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MOLINI • PASTIFICI • MANGIMIFICI • SILI - Avenue media

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Prevenire il rischio di contaminazione da micotossine<br />

Sicurezza dei cereali: un sistema<br />

sperimentale di controllo nei sili<br />

Il rilevamento<br />

della temperatura<br />

può costituire<br />

un mezzo efficace<br />

di controllo<br />

per la corretta<br />

conservazione<br />

della derrata.<br />

Il sistema qui esposto<br />

ha riguardato l’ideazione,<br />

lo studio di fattibilità<br />

e la realizzazione<br />

di un sistema<br />

di monitoraggio<br />

della temperatura<br />

dei cereali insilati.<br />

a CRA - Istituto Sperimentale per la<br />

Cerealicoltura, Via Cassia 176, Roma<br />

b Molino Polselli, Arce (FR)<br />

di G. Aureli a , R. Brandini a , D. Polselli b , E. Polselli b , A. Bucarelli c , M. G. D’Egidio a<br />

c I.R.S.A.M. - Istituto Ricerca S. Alberto Magno<br />

Safety of cereals: an experimental system for silos control<br />

In questi ultimi anni viene posta sempre<br />

maggiore attenzione ai temi riguardanti<br />

la sicurezza alimentare e la sanità<br />

delle derrate, entrambi legate principalmente<br />

all’aspetto igienico-sanitario ed alle<br />

caratteristiche proprie della materia prima,<br />

con ricadute significative sia sulle trasformazioni<br />

tecnologiche sia sulla qualità dei<br />

prodotti finiti.<br />

A tale riguardo, assume una particolare importanza<br />

la prevenzione del rischio di contaminazione<br />

da micotossine,sostanze naturali<br />

sintetizzate da alcune specie di funghi tossigeni,<br />

le quali, a seguito dell’ingestione di<br />

alimenti contaminati, possono causare effetti<br />

tossici sugli animali e sull’uomo.<br />

La presenza di micotossine nelle materie<br />

prime vegetali,come conseguenza di contaminazione<br />

fungina di colture in pieno campo<br />

e/o di derrate in fase di conservazione (o<br />

trasformazione), rappresenta tuttora un<br />

grave problema sanitario.<br />

Dai dati forniti dalla FAO risulta che circa il<br />

25% dei raccolti di tutto il mondo risulta essere<br />

contaminato, con una ricaduta economica<br />

negativa che è stata valutata dell’ordine<br />

di molti miliardi di dollari.Negli Stati Uniti<br />

la perdita annuale dovuta a derrate contaminate<br />

supera i 400 milioni di dollari (Tonelli,<br />

2001; Battilani et al., 2005).<br />

I cereali come fonte<br />

di esposizione alle micotossine<br />

Fra le derrate alimentari di origine vegetale<br />

i cereali rappresentano una delle matri-<br />

ci a più alto rischio di contaminazione da<br />

micotossine, qualora si instaurino le condizioni<br />

idonee per la produzione e l’accumulo<br />

delle stesse, non solo in campo ma<br />

lungo tutte le fasi della filiera (produzione,<br />

conservazione e trasformazione). L’infezione<br />

delle piante da parte di funghi patogeni<br />

durante la coltivazione può comportare<br />

la permanenza dei funghi stessi (e/o<br />

delle micotossine da essi prodotte) non<br />

solo nella materia prima tal quale (cariossidi,<br />

sfarinati, mangimi) ma anche nei prodotti<br />

finiti (pane e pasta). Pertanto, considerato<br />

l’ampio consumo nell’alimentazione<br />

umana, i cereali assumono un ruolo<br />

tutt’altro che trascurabile nell’apporto di<br />

sostanze tossiche direttamente al consumatore.<br />

A tale riguardo, ed a titolo di<br />

esempio, uno studio volto alla determinazione<br />

del livello di esposizione della popolazione<br />

europea all’ocratossina A (OTA),<br />

ha evidenziato una contaminazione pari<br />

al 55% delle matrici cerealicole esaminate<br />

tramite le quali il contributo all’assunzione<br />

di tale tossina risulta essere pari al<br />

50% del totale (Miraglia et al., 2003).<br />

La gestione del rischio<br />

Attualmente la gestione del rischio dovuto<br />

all’esposizione verso sostanze tossiche di<br />

origine fungina viene affrontato sia con<br />

l’adozione di adeguati sistemi di prevenzione,<br />

sia attraverso la definizione dei limiti<br />

massimi di concentrazione consentiti<br />

nelle varie matrici alimentari. Considerata<br />

MAGGIO 2006 <strong>MOLINI</strong><br />

d’Italia<br />

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