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36 ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
JEANS DENIM, CONTINUA LA STRAGE...<br />
gresso medico, specialisti segnalarono<br />
trentacinque casi di silicosi in quattro<br />
local<strong>it</strong>à: Erzurum, Izmir (più nota agli<br />
occidentali come Smirne), Tokat e Diyarbakir.<br />
Giovani sui vent’anni, adolescenti,<br />
molto spesso reclutati al nero<br />
nell’industria della sabbiatura (il sandblasting,<br />
appunto).<br />
Due di loro, c<strong>it</strong>ati più volte nella letteratura<br />
specialistica, avevano appena<br />
tredici e quattordici anni quando iniziarono<br />
a sparare silice sui jeans delle<br />
grandi case d’abbigliamento. Malgrado<br />
la giovanissima età, si r<strong>it</strong>rovarono in poco<br />
tempo col respiro corto, sibilante,<br />
tosse, continui dolori al petto; i sintomi<br />
tipici. Nel 2005 si sottoposero ad analisi<br />
mediche, e scoprirono di avere la silicosi.<br />
Avrebbero lavorato per altri tre anni<br />
prima di arrendersi defin<strong>it</strong>ivamente alla<br />
malattia; sarebbero morti a diciotto e<br />
diciannove anni. Non perdona, la silicosi;<br />
e non c’è cura che possa ridurla alla<br />
ragione. L’unica via d’usc<strong>it</strong>a può essere<br />
un trapianto di polmoni.<br />
Sandblasting: un lavoretto manuale,<br />
in apparenza facile; si tratta di scaricare<br />
con un compressore sabbia ad alta<br />
pressione sui pantaloni da scolorire.<br />
Ma dalla sabbia si sprigiona la silice, al-<br />
tamente tossica. Che è, dunque, l’esecutore<br />
materiale di quelle morti. La<br />
polvere di quarzo, o silice, che si diffonde<br />
vorticosamente nell’aria e si infila<br />
nei polmoni, si accumula fino a rendere<br />
impossibile il respiro. Una fine orribile,<br />
frequente nel mondo del lavoro.<br />
Fino a qualche decennio fa veniva considerata<br />
la malattia dei minatori. Questi<br />
possono r<strong>it</strong>enersi, al confronto, dei<br />
fortunati. Il periodo di incubazione della<br />
malattia, per loro, si aggira in media<br />
sui venti anni. Con la sabbiatura c’è<br />
una drastica riduzione dei tempi: sei<br />
anni al massimo.<br />
Sempre in Turchia, un’indagine medica<br />
più recente, nel 2008, ha trovato una<br />
conferma radiologica al pericolo. Su<br />
centoquarantacinque sabbiatori esaminati,<br />
la diagnosi di silicosi si è imposta<br />
nel 53% dei casi. Percentuale che,<br />
pertanto, va riportata sui circa diecimila<br />
lavoratori del comparto. Per questo,<br />
nel marzo 2009, il paese aveva decretato<br />
il bando della sabbiatura. Ma l’unico<br />
effetto è stato quello di spostare la lavorazione<br />
in centinaia di fabbriche<br />
clandestine, che in un giro di subappalti<br />
riescono a mettere le mani sui contratti<br />
di forn<strong>it</strong>ura alle grandi case di moda<br />
internazionali.<br />
Tutti in clandestin<strong>it</strong>à<br />
È un universo dickensiano che si muove<br />
nell’ombra del cap<strong>it</strong>alismo avanzato e<br />
ipertecnologico. Un in<strong>qui</strong>etante e significativo<br />
rovescio della medaglia. Uomini<br />
fugg<strong>it</strong>i dalle campagne, o migranti della<br />
Romania, Moldavia, Georgia, Azeirbagian.<br />
Lavorano senza sosta in ambienti<br />
piccoli e privi di ventilazione, protetti soltanto<br />
da precarie mascherine di carta.<br />
Pagati una miseria: tra 75 e 95 euro a settimana.<br />
La catena produttiva prevede che trattino<br />
una media tra trecento e cinquecento<br />
jeans sabbiati al giorno e tre, quattromila<br />
camicette o altri capi. La giornata si<br />
stende per dieci, undici ore. Neppure la<br />
notte allevia la loro pena. Molti non hanno<br />
casa, allora dormono nei locali della<br />
fabbrica. E continuano a respirare quella<br />
polvere di quarzo che in un rapido giro di<br />
anni li ucciderà.<br />
Poco ha potuto il bando contro il miraggio<br />
di un facile e rapido arricchimento.<br />
Il ministero della Salute turco non ha<br />
ispettori sufficienti da sguinzagliare in<br />
ogni angolo del paese per scovare le numerose<br />
aziende che operano nell’illegal<strong>it</strong>à.<br />
E forse, suggerisce qualcuno, manca<br />
LA CAMPAGNA CONTRO<br />
IL SANDBLASTING<br />
S<br />
ono scese decisamente in campo<br />
contro la sabbiatura e hanno<br />
già fatto sentire la loro voce alle<br />
aziende del settore. Proprio in Turchia,<br />
al termine di un forum internazionale<br />
alla fine di novembre, la<br />
Clean Clothes Campaign (Campagna<br />
ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i), di concerto con il Solidar<strong>it</strong>y<br />
Comm<strong>it</strong>ee of Sandblasting Labourers<br />
e l’International Labor Rights<br />
Forum, ha avviato la campagna<br />
internazionale contro i jeans killer.<br />
Il primo passo, ovvio, è stato quello<br />
di chiedere alle grandi imprese dell’abbigliamento<br />
di rinunciare al lucroso<br />
sandblasting e ai paesi produttori<br />
di metterlo fuori legge. Quindi,<br />
per essere più sicura della riusc<strong>it</strong>a<br />
dell’operazione, ha lanciato un inv<strong>it</strong>o<br />
a firmare l’appello sul proprio s<strong>it</strong>o<br />
(www.cleanclothes.org). Con una tiratina<br />
d’orecchie per l’Oms (Organizzazione<br />
mondiale della<br />
san<strong>it</strong>à), che per combattere la<br />
silicosi dovrebbe sorvegliare<br />
più severamente la produzione<br />
di denim, e per i consumatori,<br />
che potrebbero ev<strong>it</strong>are di ac<strong>qui</strong>stare<br />
jeans sabbiati.<br />
Levi’s e H&M (Hennes e Maur<strong>it</strong>z)<br />
non si sono fatte trovare<br />
impreparate. Né hanno lesinato<br />
una tardiva retorica a base<br />
di orgoglio per l’iniziativa condotta<br />
in tandem, con l’inv<strong>it</strong>o<br />
non proprio disinteressato alle<br />
concorrenti “a unirsi a noi per<br />
porre fine a questa pratica”.<br />
Non sono mancate le adesioni<br />
tra le maggiori firme dell’abbigliamento.<br />
Senza troppo sbilanciarsi,<br />
Gucci, Versace, Prada,<br />
Benetton si sono dichiarate disponibili<br />
ad approfondire il problema. Altre,<br />
<strong>it</strong>aliane e non, mantengono uno<br />
stretto riserbo tattico.