Il Salvagente n° 26 - Modenacinquestelle.it

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8 L’ opinione Il Salvagente 28 giugno-5 luglio 2012 Achi non è mai capitato che suonasse il telefono all’ora di cena o il campanello alle ore più impensate? Dall’altro lato della cornetta o della porta giovani precari che cercano di convincerci ad acquistare vino, assicurazioni sulla vita, carte di credito, olio... Spesso, dopo una lunga chiacchierata e l’assenso o la firma su dei fogli di carta mai letti, ci si vede recapitare a casa prodotti non richiesti o diversi da quelli proposti. Quando si decide di restituirli, si scopre che non è semplice: il diritto di recesso è complicato, il ripensamento non è riconosciuto come diritto, salvo accordi precedenti la conclusione del contratto presi con il venditore, e al telefono non è sempre chiaro che tipo di consenso sia stato dato. I contratti truffa nel settore energetico, sono lì a dimostrare quanti raggiri vengono realizzati quotidianamente attraverso aziende subappaltanti. Un’emergenza sociale, un’azione di “stalking sociale” posta in atto sfruttando giovani precari formati e costretti a ottenere una vendita, a scapito delle fasce più deboli della società, in particolare i pensionati spesso soli e facilmente inducibili all’acquisto con promesse di risparmio. L’istituzione del Registro delle Opposizioni non ha risolto il problema, anzi lo ha aggravato e offre una “fo- glia di fico” per coprire la vergogna di uno strumento gesti- “ to dalla Fondazione Ugo Bordoni, costato qualche milione di euro alle aziende telefoniche, che ha risolto poche centinaia di contenziosi. Chi ha il numero sugli elenchi telefonici pubblici può iscriversi al Registro se non vuole più essere contattato, altrimenti vale il “silenzio-assenso”. Ma la cancellazione dagli elenchi degli operatori commerciali, obbligatoria dopo 15 giorni dalla richiesta, spesso non viene fatta. Adiconsum - insieme a molte associazioni dei consumatori - ha chiesto al governo Monti il recepimento della direttiva comunitaria n. 83/11 sui contratti a distanza: un’indispensabile tutela per gli utenti. La Fondazione Bordoni spenda i sol- Si tratta di uno ‘stalking sociale’. Per questo abbiamo chiesto a Monti di intervenire. E alla Fondazione Bortoni di spendere i soldi ricevuti per informare i consumatori Pietro Giordano Segretario generale di Adiconsum Basta con le vendite scorrette Monti intervenga subito di per informare i cittadini sui diritti e le tutele e coinvolga nella sensibilizzazione le associazioni dei consumatori, anziché fare accordi solo con aziende o associazioni imprenditoriali che spesso hanno utilizzato il telemarketing o il porta a porta. Si faccia subito anche un tavolo con le aziende telefoniche per trovare soluzioni e codici etici capaci di eliminare i continui fastidi che le famiglie italiane sopportano. Si blocchi la pericolosa tendenza, delle Autorità indipendenti, di approvare discipline differenziate per settore produttivo, riducendo le garanzie del Codice del Consumo. La garanzia di maggiori tutele farebbe aumentare la fiducia verso nuovi strumenti di marketing digitale, favorendo lo sviluppo del mercato. ’’
Il Salvagente 28 giugno-5 luglio 2012 Attenti, la disillusione alimenta il peggio Iouncittadino Binario 21. Dove deraglia la civiltà Tra gli sgorbi che deturpano le facciate dei palazzi, uno in particolare mi ha colpito a Milano: “Binario 21. Fascismo: democrazia”. A parte l’idiozia della dittatura equiparata al regime democratico, è quel binario 21 che mi ha allarmato. Dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano il 30 gennaio del 1944 partì un convoglio di carri merci con 600 persone a bordo, italiani di origine ebraica, che giunse dopo sette giorni ad Auschwitz e lì ben 500 deportati finirono nelle camere a gas. E poi fino alla fine del ’44 altri treni partirono da quel binario maledetto. Un tale riferimento provoca in chi ha memoria un profondo turbamento. Qualche settimana fa i giudici hanno condannato la Lega per la parola “Zingaropoli” apparsa su un manifesto a sostegno di Letizia Moratti nelle recenti elezioni amministrative. Mi piacerebbe che altri magistrati o le autorità comunali ordinassero la cancellazione immediata di una scritta così abominevole che esalta il nazismo, i suoi orrori e il fascismo. Sembra davvero che certa politica voglia imitare il calcio. Anzi: il peggio del calcio. Non tanto e non soltanto per l’inclinazione a taroccare le partite, all’imbroglio, alla corruzione. Ma per l’irresponsabile superficialità con la quale tanti, troppi, s’impancano a discettare sulla formazione perfetta e sulla migliore tattica per battere l’avversario. La gara è a chi la spara più grossa, i giudizi sono grossolani, le ricette sempre più semplicistiche e miracolistiche: fesserie da tifosi, non riflessioni pacate di competenti, di persone di buon senso. Con la differenza che qui non si tratta di vincere una Coppa, ma di uscire da una crisi che sta allargando le aree di povertà. Non è stato saggio alimentare l’illusione che l’euro potesse risolvere miracolisticamente tutti i guai del l’Italia e dell’Europa, spazzando le conseguenze di tante politiche allegre. Ma è abbastanza folle illudere le persone, specie quel- Antonio Lubrano Sulla “Repubblica”, quasi contemporaneamente, l’occhio è caduto sulla lettera di un lettore che navigando nella rete si è imbat- Amicodipenna Antonio Zollo 9 tuto in un sito di carattere “fortemente discriminatorio e razzista”, per usare le sue parole. Sotto l’immagine del lager di Auschwitz è apparsa la seguente didascalia: “Oggi sono buona, voglio mettere a disposizione per tutti i calabresi la nostra struttura dotata di ogni comfort, comprese le docce rilassanti che vi porteranno in un’altra dimensione! Su, decidiamo il giorno insieme, quando volete partire?”. Collegare questo post al muro di Milano con lo sgorbio sul binario 21 è stato persino troppo ovvio. Né hanno avuto esito, per quanto ne so, le innumerevoli segnalazioni fatte agli amministratori del social network (Facebook) per la rimozione di questa prosa vergognosa e miserabile. Qualcuno dirà: sono schegge impazzite di una minoranza sciocca, fanatici cui non va data alcuna importanza. No. È un errore secondo me sottovalutarli. Mi chiedo intanto se sia cinismo o stupidità totale a muovere costoro. Nell’un caso e nell’altro si tratta di soggetti indegni della qualifica di persone. le più duramente colpite dalla crisi o che ne vedono avvicinarsi le tempeste, che uscire oggi dall’euro sia la soluzione giusta, comunque obbligata, per recuperare serenità e benessere: tutto ciò per lucrare un po’ di voti in campagna elettorale, speculando sui disagi e sulle paure. L’errore più tragico che stanno compiendo coloro che hanno in mano le redini di una Europa rimasta in mezzo al guado tra egoismi nazionali e solidarietà comunitaria è di ignorare la lezione della storia, di una storia recente: quando si oscurano le prospettive di un futuro rassicurante, si lasciano spazi enormi alle pulsioni peggiori, ai capipopolo irresponsabili. Ignorando quali tragici conti si rischia di pagare. Qualche riflessione la storia recente e la cronaca dovrebbero pur suscitarla: il fatto, ad esempio, che formazioni che si richiamano - chi più esplicitamente, chi meno - alle pratiche del fascismo e del nazismo - da fenomeni marginali stiano diventando fenomeni di massa.
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