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Zio Sam lascia o raddoppia?

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Conco ed Enego l'hanno già<br />

votato. Asiago dovrebbe farlo a<br />

giorni, e nel giro di qualche<br />

settimana anche tutti gli altri<br />

comuni dell'Altopiano faranno<br />

lo stesso. Con l'approvazione<br />

delle delibere per la richiesta<br />

di referendum costituzionale<br />

per il passaggio alla Provincia<br />

autonoma di Trento sta<br />

entrando nel vivo il percorso<br />

che potrebbe portare ad un<br />

clamoroso distacco dei Sette<br />

comuni dal vicentino e dal<br />

Veneto. Destinazione, quel<br />

Trentino che, oggi come oggi,<br />

offre molto di più in termini di<br />

contributi, vantaggi e agevolazioni.<br />

Non sarà una cosa immediata,<br />

dato che di strada da fare ce<br />

n'è ancora molta. Ma il meccanismo<br />

è avviato, e nel giro di<br />

qualche tempo Vicenza<br />

potrebbe davvero perdere la "sua"<br />

montagna, quella della Grande<br />

Guerra, di Rigoni Stern, delle<br />

seconde case e delle scampagnate<br />

del fine settimana. Perché il progetto<br />

è serio e non ha nulla di folcloristico,<br />

anzi. In Altopiano ci<br />

stanno lavorando da anni, hanno<br />

raccolto oltre 7 mila firme (su un<br />

totale di 21 mila abitanti) e non<br />

hanno nessuna intenzione di fermarsi.<br />

"Ci volessero altri dieci<br />

anni, noi andiamo avanti", ribadisce<br />

Francesco Rodeghiero, coordinatore<br />

del comitato pro referendum.<br />

I motivi di una scelta tanto drastica<br />

sono presto detti. "La nostra<br />

montagna e completamente trascurata<br />

da parte delle Regione<br />

Veneto e dello Stato - continua<br />

ancora Rodeghiero -. La nostra è<br />

una realtà che non ha niente a che<br />

vedere con il resto della regione, e<br />

che il Veneto ignora. Siamo in<br />

montagna, ma non c'è nessuno che<br />

riconosca la specificità del territorio,<br />

le difficoltà dei comuni che lo<br />

gestiscono e dei cittadini che ci<br />

vivono. Non ci sono infrastrutture,<br />

non c'è lavoro, non c'è occupazione,<br />

non ci sono aiuti alle famiglie.<br />

Non c'è niente, e adesso ci stanno<br />

chiudendo anche gli ospedali: se<br />

non ci ribelliamo noi chi deve<br />

farlo".<br />

Stanchi di questa situazione, gli<br />

asiaghesi hanno dunque rivolto lo<br />

sguardo al di là di quello che era<br />

l'antico confine tra Italia e Austria,<br />

dove lo statuto autonomo e le maggiori<br />

disponibilità finanziarie permettono<br />

un tenore di vita decisamente<br />

superiore. "Il fatto è che c'è<br />

una forte disparità di trattamento<br />

tra noi e i cittadini trentini che<br />

vivono a pochi chilometri da casa<br />

nostra - conferma il sindaco del<br />

comune capoluogo Andrea Gios -.<br />

È una questione economica: in<br />

Trentino ci sono numerosi vantaggi,<br />

che vanno dai contributi alle<br />

attività imprenditoriali al costo<br />

meno elevato del gas, al fatto che<br />

gli stipendi sono più alti. Basti<br />

pensare che la provincia di Trento<br />

ha un bilancio simile a quello di<br />

tutto il Veneto: solo che noi siamo<br />

4 milioni, loro molti di meno. E<br />

tutto questo perché a Trento l'economia<br />

è gonfiata dal contributo<br />

pubblico, permesso dal federalismo<br />

fiscale".<br />

Autonomia e federalismo, sono<br />

queste le parole chiave di tutta la<br />

vicenda. "Noi andremo al referendum,<br />

ma il problema è generale ed<br />

ATTUALITÀ 23 SETTEMBRE 2006<br />

I Sette Comuni verso il referendum per passare alla provincia di Trento<br />

Ecco perché, da Enego a Rotzo, sono stanchi del Veneto<br />

Veneto addio: l'Altopiano emigra in Trentino?<br />

Il retro del Monumento ai Caduti.<br />

I Sette Comuni sono stanchi<br />

del Vicentino<br />

è sentito anche a Bassano<br />

e a Vicenza - insiste Gios -<br />

. Perché, alla fine, il<br />

discorso ruota attorno al<br />

federalismo fiscale, e noi<br />

speriamo che questo progetto<br />

possa essere un contributo<br />

alla discussione".<br />

Sotto sotto, comunque, al<br />

di là delle motivazioni<br />

economiche, riaffiora<br />

anche l'antico spirito<br />

autonomista che è da sempre<br />

una delle caratteristiche<br />

dei montanari<br />

dell'Altopiano. "Siamo<br />

stati liberi e indipendenti<br />

per cinquecento anni, con<br />

la repubblica di Venezia.<br />

Poi non siamo più stati<br />

considerati. Vogliamo<br />

riprenderci l'autonomia",<br />

rivendica Rodeghiero.<br />

Mentre il sindaco ribadisce<br />

che, in ogni caso, "è chiaro che<br />

noi ci sentiamo veneti, e nessuno<br />

disconosce queste origini. Ma<br />

ormai la disparità di trattamento è<br />

insopportabile".<br />

Come già accaduto nel bellunese<br />

E qui si elegge anche il parroco<br />

Non c'è solo la gestione collettiva<br />

di pascoli, boschi e malghe. Ad<br />

Asiago la tradizione dell'autogoverno<br />

è rimasta anche negli affari<br />

di chiesa. Asiago è infatti una<br />

delle poche parrocchie d'Italia in<br />

cui funziona ancora lo strumento<br />

del "giuspatronato comunitativo",<br />

termine giuridico con cui si<br />

indica l'elezione del parroco.<br />

Proprio così: all'ombra delle<br />

Melette il prete viene proposto<br />

dal vescovo, ma poi deve essere<br />

approvato dalle cosiddette<br />

"Vicinie", e cioè dalla maggioranza<br />

dei capofamiglia del paese,<br />

secondo una tradizione che risale<br />

ancora al 1500. Del resto, da quelle<br />

parti il parroco è in pratica un<br />

dipendente comunale, dato che il<br />

suo stipendio, così come il mantenimento<br />

del duomo, sono a<br />

carico delle casse pubbliche.<br />

Questa usanza secolare torna a<br />

In fatto di autonomia e indipendenza,<br />

l'Altopiano di Asiago vanta una<br />

lunga tradizione. Arroccato a mille<br />

metri di altitudine, delimitato dalle<br />

scoscese vallate dell'Astico e del<br />

Brenta, il vasto pianoro ondulato<br />

che va da Rotzo ad Enego è sempre<br />

stato un territorio di confine, isolato<br />

e al tempo stesso punto d'incontro<br />

tra genti diverse, come testimonia<br />

la presenza, fin dal Medioevo, di<br />

popolazioni di origine germanica: i<br />

"cimbri", così chiamati dal nome di<br />

una delle tribù sconfitte da Caio<br />

Il centro di Trento. Asiago aspira alla provincia autonoma<br />

ripetersi proprio queste settimane:<br />

ai primi di settembre il vescovo<br />

di Padova Antonio Mattiazzo<br />

è infatti salito sull'Altopiano per<br />

presentare il nuovo candidato<br />

allo scranno di parroco; candidato<br />

unico, come avviene quasi<br />

sempre da un secolo a questa<br />

parte, anche se teoricamente<br />

sarebbe possibile anche la presentazione<br />

di un ventaglio di<br />

possibili parroci.<br />

Mario. In questa terra gli abitanti si<br />

organizzarono prima in Comuni,<br />

poi, dal 1310, unirono paesi e contrade<br />

in una federazione guidata dalla<br />

Reggenza dei sette comuni che per<br />

secoli ebbe ampi margini di autonomia<br />

.<br />

Furono il dominio Napoleonico<br />

prima, e quello austriaco poi, a<br />

interrompere questa tradizione di<br />

esenzioni e privilegi, e a mettere in<br />

crisi l'economia dell'Altopiano,<br />

dando il via ad un fenomeno migratorio<br />

che è continuato fino alla<br />

con il comune di Lamon, anche<br />

Asiago si avvia dunque verso il<br />

distacco.<br />

Anche se i tempi saranno lunghi.<br />

Quando tutti i comuni avranno<br />

approvato le delibere, la richiesta<br />

di referendum dovrà essere presentata<br />

alla corte costituzionale, che<br />

valuterà l'ammissibilità o no del<br />

quesito e fisserà una possibile<br />

data. Dopo il voto, in caso di vittoria<br />

dei sì, come sembra probabile,<br />

ci vorranno altri due passaggi parlamentari<br />

per modificare la costituzione<br />

e ridisegnare i confini delle<br />

regioni.<br />

Alla fine, quindi, potrebbero volerci<br />

anni. "Ma se qualcuno metterà i<br />

bastoni tra le ruote, ci rivolgeremo<br />

alla corte europea" conclude<br />

Rodeghiero.<br />

Luca Matteazzi<br />

Carattere rustico e lingua antichissima<br />

Breve storia dell'Altopiano<br />

seconda metà del Novecento.<br />

Parlando dei suoi compaesani,<br />

Mario Rigoni Stern li descrive così:<br />

"Per la nostra antica tradizione di<br />

autogoverno, per il carattere, per il<br />

linguaggio strano e antichissimo,<br />

per l'aspetto misero, per il fare riservato<br />

e rustico erano, i nostri montanari,<br />

considerati filoaustriaci, selvatici…".<br />

Impossibile dimenticare, infine,<br />

che sulle montagne<br />

dell'Altopiano si combatté furiosamente<br />

durante i tre anni della prima<br />

guerra mondiale.

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