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Un asse Dal Lago-<br />
Hüllweck: fantapolitica?<br />
Che il clima politico a Vicenza si stia surriscaldando è chiaro a<br />
tutti: basta guardare alle risse quotidiane che le cronache ci<br />
consegnano. Un perché (se non 'il' perché) è nella testa e sulla<br />
bocca di tutti o quasi: le due cariche amministrative più<br />
importanti da rinnovare a breve - la presidenza della Provincia<br />
nel 2007 e il timone del Comune nel 2008 - sono l'acceleratore<br />
di mosse e contromosse con obiettivi ad oggi non definiti<br />
ma che circolano nelle segreterie dei partiti. Per cui è partita la<br />
corsa ad eliminazione - una sorta, direbbero gli sportivi, di<br />
qualificazioni di F1 per la pole position o di play off per la pallavolo:<br />
molti si schierano ai nastri di partenza, pochi arrivano<br />
a giocarsi le finali magari contando (ma questo nello sport<br />
vero non succede o non dovrebbe succedere, Moggiopoli a<br />
parte) su alleanze per cui si può perdere una partita a favore di<br />
un avversario per 'far' fuori, intanto, qualcun altro ancora più<br />
sgradito. E se nella lotta per la pole i 'grandi' sperano che gli<br />
altri soccombano prima dei decisivi secondi finali, nelle qualificazioni<br />
per la griglia della Provincia o del Comune è già un<br />
grande agitarsi di protagonisti noti e meno noti, che giocano a<br />
farsi fuori con alleanze e rotture, temporanee o durature<br />
(chissà?, la politica è femmina), fino a poco tempo fa imprevedibili.<br />
Il futuro dirà se quello che stiamo descrivendo è un<br />
modo o un 'fantamodo' per leggere gli eventi che negli ultimi<br />
tempi vedono il divorzio (definitivo o momentaneo?) tra<br />
Hüllweck e il suo grande elettore Cicero. Un Cicero da qualcuno<br />
(poco amico?) lanciato, forse ad arte, sui carboni ardenti<br />
della corsa a primo cittadino. Con inevitabili riflessi - vere<br />
micce pronte a incendiarsi - anche in An. Oppure il riavvicinamento<br />
(vedi la bretella provinciale tra Ponte Alto e Isola),<br />
tra il sindaco e la Dal Lago, guarda caso avversaria storica di<br />
Cicero. Dal Lago che nel frattempo è impegnata a cercare fuori<br />
dalla Lega una parte dei consensi persi nel suo partito, facendo<br />
leva su un allargamento del suo raggio d'azione. Grazie<br />
anche, bisogna dirlo, al capitale di potere e di prestigio accumulato<br />
in anni passati in importanti cda (autostrade e fiera in<br />
primis). E dietro discussioni e 'competizioni' si agitano le<br />
lobby immobiliari, sicuramente legittime nell'attenzione ai<br />
propri interessi. Che addirittura potrebbero, se la nostra classe<br />
politica passasse dalle risse autoreferenziali alle decisioni<br />
chiare e motivate soltanto dal bene della città, coincidere con<br />
quelli più generali di Vicenza. Tali lobby non sono state certo<br />
accontentate dalla vicenda piruea, e ora devono guardare al<br />
futuro, che passa per il Comune. E magari per la Provincia,<br />
sull'asse Dal Lago-Hüllweck. Fantapolitica? Può essere.<br />
Parliamone.<br />
Giovanni Coviello<br />
Base Usa<br />
a Vicenza est,<br />
ipotesi<br />
dalle gambe<br />
corte<br />
a pagina 4<br />
Il ritorno di<br />
Scotolati:<br />
"la mia Vicenza<br />
a rovescio"<br />
a pagina 13<br />
euro<br />
1,00<br />
DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona Anno 1 nr. 30 - Sabato 14 ottobre 2006<br />
<strong>Manovra</strong> <strong>azzardata</strong><br />
Il 21 ottobre parte da Vicenza la rivolta del centrodestra<br />
contro la finanziaria. Comuni, industriali e autonomi<br />
lamentano l'ennesima "persecuzione" da parte del governo.<br />
Marini (Fondazione Nordest): "Il centrosinistra<br />
non sa parlare al Veneto che produce".<br />
Alleanza<br />
Nazionale,<br />
un partito<br />
unito<br />
dai personalismi<br />
a pagina 5<br />
Villaggio del<br />
Sole,<br />
ricordi<br />
di una città<br />
nella città<br />
a pagina 18<br />
Pallavolo Femminile Serie A1<br />
Ottavi Coppa Italia<br />
Domenica 15 Ottobre ore 18,00<br />
Cia Minetti Vicenza<br />
vs<br />
Scavolini Pesaro<br />
Centro Sport Palladio<br />
Via Cavalieri di Vittorio Veneto – Vicenza<br />
da pagina 6<br />
50% SCONTO SUL BIGLIETTO<br />
*presentando all’ingresso questo tagliando<br />
si ha diritto al 50% di sconto<br />
sul biglietto d’ingresso al Centro Sport Palladio<br />
*
3<br />
Perchè il Parco Fornaci è ancora<br />
chiuso? Il piano di lottizzazione 213<br />
'Area ex Fornaci-Lampertico' venne<br />
approvato nel 1999 e nel 2000 corredato<br />
da una convenzione coi proprietari<br />
privati dell'area. In sintesi si<br />
tratta di circa 10 mila metri cubi di<br />
costruzioni (residenziali, commerciali<br />
e direzionali) in cambio 36 mila<br />
metri quadri di parco da cedere al<br />
Comune. A novembre 2000 viene<br />
presentata dai privati, a seguito di<br />
precise richieste avanzate dal<br />
Comune, una richiesta di variante al<br />
piano che consentisse la realizzazione<br />
della rotatoria di viale Crispi,<br />
l'organizzazione dei lavori in 3 stralci<br />
e la realizzazione di alcune opere<br />
all'interno dell'area: pista ciclabile,<br />
recinzione e la tanto attesa piattaforma<br />
per lo skate-board. Nel 2003<br />
viene aperto il cantiere del primo<br />
fabbricato, l'unico finora realizzato,<br />
ma nel luglio di quell'anno, a seguito<br />
di una segnalazione all'Arpav,<br />
viene riscontrata la presenza di<br />
materiale metallico, e il terreno<br />
diventa "sito contaminato" (con una<br />
concentrazione di arsenico superiore<br />
ai limiti di legge). Non avendo<br />
potuto accertare l'origine dell'inquinamento,<br />
i costi di messa in sicurezza<br />
e di bonifica dell'area sono posti a<br />
carico del proprietario. Chi in questi<br />
anni è passato in zona, ha notato<br />
Egregio Direttore e risp.le redazione,<br />
Le scrivo in quanto lettore del suo<br />
settimanale.<br />
Affezionato ma non per questo pienamente<br />
soddisfatto, vorrei darle<br />
qualche suggerimento che magari<br />
possano farle da spunto in ciò che,<br />
a mio modesto avviso, la rivista<br />
pecca.<br />
A Vicenza manca un giornale che<br />
faccia parlare le voci fuori dal<br />
coro, un momento di approfondimento<br />
dal solito piattume giornalistico<br />
di provincia che inevitabilmente<br />
questa piccola piazza soffre.<br />
Perché le dico questo?<br />
Semplicemente, perché noto che i<br />
suoi sforzi sono in questa direzione<br />
ma purtroppo lo vedo ancora come<br />
un parto ancora incerto.<br />
Spero presto possa raggiungere<br />
una certa maturità di contenuti<br />
soprattutto aumentandoli, perché<br />
ora come ora vale un acquisto in<br />
edicola...saltuario.<br />
Un piccolo suggerimento che però<br />
spero possa accogliere è quello di<br />
mettere degli opinionisti in prima<br />
pagina, come i grandi giornali.<br />
Inoltre anche l'occhio vuole la sua<br />
parte, cioè i soli contenuti non<br />
bastano al giorno d'oggi!<br />
Bisognerebbe curare un po' di più<br />
l'aspetto grafico, aiuta molto a<br />
rendere accattivante il giornale<br />
per attirare nuovi lettori, oltre<br />
ovviamente a darne un aspetto più<br />
"professionale" (e meno carbonaro).<br />
Distinti Saluti,<br />
Un affezionato lettore quasi<br />
completamente soddisfatto<br />
Luigi Salvini<br />
Caro amico lettore Luigi,<br />
intanto grazie per le sue parole che<br />
ci stimolano a far meglio.<br />
Non lo dico per sminuire il suo<br />
contributo critico e costruttivo, ma<br />
molte delle cose che lei ci dice (e<br />
qualcuna in più) sono argomento<br />
di discussione da tempo con la<br />
redazione e con la proprietà.<br />
Non dimenticando mai che<br />
<strong>VicenzaPiù</strong> è il primo periodico<br />
generalista, almeno in Italia, edito<br />
da un gruppo che nasce nello sport<br />
(generalmente il percorso è opposto),<br />
e quindi, se da un lato è liberissimo,<br />
dall'altro è alla continua<br />
ricerca di risorse stabili.<br />
Provi a leggerci e a farci leggere<br />
non solo saltuariamente.<br />
OPINIONI 14 OTTOBRE 2006<br />
Il parco è pronto ma non ci può entrare. Motivo? un’intricata vicenda urbanistica<br />
Parco Fornaci, un caso ancora aperto<br />
Parco Fornaci<br />
che recinzione e pista ciclabile<br />
erano già da tempo parzialmente<br />
realizzate, facendo prefigurare un<br />
abuso edilizio. Secondo la proprietà<br />
le opere erano state realizzate su<br />
esplicita richiesta dell'amministrazione<br />
comunale, prima dell'approvazione<br />
della variante che le avrebbe<br />
ufficialmente definite per poterne<br />
ridurre i costi a carico dell'amministrazione.<br />
Questa fu comunque<br />
costretta ad avviare il procedimento<br />
di abuso. Ora, la delibera approvata<br />
dalla giunta in data 6 settembre<br />
2006 contiene i seguenti elementi:<br />
1) Nè ieri, nè oggi, nè domani il tipo<br />
ed il livello di inquinamento poteva<br />
comportare un qualche rischio per<br />
la salute dei frequentatori del parco.<br />
La spesa che il privato dovrà sostenere<br />
è comunque elevata, anche<br />
perchè occorre considerare che nel<br />
frattempo il privato ha provveduto<br />
alla manutenzione dell'area e il<br />
Comune, con la delibera, si tutela<br />
attraverso una consistente fideius-<br />
sione. 2) Secondo la variante 2005 il<br />
privato avrebbe scalato le spese dai<br />
costi di costruzione, e quindi le<br />
opere erano a carico del Comune. La<br />
variante 2006 tende a giustificare in<br />
maniera piuttosto bizzarra le opere<br />
(si parla di una corsia di movimentazione<br />
dei mezzi da cantiere o di<br />
una recinzione di sicurezza del cantiere),<br />
a preludio di un'acquisizione<br />
da parte del Comune come<br />
opere pubbliche, sanando<br />
quindi l'abuso. Il giochino<br />
costa però assai caro al privato<br />
(che infatti mi risulta essere<br />
assai incazzato) che si trova ad<br />
aver già realizzato i lavori, ma<br />
al quale viene ora negata la<br />
possibilità di scaricarli dai costi<br />
di costruzione; inoltre per il<br />
loro completamento deve versare<br />
ulteriori 50.000 (?). Credo<br />
che in fase di predisposizione<br />
della delibera qualcuno abbia<br />
cambiato le carte in tavola,<br />
rimangiandosi precedenti<br />
accordi e ponendo la proprietà<br />
con le spalle al muro. 3) Il privato<br />
non caccia una lira per la<br />
pista da skate. E il Comune che<br />
fa? Dopo averla dato per imminente<br />
da anni, si limita a dire<br />
che "verrà finanziata con i futuri<br />
bilanci dell'amministrazione<br />
comunale". Traduco: MAI! Che<br />
Buona la partenza, ma si può fare di ... Più<br />
Ci incoraggerà sulla strada di<br />
assoluta indipendenza e, spero,<br />
coraggioso equilibrio da noi intrapresa<br />
e non rischierà di perdere,<br />
magari nei numeri saltati, quegli<br />
spunti di riflessione e di analisi che<br />
cerchiamo costantemente di proporre<br />
ai nostri lettori insieme a<br />
una informazione a 360 gradi e<br />
vista da 360 gradi.<br />
Per grafica e opinionisti, infine, le<br />
anticipo che siamo d'accordo con<br />
lei e a breve potrà scriverci per<br />
commentare i passi che al riguardo<br />
faremo.<br />
Il direttore<br />
Azienda commerciale<br />
ricerca personale<br />
sia interno che esterno<br />
in vari settori.<br />
Fisso mensile e inquadramento<br />
a norma di legge.<br />
Per informazioni:<br />
0444 1955993<br />
0444 1955994<br />
fare adesso? Si finanzi immediatamente<br />
l'impianto da skate intervenendo<br />
subito sul bilancio 2007 e si<br />
dia inizio a una raccolta firme a<br />
sostegno della specifica voce di<br />
bilancio, nonchè della non più dilazionabile<br />
apertura del parco.<br />
Andrea Tapparo<br />
consigliere Ds circoscrizione 6<br />
www.vicenzapiu.com<br />
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GIOVANNI COVIELLO<br />
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Autorizz.Tribunale C.P. di Verona<br />
nr. 736/03 del 29/09/2003<br />
Supplemento della Cronaca di Trento<br />
del 25 maggio 2006<br />
Associato all’USPI<br />
Unione Stampa Periodica Italiana<br />
Iscrizione al Registro Nazionale<br />
della stampa n.8857 del 15-12-2000
4<br />
Un'ipotesi che non<br />
sta in piedi. E'<br />
questa la diagnosi<br />
che emerge da un<br />
esame dell'ultima<br />
soluzione per<br />
curare la 'malattia<br />
Ederle 2' che ha contagiato<br />
Vicenza negli ultimi mesi (dopo il<br />
silenzio poco terapeutico da parte<br />
di autorità locali e governi<br />
Berlusconi-Prodi negli ultimi due<br />
anni). Si tratta del lodo 'Borra-<br />
Dal Lago' uscito in due puntate<br />
nello scorso e nel corrente mese,<br />
che individua a Vicenza est una<br />
sistemazione alternativa all'aereoporto<br />
Dal Molin per la nuova<br />
base militare Usa. Una scelta un<br />
po' inflazionata, a dire il vero:<br />
salta fuori ogni qual volta non si<br />
sa dove far posto a una nuova<br />
costruzione. "Ogni tanto ci scherzo<br />
anch'io: se avete qualcosa da<br />
posizionare, ricordatevi che c'è<br />
Vicenza est", dice a mezzo sorriso<br />
Lucio Zoppello, presidente<br />
forzista della circoscrizione<br />
3.<br />
Riassumiamo i termini<br />
della proposta. Il 20<br />
settembre l'avvocato<br />
Maurizio Borra,<br />
responsabile dell'urbanistica<br />
di Forza Italia<br />
(consulente del<br />
costruttore Ingui, quel-<br />
lo che l'anno passato<br />
aveva fatto silurare<br />
l'assessore Maurizio<br />
Franzina), dà forma a<br />
un'idea che era venuta<br />
per primo a Mauro<br />
Fabris, onorevole vicentino<br />
dell'Udeur: "Perché non spostiamo<br />
la nuova caserma a Vicenza<br />
est?". Lo scopo è azzerare la contestazione<br />
dei residenti di<br />
Laghetto e San Bortolo - ma quelli<br />
di Bertesina e Ca' Balbi saranno<br />
contenti? E collocare la base in<br />
progettazione accanto a quella già<br />
esistente, eliminando i problemi<br />
di collegamento fra le due col<br />
relativo, problematico impatto<br />
sulla vivibilità della città.<br />
Insomma: salvare capra e cavoli.<br />
Borra perciò indica i terreni liberi<br />
di San Pietro Intrigogna: un'area<br />
di 600 mila metri quadrati del<br />
valore di 8-10 milioni di euro<br />
(dati sommari forniti da lui) di<br />
proprietà dell'Ipab, l'ente assistenziale<br />
presieduto da un altro<br />
forzista, Gerardo Meridio. Ben<br />
felice, quest'ultimo, "di vendere<br />
terreni per lui inutili e fare<br />
cassa", suggerisce il consigliere<br />
comunale dei Verdi Ciro Asproso.<br />
L'operazione sarebbe fattibile<br />
mediante la vendita al demanio<br />
militare, interlocutore istituzionale<br />
dei militari<br />
americani.<br />
Secondo round:<br />
la Provincia. La<br />
titolare di<br />
Palazzo Nievo<br />
Manuela Dal<br />
Lago il 9 ottobre<br />
annuncia la sua<br />
idea: "Abbiamo<br />
sovrapposto i<br />
disegni progettuali<br />
fatti dagli<br />
americani per il<br />
Dal Molin alla<br />
mappa dei terreni<br />
agricoli lungo via<br />
Aldo Moro, al di là della circonvallazione,<br />
praticamente di fronte<br />
al perimetro della Ederle. Tra terreni<br />
della Provincia e terreni privati,<br />
ci stanno perfettamente".<br />
Quelli di proprietà dell'ente presieduto<br />
dalla leghista Dal Lago<br />
non si affacciano sul viale che dà<br />
sulla base attuale: si trovano su<br />
via Bertesina, e corrispondono "a<br />
una quindicina di campi conosciuti<br />
come 'area Melloni' di circa<br />
20 mila metri quadrati", informa<br />
il capogruppo della Margherita in<br />
Sala Bernarda Marino<br />
Quaresimin. Un po' pochini, da<br />
soli. Infatti la Manuela include<br />
nel suo piano anche la vera posta<br />
in gioco: le proprietà agricole di<br />
una serie di privati, quelle sì, su<br />
viale Moro. Si tratta di una zona<br />
ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />
Il 'lodo Borra-Dal Lago' prevede la nuova base a fianco dell'attuale caserma Usa:<br />
una soluzione piena d'incognite<br />
Ederle 2, tutti i dubbi su Vicenza est<br />
DI ALESSIO MANNINO<br />
Il discusso progetto Usa al Dal Molin<br />
L’avvocato Maurizio<br />
Borra, responsabile<br />
dell'urbanistica di<br />
Forza Italia<br />
di cui a suo tempo (fino a meno di<br />
un anno fa) si era già parlato per<br />
l'ampliamento del villaggio americano.<br />
Che adesso spunterà con i<br />
suoi filari di villette in puro american<br />
style, appena un po' più in<br />
là, a un chilometro di distanza in<br />
linea d'aria: a Quinto Vicentino.<br />
Notizia data per sicura dagli<br />
Americani e non osteggiata dal<br />
Comune contermine. Incastrando<br />
un doppione della Ederle su via<br />
Moro si avrebbe un'ottava circoscrizione<br />
nuova di zecca. Ma a<br />
sovranità statunitense.<br />
Dove sta il punto debole del lodo<br />
Borra-Dal Lago? Per cominciare,<br />
la vendita dai privati - che in passato,<br />
non trovando un accordo<br />
per vendere agli Americani,<br />
hanno fatto abortire il consorzio<br />
fra loro - al demanio è tutta da<br />
dimostrare: lo Stato potrebbe<br />
benissimo ricorrere all'esproprio<br />
pagando a prezzo agricolo. E non<br />
potrebbero opporsi, pena il<br />
dimezzamento dell'introito. Un<br />
cattivo affare, non c'è dubbio. Poi<br />
c'è il piano particolareggiato<br />
'Barcaro-Marotti' a Ca' Balbi,<br />
all'altezza del cavalcavia: un complesso<br />
residenziale con asilo e<br />
palestra ancora sulla carta ma che<br />
sorgerebbe attaccato alla megabase.<br />
In pratica, le stesse preoccupazioni<br />
sulla concentrazione<br />
abitativa fuori misura e sull'incremento<br />
spropositato del traffico<br />
lamentate per l'accoppiata 'Dal<br />
Molin americano-Pp10 Laghetto',<br />
si ripeterebbero qui tali e quali.<br />
Ancora: come fa notare<br />
Quaresimin - che pure, così come<br />
il suo partito, l'Udeur e i settori<br />
riformisti dei Ds Alifuoco in<br />
testa, non sono affatto contrari in<br />
linea di principio all'ipotesi<br />
Vicenza est - "proprio all'angolo<br />
fra via Bertesina e via<br />
Quintarello, sul retro di due privati,<br />
stanno costruendo una casa<br />
per portatori di handicap, il cui<br />
terreno è stato ceduto dalla<br />
Provincia". E mentre Nereo<br />
Galvanin, capogruppo provinciale<br />
di Forza Italia parla di "provocazione<br />
da parte della Provincia nei<br />
confronti del Comune, ma che<br />
alla fine porterebbe vantaggi per<br />
tutti", il commento di Asproso si<br />
affida a una metafora: "Quello<br />
della Dal Lago è il classico sasso<br />
gettato nello stagno per smuovere<br />
le acque ma che lascia il tempo<br />
che trova. E' la logica dell'improvvisazione<br />
per non farsi<br />
tagliare fuori dal dibattito".<br />
Oppure, volendo indugiare in<br />
un'ipotesi machiavellica ma<br />
molto 'politica' (e perciò plausibile),<br />
la Dal Lago può aver proposto<br />
una via con tutta evidenza non<br />
percorribile per poi avere una<br />
buona giustificante a trasformare<br />
il suo sì in un no. I vicentini contrari<br />
allo sbarco dell'altra metà<br />
della 173ma brigata aviotrasportata<br />
sono infatti la maggioranza<br />
(vedi box). Un boomerang da evitare,<br />
in prossimità della fine del<br />
mandato da presidente della<br />
Provincia.<br />
Diamanti: "L'85% dei vicentini<br />
vuole il referendum sulla base"<br />
Voglia di referendum. Più ancora<br />
della maggioranza (più del 60%) che<br />
decreta il proprio no all'ipotesi di una<br />
nuova base militare statunitense, il<br />
risultato del sondaggio curato da<br />
Demos&Pi, l'agenzia del politologo di<br />
fama nazionale Ilvo Diamanti, indica<br />
come i cittadini di Vicenza e<br />
Caldogno chiedano, anzi esigano di<br />
essere consultati. La preferenza per la<br />
via referendaria - già depositata in<br />
commissione affari istituzionali del<br />
capoluogo da alcuni esponenti di centrosinistra<br />
come il diessino Cristofari<br />
- è schiacciante: l'85% circa della<br />
popolazione dei due Comuni si pronuncia<br />
a favore. Diamanti (residente<br />
a Caldogno) spazza via così le titubanze<br />
riguardo ad una possibile 'soluzione'<br />
al caso che agita da mesi il<br />
dibattito pubblico vicentino. E che<br />
per primo era stato il sindaco<br />
Hüllweck a prospettare, lasciandola<br />
poi cadere nell'attesa di chiarificazio-<br />
Ma è una via davvero efficace?<br />
ni governative sul progetto. Nel frattempo<br />
il Coordinamento dei Comitati<br />
contro il Dal Molin Usa ha fondato<br />
ufficialmente il comitato referendario,<br />
e perciò nelle prossime settimane<br />
partirà la raccolta firme. Ma quello<br />
referendario è davvero un modo efficace<br />
per sciogliere il nodo dalmoliniano?<br />
Come fa notare Claudio Proietti<br />
del comitato Più Democrazia, promotore<br />
di un altro referendum, quello<br />
del 10 settembre scorso volto a introdurne<br />
la forma propositiva e abrogativa,<br />
"lo statuto attuale prevede soltanto<br />
una semplice consultazione<br />
senza alcun valore vincolante per gli<br />
amministratori, che possono anche<br />
fare il contrario". Senza contare i<br />
tempi, che sulla carta sono di 1 anno-<br />
1 anno e mezzo (anche se c'è chi giura<br />
che in questo caso di attualità così<br />
pressante si troverebbe il modo di<br />
accorciarli). Insomma, la gran massa<br />
degli abitanti di Vicenza e Caldogno<br />
segue con passione la vicenda (ben il<br />
71% dei primi e il 67% dei secondi si<br />
dichiarano informati - strano: a non<br />
sapere come stanno davvero le cose<br />
sono per i primi i nostri politici locali)<br />
e desiderano schierarsi con un voto<br />
diretto. Ma corrono il rischio che la<br />
loro voce, favorevole o contraria che<br />
sia, rimanga lettera morta. Anche se,<br />
va detto, sarebbe quantomeno autolesionistico<br />
da parte di Governo e<br />
Comuni interessati non curarsi della<br />
volontà popolare in nome dell'indotto<br />
e dei buoni rapporti con gli Usa.<br />
Oddio, quando si tratta dell'alleato<br />
americano i precedenti di decisioni<br />
prese contro la maggioranza dei cittadini<br />
non fa ben sperare: vedi<br />
Afghanistan o Irak, per esempio. Se<br />
per delle guerre i sondaggi non hanno<br />
avuto effetto, figuriamoci per una singola<br />
base in una città di provincia…<br />
A.M.
5<br />
I partiti sono<br />
come le donne:<br />
quando dicono<br />
che va tutto<br />
bene, significa<br />
che c'è qualcosa<br />
che non va. E' il<br />
caso di Alleanza Nazionale<br />
vicentina, i cui esponenti<br />
fanno quadrato nel descrivere<br />
il proprio partito con gli<br />
aggettivi più rassicuranti (e<br />
senz'altro un dato di smagliante<br />
salute c'è: con 2116<br />
iscritti è la federazione provinciale<br />
più in forma del<br />
Veneto).<br />
Eppure i due nomi eccellenti<br />
attorno a cui si è scatenato il<br />
marasma nell'amministrazione<br />
comunale sono di An:<br />
Giuseppe 'Parafulmine'<br />
Tapparello, dimessosi dalla<br />
presidenza della commissione<br />
Territorio, e Claudio 'Vulcano'<br />
Cicero, tuttora assessore alla<br />
mobilità del capoluogo berico.<br />
'Inciampi' dovuti ai due macigni<br />
appesi al collo del sindaco<br />
Enrico Hüllweck: l'urbanistica<br />
e la questione Dal Molin. Sono<br />
questi, infatti, i temi su cui si<br />
giocherà la sopravvivenza dell'attuale<br />
giunta (che come<br />
vicesindaco ha un uomo di An,<br />
Valerio Sorrentino) e del consiglio<br />
comunale, che potrebbe<br />
essere interrotta prima del<br />
tempo per le divisioni interne<br />
al centrodestra. Con An a contribuire<br />
alla fine anticipata.<br />
Una prospettiva, quest'ultima,<br />
decisamente negata dal presidente<br />
del consiglio comunale<br />
Sante Sarracco: "An ha tutta<br />
l'intenzione di terminare<br />
regolarmente il mandato"<br />
dichiara. Sarracco con una<br />
battuta dice di voler sostenere<br />
il sindaco "anche a costo della<br />
vita". E si capisce, conscio<br />
com'è che dal partito e dai<br />
banchi di Sala Bernarda premono<br />
gli astri nascenti desiderosi<br />
di salire di grado: i<br />
Milani (capogruppo in consiglio),<br />
i Rucco (consigliere), i<br />
Bonafede (presidente circoscrizione<br />
5 e portavoce dell'on.<br />
Conte). In realtà Alleanza<br />
Nazionale in questa maggioranza<br />
ci sta stretta: ha rinunciato<br />
a presiedere la Territorio<br />
perché, sostiene Giorgio<br />
Conte, presidente provinciale<br />
e padre-padrone del partito,<br />
"non potevamo continuare ad<br />
assistere al tiro al piccione nei<br />
confronti di Tapparello, con il<br />
quale era sorto un problema di<br />
incompatibilità con l'assessore<br />
Zocca".<br />
Ossia con la giunta. Una vera e<br />
propria mina pronta a esplodere<br />
sotto la sedia del sindaco:<br />
"e quando dovesse rivelarsi<br />
tale", minaccia Conte, "la faremo<br />
saltare". Il flop dei piruea<br />
andato in scena in estate ha<br />
fortemente scontentato tutti,<br />
An compresa. E il tentativo di<br />
usare come 'parafulmine'<br />
Tapparello - incolpandolo con<br />
una lettera inviata ai proprietari<br />
delle aree interessate - è<br />
stata "l'ultima goccia", come<br />
questi ci ha detto.<br />
Ma l''attendismo' del sindaco<br />
ha creato un cortocircuito<br />
anche con Cicero (vedi box).<br />
Il caso personale dell'assessore<br />
famoso per le rotatorie apre lo<br />
sguardo su uno dei problemi<br />
del partito che praticamente<br />
tutti i suoi esponenti vicentini<br />
riconoscono: il nodo dei 'personalismi'.<br />
'Abolite' d'ufficio<br />
da Gianfranco Fini le vecchie<br />
correnti interne (Destra<br />
Sociale, Destra Protagonista,<br />
Nuova Alleanza) - che negli<br />
ultimi anni avevano trasformato<br />
An in una riedizione<br />
della vecchia Dc - oggi "contano<br />
molto i personalismi",<br />
afferma Tonino Assirelli, della<br />
vecchia guardia Msi ed ex<br />
commissario provinciale nel<br />
triennio 1997-2000. Un difetto<br />
ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />
Alleanza Nazionale: la federazione vicentina riunita sotto i dioscuri Conte-Berlato<br />
Ma è minata dai personalismi<br />
Dietro la facciata, un'An in tempesta<br />
DI ALESSIO MANNINO<br />
L'on. Giorgio Conte, presidente<br />
provinciale di An<br />
Il deputato europeo Sergio Berlato<br />
che si unisce a un pericolo,<br />
quello di trascurare il<br />
partito a vantaggio degli<br />
incarichi amministrativi:<br />
"Il rischio è che gli amministratori<br />
di An si preoccupino<br />
di più del loro ruolo pubblico<br />
che non della federazione",<br />
fa notare Assirelli.<br />
Sottolinea l'aspetto personalistico<br />
anche il deputato europeo<br />
Sergio Berlato, che col<br />
grande rivale Conte ha stretto<br />
un patto che gli è valso la copresidenza<br />
provinciale: "A<br />
volte alcuni sono portati ad<br />
assumere posizioni che possono<br />
essere interpretate come<br />
frutto di eccessivi personalismi<br />
se non addirittura di<br />
impuntature esagerate".<br />
E il coro continua con lo stesso<br />
Conte, che anzi si lancia in<br />
Vulcanico, esuberante, autoreferenziale,<br />
persino "colpevole di eccessiva<br />
operosità": sono questi i giudizi che<br />
abbiamo raccolto fra i maggiorenti<br />
vicentini di An sul conto dell'assessore<br />
Claudio Cicero, in silenzio<br />
stampa dopo lo scontro col sindaco<br />
Hüllweck sulla gestione dell'affare<br />
Dal Molin. Reo (o no, a seconda dei<br />
punti di vista) di troppo zelo nel suo<br />
lavoro di costruttore di rotatorie,<br />
parcheggi, bretelle, tunnel, metrotram<br />
e mille altri progetti e, di<br />
rimando, di troppo poco impegno<br />
nel partito. Berlato: "A livello di<br />
Comune capoluogo il gioco di squadra<br />
può essere sensibilmente<br />
migliorato superando alcuni perso-<br />
un assolo dai toni rivendicativi:<br />
"E' inevitabile che emergano<br />
personalismi in un partito e<br />
di ciò non mi scandalizzo,<br />
potrei vederlo invece come un<br />
aspetto positivo, di competitività<br />
interna".<br />
Anche se ammette che in passato<br />
la 'competitività' dava di<br />
An un'"immagine rissosa".<br />
Conte difatti è stato eletto nel<br />
2001 dopo una lotta furibonda<br />
con Berlato, allora capo-area<br />
della Destra Sociale, molto<br />
forte in questa zona. Guerra<br />
interna bloccata da ordini<br />
superiori di Fini, che fino<br />
all'altro ieri ha avuto il suo bel<br />
daffare a rimettere ordine in<br />
un partito lacerato da correnti<br />
e rivalità individuali.<br />
Fu l'inizio della risalita per<br />
l'An berica, che nella seconda<br />
nalismi che portano a volte il partito<br />
a scontare gli errori di qualche solista<br />
che ritiene, sbagliando, di non<br />
avere nulla da imparare". Assirelli:<br />
"Cicero, che apprezzo molto per la<br />
sua grande voglia di fare, è una battitore<br />
libero, e per questo è meno<br />
ancorato alla vita di partito". Conte:<br />
"Cicero ha 'utilizzato' poco il partito<br />
per condividere le sue scelte, e<br />
quando ci si stacca dal partito si<br />
hanno degli svantaggi". Il tutto tradotto<br />
significa: Cicero non ha coinvolto<br />
come doveva An nelle trattative<br />
sul Dal Molin e in generale nella<br />
sua attività, quasi che fosse più fedele<br />
al patto col sindaco che in questi<br />
anni gli ha lasciato carta bianca. Un<br />
metà degli anni '90 era la<br />
prima forza politica a Vicenza<br />
con quasi il 16% dei voti e 11<br />
consiglieri in Sala Bernarda, e<br />
che poi andò incontro al declino<br />
lacerandosi fra i moderati<br />
di Conte e la componente di<br />
Berlato (detta 'dei cacciatori'<br />
per i legami dell'eurodeputato<br />
e dell'assessore regionale<br />
Elena Donazzan con la lobby<br />
delle doppiette).<br />
Nelle comunali del 2003,<br />
infatti, gli 11 consiglieri diventarono<br />
gli attuali 5. Ancor oggi<br />
le differenze riconducibili alla<br />
correnti non sono certo sparite;<br />
e anzi, sciolte queste ultime,<br />
in un certo senso sono<br />
diventate peggiori perché<br />
esclusivamente personalistiche:<br />
An, dicono alcuni militanti<br />
della base che vogliono<br />
restare anonimi, "è un partito<br />
di prime donne, dove le divisioni<br />
restano" (non che sia l'unico,<br />
beninteso). Conte serra i<br />
ranghi, consapevole che l'andamento<br />
alterno del consenso<br />
in provincia (9,4% alle europee<br />
del 2004, 8,7% alla regionali<br />
2005, 11,09% alle politiche)<br />
potrebbe riservare amare<br />
sorprese.<br />
Ecco perché tutti parlano di<br />
'partito unito' e 'in condizioni<br />
ottime': in arrivo c'è la scadenza<br />
delle elezioni provinciali<br />
(primavera 2007) e forse<br />
anche un altro, ancora incerto<br />
ma non improbabile appuntamento:<br />
la prematura caduta<br />
della giunta Hüllweck.<br />
E sul caso Cicero: "Doveva coinvolgerci di più"<br />
accordo non scritto finito la settimana<br />
scorsa, quando Hüllweck ha<br />
scaricato sul suo assessore più in<br />
vista la responsabilità dell'opacità<br />
con cui la giunta ha finora portato<br />
avanti la 'grana' americana. Un<br />
Cicero attivista e troppo schierato<br />
sul sì ora, difatti, non conviene più:<br />
il no avanza. Ma avanza soprattutto<br />
il malcontento di grandi interessi<br />
economici e degli alleati politici -<br />
An in primis: Conte parla di "problemi<br />
incancreniti" - verso un sindaco<br />
inconcludente. Che sia meglio un<br />
uomo più dinamico e decisionista<br />
sulla poltrona più alta di Palazzo<br />
Trissino?<br />
A.M.
6<br />
Se ancora c'era<br />
qualche dubbio, ci<br />
ha pensato la finanziaria<br />
a sgombrare il<br />
campo da ogni equivoco.<br />
Tra il Veneto e<br />
il governo di centrosinistra<br />
non solo<br />
non sembra poter sbocciare l'amore,<br />
ma nemmeno un piccolo<br />
flirt. La manovra economica è<br />
stata infatti accolta da una ondata<br />
di malcontento che attraversa<br />
buona parte del mondo produttivo<br />
vicentino (vedi sotto), e che è<br />
stata subito cavalcata dalla Casa<br />
delle Libertà. Per il prossimo 21<br />
ottobre, il governatore Giancarlo<br />
Galan ha convocato proprio a<br />
Vicenza quel Veneto che non si<br />
riconosce in una manovra considerata<br />
"iniqua e classista". Non<br />
solo, quel Veneto che contro quella<br />
manovra che "mette le mani<br />
nelle tasche" di chi lavora ha già<br />
deciso di scendere in piazza, nonostante<br />
tutte le perplessità che a<br />
livello nazionale ancora accompagnano<br />
l'idea dei cortei di protesta.<br />
E non è che il mondo dei lavoratori,<br />
di chi in teoria dovrebbe essere<br />
favorito dalle nuove misure studiate<br />
dal governo Prodi, abbia<br />
fatto molto per fare sentire la sua<br />
voce.<br />
"Il punto è che in Veneto c'è una<br />
INCHIESTA 14 OTTOBRE 2006<br />
Il 21 ottobre la Casa delle Libertà in piazza contro la manovra. Per il sociologo Marini,<br />
è passata l'idea di uno stato che colpisce chi produce ricchezza<br />
DI LUCA MATTEAZZI<br />
Finanziaria, la protesta parte da qui<br />
Daniele Marini,<br />
direttore della Fondazione Nordest<br />
società laburista", spiega<br />
il sociologo Daniele<br />
Marini, direttore della<br />
Fondazione Nordest.<br />
Laburista, ovviamente,<br />
non nel senso anglosassone<br />
della parola, di<br />
orientamento politico<br />
di sinistra. "Ma nel<br />
senso di lavoristico -<br />
continua Marini - , e<br />
cioè orientato al lavoro:<br />
c'è molta pratica<br />
con il lavoro, e ci si<br />
riconosce nel lavoro. E<br />
questo vale non solo<br />
per gli imprenditori, i commercianti<br />
o gli artigiani, ma anche per<br />
buona parte dei dipendenti che si<br />
sentono, come valori di fondo,<br />
molto vicini agli imprenditori".<br />
Un situazione dovuta alla struttura<br />
produttiva della regione, fatta<br />
di piccole e medie aziende e di<br />
imprenditoria diffusa, dove l'imprenditore<br />
è spesso il vicino della<br />
porta accanto o l'operaio di ieri<br />
Imprenditori e artigiani sono sul piedi di guerra contro la manovra. Calearo:<br />
"Ma è soprattutto un problema di comunicazione"<br />
Sbalchiero:<br />
"Pronti a fermare l'Italia"<br />
Il più tenero, alla fine, è stato il presidente di<br />
Confindustria Massimo Calearo, che ha parlato di "mal di<br />
pancia" dovuti alla manovra finanziaria. Il più duro, il<br />
presidente dell'Assoartigiani Giuseppe Sbalchiero, che ha<br />
lanciato una campagna di protesta al grido di "Non siamo<br />
noi i ladri" e che annuncia iniziative clamorose. In mezzo<br />
c'è il portavoce delle piccole e medie imprese Sergio Dalla<br />
Verde (Apindustria), secondo cui la finanziaria è "da<br />
ripensare" perché dimostra ancora una volta come il<br />
governo faccia "finta di non conoscere la reale struttura<br />
del sistema produttivo italiano". La manovra economica<br />
del governo Prodi ha scatenato le ire delle associazioni di<br />
categoria vicentine: scontente dalle novità in tema di Tfr<br />
(trattamento di fine rapporto), inviperite per la revisione<br />
degli studi di settore (i parametri che stabiliscono i livelli<br />
di reddito dei diversi settori produttivi), indispettite da<br />
una serie di misure che, a loro dire, andrebbero a penalizzare<br />
soprattutto le piccole e medie imprese o i lavoratori<br />
autonomi. E l'attesa riduzione del costo del lavoro del<br />
cuneo fiscale non basta a placare i malumori. "È una<br />
finanziaria figlia di gravi e incancellabili pregiudizi nei<br />
confronti delle piccole imprese e del lavoro autonomo -<br />
attacca Sbalchiero -. Come si fa a parlare di equità quando<br />
le eventuali colpe di alcuni diventano la motivazione<br />
per penalizzare quella parte sana del Paese che sa rimboccarsi<br />
le maniche, rischia in proprio, produce, crea<br />
lavoro e che, grazie all'apprendistato, è un insostituibile<br />
punto di riferimento per i giovani?". In realtà che la<br />
manovra siano davvero così penalizzante è tutto da dimostrare.<br />
Tanto che il presidente degli industriali veneti<br />
Riello ha affermato che nemmeno Berlusconi aveva dato<br />
tanto alle imprese. E il presidente di Assindustria Vicenza<br />
Massimo Calearo, mal di pancia a parte, ha spiegato che<br />
alla fine si tratta soprattutto di un problema di comunicazione:<br />
"Non hanno saputo presentare la finanziaria per<br />
quello che è, col risultato di terrorizzarci tutti".<br />
La speranza di tutti, comunque, è che la finanziaria venga<br />
rivista in sede di dibattito parlamentare. "Altrimenti vuol<br />
dire andare allo scontro - conclude il presidente di<br />
Assoartigiani -. E se saremo costretti a difenderci,<br />
potremmo anche bloccare il paese".<br />
L. M.<br />
Giuseppe Sbalchiero ,<br />
presidente dell’Assoartigiani<br />
che si è messo in proprio. Il risultato<br />
è un sistema di valori condivisi,<br />
dove regnano le parole d'ordine<br />
dell'autonomia e del "far da sé", e<br />
in cui il centrosinistra non sembra<br />
davvero capace di farsi spazio.<br />
"A livello di comunicazione c'è<br />
sicuramente un distacco, e spesso<br />
i messaggio contano più dei contenuti<br />
- conferma il direttore della<br />
Fondazione Nordest -. Le parole<br />
che sono circolate in questi giorni<br />
vanno a colpire un sentimento<br />
molto diffuso in Veneto: quando si<br />
parla di tasse, di ricchi che piangono<br />
e cose così, si va a toccare un<br />
tasto dolente. Viene riconfermata<br />
l'idea di uno stato invasivo e che va<br />
a colpire chi produce ricchezza".<br />
Per Marini, comunque, a differenza<br />
di una decina di anni fa non c'è<br />
un sentimento anti-statalitsta. "Al<br />
contrario - ribatte -, c'è bisogno di<br />
stato, ma c'è una domanda di stato<br />
diversa: si chiede uno stato più<br />
flessibile, più moderno, più veloce.<br />
Il problema vero è che c'è un gap<br />
"Per la prima volta si favoriscono<br />
i redditi più bassi".<br />
Sarebbe stato difficile immaginare<br />
il contrario, e infatti,<br />
pur con tutti i distinguo del<br />
caso, tra i sostenitori della<br />
nuova finanziaria ci sono i<br />
sindacati. Cgil in testa, che<br />
tenta soprattutto di smussare<br />
i toni della contrapposizione<br />
tra lavoro dipendente e lavoro<br />
autonomo. "Non è vero<br />
che il lavoro autonomo è<br />
penalizzato - spiega il segretario<br />
provinciale Oscar<br />
Mancini -. Con questa manovra<br />
ci guadagnano tutti,<br />
dipendenti e autonomi. È<br />
vero che gli autonomi avranno<br />
una revisione degli studi<br />
di settore, ma ci sono anche<br />
le nuove aliquote Irpef. Chi<br />
evade sarà messo alle strette,<br />
ma per chi paga le tasse il<br />
guadagno è evidente".<br />
Insomma, artigiani e<br />
imprenditori hanno poco da<br />
lamentarsi. Anzi, per come<br />
verrà ridistribuito il taglio del<br />
famoso cuneo fiscale,<br />
tra le aspettative e la crescita di un<br />
territorio e le risposte che arrivano<br />
dallo stato. C'è bisogno di risposte<br />
nuove, pensiamo solo al grande<br />
tema delle infrastrutture. E invece<br />
le risposte che arrivano corrono<br />
sui binari tradizionali".<br />
Insomma, Roma e il Veneto parlano<br />
due lingue differenti, non si<br />
capiscono e spesso si scontrano.<br />
Con il rischio, aggiunge il sociologo,<br />
che alla fine venga fuori la solita<br />
immagine stereotipata del<br />
veneto anti-statalista ed evasore.<br />
"Ci sono due possibili strategie -<br />
conclude Marini -: da un lato quella<br />
della Lombardia, che con la<br />
Moratti e Formigoni cerca una<br />
negoziazione; dall'altro c'è il<br />
Veneto, che invece sembra orientato<br />
verso la contrapposizione,<br />
basti pensare all'idea del referendum<br />
sul federalismo fiscale. Dal<br />
mio punto di vista, ritengo che nel<br />
breve periodo la negoziazione<br />
paghi di più. Altrimenti il rischio è<br />
l'isolamento".<br />
Per la Cgil, le nuove norme favoriscono soprattutto i redditi bassi.<br />
"Si poteva fare di più, ma è un inizio"<br />
Mancini: "Guadagnano<br />
anche gli autonomi"<br />
dovrebbero piuttosto essere i<br />
dipendenti a mugugnare,<br />
visto che la riduzione delle<br />
imposte a loro carico viene<br />
spalmata su tutti i contribuenti.<br />
"Il taglio del cuneo è<br />
stato usato per rivedere le aliquote<br />
Irpef, che sono uguali<br />
per tutti - conferma Mancini<br />
-. In questo modo un autonomo<br />
che ha dei dipendenti<br />
potrebbe avere un doppio<br />
vantaggio".<br />
Complessivamente, comunque,<br />
il giudizio sulla manovra<br />
resta positivo. Per quanto<br />
timida e migliorabile, la<br />
manovra si muove infatti<br />
nella direzione giusta. "Per la<br />
prima volta si cerca di attuare<br />
una redistribuzione della<br />
ricchezza verso i redditi più<br />
bassi -conclude il segretario<br />
della Cgil -. Certamente si<br />
poteva fare di più, ma è<br />
comunque un inizio, e bisogna<br />
considerare che il precedente<br />
governo aveva lasciato<br />
le borse vuote".<br />
L. M.
7<br />
Italia, ottobre 2006.<br />
Tema: effetti delle<br />
manovra finanziaria<br />
sui Comuni. Prima<br />
opinione: "Il risultato<br />
è che per non aumentare<br />
la pressione fiscale<br />
si dovrà ridurre la spesa. Saranno<br />
dunque i servizi ai cittadini a vacillare,<br />
il sistema del welfare, che è fondamentale".<br />
Seconda opinione: "Con<br />
questa legge si è costretti ad aumentare<br />
le entrate, cioè le tasse. Oppure a<br />
ridurre i costi, cioè i servizi o anche i<br />
finanziamenti allo sport, alla cultura,<br />
etc". La prima (rilasciata il 4 ottobre a<br />
La Repubblica) è del ministro che nel<br />
governo autore della suddetta legge è<br />
deputato ai rapporti con gli enti locali,<br />
ovvero Linda Lanzillotta della<br />
Margherita. La seconda la fornisce a<br />
<strong>VicenzaPiù</strong> il responsabile di uno di<br />
questi enti, ossia l'assessore al bilancio<br />
e all'urbanistica di Vicenza Marco<br />
Zocca (Forza Italia). Sovrapponibili<br />
come carta carbone, esemplificano<br />
l'aut-aut contro cui i Comuni sono<br />
insorti come un sol uomo: tassare o<br />
tagliare. Al momento di scrivere questo<br />
articolo, i numeri esatti della<br />
'stangata' sono ancora provvisori: l'iter<br />
parlamentare della finanziaria,<br />
infatti, riserva solitamente molte sorprese,<br />
non di rado capovolgendo i<br />
dati di partenza. Che sono i seguenti:<br />
un'accettata ai trasferimenti destinati<br />
ai Comuni del valore di 4,6 miliardi di<br />
euro (ma si è già deciso per un bonus<br />
di 600 milioni), compensata da un<br />
rialzo del tetto all'addizionale Irpef<br />
comunale (dallo 0,5 allo 0,8) e dalla<br />
facoltà di aumentare l'Ici del 5 per<br />
INCHIESTA 14 OTTOBRE 2006<br />
Zocca (bilancio): "Questa finanziaria ci costringe ad aumentare le tasse". Quaresimin (Margherita):<br />
"Allarme per il sociale, ma aspettiamo le modifiche in parlamento"<br />
Cambiano i governi. Ma non i tagli ai Comuni<br />
DI ALESSIO MANNINO<br />
Il pronostico, diciamo così, non è dei<br />
migliori: "L'evasione aumenterà". A<br />
dirlo è il gran capo degli autonomi<br />
veneti, di tutti quei padroncini che negli<br />
ultimi vent'anni hanno fatto la fortuna<br />
loro e del Pil di questa regione, il presidente<br />
di Confartigianato Veneto<br />
Vendemiano Sartor, commentando sul<br />
Gazzettino (4/10/2006) le misure<br />
fiscali della manovra finanziaria.<br />
Stando ai dati diffusi di recente<br />
dall'Agenzia delle Entrate, tuttavia, le<br />
partite Iva venete evadono già abbastanza:<br />
su 38 mila controlli effettuati<br />
nel 2005 (praticamente quasi una su<br />
dieci, visto che nel Veneto sono 400<br />
mila) il 96% dei casi passati ai raggi X<br />
dagli ispettori fiscali è risultato in stato<br />
di irregolarità. Cioè non ha pagato le<br />
tasse. E fra le zone dove dribblare il<br />
fisco è più trendy c'è, insieme a Treviso,<br />
Vicenza. Qui da noi, secondo la<br />
Guardia di Finanza, l'evasione aumenta<br />
di anno in anno: se nel 2004 i pizzicati<br />
erano 147 (per un maltolto di 108<br />
milioni di euro), nel 2005 225 erano gli<br />
evasori totali e soltanto 12 parziali, per<br />
finire con un imponibile sottratto alla<br />
casse pubbliche di 220 milioni nei<br />
primi sei mesi del 2006. Dato curioso,<br />
Nuove abitazioni: rivedere le rendite<br />
catastali e l'Ici per le case sfitte è una<br />
soluzione per l'emergenza finanziaria<br />
quello dei 'magnifici 12': possibile che<br />
in tutta la provincia di Vicenza ad avere<br />
piccoli o grandi "buchi" nel pagamento<br />
delle tasse siano soltanto una dozzina<br />
di autonomi? L'omologo di Sartor<br />
all'Assoartigiani berica, Giuseppe<br />
Sbalchiero, è scettico. Ma nel senso<br />
opposto: "Vorrei vedere più nel dettaglio<br />
la casistica, perché sento sempre<br />
parlare di evasione accertata per milioni<br />
di euro, e poi mi sembra che lo stato<br />
non incassi quasi niente. Vorrei vedere<br />
nel dettaglio, ad esempio, quant'è l'eva-<br />
mille attraverso le 'tasse<br />
di scopo' (cioè finalizzate<br />
a coprire le spese per<br />
determinati investimenti).<br />
Niente di nuovo sotto<br />
il sole, insomma: col centrosinistra<br />
si ripete un<br />
film già visto e rivisto<br />
negli anni del centrodestra:<br />
per arginare il debito<br />
pubblico si colpiscono<br />
gli enti locali. "Con una<br />
differenza sostanziale",<br />
mette in guardia Zocca:<br />
"questo governo ha cambiato<br />
il patto di stabilità<br />
interno (l'insieme di<br />
disposizioni con cui la<br />
manovra definisce l'impegno<br />
degli enti a contribuire<br />
alla riduzione del<br />
debito, ndr) in modo che ora ogni<br />
Comune deve far saltar fuori 3 milioni<br />
di euro dal saldo. La finanziaria<br />
dell'anno scorso imponeva un taglio<br />
delle spese, questa invece agisce sui<br />
saldi, cioè sulla differenza fra entrate<br />
e uscite. Si incoraggia un circolo<br />
vizioso: più aumentano le entrate, più<br />
aumentano le spese".<br />
Il bilancio del Comune berico, afferma<br />
Zocca, è 'virtuoso': "non abbiamo<br />
mai sforato il patto di stabilità, come<br />
sione al Nord, quanta al<br />
Centro e quanto il lavoro<br />
nero al Sud di cui nessuno<br />
dice nulla. Senza per questo<br />
essere tacciato di essere<br />
leghista". Leghismo a<br />
parte, le cifre delle fiamme<br />
gialle parlano chiaro: l'evasione<br />
nel vicentino l'anno<br />
scorso è stata di 800<br />
milioni di euro, il 16% dell'imponibile.<br />
Sbalchiero<br />
difende la sua categoria:<br />
"Siamo stanchi che mettano<br />
sempre a noi le mani in<br />
tasca" E punta il dito contro<br />
la burocrazia: "Il problema<br />
è che ci vogliono leggi chiare, e<br />
allora nessuno direbbe niente. Invece<br />
qui devi guardare l'articolo 48 che ti<br />
rimanda al comma 53 che ti rimanda<br />
ad un altro comma di un'altra legge:<br />
non si può andare avanti così". Giungla<br />
legislativa (da semplificare) a parte,<br />
ecco perché si evade: sei stufo di scartabellare<br />
norme e codicilli - mansione per<br />
cui sono profumatamente pagati commercialisti<br />
e tributaristi, a quanto ci<br />
consta - la fatica di essere in regola ti<br />
spossa, il tempo è danaro…e così non<br />
invece ha fatto la Provincia. Ogni<br />
anno disponiamo di 20 milioni di<br />
euro per gli investimenti, e la nostra<br />
Irpef è dello 0,15%, una della più<br />
basse d'Italia". Ma i contribuenti<br />
vicentini si chiedono: aumenterà? E<br />
l'Ici, salirà? Zocca mette le mani<br />
avanti: "La nostra filosofia non è<br />
certo quella di tassare di più.<br />
Piuttosto ridurre i costi". Cioè tagliare<br />
i servizi (assistenza agli anziani,<br />
asili, spazi sociali) e cancellare investimenti<br />
futuri (opere pubbliche,<br />
verde, manifestazioni). In ogni caso<br />
Zocca non è in grado di dare una<br />
stima della perdita per la casse comunali,<br />
rimandandola a quando la ragioneria<br />
avrà le cifre definitive.<br />
E un rinvio a quando "la situazione<br />
sarà più chiara" è la risposta del consigliere<br />
comunale della Margherita<br />
Marino Quaresimin. Con la comprensibile<br />
circospezione di chi deve giudicare<br />
una manovra targata centrosinistra<br />
ma bocciata praticamente da<br />
tutti i borgomastri eletti con l'Unione<br />
prodiana, l'ex sindaco sospende il<br />
giudizio e spera nelle modifiche proposte<br />
dall'Anci (l'associazione dei<br />
Comuni). Tuttavia non nasconde gli<br />
allarmi per Vicenza: "Il più importante<br />
è certamente costituito dai servizi<br />
sociali: quelli presenti nelle Usl per i<br />
paghi le tasse. Non farebbe una grinza,<br />
se non ci fosse di mezzo un reato contro<br />
la collettività. Eh, ma vuoi mettere il<br />
portatori di handicap, per le famiglie<br />
con minori a carico, soprattutto quelli<br />
per gli anziani. Anche se" - e qui si<br />
rivolge all'amministrazione Hullweck<br />
- "per questi ultimi si potrebbero<br />
sfruttare meglio i contributi regionali<br />
per le badanti". Quaresimin indica un<br />
punto della finanziaria affossa-<br />
Comuni che invece risolve un "problema<br />
che si trascina da anni": il passaggio<br />
della gestione del catasto dallo<br />
Stato ai municipi. "Vicenza potrebbe<br />
recuperare una fetta di evasione sulle<br />
rendite catastali, e rivedendo queste<br />
ultime si potrebbe considerare i 2500<br />
appartamenti sfitti come seconde<br />
case, aumentando così l'Ici e promuovendone<br />
la messa sul mercato".<br />
D'accordo Zocca: "E' un provvedimento<br />
positivo.<br />
Le revisioni catastali sono molto<br />
indietro: ci sono abitazioni nuove in<br />
città con rendite minori di case vecchie<br />
fuori città, una cosa senza<br />
senso". Mentre ne ha molto, secondo<br />
lui, che il governo Prodi scarichi la<br />
responsabilità politica della crescita<br />
delle tasse sugli enti locali: "E' proprio<br />
così, a passare per tassatori finiamo<br />
con essere noi". Un po' come<br />
avveniva anche quando il governo era<br />
quello Berlusconi: la politica dei<br />
'sacrifici' non ha colore.<br />
Sbalchiero (Assoartigiani) sul 'vizio' di non pagare le tasse: "Legislazione troppo complicata"<br />
Il fisco è una prigione. Evadiamo?<br />
Le piccole imprese è difficile dialogare<br />
con l'Erario. E l'evasione<br />
sembra una strada facile<br />
sudore di star dietro a quegli impedimenti<br />
meglio noti come leggi?<br />
A.M.<br />
Come far chiudere bottega al turismo: tassandolo<br />
Ci mancava pure la tassa 'di soggior-<br />
no'. No, non preoccupatevi: il governo<br />
non intende farvi pagare un'imposta<br />
su quanto poltrite nel salotto di casa.<br />
Vuole fare molto peggio: dare il colpo<br />
di grazia alla già esangue industria del<br />
turismo con la cosiddetta 'city tax', un<br />
tributo d'ingresso per i visitatori dei<br />
100 campanili italiani. A risentirne<br />
sarà specialmente quella di piccole e<br />
medie cittadine come Vicenza, patria<br />
di un Palladio che meriterebbe di esse-<br />
re conosciuto di più ma seguita a esse-<br />
re snobbato dalle grandi rotte di viag-<br />
gi nel Belpaese. Per le grandi città d'ar-<br />
te questo balzello d'ingresso può avere<br />
un senso - e infatti lo ha: i milioni di<br />
turisti, soprattutto stranieri, che affol-<br />
lano in ogni stagione dell'anno Roma,<br />
Firenze o Venezia, saranno ben con-<br />
tenti di contribuire allo splendore di<br />
quelle opere d'arte a cielo aperto pur di<br />
ammirarle e fotografarle. La faccenda<br />
si fa problematica - per usare un eufe-<br />
mismo - per centri che attirano un<br />
decimo, anzi neanche un centesimo di<br />
quei colossi del turismo nazionale.<br />
Vicenza soffre di una sotto-visibilità<br />
spaventosa rispetto anche solo a<br />
Verona o Padova: se poi tassiamo<br />
anche quei pochi che salvano alberghi<br />
e musei, stiamo freschi. Speriamo che<br />
all'assessore competente, quel Pietro<br />
Magaddino uscito con le ossa rotte dal<br />
suo meritorio ma irrealistico esperi-<br />
mento di 'biglietto unico palladiano'<br />
per i siti del centro storico, non si fac-<br />
cia venire in mente di accogliere l'ideo-<br />
na prodiana. Non vorremmo vedere,<br />
alle porte della città, scene come quella<br />
immortalata in un film con Benigni e<br />
Troìsi alle prese con l'esattore addetto<br />
al confine: "Chi siete? Dove andate?<br />
Cosa portate? Un fiorino!".
8<br />
Ormai è certo,<br />
qualche ritardo<br />
ci sarà. Ma,<br />
salvo imprevisti<br />
dell'ultimo<br />
minuto, lo sforamentorispetto<br />
ai tempi previsti non<br />
dovrebbe superare i quindici<br />
giorni. Al palazzetto<br />
dello sport di via Goldoni<br />
si sta lavorando a pieno<br />
regime per ultimare gli<br />
interventi di ristrutturazione<br />
previsti per quest'anno:<br />
iniziati a maggio, i<br />
lavori avrebbero dovuto<br />
essere chiusi attorno alla<br />
metà di ottobre, in modo<br />
da riconsegnare la struttura<br />
alle società sportive (in<br />
questo caso al Vicenza<br />
Volley, che ha una concessione<br />
per i prossimi tre<br />
anni) per il 1° di novembre.<br />
Invece bisognerà aspettare<br />
qualche giorno in più,<br />
come conferma l'assessore<br />
allo sport Gianfranco<br />
Morsoletto. "Abbiamo fatto<br />
un sopralluogo proprio in<br />
questi giorni per fare il<br />
punto sulla situazione: per<br />
il 1° di novembre sicuramente<br />
il palazzetto non<br />
sarà disponibile, ma entro<br />
la metà del mese, e forse<br />
anche qualche giorno<br />
prima, la situazione<br />
dovrebbe essere a posto. Si<br />
sta lavorando bene: il<br />
punto è che si è partiti con<br />
I lavori al PalaCia<br />
un po' di ritardo che non è<br />
più stato recuperato.<br />
Comunque, quando si<br />
fanno interventi di questa<br />
portata, un ritardo di qualche<br />
giorno è fisiologico".<br />
Il caso del palazzetto<br />
esplose un paio di anni fa,<br />
quando un controllo<br />
dell'Amcps mise in evidenza<br />
che la struttura, bella<br />
ma ormai vecchiotta, non<br />
aveva i requisiti necessari<br />
per ottenere l'agibilità in<br />
base alle più recenti nor-<br />
ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />
Lavori in ritardo, il palazzetto non sarà pronto per la fine di ottobre. Morsoletto: "Tutto a posto per la metà di novembre"<br />
Palasport, corsa contro il tempo<br />
DI LUCA MATTEAZZI<br />
Il domino delle squadre<br />
Non ci sono solo le atlete e gli<br />
atleti del gruppo Vicenza<br />
Volley ad attendere con ansia<br />
la riapertura del Palasport di<br />
via Goldoni. La chiusura per<br />
lavori ha infatti innescato una<br />
serie di ripercussioni che si<br />
sono fatte sentire, a cascata, su<br />
molte società sportive.<br />
"Sfrattati" dalla loro sede abituale,<br />
i pallavolisti sono stati<br />
dirottati sugli altri campi<br />
disponibili in città, come quello<br />
del PalaLaghetto o come la<br />
palestra dei Ferrovieri, andando<br />
inevitabilmente a toccare gli<br />
equilibri delle altre società<br />
sportive che normalmente gravitano<br />
attorno a quegli impianti<br />
come il Vicenza Basket<br />
Giovane, la Trasteverina, l'A.S.<br />
Vicenza, o come alcune società<br />
affiliate al Centro Sportivo<br />
Italiano.<br />
Negli ultimi mesi, dunque, l'assessorato<br />
allo sport e i dirigenti<br />
delle società interessate<br />
hanno avuto un bel daffare per<br />
incastrare gli orari di allenamenti<br />
e partite, e alla fine i<br />
disagi sono stati relativamente<br />
contenuti. "È chiaro che abbiamo<br />
dovuto rinunciare a qualcosa,<br />
soprattutto per quanto<br />
riguarda l'attività del settore<br />
giovanile - spiega Enrico Marin<br />
del Vicenza Basket Giovane -.<br />
Ma c'è stata collaborazione. Il<br />
problema di fondo, comunque,<br />
è il coordinamento di tutti gli<br />
impianti sportivi, e penso<br />
soprattutto alle palestre periferiche,<br />
che potrebbero essere<br />
sfruttate in modo diverso".<br />
mative sugli<br />
impianti sportivi.<br />
Con una<br />
serie di interventi<br />
urgenti e<br />
con una drastica<br />
riduzione del<br />
numero di spettatori(l'agibilità<br />
è stata abbassata<br />
a 1200 persone)<br />
si riuscì a<br />
tamponare l'emergenza,<br />
e a<br />
permettere alle<br />
squadre di continuare<br />
a giocare<br />
in via<br />
G o l d o n i .<br />
Intanto, venne<br />
predisposto un<br />
progetto complessivo<br />
per la<br />
ristrutturazione<br />
d e l l ' i m p i a n t o ,<br />
diviso in più<br />
stralci, per un<br />
costo complessivo<br />
vicino ai<br />
tre milioni di euro.<br />
Ed è proprio alla prima<br />
parte di questo progetto<br />
che si è lavorato negli ultimi<br />
mesi, concentrandosi in<br />
particolare sul sistema di<br />
riscaldamento e condizionamento<br />
e sull'ampliamento<br />
delle vie di fuga, con<br />
alcuni ritocchi anche alle<br />
dimensioni del campo da<br />
gioco. Una serie di interventi<br />
complessi, vista la<br />
particolarità della struttura<br />
e conditi, si dice negli<br />
ambienti sportivi, da qualche<br />
errore progettuale per<br />
gli aspetti legati al campo<br />
di gioco.<br />
Il palazzetto è riscaldato<br />
attraverso un sofisticato<br />
sistema di vani e condutture<br />
in muratura che fanno<br />
defluire l'aria verso la centrale<br />
termica, e da lì, una<br />
volta riscaldata e "ossigenata"<br />
con aria proveniente<br />
dall'esterno, la rimettono<br />
in circolo. Con il passare<br />
degli anni, i locali progettati<br />
per il deflusso dell'aria<br />
si erano trasformati in<br />
depositi e magazzini, e<br />
nelle condutture si era<br />
accumulato sporco e detriti<br />
praticamente impossibili<br />
da pulire. È stato quindi<br />
necessario rivedere tutto il<br />
sistema, e in alcuni casi<br />
modificare la struttura dei<br />
locali per separare la parte<br />
dedicata all'impianto di<br />
riscaldamento da quella<br />
che d'ora in poi sarà possibile<br />
sfruttare, con tutte le<br />
garanzie necessarie, come<br />
deposito. Allo stesso modo,<br />
è stato rivisto tutto il sistema<br />
di condutture, rifatte<br />
con materiali nuovi, isolanti<br />
e facili da pulire. "Il<br />
lavoro con la fiamma ossidrica<br />
è praticamente terminato<br />
- spiega Cecilia<br />
Bassanello, l'ingegnere che<br />
ha seguito i lavori per<br />
conto di Amcps -. Rimane<br />
da fare però, tutta la pulitura<br />
e la verniciatura, e poi<br />
bisognerà vedere se tutto<br />
L’assessore allo sport Gianfranco Morsoletto<br />
funziona correttamente".<br />
Gli altri interventi si sono<br />
concentrati sulle vie di<br />
fuga e sul campo da gioco.<br />
In particolare, si sta lavorando<br />
(mancano un paio di<br />
gettate di calcestruzzo) per<br />
creare un corridoio alla<br />
base delle gradinate, corridoio<br />
che permetterà al<br />
pubblico di sfruttare, in<br />
caso di necessità, anche le<br />
grandi scale che si trovano<br />
sui due lati brevi del<br />
campo, cosa che prima non<br />
era possibile. "In questo<br />
modo c'è la possibilità di<br />
aumentare già da subito la<br />
capienza, portandola a<br />
circa 1500 persone - commenta<br />
Morsoletto -.<br />
L'ultima parola, però spetta<br />
alla commissione che<br />
valuta la sicurezza degli<br />
impianti". Con lo stesso<br />
intervento, si è anche allargato<br />
il campo da gioco, per<br />
portarlo ai 19 metri di larghezza<br />
richiesti per gli<br />
incontri di pallacanestro<br />
(con qualche polemica,<br />
visto che il palazzetto non<br />
ha comunque le dimensioni<br />
per accogliere il pubblico<br />
richiesto dalla serie A di<br />
basket maschile). Il problema<br />
è che per fare questo è<br />
stato necessario rimuovere<br />
una parte del parquet, e il<br />
lavoro di riposizionamento<br />
si sta rivelando molto più<br />
complesso del previsto.<br />
"Dopo 35 anni non è che<br />
puoi togliere il legno e<br />
rimetterlo giù come niente<br />
fosse - spiegano i tecnici<br />
che si stanno occupando<br />
dell'operazione -. Bisogna<br />
ripassare e ripulire ogni<br />
singolo pezzo, un lavoraccio".<br />
Anche errori, dicono<br />
altri, perchè non sarebbe<br />
stato previsto inizialmente<br />
lo spazio per i supporti dei<br />
canestri. Problemi comune<br />
superabili, e se non ci<br />
saranno altri intoppi, l'impianto<br />
tornerà a disposizione<br />
di pubblico e atleti<br />
nel giro di qualche settimana.<br />
In attesa di essere nuovamente<br />
chiuso alla fine<br />
della primavera, per il<br />
secondo round dei lavori,<br />
quello che dovrebbe completare<br />
in modo (quasi)<br />
definitivo il restauro.
9<br />
T o r n a l a f e s t a<br />
d e l ' c i b o d e g l i<br />
d e i ' , l a p r e l i b a -<br />
t e z z a p i ù a m a t a<br />
d a g o l o s i e b a m -<br />
b i n i : i l c i o c c o -<br />
l a t o .<br />
C o n<br />
' C i o c c o l a n d o V i ' ,<br />
d a v e n e r d ì 2 7 a<br />
d o m e n i c a 2 9<br />
o t t o b r e , n e l l e<br />
p r i n c i p a l i p i a z -<br />
z e d e l c e n t r o<br />
s t o r i c o s a r à<br />
p o s s i b i l e t r o v a -<br />
r e l a m i g l i o r e<br />
p r o d u z i o n e n o n<br />
i n d u s t r i a l e , i n<br />
o g n i s u a f o r m a ,<br />
g u s t o e s a p o r e .<br />
L ' e v e n t o è o r g a -<br />
n i z z a t o d a l l a<br />
C o n f c o m m e r c i o<br />
e d a l C o m u n e d i<br />
V i c e n z a , e d è<br />
s o s t e n u t o d a<br />
A i m V e n d i t e ,<br />
A m c p s , B a n c a<br />
P o p o l a r e d i V i c e n z a ,<br />
O p e l e T a n k S t u d i o .<br />
F o r t e d e l s u c c e s s o<br />
r e g i s t r a t o l o s c o r s o<br />
a n n o - c i r c a 1 2 0<br />
m i l a v i s i t a t o r i i n<br />
t r e g i o r n i -<br />
' C i o c c o l a n d o V i ' s i<br />
a n n u n c i a c o m e<br />
a p p u n t a m e n t o d a<br />
n o n p e r d e r e : n o n<br />
s o l o p e r c h i a p p r e z -<br />
z a i l c i o c c o l a t o , m a<br />
a n c h e p e r c o l o r o<br />
c h e p a s s e g g i a n d o<br />
p e r i l c e n t r o c i t t à<br />
d e s i d e r a n o t r a s c o r -<br />
r e r e m o m e n t i d i<br />
d o l c e , n e r o e v o l u t -<br />
t u o s o p i a c e r e . P e r<br />
l ' o c c a s i o n e i l<br />
C o m u n e p r o p o r r à ,<br />
s a b a t o 2 8 o t t o b r e ,<br />
l a s e c o n d a e d i z i o n e<br />
d i " V i c e n z a B y<br />
N i g h t " , l a ' N o t t e<br />
b i a n c a ' d e l l a c i t t à :<br />
m u s i c a , s p e t t a c o l i ,<br />
n e g o z i a p e r t i f i n o a<br />
m e z z a n o t t e i l v e n e r -<br />
d ì e f i n o a l l e 2 i l<br />
s a b a t o ( e p e r t u t t a<br />
l a g i o r n a t a d i d o m e -<br />
n i c a 2 9 ) , e d i n p i ù<br />
l a p o s s i b i l i t à d i<br />
v i s i t a r e g r a t u i t a -<br />
m e n t e i p i ù i m p o r -<br />
t a n t i m u s e i e m o n u -<br />
m e n t i f i n o a t a r d a<br />
o r a .<br />
G l i s t a n d d e l l a<br />
m a n i f e s t a z i o n e<br />
s a r a n n o c o l l o c a t i i n<br />
P i a z z a d e i S i g n o r i ,<br />
P i a z z a B i a d e ,<br />
d a v a n t i a l l a f o n t a n a<br />
d i P i a z z a G a r i b a l d i ,<br />
i n P i a z z a D u o m o e<br />
i n P i a z z a C a s t e l l o .<br />
N e i t r e n t a g a z e b o<br />
d e l l e 1 9 a z i e n d e<br />
p a r t e c i p a n t i s i t r o -<br />
v e r à u n a g r a n d e<br />
v a r i e t à d i p r o d o t t i<br />
n o n i n d u s t r i a l i<br />
o t t e n u t i d a l c a c a o<br />
c r e a t i d a i m a e s t r i<br />
c i o c c o l a t i e r i p a r t e -<br />
c i p a n t i a l l ' e v e n t o .<br />
ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />
A fine mese appuntamento con 'CioccolandoVi', la gustosa rassegna dedicata alle delizie del cacao<br />
Gli stand di "CioccolandoVi" saranno<br />
aperti venerdì 27 ottobre dalle 13.00<br />
alle 21.00, sabato 28 dalle ore 10.00<br />
Voce del verbo cioccolare<br />
CioccolandoVi, un festival che farà felici i più piccoli<br />
Un dolce programma<br />
alle 02.00 e domenica 29 ottobre<br />
dalle ore 10.00 alle 20.00. Buona<br />
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l a q u a l i t à ,<br />
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a t t r a v e r s o l a<br />
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d e l c i o c c o l a -<br />
t o , a l i m e n t o<br />
n o t e v o l m e n t e<br />
p l a s m a b i l e e<br />
a d a t t o a l l e<br />
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b i d i c i o c c o l a t i n i ,<br />
b r i l l a n t i e r o t o n d e<br />
p r a l i n e c o n n o c c i o -<br />
l e , n o c i , m a n d o r l e ,<br />
c a f f è ; l ' e s c l u s i v a<br />
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c i o c c o l a t o f o n d e n t e ;<br />
l e t o r t e s a c h e r ; l e<br />
d e l i z i o s e c r e m e d i<br />
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m a r e . E v i a c i o c c o -<br />
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Per saperne di<br />
più su un Paese<br />
che le cronache<br />
internazionali ci<br />
portano ogni<br />
giorno in casa, a<br />
volte non serve la<br />
parabola: basta stare attenti<br />
ai nomi che fanno capolino in<br />
quelle locali. E così anche in<br />
una città di provincia come<br />
Vicenza si può conoscere un<br />
iraniano. Sì, proprio un immigrato<br />
originario della<br />
Repubblica Islamica dell'Iran,<br />
quell'Iran che sembra trascinare<br />
sull'orlo di un'altra guerra<br />
il già abbastanza sconquassato<br />
Medioriente. Morteza<br />
Nirou, baffo e capelli brizzolati<br />
di chi è sulla soglia dei sessanta,<br />
è un cittadino italiano<br />
da vent'anni, vicentino da<br />
altrettanti ma iraniano per<br />
nascita e cultura. Ma non un<br />
iraniano come le tivù e i giornali<br />
ce lo mostrerebbero: un<br />
islamico fanatico e un nazionalista<br />
con l'effigie di<br />
Khomeini a tracolla. Questa è<br />
la caricatura, perché nel suo<br />
caso la realtà è ben diversa:<br />
"Sono islamico così come i<br />
cristiani qui: ho la mia religione<br />
ma non sono certo fanatico<br />
o intollerante. Per me credere<br />
è un fatto privato. Mia moglie<br />
è italiana e cattolica, e quando<br />
mi sono sposato la mia famiglia<br />
non mi ha nemmeno chiesto<br />
a che religione lei appartenesse".<br />
Sfatiamo il mito<br />
dell'Iran capofila della guerra<br />
santa islamica, dice Morteza:<br />
"Nel mio Paese, più che la<br />
religione, conta l'identità<br />
nazionale, che è molto sentita.<br />
E' vero che i princìpi di fondo<br />
che regolano lo Stato sono<br />
quelli dell'islam, ma essi si<br />
sono saldati a una millenaria<br />
cultura locale, quella persiana.<br />
E se oggi il governo iraniano<br />
non cede agli Americani<br />
sul nucleare non lo fa per<br />
ragioni religiose, ma per un<br />
forte orgoglio nazionale". La<br />
vita di Morteza testimonia<br />
proprio questo: che quella iraniana<br />
è una nazione molto più<br />
sfaccettata e contraddittoria<br />
di come viene fatta passare.<br />
Cresciuto ai tempi dello Scià<br />
Reza Pahlevi quando la Persia<br />
("Regno dei Parti", cioè coloro<br />
che parlano in pharsi, la lin-<br />
gua nazionale iraniana) subiva<br />
una modernizzazione forzata,<br />
già a 16 anni cominciava<br />
a capire che qualcosa non<br />
quadrava: "La Persia di allora<br />
era una vasta campagna povera<br />
e arretrata ma molto attaccata<br />
ai suoi usi e costumi, con<br />
le città che invece si occidentalizzavano".<br />
Praticamente un<br />
Medioevo punteggiato da oasi<br />
di modernità. "Proprio così. Il<br />
fatto è che lo Scià volle imporre<br />
l'occidentalizzazione in<br />
modo spinto, abolendo dall'oggi<br />
al domani antiche tradizioni<br />
quotidiane come, per<br />
fare un esempio, il calendario.<br />
Era un'operazione di facciata<br />
sgradita alla maggior parte<br />
della popolazione, che allora<br />
era contadina, che spianò la<br />
strada alla contestazione e<br />
alla rivoluzione". Il movimento<br />
islamico di Khomeini conquistò<br />
il potere nel 1979 proprio<br />
perché seppe catalizzare<br />
un malcontento diffuso da<br />
anni e che si opponeva alla<br />
"svendita dell'identità" (ai<br />
grandi capitali occidentali e<br />
agli interessi geopolitici degli<br />
Usa: c'era ancora la "guerra<br />
fredda" contro l'Urss) . Una<br />
vasta opposizione che annoverava<br />
fazioni di diverso<br />
orientamento politico: tutti,<br />
s'intende, clandestini. Quello<br />
di Pahlevi, infatti, era un regime<br />
autoritario che non<br />
PERSONAGGI 14 OTTOBRE 2006<br />
A capo del Coordinamento Stranieri vicentino, Morteza Nirou parla dell'Iran. E sulla convivenza fra culture dice:<br />
"Perché ci sia, prima bisogna apprezzare la propria"<br />
Iraniano, islamico, comunista. Cioè italiano<br />
DI ALESSIO MANNINO<br />
Morteza Nirou: "Islamici integralisti? Macché. Mia moglie è cattolica<br />
e italiana"<br />
ammetteva il dissenso: "A 17<br />
anni fui sospeso per una settimana<br />
per aver scritto un tema<br />
sulla libertà" ricorda Morteza.<br />
Lui che abitava in una cittadina<br />
di 50 mila abitanti nel<br />
nord, al confine con le repubbliche<br />
sovietiche del Caucaso,<br />
respirava "aria rossa", e così<br />
finì in una formazione di ispirazione<br />
comunista. Finito il<br />
liceo scientifico cominciò a<br />
lavorare come tecnico siderurgico<br />
in un impianto<br />
nucleare, ma finì col farsi<br />
licenziare per aver partecipato<br />
a uno sciopero contro l'inesistente<br />
sicurezza sul posto di<br />
Sul caso-Iran di questi mesi<br />
- con gli Stati Uniti di Bush<br />
che fanno il diavolo a quattro<br />
per far cessare la ricerca<br />
nucleare di Teheran, che<br />
afferma di vararla per scopi<br />
civili e non militari -<br />
Morteza, ex tecnico nucleare<br />
che non è certo un sostenitore<br />
del regime khomeinista,<br />
si schiera dalla parte<br />
del suo Paese: "Gli Usa non<br />
possono negare il diritto a<br />
un altro Stato di dotarsi<br />
della tecnologia che si sceglie.<br />
Perché invece il<br />
lavoro. Era mal visto e perciò<br />
pensò bene di riparare<br />
all'estero: "Su consiglio di<br />
parenti che ci vivevano<br />
scelsi l'Italia. Arrivai a<br />
Padova nel '75 e mi iscrissi<br />
all'università, laureandomi<br />
in scienze politiche. Il mio<br />
impegno politico continuò<br />
anche qui in un'organizzazione<br />
di studenti iraniani<br />
democratici. Poi, mentre<br />
facevo vari lavori per mantenermi<br />
(anche aggiustando<br />
tappeti, una specialità<br />
del mio Paese), entrai nella<br />
Cgil". E cominciò così la<br />
sua carriera di sindacalista<br />
che oggi lo vede a tempo<br />
piano nello Sportello<br />
Immigrati dell'RdB-Cub,<br />
nonché fondatore e anima<br />
del Coordinamento<br />
Stranieri vicentino. "A<br />
Vicenza non mi sono mai<br />
imbattuto in episodi di razzismo<br />
né ho avuti difficoltà<br />
particolari a integrarmi"<br />
afferma Morteza, che si definisce<br />
"un cittadino del<br />
mondo" e che ragiona così<br />
confrontando la 'democrazia<br />
occidentale' italiana (lui è<br />
anche consigliere di<br />
Rifondazione in circoscrizione<br />
6) e la 'democrazia islamica'<br />
del suo Paese: "In Iran ci sono<br />
elezioni, ci sono anche più<br />
giornali che in Italia, si può<br />
criticare la classe politica, ma<br />
tutto con un limite: non si può<br />
contestare l'islam, base di<br />
tutto. Là non potrei fare politica<br />
come la faccio qui: in Iran<br />
il comunismo è un peccato<br />
contro l'islam, così come è<br />
Pakistan può avere la<br />
bomba? Perché è alleata<br />
degli Usa". Il fatto è che dai<br />
discorsi minacciosi del presidente<br />
iraniano<br />
Ahmadinejad, si teme<br />
un'aggressione al vicino<br />
Israele. "E infatti il problema<br />
da cui si possono risolvere<br />
a catena tutti gli altri è<br />
quello palestinese: la<br />
Palestina deve tornare ai<br />
palestinesi. Quello che dice<br />
Ahmadinejad non va preso<br />
alla lettera, è propaganda<br />
esattamente come quella<br />
condannato il capitalismo (Né<br />
Est né Ovest, diceva<br />
Khomeini). Ma se si chiede a<br />
un iraniano cos'è la vera<br />
democrazia dirà che è la propria,<br />
e la stessa cosa lo dice un<br />
italiano di quella italiana. Una<br />
vera democrazia per come la<br />
intendo io, in realtà, non c'è<br />
da nessuna parte". Già, ma ci<br />
sono certe cose che la sensibilità<br />
occidentale proprio non<br />
riesce a mandar giù: la condizione<br />
delle donne, per esempio.<br />
Come la mettiamo col<br />
velo? "Questa storia del velo è<br />
una fissazione: le donne iraniane<br />
hanno sì tanti problemi,<br />
ma non quello del velo. Esiste<br />
un movimento di emancipazione<br />
femminile molto avanzato,<br />
ma non certo per l'hijab".<br />
Secondo Morteza la chiave<br />
per capire cosa c'è dietro i<br />
pregiudizi e le ostilità verso i<br />
Paesi stranieri e gli immigrati,<br />
un problema che sanguina e<br />
infiamma le città europee, sta<br />
in una mancata consapevolezza<br />
di sè: "Se uno non sa<br />
apprezzare la propria identità,<br />
come può apprezzare quella<br />
altrui? Se io non dò valore alla<br />
mia cultura, come posso farlo<br />
con quella di uno straniero?".<br />
Cioè: se noi italiani - noi 'occidentali'<br />
- non abbiamo più<br />
un'identità culturale in cui<br />
riconoscerci (e non ce l'abbiamo<br />
più da un pezzo, da quando<br />
l'abbiamo sostituita col<br />
consumo di merci), che criteri<br />
abbiamo per valutare e rispettare<br />
ad esempio quelle culture,<br />
radicate e gelose di sé,<br />
come l'iraniana?<br />
Iran minaccia internazionale? Falso<br />
che si sente spesso da Bush<br />
sui nemici dell'America che<br />
vanno distrutti. Con la differenza<br />
che l'America<br />
distrugge davvero, basta<br />
guardare all'Irak e<br />
all'Afghanistan. E così fa<br />
anche Israele, che è l'unico<br />
Paese mediorientale a scatenare<br />
guerre. L'Iran, invece,<br />
è sempre stato pacifico,<br />
basta consultare un libro di<br />
storia per saperlo. E gli<br />
ebrei in Iran ci sono e vivono<br />
in tutta tranquillità".<br />
A.M.
11<br />
Parla un rappresentante del Rossi: "Gli scioperi finirebbero<br />
se ci fosse dialogo"<br />
In fonderia abbiamo sciolto<br />
la bicicletta del preside<br />
Francesco Sponza - rappresentante degli<br />
studenti, Itis Rossi<br />
Quanto tempo ci metti per andare a scuola?<br />
Beh, il mio è un caso particolare. Abito vicino al<br />
Rossi, ci metto dieci minuti.<br />
Che mezzo usi? Quali sono i pro e i contro?<br />
La bici. In autunno e inverno è dura, piove e fa<br />
freddo. Molti prendono il tram, è più lento ma si<br />
può sfruttare il tempo per studiare.<br />
Tra i tuoi compagni conosci qualcuno che<br />
fa un viaggio particolarmente accidentato?<br />
Raccontalo.<br />
La maggior parte dei miei compagni di classe<br />
viene da fuori città. Un paio pure da fuori provincia.<br />
C'è chi ci mette anche un'ora per tornare a<br />
casa.<br />
Cosa ne pensi delle ore da 60 minuti?<br />
Sicuramente non vanno a vantaggio della didattica.<br />
Gli studenti sono più stanchi e quindi rendono<br />
meno. E forse sono anche meno motivati allo studio.<br />
Riforma scolastica: tra le idee anche la<br />
voglia di trasformare Itis in licei tecnologici.<br />
Colpo di genio o buffonata?<br />
Se trasformare il Rossi in liceo significa diminuire<br />
le ore di laboratorio allora è un grande problema.<br />
La natura stessa del Rossi si basa sui laboratori.<br />
Stiamo parlando di passare da una didattica che<br />
mostra come fare le cose ad una in cui ti racconta<br />
come si fanno: c'è una bella differenza.<br />
Scuole che cadono a pezzi e lavori di<br />
ristrutturazione infiniti: quali disagi per<br />
voi? Che soluzione proponete?<br />
Per fortuna la nostra sede regge bene. Il grosso<br />
problema è il materiale per i laboratori, indispensabile<br />
per noi. Una soluzione è trovare nuovi sponsor<br />
per queste spese. Si potrebbe chiedere anche a<br />
imprese private, oppure creare iniziative di rilievo<br />
come ha fatto il Quadri l'anno scorso in collaborazione<br />
con la Shell.<br />
Sciopero: mezzo per far rispettare i diritti<br />
oppure scusa per andare a rimorchiare al<br />
bar?<br />
Per la maggior parte degli studenti è l'unico modo<br />
per far sentire la propria voce. Non dimentichiamo<br />
che nella scuola gli studenti hanno spesso una<br />
posizione subordinata ed è difficile far valere i propri<br />
diritti. Con lo sciopero otteniamo visibilità<br />
all'esterno della scuola. Poi c'è sempre chi si stacca<br />
dal corteo per entrare in un bar... per fortuna<br />
sono una minoranza.<br />
Perché ogni primo sabato dell'anno scolastico<br />
si sciopera?<br />
Ehhh... è vero, è una tradizione. Per fortuna ci<br />
sono sempre così tanti problemi che è possibile<br />
rispettarla ogni anno! Se tutto andasse bene noi<br />
studenti saremmo ben felici di passare il primo<br />
sabato a scuola. Forse.<br />
Cosa faresti per rendere il tuo istituto più a<br />
misura di studente?<br />
Cambierei il metodo d'insegnamento. Ora il professore<br />
spiega, gli studenti fanno i compiti, c'è una<br />
verifica di quanto è stato appreso. È una strada a<br />
senso unico. Ci vorrebbe un maggior contatto tra<br />
conoscenza e pratica, un maggior dialogo tra stu-<br />
INTERVISTA DOPPIA 14 OTTOBRE 2006<br />
denti e professori. Non si tratta solo di trasferire<br />
informazioni da un libro a un cervello ma di creare<br />
conoscenza, coscienza e cultura.<br />
Qual è lo scherzo più amato da fare ai prof?<br />
Ce ne sono tantissimi... troppi da raccontare! Visto<br />
che il Rossi è immenso molti scambiano le targhette<br />
sulle porte con i nomi delle classi. Così al<br />
cambio dell'ora i docenti si confondono e non<br />
riescono a capire dove devono andare.<br />
Sai chi era Alessandro Rossi?<br />
Certo. Un industriale dell'800 che studiò il metodo<br />
di produzione dei paesi più avanzati dell'epoca<br />
e portò lo stesso modello qui. Costruì fabbriche a<br />
Schio e abitazioni per i suoi dipendenti. Creò<br />
anche una banca per far capire ai lavoratori il<br />
senso del salario e del risparmio. Fondò anche il<br />
nostro istituto per far cresce la conoscenza tecnica.<br />
Si cucca nella tua scuola?<br />
E con chi??? Questo è un gravissimo problema: su<br />
oltre mille studenti al Rossi ci sono solo una decina<br />
di ragazze.<br />
Racconta una leggenda metropolitana del<br />
tuo istituto.<br />
Si narra che il vecchio preside usasse una bici<br />
Graziella per percorrere in fretta i lunghissimi corridoi.<br />
Data la sua estrema mobilità sorprendeva<br />
spesso i professori lungo i corridoi che chiacchieravano<br />
e li rispediva in classe. Un giorno l'odiata<br />
bici finì "magicamente" nel cubinotto (il forno<br />
dove si fonde la ghisa).<br />
Una scritta dei banchi che ti è rimasta<br />
impressa nella memoria.<br />
Nessuna scritta in particolare. Però fanno riflettere<br />
le scritte firmate con una data. Spesso fanno<br />
riferimento a dieci, vent'anni fa. Ci ricordano con<br />
ironia il pessimo stato di banchi e arredo scolastico.<br />
Bullismo: un vecchio ricordo o esiste ancor<br />
oggi?<br />
Forse esiste ma non nella forma in cui s'immagina.<br />
È più l'azione intimidatoria di individui, non<br />
un'attività di gruppo. Fenomeni come quello delle<br />
matricole non ci sono più, sono stati fortemente<br />
repressi dalla presidenza già anni fa. E comunque<br />
non servono, i ragazzi del primo anno hanno già<br />
paura di noi di quinta...<br />
Da dove nasce l'odio ancestrale tra istituti<br />
tecnici e licei?<br />
Forse è più un contrasto tra Rossi e Pigafetta che<br />
tra istituti in generale. Questo perché sono antichi.<br />
Tempo fa c'erano solo loro (o poco più) e quindi<br />
era uno scontro tra due mentalità e modi di insegnare.<br />
Una cosa da cambiare e una da conservare<br />
della tua scuola.<br />
Conservare: le attività di laboratorio. Cambiare:<br />
con tutte queste proteste e lotte interne si sta guastando<br />
l'immagine dell'istituto. Sembra che noi<br />
studenti passiamo il tempo a scioperare.<br />
Dovrebbe esserci maggior comunicazione e disponibilità<br />
da parte del corpo docente per trovare una<br />
soluzione insieme.<br />
Un consiglio all'altro istituto.<br />
Meno teoria e più pratica. Siate più concreti, di<br />
fronte a un problema pensate ad una soluzione e<br />
non filosofeggiate all'infinito.<br />
La studentessa del Pigafetta: "Prof severi e troppi compiti<br />
Per fortuna ci sono tanti indirizzi"<br />
Basta guerra tra liceo e tecnico<br />
impariamo a volerci bene<br />
Agnese Zamaglia - studentessa liceo<br />
Pigafetta<br />
Quanto tempo ci metti per andare a<br />
scuola?<br />
Beh, il mio è un caso particolare. Abito a<br />
Verona, ci metto un'ora e mezza.<br />
Che mezzo usi? Quali sono i pro e i contro?<br />
Treno da Verona a Vicenza, poi l'autobus.<br />
Svantaggi: il treno è sempre in ritardo, per<br />
non parlare della pulizia dei vagoni...<br />
Vantaggi? Credo nessuno. Forse stringere<br />
qualche amicizia tra "compagni di sventura"<br />
nei vagoni delle Ferrovie.<br />
Tra i tuoi compagni conosci qualcuno<br />
che fa un viaggio particolarmente accidentato?<br />
Raccontalo.<br />
Sembra incredibile ma c'è chi sta peggio di<br />
me. Penso ad alcune compagne di classe che<br />
stanno a Brendola o Lonigo. Sono più vicine<br />
ma i mezzi di trasporto pubblico scarseggiano<br />
in quelle zone.<br />
Cosa ne pensi delle ore da 60 minuti?<br />
Bruttissime. Forse avevano senso venti, trent'anni<br />
fa. Ora la quantità di materie da studiare<br />
è aumentata ed è impossibile gestirle con<br />
gli stessi tempi. Inoltre con i nuovi orari si<br />
perdono tutte le coincidenze dei mezzi pubblici.<br />
Cercate di capirci: uscire cinque-dieci<br />
minuti dopo significa attendere un'ora per<br />
l'autobus successivo.<br />
Riforma scolastica: tra le idee anche la<br />
voglia di trasformare Itis in licei tecnologici.<br />
Colpo di genio o buffonata?<br />
Chi sceglie un istituto tecnico vuole uscire già<br />
con la possibilità di fare qualcosa. Se togliamo<br />
i tecnici e riduciamo tutto alla scelta tra liceo<br />
o istituti professionali mi sembra che si<br />
appiattisca la scelta formativa.<br />
Scuole che cadono a pezzi e lavori di<br />
ristrutturazione infiniti: quali disagi<br />
per voi? Che soluzione proponete?<br />
Al Pigafetta è problema che si trascina da<br />
anni. La scuola va rifatta da cima a fondo. Tra<br />
aule chiuse e laboratori inagibili il disagio è<br />
notevole. Così non si può andare avanti: soffriamo<br />
noi studenti ma anche gli operai che<br />
non possono fare bene il loro lavoro. Ci vorrebbe<br />
una scelta coraggiosa: trasferire tutta la<br />
scuola per un anno o due e concentrare i lavori<br />
per finire tutto in una sola volta.<br />
Sciopero: mezzo per far rispettare i<br />
diritti oppure scusa per andare a<br />
rimorchiare al bar?<br />
Dipende dal motivo per cui si fa lo sciopero.<br />
Ci sono scioperi giusti e altri fatti solo per perdere<br />
tempo. Di sicuro non è uno strumento di<br />
cui abusare altrimenti perde la sua efficacia.<br />
Perché ogni primo sabato dell'anno<br />
scolastico si sciopera?<br />
Proprio non lo so. Però ho studiato a Rimini e<br />
Ravenna prima di venire qui e posso affermare<br />
con certezza che è una tradizione vicentina,<br />
in altri posti non si fa.<br />
Cosa faresti per rendere il tuo istituto<br />
più a misura di studente?<br />
Un bar decente per integrare i distributori<br />
automatici. Sembra una sciocchezza ma una<br />
pausa più gradevole ci darebbe più energia<br />
per lo studio. E poi un bar sarebbe anche un<br />
luogo d'incontro informale tra docenti e studenti.<br />
Potremmo chiedere informazione al<br />
Rossi, dicono che lì ce n'è uno molto bello...<br />
Qual è lo scherzo più amato da fare ai<br />
prof?<br />
Al Pigafetta non si fanno scherzi.<br />
Sai chi era Antonio Pigafetta?<br />
Sì. Accompagnò Magellano nella circumnavigazione<br />
del globo e pubblicò un diario del<br />
viaggio. Mi sembra che la scuola prese il suo<br />
nome perché Pigafetta era un ex allievo.<br />
Si cucca nella tua scuola?<br />
Ahimé, purtroppo no! A parte il corso tradizionale,<br />
dove c'è un 50% di ragazzi e altrettante<br />
ragazze, gli altri indirizzi sono a maggioranza<br />
femminile.<br />
Racconta una leggenda metropolitana<br />
del tuo istituto.<br />
Non ce ne sono. Ma ad ogni assemblea d'istituto<br />
ci fanno rivedere Medley, il film splatterhorror<br />
ambientato al Pigafetta. Se continuano<br />
così fra qualche anno le matricole penseranno<br />
che sia successo veramente...<br />
Una scritta dei banchi che ti è rimasta<br />
impressa nella memoria.<br />
C'è una sedia con scritto "stupido chi si siede"<br />
che continua a girare fra le classi. A volte si<br />
trova nel banco di uno studente che si vuole<br />
prendere in giro, a volte si trova dietro alla<br />
cattedra...<br />
Bullismo: un vecchio ricordo o esiste<br />
ancor oggi?<br />
Dipende dalle persone. C'è da dire che spesso<br />
ci sono delle persone che con il loro atteggiamento<br />
si fanno sottomettere. Ma credo che il<br />
problema maggiore sia l'arroganza di certi<br />
studenti. È vero, al Pigafetta c'è qualcuno che<br />
ha la puzza sotto il naso. Ma per fortuna sono<br />
pochi.<br />
Da dove nasce l'odio ancestrale tra istituti<br />
tecnici e licei?<br />
Anche questa è una "tradizione" che non ho<br />
riscontrato fuori dal vicentino. Ma qui c'è<br />
risentimento anche fra studenti e professori<br />
del Pigafetta, nonché il rancore leggendario<br />
che corre da sempre tra alcuni professori.<br />
Una cosa da cambiare e una da conservare<br />
della tua scuola.<br />
Da cambiare: i prof sono spesso rigidi e chiusi<br />
(per carità, ci sono anche le eccezioni ma<br />
confermano la regola). Basta ai compiti per<br />
casa, sempre eccessivi e a volte dettati anche<br />
con feroce e sadico piacere. Da conservare: la<br />
varietà di indirizzi che garantiscono una formazione<br />
variegata e su misura.<br />
Un consiglio all'altro istituto.<br />
Sarebbe bello fare qualche iniziativa insieme<br />
per interrompere la catena d'odio tra i nostri<br />
istituti. Propongo un gemellaggio tra<br />
Pigafetta e Rossi per conoscerci meglio. Con<br />
oltre mille ragazzi ce ne sarà qualcuno di<br />
decente?
12<br />
DI LUCA MATTEAZZI<br />
Una volta era la scuola<br />
delle sarte, oggi è<br />
uno degli istituti professionali<br />
più avanzati<br />
della città, e non<br />
solo. Con tre indirizzi<br />
di studi e una percentuale<br />
di occupazione<br />
al termine dei cinque anni che per<br />
alcuni corsi arriva a sfiorare il 100<br />
per cento, l'istituto professionale<br />
Bartolomeo Montagna è un punto di<br />
riferimento per giovani che arrivano<br />
da tutta la provincia, e a volte anche<br />
da oltre i confini del vicentino.<br />
Merito di una scuola che ha saputo<br />
sfruttare al meglio le possibilità concesse<br />
dall'autonomi scolastica, e di<br />
una serie di proposte didattiche<br />
azzeccate.<br />
I percorsi di studi sono tre: quello<br />
per i servizi sociali, quello per la<br />
moda e quello per la grafica pubblicitaria.<br />
I primi due anni sono molto<br />
simili per tutti, mentre la "specializzazione"<br />
diventa via via più accentuata<br />
a partire dal terzo anno, e in<br />
modo ancora più forte in quarta e<br />
quinta. È in questi due anni, infatti,<br />
che aumenta il numero delle<br />
cosiddette ore di "terza fascia",<br />
quelle cioè in cui sono previste<br />
lezioni e seminari con docenti<br />
esterni, e in cui si inseriscono<br />
anche stage e tirocini (600 ore<br />
complessive, di cui 360 di teoria e<br />
240 di pratica in azienda). Perché,<br />
se la distanza tra quello che si<br />
impara sui banchi e quello che<br />
viene poi richiesto dal mondo<br />
produttivo è uno dei problemi<br />
di fondo della scuola italiana, al<br />
Montagna sembrano vicini ad<br />
una soluzione: qui, infatti, la<br />
collaborazione con le imprese<br />
del territorio e con le associazioni<br />
di categoria (che sostengono<br />
la preparazione e l'aggiornamento<br />
professionale degli<br />
insegnanti) è un'abitudine consolidata.<br />
Lo dimostra la facilità con cui si<br />
riesce a trovare un lavoro alla fine dei<br />
cinque anni di studio: a pochi mesi<br />
dal diploma, praticamente tutti gli<br />
operatori per l'infanzia lavorano già<br />
con contratti a tempo determinato,<br />
mentre la grande maggioranza degli<br />
operatori socio-sanitari hanno in<br />
tasca addirittura un contratto a<br />
tempo indeterminato. "L'espressione<br />
non è delle migliori, ma possiamo<br />
dire che quello che distingue un istituto<br />
professionale come il nostro da<br />
un tecnico è che dal professionale<br />
esce un prodotto finito - commenta<br />
la preside Vanna Santi -. Un ragazzo,<br />
cioè, che se vuole è già pronto per<br />
essere inserito nella professione,<br />
senza bisogno di ulteriori specializzazioni.<br />
Del resto il nostro slogan è<br />
imparare facendo".<br />
Per chi sceglie gli indirizzi di moda e<br />
grafica pubblicitaria, in realtà, le cose<br />
sono un po' più complicate. Le<br />
richieste non mancano, ma qui per<br />
SCUOLE 14 OTTOBRE 2006<br />
Laboratori, stage e tirocini. Per gli studenti dell'istituto professionale trovare un lavoro non è un problema. Con qualche eccezione<br />
Montagna, la scuola dove si impara facendo<br />
L'ingresso della nuova sede dell'istituto Montagna.<br />
trovare un posto adatto alle proprie<br />
capacità serve intraprendenza e un<br />
po' di fortuna, e c'è anche chi, uscito<br />
con il massimo dei voti, ha dovuto<br />
adattarsi a fare il commesso in negozio.<br />
"La scuola ci fornisce una<br />
preparazione di base - sottolineano<br />
Genea Sgaggero, Noemi<br />
Poncato e Valentina Dal Ceredo,<br />
tra studentesse di quinta -, e questo<br />
soprattutto grazie alle ore di<br />
terza fascia, dove abbiamo la possibilità<br />
di confrontarci con docenti<br />
che provengono dal mondo del<br />
lavoro. Poi però bisogna darsi da<br />
fare per accumulare esperienze".<br />
C'è da dire che, prima di abbandonare<br />
la sede di via Mora,<br />
gli studenti del Montagna<br />
devono superare ben tre<br />
esami. Il primo dopo i<br />
primi tre anni, "è un titolo<br />
che riconosce una formazione<br />
professionale di base,<br />
e che permette comunque<br />
di assolvere l'obbligo scolastico,<br />
anche se ormai tutti<br />
continuano fino al quinto<br />
anno", spiega la preside; il<br />
secondo viene affrontato<br />
alla fine della quinta e si<br />
tratta di una prova regionale che<br />
segue il periodo di tirocini e stage. E<br />
infine, ovviamente, c'è l'esame di<br />
Istituto professionale Bartolomeo Montagna<br />
Anno di fondazione: 1963<br />
1100 studenti: 1000 nel<br />
diurno, un centinaio nel<br />
serale<br />
46 classi<br />
120 docenti<br />
50 dipendenti non docenti,<br />
tra personale tecnico,<br />
amministrativo e collaboratori<br />
scolastici<br />
2 sedi con 44 aule<br />
17 laboratori (8 di informatica,<br />
4 di disegno, 2 di disegno<br />
e modellistica, 1 di confezione,<br />
1 di scienze)<br />
2 biblioteche<br />
stato.<br />
Sono in tanti, comunque, che dopo il<br />
Montagna continuano a studiare<br />
all'università: in media uno studente<br />
su tre, divisi tra corsi di scienze della<br />
formazione, psicologia, architettura<br />
e accademia delle belle arti. Una percentuale<br />
non da poco, per un istituto<br />
professionale che tradizionalmente<br />
ha un'utenza debole: "C'è ancora la<br />
mentalità che chi è bravo va al liceo,<br />
chi se la cava al tecnico, gli altri al<br />
professionale - conferma la preside -<br />
, ma ormai non è più così. E lo vediamo<br />
anche dalle presenze ai corsi<br />
serali, che attirano molte persone<br />
Al Montagna studenti, docenti<br />
e dirigenti vanno di comune<br />
accordo. Lo si vede anche dall'unanimità<br />
con cui mettono in<br />
evidenza quello che è il grande<br />
problema della scuola, la mancanza<br />
di spazi. Nonostante il<br />
Montagna abbia una sede<br />
nuova di zecca, infatti, le aule e<br />
i laboratori non bastano ad<br />
accogliere gli oltre mille allievi<br />
dell'istituto. Così, nel nuovo e<br />
avveniristico palazzo di viale<br />
Cricoli hanno trovato posto gli<br />
indirizzi della grafica pubblicitaria<br />
e della moda, mentre le<br />
classi degli studenti che hanno<br />
scelto l'indirizzo sociale, il vero<br />
cuore della proposta formativa<br />
della scuola, sono nella sede<br />
distaccata di Laghetto. Senza<br />
contare che la palestra ancora<br />
non c'è, e che i ragazzi sono<br />
costretti a dividersi gli spazi<br />
perché sono gli unici che danno una<br />
formazione quasi liceale, con materie<br />
che aiutano ad approfondire la conoscenza<br />
di se stessi". Insomma, al<br />
Montagna si impara un lavoro, ma<br />
non solo. "Purtroppo in tanti vengono<br />
al Montagna con l'idea che sia una<br />
scuola dove si studia poco - concludono<br />
le studentesse -. Invece non è<br />
così: è vero che non ci sono materie<br />
complicatissime, ma servono applicazione,<br />
creatività e impegno. E forse<br />
sarebbe anche necessario valorizzare<br />
di più la preparazione della nostra<br />
scuola: in pochi, ad esempio, sanno<br />
che qui si studia fotografia".<br />
Sede nuova, vecchi problemi<br />
della media Rodolfi e del<br />
Boscardin con gli studenti delle<br />
scuole vicine. "Ci dicono tutti<br />
che è la scuola più bella della<br />
città, peccato che qui siamo<br />
solo in metà e che non ci sia la<br />
palestra". conferma Vanna<br />
Santi.<br />
Per la palestra la soluzione<br />
dovrebbe arrivare in tempi<br />
abbastanza rapidi: il progetto è<br />
già allo stato esecutivo, i lavori<br />
dovrebbero partire a dicembre<br />
ed essere conclusi nel giro di un<br />
anno. Per le aule mancanti,<br />
invece, bisognerà attendere di<br />
più: "Lo spazio per farle ci<br />
sarebbe, e nel libro bianco della<br />
regione erano anche previsti<br />
2,5 milioni di euro - aggiunge<br />
Vanna Santi -, ma dalla<br />
Provincia, che ha la competenza<br />
per le scuole superiori, non<br />
abbiamo saputo più niente".
13<br />
DI LUCA MATTEAZZI<br />
Dopo oltre vent'anni<br />
di sberleffi<br />
e trovate<br />
irriverenti, si è<br />
preso un periodo<br />
di pausa. Per<br />
un paio d'anni,<br />
niente calendari con cui<br />
prendere in giro i potenti<br />
della città, niente epigrammi<br />
sui muri, niente travestimenti<br />
agli angoli delle strade.<br />
Adesso però, Gabriele<br />
Padoan, in arte Scotolati, il<br />
poliedrico artista (disegnatore,<br />
grafico, caricaturista,<br />
scrittore) è tornato: in cantiere<br />
ha un paio di lavori già<br />
commissionati, tra cui dei<br />
disegni per gli interni di un<br />
albergo, poi c'è da scommettere<br />
che escogiterà<br />
qualcosa di nuovo con cui<br />
stupire e far parlare di sé.<br />
"Vorrei fare qualcosa di<br />
buono, se non già nel<br />
2007, sicuramente nel<br />
2008 - conferma -.<br />
Anche per ricordare il<br />
1988, che è stato l'anno<br />
della mia massima<br />
espressione pubblica,<br />
della pericolosità, dell'avventura,<br />
del rischio<br />
artistico".<br />
Lui, del resto, i suoi<br />
rischi se li è sempre<br />
presi. Fin da quando,<br />
nel 1983, ha fatto le sue<br />
prime apparizioni in<br />
pubblico, intitolando ad<br />
un certo G. Scotolati<br />
oltre duecento vie della<br />
città. E abbinando ogni<br />
volta quel nome ad una<br />
professione improbabile:<br />
quaresimista lamentatore,<br />
nocciolista conigliatore,<br />
scapocchiatore tontoliere,<br />
grugnista finfogliere, zompista<br />
annusatore. "Ho scelto<br />
quel nome perché si chiamava<br />
così un tale che conoscevo<br />
e che abitava vicino a<br />
dove ho fatto la prima scritta"<br />
racconta. Cominciò così<br />
la carriera di questo amante<br />
dei fumetti ("a vent'anni ne<br />
avevo già dodicimila") e<br />
della carta (a casa sua ce n'è<br />
dappertutto: anche le antine<br />
della cucina sono traboccano<br />
di libri e risme), che<br />
negli ultimi decenni è stato<br />
uno dei pochi a portare una<br />
Alcuni dei contestati murales di Scotolati<br />
ventata di novità nel panorama<br />
artistico e culturale<br />
della città.<br />
Difficile elencare tutte le<br />
sue trovate. In tanti ricor-<br />
Una irriverente performance del vicentino<br />
dano i lavori murali che<br />
hanno addobbato Vicenza<br />
negli anni '80 e che gli sono<br />
costati 11 milioni di lire di<br />
multe: le coloratissime<br />
variazioni sul tema del<br />
numero 88 della "rivoluzione<br />
colorista", i tautogrammi<br />
(componimenti in cui<br />
tutte le parole cominciano<br />
con la stessa lettera), le<br />
invettive sarcastiche in stile<br />
mussoliniano contro il sindaco<br />
Corazzin o il direttore<br />
del Giornale di Vicenza<br />
Mino Allione. O, ancora, le<br />
riproduzioni di testate giornalistiche<br />
con false notizie<br />
con cui Scotolati annunciava<br />
una nuova apparizione<br />
CULTURA 14 OTTOBRE 2006<br />
Dopo due anni di pausa l'eclettico umorista è di nuovo al lavoro<br />
"Cerco sempre di rovesciare la realtà"<br />
Scotolati, il ritorno<br />
del Paroliere<br />
della Madonna di Monte<br />
Berico o il crollo del ponte<br />
delle barche. "È uno dei<br />
lavori che ricordo più<br />
volentieri - rievoca -: per un<br />
po' mi sono sentito<br />
inafferrabile, una specie<br />
di Fantomas.<br />
Attaccavo tra i 150 e i<br />
200 manifesti a notte,<br />
e sembrava che nessuno<br />
mi vedesse. Poi,<br />
parlando con i vigili,<br />
ho scoperto che qualche<br />
volta hanno chiuso<br />
un occhio e mi hanno<br />
un po' lasciato fare. E<br />
li ringrazio per questo".<br />
Spesso Scotolati usava<br />
trovate e travestimenti<br />
ingegnosi per manifestare<br />
la propria voglia<br />
di comunicare. Foto<br />
stravaganti lo ritraggono<br />
vestito da prete<br />
ortodosso o da giudice con<br />
manette al fianco, mentre<br />
finge di mettere in vendita<br />
Geremia (storico titolare di<br />
una gastronomia del centro),<br />
o mentre gira in gondola<br />
per piazza dei Signori.<br />
"Giravo in costume settecentesco<br />
portandomi dietro<br />
la gondola e appostandomi<br />
in certi angoli per fare le<br />
'photo en gondole'. Serviva<br />
a pubblicizzare i calendari<br />
dell'epoca, ma era anche un<br />
buon modo per riuscire a<br />
dare dei passaggi a qualche<br />
signorina".<br />
I calendari appunto.<br />
Scotolati ne ha già fatti<br />
diciassette, e alcuni sono<br />
rimasti celebri. Come quello<br />
del '90, in cui sostituiva i<br />
nomi dei santi con nomi di<br />
celebri vicentini, ovviamente<br />
etichettati a modo suo:<br />
(tanto per dire, Laura<br />
Fincata, oggi parlamentare,<br />
veniva definita semenzaria<br />
chiocciolatrice"); o come il<br />
"carlendario", con 365<br />
variazioni sul nome Carlo, o<br />
L'artista mentre decora la ditta Zambon<br />
il calendario realizzato per<br />
la Provincia nel 2004, con<br />
dodici vedute di località del<br />
vicentino in cui la realtà si<br />
mescola alla fantasia.<br />
"Ovviamente prendo spunto<br />
dai monumenti più celebri,<br />
ma cerco anche di<br />
cogliere l'essenza di un<br />
posto. Per me, ad esempio,<br />
Bassano è una città turrita,<br />
così come Vicenza è campanilista,<br />
nel senso di piena di<br />
campanili".<br />
Il paesaggio della provincia<br />
è anche al centro degli ultimi<br />
lavori firmati Scotolati.<br />
Ad esempio il grande murales<br />
lungo 30 metri realizzato<br />
per la ditta farmaceutica<br />
Zambon, dove sotto un<br />
cielo in cui al posto delle<br />
stelle brillano molecole,<br />
spicca un collage di scorci<br />
del basso vicentino. E forse<br />
proprio il rapporto con la<br />
città è una delle costanti dei<br />
lavori di Scotolati: è<br />
Vicenza il filo rosso che<br />
unisce le provocazioni dei<br />
primi anni ai lavori della<br />
maturità, una Vicenza spesso<br />
capovolta, sbeffeggiata,<br />
rivoltata, ma da cui non si<br />
può prescindere. "Vicenza<br />
ha già troppi cantori del<br />
passato - commenta l'artista<br />
-. Io sono anti-retorico,<br />
e il mio godimento sta nell'aver<br />
rivoltato la città in<br />
modo irriverente, cercando<br />
di rovesciare le cose in<br />
senso positivo. Avevo bisogno<br />
di vincere la città, di<br />
sconfiggere il senso di<br />
impotenza che la città<br />
determina. Io e i 'senza<br />
potere' come me dobbiamo<br />
pur comunicare il nostro<br />
diritto di esistere, di dire la<br />
nostra, di esprimere la<br />
nostra felicità o la nostra<br />
infelicità. Non pensavo di<br />
diventare un provocatore, e<br />
nemmeno di trovare la<br />
forza per fare molte delle<br />
cose che ho fatto. Ma almeno<br />
ho affrontato qualcosa, e<br />
ho trovato la complicità di<br />
molti che come me avevano<br />
bisogno di comunicare".
14<br />
DI TOMMASO QUAGGIO<br />
Facciamo il<br />
p u n t o .<br />
N e l l ' u l t i m o<br />
incontro giocato<br />
a<br />
Mantova dal<br />
Vicenza i biancorossi<br />
non solo hanno<br />
perso, e male, la quinta<br />
partita su sei giocate. I<br />
numeri da brividi sono<br />
altri: seconda peggior<br />
difesa, 9 gol incassati, e<br />
un attacco che vanta solo<br />
3 reti, cifre che trascinano<br />
la formazione all'ultimo<br />
posto in classifica.<br />
Ma il rammarico più<br />
grande è che la compagine<br />
berica durante la partita<br />
contro il Mantova<br />
non è riuscita a creare<br />
gioco, circostanza che<br />
nelle precedenti occasioni<br />
almeno era accaduta,<br />
condita anche con una<br />
bella dose di sfortuna.<br />
Forse il cambio di allenatore,<br />
via Giancarlo<br />
Camolese per Angelo<br />
Gregucci, ha pesato sul<br />
morale della squadra a<br />
cui si somma il nervosismo<br />
per la posizione in<br />
classifica e lo scarso rendimento<br />
tecnico, dovuto<br />
anche alle assenze. Per<br />
ragioni che lo stesso presidente<br />
Sergio<br />
Cassingena ha spiegato a<br />
causa del budget, la rosa<br />
è limitata nella copertura<br />
di alcuni ruoli anche fondamentali<br />
e, di conseguenza,<br />
nelle varie opzioni<br />
offerte all'allenatore.<br />
Per capire cosa in questa<br />
squadra non abbia ancora<br />
iniziato a girare abbiamo<br />
raccolto il parere di<br />
chi tutte le domeniche<br />
non solo segue le gesta<br />
dei giocatori biancorossi,<br />
ma a fine partita ha il<br />
compito, alle volte<br />
amaro, di raccontare<br />
pregi (finora pochi) e<br />
difetti della formazione.<br />
Ne è uscita fuori un'analisi<br />
abbastanza chiara<br />
della situazione: al<br />
Vicenza è mancata un po'<br />
di fortuna, sia nelle<br />
situazioni di gioco sia<br />
per quanto riguarda il<br />
calendario, ma soprattutto<br />
è mancato un rinforzo<br />
di peso un attacco, qualcuno<br />
capace di buttarla<br />
dentro quando serve.<br />
"Considerata la situazione<br />
dopo sei partite, direi<br />
che fin ora non sta funzionando<br />
nulla-analizza<br />
Massimo Manduzio<br />
responsabile dello Sport<br />
al Giornale di Vicenza-È<br />
stata anche una partenza<br />
inattesa della squadra,<br />
dovuta a una serie di<br />
cause magari non riconducibili<br />
solo ai giocatori.<br />
Questa prima fase di<br />
campionato ha evidenziato<br />
che la compagine<br />
biancorossa non è stata<br />
puntellata a dovere<br />
durante il mercato estivo,<br />
si doveva puntare a<br />
supplire a quei difetti già<br />
palesati nella scorsa stagione.<br />
A questo si somma<br />
anche un calendario che<br />
di certo non ci ha favorito:<br />
incontrare subito<br />
squadre forti come<br />
Genoa, Juventus e<br />
Mantova ha evidenziato<br />
ancora di più i difetti".<br />
Il pericolo, adesso, è che<br />
tutto diventi più complicato,<br />
visto che ad appena<br />
un mese dall'avvio del<br />
campionato si è già in<br />
una situazione in cui non<br />
è più consentito sbagliare.<br />
"Certo, i ragazzi<br />
rischiano anche dal<br />
punto di vista psicologico<br />
subendo l'ansia da<br />
risultato, che di riflesso<br />
non aiuta certo nemmeno<br />
SPORT 14 OTTOBRE 2006<br />
Pochi rinforzi, un pizzico di sfortuna, troppa tensione. Gli addetti ai lavori<br />
spiegano perché i biancorossi continuano a perdere<br />
Vicenza in crisi<br />
Ecco cosa non va<br />
i tifosi biancorossi - continua<br />
Manduzio -. Dal<br />
mio punto di vista<br />
Camolese ha sbagliato a<br />
non pretendere di più<br />
nella campagna acquisti<br />
del mercato estivo.<br />
Doveva esser più esigente<br />
e puntare a rafforzare<br />
una squadra che già<br />
aveva sofferto lo scorso<br />
campionato. Ora il nuovo<br />
allenatore non avrà certo<br />
una situazione facile da<br />
gestire".<br />
Il fardello psicologico<br />
della serie di sconfitte<br />
pesa, e molto, anche<br />
secondo Luisa Nicoli,<br />
giornalista sportiva di<br />
TvA: "Innanzitutto mi<br />
sembra che la squadra<br />
soffra un po' la sindrome<br />
del risultato-commenta -<br />
. A questi ragazzi serve<br />
una scossa forte, non<br />
possono scendere in<br />
campo e poi perdersi.<br />
Non possiamo poi pre-<br />
scindere dal fatto<br />
che ai biancorossi<br />
servono rinforzi, e<br />
soprattutto un<br />
attaccante che<br />
riesca a finalizzare<br />
gli sforzi della<br />
squadra. In secondo<br />
luogo il cambio<br />
di allenatore spero<br />
dia ai ragazzi quella<br />
grinta in più che<br />
Gregucci ha dimostrato<br />
di avere. Già<br />
è cambiato il tipo<br />
di lavoro in allenamento<br />
fatto da<br />
Gregucci, ora<br />
attendiamo i frutti.<br />
Alla fine comunque<br />
un risultato positivo<br />
dovrebbe sbloccare<br />
la situazione<br />
che si è creata".<br />
Sfortuna e mancanza di<br />
alternative in attacco<br />
sono gli elementi che si<br />
ritrovano anche nell'analisi<br />
di Nicola Gobbo,<br />
responsabile delle pagine<br />
sportive de Il Vicenza.<br />
"Per il Vicenza dobbiamo<br />
considerare il fattore<br />
sfortuna che non è certo<br />
mancato in più di una<br />
partita-spiega -Questo<br />
però non giustifica la<br />
mancanza di gol. La<br />
prima lacuna della formazione<br />
biancorossa è in<br />
attacco: Cavalli, seppur<br />
ottimo, centravanti non<br />
ha trovato le condizioni<br />
ottimali per esprimersi<br />
alla meglio; e poi c'è<br />
Schwoch, perfetto attaccante<br />
ma sul quale la<br />
società non può puntare<br />
tutto, visti anche i sui<br />
trentasette anni. Un rinforzo<br />
poi ci vorrebbe<br />
nella fascia di sinistra in<br />
difesa. Padoin dovrebbe<br />
essere impiegato al<br />
meglio nel suo ruolo,<br />
inserendo un terzino di<br />
ruolo". Alle difficoltà di<br />
organico vanno poi<br />
aggiunte le tensioni psicologiche<br />
che inevitabilmente<br />
si accumulano<br />
quando i risultati non<br />
arrivano. "Certo è difficile<br />
anche il momento psicologico<br />
della squadra,<br />
questo lo si è notato<br />
anche nella partita contro<br />
il Mantova con il<br />
nuovo allenatore - continua<br />
Gobbo -: di solito<br />
una formazione con i<br />
cambi in panchina fa<br />
risultato, così non è stato<br />
e per Gregucci è stato un<br />
esordio amaro".<br />
Mentre questo giornale<br />
va in stampa, il Vicenza<br />
sarà impegnato contro il<br />
Napoli, un'altra delle<br />
grandi del campionato<br />
cadetto, e sembra già una<br />
partita da ultima spiaggia.<br />
Potrebbe essere l'occasione<br />
del riscatto, per<br />
far vedere che l'attesa<br />
scossa c'è stata, che il<br />
gioco messo in mostra<br />
contro Bari e Juventus<br />
(solo per ricordare due<br />
partite in cui la squadra<br />
si era comportata bene) è<br />
stato ritrovato. E che<br />
finalmente si riesce a<br />
portare a casa anche<br />
qualche punto prezioso<br />
per dare fiato ad una<br />
classifica impietosa.<br />
Oppure potrebbe essere<br />
la conferma di una crisi<br />
sempre più profonda e<br />
dalla quale, in caso di<br />
nuova sconfitta, sarebbe<br />
davvero difficile intravedere<br />
un'uscita.<br />
CAMPIONATO SERIE A <br />
N Descrizione Data Ora M 1 X 2<br />
8 Sampdoria - Milan 14 Ott 2006 18,00 1 5,00 3,10 1,75<br />
9 Siena - Messina 14 Ott 2006 20,30 1 1,92 2,80 4,70<br />
1 Ascoli - Livorno 15 Ott 2006 15,00 1 2,40 2,80 3,10<br />
2 Empoli - Fiorentina 15 Ott 2006 15,00 1 3,00 3,10 2,25<br />
3 Inter - Catania 15 Ott 2006 15,00 1 1,15 5,80 20,00<br />
5 Palermo - Atalanta 15 Ott 2006 15,00 1 1,52 3,33 7,50<br />
6 Parma - Udinese 15 Ott 2006 15,00 1 2,60 3,00 2,60<br />
7 Reggina - Roma 15 Ott 2006 15,00 1 5,20 3,20 1,70<br />
10 Torino - Chievo 15 Ott 2006 15,00 1 2,00 3,00 3,75<br />
4 Lazio - Cagliari 15 Ott 2006 20,30 1 1,65 3,25 5,55<br />
VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 • VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 • ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690
15<br />
Alla formazione<br />
b i a n c o r o s s a<br />
della Minetti<br />
Infoplus quest'anno<br />
si è<br />
riunita l'argentina<br />
Andrea<br />
Carolina Conti, dopo aver<br />
giocato in prestito per un<br />
anno alla squadra di<br />
Parma. Questo sarà il suo<br />
quarto anno in Italia e il<br />
suo terzo a Vicenza. Con<br />
una novità in più: ora<br />
Andrea, già cittadina italiana,<br />
può giocare nelle nazionale<br />
azzurra.<br />
La schiacciatrice della<br />
Minetti, alta 193 centimetri,<br />
ha compiuto 24 anni<br />
nelle scorse settimane e<br />
oltre alla pallavolo ha un<br />
sogno nel cassetto da realizzare:<br />
studiare, magari a<br />
Milano, in una scuola di<br />
moda, e a vedere la determinazione<br />
di quest'atleta<br />
c'è da scommettere che lo<br />
realizzerà. Da subito il<br />
cognome chiarisce le sue<br />
origine italiane. I bisnonni,<br />
Raffaele e Laurina Conti,<br />
erano originari della cittadina<br />
abruzzese di Chieti e<br />
durante il secondo conflitto<br />
mondiale, come molti<br />
italiani, hanno deciso di<br />
lasciare il paese in guerra<br />
per l'Argentina, e il destino<br />
li ha fatti conoscere proprio<br />
li. La sua carriera inizia<br />
nella sua terra, ma il<br />
vero salto arriva con il suo<br />
sbarco nella città berica,<br />
dove comprende che solo<br />
qui avrebbe potuto giocare<br />
da professionista ed<br />
esprime al meglio le sue<br />
qualità.<br />
Come è stato il ritorno<br />
a Vicenza?<br />
"Sono felice di essere<br />
tornata in questa città.<br />
Adoro Vicenza e qui<br />
ormai c'è la mia seconda<br />
casa. Tra le mura della<br />
città ho trovato molti<br />
amici che nella passata<br />
stagione ho trascurato<br />
un po' a causa del mio<br />
impegno a Parma, ed<br />
ora che sono tornata<br />
single ha più tempo da<br />
dedicare a loro. Già nel<br />
primo impegno ufficiale<br />
in Coppa Italia ho ritrovato<br />
i tifosi che mi<br />
hanno accolto benissimo<br />
e con tanto calore. Devo<br />
dire anche che con la squadra<br />
mi trovo a mio agio, sia<br />
con le compagne sia con la<br />
nostra allenatrice Manù,<br />
un vero punto di riferimento".<br />
L'arrivo dall'Argentina<br />
è stato difficile?<br />
"Si, ma sapevo che qui<br />
avrei potuto diventare una<br />
SPORT 14 OTTOBRE 2006<br />
Una passione per la black music e per i cappellini, la moda come sogno nel cassetto. La giocatrice italo - argentina si racconta<br />
Andrea Conti, schiacciate a ritmo di hip hop<br />
DI TOMMASO QUAGGIO<br />
Andrea Conti, un concentrato di vitalità dall'Argentina<br />
La giocatrice a casa con i suoi fratelli<br />
giocatrice professionista.<br />
Nel mio paese esiste una<br />
realtà pallavolista molto<br />
diversa, e quando sono<br />
arrivata qui non ho più<br />
voluto andare via".<br />
Ma se non avessi incontrato<br />
la pallavolo quale<br />
sarebbe stato il tuo<br />
destino in Argentina?<br />
"Prima di partire per<br />
l'Italia ero iscritta alla<br />
facoltà di giurisprudenza<br />
a Buenos Aires:<br />
ho frequentato due<br />
anni. Probabilmente<br />
avrei continuato su<br />
quella strada giocando<br />
a pallavolo magari solo<br />
nel tempo libero e<br />
chissà come sarebbe<br />
finita".<br />
Com'è il rapporto<br />
con la tua famiglia<br />
vista la lontananza?<br />
"Mi mancano tantissimo.<br />
Quasi tutti i giorni<br />
faccio una chiamata a<br />
casa alla mamma per<br />
avere qualche notizia<br />
su mio papà, sempre in<br />
giro con il suo lavoro, e<br />
dei due miei fratelli più<br />
piccoli: di età, visto che<br />
hanno uno diciotto e uno<br />
ventidue anni, ma non di<br />
statura, dato che entrambi<br />
arrivano quasi ai due metri<br />
di altezza. Non posso negare<br />
che la mia famiglia mi<br />
manca sempre. Da qualche<br />
giorno ho installato internet<br />
e ora magari mi sentirò<br />
meno sola. Una volta<br />
all'anno scende mia<br />
mamma per restare un po'<br />
con me, ma la lontananza<br />
si sente".<br />
Oltre agli impegni con<br />
allenamenti e partite,<br />
come trascorri il tuo<br />
tempo libero?<br />
"Innanzitutto il tempo libero<br />
è poco, ma questo non<br />
pesa più di tanto. Ci possiamo<br />
concedere il lunedì<br />
come giorno di svago e il<br />
sabato pomeriggio. Vado al<br />
cinema con gli amici oppure<br />
esco a mangiare una<br />
pizza magari con le mie<br />
compagne di squadra, e<br />
soprattutto coltivo le mie<br />
due passioni: la Black<br />
music e un hobby un po'<br />
p a r t i c o l a r e … c o l l e z i o n o<br />
cappellini. Per il mio com-<br />
pleanno un tifoso di Parma<br />
me ne ha regalato uno di<br />
veramente originale totalmente<br />
ricoperto di paillettes".<br />
Come immagini il tuo<br />
futuro?<br />
"Certo non potrò giocare<br />
per sempre a pallavolo e se<br />
devo guardare verso l'orizzonte<br />
vorrei tornare a studiare,<br />
non legge ma qualcosa<br />
che mi avvicinasse al<br />
mondo della moda, magari<br />
a Milano. Peso però anche<br />
alla famiglia, per me questo<br />
rimane un valore<br />
importantissimo. Più in la<br />
vorrei avere dei figli e fare<br />
la mamma a tempo pieno,<br />
ma non la mamma pallavolista".<br />
A tutti gli effetti sei italiana<br />
e ora protesti<br />
anche giocare in nazionale,<br />
e se arrivasse una<br />
convocazione?<br />
"Sarebbe una gioia immensa<br />
e ne sarei onorata, ma<br />
non saprei decidere: una<br />
volta fatta la questa scelta<br />
non potrei più giocare con<br />
la nazionale Argentina che<br />
riamane sempre la mia<br />
prima casa".<br />
Coppa Italia, Cia Minetti<br />
alla ricerca del bis<br />
Domenica 15 ottobre alle ore alle<br />
18.00 tornano in campo sul parquet<br />
del Centro Sport Palladio le<br />
ragazze della Cia Minetti per il<br />
terzo turno di Coppa Italia. Le<br />
ragazze, dopo la positiva prestazione<br />
contro la Tecnomec Forlì,<br />
cercheranno di bissare la vittoria<br />
contro la formazione pesarese<br />
della Scovolini, reduce invece<br />
dalla sconfitta contro il Megius<br />
Padova. Con la vittoria di domenica<br />
scorsa per 3 a 1 le biancorosse<br />
si portano al secondo posto nel<br />
girone B, dietro alla formazione<br />
patavina a punteggio pieno.<br />
Nell'incontro con Forlì due erano<br />
le ex che sono scese in campo,<br />
Alessandra Crozzolin che lo scorso<br />
campionato era in forza alla<br />
Minetti Infoplus, mentre tra le fila<br />
biancorosse Mia Jerkov che l'anno<br />
scorso era nella formazione<br />
romagnola.<br />
A fortificare la squadra anche una<br />
novità giunta in settimana: a<br />
disposizione dell'allenatrice beri-<br />
ca Manù Benelli è tornata infatti<br />
"Moky" De Gennaro, dopo aver<br />
trascorso tutto il periodo estivo e<br />
di inizio stagione con la nazionale<br />
seniores con la conquista del terzo<br />
posto al torneo di qualificazione<br />
per il Grand Prix 2007. Infatti tra<br />
le atlete scelte per il mondiale del<br />
Giappone dal nuovo ct della<br />
nazionale Massimo Barbolini, il<br />
libero biancorosso non è stato<br />
contattato. "Mi dispiace per<br />
Monica-ha commentato il presidente<br />
Giovanni Coviello-ma la<br />
Cardullo probabilmente dà a<br />
Barbolini la sicurezza di una maggiore<br />
esperienza. Io magari, per<br />
non rischiare, avrei portato in<br />
Giappone 2 liberi, ma Barbolini sa<br />
cosa fa e noi ci riprendiamo la<br />
nostra campionessa". A rappresentare<br />
comunque la Minetti<br />
Infoplus durante il mondiale giapponese<br />
saranno le biancorosse<br />
Stefania Dall'Igna e Miyuki<br />
Takahashi.<br />
T. Q.
16<br />
DI TOMMASO QUAGGIO<br />
Continua la striscia<br />
positiva<br />
d e l l ' A t l e t i c a<br />
Vicentina. Nelle<br />
settimane scorse<br />
si è concluso<br />
l'appuntamento<br />
più atteso della<br />
stagione per la categoria<br />
allievi. Nella cittadina marchigiana<br />
di Fano gli atleti<br />
della AV si sono giocati il<br />
titolo di campione italiano<br />
di categoria. Ben 23 i ragazzi<br />
che hanno vestito i colori<br />
della società che si allena in<br />
via Rosmini e che, come<br />
promesso alla vigilia, hanno<br />
fatto scintille. A cominciare<br />
da Biancamaria Bresolin<br />
che si è classificata terza in<br />
una specialità durissima<br />
come quella dei 400metri<br />
ad ostacoli, mentre tre<br />
medaglia d'argento sono<br />
arrivate dalle tre strepitose<br />
staffette vicentine: il secondo<br />
posto, infatti, è stato<br />
Riparte il campionato di<br />
calcio a cinque del<br />
Movimento Sport<br />
Popolare di Vicenza.<br />
Saranno 30 le squadre<br />
partecipanti, ciascuna<br />
composta da 10 elementi.<br />
Sportivi che, non<br />
potendo svolgere campionati<br />
dilettantistici o<br />
di categoria superiore,<br />
danno risposta alla loro<br />
voglia di agonismo e<br />
confronto partecipando<br />
ad un campionato alternativo,<br />
che comincerà<br />
dal 15 ottobre. L'idea<br />
alla base del<br />
Movimento, che a<br />
Vicenza ha preso piede<br />
dal 2004, è quella di<br />
dare a tutti l'opportunità<br />
di praticare sport, e<br />
di "vivere" così l'adrenalina<br />
della competizione. Le<br />
gare si svolgeranno nei<br />
campi del Seven club di via<br />
Velocisti sugli scudi ai campionati italiani allievi: premiate le due 4x100<br />
e la 4x400 femminile. Sul podio anche Biancamaria Bresolin<br />
L'AV s'impone col gioco di<br />
squadra: tre staffette d'argento<br />
conquistato sia dalla<br />
4x100m maschile e sia da<br />
quella femminile, con le<br />
ragazze che si sono aggiudicate<br />
la piazza d'onore anche<br />
nella 4x400m.<br />
Altri i risultati di valore<br />
nella rassegna nazionale<br />
che ha visto una grandissima<br />
partecipazione di atleti<br />
in ogni specialità. Partendo<br />
dal settore velocità, nei<br />
100metri maschili lo sprinter<br />
Michael Tumi è giunto<br />
Astichello e del PalaLago<br />
di Marola. Il campionato è<br />
strutturato a gironi, i vincitori<br />
dei rispettivi rag-<br />
SPORT 14 OTTOBRE 2006<br />
7° assoluto. Con 15"21,<br />
invece, Alberto Doncato<br />
non è riuscito a qualificarsi<br />
per la finale dei 110metri ad<br />
ostacoli, e sempre Doncato,<br />
questa volta davvero sfortunato,<br />
per pochissimo non si<br />
è aggiudicato la prova decisiva<br />
dei 400 ostacoli, dove<br />
meglio si presentava come<br />
accredito tempi. Chi invece<br />
può essere davvero felice è<br />
la promettente Biancamaria<br />
Bresolin, andata a vincere<br />
gruppamenti si sfideranno<br />
per accedere alle fasi<br />
regionali, ed eventualmente<br />
alle finali nazionali. Lo<br />
un bronzo che ripaga i<br />
sacrifici degli allenamenti<br />
sotto la guida del tecnico<br />
Umberto Pegoraro. La<br />
Bresolin ha fermato il<br />
cronometro su 1'06"18,<br />
dietro ad un'imprendibile<br />
Vitale (1'03"13) e più<br />
vicina alla seconda classificata<br />
che ha chiuso in<br />
1'05"39. Nelle gare più<br />
lunghe, 20° posto per<br />
Irene Saggin nei<br />
3000metri, 14° e 19° nei<br />
2000metri siepi rispettivamente<br />
per Caterina<br />
Marchioretti e Irene<br />
Segafredo; mentre al<br />
maschile si segnala il 14°<br />
posto per Nicola Sbabo<br />
sempre nella stessa specialità<br />
delle siepi. Giornata no<br />
per il martellista Paolo<br />
Pellanda e per il lunghista<br />
Giulio Toffanello, che con<br />
6,28metri che ha chiuso in<br />
17° posizione. Rammarico<br />
per il 6° posto finale ottenuto<br />
dalla pesista<br />
Mariavittoria Cestonaro,<br />
slogan primario del<br />
MSP Italia è "Uno<br />
Sport per Ognuno", e<br />
il movimento è impegnato<br />
da sempre nelle<br />
grandi tematiche della<br />
promozione sportiva<br />
e, soprattutto, nella<br />
formazione di tecnici,<br />
dirigenti e di volontari<br />
di "Sport Sicuro".<br />
In questa visione, il<br />
MSP Italia, di ispirazione<br />
cristiana, aderente<br />
alla Cei (la<br />
Conferenza episcopale<br />
italian), offre uno<br />
sport a misura di<br />
ognuno, che ne consideri<br />
le peculiarità<br />
psico-fisiche.<br />
Il Movimento Sport<br />
Popolare Italia è un<br />
associazione senza fine di<br />
lucro, riconosciuta dal<br />
CONI quale ente di promozione<br />
sportiva e dal<br />
pochi giorni fa eletta campionessa<br />
studentesca con<br />
oltre 13metri, misura che le<br />
avrebbe fatto cogliere l'oro<br />
anche in questa rassegna.<br />
Forse complice un piccolo<br />
infortunio subito in allenamento,<br />
Mavi non è riuscita<br />
a far meglio di 10,43m. Sara<br />
Galvan si è piazzata 12° nel<br />
lancio del disco con 31,12m,<br />
mentre Gioia Nicoletti si è<br />
piazzata 16°. In chiusura di<br />
giornata, infine, per la<br />
società è arrivata anche la<br />
soddisfazione per le staffette:<br />
i tre argenti portano la<br />
firma di Eugenio Dissegna,<br />
Alberto Doncato, Giulio<br />
Toffanello e Michael Tumi<br />
(4x100m, tempo di 43"99),<br />
Marangoni Francesca,<br />
Giulia Valentino, Anna<br />
Brunello e Annamaria<br />
Lobba (4x100m, tempo di<br />
49"44), ed infine di nuovo<br />
Brunello, Marangoni, Lobba<br />
questa volta con anche la<br />
medagliata Bresolin, seconda<br />
frazionista (4x400m,<br />
tempo di 4'03"34).<br />
Dal 15 ottobre il via al campionato di calcio a 5 del Movimento Sport Popolare<br />
Calcetto "popolare", uno sport per tutti<br />
ministero dell'Interno<br />
quale ente nazionale con<br />
finalità assistenziali.<br />
Il MSP Italia è presente su<br />
tutto il territorio nazionale<br />
con propri comitati<br />
regionali e provinciali e si<br />
propone l'organizzazione<br />
di ogni attività sportiva, a<br />
carattere promozionale,<br />
per tutte le componenti<br />
sociali, attraverso l'organizzazione<br />
di manifestazioni<br />
sportive, di meetings<br />
e convegni, di corsi di qualificazione<br />
per dirigenti e<br />
tecnici, rivolti anche al<br />
settore educativo, ricreativo<br />
e del tempo libero.<br />
Il MSP Italia si fonda sulle<br />
capacità, sulla dedizione e<br />
passione dei suoi dirigenti,<br />
tecnici ed atleti, che<br />
costituiscono il motore di<br />
tutte le attività. Tutte le<br />
informazioni al sito<br />
www.mspvicenza.it.
17<br />
R u g b y . I R a n g e r s a<br />
Belluno in cerca del<br />
riscatto<br />
Continuano gli appuntam<br />
e n t i p e r i r u g b i s t i<br />
vicentini: domenica 15<br />
ottobre alle ore 10.00 si<br />
svolgerà un torneo della<br />
s c u o l a d i M i n i r u g b y<br />
dedicato alle categorie<br />
giovanili under 9, 11 e<br />
13. alle 12.30 si terrà<br />
i n v e c e l ' i n c o n t r o d i<br />
c a m p i o n a t o u n d e r<br />
19 tra i padroni di<br />
c a s a d e l R a n g e r s<br />
Vicenza contro gli<br />
avversari del Badia.<br />
Alle ore 14.30, infine,<br />
la quarta giornata<br />
di Campionato<br />
S e r i e C c h e v e d r à<br />
impegnati i biancor<br />
o s s i f u o r i c a s a<br />
c o n t r o E l i t e<br />
Belluno. I Rangers<br />
Vicenza sono reduci<br />
dalla prima sconfitt<br />
a i n c a m p i o n a t o<br />
subita nella prece-<br />
d e t e g i o r n a t a<br />
d a l l ' O d e r z o , c h a h a<br />
saputo concretizzare il<br />
suo gioco semplice ma<br />
e f f i c a c e p u n t a n d o s u<br />
una mischia più forte ed<br />
o r g a n i z z a t a d i q u e l l a<br />
berica.<br />
S c h e r m a . L e l a m e<br />
vicentine in pedana a<br />
Lignano<br />
Si terrà il 14 e il 15 a<br />
L i g n a n o S a b b i a d o r o l a<br />
p r i m a p r o v a c a d e t t i<br />
riservata alle categorie<br />
della spada, scherma e<br />
f i o r e t t o . S a r a n n o p r e -<br />
senti 15 atleti del circol<br />
o d e l l a S p a d a d i<br />
Vicenza: per il fioretto<br />
m a s c h i l e A n d r e a<br />
B u t t a z z i , S i m o n e<br />
Covallero, Francesco De<br />
S a n t i s , T e o d o r i c o<br />
C a r f a g n i n i , J a c o p o<br />
M a r o n a t o , G i u l i o<br />
Timillero; per il fioretto<br />
f e m m i n i l e G i u l i a<br />
Quagliozzi e Francesca<br />
S c a p i n ; p e r l a s p a d a<br />
f e m m i n i l e N i c o l e t t a<br />
SPORT 14 OTTOBRE 2006<br />
Venco, Lisa Centofante<br />
e Samantha Pegoraro.<br />
A t l e t i c a . A d<br />
A r z i g n a n o l e f i n a l i<br />
dei nazionali giovanili<br />
Lo Stadio Dal Molin di<br />
Arzignano torna ad<br />
o s p i t a r e n e l f i n e<br />
settimana del 14 e<br />
15 ottobre la grande<br />
atletica italiana.<br />
L ' i m p i a n t o d e l l a<br />
città del Grifo sarà<br />
i l t e a t r o d i g a r a<br />
della massima final<br />
e n a z i o n a l e d e i<br />
c a m p i o n a t i d i<br />
s o c i e t à g i o v a n i l i<br />
2006 che prevedono<br />
la partecipazion<br />
e d i a t l e t i d e l l a<br />
c a t e g o r i a a l l i e v i<br />
( 1 6 - 1 7 a n n i ) e d i<br />
quella junior (18-19<br />
anni). Saranno 24 le<br />
f o r m a z i o n i , c h e<br />
giungeranno da ogni<br />
p a r t e d ' I t a l i a , p e r<br />
contendersi il titolo<br />
di Società giovanilecampion<br />
e d ' I t a l i a<br />
2 0 0 6 . D o d i c i<br />
s a r a n n o l e<br />
finaliste tra gli<br />
u o m i n i e<br />
altrettante per<br />
le donne.<br />
I l p r o g r a m m a<br />
prevede l'inizio<br />
d e l l a m a n i f e -<br />
stazione sabato<br />
14 ottobre alle<br />
o r e 1 4 . 3 0 c o n l e<br />
gare del salto con<br />
l'asta uomini e del<br />
m a r t e l l o d o n n e .<br />
A l l e 1 5 . 2 0 i l v i a<br />
alle gare di velocità<br />
con i 100 ostacoli<br />
femminili e i<br />
1 1 0 o s t a c o l i<br />
maschili.<br />
La chiusura è prevista<br />
alle 19.00 con le staffette<br />
4x100 donne e uomini.<br />
Si tornerà in pista<br />
d o m e n i c a m a t t i n a a l l e<br />
9 . 0 0 c o n i l m a r t e l l o<br />
uomini e l'asta donne; la<br />
rassegna sarà conclusa<br />
alle 12.25 con le staffette<br />
4x400. Attorno alle<br />
1 3 . 0 0 s a r a n n o p r o c l a -<br />
mati i vincitori.<br />
Pallanuoto. Spaziono<br />
n u o v o c e n t r o b o a<br />
della Caoduro<br />
È arrivato in settimana<br />
il nuovo centroboa della<br />
C a o d u r o V i c e n z a , f o r -<br />
m a z i o n e d i p a l l a n u o t o<br />
che milita nel campionato<br />
di serie B.<br />
Il trentenne arriva dallo<br />
S p o r t M a n a g e m e n t<br />
Verona ed è stato fortemente<br />
voluto dal dirett<br />
o r e s p o r t i v o d e l l a<br />
società vicentina. Il programma<br />
della Caoduro<br />
concordato con lo sponsor<br />
per i prossimi tre<br />
anni prevede la promozione<br />
in A2.<br />
I l p r i m o p a s s o f o n d a -<br />
mentale è stato l'assicurarsi<br />
il giovane allenatore<br />
Matteo Greco, un tecnico<br />
comunque espertissimo<br />
al quale la società<br />
ha dato massima fiducia.<br />
E ora con l'acquisto<br />
d i N i c o l a S p a z i a n o i l<br />
programma comincia a<br />
d e l i n e a r s i i n m a n i e r a<br />
più precisa.
18<br />
Protetto dall'inconfondibile<br />
sagoma<br />
della "bissa" a sud e<br />
dal monte Crocetta a<br />
nord, racchiuso<br />
attorno a chiesa, centro<br />
sociale, scuola e<br />
biblioteca, il Villaggio del Sole rappresenta<br />
un caso di edilizia popolare pressoché<br />
unico in città: uno "spettacolo<br />
veramente nuovo e meraviglioso per<br />
Vicenza", come scrivono, forse con un<br />
po' di esagerazione, i giornali dell'epoca.<br />
Il progetto risale alla seconda metà<br />
degli anni Cinquanta, quando l'Ina-<br />
Casa decide di realizzare un nuovo<br />
quartiere satellite alla periferia nord di<br />
Vicenza, in una zona che all'epoca<br />
aveva ancora caratteristiche rurali.<br />
L'investimento previsto è di circa un<br />
miliardo e seicento milioni di allora,<br />
necessari per realizzare, su un'area di<br />
quasi centomila metri quadrati, una<br />
quindicina di fabbricati con un totale<br />
di oltre 500 alloggi e 3700 vani. Nel<br />
clima effervescente del boom economico,<br />
il Villaggio del Sole (chiamato<br />
così perché sul Monte Crocetta si trovava<br />
una colonia elioterapica per i<br />
bambini a rischio tubercolosi) prende<br />
forma rapidamente. Il 6 giugno 1959<br />
l'allora ministro dell'agricoltura<br />
Mariano Rumor può già inaugurare il<br />
primo lotto di 192 abitazioni. E un<br />
anno più tardi la scena si ripete con la<br />
consegna di altri 240 appartamenti,<br />
solo che questa volta il taglio del<br />
nastro è affidato alle mani del<br />
Presidente del Consiglio Amintore<br />
Fanfani.<br />
Pur essendo un progetto di edilizia<br />
popolare, il Villaggio del Sole è stato<br />
pensato con grande attenzione alla<br />
qualità della vita dei suoi futuri abitanti,<br />
e con caratteristiche che ricordano<br />
qualcosa delle città ideali sognate dagli<br />
umanisti del Rinascimento. Il<br />
Villaggio ha una forma ellittica, che<br />
richiama in qualche modo il perimetro<br />
della Vicenza medievale. Al centro<br />
di tutto ci sono gli spazi comuni: la<br />
chiesa di San Carlo, la biblioteca, le<br />
scuole elementari, il centro comunita-<br />
SPECIALE 14 OTTOBRE 2006<br />
Inaugurato nel 1960, il Villaggio del Sole unisce edilizia popolare e qualità della vita<br />
Il quartiere in cui non tramonta mai il sole<br />
DI LUCA MATTEAZZI<br />
Nel 2010 il Villaggio del Sole<br />
festeggerà i suoi primi cinquant'anni.<br />
E c'è qualcuno<br />
che ha deciso di celebrare<br />
l'avvenimento in modo diverso<br />
dal solito: niente cerimonie<br />
ufficiali, niente discorsi di<br />
circostanza, niente tagli del<br />
nastro. O meglio, la cerimonia<br />
magari si farà, ma sarà il<br />
punto di arrivo di un percorso<br />
partito da lontano e capace di<br />
coinvolgere tutti gli abitanti<br />
della zona.<br />
Da un anno, infatti, all'ombra<br />
del Monte Crocetta si è costituita<br />
l'associazione Villaggio<br />
Insieme, una quindicina di<br />
persone che si sono date come<br />
obiettivo proprio quello di far<br />
riscoprire ai residenti e a<br />
tutta la città la singolarità di<br />
La "biscia" del Villaggio del Sole: a destra degli anni '60, a sinistra ai nostri giorni<br />
questo quartiere - borgo collocato<br />
a pochi metri dal grande<br />
incrocio dell'Albera. "È<br />
importante sottolineare che<br />
l'associazione non nasce come<br />
un fungo, non spunta dal<br />
nulla - precisa il presidente<br />
Roberto Brusutti - . Siamo<br />
tutti vissuti qui, molti hanno<br />
partecipato in modo attivo<br />
alla vita della comunità,<br />
siamo convinti di vivere in un<br />
quartiere speciale, dal disegno<br />
forte e bellissimo, e adesso<br />
vogliamo ricostruirne l'identità.<br />
Non raccontando una<br />
storia che è già stata scritta<br />
molte volte, ma andando a<br />
raccogliere i racconti degli<br />
abitanti, con le loro emozioni<br />
e i loro ricordi".<br />
Con la collaborazione della<br />
rio, e tanto verde. Attorno i condomini,<br />
con il lungo edificio ondulato chiamato<br />
la "Bissa" a sud, a separare il<br />
quartiere dal traffico di viale del Sole,<br />
e con la caratteristica disposizione a<br />
pettine a nord, studiata apposta per<br />
non chiudere la visuale sul panorama<br />
del Monte Crocetta. Un insieme fatto<br />
di case spaziose, appartamenti luminosi,<br />
e condomini distanziati l'uno<br />
dall'altro, tanto che una delle frasi<br />
ricorrenti era che i palazzi del Villaggio<br />
del Sole non si facevano mai ombra<br />
l'uno con l'altro. Niente a che vedere,<br />
insomma, con i casermoni alveare che<br />
tanto spesso sono sinonimo di case<br />
popolari. Per rendere l'idea, il grande<br />
critico dell'arte Bruno Zevi, di solito<br />
biblioteca Bertoliana, del<br />
Comune, delle scuole dell'istituto<br />
comprensivo 10, e di un<br />
gruppetto di amici - professionisti<br />
(tra cui alcuni docenti<br />
del Politecnico di Milano),<br />
l'associazione ha dunque<br />
avviato un progetto che<br />
dovrebbe concludersi solo nel<br />
2009, giusto in tempo per la<br />
ricorrenza del cinquantennale.<br />
Al centro di tutto, c'è proprio<br />
l'ascolto e la raccolta<br />
delle storie degli abitanti del<br />
villaggio: di chi ci abita fin<br />
dall'inizio, di chi è arrivato<br />
più tardi, dei tanti stranieri<br />
che negli ultimi anni hanno<br />
trovato casa in quei condomini.<br />
I primi 22 racconti saranno<br />
pubblicati fra qualche settimana<br />
(nella pagina a fronte<br />
non molto tenero nei suoi giudizi, ha<br />
scritto che "ogni famiglia che abiterà i<br />
nuovi centri dell'Ina-Casa scoprirà, sia<br />
pur lentamente, che l'architetto ha<br />
dato alla casa qualcosa di più della<br />
mera funzionalità, qualcosa d'impercettibile,<br />
che una mente acritica non<br />
coglie immediatamente, ma che si<br />
sente nel viverci: qualcosa che trasforma<br />
quattro mura in quattro mura<br />
pensate, e pensate affettuosamente, e<br />
che in definitiva determina il passaggio<br />
dall'edilizia all'architettura, da un<br />
telegramma ad una lettera scritta con<br />
cura e amore. È appunto questo 'di<br />
più', questo sforzo non richiesto e non<br />
imposto da leggi, questo contributo<br />
disinteressato, che conferisce a queste<br />
ne vedete alcuni passaggi),<br />
ma il lavoro continuerà anche<br />
nei prossimi tre anni, con l'obiettivo<br />
di arrivare ad una<br />
sorta di piccolo decameron<br />
composto da un centinaio di<br />
storie. "Vogliamo passare dal<br />
racconto individuale al racconto<br />
collettivo, e da questo<br />
alla memoria collettiva, alle<br />
radici e all'identità - aggiunge<br />
Brusutti -. La nostra associazione<br />
raccoglie storie di vita<br />
per farne un racconto comunitario,<br />
una sorta di memoria<br />
fondativa del Villaggio".<br />
Un modo per scoprire le radici<br />
di una delle zone più caratteristiche<br />
di Vicenza, ma<br />
anche per creare una rete di<br />
contatti e di relazioni all'interno<br />
del quartiere. "Siamo<br />
case un valore che non si<br />
misura in soldi ma in termini<br />
di benessere e felicità<br />
umana". Ecco, invece,<br />
come descrive il villaggio<br />
uno dei residenti: "Le case<br />
convergenti verso il centro<br />
dell'area pedonale, le vie<br />
che ad anello fanno defluire<br />
gli abitanti sia verso l'interno<br />
sia verso l'esterno, i<br />
varchi che interrompono<br />
l'uniformità dei condomini,<br />
i giardini e i prati che continuamente<br />
si aprono tra un<br />
caseggiato e l'altro, hanno<br />
fatto sì che il "villaggio"<br />
non fosse solo un nome<br />
per indicare un nuovo<br />
quartiere ma divenisse<br />
negli anni una realtà oltre che urbanistica,<br />
anche storica e umana, favorendo<br />
la condivisione di giochi, amicizie,<br />
storie e sconfiggendo l'anonimato".<br />
Eppure i problemi non sono mancati.<br />
"Oggi il Villaggio del Sole è un quartiere<br />
tranquillo - racconto l'assessore al<br />
personale del Comune di Vicenza<br />
Maurizio Franzina, che al Villaggio ci è<br />
nato e cresciuto -. Ma una ventina di<br />
anni fa la situazione era a dir poco difficile.<br />
La droga, in particolare, ha colpito<br />
molto la generazione dei ragazzi<br />
nati a cavallo tra la fine degli anni<br />
Cinquanta e i primi anni Settanta. E<br />
quando vedi morire per droga n tuo<br />
compagno di banco è qualcosa che ti<br />
tocca davvero da vicino".<br />
L'associazione Villaggio Insieme ha avviato un progetto per ricostruire la memoria collettiva del Villaggio:<br />
"Serve anche come prevenzione"<br />
Un piccolo Decameron per favorire l'integrazione<br />
convinti che un'attività culturale<br />
di questo tipo, in cui si<br />
scambiano esperienze e<br />
aumenta la conoscenza reciproca,<br />
possa servire come<br />
prevenzione - conclude il presidente<br />
-. Qui il 20 per cento<br />
degli abitanti sono stranieri, e<br />
nelle scuole ci sono alunni di<br />
25 nazionalità, oltre a quella<br />
italiana. Non c'è una situazione<br />
di conflittualità, anzi, ci<br />
sono molto esempi di integrazione,<br />
e i bambini vanno tranquillamente<br />
a scuola da soli.<br />
Ma crediamo che riconoscersi<br />
in esperienze e problemi<br />
comuni possa aiutare a proseguire<br />
su questa strada e a<br />
superare eventuali problemi<br />
di convivenza".<br />
L. M.
19<br />
C'è chi ha provato<br />
diciassette bandi<br />
prima di ottenere la<br />
casa e chi credeva di<br />
aver sbagliato indirizzo<br />
perché l'appartamento<br />
era<br />
troppo grande rispetto alla casa a<br />
cui era abituato. Chi ricorda i tempi<br />
in cui da quelle parti si faceva la "lissia"<br />
e passava il carrettino dei gelati,<br />
e chi sta rivivendo adesso, a cinquant'anni<br />
di distanza, le stesse<br />
emozioni e gli stessi problemi<br />
affrontati dai primi residenti del villaggio.<br />
Dai racconti raccolti dall'associazione<br />
Villaggio Insieme riemerge la<br />
storia del Villaggio del Sole. Non<br />
quella, a volte fredda e impersonale,<br />
fatta di date, cifre e progetti ufficiali,<br />
ma quella pulsante e sempre in<br />
movimento composta dalle vite e<br />
dalle testimonianze di chi ha passato<br />
la propria esistenza nella zona<br />
racchiusa tra via del Sole e Monte<br />
Crocetta. E ne ha seguito tutte le<br />
trasformazioni, fin da quando, in<br />
zona, non c'erano che campi e cascine.<br />
"Ho abitato dal 1946 al 1963 presso<br />
una casa colonica con circa 60<br />
campi che si estendevano dal Biron<br />
di Sotto fino a Villa Lattes - raccon-<br />
ta uno dei residenti -. C'era una<br />
grande aia dove si essiccava il frumento<br />
della fattoria. L'aia veniva<br />
prestata anche ad altri e veniva ricoperta<br />
d'inverno perché non si rovinasse.<br />
Nella sere d'estate era usata<br />
dai ragazzi per giocare a 'quattro<br />
cantoni'. Le donne andavano a fare<br />
la 'lissia' nella roggia Seriola, presso<br />
la famiglia Miolo. Miolo faceva le<br />
botti. Il 19 marzo di ogni anno la fattoria<br />
Rizzato apriva il 'magazzino' e<br />
alla domenica vi erano molte persone<br />
che arrivavano anche dal centro<br />
città per mangiare salame, uova,<br />
verdure, vino della fattoria".<br />
In zona arrivavano piccole barche a<br />
remi che risalivano la Seriola, all'osteria<br />
Perozzi si giocava a bocce,<br />
mentre a villa Rota Barbieri si riuni-<br />
vano i bambini che avevano i genitori<br />
malati di tisi. "Negli anni '20-<br />
'40 la villa era adibita a scuola elementare<br />
diurna all'aperto, per i figli<br />
di genitori malati di tubercolosi -<br />
aggiunge un altro abitante del<br />
Villaggio -. I bambini venivano trasportati<br />
dalla città, da piazza San<br />
Lorenzo, al Monte Crocetta e lì frequentavano<br />
la scuola, pranzavano e<br />
cenavano e prendevano il sole per<br />
prevenire la malattia. Per questo la<br />
villa era più conosciuta come 'Casa<br />
del Sole'".<br />
Per i primi residenti, gli appartamenti<br />
del Villaggio del Sole erano la<br />
SPECIALE 14 OTTOBRE 2006<br />
Ecco un'anticipazione dei racconti degli abitanti della "Bissa" e dintorni: dai giochi nei campi alle difficoltà della convivenza multietnica<br />
Ieri contadini, oggi immigrati<br />
Le mille voci del Villaggio<br />
DI LUCA MATTEAZZI<br />
Una festa al Villaggio. Ieri come oggi gli abitanti hanno un<br />
forte senso di comunità<br />
realizzazione di un sogno. Alle loro<br />
spalle, infatti, lasciavano case<br />
"umide, senza vetri e servizi", in cui<br />
si doveva "mettere i sacchi di sabbia<br />
addosso alla parete perché filtrava<br />
l'acqua attraverso i muri", oppure<br />
soffitte "con un servizio in comune<br />
per quattro appartamenti, senza<br />
acqua corrente e riscaldamento".<br />
Facile capire, dunque, l'emozione di<br />
fronte ai nuovi appartamenti, spaziosi,<br />
luminosi, con terrazze e<br />
immersi nel verde ("Per noi è stato<br />
come andare in paradiso! Una casa<br />
nuovissima che odorava di colore<br />
fresco, con più camere, una zona<br />
giorno piena di sole, e i servizi a<br />
nostra disposizione, era proprio<br />
realizzare un bel sogno!") , e il clima<br />
quasi di festa e di complicità."C'era<br />
un'atmosfera festosa e indaffarata.<br />
La gente un po' alla volta prendeva<br />
possesso degli appartamenti, ci<br />
siamo sentiti dei pionieri, accomunati<br />
dal desiderio realizzato di abitare<br />
in un bel posto, in case tutte<br />
nuove. Tutto intorno era verde. Al<br />
Villaggio si stava proprio bene, c'erano<br />
le scuole, negozi, l'autobus,<br />
sembrava un piccolo paese in cui ci<br />
si sentiva finalmente a casa".<br />
Più che ad un sobborgo di periferia,<br />
il Villaggio ha qualcosa che ricorda<br />
l'atmosfera dei villaggi d'altri tempi:<br />
un posto dove ci si conosce tutti e<br />
dove e ci si muove senza paura. "Far<br />
crescere i figli è stato facile per la<br />
presenza della scuola in mezzo al<br />
quartiere, potevi vedere i figli entrare<br />
a scuola dalla finestra di casa -<br />
continuano i racconti - . Anche per<br />
giocare nel prato sotto casa erano al<br />
sicuro sotto i nostri occhi, e potevano<br />
giocare con i ragazzi delle altre<br />
scale. Quando arrivava il gelataio<br />
con il suo carretto tutti chiamavano<br />
Il Villaggio del Sole in senso<br />
stretto, cioè quello raccolto<br />
attorno alla "O" di via<br />
Colombo, conta tredici fabbricati,<br />
per un totale di 60 scale e<br />
526 appartamenti. A questi<br />
vanno aggiunti gli edifici pubblici<br />
posti al centro della zona:<br />
la Chiesa parrocchiale di San<br />
Carlo, la scuola, la biblioteca, il<br />
centro sociale, i giardini. Con<br />
Villaggio del Sole, però, ci si<br />
riferisce spesso anche ad un'a-<br />
Il quartiere è una meta anche per molti immigrati<br />
'mammaaa' e si facevano buttare i<br />
soldi dalla finestra".<br />
Un modo di vivere che resiste ancora<br />
oggi, e che è apprezzato anche dai<br />
tanti stranieri. "Ho trovato l'occasione<br />
di conoscere il Villaggio perché<br />
la prima casa l'ho comprata con<br />
l'aiuto del padrone da cui lavoravo -<br />
spiega un bengalese che vive in zona<br />
-. La mia famiglia mi ha raggiunto<br />
poco più tardi. Qui ho trovato un<br />
modo di vivere che assomiglia un<br />
po' al mio paese: c'è verde, ci sono<br />
spazi aperti per i giochi. Molti ci<br />
hanno dato una mano perché eravamo<br />
come pesci fuor d'acqua". E una<br />
giovane brasiliana che al Villaggio<br />
ha abitato un breve periodo aggiunge:<br />
"Quando sono arrivata al<br />
Villaggio sono rimasta sorpresa, mi<br />
sono sentita a casa mia, sembrava<br />
che ci fosse una parte del Brasile<br />
perché il Villaggio assomiglia mol-<br />
rea più ampia, che comprende<br />
alcuni insediamenti della vicinanze<br />
come il Villaggio<br />
Romita, le Case dei Vigili, il<br />
Villaggio Gardella (le abitazioni<br />
in mattoni a sud di via del<br />
Sole), fino ad arrivare alle abitazioni<br />
che si affacciano su via<br />
Biron di Sotto, su strada<br />
Pasubio e su una parte di viale<br />
Trento.<br />
Negli anni 60 il Villaggio<br />
"ristretto", era abitato da circa<br />
tissimo a Brasilia, la nostra capitale.<br />
Adesso abito da un'altra parte ma<br />
rimpiango di non aver fatto frequentare<br />
ai mie figli la scuola<br />
materna del Villaggio, perché per<br />
loro sarebbe stata una bellissima<br />
esperienza crescere insieme a tanti<br />
altri bambini di nazionalità diversa,<br />
che hanno tanto da offrire come<br />
tanto da imparare, come ho imparato<br />
anch'io con i loro genitori lì al<br />
Villaggio". "Forse è questo il segreto<br />
del Villaggio del Sole - riassume<br />
Matilede Gianesin: i bambini, gli<br />
adulti, gli anziani non si limitano ad<br />
uscire per andare al lavoro, a scuola<br />
e poi rientrare come in altri quartieri<br />
spesso definiti 'dormitori', ma<br />
possono semplicemente andare a<br />
piedi". E questo vuol dire incontrarsi,<br />
parlare, conoscersi, scambiare<br />
esperienze, e magari risolvere i problemi.<br />
Il Villaggio in cifre<br />
2300 persone, mentre considerando<br />
tutta l'area circostante si<br />
arrivava a 5000 residenti.<br />
Adesso, a quasi cinquant'anni<br />
di distanza, la popolazione del<br />
nucleo centrale si è praticamente<br />
dimezzata, attestandosi<br />
poco sopra i 1200 abitanti. Per<br />
contro, è aumentato il numero<br />
di immigrati, che ormai costituiscono<br />
il 20 per cento dei<br />
residenti, ben al di sopra della<br />
media cittadina.
20<br />
Tre mesi di tempo per preparare<br />
un piano di riequilibrio del rapporto<br />
numerico tra infermieri e<br />
OSS (operatori socio - sanitari),<br />
privilegiando l'assunzione di<br />
questi ultimi: questa la direttiva<br />
alle Aziende Ulss e Ospedaliere<br />
del Veneto impartita da una delibera<br />
odierna della Giunta regionale.<br />
"Oggi il rapporto numerico<br />
tra infermieri professionali (circa<br />
25 mila) e gli OSS (circa seimila)<br />
è di circa 4 a 1 - spiega l'assessore<br />
regionale alle politiche sanitarie,<br />
Flavio Tosi, che ha proposto<br />
alla Giunta il provvedimento - e<br />
noi vogliamo portarlo a 3 a 1. E'<br />
una necessità emersa non solo<br />
dalle richieste del personale, ma<br />
anche da una recente ricerca promossa<br />
dalla Regione che evidenzia<br />
come una notevole quota -<br />
tempo (dal 42 per cento al 53.3<br />
per cento) sia occupata quotidianamente<br />
dall'Infermiere per<br />
REGIONE 14 OTTOBRE 2006<br />
Tosi: "la finanziaria penalizza gli investimenti nelle strutture oncologiche del nord<br />
Efficienza sanitaria a rischio<br />
Importante convegno sulla radioterapia a Legnago<br />
"Entro la fine dell'anno,<br />
avremo messo a punto<br />
una griglia (Health Technology<br />
Assestement) che<br />
stabilirà quante dovranno<br />
essere e come dovranno<br />
essere distribuite sul<br />
territorio le tecnologie<br />
più moderne e costose,<br />
sia come acquisto che<br />
come gestione, perché<br />
debbono poter essere utilizzate<br />
per il maggior<br />
numero di ore possibile e<br />
perché stante le risorse<br />
finanziarie disponibili,<br />
averle ovunque sarebbe<br />
non solo impossibile, ma<br />
uno spreco di danaro<br />
pubblico" Lo ha ricordato<br />
l'assessore regionale<br />
alle politiche sanitarie,<br />
Flavio Tosi, intervenendo<br />
oggi, all'Ospedale di<br />
Legnago, in provincia di<br />
Verona, al Meeting annuale<br />
dell'AIRO (Associazione Italiana<br />
Radioterapisti Oncologici)<br />
Triveneto.<br />
"Stiamo facendo ogni sforzo -<br />
ha aggiunto - per migliorare e<br />
rendere sempre più tempestiva<br />
ed efficiente la diagnosi e<br />
la terapia per i pazienti oncologici;<br />
all'Ospedale di Vicenza,<br />
ad esempio, nonostante le<br />
difficoltà imposteci dalla precedente<br />
legge finanziaria per<br />
il personale, stiamo elevando<br />
l'organico per il Cyberknife<br />
per raddoppiare il suo tempo<br />
quotidiano di utilizzazione".<br />
Rispondendo ad una domanda<br />
sulle ripercussioni della<br />
finanziaria governativa 2007<br />
sulla sanità veneta, Tosi ha<br />
risposto che "saranno negative;<br />
non solo ai cittadini veneti<br />
costerà più di 150 milioni di<br />
euro di ticket, non solo invade<br />
pesantemente la sfera delle<br />
competenze sanitarie della<br />
Regione, ma rischia di bloccare<br />
e invertire il processo di<br />
responsabilizzazione delle<br />
Regioni che hanno creato<br />
pesanti deficit e cattiva sanità<br />
avviato nel 2005. Come Vene-<br />
to avevamo impugnato alcune<br />
parti della finanziaria del<br />
precedente Governo pur a noi<br />
politicamente affine, ma questa,<br />
per la sanità è di gran<br />
lunga peggiore".<br />
"Il rigore del Governo non<br />
dovrebbe abbattersi - conclude<br />
Tosi - su tutti i cittadini italiani<br />
ma solo sulle Regioni che<br />
hanno sforato il Patto sui costi<br />
della loro sanità concordato<br />
con il Ministero, che devono<br />
iniziare a compartecipare al<br />
colossale deficit sanitario che<br />
producono. Dalla legge finanziaria<br />
2007 viene un segnale<br />
preoccupante. Temo, infatti,<br />
che una stangata ancor più<br />
forte al Veneto e alle Regioni<br />
virtuose del nord possa arrivare<br />
con il riparto dei 101<br />
Le ulss dovranno riequilibrare il rapporto numerico tra infermieri e operatori socio sanitari<br />
Sanità: previste nuove assunzioni<br />
In Veneto andranno in pensione duemila infermieri<br />
svolgere attività assistenziali<br />
di base o di altro profilo<br />
professionale: un dato<br />
in aumento rispetto a quello<br />
relativo agli ani Novanta<br />
(30-35 per cento), per l'effetto<br />
concomitante di<br />
diversi fattori (l'evoluzione<br />
della normativa e dei contratti<br />
che regolano le professioni<br />
sanitarie; lo sviluppo<br />
delle attività attribuibili<br />
prima all'OTAA e<br />
ancor più, poi all'OSS; la<br />
più generale evoluzione<br />
del settore)". "Si impone,<br />
quindi, oggi - aggiunge<br />
l'assessore regionale - una<br />
ricognizione delle attività<br />
svolte dal personale infermieristico<br />
e di supporto (in primis<br />
dagli OSS) per adeguare, laddo-<br />
miliardi del Fondo Sanitario<br />
Nazionale: la fantasia del centrosinistra<br />
vuole introdurre a<br />
uso e consumo delle Regioni<br />
sprecone un nuovo e fantasioso<br />
criterio di 'deprivazione<br />
socioeconomica' che finirebbe<br />
per spostare miliardi di euro<br />
a loro vantaggio, sottraendoli<br />
alle Regioni virtuose. Anche<br />
per quanto riguarda il settore<br />
oncologico sono in vista sottrazioni<br />
di fondi a vantaggio<br />
delle Regioni sprecone: nel-<br />
ve si accertino difformità tra i contenuti<br />
delle attività svolte da tale<br />
personale e quelle previste dalla<br />
normativa di riferimento, i<br />
modelli organizzativi: oggi esiste<br />
in Veneto una notevole disomogeneità<br />
in questo ambito, con<br />
Ulss che hanno già realizzato il<br />
rapporto numerico ottimale e<br />
altre in cui è squilibrato, persino<br />
6 a 1. Le Aziende sanitarie sono<br />
quindi invitate a compiere una<br />
ricognizione sotto il profilo organizzativo<br />
per definire un rapporto<br />
ottimale Infermiere/OSS,<br />
tenendo conto della specificità<br />
dell'Azienda stessa, delle prestazioni<br />
erogate e del rapporto ospedale/territorio.<br />
Tutto questo<br />
implicherà necessariamente, nel<br />
quadro delle complessive risorse<br />
a disposizione, una diversa<br />
l'articolo della finanziaria<br />
2007 che stanzia 500 milioni<br />
di euro per la riqualificazione<br />
strutturale e tecnologica dei<br />
servizi di radiodiagnostica e<br />
radioterapia di interesse<br />
oncologico, è sottolineato che<br />
la priorità dovrà essere data<br />
alle regioni meridionali e<br />
insulari. Contro questi passi<br />
indietro, il Veneto condurrà<br />
una battaglia durissima in<br />
tutte le sedi per difendere i<br />
suoi cittadini".<br />
I finalisti del premio letterario "settembrini-mestre" 2006<br />
La giuria del Premio "Regione<br />
del Veneto - Leonilde e Arnaldo<br />
Settembrini - Mestre," dedicato<br />
al genere letterario del racconto<br />
e giunto alla sua 44.ma<br />
edizione, ha selezionato gli<br />
autori e le opere finaliste fra cui<br />
sarà scelto il vincitore. Si tratta<br />
di Mario Bernardi con l'opera<br />
"Il ciclista del Duce e altre<br />
storie delle terre del Piave" (Ed.<br />
Santi Quaranta, Treviso 2005),<br />
Caterina Bonvicini con "I figli<br />
degli altri" (Ed. Einaudi, Tori-<br />
"Il rigore del Governo non dovrebbe abbattersi - sostiene l'assessore Tosi<br />
- su tutti i cittadini italiani, ma solo sulle Regioni che hanno sforato il<br />
Patto sui costi della loro sanità concordato con il Ministero, che devono<br />
iniziare a compartecipare al colossale deficit sanitario che producono"<br />
no 2006), Marco Lodoli con<br />
"Bolle" (Ed. Einaudi, Torino<br />
2006), Anna Maria Mori con<br />
"Nata in Istria" (Ed. Rizzoli,<br />
Milano, 2006), Silvia Tortora<br />
con "Bambini cattivi, vivi con<br />
loro e imparerai ad amare" (Ed.<br />
Marsilio, Venezia 2006) e<br />
Alberto Zampieri con "Racconti<br />
rubati" (Ed. Canova, Treviso<br />
2006). Al vincitore andrà<br />
un premio di 5 mila euro ed è<br />
in palio anche un premio di<br />
1.500 euro assegnato da una<br />
Giuria Giovani composta da<br />
studenti di alcune scuole superiori<br />
di Mestre.<br />
La cerimonia di proclamazione<br />
e premiazione è fissata per<br />
il 20 ottobre prossimo alle ore<br />
21 a Mestre, al Teatro Toniolo,<br />
e sarà seguita da un concerto<br />
del Trio Harmonia Ensemble<br />
che proporrà musiche di Nino<br />
Rota tratte dai film di Federico<br />
Fellini, in collaborazione con<br />
gli Amici della Musica di<br />
Mestre.<br />
determinazione del fabbisogno<br />
di personale e delle relative<br />
assunzioni, per definire, entro 3<br />
mesi, la definizione del rapporto<br />
ottimale tra i profili infermieristici<br />
e il profilo dell'OSS e la preparazione<br />
di un piano di riorganizzazione<br />
che dovrà essere trasmesso<br />
alla Regione". "Nel 2007<br />
- conclude Tosi - in Veneto<br />
andranno in pensione circa 2 mila<br />
infermieri professionali, mentre<br />
saranno solo 700/800 i nuovi<br />
infermieri formati dalle Università.<br />
Invece di assumere infermieri<br />
extracomunitari, con problemi<br />
linguistici e, soprattutto, di<br />
insufficiente qualificazione professionale,<br />
potranno essere<br />
assunti come OSS, di cui c'è<br />
ampia disponibilità, cittadini italiani".
21<br />
"Sono convinto che sia impensabile<br />
smembrare una provincia pezzo dopo<br />
pezzo. E soprattutto non può essere il<br />
Presidente della Provincia il primo a<br />
dire sì, fate bene a farlo. Perché se oggi<br />
sono Lamon e Sovramonte, domani<br />
potrebbero essere molti altri comuni<br />
bellunesi a chiedere l'annessione ad<br />
altre regioni a statuto speciale". Lo<br />
afferma l'assessore ai flussi migratori<br />
e alle Funzioni amministrative per la<br />
Provincia di Belluno Oscar De Bona,<br />
intervenuto sulla delicata questione<br />
referendaria con una Lettera Aperta.<br />
"Mi ha confortato il richiamo di Antoniol<br />
e Mezzomo a non piangersi<br />
addosso e ad essere invece propositivi<br />
- aggiunge De Bona - costruendo<br />
un confronto aperto sui malesseri<br />
della montagna e sulle cose che si possono<br />
fare. Devono essere le comunità<br />
locali a dire che cosa vogliono. I Comitati<br />
per il referendum di Lamon e<br />
Sovramonte hanno sicuramente il<br />
merito di aver posto sul tappeto una<br />
problematica purtroppo irrisolta da<br />
anni, ma la risposta non può venire<br />
da un sì o un no. Occorrono idee, progetti<br />
e determinazione per realizzarli".<br />
"Su questi temi si sono ottenuti<br />
risultati significativi non con atteggiamenti<br />
da muro contro muro, ma<br />
mettendo pietra su pietra e lavorando<br />
giorno dopo giorno. Del resto, solo<br />
restando uniti avremo la forza per far<br />
capire anche allo Stato centrale le<br />
necessità di un territorio particolare<br />
come quello montano".<br />
"La vera battaglia da portare avanti è<br />
proprio questa: avere risorse adeguate<br />
per dare risposte adeguate, ossia<br />
attuare quel federalismo fiscale che<br />
consentirebbe alle Regioni a statuto<br />
ordinario di riequilibrare la situazione,<br />
di avere pari condizioni di trattamento<br />
rispetto alle regioni a statuto<br />
speciale. Non si tratta di portar via<br />
niente a nessuno ma l'obiettivo è quello<br />
di vedere riconosciute in tutte le<br />
sedi, non solo in quelle della Regione<br />
del Veneto, queste necessità. La soluzione<br />
- ribadisce De Bona - non è la<br />
fuga dal Veneto". "Se tutti affrontassimo<br />
la situazione con obiettività - dice<br />
ancora l'assessore - daremmo atto che<br />
non manca l'attenzione da parte della<br />
Regione per le aree montane, alle quali<br />
riserva, in alcuni settori, risorse importanti.<br />
In altri si potrebbe assegnarne in<br />
misura maggiore se i parametri a cui<br />
la normativa fa attualmente riferimento<br />
per l'intera regione fossero<br />
opportunamente calibrati per le aree<br />
montane non solo in base alla popolazione<br />
residente, ma sulla morfologia<br />
del territorio e insieme ai consiglieri<br />
regionali bellunesi ci impegneremo<br />
per questo, trovando le giuste<br />
alleanze". "Tuttavia, se le risorse<br />
disponibili restano quelle che sono,<br />
non potrà mai esserci equilibrio con le<br />
vicine regioni a statuto speciale. Qui<br />
sta il senso di un vero federalismo<br />
fiscale che, se correttamente applicato<br />
dallo Stato centrale, darebbe al<br />
Veneto più risorse finanziarie, in con-<br />
REGIONE 14 OTTOBRE 2006<br />
L'assessore De Bona si esprime sulla questione di Lamon e Sovramonte<br />
Il referendum della discordia<br />
"Non manca l'attenzione della Regione sulle aree montane"<br />
"La vera battaglia da portare avanti è proprio questa: avere risorse<br />
adeguate per dare risposte adeguate, ossia attuare quel federalismo<br />
fiscale che consentirebbe alle Regioni a statuto ordinario<br />
di riequilibrare la situazione, di avere pari condizioni di trattamento<br />
rispetto alle regioni a statuto speciale<br />
"Le Pro Loco svolgono un ruolo<br />
strategico nel sistema turistico;<br />
grazie a loro abbiamo a disposizione<br />
un vasto cartello di manifestazioni<br />
culturali, rievocazioni storiche,<br />
iniziative di valorizzazione<br />
delle produzioni tipiche. Intendiamo<br />
riconoscerne il ruolo e dare<br />
loro un preciso stato giuridico con<br />
il nuovo Testo Unico per il turismo<br />
veneto che stiamo riscrivendo<br />
con il territorio". Lo ha affermato<br />
il vicepresidente della Giunta<br />
veneta Luca Zaia, nel portare il<br />
saluto della Regione al Congresso<br />
dell'Unione Nazionale delle Pro<br />
Loco d'Italia, in corso a Rovigo e<br />
che ha per tema "Pro Loco: un sistema<br />
turistico "tipicamente" italiano".<br />
"Se le Pro Loco non esistessero<br />
bisognerebbe inventarle - ha ribadito<br />
Zaia - perché sono i primi<br />
punti di riferimento per la valorizzazione<br />
del territorio e qualificano<br />
l'offerta turistica del Veneto.<br />
Ma soprattutto dove c'è una Pro<br />
Loco c'è cuore - ha aggiunto - e<br />
operano volontari entusiasti che<br />
sanno trasmettere la passione per<br />
la propria terra, la propria storia e<br />
le proprie tradizioni meglio di<br />
siderazione anche del fatto che versa<br />
più delle altre regioni, ma nei trasferimenti<br />
riceve meno. Pesi e misure<br />
nella distribuzione delle risorse sono<br />
troppo differenti. Il Veneto, ad esempio,<br />
concorre annualmente con 900<br />
milioni di euro al fondo di solidarietà<br />
"Un grazie sentito e cordiale per i<br />
vostri meriti in cucina e soprattutto<br />
per aver esaltato ai massimi livelli la<br />
grande tradizione della tavola veneta".<br />
Lo ha scritto il vicepresidente<br />
della Giunta regionale Luca Zaia ai<br />
ristoratori del Veneto che si sono guadagnati<br />
un posto nella Guida "I ristoranti<br />
d'Italia 2007" dell'Espresso.<br />
Nella ventinovesima edizione della<br />
Guida, "Le Calandre" di Massimiliano<br />
Alajmo di Padova ha guadagnato<br />
i vertici assoluti della classifica, alla<br />
pari di altri due ristoranti della penisola,<br />
mentre sono numerosissimi i<br />
chiunque altro".<br />
Al congresso presenziano quasi<br />
1.500 delegati, in rappresentanza<br />
delle oltre 5 mila Pro Loco della<br />
penisola, delle quali 495 nel Veneto<br />
con circa 50 mila soci. Nell'ambito<br />
del meeting, dal quale emergeranno<br />
le linee operative future<br />
di questi organismi, si è svolta ieri<br />
sera a Rovigo, in piazza Vittorio<br />
Emanuele II, una presentazione -<br />
degustazione dei prodotti tipici<br />
veneti, realizzata dalle Pro Loco<br />
Venete con il contributo della<br />
Regione. Inoltre, nella concomitante<br />
manifestazione "Dire e Fare<br />
nazionale a favore delle regioni in<br />
difficoltà. Si tratta di 1800 miliardi<br />
delle vecchie lire che potrebbero<br />
essere rinegoziati perchè una buona<br />
parte di essi rimanga sul territorio,<br />
contribuendo a dare le risposte che<br />
vengono sollecitate. Sarebbe un<br />
passo importante verso quell'autonomia<br />
che consente attualmente ai<br />
cittadini del Trentino Alto Adige di<br />
disporre di 8500 euro pro capite contro<br />
i 2400 dei cittadini del Veneto,<br />
ma che si può conseguire solo a<br />
Roma con una modifica costituzionale<br />
che richiede una maggioranza<br />
qualificata al Parlamento". "In<br />
sostanza è quel federalismo fiscale<br />
a cui puntano da anni varie proposte<br />
legislative come, da ultimo, quelle<br />
del presidente Galan e di altre forze<br />
politiche di maggioranza e di opposizione,<br />
ed è interesse di tutti che si arrivi<br />
quanto prima a realizzarlo sul serio.<br />
E' nell'interesse anche di Lamon e<br />
Sovramonte. Perché - come ricordava<br />
il presidente della provincia di Bolza-<br />
locali della Regione che si sono visti<br />
riconoscere la qualità delle pietanze,<br />
delle materie prime e del servizio,<br />
anche in un competitivo rapporto<br />
prezzo - qualità.<br />
"Dove si mangia e si beve bene, si fa<br />
turismo. Ed è perciò anche merito<br />
vostro - ha ricordato Zaia - se il Veneto<br />
si presenta al mondo come la prima<br />
regione turistica d'Italia con 60 milioni<br />
di presenze. I vostri ristoranti costituiscono<br />
un punto fermo e una ulteriore<br />
offerta di ospitalità e convivialità,<br />
basata su una straordinaria capacità<br />
di coniugare tradizione e inno-<br />
no Luis Durnwalder, sempre sulla<br />
stampa - una cosa è volere l'autonomia<br />
con un referendum, un'altra è ottenerla<br />
da parte dello Stato, confermando<br />
la difficoltà di questa strada<br />
per la quale occorre modificare la stessa<br />
Costituzione". "E in ogni caso, anche<br />
nella situazione attuale serve una progettualità<br />
creativa, condivisa, rispondente<br />
alle esigenze e alle aspettative<br />
di un territorio che deve però essere<br />
altrettanto consapevole della sua storia,<br />
delle sue potenzialità e sa dove<br />
vuole andare. Al di là di una vaga speranza<br />
di trovare, passando ad un'altra<br />
regione, chissà quale Paese di Bengodi,<br />
i comitati di Lamon o Sovramonte<br />
o di qualsiasi altro comune si<br />
trovi su questa stessa lunghezza d'onda,<br />
su che progetti sono pronti confrontarsi<br />
e a rischiare? Altre strade possono<br />
sembrare utili scorciatoie - conclude<br />
De Bona - ma in realtà non fanno<br />
altro che allontanare dalla vera méta.<br />
A quella méta a cui vorremmo arrivare<br />
restando uniti".<br />
Le tradizioni della tavola veneta<br />
vazione, fantasia e tipicità. Grazie a<br />
voi, il Veneto può esaltare ancor più<br />
le proprie produzioni agroalimentari<br />
e una tradizione della tavola che<br />
ha salde radici nel passato, ma guarda<br />
anche al futuro e all'evoluzione<br />
dei gusti e delle aspettative dei consumatori<br />
attraverso la valorizzazione<br />
dei prodotti tipici del proprio territorio.<br />
La vostra presenza e la vostra<br />
attività - ha concluso Zaia - rafforzano<br />
il profondo legame fra tradizione,<br />
produzione e regione che costituisce<br />
uno dei nostri significativi<br />
punti di forza".<br />
Zaia: "un ruolo strategico da riconoscere nel sistema turistico"<br />
Pro loco: il cuore del turismo<br />
Attive da oltre 125 anni per la valorizzazione del territorio<br />
del Nord Est", è stata allestita l'iniziativa<br />
"Luoghi e Sapori", che<br />
presenta produzioni tipiche di<br />
tutta la penisola. Da oltre 125 anni<br />
le Pro Loco realizzano un'intensa<br />
attività di valorizzazione turistica<br />
e sociale del territorio, la più recente<br />
delle quali è "Aperto per Ferie".<br />
Si tratta di un progetto realizzato<br />
dall'UNPLI nazionale in collaborazione<br />
con il Ministero della Solidarietà<br />
Sociale finalizzato alla rivitalizzazione<br />
dei borghi italiani<br />
(quelli con popolazione inferiore<br />
ai duemila abitanti) a rischio di<br />
spopolamento.
23<br />
Anche se sarebbe<br />
stato difficile ripetere<br />
l'exploit di un film<br />
puro e disperato<br />
come Collateral (il<br />
suo film più bello,<br />
con L'Ultimo dei<br />
Mohicani), tuttavia<br />
anche questa volta il regista Michael<br />
Mann ci dato una lezione di cinema.<br />
E l'ha fatto con una storia apparentemente<br />
'fredda' perché già vista<br />
mille volte: quella di due agenti infiltrati<br />
in una grossa organizzazione<br />
criminale. Anzi, ha fatto quello che<br />
potrebbe sembrare un remake della<br />
vecchia e (immeritatamente) celebre<br />
TEMPO LIBERO 14 OTTOBRE 2006<br />
Adrenalina pura e grande lezione di regìa per il remake del serial anni '80 con Colin Farrell e Gong Li<br />
Un Miami Vice così, in tv non l'avevamo mai visto<br />
DI GIULIANO CORÀ<br />
"In nome della madre" racconta, per<br />
così dire, la storia di tutte le storie,<br />
quella di Miriam e Josef, Maria e<br />
Giuseppe, i genitori di Ieshua, Gesù.<br />
La voce è quella di Miriam: "Qui narra<br />
la gravidanza avventurosa, la fede del<br />
suo uomo, il viaggio e la perfetta<br />
schiusa del suo grembo". Una vicenda<br />
che i vangeli di Matteo e Luca, adottati<br />
come riferimenti, non approfondiscono<br />
nei dettagli, recuperati e<br />
ingranditi dall'autore "per tentare una<br />
vicinanza".<br />
Si tratta di un'operazione coraggiosa:<br />
la vicenda, naturalmente, non riserva<br />
sorprese, e il rischio di forzature o,<br />
peggio, di banalità, è dietro l'angolo.<br />
Ma la narrazione, attraverso una scrittura<br />
scarna, fortemente evocativa,<br />
sembra spesso riuscire a svelare il<br />
senso del Mistero. Come nel caso<br />
dell'Annunciazione: "Il vento di<br />
marzo in Galilea viene da nord, dai<br />
monti del Libano e dal Golan. Porta<br />
bel tempo, fa sbattere le porte e gonfia<br />
la stuoia degli ingressi, che sembra<br />
incinta. In braccio a quel vento la voce<br />
e la figura di un uomo stavano davanti<br />
a me". È un po' quanto accadeva nel<br />
"Vangelo secondo Matteo", il film di<br />
Pasolini. Ma se nell'opera cinematografica<br />
era soprattutto posta in evi-<br />
serie tivù degli anni '80<br />
Miami Vice. Con cui questo<br />
film non ha nulla in<br />
comune, se non il titolo e<br />
lo schema dei due sbirri<br />
che vivono pericolosamente.<br />
Tutto il resto è il<br />
solito Mann: visionario,<br />
entusiasmante, scenografico,<br />
col suo incredibile<br />
senso del ritmo e della<br />
composizione delle scene;<br />
un 'esteta', se vogliamo,<br />
per il quale sembra quasi che ad<br />
essere importante non sia tanto la<br />
storia, ma il modo in cui viene<br />
denza la portata rivoluzionaria del<br />
messaggio evangelico, nel libro sono<br />
l'amore smisurato di Josef per la sua<br />
sposa e la coraggiosa tenerezza di quest'ultima<br />
a risaltare.<br />
In conclusione, nelle prime parole di<br />
Miriam al piccolo Ieshua, si chiarisce<br />
come "In nome della madre" sia<br />
anche il racconto di un'esperienza<br />
che, da millenni, si rinnova con<br />
immutato stupore: la maternità:<br />
"Dormi, domani vedrai la prima luce<br />
della tua vita e avrai di fianco la tua<br />
prima ombra. Dentro di me non ne<br />
facevi. […] Il mio corpo ha perso il<br />
centro, da adesso in poi noi siamo due<br />
staccati che possono abbracciarsi e<br />
mai tornare una persona sola. A terra<br />
sulle pietre della stalla c'è la placenta,<br />
il sacco vuoto della nostra attesa".<br />
Erri De Luca, In nome della madre,<br />
Feltrinelli, pp. 86, euro 7,50<br />
Giovanni Magalotti<br />
mostrata. E' questo, ancora una<br />
volta, che entusiasma e turba. Tutto<br />
diventa emozione pura: la tensione<br />
notturna in una discoteca, la scia di<br />
un off-shore sul mare, i murales che<br />
'esplodono' dai muri scrostati di<br />
Haiti, le palme agitate dal vento<br />
davanti ad un appartamento vuoto,<br />
la violenza macellaia di una sparatoria.<br />
Tutto sembra 'già visto', in questo<br />
film, e tutto è diverso, tutto viene<br />
'da dentro' le cose, e si scrive dentro<br />
di noi. Come per esempio l'inseguimento<br />
sull'autostrada, che non è un<br />
videogioco alla Fast&Furious, ma<br />
una corsa verso la morte. Ma non è<br />
estetismo fine a se stesso. Lo dicono<br />
i cieli spesso in tempesta, i lampi<br />
inquietanti che graffiano il buio, i<br />
tuoni che minacciano distruzione.<br />
Lo dice la fotografia, a volte sgranata<br />
fino ad entrare nei pori della pelle<br />
e negli animi, a volte lucidissima,<br />
come l'occhio di uno scienziato.<br />
Ancora una volta, Mann ci dà non<br />
un'indagine poliziesca, che ci avrebbe<br />
annoiato a morte, ma un'indagine<br />
nei nostri luoghi oscuri - quelli<br />
del nostro animo e quelli attorno a<br />
noi. Forse, a ripensarci, la distanza<br />
dal killer nichilista di Collateral non<br />
è poi così grande.<br />
Con una prosa scarna ed evocativa, lo scrittore reinterpreta a modo suo la vicenda dei genitori di Gesù<br />
In nome della madre, il Vangelo secondo Erri de Luca<br />
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