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"Il Notiziario" in pdf - CAI - Sezione di Pordenone

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CONOSCERE PER CAPIRE...<br />

ovvero l’ignoranza uccide<br />

I <strong>di</strong>sastri ambientali dello scorso autunno<br />

hanno portato alla ribalta la gura <strong>di</strong> coloro<br />

che hanno sempre evidenziato le problematiche<br />

legate al negligente utilizzo del terri-<br />

torio. Fra costoro ci sono gli speleologi che<br />

apparentemente operano nell’oscuro delle<br />

grotte, ma che <strong>in</strong> verità sono attivi <strong>in</strong> tutti<br />

le zone montane ed <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> quelle<br />

carsiche che costituiscono una signi signi cativa<br />

parte della nostra regione.<br />

Da molti anni gli speleo, tra le cui la si pos- possono<br />

annoverare specialisti <strong>di</strong> geologia, sica,<br />

topogra topogra a e altro, si de<strong>di</strong>cano all’esplo-<br />

razione, allo stu<strong>di</strong>o e alla <strong>di</strong>ffusione della<br />

conoscenza <strong>di</strong> questi particolari ambienti,<br />

mettendo <strong>in</strong> risalto i risvolti negativi che <strong>in</strong><br />

certe <strong>in</strong>aspettate situazioni possono compor-<br />

tare alle comunità non solo <strong>di</strong> montagna, ma<br />

anche <strong>di</strong> pianura. La scarsa sensibilità del-<br />

le istituzioni preposte e <strong>di</strong> tutti i fruitori del<br />

territorio, può determ<strong>in</strong>are danni facilmente<br />

tangibili come le alluvioni, ma spesse volte<br />

anche quelli apparentemente <strong>in</strong>visibili come<br />

l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento <strong>di</strong> una falda che alimenta gli<br />

acquedotti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi comuni.<br />

F<strong>in</strong> dalla sua orig<strong>in</strong>e la speleologia porde- porde-<br />

nonese (a quel tempo denom<strong>in</strong>ata “Gruppo<br />

Speleologico Idrologico <strong>Pordenone</strong>se”) ha ri- riservato<br />

una particolare attenzione alla sal-<br />

vaguar<strong>di</strong>a delle sorgenti carsiche e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

quasi tutta l’acqua della propria prov<strong>in</strong>cia;<br />

nel 1973 ha realizzato uno stu<strong>di</strong>o con moni-<br />

toraggio dei corsi acquiferi <strong>in</strong> collaborazione<br />

con l’allora “Laboratorio d’Igiene e Pro Pro lassi”<br />

<strong>di</strong>retto dal professor Guido Per<strong>in</strong>, conseguendo<br />

un elaborato de de nito <strong>di</strong> base per gli ulte-<br />

riori stu<strong>di</strong> che si sono succeduti.<br />

La ricerca mirante a confermare una tesi <strong>di</strong><br />

geologia teorica per la presenza <strong>di</strong> un complesso<br />

carsico Cansiglio/Cavallo con immis-<br />

sione delle acque a monte e fuoriuscita a<br />

valle presso le sorgenti del Livenza, è sfocia-<br />

ta lo scorso anno <strong>in</strong> uno stu<strong>di</strong>o che ha visto<br />

impegnati i componenti <strong>di</strong> numerosi Gruppi<br />

Grotte; dopo la colorazione con reagenti chi- chi-<br />

mici atossici delle cavità del Pian Cansiglio,<br />

hanno monitorato le varie sorgenti a valle. <strong>Il</strong><br />

risultato è stato affermativo <strong>in</strong> quelle della<br />

Santissima e del Mol<strong>in</strong>etto, non così <strong>in</strong> quel- quel-<br />

la del Gorgazzo.<br />

<strong>di</strong> Giorgio Fornasier<br />

Questo fatto apre la strada ad ulteriori stu<strong>di</strong><br />

e riba<strong>di</strong>sce l’importanza <strong>di</strong> un attento rispetto<br />

dell’ambiente a monte, venuto ripetuta-<br />

mente a mancare con l’allargamento delle<br />

piste da sci, la cementi cementi cazione e l’asfaltatu-<br />

ra <strong>di</strong> ampie zone del Piancavallo che hanno<br />

provocato la chiusura più o meno ra<strong>di</strong>cale<br />

degli <strong>in</strong>ghiottitoi (foibe) che si trovano nei<br />

pressi delle piste stesse e dei fabbricati. La<br />

conseguenza imme<strong>di</strong>ata è stata l’allagamen-<br />

to <strong>di</strong> alcune aree del Piancavallo, mentre<br />

quella che si ri ri etterà nel prossimo futuro<br />

sarà la mancata percolazione delle acque nel<br />

sottosuolo con gravi problemi <strong>di</strong> siccità nei<br />

perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> scarse precipitazioni. La nostra<br />

montagna è paragonabile ad una spugna che<br />

deve assorbire <strong>in</strong> modo uniforme e non solo<br />

parzialmente. Se consideriamo <strong>in</strong>oltre l’uso<br />

improprio delle dol<strong>in</strong>e, degli <strong>in</strong>ghiottitoi e <strong>di</strong><br />

altre forme carsiche epigee come le <strong>di</strong>scari-<br />

che a cielo aperto, ci vien facile pensare quali<br />

<strong>in</strong>numerevoli e gravissimi danni ci stanno<br />

sopra la testa.<br />

Immag<strong>in</strong>iamo per un momento <strong>di</strong> versare un<br />

po’ d’acqua <strong>in</strong> un bicchiere facendola ltra-<br />

re attraverso un setaccio pieno <strong>di</strong> porcherie<br />

varie e poi <strong>di</strong> berla. Ebbene questo esempio<br />

rappresenta quello che accade o può accadere<br />

quando si beve l’acqua <strong>di</strong> un complesso carsico!<br />

Teniamo comunque ben presente che nella<br />

nostra zona questo fenomeno è attualmen-<br />

te limitato, <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> molte altre è un’amara<br />

realtà! La presenza <strong>di</strong> allevamenti forzati, <strong>di</strong><br />

fabbriche anche piccole e <strong>di</strong> complessi urbani<br />

<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ano o possono <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>are le falde del-<br />

l’acqua che viene bevuta a valle.<br />

Cerchiamo <strong>di</strong> pensare a questi fatti impor- impor-<br />

tanti quando si operano scelte <strong>di</strong> qualsiasi<br />

tipo <strong>in</strong> zone caratterizzate da questa mor-<br />

fologia geologica; ascoltiamo anche il parere<br />

degli speleologi che sicuramente hanno ma-<br />

turato un’accurata e peculiare conoscenza<br />

dell’ambiente ed <strong>in</strong> <strong>in</strong> ne ricor<strong>di</strong>amoci che esiste<br />

un Catasto Regionale delle Grotte, utilis-<br />

simo per conoscere meglio quello che ci sta<br />

sotto i pie<strong>di</strong>.<br />

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