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10 attual<strong>it</strong>à<br />

il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />

P<strong>it</strong> Stop<br />

Eugenio Manca<br />

Dove sono fin<strong>it</strong>e<br />

le regole condivise<br />

DESTINATO AI BAMBINI MA MOLTO UTI-<br />

LE ANCHE PER I GRANDI, IL LIBRO DEL-<br />

L’EX MAGISTRATO GHERARDO COLOMBO<br />

AIUTA A RIFLETTERE SULLA LEGALITÀ.<br />

Q<br />

uante volte - di fronte ad eventi piccoli<br />

e grandi che ci colpiscono, ci<br />

feriscono, ci frastornano -, quante<br />

volte ci sorprendiamo a ripetere sottovoce:<br />

ma com’è possibile Dove sono andate a finire<br />

le regole Dunque ognuno può fare ciò che<br />

vuole, dove e come vuole In questa società arrembante<br />

e smemorata, volgare e arruffona, si<br />

ha spesso l’impressione che di regole valide<br />

per tutti non ce ne siano più, e anzi ciascuno all’occorrenza<br />

tenda a farsene di variabili, a proprio<br />

uso e consumo. Ma può esistere una società<br />

senza regole Può funzionare, può sopravvivere<br />

POOL. Ha ragione Gherardo Colombo, prestigioso<br />

ex magistrato del pool milanese di<br />

“Mani Pul<strong>it</strong>e”, ora presidente della Garzanti<br />

nonché infaticabile promotore di iniziative a<br />

difesa della cultura della legal<strong>it</strong>à, nel prezioso<br />

librino scr<strong>it</strong>to per i ragazzi. Si int<strong>it</strong>ola “Le regole<br />

raccontate ai bambini”. Marina Morpurgo<br />

ne ha curato il testo e Ilaria Faccioli lo ha riccamente<br />

illustrato, quasi alla stregua di un fumetto<br />

(Feltrinelli Kids, pagine 128, 12 euro).<br />

Un viaggio “fantastico”, dice Colombo, nel<br />

senso di irreale. Ma è davvero così lontano dalla<br />

realtà questo paese battezzato Allegropoli,<br />

ove ciascuno tira acqua al suo mulino, e nessuno<br />

rispetta le regole, perché gli ab<strong>it</strong>anti le<br />

trovano fastidiose<br />

C’è ad esempio il signor Arrogantelli, proprietario<br />

del bar, che immancabilmente parcheggia<br />

l’auto sulle strisce pedonali imponendo a<br />

tutti una gincana, anche alle madri col passeggino<br />

e ai disabili in carrozzina; c’è il vigile Distrattini<br />

che lascia correre perché ogni mattina<br />

va a sorbire gratis il caffè nel bar di Arrogantelli;<br />

c’è il signor Zozzoni che porta a spasso<br />

il cane ma si dimentica di ripulire il marciapiede;<br />

c’è il dottor Irr<strong>it</strong>ati che s’infuria quando<br />

si accorge di aver pestato la cacca del cane, accende<br />

l’ultima sigaretta e getta per strada il<br />

pacchetto vuoto. E poi tutt’intorno ci sono altri<br />

c<strong>it</strong>tadini esemplari, ciascuno preso dai fatti<br />

suoi: l’arb<strong>it</strong>ro che non vede il fallo, intento a<br />

sbirciare il costoso orologio d’oro avuto in dono<br />

dal presidente della squadra di calcio; il dirigente<br />

sportivo che compensa la spesa dei regali<br />

nascondendo i suoi prof<strong>it</strong>ti al fisco; il si-<br />

In versi<br />

Coro sulla legal<strong>it</strong>à<br />

Legal<strong>it</strong>à è leg<strong>it</strong>tima se lega il forte,<br />

se tutela il debole.<br />

È il nodo che scioglie l’umano<br />

legandone i legami.<br />

Non c’è legal<strong>it</strong>à fuori da quel legame<br />

dove si stringe per meglio liberare.<br />

Valerio Magrelli, in DISTURBI DEL SISTE-<br />

MA BINARIO, Einaudi, 2006<br />

gnor Truffetta che imbandisce la tavola con un<br />

bel prosciutto portato via dalla mensa scolastica,<br />

perché i bambini ne avanzano sempre e<br />

nessuno se ne accorgerà; il cugino Luigi che<br />

partecipa alle libagioni, tanto lui di tempo libero<br />

ne ha, essendo in pensione anticipata grazie<br />

a un non disinteressato favore del capo dell’ufficio<br />

pensioni… E via di questo passo.<br />

SANZIONI. Non sembra anche a voi di conoscerlo<br />

questo paese di Allegropoli Non avete<br />

la sensazione d’esserci già stati Le regole Colombo<br />

vuole raccontarle ai bambini, ma il<br />

messaggio è adattissimo anche agli adulti.<br />

Consiglieremmo anzi una lettura congiunta<br />

gen<strong>it</strong>ori-figli: quale straordinaria lezione di<br />

educazione civica ne verrebbe fuori… Si comincia<br />

col bullismo per strada o in classe ma si<br />

prosegue con l’idea di giustizia, con l’insieme<br />

di leggi che chiamiamo “dir<strong>it</strong>to”, con Montes<strong>qui</strong>eu,<br />

con la “società verticale” ove prevalgono<br />

i forti e la “società orizzontale” costru<strong>it</strong>a<br />

sulla eguaglianza e par<strong>it</strong>à di dir<strong>it</strong>ti e doveri. Per<br />

giungere via via alla Cost<strong>it</strong>uzione, base di tutte<br />

le leggi, alla dichiarazione dei dir<strong>it</strong>ti dell’uomo,<br />

al suffragio universale, ai differenti sistemi pol<strong>it</strong>ici,<br />

al carattere esclusivo o inclusivo del contesto<br />

sociale, fino alla sanzione pun<strong>it</strong>iva e al recupero<br />

di chi sbaglia.<br />

DIGNITÀ. Le regole - spiega Colombo - non<br />

sono precetti astratti, ma hanno ciascuna un<br />

cr<strong>it</strong>erio ispiratore. Una delle regole più importanti<br />

consiste nella convinzione che “ogni per-<br />

sona ha un valore, una sua dign<strong>it</strong>à, e che tutti<br />

gli individui hanno qualcosa in comune. Questo<br />

qualcosa riguarda l’uman<strong>it</strong>à intera: non siamo<br />

simili solo ai componenti della nostra famiglia,<br />

ai tifosi della nostra squadra di calcio, a<br />

chi frequenta la nostra stessa chiesa o moschea,<br />

a chi ha la pelle bianca, scura o gialla<br />

come noi. Siamo simili anche a chi apparentemente<br />

è molto diverso da noi, sia nell’aspetto<br />

che nelle idee”. Elementare, no Eppure è un<br />

ripasso utilissimo. Ci accorgeremo che la società<br />

cambia solo se saremo noi a renderla migliore.<br />

Millenni fa era considerato “normale”<br />

compiere sacrifici umani per propiziarsi gli<br />

dei. Secoli fa era “normale” possedere schiavi.<br />

Nel Medio Evo era “normale” che l’In<strong>qui</strong>sizione<br />

torturasse e uccidesse in nome della santa<br />

fede. Poi tutto questo è parso inconcepibile ed<br />

è stato superato. Tuttavia appena ottant’anni<br />

fa H<strong>it</strong>ler sterminava ebrei e zingari e in Italia<br />

Mussolini emanava le leggi razziali; e ancora<br />

oggi c’è chi r<strong>it</strong>iene che la mafia sia imbattibile,<br />

e che il mondo ordinato secondo cr<strong>it</strong>eri ingiusti<br />

sia immutabile. Bene, sta a noi dimostrare<br />

che non è così, che un mondo migliore è possibile,<br />

che il ruolo di sudd<strong>it</strong>i può essere rifiutato<br />

per far posto al rango di c<strong>it</strong>tadini.<br />

Ma questo comporta un piccolo grande gesto<br />

di coraggio: non voltarsi dall’altra parte davanti<br />

al sopruso, pur se non ci tocca direttamente;<br />

non tollerare l’arroganza contro i deboli; essere<br />

noi i primi a osservare la dign<strong>it</strong>à altrui e a tutelare<br />

il bene comune. Ecco, sfogliamolo insieme<br />

in famiglia questo singolare racconto: è<br />

un modo non retorico, non ipocr<strong>it</strong>a, di scrivere<br />

la letterina di Natale.

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