Edição 91 - Insieme

Storia e Cultura
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Grandi Italiani
Sandro Botticelli
Vita e opera di un maestro quasi dimenticato
di Daniel Burigo - basato sul libro
“Gênios da Pintura”
A
lessandro di Mariano
Filipepi, conosciuto
come Sandro Botticelli,
nacque a Firenze nel 1445.
Dei suoi primi anni di vita si sa
poco. Verso il 1465 entrò nello
studio di Filippo Lippi, la cui
eleganza di stile segnò chiaramente
le sue prime opere. Più
tardi lavorò come assistente di
Andrea Verrocchio e conobbe
Piero Pollaiuolo, autori che lo
influenzarono.
Avendo solo 25 anni di età,
Botticelli aprì la sua propria bottega
fiorentina. Tra le prime opere
lì prodotte si distaccano l’allegoria
de “La fortezza” e “San Sebastiano”,
che rifletteva la maestrezza
di Pollaiuolo nell’anatomia
e nel movimento della figura.
Intorno al 1477 dipinse una delle
sue opere più conosciute, “La primavera”,
in cui si presenta Venere,
tra gli alberi di un paesaggio,
in compagnia delle Tre Grazie,
Mercurio, Flora ed altri personaggi
della mitologia greca.
Nel 1481 Botticelli fu chiamato
a Roma dal Papa Sisto IV
per lavorare, insieme a Ghirlandaio,
Luca Signorelli, Cosimo
Rosselli e Perugino, alla decorazione
della Cappella Sistina, dove
realizzò “La tentazione di Cri-
sto” e due episodi della vita di
Mosè, opere che lo resero famoso.
Tornato a Firenze, lavorò principalmente
per la famiglia Medici
e partecipò attivamente del
circolo neoplatonico sostenuto da
Lorenzo il Magnifico.
In questi anni dipinse le sue
opere più celebri, di carattere
profano e mitologico, come
“Marte e Venere”, “Pallade e il
centauro” e “La nascita di Venere”.
Quest’ultima, eseguita
intorno al 1485, rappresenta Venere
sopra una conchiglia, emergendo
dalla schiuma del mare,
per simboleggiare la nascita della
bellezza attraverso il nudo
femminile.
All’inizio della decada di 1490,
l’opera di Botticelli venne influenzata
dal dominicano Girolamo
Savonarola, molto influente a Firenze
tra il 1491 e il 1498, dopo
la morte di Lorenzo il Magnifico.
La tematica mitologica scom-
• Sandro Botticelli: Riproduzione di “Primavera”.
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pare, sostituita da un’altra, devota
e tormentata, i cui esempi più
noti sono la “Pietà” e “La Calunnia
di Apelle”.
Botticelli morì a Firenze il 17
maggio di 1510. Con lui scomparve
anche la sua fama e, anche
se oggi può sembrare incredibile,
venne praticamente dimenticato
fino al XIX secolo, quando
la sua opera venne riscoperta dal
critico inglese John Ruskin e dai
pittori preraffaelliti.
Junho Julho - - Giugno Luglio 2006 - INSIEME - 2