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22 dir<strong>it</strong>ti consumi scelte<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

SORPRESA DALLE SCATOLETTE...<br />

interessanti per noi, perché riguardano aziende<br />

presenti anche in Italia. Nei prodotti della<br />

Riomare, testati in Germania e Olanda, è stata<br />

rilevata la presenza di specie diverse di tonno<br />

in scatolette dello stesso lotto e di due<br />

specie diverse di tonno nella stessa lattina.<br />

In Grecia si sono trovate diverse specie di<br />

tonno in scatolette a marca Carrefour di uno<br />

stesso prodotto provenienti da lotti diversi.<br />

Ed è stata accertata la presenza di tonno obeso<br />

in scatolette che indicavano sull’etichetta<br />

la presenza di tonno pinna gialla.<br />

C’è poi la Calvo (compagnia proprietaria<br />

del marchio Nostromo): nelle sue confezioni<br />

analizzate in Spagna è stata accertata la presenza<br />

di tonno obeso e tonno pinna gialla mescolati<br />

nello stesso conten<strong>it</strong>ore.<br />

Non tutte le specie<br />

di tonno sono<br />

considerate alla<br />

stessa stregua dal punto<br />

di vista qual<strong>it</strong>ativo.<br />

Se il più pregiato è il<br />

tonno rosso, c’è differenza anche tra il pinna gialla<br />

(Yellow Fin) e il tonnetto striato (o Skipjack), più comunemente<br />

usati per la conservazione in scatola. Lo striato è<br />

considerato il meno pregiato tra i due.<br />

Spiega Elena Orban,dell’Inran:“In generale il tonno ha<br />

come caratteristiche nutrizionali una quant<strong>it</strong>à di proteine<br />

paragonabile alla carne rossa, e molti acidi grassi omega<br />

3, che aiutano a migliorare la fluid<strong>it</strong>à del sangue e<br />

prevengono la formazione di trombi nei vasi sanguigni”.<br />

Ed è ottimo anche per l’apporto di ferro. Sapere che tipo<br />

di tonno si sta comprando è utile anche perché le qual<strong>it</strong>à<br />

nutrizionali variano tra una specie e l’altra.“Per esempio<br />

- dice la Orban - dalle nostre analisi sul tonno in scatola<br />

Albacares, della specie pinna gialla, è risultato un livello<br />

di grassi molto basso rispetto al tonno rosso”.<br />

Non va tuttavia dimenticato che un consumo elevato<br />

dell’alimento può dare problemi. Due anni fa la Fsa aveva<br />

lanciato un allarme rivolto principalmente alle donne<br />

incinte o in fase di allattamento: secondo l’Agenzia<br />

alimentare br<strong>it</strong>annica, infatti, il consumo di tonno<br />

doveva essere lim<strong>it</strong>ato a non più di due scatolette<br />

di media grandezza a settimana. E questo perché il tonno<br />

può contenere quant<strong>it</strong>à elevate di mercurio, che<br />

permea la placenta e danneggia il sistema nervoso, specialmente<br />

in fase di sviluppo.<br />

L’allerta diventa ancora più significativo nel caso del pesce<br />

spada, che ha livelli di mercurio approssimativamente<br />

da 5 a 7 volte maggiori rispetto al tonno in scatola,<br />

e <strong>qui</strong>ndi va lim<strong>it</strong>ato per qualsiasi consumatore.<br />

La dottoressa Orban rassicura: “Col tonno basta non<br />

esagerare. Mangiarlo una volta a settimana, per<br />

esempio, non comporta rischi”.<br />

Una volta<br />

sola alla<br />

settimana<br />

INTERVISTA A PINO SARACENO<br />

Come capire<br />

se il trancio<br />

è davvero<br />

di qual<strong>it</strong>à<br />

L’EX DIRETTORE VENDITE DI MA-<br />

RENOSTRO, RACCONTA AL SALVA-<br />

GENTE IL MONDO DELLA PRODU-<br />

ZIONE VISTO DALL’INTERNO.<br />

tonno in scatola che mangiamo in Italia è quasi<br />

Il interamente importato da altri continenti.Anche<br />

il processo di lavorazione spesso avviene all’estero, e solo<br />

in pochi casi è realizzato nel nostro paese. Un esempio<br />

viene dalla Calabria, dove ci sono gli stabilimenti di<br />

tre aziende, Marenostro, Callipo e Sardanelli, che lavorano<br />

il prodotto in loco.<br />

Pino Saraceno, già direttore vend<strong>it</strong>e di Marenostro<br />

(una delle poche marche commercializzate in Italia che indica<br />

il tipo di tonno nelle scatolette), spiega al Salvagente<br />

il mondo della produzione visto da dentro.<br />

Saraceno, che differenza c’è tra lavorare il tonno<br />

in Italia o direttamente dove viene pescato<br />

In genere, dopo essere pescato, viene congelato a -5, -10<br />

gradi sulla nave e portato fino allo stabilimento che lo ricongela<br />

o lo lavora direttamente. Il tempo che passa dalla<br />

pesca all’arrivo in stabilimento è importante, perché<br />

contribuisce a ridurre le qual<strong>it</strong>à organolettiche del pesce.<br />

È molto meglio quando il tonno appena pescato viene<br />

surgelato direttamente sulla nave a meno 70 gradi, e<br />

portato in Italia, dove viene lavorato.<br />

Qual è la percentuale di tonno venduto in Italia<br />

lavorato all’estero<br />

L’80% è cotto in zone come la Colombia,Venezuela, Costaverde,<br />

Maur<strong>it</strong>ius. Mi chiedo come si faccia a garantire<br />

una lavorazione appropriata in posti dove tradizionalmente<br />

c’è poca acqua e le condizioni di cottura potrebbero<br />

essere svolte con acqua poco salubre.<br />

Passiamo alla specie. In Italia quasi mai viene<br />

indicata sulla confezione...<br />

In genere si lim<strong>it</strong>ano a scrivere “pinna gialla” sulla scatoletta,<br />

ma sono molte le specie di tonno a pinna gialla. Per<br />

essere sicuri che si tratti di una specie in particolare bisogna<br />

che ci sia scr<strong>it</strong>to il nome inglese, in questo caso “Yellow<br />

Fin”. Spesso con l’etichetta pinna gialla si intende<br />

l’Albacares, per qual<strong>it</strong>à tra i meno pregiati. Il peggiore in<br />

assoluto è lo Skipjack (o tonnetto striato), dopo l’Albacares.<br />

Meglio sono l’Alalunga e il tonno rosso (Blue Fin), ma<br />

sono usati poco per la conserva in scatola.<br />

Le aziende, che comprano tonno pescato nell’oceano,<br />

Atlantico o Pacifico, sono in grado di<br />

controllare interamente la filiera<br />

È possibile adottare sistemi con cui rintracciare persino<br />

la motonave che ha pescato il tonno, ma sono pochi i<br />

produttori che lo fanno.<br />

Anche per questo servirebbero al contrario<br />

norme più stringenti per i dati da indicare sulle<br />

etichette...<br />

La legge non impone questa attenzione, ecco perché il<br />

mercato del tonno in scatola andrebbe moralizzato.<br />

Il prezzo può essere garanzia di qual<strong>it</strong>à<br />

No, il prezzo non garantisce un prodotto di qual<strong>it</strong>à. Ci<br />

sono aziende che hanno prodotti di ottima qual<strong>it</strong>à ma<br />

sono costrette dalla grande distribuzione a mantenere i<br />

prezzi bassi per essere “concorrenziali” con prodotti, di<br />

qual<strong>it</strong>à inferiore, di d<strong>it</strong>te famose.<br />

Questo non è così male per le tasche del consumatore.<br />

Ma allora da cosa si può capire se il tonno<br />

ac<strong>qui</strong>stato è di qual<strong>it</strong>à<br />

Dal colore e dall’odore. Quello di buona qual<strong>it</strong>à ha colore<br />

chiaro, che dà sul bianco, e non odora di pesce. E i più<br />

pregiati si prestano alla lavorazione del trancio intero,<br />

non sono sminuzzati. Ma nel 70% dei casi nelle scatolette<br />

non c’è un prodotto nobile.<br />

Ci sono vantaggi anche dal punto di vista salutare<br />

a mangiare un tonno migliore<br />

Sicuramente sul piano della digeribil<strong>it</strong>à. Il trancio migliore<br />

si digerisce in circa un’ora, un’ora e mezza. Lo Skipjack<br />

o l’Albacares almeno 2 ore, o 2 e mezza.<br />

Ci sono altri passaggi che garantiscono la maggiore<br />

qual<strong>it</strong>à del prodotto finale<br />

L’olio e la stagionatura. Il tonno dopo essere stato lavorato<br />

ha bisogno di essere stoccato nei magazzini con l’olio<br />

d’oliva. L’extravergine in genere non andrebbe usato,<br />

perché copre il gusto del tonno.<br />

Perché usa il condizionale<br />

L’olio d’oliva deve avere da 2 a 3 gradi e mezzo di acid<strong>it</strong>à.<br />

Spesso però si usa extravergine tagliato con olio d’oliva<br />

per abbassare l’acid<strong>it</strong>à, quando non si fa abbassare l’acid<strong>it</strong>à<br />

(da 6-7 gradi a 2- 3) con un processo di raffinazione<br />

chimica. È una procedura ammessa dalla legge, ma non è<br />

il massimo dal punto di vista della qual<strong>it</strong>à. ●

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