"Il Notiziario" in pdf - CAI - Sezione di Pordenone
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una via non sarebbe stato più un merito se<br />
non si <strong>di</strong>mostrava <strong>di</strong> aver superato il massi-<br />
mo, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> lo scalatore o mentiva e barava,<br />
o se aspirava ad un riconoscimento uf uf ciale<br />
si doveva attenere a delle regole ferree; per<br />
sp<strong>in</strong>gersi sempre più <strong>in</strong> là doveva sforzarsi <strong>in</strong><br />
modo quasi traumatico su quel preciso pas-<br />
saggio che costituiva l’obiettivo pr<strong>in</strong>cipale.<br />
Attualmente, fatta eccezione per alcuni che<br />
senza clamori, su roccia o su neve, aprono o<br />
ripetono gran<strong>di</strong> vie con mezzi propri, <strong>in</strong> ogni<br />
parte del mondo c’è un prevalente parossi-<br />
smo del record, del “mai fatto”, della s s da<br />
pazzesca, un <strong>di</strong>lagante desiderio <strong>di</strong> autoaffer-<br />
mazione e <strong>di</strong> protagonismo che non riguarda<br />
solo i big, ma che ha contagiato, per ri ri esso<br />
e <strong>in</strong> tono m<strong>in</strong>ore, molti alp<strong>in</strong>isti e scalatori<br />
cosiddetti comuni.<br />
“L’alp<strong>in</strong>ismo -secondo Nereo Zeper che ne fa<br />
una pungente <strong>di</strong>sam<strong>in</strong>a <strong>in</strong> Narcisi <strong>di</strong> Mon- Mon-<br />
tagna - dovrebbe scrollarsi <strong>di</strong> dosso queste<br />
sime, r<strong>in</strong>unciare a quello che <strong>in</strong>gombra, che<br />
appesantisce e liberarsi dell’aspirazione alla<br />
supremazia, alla competitività, r<strong>in</strong>unciare<br />
alla “quantità”, ai gra<strong>di</strong>, a render pubblici i<br />
propri successi, ma parlare <strong>di</strong> r<strong>in</strong>uncia all’es-<br />
sere umano è <strong>di</strong>f <strong>di</strong>f cile, gurarsi all’alp<strong>in</strong>ista!<br />
Anche se lo spirito <strong>di</strong> rivalità e la corsa al<br />
primato -cont<strong>in</strong>ua lo scrittore triest<strong>in</strong>o- sono<br />
stati i tratti fondamentali dell’alp<strong>in</strong>ismo, oggi<br />
sono <strong>di</strong>ventati la sua pressante zavorra” zavorra”.<br />
Probabilmente molti non hanno capito, o<br />
meglio, hanno volutamente ignorato che il<br />
valore della libertà <strong>in</strong>teriore è molto più im-<br />
portante <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> essere primo, gurarsi<br />
poi... essere primo a certe con<strong>di</strong>zioni!<br />
A questo punto, il tema del mercato meri- meri-<br />
ta una particolare considerazione visto che<br />
è stato ed è tuttora molto con<strong>di</strong>zionante <strong>in</strong><br />
tutto questo contesto. È la forza del sistema<br />
commerciale che attualmente tiene <strong>in</strong> pie<strong>di</strong><br />
la pratica alp<strong>in</strong>istica, sia quella super-spon-<br />
sorizzata sia una parte <strong>di</strong> quella degli ultimi<br />
sostenitori della classica; applica il suo chimerico<br />
messaggio con le immag<strong>in</strong>i spetta-<br />
colari e le chiacchiere <strong>di</strong> tante riviste, della<br />
TV, del c<strong>in</strong>ema e dei siti Internet. Con l’at- l’at-<br />
trazione più semplice, ossia fornendo i mezzi<br />
necessari alle imprese, ha v<strong>in</strong>to il carattere<br />
schivo <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un grande personaggio e ne<br />
ha fatto uno strumento che non si vergogna<br />
<strong>di</strong> mettersi <strong>in</strong> mostra, conv<strong>in</strong>to <strong>di</strong> essere lui<br />
a servirsi delle sovvenzioni per i suoi “nobili<br />
scopi”, obbligandolo <strong>in</strong>vece ad un funambolismo<br />
utile soltanto al pro pro tto del mer-<br />
cato stesso. <strong>Il</strong> mercato, da una parte illude<br />
gli alp<strong>in</strong>isti “della domenica” con proposte<br />
e fronzoli talvolta <strong>in</strong>utili, dall’altra esalta i<br />
protagonisti più famosi che tutti dovremmo<br />
ammirare pronti a sentire come stretta-<br />
mente necessario ciò che questi adoperano<br />
e promuovono come testimonial. La pubbli-<br />
cità, glia del mercato, da una parte, con con -<br />
dando nella logica <strong>di</strong> non mettere a rischio<br />
la vita, promuove una “montagna per tutti”<br />
all’<strong>in</strong>segna della prudenza e della sicurez-<br />
za, garantita s’<strong>in</strong>tende da oggetti so so sticati<br />
e costosi, dall’altra, per servirsi del proprio<br />
contenuto appariscente sp<strong>in</strong>ge alla follia del<br />
no-limit rappresentato, per la roccia, dal free<br />
solo (arrampicata solitaria senza corda). Non<br />
è nemmeno più la pubblicità a cercare spa-<br />
zi e visibilità, ma viene r<strong>in</strong>corsa da chi offre<br />
<strong>in</strong> cambio pag<strong>in</strong>e e pag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> riviste o da chi<br />
s’impegna a mettere al suo servizio proget-<br />
ti <strong>di</strong> livello proibitivo: l’uomo soffre, rischia,<br />
può morire per lo sponsor perché... se non ar-<br />
riva <strong>in</strong> cima... non becca l’assegno! E quando<br />
l’alp<strong>in</strong>ismo che dovrebbe essere fatto unica-<br />
mente <strong>in</strong> modo consapevole e responsabile<br />
si sp<strong>in</strong>ge oltre ogni ragionevole buon senso,<br />
s s ora il limite della legalità. Rimane sacro-<br />
santo il monito che recita: “<strong>in</strong> certi casi, la<br />
vittoria più bella è quella della r<strong>in</strong>uncia”!<br />
Questa chiaramente è un’<strong>in</strong>terpretazione<br />
dell’alp<strong>in</strong>ismo emergente, il modello che <strong>di</strong><br />
volta <strong>in</strong> volta ha determ<strong>in</strong>ato una tendenza<br />
generale; <strong>in</strong> realtà i vari modelli sono coesi-<br />
stiti e per fortuna coesistono ancora, resta<br />
il fatto che solo l’andamento più rilevante è<br />
quello che “fa storia”. Auguriamoci che gli<br />
altri, posti ai marg<strong>in</strong>i o fuori dalla storia,<br />
lo possano preservare da quella velata ma<br />
reale <strong>in</strong>voluzione che attualmente lo sta trasformando<br />
causata, <strong>in</strong> buona parte, dall’au-<br />
mento <strong>di</strong> coloro che praticano l’arrampicata<br />
“moderna”, pronti a misurarsi sulle <strong>di</strong>f <strong>di</strong>f col- col-<br />
tà estreme con l’unico proposito <strong>di</strong> sfoggiare<br />
un’arida esibizione <strong>di</strong> auto-referenzialità.<br />
Essi appartengono ad un “popolo” del tutto<br />
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