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Il team odontoiatrico nelle scienze pedo-ortodontiche: approccio ...

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universitaria con il completamento di diverse iniziative<br />

mirate sulla popolazione scolastica del territorio di Monza<br />

e Brianza, con l’obiettivo di individuare gli individui a<br />

rischio <strong>odontoiatrico</strong>, studiare la prevalenza delle varie<br />

patologie ed impostare programmi di intervento mirato<br />

(1). I dati sono stati raccolti da operatori professionali<br />

(igienisti, odontoiatri, specialisti in ortodonzia) afferenti<br />

o strutturati presso la Università Milano Bicocca, opportunamente<br />

addestrati, su giovani appartenenti ad una<br />

classe di età compresa fra 6 e 13 anni.<br />

I dati raccolti sono stati utilizzati in modo anonimo per<br />

una valutazione statistica sullo stato di salute <strong>odontoiatrico</strong><br />

della popolazione scolastica presa in esame.<br />

Sono stati valutati diversi parametri al fine di identificare<br />

le condizioni di igiene orale, lo stato parodontale,<br />

la cariorecettività e la presenza di disgnazie o malformazioni<br />

dento-maxillo-facciali degli scolari presi in<br />

esame (2).<br />

Trecentotrentotto bambini in età compresa tra 6 ed 13<br />

anni di età sono stati esaminati. Sono stati valutati parametri<br />

(DMFT, Indice di placca, Presenza di depositi di<br />

tartaro, Indice di sanguinamento) che permettessero di<br />

evidenziare alterazioni <strong>nelle</strong> condizioni parodontali e<br />

delle condizioni di igiene orale.<br />

Da un punto di vista ortodontico sono state prese in considerazione<br />

la classe dentaria canina e molare, l’overjet<br />

(distanza in millimetri tra il margine dell’incisivo superiore<br />

e quello inferiore sul piano sagittale), l’overbite<br />

(distanza fra il margine dell’incisivo centrale superiore<br />

ed inferiore sul piano frontale), i cross-bite mono e bilaterali<br />

ed i segni di bruxismo come sintomo di attività<br />

parafunzionale. Questi dati danno un panorama completo<br />

delle problematiche <strong>ortodontiche</strong> del paziente e forniscono<br />

la base di indagine necessaria su cui formulare<br />

approfondimenti diagnostici od interventi precoci di<br />

ortodonzia intercettiva (3).<br />

Lo screening dei 338 soggetti esaminati nel corso<br />

dell’Odontoday <strong>nelle</strong> varie sedi ha mostrato come seppure<br />

il DMFT si situi nella media nazionale la distribuzione<br />

delle lesioni cariose, delle otturazioni e degli elementi<br />

estratti è clusterizzata su alcuni individui. Se si escludono<br />

i 18 soggetti con maggiore prevalenza di carie (5,2%), il<br />

DMFT passa da 0,93 a 0,62, mentre ben il 79,8% dei soggetti<br />

esaminati risulta caries free (4) (fig. 1).<br />

La totalità della patologia cariosa risulta colpire solo il<br />

20,02% della popolazione presa in esame. Questo è un<br />

risultato significativo da un punto di vista epidemiologico,<br />

perché mostra come per eradicare definitivamente la<br />

Relazione a convegno<br />

Ortognatodonzia Italiana vol. 14, 4-2007<br />

260<br />

Fig. 1. La totalità della patologia cariosa risulta colpire solo il<br />

20,02 % della popolazione.<br />

patologia cariosa si debba concentrare gli sforzi preventivi<br />

su una ristretta parte della popolazione che risulta<br />

particolarmente recettiva a questo particolare tipo di<br />

patologia. <strong>Il</strong> dato appare ancora più significativo se si<br />

considera che 10 su 18 dei soggetti con alta prevalenza di<br />

carie, pari al 55,5% di questi pazienti, hanno origine non<br />

italiana ed appartengono a famiglie con problemi di tipo<br />

economico, con abitudini alimentari e di igiene orale non<br />

ancora influenzate positivamente in senso preventivo<br />

dall’environment sociale e scolastico, in quanto da poco<br />

arrivati nel nostro paese.<br />

I maschi sono risultati affetti da patologia cariosa circa il<br />

doppio delle femmine, 33,3% rispetto al 17,7%, e rappresentano<br />

sicuramente una sottocategoria a rischio anche<br />

per quanto riguarda le condizioni di igiene orale, almeno<br />

per quanto riguarda la fascia di età da noi presa in esame.<br />

<strong>Il</strong> 37,70% dei pazienti presenta alterazioni sagittali di<br />

tipo dentario di II o III Classe con una nettissima prevalenza<br />

di quelle di II Classe che da sole contano per il<br />

32,50%. Di questi pazienti il 12,50% (38% di tutte le II<br />

Classi) presentano un’alterazione sagittale seria con un<br />

overjet superiore a 5 mm che molte volte richiede un<br />

<strong>approccio</strong> precoce per una correzione ottimale dei parametri<br />

dento-scheletrici (fig. 2).<br />

<strong>Il</strong> 18,30% dei pazienti screenati presenta poi una alterazione<br />

dei diametri trasversali ed un quarto circa di questi<br />

presenta un’alterazione bilaterale.<br />

Tutti questi pazienti richiedono una correzione di questo<br />

difetto il più precoce possible dopo l’eruzione del primo<br />

molare posteriore per evitare che la malformazione den-

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