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Terremoto Terremoto Articolo 1 Speleologia Articolo 1 Speleologia

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Qui accanto: Anello peralba<br />

Cacciatori.<br />

A destra La parete Sud-Ovest della<br />

Creta di Collina con il tracciato della<br />

via Mazzilis - Lenarduzzi.<br />

tricam. Ferrari e Trovasi desiderano<br />

ringraziare il gestore del Rif. Garibaldi<br />

che li ha ospitati nei 4 giorni di<br />

permanenza trascorsi in zona.<br />

Sass della Putia<br />

(Peitlekofel)<br />

Dolomiti – Gruppo Odle – Putia<br />

Nuova via denominata “Liebesbetrung”<br />

(“Inganno d’Amore”) ad opera di Helmut<br />

(Helli) Gargitter, Renato Botte e Pauli<br />

Trenkwalder l’8 e 9 settembre del 2008.<br />

Una via lunga m 580, impegnativa nei<br />

m 250 centrali dove sono concentrate<br />

le maggiori difficoltà. I primi m 200 che<br />

conducono alla base della parete vera<br />

e propria sono di I e II con m 45 di III;<br />

segue la parte più interessante, sullo<br />

spigolo Ovest, con difficoltà sostenute<br />

di V, VI, VII e VIII – distribuite per 7 tiri di<br />

corda. La cresta sommitale, lunga m 80<br />

offre difficoltà di I e II. Roccia discreta<br />

o friabile nella parte bassa, buona sulle<br />

alte difficoltà. La via è stata aperta<br />

quasi esclusivamente con friend di<br />

misure medie e piccole. Le soste sono<br />

state realizzate con nut e chiodi normali.<br />

Torre dei Fiori<br />

– m 2285<br />

Alpi Carniche – Gruppo della Peralba<br />

Sul versante Sud-Est, nell’estate del<br />

2008 è stata ultimata l’apertura di una<br />

nuova via dedicata a Beatrice Kratter e<br />

Simone Piller, lei caduta in una falesia<br />

della Sardegna durante una manovra<br />

di discesa a corda doppia, lui sulla via<br />

Floreanini alla parete Sud del Cjadenis<br />

(Peralba).<br />

Riccardo Del Fabbro, Daniele Del<br />

Fabbro, Alex Corro, Mauro Colle Fontana<br />

e Renata Pachner sono gli artefici di<br />

questo tracciato denominato “Simon<br />

– Bea” e attrezzato con circa 70 spit<br />

e qualche chiodo normale. Sviluppo<br />

di m 310 con difficoltà di 5b e 6a,<br />

passaggi di 6b su placche compatte<br />

di roccia buona. La via attacca per<br />

un diedrino che porta ad incrociare la<br />

De Infanti, prosegue a sinistra della<br />

variante di attacco Mazzilis alla via<br />

De Rovere, quindi sale alla destra del<br />

diedro/fessura di tale via e per uno<br />

spigolo raggiunge la cima. Ai ripetitori<br />

sono consigliati 12 rinvii, cordini e<br />

corda da m 60. Attacco sulla verticale<br />

del gran diedro (chiodo con cordino),<br />

raggiungibile in circa ore 0,30 dal<br />

parcheggio presso le sorgenti del<br />

Piave. Discesa con 2 corde doppie da<br />

m 30 e per tracce di sentiero segnato<br />

in direzione Nord-Est (ore 1 circa per<br />

ritornare alla base della Torre).<br />

Monte Sernio – m 2187<br />

Alpi Carniche – Gruppo del Sernio –<br />

Grauzaria<br />

Una nuova via dedicata alla memoria<br />

dell’amico Ennio Urban è stata<br />

aperta il 20 luglio del 2008 da R.<br />

Mazzilis e F. Lenarduzzi in ore 4.30 di<br />

arrampicata effettiva. Si tratta di un<br />

itinerario interessante per la varietà e<br />

bellezza dell’arrampicata che si svolge<br />

lungo la successione ininterrotta di<br />

fessure e camini posti sul limite destro<br />

della parete Nord, parallelamente<br />

Qui sopra: Monte Sernio, via Ennio Urban.<br />

Qui a sinistra: Il Sass della Putia con il tracciato<br />

della via “Inganno d’Amore” lungo lo spigolo Ovest.<br />

all’andamento del “filo” dello spigolo N.<br />

W. e perfettamente visibili da Paularo.<br />

La roccia calcareo – dolomitica di<br />

questa parete è di buona qualità, con<br />

qualche detrito sui ripiani. Sviluppo m<br />

480. Difficoltà di IV, V, V+, 1 passaggio<br />

di VI-. Usati una decina di ancoraggi<br />

intermedi tra chiodi, nut e friend di<br />

varia misura. L’attacco è in comune con<br />

l’it. 157 h del I volume della Guida dei<br />

Monti d’Italia e dal quale ci si sposta<br />

subito alcuni m sulla parete di destra<br />

che permette di raggiungere l’inizio<br />

delle fessure sulla direttrice di salita.<br />

Creta di Collina<br />

– m 2689<br />

Alpi Carniche – Gruppo del Coglians<br />

– Cjanevate<br />

Lungo il pilastro più pronunciato che<br />

si nota sulla parete Sud-Ovest, quello<br />

che incombe sul canalone che separa<br />

la Creta di Collina dalla Creta della<br />

Cjanevate, il 26 luglio del 2008 Roberto<br />

Mazzilis e Fabio Lenarduzzi hanno<br />

aperto una via su roccia quasi ovunque<br />

ottima, ad eccezione di un tratto di m<br />

25 strapiombante con scaglie rovesce<br />

(quello che permette l’accesso al<br />

canalone e quindi alla base del pilastro<br />

vero e proprio ) particolarmente friabile,<br />

difficilissimo e pericoloso perciò<br />

assolutamente sconsigliabile (un tratto<br />

di VII+ con chiodi pessimi). Nel corso<br />

della prima ripetizione in “soloing”<br />

effettuata dallo stesso Mazzilis, tale<br />

tratto è risultato aggirabile con difficoltà<br />

di V per la cresta di sinistra. In questo<br />

modo la via risulta molto consigliabile<br />

sia per la bellezza dell’arrampicata che<br />

per l’eccezionale qualità della roccia,<br />

generalmente articolata con diedri e<br />

fessure marcate tra placche molto<br />

compatte. Le difficoltà sono un po’<br />

discontinue e si mantengono dal III al V<br />

nella parte bassa, lunghi tratti di V, V+<br />

e VI lungo i rimanenti m 300. Sviluppo,<br />

fin sulla cresta sommitale in prossimità<br />

della via normale m 565. Usati 7 chiodi<br />

(compresi i 3 chiodi nel tratto evitabile)<br />

e 2 friend oltre al materiale per le soste.<br />

In alto: La parete Sud-Ovest della Creta da<br />

Cjanevate. In rosso a sinistra (1) il tracciato<br />

della nuova via “A No l’è Facil… Nancje un Tic”.<br />

A destra (2) oltre la freccia indicante una via<br />

chiodata a spit, il tracciato della via “Cjargnei<br />

Über Alles” (Mazzilis – Simonetti VII, VIII e IX).<br />

Più a destra la freccia indicante l’attacco della<br />

“Via dei Carnici”.<br />

Creta da Cjanevate<br />

– m 2769<br />

Alpi Carniche – Gruppo del Coglians<br />

– Cjanevate<br />

L’ultimo grande “problema alpinistico”<br />

(idea “accarezzata” da Mazzilis da<br />

più di 30 anni) della parete Sud della<br />

Creta da Cjanevate, rappresentato dalla<br />

scalata del Pilastro Centrale lungo il<br />

grandioso colatoio posto tra il Pilastro<br />

Centrale e il Pilastro Incassato è stato<br />

superato il 25 agosto del 2008 da<br />

Roberto Mazzilis e Fabio Lenarduzzi in<br />

ore 8 di arrampicata effettiva. Questa<br />

via nuova, denominata “A no l’è<br />

fàcil… nancje un tìc” indubbiamente<br />

è una delle più belle e impegnative<br />

delle Alpi Carniche. La roccia è quasi<br />

ovunque eccezionalmente compatta,<br />

particolarmente impressionante nella<br />

parte centrale, in corrispondenza della<br />

parete concava a placche verticali,<br />

solcate da una marcata fessura<br />

che si esaurisce sotto una “pancia”<br />

strapiombante il cui superamento,<br />

in fase di chiodatura, si è rivelato il<br />

“passaggio chiave” di VII/A2. Con i<br />

chiodi in luogo il passaggio dovrebbe<br />

essere possibile completamente in<br />

“libera”. Sopra, la fessura riprende tra<br />

placche favolosamente lavorate a rigole,<br />

si sposta verso sinistra e prosegue fino<br />

in cima al pilastro per una marcata<br />

fessura arcuata ed esposta e ben<br />

visibile dal basso. Nel caso in cui ci si<br />

trovi esposti alle terrificanti cascate di<br />

acqua e pietre che si innescano in tale<br />

colatoio durante temporali di una certa<br />

consistenza, una possibile via di fuga<br />

verso l’alto è data dalla via Mazzilis<br />

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