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camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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San Paolo, nella seconda lettura, sembra che voglia rappresentare<br />

scenicamente ciò che stiamo vivendo.<br />

Il brano proclamato della lettera ai Tessalonicesi sembra una scena<br />

di un grande dramma, in cui i protagonisti sono Marisa e Anna, tutti noi,<br />

l’apostolo Paolo, la Chiesa, nella persona del Vescovo.<br />

Con le parole dell’Apostolo, Anna e Marisa ci rivelano il loro segreto:<br />

siamo qui perché “il Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro<br />

ci ha amate e ci ha dato per sua grazia una consolazione eterna e una<br />

buona speranza”.<br />

Ma, consapevoli della grandezza del dono e della responsabilità, si<br />

rivolgono a tutti noi per una richiesta: “Pregate per noi, perché la Parola<br />

del Signore si diffonda” anche per mezzo del nostro umile e gioioso<br />

dono.<br />

A questo punto interviene l’apostolo Paolo, per dare fiducia a queste<br />

nostre due sorelle, dicendo: “Il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi<br />

custodirà dal maligno”.<br />

Infine, la Chiesa, nella persona del Vescovo, accogliendo la petizione<br />

di Anna e Marisa e la carica di fiducia di Paolo, si mette in preghiera:<br />

“Il Signore diriga i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza di<br />

Cristo”.<br />

Tutta la Chiesa diocesana oggi prega e dice grazie ad Anna e Marisa<br />

per il loro “sì”, per la loro disponibilità, per la loro testimonianza, per il<br />

dono che fanno di sé alla Chiesa.<br />

La Chiesa, la nostra Chiesa locale, il mondo, i giovani hanno bisogno<br />

di segni che richiamano la vita futura.<br />

Abbiamo bisogno di chi dimostri che Dio ci ama e chiama all’amore;<br />

di chi testimoni che Cristo riempie di senso, di gioia, di amore, la vita di<br />

un giovane o di una ragazza, infinitamente di più di qualunque creatura;<br />

di chi dimostri che la sostanza dell’amore non è nel dialogo sessuale,<br />

ma nel rapporto intimo di comunione di cuori, di vite, di intenti; di chi<br />

si faccia segno visibile ed efficace che esiste una nuzialità vera e reale<br />

con Cristo; di chi vive il presente, guardando il futuro; di chi si impegna<br />

nel tempo alla luce dell’eternità; di chi dimostri, con le scelte di vita, che<br />

“c’è più gioia nel dare, che nel ricevere”; di chi faccia prendere coscienza<br />

a tutti che c’è un progetto di amore su ogni uomo e su ogni donna.<br />

La vita non ci è stata data per farne la fiera della stoltezza, il bazar<br />

del nulla o della affannosa futilità, un ripostiglio disordinato di espe-<br />

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