Insieme, un passo dopo l'altro - Webdiocesi
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Visita pastorale<br />
Don Gianni Bertollo, parroco dell’Unità<br />
pastorale di Alonte e Corlanzone,<br />
vive nella canonica di<br />
Corlanzone, località che gode di<br />
<strong>un</strong>o splendido panorama.<br />
«Certo - conferma -, la posizione<br />
è bella, ma riguarda solo la<br />
chiesa; il nucleo abitato, di circa<br />
cento famiglie, è giù, in zona<br />
Stamberga, quindi scomodo alla<br />
chiesa e, soprattutto, comodo a<br />
Lonigo. Quindi non c’è grande affluenza<br />
alle celebrazioni.<br />
In paese, ad Alonte, vi sono<br />
circa cinquecento famiglie, la gran<br />
parte nuove e formate da giovani<br />
coppie, con molti problemi, a cominciare<br />
dal lavoro, e trovano<br />
poco tempo per le cose più importanti,<br />
come frequentare la<br />
chiesa».<br />
Ma non tutto è sconfortante,<br />
sottolinea il parroco: «Anche la<br />
costituzione dell’Unità pastorale<br />
fra le due parrocchie, dovuta alla<br />
mancanza di sacerdoti, sembrava<br />
<strong>un</strong> brutto segno, invece si stanno<br />
10<br />
Il Vescovo tra la sua gente<br />
U.p. di Alonte e Corlanzone<br />
Parrocchie di San Biagio e San Michele Arcangelo<br />
<strong>Insieme</strong>, <strong>un</strong> <strong>passo</strong> <strong>dopo</strong> l’altro<br />
La costituzione dell’Unità pastorale sembrava <strong>un</strong>a triste<br />
imposizione. Invece la progressiva condivisione delle attività<br />
ha portato la gente a superare felicemente le storiche divisioni<br />
evidenziando le positività. La condivisione<br />
forzata di varie attività<br />
ha portato a superare storiche divisioni<br />
campanilistiche e ora i ragazzi<br />
frequentano assieme i<br />
gruppi di catechesi e proseguono<br />
la loro formazione anche negli<br />
anni <strong>dopo</strong> la Cresima fino alla fine<br />
delle superiori, grazie anche al valido<br />
contributo del gruppo dei catechisti.<br />
Vi è poi <strong>un</strong>a catechesi per<br />
gli adulti, il l<strong>un</strong>edi sera, con la<br />
Lectio divina, dove vengono letti<br />
e meditati i testi liturgici della domenica<br />
successiva. Il gruppo è<br />
molto affiatato e fedele agli app<strong>un</strong>tamenti».<br />
Per le coppie di fidanzati che si<br />
incamminano verso il matrimonio,<br />
l’U.p. di Alonte si appoggia ai corsi<br />
organizzati dalla vicina parrocchia<br />
di Lonigo.<br />
Il Consiglio pastorale è composto<br />
da <strong>un</strong>a trentina di persone,<br />
provenienti da entrambe le parrocchie.<br />
È <strong>un</strong> gruppo attivo e vivace<br />
nelle iniziative, come molto<br />
valido è il Consiglio degli affari<br />
economici. La parrocchia, inoltre,<br />
entra nelle case degli alontini mediante<br />
il bollettino di informazione<br />
periodico.<br />
La liturgia eucaristica è accompagnata<br />
da <strong>un</strong> coro parrocchiale<br />
di giovani e adulti a cui, con buona<br />
frequenza, si abbina il più famoso<br />
Coro Valle Fiorita, quando non è<br />
impegnato in esibizioni concertistiche.<br />
Anche la chiesa di Corlanzone,<br />
dedicata a San Michele, ha il<br />
suo piccolo coro.<br />
Questo è <strong>un</strong> periodo di crisi economica.<br />
Si sente forte anche nella<br />
vostra com<strong>un</strong>ità?<br />
«Alonte è giudicato <strong>un</strong> paese<br />
tra i più benestanti in Italia. In effetti,<br />
la situazione è buona e sono<br />
poche le situazioni di difficoltà<br />
economiche. Tuttavia, in questi<br />
casi, la presenza della parrocchia<br />
è supportata dai Servizi sociali del<br />
Com<strong>un</strong>e con cui c’è <strong>un</strong>a collaborazione<br />
attiva».<br />
Il restauro delle strutture per consolidare i rapporti<br />
Per l’Unità pastorale di Alonte e<br />
Corlanzone, questo è <strong>un</strong> periodo<br />
di lavori e restauri.<br />
«Abbiamo realizzato nuovi locali<br />
nell’oratorio - spiega il parroco<br />
don Gianni Bertollo -, così<br />
da poter iniziare l’attività di animazione:<br />
il gruppo è ancora piccolo,<br />
ma cresce. Sempre per<br />
quanto riguarda i giovani e grazie<br />
alla collaborazione di qualche<br />
coppia che si impegna per l’animazione,<br />
organizziamo <strong>un</strong> campeggio<br />
estivo in tenda per i<br />
ragazzi delle medie a San Cassiano,<br />
con le strutture messe a disposizione<br />
dal Cai di Montecchio<br />
Maggiore, mentre ai più grandi è<br />
proposto il camposcuola a Posina».<br />
Un altro impegno di restauro<br />
riguarda la chiesa di Alonte, che<br />
necessita di <strong>un</strong>a ristrutturazione<br />
generale. Le pratiche burocratiche<br />
stanno procedendo positivamente,<br />
serviranno com<strong>un</strong>que<br />
contributi finanziari importanti.<br />
Intanto sono in via di completamento<br />
le opere pittoriche interne<br />
che l’artista Annamaria Trevisan<br />
sta realizzando per la zona del<br />
coro. Si tratta di <strong>un</strong> affresco e di<br />
tele, rappresentanti Il Buon Pastore,<br />
I Quattro Evangelisti,<br />
L’ultima Cena e Gesù che parla<br />
ai discepoli.<br />
Ma c’è <strong>un</strong> altro tipo di “restauro”<br />
in corso.<br />
«È <strong>un</strong>a vera soddisfazione -<br />
racconta il parroco - constatare<br />
che si stanno ricucendo i rapporti<br />
con la Pro loco, da tempo entità<br />
staccata. L’impulso positivo è<br />
partito dal voler far rivivere assieme<br />
la sagra di San Biagio. Abbiamo<br />
messo a disposizione<br />
alc<strong>un</strong>i dei locali restaurati dell’oratorio<br />
e la prima esperienza di<br />
quest’ anno si può dire senz’ altro<br />
positiva. In quell’occasione c’è<br />
stata <strong>un</strong>a messa solenne con la<br />
tradizionale benedizione degli<br />
aranci e della frutta, con invoca-<br />
zione al Santo per la protezione<br />
dei bambini e dalle malattie della<br />
gola. La giornata di festa è poi<br />
proseguita con giochi in piazza e<br />
si è conclusa con i fuochi pirotecnici.<br />
Anche Corlanzone ha le sue<br />
sagre, quella di San Valentino e<br />
quella di San Michele, che sono<br />
occasione di far festa e accogliere<br />
nei nostri luoghi molta gente da<br />
fuori».<br />
Come possiamo definire l’Unita<br />
pastorale di Alonte e Corlanzone?<br />
«Se consideriamo che fino a<br />
pochi anni fa erano luoghi staccati<br />
e abitati da poche persone, si<br />
può dire che si sta camminando<br />
verso <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ità positiva, vi sono<br />
molte persone impegnate e affidabili,<br />
anche se, come dappertutto,<br />
la Chiesa per molti è<br />
lontana, soprattutto dai pensieri.<br />
Cercare di riavvicinarli è il nostro<br />
impegno».<br />
La chiesa di San Biagio ad Alonte<br />
Ottobre è il mese dedicato alle<br />
missioni…<br />
«Il nostro Gruppo Missionario è<br />
ricco di iniziative. Attraverso i<br />
mercatini, per esempio, propone<br />
prodotti realizzati in proprio e l’intero<br />
ricavato va alle missioni e alle<br />
numerose adozioni a distanza.<br />
Questi mercatini si tengono tutte<br />
le domeniche di ottobre in entrambe<br />
le parrocchie, con uguale<br />
importanza, e questo è <strong>un</strong> ottimo<br />
segno di vera Unità pastorale.<br />
Altre raccolte, con buoni risultati,<br />
si sono effettuate in occasioni particolari,<br />
quando era importante<br />
rendersi vicino a chi soffre, come<br />
nel recente terremoto di Haiti.<br />
Vorrei poi evidenziare il gruppo di<br />
famiglie che aderisce all’“Aiutiamoli<br />
a vivere”, accogliendo nelle<br />
loro case, per <strong>un</strong> mese all’anno, i<br />
bambini di Chernobyl, per i quali<br />
organizzano pure <strong>un</strong>a settimana al<br />
mare. Questo gruppo, consolidato<br />
negli anni, è molto attivo anche<br />
nella raccolta di fondi a favore di<br />
questi bambini a cui è toccato <strong>un</strong><br />
destino difficile a causa delle radiazioni<br />
nucleari a cui sono esposti<br />
nella loro terra di origine».<br />
In tema di bambini, Alonte vanta<br />
<strong>un</strong>a scuola materna parrocchiale<br />
La Voce dei Berici<br />
Domenica 10 ottobre 2010<br />
Il parroco don Gianni Bertollo<br />
molto considerata.<br />
«Ora che non vi è più la storica<br />
e validissima presenza delle suore,<br />
la conduzione è in mano a <strong>un</strong> comitato<br />
e i sessanta bambini che<br />
frequentano sono in buone mani,<br />
con <strong>un</strong>a didattica seria e affidata<br />
a personale selezionato con cura.<br />
Se il merito va tutto alla competenza<br />
delle persone che ne curano<br />
la gestione, le quali non rin<strong>un</strong>ciano<br />
alla qualità anche in questi<br />
periodi di crisi economica, non va<br />
dimenticato il contributo del Com<strong>un</strong>e,<br />
molto vicino e attento alle<br />
esigenze delle famiglie».
La Voce dei Berici<br />
Domenica 10 ottobre 2010<br />
Un territorio abitato<br />
fin dal sesto secolo<br />
avanti Cristo<br />
Sul colle che sovrasta il piccolo com<strong>un</strong>e sono stati<br />
ritrovati reperti antichissimi: attrezzi di selce,<br />
terracotte e perfino <strong>un</strong>a piccola necropoli rupestre<br />
Alonte<br />
Sul colle che sovrasta Alonte,<br />
sono stati rinvenuti, in <strong>un</strong>a piccola<br />
necropoli rupestre risalente al VI-<br />
IV secolo a.C., strumenti di selce,<br />
terracotte e frammenti metallici.<br />
Sul versante meridionale si possono<br />
osservare <strong>un</strong>a serie di antiche<br />
fosse f<strong>un</strong>erarie scavate nella<br />
roccia. Ben visibili sono otto<br />
tombe di forma rettangolare.<br />
Il nome del paese si trova per la<br />
prima volta citato in antichi documenti<br />
medioevali. Nel 753 appare<br />
in <strong>un</strong> manoscritto; riappare assieme<br />
a quello della frazione Corlanzone<br />
nel 1545, in <strong>un</strong> documento<br />
relativo ai beni donati al Vescovo di<br />
Mantova dal marchese Almerico.<br />
Negli ultimi anni del IX secolo,<br />
durante le invasioni degli Ungheri,<br />
sembra accertato che ad Alonte<br />
esistesse <strong>un</strong> sistema di fortificazioni<br />
comprendente la chiesa parrocchiale,<br />
che perciò era detta<br />
“Santa Maria del Castello”.<br />
Scarse notizie si hanno di <strong>un</strong> castello<br />
medievale, di cui esiste oggi<br />
qualche traccia, forse distrutto intorno<br />
al 1312 durante le lotte tra<br />
Vicentini e Scaligeri contro i Padovani.<br />
Il Maccà ricorda che nel 1312 il<br />
villaggio di Alonte fu devastato ed<br />
incendiato, tanto che “stando in<br />
Lonigo, miravasi il fumo di questo<br />
incendio”. Nel 1334, in <strong>un</strong> documento<br />
di lascito riportato dal P.<br />
Barbarano, di Alonte si dice che<br />
“giace parte in monte, parte in<br />
colline e parte in piano. Le sue<br />
colline producono uve buonissime,<br />
colle quali si fanno vini<br />
ottimi e preziosi”. Più tardi, nel<br />
1393, verrà riportato di “<strong>un</strong>a cava<br />
di pietre bianche e tenere e di<br />
<strong>un</strong> fiumicello chiamato Rio che<br />
gira quivi sei ruote di mulini da<br />
grano e due pile da riso”.<br />
In epoca scaligera Alonte fu<br />
proprietà della nobile famiglia vicentina<br />
dei Proti, a cui poi subentrarono<br />
i Traversi. Il territorio di<br />
Alonte, fertile e verdeggiante, era<br />
prescelto da nobili famiglie veneziane<br />
come luogo di villeggiatura<br />
nel XVI secolo. L’<strong>un</strong>ica villa dell’epoca<br />
gi<strong>un</strong>ta fino a noi è Villa<br />
Trevisan, <strong>un</strong> tempo appartenente<br />
ai nobili Traversi, con <strong>un</strong> loggiato<br />
in stile gotico.<br />
La chiesa di San Biagio<br />
L’antica chiesa di Alonte, citata<br />
nelle Rationes decimarum del<br />
1297-1303, era fuori del borgo, sul<br />
castelliere e, come riporta il<br />
Maccà, “era dedicata a San Martino.<br />
Vicino a questa eravene<br />
<strong>un</strong>’altra dedicata a San Nicolò,<br />
anche questa trovata rovinosa”.<br />
Entrambe furono demolite per disposizione<br />
del visitatore.<br />
Accanto all’edificio ancor oggi<br />
sono visibili spesse muraglie.<br />
La chiesa, nel 1522, in occasione<br />
di <strong>un</strong>a visita pastorale, fu<br />
trovata in condizioni precarie,<br />
venne restaurata nel 1540. Poi,<br />
nel 1631 fu ricostruita e dedicata a<br />
San Biagio. Restò chiesa parrocchiale<br />
fino alla metà del 1800,<br />
quando fu abbandonata perché<br />
pericolante.<br />
Nel 1868 si avviò la costruzione<br />
della nuova parrocchiale, progettata<br />
dall’ingegner Antonio Trevisan,<br />
innalzata all’interno del paese,<br />
che poi subì modifiche e restauri<br />
nel 1935 e anche più recentemente.<br />
All’interno, l’<strong>un</strong>ica navata circolare<br />
è sovrastata da <strong>un</strong>a luminosa<br />
cupola semisferica. Oltre all’altar<br />
maggiore, sono presenti due altari,<br />
<strong>un</strong>o con <strong>un</strong>a pala di San<br />
Biagio e l’altro con la statua della<br />
Madonna col Bambino, risalente<br />
al 1892. È in via di completamento<br />
<strong>un</strong> nuovo ciclo pittorico, opera di<br />
Annamaria Trevisan, con tre tele<br />
e <strong>un</strong> affresco, ma l’intero edificio<br />
religioso necessita di <strong>un</strong> importante<br />
opera di restauro, già approvata<br />
dagli enti preposti.<br />
Corlanzone<br />
L’<strong>un</strong>ica frazione del com<strong>un</strong>e di<br />
Alonte è Corlanzone, il cui nome<br />
deriva da curtis di Lanzone, ossia<br />
<strong>un</strong> privilegio dell’imperatore Federico<br />
I che concedeva dei beni a <strong>un</strong><br />
monastero veronese. “Corte Lanzone”<br />
è citata anche in <strong>un</strong> antico<br />
documento del 1046. Dal luogo<br />
prese poi il nome la potente e nobile<br />
famiglia “Corlanzone”, ricordata<br />
nel 1300. In <strong>un</strong> testamento del<br />
1449 si riporta che le famiglie residenti<br />
sono venti, con in tutto 86<br />
anime. Oggi sono circa 400.<br />
La chiesa di San Michele<br />
Nel centro di Corlanzone troviamo<br />
la chiesa dedicata a San Michele,<br />
già cappella della Pieve di Barbarano.<br />
Era parrocchiale alla fine del<br />
XII secolo, come attesta la firma<br />
del suo presbyter Bartholomeus<br />
nelle Rationes decimarum.<br />
Anche in <strong>un</strong>a visita pastorale del<br />
1530 è definita molto antica. L’ultima<br />
sua ricostruzione risale alla<br />
fine dell’Ottocento.<br />
I nomi del luogo e del santo sono<br />
testimonianza dell’origine Longobarda<br />
della piccola com<strong>un</strong>ità.<br />
L’asilo parrocchiale<br />
11<br />
Alonte 1954: “Siamo <strong>un</strong> gruppo di<br />
mamme e chiediamo a vostra Eccellenza<br />
(mons. Zinato) che si interessi<br />
per realizzare al più preso<br />
<strong>un</strong> asilo per i nostri bambini”.<br />
Così, in sintesi, diceva la lettera<br />
che condusse all’edificazione di<br />
<strong>un</strong>o dei gioielli di Alonte. Grazie a<br />
generosi benefattori e all’opera<br />
del sindaco Clotilde Veronese, si<br />
arrivò, nel 1958, alla sua inaugurazione.<br />
Da allora, prima gestita<br />
dalle suore, ora da <strong>un</strong> comitato<br />
laico, la scuola materna parrocchiale<br />
è <strong>un</strong>o dei simboli della com<strong>un</strong>ità<br />
alontina.<br />
Servizio<br />
di Stefano Zampieri<br />
Alonte è situato nel versante sudoccidentale<br />
dei Colli Berici, sulla<br />
strada ai piedi dei monti che collega<br />
Lonigo a Orgiano, deriva probabilmente<br />
il suo nome dal corso<br />
d’acqua che qui scorreva, originariamente<br />
chiamato Alona, e che<br />
oggi ha preso il medesimo nome<br />
del paese.<br />
Alonte potrebbe essere definito<br />
il paese delle “cento doline”, tante<br />
solo le concavità che si trovano sui<br />
suoi colli, che al massimo si elevano<br />
per 150 metri sulla pianura<br />
circostante.<br />
Un tempo queste vallate ospitavano<br />
anche numerosi laghetti e<br />
pozze d’acqua.<br />
Visita pastorale<br />
La chiesa di San Michele Arcangelo a Corlanzone. Sotto: la scuola materna<br />
di Alonte. A sinistra: scorcio del territorio di Alonte<br />
Il paese delle cento doline<br />
Il territorio, costituito da <strong>un</strong> tavolato<br />
di pietra calcarea, riporta<br />
fenomeni tipici di <strong>un</strong>’area carsica,<br />
il cui esempio più importante è la<br />
grotta dei “Mulini di Alonte”, a cui<br />
è collegata l’omonima sorgente.<br />
Tale grotta è la seconda più l<strong>un</strong>ga<br />
dei Colli Berici, con <strong>un</strong>o sviluppo<br />
complessivo di 670 metri. La sua<br />
imboccatura si apre alla base di<br />
<strong>un</strong>a grande cengia a strapiombo<br />
ed è di difficile penetrazione in<br />
quanto contiene numerosi sifoni<br />
spesso inondati. La sorgente è la<br />
più copiosa dei Berici meridionali<br />
e genera <strong>un</strong> corso d’acqua che si<br />
inoltra nella pianura per parecchi<br />
chilometri.