strong>o dell’assunzione<br />
di farmaci biologici. L’insorgenza di reazioni<br />
avverse per voi rientra nella norma<br />
Non è stata registrata un’incidenza significativa<br />
di quelle “maggiori” quali neoplasie e<br />
infezioni gravi, a segu<strong>it</strong>o di trattamento con<br />
farmaci biologici. In particolare le percentuali<br />
registrate sul totale dei pazienti<br />
trattati sono: 0,15% di infezioni e<br />
0,07% di neoplasie, inferiori a quelle<br />
riportate nel registro e in letteratura<br />
per i farmaci tradizionali.<br />
Nei report 2006 e 2007 vengono segnalate<br />
rispettivamente 2 e 6 morti.<br />
Nel terzo, non si fa alcuna menzione di<br />
decessi. Come spiegate questi dati<br />
Le segnalazioni dei casi di morte<br />
nel report 2007 include anche i casi<br />
segnalati nel 2006. Successivamente<br />
non sono stati segnalati altri casi. La<br />
correlazione con la terapia è possibile<br />
ma non accertata. Casi analoghi<br />
sono descr<strong>it</strong>ti in letteratura.<br />
L’ultima risposta non scioglie tutti<br />
i dubbi. Primo: se è vero che ogni report<br />
riporta i decessi accertati precedentemente,<br />
perché nel terzo report,<br />
l’ultimo pubblico on line, non si menzionano<br />
i casi accertati precedentemente,<br />
come invece avviene nel secondo<br />
report Una semplice dimenticanza<br />
Secondo: perché l’accesso all’archivio<br />
“reazioni avverse” sul s<strong>it</strong>o<br />
Psocare risulta ancora come “Pagina<br />
in sospeso” Domande sulle quali<br />
continueremo a cercare una risposta.
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
SpazioCivile<br />
a cura di Francisca Colli<br />
33 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
•••<br />
Mostre 1/Hartung<br />
per beneficenza<br />
Venticinque grandi dipinti di Hartung<br />
per l’Aisp. Sarà infatti interamente devoluto<br />
all’Associazione <strong>it</strong>aliana paralisi<br />
spastica Onlus (www.aipsonlus.<strong>it</strong>) il<br />
ricavato della mostra “Hans Hartung:<br />
lo slancio”, allest<strong>it</strong>a a Torino, fino al 30<br />
gennaio, nel Museo di Scienze naturali.<br />
L’esposizione, curata da Paolo Turati,<br />
comprende opere realizzate tra il<br />
1947 e il 1985 e illustra il percorso<br />
creativo dell’artista. La mostra è visibile<br />
tutti i giorni, dalle 10 alle 19, escluso<br />
il martedì. Ingresso: 5 euro; ridotto<br />
2,50. Per le informazioni: 800-329329.<br />
•••<br />
Mostre 2/Storie<br />
in una cameretta<br />
Ogni scatto è una storia, ogni storia<br />
un racconto di v<strong>it</strong>a. Sono le camerette<br />
fotografate da James Mollison in<br />
24 paesi di tutto il mondo che compongono<br />
la mostra, intensa e commovente,<br />
“Dove dormono i bambini”<br />
(a Roma, fino al 9 gennaio, nel Foyer<br />
dell’Aud<strong>it</strong>orium della Musica, in viale<br />
Pietro de Coubertin). Accanto a ognuna,<br />
il r<strong>it</strong>ratto del bambino che la ab<strong>it</strong>a e<br />
un breve testo che ne descrive la v<strong>it</strong>a, i<br />
sogni, le difficoltà, il contesto familiare<br />
e sociale. Le testimonianze, semplici e<br />
dirette, ci rimandano il “quadro” delle<br />
contraddizioni e delle differenze sociali<br />
e dei problemi dell’infanzia oggi. Organizzata<br />
dall’agenzia fotografica Contrasto<br />
con la Fondazione Musica per<br />
Roma, è uno degli appuntamenti del<br />
Natale all’Aud<strong>it</strong>orium.<br />
•••<br />
Viaggio all’origine<br />
del mondo<br />
Un “viaggio tra scienza e arte” per scoprire<br />
l’origine del mondo: lo propone<br />
fino al 6 gennaio a Frascati, il Comune<br />
con Frascati Scienza, Infn, Cern, Nairucu-Arts<br />
e il dipartimento di Biologia<br />
ambientale della Sapienza di Roma.<br />
Tutto ruota intorno al tema proposto:<br />
la mostra-evento alle Scuderie Aldobrandini<br />
(in piazza Guglielmo Marconi<br />
6), le conferenze, gli spettacoli. Il 5 e<br />
6 gennaio, gran finale con il balletto<br />
della coreografa Alina Bianchi Castagnari,<br />
la lettura di poesie da “L’Origine”<br />
di Beatrice Bressan, il concerto<br />
“L’Origine e l’amore” con il soprano<br />
Fosca Aquaro e la pianista Maria Di<br />
Pasquale. Il programma è in dettaglio<br />
su www.frascatiscienza.<strong>it</strong>.<br />
•••<br />
E Papillon<br />
suona per Asm<br />
Con 5 euro ac<strong>qui</strong>sti il nuovissimo cd<br />
musicale dell’Orchestra Papillon e sostieni<br />
i progetti di Asm, l’Associazione<br />
<strong>it</strong>aliana studio malformazioni, per la<br />
ricerca, la prevenzione e la cura delle<br />
Amico di penna<br />
Antonio Zollo<br />
Le alunne<br />
di Rebibbia<br />
Q<br />
uest’anno mille persone riceveranno<br />
per Natale e il nuovo<br />
anno un biglietto d’auguri un<br />
po’ particolare. L’immagine che decora il<br />
cartoncino raffigura, con un segno grafico<br />
tendente all’astratto, degli alberi che rimandano al tradizionale abete natalizio.Il<br />
modello del disegno è stato ottenuto con una porzione di tessuto lavorato<br />
al telaio. Lo hanno ideato e realizzato le detenute di Rebibbia che da<br />
alcuni anni seguono i corsi organizzati nel carcere dall’ist<strong>it</strong>uto d’arte Roma 2<br />
(www.isarteromadue.<strong>it</strong>). Si tratta di vere e proprie sezioni staccate della<br />
scuola, che consente alle detenute di compiere un intero ciclo formativo e di<br />
conseguire un diploma: una possibil<strong>it</strong>à in più, scontata la pena, di reinserirsi<br />
nella società e nel mondo del lavoro.<br />
Il consistente patrimonio artistico della scuola comprende anche quadri, mosaici,<br />
sculture e oggetti decorati realizzati dalle detenute<br />
che partecipano al progetto “Donne multietniche.<br />
L’arte senza barriere e senza sbarre”. Non è stato facile<br />
realizzare questo progetto, voluto fortemente dalla<br />
preside e da un gruppo di docenti dell’ist<strong>it</strong>uto d’arte e<br />
sostenuto dalla direzione del pen<strong>it</strong>enziario e dal garante<br />
per il Lazio dei dir<strong>it</strong>ti dei detenuti. Ora si avvale<br />
di sponsor - Unicoop e Basf, l’azienda chimica che opera<br />
nel quadrante est della Cap<strong>it</strong>ale - che sostengono anche<br />
la realizzazione di opere che decorano ambienti della c<strong>it</strong>tà: per esempio,<br />
il mosaico all’ingresso di una stazione della metropol<strong>it</strong>ana sulla via Tiburtina.<br />
Quest’anno proprio la Basf ha accettato di usare per i suoi biglietti d’auguri<br />
non l’opera di un artista affermato - come in passato - ma un modello ideato<br />
e realizzato dalle alunne-detenute di Rebibbia.<br />
Ci sono tra loro molte straniere, si portano dietro tragedie e v<strong>it</strong>e spesso disperate,<br />
alcune stentano a dotarsi di piccole cose d’uso quotidiano, importanti<br />
per vivere anche nel carcere una v<strong>it</strong>a più dign<strong>it</strong>osa. I loro lavori sono anche<br />
una modesta forma di autofinanziamento. Con quel che ci circonda, questa<br />
piccola vicenda è una salutare boccata d’ossigeno.<br />
malattie congen<strong>it</strong>e che in Italia riguardano<br />
28mila bambini l’anno. L’orchestra,<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a nel 2005, è composta<br />
da bambini e ragazzi allievi di varie<br />
scuole e conservatori <strong>it</strong>aliani. In questo<br />
secondo cd i giovani e giovanissimi<br />
orchestrali, sotto la direzione di Simone<br />
Genuini, propongono un vasto<br />
repertorio classico, da Bach a Gershwin,<br />
da Mozart a Schumann. Le informazioni<br />
su www.asmonlus.<strong>it</strong>.<br />
•••<br />
Fa bene al cuore<br />
la penna di Vincino<br />
Disegni originali, poster, catalogo/block<br />
notes. Il mondo di carta e<br />
penna - la pol<strong>it</strong>ica, lo sport, la denuncia<br />
sociale, gli autor<strong>it</strong>ratti, le<br />
idee - di Vincenzo Gallo, in arte Vincino,<br />
è in vend<strong>it</strong>a a Milano fino al 31<br />
gennaio nello spazio di CorsoMagenta10<br />
per l’Arte, che osp<strong>it</strong>a la mostra<br />
“Vincino in giro”. A offerta libera<br />
i prezzi, a partire dai 2-300 euro<br />
(secondo le dimensioni) per i disegni,<br />
15 euro per i poster e il catalogo/block<br />
notes (60 pagine di vignette<br />
e fogli bianchi per cimentarsi nel<br />
disegnare). Il ricavato va all’associazione<br />
Bambini cardiopatici nel mondo<br />
(www.bambinicardiopatici.<strong>it</strong>).<br />
•••<br />
Mother & Child<br />
e i tutor agli studi<br />
Da più di 10 anni Mother & Child<br />
opera nell’India del Sud per dare<br />
“un futuro autonomo e degno” alle<br />
ragazze madri e ai loro bambini. Oggi<br />
la casa della Fondazione, a Todupuzha,<br />
osp<strong>it</strong>a 176 bambini e bambine<br />
da 0 anni e ragazzi e ragazze fino<br />
a 18. Gli studenti frequentano<br />
la scuola locale e<br />
studiano l’inglese con insegnanti<br />
volontarie ma<br />
hanno bisogno di una<br />
istruzione superiore di<br />
buon livello. Per aiutarli<br />
l’associazione lancia il<br />
progetto di “Tutoraggio o<br />
adozione agli studi” per il solo periodo<br />
del corso univers<strong>it</strong>ario (di 3 o<br />
5 anni). Nella foto, alcune delle 34<br />
ragazze che hanno fin<strong>it</strong>o la scuola<br />
pubblica e studiano per diventare<br />
infermiere diplomate. Mother &<br />
Child Italia è in via dei Gozzadini<br />
58, a Roma. I modi per sostenere il<br />
progetto sono su www.motherandchild<strong>it</strong>alia.org.
SENZA ANIMALI IL CIRCO È PIÙ UMANO.<br />
SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
35 ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />
FALCIATI DALLA SILICOSI MIGLIAIA DI LAVORATORI<br />
Jeans denim, continua<br />
la strage silenziosa<br />
GIULIANO CAPECELATRO<br />
Ora tutti, o quasi, si proclamano pronti a voltare<br />
pagina. In prima fila H&M e Levi’s, che hanno già<br />
rilasciato vincolanti dichiarazioni d’intenti; ma altri<br />
noti e meno noti produttori di jeans dell’opulento<br />
Occidente si sono messi in marcia sulla via<br />
di Damasco. Basta col sandblasting;<br />
mettiamo fine a una pratica che ha ucciso<br />
decine di lavoratori, minato in maniera<br />
irrevocabile la salute di migliaia, e<br />
chissà quante altre migliaia sta ancora<br />
aggredendo. Immolati sull’altare del voluttuario.<br />
Per dare al denim, il cotone<br />
con cui sono fatti i jeans, quella tonal<strong>it</strong>à<br />
graziosamente sbiad<strong>it</strong>a, quel tocco di ricercata<br />
trasandatezza, quell’elegante<br />
look finto-povero che furoreggia nei<br />
paesi più ricchi. E miete v<strong>it</strong>time tra poveri<br />
autentici, negli Stati che vengono<br />
defin<strong>it</strong>i emergenti. Uccisi da un male<br />
inesorabile: la silicosi.<br />
Morire a 14 anni<br />
È la Turchia, secondo i dati ufficiali, il<br />
maggior capro espiatorio di un capriccio<br />
della moda. Quarantasei morti documentate.<br />
Almeno cinquemila lavoratori<br />
a rischio. Lì era risuonato il primo<br />
allarme. Otto anni fa, un caso accertato<br />
di silicosi. Nel 2006 poi, in un con-
36 ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
JEANS DENIM, CONTINUA LA STRAGE...<br />
gresso medico, specialisti segnalarono<br />
trentacinque casi di silicosi in quattro<br />
local<strong>it</strong>à: Erzurum, Izmir (più nota agli<br />
occidentali come Smirne), Tokat e Diyarbakir.<br />
Giovani sui vent’anni, adolescenti,<br />
molto spesso reclutati al nero<br />
nell’industria della sabbiatura (il sandblasting,<br />
appunto).<br />
Due di loro, c<strong>it</strong>ati più volte nella letteratura<br />
specialistica, avevano appena<br />
tredici e quattordici anni quando iniziarono<br />
a sparare silice sui jeans delle<br />
grandi case d’abbigliamento. Malgrado<br />
la giovanissima età, si r<strong>it</strong>rovarono in poco<br />
tempo col respiro corto, sibilante,<br />
tosse, continui dolori al petto; i sintomi<br />
tipici. Nel 2005 si sottoposero ad analisi<br />
mediche, e scoprirono di avere la silicosi.<br />
Avrebbero lavorato per altri tre anni<br />
prima di arrendersi defin<strong>it</strong>ivamente alla<br />
malattia; sarebbero morti a diciotto e<br />
diciannove anni. Non perdona, la silicosi;<br />
e non c’è cura che possa ridurla alla<br />
ragione. L’unica via d’usc<strong>it</strong>a può essere<br />
un trapianto di polmoni.<br />
Sandblasting: un lavoretto manuale,<br />
in apparenza facile; si tratta di scaricare<br />
con un compressore sabbia ad alta<br />
pressione sui pantaloni da scolorire.<br />
Ma dalla sabbia si sprigiona la silice, al-<br />
tamente tossica. Che è, dunque, l’esecutore<br />
materiale di quelle morti. La<br />
polvere di quarzo, o silice, che si diffonde<br />
vorticosamente nell’aria e si infila<br />
nei polmoni, si accumula fino a rendere<br />
impossibile il respiro. Una fine orribile,<br />
frequente nel mondo del lavoro.<br />
Fino a qualche decennio fa veniva considerata<br />
la malattia dei minatori. Questi<br />
possono r<strong>it</strong>enersi, al confronto, dei<br />
fortunati. Il periodo di incubazione della<br />
malattia, per loro, si aggira in media<br />
sui venti anni. Con la sabbiatura c’è<br />
una drastica riduzione dei tempi: sei<br />
anni al massimo.<br />
Sempre in Turchia, un’indagine medica<br />
più recente, nel 2008, ha trovato una<br />
conferma radiologica al pericolo. Su<br />
centoquarantacinque sabbiatori esaminati,<br />
la diagnosi di silicosi si è imposta<br />
nel 53% dei casi. Percentuale che,<br />
pertanto, va riportata sui circa diecimila<br />
lavoratori del comparto. Per questo,<br />
nel marzo 2009, il paese aveva decretato<br />
il bando della sabbiatura. Ma l’unico<br />
effetto è stato quello di spostare la lavorazione<br />
in centinaia di fabbriche<br />
clandestine, che in un giro di subappalti<br />
riescono a mettere le mani sui contratti<br />
di forn<strong>it</strong>ura alle grandi case di moda<br />
internazionali.<br />
Tutti in clandestin<strong>it</strong>à<br />
È un universo dickensiano che si muove<br />
nell’ombra del cap<strong>it</strong>alismo avanzato e<br />
ipertecnologico. Un in<strong>qui</strong>etante e significativo<br />
rovescio della medaglia. Uomini<br />
fugg<strong>it</strong>i dalle campagne, o migranti della<br />
Romania, Moldavia, Georgia, Azeirbagian.<br />
Lavorano senza sosta in ambienti<br />
piccoli e privi di ventilazione, protetti soltanto<br />
da precarie mascherine di carta.<br />
Pagati una miseria: tra 75 e 95 euro a settimana.<br />
La catena produttiva prevede che trattino<br />
una media tra trecento e cinquecento<br />
jeans sabbiati al giorno e tre, quattromila<br />
camicette o altri capi. La giornata si<br />
stende per dieci, undici ore. Neppure la<br />
notte allevia la loro pena. Molti non hanno<br />
casa, allora dormono nei locali della<br />
fabbrica. E continuano a respirare quella<br />
polvere di quarzo che in un rapido giro di<br />
anni li ucciderà.<br />
Poco ha potuto il bando contro il miraggio<br />
di un facile e rapido arricchimento.<br />
Il ministero della Salute turco non ha<br />
ispettori sufficienti da sguinzagliare in<br />
ogni angolo del paese per scovare le numerose<br />
aziende che operano nell’illegal<strong>it</strong>à.<br />
E forse, suggerisce qualcuno, manca<br />
LA CAMPAGNA CONTRO<br />
IL SANDBLASTING<br />
S<br />
ono scese decisamente in campo<br />
contro la sabbiatura e hanno<br />
già fatto sentire la loro voce alle<br />
aziende del settore. Proprio in Turchia,<br />
al termine di un forum internazionale<br />
alla fine di novembre, la<br />
Clean Clothes Campaign (Campagna<br />
ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i), di concerto con il Solidar<strong>it</strong>y<br />
Comm<strong>it</strong>ee of Sandblasting Labourers<br />
e l’International Labor Rights<br />
Forum, ha avviato la campagna<br />
internazionale contro i jeans killer.<br />
Il primo passo, ovvio, è stato quello<br />
di chiedere alle grandi imprese dell’abbigliamento<br />
di rinunciare al lucroso<br />
sandblasting e ai paesi produttori<br />
di metterlo fuori legge. Quindi,<br />
per essere più sicura della riusc<strong>it</strong>a<br />
dell’operazione, ha lanciato un inv<strong>it</strong>o<br />
a firmare l’appello sul proprio s<strong>it</strong>o<br />
(www.cleanclothes.org). Con una tiratina<br />
d’orecchie per l’Oms (Organizzazione<br />
mondiale della<br />
san<strong>it</strong>à), che per combattere la<br />
silicosi dovrebbe sorvegliare<br />
più severamente la produzione<br />
di denim, e per i consumatori,<br />
che potrebbero ev<strong>it</strong>are di ac<strong>qui</strong>stare<br />
jeans sabbiati.<br />
Levi’s e H&M (Hennes e Maur<strong>it</strong>z)<br />
non si sono fatte trovare<br />
impreparate. Né hanno lesinato<br />
una tardiva retorica a base<br />
di orgoglio per l’iniziativa condotta<br />
in tandem, con l’inv<strong>it</strong>o<br />
non proprio disinteressato alle<br />
concorrenti “a unirsi a noi per<br />
porre fine a questa pratica”.<br />
Non sono mancate le adesioni<br />
tra le maggiori firme dell’abbigliamento.<br />
Senza troppo sbilanciarsi,<br />
Gucci, Versace, Prada,<br />
Benetton si sono dichiarate disponibili<br />
ad approfondire il problema. Altre,<br />
<strong>it</strong>aliane e non, mantengono uno<br />
stretto riserbo tattico.
È<br />
un mare di jeans che inonda il pianeta ogni<br />
anno. Più o meno 5 miliardi di paia, commissionati<br />
dai giganti della moda, tra cui non potevano<br />
davvero mancare gli <strong>it</strong>aliani: Gucci, Versace,<br />
Dolce&Gabbana, Armani, Benetton, insomma<br />
tutta la compagnia dell’eleganza. È la richiesta che<br />
mette in moto una rudimentale catena di montaggio<br />
che ha i suoi pilastri nei paesi in via di sviluppo.<br />
Dal Bangladesh al Messico, dalla Cina all’Eg<strong>it</strong>to,<br />
dalla Giordania e Siria all’Indonesia, India, Pakistan,<br />
Cambogia. Oltre, ovviamente, alla Turchia.<br />
È <strong>qui</strong> che si fabbrica il vintage, che i jeans diventano<br />
stazzonati, sbiad<strong>it</strong>i. Per creare l’illusione di un<br />
capo “vissuto” e far girare la testa a miliardi di<br />
adolescenti, spesso in età avanzata, che non es<strong>it</strong>ano<br />
a spendere centinaia di euro per una di quelle<br />
meraviglie. È <strong>qui</strong> la radice di prof<strong>it</strong>ti colossali. È <strong>qui</strong><br />
che impazza il sandblasting omicida. La silice<br />
scagliata con la violenza dell’alta pressione contro<br />
l’incolpevole tessuto di cotone. E che con violenza<br />
attacca e distrugge i polmoni dei lavoratori.<br />
Non c’è bisogno della zingara per capire perché la<br />
sabbiatura abbia tanto successo. I meccanismi<br />
della macchina produttiva cap<strong>it</strong>alista sono cinicamente<br />
semplici. Il sandblasting è il procedimento<br />
più economico. Le alternative esistono: dalla<br />
modesta carta vetrata al trattamento chimico con<br />
permanganato di potassio, dalla candeggina ai<br />
gusci di noci e noccioli di frutta sbriciolati, fino alil<br />
Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
37 ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />
anche la volontà pol<strong>it</strong>ica di assestare un<br />
colpo decisivo a un business multimiliardario,<br />
che nel 2008 ha reso la Turchia il<br />
maggior esportatore mondiale di jeans. E<br />
ha rinvigor<strong>it</strong>o l’economia nazionale con<br />
l’afflusso di quasi due miliardi di euro.<br />
IL TUNNEL DI GAULEY PARK,<br />
PRIMO DELITTO DELLA SILICE<br />
E<br />
rano gli anni della Grande Depressione.<br />
Enormi masse di persone<br />
si spostavano negli Stati Un<strong>it</strong>i per<br />
guadagnarsi la v<strong>it</strong>a. Si prendeva il poco lavoro disponibile dove si trovava. Circa 5mila operai avevano raggiunto<br />
con le famiglie il Sud-est della Virginia. Sarebbero andati a scavare la Gauley Mountain. Per aprire un tunnel<br />
di tre miglia (poco meno di cinque chilometri): l’Hawk’s Nest Tunnel (galleria Nido di falco). Il tunnel avrebbe<br />
deviato le acque del fiume New River, convogliandole verso enormi turbine che avrebbero forn<strong>it</strong>o energia all’azienda<br />
Electro-Metallurgical. Superfluo dire che le paghe erano irrisorie e le condizioni di lavoro spaventose.<br />
Le rocce su cui gli operai si accanivano con le perforatrici e gli altri strumenti da scavo, non esclusa la dinam<strong>it</strong>e,<br />
erano gonfie di silice. Dato non ignoto all’azienda. Non a caso, i funzionari che si addentravano nel cantiere<br />
erano sempre dotati di maschere. Gli operai, invece, lavoravano a viso scoperto, senza alcuna protezione.<br />
La silice sprigionata dalle perforazioni, pertanto, seguiva indisturbata le proprie evoluzioni; si infilava nelle<br />
bocche, scivolava nei polmoni.<br />
Quando il lavoro fu completato, quattrocentosei lavoratori mancavano all’appello. Nell’arco di un paio di<br />
anni, altri millecinquecento contrassero la malattia. Il tunnel di Gauley Bridge è consegnato alla storia<br />
come uno dei peggiori disastri industriali dell’America. E la c<strong>it</strong>tadina di Gauley Bridge assunse<br />
l’etichetta sinistra di C<strong>it</strong>tà della Morte Vivente.<br />
CINA, INDIA E TURCHIA<br />
Il business<br />
del vintage<br />
a basso costo<br />
SI CONTINUANO A USARE TEC-<br />
NICHE RISCHIOSE. EPPURE LE<br />
ALTERNATIVE ESISTONO.<br />
la sofisticata tecnologia del laser. E il mercato offre<br />
anche sabbiatrici automatizzate. Ma il sandblasting<br />
manuale comprime al massimo i costi.E<br />
impiega una manodopera non qualificata, remunerata<br />
con salari da fame.<br />
Il procedimento ha il suo atto di nasc<strong>it</strong>a nell’ottobre<br />
del 1870. Lo aveva messo al mondo<br />
Benjamin Chew Tilghman, un ufficiale<br />
con il bernoccolo dell’inventore. Pare che lo<br />
avesse ispirato il vento che nel deserto scagliava<br />
con forza la sabbia contro le finestre. Indicò<br />
alcune possibili applicazioni: incisioni su vetro,<br />
affilatura di lame, pulizia di caldaie. Ottenne il<br />
brevetto. Ne ricavò fama e onore.<br />
Da allora il sandblasting ne ha fatta di strada. Oggi<br />
alimenta una filiera produttiva e un giro d’affari<br />
mastodontici. Resi appetibili da un imprecisato<br />
eserc<strong>it</strong>o di sabbiatori, quasi mai contrattualizzati,<br />
quei cinque miliardi di jeans rigenerati conoscono<br />
un’esaltante cresc<strong>it</strong>a di pregio. Già in partenza<br />
costano tre volte un comune jeans.A ogni<br />
passaggio, il valore aumenta.<br />
Fin quando arrivano nel campionario degli stilisti.<br />
Che dovrebbero spartirsi con i forn<strong>it</strong>ori il 60-70%<br />
del prezzo di listino. Di conseguenza, non hanno<br />
particolarmente a cuore le misure di sicurezza che<br />
le aziende del sandblasting potrebbero adottare,<br />
con un’ovvia ricaduta sui costi. Anzi, spesso non<br />
mancano di fare pressioni perché il costo per un<strong>it</strong>à<br />
di prodotto scenda ancora. Né i governi si affannano<br />
nell’opera di prevenzione; schiacciati<br />
dal deb<strong>it</strong>o estero, attendono come una manna investimenti<br />
di cap<strong>it</strong>ale straniero per far decollare<br />
economie depresse; <strong>qui</strong>ndi, se c’è da chiudere un<br />
occhio…<br />
Sia pure inconsapevolmente,<br />
Tilghman col suo marchingegno offrì un tributo<br />
alla silicosi. Scambiata dapprima per tubercolosi.<br />
Poi, nel 1937, il dipartimento del Lavoro degli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i riconobbe il nesso di causal<strong>it</strong>à tra silicosi<br />
e sandblasting. Si approntarono le prime misure<br />
protettive. A distanza di anni, i bandi. La<br />
Gran Bretagna proibì il sandblasting nel 1949.<br />
L’Europa traccheggiò, ma nel 1966 ne seguì l’esempio.<br />
Senza battere ciglio, la filosofia globalizzante<br />
della delocalizzazione spostò nelle aree depresse<br />
quella produzione imbarazzante.<br />
Eppure, paradossalmente, sono proprio gli Stati<br />
Un<strong>it</strong>i, che il sandblasting hanno concep<strong>it</strong>o e allevato,<br />
a correre i maggiori rischi. Tra miniere, sandblasting<br />
ed edilizia, quasi due milioni di lavoratori<br />
sono a rischio. Un problema Neppure tanto.<br />
L’”American Journal of Industrial Medicine” informava<br />
nel 2003 che le ispezioni governative omettono<br />
di registrare migliaia di casi di silicosi. ●
38 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
LA “CITTÀ DEGLI DEI” IN MOSTRA AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI<br />
Nuovo mondo a Roma<br />
Fascino e misteri<br />
LORENZO STRACQUADANIO<br />
Piramidi maestose, teste di serpente, divin<strong>it</strong>à del<br />
fuoco e della pioggia. E ancora: maschere di pietra<br />
lavica, sacrifici umani, manufatti di nera ossidiana.<br />
Frammenti di una civiltà precolombiana<br />
ancor più antica degli Aztechi che fino al 450<br />
dopo Cristo fu l’epicentro di quello che<br />
gli spagnoli chiamarono solo un millennio<br />
più tardi il Nuovo mondo. Teotihuacan,<br />
simbolo di uno degli imperi più importanti<br />
dell’area mesoamericana, è oggi<br />
il più grande s<strong>it</strong>o archeologico precolombiano<br />
ed essendo in buona parte ancora<br />
avvolto nel mistero, ha il mer<strong>it</strong>o di<br />
conservare intatto tutto il suo fascino. A<br />
descriverlo e raccontarlo, fino al 27 febbraio,<br />
è una mostra allest<strong>it</strong>a presso il<br />
Palazzo delle Esposizioni di Roma dal<br />
t<strong>it</strong>olo suggestivo: “Teotihuacan. La C<strong>it</strong>tà<br />
degli Dei”.<br />
Mistero divino<br />
Oltre 300 pezzi - molti dei quali<br />
straordinariamente conservati -<br />
composti da sculture animali e antropomorfe,<br />
frammenti arch<strong>it</strong>ettoni-<br />
ci, p<strong>it</strong>ture murali, statuette in ossidiana e<br />
pietra verde, vasi di terracotta, bracieri, altari<br />
votivi e altro ancora. L’esposizione è<br />
articolata in 7 sezioni (Arch<strong>it</strong>ettura, Pol<strong>it</strong>ica<br />
economia e guerra, Sacrificio, Religione,<br />
V<strong>it</strong>a nei palazzi e nei complessi residenziali,<br />
Artigianato, Mondo mesoamericano)<br />
che hanno lo scopo di fornire al vis<strong>it</strong>atore<br />
un quadro il più organico possibile,<br />
anche se sono molti i punti ancora da<br />
chiarire visto che solo una parte del s<strong>it</strong>o è<br />
stata scavata dagli<br />
archeologi. I primi<br />
anni della fondazione<br />
di Teotihuacan<br />
sono ancora pieni di<br />
interrogativi per gli<br />
storici, che si chiedono<br />
quale è stato il vero<br />
popolo (i Toltechi, i Totonac,<br />
gli Olmec) che ha<br />
dato v<strong>it</strong>a a questa civiltà.<br />
Per nostra fortuna, gli<br />
elementi certi sono comunque<br />
numerosi. A partire dalle imponenti<br />
piramidi a gradoni - quella del<br />
Sole (150 a.C.) e quella della Luna (tra il<br />
TEOTIHUACAN. La C<strong>it</strong>tà degli Dei<br />
Dove: Roma, Palazzo delle Esposizioni,<br />
via Nazionale 194.<br />
Quando: fino al 27 febbraio.<br />
Orari: martedì, mercoledì, giovedì<br />
e domenica dalle 10 alle 20.Venerdì<br />
e sabato dalle 10 alle 22.30. Lunedì chiuso.<br />
Biglietti: 12,5 euro. Ridotti, 10 euro.<br />
Gratis, bambini fino a 6 anni e altri.<br />
Informazioni: tel 06/39967200,<br />
www.palazzoesposizioni.<strong>it</strong><br />
Catalogo: Skira<br />
100 e il 400 d.C.) -<br />
costru<strong>it</strong>e secondo<br />
il sistema chiamato<br />
talud-tablero<br />
che prevede la<br />
messa in posa di un<br />
pannello rettangolare<br />
su un piano inclinato,<br />
e che rappresenta<br />
il meccanismo con cui poi vennero<br />
realizzate le successive costruzioni<br />
in epoca Azteca e Maya. Dopo averle a<br />
lungo considerate delle tombe, alla maniera<br />
delle piramidi egiziane, ora gli storici<br />
concordano nel r<strong>it</strong>enerle altari cerimoniali<br />
per i sacrifici votivi alle divin<strong>it</strong>à.<br />
Accanto alle piramidi sorgevano il Tempio<br />
del Serpente Piumato, principale<br />
edificio religioso, e i palazzi appartenuti<br />
alle classi più ricche e agiate (sono stati<br />
rinvenuti i resti di circa 2mila complessi
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
39 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
residenziali). Attorno alla c<strong>it</strong>tà<br />
infine viveva il resto della popolazione<br />
per lo più contadini<br />
e artigiani che, oltre a produrre<br />
ceramiche di ogni tipo, hanno<br />
ricoperto gli edifici di p<strong>it</strong>ture<br />
murali raffiguranti divin<strong>it</strong>à e<br />
simboli della cultura teotihuacana<br />
(tra gli altri: serpenti, giaguari,<br />
coyote, uccelli).<br />
Molte le incogn<strong>it</strong>e sulla forma<br />
di governo della c<strong>it</strong>tà: non<br />
è chiaro se fosse concentrato<br />
nella mani di un singolo sovrano<br />
o di più persone. Fatto sta<br />
che le personal<strong>it</strong>à più potenti e<br />
rispettate erano i sacerdoti, al<br />
vertice della piramide sociale, i<br />
guerrieri, che difendevano la<br />
c<strong>it</strong>tà dalle aggressioni esterne,<br />
e i mercanti, che assicuravano<br />
l'approvvigionamento delle<br />
materie prime (conchiglie, pelli,<br />
pietre pregiate) svolgendo<br />
spesso il ruolo di ambasciatori<br />
presso le popolazioni vicine.<br />
Uno degli eventi cardine della<br />
sfera religiosa e culturale di<br />
Teotihuacan era il sacrificio umano,<br />
quasi sempre di più individui, spesso prigionieri<br />
di guerra. Attraverso questo ri-<br />
Un vaso con felino e altri reperti in mostra.<br />
Dall’alto: ciotola policroma; p<strong>it</strong>tura murale; due<br />
sculture antropomorfe. Sopra, al centro, maschera<br />
di guerriero.A sinistra, vaso zoomorfo.<br />
tuale si offriva alla divin<strong>it</strong>à<br />
l’omaggio necessario<br />
per godere di terra da<br />
coltivare, acqua da bere,<br />
animali da cacciare e<br />
fuoco, ossia le basi<br />
del sostentamento.<br />
Il recupero<br />
azteco<br />
Secondo le ricostruzioni,<br />
al suo massimo<br />
splendore Teotihuacan<br />
si estendeva su un’area<br />
di ben 30 chilometri<br />
quadrati con una popolazione<br />
che oscillava fra le<br />
150 e le 200mila persone,<br />
a dimostrazione di come<br />
rappresentasse in quell’epoca<br />
il vero ombelico della<br />
regione mesoamericana<br />
grazie anche a rotte commerciali<br />
con diverse c<strong>it</strong>tàregioni<br />
circostanti quali Oaxaca,<br />
Guerrero e Michoacàn.<br />
Se l’origine di Teotihuacan è avvolta nel<br />
mistero, lo è anche la sua fine. Di certo<br />
c’è che l’intera c<strong>it</strong>tà venne devastata da un<br />
incendio e molte sculture e decorazioni arch<strong>it</strong>ettoniche<br />
finirono distrutte. Forse la<br />
causa fu una rivolta della popolazione, o<br />
forse l’eccessivo aumento demografico<br />
oppure il blocco delle rotte commerciali<br />
che affossarono l’economia. O forse la fine<br />
di Teotihuacan la si deve alla combinazione<br />
di tutti questi fattori.<br />
Come che sia, l’ered<strong>it</strong>à di Teotihuacan,<br />
la C<strong>it</strong>tà degli Dei, venne raccolta nei secoli<br />
successivi dagli Aztechi, che ne fecero un<br />
luogo sacro, riprendendone parte della<br />
simbologia e degli elementi religiosi e arch<strong>it</strong>ettonici,<br />
e tramandandone lo spir<strong>it</strong>o.<br />
La mostra romana è allest<strong>it</strong>a con l’obiettivo<br />
di ricreare questo spir<strong>it</strong>o e ha il mer<strong>it</strong>o<br />
di far entrare il vis<strong>it</strong>atore in un contesto<br />
storico antico e poco conosciuto, ma<br />
straordinariamente interessante. ●<br />
Il gioco della<br />
palla che piace<br />
anche in cielo<br />
G<br />
li<br />
ab<strong>it</strong>anti di Teotihuacan sono stati fra i<br />
primi giocatori di calcio della storia<br />
Sebbene nel s<strong>it</strong>o non siano stati rinvenuti costruzioni<br />
in muratura che delim<strong>it</strong>avano lo spazio di gioco<br />
- presenti invece in molti s<strong>it</strong>i archeologici mesoamericani<br />
- gli esperti concordano nel r<strong>it</strong>enere che il gioco<br />
della palla fosse ampiamente diffuso come ab<strong>it</strong>udine<br />
e attiv<strong>it</strong>à di svago e che fosse anche collegato a particolari<br />
eventi religiosi. Lo testimoniano le numerose p<strong>it</strong>ture<br />
di Tepant<strong>it</strong>la da cui si evincono due modal<strong>it</strong>à di<br />
gioco: una in cui la palla viene calciata e un’altra in cui<br />
viene colp<strong>it</strong>a con una mazza.<br />
Tra i reperti rinvenuti dagli archeologi ci sono i marcatori,<br />
che corrispondono a grandi linee alle nostre odierne<br />
porte a rete. Per lo più realizzati in pietra (alcuni sono presenti<br />
nell’allestimento al Palazzo delle Esposizioni), i marcatori<br />
- il più celebre è la Stele de La Ventilla - venivano<br />
probabilmente piazzati ai lati degli spazi aperti utilizzati<br />
per le part<strong>it</strong>e. A oggi, tuttavia, non è possibile conoscere<br />
nel dettaglio le regole del gioco a Teotihuacan visto che, essendo<br />
molto diffusa fra numerosi popoli della mesoamerica<br />
precolombiana, quest’attiv<strong>it</strong>à assumeva in ciascun caso<br />
connotazioni differenti.
40 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
L’indubbio talento incontra un pizzico<br />
di furbizia: ci aspettano giorni<br />
dai contorni netti, di riunioni familiari<br />
e grandi tavolate, si inventano buoni<br />
propos<strong>it</strong>i per l’anno che verrà, si<br />
concedono perdoni inaspettati, a se<br />
stessi e agli altri. Niente di più facile<br />
che le canzoni aumentino il potere<br />
di seduzione: toccano corde inaspettate,<br />
evocano ricordi che credeil<br />
Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
MOLTE LE PROPOSTE A TEMA<br />
Natale, la festa<br />
si completa<br />
con la giusta<br />
colonna sonora<br />
CANZONI COMPOSTE AD HOC E MELODIE TRADIZIONALI RIVISITATE PER AC-<br />
COMPAGNARE GRANDI TAVOLATE E RIUNIONI DI FAMIGLIA SOTTO L’ALBERO.<br />
• VITO LAMBERTI<br />
elle luci di Natale continuano<br />
a splendere / Illuminano<br />
la strada /<br />
Forse ti portano <strong>qui</strong> con me / Allora<br />
tutti i miei problemi sparirebbero /<br />
Oh le luci di Natale continuano a<br />
splendere…”. Li avete riconosciuti<br />
Sono i versi (tradotti) di “Christmas<br />
Lights”, il singolo che i Coldplay anche<br />
quest’anno regalano ai fan. Il leader<br />
del gruppo, Chris Martin, è forse<br />
la rockstar più adatta a lanciare un<br />
messaggio pos<strong>it</strong>ivo, di speranza, come<br />
si desidera a Natale. Bello e rassicurante,<br />
ha incentrato tutta la sua<br />
“Q<br />
carriera musicale sulle melodie di facile<br />
presa, raffinate, lontane dal suono<br />
di rottura del rock. E ha vinto: i<br />
suoi dischi vendono, e tanto.<br />
Il talento e la furbizia<br />
“N<br />
otte silenziosa, notte santa, comincia così<br />
“Stille Nacht”, che da noi diventa Astro<br />
del ciel, con le parole leggermente modificate per<br />
esigenze letterarie. La melodia esprime con proprietà<br />
l’atmosfera del Natale di un tempo, quando al centro<br />
delle commemorazioni c’erano la Sacra Famiglia, gli<br />
angeli, i Magi, i pastori. Del resto, il testo fu scr<strong>it</strong>to nel<br />
1816 da un sacerdote, Joseph Mohr, all’epoca assistente<br />
parrocchiale a Mariapfarr, nel Salisburghese.<br />
La musica, di Franz Xaver Gruber, insegnante e<br />
organista di servizio a Oberndorf, fu composta invece<br />
la vigilia di Natale del 1818. Non si sa perché Mohr<br />
abbia chiesto a Gruber una melodia per due voci coriste<br />
e ch<strong>it</strong>arra. Tradizione vuole che l’organo della<br />
chiesa di San Nicola fosse guasto (e infatti la melodia<br />
fu composta alla ch<strong>it</strong>arra).<br />
Se gli autori del brano oggi sono conosciuti, è forse<br />
mer<strong>it</strong>o di una delle leggende che lo circondano. Sembra<br />
infatti che Federico Guglielmo IV di Prussia,
In classifica c’è anche Annie Lennox<br />
con la sua A Christmas Cornucopia,<br />
raccolta di 11 canzoni natalizie<br />
reinterpretate. “Le ho conosciute<br />
nel corso della mia v<strong>it</strong>a, le ho cantate<br />
quando ero piccola”, dice la cantautrice<br />
scozzese, che da molto desiderava<br />
realizzare un disco del genere.<br />
“Sono dentro di me. Sono<br />
una parte enorme della mia v<strong>it</strong>a.<br />
Quindi non è una selezione arb<strong>it</strong>raria.<br />
I rapporti con quei pezzi di<br />
musica erano già lì prima che mi<br />
avvicinassi alla registrazione”.<br />
Non si può che essere d’accordo:<br />
chi più, chi meno, tutti abbiamo (o<br />
abbiamo avuto) un rapporto speciale<br />
con i canti di Natale. E forse il loro<br />
fascino sta proprio <strong>qui</strong>, nel senso di<br />
passato che richiamano. Per rimaneil<br />
Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
41 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
vamo persi, ci coccolano. Non a caso,<br />
dunque, sotto Natale si pubblicano, e<br />
si vendono, più dischi: ined<strong>it</strong>i,<br />
ma soprattutto raccolte, perfette<br />
sotto l’albero.<br />
E allora ecco, tra i più venduti, Tiziano<br />
Ferro (“Album Collection”),<br />
Mario Biondi (“Yes You Live”), Carmen<br />
Consoli (“Per niente stanca”),<br />
Bruce Springsteen (“The Promise”),<br />
Robbie Williams (“In & Out of Consciousness:<br />
The Greatest H<strong>it</strong>s 90-<br />
10”), Nek (“Greatest Hi<strong>it</strong>s 1992-<br />
2010”), Elisa (“Yvy”).<br />
Ricordi d’infanzia<br />
La cantautrice scozzese<br />
Annie Lennox. Nella sua raccolta<br />
“A Christmas Cornucopia”<br />
reinterpreta 11 canzoni<br />
natalizie tradizionali.<br />
Nella pagina<br />
accanto,<br />
i Coldplay,<br />
che anche<br />
quest’anno<br />
pubblicano un<br />
singolo<br />
natalizio,<br />
“Christmas<br />
Lights”.<br />
Stille Nacht. Caccia all’autore<br />
da Berlino a Oberndorf<br />
re alla nostra cultura, risalgono<br />
a una tradizione orale<br />
fiorente e assai antica, ma<br />
nel corso del tempo hanno<br />
toccato vari mondi musicali: dalle<br />
laudi a Gesù Bambino, compagne<br />
nel XIII secolo delle processioni<br />
dell’Italia centrale, alle melodie<br />
popolari intonate dai pastori<br />
meridionali, alle ninnananne del Seicento,<br />
sempre dedicate al Bambino.<br />
L’alternativa colta<br />
Al loro incanto ha ceduto anche<br />
la musica colta, attraverso le Pastorali.<br />
Una composizione sacra fra<br />
le più esegu<strong>it</strong>e è l’Oratorio di Natale<br />
di Johann Sebastian Bach. E pensare<br />
che il ciclo di sei cantate di cui è<br />
composto non era stato pensato originariamente<br />
come tema natalizio.<br />
Bach infatti vi ha utilizzato molti cori<br />
sal<strong>it</strong>o al trono nel 1840, la notte di Natale di quello<br />
stesso anno si raccogliesse in preghiera, con la sua<br />
corte, nella cattedrale di Berlino. Quando il coro, diretto<br />
da Felix Mendelssohn, eseguì “Stille Nacht”,<br />
volle sapere chi ne era l’autore. Sul libretto, però, del<br />
compos<strong>it</strong>ore non c’era traccia.<br />
Mendelssohn non seppe cosa rispondere e chiese<br />
aiuto al maestro dei concerti reali, Ludwig, ma neppure<br />
lui ne sapeva niente. Allora il re ordinò: “Se non<br />
lo sai, scoprilo”. Convinto che la melodia fosse austriaca,<br />
il maestro fece ricerche a Vienna. Invano, nessuno<br />
lo conosceva. Ma proprio quando era deciso a<br />
far r<strong>it</strong>orno in Germania, udì un uccellino intonare la<br />
melodia. L’oste, che in quel momento gli era accanto,<br />
gli disse che si trattava di un uccellino avuto in regalo<br />
nell’abbazia di Salisburgo. Qui aveva vissuto per<br />
molto tempo il compos<strong>it</strong>ore austriaco Michael<br />
Haydn, che Ludwig già sospettava autore del brano.<br />
Ma di “Stille Nacht” tra le sue opere esaminate a una<br />
a una non c’era traccia.<br />
Al caso s’interessò un professore di scuola, Ambrosio<br />
Preisttarner, che quando sentì dell’uccellino<br />
pensò istintivamente ai bambini del coro. Vicino alla<br />
finestra che dava sul patio della scuola, il professore<br />
im<strong>it</strong>ò il canto dell’uccellino. Un bambino esclamò:<br />
“Oh uccellino sei tornato”. “E dove hai imparato<br />
questa canzone”, gli chiese il professore “Me l’ha<br />
insegnata mio padre, l’ha composta lui”. “E come si<br />
chiama tuo padre, bambino”. “Si chiama Franz,<br />
Franz Xaver”. E olà, il cerchio si chiude.
42 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
NATALE, LA FESTA SI COMPLETA...<br />
e arie di opere profane composte in<br />
precedenza. Oggi, però, se chiedessimo<br />
a caso di intonare un canto di Natale,<br />
bambini e adulti intonerebbero<br />
Tu scendi dalle stelle e “Jingle<br />
Bells”. Sono questi i motivi più celebri,<br />
insieme a “Stille Nacht” (Astro<br />
del ciel). La prima, composta nel dicembre<br />
del 1754, a Nola, da Alfonso<br />
Maria de’ Liguori, conosce anche una<br />
versione in napoletano, un’antica melodia<br />
pastorale, Quando nascette<br />
Ninno, composta sulla stessa melodia:<br />
“Quando Nascette Ninno, quando<br />
nascette Ninno a Betlemme, era notte<br />
e pareva miezojuorno…”.<br />
Sapore di New York<br />
Solo un secolo dopo, nel 1857, arriva<br />
Jingle Bells, di James Pierpont.<br />
Pubblicata in principio con un altro t<strong>it</strong>olo<br />
(“The One Horse Open Sleigh”), e<br />
replicata in diverse versioni, con “We<br />
Wish You a Merry Christmas” (XVI secolo,<br />
Ovest dell’Inghilterra) è forse la<br />
canzone natalizia per eccellenza: rimanda<br />
al Natale americano di Santa<br />
Claus e delle case con veranda cariche<br />
di addobbi e stelline, allo shopping<br />
sfrenato sulla Fifth Avenue di<br />
New York, ai nastri rossi e dorati delle<br />
confezioni, ai cori Gospel nelle<br />
chiese di provincia. Che si amino, o si<br />
detestino, sono i punti di riferimento<br />
del folklore natalizio, le prime immagini<br />
che ci vengono in mente quando<br />
sentiamo un canto di Natale, che si<br />
tratti di un coro polifonico, di un<br />
“Greatest H<strong>it</strong>s” confezionato per le feste<br />
o proprio di quella canzone dei<br />
Coldplay da cui siamo part<strong>it</strong>i: “Quelle<br />
luci di Natale/ Illuminano la strada...”.<br />
LA NOSTRA SELEZIONE TRA I PEZZI STORICI<br />
I brani più noti parlano inglese<br />
e hanno interpreti d’eccezione<br />
UNA LUNGA SCIA DI SUCCESSI A<br />
PARTIRE DAGLI ANNI QUARANTA.<br />
Le<br />
più celebri canzoni di Natale Parlano inglese.<br />
E hanno interpreti d’eccezione. Eccone<br />
una selezione. Arb<strong>it</strong>raria Giudicate voi.<br />
Wh<strong>it</strong>e Christmas “Ho appena scr<strong>it</strong>to la canzone migliore<br />
che chiunque possa scrivere”, ha detto Irving<br />
Berlin alla sua segretaria una mattina del 1940. Non<br />
aveva torto: l’incisione del 1942, affidata a Bing<br />
Crosby, è un successo planetario. E il singolo è il più<br />
venduto nella storia della musica.<br />
Last Christmas Non può non essere menzionato il<br />
brano dei Wham!, del 1984.All’epoca George Michael<br />
era il capellone idolo delle ragazzine europee. Il singolo<br />
raggiunse la seconda posizione in classifica, battuta<br />
solamente dal progetto “Live Aid” di Bob Geldof.<br />
All I Want for Christmas is You È il 1994. Mariah<br />
Carey inserisce nell’album<br />
“Merry Christmas” questo<br />
motivetto pop di grande successo<br />
commerciale, che la vede<br />
(è la prima volta) anche in<br />
veste di autrice con Walter<br />
Afanasieff. La canzone sarà interpretata<br />
da Shania Twain e<br />
dalla My Chemical Romance.<br />
Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow! Scr<strong>it</strong>ta da<br />
Sammy Cahn e dal compos<strong>it</strong>ore Jule Styne nel 1945, fu<br />
interpretata per la prima volta da Vaughn Monroe. Il<br />
successo planetario arriva 5 anni dopo, quando la canta<br />
Frank Sinatra.Di recente ci si sono cimentati Michael<br />
Bublè, Jessica Simpson e Kylie Minogue. Irene Grandi<br />
l’ha inser<strong>it</strong>a nel suo “Canzoni di Natale” del 2008.<br />
River Non è una canzone puramente natalizia, anche<br />
se nelle prime note riprende “Jingle Bells” e il senso è<br />
Le copertine dei successi di Natale e gli interpreti.<br />
In senso orario: Bing Crosby, i Wham!, Mariah<br />
Carey, Frank Sinatra, Nat King Cole, Joni M<strong>it</strong>chell.<br />
quello di un r<strong>it</strong>orno a casa. Il r<strong>it</strong>orno di una<br />
giovanissima Joni M<strong>it</strong>chell nel suo “Canada<br />
innevato. Il Natale è vicino, l’amore fin<strong>it</strong>o”.<br />
L’unica cosa che Joni vuole è r<strong>it</strong>rovare il suo<br />
fiume ghiacciato e pattinarvi sopra. Tratto<br />
dall’album di debutto - il bellissimo e struggente<br />
“Blue” del 1971-“River” non uscì come singolo,<br />
ma ottenne un successo mondiale. Consigliato a chi<br />
vuole finire tutte le lacrime in canna.<br />
The Christmas Song Conosciuta anche come<br />
“Merry Christmas to You”,fu scr<strong>it</strong>ta da Mel Tormé e da<br />
Bob Wells nel 1944. Indimenticabili le interpretazioni<br />
di Nat King Cole (c’è una voce più bella della sua),che<br />
la incise per ben tre volte: nel 1946, nel 1953 e nel<br />
1961. La canzone descrive una c<strong>it</strong>tà nel periodo natalizio:<br />
persone imbacuccate come Eschimesi, vend<strong>it</strong>ori<br />
di caldarroste ecc… Viene anche c<strong>it</strong>ato Jack Frost, celebre<br />
personaggio del folklore anglosassone. ●
La sedia diventa<br />
sempre più green<br />
P<br />
iemonte,<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
Casamia Casamia<br />
Giuliana Zoppis<br />
Sì, mangiare<br />
Martino Ragusa<br />
Un Gran Boll<strong>it</strong>o<br />
all’<strong>it</strong>aliana<br />
Emilia, Lombardia e<br />
Veneto sono le patrie del Gran<br />
Boll<strong>it</strong>o. Con poche varianti, tutte le ricette<br />
prevedono diversi tagli di carne<br />
bovina (da cuocere insieme) e il rinforzo<br />
di cotechino e testina (da cuocere<br />
separatamente).<br />
Questa che vi suggerisco è una ricetta<br />
ecumenica, che riunisce<br />
le caratteristiche<br />
dei vari gran boll<strong>it</strong>i,<br />
perciò l’ho<br />
43 rubriche<br />
chiamata Gran Boll<strong>it</strong>o all’<strong>it</strong>aliana. E la<br />
mia proposta per il pranzo di Natale.<br />
Con i miei auguri più cari.<br />
Il boll<strong>it</strong>o. Versate in una pentola 2 l<strong>it</strong>ri<br />
di acqua (uno per ogni chilo di carne).<br />
Appena bolle mettete a cuocere<br />
le carni tutte insieme. Riportate a bollore,<br />
schiumate, abbassate il fuoco e<br />
salate parcamente. Aggiungete una<br />
grossa cipolla bianca steccata (infilzata)<br />
con i chiodi di garofano, una carota<br />
media (100 g) e una piccola costola<br />
di sedano (20 g). Fate bollire la<br />
carne finché non si oppone troppo<br />
alla penetrazione della forchetta,<br />
<strong>qui</strong>ndi estraetela dalla pentola,<br />
riponetela in tegame e copr<strong>it</strong>ela<br />
di brodo per scaldarla al momento<br />
di servire.<br />
La testina. La troverete in<br />
macelleria già disossata,<br />
pul<strong>it</strong>a, legata e arrotolata<br />
come un arrosto. Va lessata<br />
in acqua salata per 2 ore e<br />
mezza e poi affettata.<br />
Il cotechino. Mettete a bagno<br />
nell’acqua fredda il cotechino<br />
per un paio d’ore.<br />
U<br />
no dei mobili più umili della casa è diventato un personaggio<br />
sempre più famoso e “gettonato” nei musei del design e nei<br />
grandi negozi d’arredo: la sedia. E oggi si fa sempre più “green”. E<br />
diventa flessibile e trasformista, per accontentare chi ha poco spazio<br />
e ha bisogno di altre funzioni. Ce n’è in plastica (spesso riciclata),<br />
in legno massello o tamburato o multistrato, in ferro e alluminio<br />
(anch’essi ormai sempre più da riciclo industriale), in eco-pelle.<br />
Semplice ma complessa, perché deve far sedere comodi senza<br />
danneggiare la schiena o provocare dolori alle<br />
gambe, la sedia è anche un oggetto disegnato e<br />
prodotto secondo le più avanzate<br />
tecnologie di stampo, di calcolo<br />
delle proporzioni, di sistemi<br />
per il disassemblaggio.<br />
Perché, se è vero che di sedie se<br />
ne vendono tante (ci sono imprese<br />
che ne producono milioni<br />
di pezzi ogni anno), è importante<br />
che possano venire smontate per componenti alla fine della<br />
loro v<strong>it</strong>a, per andare alle fasi di riciclo o riuso.<br />
Enzo Mari, famoso progettista <strong>it</strong>aliano che in oltre 60 anni di carriera<br />
di sedie ne ha disegnate tante (alcune hanno vinto il Compasso<br />
d’Oro del design, come la “Tonietta” per Zanotta), è arrivato a<br />
ideare una sedia che si monta da soli: fa parte della serie Autoprogettazione<br />
(realizzata in collaborazione con l’azienda finlandese Artek,<br />
www.artek.fi). E molte aziende piccole e grandi stanno lavorando<br />
su materiali eco-sostenibili.<br />
Sono leggerissime, impilabili e “salva spazio” le sedie Sud-ovest di<br />
Green, in policarbonato coloratissimo completamente riciclabile<br />
(www.greensrl.<strong>it</strong>), e sono ideali per zone gioco o momenti conviviali e<br />
informali le sedute in cartone alveolare riciclato e laminato multicolor,<br />
atossico, con cui creare anche divanetti e panche: Multichair di<br />
A4A Design (www.a4adesign.<strong>it</strong>). Il cartone in questo caso, grazie alla<br />
sua lavorazione, diventa un materiale molto solido, oltre che economico<br />
e facilmente smontabile e rimontabile. Ecologica e trasformista<br />
è la seduta multiuso Eclettica di Plinio il Giovane, che da poltroncina<br />
comoda in legno e cuscini imbott<strong>it</strong>i diventa divanetto e<br />
letto singolo (per gli amici di passaggio). Il legno è trattato con<br />
cere vegetali, le doghe<br />
su cui poggiano<br />
i cuscini della<br />
seduta sono ergonomiche<br />
e flessibili<br />
(www.plinioilgiovane.<strong>it</strong>).<br />
Ingredienti<br />
Dosi per 8 persone<br />
300 g di scamone di manzo<br />
300 g di punta di petto di v<strong>it</strong>ello<br />
300 g di biancostato<br />
300 g di muscolo di garretto di manzo<br />
1/2 gallina o cappone<br />
300 g di coda di manzo<br />
ossa con midollo e ossa spugnose<br />
300 g di testina di v<strong>it</strong>ello<br />
1 cotechino<br />
sedano, carota e cipolla<br />
2 chiodi di garofano<br />
Dopo bucherellatelo con un ago. Avvolgetelo<br />
in uno straccio da cucina<br />
bianco e lavato senza detersivi, legatelo<br />
strettamente con lo spago da cucina<br />
e deponetelo in acqua fredda.<br />
Quando l’acqua bolle, abbassate la<br />
fiamma e fate sobbollire per 3 ore. Infine,<br />
toglietelo dall’acqua e tagliatelo<br />
a fette non troppo sottili.<br />
Il piatto fin<strong>it</strong>o. Riun<strong>it</strong>e tutte le carni<br />
in un ampio piatto di portata e serv<strong>it</strong>e<br />
con l’accompagnamento di salsa verde<br />
o mostarda piccante.
il il Salvagente/23 Salvagente/16-24 dicembre 2010-6 settembre gennaio 2003 2011<br />
44<br />
PER L’ITALIA LA GENEROSA VECCHIETTA DIVENTA PROTAGONISTA<br />
V<strong>it</strong>a lunga alla Befana<br />
(e alle sue tante feste)<br />
UN ASSAGGIO DELLE OCCA-<br />
SIONI CHE FARANNO FELICI I<br />
BAMBINI DURANTE LA GIOR-<br />
NATA DEL 6 GENNAIO.<br />
•LINDA GRILLI<br />
A<br />
rriva, arriva la Befana… e ha<br />
anche la sua Festa nazionale,<br />
a Urbania (nelle Marche),<br />
dal 2 al 6 gennaio. Di feste locali,<br />
poi, ne ha quante ne vuole, si può dire<br />
che ogni borgo, paese o c<strong>it</strong>tà le renda<br />
omaggio, con grande gioia dei bambini<br />
di tutta Italia. Eccone un assaggio.<br />
Il 6 gennaio a Milano, nel centro<br />
sociale Barrio’s, la Befana<br />
è attesa per una festa<br />
super-divertente. Si comincia<br />
(alle 14,30) con<br />
i laboratori creativi,<br />
la baby-dance,<br />
lo spettacolo<br />
con i palloncini<br />
e l’arrivo<br />
della Vecchina, che porta a tutti<br />
dolci e piccoli doni. Si prosegue<br />
(alle 15,30) con lo<br />
spettacolo “Da dove<br />
viene la Befana” a<br />
cura della compagnia<br />
teatrale Teatro<br />
dell’Erica. E si<br />
chiude (intorno alle<br />
17) con la proiezione<br />
del film “L’Era<br />
Glaciale 3”. L’ingresso<br />
è gratu<strong>it</strong>o.<br />
Il Barrio’s è in via Barona,<br />
angolo Boffalora (tel.<br />
02/89122383 e barrios@comun<strong>it</strong>anuova.<strong>it</strong>).<br />
A Firenze la Befana lascia la scopa<br />
e sale con i bambini sul treno a vapore<br />
(vero!). La partenza è alle 9,03 dalla<br />
MILANO<br />
Centro sociale Barrio’s<br />
Tel. 02/89122383<br />
FIRENZE<br />
Stazione Santa Maria Novella<br />
PALERMO<br />
Museo Riso<br />
Tel. 333-6330044<br />
ROMA<br />
Technotown<br />
Tel. 06/0608 e Bioparco<br />
Tel. 06/3608211<br />
T<br />
anti sport sono nati come<br />
esigenza di far<br />
fare attiv<strong>it</strong>à ludico-motorie<br />
a ragazzi pieni di energia e dall’attiv<strong>it</strong>à fisica<br />
molto intensa. Rientra in questi casi il<br />
gioco di cui ci occupiamo, una disciplina in<br />
forte, anche se silenziosa, ascesa in Italia.<br />
Siamo nel settembre del 1978, nel locale<br />
interrato adib<strong>it</strong>o a palestra<br />
della scuola media statale Antonio<br />
Gramsci, in via Brofferio, a<br />
Settimo Torinese. Prendendo<br />
spunto dal calcio svedese o<br />
“calcio seduto”, che serviva<br />
soprattutto a potenziare gli<br />
arti superiori, l’insegnante<br />
di educazione fisica, Luigi Gigante,<br />
inizia a farne sperimentare<br />
agli allievi una versione<br />
leggermente riveduta e corretta.<br />
La variante prevedeva due squadre di<br />
6 giocatori (cinque dagli over 14), tre difensori<br />
e tre attaccanti, i primi seduti sui<br />
tappeti, i secondi seduti o a quattro zampe.<br />
La palla si poteva colpire solo con le<br />
mani o la testa.<br />
stazione di Santa Maria Novella, l’arrivo<br />
alle 10,55 a San Piero a Sieve. Qui li<br />
aspetta la Dixie Train Marching<br />
Band, che li accompagna a<br />
suon di musica fino alla palestra<br />
comunale, per una<br />
grande festa con giochi e<br />
sorprese. Verso le 12,30 la<br />
Befana riprende il treno e<br />
torna a Firenze: arrivo previsto<br />
per le 13,16. Presso l’agenzia<br />
Argonauta Viaggi (tel.<br />
055/2342777) o alla biglietteria<br />
della stazione di Santa Maria<br />
Novella sono in vend<strong>it</strong>a i biglietti:<br />
16 euro per gli adulti e i bambini sopra<br />
i 7 anni, 10 euro per i bambini fino ai 4<br />
anni, gratis per i più piccoli.<br />
A Roma il pomeriggio dell’Epifania si<br />
In movimento<br />
Francesco Piromallo<br />
Il gioco si chiamava allora baraonda perché<br />
in effetti si creava un po’ di confusione.<br />
L’assenza di contatto fisico tra le squadre<br />
permetteva agli insegnanti di far sfogare<br />
comunque le energie ai ragazzi più<br />
attivi, ma di contenerle all’interno di regole<br />
di gioco e comportamento ben defin<strong>it</strong>e.<br />
A dicembre dello stesso anno, i ragazzi di<br />
Gigante recuperano la posizione eretta e<br />
il gioco prende a chiamarsi H<strong>it</strong> Ball (dall’inglese<br />
“colpisci la palla”), ma le regole<br />
restano inalterate: le pareti e il soff<strong>it</strong>to<br />
della palestra sono parte integrante dell’impianto<br />
di gioco; il pallone deve essere<br />
sempre in movimento, colp<strong>it</strong>o o respinto,<br />
mai trattenuto; le squadre sono separate<br />
dalla linea centrale; alternanza rapidissima<br />
dall’attacco alla difesa (5 secondi per<br />
ogni azione di gioco); il colpo finale (“colpo<br />
decisivo”) di ogni azione può essere<br />
effettuato dalla zona di difesa (2 punti in<br />
caso di realizzazione) o dalla zona d’attacco<br />
(1 punto); ogni squadra difende la<br />
superficie della sua porta (10 x 2,20 m)
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
45<br />
Ma che fine ha fatto Babbo Natale<br />
•••<br />
Natale è appena passato e nella casa dei clown ci si interroga sul perché Babbo<br />
Natale non abbia portato i regali che gli erano stati chiesti. Con il fondamentale<br />
aiuto della Befana, i bambini lo scopriranno in un crescendo di comic<strong>it</strong>à,<br />
magia e colpi di scena, durante lo spettacolo Era una notte buia e tempestosa…<br />
che il Bioparco di Roma mette in scena il 6 gennaio, nella Sala degli<br />
Elefanti. Attraverso le numerose scenette interpretate dagli animatori della<br />
Compagnia delle Stelle, agli spettatori arriverà anche un importante messaggio<br />
d’amore e di rispetto per<br />
tutti gli animali del pianeta.<br />
Due le repliche: alle 12 e alle 15.<br />
Si entra con il biglietto di ingresso<br />
al Bioparco: intero 12,50 euro;<br />
ridotto a 10,50 per i bambini<br />
fino ai 12 anni; gratu<strong>it</strong>o per i più<br />
piccoli. La biglietteria è nel piazzale<br />
del Giardino Zoologico. Per<br />
le informazioni: tel. 06/3608211<br />
e info@bioparco.<strong>it</strong>.<br />
passa al Technotown di via<br />
Spallanzani, a Villa Torlonia. Chi<br />
si chiede come faccia a volare la<br />
scopa della Befana, potrà scoprirlo<br />
con l’aiuto del Prof. Salvatore Rino<br />
Milone, fisico-sceneggiatore e la sua<br />
conferenza-spettacolo (dalle 16,30): in<br />
diretta sarà creato un modellino volante<br />
- detto appunto B.E.F.A.N.A. - che si<br />
alzerà in volo grazie a quattro palloncini<br />
riemp<strong>it</strong>i di elio e a un motore elettrico<br />
alimentato a manovella. Il biglietto di<br />
In ascesa H<strong>it</strong>-Ball,<br />
tutto riflessi pronti<br />
e grande veloc<strong>it</strong>à<br />
con una linea di 3 giocatori (defenders).<br />
Le part<strong>it</strong>e sono suddivise in tre tempi da<br />
15 minuti (10 per gli under 14) con due intervalli<br />
di 5 minuti; nel corso del gioco si<br />
possono fare sost<strong>it</strong>uzioni (cambi volanti)<br />
senza alcun lim<strong>it</strong>e e senza interrompere il<br />
gioco. E come nella pallacanestro, nella<br />
pallavolo e nel tennis non è ammesso il<br />
pareggio: si passa ai tempi supplementari<br />
fino a che una squadra non prevale.<br />
Inutile dire che l’H<strong>it</strong> Ball richiede prontezza<br />
di riflessi e preparazione atletica<br />
straordinarie, concentrazione continua,<br />
massima reattiv<strong>it</strong>à (la capac<strong>it</strong>à di<br />
prendere decisioni in tempi strettissimi),<br />
veloc<strong>it</strong>à e potenza, e un grande affiatamento<br />
con i compagni. Ed è ancora<br />
un gioco prettamente scolastico,anche<br />
se si cominciano a disputare campionati<br />
di livello nazionale e si affermano<br />
società sportive (la prima è del<br />
1989) per l’avviamento alla pratica<br />
sportiva agonistica.<br />
ingresso costa 6 euro. È consigliata la prenotazione<br />
(tel. 06/0608 e einfo@technotown.<strong>it</strong>).<br />
A Palermo la Befana si fa viva al Museo<br />
Riso di corso V<strong>it</strong>torio Emanuele per<br />
animare un divertente laboratorio creativo-manuale<br />
(dalle 16,30). Con l’aiuto<br />
degli animatori, e armati di carta, forbici<br />
e colla, i bambini realizzeranno divertenti<br />
sagome della Befana e dei suoi<br />
“simboli”, la scopa e la calza. Per bambini<br />
dai 4 agli 11 anni. La partecipazione è<br />
gratu<strong>it</strong>a (tel. 333-6330044 o info@palazzoriso.<strong>it</strong><br />
per le prenotazioni).<br />
LA SCHEDA<br />
● La Federazione <strong>it</strong>aliana H<strong>it</strong> Ball ha sede in via<br />
Salbertrand 48, a Torino (cap<br />
10146). Il numero di fax è<br />
011/7716818, il s<strong>it</strong>o internet<br />
www.h<strong>it</strong>ball.<strong>it</strong>.<br />
● L’H<strong>it</strong> Ball si gioca in un<br />
parallelepipedo largo 10 metri,<br />
lungo 20 e alto almeno 4.<br />
● Per giocare serve l’attrezzatura<br />
da calcetto con normali<br />
scarpe da ginnastica. Si<br />
gioca gratis nelle scuole. La<br />
pratica sportiva in una società<br />
costa al massimo 200 euro<br />
l’anno.
46<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
Dedicati ai ragazzi<br />
Alla scoperta<br />
della v<strong>it</strong>a<br />
“IL GIARDINO SEGRE-<br />
TO” DI FRANCES HOD-<br />
GSON BURNETT, UN<br />
CLASSICO CHE TORNA.<br />
• LUISA MATTIA<br />
T<br />
ornano i classici per ragazzi<br />
e bambini in versioni<br />
curate e traduzioni rinnovate.<br />
Si comincia con il romanzo<br />
Il giardino segreto (Fanucci<br />
Ed<strong>it</strong>ore, 288 pagine, 11 euro).<br />
Il romanzo celeberrimo di<br />
Frances Hodgson Burnett,<br />
nella traduzione di Beatrice Masini,<br />
propone una storia tragica<br />
e poetica. La vicenda, intensa,<br />
vede al centro del libro tre bambini<br />
alle prese con adulto tristissimo<br />
e una grande casa che<br />
sembra non offrire loro alcuno<br />
spazio di felic<strong>it</strong>à e ricerca dell’avventura.<br />
C’è, però, in quel<br />
mondo chiuso e ostile un luogo<br />
che li attende, il giardino misterioso<br />
del t<strong>it</strong>olo, all’interno del<br />
quale andranno in esplorazione<br />
e che sarà il loro mondo, lo spazio<br />
libero della scoperta della<br />
v<strong>it</strong>a, dei sentimenti, dell’immaginazione.<br />
Dagli 11 anni.<br />
Incisioni a colori di May Angeli<br />
e nuova traduzione di Bianca<br />
Lazzaro per una raccolta di racconti:<br />
Storie proprio così<br />
(Donzelli Ed<strong>it</strong>ore, 340 pagine,<br />
24 euro) di Rudyard Kipling.<br />
Nate come intrattenimento<br />
per i bambini e in particolare<br />
per la sua prima figlia Josephin,<br />
le storie che lo scr<strong>it</strong>tore<br />
inglese raccoglie <strong>qui</strong> sono un<br />
esercizio raffinato e divertente<br />
di grande narrativa, in cui si<br />
spiega, con immaginazione e<br />
gusto del paradosso, perché la<br />
balena così grande mangia solo<br />
pesci piccoli, come mai l’elefante<br />
ha il naso così lungo e il<br />
rinoceronte una pelle così grinzosa.<br />
Pubblicate per la prima<br />
agli inizi del 900, queste storie<br />
di animali sono il risultato della<br />
fantasia e della cultura internazionale<br />
di Kipling che, per comporle,<br />
ha messo insieme racconti<br />
ascoltati in India, in Africa,<br />
nel Nord America e in Europa.<br />
Dagli 8 anni.<br />
LA PROVA<br />
Riordinare<br />
parole<br />
alla rinfusa<br />
Giovanna fa la “scr<strong>it</strong>tricefantasma”,<br />
ossia scrive libri<br />
che altri firmano. Durante un<br />
viaggio in elicottero, nota una<br />
lunga striscia su una spiaggia.<br />
È petrolio Ma no, sono parole!<br />
Giacciono sulla battigia,<br />
ammassate alla rinfusa, perché<br />
non ci sono segni di<br />
punteggiatura a separarle.<br />
Lei prova a metterle in ordine.<br />
Succede in La danza delle<br />
virgole (Salani Ed<strong>it</strong>ore, 128<br />
pagine, 12 euro) di Erik<br />
Orsenna, illustrazioni Fabian<br />
Negrin. Dai 10 anni.<br />
ALBI<br />
Al piccolo<br />
riuscirà<br />
l’impresa<br />
Tenero e divertentissimo,<br />
Il corvo e la luna (Nord-<br />
Sud Edizioni, 28 pagine,<br />
14 euro) è un albo<br />
illustrato di Marcus<br />
Pfister. Racconta di un<br />
gruppo di corvi annoiati,<br />
e di un piccolo corvo<br />
minuscolo e gracile, che ha<br />
appena imparato a volare<br />
e viene messo alla prova:<br />
che raggiunga la luna.<br />
La luna è lontana, ma<br />
la volontà non manca.<br />
Comincia l’avventura.<br />
Riuscirà Dai 5 anni.<br />
Libri+cd<br />
Canzoni<br />
di sapore<br />
alimentare<br />
La difficoltà del rapporto con il cibo è al centro di<br />
questo volume, Tutti a tavola… (Erickson, 84 pagine+cd,<br />
15,90 euro). Il libro di Alberto Pellai propone<br />
un <strong>it</strong>inerario di “storie divertenti per imparare a<br />
mangiare contenti”. Al libro è allegato un cd che raccoglie<br />
alcune delle più conosciute canzoni dello Zecchino<br />
d’Oro a tema alimentare: “Il cuoco pasticcione”,<br />
“Il tortellino”, “Ma che pizza…”. Dai 5 anni.<br />
CURIOSITÀ<br />
Segreti<br />
dell’Un<strong>it</strong>à<br />
d’Italia<br />
I 150 anni dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia<br />
trovano spazio in un<br />
divertente libro scr<strong>it</strong>to da<br />
Chiara Giunta e int<strong>it</strong>olato<br />
Rumoroso Risorgimento<br />
(Salani Ed<strong>it</strong>ore, 84 pagine,<br />
8 euro). Inser<strong>it</strong>o nella celebre<br />
collana “Brutte storie”, il libro<br />
si addentra nei segreti del<br />
Risorgimento e ne svela<br />
retroscena e curios<strong>it</strong>à:<br />
Mazzini amava trucchi<br />
e travestimenti, nel carcere<br />
dello Spielberg i patrioti<br />
lavoravano a maglia, tra<br />
i Mille di Garibaldi c’era una<br />
donna...
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
47 leggo vedo sento<br />
Il mondo<br />
visto dal basso<br />
CIOÈ DA WALTER E JOLAN-<br />
DA, GLI ORGANI SESSUALI DI<br />
UOMO E DONNA, ESILARAN-<br />
TI PROTAGONISTI DEL LIBRO<br />
DI LUCIANA LITTIZZETTO.<br />
•JANNA CARIOLI<br />
C<br />
he sia il sesso a muovere il<br />
mondo è assodato. Nel t<strong>it</strong>olo<br />
I dolori del giovane Walter di<br />
Luciana L<strong>it</strong>tizzetto (Mondadori,<br />
200 pagine, 18 euro) il riferimento<br />
è trasparente… almeno per gli hab<strong>it</strong>ué.<br />
Walter e Jolanda sono infatti<br />
i nomi usati per denominare gli<br />
organi gen<strong>it</strong>ali dei maschietti<br />
e delle fanciulle<br />
negli esilaranti monologhi<br />
che l’attrice<br />
propone all’interno della trasmissione<br />
Che tempo che fa di RaiTre.<br />
“Per noi la Jolanda è un oggetto d’uso.<br />
Ci basta che funzioni e fine”, dice<br />
Luciana. “Per i maschi, invece, il<br />
Walter è come l’automobile: uno<br />
status symbol”.<br />
Più che riferimenti anatomici, i due<br />
sono diventati personaggi e parlare<br />
di Walter e Jolanda è un pretesto<br />
per parlare del mondo… partendo<br />
dal basso! I 70 brani raccolti nel libro<br />
sono quelli trasmessi in tv, ma<br />
invece di avere un senso di déjà vu<br />
si ha una piacevolissima sorpresa.<br />
La lingua scr<strong>it</strong>ta è ancora più divertente<br />
di quella parlata. Le parole<br />
evocano piacevolmente la voce e<br />
l’aspetto di streghina di Luciana L<strong>it</strong>tizzetto,<br />
ma le metafore, le invenzioni<br />
linguistiche sono così<br />
fresche e immaginifiche da<br />
strappare risate anche a un<br />
lettore sol<strong>it</strong>ario.<br />
Franca Valeri, un’altra<br />
icona del comico al femminile,<br />
diceva che la comic<strong>it</strong>à<br />
non è questione<br />
di istinto, ma di cervello.<br />
Luciana L<strong>it</strong>tizzetto conferma<br />
in pieno questa affermazione.<br />
Pur parlando<br />
di sesso in modo<br />
esplic<strong>it</strong>o, non è mai volgare. Lavora<br />
di fioretto, di ironia, di paradosso.<br />
Confeziona immagini surreali sostenute<br />
da una solida capac<strong>it</strong>à di<br />
scr<strong>it</strong>tura. È intelligente con leggerezza.<br />
I temi che affronta<br />
sono quelli del<br />
quotidiano: il decoder,<br />
per esempio: “Di decoder<br />
non ne basta uno solo,<br />
ce ne vuole uno per<br />
ogni televisore. Ma io dico:<br />
abbiamo già tremila<br />
sistemi, analogico, satell<strong>it</strong>are,<br />
celeste, telepatico,<br />
fibra ottica, viviamo sotto<br />
una catasta di decoder impilati<br />
uno sopra l’altro come<br />
la mozzarella in carrozza,<br />
delle torri che sembrano<br />
grattacieli di Dubai, con<br />
i fili tutti aggrovigliati dietro<br />
che per districarli ci vuole il<br />
machete; abbiamo gerle di<br />
telecomandi che ormai schiacciamo<br />
a caso, perché non è possibile ricordarsi<br />
cosa telecomandano, dobbiamo<br />
ancora sfrantecarci le cime<br />
di rapa per andare a comperare un<br />
altro decoder”. Chi di noi non si riconosce<br />
in questo passaggio<br />
In conclusione, “I dolori del giovane<br />
Walter” è un ottimo regalo anti-depressione<br />
da crisi economica.<br />
Ev<strong>it</strong>ate solo di leggere il libro in<br />
metropol<strong>it</strong>ana, se non volete passare<br />
per pazzi, ridendo da soli.<br />
Box Office<br />
RESISTE BENE<br />
WOODY ALLEN<br />
1 Rapunzel - L’intreccio della...<br />
di B. Howard, N. Greno (animazione)<br />
2 A Natale mi sposo<br />
di P. Costella (comico)<br />
3 Incontrerai l’uomo dei...<br />
di W. Allen (commedia)<br />
4 Harry potter e i doni...<br />
di D. Yates (fantasy)<br />
5 Jackass 3D<br />
di J. Tremaine (commedia)<br />
6 La donna della mia v<strong>it</strong>a<br />
di L. Lucini (commedia)<br />
7 L’ultimo esorcismo<br />
di D. Stamm (horror)<br />
8 Tre all’improvviso<br />
di G. Berlanti (commedia)<br />
Salvagiallo<br />
Valerio Calzolaio<br />
Un Correa<br />
ripet<strong>it</strong>ivo<br />
L<br />
as<br />
Palmas di Gran Canaria. Novembre 1998. Da alcuni<br />
anni, dopo vari corsi di laurea per corrispondenza<br />
non terminati, con i soldi di un caro amico Ricardo Geimsbònd<br />
Blanco ha aperto una disgraziata e monotona agenzia<br />
d’investigazioni: pedinamenti e foto per tradimenti<br />
d’affetto o d’impresa. Gen<strong>it</strong>ori morti da tempo (e nonno in<br />
spiaggia), tanti sigari e sigarette ma lim<strong>it</strong>ato alcol, cicatrici<br />
sull’addome e sotto l’ascella, Volkswagen brasiliana<br />
dell’83, poesie e pasta integrale di segale per calmarsi i<br />
nervi, sesso poco e crudo, irre<strong>qui</strong>eto e caotico non convivente,<br />
se la cavicchia con prudenza.<br />
A cavallo dei 40 la rossa delicata Maria Arancha Manrique,<br />
magnifica figlia di papà, lo incarica di capire chi ha ucciso, simulando<br />
poi un suicidio, il fidanzato promesso sposo Antonio<br />
Tonuco Camember. Irrimediabilmente curioso, Ricardo si<br />
imbatte in altre morti, una cubana e un amico: storie di un<br />
gruppo di amici e di immunodeficienze. L’onesto rozzo ispettore<br />
Alvarez ci lavora poco però lo aiuta. Il 48enne originario<br />
professor José Luis Correa (“Quindici giorni di novembre”,<br />
Del Vecchio 2010, 163 pagine, 14 euro; originale del 2003,<br />
traduzione di Alberto Malcangi), in scontata prima, non scrive<br />
male però ripet<strong>it</strong>ivo, <strong>qui</strong><br />
gioca male col genere.<br />
Anche l’ambientazione<br />
tradisce: ho un grande<br />
vecchio amico a Fuerteventura<br />
(penultima a<br />
nord-est della cap<strong>it</strong>ale fra<br />
le 7 grandi dell’arcipelago),<br />
devo proprio andarlo a trovare,<br />
dice che si può vedere<br />
(e leggere) altro. Segnalo<br />
problemi di acqua a pagina<br />
72. Cibo insipido, buon jazz.<br />
Video, libri & C.
48 leggo vedo sento<br />
SAGGI<br />
Un secolo e mezzo<br />
tra storia e musica<br />
L’Italia è famosa nel mondo per<br />
diverse cose. Senza dubbio la<br />
cultura musicale del Belpaese è<br />
una di queste. Da Verdi a Pavarotti,<br />
da Mina e De André sono<br />
150 anni che questo segmento<br />
della v<strong>it</strong>a nazionale è più che un<br />
vanto. Paolo Prato, che insegna<br />
alla Pontificia Univers<strong>it</strong>à Gregoriana<br />
di Roma, ha dedicato un<br />
volume di ben 526 pagine al tema<br />
con La musica <strong>it</strong>aliana, che<br />
racconta “una storia sociale dall’Un<strong>it</strong>à<br />
a oggi”. Il libro ripercorre<br />
i momenti principali della nostra<br />
storia, tenendo conto anche dell’intreccio<br />
fra i generi (classica,<br />
lirica, canzone, rock, jazz e così<br />
via). Il volume è arricch<strong>it</strong>o da<br />
una serie di immagini a colori,<br />
con manifesti d’epoca, che caratterizzano<br />
il passare del tempo e<br />
l’evoluzione delle mode. Ma poi<br />
esiste uno specifico<br />
della musica<br />
<strong>it</strong>aliana<br />
••••••••••••<br />
La musica <strong>it</strong>aliana<br />
Autore…<br />
Paolo Prato<br />
Casa ed<strong>it</strong>rice…<br />
Donzelli ed<strong>it</strong>ore<br />
Pagine… 526+XVII<br />
Prezzo… 33 euro<br />
MUSICA<br />
Ottimo regalo<br />
per chi ama il dub<br />
Le occasioni, legali, per godere di<br />
buona musica senza spendere un<br />
cap<strong>it</strong>ale non sono molte. Quelle<br />
che si presentano, dunque, vanno<br />
sfruttate senza es<strong>it</strong>are. Per chi ama<br />
il dub, quella manipolazione elettronica<br />
del reggae che conta su<br />
tanti buoni artisti giamaicani, una<br />
ghiotta occasione viene da uno dei<br />
migliori gruppi <strong>it</strong>aliani, Tre allegri<br />
ragazzi morti. Al suo sesto album,<br />
la band di Pordenone ha deciso di<br />
regalare ai propri fan (e anche a<br />
chi, colpevolmente, non li conosce<br />
ancora) XLDubsessions, una rielaborazione<br />
esclusiva di sei brani<br />
dell’ultimo disco, “Prim<strong>it</strong>ivi del futuro”.<br />
Pregevoli lavori dub, nati dall’incontro<br />
col produttore e musicista<br />
Paolo Baldini (B.R. Stylers, Africa<br />
Un<strong>it</strong>e, Dub Sync) che, pur inoltrandosi<br />
in un terr<strong>it</strong>orio musicale<br />
lontano, non abbandonano i toni<br />
pol<strong>it</strong>ici e cr<strong>it</strong>ici e lo sguardo sul<br />
mondo che ci circonda. E un ottimo<br />
e ampio assaggio disponibile<br />
gratu<strong>it</strong>amente su xl.repubblica.<strong>it</strong>.<br />
Un bel regalo<br />
di Natale.<br />
••••••••••••<br />
XLDubsessions<br />
Band…<br />
Tre allegri ragazzi morti<br />
Etichetta… Xl<br />
(scaricabile gratu<strong>it</strong>amente)<br />
Genere… dub<br />
Brani… 8<br />
GUIDE/1<br />
La nuova Bibbia<br />
dei ristoranti<br />
A fine anno spuntano anche le guide,<br />
rinnovate com’è d’obbligo per<br />
non lasciarle invecchiare. Davide<br />
Paolini, un “nome” ormai nel settore,<br />
cura così la riedizione della<br />
Guida ai ristoranti de Il Sole 24<br />
ore, un prezioso vademecum sia<br />
per i turisti, sia per quanti girano l’Italia<br />
per ragioni di lavoro. Il censimento<br />
riguarda decine di locali divisi<br />
regione per regione, dalle trattorie<br />
sconosciute ai ristoranti più<br />
rinomati. Nel volume c’è anche della<br />
pubblic<strong>it</strong>à, ma non disturba più<br />
di tanto il lettore, vista la ricchezza<br />
della documentazione offerta. Gli<br />
spot consentono, oltretutto, di ridurre<br />
il prezzo di<br />
copertina a una<br />
cifra accessibile:<br />
19,50 euro.<br />
••••••••••••<br />
Guida ai ristoranti<br />
de Il Sole 24ore<br />
A cura di… Davide Paolini<br />
Casa ed<strong>it</strong>rice…<br />
Il Sole 24 Ore Edagricole<br />
Pagine… 632<br />
Prezzo… 19,50 euro<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
GUIDE/2<br />
Come scrivono<br />
i ragazzi di oggi<br />
Ma quanto (e come) scrivono i ragazzi<br />
di oggi Tra internet, sms e altre<br />
forme di comunicazione si sta<br />
sviluppando una qual<strong>it</strong>à della scr<strong>it</strong>tura<br />
che non è “scolastica”,<br />
ma che mer<strong>it</strong>a comunque<br />
rispetto Elisabetta Biffi<br />
si dedica da tempo a questo<br />
argomento (anche in collaborazione<br />
con l’Univers<strong>it</strong>à di<br />
Milano-Bicocca) e presenta,<br />
ora, le sue risposte in un volume<br />
molto documentato:<br />
Scr<strong>it</strong>ture adolescenti, in cui<br />
illustra le “esperienze di scr<strong>it</strong>tura<br />
nella scuola secondaria”. L’autrice<br />
parte dal concreto. Presenta,<br />
infatti, un’esperienza di ricerca realizzata<br />
con gli studenti, arricch<strong>it</strong>a<br />
anche da una proposta didattica.<br />
Dischi<br />
Omaggio a Barret<br />
• FEDERICO VENDITTI<br />
••••••••••••<br />
Scr<strong>it</strong>ture adolescenti<br />
Autrice…<br />
Elisabetta Biffi<br />
Casa ed<strong>it</strong>rice…<br />
Erickson<br />
Pagine… 268<br />
Prezzo… 22 euro<br />
Quando nel 1968 i Pink Floyd si privarono di Syd Barret, loro principale<br />
compos<strong>it</strong>ore e mente creativa, lui era già irrimediabilmente sconvolto<br />
dal consumo di Lsd, che lo aveva condotto sull’orlo della follia.<br />
Oggi, a quattro anni dalla sua scomparsa, il suo sost<strong>it</strong>uto in seno ai<br />
Floyd, David Gilmour, cura quest’interessante retrospettiva rimasterizzata<br />
“An Introduction to Syd Barret” che ripercorre la stravagante carriera<br />
del genio di Cambridge, dagli esordi con i Pink Floyd “Arnold Lane”<br />
e “See Emily Play” fino alle registrazioni soliste dal sapore ancor<br />
più psichedelico ed eccentrico del suo gruppo madre. La collezione di<br />
brani fa capire solo a sprazzi che Barret era almeno 40 anni avanti rispetto<br />
ai suoi contemporanei, e se non fosse stato per i problemi psichici<br />
forse avrebbe raggiunto la piena matur<strong>it</strong>à compos<strong>it</strong>iva, non rimanendo<br />
relegato a nome di culto per pochi amanti del genere. In una recente<br />
intervista David Gilmour<br />
ha ricordato come Syd<br />
passasse le ore, nella sua<br />
cucina, a fissare una scatola<br />
di corn flakes come se stesse<br />
guardando un programma<br />
alla tv. Ma è indubbio<br />
che la raccolta,già apprezzabile<br />
per il valore artistico,<br />
è anche un frammento<br />
della storia della musica<br />
rock psichedelica.<br />
Scelti (o no) per voi
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
LO CHIEDE LA LAV AL PRESIDENTE<br />
DELLA PROVINCIA, LUIS DURNWAL-<br />
DER, E A TUTTI I CONSIGLIERI.<br />
I<br />
niqua, anacronistica e negativa<br />
per la lotta al randagismo: per<br />
queste ragioni la Lav boccia la tassa<br />
comunale sui cani, il balzello di<br />
“antica memoria” che il presidente<br />
della Provincia di<br />
Bolzano, Luis Durnwalder<br />
(della Svp), e l’assessore<br />
alle Finanze, Roberto<br />
Bizzo (del Pd), intendono<br />
ripristinare.<br />
La tassa, prevista dall’articolo 25<br />
del disegno di legge della Finanziaria<br />
2011 per l’Alto Adige-Südtirol,<br />
già approvata di misura dalla Terza<br />
commissione del Consiglio provinciale,<br />
darebbe la possibil<strong>it</strong>à ai<br />
Comuni di reintrodurre il prelievo<br />
di 50 euro l’anno sui cani (e destinare<br />
il ricavato alla realizzazione<br />
49 rubriche<br />
Il mio bestiario<br />
Gianluca Felicetti<br />
Bolzano: cancellate la<br />
norma che tassa i cani<br />
Piante&Piante<br />
Carmen Giusti<br />
Quattro libri<br />
per gli<br />
appassionati<br />
P<br />
er passare qualche ora in compagnia di un<br />
libro, agli appassionati di piante e fiori ne<br />
suggeriamo quattro. Si leggono come racconti di<br />
esperienze vissute in prima persona da chi le piante<br />
e i fiori li conosce da vicino.<br />
◆ I segreti del giardiniere della Fratelli Ingegnoli<br />
(Rizzoli, 17,50 euro), il primo stabilimento agrario<br />
botanico <strong>it</strong>aliano (è stato fondato nel 1817) per la<br />
produzione, selezione e commercio di sementi e<br />
piante. Il libro usa il materiale storico degli archivi<br />
di famiglia: le illustrazioni dei “famosi” cataloghi<br />
(100mila copie nel 1860); i suggerimenti su come<br />
di aree verdi per i quattro zampe e<br />
concorrere alle spese di igiene urbana),<br />
concedendo la possibil<strong>it</strong>à di<br />
aumentarne l’importo fino a 150<br />
euro per i cani “pericolosi” - dic<strong>it</strong>ura<br />
per altro abol<strong>it</strong>a da un’ordinanza<br />
tuttora in vigore del ministero<br />
della Salute - e per quelli genericamente<br />
defin<strong>it</strong>i di “grossa taglia”.<br />
Alla tassa sarebbero assoggettati<br />
anche i cani i<br />
cui proprietari trascorrano<br />
più di due mesi d’estate<br />
nella seconda casa in uno<br />
dei comuni della provincia.<br />
La Lav chiede al presidente Durnwalder,<br />
all’assessore Bizzo e ai consiglieri<br />
di r<strong>it</strong>irare l’articolo.<br />
La riesumazione questa tassa, introdotta<br />
in epoca fascista da un Regio<br />
decreto e abol<strong>it</strong>a nel 1993 dal<br />
governo Amato, è negativa per la<br />
lotta al randagismo perché disincentiva<br />
l’adozione ed è penalizzante<br />
per chi, avendo adottato<br />
un cane dal canile ha già<br />
e dove fare l’orto;600 modi per cucinare gli<br />
ortaggi. E ripercorre la storia di sei generazioni,<br />
dai viaggi alla ricerca di varietà di alberi<br />
da frutto (il cachi, scoperto in Cina) all’introduzione<br />
delle più mer<strong>it</strong>evoli, adatte<br />
al mercato hobbistico, e alla salvaguardia<br />
della biodivers<strong>it</strong>à.<br />
◆ Rose d’autunno di Enza Torrenti in collaborazione<br />
con Anna Maria Sgarabottolo (Piccola<br />
casa ed<strong>it</strong>rice La Campanella, 23 euro). La prima si<br />
occupa di comunicazione pubblic<strong>it</strong>aria e ha una<br />
grande passione per le piante, i fiori e le rose; la<br />
seconda le rose le coltiva ed è famosa per aver avviato<br />
la collezione <strong>it</strong>aliana delle rose Galliche. Dall’incontro<br />
è nato il libro, una raccolta di pensieri<br />
tra letteratura e botanica.<br />
◆ Frutti r<strong>it</strong>rovati, di Isabella Della Ragione (collana<br />
I libri di Ville Giardini,Mondadori Arte,26 euro).<br />
L’autrice, insieme al padre Livio fino al 2007, ha<br />
fatto una ragione di v<strong>it</strong>a del salvare dall’estinzione<br />
antiche varietà locali di piante, i cosiddetti frutti<br />
antichi. Nel libro ne descrive 100 che ancora esi-<br />
dato un contributo notevole in termini<br />
sia economici, facendo risparmiare<br />
denaro alle amministrazioni,<br />
che di contrasto del fenomeno.<br />
A tutti i consiglieri, ai quali ha<br />
chiesto di non approvare l’articolo<br />
25, la Lav ha anche consegnato una<br />
serie di emendamenti finalizzati a<br />
far confluire l’eventuale tributo in<br />
un fondo vincolato di solidarietà<br />
per la prevenzione del randagismo.<br />
Di prevedere l’esenzione per i cani<br />
adottati dai canili pubblici o in<br />
convenzione, per quelli sottoposti a<br />
intervento di sterilizzazione comprovato<br />
da certificato medico-veterinario,<br />
e, viceversa, di aumentarla<br />
per i cani da riproduzione e destinati<br />
al commercio.<br />
Se l’articolo sarà approvato, la Lav<br />
chiederà alla sottosegretaria alla<br />
Salute, Francesca Martini, di intervenire<br />
sul Consiglio dei ministri<br />
perché lo impugni, e renderà le<br />
associazioni animaliste cugine, in<br />
Europa, partecipi del provvedimento,<br />
che certamente non giova all’immagine<br />
della Provincia di Bolzano.<br />
stono e testimoniano sia di un’antica cultura contadina,<br />
sia di un modo diverso di scoprire (e provare<br />
a coltivare) forme, colori e sapori perduti.<br />
◆ Invecchiare in giardino di Gian Lupo Osti (Ponte<br />
alle Grazie, 11 euro). Ha comp<strong>it</strong>o 95 anni a novembre,<br />
è stato protagonista e manager dell’industria<br />
siderurgica <strong>it</strong>aliana, ha percorso i monti della Cina<br />
alla scoperta delle peonie (una specie ha il suo nome).Nel<br />
libro racconta come il coltivare la terra e il<br />
prendersi cura delle piante siano valide risorse cui<br />
attingere quando si allentano gli impegni professionali<br />
con carichi di responsabil<strong>it</strong>à. E spiega che il<br />
giardino è una soluzione per non pestarsi i piedi in<br />
casa e godere dei momenti di sol<strong>it</strong>udine.<br />
Noi & la natura
50 rubriche<br />
il Salvagente/16-24 settembre 2003<br />
Il Teledipendente<br />
R<strong>it</strong>a De Buono<br />
B<br />
rutta. È stata davvero brutta la televisione<br />
del 2010. Ora che si può fare<br />
il bilancio di fine anno, i dubbi sono pochi.<br />
Il quadro non è esaltante: dall’informazione<br />
alle fiction, ai programmi di intrattenimento,<br />
ben poco di nuovo s’è visto sotto il<br />
sole. E molto del vecchio (anche quello che<br />
aveva rappresentato una piacevole nov<strong>it</strong>à)<br />
è apparso coperto dalla polvere, perché il<br />
passare del tempo non perdona né le persone,<br />
né i programmi<br />
televisivi.<br />
Ma partiamo dalle<br />
cose pos<strong>it</strong>ive. Gli O-<br />
scar per i programmi<br />
più grad<strong>it</strong>i ai telespettatori<br />
se li dividono<br />
“Vieni via<br />
con me” e “Romanzo<br />
Criminale 2”.<br />
La trasmissione di<br />
Fabio Fazio e Roberto<br />
Saviano sembrava la meno televisiva di<br />
tutte. E, in effetti, le oltre due ore passate tra<br />
“elenchi” e denunce di vario tipo se fossero<br />
state sottoposte - preventivamente - al test di<br />
qualche Focus group (come succede con i<br />
“programmi pilota”) sarebbero usc<strong>it</strong>e stravolte.<br />
Innumerevoli sarebbero stati i consigli<br />
di “alleggerimento”: più musica, più comici,<br />
più stacchi tra un elenco e l’altro.<br />
Fenomenale!<br />
E, invece, è stata l’evento<br />
mediatico dell’anno,<br />
sollevando un<br />
interrogativo di fondo<br />
su quello che “davvero”<br />
vuole il pubblico<br />
televisivo: 9 o 10<br />
milioni di telespettatori<br />
incollati per 4<br />
settimane a RaiTre<br />
(i record per la rete<br />
da quando è nata) vorranno pur dire qualcosa.<br />
Cosa<br />
Tra le fiction, la più bella è stata decisamente<br />
“Romanzo Criminale 2”. La Banda<br />
della Magliana ha tenuto banco, su Sky Cinema,<br />
per 5 settimane, senza perdere colpi<br />
rispetto all’edizione dell’anno scorso. Speriamo,<br />
però che - come, del resto, già<br />
annunciato - la serie si fermi <strong>qui</strong>. Non<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
1 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />
Il pubblico assegna<br />
gli Oscar della tv<br />
GLI ASCOLTI RECORD HANNO PREMIATO I<br />
POCHI PROGRAMMI CHE “SALVANO” LA<br />
BRUTTA TELEVISIONE DEL 2010.<br />
Feste di fine anno. Le <strong>it</strong>aliane<br />
partono. Metalmeccaniche,<br />
commesse, insegnanti, impiegate,<br />
cassiere dei supermercati: tutte sono<br />
lì, pronte con i loro bagagli per<br />
raggiungere mete esotiche e a lungo<br />
sospirate. In valigia ci sta benissimo<br />
questo ab<strong>it</strong>ino in lana (ma<br />
a maniche corte) con la sottoveste<br />
a balze, proposto da Twin-Set<br />
di Simona Barbieri. Ottimo per un tè<br />
nel deserto! Nella fretta di partire,<br />
non dimenticatevelo a casa, però…<br />
resisteremmo a “Romanzo Criminale 3”.<br />
Altrimenti si rischia di fare la fine di “Private<br />
Practice”, che - nata con grandi ambizioni<br />
come Spin off di “Grey’s Anatomy” -<br />
si è invece afflosciata su se stessa, diventando<br />
quasi una telenovela. In peggio hanno<br />
virato anche serie molto amate dai telespettatori,<br />
come “Csi”, che - specie nella<br />
prima versione, quella “classica” - ha perso<br />
molto del suo fascino. Ma siamo arrivati<br />
al 10° anno e si può anche capire.<br />
L’Oscar per l’informazione 2010 va attribu<strong>it</strong>o<br />
- invece - ex aequo a Emilio Carelli,<br />
direttore di Sky Tg24, che ha tenuto ancora<br />
molto alto il livello qual<strong>it</strong>ativo del suo<br />
telegiornale, che già era a buoni livelli, e a<br />
Chicco Mentana, che ha praticamente<br />
“reinventato” quello de La7.<br />
Nessuna difficoltà a individuare, invece,<br />
il peggior tg dell’anno che se ne va: è il Tg1<br />
di Augusto Minzolini. Ma questo lo sanno<br />
anche i sassi.<br />
A Sky Tg24<br />
(nella foto)<br />
di Emilio<br />
Carelli,<br />
ex aequo<br />
con il tg La7<br />
di Mentana,<br />
l’Oscar per<br />
l’informazione.