Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
5<br />
Conco ed Enego l'hanno già<br />
votato. Asiago dovrebbe farlo a<br />
giorni, e nel giro di qualche<br />
settimana anche tutti gli altri<br />
comuni dell'Altopiano faranno<br />
lo stesso. Con l'approvazione<br />
delle delibere per la richiesta<br />
di referendum costituzionale<br />
per il passaggio alla Provincia<br />
autonoma di Trento sta<br />
entrando nel vivo il percorso<br />
che potrebbe portare ad un<br />
clamoroso distacco dei Sette<br />
comuni dal vicentino e dal<br />
Veneto. Destinazione, quel<br />
Trentino che, oggi come oggi,<br />
offre molto di più in termini di<br />
contributi, vantaggi e agevolazioni.<br />
Non sarà una cosa immediata,<br />
dato che di strada da fare ce<br />
n'è ancora molta. Ma il meccanismo<br />
è avviato, e nel giro di<br />
qualche tempo Vicenza<br />
potrebbe davvero perdere la "sua"<br />
montagna, quella della Grande<br />
Guerra, di Rigoni Stern, delle<br />
seconde case e delle scampagnate<br />
del fine settimana. Perché il progetto<br />
è serio e non ha nulla di folcloristico,<br />
anzi. In Altopiano ci<br />
stanno lavorando da anni, hanno<br />
raccolto oltre 7 mila firme (su un<br />
totale di 21 mila abitanti) e non<br />
hanno nessuna intenzione di fermarsi.<br />
"Ci volessero altri dieci<br />
anni, noi andiamo avanti", ribadisce<br />
Francesco Rodeghiero, coordinatore<br />
del comitato pro referendum.<br />
I motivi di una scelta tanto drastica<br />
sono presto detti. "La nostra<br />
montagna e completamente trascurata<br />
da parte delle Regione<br />
Veneto e dello Stato - continua<br />
ancora Rodeghiero -. La nostra è<br />
una realtà che non ha niente a che<br />
vedere con il resto della regione, e<br />
che il Veneto ignora. Siamo in<br />
montagna, ma non c'è nessuno che<br />
riconosca la specificità del territorio,<br />
le difficoltà dei comuni che lo<br />
gestiscono e dei cittadini che ci<br />
vivono. Non ci sono infrastrutture,<br />
non c'è lavoro, non c'è occupazione,<br />
non ci sono aiuti alle famiglie.<br />
Non c'è niente, e adesso ci stanno<br />
chiudendo anche gli ospedali: se<br />
non ci ribelliamo noi chi deve<br />
farlo".<br />
Stanchi di questa situazione, gli<br />
asiaghesi hanno dunque rivolto lo<br />
sguardo al di là di quello che era<br />
l'antico confine tra Italia e Austria,<br />
dove lo statuto autonomo e le maggiori<br />
disponibilità finanziarie permettono<br />
un tenore di vita decisamente<br />
superiore. "Il fatto è che c'è<br />
una forte disparità di trattamento<br />
tra noi e i cittadini trentini che<br />
vivono a pochi chilometri da casa<br />
nostra - conferma il sindaco del<br />
comune capoluogo Andrea Gios -.<br />
È una questione economica: in<br />
Trentino ci sono numerosi vantaggi,<br />
che vanno dai contributi alle<br />
attività imprenditoriali al costo<br />
meno elevato del gas, al fatto che<br />
gli stipendi sono più alti. Basti<br />
pensare che la provincia di Trento<br />
ha un bilancio simile a quello di<br />
tutto il Veneto: solo che noi siamo<br />
4 milioni, loro molti di meno. E<br />
tutto questo perché a Trento l'economia<br />
è gonfiata dal contributo<br />
pubblico, permesso dal federalismo<br />
fiscale".<br />
Autonomia e federalismo, sono<br />
queste le parole chiave di tutta la<br />
vicenda. "Noi andremo al referendum,<br />
ma il problema è generale ed<br />
ATTUALITÀ 23 SETTEMBRE 2006<br />
I Sette Comuni verso il referendum per passare alla provincia di Trento<br />
Ecco perché, da Enego a Rotzo, sono stanchi del Veneto<br />
Veneto addio: l'Altopiano emigra in Trentino?<br />
Il retro del Monumento ai Caduti.<br />
I Sette Comuni sono stanchi<br />
del Vicentino<br />
è sentito anche a Bassano<br />
e a Vicenza - insiste Gios -<br />
. Perché, alla fine, il<br />
discorso ruota attorno al<br />
federalismo fiscale, e noi<br />
speriamo che questo progetto<br />
possa essere un contributo<br />
alla discussione".<br />
Sotto sotto, comunque, al<br />
di là delle motivazioni<br />
economiche, riaffiora<br />
anche l'antico spirito<br />
autonomista che è da sempre<br />
una delle caratteristiche<br />
dei montanari<br />
dell'Altopiano. "Siamo<br />
stati liberi e indipendenti<br />
per cinquecento anni, con<br />
la repubblica di Venezia.<br />
Poi non siamo più stati<br />
considerati. Vogliamo<br />
riprenderci l'autonomia",<br />
rivendica Rodeghiero.<br />
Mentre il sindaco ribadisce<br />
che, in ogni caso, "è chiaro che<br />
noi ci sentiamo veneti, e nessuno<br />
disconosce queste origini. Ma<br />
ormai la disparità di trattamento è<br />
insopportabile".<br />
Come già accaduto nel bellunese<br />
E qui si elegge anche il parroco<br />
Non c'è solo la gestione collettiva<br />
di pascoli, boschi e malghe. Ad<br />
Asiago la tradizione dell'autogoverno<br />
è rimasta anche negli affari<br />
di chiesa. Asiago è infatti una<br />
delle poche parrocchie d'Italia in<br />
cui funziona ancora lo strumento<br />
del "giuspatronato comunitativo",<br />
termine giuridico con cui si<br />
indica l'elezione del parroco.<br />
Proprio così: all'ombra delle<br />
Melette il prete viene proposto<br />
dal vescovo, ma poi deve essere<br />
approvato dalle cosiddette<br />
"Vicinie", e cioè dalla maggioranza<br />
dei capofamiglia del paese,<br />
secondo una tradizione che risale<br />
ancora al 1500. Del resto, da quelle<br />
parti il parroco è in pratica un<br />
dipendente comunale, dato che il<br />
suo stipendio, così come il mantenimento<br />
del duomo, sono a<br />
carico delle casse pubbliche.<br />
Questa usanza secolare torna a<br />
In fatto di autonomia e indipendenza,<br />
l'Altopiano di Asiago vanta una<br />
lunga tradizione. Arroccato a mille<br />
metri di altitudine, delimitato dalle<br />
scoscese vallate dell'Astico e del<br />
Brenta, il vasto pianoro ondulato<br />
che va da Rotzo ad Enego è sempre<br />
stato un territorio di confine, isolato<br />
e al tempo stesso punto d'incontro<br />
tra genti diverse, come testimonia<br />
la presenza, fin dal Medioevo, di<br />
popolazioni di origine germanica: i<br />
"cimbri", così chiamati dal nome di<br />
una delle tribù sconfitte da Caio<br />
Il centro di Trento. Asiago aspira alla provincia autonoma<br />
ripetersi proprio queste settimane:<br />
ai primi di settembre il vescovo<br />
di Padova Antonio Mattiazzo<br />
è infatti salito sull'Altopiano per<br />
presentare il nuovo candidato<br />
allo scranno di parroco; candidato<br />
unico, come avviene quasi<br />
sempre da un secolo a questa<br />
parte, anche se teoricamente<br />
sarebbe possibile anche la presentazione<br />
di un ventaglio di<br />
possibili parroci.<br />
Mario. In questa terra gli abitanti si<br />
organizzarono prima in Comuni,<br />
poi, dal 1310, unirono paesi e contrade<br />
in una federazione guidata dalla<br />
Reggenza dei sette comuni che per<br />
secoli ebbe ampi margini di autonomia<br />
.<br />
Furono il dominio Napoleonico<br />
prima, e quello austriaco poi, a<br />
interrompere questa tradizione di<br />
esenzioni e privilegi, e a mettere in<br />
crisi l'economia dell'Altopiano,<br />
dando il via ad un fenomeno migratorio<br />
che è continuato fino alla<br />
con il comune di Lamon, anche<br />
Asiago si avvia dunque verso il<br />
distacco.<br />
Anche se i tempi saranno lunghi.<br />
Quando tutti i comuni avranno<br />
approvato le delibere, la richiesta<br />
di referendum dovrà essere presentata<br />
alla corte costituzionale, che<br />
valuterà l'ammissibilità o no del<br />
quesito e fisserà una possibile<br />
data. Dopo il voto, in caso di vittoria<br />
dei sì, come sembra probabile,<br />
ci vorranno altri due passaggi parlamentari<br />
per modificare la costituzione<br />
e ridisegnare i confini delle<br />
regioni.<br />
Alla fine, quindi, potrebbero volerci<br />
anni. "Ma se qualcuno metterà i<br />
bastoni tra le ruote, ci rivolgeremo<br />
alla corte europea" conclude<br />
Rodeghiero.<br />
Luca Matteazzi<br />
Carattere rustico e lingua antichissima<br />
Breve storia dell'Altopiano<br />
seconda metà del Novecento.<br />
Parlando dei suoi compaesani,<br />
Mario Rigoni Stern li descrive così:<br />
"Per la nostra antica tradizione di<br />
autogoverno, per il carattere, per il<br />
linguaggio strano e antichissimo,<br />
per l'aspetto misero, per il fare riservato<br />
e rustico erano, i nostri montanari,<br />
considerati filoaustriaci, selvatici…".<br />
Impossibile dimenticare, infine,<br />
che sulle montagne<br />
dell'Altopiano si combatté furiosamente<br />
durante i tre anni della prima<br />
guerra mondiale.