Zio Sam lascia o raddoppia?

La confusione dei tempi 

e la dignità dell'Uomo 

Tempi a dir poco confusi, se non tenebrosi, quelli che stiamo 

vivendo. E anche se i fatti, i fattacci e gli scandali di questi 

tempi non hanno sempre il loro 'epicentro' a Vicenza, le onde 

d'urto (e che onde) fanno danni anche dalle nostre parti. 

Intercettazioni a tutto spiano (con l'accento sulla 'a', ma 

anche se lo mettessimo sulla 'i' non sbaglieremmo). Boom di 

crescita di banche e boom di crolli di banche, con i giudici 

costretti a fare anche i banchieri. Fusioni di aziende: solo un 

anno fa quella della Tim con Telecom, tramite più o meno 

attivo anche nelle intercettazioni. E 'fissioni' di aziende: ed è 

ancora il caso della Tim con Telecom, azienda controllata col 

comodo e poco dispendioso sistema delle scatole cinesi da 

Tronchetti Provera. Lo stesso Tronchetti Provera che sponsorizza 

il mondo del pallone e che ora si è dimesso dalla gestione 

(ma non dalla proprietà) del gruppo telefonico in favore di 

Guido Rossi, commissario straordinario di un calcio riluttante 

a farsi riformare - centro di potere qual è, salotto più o 

meno buono dove si intrecciano affari e malaffari (vedi le voci 

banche, petrolio, costruttori, media, comunicazioni...). E poi 

le violenze al corpo e alla dignità. I polacchi raccoglitori di 

pomodori scomparsi nel nulla nelle campagne pugliesi. La 

ragazza pakistana uccisa dai suoi a Brescia, dopo che tante 

altre continuano a essere ostacolate nel tentativo di integrarsi 

nelle città che le accolgono (Vicenza inclusa) da un Islam 

che non dovrebbe essere e non vorremmo fosse così: pronto 

a sentirsi offeso dalle frasi del Papa ma mai dall'estremismo 

di alcuni suoi credenti. La bambina stuprata a Vicenza dal 

solito amico della madre, e nella parola solito c'è la tragica 

ricorrenza del dramma. E poi le violenze sociali: un muratore 

su cinque nel quadrilatero del mattone (Milano, Bergamo, 

Brescia e Verona) si fa di coca per non sentire la fatica, lavorare 

di più e potersi permettere la Mercedes. Problemi di 

tempi, appunto, confusi e tenebrosi. Un nuovo e inatteso 

Medioevo nella civiltà di Internet, che pure, con la sua globalizzazione, 

dovrebbe essere aperta e solare. E che problemi! 

Con tutte le implicazioni, anche economiche e politiche, che 

ne conseguono. In Italia su tutto questo (calcio, Telecom, 

banche, Islam, Papa, sicurezza) è chiamato a rispondere 

Prodi. A Vicenza hanno fatto già saltare il buon (nel vero 

senso della parola) Davide Piazza, non allineato alle logiche di 

partito sul sociale: per lui davanti a tutto c'è l'uomo, senza 

colore e passaporto. Anche per noi è così, unico sistema per 

evitare che l'Uomo continui a morire. Grazie, Davide. 

Multe, 

ecco 

quanto pagano 

i vicentini 

a pagina 4 

Asiago scappa 

dal Veneto, 

via 

al referendum 

a pagina 5 

Giovanni Coviello 

euro 

1,00 

DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona Anno 1 nr. 27 - Sabato 23 settembre 2006 

Zio Sam 

lascia o raddoppia? 

Il caso "Dal Molin americano" non vede ancora una soluzione. Mentre i comitati 

del Sì e del No al raddoppio della presenza Usa in città continuano 

la loro battaglia a colpi di firme, Governo e Comune si rimpallano la responsabilità 

E noi siamo andati a vedere come va ad Aviano 

da pagina 6 

La "pupa" 

Morellato 

contro 

il latinista 

da pagina 10 

Vicenza Volley 

Juniores, 

pioggia 

di medaglie 

a pagina 14 

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3 

MUSICA 

VIVALDI A PALAZZO LEONI MONTANARI 

Sabato 23 e domenica 24 settembre 

Alle 18, alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, per il 

ciclo Spazio & Musica l'orchestra da I Musicali Affetti 

presenta il concerto "Vivaldi e la Serenissima". 

Ingresso libero con invito ritirabile da giovedì pomeriggio 

presso l'ufficio informazioni turistiche di Piazza 

Matteotti. 

CICCIO CORONA IN FIERA 

Sabato 23 settembre 

Alle 21, nella sala Palladio della Fiera, concerto a scopo 

benefico di Ciccio Corona. L'incasso sarà infatti devoluto 

all'Associazione Assistenza ai Bambini Affetti da 

Malformazioni Congenite per l'acquisto di strumentazione 

per la chirurgia pediatrica del San Bortolo. 

Ingresso euro 12. Informazioni al 338/9677981. 

TEATRO 

MEDEA ALL'OLIMPICO 

Dal 28 settembre all'1 ottobre 

Alle 21, al Teatro Olimpico, appuntamento con il 

secondo degli spettacoli classici. Dopo oltre vent'anni 

di assenza, torna sulla scenda del Palladio "Medea di 

Euripide", con Lina Sastri nei panni della protagonista 

e Piero Maccrinelli alla regia. Biglietti da 9 a 23 

euro. Informazioni allo 041/2402020 o allo 

0444/222122. 

TEATRO DALLA SCUOLA 

Sabato 23, martedì 26 e sabato 30 settembre 

Al Teatro San Marco sono in programma le finali 

regionali del Teatro della scuola 2006. Per tre mattine, 

alle 10,45, verranno presentati i migliori spettacoli 

realizzati dagli studenti delle superiori di tutto il 

Veneto. Sul palcoscenico saliranno 9 scuole, per un 

totale di un centinaio di "attori" provenienti dalle province 

di Vicenza, Verona, Treviso e Venezia. Per informazioni: 

Antonio Baldo 338/8067838 - Anna Baldo 

338/9855360 

MANIFESTAZIONI 

LE PIAZZE DEI SAPORI 

Dal 22 al 24 settembre 

Per due giorni le vie e le piazze del centro storico di 

Vicenza accoglieranno una grande esposizione di prodotti 

tipici dal Veneto e da altre 17 regioni italiane. Un 

appuntamento impedibile per chi ama la gastronomia 

e la tradizione alimentare del Belpaese. Oltre agli 

appuntamenti già conosciuti nelle precedenti edizioni, 

da quest'anno ci sarà anche uno spazio particolare 

per le specialità delle comunità montane del vicentino. 

ARTIGIANATO ALTOVICENTINO 

Dal 21 al 25 settembre 

A Marano è in programma la 34° edizione della 

mostra dell'artigianato Altovicentino, con prodotti 

che spaziano dalla meccanica alla lavorazione del 

legno, dall'arredamento al tessile. La Mostra sarà 

inaugurata alle 19.30 di giovedì 21 settembre, e si con- 

OPINIONI 23 SETTEMBRE 2006 

Valdastico Sud ma non solo: Vicenza rischia davvero di perdere il riconoscimento Unesco? 

Sembra incombente il pericolo che 

Vicenza venga inserita nella lista 

nera dei siti italiani destinati a perdere 

il prestigioso riconoscimento 

dell'Unesco; la causa sarebbe il tracciato 

della Valdastico Sud, giudicato 

uno sfregio per la palladiana villa 

Saraceno e la sua preziosa, agreste 

cornice. 

Forse la questione Valdastico sarà la 

goccia che farà traboccare il vaso, 

quel vaso da tempo colmo di trascuratezza, 

insensibilità e affronti che 

Vicenza ha accumulato verso molti 

dei suoi capolavori palladiani. Se 

l'Unesco vorrà guardarci con occhio 

attento, potrà vedere una nutrita 

Botta e risposta su uno dei temi caldi del momento 

Gasparini: "Palladio si rivolterebbe nella tomba" 

serie di consolidati sfregi. 

Riguardiamoli insieme: 

o nella Valletta del Silenzio, davanti 

alla Rotonda, sono stati appena 

costruiti due capannoni per un sedicente 

agriturismo. La loro banale, 

squadrata struttura utilitaristica 

deturpa un luogo magico, ammirato 

da viaggiatori e poeti illustri; 

o il sentiero romantico che collega la 

villa Valmarana ai Nani alla 

Rotonda è percorso da turisti appassionati 

e ammirati che, distratti 

dalla bellezza del luogo, rischiano 

però ad ogni passo di inciampare sul 

fondo dissestato e scivoloso; 

o il palazzo Chiericati è da sempre 

assediato da un soffocante parcheggio 

e i molti progetti di adeguata 

sistemazione della piazza languano 

nei cassetti degli uffici comunali; 

o la leggetta palladiana del Giardino 

Salvi campeggia trascurata sopra 

una Seriola sporca e limacciosa. 

Certo. la vicina loggia della 

Longhena sta peggio ma non è motivo 

di consolazione... 

o il cortile del palladiano palazzo 

Porto-Festa è stato riempito da un 

incongruo palazzone moderno, brutto 

e invasivo; 

o davanti all'ingresso al giardino 

dell'Olimpico il turista deve districarsi 

in una selva di motorini sparsi, 

cattivo invito per la visita al più bel 

teatro del mondo. Di fronte a un così 

tristo panorama dovremmo almeno 

sperare che il grande Palladio ci 

aiuti da lassù, ispirando indulgenza 

nelle menti dei funzionari Unesco. 

Ma Vicenza merita la sua benevole 

attenzione? Il sommo architetto 

potrebbe ricordarsi che a metà del 

1800 i vicentini interruppero 

stupidamente il suo riposo nella 

tomba di S. Corona e ne trasferirono 

le spoglie al Cimitero, 

lontano dalle visite e dall'omaggio 

di tanti visitatori, turisti, 

ammiratori. Dall'alto dei cieli 

Palladio potrebbe verificare che 

Qualarsa: "Macché scempio. Tutto è ultraprotetto" 

Sono a conoscenza che gli uffici della 

Regione Veneto, in particolare i settori 

preposti alla valorizzazione dei Beni 

Culturali e alla pianificazione territoriale 

e alle infrastrutture, hanno coordinato 

e partecipato a incontri specifici 

su questa tematica, approfondendo 

proprio con le Società Autostrade Bs- 

Pd e con la presenza e l'ausilio del 

direttore regionale per i Beni 

Culturali, l'architetto Malara, gli 

aspetti di criticità che il progetto dell'autostrada 

aveva sollevato in alcune 

sue parti. 

Durante questi incontri si sono 

affrontati tecnicamente i nodi concer- 

nenti i rilevati di due sovrappassi 

autostradali, oggetto delle osservazioni 

da parte della missione congiunta 

Icomos-Unesco che nel marzo del 

2005 aveva eseguito un sopralluogo. 

Nel corso delle riunioni tecniche si è 

giunti alla valutazione di una nuova 

ipotesi progettuale migliorativa della 

precedente, in quanto veniva eliminato 

un cavalcavia e venivano adottate 

misure che mitigavano l'impatto dell'altro 

nel contesto paesaggistico; inoltre 

si proponeva la semplificazione 

della soluzione architettonica del 

casello autostradale. All'esame della 

suddetta ipotesi progettuale ha preso 

parte il direttore regionale per i Beni 

Culturali già membro del gruppo permanente 

presso la conferenza generale 

dell'Unesco e che ha partecipato al 

lavori della 30° sessione del comitato 

del Patrimonio Mondiale di Vilnius 

(Lituania). Altra questione affrontata 

dalla Giunta Regionale con delibera 

del luglio 2006 riguarda il progetto 

strategico "Le ville di Andrea 

Palladio", ai sensi della Legge 

Regionale 21 del 2004. 

Ritengo che tutta la problematica 

concernente l'impatto autostradale 

sia stata compiutamente affrontata 

dalla Regione Veneto, proponendo 

idonei strumenti per la tutela dei beni 

e del territorio, in coerenza con le 

osservazioni dell'Unesco. 

L'autostrada passa a 700 metri di 

distanza da Villa Saraceno, in trincea 

profonda (4,5 metri) e di fronte alla 

villa in galleria di superficie coperta. 

Nessuna violenza alla bellezza del 

paesaggio! La delibera regionale del 

luglio 2006 prevede "zone tampone" 

intorno alle ville palladiane, con vincoli 

qualitativamente e quantitativamente 

importanti. 

Nadia Qualarsa 

presidente Istituto regionale 

ville venete 

Fine settimana ricco di appuntamenti per chi ama l'arte classica e la buona cucina. 

E per chi non resiste al fascino dell'alta quota. 

Vivaldi, Medea, e tanti sapori in piazza 

cluderà la sera di lunedì 25 settembre. Oltre all'esposizione, 

il calendario prevede anche spettacoli, cabaret, 

sfilate di moda e un ricco stand gastronomico. 

FESTA DELLA MONTAGNA 

Sabato 23 e domenica 24 settembre. 

A Recoaro Terme, fine settimana dedicato a tutto 

quello che riguarda la montagna vicentina, dai percorsi 

naturalistici alle specialità enogastronomiche, dalle 

attività artigianali alle attrattive sportive. In programma 

ci sono convegni, degustazioni e visite guidate, 

oltre ad un particolare gemellaggio tra il Veneto e 

l'Abruzzo. Informazioni allo 0445/75070. 

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0444 1955993 

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ormai troppi vicentini ritengono che 

il suo nome sia semplicemente quello 

di un supermercato... e potrebbe 

voltare lo sguardo altrove, lontano 

dalla sua irriconoscente città. 

Fabio Gasparini 

presidente Italia Nostra - 

sezione di Vicenza 

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4 

A guardare i dati 

viene quasi da 

dare ragione 

all'assessore alla 

mobilità del 

Comune di 

Vicenza Claudio 

Cicero che, scherzando ma 

neanche troppo, sottolinea 

spesso come la gente interpreti 

il codice della strada come se 

fosse "liberamente tratto": un 

testo a cui ispirarsi, da cui 

prendere spunto, ma non da 

seguire con eccessiva fedeltà. I 

dati sono quelli sulla quantità 

di contravvenzioni effettuate 

dalla polizia municipale, da cui 

emerge che ogni anno finiscono 

sui verbali dei vigili urbani 

qualcosa come cinquantamila 

vicentini. Per la precisione, 

49.564 nel 2005 e 53.168 nel 

2004. 

Numeri importanti, anche se la 

tendenza è al ribasso rispetto 

alle cifre di qualche anno fa. 

Nel 2003 le multe erano infatti 

arrivate oltre quota 80 mila, e 

nel 2002 avevano superato le 

60 mila. La flessione si spiega 

soprattutto con la riduzione 

dell'organico della polizia 

municipale dovuta a pensionamenti 

o trasferimenti, con l'aumento 

del numero dei compiti 

affidati ai vigili urbani ("Non 

facciamo solo multe", spiegano 

dal comando di via Soccorso 

Soccorsetto), e probabilmente 

anche dall'introduzione della 

patente a punti che ha convinto 

i vicentini ad essere un po' 

più prudenti. Del resto, basta 

sfogliare le pagine della relazione 

annuale sull'attività della 

polizia municipale per rendersi 

conto di quanto i vigili siano 

impegnati anche in compiti di 

pubblica sicurezza (dalle pattuglie 

notturne alla sorveglianza 

sullo svolgimento di manifestazioni 

sportive), di polizia 

giudiziaria, e in tutta una serie 

di controlli che spaziano dall'edilizia 

al rispetto delle regole 

del commercio: naturale che il 

ATTUALITÀ 23 SETTEMBRE 2006 

Ogni anno finiscono sui verbali della polizia municipale circa 50 mila contravvenzioni 

Che fruttano al comune 2,2 milioni di euro 

Tutte le multe dei vicentini 

DI LUCA MATTEAZZI 

L'assessore alla mobilità 

Cicero: "I vicentini 

interpretano il codice 

della strada a modo loro" 

Tangenziale, quanti rattoppi 

La strada è nuova, inaugurata 

con tutti gli onori del caso 

solo un paio di anni fa. 

Eppure, negli ultimi due mesi 

è già stata chiusa tre volte per 

lavori "urgenti" di ripavimentazione. 

Stiamo parlando 

della tangenziale sud di 

Vicenza, dieci chilometri di 

asfalto che dall'autunno del 

2004 permettono a tanti automobilisti 

di attraversare la 

città in pochi minuti. 

Costata oltre 60 milioni di 

euro, la strada sembra avere 

sempre più bisogno di manutenzioni. 

Gli ultimi lavori 

sono storia di questi giorni, 

quando l'Autostrada Brescia 

Padova, a cui è affidata la 

gestione, hai chiuso prima gli 

svincoli di uscita a Vicenza est 

e, nella giornata di mercoledì 

20, il tratto tra Torri e 

Vicenza est per rifare la pavimentazione. 

Ma gli operai 

erano entrati al lavoro, sempre 

per il rifacimento della 

pavimentazione, anche tra il 1 

e il 4 settembre, con la chiusura 

di una carreggiata tra 

Vicenza Ovest e Campedello, e 

tra il 22 e il 24 luglio, di 

nuovo tra Vicenza Ovest e 

Campedello. Sarà forse normale 

che, dopo due anni di 

utilizzo, una strada abbia 

bisogno di assestarsi, ma il 

dubbio che ci sia qualcosa che 

non funzioni, alla fine rimane. 

L.M. 

La multa per la sosta è l'infrazione più temuta. Ma non la più diffusa 

tempo per tenere d'occhio 

divieti di sosta e semafori si sia 

ridotto. 

Nonostante il calo, le contravvenzioni 

continuano a rappresentare 

una fetta importate 

delle entrate del bilancio 

comunale. Certo, il "record" di 

San Nazario, paesino della 

Valsugana in cui le multe fruttano 

più dell'Ici e dei contributi 

statali è lontano (in quel caso 

il merito è tutto di un semaforo 

intelligente che fotografa chi fa 

il furbo sulla statale), ma in 

media il Comune di Vicenza 

incassa, grazie alle multe, tra i 

2 e i 2,5 milioni di euro all'anno 

(2 milioni e 200 mila nel 

2005): meno di un decimo di 

quello che ricava dall'Ici (circa 

27 milioni di euro secondo il 

bilancio 2005), ma si tratta 

comunque di una somma che, 

all'incirca, si avvicina ai fondi a 

disposizione dell'assessorato 

alla mobilità per la manutenzione 

delle strade o a quelli dell'assessorato 

all'istruzione per 

la messa in sicurezza delle 

scuole (circa 3 milioni ciascuno 

nel 2006). 

Spulciando tra le statistiche, si 

scopre poi che le infrazioni più 

ricorrenti sono quelle catalogate 

sotto la voce "obblighi, divieti 

e infrazioni" dell'articolo 7 

del codice della strada, e cioè 

tutti quegli "sgarri" effettuati 

con la macchina in movimento, 

come procedere in senso vietato 

o svoltare a sinistra quando 

non è consentito: nel 2005 

sono state 25.313, praticamente 

la metà del totale. Seguono le 

multe per divieto di sosta (oltre 

15 mila), lo spauracchio principale 

di molti automobilisti 

vicentini, e, a distanza decisamente 

maggiore, le contravvenzioni 

per eccesso di velocità 

(3.690). Tanti, poi, i vicentini 

che non hanno ancora impara- 

Auricolari, questi sconosciuti. 

Passando in rassegna la "classifica" 

dei comportamenti 

sanzionati dalla polizia municipale 

c'è un dato che salta 

all'occhio. Mentre il numero 

di multe per eccesso di velocità 

e per guida senza cinture di 

sicurezza si è ormai stabilizzato 

(rispettivamente attorno 

alle 3.700 e alle 2.200 contravvenzioni 

l'anno), è invece 

in continua crescita la quantità 

di contestazioni per l'uso 

del cellulare mentre si è al 

volante: erano 993 nel 2003 

(l'anno del record di multe), 

sono scese a 801 nel 2004 per 

poi balzare a 1.210 nel 2005. 

"È un dato in continuo 

aumento - conferma il comandante 

della polizia municipale 

Cristiano Rosini -. Anche in 

vetture di una certa importanza, 

dove probabilmente c'è il 

to ad allacciarsi le cinture di 

sicurezza (2,156 contravvenzioni), 

mentre sono stati 136 

quelli che sono stati sorpresi 

ubriachi al volante. "Ed è 

anche capitato che ci fosse uno 

scontro tra due automobilisti, 

tutti e due in stato di ebbrezza" 

conclude il comandante della 

Polizia Municipale Cristiano 

Rosini. 

Cellulari e assicurazioni, 

sanzioni in aumento 

servizio viva voce, il conducente 

viene sorpreso molto 

spesso con il cellulare in 

mano". 

Altro dato in aumento, anche 

se in questo caso non ci sono 

ancora statistiche ufficiali, è 

quello delle persone che viaggiano 

senza assicurazione. 

Sarà per il costo eccessivo di 

certe polizze, sarà perché la 

crisi economica comincia a 

farsi sentire anche in questo 

campo, ma la sensazione degli 

agenti del comando vicentino 

è che siano sempre più numerosi 

quelli che circolano senza 

copertura assicurativa, magari 

esponendo sul parabrezza 

un tagliando falsificato. "E il 

problema è che non si rendono 

conto dei rischi a cui vanno 

incontro", commentano da 

strada Soccorso Soccorsetto. 

L.M.

5 

Conco ed Enego l'hanno già 

votato. Asiago dovrebbe farlo a 

giorni, e nel giro di qualche 

settimana anche tutti gli altri 

comuni dell'Altopiano faranno 

lo stesso. Con l'approvazione 

delle delibere per la richiesta 

di referendum costituzionale 

per il passaggio alla Provincia 

autonoma di Trento sta 

entrando nel vivo il percorso 

che potrebbe portare ad un 

clamoroso distacco dei Sette 

comuni dal vicentino e dal 

Veneto. Destinazione, quel 

Trentino che, oggi come oggi, 

offre molto di più in termini di 

contributi, vantaggi e agevolazioni. 

Non sarà una cosa immediata, 

dato che di strada da fare ce 

n'è ancora molta. Ma il meccanismo 

è avviato, e nel giro di 

qualche tempo Vicenza 

potrebbe davvero perdere la "sua" 

montagna, quella della Grande 

Guerra, di Rigoni Stern, delle 

seconde case e delle scampagnate 

del fine settimana. Perché il progetto 

è serio e non ha nulla di folcloristico, 

anzi. In Altopiano ci 

stanno lavorando da anni, hanno 

raccolto oltre 7 mila firme (su un 

totale di 21 mila abitanti) e non 

hanno nessuna intenzione di fermarsi. 

"Ci volessero altri dieci 

anni, noi andiamo avanti", ribadisce 

Francesco Rodeghiero, coordinatore 

del comitato pro referendum. 

I motivi di una scelta tanto drastica 

sono presto detti. "La nostra 

montagna e completamente trascurata 

da parte delle Regione 

Veneto e dello Stato - continua 

ancora Rodeghiero -. La nostra è 

una realtà che non ha niente a che 

vedere con il resto della regione, e 

che il Veneto ignora. Siamo in 

montagna, ma non c'è nessuno che 

riconosca la specificità del territorio, 

le difficoltà dei comuni che lo 

gestiscono e dei cittadini che ci 

vivono. Non ci sono infrastrutture, 

non c'è lavoro, non c'è occupazione, 

non ci sono aiuti alle famiglie. 

Non c'è niente, e adesso ci stanno 

chiudendo anche gli ospedali: se 

non ci ribelliamo noi chi deve 

farlo". 

Stanchi di questa situazione, gli 

asiaghesi hanno dunque rivolto lo 

sguardo al di là di quello che era 

l'antico confine tra Italia e Austria, 

dove lo statuto autonomo e le maggiori 

disponibilità finanziarie permettono 

un tenore di vita decisamente 

superiore. "Il fatto è che c'è 

una forte disparità di trattamento 

tra noi e i cittadini trentini che 

vivono a pochi chilometri da casa 

nostra - conferma il sindaco del 

comune capoluogo Andrea Gios -. 

È una questione economica: in 

Trentino ci sono numerosi vantaggi, 

che vanno dai contributi alle 

attività imprenditoriali al costo 

meno elevato del gas, al fatto che 

gli stipendi sono più alti. Basti 

pensare che la provincia di Trento 

ha un bilancio simile a quello di 

tutto il Veneto: solo che noi siamo 

4 milioni, loro molti di meno. E 

tutto questo perché a Trento l'economia 

è gonfiata dal contributo 

pubblico, permesso dal federalismo 

fiscale". 

Autonomia e federalismo, sono 

queste le parole chiave di tutta la 

vicenda. "Noi andremo al referendum, 

ma il problema è generale ed 


I Sette Comuni verso il referendum per passare alla provincia di Trento 

Ecco perché, da Enego a Rotzo, sono stanchi del Veneto 

Veneto addio: l'Altopiano emigra in Trentino? 

Il retro del Monumento ai Caduti. 

I Sette Comuni sono stanchi 

del Vicentino 

è sentito anche a Bassano 

e a Vicenza - insiste Gios - 

. Perché, alla fine, il 

discorso ruota attorno al 

federalismo fiscale, e noi 

speriamo che questo progetto 

possa essere un contributo 

alla discussione". 

Sotto sotto, comunque, al 

di là delle motivazioni 

economiche, riaffiora 

anche l'antico spirito 

autonomista che è da sempre 

una delle caratteristiche 

dei montanari 

dell'Altopiano. "Siamo 

stati liberi e indipendenti 

per cinquecento anni, con 

la repubblica di Venezia. 

Poi non siamo più stati 

considerati. Vogliamo 

riprenderci l'autonomia", 

rivendica Rodeghiero. 

Mentre il sindaco ribadisce 

che, in ogni caso, "è chiaro che 

noi ci sentiamo veneti, e nessuno 

disconosce queste origini. Ma 

ormai la disparità di trattamento è 

insopportabile". 

Come già accaduto nel bellunese 

E qui si elegge anche il parroco 

Non c'è solo la gestione collettiva 

di pascoli, boschi e malghe. Ad 

Asiago la tradizione dell'autogoverno 

è rimasta anche negli affari 

di chiesa. Asiago è infatti una 

delle poche parrocchie d'Italia in 

cui funziona ancora lo strumento 

del "giuspatronato comunitativo", 

termine giuridico con cui si 

indica l'elezione del parroco. 

Proprio così: all'ombra delle 

Melette il prete viene proposto 

dal vescovo, ma poi deve essere 

approvato dalle cosiddette 

"Vicinie", e cioè dalla maggioranza 

dei capofamiglia del paese, 

secondo una tradizione che risale 

ancora al 1500. Del resto, da quelle 

parti il parroco è in pratica un 

dipendente comunale, dato che il 

suo stipendio, così come il mantenimento 

del duomo, sono a 

carico delle casse pubbliche. 

Questa usanza secolare torna a 

In fatto di autonomia e indipendenza, 

l'Altopiano di Asiago vanta una 

lunga tradizione. Arroccato a mille 

metri di altitudine, delimitato dalle 

scoscese vallate dell'Astico e del 

Brenta, il vasto pianoro ondulato 

che va da Rotzo ad Enego è sempre 

stato un territorio di confine, isolato 

e al tempo stesso punto d'incontro 

tra genti diverse, come testimonia 

la presenza, fin dal Medioevo, di 

popolazioni di origine germanica: i 

"cimbri", così chiamati dal nome di 

una delle tribù sconfitte da Caio 

Il centro di Trento. Asiago aspira alla provincia autonoma 

ripetersi proprio queste settimane: 

ai primi di settembre il vescovo 

di Padova Antonio Mattiazzo 

è infatti salito sull'Altopiano per 

presentare il nuovo candidato 

allo scranno di parroco; candidato 

unico, come avviene quasi 

sempre da un secolo a questa 

parte, anche se teoricamente 

sarebbe possibile anche la presentazione 

di un ventaglio di 

possibili parroci. 

Mario. In questa terra gli abitanti si 

organizzarono prima in Comuni, 

poi, dal 1310, unirono paesi e contrade 

in una federazione guidata dalla 

Reggenza dei sette comuni che per 

secoli ebbe ampi margini di autonomia 

. 

Furono il dominio Napoleonico 

prima, e quello austriaco poi, a 

interrompere questa tradizione di 

esenzioni e privilegi, e a mettere in 

crisi l'economia dell'Altopiano, 

dando il via ad un fenomeno migratorio 

che è continuato fino alla 

con il comune di Lamon, anche 

Asiago si avvia dunque verso il 

distacco. 

Anche se i tempi saranno lunghi. 

Quando tutti i comuni avranno 

approvato le delibere, la richiesta 

di referendum dovrà essere presentata 

alla corte costituzionale, che 

valuterà l'ammissibilità o no del 

quesito e fisserà una possibile 

data. Dopo il voto, in caso di vittoria 

dei sì, come sembra probabile, 

ci vorranno altri due passaggi parlamentari 

per modificare la costituzione 

e ridisegnare i confini delle 

regioni. 

Alla fine, quindi, potrebbero volerci 

anni. "Ma se qualcuno metterà i 

bastoni tra le ruote, ci rivolgeremo 

alla corte europea" conclude 

Rodeghiero. 

Luca Matteazzi 

Carattere rustico e lingua antichissima 

Breve storia dell'Altopiano 

seconda metà del Novecento. 

Parlando dei suoi compaesani, 

Mario Rigoni Stern li descrive così: 

"Per la nostra antica tradizione di 

autogoverno, per il carattere, per il 

linguaggio strano e antichissimo, 

per l'aspetto misero, per il fare riservato 

e rustico erano, i nostri montanari, 

considerati filoaustriaci, selvatici…". 

Impossibile dimenticare, infine, 

che sulle montagne 

dell'Altopiano si combatté furiosamente 

durante i tre anni della prima 

guerra mondiale.

6 

Loro ci sono già passati 

da tempo. Mentre 

Vicenza si divide tra 

fronte del sì e fronte 

del no al nuovo Dal 

Molin, ci sono realtà in 

cui il raddoppio della 

presenza americana è già un dato di 

fatto. Accettato senza troppi problemi 

dalla popolazione, nonostante inconvenienti 

e disagi non siano mancati, e 

nonostante il ritorno economico non 

sia stato esattamente quello che ci si 

aspettava. 

È il caso di Aviano, piccolo centro della 

pedemontana friulana a pochi chilometri 

dalle bellezze naturalistiche delle 

Alpi Carniche, noto ai più soprattutto 

per essere la sede di una delle più 

importanti basi aeronautiche statunitensi 

in territorio europeo. Ma le cose 

non sono sempre state così. 

Fino alla fine degli anni '80 la base di 

Aviano era solo una delle tante caserme 

a stelle e strisce in una terra di con- 

800. Sono i milioni di 

euro corrispondenti 

all'ammontare dell'investimento 

previsto dagli 

Americani per la costruzione 

della nuova base 

nell'aereoporto vicentino. 

Una cifra resa nota l'anno scorso dall'ex 

ambasciatore statunitense in Italia Mel 

Sembler. Molti di più dei 177 milioni - dato 

Usa - che frutta ogni anno all'economia 

vicentina la Ederle (secondo l'assessore 

Cicero sarebbero addirittura 220). 

Secondo le informazione fatte trapelare 

dal comando americano mediante un ex 

dipendente Setaf (ed ex segretario nazionale 

Cisl dei dipendenti Nato), Mirko 

Paccagnella, gli 800 milioni andrebbero 

ad aggiungersi ai 130 per un nuovo villaggio 

residenziale a Quinto Vicentino e ai 132 

per nuovi servizi (ospedale, albergo, etc) 

all'interno della Ederle. Un dato contestato 

dai comitati per il No, che includono 

queste spese nel conteggio degli 800 

milioni. 

Indotto. Secondo una nostra inchiesta 

(10/6/2006), a beneficiare delle ricadute 

economiche di un ampliamento della presenza 

americana sarebbero soprattutto le 

imprese di costruzioni, che si accaparre- 

fine come il Friuli Venezia Giulia, collocato 

a ridosso della Cortina di Ferro. 

Una base come tante, che non aveva 

mai dato problemi e che, anzi, aveva 

sempre contribuito a dare lavoro alla 

gente del posto. La situazione cambiò 

in modo radicale a partire dagli anni 

'90, quando Aviano fu scelta come 

rebbero subappalti milionari. In secondo 

luogo, sarebbe l'Aim a sfregarsi le mani per 

un altro contratto di forniture, che attualmente 

per la Ederle vale 5 milioni di euro 

l'anno. Da un punto di vista dei consumi 

commerciali, invece, le conseguenze 

sarebbero nulle: le famiglie americane 

fanno acquisti e in generale spendono 

esclusivamente per prodotti americani 

all'interno della base. Ciò a significare un'inesistente 

integrazione col vissuto economico 

e sociale vicentino. 

7,5. Sui milioni di euro che a tutt'oggi 

vanno nelle tasche dei proprietari di 

immobili vicentini che affittano agli americani 

non c'è accordo sulle cifre: secondo 

l'esercito Usa l'importo sarebbe di 24 

milioni, secondo una fonte interna alla 

INCHIESTA 23 SETTEMBRE 2006 

Dopo l'ampliamento degli anni '90, in Friuli c'è una delle più grandi basi Usa d'Europa. La convivenza 

funziona, ma l'economia non decolla 

Qui Aviano: i militari raddoppiano, l'indotto no 


Vita di tutto i giorni alla base Usa 

di Aviano 

base per i caccia F16 che da lì 

decollavano per le azioni di guerra 

nei territori della ex 

Jugoslavia. Poco dopo partì 

anche un progetto di ampliamento 

e ammodernamento 

denominato "Aviano 2000", che 

ha aggiunto alla base un terreno 

di 250 ettari in cui sono state 

realizzate infrastrutture varie 

(un asilo, un centro commerciale, 

una piscina) e nuove abitazioni. 

Il risultato è un paese nel 

paese: una base in cui vivono, 

secondo fonti pacifiste, tra le 8 e 

le 9 mila persone, tra soldati e 

familiari (e in cui sono custodite, 

sempre secondo fonti ufficiose, 

una cinquantina di testate 

nucleari), all'interno di un 

comune che conta circa 8 mila abitanti. 

Ma la convivenza non sembra creare 

grossi problemi. 

"Aviano è un paese tranquillo - fa sapere 

il sindaco del comune friulano 

Riccardo Berto -. Con gli americani si 

vive e si vive bene, anche se l'integrazione 

tra le due comunità non è più 

Ederle da noi sentita a giugno la 

cifra si aggirerebbe sui 7 milioni e 

mezzo. 

744. Sono i dipendenti vicentini del 

Camp Ederle, riunitisi in comitato 

per propagandare le ragioni del Sì al 

raddoppio della presenza americana 

a Vicenza. Temono di perdere il 

posto, ma secondo i sostenitori del 

No (che contestano che oltre ai 744 

'interni' ce ne siano altri 2 mila di 

'esterni' dell'indotto) gli Americani 

non hanno mai ventilato l'ipotesi di 

lasciare il capoluogo berico. 

2 mila. Sono i soldati che troverebbero 

posto nella nuova base, che avrebbe 

una superficie di quasi 75 mila metri quadrati 

e comprenderebbe 616 appartamenti, 

58 suite residenziali, una mensa, un 

centro commerciale, due fast food, un 

ristorante, un bar, un servizio di lavanderia, 

un centro fitness, un distributore di 

benzina, un'autorimessa di sei piani, uffici 

e quartieri generali. 

Impatto. Il Coordinamento dei comitati 

per il No, oltre a forze politiche come 

Verdi, Ds, Comunisti Italiani e la Lif, battono 

molto sul problema dell'impatto urbanistico 

che avrà l'insediamento: sulla viabilità, 

sull'inquinamento atmosferico e 

acustico, sulla concentrazione edilizia che 

si affiancherebbe a quella prevista dal 

pp10 Laghetto. Una 'colata di cemento' che 

forte come in passato". E sono gli stessi 

oppositori della presenza americana 

ad Aviano a riconoscere che sì, in 

fondo solo una minoranza la pensa 

come loro. "Il fatto è che ad Aviano la 

base c'è da 50 anni, e non ha mai dato 

problemi -spiega Tiziano Tissino, dei 

Beati Costruttori di Pace, da tempo in 

prima linea sul fronte della contestazione 

pacifica -. Probabilmente se 

chiedessero adesso agli abitanti se 

sono favorevoli ad una base con cinquanta 

testate nucleari tutti direbbero 

di no, ma ormai ci si è abituati. 

E forse c'è anche un po' di rassegnazione: 

c'è la sensazione che tanto non ci si 

può fare niente, e quindi si cerca almeno 

di mantenere buoni rapporti". 

Qualche problema, comunque c'è 

stato, soprattutto dopo l'arrivo degli 

F16 e l'ampliamento della fine degli 

anni '90. E non tanto per le ripercussioni 

a livello ambientale, che pure non 

sono mancate - basti pensare al rumore 

e alle vibrazioni provocati dai jet, o 

al carburante scaricato in volo per evitare 

il rischio di incendi in fase di atterraggio 

- quanto per le ricadute econo- 

Sulla vicenda della nuova base militare americana le cifre e i dati a disposizione divergono 

Eccoli, nel tentativo di fare chiarezza 

DI ALESSIO MANNINO 

prima che scoppiasse il caso nel 

maggio/giugno di quest'anno si vociferava 

avrebbe dovuto abbattersi nell'area antistante 

il carcere San Pio X e l'attuale caserma 

americana. Forza Italia nella persona 

dell'avvocato Maurizio Borra: utilizzare 

l'area di proprietà Ipab (presidente un 

altro forzista, Gerardo Meridio) fra San 

Pietro Intrigogna e il casello di Vicenza 

Est. 

Servitù. Le servitù militari, cioè quei luoghi 

che in Italia sono soggetti alla giurisdizione 

militare straniera (e contro cui anche 

a Vicenza è sorto un Osservatorio composto 

da varie associazioni e partiti di sinistra), 

hanno un costo: lo Stato italiano, 

cioè tutti noi contribuenti, rimborsa ogni 

anno all'esercito americano - che dispone 

di 11 grosse basi per un totale di 113 installazioni 

su territorio italiano - il 37% delle 

spese di mantenimento. Soprattutto attraverso 

sgravi fiscali, sconti e forniture gratuite 

di vario tipo. L'ultimo pagamento 

conosciuto risale al 2002: 326 milioni di 

dollari. 

Parisi. L'8 settembre il governo finalmente 

batte un colpo dopo le striminzite 

dichiarazioni di Prodi rilasciate alla 

Camera il 26 luglio ("intendiamo riconsiderare 

il progetto"): il ministro della Difesa 

Arturo Parisi invia una lettera al sindaco 

Enrico Hüllweck chiedendogli di fornire 

un parere tecnico sul progetto 'Dal Molin 

miche causate dalla nuova super-base. 

Paradossalmente, infatti, il progetto 

"Aviano 2000" ha aumentato la presenza 

americana in zona ma ha ridotto 

l'indotto. I soldati americani che prima 

affittavano camere e appartamenti in 

una raggio di cinquanta chilometri 

dalla base, pranzavano, cenavano e 

facevano acquisti fuori nei paesi limitrofi, 

adesso trovano tutto all'interno. 

"Hanno spostato tutto dentro la base, e 

le lamentele di chi prima lavorava con 

gli americani e adesso lavora di meno 

sono una questione quotidiana - riconosce 

il sindaco del paese friulano -. 

C'è da dire, d'altro canto, che la base dà 

lavoro a 1500 persone, e quindi anche 

questo aspetto va considerato. La presenza 

di una base porta sempre aspetti 

negativi e positivi: il punto è trovare 

un punto di equilibrio, e fare in modo 

che chi ospita un centro come quello di 

Aviano, e ne sopporta i disagi, abbia 

anche un ritorno. E in questo caso le 

cose potevano essere fatte meglio, con 

più attenzione per il territorio, ma questo 

era compito degli accordi tra i 

governi nazionali". 

Dal Molin agli Usa, una vera guerra. Delle informazioni 

Proteste contro i militari 

americani nel Veneto 

americano'. Il sindaco risponde con 

un'altra lettera in cui chiede delucidazioni 

in merito al progetto stesso; altrimenti 

esprimersi, sostiene, è impossibile. 

Risposta del ministero tramite il capo di 

gabinetto, generale Biagio Abrate: "fate 

una lista delle opere che servono per l'impatto 

della nuova base e dei loro relativi 

oneri economici". 

Hüllweck. L'amministrazione cittadina 

di Vicenza si è sempre rifiutata di dare 

un'opinione sulla nuova base americana: 

"Non c'è chiarezza su quale sia il progetto, 

non abbiamo dati certi" ha sempre detto il 

sindaco Hüllweck. L'assessore alla mobilità 

Claudio Cicero, (a cui gli americani 

dovrebbero 'regalare' 40 milioni di euro 

per la viabilità), il 25 maggio aveva però 

illustrato il progetto nei contorni che erano 

stati resi noti al Comune dagli Americani 

stessi. Da sottolineare, inoltre, che la maggioranza, 

Forza Italia e Lega Nord in testa, 

sono esplicitamente favorevoli; e negli 

anni passati, prima che scoppiasse il polverone, 

il 'sì' era dato per scontato. Nelle 

ultime settimane il sindaco dichiara che 

secondo lui la maggioranza dei vicentini è 

"contraria", tuttavia aspetta che sia il 

governo a fare la prima mossa. L’ultima 

notizia è di pochi giorni fa: l’ambasciatore 

Usa Ronald Spogli ha fatto sapere la sua 

opinione (non ufficiale): “o raddoppio o 

via da Vicenza”.

7 

INCHIESTA 23 SETTEMBRE 2006 

I comitati favorevoli alla presenza Usa al Dal Molin. "Non mettiamo a rischio i posti di lavoro" 

Il Sì: "Troppa strumentalizzazione, 

la Ederle 2 è un vantaggio per tutti" 

"Non siamo guerrafondai. È che certe 

volte bisogna guardare in faccia alla 

realtà e stare con i piedi per terra: perché 

mettere in crisi un'azienda che da 

cinquant'anni fa parte della vita della 

città e dà lavoro a centinaia di persone?". 

La mobilitazione popolare a 

favore del progetto di un nuovo insediamento 

americano al Dal Molin 

parte dai lavoratori della caserma 

Ederle. Da tutti quei vicentini, cioè, 

che con gli americani ci vivono e ci 

lavorano da anni, e che nei giorni scorsi 

hanno portato in Comune oltre 10 

mila firme. Obiettivo, dare voce a quella 

parte di città che nella realizzazione 

del "Camp Ederle 2" vede una possibilità 

di sviluppo per tutta Vicenza, come 

spiega Roberto Cattaneo, coordinatore 

del Comitato per il Sì. 

"La nostra iniziativa è nata per rispondere 

ad una campagna di disinformazione 

che si è creata attorno a questa 

vicenda. Invece va chiarito che il nuovo 

insediamento al Dal Molin non è altro 

che un ampliamento della Ederle, 

come le autorità statunitensi hanno 

spiegato più volte. Non ci saranno voli 

Una cerimonia alla Ederle 

militari, ma solamente un centro logistico". 

Alla base della vostra posizione 

c'è la preoccupazione per l'indotto 

e per i posti di lavoro creati 

dalla presenza americana a 

Vicenza? 

"Certo. Bisogna considerare che la 

Ederle ha già ora 744 

dipendenti italiani, a cui ne 

vanno aggiunti oltre 2000 

che lavorano nel terziario, 

dalle guardie giurate alle 

aziende di pulizie. Che fine 

faranno? È una città che 

lavora nella città, e non è 

vero, come sostengono 

alcuni, che gli americani 

non spendono. Spendono, 

eccome, c'è tutta un'economia 

che ruota attorno alla 

caserma e che genera un 

indotto notevole. Senza 

contare che per questo progetto 

c'è un impegno di 

spesa, nei prossimi anni, di 

circa un miliardo di dollari, 

da destinare alla costruzione 

del complesso al Dal Molin, alla 

riqualificazione della Ederle e del villaggio 

americano. E non è che per farli 

portano i mattoni da Fort Knox: la 

costruzione verrà fatta da imprese italiane, 

con personale italiano e materiale 

italiano. Vuol dire creare nuova 

occupazione". 

Secondo voi un no al progetto del 

Dal Molin metterebbe davvero a 

rischio anche la presenza americana 

alla Ederle? Perché? 

"È chiaro. Gli americani hanno detto 

chiaramente che la loro priorità è unificare 

i due battaglioni della 173a. 

Finora l'unico sito individuato è quello 

del Dal Molin, ma se questo dovesse 

sfumare potrebbero cercare un'altra 

soluzione. Il cancelliere tedesco Angela 

Merkel, ad esempio, ha già fatto sapere 

che in Germania sono i benvenuti". 

Come considerate le ragioni del 

comitato del no? 

"Quella tra i due comitati è una guerra 

tra poveri. Possiamo capire che chi 

abita in quei quartieri abbia delle 

preoccupazioni, ma molti aspetti di 

questa questione sono stati esasperati". 

Come rispondete alle obiezioni 

sull'impatto viabilistico e 

ambientale della nuova base? 

"È una questione che è stata esagerata. 

Per quello che riguarda la viabilità, ad 

esempio, non è vero che ci saranno 

2000 militari in movimento ogni gior- 

no. E in ogni caso nel progetto è inserita 

anche una nuova bretella che si collegherà 

alla tangenziale. Per questi 

aspetti, inoltre, ci sarà sicuramente un 

concertazione tra gli americani e le 

istituzioni locali. Guardiamo cosa è 

successo in viale della Pace, dove l'ingresso 

della caserma creava problemi: 

ne hanno subito realizzato un altro in 

via Aldo Moro. Questa è gente che 

lavora nel pieno rispetto delle regole". 

C'è davvero la possibilità che 

aumenti il rischio di attentati in 

città? 

"Anche questa è una questione strumentalizzata. 

A questo punto tanto 

vale mandare via gli americani e anche 

la gendarmeria europea. Con tutte le 

conseguenze che questo comporta. Ma 

non venitemi a dire che è il Dal Molin 

che aumenta il rischio di attentati. Se il 

rischio c'è, c'è già adesso". 

Cosa chiedete, dunque? 

"Chiediamo che le autorità, locali e 

nazionali, tengano conto di questi 

aspetti e prendano una decisione chiara, 

accettandone tutte le conseguenze". 

L.M. 

Per i comitati anti-base Usa i benefici economici sarebbero bassi. Il pericolo per i dipendenti Ederle? "Paura strumentale" 

Il No: "Altro che guadagnarci, con la nuova base ci perdiamo" 

Cinzia Bottene è responsabile del 

comitato dei cittadini di Caldogno, 

uno dei sei comitati (Laghetto, 

Italia-San Paolo, Centrale del Latte, 

Monte Asolone e Polegge) coordinatisi 

nel giugno scorso per combattere 

l'ipotesi di base militare Usa 

nell'aereoporto di viale 

Sant'Antonino a Vicenza. 

Quante firme avete raccolto 

finora contro il 'Dal Molin 

americano'? 

"Abbiamo superato quota 10 mila". 

Come il neonato comitato per 

il Sì composto dai dipendenti 

della Ederle. 

"Sul comitato per il Sì avrei da dire 

una cosa. Dicono di essere in più di 

700 come dipendenti diretti, ma di 

diretti in realtà ce ne sono poco più 

di 300. Il resto sono quelli dell'indotto: 

donne delle pulizie e così via. 

E questo ce l'ha detto uno di loro, un 

dipendente Setaf. E poi, scusi, dei 

400 dipendenti dell'attuale Dal 

Molin nessuno ne parla? Loro non 

devono essere tutelati?" 

Ma il rischio che il personale 

vicentino della base americana 

perda il posto c'è o non c'è, 

secondo voi? 

"E' un argomento strumentale. 

Nella rivista dell'esercito americano 

'Stars&Stripes' del 3 settembre c'è 

scritto testualmente che qualunque 

sia l'epilogo della vicenda, l'Ederle 

non smobiliterà. E l'8 agosto il 

comandante Helmick ha dichiarato 

che nessuno vuole andarsene da 

Vicenza. Sono gli Americani a dirlo, 

non noi". Eppure la voce circola 

insistentemente, e la preoccupazione 

dei lavoratori italiani 

della Ederle è alta. 

"Certo, ed è legittimo che loro difendano 

un proprio bene, cioè il posto 

di lavoro. Ma noi difendiamo il bene 

della città, e la mia opinione personale 

è che siano indirizzati dal 

comando americano e dai politici 

favorevoli. E poi non è realistico 

pensare che gli Americani vogliano 

andarsene, visto che sono anche a 

Longare, sul Tormeno e vogliono 

creare un altro villaggio a Quinto. 

Inoltre fra gli 800 milioni di dollari 

stanziati la gran parte, circa 500 

milioni, sono già destinati alla 

costruzione di un nuovo ospedale e 

all'ampliamento dell'albergo, 

entrambi interni alla Ederle. E' credibile 

pensare che abbandonino?". 

Sul rimpallo di responsabilità 

fra amministrazione 

Hüllweck e governo Prodi che 

mi dice? "E' una cosa vergognosa. 

E' vergognoso che il Comune 

rimandi al governo anche le indicazioni 

di carattere tecnico che 

dovrebbero essere di sua competenza, 

dichiarando così la propria 

impotenza. Come è vergognoso che 

il governo non si prenda la responsabilità 

politica di una decisione. 

Anche perché nel programma il 

centrosinistra parla di riduzione 

delle servitù militari: sia coerente 

allora". Quali sono gli interessi 

in gioco nell'affare Dal Molin? 

A quanto risulta a noi chi ci 

guadagnerà di più saranno i 

costruttori. 

"Sì, ma mica tanto. Quando un 

appalto supera una certa cifra la 

gara diventa di scala europea e concorrono 

grandi imprese del livello 

dell'Impregilo, per intenderci. 

Soltanto nella fase successiva, quella 

dei subappalti, c'è una ricaduta 

sulle ditte locali, come le nostre 

Uno dei cartelli di protesta 

appesi fuori dall'aeroporto 

Incos o Maltauro. Ma delle somme 

stanziate solo un terzo va ai subappaltatori. 

Non parliamo poi del 

commercio: qui il vantaggio economico 

è zero. Un nostro studio calcola 

che il beneficio economico per la 

città vale circa 26 milioni di euro 

spalmati nei prossimi 15 anni. E poi 

ci sono i costi negativi: cioè i soldi 

sborsati ogni anno dallo Stato italiano, 

soldi nostri, per le basi. Secondo 

i nostri calcoli, essendo 40,75 i 

milioni di euro rimborsati dai contribuenti 

per la Ederle, la perdita 

complessiva per le casse pubbliche 

per la nuova base sarà di 364 milio- 

ni di euro". Non temete di passare 

per i soliti anti-americani, 

accusa ricorrente dei proamericani? 

"Ma neanche per sogno. Se la base 

fosse svedese o anche dell'esercito 

italiano sarebbe lo stesso, perché 

non va fatta lì e basta. E' un discorso 

di opportunità, non ideologico. 

Poi, è vero, c'entra anche la difesa 

della nostra sovranità e del territorio: 

diventeremmo la prima base 

americana in Europa! E mi meraviglia 

l'atteggiamento di una come la 

Dal Lago, per esempio. Le racconterò 

un aneddoto. Due anni fa a un 

convegno a cui ero presente assistetti 

alla lamentela della Dal Lago 

perché un angolo di vicentinità si 

era perso: avevano venduto lo storico 

ristorante 'Risaro' sulla Pasubio. 

Per un ristorante venduto una pappardella 

di un'ora sulla vicentinità e 

ora dice sì alla svendita di un enorme 

pezzo del nostro territorio? Ma 

si sa, per la Provincia la base Usa è 

una manna dal cielo, con il buco di 

bilancio della società aereoportuale 

da sanare… 

A.M.

8 

I n u m e r i 

che vedete a 

lato parlano 

c h i a r o : i l 

l i c e o s c i e n - 

t i f i c o 

" G i o v a n n i 

B a t t i s t a Q u a d r i " v a 

forte. Anche troppo: 

negli ultimi anni ha 

visto un crescendo di 

iscrizioni e di classi 

(più 5 negli ultimi 2 

anni), dovuto da una 

parte a una domanda 

sempre più forte di 

l i c e o - i n t e s o c o m e 

istruzione propedeut 

i c a a l l ' i s t r u z i o n e 

universitaria - e dall 

' a l t r a a l l ' e c c e l l e n z a 

raggiunta dall'istitut 

o d i v i a B a d e n 

Powell. 

Da quando nel lontan 

o 1 9 7 2 - 7 3 e r a u n a 

s e m p l i c e s e z i o n e 

d i s t a c c a t a d e l l ' a l t r o 

scientifico della città 

( i l L i o y ) , l a s c u o l a 

che prende nome da 

un oculista vicentino 

dell'Ottocento ne ha 

fatta di strada: "Con 

57 classi come ques 

t ' a n n o " c i d i c e i l 

p r e s i d e E d o a r d o 

Adorno, da tre anni 

al Quadri, "bisognerebbe 

avere 57 classi. 

E i n v e c e n o , s i a m o 

costretti a utilizzare i 

l a b o r a t o r i f a c e n d o 

g i r a r e l e c l a s s i a 

rotazione". Insomma, 

d e i t a n t i m a l i c h e 

a f f l i g g o n o l a s c u o l a 

i t a l i a n a i l Q u a d r i 

soffre di uno dei più 

d i f f u s i : g l i s p a z i 

insufficienti rispetto 

al numero degli alunni 

("numero gonfiato 

s e c o n d o m e : c o n l a 

riforma Moratti che 

liceizza le superiori e 

c o n l e p r o f e s s i o n a l i 

c h e d i c o n s e g u e n z a 

n o n s i s a p i ù d o v e 

v a n n o a p a r a r e , 

m o l t i , f o r s e t r o p p i 

vengono qui" riflette 

Adorno). 

Quanto ai fondi, altra 

ben nota piaga, fino- 

ra il Quadri non può 

lamentarsi, anche se 

anche qui ci si arrab 

a t t a c o m e s i p u ò : 

" l ' a n n o s c o r s o m e t à 

del costo per il nuovo 

laboratorio informatico 

è stato coperto 

dai genitori" confessa 

il preside. 

M a s i c o n s o l a c o n 

tutto il resto, a partire 

da un'offerta form 

a t i v a r i c c a e 

aggiornata: "Il nostro 

l i c e o s i è s e m p r e 

SCUOLE 23 SETTEMBRE 2006 

Il liceo scientifico l'anno prossimo cambierà sede. Ma il suo punto di forza resta: la sperimentazione 

Al "Quadri" c'è tutto (tranne lo spazio) 


Liceo Scientifico 

Statale "G.B. 

Quadri" 

Via Baden Powell 

33 

Anno di nascita: 

1974 

1370 alunni 

57 classi 

51 aule 

111 docenti 

35 dipendenti Ata 

6 laboratori: 

3 informatica, 1 fisica, 

1 chimica, 

1 lingue 

c a r a t t e r i z z a t o p e r 

u n ' a c c e n t u a t a 

d i s p o n i b i l i t à a l l a 

s p e r i m e n t a z i o n e e 

a l l ' i n n o v a z i o n e " , 

s p i e g a i l v i c a r i o 

R e n z o D a v i , u n a 

m e m o r i a s t o r i c a 

d e l l ' i s t i t u t o , 

" f u m m o i p r i m i 

n e g l i a n n i ' 8 0 a 

cominciare col Pni, 

il progetto per l'informatica". 

C h e è u n o d e i 4 

indirizzi della scuola 

assieme al tradizionale, 

al tecnologico 

e al linguistico 

( s e c o n d a l i n g u a : 

francese o tedesco). 

L ' i n f o r m a t i c a è u n 

fiore all'occhiello del 

Q u a d r i : t u t t e l e 

p r i m e c l a s s i s o n o 

informatizzate. Come 

s o n o o r g o g l i o s i d e l 

m e t o d o ( " H e r b e r g " ) 

con cui insegnano il 

l a t i n o : " c o m e f o s s e 

una lingua viva. 

P o c o d i z i o n a r i o e 

m o l t a l e t t u r a , l o s i 

p a r l a " r a c c o n t a i l 

preside Adorno. 

I n f i n e , u n a c e r t a 

attenzione alle attivit 

à e x t r a d i d a t t i c h e , 

con cineforum, corsi 

di teatro, di musica, 

di 'cittadinanza europea' 

(una cosa fra l'educazione 

civica e lo 

s c a m b i o c u l t u r a l e ) , 

n o n c h é d i s o s t e g n o 

agli allievi in difficoltà. 

E c'è anche un gruppo 

di lavoro per facil 

i t a r e l ' i n t e g r a z i o n e 

d e g l i s t u d e n t i s t r a - 

nieri (che sono una 

sessantina). 

A l t r o e l e m e n t o d i 

s o d d i s f a z i o n e è l a 

p r e p a r a z i o n e m e d i a 

degli studenti, molto 

alta (come conferma 

il dato delle bocciature: 

appena il 6% su 

una media nazionale 

del 15% circa). 

L'80% degli studenti 

d e l l e p r i m e c l a s s i , 

q u i , p r e n d o n o " f r a 

d i s t i n t o e o t t i m o " : 

una confortante epidemia 

di 'secchioni'. 

I l p r e s i d e d e s c r i v e 

così lo studente-tipo 

c h e e s c e d a l 

Q u a d r i : " U n a 

persona flessibile, 

che supera la 

f r a n t u m a z i o n e 

d i s c i p l i n a r e e 

l ' a s p e t t o p u r a - 

mente mnemonico 

ed è allenato a 

fare più attenzion 

e a l l a c u l t u r a 

nel suo complesso. 

Non per niente i 

nostri ragazzi ci 

m e t t o n o m e n o 

t e m p o p e r l a u - 

rearsi". 

D a u l t i m o s i 

segnala un ottimo 

rapporto con 

l a P r o v i n c i a 

responsabile dell 

' e d i l i z i a s c o l a - 

s t i c a . 

" C o m p l i m e n t i 

a l l a P r o v i n c i a 

per il lavoro che 

s t a s v o l g e n d o 

con noi, grazie al 

q u a l e l ' a n n o 

prossimo avremo 

u n a n u o v a s e d e 

m o l t o p i ù b e l l a d i 

q u e l l a a t t u a l e " s i 

allarga a dire il preside 

Adorno. 

Il liceo infatti si trasferirà 

in un edificio 

ristrutturato dall'ente 

provinciale vicino 

a l l a c h i e s a d i S a n 

Paolo, un'operazione 

r i u s c i t a g r a z i e a l 

c o n t r i b u t o d e l l a 

F o n d a z i o n e 

CariVerona. 

Al Quadri sono contenti 

perché avranno 

a disposizione strutture 

più complete e 

fruibili, ma un mezzo 

s o r r i s o t r a d i s c e l a 

'fregatura': "Avremo 

a n c o r a m e n o a u l e 

delle 51 attuali. 

Se si continua così si 

p o t r e b b e a r r i v a r e 

a l l o s c o r p o r o , m a 

n o n s u c c e d e r à " , s i 

augura Davi. 

E dire che al Quadri 

hanno pure un dipart 

i m e n t o i n t e r d i s c i - 

plinare che studia lo 

'spazio'. Proprio l'unica 

cosa che manca 

a questo superliceo.

9 

Le piazze del centro di Vicenza tornano 

a riempirsi di salumi, pasticcini, 

formaggi, vini e altre prelibatezze. 

Tutto, sempre, all'insegna della tradizione 

e della tipicità. Prende il via 

venerdì 22 settembre la quinta edizione 

delle Piazze dei Sapori, la manifestazione 

organizzata dalla 

Confesercenti (con la collaborazione 

di Comune, Provincia, Camera di 

Commercio e Regione) che per tutto il 

fine settimana trasformerà piazza dei 

Signori e piazza Biade in una grande 

vetrina per i prodotti tipici del vicentino 

e di molte altre regioni italiane. 

Per tre giorni, infatti, la manifestazione 

offrirà la possibilità di assaggiare e 

acquistare le tante specialità che 

saranno esposte negli stand del 

"Mercato dei sapori" allestito nelle 

due piazze dalle 10 alle 23. Saranno 17 

quest'anno le regioni che proporranno 

i loro prodotti: dal tartufo al lardo di 

colonnata, dai salumi piemontesi alla 

pasticceria di mandorle siciliana, 

dagli arrosticini abruzzesi ai vini 

pugliesi. A colorare le piazze ci saranno 

inoltre i colori floreali della 

Liguria, dato che sotto il loggiato della 

Basilica Palladiana sarà ospitata un'esposizione 

delle tradizioni e dei prodotti 

della provincia di Imperia. 

Ma sono tante le iniziative previste in 

questa "tre giorni", che si chiuderà 

domenica 24 settembre in piazza 

Biade con i canti popolari del gruppo 

"Le Valleogrine", alle 17.30, e i balli 

del gruppo folkloristico Grutzigar di 

Roana alle 20.30. Ecco gli appuntamenti 

principali. 

"Una montagna di sapori". Accanto ai 

tradizionali stand del mercato troveranno 

spazio quest'anno anche le 

Comunità Montane "Leogra- 

Timonchio", "Dall'Astico al Brenta", 

"Alto Astico e Posina", "Reggenza dei 

7 comuni": ad ognuna sarà riservato 

uno spazio espositivo dove potranno 

ospitare e presentare il meglio delle 

loro produzioni, non solo enogastronomiche 

ma anche musicali grazie 

anche alla presenza di una grande 

struttura di servizio al centro della 

piazza. Le comunità montane saranno 

inoltre protagoniste del convegno 

organizzato sabato 23 settembre nella 

sede della Camera di Commercio di 

Vicenza. L'incontro, che vedrà la presentazione 

del progetto "Una montagna 

di sapori", si aprirà alle 9.30 con i 

saluti delle autorità e proseguirà poi 

con gli interventi dei presidenti delle 

Comunità Montane e la proiezione 

di un video su "L'azienda agricola 

biologica Palazzetto Ardi". Un 

assaggio di prodotti tipici vicentini 

chiuderà il convegno. 

"Parole e sapori". Non mancheranno 

le occasioni per conoscere più da 

vicino i diversi prodotti, grazie alle 

degustazioni guidate di "Parole e 

sapori": esperti, cuochi, produttori, 

artigiani, enologi e selezionatori si 

renderanno disponibili per raccontare 

storie di prodotti, segreti di 

lavorazione e tecniche di cucina. 

Nei tre giorni saranno in totale una 

ventina gli appuntamenti organizzati 

sotto la guida dell'esperto 

Francesco Avesani nel Gazebo delle 

degustazioni in piazza dei Signori. 

Il programma, che prevede incontri 

sia al mattino tra le 11 e le 13 che al 

pomeriggio tra le 16 e le 20, sarà 

comunicato giornalmente nell'ambito 

della manifestazione. 

"Teatro Ghiotto". Dopo il successo 

delle precedenti edizioni torna l'appuntamento 

per i bambini con il 

"Teatro Ghiotto": un viaggio attraverso 

i gusti, i sapori e la composizione 

degli alimenti. In programma 

un doppio incontro per le scuole 

elementari nelle mattinate di venerdì 

e sabato, alle 10.30, con 

"Facciamo il pane e la crostata": con 

l'assistenza di un panificatore i 

ragazzi impareranno a mettere "le 

mani in pasta". Nella serata di 

venerdì, a partire dalle 20, una 

scuola superiore serale parteciperà 

invece a due degustazioni guidate di 

prodotti offerti dalle Comunità 

Montane. Doppio appuntamento 

domenica mattina alle 10 in piazza 

Biade. Per chi va alla scuola materna 

sarà organizzata la "Festa dei 

bambini", con giochi, canti, balli e 

l'animazione di Dolores Olioso, 

responsabile della formazione 

musicale delle insegnanti di scuola 

materna nel comune di Verona e 

autrice di canzoni per bambini. Sarà 

invece una novità "Il mercato delle 

spezie: curry, paprika e caffè", il 

laboratorio manuale per bambini 

proposto dall'assessorato allo sviluppo 

economico del Comune di 

Vicenza e curato dall'Associazione 

Eidos. I partecipanti avranno la 

possibilità di sperimentare le possibili 

e varie miscele per fare pittura 

realizzando loro stessi la materia 

prima, ossia i colori. 


Fine settimana dedicato ai prodotti tipici della gastronomia italiana 

Con "Le Piazze dei Sapori" il centro invaso da espositori provenienti da 17 regioni 

Tartufo e dolci alle mandorle 

Una piazza per tutti i gusti 

E’ in edicola 

E’ una iniziativa di 

La comunicazione del Nord Est 

100.000 copie settimanali 

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10 

Giorgio Bettineschi, studente del Quadri e campione di latino: 

"Ma sono uno sportivo" 

Il secchione: "Conosco meglio 

il punto G del fattore K" 

Presentati in una 

frase. 

Beh... sono un tipo. Un 

tipo... sportivo. 

Che scuole hai fatto 

(titolo di studio)? 

Ho fatto le medie al conservatorio 

Arrigo 

Pedrollo... ora frequento 

il liceo scientifico 

Quadri. 

Il tuo motto? 

"Sempre avanti". Mai 

guardare indietro, 

meglio pensare al futuro. 

Quali sono i valori in 

cui credi? 

Credo nella giustizia. 

Cosa vuoi fare da 

grande? 

Non lo so, non ci ho 

ancora pensato... 

Parteciperesti ad un 

reality? 

No. Assolutamente no. 

Quanto hai nel portafoglio 

in questo 

momento? 

15 euro. Forse anche una 

tessera telefonica... 

Quante volte vai dal 

parrucchiere in un anno? 

Beh, tre o forse quattro. 

Vuoi fare colpo su una 

ragazza. Cosa fai? 

Non cerco di farmi vedere, di 

fare il cretino, ma rimango me 

stesso. 

Questa sera appuntamento 

galante: come ti vesti? 

Beh, sicuramente non troppo 

galante. Casual. Insomma, 

quello trovo nell'armadio. 

La canzone che canti più 

spesso sotto la doccia? 

Wish You Were dei Pink Floyd. 

Dimmi una cosa intelligente, 

la prima che ti viene in 

mente. 

Oh, mamma mia! 

Se fossi sindaco per un 

giorno, qual è la prima 

cosa che faresti? 

Vicenza merita più piste ciclabili. 

Anche perché la bici... al 

momento è il mio unico mezzo 

di trasporto. 

Cos'è il punto G? 

Nella donna è il punto del piacere... 

quello in cui gode. O no? 

Cos'è il fattore K? 

Eh? Mai sentito nominare. 

Cos'è, invece, il fattore C? 

Il fattore culo! Però non chiedetemi 

di che si tratta esattamente... 

non ne ho idea. 

Giorgio Bettineschi, 

vincitore del prestigioso Certamen Galileianum 

INTERVISTA DOPPIA 23 SETTEMBRE 2006 

Qual è l'ultimo libro che 

hai letto? E quale tieni 

sempre sul comodino? 

Ultimo letto "La ragazza con 

l'orecchino di perla". Bello. 

Sempre a disposizione, invece, 

"Il signore degli anelli". 

Vinci un milione di euro 

alla lotteria. Cosa fai? 

Li userei per viaggiare. Prima 

meta l'Australia. Poi chissà... 

Mai preso una sbronza? 

No. 

Mai fatto uno spinello? 

... No. 

Qual è il personaggio storico 

a cui vorresti assomigliare? 

Martin Luther King 

Hai mai visto il programma 

Pupe e Secchioni? Cosa 

ne pensi? 

Non l'ho mai visto. Cos'è? 

Chi è il nostro secchione: 

Giorgio Bettineschi, studente 

di quarta del liceo scientifico 

Quadri, è vincitore del 

Certamen Galileianum, prestigioso 

concorso nazionale di 

traduzioni dal latino. È stato 

premiato con una medaglia 

d'oro dal sindaco Hüllweck per 

l'impegno scolastico e la cultura 

eccezionali. 

Michela Morellato: "Credo nell'amore 

E come sindaco direi sì al Dal Molin americano" 

La pupa: "Non sono cattiva, 

mi dipingono così" 

Presentati in una frase. 

Non sono cattiva, mi disegnano così. 

Che scuole hai fatto (titolo di 

studio)? 

Liceo artistico, linguistico, l'istituto 

professionale Da Schio. Mi mancano 

due anni ma ho ripreso a studiare. 

Il tuo motto? 

"Nel bene o nel male l'importante e 

che se ne parli". L'hanno detto di 

Marilyn Monroe. 

Quali sono i valori in cui credi? 

L'amore dell'uomo che amo e l'amicizia 

delle persone care. 

Cosa vuoi fare da grande? 

La moglie e la mamma godendomi i 

soldi che guadagnerò ora da giovane. 

Parteciperesti ad un reality? 

Me l'hanno chiesto ma non potevo 

accettare. Ora lo farei ma solo con il 

Grande Fratello. 

Quanto hai nel portafoglio in 

questo momento? 

10 euro. Ma ho la carta di credito! 

Quante volte vai dal parrucchiere 

in un anno? 

Prima ci andavo troppo, tre volte 

alla settimana. Ora mi limito a due. 

Vuoi fare colpo su un ragazzo. 

Cosa fai? 

Lo guardo negli occhi... e cade ai 

miei piedi. 

Questa sera appuntamento galante: 

come ti vesti? 

Un vestito rosso di John Galliano e delle 

scarpe dorate di Cesare Paciotti con 

inserti di corallo nel tacco. 

La canzone che canti più spesso 

sotto la doccia? 

Non canto sotto la doccia. 

Dimmi una cosa intelligente, la prima 

che ti viene in mente. 

Impossibile, bisogna pensare prima di 

farlo. Ci vuole tempo. 

Se fossi sindaco per un giorno, 

qual è la prima cosa che faresti? 

Farei modo di esserlo per quattro anni, 

Hüllweck ultimamente lascia un po' 

desiderare... e sì al Dal Molin americano. 

Cos'è il punto G? 

Dicono che nella donna è un punto 

molto sensibile... ma ce l'hanno anche 

gli uomini. Per questo i gay... 

Cos'è il fattore K? 

C'entra con i paesi dell'est? La Polonia? 

Era qualcosa legato alla guerra fredda... 

non ricordo esattamente. 

Cos'è, invece, il fattore C? 

Non lo so. 

Qual è l'ultimo libro che hai letto? 

E quale tieni sempre sul comodino? 

Ultimo letto un saggio storico sul Santo 

Graal e un romanzo leggero acquistato 

in edicola dove la protagonista mi assomiglia: 

anche lei lavora in un'agenzia 

Michela Morellato, 

aspirante show-girl vicentina 

immobiliare e ha un fidanzato a New 

York. 

Vinci un milione di euro alla lotteria. 

Cosa fai? 

Vado in America e porto via il mio fidanzato! 

Poi vorrei creare una fondazione 

per aiutare i poveri italiani. Si fa molto 

per l'estero ma si dimentica il disagio di 

casa nostra. 

Mai preso una sbronza? 

È successo a tutti. 

Mai fatto uno spinello? 

Non approvo la droga. 

Qual è il personaggio storico a cui 

vorresti assomigliare? 

Alessandro Magno. Ma non farei i suoi 

errori. 

Hai mai visto il programma Pupe e 

Secchioni? Cosa ne pensi? 

Un'offesa all'intelligenza degli spettatori. 

Chi è la nostra pupa: 

Michela Morellato, 20 anni, è stata coinvolta 

in uno scandalo, denunciando 

attraverso "Le iene" le proposte sessuali 

richieste da un personaggio del mondo 

della tv (identificato in seguito dalla 

stampa come Amedeo Goria) in cambio 

di apparizioni televisive. In seguito su 

internet cominciarono a diffondersi foto 

osé della ragazza. 

Michela si è sempre dichiarata vittima di 

una macchinazione mediatica.

11 

"California life 

style: in poche 

parole è relax, 

non devi andare 

in cerca degli 

eventi perché 

tanto qui gli 

eventi 'accadono'. 

Ogni giorno è sabato. 

Ogni giorno c'è il sole. Mi son 

tolto l'ansia che il ricco 

Nordest italiano ti mette 

addosso ('devi essere qualcuno': 

chi se ne frega). Qui si sta 

più che bene, anche nei panni 

di musicista senza soldi e 

senza sogni. E ora scusatemi, 

c'è una ragazza dagli occhi a 

mandorla che mi aspetta per 

un caffè". In questo rapido 

affresco dipinto con parole 

semplici e dirette c'è il segreto 

di un ragazzo vicentino 

emigrato a Los Angeles in 

cerca di gloria e divertimento. 

Gianluca Dal Bianco, ventottenne 

ex batterista dei Melt 

(storico gruppo locale underground), 

esattamente tre anni 

fa ha venduto l'auto e il furgo- 

ne di corriere con cui lavorava 

in proprio, ha salutato i 

genitori e la famiglia di Lugo 

e, armato di qualche vestito e 

di due chitarre, è volato nella 

Città degli Angeli per sfondare. 

Altro che 'senza sogni': 

Gian - come lo chiamano gli 

amici - insegue il grande 

miraggio fatto di palme, belle 

donne e notti folli che tutti gli 

appassionati di rock hanno 

immaginato di vivere almeno 

una volta nella vita: diventare 

un musicista famoso. 

Partendo dalla California. 

In realtà quando si stabilì a 

Hollywood non poteva sapere 

che non è affatto necessario 

essere famosi per fare la vita 

da star. Basta avere un po' di 

soldi (lui arrivò con in tasca 

20 mila euro) e un fisico a 

prova di abusi di ogni genere 

(sesso droga e rock'n'roll, in 

senso letterale). 

E l'esistenza diventa una roulette 

di feste, eccessi, bevute, 

lussuria e musica, tanta musica. 

Ma anche solitudine, tanta 

solitudine. Ma cominciamo 

dall'inizio e diamogli la parola. 

"A 24 anni mi sono trovato 

con tutti gli amici, con la 

morosa, la vita era piatta e mi 

sono chiesto: 'Sta finendo 

tutto? Eh no, ho ancora dei 

progetti da realizzare'. E cioè 

la musica, creare un gruppo 

con cui suonare in giro per il 

mondo". Così segue il suggerimento 

di una band californiana 

conosciuta a un concerto 

in cui il suo gruppo di allora, 

i City Porn Stars, faceva da 

spalla: "perché non vieni in 

California"? Lì è tutto più 

facile per un musicista. Così 

si decide e si trasferisce assie- 

PERSONAGGI 23 SETTEMBRE 2006 

Storia di un giovane musicista vicentino partito all'avventura per Los Angeles. Fra party, eccessi e incontri famosi 

Una vita da rockstar. Sognando la California 


Gian Dal Bianco, rocker vicentino in America 

me alla cantante, la bionda 

e formosa Manu. 

"Quando arrivi là ti senti 

spiazzato, come in un 

altro mondo. Perfino il 

cielo sembra più grande". 

Nei primi mesi si 

trova un lavoro, fa il 

muratore, poi si dedica 

completamente alla 

musica per due anni. E' 

una girandola di nomi 

noti e meno noti dell'universo 

rockettaro losangelino 

(fra cui tanti suoi 

idoli fino ad allora visti 

solo sulle copertine dei 

dischi), che lui conosce 

girando per i bar e i club 

notturni saltando da un 

party all'altro. Un po' 

come se Henry Chinasky 

in arte Charles Bukowsky 

fosse stato un chitarrista 

in cerca di fortuna. "Tutti 

sono qui per lo stesso 

motivo, il rock'n'roll. 

Dopo un po' lo capisci 

che stare svegli per giorni 

e continuare a stare in 

ballo è un gioco che solo 

qui può funzionare. Devi 

giocare il suo gioco o te ne 

torni a casa. E così ci sono 

giorni in cui sei in ginocchio, 

ma poi sai che ci 

saranno presto momenti 

in cui sembra tutto debba 

accadere ancora, e non si 

puo' fermare un treno che 

ha perso il controllo". 

Ci sono giorni, infatti, in 

cui Gian ha pensato di 

mollare. Giorni in cui ha 

sentito la mancanza degli 

amici, dei propri cari, e 

anche di un po' di quella 

tranquillità che nel caos e 

nell'adrenalina della sua 

nuova patria non c'è 

quasi mai. "E' difficile 

fare delle vere amicizie, 

solo adesso dopo tre anni 

ho quei 4-5 amici su cui 

posso davvero contare. E 

vivendo con altre persone 

dedite come me a questo 

tipo di vita non c'è mai 

intimità: puoi rincasare e 

trovare due che fanno l'amore 

sul divano". Ora fa l'inserviente 

all'ingresso di un 

grande hotel dove una volta 

ha incontrato Asia Argento: 

"La Manu è andata alla festa 

nella villa che Asia ha a Los 

Angeles: è finita con tutti che 

fracassavano i muri con martelli 

che la stessa Asia aveva 

Vita californiana: "È difficile fare vere amicizie. A volte manca la 

tranquillità di casa" 

distribuito". Gian ora è finalmente 

riuscito a realizzare un 

demo e un video con l'ultima 

della tante band in cui ha 

militato in questi anni, e ha 

un progetto solista: "Si chiama 

'The Wrong Heroes' ('Gli 

Eroi Sbagliati', ndr) e ovviamente 

è qualcosa che parla di 

rock'n'roll". 

Una passione incrollabile che 

gli fa dire senza avere il minimo 

dubbio: "Anche se spesso 

mi sento solo, mi dico sempre: 

ce la farò, costi quel che 

costi. 

Qui all'inizio può sembrare il 

paese dei balocchi, ma per 

farcela devi sempre esserci 

con la testa e concentrarti su 

quello che vuoi". 'Io sogno 

California, e un giorno io 

verrò', cantava la canzone. 

Il vicentino Gian, aspirante 

rockstar, quel sogno lo sta 

vivendo.

12 


Le prime erano 

"dinosauri" d'acciaio 

senza cambio 

e con le ruote 

in legno. Le ultime 

gioiellini da 

corsa in fibra di 

carbonio del peso 

di 7 chili scarsi, per le quali gli 

appassionati sono disposti a 

sborsare anche 5 o 6 mila euro. 

Con cento anni di storia alle 

spalle, la Wilier Triestina può 

ben dire di aver attraversato da 

protagonista tutta lo storia 

della bicicletta. Con molti alti e 

qualche momento di buio profondo. 

L'azienda che oggi ha sede a 

Rossano Veneto nasce nel 1906 

a Bassano del Grappa, grazie 

all'intraprendenza di Pietro Dal 

Molin, un commerciante della 

zona che decide di costruire 

biciclette in proprio in un piccolo 

laboratorio sulle rive del 

Brenta. Il progetto funziona, 

anche perché, in un'epoca in cui 

l'auto è ancora un lusso da gran 

signori, la bicicletta diventa in 

poco tempo il mezzo di trasporto 

più popolare e conquista un 

pubblico sempre più numeroso. 

Il vero e proprio boom, però, 

arriva solo dopo la seconda 

guerra mondiale: guidata da 

uno dei figli di Pietro, l'azienda 

inizia a fornire biciclette a corridori 

e squadre professionistiche, 

raccoglie vittorie sulle strade 

del giro d'Italia e del Tour de 

France, e aumenta velocemente 

la propria produzione. Alla fine 

degli anni '40, per la Wilier 

lavorano trecento dipendenti 

che sfornano qualcosa come 

duecento biciclette al giorno, 

tutte caratterizzate dal caratteristico 

colore rosso ramato. Le 

cose sembrano filare per il 

verso giusto, ma la fortuna non 

dura, e la Wilier diventa una 

delle vittime eccellenti del 

miracolo economico degli anni 

'50: la Vespa, la Lambretta e la 

Cinquecento rubano spazio alla 

bicicletta, e già nel '52 la Wilier 

è costretta ad abbandonare il 

mondo delle corse e, poco dopo, 

anche a chiudere i propri stabilimenti. 

Tutto finirebbe lì, se nel 1969 la 

famiglia Gastaldello, che ancora 

oggi guida l'azienda, non 

decidesse di investire su un 

AZIENDE 23 SETTEMBRE 2006 

L'azienda di Rossano Veneto ha fornito biciclette a tanti grandi del ciclismo. 

E adesso festeggia il centenario lanciando la sfida al mercato cinese 

Da Magni a Pantani, cento di queste Wilier 

La sede della Wiliter a Rossano Veneto 

Marco Pantani. Le bici Wiliter sono un must per i professionisti 

marchio storico e di rilanciare 

la Wilier. Con successo, se è 

vero che oggi l'azienda di 

Rossano Veneto è ancora in 

prima fila nel mondo del ciclismo 

professionistico (sue le bici 

che quest'anno hanno equipaggiato 

la squadra di Damiano 

Cunego) e può festeggiare con 

ottimismo le cento candeline. 

L'ultima stagione si è infatti 

chiusa con la vendita di 11.500 

biciclette, per un fatturato complessivo 

di 18 milioni di euro, in 

leggera crescita rispetto agli 

anni precedenti. Il grosso della 

produzione è costituito dalle 

biciclette da strada, soprattutto 

da quelle di fascia medio-alta, 

pensate per un pubblico di ciclisti 

esigenti, disposti a spendere 

da 2 a 5 mila euro per la loro 

"specialissima" (è così che, tra 

appassionati, vengono indicate 

Nell'album dei ricordi 

delle Wilier ci sono anche 

pagine di storia importanti. 

Come, del resto, suggerisce 

il nome stesso dell'azienda, 

con quell'aggettivo 

"Triestina" comparso alla 

fine della seconda guerra 

mondiale per solidarietà 

verso le sorti della città 

giuliana, che all'epoca era 

al centro di una dura contesa 

tra l'Italia e la 

Jugoslavia di Tito. E sem- 

le bici da corsa). Nell'epoca 

della delocalizzazione, anche 

l'azienda di Rossano ha spostato 

all'estero le produzioni a 

basso costo, soprattutto in 

Estremo Oriente, dove vengono 

lavorate le leghe di alluminio e 

le fibre di carbonio con cui 

ormai è realizzata la grande 

maggioranza delle biciclette. In 

Italia è comunque rimasta tutta 

la "testa", cioè tutta la fase di 

progettazione e sviluppo, nonché 

la produzione dei modelli di 

fascia più elevata. E, ovviamente, 

il controllo sulla qualità dei 

prodotti. 

"Il nostro obiettivo per i prossimi 

anni - spiega Andrea 

Gastaldello, responsabile 

amministrativo della Wilier -, è 

allargare la nostra presenza sui 

mercati esteri (oggi l'azienda 

vende il 45 per cento delle proprie 

bici in Italia, e il resto fuori 

confine). In Italia siamo già 

conosciuti, ma i margini di crescita 

sono ridotti, più che altro 

per la dimensione contenuta 

del mercato. Per questo stiamo 

pre a quel periodo risale 

uno degli episodi più significativi 

dell'avventura dell'azienda 

di Rossano: nel 

giro d'Italia del '46, la 

carovana dei ciclisti diretti 

a Trieste viene infatti 

presa a sassate dai sostenitori 

di Tito; solo 18 corridori 

hanno il coraggio di 

proseguire, e tra loro c'è 

anche Giordano Cottur, 

che in sella ad una Wilier 

taglierà per primo il tra- 

guardando con interesse agli 

Stati Uniti e all'Australia, e 

soprattutto all'Estremo 

Oriente: la Cina, in particolare, 

è un mercato oggi di nicchia, 

ma che potrebbe allargarsi 

molto in tempi relativamente 

brevi". 

Nonostante la concorrenza dei 

grandi colossi americani del 

settore, le premesse per vincere 

la sfida cinese sembrano esserci. 

Puntando sugli ingredienti 

di sempre. "Il nostro è un prodotto 

sempre all'avanguardia 

dal punto di vista della tecnologia 

e dei materiali, con un'estetica 

accattivante e curata, adatta 

anche ai gusti di un pubblico 

giovane - ribadisce Gastaldello 

-. E poi c'è la nostra continua 

collaborazione con team professionistici, 

che garantisce 

sempre che i mezzi siano testati 

in modo adeguato e che quindi 

siano validi per tutti". Come 

dire che, se è in grado di resistere 

alle massacranti gare sui 

pavé delle Fiandre, una Wilier 

non teme nient'altro. 

Il mercato della bicicletta 

Basta uscire di casa il sabato 

o la domenica mattina 

per rendersi conto di quanto 

siano numerosi gli 

appassionati delle due 

ruote. Negli ultimi anni, 

però, il mercato della bicicletta 

sta attraversando una 

fase di stasi, anche se i 

numeri restano importanti. 

In base ai dati forniti all'ul- 

timo salone del ciclo di 

Milano, nell'ultima stagione 

sono state vendute 1 

milione e 900 mila biciclette, 

di cui 810 mila provenienti 

dall'estero. La produzione 

italiana è stata 

invece di 2 milioni e 340 

mila bici, di cui i milione e 

300 mila destinate all'esportazione. 

. 

Sassaiole e grandi salite 

quando le due ruote scrivono la storia 

guardo. 

Questo per quanto riguarda 

la storia con la "S" 

maiuscola. Il resto è storia 

del ciclismo. Con i successi 

di campioni del calibro di 

Fiorenzo Magni, Marco 

Pantani (che in sella ad 

una Wilier firmò alcune 

delle sue imprese più belle 

sulle strade del Tour e 

vinse all'Alpe d'Huez) e, 

nell'ultimo anno, di 

Damiano Cunego.

13 

I n t e l l e t t u a l i 

vicentini: chi 

l i c o n o s c e 

alzi la mano. 

Categoria già 

d i p e r s é i n 

v i a d ' e s t i n - 

zione - fate un confronto 

fra l'Italia di 20 o 30 

anni fa e quella di oggi: 

a l l o r a u n a s c h i e r a 

numerosa e vitale, ora i 

grossi nomi si contano 

sulle dita di una mano - 

gli uomini d'intelletto 

s i ' n a s c o n d o n o ' n e l l e 

università, nei laboratori, 

nel loro mondo di 

l i b r i e p e n s i e r i . S o n o 

finiti i tempi dell'impeg 

n o , d e l l a p e n n a c h e 

g u i d a l a p i a z z a , d e l l a 

reverenza verso la figura 

del sapiente e delle 

' g r a n d i m e n t i ' . N e l 

2006 la maggior parte 

di loro sono per lo più 

s c o n o s c i u t i a l g r a n d e 

pubblico. Fatte, natur 

a l m e n t e , l e d e b i t e 

eccezioni: perché alcuni, 

almeno all'opinione 

p u b b l i c a c h e l e g g e e 

s'informa, sono dei veri 

e propri 'miti'. E anche 

V i c e n z a p u ò v a n t a r n e 

q u a l c u n o . A n z i : m o l t i 

d i p i ù d i q u a n t i s i 

pensa. 

N o n p o s s i a m o c o m i n - 

ciare la nostra panoramica 

senza prima onor 

a r e l a m e m o r i a d e i 

g i g a n t i n o v e c e n t e s c h i 

d e l l a c u l t u r a b e r i c a , 

o s s i a g l i s c r i t t o r i e 

grandi firme del giornalismo 

Goffredo Parise e 

G u i d o P i o v e n e , a u t o r i 

d i a l c u n i d e i p i ù b e i 

r o m a n z i d e l s e c o l o 

scorso. Nutrito il grupp 

o d e i l o r o e p i g o n i : 

d a l l ' i m m e n s o M a r i o 

Rigoni Stern, scrittore 

della guerra, delle montagne 

e della natura; a 

Luigi Meneghello, narr 

a t o r e d e l l a s o c i e t à 

contadina; a Vitaliano 

Trevisan, analista della 

psicologia moderna; a 

B e p i D e M a r z i , o l t r e 

che scrittore, musicista 

e c o m p o s i t o r e ; f i n o a 

F e r n a n d o B a n d i n i , 

p o e t a e p r e s i d e n t e 

d e l l ' A c c a d e m i a 

Olimpica (e, se permett 

e t e , a n c h e i l n o s t r o 

cinefilo Giuliano Corà, 

t r a d u t t o r e d i r a n g o ) . 

Non c'è che dire, la letteratura 

è una passione 

vicentina che continua. 

Ma anche nella passione 

- e nel totem - di 

questi anni, l'informatica, 

Vicenza può essere 

orgogliosa di aver dato 

i natali a uno dei suoi 

i n d i s c u s s i p a d r i : 

F e d e r i c o F a g g i n , l ' i n - 

ventore del microchip, 

o r a r e s i d e n t e i n 

C a l i f o r n i a . B e n c h è 

meno noto, anche suo 

f r a t e l l o G i o r g i o v a n t a 

u n p r i m a t o : è l ' u n i c o 

docente in Italia di afrikaans, 

la lingua boera 

parlata dai bianchi del 

Sudafrica. 

Anche in filosofia non 

s i a m o m e s s i m a l e , 

anche se più che di filosofi 

in senso stretto si 

d o v r e b b e p a r l a r e d i 

d i v u l g a t o r i : F r a n c o 

Volpi, un heideggeriano 

che insegna a Padova, e 

Paolo Vidali, cattolico 

d o c e n t e n e i l i c e i . 

Scorrendo i nomi degli 

illustri professori non 

p o s s i a m o n o n c i t a r e 

Renato Stella, stimato 

CULTURA 23 SETTEMBRE 2006 

Vicenza solo lavoro e schei? Un mito da sfatare: gli uomini di lettere e d'ingegno ci sono, eccome 

Che fine hanno fatto gli intellettuali vicentini? 


E noi ve li faremo conoscere 

Tra gli intellettuali vicentini spiccano (da sinistra) Ilvo Diamanti, Gian Antonio Stella, Fernando Bandini 

(anche dagli studenti) 

d o c e n t e d i c o m u n i c a - 

z i o n i d i m a s s a a 

P a d o v a , e L u c i o 

Pegoraro, costituzionalista 

con una cattedra a 

Bologna giunto alla cronache 

per la sua contrar 

i e t à a l r e f e r e n d u m 

sulla democrazia diretta 

del 10 settembre. Nel 

campo della storia dell'arte, 

infine, spicca il 

nome di Renato Cevese, 

a r c h i t e t t o e m e m o r i a 

storica della città del 

P a l l a d i o , c h e a n c o r a 

non manca di segnalare 

scempi e abbrutimenti 

d e l p a t r i m o n i o m o n u - 

m e n t a l e v i c e n t i n o . E 

i n s i e m e a l u i v a n n o 

r i c o r d a t i a l m e n o 

F r a n c o e G i u s e p p e 

Barbieri, studiosi la cui 

notorietà va ben oltre i 

confini della provincia. 

Concludiamo in bellezza 

con la folta falange 

di giornalisti e opinionisti 

di razza partoriti 

sotto la Basilica. Primo 

non può che essere Ilvo 

D i a m a n t i , s o c i o l o g o e 

p o l i t o l o g o d i l i v e l l o 

internazionale (insegna 

anche a Parigi), il cui 

fondo domenicale sulla 

'Repubblica' è diventato 

un riferimento per la 

c l a s s e d i r i g e n t e d e l 

P a e s e . M a D i a m a n t i 

n o n è u n g i o r n a l i s t a 

p u r o c o m e l o è G i a n 

Antonio Stella, firma al 

v e t r i o l o d e l ' C o r r i e r e 

della Sera'. Stella è in 

b u o n a c o m p a g n i a : 

Paolo Madron, ex dirett 

o r e d i ' E c o n o m y ' , è 

o g g i v i c e d i r e t t o r e d e l 

p r i m o n e w s m a g a z i n e 

i t a l i a n o , ' P a n o r a m a ' ; 

Paolo Possamai è dirett 

o r e d e l l a ' N u o v a 

V e n e z i a ' , q u o t i d i a n o 

d e l g r u p p o F i n e g i l - 

Espresso; Paolo Coltro 

è g i o r n a l i s t a d e l 

' M a t t i n o ' d i P a d o v a e 

scrittore. 

Nel teatro, nella musica 

d'orchestra e operistica 

e nella scienza, invece, 

i n o m i s t e n t a n o a d 

a f f i o r a r e . I l n o s t r o 

g i o r n a l e c e r c h e r à d i 

scoprirli, e farà conoscere 

intellettuali conosciuti 

e meno conosciut 

i p e r m o s t r a r e c h e 

Vicenza non è solo lavoro, 

fabbriche e 'schei'.

DI TOMMASO QUAGGIO 

Sono quattro le 

medaglie che il 

Vicenza Volley ha 

conquistato quest'anno 

ai campionati 

europei 

juniores maschili 

e femminili: due 

ori, un argento e un bronzo. 

Traguardi raggiunti grazie a 

quattro giovanissimi atleti, una 

croata, Matea Ikic, e un veneziano, 

Alberto Bellini, arrivati 

con il mercato estivo, una campionessa 

in erba, Stefania 

Okaka, 'prestata' al Club Italia 

dopo un anno a Vicenza, nata a 

Castiglion del Lago ma di origine 

nigeriana, come il più famoso 

fratello gemello Stefano 

Okaka in forza alla Roma 

Calcio, e una diciassettenne 

vicentina, Marylin Strobbe, 

cresciuta nel vivaio biancorosso. 

Se d'oro sono le 2 medaglie 

di Marylin Strobbe e Stefania 

Okaka agli europei disputati in 

Francia e d'argento è quella 

conquistata dalla "campioncina" 

croata Matea Ikic nella 

finale persa proprio contro 

l'Italia, è color bronzo il primo 

Staff confermato e nuovi acquisti di qualità 

Ma l'obiettivo resta la salvezza 

Nuova stagione, VBG 

sempre più... Giovane 

La VBG, sempre più ricca di giovani promesse 

È iniziata la stagione 2006/2007 

del Vicenza Basket Giovane, 

anche quest'anno inserita nel 

girone B del campionato nazionale 

di serie C1 dopo la sofferta, ma 

meritata, salvezza della scorsa 

annata. Nell'ottica del perseguimento 

del lavoro con i giovani, 

anche quest'anno il roster si presenta 

con l'età media più bassa 

dell'intera categoria: confermato 

lo staff tecnico con coach Fedrigo 

e gli assistenti Carli e Reghellin, il 

ds Palucci ha portato a Vicenza 

Tommaso Milani, promettente 

play di scuola Benetton, che si è 

aggiunto ai vecchi e nuovi giocatori 

del florido vivaio biancorosso. 

Una nuova sfida per la formazione 

vicentina in un torneo che con i 

nuovi regolamenti vedrà quest'anno 

ben cinque retrocessioni. 

L'obiettivo di diventare un punto 

di riferimento per gli atleti futuri- 

Sono quattro le medaglie del gruppo Vicenza Volley agli europei juniores di questa esta- 

te. Marylin Strobbe da Montecchio: "La medaglia d'oro è appesa in camera". 

Giovani biancorossi 

sul tetto d'Europa 

bili più interessanti della regione 

non coinvolge ovviamente solo la 

prima squadra: la partecipazione 

ai campionati Eccellenza per 

l'Under 21 e le altre categorie giovanili 

ha infatti lo scopo di far 

maturare esperienze importanti 

all'intera struttura (dirigenti, 

allenatori e atleti). Un ulteriore 

passo avanti è stato compiuto 

quest'anno anche nel settore femminile, 

nel quale è stata rinnovata 

la struttura e le squadre. La dirigenza 

sta intanto programmando 

gli eventi per la nuova stagione, 

con la sicura conferma degli ormai 

consolidati "3contro3 Minibasket 

Circuit" in Piazza dei Signori 

(giunto alla sesta edizione) e l'All 

Star Game con i migliori giocatori 

veneti (quinta edizione) e l'idea di 

un torneo internazionale giovanile 

che faccia di Vicenza una vetrina 

per tante giovani promesse. 

Da Vicenza all'Europa. Partendo da sinistra: Alberto Bellini, 

Marylin Strobbe e Matea Ikic 

'alloro' conquistato dal Vicenza 

Volley al maschile, quello di 

Alberto Bellini agli europei di 

categoria in Russia. 

Gli autori di questi successi 

sono giovani promesse della 

pallavolo, personalità diverse 

con altrettante storie diverse 

alle spalle. 

Introvabile Okaka, a Ravenna 

col Club Italia, iniziamo dall'ultima 

arrivata: Matea Ikic, classe 

1989, 185 cm, miglior ricevitrice 

agli europei e seconda 

best scorer. Una ragazza semplice 

e riservata, scortata fino a 

Vicenza dal papà Boris, ex giocatore 

di basket, ora professionista 

di pesca subacquea. 

Matea arriva nella città berica 

proprio dopo la bellissima 

avventura degli europei. Cosa 

ti ha lasciato l'esperienza in 

Francia? 

"Non ci aspettavamo di arrivare 

così in alto - racconta la giovane 

croata - è stata dura la 

finale con l'Italia anche perché 

dalla formazione azzurra eravamo 

già state battute. Questa 

esperienza mi ha dato molto in 

termini tecnici. È anche questa 

prova che mi ha fatto scegliere 

l'Italia come tappa della mia 

carriera. Sono qui per migliorare 

le mie qualità tecniche. Ho 

lasciato una squadra (la Ok 

Oto Banka Pula, ndr) che mi ha 

dato molto ma ora volevo provare 

il campionato italiano e 

per questo devo ringraziare la 

Minetti Infoplus. A Pola ho 

lasciato, oltre alla famiglia, le 

amiche e le compagne di squadra 

e di sicuro mi mancheranno 

molto. Questa prova spero 

mi dia l'occasione di migliorare 

per arrivare a giocare con la 

nazionale maggiore". 

Ad impreziosire il medagliere 

del Vicenza Volley l'oro di 

Marylin Strobbe, ragazza di 

Montecchio, timida, ma con 

una grande determinazione 

agonistica. Classe 1989 anche 

lei, cresciuta nel settore giovanile 

biancorosso fino all'esordio 

in serie B con la Novello. La 

convocazione in nazionale 

juniores è arrivata a fine giugno 

e, senza pensare al riposo 

dopo un anno di studi, 

Marylin, reduce anche dallo 

scudetto under 18 appena 

N Descrizione Quota 

1 Inter 2,80 

2 Messina 80,00 

3 Empoli 50,00 

4 Genoa 35,00 

5 Palermo 10,00 

6 Sampdoria 15,00 

7 Chievo 30,00 

8 Reggina 60,00 

vinto con Vicenza, è partita in 

ritiro con le compagne azzurre. 

La prima pausa se la concederà 

verso il periodo 

natalizio perché appena 

rientrata dalla Francia ha 

voluto subito indossare la 

maglia della Novello 

Vicenza per non perdere la 

forma conquistata. "Di 

certo questa prima esperienza 

con la nazionale 

rimarrà scolpita nella mia 

mente per sempre - racconta 

la giovane vicentina 

-. All'inizio non avrei mai 

pensato di arrivare così in 

alto ma dopo le prime partite 

siamo cresciute tantissimo, 

fino ad arrivare in 

finale. La medaglia è appesa 

in camera mia vicino 

allo specchio, così ogni 

mattina posso vederla e 

ricordare quel giorno". 

Ultimo, ma solo per cavalleria, 

Albero Bellini che 

arriva a Vicenza dopo le positive 

esperienze a Treviso e a 

Padova e soprattutto dopo 

un'estate trascorsa a prepararsi 

al suo doppio impegno: 

maturità scientifica e europei 

juniores. Impegni superati alla 

grande visti i risultati: primo 

bronzo della carriera in una 

competizione europea e la conquista 

della maturità. "Sono 

arrivato a Vicenza principalmente 

per il progetto che ha la 

società riguardo ai giovani. 

Ovviamente la possibilità di 

poter disputare il campionato 

di B1 mi stimola molto e sarà 

un'ottima occasione per poter 

verificare le mie qualità e le 

mie potenzialità, continuando 

a lavorare a un livello superiore 

per la mia maturazione atletica, 

tecnica e agonistica. È 

stato un anno impegnativo 

sotto il profilo sportivo e scolastico". 

Ora per Alberto si prepara 

un campionato di Serie B1 

e la Coppa Italia, senza dimenticare 

l'università iniziata quest'anno 

a Vicenza nella facoltà 

di Economia. 

VINCITORE COPPA ITALIA 2006-07 

N Descrizione Quota 

9 Milan 3,50 

10 Brescia 80,00 

11 Livorno 25,00 

12 Arezzo 66,00 

13 Parma 25,00 

14 Napoli 11,00 

15 Roma 4,75 

16 Triestina 70,00 

VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 • VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 • ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690

15 

Subbuteo, ovvero l'unico sport in cui sfoderare il 

dito medio è un gesto da campione. Già, perché 

per "calciare" la pallina in questo gioco bisogna 

imparare a padroneggiare con precisione il proprio 

dito medio o, in alternativa, l'indice. Questo 

sport, chiamato anche "calcio da tavolo", è in pratica 

una replica in miniatura del calcio, ed è nato in 

Inghilterra durante la seconda guerra mondiale 

grazie alla passione ed alla nostalgia per il football 

giocato. Ora sta tornando in voga dopo che per 

decenni aveva affascinato ragazzi di ogni età, abili 

a ripetere sul panno verde le gesta dei propri 

beniamini del mondo del pallone. L'avvento poi 

dei videogames, forse, ha fatto mettere in soffitta 

uno dei passatempi più amati, riscoperto però 

negli ultimi anni come dimostrano i dati offerti 

dalla Fisct, la Federazione Italiana Sport Calcio da 

Tavolo, che oggi conta oltre 800 tesserati e circa 

60 società affiliate. Un'escalation di appassionati 

che si scontrano, con i rispettivi club, nei campionati 

a squadre di serie A, B e C (in due gironi, Nord 

e Sud). Inoltre esiste un torneo individuale a livello 

nazionale al quale si accede dopo aver superato 

le fasi regionali. Nella provincia di Vicenza si conta 

SPORT 23 SETTEMBRE 2006 

Per trovare una squadra è dovuto emigrare a Venezia. Ma conta di fondare presto un club anche in città 

Mirko Bellotto, il professionista vicentino del Subbuteo 

DI OMAR DAL MASO 

Meglio perdere 

un minuto nella vita 

un solo praticante a livello agonistico, un "superstite" 

che, fra l'altro, ha appena conquistato la promozione 

in serie B con la sua squadra. Si chiama 

Mirko Bellotto, classe 1979, n° 146 del ranking italiano 

(965 in quello internazionale), che gioca 

nella Serenissima Dolo, team veneziano. Come 

mai a Vicenza non esistono club e lei è l'unico 

superstite? 

"Forse è problema di tempo, perchè di appassionati 

ce ne sono tanti. Per migliorare bisogna allenarsi 

e disputare più partite possibili -spiega 

Bellotto-, e così ti "partono" i weekend. Speriamo 

un domani di mettere in piedi un team anche qui 

a Vicenza, dove fino a circa 10 anni fa c'era un club 

che poi si è sciolto". 

Come ci si avvicina al Subbuteo? 

"Da piccolo giocavo con i miei amici, poi nel tempo 

gli altri si sono persi per strada. L'anno scorso ho 

ripreso, ma le squadre più vicine erano a Verona e 

Venezia, ed ho scelto Dolo." 

Le qualità di un buon giocatore? 

"La concentrazione prima di tutto, perché nei 

match più importanti l'adrenalina sale ed è un attimo 

perdere le staffe. Poi la precisione, e questa si 

ottiene solo con l'allenamento. Inoltre serve molta 

pazienza, perché se vuoi migliorare devi misurarti 

con i più forti; all'inizio arrivano delle batoste, ma 

non bisogna mai demoralizzarsi". L'Italia, in questo 

sport o gioco che dir si voglia, eccelle a livello 

internazionale, come dimostrato dai successi iridati 

nelle categorie Open e giovanili conquistati 

anche ai recenti Campionati del Mondo, disputati 

a Dortmund in concomitanza con i Mondiali di 

Calcio. A fare da ciliegina sulla torta all'esperienza 

in Germania, anche la "tappa" a Casa Azzurri, sede 

del ritiro della Nazionale di calcio, ad insegnare 

l'arte del subbuteo a Cannavaro, Buffon, Gattuso e 

gli altri futuri -al tempo- campioni del mondo. 

L'atleta di Marostica, tra le migliori di tutti i tempi, ha accettato la proposta di una società di Bergamo per continuare a vincere 

Annabella Stropparo, la vittoria non ha età 

È ormai arrivata alla soglia dei quarant'anni, ma ha la stes- 

sa voglia di gareggiare e vincere di vent'anni fa. E poi 

quando di mezzo c'è il talento, l'età assume un ruolo di 

secondo piano. Annabella Stropparo, una delle principali 

atlete di tutti i tempi nel mondo della mountain bike, è 

arrivata ad un punto cruciale della sua carriera. Da anni ai 

vertici del movimento ciclistico italiano, la ragazza di 

Marostica è considerata un'autentica fuoriclasse. Ha vinto 

di tutto nella sua carriera, ma non è ancora sazia, anzi, ha 

tutta l'intenzione di regalarsi qualche altro anno da cam- 

pionessa vera. Si, perché la Stropparo negli ultimi mesi è 

stata corteggiata da alcune delle più importanti squadre 

italiane, decise a coprirla d'oro pur di assicurarsi i suoi ser- 

vigi. Alla fine l'ha spuntata un nuovo team bergamasco, la 

Scott Racing, e gli ormai ex patron della Spreafico e 

Olympus hanno dovuto accettare la scelta della ragazza, 

che lascia così la squadra lecchese per trasferirsi a pochi 

chilometri di distanza. Un'opportunità economica troppo 

allettante per non essere presa in considerazione, anche 

vista e considerata l'età dell'atleta, che ha preso al volo un 

treno che potrebbe rivelarsi molto importante per il suo 

futuro. Una carriera che l'ha portata lontano dal vicentino, 

ma Annabella non ha mai mancato di rimarcare il suo 

grande attaccamento alla città di Vicenza ed alla sua pro- 

vincia. In questa nuova squadra, la Stropparo avrà al suo 

fianco per ora le due sorelle Bresciani, Daniela e Nicoletta, 

entrambe cicliste di buon livello, anche se la Scott Racing 

ha già annunciato di volerle affiancare un'altra atleta di 

comprovata esperienza per aiutarla a vincere ancora. Un 

vizietto, quello della vittoria, che non passa mai alla 

Stropparo: basti considerare che l'anno scorso sono stati 

quasi trenta i successi conquistati, tra cui la vittoria nel 

campionato italiano ciclocross, il titolo provinciale e regio- 

nale nel cross country, e la vittoria negli Internazionali 

d'Italia-Liquigas Cup. Con stimoli nuovi e rinnovate ambi- 

zioni, dunque, le vittorie non dovrebbero tardare ad arri- 

vare. In bocca al lupo, Annabella! 

Che la vita in un 

minuto 

CONTRO I COMPORTAMENTI PERICOLOSI 

Campagna di educazione stradale promossa dall’Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A. 

Scheda 

Annabella Stropparo nasce a Bassano del Grappa il 4 

luglio del 1968. Alta 163 cm, ha un peso forma di 47 kg. 

Oltre allo sport ha una grande passione per la cucina, ma 

non trascura certo il nuoto e la palestra. Le piace leggere i 

romanzi e le riviste specializzate sulla mountain bike. Per 

un periodo si trasferisce in America, dove impara i segre- 

ti della disciplina da campioni del calibro di Alyson Sydor, 

Thinker Juarez e Cadel Evans, veri mostri sacri del mondo 

delle due ruote. Inizia la sua attività nel 1991, a Val 

Rovina, in una gara valida per il campionato provinciale, 

dove riesce addirittura ad imporsi all'esordio. Tra i tanti 

successi, il più bello è stato quello ottenuto al campionato 

italiano di Anterselva, nel 1998. 

Nicola Ciatti

16 

Atletica vicentina: le formazioni 

maschili e femminili impegnate 

a Caorle per confermarsi 

in serie A 

Noaro, Galvan e Valente, le 

stelle agli assoluti di società 

Sabato 23 e domenica 24 settembre 

si disputeranno a 

Caorle le finali di A/1 dei campionati 

di società assoluti. Tra 

gli uomini, che partono quinti 

in graduatoria, sarà il capitano 

vicentino Paolo Noaro a condurre 

i propri compagni bissando 

il proprio impegno sia nel 

lungo sia nel triplo. Novità 

importante anche quella del 

lanciatore azzurro Sergio 

Mottin, che rientra tra le file 

della sua società di origine per 

portare punti importanti nel 

peso. 

I veterani come Mizzon, Cracco, 

Mattiello, Rigotto, Albiero, 

Merlo e Toniolo comporranno 

l'ossatura centrale della formazione 

maschile, che potrà contare 

anche sugli apporti degli 

atleti più giovani a partire da 

Matteo Galvan, al suo debutto 

in questo tipo di competizione. 

Tra le donne Aida Valente avrà 

il compito di guidare le compagne 

per tentare di avvicinare il 

sesto posto che significa la possibilità 

di confermare la finale 

A/1 anche il prossimo anno. 

Dambruoso, Bernasconi, 

Demo, Consolaro saranno in 

prima fila per trascinare il 

gruppo a questo traguardo. 

Ciclismo. Nuova edizione della 

manifestazione che l'anno 

scorso ha portato in città 1350 

appassionati. 

Torna la Granfondo città di 

Vicenza - Wilier Triestina 

Domenica 8 Ottobre 2006 si 

svolgerà la "Granfondo" di ciclismo 

organizzata dall'omonima 

associazione vicentina. I percorsi 

in programma saranno 

due: uno breve di 108 chilometri 

e uno più lungo di 169 chilometri. 

La manifestazione è 

aperta a tutti gli appassionati di 

ciclismo della città iscritti al 

Coni. La partenza è prevista alle 

ore 9.00 da viale Roma, zona 

campo Marzo. Il percorso si 

snoderà per 7 chilometri tra le 

vie della città berica poi la 

prima selezione arriverà sulla 

SPORT 23 SETTEMBRE 2006 

salita di Monte Berico. Il tracciato 

correrà poi verso San 

Gottardo, Barbarano, Villana, 

Toara, Bozzolo, Pederiva, 

Orgiano. Arrivati a Villabalzana 

il gruppo si dividerà nei due 

percorsi prestabiliti. Il più 

lungo proseguirà per Nanto, 

Mossano, Barbarano e proseguirà 

fino a Longara, da li il 

ritorno in città. Il percorso più 

breve da Villabalzana si indirizzerà 

verso Brendola, Perarolo, 

Fimon per poi tornare a 

Vicenza. 

Volley. Al trofeo "Femina" le 

biancorosse affronteranno 

alcune delle migliori formazioni 

di Francia, Russia e Cina 

Minetti in Francia contro 

alcune big del volley europeo 

La Minetti Infoplus Vicenza 

disputa questo fine settimana il 

"Trophée Femina", torneo 

internazione nella cittadina 

francese di Istres. La manifestazione 

di quest'anno si preannuncia 

maggiormente competitiva 

rispetto a quelle già di buon 

livello delle scorse edizioni, in 

quanto le formazioni che vi parteciperanno 

rappresentano 

sicuramente il meglio della pallavolo 

delle varie nazioni da cui 

provengono. Risultano infatti 

iscritte al torneo, la squadra di 

Mosca che è la seconda del 

campionato di Russia, il Trofa 

vice campione di Portogallo, il 

Cannes di Ravva che non ha 

bisogno di presentazioni, la 

squadra di Pechino con numerose 

atlete della nazionale cinese 

e la formazione di casa 

dell'Istres. La squadra biancorossa 

reduce dalla vittoria del 

"Trofeo Vicenza Più" affronterà 

in una sfida a due gironi la 

squadra portoghese del Trofa, 

mentre nella seconda gara del 

torneo lo scontro sarà con 

Pechino e poi contro la formazione 

di casa dell'Istres. Le finali 

si disputeranno domenica. 

Tennis. Nel prossimo fine settimana 

arriveranno in città 

alcune "racchette eccellenti" 

del panorama tennistico 

italiano 

Il grande tennis in 

piazza dei Signori 

Venerdì 29 e sabato 30 

settembre si svolgerà in 

piazza dei Signori la 

manifestazione tennistica 

organizzata da il River 

Club, assieme alla 

Palladio Tennis Team e 

alla Premier Tennis Team. Per 

la prima volta verrà allestito un 

campo da tennis in piazza dei 

Signori con un impatto scenografico 

di sicuro effetto. Il programma 

di venerdì 29 prevede, 

nella mattina, che i campioni 

facciano giocare i bambini delle 

scuole limitrofe al circolo River 

Club, e precisamente le scuole 

elementari e medie della Prati, 

dei Laghi e del Villaggio del 

Sole, per un totale di circa 

2mila bambini. Nel pomeriggio, 

saranno protagoniste ancora le 

scuole sopra citate fino alle ore 

16.00, dopo di che il campo 

sarà a disposizione degli allievi 

della nostra scuola tennis e dei 

cittadini che vorranno giocare 

con i campioni e con i maestri 

sul campo da tennis piazzato 

nel bel mezzo della Piazza dei 

Signori. Sabato 30: Nella mattinata, 

tra le 9.00 e le 12.00, sarà 

organizzato un torneo di "pitino", 

il cui ricavato verrà devoluto 

in beneficenza all'associazione 

per la collaborazione allo 

sviluppo di base della Guinea 

Bissau che ha realizzato un 

Centro medico diagnostico 

inaugurato il 6 dicembre 2005 e 

la nuova scuola per il quartiere 

Antula Bono. Ogni coppia sarà 

composta da un campione o un 

agonista vicentino assieme a un 

giornalista di Vicenza Press e a 

uno sponsor della manifestazione. 

Alle 16.00 Esibizione 

presso il River Club dove i giocatori 

formeranno due squadre, 

composte da un uomo e una 

donna e daranno vita ad un singolare 

maschile, uno femminile 

e un doppio misto finale.

Verona ti collega all’Europa 

AMSTERDAM, BACAU, BUCAREST, CHISINAU, CLUJ, 

COLONIA/BONN, FRANCOFORTE, LONDRA, LVOV, 

MONACO, ORADEA, PARIGI, TIMISOARA, TIRANA, 

VIENNA. 

Destinazioni Italia: BARI, BRINDISI (estivo), CAGLIARI, 

CATANIA, LAMEZIA TERME (estivo), NAPOLI, OLBIA (estivo), 

PALERMO, ROMA.

18 

La Giunta veneta, su proposta dell'assessore 

Renato Chisso, ha definito 

il Programma speleologico per 

l'anno corrente, che sarà ora trasmesso 

al Consiglio regionale per l'approvazione. 

Il programma in questione - 

ha spiegato Chisso - prevede il finanziamento 

di una serie di iniziative 

per un totale di quasi 70 mila euro e 

sui suoi contenuti si era espressa 

favorevolmente la Commissione 

Speleologica Regionale. Una volta 

approvato il documento, la somma 

sarà impegnata per la realizzazione 

di una serie di attività che saranno 

svolte dalla Federazione 

Speleologica Veneta, cui aderiscono 

28 gruppi, per un complesso di quasi 

900 soci. 

Tra le azioni di maggior rilievo a 

livello regionale contenute nella proposta 

di Piano figurano: ricerche, 

rilievi e accatastamenti di nuove 

cavità e aggiornamento dei dati di 

quelle esistenti; campi estivi e invernali 

di ricerca ed esplorazione in alta 

quota; ricerche idrologiche e biospeleologiche; 

uno studio sul paleocli- 

REGIONE 23 SETTEMBRE 2006 

Donazzan: "Elevato l'impegno della Regione in difesa dei diritti dei cacciatori" 

Ecco le nuove regole della caccia 

È partita la stagione venatoria 2006/2007 

Ha preso avvio domenica, dopo 

le cinque giornate di preapertura, 

la stagione venatoria. "Dopo 

l'approvazione del decreto 

legge del Governo Prodi n. 251 

del 16 agosto - sottolinea l'assessore 

regionale con delega 

alla caccia Elena Donazzan - 

intervenuto senza alcuna concertazione, 

nel bel mezzo dell'estate 

e di giorni festivi e a pochi 

giorni dall'avvio della stagione 

venatoria, si può ben dire che 

siamo di fronte ad un avvio 

della caccia sicuramente tormentato 

e proprio per questo 

vede la Regione del Veneto 

impegnata al massimo dei propri 

sforzi per far sì che, esclusivamente 

in virtù di un intenso 

lavoro istituzionale, la caccia 

parta almeno nell'ambito di 

alcune certezze per i cacciatori, 

certezze che il Governo Prodi 

ha fortemente demolito nella 

sua pervicace volontà di limitare 

i diritti dei cacciatori". 

"Obiettivo primario della 

Regione del Veneto - prosegue 

Elena Donazzan - è stato, da 

subito, il ritiro di questo famigerato 

decreto, richiesta non 

accettata dal Governo, motivo 

per cui si è puntato - pur 

avviando la strada di un ricorso 

alla Corte Costituzionale - sulla 

possibilità di ottenere sostanziali 

modifiche, sulle quali lo 

stesso Ministro De Castro ha 

mostrato disponibilità, essendo 

evidentemente consapevole 

della forzatura compiuta 

ed avendo 

negli occhi la massiccia 

protesta dei 

cacciatori del 1° settembre. 

Il confronto 

in ogni caso continua 

sia con incontri 

con il Governo, sia a 

livello parlamentare 

nella fase di conversione 

in legge del 

decreto". 

"Tuttavia, per dovere 

di responsabilità - 

conclude l'assessore 

alla caccia - ritengo 

opportuno comunicare 

quelle, che allo 

stato delle cose, sono 

le regole, purtroppo 

limitanti, con cui 

prende avvio questa 

stagione venatoria. 

La battaglia contro 

le previsioni di seguito riportate 

ha reso ancor di più la 

Regione del Veneto l'indiscussa 

capofila in Italia in difesa delle 

prerogative dei cacciatori. Un 

ruolo che auspico sarà in grado 

di ridare la dignità che talune 

forze oltranziste vorrebbero 

negare al mondo venatorio". 

Nelle Zone di protezione speciale 

(ZPS) e' fatto divieto di: 

a) esercitare l'attività venatoria 

nel mese di gennaio con l'eccezione 

della caccia di selezione 

agli ungulati e al cinghiale e di 

quella da appostamento per 

due giornate prefissate alla settimana; 

b) svolgere attività di addestramento 

di cani da caccia, con o 

senza sparo, prima della seconda 

domenica di settembre e 

dopo la chiusura della stagione 

venatoria; 

c) attuare la pratica dello sparo 

al nido nello svolgimento dell'attività 

di controllo demografico 

delle popolazioni di corvidi; 

d) effettuare ripopolamenti a 

scopo venatorio, ad esclusione 

di quelli realizzati nelle aziende 

faunistico venatorie e di quelli 

effettuati con fauna selvatica 

proveniente dalle zone di ripopolamento 

e cattura insistenti 

sul medesimo territorio; 

e) abbattere esemplari appartenenti 

alle specie pernice bianca 

(Lagopus mutus), combattente 

(Philomacus pugnax) e moretta 

(Ayhytia fuligula). Per quanto 

Previsto il finanziamento di una serie di iniziative per un totale di 70 mila euro 

Il programma speleologico regionale 

Sarà ora trasmesso al Consiglio regionale per l'approvazione 

ma tramite indagini sulle stalagmiti 

di alcune grotte del vicentino; prosecuzione 

dello studio sulla corrosione 

carsica; la georeferenziazione delle 

sorgenti in aree carsiche; l'implementazione 

dei dati sul monitoraggio 

delle acque sotterranee; campionamenti 

subacquei di biofilm; la continuazione 

delle ricerche scientifiche 

a carattere biologico nei laboratori 

sotterranei di Villa Francescatti 

(Verona), Grotta di Ponte Subiolo 

(Valstagna) e Bus della Genziana 

(Pian del Cansiglio); la continuazio- 

riguarda la caccia in deroga per 

questa stagione venatoria il 

Decreto Legge 251 impedisce 

l'applicazione della legge regionale 

n. 13/2005 Ai sensi dell'art. 

7 del decreto legge 16 agosto 

2006, n.251, che attribuisce 

all'INFS (Istituto nazionale 

fauna selvatica) la competenza 

tecnica esclusiva in materia di 

deroghe, e il parere vincolante 

dell'INFS medesimo; nelle 

more degli ulteriori approfondimenti 

è disposta la sospensione 

dell'applicazione della 

legge regionale n. 13/2005 che 

prevede appunto la caccia in 

deroga. E' pertanto vietata la 

caccia alle specie: passero, passera 

mattugia, storno, tortora 

dal collare, cormorano, fringuello 

e peppola. 

Inaugurato lotto 28 autostrada A 28 

Inaugurato a Godega di 

Sant'Urbano il lotto 28 

dell'Autostrada A 28 

(tratto Sacile Ovest). 

Alla manifestazione 

"La Regione del Veneto è l'indiscussa capofila in Italia in difesa delle prerogative 

dei cacciatori. Un ruolo che auspico sarà in grado di ridare la 

dignità che talune forze oltranziste vorrebbero negare al mondo venatorio" 

erano presenti il 

Presidente della Regione 

Veneto Giancarlo Galan, 

il Presidente della 

Regione Friuli Venezia 

Giulia, Riccardo Illy ed il 

Vicepresidente e 

Amministratore Delegato 

Autovie Venete, Pietro 

Del Fabbro. 

ne delle ricerche per la tutela delle 

cavità con operazioni di pulizia e 

disinquinamento. Va anche segnalato 

- ha concluso Chisso - l'impegno 

della Federazione speleologica per 

incentivare la conoscenza delle grotte 

e divulgare l'attività svolta dagli 

aderenti, con mostre, conferenze, 

convegni, dibattiti e la predisposizione 

di materiale didattico e informativo, 

in modo che la speleologia e 

la conoscenza delle cavità sotterranee 

possa diventare patrimonio di 

tutti.

19 

Cresce l'idrovia delle merci 

Grande valenza non solo economica ma anche turistica 

L'avvenimento segna una svolta nell'utilizzo dell'idrovia, 

completata fino a Mantova grazie al convinto sostegno della 

Regione del Veneto e inaugurata nella primavera del 2002, a 

70 anni dall'inizio dei lavori. 

Per l'idrovia Fissero Tartaro 

Canalbianco, la grande autostrada 

dell'acqua che dal mare porta fino 

nel cuore produttivo della pianura 

padana, si è aperta oggi una nuova 

fase di sviluppo: alla banchina fluviale 

di Bagnolo di Po, nei pressi 

della conca di Canda, in Polesine, 

ha fatto scalo il primo trasporto 

commerciale regolare. La nave fluviale 

"Germilio" ha trasportato da 

Mantova circa 700 tonnellate di 

sabbia, primo carico di un contratto 

da 200 mila tonnellate l'anno di 

questa merce, povera ma ingombrante, 

che avrebbe altrimenti 

richiesto l'utilizzo 7 mila grossi 

camion, che non intaseranno le 

strade. 

L'avvenimento segna una svolta 

nell'utilizzo dell'idrovia, completata 

fino a Mantova grazie al convinto 

sostegno della Regione del 

Veneto e inaugurata nella primavera 

del 2002, a 70 anni dall'inizio dei 

lavori. Non a caso allo scaricamento 

della nave sono intervenuti gli 

assessori regionali al territorio 

Renzo Marangon e alla mobilità 

Renato Chisso, il presidente 

dell'Interporto di Rovigo Mario 

"Il vigneto veneto è di assoluta 

qualità e produce vini 

apprezzati in tutto il mondo. 

Vogliamo che si mantenga 

perfettamente in regola, 

superando anche eventuali 

storture del passato, ma questo 

non deve pesare sulle già 

gravose incombenze che in 

questo periodo interessano i 

nostri imprenditori vitivinicoli. 

Per questo abbiamo 

deciso di prorogare fino al 

16 ottobre i termini di presentazione 

delle domande 

per ottenere la regolarizza- 

Borgatti, i sindaci di Bagnolo di Po 

Pietro Caberletti (geograficamente 

il pontile ha sede nel territorio di 

questo Comune) e di Canda 

Stefano Pelà (da questo Comune si 

accede all'infrastruttura), l'on. 

Giuseppe Fini, Gian Michele 

Gambato presidente della Sistemi 

Territoriali, società partecipata per 

la quasi totalità dalla Regione del 

Veneto, che gestisce l'idrovia. 

"Questa modalità di trasporto funziona 

perché la Giunta Veneta ci ha 

creduto - ha sottolineato Chisso - e 

per noi è una scommessa vinta, che 

dalla sua inaugurazione sta conoscendo 

ogni anno uno sviluppo 

percentuale a due cifre. Non a caso 

è guardata con grande interesse 

dal mondo economico, che la utilizza 

sempre più perché consente 

la movimentazione strategica di 

una grande quantità di merci con 

risparmio di spesa, con la massima 

sicurezza e con il minimo impatto 

ambientale". "Per Canda è una 

opportunità, che potrà mettersi in 

sinergia con la Nogara - Mare e con 

la Valdastico Sud, i cui lavori stanno 

procedendo e che si attesterà 

nei pressi - ha detto ancora Chisso 

REGIONE 23 SETTEMBRE 2006 

Assessori Marangon e Chisso all'avvio di una nuova linea commerciale 

- e che soprattutto permetterà di 

liberare il centro abitato del comu- 

"Ogni prestazione che 

comporti esposizione alle 

radiazioni ionizzanti 

deve essere considerata 

accuratamente, per i vantaggi 

e gli svantaggi che 

può produrre dal punto 

di vista medico, con una 

particolare attenzione per 

bambini e donne in gravi- 

zione delle superfici a vite 

che siano state piantate o 

rinnovate tra l'1 aprile 1987 

al 31 agosto 1998 senza la 

prescritta autorizzazione". 

Lo ha annunciato il vicepresidente 

della Giunta veneta 

Luca Zaia, sottolineando che 

conseguentemente sono stati 

posticipati al 30 marzo 2007 

anche termini per la dichiarazione 

di riallineamento, 

aggiornamento o conferma 

delle superfici vitate in coltivazione 

al 31 luglio 2006 e 

dei diritti di impianto in 

ne polesano dalle centinaia di 

TIR che oggi giorno lo attraversano. 

Eppure ricompare il partito 

del non fare, con ambientalisti 

che ricorrono all'Unesco 

contro la Valdastico, senza 

sapere - ha precisato l'assessore 

regionale - che abbiamo già 

concordato di far passare l'autostrada 

in trincea profonda nei 

pressi della nota Villa e in galleria 

superficiale di fronte ad 

essa, che vuol dire a molte centinaia 

di metri di distanza". 

"Certa gente usa pesi e misure 

diversi - ha tuonato il sindaco 

Pelà - perché a Canda c'è la bellissima 

Villa Nani Mocenigo, di 

Vincenzo Scamozzi, quotidianamente 

tormentata dai mezzi 

pesanti che passano proprio rasenti 

al suo muro di cinta senza che 

danza: un'esposizione 

non giustificata e non 

appropriata può infatti 

risultare dannosa non 

solo per il paziente ma 

anche per gli stessi operatori 

coinvolti". Lo ha 

affermato l'Assessore 

regionale alle Politiche 

sanitarie Flavio Tosi 

disponibilità alla medesima 

data. In ogni caso per la 

regolarizzazione non 

potranno essere utilizzati i 

diritti di impianto della 

nessuno protesti, tranne la popolazione 

locale. Invito gli ambientalisti 

a Canda perché verifichino e si 

battano per l'autostrada, dove 

poter finalmente dirottare i mezzi 

pesanti". In precedenza Chisso si 

era recato a visitare l'Interporto di 

Rovigo, il cui presidente Borgatti 

ha sottolineato come oggi nell'infrastruttura, 

che si sta rivelando 

punto cardine di una nuova logistica, 

vengano movimentate 700 mila 

tonnellate di merce, pari a circa 20 

mila TIR tolti dalla viabilità stradale 

e autostradale. La valenza dell'idrovia 

non è solo economica ma 

anche turistica, ha aggiunto 

Borgatti, che ha annunciato in proposito, 

per il prossimo 19 ottobre, 

una tournèe di 4 giorni in House 

Boat fino a Mantova, con ritorno 

attraverso il Po. 

Convegno sulle radiazioni ionizzanti 

intervenendo al Polo 

Didattico Zanotto di 

Verona, al Convegno 

"Esposizione del paziente 

nell'impiego delle radiazioni 

ionizzanti a scopo 

diagnostico e terapeutico: 

ruolo e responsabilità 

delle figure professionali". 

Per le viti piantate o rinnovate tra l'1 aprile 1987 al 31 agosto 1998 

Domande per regolarizzare i vigneti 

Per le richieste c'è tempo fino a lunedì 16 ottobre 

Riserva regionale. 

"Abbiamo deciso la 

posticipazione dei termini 

- ha precisato Zaia 

- sulla scorta delle difficoltà 

emerse nel corso 

delle periodiche riunioni 

dello specifico gruppo 

di monitoraggio, 

durante le quali è stato 

verificato che, a causa 

anche delle ferie estive, era 

stato impossibile "caricare" 

la gran mole di pratiche nei 

tempi previsti dalla procedura".

20 

C'è una relazione diretta tra investimento in ICT e dinamismo dell'impresa 

Dinamiche le Pmi del nord est 

Bonàiti: "Poco conosciuti i vantaggi competitivi" 

Le Pmi del Nord-Est sono le 

più dinamiche in Italia sul 

fronte dell'ICT management: 

nel 2006 una impresa su due 

(il 49%) prevede di effettuare 

almeno un investimento in 

Information Communication 

Technology, contro il 41% 

della media nazionale, il 46% 

del Nord-Ovest e il 33-34% 

del Centro-Sud. Nel Nord- 

Est si registra anche la più 

alta incidenza di Pmi che 

hanno adottato sistemi di 

comunicazione Voice su IP 

(10%, contro una media 

nazionale del 7%) e che utilizzano 

un sistema gestionale 

"evoluto" (35% a fronte di 

un 26% in Italia). È relativamente 

positivo per il Nord- 

Est (allargato all'Emilia 

Romagna) il quadro che 

emerge dalla Ricerca 2006 

dell'Osservatorio sulle ICT 

nelle PMI della School of 

Management del Politecnico 

di Milano. Eppure rimane il 

nodo della piccola dimensione: 

solo il 38% delle aziende 

fino a 9 addetti dimostra 

propensione all'innovazione 

IT; salendo fra 10 e 49 addetti 

la percentuale non raggiunge 

il 50%. 

"È un indizio che deve far 

riflettere - sottolinea il presi- 

L'ente partecipa alla missione governativa a Nanchino e Canton 

Missione imprenditoriale in Cina 

Vinitaly China per promuovere l'agroalimentare italiano 

Il direttore generale di 

VeronaFiere, Giovanni 

Mantovani, partecipa alla 

missione imprenditoriale in 

Cina guidata dal premier 

Romano Prodi e organizzata 

da Confindustria, Istituto 

Nazionale per il Commercio 

Estero e dall'Associazione 

Bancaria Italiana, partita 

martedì scorso per Nanchino 

e che da oggi è a Canton, 

dove si svolge l'importante 

inaugurazione della Fiera 

Internazionale di Canton, 

dedicata alle Piccole Medie 

Imprese. "Nell'ambito della 

manifestazione - sottolinea il 

Tuttavia rimane il nodo della piccola dimensione: 

solo il 38 per cento delle aziende fino a 9 addetti 

dimostra propensione all'innovazione IT; salendo 

fra 10 e 49 addetti la percentuale non raggiunge il 50 

per cento 

dente di Unindustria 

Padova, Luca Bonàiti - 

e che ci impegna ad 

un lavoro di sensibilizzazione 

ancora più 

intenso nei confronti 

delle piccole e medie 

imprese, asse portante 

del nostro sistema 

economico. Per cogliere 

la spinta della 

ripresa servono gli 

strumenti adatti ad 

accrescere la competitività. 

Spesso però c'è scarsa 

conoscenza dei vantaggi 

concreti e tangibili 

che possono derivaredall'implementazione 

di tecnologie 

avanzate, per recuperare 

produttività e 

migliorare la qualità 

dei servizi offerti". Per 

dialogare con le 

imprese sulle opportunità di 

crescita derivanti dalle 

direttore generale - la Fiera 

di Verona è presente con un 

proprio stand per facilitare il 

dialogo tra gli operatori 

cinesi e le imprese italiane, 

in particolare di quei distretti 

produttivi rappresentati 

nell'ambito delle rassegne 

che organizziamo direttamente: 

agroalimentare e 

relative tecnologie; edilizia, 

costruzioni e movimento 

terra; mobile arredo; logistica 

e trasporti; marmi e tecnologie". 

Veronafiere, organizzatrice 

da oltre quarant'anni 

anni di Vinitaly, la più 

importante manifestazione 

ECONOMIA 23 SETTEMBRE 2006 

nuove tecnologie, l'ICT Lab 

di Unindustria Padova in 

collaborazione con 

l'Osservatorio sulle ICT nelle 

PMI della School of 

Management del Politecnico 

di Milano, organizza il convegno 

"Innovare e competere 

con le ICT - Il ruolo delle 

tecnologie dell'informazione 

e della comunicazione 

nella crescita delle PMI". 

Il convegno-workshop 

si terrà lunedì 18 settembre 

2006, alle ore 17.30, 

nella Sala Convegni di 

Unindustria Padova (via 

E. P. Masini, 2 - zona 

Stanga). Dopo l'introduzione 

di Claudio 

Velasquez presidente di 

ICT Lab, i curatori della 

ricerca Raffaello Balocco 

e Fabrizio Amarilli del 

Politecnico di Milano ne 

presenteranno i risultati. 

La ricerca ha fornito 

alcuni dati particolarmente 

interessanti e 

innovativi, relativi all'utilizzo 

delle ICT da 

parte delle PMI del 

m a n i f a t t u r i e r o . 

"Abbiamo colto una crescente 

consapevolezza 

da parte delle imprese, 

sulle opportunità derivanti 

dall'utilizzo dei sistemi 

Voice over IP (VoIP)", 

mondiale del settore 

vitivinicolo, ha un consolidato 

rapporto di collaborazione 

con la 

Repubblica Popolare di 

Cina, dove sta aprendo 

un ufficio di rappresentanza 

a Shanghai. 

La visita con il governo 

italiano, rappresenta 

dunque un'ulteriore 

conferma della volontà 

di apertura al mercato 

globale: In Cina, in particolare, 

la Fiera di Verona 

promuove dal 1998 

Vinitaly China (l'8^edizione 

è in programma a 

dichiara Balocco. "Già oggi, 

una PMI del manifatturiero 

su 5 utilizza sistemi VoIP, 

mentre il 18% delle PMI ha 

intenzione di adottare tali 

sistemi in futuro". Quali 

sono le scelte organizzative 

che deve effettuare l'impresa 

per utilizzare le tecnologie 

IT come leva strategica? 

Come comprendere lo 

"stato" del proprio sistema 

informativo? Quali le concrete 

opportunità offerte 

dalle diverse tecnologie (dai 

sistemi gestionali alle applicazioni 

di e-business al wireless)? 

"Sono alcune domande 

a cui risponderà il convegno 

- spiega Velasquez -. Una 

sorta di "lezione-workshop" 

per far comprendere a 

imprenditori e manager 

quanto l'investimento tecnologico 

sia ripagato dai risultati. 

La ricerca del 

Politecnico dimostra che c'è 

una relazione diretta tra 

investimento in ICT e dinamismo 

dell'impresa". A tutti 

i partecipanti sarà offerto in 

omaggio il libro "Innovare 

per competere con le ICT 

(ed. Il Sole 24 Ore), una 

guida sintetica e pragmatica 

all'utilizzo "sapiente" delle 

ICT. 

Shanghai dal 23 al 25 novembre). 

L'edizione 2006 vede la 

collaborazione di Fiere 

Parma, con una strategia di 

promozione dell'intero sistema 

agroalimentare italiano, 

condivisa ed appoggiata 

anche dal governo nazionale 

e regionale. 

Veronafiere conferma inoltre 

il proprio importante ruolo 

nel sistema Paese, affiancandosi 

ai propri stakeholders 

istituzionali e di business in 

una fondamentale tappa per 

l'internazionalizzazione delle 

imprese italiane e dell'attività 

fieristica.

La Fondazione Cariverona, la 

Marsilio Editori e lo scultore-ceramista 

Pino Castagna sono i vincitori del 

Premio Civiltà Veneta 2006 promosso 

dalla veronese Masi, leader 

nell'Amarone, giunto quest'anno alla 

sua venticinquesima edizione. E'stato, 

invece, attribuito ad Antonio 

Carluccio, uno dei principali esperti 

nel mondo di lingua inglese di enogastronomia 

italiana, il Premio internazionale 

Masi Civiltà del Vino. Infine, 

ad Alvise Zorzi, considerato il massimo 

rappresentante culturale di 

Venezia, narratore e storico che può 

essere ben definito come "l'essenza 

della veneticità", è stato assegnato il 

Grosso d'oro veneziano, riconoscimento 

che ripete un'antica moneta della 

Il Premio Masi fu progettato 

alla fine degli anni Settanta da 

un'idea dello scrittore veronese 

Cesare Marchi e promosso dall'azienda 

vitivinicola Masi, i 

cui proprietari, la famiglia 

Boscaini, da generazioni si 

dedicano con passione e impegno 

del tutto veneti alla viticoltura 

e all'enologia. Un lungo 

percorso che vede annualmente 

premiati personaggi illustri del 

mondo della letteratura, dell'arte, 

della scienza, dello spettacolo 

e dell'economia, che 

hanno dato risalto alla civiltà 

veneta e alla civiltà del vino. 

Sotto la denominazione 

"Premio Masi" vengono identificati 

due riconoscimenti di 

respiro internazionale, dedicati 

rispettivamente alla "Civiltà 

Veneta" e alla "Civiltà del 

Vino" e un premio speciale 

denominato "Grosso d'Oro 

Veneziano". 

Serenissima e che la Fondazione Masi 

riserva ad insigni personalità di livello 

internazionale che hanno ben operato 

nei diversi campi di attività, dalla cultura 

all'economia, e nelle istituzioni, 

per l'amicizia e la solidarietà tra i popoli.La 

cerimonia di premiazione si svolgerà 

sabato 30 settembre alle ore 11 alla 

Pieve longobarda di San Giorgio in 

Valpolicella, Verona, preceduta alle 

ore 10 dalla "firma della botte "alle 

Cantine Masi a Gargagnago di 

Valpolicella. Con le prime tre premiazioni 

la Fondazione Masi, oltre a riconoscere 

l'impegno culturale di tre insigni 

persone che hanno piuttosto sfuggito 

che ricercato la notorietà, ha voluto 

anche rispettare uno dei fondamentali 

intendimenti che presiedono al 

conferimento dei premi Civiltà Veneta, 

con un operatore finanziario, 

Fondazione Cariverona, che nella sua 

attività istituzionale al servizio del 

bene comune spazia in un ampio territorio 

regionale ed extraregionale; con 

un operatore culturale, Marsilio 

Editori, che incentra la propria attività 

a Venezia, e con un artista, Pino 

Castagna, che ha fatto di Verona la 

sede di una vasta opera a livello quantomeno 

europeo. Non è la prima volta 

che i riconoscimenti alla Civiltà Veneta 

del Premio Masi vanno ad istituzioni 

culturali o ad enti che si sono resi benemeriti 

per la cultura. E', certamente, la 

prima volta, invece, che questi premi 

sono due, a segnalare il sempre maggiore 

rilievo che, anche in un ambito 

interregionale qual è quello delle 

"Venezie" in cui si muove tradizionalmente 

il Premio Masi, assumono, al di 

là delle persone, le istituzioni. 

Attribuendo questi premi all'istituzione, 

la Fondazione Masi intende tutta- 

GUSTO 

Sabato 30 settembre 2006 

25°Premio Masi 

Pieve longobarda di San Giorgio 

via sottolineare come l'attività culturale 

dei due enti sia frutto in larghissima 

parte della personale iniziativa e del 

costante impegno dei loro presidenti. 

L'ing. Paolo Biasi, presidente dal 1993 

della Fondazione Cassa di Risparmio 

di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, 

carica alla quale è stato riconfermato 

per un altro quinquennio nell'ottobre 

2005, ha dato grande impulso fin dall'inizio 

del suo mandato alle attività istituzionali 

in favore delle comunità locali, 

che hanno portato nel quinquennio 

2001-2005 all'erogazione di fondi complessivi 

pari ad oltre 626 milioni di 

euro, con uno stanziamento relativo al 

solo bilancio 2005 di quasi 163 milioni 

di euro. Riguardo ai più recenti interventi 

in ambito culturale, sono stati 

finanziati 104 progetti per quasi 14 

milioni di euro nell'edilizia scolastica e 

si sono attuati programmi di restauro 

di beni immobili e beni artistici mobili 

per quasi 8 milioni di euro e 48 progetti 

nell'ambito dell'arte e beni culturali. 

Cesare De Michelis, presidente della 

Marsilio Editori. Fondata nel 1961 da 

un gruppo di giovani laureati 

dell'Università di Padova che le diedero 

il nome di Marsilio da Padova, insigne 

filosofo, letterato ed educatore del 

1300, la Marsilio con la guida di De 

Michelis ha registrato una progressiva 

crescita in diversi settori, con una particolare 

attenzione ai narratori esordienti 

ed agli autori del vasto territorio 

particolarmente attivo sul piano culturale 

che si identifica nelle Venezie. 

Cesare De Michelis, docente di 

Letteratura italiana e contemporanea 

all'Università di Padova dal 1980, è dal 

1991 consigliere d'amministrazione 

della Fondazione Venezia 2000, presidente 

dell'edizione nazionale delle 

opere di Carlo Goldoni, consigliere del 

Teatro La Fenice di Venezia. 

Ha vinto il Premio Luigi Russo per la 

critica letteraria e ha pubblicato numerosi 

libri di saggistica e saggi in volumi 

miscellanei e riviste. Pino Castagna, 

artista schivo e solitario, nel suo laboratorio-eremo 

di Costermano, affacciato 

sul golfo di Garda, è riuscito a raggiungere 

con un'opera intensa e pluride- 

cennale esiti che lo hanno imposto 

all'attenzione della critica internazionale. 

Il suo itinerario artistico comincia 

nel 1959, con l'incontro con lo scultore 

inglese Michel Noble; da esso nascono 

i corsi di ceramica tenuti per i pazienti 

dell'ospedale psichiatrico di Verona, 

ma anche le prime opere ceramiche di 

Castagna, che ottengono riconoscimenti 

e premi in concorsi e rassegne 

nazionali ed internazionali. Presto si 

delinea, accanto alla sua vena di ceramista, 

la sua vocazione di scultore, che 

lo porta a partecipare nel 1967 e nel 

1973 alla Triennale di Milano e nel 1970 

e nel 1986 alla Biennale di Venezia, con 

l'esecuzione di grandi figure in ceramica, 

bronzo e alluminio a cui seguiranno 

grandiose opere scultoree nei materiali 

più vari, dal legno al cemento, al ferro, 

al vetro e al marmo, che oggi figurano 

in importanti musei d'arte contemporanea 

e, soprattutto, in piazze e siti 

monumentali in Italia e all'estero, dalla 

Svezia al Giappone, dall'America 

all'Africa. Amalfitano, Antonio 

Carluccio, vincitore del Premio 

Internazionale Masi Civiltà del Vino, 

vive ed opera in Gran Bretagna dove è 

proprietario di ben 27 Carluccio's Cafè 

che uniscono al caffè la vendita di prodotti 

enogastronomici italiani. Questa 

esperienza gli consente di aprire nel 

1991 il primo Carluccio's, situato al 

Covent Garden, nel cuore di Londra, 

che vende prodotti italiani selezionati 

personalmente dal titolare, in particolare 

funghi e tartufi dei quali è un grande 

appassionato ed esperto e per i 

quali è il fornitore ufficiale della Casa 

Reale . I suoi libri, tra i quali il più 

recente è Carluccio's Complete Italian 

Food, hanno avuto larga diffusione 

oltre che in Gran Bretagna negli Stati 

Uniti e in Australia e le sue trasmissioni 

televisive sono state trasferite in cassette 

dalla Bbc e distribuite in tutto il 

mondo. Alvise Zorzi, al quale è stato 

conferito il premio Grosso d'oro veneziano, 

discende da un nobile ceppo 

veneziano che diede anche un doge 

alla Serenissima e ha dedicato l'intera 

vita alla storia e alla civiltà di Venezia, 

con una lunga attività letteraria testimoniata 

da molte pubblicazioni di 

grande successo tradotte anche all'estero, 

tra cui Venezia scomparsa, La 

Repubblica del Leone. Storia di 

Venezia, Una città, una repubblica, un 

impero. Venezia 697-1797 di Marco 

Polo. Una storia mai raccontata. Zorzi 

è presidente del Comitato per la pubblicazione 

delle Fonti per la storia di 

Venezia e, dal 1986, dell'Associazione 

dei Comitati privati internazionali per 

la salvaguardia di Venezia. E' stato 

responsabile dei programmi culturali 

della Tv e vicepresidente dell'Unione 

europea di radiodiffusione, ed è componente 

della commissione per i Premi 

Masi Civiltà Veneta.

23 

Jack Sparrow 

returns, ed anche 

Johnny Depp: 

schizzato, intelligente, 

ironico, un 

Peter Pan mal cresciuto 

che si diverte 

sul set forse anche più degli 

spettatori in sala. E meno male 

che c'è lui, perché con Pirati dei 

Caraibi (Gore Verbinski, in questi 

giorni nelle sale) ci troviamo 

di fronte ad un film fragilissimo, 

che si regge tutto sulla sua performance. 

La maledizione della 

prima luna era un film a sé stante, 

in cui la storia era compiuta 

in se stessa. Ma questo non è un 

sequel, è la puntata di un serial 

tv: si appiccica bene o male al 

precedente ma soprattutto si 

interrompe a scena aperta, sfacciatamente, 

con gli attori che 

sventolano il cartellino: 'attenzione, 

appuntamento qui tutti 

quanti l'anno prossimo', come se 

fosse Elisa di Rivombrosa. La 

storia. Accattivante l'idea di 

TEMPO LIBERO 23 SETTEMBRE 2006 

In Pirati dei Caraibi è lui il mattatore di un film dalla sceneggiatura fragile e infantile 

Un Depp grande pirata, ma la ciurma non convince 

DI GIULIANO CORÀ 

Bari, 2005. L'avvocato 

Guerrieri è chiamato a 

difendere in appello 

Fabio Paolicelli, vecchia 

ombra fascista della sua 

infanzia, condannato 

per possesso di droga. 

All'inizio Guerrieri è 

riluttante ad accettare 

l'incarico, ma poco a 

poco si convince che, 

nonostante gli indizi 

schiaccianti, esiste il 

ragionevole dubbio che 

Paolicelli sia vittima 

innocente di un perverso 

meccanismo ordito 

dal suo difensore in primo grado e da 

alcuni loschi trafficanti. 

Alla sua quarta prova narrativa, la 

terza con protagonista l'avvocato 

Guerrieri, il magistrato barese 

Carofiglio dimostra, se non altro, che 

può esistere, e funzionare perfetta- 

mente, il "legal 

thriller all'italiana". 

A chi obbietta che i 

meccanismi della 

giustizia italiana 

mal si adattano alle 

necessità narrative 

del genere in questione, 

l'autore 

risponde con una 

costruzione serrata 

che, mentre tiene 

inchiodato il lettore 

alla pagina, lo 

introduce, con 

rigorosa verosimiglianza, 

fra le pieghe 

della Legge. 

Ma a conquistare davvero è la figura 

del protagonista. Non un eroe senza 

macchia, ma un uomo vulnerabile, 

contraddittorio, ostinato e inquieto. 

Assumono allora un particolare rilievo 

alcune sequenze "di raccordo", non 

tirarci dentro l'Olandese 

Volante e il patto col diavolo, ma 

l'impressione complessiva che si 

ha è di una sceneggiatura disordinata, 

che troppo spesso tira 

via, senza preoccuparsi eccessivamente 

dei nessi logici. La filiazione 

da un'attrattiva di 

Disneyland rischia qui di diventare 

eccessiva. Se nella 

Maledizione la scena del duello 

nella grotta era troppo lunga e 

troppo 'comica', qui abbiamo 

una scena sull'isola dei cannibali, 

con aggiunta di giro sulla 

indispensabili ai fini meramente narrativi, 

ma utili ad arricchire il profilo 

psicologico del protagonista (si pensi 

ad esempio, in questo romanzo, alla 

visita di Guerrieri alla libreria di 

Ottavio). 

C'è un passaggio interessante, infine, 

nella requisitoria conclusiva di 

Guerrieri, in cui Carofiglio chiarisce, 

per così dire, le origini della sua vocazione 

narrativa: "Che facciamo, alla 

fine dei conti, nei procedimenti penali? 

[…] Tutti raccontiamo storie. 

Prendiamo il materiale grezzo costituito 

dagli indizi, lo mettiamo insieme, 

gli diamo struttura e senso in storie 

che raccontino in modo plausibile 

fatti del passato. […] Storie che in un 

certo senso - in senso etimologico - 

dobbiamo inventare". 

Gianrico Carofiglio, Ragionevoli 

dubbi, Sellerio, 320 pp., euro 12. 

Giovanni Magalotti 

'ruota panoramica', insopportabilmente 

grottesca, noiosa ed 

interminabile, chiaramente 

tarata su un pubblico di quinta 

elementare (e che ogni piccolo 

spettatore potrà probabilmente 

rivivere non dico a Disneyland, 

ma semplicemente a 

Gardaland). Il film sale un po' di 

quota quando arrivano 

l'Olandese Volante e la sua ciurma 

di annegati: è certamente la 

sua parte migliore, non solo per 

gli effetti speciali, ma per le 

atmosfere macabre. Le scene in 

cui il mostruoso Kraken avvolge 

e stritola le navi, poi, sono davvero 

ottime, con tutta evidenza 

ispirate ai disegni marinari del 

Seicento sui mitici mostri degli 

abissi. Il resto del cast, come 

nella Maledizione, è lì per far da 

comprimari a Depp. Orlando 

"Patata" Bloom continua a confermarsi 

come l'attore di un solo 

film, e Il Signore degli Anelli 

rischia di rimanere la sua tomba 

professionale, mentre Keira 

Knightley è indubbiamente cresciuta. 

Nuova avventura dell'avvocato Guerrieri, e ancora una volta Gianrico Carofiglio dimostra che 

anche in Italia si possono scrivere legal thriller 

Il dubbio dell'innocenza. Nonostante tutto 

Società di comunicazione ricerca: 

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Si richiede disponibilità immediata, cultura, 

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o per e-mail info@piu-media.com 

Al presidente del gruppo Vicenza Volley, ing. Coviello 

Caro Gianni, 

desidero rivolgere a Te innanzitutto un ringraziamento sincero per avermi 

dato, tanti anni fa, fiducia e possibilità professionale. È anche merito tuo se 

oggi si aprono di fronte a me prospettive nuove. Un grazie anche al caro 

ing. Luciano Carbonaro, che ha contribuito allo sviluppo delle mie capacità 

professionali. Un ringraziamento, infine, a tutti i colleghi con cui ho avuto 

il piacere di lavorare in questi anni. Vi lascio con la consapevolezza di ritrovarvi 

presto, al palazzetto, a tifare insieme Vicenza Volley! 

Elisabetta Turska Bogdanska 

Tanti auguri 

I compleanni di questa settimana 

22 settembre 

Tanti auguri 

Maurizio 

Per i 51 anni di 

Maurizio Toniello un 

augurio di cuore dalla 

moglie Gilda, i figli 

Valeria e Ilario e tutti i 

parenti

Zio Sam lascia o raddoppia?

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