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6 rubriche<br />
SalvaCondominio<br />
Patrizia Pallara<br />
Contabilizzazione<br />
senza risparmio<br />
Verifichi l’impianto<br />
Cara redazione, dal sistema di contabilizzazione<br />
del calore, installato nel condominio, finora<br />
ho ricevuto più danno che vantaggi. Fin<br />
dall’inizio, infatti, mi sono stati calcolati consumi<br />
di molto superiori a quelli precedenti,<br />
eppure la mia ab<strong>it</strong>azione è esposta a sud e la<br />
metà dei caloriferi è sempre spenta. E poi, è vero<br />
che il 30% circa della spesa va suddiviso tra<br />
tutti in base ai millesimi di proprietà e il restante<br />
70% in relazione ai consumi<br />
DARIO FASSIO, FOLIGNO<br />
La<br />
contabilizzazione del calore negli<br />
impianti di riscaldamento centralizzato<br />
consiste in un sistema tecnologico,<br />
molto utilizzato in Svizzera, Germania, Austria<br />
e in genere nel Nord Europa, che permette<br />
di regolare autonomamente la tempe-<br />
ratura in ogni un<strong>it</strong>à immobiliare<br />
e suddividere le spese<br />
in proporzione al consumo<br />
di ciascuna. Su tutti i corpi<br />
radianti viene installato un<br />
contatore di calore elettronico<br />
che consente di rilevare il<br />
consumo di ogni termosifone.<br />
L’installazione è molto<br />
semplice e l’intervento, effettuato da tecnici<br />
specializzati, è veloce e non comporta lavori<br />
di muratura o cablaggi. Con questo sistema si<br />
ottiene un risparmio sul consumo di combustibile<br />
compreso tra il 20 e il 30% l’anno, anche<br />
perché incentiva la propensione al risparmio.<br />
È in relazione a queste stime che appare<br />
alquanto singolare la spesa superiore al<br />
passato che il lettore sta sostenendo.<br />
Per fare luce sulla s<strong>it</strong>uazione, sarebbe opportuno<br />
chiedere ai tecnici che hanno montato e<br />
calibrato gli apparecchi di verificarne il funzionamento.<br />
Si può anche chiedere contestualmente<br />
(per telefono o, meglio, tram<strong>it</strong>e<br />
raccomandata con ricevuta di r<strong>it</strong>orno) un<br />
controllo sui consumi precedenti e su quelli<br />
attuali e fare una statistica di quanto combustibile<br />
viene usato in un determinato periodo<br />
dall’appartamento in questione.<br />
il Salvagente/23 dicembre 2010-6 gennaio 2011<br />
Quanto alla ripartizione della spesa, come<br />
per i consumi di energia elettrica anche per la<br />
contabilizzazione del calore bisogna pagare<br />
una quota fissa, indipendente dall’uso che si<br />
fa del riscaldamento, per il semplice fatto che<br />
si usufruisce del servizio. Questo perché una<br />
parte delle spese di riscaldamento va riservata<br />
per coprire i costi di manutenzione della<br />
caldaia comune e degli apparecchi collegati.<br />
Generalmente la quota fissa si colloca, a seconda<br />
del tipo di impianto, fra il 20 e il 40% dei<br />
costi totali di riscaldamento.<br />
La determinazione della quota fissa spetta all’assemblea,<br />
che delibera sulla questione con<br />
la stessa maggioranza con la quale decide di<br />
installare il sistema di contabilizzazione del<br />
calore: maggioranza delle quote dell’intero<br />
edificio (500+1 millesimi), indipendentemente<br />
dalla maggioranza numerica dei presenti,<br />
dal fatto che si tratti di prima o seconda convocazione<br />
e dall’ent<strong>it</strong>à della spesa.<br />
ProntoPensioni<br />
Paolo Onesti<br />
È consigliabile<br />
l’estratto conto<br />
“certificativo”<br />
Caro Salvagente, per anni ho lavorato come cameriere<br />
in un noto ristorante della mia c<strong>it</strong>tà. A un mio<br />
compagno di lavoro, licenziato, l’Inps ha respinto<br />
la domanda di disoccupazione perché non risultavano<br />
versati i contributi. Non vorrei sorprese al<br />
momento del mio prossimo pensionamento. Come<br />
controllo che i miei contributi siano regolari<br />
FILIPPO GUADAGNINI, MILANO<br />
Caro signor Guadagnini,in ogni caso fa bene ad accertare<br />
la regolar<strong>it</strong>à dei contributi, anche se sono<br />
stati versati. I contributi sono “soldi”, parte integrante<br />
del suo salario di cui non beneficia oggi materialmente<br />
in busta paga, ma che serviranno prima<br />
o poi ad assicurarle il dir<strong>it</strong>to a pensione o, come<br />
nel caso del suo amico, la li<strong>qui</strong>dazione dell’indenn<strong>it</strong>à<br />
di disoccupazione.<br />
Come controlliamo con attenzione<br />
la busta paga, altrettanto<br />
saggiamente dovremmo<br />
controllare periodicamente<br />
la correttezza dei<br />
versamenti contributivi. Purtroppo<br />
quasi mai lo facciamo,<br />
e quello che è accaduto al suo<br />
ex compagno di lavoro (che, comunque, può denunciare<br />
il datore di lavoro per omesso versamento<br />
dei contributi) è un motivo in più per darsi da fare<br />
senza perdere tempo. Come Le consigliamo di<br />
rivolgersi direttamente alla sede Inps terr<strong>it</strong>oriale -<br />
o se lo desidera al patronato di sua fiducia - e chiedere<br />
il rilascio dell’estratto contributivo aggiornato.<br />
In questo documento l’Inps riporta fedelmente<br />
tutti i contributi versati al lavoratore nell’intera<br />
v<strong>it</strong>a lavorativa. Per sua conoscenza consideri che,<br />
in s<strong>it</strong>uazioni “normali”, gli estratti assicurativi sono<br />
aggiornati al settembre-ottobre 2010.<br />
Non ha specificato quando andrà in pensione, ma<br />
penso che sia preferibile chiedere il rilascio dell’estratto<br />
conto certificativo (Ecocert) che, a differenza<br />
del più comune estratto conto assicurativo, ha<br />
valore documentale certificativo (in altre parole:<br />
se l’Inps sbaglia se ne assume la responsabil<strong>it</strong>à).<br />
L’Ecocert riporta in due tabelle e in dettaglio tutti<br />
i contributi accred<strong>it</strong>ati: nella prima tabella c’è il<br />
numero complessivo dei contributi (obbligatori,<br />
figurativi ecc.) maturati e utili per il dir<strong>it</strong>to alla<br />
pensione; nella seconda sono riepilogati anal<strong>it</strong>icamente<br />
i diversi periodi contributivi che risultano<br />
registrati in archivio sino alla data di presentazione<br />
della richiesta. È importante rilevare che,<br />
oltre al numero e al tipo di contribuzione, vi figurano<br />
tutte le retribuzioni di riferimento.<br />
Infine le ricordo che, se lo desidera, può chiedere<br />
all’Inps anche il calcolo presuntivo del trattamento<br />
pensionistico che le spetterà.