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20 diritti consumi scelte il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011 • LORENZO MISURACA Si fa presto a dire tonno. In realtà, quando compri quella scatoletta che ha come ingrediente principale un generico “tonno”, non sai che può riservarti delle sorprese. Non tutto il tonno, infatti, è della stessa specie: ce ne sono di più e di meno pregiate. E mentre del pesce fresco la legge impone che si indichino esplicitamente zona di pesca e specie, per il tonno in scatola le regole sono molto meno rigide. E qualcuno se ne approfitta. A denunciarlo è Greenpeace, che nel dossier A Scatola chiusa rende noti i risultati delle analisi condotte su 165 scatolette di tonno di marche molto popolari in Europa e vendute in 21 paesi, compreso il nostro. Il dato impressionante è che con una su tre non sai quello che mangi. Tra i campioni testati ce ne sono due, Nostromo e Mare Aperto Star, acquistati in Italia, e altri comprati sul mercato europeo, ma di marche presenti anche in Italia, come Riomare e Carrefour. Alla fine è risultato che ben 50 campioni su 165, cioè il 30,3% delle scatolette, contengono elementi critici. Lo spiega al Salvagente Giorgia Monti, responsabile per la Campagna Mare di Greenpeace Italia: “I test, condotti dal laboratorio spagnolo Azti Tecnalia, ci hanno permesso di scoprire che, spesso, nelle scatolette sono mescolati tonni di specie diverse, pratica che in Europa è illegale. Non solo: abbiamo anche verificato che diverse scatolette della stessa marca possono contenere - in modo del tutto imprevedibile - differenti specie di tonno”. È il caso delle scatolette di tonno Nostromo e Mare Aperto Star testate in Italia. Va subito chiarito che non c’è nessuna infrazione in termini di legge, perché la normativa europea permette di riportare sull’etichetta un generico “Ingredienti: tonno”. Legale, ma inaccettabile, rimarca Greenpeace, “ perché impedisce al consumatore di sapere a priori e con certezza cosa mangia”. In particolare, per il tonno al naturale prima scelta Nostromo, tra i campioni analizzati scatolette di lotti differenti contenevano diverse specie di tonno pur trattandosi della stessa tipologia di prodotto. Invece, nel tonno all’olio d’oliva Mare Aperto Star, oltre alla presenza di specie diverse in lotti differenti dello stesso prodotto, in una delle scatolette è stata verificata la presenza di tonno obeso, specie che presenta chiari se- SU 165 CAMPIONI BEN 50 PRESENTANO ELEMENTI C Sorpresa dalle scato di tonno non ce n’è IN UN CASO SU TRE CI SONO PIÙ SPECIE MESCOLATE INSIEME O DIVERSE DA QUAN- TO INDICATO IN ETICHETTA. LA DENUNCIA EUROPEA DI GREENPEACE. Le tecniche di pesca più pericolose P iù dell’80% del tonno venduto in Italia è di qualità pinna gialla, una varietà a rischio per il sovrasfruttamento, che viene pescata nei mari del Pacifico e dell’Atlantico. Il tipo di pesca usato minaccia da un lato le risorse da cui dipende, con il sovrasfruttamento degli stock di tonno e la cattura di esemplari giovani, e dall’altro l’intero ecosistema marino. Spesso, infatti, il tonno è pescato con metodi che provocano ogni anno la morte di migliaia di squali e tartarughe marine. Le metodologie di pesca pericolose per l’equilibrio dell’ecosistema marino prevedono l’uso di reti a circuizione senza restrizione all’utilizzo di Fad (sistemi di aggregazione per pesci), che aumentano la probabilità di pesche involontarie di altre specie. A questo proposito, la scorsa primavera, Greenpeace aveva confrontato la sostenibilità ambientale di 14 marche commercializzate in Italia, tra cui Coop, Nostromo, Consorcio, Riomare, Carrefour, Conad. I risultati non erano stati confortanti: 11 aziende su 14 non avevano una politica scritta sulla sostenibilità del pescato e solo 3 si stavano muovendo in questa direzione, ma nessuna aveva ottenuto lo status di azienda “verde” a tutti gli effetti. Al primo posto della classifica della sostenibilità era risultata Coop, tra le poche ad aver sviluppato una politica scritta per l’approvvigionamento sostenibile dei prodotti ittici, anche se una parte del suo tonno è pescato con reti a circuizione senza alcuna restrizione all’utilizzo di Fad. A seguire, si sono piazzate As do mar e Mareblu. La prima ha a suo favore che circa la metà del prodotto è tonnetto striato (varietà non a rischio) pescato con metodi sostenibili (nessun uso di palamiti, le lunghe lenze pericolose per le altre specie). E tuttavia continua a vendere tonno pinna gialla proveniente dall’Oceano Pacifico e Indiano, dove la conservazione degli stock desta un
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011 21 diritti consumi scelte CRITICI olette, uno solo LE SEI “ITALIANE” SOTTO ACCUSA Insalatissime Mexicana au thon Tonno all’olio d’oliva Marca:Riomare Specie di tonno contenuto:tonnetto striato Giudizio:possibile presenza di due specie mescolate nella stessa scatoletta;differenti specie nello stesso lotto Testato in:Olanda/Germania Marca: Mare Aperto Star Specie di tonno contenuto: tonno pinna gialla, tonno obeso Giudizio: differenti specie in diversi lotti dello stesso prodotto Testato in: Italia Tonno al Naturale Tóvou oe vepó Marca: Riomare Specie di tonno contenuto: tonno obeso, tonno pinna gialla Giudizio: differenti specie nello stesso lotto Testato in: Italia Marca:Carrefour Specie di tonno contenuto: tonno pinna gialla, tonno obeso Giudizio:specie di tonno diverse da quanto indicato in etichetta. Differenti specie in diversi lotti dello stesso prodotto Testato in:Grecia alto livello di preoccupazione. Anche Mareblu ha eliminato l’uso dei palamiti, ma la maggior parte del suo tonno continua a essere pescato con reti a circuizione senza alcuna restrizione all’utilizzo di Fad. La compagnia si è impegnata affinché entro il 2010 tutte le sue scatolette presentino informazioni sulla specie contenuta. A metà classifica c’erano alcune delle marche più conosciute, come Carrefour, Auchan e Riomare, leader indiscusso con il 38% del mercato italiano. Agli ultimi posti della classifica si attestavano invece Consorcio, Mareaperto e Nostromo. Le prime due per essersi rifiutate di rispondere al questionario di Greenpeace, la terza per la mancanza di una politica scritta sulla sostenibilità del pescato e per l’etichetta molto scarna. Tonno al naturale Marca: Nostromo Specie di tonno contenuto: tonno pinna gialla, tonno obeso Giudizio: differenti specie in diversi lotti dello stesso prodotto Testato in: Italia gni di sovrasfruttamento. La “confusione” che regna nel tonno in scatola, spiega Giorgia Monti, è in relazione con il rischio di riduzione eccessiva delle specie pescate: “Tra i principali fattori che contribuiscono a portare nella scatoletta diverse specie di tonno, comprese le sovrasfruttate, ci sono i metodi di pesca poco sostenibili, come le reti a circuizione con sistemi di aggregazione per pesci, o Fad”. I Fad sono gli oggetti Atún Claro en aceite vegetal Marca: Calvo (proprietaria Nostromo) Specie di tonno contenuto: tonno pinna gialla e tonno obeso Giudizio: specie di tonno diverse mescolate nella stessa lattina Testato in: Spagna galleggianti che attirano gli esemplari giovani di tonno, ma anche le tartarughe marine e lo squalo balena, specie minacciate, e altri pesci che regolarmente finiscono uccisi da queste reti in modo accidentale. Una volta a bordo dei pescherecci, sono conservati e congelati tutti insieme, sicché poi l’identificazione risulta difficile. Tornando alle marche testate, oltre ai due campioni acquistati in Italia, ce ne sono altri
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