Gli Scultori Valentino e Panciera Besarel - DEMO - - Provincia di ...

Foto 137 – V. Besarel iun. Una delle due
teste di cavallo modellate dal vero e
scolpite in pietra masegno, negli anni
fra il 1864 e il 1869, per il barone A.
Kunkler, console di Prussia e Sassonia,
nella villa d’Este a ornamento delle
due porte d’ingresso (foto Tuzza, Este).
Foto 138 – V. Besarel iun. Busto di Giambattista
Zannini (8.02.1790 - 21.05.1866)
in marmo di Carrara nel cimitero di
Belluno, con lapide elogiativa dedicata
dalla vedova (1868). A lato è scritto: V.
BESAREL S (sculpsit).
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I lavori in marmo
In una lettera di Giuseppe Segusini del 21 genn. 1873 indirizzata
all’“Esimio scultore in legno e in marmo lavorante in bosso, istoriatore
Valentino Panciera Besarel, al Ponte del Soccorso, Venezia”, viene affettuosamente
sottolineata, dall’amico-mecenate, la polivalenza del Besarel,
che sapeva esprimersi in diversi settori.
Già in precedenza egli aveva realizzato dei busti in marmo (come
il busto di De Min precedente il 1861).
Ma fu soprattutto durante gli anni 1867-1870 che Valentino si dedicò
ad opere in marmo, realizzando i busti di G.B. Zannini (1868) e G.
Segusini (1868), quattro statue per la Basilica di S. Maria d’Este 103 (1867-
70) e un busto di Francesco Petrarca per il Museo d’Este (1868).
Nella lettera già citata a Segusini dell’11 febbr. 1867, Valentino prega
l’architetto di consegnare, in segno di stima, una fotografia della Pala
di Vigo alla vedova dell’economista Zannini, riferendole che a Pasqua
sarebbe stato a Belluno per modellarle col massimo impegno i due bu-
103 Ad Este Besarel realizzò anche per la villa e scuderia del barone Adolfo
Kunkler, console di Prussia e Sassonia, vari lavori, negli anni fra il 1864 e il 1869,
tra i quali 2 teste di cavallo modellate dal vero e scolpite in pietra masegno,
colorate a ornamento delle due porte d’ingresso (foto 137), 6 pezzi d’intaglio
fra capitelli e colonnette sulla scala, 18 mensoloni lavorati sul luogo, 8 mensoloni
minori, 5 battifianchi con 4 rosette per ognuno e altre sagome architettoniche,
6 cartelli che portano il nome di ciascun cavallo, 3 capitelli di colonne
grandi nella divisione dei cavalli, “4 teste di cavallo in legno larice colorate
a compimento sul culmine del coperto della nuova fabbrica” e così via.
Il barone era anche proprietario di una casa a Venezia sul Canal Grande, per
la quale Besarel eseguì vari lavori, su disegni di Giuseppe Scattaglia (esperto
disegnatore cui Besarel si rivolgeva frequentemente).
Foto 139 – V. Besarel iun. Busto di Giuseppe
Segusini (15.07.1801-29.03.1876)
in marmo di Carrara nel cimitero di
Belluno (1868). A lato la firma incisa:
V. BESAREL S (sculpsit).
Foto 140 – V. Besarel iun. Il busto dell’architetto
Segusini presso il Museo civico
di Belluno, con evidenziati gli arnesi
del mestiere, in una vecchia foto di Francesco
Bonaldi (laboratorio ai Carmini N°
2471, Venezia) (arch. V. Besarel).
Foto 141 – V. Besarel iun. Monumento
ad Andrea Segato (22.12.1809 –
15.3.1871) nel cimitero di Belluno,
consistente in un bassorilievo in marmo
con la testa del defunto e sopra un angelo
benedicente. Si legge chiaramente:
V. BESAREL.
sti promessi, che verranno di fatto consegnati nell’aprile successivo. Leggiamo,
infatti nel settimanale “Panfilo Castaldi” del 14 apr. 1868: “[...] ma
il busto di Zannini cresce la sua [di Besarel] rinomanza e dimostra che
egli sa lavorare il marmo colla stessa maestria che spiegò nel foggiare il
legno[...]” 104 (foto 138) e nel numero del 30 giugno 1868 dello stesso giornale:
“L’arte gli obbedisce in tutto e quindi le effigiate sembianze spirano
un’aria di dignità che trasporta, e manifesta persino gli affetti. E la gratitudine
istessa gli guidò lo scalpello; il Besarel deve assai al Segusini che
lo sostenne d’incoraggiamenti e di lumi nello arduo sentiero[...]” (foto 139):
ne è riprova la lettera che perveniva a Belluno ad accompagnamento
del busto il 4 aprile 1868: “L’onorevole incarico che mi venne dato dalla
signora Marietta vedova Zannini del busto in marmo di Carrara di prima
qualità del defunto ed illustre suo marito dottor Giambattista, mi richiamò
alla grande amicizia che stringeva Vossignoria alla persona di
lui. Questo mi confortò doppiamente all’affidatomi lavoro e alimentò vieppiù
in me il pensiero di poter in tale occasione rispondere ancor io ad
uno dei più doverosi sentimenti verso di Lei [...] Gradisca se pertanto col
busto dell’illustre Zannini unisco pure quello di V.S. come uniti erano i
loro cuori e si amavano di uguali sentimenti. Nutro viva speranza che tale
offerta possa esserle quale dolce ricordo di me, che mi permetto di presentargliela,
e nulla più: non per isdebitarmi delle solerti e molteplici premure
di mente e di cuore usate verso di me, di mio padre e fratelli”. 105
Una foto d’archivio (arch. V. Besarel) del busto di Segusini 106 (foto
140), è accompagnata da note autografe di Valentino che val la pena di
riportare: “in studio secondo il gesso Zannini, testa centim. 30 alta, larga alle
orechi 22, 1/2 sopra, spala 45, Mensola sporgie 30-24, fronte alta 19 - Busto di Segusini
cimitero di Belluno disegno e misure (di profilo): di V. Besarel”.
Il soggiorno parigino gli aveva permesso di farsi conoscere a livello
internazionale e di differenziare la produzione a seconda delle esigenze.
Scrive ad es. il 3.9.1868 al Signor Jennings (American Merchant London
and Philadelphia) a Londra, cui aveva inviato tramite l’amico Micheli foto
di alcuni lavori in cirmolo “ognuno dei quali ha sul retro l’indirizzo
e la grandezza totale degli oggetti” 107 : “Si lavora poi anco in bosso, ebano,
ferro, acero, noce, oltre che in pietra e marmo. Fiducioso che il genere
di lavori possa essergli di gradimento e che i prezzi li possano convenire,
mi lusingo poterla servire ove crederà darmi commissioni”.
Da una corrispondenza con l’amico Pietrogrande di Este, veniamo
a sapere che il busto di Francesco Petrarca (per il Museo Nazionale Atestino)
(foto 142) era arrivato a destinazione all’inizio di novembre 1868.
Esso doveva essere collocato di fronte al busto di Dante, ottimo lavoro del
104 Per la continuazione dell’articolo, vedi Appendice.
105 In Vita di Giuseppe Segusini, 1879, op. cit. p.126.
106 Quindicesimo di venti fratelli, Giuseppe Segusini nasce da Paolo Segusini
di Feltre e Caterina Segato di Fonzaso.
107 Così sprecisava Besarel in una lettera a Segusini del 13.01.1869.(B.C.B.,
fondo Segusini, Ms.103).
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