12.06.2013 Views

"Il Notiziario" in pdf - CAI - Sezione di Pordenone

"Il Notiziario" in pdf - CAI - Sezione di Pordenone

"Il Notiziario" in pdf - CAI - Sezione di Pordenone

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

14<br />

r<strong>in</strong>ese Gian Piero Motti è stato <strong>in</strong> Italia il<br />

“profeta” <strong>di</strong> questo nuovo “movimento”; con<br />

l’articolo il Nuovo Matt<strong>in</strong>o apparso nel 1974<br />

nella Rivista della Montagna <strong>di</strong>vulgò il con-<br />

cetto della scalata ricreativa e gioiosa senza<br />

un ne alp<strong>in</strong>istico preciso e l’armonia dell’<br />

“uomo-roccia”. Negli anni a seguire da que- que-<br />

sto pensiero nacquero l’arrampicata libera e<br />

l’arrampicata sportiva italiana.<br />

Dopo che nel 1978 la scalata <strong>in</strong>vernale alla<br />

ovest del Cerv<strong>in</strong>o aveva risolto uno degli ul-<br />

timi problemi delle Alpi, per l’effetto <strong>di</strong> una<br />

preparazione determ<strong>in</strong>ata e meticolosa co-<br />

m<strong>in</strong>ciarono a crollare i vecchi tabù e certe<br />

<strong>in</strong>ibizioni del mito romantico. Gli anni ottanta<br />

si preannunciarono fortemente <strong>in</strong>novati-<br />

vi per la nuova “aria” che stava sm<strong>in</strong>uendo<br />

la <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> certi valori; il VI grado era<br />

<strong>di</strong>ventato quasi un ricordo e sulle pareti sta-<br />

vano facendo capol<strong>in</strong>o i primi spit dapprima<br />

usati solamente nelle strutture <strong>di</strong> bassa quo-<br />

ta. L’alp<strong>in</strong>ismo, improvvisamente, si sentì<br />

defraudato <strong>di</strong> quelle “verità” che tanti sacri sacri -<br />

ci erano costate ai palad<strong>in</strong>i del passato; nella<br />

generazione che fece da tramite tra il “vec-<br />

chio” e il “nuovo” che avanzava, alcuni gran<strong>di</strong><br />

Cresta <strong>di</strong> Rochefort -Monte Bianco- (foto Jochler).<br />

personaggi emersero per la loro straord<strong>in</strong>aria<br />

poliedricità, ma questa prerogativa si esaurì<br />

con l’<strong>in</strong>izio <strong>di</strong> un forte aumento delle presta-<br />

zioni che “abbassò” il concetto <strong>di</strong> alp<strong>in</strong>ismo<br />

quasi pari pari candolo ad uno dei tanti sport<br />

comunemente <strong>in</strong>tesi e così, come nella corsa<br />

un centometrista non si è mai misurato con<br />

un maratoneta o un mezzofon<strong>di</strong>sta, anche <strong>in</strong><br />

questa attività alcuni nuovi big preferirono<br />

“specializzarsi” per non cadere nell’anonima-<br />

nell’anonima-<br />

to o <strong>in</strong> una <strong>di</strong>mensione del tutto personale.<br />

Nella catena alp<strong>in</strong>a e nelle verticalità eu- eu-<br />

ropee dove sembrava nita la possibilità<br />

esplorativa, si cercarono nuove opportunità<br />

con il ghiaccio e l’arrampicata libera. Sulle<br />

super super ci ghiacciate fu determ<strong>in</strong>ante l’uso<br />

della piolet-traction<br />

piolet-traction, , una tecnica particolare<br />

che permise <strong>di</strong> aprire nuove vie superando<br />

<strong>in</strong> tempi ridottissimi pendenze credute im-<br />

possibili; gli esperti francesi ed italiani con i<br />

loro successi <strong>di</strong>mostrarono che, <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />

favorevoli, non c’erano praticamente limiti.<br />

Lo stesso sistema venne adottato, <strong>in</strong> segui- segui-<br />

to, per le cascate <strong>di</strong> ghiaccio e recentemente<br />

per il dry-tool<strong>in</strong>g<br />

dry-tool<strong>in</strong>g, , un bizzarro modo <strong>di</strong> salire<br />

la roccia o le pareti arti arti ciali. Nel frattempo<br />

l’idea californiana aveva aggiornato lo stile<br />

della scalata <strong>in</strong> ambiente; i più accre<strong>di</strong>tati<br />

<strong>in</strong>terpreti del cambiamento furono proprio<br />

quei formidabili atleti che seppero “nobili-<br />

tare” <strong>in</strong> montagna il bagaglio tecnico della<br />

“libera protetta” praticata nelle strutture na- na-<br />

turali <strong>di</strong> fondovalle e nelle falesie <strong>in</strong> riva al<br />

mare. I risultati <strong>di</strong> livello assoluto si ottenne-<br />

ro per per no sulle gran<strong>di</strong> pareti del Karakorum<br />

e sulle eccezionali torri della Patagonia. Con<br />

le performances <strong>di</strong> ne Novecento l’arrampi-<br />

cata “<strong>di</strong> punta” glissando <strong>in</strong> buona fede “una<br />

strada già percorsa”, s’<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzò per logica<br />

verso un arido confronto con l’appiglio, con il<br />

problema che quel piccolo pezzo <strong>di</strong> monte po-<br />

teva offrire. Come un tempo ci fu l’alp<strong>in</strong>ismo<br />

esplorativo rappresentato dalla cima, poi<br />

dell’impresa rappresentato dalla via, da quel<br />

periodo prese vita quello della prestazione<br />

rappresentato dal “passaggio”, il superamen-<br />

to <strong>di</strong> pochi centimetri <strong>in</strong>cre<strong>di</strong>bili <strong>di</strong> roccia che<br />

richiedevano una preparazione maniacale,<br />

una concentrazione maniacale, un’etica pu-<br />

rista maniacale. Realizzare “a tutti i costi”

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!