"Il Notiziario" in pdf - CAI - Sezione di Pordenone
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Ci sono molti mirtilli <strong>in</strong> zona e non goderli<br />
sarebbe un vero peccato; mi fermo allora ad<br />
ogni cespuglio e ne mangio talmente tan-<br />
ti da uscire, alla ne, con le <strong>di</strong>ta e la faccia<br />
completamente viola; nel pomeriggio pianto<br />
la tenda sui prati soprastanti la frazione <strong>di</strong><br />
Brusada. Verso le c<strong>in</strong>que il cielo viene nal- nal-<br />
mente spazzato da un vento teso da nord; il<br />
crepuscolo lascia lentamente posto al miste-<br />
rioso movimento delle costellazioni <strong>in</strong> cielo,<br />
attraversate dalle scie <strong>in</strong>fuocate <strong>di</strong> dec<strong>in</strong>e <strong>di</strong><br />
stelle cadenti, alle quali, prima della de de niti-<br />
va scomparsa, af af do i miei desideri.<br />
Appena mitigata da un vivace fuocherello,<br />
la veglia è gelida, unica e memorabile; nes-<br />
sun segnale però che il bello duri per molto,<br />
il fumo ad<strong>di</strong>rittura scende verso valle risuc-<br />
chiato dalla bassa pressione. Alle <strong>di</strong>eci circa,<br />
mentre a furia <strong>di</strong> sba<strong>di</strong>gli mi sto scard<strong>in</strong>ando<br />
la mascella, sento chiamare dal buio: è la pa-<br />
drona della baita lì sotto, giunta a pie<strong>di</strong> dal<br />
paese; mi saluta <strong>in</strong>vitandomi molto gentil-<br />
mente a fare due chiacchiere davanti ad una<br />
tazza d’<strong>in</strong>fuso <strong>di</strong> menta (il prato antistante<br />
ne è <strong>in</strong>vaso).<br />
Nei due giorni successivi il tempo resta va- va-<br />
riabile o brutto; i momenti più critici sono<br />
quelli del pranzo o della cena: per farmi da<br />
mangiare, visto che non ci riesco nella tenda<br />
molto bassa e stretta, devo addossarmi alla<br />
parete <strong>di</strong> qualche enile oppure tirare un<br />
telo attaccandolo al muro <strong>di</strong> qualche rudere<br />
a mo’ <strong>di</strong> tettoia. Costante è il mio stupore nel<br />
vedere quanto semplice sia, <strong>in</strong> certe situazio-<br />
ni, il necessario per la quoti<strong>di</strong>anità, quanto<br />
poco può servire al sostentamento <strong>di</strong> una<br />
persona. Sono le sette <strong>di</strong> sera mentre rimu-<br />
g<strong>in</strong>o questi ed altri pensieri al riparo <strong>di</strong> una<br />
casetta <strong>di</strong>roccata all’Alpe Palù, quando vedo<br />
salire dal prato sottostante una gura con<br />
l’ombrello e un cane al seguito: è la proprie-<br />
taria della malga <strong>in</strong> mezzo all’alpeggio che,<br />
con rara generosità, m’<strong>in</strong>vita a passare la<br />
notte nella piccola cuc<strong>in</strong>a dell’e<strong>di</strong> dell’e<strong>di</strong> cio, fornita<br />
<strong>di</strong> gas, cam<strong>in</strong>etto, legna e <strong>di</strong>spensa, quest’ul-<br />
tima peraltro ben nota ai topol<strong>in</strong>i della zona.<br />
Evidentemente si da <strong>di</strong> me e mi consegna<br />
le chiavi della porta spiegandomi che deve<br />
camm<strong>in</strong>are ancora un’ora per salire all’altra<br />
baita; aggiunge solamente <strong>di</strong> lasciargliele<br />
appoggiate sopra il legno dello stipite, prima<br />
<strong>di</strong> andarmene l’<strong>in</strong>domani.<br />
L’ultimo giorno <strong>di</strong> marcia mi condurrà a sola<br />
mezz’ora da Primolo, il punto <strong>di</strong> partenza. È<br />
quasi notte, <strong>di</strong>steso nel sacco a pelo sento il<br />
familiare ticchettio della pioggia sul telo del-<br />
la tenda, una musica dolce e <strong>di</strong>screta. Alla<br />
luce della frontale leggo ancora alcune pag<strong>in</strong>e<br />
della guida, quelle che riguardano la storia<br />
della valle. Fuori tuona, vedo il bagliore dei<br />
lampi attraverso il mezzo millimetro <strong>di</strong> tela<br />
che m’isola dall’esterno. Mentalmente faccio<br />
il riassunto delle tappe percorse e mi pervade<br />
una sottile sensazione <strong>di</strong> pienezza. Ho fatto<br />
tutto come volevo, adattandomi a quello che,<br />
metro per metro, ho <strong>in</strong>contrato; ci sono riu-<br />
scito senza sforzo con spirito <strong>di</strong> avventura e<br />
scoperta. Due giorni dopo, mentre faccio una<br />
bella nuotata, mi ritornano le parole con le<br />
quali mi ha salutato la donna dell’Alpe Palù:<br />
“mai mollare, tienti dritto!” Senza accorger- accorger-<br />
mene, alzo la testa verso il cielo e sorrido; <strong>in</strong><br />
bocca, come sempre nelle mie estati, c’è il sa-<br />
pore amarognolo dell’acqua <strong>di</strong> mare.