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Manovra azzardata - VicenzaPiù

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Un asse Dal Lago-<br />

Hüllweck: fantapolitica?<br />

Che il clima politico a Vicenza si stia surriscaldando è chiaro a<br />

tutti: basta guardare alle risse quotidiane che le cronache ci<br />

consegnano. Un perché (se non 'il' perché) è nella testa e sulla<br />

bocca di tutti o quasi: le due cariche amministrative più<br />

importanti da rinnovare a breve - la presidenza della Provincia<br />

nel 2007 e il timone del Comune nel 2008 - sono l'acceleratore<br />

di mosse e contromosse con obiettivi ad oggi non definiti<br />

ma che circolano nelle segreterie dei partiti. Per cui è partita la<br />

corsa ad eliminazione - una sorta, direbbero gli sportivi, di<br />

qualificazioni di F1 per la pole position o di play off per la pallavolo:<br />

molti si schierano ai nastri di partenza, pochi arrivano<br />

a giocarsi le finali magari contando (ma questo nello sport<br />

vero non succede o non dovrebbe succedere, Moggiopoli a<br />

parte) su alleanze per cui si può perdere una partita a favore di<br />

un avversario per 'far' fuori, intanto, qualcun altro ancora più<br />

sgradito. E se nella lotta per la pole i 'grandi' sperano che gli<br />

altri soccombano prima dei decisivi secondi finali, nelle qualificazioni<br />

per la griglia della Provincia o del Comune è già un<br />

grande agitarsi di protagonisti noti e meno noti, che giocano a<br />

farsi fuori con alleanze e rotture, temporanee o durature<br />

(chissà?, la politica è femmina), fino a poco tempo fa imprevedibili.<br />

Il futuro dirà se quello che stiamo descrivendo è un<br />

modo o un 'fantamodo' per leggere gli eventi che negli ultimi<br />

tempi vedono il divorzio (definitivo o momentaneo?) tra<br />

Hüllweck e il suo grande elettore Cicero. Un Cicero da qualcuno<br />

(poco amico?) lanciato, forse ad arte, sui carboni ardenti<br />

della corsa a primo cittadino. Con inevitabili riflessi - vere<br />

micce pronte a incendiarsi - anche in An. Oppure il riavvicinamento<br />

(vedi la bretella provinciale tra Ponte Alto e Isola),<br />

tra il sindaco e la Dal Lago, guarda caso avversaria storica di<br />

Cicero. Dal Lago che nel frattempo è impegnata a cercare fuori<br />

dalla Lega una parte dei consensi persi nel suo partito, facendo<br />

leva su un allargamento del suo raggio d'azione. Grazie<br />

anche, bisogna dirlo, al capitale di potere e di prestigio accumulato<br />

in anni passati in importanti cda (autostrade e fiera in<br />

primis). E dietro discussioni e 'competizioni' si agitano le<br />

lobby immobiliari, sicuramente legittime nell'attenzione ai<br />

propri interessi. Che addirittura potrebbero, se la nostra classe<br />

politica passasse dalle risse autoreferenziali alle decisioni<br />

chiare e motivate soltanto dal bene della città, coincidere con<br />

quelli più generali di Vicenza. Tali lobby non sono state certo<br />

accontentate dalla vicenda piruea, e ora devono guardare al<br />

futuro, che passa per il Comune. E magari per la Provincia,<br />

sull'asse Dal Lago-Hüllweck. Fantapolitica? Può essere.<br />

Parliamone.<br />

Giovanni Coviello<br />

Base Usa<br />

a Vicenza est,<br />

ipotesi<br />

dalle gambe<br />

corte<br />

a pagina 4<br />

Il ritorno di<br />

Scotolati:<br />

"la mia Vicenza<br />

a rovescio"<br />

a pagina 13<br />

euro<br />

1,00<br />

DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona Anno 1 nr. 30 - Sabato 14 ottobre 2006<br />

<strong>Manovra</strong> <strong>azzardata</strong><br />

Il 21 ottobre parte da Vicenza la rivolta del centrodestra<br />

contro la finanziaria. Comuni, industriali e autonomi<br />

lamentano l'ennesima "persecuzione" da parte del governo.<br />

Marini (Fondazione Nordest): "Il centrosinistra<br />

non sa parlare al Veneto che produce".<br />

Alleanza<br />

Nazionale,<br />

un partito<br />

unito<br />

dai personalismi<br />

a pagina 5<br />

Villaggio del<br />

Sole,<br />

ricordi<br />

di una città<br />

nella città<br />

a pagina 18<br />

Pallavolo Femminile Serie A1<br />

Ottavi Coppa Italia<br />

Domenica 15 Ottobre ore 18,00<br />

Cia Minetti Vicenza<br />

vs<br />

Scavolini Pesaro<br />

Centro Sport Palladio<br />

Via Cavalieri di Vittorio Veneto – Vicenza<br />

da pagina 6<br />

50% SCONTO SUL BIGLIETTO<br />

*presentando all’ingresso questo tagliando<br />

si ha diritto al 50% di sconto<br />

sul biglietto d’ingresso al Centro Sport Palladio<br />

*


3<br />

Perchè il Parco Fornaci è ancora<br />

chiuso? Il piano di lottizzazione 213<br />

'Area ex Fornaci-Lampertico' venne<br />

approvato nel 1999 e nel 2000 corredato<br />

da una convenzione coi proprietari<br />

privati dell'area. In sintesi si<br />

tratta di circa 10 mila metri cubi di<br />

costruzioni (residenziali, commerciali<br />

e direzionali) in cambio 36 mila<br />

metri quadri di parco da cedere al<br />

Comune. A novembre 2000 viene<br />

presentata dai privati, a seguito di<br />

precise richieste avanzate dal<br />

Comune, una richiesta di variante al<br />

piano che consentisse la realizzazione<br />

della rotatoria di viale Crispi,<br />

l'organizzazione dei lavori in 3 stralci<br />

e la realizzazione di alcune opere<br />

all'interno dell'area: pista ciclabile,<br />

recinzione e la tanto attesa piattaforma<br />

per lo skate-board. Nel 2003<br />

viene aperto il cantiere del primo<br />

fabbricato, l'unico finora realizzato,<br />

ma nel luglio di quell'anno, a seguito<br />

di una segnalazione all'Arpav,<br />

viene riscontrata la presenza di<br />

materiale metallico, e il terreno<br />

diventa "sito contaminato" (con una<br />

concentrazione di arsenico superiore<br />

ai limiti di legge). Non avendo<br />

potuto accertare l'origine dell'inquinamento,<br />

i costi di messa in sicurezza<br />

e di bonifica dell'area sono posti a<br />

carico del proprietario. Chi in questi<br />

anni è passato in zona, ha notato<br />

Egregio Direttore e risp.le redazione,<br />

Le scrivo in quanto lettore del suo<br />

settimanale.<br />

Affezionato ma non per questo pienamente<br />

soddisfatto, vorrei darle<br />

qualche suggerimento che magari<br />

possano farle da spunto in ciò che,<br />

a mio modesto avviso, la rivista<br />

pecca.<br />

A Vicenza manca un giornale che<br />

faccia parlare le voci fuori dal<br />

coro, un momento di approfondimento<br />

dal solito piattume giornalistico<br />

di provincia che inevitabilmente<br />

questa piccola piazza soffre.<br />

Perché le dico questo?<br />

Semplicemente, perché noto che i<br />

suoi sforzi sono in questa direzione<br />

ma purtroppo lo vedo ancora come<br />

un parto ancora incerto.<br />

Spero presto possa raggiungere<br />

una certa maturità di contenuti<br />

soprattutto aumentandoli, perché<br />

ora come ora vale un acquisto in<br />

edicola...saltuario.<br />

Un piccolo suggerimento che però<br />

spero possa accogliere è quello di<br />

mettere degli opinionisti in prima<br />

pagina, come i grandi giornali.<br />

Inoltre anche l'occhio vuole la sua<br />

parte, cioè i soli contenuti non<br />

bastano al giorno d'oggi!<br />

Bisognerebbe curare un po' di più<br />

l'aspetto grafico, aiuta molto a<br />

rendere accattivante il giornale<br />

per attirare nuovi lettori, oltre<br />

ovviamente a darne un aspetto più<br />

"professionale" (e meno carbonaro).<br />

Distinti Saluti,<br />

Un affezionato lettore quasi<br />

completamente soddisfatto<br />

Luigi Salvini<br />

Caro amico lettore Luigi,<br />

intanto grazie per le sue parole che<br />

ci stimolano a far meglio.<br />

Non lo dico per sminuire il suo<br />

contributo critico e costruttivo, ma<br />

molte delle cose che lei ci dice (e<br />

qualcuna in più) sono argomento<br />

di discussione da tempo con la<br />

redazione e con la proprietà.<br />

Non dimenticando mai che<br />

<strong>VicenzaPiù</strong> è il primo periodico<br />

generalista, almeno in Italia, edito<br />

da un gruppo che nasce nello sport<br />

(generalmente il percorso è opposto),<br />

e quindi, se da un lato è liberissimo,<br />

dall'altro è alla continua<br />

ricerca di risorse stabili.<br />

Provi a leggerci e a farci leggere<br />

non solo saltuariamente.<br />

OPINIONI 14 OTTOBRE 2006<br />

Il parco è pronto ma non ci può entrare. Motivo? un’intricata vicenda urbanistica<br />

Parco Fornaci, un caso ancora aperto<br />

Parco Fornaci<br />

che recinzione e pista ciclabile<br />

erano già da tempo parzialmente<br />

realizzate, facendo prefigurare un<br />

abuso edilizio. Secondo la proprietà<br />

le opere erano state realizzate su<br />

esplicita richiesta dell'amministrazione<br />

comunale, prima dell'approvazione<br />

della variante che le avrebbe<br />

ufficialmente definite per poterne<br />

ridurre i costi a carico dell'amministrazione.<br />

Questa fu comunque<br />

costretta ad avviare il procedimento<br />

di abuso. Ora, la delibera approvata<br />

dalla giunta in data 6 settembre<br />

2006 contiene i seguenti elementi:<br />

1) Nè ieri, nè oggi, nè domani il tipo<br />

ed il livello di inquinamento poteva<br />

comportare un qualche rischio per<br />

la salute dei frequentatori del parco.<br />

La spesa che il privato dovrà sostenere<br />

è comunque elevata, anche<br />

perchè occorre considerare che nel<br />

frattempo il privato ha provveduto<br />

alla manutenzione dell'area e il<br />

Comune, con la delibera, si tutela<br />

attraverso una consistente fideius-<br />

sione. 2) Secondo la variante 2005 il<br />

privato avrebbe scalato le spese dai<br />

costi di costruzione, e quindi le<br />

opere erano a carico del Comune. La<br />

variante 2006 tende a giustificare in<br />

maniera piuttosto bizzarra le opere<br />

(si parla di una corsia di movimentazione<br />

dei mezzi da cantiere o di<br />

una recinzione di sicurezza del cantiere),<br />

a preludio di un'acquisizione<br />

da parte del Comune come<br />

opere pubbliche, sanando<br />

quindi l'abuso. Il giochino<br />

costa però assai caro al privato<br />

(che infatti mi risulta essere<br />

assai incazzato) che si trova ad<br />

aver già realizzato i lavori, ma<br />

al quale viene ora negata la<br />

possibilità di scaricarli dai costi<br />

di costruzione; inoltre per il<br />

loro completamento deve versare<br />

ulteriori 50.000 (?). Credo<br />

che in fase di predisposizione<br />

della delibera qualcuno abbia<br />

cambiato le carte in tavola,<br />

rimangiandosi precedenti<br />

accordi e ponendo la proprietà<br />

con le spalle al muro. 3) Il privato<br />

non caccia una lira per la<br />

pista da skate. E il Comune che<br />

fa? Dopo averla dato per imminente<br />

da anni, si limita a dire<br />

che "verrà finanziata con i futuri<br />

bilanci dell'amministrazione<br />

comunale". Traduco: MAI! Che<br />

Buona la partenza, ma si può fare di ... Più<br />

Ci incoraggerà sulla strada di<br />

assoluta indipendenza e, spero,<br />

coraggioso equilibrio da noi intrapresa<br />

e non rischierà di perdere,<br />

magari nei numeri saltati, quegli<br />

spunti di riflessione e di analisi che<br />

cerchiamo costantemente di proporre<br />

ai nostri lettori insieme a<br />

una informazione a 360 gradi e<br />

vista da 360 gradi.<br />

Per grafica e opinionisti, infine, le<br />

anticipo che siamo d'accordo con<br />

lei e a breve potrà scriverci per<br />

commentare i passi che al riguardo<br />

faremo.<br />

Il direttore<br />

Azienda commerciale<br />

ricerca personale<br />

sia interno che esterno<br />

in vari settori.<br />

Fisso mensile e inquadramento<br />

a norma di legge.<br />

Per informazioni:<br />

0444 1955993<br />

0444 1955994<br />

fare adesso? Si finanzi immediatamente<br />

l'impianto da skate intervenendo<br />

subito sul bilancio 2007 e si<br />

dia inizio a una raccolta firme a<br />

sostegno della specifica voce di<br />

bilancio, nonchè della non più dilazionabile<br />

apertura del parco.<br />

Andrea Tapparo<br />

consigliere Ds circoscrizione 6<br />

www.vicenzapiu.com<br />

info@vicenzapiu.com<br />

Direttore Editoriale<br />

GIOVANNI COVIELLO<br />

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Stampato dalla Penta graph Srl<br />

Udine<br />

Autorizz.Tribunale C.P. di Verona<br />

nr. 736/03 del 29/09/2003<br />

Supplemento della Cronaca di Trento<br />

del 25 maggio 2006<br />

Associato all’USPI<br />

Unione Stampa Periodica Italiana<br />

Iscrizione al Registro Nazionale<br />

della stampa n.8857 del 15-12-2000


4<br />

Un'ipotesi che non<br />

sta in piedi. E'<br />

questa la diagnosi<br />

che emerge da un<br />

esame dell'ultima<br />

soluzione per<br />

curare la 'malattia<br />

Ederle 2' che ha contagiato<br />

Vicenza negli ultimi mesi (dopo il<br />

silenzio poco terapeutico da parte<br />

di autorità locali e governi<br />

Berlusconi-Prodi negli ultimi due<br />

anni). Si tratta del lodo 'Borra-<br />

Dal Lago' uscito in due puntate<br />

nello scorso e nel corrente mese,<br />

che individua a Vicenza est una<br />

sistemazione alternativa all'aereoporto<br />

Dal Molin per la nuova<br />

base militare Usa. Una scelta un<br />

po' inflazionata, a dire il vero:<br />

salta fuori ogni qual volta non si<br />

sa dove far posto a una nuova<br />

costruzione. "Ogni tanto ci scherzo<br />

anch'io: se avete qualcosa da<br />

posizionare, ricordatevi che c'è<br />

Vicenza est", dice a mezzo sorriso<br />

Lucio Zoppello, presidente<br />

forzista della circoscrizione<br />

3.<br />

Riassumiamo i termini<br />

della proposta. Il 20<br />

settembre l'avvocato<br />

Maurizio Borra,<br />

responsabile dell'urbanistica<br />

di Forza Italia<br />

(consulente del<br />

costruttore Ingui, quel-<br />

lo che l'anno passato<br />

aveva fatto silurare<br />

l'assessore Maurizio<br />

Franzina), dà forma a<br />

un'idea che era venuta<br />

per primo a Mauro<br />

Fabris, onorevole vicentino<br />

dell'Udeur: "Perché non spostiamo<br />

la nuova caserma a Vicenza<br />

est?". Lo scopo è azzerare la contestazione<br />

dei residenti di<br />

Laghetto e San Bortolo - ma quelli<br />

di Bertesina e Ca' Balbi saranno<br />

contenti? E collocare la base in<br />

progettazione accanto a quella già<br />

esistente, eliminando i problemi<br />

di collegamento fra le due col<br />

relativo, problematico impatto<br />

sulla vivibilità della città.<br />

Insomma: salvare capra e cavoli.<br />

Borra perciò indica i terreni liberi<br />

di San Pietro Intrigogna: un'area<br />

di 600 mila metri quadrati del<br />

valore di 8-10 milioni di euro<br />

(dati sommari forniti da lui) di<br />

proprietà dell'Ipab, l'ente assistenziale<br />

presieduto da un altro<br />

forzista, Gerardo Meridio. Ben<br />

felice, quest'ultimo, "di vendere<br />

terreni per lui inutili e fare<br />

cassa", suggerisce il consigliere<br />

comunale dei Verdi Ciro Asproso.<br />

L'operazione sarebbe fattibile<br />

mediante la vendita al demanio<br />

militare, interlocutore istituzionale<br />

dei militari<br />

americani.<br />

Secondo round:<br />

la Provincia. La<br />

titolare di<br />

Palazzo Nievo<br />

Manuela Dal<br />

Lago il 9 ottobre<br />

annuncia la sua<br />

idea: "Abbiamo<br />

sovrapposto i<br />

disegni progettuali<br />

fatti dagli<br />

americani per il<br />

Dal Molin alla<br />

mappa dei terreni<br />

agricoli lungo via<br />

Aldo Moro, al di là della circonvallazione,<br />

praticamente di fronte<br />

al perimetro della Ederle. Tra terreni<br />

della Provincia e terreni privati,<br />

ci stanno perfettamente".<br />

Quelli di proprietà dell'ente presieduto<br />

dalla leghista Dal Lago<br />

non si affacciano sul viale che dà<br />

sulla base attuale: si trovano su<br />

via Bertesina, e corrispondono "a<br />

una quindicina di campi conosciuti<br />

come 'area Melloni' di circa<br />

20 mila metri quadrati", informa<br />

il capogruppo della Margherita in<br />

Sala Bernarda Marino<br />

Quaresimin. Un po' pochini, da<br />

soli. Infatti la Manuela include<br />

nel suo piano anche la vera posta<br />

in gioco: le proprietà agricole di<br />

una serie di privati, quelle sì, su<br />

viale Moro. Si tratta di una zona<br />

ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />

Il 'lodo Borra-Dal Lago' prevede la nuova base a fianco dell'attuale caserma Usa:<br />

una soluzione piena d'incognite<br />

Ederle 2, tutti i dubbi su Vicenza est<br />

DI ALESSIO MANNINO<br />

Il discusso progetto Usa al Dal Molin<br />

L’avvocato Maurizio<br />

Borra, responsabile<br />

dell'urbanistica di<br />

Forza Italia<br />

di cui a suo tempo (fino a meno di<br />

un anno fa) si era già parlato per<br />

l'ampliamento del villaggio americano.<br />

Che adesso spunterà con i<br />

suoi filari di villette in puro american<br />

style, appena un po' più in<br />

là, a un chilometro di distanza in<br />

linea d'aria: a Quinto Vicentino.<br />

Notizia data per sicura dagli<br />

Americani e non osteggiata dal<br />

Comune contermine. Incastrando<br />

un doppione della Ederle su via<br />

Moro si avrebbe un'ottava circoscrizione<br />

nuova di zecca. Ma a<br />

sovranità statunitense.<br />

Dove sta il punto debole del lodo<br />

Borra-Dal Lago? Per cominciare,<br />

la vendita dai privati - che in passato,<br />

non trovando un accordo<br />

per vendere agli Americani,<br />

hanno fatto abortire il consorzio<br />

fra loro - al demanio è tutta da<br />

dimostrare: lo Stato potrebbe<br />

benissimo ricorrere all'esproprio<br />

pagando a prezzo agricolo. E non<br />

potrebbero opporsi, pena il<br />

dimezzamento dell'introito. Un<br />

cattivo affare, non c'è dubbio. Poi<br />

c'è il piano particolareggiato<br />

'Barcaro-Marotti' a Ca' Balbi,<br />

all'altezza del cavalcavia: un complesso<br />

residenziale con asilo e<br />

palestra ancora sulla carta ma che<br />

sorgerebbe attaccato alla megabase.<br />

In pratica, le stesse preoccupazioni<br />

sulla concentrazione<br />

abitativa fuori misura e sull'incremento<br />

spropositato del traffico<br />

lamentate per l'accoppiata 'Dal<br />

Molin americano-Pp10 Laghetto',<br />

si ripeterebbero qui tali e quali.<br />

Ancora: come fa notare<br />

Quaresimin - che pure, così come<br />

il suo partito, l'Udeur e i settori<br />

riformisti dei Ds Alifuoco in<br />

testa, non sono affatto contrari in<br />

linea di principio all'ipotesi<br />

Vicenza est - "proprio all'angolo<br />

fra via Bertesina e via<br />

Quintarello, sul retro di due privati,<br />

stanno costruendo una casa<br />

per portatori di handicap, il cui<br />

terreno è stato ceduto dalla<br />

Provincia". E mentre Nereo<br />

Galvanin, capogruppo provinciale<br />

di Forza Italia parla di "provocazione<br />

da parte della Provincia nei<br />

confronti del Comune, ma che<br />

alla fine porterebbe vantaggi per<br />

tutti", il commento di Asproso si<br />

affida a una metafora: "Quello<br />

della Dal Lago è il classico sasso<br />

gettato nello stagno per smuovere<br />

le acque ma che lascia il tempo<br />

che trova. E' la logica dell'improvvisazione<br />

per non farsi<br />

tagliare fuori dal dibattito".<br />

Oppure, volendo indugiare in<br />

un'ipotesi machiavellica ma<br />

molto 'politica' (e perciò plausibile),<br />

la Dal Lago può aver proposto<br />

una via con tutta evidenza non<br />

percorribile per poi avere una<br />

buona giustificante a trasformare<br />

il suo sì in un no. I vicentini contrari<br />

allo sbarco dell'altra metà<br />

della 173ma brigata aviotrasportata<br />

sono infatti la maggioranza<br />

(vedi box). Un boomerang da evitare,<br />

in prossimità della fine del<br />

mandato da presidente della<br />

Provincia.<br />

Diamanti: "L'85% dei vicentini<br />

vuole il referendum sulla base"<br />

Voglia di referendum. Più ancora<br />

della maggioranza (più del 60%) che<br />

decreta il proprio no all'ipotesi di una<br />

nuova base militare statunitense, il<br />

risultato del sondaggio curato da<br />

Demos&Pi, l'agenzia del politologo di<br />

fama nazionale Ilvo Diamanti, indica<br />

come i cittadini di Vicenza e<br />

Caldogno chiedano, anzi esigano di<br />

essere consultati. La preferenza per la<br />

via referendaria - già depositata in<br />

commissione affari istituzionali del<br />

capoluogo da alcuni esponenti di centrosinistra<br />

come il diessino Cristofari<br />

- è schiacciante: l'85% circa della<br />

popolazione dei due Comuni si pronuncia<br />

a favore. Diamanti (residente<br />

a Caldogno) spazza via così le titubanze<br />

riguardo ad una possibile 'soluzione'<br />

al caso che agita da mesi il<br />

dibattito pubblico vicentino. E che<br />

per primo era stato il sindaco<br />

Hüllweck a prospettare, lasciandola<br />

poi cadere nell'attesa di chiarificazio-<br />

Ma è una via davvero efficace?<br />

ni governative sul progetto. Nel frattempo<br />

il Coordinamento dei Comitati<br />

contro il Dal Molin Usa ha fondato<br />

ufficialmente il comitato referendario,<br />

e perciò nelle prossime settimane<br />

partirà la raccolta firme. Ma quello<br />

referendario è davvero un modo efficace<br />

per sciogliere il nodo dalmoliniano?<br />

Come fa notare Claudio Proietti<br />

del comitato Più Democrazia, promotore<br />

di un altro referendum, quello<br />

del 10 settembre scorso volto a introdurne<br />

la forma propositiva e abrogativa,<br />

"lo statuto attuale prevede soltanto<br />

una semplice consultazione<br />

senza alcun valore vincolante per gli<br />

amministratori, che possono anche<br />

fare il contrario". Senza contare i<br />

tempi, che sulla carta sono di 1 anno-<br />

1 anno e mezzo (anche se c'è chi giura<br />

che in questo caso di attualità così<br />

pressante si troverebbe il modo di<br />

accorciarli). Insomma, la gran massa<br />

degli abitanti di Vicenza e Caldogno<br />

segue con passione la vicenda (ben il<br />

71% dei primi e il 67% dei secondi si<br />

dichiarano informati - strano: a non<br />

sapere come stanno davvero le cose<br />

sono per i primi i nostri politici locali)<br />

e desiderano schierarsi con un voto<br />

diretto. Ma corrono il rischio che la<br />

loro voce, favorevole o contraria che<br />

sia, rimanga lettera morta. Anche se,<br />

va detto, sarebbe quantomeno autolesionistico<br />

da parte di Governo e<br />

Comuni interessati non curarsi della<br />

volontà popolare in nome dell'indotto<br />

e dei buoni rapporti con gli Usa.<br />

Oddio, quando si tratta dell'alleato<br />

americano i precedenti di decisioni<br />

prese contro la maggioranza dei cittadini<br />

non fa ben sperare: vedi<br />

Afghanistan o Irak, per esempio. Se<br />

per delle guerre i sondaggi non hanno<br />

avuto effetto, figuriamoci per una singola<br />

base in una città di provincia…<br />

A.M.


5<br />

I partiti sono<br />

come le donne:<br />

quando dicono<br />

che va tutto<br />

bene, significa<br />

che c'è qualcosa<br />

che non va. E' il<br />

caso di Alleanza Nazionale<br />

vicentina, i cui esponenti<br />

fanno quadrato nel descrivere<br />

il proprio partito con gli<br />

aggettivi più rassicuranti (e<br />

senz'altro un dato di smagliante<br />

salute c'è: con 2116<br />

iscritti è la federazione provinciale<br />

più in forma del<br />

Veneto).<br />

Eppure i due nomi eccellenti<br />

attorno a cui si è scatenato il<br />

marasma nell'amministrazione<br />

comunale sono di An:<br />

Giuseppe 'Parafulmine'<br />

Tapparello, dimessosi dalla<br />

presidenza della commissione<br />

Territorio, e Claudio 'Vulcano'<br />

Cicero, tuttora assessore alla<br />

mobilità del capoluogo berico.<br />

'Inciampi' dovuti ai due macigni<br />

appesi al collo del sindaco<br />

Enrico Hüllweck: l'urbanistica<br />

e la questione Dal Molin. Sono<br />

questi, infatti, i temi su cui si<br />

giocherà la sopravvivenza dell'attuale<br />

giunta (che come<br />

vicesindaco ha un uomo di An,<br />

Valerio Sorrentino) e del consiglio<br />

comunale, che potrebbe<br />

essere interrotta prima del<br />

tempo per le divisioni interne<br />

al centrodestra. Con An a contribuire<br />

alla fine anticipata.<br />

Una prospettiva, quest'ultima,<br />

decisamente negata dal presidente<br />

del consiglio comunale<br />

Sante Sarracco: "An ha tutta<br />

l'intenzione di terminare<br />

regolarmente il mandato"<br />

dichiara. Sarracco con una<br />

battuta dice di voler sostenere<br />

il sindaco "anche a costo della<br />

vita". E si capisce, conscio<br />

com'è che dal partito e dai<br />

banchi di Sala Bernarda premono<br />

gli astri nascenti desiderosi<br />

di salire di grado: i<br />

Milani (capogruppo in consiglio),<br />

i Rucco (consigliere), i<br />

Bonafede (presidente circoscrizione<br />

5 e portavoce dell'on.<br />

Conte). In realtà Alleanza<br />

Nazionale in questa maggioranza<br />

ci sta stretta: ha rinunciato<br />

a presiedere la Territorio<br />

perché, sostiene Giorgio<br />

Conte, presidente provinciale<br />

e padre-padrone del partito,<br />

"non potevamo continuare ad<br />

assistere al tiro al piccione nei<br />

confronti di Tapparello, con il<br />

quale era sorto un problema di<br />

incompatibilità con l'assessore<br />

Zocca".<br />

Ossia con la giunta. Una vera e<br />

propria mina pronta a esplodere<br />

sotto la sedia del sindaco:<br />

"e quando dovesse rivelarsi<br />

tale", minaccia Conte, "la faremo<br />

saltare". Il flop dei piruea<br />

andato in scena in estate ha<br />

fortemente scontentato tutti,<br />

An compresa. E il tentativo di<br />

usare come 'parafulmine'<br />

Tapparello - incolpandolo con<br />

una lettera inviata ai proprietari<br />

delle aree interessate - è<br />

stata "l'ultima goccia", come<br />

questi ci ha detto.<br />

Ma l''attendismo' del sindaco<br />

ha creato un cortocircuito<br />

anche con Cicero (vedi box).<br />

Il caso personale dell'assessore<br />

famoso per le rotatorie apre lo<br />

sguardo su uno dei problemi<br />

del partito che praticamente<br />

tutti i suoi esponenti vicentini<br />

riconoscono: il nodo dei 'personalismi'.<br />

'Abolite' d'ufficio<br />

da Gianfranco Fini le vecchie<br />

correnti interne (Destra<br />

Sociale, Destra Protagonista,<br />

Nuova Alleanza) - che negli<br />

ultimi anni avevano trasformato<br />

An in una riedizione<br />

della vecchia Dc - oggi "contano<br />

molto i personalismi",<br />

afferma Tonino Assirelli, della<br />

vecchia guardia Msi ed ex<br />

commissario provinciale nel<br />

triennio 1997-2000. Un difetto<br />

ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />

Alleanza Nazionale: la federazione vicentina riunita sotto i dioscuri Conte-Berlato<br />

Ma è minata dai personalismi<br />

Dietro la facciata, un'An in tempesta<br />

DI ALESSIO MANNINO<br />

L'on. Giorgio Conte, presidente<br />

provinciale di An<br />

Il deputato europeo Sergio Berlato<br />

che si unisce a un pericolo,<br />

quello di trascurare il<br />

partito a vantaggio degli<br />

incarichi amministrativi:<br />

"Il rischio è che gli amministratori<br />

di An si preoccupino<br />

di più del loro ruolo pubblico<br />

che non della federazione",<br />

fa notare Assirelli.<br />

Sottolinea l'aspetto personalistico<br />

anche il deputato europeo<br />

Sergio Berlato, che col<br />

grande rivale Conte ha stretto<br />

un patto che gli è valso la copresidenza<br />

provinciale: "A<br />

volte alcuni sono portati ad<br />

assumere posizioni che possono<br />

essere interpretate come<br />

frutto di eccessivi personalismi<br />

se non addirittura di<br />

impuntature esagerate".<br />

E il coro continua con lo stesso<br />

Conte, che anzi si lancia in<br />

Vulcanico, esuberante, autoreferenziale,<br />

persino "colpevole di eccessiva<br />

operosità": sono questi i giudizi che<br />

abbiamo raccolto fra i maggiorenti<br />

vicentini di An sul conto dell'assessore<br />

Claudio Cicero, in silenzio<br />

stampa dopo lo scontro col sindaco<br />

Hüllweck sulla gestione dell'affare<br />

Dal Molin. Reo (o no, a seconda dei<br />

punti di vista) di troppo zelo nel suo<br />

lavoro di costruttore di rotatorie,<br />

parcheggi, bretelle, tunnel, metrotram<br />

e mille altri progetti e, di<br />

rimando, di troppo poco impegno<br />

nel partito. Berlato: "A livello di<br />

Comune capoluogo il gioco di squadra<br />

può essere sensibilmente<br />

migliorato superando alcuni perso-<br />

un assolo dai toni rivendicativi:<br />

"E' inevitabile che emergano<br />

personalismi in un partito e<br />

di ciò non mi scandalizzo,<br />

potrei vederlo invece come un<br />

aspetto positivo, di competitività<br />

interna".<br />

Anche se ammette che in passato<br />

la 'competitività' dava di<br />

An un'"immagine rissosa".<br />

Conte difatti è stato eletto nel<br />

2001 dopo una lotta furibonda<br />

con Berlato, allora capo-area<br />

della Destra Sociale, molto<br />

forte in questa zona. Guerra<br />

interna bloccata da ordini<br />

superiori di Fini, che fino<br />

all'altro ieri ha avuto il suo bel<br />

daffare a rimettere ordine in<br />

un partito lacerato da correnti<br />

e rivalità individuali.<br />

Fu l'inizio della risalita per<br />

l'An berica, che nella seconda<br />

nalismi che portano a volte il partito<br />

a scontare gli errori di qualche solista<br />

che ritiene, sbagliando, di non<br />

avere nulla da imparare". Assirelli:<br />

"Cicero, che apprezzo molto per la<br />

sua grande voglia di fare, è una battitore<br />

libero, e per questo è meno<br />

ancorato alla vita di partito". Conte:<br />

"Cicero ha 'utilizzato' poco il partito<br />

per condividere le sue scelte, e<br />

quando ci si stacca dal partito si<br />

hanno degli svantaggi". Il tutto tradotto<br />

significa: Cicero non ha coinvolto<br />

come doveva An nelle trattative<br />

sul Dal Molin e in generale nella<br />

sua attività, quasi che fosse più fedele<br />

al patto col sindaco che in questi<br />

anni gli ha lasciato carta bianca. Un<br />

metà degli anni '90 era la<br />

prima forza politica a Vicenza<br />

con quasi il 16% dei voti e 11<br />

consiglieri in Sala Bernarda, e<br />

che poi andò incontro al declino<br />

lacerandosi fra i moderati<br />

di Conte e la componente di<br />

Berlato (detta 'dei cacciatori'<br />

per i legami dell'eurodeputato<br />

e dell'assessore regionale<br />

Elena Donazzan con la lobby<br />

delle doppiette).<br />

Nelle comunali del 2003,<br />

infatti, gli 11 consiglieri diventarono<br />

gli attuali 5. Ancor oggi<br />

le differenze riconducibili alla<br />

correnti non sono certo sparite;<br />

e anzi, sciolte queste ultime,<br />

in un certo senso sono<br />

diventate peggiori perché<br />

esclusivamente personalistiche:<br />

An, dicono alcuni militanti<br />

della base che vogliono<br />

restare anonimi, "è un partito<br />

di prime donne, dove le divisioni<br />

restano" (non che sia l'unico,<br />

beninteso). Conte serra i<br />

ranghi, consapevole che l'andamento<br />

alterno del consenso<br />

in provincia (9,4% alle europee<br />

del 2004, 8,7% alla regionali<br />

2005, 11,09% alle politiche)<br />

potrebbe riservare amare<br />

sorprese.<br />

Ecco perché tutti parlano di<br />

'partito unito' e 'in condizioni<br />

ottime': in arrivo c'è la scadenza<br />

delle elezioni provinciali<br />

(primavera 2007) e forse<br />

anche un altro, ancora incerto<br />

ma non improbabile appuntamento:<br />

la prematura caduta<br />

della giunta Hüllweck.<br />

E sul caso Cicero: "Doveva coinvolgerci di più"<br />

accordo non scritto finito la settimana<br />

scorsa, quando Hüllweck ha<br />

scaricato sul suo assessore più in<br />

vista la responsabilità dell'opacità<br />

con cui la giunta ha finora portato<br />

avanti la 'grana' americana. Un<br />

Cicero attivista e troppo schierato<br />

sul sì ora, difatti, non conviene più:<br />

il no avanza. Ma avanza soprattutto<br />

il malcontento di grandi interessi<br />

economici e degli alleati politici -<br />

An in primis: Conte parla di "problemi<br />

incancreniti" - verso un sindaco<br />

inconcludente. Che sia meglio un<br />

uomo più dinamico e decisionista<br />

sulla poltrona più alta di Palazzo<br />

Trissino?<br />

A.M.


6<br />

Se ancora c'era<br />

qualche dubbio, ci<br />

ha pensato la finanziaria<br />

a sgombrare il<br />

campo da ogni equivoco.<br />

Tra il Veneto e<br />

il governo di centrosinistra<br />

non solo<br />

non sembra poter sbocciare l'amore,<br />

ma nemmeno un piccolo<br />

flirt. La manovra economica è<br />

stata infatti accolta da una ondata<br />

di malcontento che attraversa<br />

buona parte del mondo produttivo<br />

vicentino (vedi sotto), e che è<br />

stata subito cavalcata dalla Casa<br />

delle Libertà. Per il prossimo 21<br />

ottobre, il governatore Giancarlo<br />

Galan ha convocato proprio a<br />

Vicenza quel Veneto che non si<br />

riconosce in una manovra considerata<br />

"iniqua e classista". Non<br />

solo, quel Veneto che contro quella<br />

manovra che "mette le mani<br />

nelle tasche" di chi lavora ha già<br />

deciso di scendere in piazza, nonostante<br />

tutte le perplessità che a<br />

livello nazionale ancora accompagnano<br />

l'idea dei cortei di protesta.<br />

E non è che il mondo dei lavoratori,<br />

di chi in teoria dovrebbe essere<br />

favorito dalle nuove misure studiate<br />

dal governo Prodi, abbia<br />

fatto molto per fare sentire la sua<br />

voce.<br />

"Il punto è che in Veneto c'è una<br />

INCHIESTA 14 OTTOBRE 2006<br />

Il 21 ottobre la Casa delle Libertà in piazza contro la manovra. Per il sociologo Marini,<br />

è passata l'idea di uno stato che colpisce chi produce ricchezza<br />

DI LUCA MATTEAZZI<br />

Finanziaria, la protesta parte da qui<br />

Daniele Marini,<br />

direttore della Fondazione Nordest<br />

società laburista", spiega<br />

il sociologo Daniele<br />

Marini, direttore della<br />

Fondazione Nordest.<br />

Laburista, ovviamente,<br />

non nel senso anglosassone<br />

della parola, di<br />

orientamento politico<br />

di sinistra. "Ma nel<br />

senso di lavoristico -<br />

continua Marini - , e<br />

cioè orientato al lavoro:<br />

c'è molta pratica<br />

con il lavoro, e ci si<br />

riconosce nel lavoro. E<br />

questo vale non solo<br />

per gli imprenditori, i commercianti<br />

o gli artigiani, ma anche per<br />

buona parte dei dipendenti che si<br />

sentono, come valori di fondo,<br />

molto vicini agli imprenditori".<br />

Un situazione dovuta alla struttura<br />

produttiva della regione, fatta<br />

di piccole e medie aziende e di<br />

imprenditoria diffusa, dove l'imprenditore<br />

è spesso il vicino della<br />

porta accanto o l'operaio di ieri<br />

Imprenditori e artigiani sono sul piedi di guerra contro la manovra. Calearo:<br />

"Ma è soprattutto un problema di comunicazione"<br />

Sbalchiero:<br />

"Pronti a fermare l'Italia"<br />

Il più tenero, alla fine, è stato il presidente di<br />

Confindustria Massimo Calearo, che ha parlato di "mal di<br />

pancia" dovuti alla manovra finanziaria. Il più duro, il<br />

presidente dell'Assoartigiani Giuseppe Sbalchiero, che ha<br />

lanciato una campagna di protesta al grido di "Non siamo<br />

noi i ladri" e che annuncia iniziative clamorose. In mezzo<br />

c'è il portavoce delle piccole e medie imprese Sergio Dalla<br />

Verde (Apindustria), secondo cui la finanziaria è "da<br />

ripensare" perché dimostra ancora una volta come il<br />

governo faccia "finta di non conoscere la reale struttura<br />

del sistema produttivo italiano". La manovra economica<br />

del governo Prodi ha scatenato le ire delle associazioni di<br />

categoria vicentine: scontente dalle novità in tema di Tfr<br />

(trattamento di fine rapporto), inviperite per la revisione<br />

degli studi di settore (i parametri che stabiliscono i livelli<br />

di reddito dei diversi settori produttivi), indispettite da<br />

una serie di misure che, a loro dire, andrebbero a penalizzare<br />

soprattutto le piccole e medie imprese o i lavoratori<br />

autonomi. E l'attesa riduzione del costo del lavoro del<br />

cuneo fiscale non basta a placare i malumori. "È una<br />

finanziaria figlia di gravi e incancellabili pregiudizi nei<br />

confronti delle piccole imprese e del lavoro autonomo -<br />

attacca Sbalchiero -. Come si fa a parlare di equità quando<br />

le eventuali colpe di alcuni diventano la motivazione<br />

per penalizzare quella parte sana del Paese che sa rimboccarsi<br />

le maniche, rischia in proprio, produce, crea<br />

lavoro e che, grazie all'apprendistato, è un insostituibile<br />

punto di riferimento per i giovani?". In realtà che la<br />

manovra siano davvero così penalizzante è tutto da dimostrare.<br />

Tanto che il presidente degli industriali veneti<br />

Riello ha affermato che nemmeno Berlusconi aveva dato<br />

tanto alle imprese. E il presidente di Assindustria Vicenza<br />

Massimo Calearo, mal di pancia a parte, ha spiegato che<br />

alla fine si tratta soprattutto di un problema di comunicazione:<br />

"Non hanno saputo presentare la finanziaria per<br />

quello che è, col risultato di terrorizzarci tutti".<br />

La speranza di tutti, comunque, è che la finanziaria venga<br />

rivista in sede di dibattito parlamentare. "Altrimenti vuol<br />

dire andare allo scontro - conclude il presidente di<br />

Assoartigiani -. E se saremo costretti a difenderci,<br />

potremmo anche bloccare il paese".<br />

L. M.<br />

Giuseppe Sbalchiero ,<br />

presidente dell’Assoartigiani<br />

che si è messo in proprio. Il risultato<br />

è un sistema di valori condivisi,<br />

dove regnano le parole d'ordine<br />

dell'autonomia e del "far da sé", e<br />

in cui il centrosinistra non sembra<br />

davvero capace di farsi spazio.<br />

"A livello di comunicazione c'è<br />

sicuramente un distacco, e spesso<br />

i messaggio contano più dei contenuti<br />

- conferma il direttore della<br />

Fondazione Nordest -. Le parole<br />

che sono circolate in questi giorni<br />

vanno a colpire un sentimento<br />

molto diffuso in Veneto: quando si<br />

parla di tasse, di ricchi che piangono<br />

e cose così, si va a toccare un<br />

tasto dolente. Viene riconfermata<br />

l'idea di uno stato invasivo e che va<br />

a colpire chi produce ricchezza".<br />

Per Marini, comunque, a differenza<br />

di una decina di anni fa non c'è<br />

un sentimento anti-statalitsta. "Al<br />

contrario - ribatte -, c'è bisogno di<br />

stato, ma c'è una domanda di stato<br />

diversa: si chiede uno stato più<br />

flessibile, più moderno, più veloce.<br />

Il problema vero è che c'è un gap<br />

"Per la prima volta si favoriscono<br />

i redditi più bassi".<br />

Sarebbe stato difficile immaginare<br />

il contrario, e infatti,<br />

pur con tutti i distinguo del<br />

caso, tra i sostenitori della<br />

nuova finanziaria ci sono i<br />

sindacati. Cgil in testa, che<br />

tenta soprattutto di smussare<br />

i toni della contrapposizione<br />

tra lavoro dipendente e lavoro<br />

autonomo. "Non è vero<br />

che il lavoro autonomo è<br />

penalizzato - spiega il segretario<br />

provinciale Oscar<br />

Mancini -. Con questa manovra<br />

ci guadagnano tutti,<br />

dipendenti e autonomi. È<br />

vero che gli autonomi avranno<br />

una revisione degli studi<br />

di settore, ma ci sono anche<br />

le nuove aliquote Irpef. Chi<br />

evade sarà messo alle strette,<br />

ma per chi paga le tasse il<br />

guadagno è evidente".<br />

Insomma, artigiani e<br />

imprenditori hanno poco da<br />

lamentarsi. Anzi, per come<br />

verrà ridistribuito il taglio del<br />

famoso cuneo fiscale,<br />

tra le aspettative e la crescita di un<br />

territorio e le risposte che arrivano<br />

dallo stato. C'è bisogno di risposte<br />

nuove, pensiamo solo al grande<br />

tema delle infrastrutture. E invece<br />

le risposte che arrivano corrono<br />

sui binari tradizionali".<br />

Insomma, Roma e il Veneto parlano<br />

due lingue differenti, non si<br />

capiscono e spesso si scontrano.<br />

Con il rischio, aggiunge il sociologo,<br />

che alla fine venga fuori la solita<br />

immagine stereotipata del<br />

veneto anti-statalista ed evasore.<br />

"Ci sono due possibili strategie -<br />

conclude Marini -: da un lato quella<br />

della Lombardia, che con la<br />

Moratti e Formigoni cerca una<br />

negoziazione; dall'altro c'è il<br />

Veneto, che invece sembra orientato<br />

verso la contrapposizione,<br />

basti pensare all'idea del referendum<br />

sul federalismo fiscale. Dal<br />

mio punto di vista, ritengo che nel<br />

breve periodo la negoziazione<br />

paghi di più. Altrimenti il rischio è<br />

l'isolamento".<br />

Per la Cgil, le nuove norme favoriscono soprattutto i redditi bassi.<br />

"Si poteva fare di più, ma è un inizio"<br />

Mancini: "Guadagnano<br />

anche gli autonomi"<br />

dovrebbero piuttosto essere i<br />

dipendenti a mugugnare,<br />

visto che la riduzione delle<br />

imposte a loro carico viene<br />

spalmata su tutti i contribuenti.<br />

"Il taglio del cuneo è<br />

stato usato per rivedere le aliquote<br />

Irpef, che sono uguali<br />

per tutti - conferma Mancini<br />

-. In questo modo un autonomo<br />

che ha dei dipendenti<br />

potrebbe avere un doppio<br />

vantaggio".<br />

Complessivamente, comunque,<br />

il giudizio sulla manovra<br />

resta positivo. Per quanto<br />

timida e migliorabile, la<br />

manovra si muove infatti<br />

nella direzione giusta. "Per la<br />

prima volta si cerca di attuare<br />

una redistribuzione della<br />

ricchezza verso i redditi più<br />

bassi -conclude il segretario<br />

della Cgil -. Certamente si<br />

poteva fare di più, ma è<br />

comunque un inizio, e bisogna<br />

considerare che il precedente<br />

governo aveva lasciato<br />

le borse vuote".<br />

L. M.


7<br />

Italia, ottobre 2006.<br />

Tema: effetti delle<br />

manovra finanziaria<br />

sui Comuni. Prima<br />

opinione: "Il risultato<br />

è che per non aumentare<br />

la pressione fiscale<br />

si dovrà ridurre la spesa. Saranno<br />

dunque i servizi ai cittadini a vacillare,<br />

il sistema del welfare, che è fondamentale".<br />

Seconda opinione: "Con<br />

questa legge si è costretti ad aumentare<br />

le entrate, cioè le tasse. Oppure a<br />

ridurre i costi, cioè i servizi o anche i<br />

finanziamenti allo sport, alla cultura,<br />

etc". La prima (rilasciata il 4 ottobre a<br />

La Repubblica) è del ministro che nel<br />

governo autore della suddetta legge è<br />

deputato ai rapporti con gli enti locali,<br />

ovvero Linda Lanzillotta della<br />

Margherita. La seconda la fornisce a<br />

<strong>VicenzaPiù</strong> il responsabile di uno di<br />

questi enti, ossia l'assessore al bilancio<br />

e all'urbanistica di Vicenza Marco<br />

Zocca (Forza Italia). Sovrapponibili<br />

come carta carbone, esemplificano<br />

l'aut-aut contro cui i Comuni sono<br />

insorti come un sol uomo: tassare o<br />

tagliare. Al momento di scrivere questo<br />

articolo, i numeri esatti della<br />

'stangata' sono ancora provvisori: l'iter<br />

parlamentare della finanziaria,<br />

infatti, riserva solitamente molte sorprese,<br />

non di rado capovolgendo i<br />

dati di partenza. Che sono i seguenti:<br />

un'accettata ai trasferimenti destinati<br />

ai Comuni del valore di 4,6 miliardi di<br />

euro (ma si è già deciso per un bonus<br />

di 600 milioni), compensata da un<br />

rialzo del tetto all'addizionale Irpef<br />

comunale (dallo 0,5 allo 0,8) e dalla<br />

facoltà di aumentare l'Ici del 5 per<br />

INCHIESTA 14 OTTOBRE 2006<br />

Zocca (bilancio): "Questa finanziaria ci costringe ad aumentare le tasse". Quaresimin (Margherita):<br />

"Allarme per il sociale, ma aspettiamo le modifiche in parlamento"<br />

Cambiano i governi. Ma non i tagli ai Comuni<br />

DI ALESSIO MANNINO<br />

Il pronostico, diciamo così, non è dei<br />

migliori: "L'evasione aumenterà". A<br />

dirlo è il gran capo degli autonomi<br />

veneti, di tutti quei padroncini che negli<br />

ultimi vent'anni hanno fatto la fortuna<br />

loro e del Pil di questa regione, il presidente<br />

di Confartigianato Veneto<br />

Vendemiano Sartor, commentando sul<br />

Gazzettino (4/10/2006) le misure<br />

fiscali della manovra finanziaria.<br />

Stando ai dati diffusi di recente<br />

dall'Agenzia delle Entrate, tuttavia, le<br />

partite Iva venete evadono già abbastanza:<br />

su 38 mila controlli effettuati<br />

nel 2005 (praticamente quasi una su<br />

dieci, visto che nel Veneto sono 400<br />

mila) il 96% dei casi passati ai raggi X<br />

dagli ispettori fiscali è risultato in stato<br />

di irregolarità. Cioè non ha pagato le<br />

tasse. E fra le zone dove dribblare il<br />

fisco è più trendy c'è, insieme a Treviso,<br />

Vicenza. Qui da noi, secondo la<br />

Guardia di Finanza, l'evasione aumenta<br />

di anno in anno: se nel 2004 i pizzicati<br />

erano 147 (per un maltolto di 108<br />

milioni di euro), nel 2005 225 erano gli<br />

evasori totali e soltanto 12 parziali, per<br />

finire con un imponibile sottratto alla<br />

casse pubbliche di 220 milioni nei<br />

primi sei mesi del 2006. Dato curioso,<br />

Nuove abitazioni: rivedere le rendite<br />

catastali e l'Ici per le case sfitte è una<br />

soluzione per l'emergenza finanziaria<br />

quello dei 'magnifici 12': possibile che<br />

in tutta la provincia di Vicenza ad avere<br />

piccoli o grandi "buchi" nel pagamento<br />

delle tasse siano soltanto una dozzina<br />

di autonomi? L'omologo di Sartor<br />

all'Assoartigiani berica, Giuseppe<br />

Sbalchiero, è scettico. Ma nel senso<br />

opposto: "Vorrei vedere più nel dettaglio<br />

la casistica, perché sento sempre<br />

parlare di evasione accertata per milioni<br />

di euro, e poi mi sembra che lo stato<br />

non incassi quasi niente. Vorrei vedere<br />

nel dettaglio, ad esempio, quant'è l'eva-<br />

mille attraverso le 'tasse<br />

di scopo' (cioè finalizzate<br />

a coprire le spese per<br />

determinati investimenti).<br />

Niente di nuovo sotto<br />

il sole, insomma: col centrosinistra<br />

si ripete un<br />

film già visto e rivisto<br />

negli anni del centrodestra:<br />

per arginare il debito<br />

pubblico si colpiscono<br />

gli enti locali. "Con una<br />

differenza sostanziale",<br />

mette in guardia Zocca:<br />

"questo governo ha cambiato<br />

il patto di stabilità<br />

interno (l'insieme di<br />

disposizioni con cui la<br />

manovra definisce l'impegno<br />

degli enti a contribuire<br />

alla riduzione del<br />

debito, ndr) in modo che ora ogni<br />

Comune deve far saltar fuori 3 milioni<br />

di euro dal saldo. La finanziaria<br />

dell'anno scorso imponeva un taglio<br />

delle spese, questa invece agisce sui<br />

saldi, cioè sulla differenza fra entrate<br />

e uscite. Si incoraggia un circolo<br />

vizioso: più aumentano le entrate, più<br />

aumentano le spese".<br />

Il bilancio del Comune berico, afferma<br />

Zocca, è 'virtuoso': "non abbiamo<br />

mai sforato il patto di stabilità, come<br />

sione al Nord, quanta al<br />

Centro e quanto il lavoro<br />

nero al Sud di cui nessuno<br />

dice nulla. Senza per questo<br />

essere tacciato di essere<br />

leghista". Leghismo a<br />

parte, le cifre delle fiamme<br />

gialle parlano chiaro: l'evasione<br />

nel vicentino l'anno<br />

scorso è stata di 800<br />

milioni di euro, il 16% dell'imponibile.<br />

Sbalchiero<br />

difende la sua categoria:<br />

"Siamo stanchi che mettano<br />

sempre a noi le mani in<br />

tasca" E punta il dito contro<br />

la burocrazia: "Il problema<br />

è che ci vogliono leggi chiare, e<br />

allora nessuno direbbe niente. Invece<br />

qui devi guardare l'articolo 48 che ti<br />

rimanda al comma 53 che ti rimanda<br />

ad un altro comma di un'altra legge:<br />

non si può andare avanti così". Giungla<br />

legislativa (da semplificare) a parte,<br />

ecco perché si evade: sei stufo di scartabellare<br />

norme e codicilli - mansione per<br />

cui sono profumatamente pagati commercialisti<br />

e tributaristi, a quanto ci<br />

consta - la fatica di essere in regola ti<br />

spossa, il tempo è danaro…e così non<br />

invece ha fatto la Provincia. Ogni<br />

anno disponiamo di 20 milioni di<br />

euro per gli investimenti, e la nostra<br />

Irpef è dello 0,15%, una della più<br />

basse d'Italia". Ma i contribuenti<br />

vicentini si chiedono: aumenterà? E<br />

l'Ici, salirà? Zocca mette le mani<br />

avanti: "La nostra filosofia non è<br />

certo quella di tassare di più.<br />

Piuttosto ridurre i costi". Cioè tagliare<br />

i servizi (assistenza agli anziani,<br />

asili, spazi sociali) e cancellare investimenti<br />

futuri (opere pubbliche,<br />

verde, manifestazioni). In ogni caso<br />

Zocca non è in grado di dare una<br />

stima della perdita per la casse comunali,<br />

rimandandola a quando la ragioneria<br />

avrà le cifre definitive.<br />

E un rinvio a quando "la situazione<br />

sarà più chiara" è la risposta del consigliere<br />

comunale della Margherita<br />

Marino Quaresimin. Con la comprensibile<br />

circospezione di chi deve giudicare<br />

una manovra targata centrosinistra<br />

ma bocciata praticamente da<br />

tutti i borgomastri eletti con l'Unione<br />

prodiana, l'ex sindaco sospende il<br />

giudizio e spera nelle modifiche proposte<br />

dall'Anci (l'associazione dei<br />

Comuni). Tuttavia non nasconde gli<br />

allarmi per Vicenza: "Il più importante<br />

è certamente costituito dai servizi<br />

sociali: quelli presenti nelle Usl per i<br />

paghi le tasse. Non farebbe una grinza,<br />

se non ci fosse di mezzo un reato contro<br />

la collettività. Eh, ma vuoi mettere il<br />

portatori di handicap, per le famiglie<br />

con minori a carico, soprattutto quelli<br />

per gli anziani. Anche se" - e qui si<br />

rivolge all'amministrazione Hullweck<br />

- "per questi ultimi si potrebbero<br />

sfruttare meglio i contributi regionali<br />

per le badanti". Quaresimin indica un<br />

punto della finanziaria affossa-<br />

Comuni che invece risolve un "problema<br />

che si trascina da anni": il passaggio<br />

della gestione del catasto dallo<br />

Stato ai municipi. "Vicenza potrebbe<br />

recuperare una fetta di evasione sulle<br />

rendite catastali, e rivedendo queste<br />

ultime si potrebbe considerare i 2500<br />

appartamenti sfitti come seconde<br />

case, aumentando così l'Ici e promuovendone<br />

la messa sul mercato".<br />

D'accordo Zocca: "E' un provvedimento<br />

positivo.<br />

Le revisioni catastali sono molto<br />

indietro: ci sono abitazioni nuove in<br />

città con rendite minori di case vecchie<br />

fuori città, una cosa senza<br />

senso". Mentre ne ha molto, secondo<br />

lui, che il governo Prodi scarichi la<br />

responsabilità politica della crescita<br />

delle tasse sugli enti locali: "E' proprio<br />

così, a passare per tassatori finiamo<br />

con essere noi". Un po' come<br />

avveniva anche quando il governo era<br />

quello Berlusconi: la politica dei<br />

'sacrifici' non ha colore.<br />

Sbalchiero (Assoartigiani) sul 'vizio' di non pagare le tasse: "Legislazione troppo complicata"<br />

Il fisco è una prigione. Evadiamo?<br />

Le piccole imprese è difficile dialogare<br />

con l'Erario. E l'evasione<br />

sembra una strada facile<br />

sudore di star dietro a quegli impedimenti<br />

meglio noti come leggi?<br />

A.M.<br />

Come far chiudere bottega al turismo: tassandolo<br />

Ci mancava pure la tassa 'di soggior-<br />

no'. No, non preoccupatevi: il governo<br />

non intende farvi pagare un'imposta<br />

su quanto poltrite nel salotto di casa.<br />

Vuole fare molto peggio: dare il colpo<br />

di grazia alla già esangue industria del<br />

turismo con la cosiddetta 'city tax', un<br />

tributo d'ingresso per i visitatori dei<br />

100 campanili italiani. A risentirne<br />

sarà specialmente quella di piccole e<br />

medie cittadine come Vicenza, patria<br />

di un Palladio che meriterebbe di esse-<br />

re conosciuto di più ma seguita a esse-<br />

re snobbato dalle grandi rotte di viag-<br />

gi nel Belpaese. Per le grandi città d'ar-<br />

te questo balzello d'ingresso può avere<br />

un senso - e infatti lo ha: i milioni di<br />

turisti, soprattutto stranieri, che affol-<br />

lano in ogni stagione dell'anno Roma,<br />

Firenze o Venezia, saranno ben con-<br />

tenti di contribuire allo splendore di<br />

quelle opere d'arte a cielo aperto pur di<br />

ammirarle e fotografarle. La faccenda<br />

si fa problematica - per usare un eufe-<br />

mismo - per centri che attirano un<br />

decimo, anzi neanche un centesimo di<br />

quei colossi del turismo nazionale.<br />

Vicenza soffre di una sotto-visibilità<br />

spaventosa rispetto anche solo a<br />

Verona o Padova: se poi tassiamo<br />

anche quei pochi che salvano alberghi<br />

e musei, stiamo freschi. Speriamo che<br />

all'assessore competente, quel Pietro<br />

Magaddino uscito con le ossa rotte dal<br />

suo meritorio ma irrealistico esperi-<br />

mento di 'biglietto unico palladiano'<br />

per i siti del centro storico, non si fac-<br />

cia venire in mente di accogliere l'ideo-<br />

na prodiana. Non vorremmo vedere,<br />

alle porte della città, scene come quella<br />

immortalata in un film con Benigni e<br />

Troìsi alle prese con l'esattore addetto<br />

al confine: "Chi siete? Dove andate?<br />

Cosa portate? Un fiorino!".


8<br />

Ormai è certo,<br />

qualche ritardo<br />

ci sarà. Ma,<br />

salvo imprevisti<br />

dell'ultimo<br />

minuto, lo sforamentorispetto<br />

ai tempi previsti non<br />

dovrebbe superare i quindici<br />

giorni. Al palazzetto<br />

dello sport di via Goldoni<br />

si sta lavorando a pieno<br />

regime per ultimare gli<br />

interventi di ristrutturazione<br />

previsti per quest'anno:<br />

iniziati a maggio, i<br />

lavori avrebbero dovuto<br />

essere chiusi attorno alla<br />

metà di ottobre, in modo<br />

da riconsegnare la struttura<br />

alle società sportive (in<br />

questo caso al Vicenza<br />

Volley, che ha una concessione<br />

per i prossimi tre<br />

anni) per il 1° di novembre.<br />

Invece bisognerà aspettare<br />

qualche giorno in più,<br />

come conferma l'assessore<br />

allo sport Gianfranco<br />

Morsoletto. "Abbiamo fatto<br />

un sopralluogo proprio in<br />

questi giorni per fare il<br />

punto sulla situazione: per<br />

il 1° di novembre sicuramente<br />

il palazzetto non<br />

sarà disponibile, ma entro<br />

la metà del mese, e forse<br />

anche qualche giorno<br />

prima, la situazione<br />

dovrebbe essere a posto. Si<br />

sta lavorando bene: il<br />

punto è che si è partiti con<br />

I lavori al PalaCia<br />

un po' di ritardo che non è<br />

più stato recuperato.<br />

Comunque, quando si<br />

fanno interventi di questa<br />

portata, un ritardo di qualche<br />

giorno è fisiologico".<br />

Il caso del palazzetto<br />

esplose un paio di anni fa,<br />

quando un controllo<br />

dell'Amcps mise in evidenza<br />

che la struttura, bella<br />

ma ormai vecchiotta, non<br />

aveva i requisiti necessari<br />

per ottenere l'agibilità in<br />

base alle più recenti nor-<br />

ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />

Lavori in ritardo, il palazzetto non sarà pronto per la fine di ottobre. Morsoletto: "Tutto a posto per la metà di novembre"<br />

Palasport, corsa contro il tempo<br />

DI LUCA MATTEAZZI<br />

Il domino delle squadre<br />

Non ci sono solo le atlete e gli<br />

atleti del gruppo Vicenza<br />

Volley ad attendere con ansia<br />

la riapertura del Palasport di<br />

via Goldoni. La chiusura per<br />

lavori ha infatti innescato una<br />

serie di ripercussioni che si<br />

sono fatte sentire, a cascata, su<br />

molte società sportive.<br />

"Sfrattati" dalla loro sede abituale,<br />

i pallavolisti sono stati<br />

dirottati sugli altri campi<br />

disponibili in città, come quello<br />

del PalaLaghetto o come la<br />

palestra dei Ferrovieri, andando<br />

inevitabilmente a toccare gli<br />

equilibri delle altre società<br />

sportive che normalmente gravitano<br />

attorno a quegli impianti<br />

come il Vicenza Basket<br />

Giovane, la Trasteverina, l'A.S.<br />

Vicenza, o come alcune società<br />

affiliate al Centro Sportivo<br />

Italiano.<br />

Negli ultimi mesi, dunque, l'assessorato<br />

allo sport e i dirigenti<br />

delle società interessate<br />

hanno avuto un bel daffare per<br />

incastrare gli orari di allenamenti<br />

e partite, e alla fine i<br />

disagi sono stati relativamente<br />

contenuti. "È chiaro che abbiamo<br />

dovuto rinunciare a qualcosa,<br />

soprattutto per quanto<br />

riguarda l'attività del settore<br />

giovanile - spiega Enrico Marin<br />

del Vicenza Basket Giovane -.<br />

Ma c'è stata collaborazione. Il<br />

problema di fondo, comunque,<br />

è il coordinamento di tutti gli<br />

impianti sportivi, e penso<br />

soprattutto alle palestre periferiche,<br />

che potrebbero essere<br />

sfruttate in modo diverso".<br />

mative sugli<br />

impianti sportivi.<br />

Con una<br />

serie di interventi<br />

urgenti e<br />

con una drastica<br />

riduzione del<br />

numero di spettatori(l'agibilità<br />

è stata abbassata<br />

a 1200 persone)<br />

si riuscì a<br />

tamponare l'emergenza,<br />

e a<br />

permettere alle<br />

squadre di continuare<br />

a giocare<br />

in via<br />

G o l d o n i .<br />

Intanto, venne<br />

predisposto un<br />

progetto complessivo<br />

per la<br />

ristrutturazione<br />

d e l l ' i m p i a n t o ,<br />

diviso in più<br />

stralci, per un<br />

costo complessivo<br />

vicino ai<br />

tre milioni di euro.<br />

Ed è proprio alla prima<br />

parte di questo progetto<br />

che si è lavorato negli ultimi<br />

mesi, concentrandosi in<br />

particolare sul sistema di<br />

riscaldamento e condizionamento<br />

e sull'ampliamento<br />

delle vie di fuga, con<br />

alcuni ritocchi anche alle<br />

dimensioni del campo da<br />

gioco. Una serie di interventi<br />

complessi, vista la<br />

particolarità della struttura<br />

e conditi, si dice negli<br />

ambienti sportivi, da qualche<br />

errore progettuale per<br />

gli aspetti legati al campo<br />

di gioco.<br />

Il palazzetto è riscaldato<br />

attraverso un sofisticato<br />

sistema di vani e condutture<br />

in muratura che fanno<br />

defluire l'aria verso la centrale<br />

termica, e da lì, una<br />

volta riscaldata e "ossigenata"<br />

con aria proveniente<br />

dall'esterno, la rimettono<br />

in circolo. Con il passare<br />

degli anni, i locali progettati<br />

per il deflusso dell'aria<br />

si erano trasformati in<br />

depositi e magazzini, e<br />

nelle condutture si era<br />

accumulato sporco e detriti<br />

praticamente impossibili<br />

da pulire. È stato quindi<br />

necessario rivedere tutto il<br />

sistema, e in alcuni casi<br />

modificare la struttura dei<br />

locali per separare la parte<br />

dedicata all'impianto di<br />

riscaldamento da quella<br />

che d'ora in poi sarà possibile<br />

sfruttare, con tutte le<br />

garanzie necessarie, come<br />

deposito. Allo stesso modo,<br />

è stato rivisto tutto il sistema<br />

di condutture, rifatte<br />

con materiali nuovi, isolanti<br />

e facili da pulire. "Il<br />

lavoro con la fiamma ossidrica<br />

è praticamente terminato<br />

- spiega Cecilia<br />

Bassanello, l'ingegnere che<br />

ha seguito i lavori per<br />

conto di Amcps -. Rimane<br />

da fare però, tutta la pulitura<br />

e la verniciatura, e poi<br />

bisognerà vedere se tutto<br />

L’assessore allo sport Gianfranco Morsoletto<br />

funziona correttamente".<br />

Gli altri interventi si sono<br />

concentrati sulle vie di<br />

fuga e sul campo da gioco.<br />

In particolare, si sta lavorando<br />

(mancano un paio di<br />

gettate di calcestruzzo) per<br />

creare un corridoio alla<br />

base delle gradinate, corridoio<br />

che permetterà al<br />

pubblico di sfruttare, in<br />

caso di necessità, anche le<br />

grandi scale che si trovano<br />

sui due lati brevi del<br />

campo, cosa che prima non<br />

era possibile. "In questo<br />

modo c'è la possibilità di<br />

aumentare già da subito la<br />

capienza, portandola a<br />

circa 1500 persone - commenta<br />

Morsoletto -.<br />

L'ultima parola, però spetta<br />

alla commissione che<br />

valuta la sicurezza degli<br />

impianti". Con lo stesso<br />

intervento, si è anche allargato<br />

il campo da gioco, per<br />

portarlo ai 19 metri di larghezza<br />

richiesti per gli<br />

incontri di pallacanestro<br />

(con qualche polemica,<br />

visto che il palazzetto non<br />

ha comunque le dimensioni<br />

per accogliere il pubblico<br />

richiesto dalla serie A di<br />

basket maschile). Il problema<br />

è che per fare questo è<br />

stato necessario rimuovere<br />

una parte del parquet, e il<br />

lavoro di riposizionamento<br />

si sta rivelando molto più<br />

complesso del previsto.<br />

"Dopo 35 anni non è che<br />

puoi togliere il legno e<br />

rimetterlo giù come niente<br />

fosse - spiegano i tecnici<br />

che si stanno occupando<br />

dell'operazione -. Bisogna<br />

ripassare e ripulire ogni<br />

singolo pezzo, un lavoraccio".<br />

Anche errori, dicono<br />

altri, perchè non sarebbe<br />

stato previsto inizialmente<br />

lo spazio per i supporti dei<br />

canestri. Problemi comune<br />

superabili, e se non ci<br />

saranno altri intoppi, l'impianto<br />

tornerà a disposizione<br />

di pubblico e atleti<br />

nel giro di qualche settimana.<br />

In attesa di essere nuovamente<br />

chiuso alla fine<br />

della primavera, per il<br />

secondo round dei lavori,<br />

quello che dovrebbe completare<br />

in modo (quasi)<br />

definitivo il restauro.


9<br />

T o r n a l a f e s t a<br />

d e l ' c i b o d e g l i<br />

d e i ' , l a p r e l i b a -<br />

t e z z a p i ù a m a t a<br />

d a g o l o s i e b a m -<br />

b i n i : i l c i o c c o -<br />

l a t o .<br />

C o n<br />

' C i o c c o l a n d o V i ' ,<br />

d a v e n e r d ì 2 7 a<br />

d o m e n i c a 2 9<br />

o t t o b r e , n e l l e<br />

p r i n c i p a l i p i a z -<br />

z e d e l c e n t r o<br />

s t o r i c o s a r à<br />

p o s s i b i l e t r o v a -<br />

r e l a m i g l i o r e<br />

p r o d u z i o n e n o n<br />

i n d u s t r i a l e , i n<br />

o g n i s u a f o r m a ,<br />

g u s t o e s a p o r e .<br />

L ' e v e n t o è o r g a -<br />

n i z z a t o d a l l a<br />

C o n f c o m m e r c i o<br />

e d a l C o m u n e d i<br />

V i c e n z a , e d è<br />

s o s t e n u t o d a<br />

A i m V e n d i t e ,<br />

A m c p s , B a n c a<br />

P o p o l a r e d i V i c e n z a ,<br />

O p e l e T a n k S t u d i o .<br />

F o r t e d e l s u c c e s s o<br />

r e g i s t r a t o l o s c o r s o<br />

a n n o - c i r c a 1 2 0<br />

m i l a v i s i t a t o r i i n<br />

t r e g i o r n i -<br />

' C i o c c o l a n d o V i ' s i<br />

a n n u n c i a c o m e<br />

a p p u n t a m e n t o d a<br />

n o n p e r d e r e : n o n<br />

s o l o p e r c h i a p p r e z -<br />

z a i l c i o c c o l a t o , m a<br />

a n c h e p e r c o l o r o<br />

c h e p a s s e g g i a n d o<br />

p e r i l c e n t r o c i t t à<br />

d e s i d e r a n o t r a s c o r -<br />

r e r e m o m e n t i d i<br />

d o l c e , n e r o e v o l u t -<br />

t u o s o p i a c e r e . P e r<br />

l ' o c c a s i o n e i l<br />

C o m u n e p r o p o r r à ,<br />

s a b a t o 2 8 o t t o b r e ,<br />

l a s e c o n d a e d i z i o n e<br />

d i " V i c e n z a B y<br />

N i g h t " , l a ' N o t t e<br />

b i a n c a ' d e l l a c i t t à :<br />

m u s i c a , s p e t t a c o l i ,<br />

n e g o z i a p e r t i f i n o a<br />

m e z z a n o t t e i l v e n e r -<br />

d ì e f i n o a l l e 2 i l<br />

s a b a t o ( e p e r t u t t a<br />

l a g i o r n a t a d i d o m e -<br />

n i c a 2 9 ) , e d i n p i ù<br />

l a p o s s i b i l i t à d i<br />

v i s i t a r e g r a t u i t a -<br />

m e n t e i p i ù i m p o r -<br />

t a n t i m u s e i e m o n u -<br />

m e n t i f i n o a t a r d a<br />

o r a .<br />

G l i s t a n d d e l l a<br />

m a n i f e s t a z i o n e<br />

s a r a n n o c o l l o c a t i i n<br />

P i a z z a d e i S i g n o r i ,<br />

P i a z z a B i a d e ,<br />

d a v a n t i a l l a f o n t a n a<br />

d i P i a z z a G a r i b a l d i ,<br />

i n P i a z z a D u o m o e<br />

i n P i a z z a C a s t e l l o .<br />

N e i t r e n t a g a z e b o<br />

d e l l e 1 9 a z i e n d e<br />

p a r t e c i p a n t i s i t r o -<br />

v e r à u n a g r a n d e<br />

v a r i e t à d i p r o d o t t i<br />

n o n i n d u s t r i a l i<br />

o t t e n u t i d a l c a c a o<br />

c r e a t i d a i m a e s t r i<br />

c i o c c o l a t i e r i p a r t e -<br />

c i p a n t i a l l ' e v e n t o .<br />

ATTUALITÀ 14 OTTOBRE 2006<br />

A fine mese appuntamento con 'CioccolandoVi', la gustosa rassegna dedicata alle delizie del cacao<br />

Gli stand di "CioccolandoVi" saranno<br />

aperti venerdì 27 ottobre dalle 13.00<br />

alle 21.00, sabato 28 dalle ore 10.00<br />

Voce del verbo cioccolare<br />

CioccolandoVi, un festival che farà felici i più piccoli<br />

Un dolce programma<br />

alle 02.00 e domenica 29 ottobre<br />

dalle ore 10.00 alle 20.00. Buona<br />

degustazione!<br />

E’ in edicola<br />

I q u a l i o f f r i -<br />

r a n n o a i<br />

c u r i o s i l a<br />

p o s s i b i l i t à d i<br />

v e d e r e i t r u c -<br />

c h i d e l<br />

m e s t i e r e<br />

c r e a n d o a l<br />

m o m e n t o<br />

d e l l a l a v o r a -<br />

z i o n i a r t i g i a -<br />

n a l i .<br />

P a r o l a d ' o r d i -<br />

n e d i q u e s t a<br />

e d i z i o n e s a r à<br />

l a q u a l i t à ,<br />

d e c l i n a t a<br />

a t t r a v e r s o l a<br />

v e r s a t i l i t à<br />

d e l c i o c c o l a -<br />

t o , a l i m e n t o<br />

n o t e v o l m e n t e<br />

p l a s m a b i l e e<br />

a d a t t o a l l e<br />

p i ù d i v e r s e e<br />

c r e a t i v e<br />

i n t e r p r e t a -<br />

E’ una iniziativa di<br />

z i o n i : c l a s s i c h e<br />

t a v o l e t t e i n d i f f e -<br />

r e n t i v a r i a n t i , a l<br />

l a t t e , f o n d e n t e ,<br />

b i a n c o , a l g i a n d u i a ;<br />

o p p u r e t a v o l e t t e<br />

c r u c o n d i v e r s e p r o -<br />

v e n i e n z e d i c a c a o ,<br />

p e r s i s t e n z e e p r o f u -<br />

m i , o q u e l l e d i c i o c -<br />

c o l a t o s p e z i a t o ,<br />

a c c o s t a t o a l p e p e -<br />

r o n c i n o , c a n n e l l a ,<br />

z e n z e r o , a r a n c i o ,<br />

e t c . E a n c o r a : m o r -<br />

b i d i c i o c c o l a t i n i ,<br />

b r i l l a n t i e r o t o n d e<br />

p r a l i n e c o n n o c c i o -<br />

l e , n o c i , m a n d o r l e ,<br />

c a f f è ; l ' e s c l u s i v a<br />

f r u t t a r i c o p e r t a d i<br />

c i o c c o l a t o f o n d e n t e ;<br />

l e t o r t e s a c h e r ; l e<br />

d e l i z i o s e c r e m e d i<br />

c i o c c o l a t o d a s p a l -<br />

m a r e . E v i a c i o c c o -<br />

l a n d o .<br />

La comunicazione del Nord Est<br />

100.000 copie settimanali<br />

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10<br />

Per saperne di<br />

più su un Paese<br />

che le cronache<br />

internazionali ci<br />

portano ogni<br />

giorno in casa, a<br />

volte non serve la<br />

parabola: basta stare attenti<br />

ai nomi che fanno capolino in<br />

quelle locali. E così anche in<br />

una città di provincia come<br />

Vicenza si può conoscere un<br />

iraniano. Sì, proprio un immigrato<br />

originario della<br />

Repubblica Islamica dell'Iran,<br />

quell'Iran che sembra trascinare<br />

sull'orlo di un'altra guerra<br />

il già abbastanza sconquassato<br />

Medioriente. Morteza<br />

Nirou, baffo e capelli brizzolati<br />

di chi è sulla soglia dei sessanta,<br />

è un cittadino italiano<br />

da vent'anni, vicentino da<br />

altrettanti ma iraniano per<br />

nascita e cultura. Ma non un<br />

iraniano come le tivù e i giornali<br />

ce lo mostrerebbero: un<br />

islamico fanatico e un nazionalista<br />

con l'effigie di<br />

Khomeini a tracolla. Questa è<br />

la caricatura, perché nel suo<br />

caso la realtà è ben diversa:<br />

"Sono islamico così come i<br />

cristiani qui: ho la mia religione<br />

ma non sono certo fanatico<br />

o intollerante. Per me credere<br />

è un fatto privato. Mia moglie<br />

è italiana e cattolica, e quando<br />

mi sono sposato la mia famiglia<br />

non mi ha nemmeno chiesto<br />

a che religione lei appartenesse".<br />

Sfatiamo il mito<br />

dell'Iran capofila della guerra<br />

santa islamica, dice Morteza:<br />

"Nel mio Paese, più che la<br />

religione, conta l'identità<br />

nazionale, che è molto sentita.<br />

E' vero che i princìpi di fondo<br />

che regolano lo Stato sono<br />

quelli dell'islam, ma essi si<br />

sono saldati a una millenaria<br />

cultura locale, quella persiana.<br />

E se oggi il governo iraniano<br />

non cede agli Americani<br />

sul nucleare non lo fa per<br />

ragioni religiose, ma per un<br />

forte orgoglio nazionale". La<br />

vita di Morteza testimonia<br />

proprio questo: che quella iraniana<br />

è una nazione molto più<br />

sfaccettata e contraddittoria<br />

di come viene fatta passare.<br />

Cresciuto ai tempi dello Scià<br />

Reza Pahlevi quando la Persia<br />

("Regno dei Parti", cioè coloro<br />

che parlano in pharsi, la lin-<br />

gua nazionale iraniana) subiva<br />

una modernizzazione forzata,<br />

già a 16 anni cominciava<br />

a capire che qualcosa non<br />

quadrava: "La Persia di allora<br />

era una vasta campagna povera<br />

e arretrata ma molto attaccata<br />

ai suoi usi e costumi, con<br />

le città che invece si occidentalizzavano".<br />

Praticamente un<br />

Medioevo punteggiato da oasi<br />

di modernità. "Proprio così. Il<br />

fatto è che lo Scià volle imporre<br />

l'occidentalizzazione in<br />

modo spinto, abolendo dall'oggi<br />

al domani antiche tradizioni<br />

quotidiane come, per<br />

fare un esempio, il calendario.<br />

Era un'operazione di facciata<br />

sgradita alla maggior parte<br />

della popolazione, che allora<br />

era contadina, che spianò la<br />

strada alla contestazione e<br />

alla rivoluzione". Il movimento<br />

islamico di Khomeini conquistò<br />

il potere nel 1979 proprio<br />

perché seppe catalizzare<br />

un malcontento diffuso da<br />

anni e che si opponeva alla<br />

"svendita dell'identità" (ai<br />

grandi capitali occidentali e<br />

agli interessi geopolitici degli<br />

Usa: c'era ancora la "guerra<br />

fredda" contro l'Urss) . Una<br />

vasta opposizione che annoverava<br />

fazioni di diverso<br />

orientamento politico: tutti,<br />

s'intende, clandestini. Quello<br />

di Pahlevi, infatti, era un regime<br />

autoritario che non<br />

PERSONAGGI 14 OTTOBRE 2006<br />

A capo del Coordinamento Stranieri vicentino, Morteza Nirou parla dell'Iran. E sulla convivenza fra culture dice:<br />

"Perché ci sia, prima bisogna apprezzare la propria"<br />

Iraniano, islamico, comunista. Cioè italiano<br />

DI ALESSIO MANNINO<br />

Morteza Nirou: "Islamici integralisti? Macché. Mia moglie è cattolica<br />

e italiana"<br />

ammetteva il dissenso: "A 17<br />

anni fui sospeso per una settimana<br />

per aver scritto un tema<br />

sulla libertà" ricorda Morteza.<br />

Lui che abitava in una cittadina<br />

di 50 mila abitanti nel<br />

nord, al confine con le repubbliche<br />

sovietiche del Caucaso,<br />

respirava "aria rossa", e così<br />

finì in una formazione di ispirazione<br />

comunista. Finito il<br />

liceo scientifico cominciò a<br />

lavorare come tecnico siderurgico<br />

in un impianto<br />

nucleare, ma finì col farsi<br />

licenziare per aver partecipato<br />

a uno sciopero contro l'inesistente<br />

sicurezza sul posto di<br />

Sul caso-Iran di questi mesi<br />

- con gli Stati Uniti di Bush<br />

che fanno il diavolo a quattro<br />

per far cessare la ricerca<br />

nucleare di Teheran, che<br />

afferma di vararla per scopi<br />

civili e non militari -<br />

Morteza, ex tecnico nucleare<br />

che non è certo un sostenitore<br />

del regime khomeinista,<br />

si schiera dalla parte<br />

del suo Paese: "Gli Usa non<br />

possono negare il diritto a<br />

un altro Stato di dotarsi<br />

della tecnologia che si sceglie.<br />

Perché invece il<br />

lavoro. Era mal visto e perciò<br />

pensò bene di riparare<br />

all'estero: "Su consiglio di<br />

parenti che ci vivevano<br />

scelsi l'Italia. Arrivai a<br />

Padova nel '75 e mi iscrissi<br />

all'università, laureandomi<br />

in scienze politiche. Il mio<br />

impegno politico continuò<br />

anche qui in un'organizzazione<br />

di studenti iraniani<br />

democratici. Poi, mentre<br />

facevo vari lavori per mantenermi<br />

(anche aggiustando<br />

tappeti, una specialità<br />

del mio Paese), entrai nella<br />

Cgil". E cominciò così la<br />

sua carriera di sindacalista<br />

che oggi lo vede a tempo<br />

piano nello Sportello<br />

Immigrati dell'RdB-Cub,<br />

nonché fondatore e anima<br />

del Coordinamento<br />

Stranieri vicentino. "A<br />

Vicenza non mi sono mai<br />

imbattuto in episodi di razzismo<br />

né ho avuti difficoltà<br />

particolari a integrarmi"<br />

afferma Morteza, che si definisce<br />

"un cittadino del<br />

mondo" e che ragiona così<br />

confrontando la 'democrazia<br />

occidentale' italiana (lui è<br />

anche consigliere di<br />

Rifondazione in circoscrizione<br />

6) e la 'democrazia islamica'<br />

del suo Paese: "In Iran ci sono<br />

elezioni, ci sono anche più<br />

giornali che in Italia, si può<br />

criticare la classe politica, ma<br />

tutto con un limite: non si può<br />

contestare l'islam, base di<br />

tutto. Là non potrei fare politica<br />

come la faccio qui: in Iran<br />

il comunismo è un peccato<br />

contro l'islam, così come è<br />

Pakistan può avere la<br />

bomba? Perché è alleata<br />

degli Usa". Il fatto è che dai<br />

discorsi minacciosi del presidente<br />

iraniano<br />

Ahmadinejad, si teme<br />

un'aggressione al vicino<br />

Israele. "E infatti il problema<br />

da cui si possono risolvere<br />

a catena tutti gli altri è<br />

quello palestinese: la<br />

Palestina deve tornare ai<br />

palestinesi. Quello che dice<br />

Ahmadinejad non va preso<br />

alla lettera, è propaganda<br />

esattamente come quella<br />

condannato il capitalismo (Né<br />

Est né Ovest, diceva<br />

Khomeini). Ma se si chiede a<br />

un iraniano cos'è la vera<br />

democrazia dirà che è la propria,<br />

e la stessa cosa lo dice un<br />

italiano di quella italiana. Una<br />

vera democrazia per come la<br />

intendo io, in realtà, non c'è<br />

da nessuna parte". Già, ma ci<br />

sono certe cose che la sensibilità<br />

occidentale proprio non<br />

riesce a mandar giù: la condizione<br />

delle donne, per esempio.<br />

Come la mettiamo col<br />

velo? "Questa storia del velo è<br />

una fissazione: le donne iraniane<br />

hanno sì tanti problemi,<br />

ma non quello del velo. Esiste<br />

un movimento di emancipazione<br />

femminile molto avanzato,<br />

ma non certo per l'hijab".<br />

Secondo Morteza la chiave<br />

per capire cosa c'è dietro i<br />

pregiudizi e le ostilità verso i<br />

Paesi stranieri e gli immigrati,<br />

un problema che sanguina e<br />

infiamma le città europee, sta<br />

in una mancata consapevolezza<br />

di sè: "Se uno non sa<br />

apprezzare la propria identità,<br />

come può apprezzare quella<br />

altrui? Se io non dò valore alla<br />

mia cultura, come posso farlo<br />

con quella di uno straniero?".<br />

Cioè: se noi italiani - noi 'occidentali'<br />

- non abbiamo più<br />

un'identità culturale in cui<br />

riconoscerci (e non ce l'abbiamo<br />

più da un pezzo, da quando<br />

l'abbiamo sostituita col<br />

consumo di merci), che criteri<br />

abbiamo per valutare e rispettare<br />

ad esempio quelle culture,<br />

radicate e gelose di sé,<br />

come l'iraniana?<br />

Iran minaccia internazionale? Falso<br />

che si sente spesso da Bush<br />

sui nemici dell'America che<br />

vanno distrutti. Con la differenza<br />

che l'America<br />

distrugge davvero, basta<br />

guardare all'Irak e<br />

all'Afghanistan. E così fa<br />

anche Israele, che è l'unico<br />

Paese mediorientale a scatenare<br />

guerre. L'Iran, invece,<br />

è sempre stato pacifico,<br />

basta consultare un libro di<br />

storia per saperlo. E gli<br />

ebrei in Iran ci sono e vivono<br />

in tutta tranquillità".<br />

A.M.


11<br />

Parla un rappresentante del Rossi: "Gli scioperi finirebbero<br />

se ci fosse dialogo"<br />

In fonderia abbiamo sciolto<br />

la bicicletta del preside<br />

Francesco Sponza - rappresentante degli<br />

studenti, Itis Rossi<br />

Quanto tempo ci metti per andare a scuola?<br />

Beh, il mio è un caso particolare. Abito vicino al<br />

Rossi, ci metto dieci minuti.<br />

Che mezzo usi? Quali sono i pro e i contro?<br />

La bici. In autunno e inverno è dura, piove e fa<br />

freddo. Molti prendono il tram, è più lento ma si<br />

può sfruttare il tempo per studiare.<br />

Tra i tuoi compagni conosci qualcuno che<br />

fa un viaggio particolarmente accidentato?<br />

Raccontalo.<br />

La maggior parte dei miei compagni di classe<br />

viene da fuori città. Un paio pure da fuori provincia.<br />

C'è chi ci mette anche un'ora per tornare a<br />

casa.<br />

Cosa ne pensi delle ore da 60 minuti?<br />

Sicuramente non vanno a vantaggio della didattica.<br />

Gli studenti sono più stanchi e quindi rendono<br />

meno. E forse sono anche meno motivati allo studio.<br />

Riforma scolastica: tra le idee anche la<br />

voglia di trasformare Itis in licei tecnologici.<br />

Colpo di genio o buffonata?<br />

Se trasformare il Rossi in liceo significa diminuire<br />

le ore di laboratorio allora è un grande problema.<br />

La natura stessa del Rossi si basa sui laboratori.<br />

Stiamo parlando di passare da una didattica che<br />

mostra come fare le cose ad una in cui ti racconta<br />

come si fanno: c'è una bella differenza.<br />

Scuole che cadono a pezzi e lavori di<br />

ristrutturazione infiniti: quali disagi per<br />

voi? Che soluzione proponete?<br />

Per fortuna la nostra sede regge bene. Il grosso<br />

problema è il materiale per i laboratori, indispensabile<br />

per noi. Una soluzione è trovare nuovi sponsor<br />

per queste spese. Si potrebbe chiedere anche a<br />

imprese private, oppure creare iniziative di rilievo<br />

come ha fatto il Quadri l'anno scorso in collaborazione<br />

con la Shell.<br />

Sciopero: mezzo per far rispettare i diritti<br />

oppure scusa per andare a rimorchiare al<br />

bar?<br />

Per la maggior parte degli studenti è l'unico modo<br />

per far sentire la propria voce. Non dimentichiamo<br />

che nella scuola gli studenti hanno spesso una<br />

posizione subordinata ed è difficile far valere i propri<br />

diritti. Con lo sciopero otteniamo visibilità<br />

all'esterno della scuola. Poi c'è sempre chi si stacca<br />

dal corteo per entrare in un bar... per fortuna<br />

sono una minoranza.<br />

Perché ogni primo sabato dell'anno scolastico<br />

si sciopera?<br />

Ehhh... è vero, è una tradizione. Per fortuna ci<br />

sono sempre così tanti problemi che è possibile<br />

rispettarla ogni anno! Se tutto andasse bene noi<br />

studenti saremmo ben felici di passare il primo<br />

sabato a scuola. Forse.<br />

Cosa faresti per rendere il tuo istituto più a<br />

misura di studente?<br />

Cambierei il metodo d'insegnamento. Ora il professore<br />

spiega, gli studenti fanno i compiti, c'è una<br />

verifica di quanto è stato appreso. È una strada a<br />

senso unico. Ci vorrebbe un maggior contatto tra<br />

conoscenza e pratica, un maggior dialogo tra stu-<br />

INTERVISTA DOPPIA 14 OTTOBRE 2006<br />

denti e professori. Non si tratta solo di trasferire<br />

informazioni da un libro a un cervello ma di creare<br />

conoscenza, coscienza e cultura.<br />

Qual è lo scherzo più amato da fare ai prof?<br />

Ce ne sono tantissimi... troppi da raccontare! Visto<br />

che il Rossi è immenso molti scambiano le targhette<br />

sulle porte con i nomi delle classi. Così al<br />

cambio dell'ora i docenti si confondono e non<br />

riescono a capire dove devono andare.<br />

Sai chi era Alessandro Rossi?<br />

Certo. Un industriale dell'800 che studiò il metodo<br />

di produzione dei paesi più avanzati dell'epoca<br />

e portò lo stesso modello qui. Costruì fabbriche a<br />

Schio e abitazioni per i suoi dipendenti. Creò<br />

anche una banca per far capire ai lavoratori il<br />

senso del salario e del risparmio. Fondò anche il<br />

nostro istituto per far cresce la conoscenza tecnica.<br />

Si cucca nella tua scuola?<br />

E con chi??? Questo è un gravissimo problema: su<br />

oltre mille studenti al Rossi ci sono solo una decina<br />

di ragazze.<br />

Racconta una leggenda metropolitana del<br />

tuo istituto.<br />

Si narra che il vecchio preside usasse una bici<br />

Graziella per percorrere in fretta i lunghissimi corridoi.<br />

Data la sua estrema mobilità sorprendeva<br />

spesso i professori lungo i corridoi che chiacchieravano<br />

e li rispediva in classe. Un giorno l'odiata<br />

bici finì "magicamente" nel cubinotto (il forno<br />

dove si fonde la ghisa).<br />

Una scritta dei banchi che ti è rimasta<br />

impressa nella memoria.<br />

Nessuna scritta in particolare. Però fanno riflettere<br />

le scritte firmate con una data. Spesso fanno<br />

riferimento a dieci, vent'anni fa. Ci ricordano con<br />

ironia il pessimo stato di banchi e arredo scolastico.<br />

Bullismo: un vecchio ricordo o esiste ancor<br />

oggi?<br />

Forse esiste ma non nella forma in cui s'immagina.<br />

È più l'azione intimidatoria di individui, non<br />

un'attività di gruppo. Fenomeni come quello delle<br />

matricole non ci sono più, sono stati fortemente<br />

repressi dalla presidenza già anni fa. E comunque<br />

non servono, i ragazzi del primo anno hanno già<br />

paura di noi di quinta...<br />

Da dove nasce l'odio ancestrale tra istituti<br />

tecnici e licei?<br />

Forse è più un contrasto tra Rossi e Pigafetta che<br />

tra istituti in generale. Questo perché sono antichi.<br />

Tempo fa c'erano solo loro (o poco più) e quindi<br />

era uno scontro tra due mentalità e modi di insegnare.<br />

Una cosa da cambiare e una da conservare<br />

della tua scuola.<br />

Conservare: le attività di laboratorio. Cambiare:<br />

con tutte queste proteste e lotte interne si sta guastando<br />

l'immagine dell'istituto. Sembra che noi<br />

studenti passiamo il tempo a scioperare.<br />

Dovrebbe esserci maggior comunicazione e disponibilità<br />

da parte del corpo docente per trovare una<br />

soluzione insieme.<br />

Un consiglio all'altro istituto.<br />

Meno teoria e più pratica. Siate più concreti, di<br />

fronte a un problema pensate ad una soluzione e<br />

non filosofeggiate all'infinito.<br />

La studentessa del Pigafetta: "Prof severi e troppi compiti<br />

Per fortuna ci sono tanti indirizzi"<br />

Basta guerra tra liceo e tecnico<br />

impariamo a volerci bene<br />

Agnese Zamaglia - studentessa liceo<br />

Pigafetta<br />

Quanto tempo ci metti per andare a<br />

scuola?<br />

Beh, il mio è un caso particolare. Abito a<br />

Verona, ci metto un'ora e mezza.<br />

Che mezzo usi? Quali sono i pro e i contro?<br />

Treno da Verona a Vicenza, poi l'autobus.<br />

Svantaggi: il treno è sempre in ritardo, per<br />

non parlare della pulizia dei vagoni...<br />

Vantaggi? Credo nessuno. Forse stringere<br />

qualche amicizia tra "compagni di sventura"<br />

nei vagoni delle Ferrovie.<br />

Tra i tuoi compagni conosci qualcuno<br />

che fa un viaggio particolarmente accidentato?<br />

Raccontalo.<br />

Sembra incredibile ma c'è chi sta peggio di<br />

me. Penso ad alcune compagne di classe che<br />

stanno a Brendola o Lonigo. Sono più vicine<br />

ma i mezzi di trasporto pubblico scarseggiano<br />

in quelle zone.<br />

Cosa ne pensi delle ore da 60 minuti?<br />

Bruttissime. Forse avevano senso venti, trent'anni<br />

fa. Ora la quantità di materie da studiare<br />

è aumentata ed è impossibile gestirle con<br />

gli stessi tempi. Inoltre con i nuovi orari si<br />

perdono tutte le coincidenze dei mezzi pubblici.<br />

Cercate di capirci: uscire cinque-dieci<br />

minuti dopo significa attendere un'ora per<br />

l'autobus successivo.<br />

Riforma scolastica: tra le idee anche la<br />

voglia di trasformare Itis in licei tecnologici.<br />

Colpo di genio o buffonata?<br />

Chi sceglie un istituto tecnico vuole uscire già<br />

con la possibilità di fare qualcosa. Se togliamo<br />

i tecnici e riduciamo tutto alla scelta tra liceo<br />

o istituti professionali mi sembra che si<br />

appiattisca la scelta formativa.<br />

Scuole che cadono a pezzi e lavori di<br />

ristrutturazione infiniti: quali disagi<br />

per voi? Che soluzione proponete?<br />

Al Pigafetta è problema che si trascina da<br />

anni. La scuola va rifatta da cima a fondo. Tra<br />

aule chiuse e laboratori inagibili il disagio è<br />

notevole. Così non si può andare avanti: soffriamo<br />

noi studenti ma anche gli operai che<br />

non possono fare bene il loro lavoro. Ci vorrebbe<br />

una scelta coraggiosa: trasferire tutta la<br />

scuola per un anno o due e concentrare i lavori<br />

per finire tutto in una sola volta.<br />

Sciopero: mezzo per far rispettare i<br />

diritti oppure scusa per andare a<br />

rimorchiare al bar?<br />

Dipende dal motivo per cui si fa lo sciopero.<br />

Ci sono scioperi giusti e altri fatti solo per perdere<br />

tempo. Di sicuro non è uno strumento di<br />

cui abusare altrimenti perde la sua efficacia.<br />

Perché ogni primo sabato dell'anno<br />

scolastico si sciopera?<br />

Proprio non lo so. Però ho studiato a Rimini e<br />

Ravenna prima di venire qui e posso affermare<br />

con certezza che è una tradizione vicentina,<br />

in altri posti non si fa.<br />

Cosa faresti per rendere il tuo istituto<br />

più a misura di studente?<br />

Un bar decente per integrare i distributori<br />

automatici. Sembra una sciocchezza ma una<br />

pausa più gradevole ci darebbe più energia<br />

per lo studio. E poi un bar sarebbe anche un<br />

luogo d'incontro informale tra docenti e studenti.<br />

Potremmo chiedere informazione al<br />

Rossi, dicono che lì ce n'è uno molto bello...<br />

Qual è lo scherzo più amato da fare ai<br />

prof?<br />

Al Pigafetta non si fanno scherzi.<br />

Sai chi era Antonio Pigafetta?<br />

Sì. Accompagnò Magellano nella circumnavigazione<br />

del globo e pubblicò un diario del<br />

viaggio. Mi sembra che la scuola prese il suo<br />

nome perché Pigafetta era un ex allievo.<br />

Si cucca nella tua scuola?<br />

Ahimé, purtroppo no! A parte il corso tradizionale,<br />

dove c'è un 50% di ragazzi e altrettante<br />

ragazze, gli altri indirizzi sono a maggioranza<br />

femminile.<br />

Racconta una leggenda metropolitana<br />

del tuo istituto.<br />

Non ce ne sono. Ma ad ogni assemblea d'istituto<br />

ci fanno rivedere Medley, il film splatterhorror<br />

ambientato al Pigafetta. Se continuano<br />

così fra qualche anno le matricole penseranno<br />

che sia successo veramente...<br />

Una scritta dei banchi che ti è rimasta<br />

impressa nella memoria.<br />

C'è una sedia con scritto "stupido chi si siede"<br />

che continua a girare fra le classi. A volte si<br />

trova nel banco di uno studente che si vuole<br />

prendere in giro, a volte si trova dietro alla<br />

cattedra...<br />

Bullismo: un vecchio ricordo o esiste<br />

ancor oggi?<br />

Dipende dalle persone. C'è da dire che spesso<br />

ci sono delle persone che con il loro atteggiamento<br />

si fanno sottomettere. Ma credo che il<br />

problema maggiore sia l'arroganza di certi<br />

studenti. È vero, al Pigafetta c'è qualcuno che<br />

ha la puzza sotto il naso. Ma per fortuna sono<br />

pochi.<br />

Da dove nasce l'odio ancestrale tra istituti<br />

tecnici e licei?<br />

Anche questa è una "tradizione" che non ho<br />

riscontrato fuori dal vicentino. Ma qui c'è<br />

risentimento anche fra studenti e professori<br />

del Pigafetta, nonché il rancore leggendario<br />

che corre da sempre tra alcuni professori.<br />

Una cosa da cambiare e una da conservare<br />

della tua scuola.<br />

Da cambiare: i prof sono spesso rigidi e chiusi<br />

(per carità, ci sono anche le eccezioni ma<br />

confermano la regola). Basta ai compiti per<br />

casa, sempre eccessivi e a volte dettati anche<br />

con feroce e sadico piacere. Da conservare: la<br />

varietà di indirizzi che garantiscono una formazione<br />

variegata e su misura.<br />

Un consiglio all'altro istituto.<br />

Sarebbe bello fare qualche iniziativa insieme<br />

per interrompere la catena d'odio tra i nostri<br />

istituti. Propongo un gemellaggio tra<br />

Pigafetta e Rossi per conoscerci meglio. Con<br />

oltre mille ragazzi ce ne sarà qualcuno di<br />

decente?


12<br />

DI LUCA MATTEAZZI<br />

Una volta era la scuola<br />

delle sarte, oggi è<br />

uno degli istituti professionali<br />

più avanzati<br />

della città, e non<br />

solo. Con tre indirizzi<br />

di studi e una percentuale<br />

di occupazione<br />

al termine dei cinque anni che per<br />

alcuni corsi arriva a sfiorare il 100<br />

per cento, l'istituto professionale<br />

Bartolomeo Montagna è un punto di<br />

riferimento per giovani che arrivano<br />

da tutta la provincia, e a volte anche<br />

da oltre i confini del vicentino.<br />

Merito di una scuola che ha saputo<br />

sfruttare al meglio le possibilità concesse<br />

dall'autonomi scolastica, e di<br />

una serie di proposte didattiche<br />

azzeccate.<br />

I percorsi di studi sono tre: quello<br />

per i servizi sociali, quello per la<br />

moda e quello per la grafica pubblicitaria.<br />

I primi due anni sono molto<br />

simili per tutti, mentre la "specializzazione"<br />

diventa via via più accentuata<br />

a partire dal terzo anno, e in<br />

modo ancora più forte in quarta e<br />

quinta. È in questi due anni, infatti,<br />

che aumenta il numero delle<br />

cosiddette ore di "terza fascia",<br />

quelle cioè in cui sono previste<br />

lezioni e seminari con docenti<br />

esterni, e in cui si inseriscono<br />

anche stage e tirocini (600 ore<br />

complessive, di cui 360 di teoria e<br />

240 di pratica in azienda). Perché,<br />

se la distanza tra quello che si<br />

impara sui banchi e quello che<br />

viene poi richiesto dal mondo<br />

produttivo è uno dei problemi<br />

di fondo della scuola italiana, al<br />

Montagna sembrano vicini ad<br />

una soluzione: qui, infatti, la<br />

collaborazione con le imprese<br />

del territorio e con le associazioni<br />

di categoria (che sostengono<br />

la preparazione e l'aggiornamento<br />

professionale degli<br />

insegnanti) è un'abitudine consolidata.<br />

Lo dimostra la facilità con cui si<br />

riesce a trovare un lavoro alla fine dei<br />

cinque anni di studio: a pochi mesi<br />

dal diploma, praticamente tutti gli<br />

operatori per l'infanzia lavorano già<br />

con contratti a tempo determinato,<br />

mentre la grande maggioranza degli<br />

operatori socio-sanitari hanno in<br />

tasca addirittura un contratto a<br />

tempo indeterminato. "L'espressione<br />

non è delle migliori, ma possiamo<br />

dire che quello che distingue un istituto<br />

professionale come il nostro da<br />

un tecnico è che dal professionale<br />

esce un prodotto finito - commenta<br />

la preside Vanna Santi -. Un ragazzo,<br />

cioè, che se vuole è già pronto per<br />

essere inserito nella professione,<br />

senza bisogno di ulteriori specializzazioni.<br />

Del resto il nostro slogan è<br />

imparare facendo".<br />

Per chi sceglie gli indirizzi di moda e<br />

grafica pubblicitaria, in realtà, le cose<br />

sono un po' più complicate. Le<br />

richieste non mancano, ma qui per<br />

SCUOLE 14 OTTOBRE 2006<br />

Laboratori, stage e tirocini. Per gli studenti dell'istituto professionale trovare un lavoro non è un problema. Con qualche eccezione<br />

Montagna, la scuola dove si impara facendo<br />

L'ingresso della nuova sede dell'istituto Montagna.<br />

trovare un posto adatto alle proprie<br />

capacità serve intraprendenza e un<br />

po' di fortuna, e c'è anche chi, uscito<br />

con il massimo dei voti, ha dovuto<br />

adattarsi a fare il commesso in negozio.<br />

"La scuola ci fornisce una<br />

preparazione di base - sottolineano<br />

Genea Sgaggero, Noemi<br />

Poncato e Valentina Dal Ceredo,<br />

tra studentesse di quinta -, e questo<br />

soprattutto grazie alle ore di<br />

terza fascia, dove abbiamo la possibilità<br />

di confrontarci con docenti<br />

che provengono dal mondo del<br />

lavoro. Poi però bisogna darsi da<br />

fare per accumulare esperienze".<br />

C'è da dire che, prima di abbandonare<br />

la sede di via Mora,<br />

gli studenti del Montagna<br />

devono superare ben tre<br />

esami. Il primo dopo i<br />

primi tre anni, "è un titolo<br />

che riconosce una formazione<br />

professionale di base,<br />

e che permette comunque<br />

di assolvere l'obbligo scolastico,<br />

anche se ormai tutti<br />

continuano fino al quinto<br />

anno", spiega la preside; il<br />

secondo viene affrontato<br />

alla fine della quinta e si<br />

tratta di una prova regionale che<br />

segue il periodo di tirocini e stage. E<br />

infine, ovviamente, c'è l'esame di<br />

Istituto professionale Bartolomeo Montagna<br />

Anno di fondazione: 1963<br />

1100 studenti: 1000 nel<br />

diurno, un centinaio nel<br />

serale<br />

46 classi<br />

120 docenti<br />

50 dipendenti non docenti,<br />

tra personale tecnico,<br />

amministrativo e collaboratori<br />

scolastici<br />

2 sedi con 44 aule<br />

17 laboratori (8 di informatica,<br />

4 di disegno, 2 di disegno<br />

e modellistica, 1 di confezione,<br />

1 di scienze)<br />

2 biblioteche<br />

stato.<br />

Sono in tanti, comunque, che dopo il<br />

Montagna continuano a studiare<br />

all'università: in media uno studente<br />

su tre, divisi tra corsi di scienze della<br />

formazione, psicologia, architettura<br />

e accademia delle belle arti. Una percentuale<br />

non da poco, per un istituto<br />

professionale che tradizionalmente<br />

ha un'utenza debole: "C'è ancora la<br />

mentalità che chi è bravo va al liceo,<br />

chi se la cava al tecnico, gli altri al<br />

professionale - conferma la preside -<br />

, ma ormai non è più così. E lo vediamo<br />

anche dalle presenze ai corsi<br />

serali, che attirano molte persone<br />

Al Montagna studenti, docenti<br />

e dirigenti vanno di comune<br />

accordo. Lo si vede anche dall'unanimità<br />

con cui mettono in<br />

evidenza quello che è il grande<br />

problema della scuola, la mancanza<br />

di spazi. Nonostante il<br />

Montagna abbia una sede<br />

nuova di zecca, infatti, le aule e<br />

i laboratori non bastano ad<br />

accogliere gli oltre mille allievi<br />

dell'istituto. Così, nel nuovo e<br />

avveniristico palazzo di viale<br />

Cricoli hanno trovato posto gli<br />

indirizzi della grafica pubblicitaria<br />

e della moda, mentre le<br />

classi degli studenti che hanno<br />

scelto l'indirizzo sociale, il vero<br />

cuore della proposta formativa<br />

della scuola, sono nella sede<br />

distaccata di Laghetto. Senza<br />

contare che la palestra ancora<br />

non c'è, e che i ragazzi sono<br />

costretti a dividersi gli spazi<br />

perché sono gli unici che danno una<br />

formazione quasi liceale, con materie<br />

che aiutano ad approfondire la conoscenza<br />

di se stessi". Insomma, al<br />

Montagna si impara un lavoro, ma<br />

non solo. "Purtroppo in tanti vengono<br />

al Montagna con l'idea che sia una<br />

scuola dove si studia poco - concludono<br />

le studentesse -. Invece non è<br />

così: è vero che non ci sono materie<br />

complicatissime, ma servono applicazione,<br />

creatività e impegno. E forse<br />

sarebbe anche necessario valorizzare<br />

di più la preparazione della nostra<br />

scuola: in pochi, ad esempio, sanno<br />

che qui si studia fotografia".<br />

Sede nuova, vecchi problemi<br />

della media Rodolfi e del<br />

Boscardin con gli studenti delle<br />

scuole vicine. "Ci dicono tutti<br />

che è la scuola più bella della<br />

città, peccato che qui siamo<br />

solo in metà e che non ci sia la<br />

palestra". conferma Vanna<br />

Santi.<br />

Per la palestra la soluzione<br />

dovrebbe arrivare in tempi<br />

abbastanza rapidi: il progetto è<br />

già allo stato esecutivo, i lavori<br />

dovrebbero partire a dicembre<br />

ed essere conclusi nel giro di un<br />

anno. Per le aule mancanti,<br />

invece, bisognerà attendere di<br />

più: "Lo spazio per farle ci<br />

sarebbe, e nel libro bianco della<br />

regione erano anche previsti<br />

2,5 milioni di euro - aggiunge<br />

Vanna Santi -, ma dalla<br />

Provincia, che ha la competenza<br />

per le scuole superiori, non<br />

abbiamo saputo più niente".


13<br />

DI LUCA MATTEAZZI<br />

Dopo oltre vent'anni<br />

di sberleffi<br />

e trovate<br />

irriverenti, si è<br />

preso un periodo<br />

di pausa. Per<br />

un paio d'anni,<br />

niente calendari con cui<br />

prendere in giro i potenti<br />

della città, niente epigrammi<br />

sui muri, niente travestimenti<br />

agli angoli delle strade.<br />

Adesso però, Gabriele<br />

Padoan, in arte Scotolati, il<br />

poliedrico artista (disegnatore,<br />

grafico, caricaturista,<br />

scrittore) è tornato: in cantiere<br />

ha un paio di lavori già<br />

commissionati, tra cui dei<br />

disegni per gli interni di un<br />

albergo, poi c'è da scommettere<br />

che escogiterà<br />

qualcosa di nuovo con cui<br />

stupire e far parlare di sé.<br />

"Vorrei fare qualcosa di<br />

buono, se non già nel<br />

2007, sicuramente nel<br />

2008 - conferma -.<br />

Anche per ricordare il<br />

1988, che è stato l'anno<br />

della mia massima<br />

espressione pubblica,<br />

della pericolosità, dell'avventura,<br />

del rischio<br />

artistico".<br />

Lui, del resto, i suoi<br />

rischi se li è sempre<br />

presi. Fin da quando,<br />

nel 1983, ha fatto le sue<br />

prime apparizioni in<br />

pubblico, intitolando ad<br />

un certo G. Scotolati<br />

oltre duecento vie della<br />

città. E abbinando ogni<br />

volta quel nome ad una<br />

professione improbabile:<br />

quaresimista lamentatore,<br />

nocciolista conigliatore,<br />

scapocchiatore tontoliere,<br />

grugnista finfogliere, zompista<br />

annusatore. "Ho scelto<br />

quel nome perché si chiamava<br />

così un tale che conoscevo<br />

e che abitava vicino a<br />

dove ho fatto la prima scritta"<br />

racconta. Cominciò così<br />

la carriera di questo amante<br />

dei fumetti ("a vent'anni ne<br />

avevo già dodicimila") e<br />

della carta (a casa sua ce n'è<br />

dappertutto: anche le antine<br />

della cucina sono traboccano<br />

di libri e risme), che<br />

negli ultimi decenni è stato<br />

uno dei pochi a portare una<br />

Alcuni dei contestati murales di Scotolati<br />

ventata di novità nel panorama<br />

artistico e culturale<br />

della città.<br />

Difficile elencare tutte le<br />

sue trovate. In tanti ricor-<br />

Una irriverente performance del vicentino<br />

dano i lavori murali che<br />

hanno addobbato Vicenza<br />

negli anni '80 e che gli sono<br />

costati 11 milioni di lire di<br />

multe: le coloratissime<br />

variazioni sul tema del<br />

numero 88 della "rivoluzione<br />

colorista", i tautogrammi<br />

(componimenti in cui<br />

tutte le parole cominciano<br />

con la stessa lettera), le<br />

invettive sarcastiche in stile<br />

mussoliniano contro il sindaco<br />

Corazzin o il direttore<br />

del Giornale di Vicenza<br />

Mino Allione. O, ancora, le<br />

riproduzioni di testate giornalistiche<br />

con false notizie<br />

con cui Scotolati annunciava<br />

una nuova apparizione<br />

CULTURA 14 OTTOBRE 2006<br />

Dopo due anni di pausa l'eclettico umorista è di nuovo al lavoro<br />

"Cerco sempre di rovesciare la realtà"<br />

Scotolati, il ritorno<br />

del Paroliere<br />

della Madonna di Monte<br />

Berico o il crollo del ponte<br />

delle barche. "È uno dei<br />

lavori che ricordo più<br />

volentieri - rievoca -: per un<br />

po' mi sono sentito<br />

inafferrabile, una specie<br />

di Fantomas.<br />

Attaccavo tra i 150 e i<br />

200 manifesti a notte,<br />

e sembrava che nessuno<br />

mi vedesse. Poi,<br />

parlando con i vigili,<br />

ho scoperto che qualche<br />

volta hanno chiuso<br />

un occhio e mi hanno<br />

un po' lasciato fare. E<br />

li ringrazio per questo".<br />

Spesso Scotolati usava<br />

trovate e travestimenti<br />

ingegnosi per manifestare<br />

la propria voglia<br />

di comunicare. Foto<br />

stravaganti lo ritraggono<br />

vestito da prete<br />

ortodosso o da giudice con<br />

manette al fianco, mentre<br />

finge di mettere in vendita<br />

Geremia (storico titolare di<br />

una gastronomia del centro),<br />

o mentre gira in gondola<br />

per piazza dei Signori.<br />

"Giravo in costume settecentesco<br />

portandomi dietro<br />

la gondola e appostandomi<br />

in certi angoli per fare le<br />

'photo en gondole'. Serviva<br />

a pubblicizzare i calendari<br />

dell'epoca, ma era anche un<br />

buon modo per riuscire a<br />

dare dei passaggi a qualche<br />

signorina".<br />

I calendari appunto.<br />

Scotolati ne ha già fatti<br />

diciassette, e alcuni sono<br />

rimasti celebri. Come quello<br />

del '90, in cui sostituiva i<br />

nomi dei santi con nomi di<br />

celebri vicentini, ovviamente<br />

etichettati a modo suo:<br />

(tanto per dire, Laura<br />

Fincata, oggi parlamentare,<br />

veniva definita semenzaria<br />

chiocciolatrice"); o come il<br />

"carlendario", con 365<br />

variazioni sul nome Carlo, o<br />

L'artista mentre decora la ditta Zambon<br />

il calendario realizzato per<br />

la Provincia nel 2004, con<br />

dodici vedute di località del<br />

vicentino in cui la realtà si<br />

mescola alla fantasia.<br />

"Ovviamente prendo spunto<br />

dai monumenti più celebri,<br />

ma cerco anche di<br />

cogliere l'essenza di un<br />

posto. Per me, ad esempio,<br />

Bassano è una città turrita,<br />

così come Vicenza è campanilista,<br />

nel senso di piena di<br />

campanili".<br />

Il paesaggio della provincia<br />

è anche al centro degli ultimi<br />

lavori firmati Scotolati.<br />

Ad esempio il grande murales<br />

lungo 30 metri realizzato<br />

per la ditta farmaceutica<br />

Zambon, dove sotto un<br />

cielo in cui al posto delle<br />

stelle brillano molecole,<br />

spicca un collage di scorci<br />

del basso vicentino. E forse<br />

proprio il rapporto con la<br />

città è una delle costanti dei<br />

lavori di Scotolati: è<br />

Vicenza il filo rosso che<br />

unisce le provocazioni dei<br />

primi anni ai lavori della<br />

maturità, una Vicenza spesso<br />

capovolta, sbeffeggiata,<br />

rivoltata, ma da cui non si<br />

può prescindere. "Vicenza<br />

ha già troppi cantori del<br />

passato - commenta l'artista<br />

-. Io sono anti-retorico,<br />

e il mio godimento sta nell'aver<br />

rivoltato la città in<br />

modo irriverente, cercando<br />

di rovesciare le cose in<br />

senso positivo. Avevo bisogno<br />

di vincere la città, di<br />

sconfiggere il senso di<br />

impotenza che la città<br />

determina. Io e i 'senza<br />

potere' come me dobbiamo<br />

pur comunicare il nostro<br />

diritto di esistere, di dire la<br />

nostra, di esprimere la<br />

nostra felicità o la nostra<br />

infelicità. Non pensavo di<br />

diventare un provocatore, e<br />

nemmeno di trovare la<br />

forza per fare molte delle<br />

cose che ho fatto. Ma almeno<br />

ho affrontato qualcosa, e<br />

ho trovato la complicità di<br />

molti che come me avevano<br />

bisogno di comunicare".


14<br />

DI TOMMASO QUAGGIO<br />

Facciamo il<br />

p u n t o .<br />

N e l l ' u l t i m o<br />

incontro giocato<br />

a<br />

Mantova dal<br />

Vicenza i biancorossi<br />

non solo hanno<br />

perso, e male, la quinta<br />

partita su sei giocate. I<br />

numeri da brividi sono<br />

altri: seconda peggior<br />

difesa, 9 gol incassati, e<br />

un attacco che vanta solo<br />

3 reti, cifre che trascinano<br />

la formazione all'ultimo<br />

posto in classifica.<br />

Ma il rammarico più<br />

grande è che la compagine<br />

berica durante la partita<br />

contro il Mantova<br />

non è riuscita a creare<br />

gioco, circostanza che<br />

nelle precedenti occasioni<br />

almeno era accaduta,<br />

condita anche con una<br />

bella dose di sfortuna.<br />

Forse il cambio di allenatore,<br />

via Giancarlo<br />

Camolese per Angelo<br />

Gregucci, ha pesato sul<br />

morale della squadra a<br />

cui si somma il nervosismo<br />

per la posizione in<br />

classifica e lo scarso rendimento<br />

tecnico, dovuto<br />

anche alle assenze. Per<br />

ragioni che lo stesso presidente<br />

Sergio<br />

Cassingena ha spiegato a<br />

causa del budget, la rosa<br />

è limitata nella copertura<br />

di alcuni ruoli anche fondamentali<br />

e, di conseguenza,<br />

nelle varie opzioni<br />

offerte all'allenatore.<br />

Per capire cosa in questa<br />

squadra non abbia ancora<br />

iniziato a girare abbiamo<br />

raccolto il parere di<br />

chi tutte le domeniche<br />

non solo segue le gesta<br />

dei giocatori biancorossi,<br />

ma a fine partita ha il<br />

compito, alle volte<br />

amaro, di raccontare<br />

pregi (finora pochi) e<br />

difetti della formazione.<br />

Ne è uscita fuori un'analisi<br />

abbastanza chiara<br />

della situazione: al<br />

Vicenza è mancata un po'<br />

di fortuna, sia nelle<br />

situazioni di gioco sia<br />

per quanto riguarda il<br />

calendario, ma soprattutto<br />

è mancato un rinforzo<br />

di peso un attacco, qualcuno<br />

capace di buttarla<br />

dentro quando serve.<br />

"Considerata la situazione<br />

dopo sei partite, direi<br />

che fin ora non sta funzionando<br />

nulla-analizza<br />

Massimo Manduzio<br />

responsabile dello Sport<br />

al Giornale di Vicenza-È<br />

stata anche una partenza<br />

inattesa della squadra,<br />

dovuta a una serie di<br />

cause magari non riconducibili<br />

solo ai giocatori.<br />

Questa prima fase di<br />

campionato ha evidenziato<br />

che la compagine<br />

biancorossa non è stata<br />

puntellata a dovere<br />

durante il mercato estivo,<br />

si doveva puntare a<br />

supplire a quei difetti già<br />

palesati nella scorsa stagione.<br />

A questo si somma<br />

anche un calendario che<br />

di certo non ci ha favorito:<br />

incontrare subito<br />

squadre forti come<br />

Genoa, Juventus e<br />

Mantova ha evidenziato<br />

ancora di più i difetti".<br />

Il pericolo, adesso, è che<br />

tutto diventi più complicato,<br />

visto che ad appena<br />

un mese dall'avvio del<br />

campionato si è già in<br />

una situazione in cui non<br />

è più consentito sbagliare.<br />

"Certo, i ragazzi<br />

rischiano anche dal<br />

punto di vista psicologico<br />

subendo l'ansia da<br />

risultato, che di riflesso<br />

non aiuta certo nemmeno<br />

SPORT 14 OTTOBRE 2006<br />

Pochi rinforzi, un pizzico di sfortuna, troppa tensione. Gli addetti ai lavori<br />

spiegano perché i biancorossi continuano a perdere<br />

Vicenza in crisi<br />

Ecco cosa non va<br />

i tifosi biancorossi - continua<br />

Manduzio -. Dal<br />

mio punto di vista<br />

Camolese ha sbagliato a<br />

non pretendere di più<br />

nella campagna acquisti<br />

del mercato estivo.<br />

Doveva esser più esigente<br />

e puntare a rafforzare<br />

una squadra che già<br />

aveva sofferto lo scorso<br />

campionato. Ora il nuovo<br />

allenatore non avrà certo<br />

una situazione facile da<br />

gestire".<br />

Il fardello psicologico<br />

della serie di sconfitte<br />

pesa, e molto, anche<br />

secondo Luisa Nicoli,<br />

giornalista sportiva di<br />

TvA: "Innanzitutto mi<br />

sembra che la squadra<br />

soffra un po' la sindrome<br />

del risultato-commenta -<br />

. A questi ragazzi serve<br />

una scossa forte, non<br />

possono scendere in<br />

campo e poi perdersi.<br />

Non possiamo poi pre-<br />

scindere dal fatto<br />

che ai biancorossi<br />

servono rinforzi, e<br />

soprattutto un<br />

attaccante che<br />

riesca a finalizzare<br />

gli sforzi della<br />

squadra. In secondo<br />

luogo il cambio<br />

di allenatore spero<br />

dia ai ragazzi quella<br />

grinta in più che<br />

Gregucci ha dimostrato<br />

di avere. Già<br />

è cambiato il tipo<br />

di lavoro in allenamento<br />

fatto da<br />

Gregucci, ora<br />

attendiamo i frutti.<br />

Alla fine comunque<br />

un risultato positivo<br />

dovrebbe sbloccare<br />

la situazione<br />

che si è creata".<br />

Sfortuna e mancanza di<br />

alternative in attacco<br />

sono gli elementi che si<br />

ritrovano anche nell'analisi<br />

di Nicola Gobbo,<br />

responsabile delle pagine<br />

sportive de Il Vicenza.<br />

"Per il Vicenza dobbiamo<br />

considerare il fattore<br />

sfortuna che non è certo<br />

mancato in più di una<br />

partita-spiega -Questo<br />

però non giustifica la<br />

mancanza di gol. La<br />

prima lacuna della formazione<br />

biancorossa è in<br />

attacco: Cavalli, seppur<br />

ottimo, centravanti non<br />

ha trovato le condizioni<br />

ottimali per esprimersi<br />

alla meglio; e poi c'è<br />

Schwoch, perfetto attaccante<br />

ma sul quale la<br />

società non può puntare<br />

tutto, visti anche i sui<br />

trentasette anni. Un rinforzo<br />

poi ci vorrebbe<br />

nella fascia di sinistra in<br />

difesa. Padoin dovrebbe<br />

essere impiegato al<br />

meglio nel suo ruolo,<br />

inserendo un terzino di<br />

ruolo". Alle difficoltà di<br />

organico vanno poi<br />

aggiunte le tensioni psicologiche<br />

che inevitabilmente<br />

si accumulano<br />

quando i risultati non<br />

arrivano. "Certo è difficile<br />

anche il momento psicologico<br />

della squadra,<br />

questo lo si è notato<br />

anche nella partita contro<br />

il Mantova con il<br />

nuovo allenatore - continua<br />

Gobbo -: di solito<br />

una formazione con i<br />

cambi in panchina fa<br />

risultato, così non è stato<br />

e per Gregucci è stato un<br />

esordio amaro".<br />

Mentre questo giornale<br />

va in stampa, il Vicenza<br />

sarà impegnato contro il<br />

Napoli, un'altra delle<br />

grandi del campionato<br />

cadetto, e sembra già una<br />

partita da ultima spiaggia.<br />

Potrebbe essere l'occasione<br />

del riscatto, per<br />

far vedere che l'attesa<br />

scossa c'è stata, che il<br />

gioco messo in mostra<br />

contro Bari e Juventus<br />

(solo per ricordare due<br />

partite in cui la squadra<br />

si era comportata bene) è<br />

stato ritrovato. E che<br />

finalmente si riesce a<br />

portare a casa anche<br />

qualche punto prezioso<br />

per dare fiato ad una<br />

classifica impietosa.<br />

Oppure potrebbe essere<br />

la conferma di una crisi<br />

sempre più profonda e<br />

dalla quale, in caso di<br />

nuova sconfitta, sarebbe<br />

davvero difficile intravedere<br />

un'uscita.<br />

CAMPIONATO SERIE A <br />

N Descrizione Data Ora M 1 X 2<br />

8 Sampdoria - Milan 14 Ott 2006 18,00 1 5,00 3,10 1,75<br />

9 Siena - Messina 14 Ott 2006 20,30 1 1,92 2,80 4,70<br />

1 Ascoli - Livorno 15 Ott 2006 15,00 1 2,40 2,80 3,10<br />

2 Empoli - Fiorentina 15 Ott 2006 15,00 1 3,00 3,10 2,25<br />

3 Inter - Catania 15 Ott 2006 15,00 1 1,15 5,80 20,00<br />

5 Palermo - Atalanta 15 Ott 2006 15,00 1 1,52 3,33 7,50<br />

6 Parma - Udinese 15 Ott 2006 15,00 1 2,60 3,00 2,60<br />

7 Reggina - Roma 15 Ott 2006 15,00 1 5,20 3,20 1,70<br />

10 Torino - Chievo 15 Ott 2006 15,00 1 2,00 3,00 3,75<br />

4 Lazio - Cagliari 15 Ott 2006 20,30 1 1,65 3,25 5,55<br />

VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 • VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 • ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690


15<br />

Alla formazione<br />

b i a n c o r o s s a<br />

della Minetti<br />

Infoplus quest'anno<br />

si è<br />

riunita l'argentina<br />

Andrea<br />

Carolina Conti, dopo aver<br />

giocato in prestito per un<br />

anno alla squadra di<br />

Parma. Questo sarà il suo<br />

quarto anno in Italia e il<br />

suo terzo a Vicenza. Con<br />

una novità in più: ora<br />

Andrea, già cittadina italiana,<br />

può giocare nelle nazionale<br />

azzurra.<br />

La schiacciatrice della<br />

Minetti, alta 193 centimetri,<br />

ha compiuto 24 anni<br />

nelle scorse settimane e<br />

oltre alla pallavolo ha un<br />

sogno nel cassetto da realizzare:<br />

studiare, magari a<br />

Milano, in una scuola di<br />

moda, e a vedere la determinazione<br />

di quest'atleta<br />

c'è da scommettere che lo<br />

realizzerà. Da subito il<br />

cognome chiarisce le sue<br />

origine italiane. I bisnonni,<br />

Raffaele e Laurina Conti,<br />

erano originari della cittadina<br />

abruzzese di Chieti e<br />

durante il secondo conflitto<br />

mondiale, come molti<br />

italiani, hanno deciso di<br />

lasciare il paese in guerra<br />

per l'Argentina, e il destino<br />

li ha fatti conoscere proprio<br />

li. La sua carriera inizia<br />

nella sua terra, ma il<br />

vero salto arriva con il suo<br />

sbarco nella città berica,<br />

dove comprende che solo<br />

qui avrebbe potuto giocare<br />

da professionista ed<br />

esprime al meglio le sue<br />

qualità.<br />

Come è stato il ritorno<br />

a Vicenza?<br />

"Sono felice di essere<br />

tornata in questa città.<br />

Adoro Vicenza e qui<br />

ormai c'è la mia seconda<br />

casa. Tra le mura della<br />

città ho trovato molti<br />

amici che nella passata<br />

stagione ho trascurato<br />

un po' a causa del mio<br />

impegno a Parma, ed<br />

ora che sono tornata<br />

single ha più tempo da<br />

dedicare a loro. Già nel<br />

primo impegno ufficiale<br />

in Coppa Italia ho ritrovato<br />

i tifosi che mi<br />

hanno accolto benissimo<br />

e con tanto calore. Devo<br />

dire anche che con la squadra<br />

mi trovo a mio agio, sia<br />

con le compagne sia con la<br />

nostra allenatrice Manù,<br />

un vero punto di riferimento".<br />

L'arrivo dall'Argentina<br />

è stato difficile?<br />

"Si, ma sapevo che qui<br />

avrei potuto diventare una<br />

SPORT 14 OTTOBRE 2006<br />

Una passione per la black music e per i cappellini, la moda come sogno nel cassetto. La giocatrice italo - argentina si racconta<br />

Andrea Conti, schiacciate a ritmo di hip hop<br />

DI TOMMASO QUAGGIO<br />

Andrea Conti, un concentrato di vitalità dall'Argentina<br />

La giocatrice a casa con i suoi fratelli<br />

giocatrice professionista.<br />

Nel mio paese esiste una<br />

realtà pallavolista molto<br />

diversa, e quando sono<br />

arrivata qui non ho più<br />

voluto andare via".<br />

Ma se non avessi incontrato<br />

la pallavolo quale<br />

sarebbe stato il tuo<br />

destino in Argentina?<br />

"Prima di partire per<br />

l'Italia ero iscritta alla<br />

facoltà di giurisprudenza<br />

a Buenos Aires:<br />

ho frequentato due<br />

anni. Probabilmente<br />

avrei continuato su<br />

quella strada giocando<br />

a pallavolo magari solo<br />

nel tempo libero e<br />

chissà come sarebbe<br />

finita".<br />

Com'è il rapporto<br />

con la tua famiglia<br />

vista la lontananza?<br />

"Mi mancano tantissimo.<br />

Quasi tutti i giorni<br />

faccio una chiamata a<br />

casa alla mamma per<br />

avere qualche notizia<br />

su mio papà, sempre in<br />

giro con il suo lavoro, e<br />

dei due miei fratelli più<br />

piccoli: di età, visto che<br />

hanno uno diciotto e uno<br />

ventidue anni, ma non di<br />

statura, dato che entrambi<br />

arrivano quasi ai due metri<br />

di altezza. Non posso negare<br />

che la mia famiglia mi<br />

manca sempre. Da qualche<br />

giorno ho installato internet<br />

e ora magari mi sentirò<br />

meno sola. Una volta<br />

all'anno scende mia<br />

mamma per restare un po'<br />

con me, ma la lontananza<br />

si sente".<br />

Oltre agli impegni con<br />

allenamenti e partite,<br />

come trascorri il tuo<br />

tempo libero?<br />

"Innanzitutto il tempo libero<br />

è poco, ma questo non<br />

pesa più di tanto. Ci possiamo<br />

concedere il lunedì<br />

come giorno di svago e il<br />

sabato pomeriggio. Vado al<br />

cinema con gli amici oppure<br />

esco a mangiare una<br />

pizza magari con le mie<br />

compagne di squadra, e<br />

soprattutto coltivo le mie<br />

due passioni: la Black<br />

music e un hobby un po'<br />

p a r t i c o l a r e … c o l l e z i o n o<br />

cappellini. Per il mio com-<br />

pleanno un tifoso di Parma<br />

me ne ha regalato uno di<br />

veramente originale totalmente<br />

ricoperto di paillettes".<br />

Come immagini il tuo<br />

futuro?<br />

"Certo non potrò giocare<br />

per sempre a pallavolo e se<br />

devo guardare verso l'orizzonte<br />

vorrei tornare a studiare,<br />

non legge ma qualcosa<br />

che mi avvicinasse al<br />

mondo della moda, magari<br />

a Milano. Peso però anche<br />

alla famiglia, per me questo<br />

rimane un valore<br />

importantissimo. Più in la<br />

vorrei avere dei figli e fare<br />

la mamma a tempo pieno,<br />

ma non la mamma pallavolista".<br />

A tutti gli effetti sei italiana<br />

e ora protesti<br />

anche giocare in nazionale,<br />

e se arrivasse una<br />

convocazione?<br />

"Sarebbe una gioia immensa<br />

e ne sarei onorata, ma<br />

non saprei decidere: una<br />

volta fatta la questa scelta<br />

non potrei più giocare con<br />

la nazionale Argentina che<br />

riamane sempre la mia<br />

prima casa".<br />

Coppa Italia, Cia Minetti<br />

alla ricerca del bis<br />

Domenica 15 ottobre alle ore alle<br />

18.00 tornano in campo sul parquet<br />

del Centro Sport Palladio le<br />

ragazze della Cia Minetti per il<br />

terzo turno di Coppa Italia. Le<br />

ragazze, dopo la positiva prestazione<br />

contro la Tecnomec Forlì,<br />

cercheranno di bissare la vittoria<br />

contro la formazione pesarese<br />

della Scovolini, reduce invece<br />

dalla sconfitta contro il Megius<br />

Padova. Con la vittoria di domenica<br />

scorsa per 3 a 1 le biancorosse<br />

si portano al secondo posto nel<br />

girone B, dietro alla formazione<br />

patavina a punteggio pieno.<br />

Nell'incontro con Forlì due erano<br />

le ex che sono scese in campo,<br />

Alessandra Crozzolin che lo scorso<br />

campionato era in forza alla<br />

Minetti Infoplus, mentre tra le fila<br />

biancorosse Mia Jerkov che l'anno<br />

scorso era nella formazione<br />

romagnola.<br />

A fortificare la squadra anche una<br />

novità giunta in settimana: a<br />

disposizione dell'allenatrice beri-<br />

ca Manù Benelli è tornata infatti<br />

"Moky" De Gennaro, dopo aver<br />

trascorso tutto il periodo estivo e<br />

di inizio stagione con la nazionale<br />

seniores con la conquista del terzo<br />

posto al torneo di qualificazione<br />

per il Grand Prix 2007. Infatti tra<br />

le atlete scelte per il mondiale del<br />

Giappone dal nuovo ct della<br />

nazionale Massimo Barbolini, il<br />

libero biancorosso non è stato<br />

contattato. "Mi dispiace per<br />

Monica-ha commentato il presidente<br />

Giovanni Coviello-ma la<br />

Cardullo probabilmente dà a<br />

Barbolini la sicurezza di una maggiore<br />

esperienza. Io magari, per<br />

non rischiare, avrei portato in<br />

Giappone 2 liberi, ma Barbolini sa<br />

cosa fa e noi ci riprendiamo la<br />

nostra campionessa". A rappresentare<br />

comunque la Minetti<br />

Infoplus durante il mondiale giapponese<br />

saranno le biancorosse<br />

Stefania Dall'Igna e Miyuki<br />

Takahashi.<br />

T. Q.


16<br />

DI TOMMASO QUAGGIO<br />

Continua la striscia<br />

positiva<br />

d e l l ' A t l e t i c a<br />

Vicentina. Nelle<br />

settimane scorse<br />

si è concluso<br />

l'appuntamento<br />

più atteso della<br />

stagione per la categoria<br />

allievi. Nella cittadina marchigiana<br />

di Fano gli atleti<br />

della AV si sono giocati il<br />

titolo di campione italiano<br />

di categoria. Ben 23 i ragazzi<br />

che hanno vestito i colori<br />

della società che si allena in<br />

via Rosmini e che, come<br />

promesso alla vigilia, hanno<br />

fatto scintille. A cominciare<br />

da Biancamaria Bresolin<br />

che si è classificata terza in<br />

una specialità durissima<br />

come quella dei 400metri<br />

ad ostacoli, mentre tre<br />

medaglia d'argento sono<br />

arrivate dalle tre strepitose<br />

staffette vicentine: il secondo<br />

posto, infatti, è stato<br />

Riparte il campionato di<br />

calcio a cinque del<br />

Movimento Sport<br />

Popolare di Vicenza.<br />

Saranno 30 le squadre<br />

partecipanti, ciascuna<br />

composta da 10 elementi.<br />

Sportivi che, non<br />

potendo svolgere campionati<br />

dilettantistici o<br />

di categoria superiore,<br />

danno risposta alla loro<br />

voglia di agonismo e<br />

confronto partecipando<br />

ad un campionato alternativo,<br />

che comincerà<br />

dal 15 ottobre. L'idea<br />

alla base del<br />

Movimento, che a<br />

Vicenza ha preso piede<br />

dal 2004, è quella di<br />

dare a tutti l'opportunità<br />

di praticare sport, e<br />

di "vivere" così l'adrenalina<br />

della competizione. Le<br />

gare si svolgeranno nei<br />

campi del Seven club di via<br />

Velocisti sugli scudi ai campionati italiani allievi: premiate le due 4x100<br />

e la 4x400 femminile. Sul podio anche Biancamaria Bresolin<br />

L'AV s'impone col gioco di<br />

squadra: tre staffette d'argento<br />

conquistato sia dalla<br />

4x100m maschile e sia da<br />

quella femminile, con le<br />

ragazze che si sono aggiudicate<br />

la piazza d'onore anche<br />

nella 4x400m.<br />

Altri i risultati di valore<br />

nella rassegna nazionale<br />

che ha visto una grandissima<br />

partecipazione di atleti<br />

in ogni specialità. Partendo<br />

dal settore velocità, nei<br />

100metri maschili lo sprinter<br />

Michael Tumi è giunto<br />

Astichello e del PalaLago<br />

di Marola. Il campionato è<br />

strutturato a gironi, i vincitori<br />

dei rispettivi rag-<br />

SPORT 14 OTTOBRE 2006<br />

7° assoluto. Con 15"21,<br />

invece, Alberto Doncato<br />

non è riuscito a qualificarsi<br />

per la finale dei 110metri ad<br />

ostacoli, e sempre Doncato,<br />

questa volta davvero sfortunato,<br />

per pochissimo non si<br />

è aggiudicato la prova decisiva<br />

dei 400 ostacoli, dove<br />

meglio si presentava come<br />

accredito tempi. Chi invece<br />

può essere davvero felice è<br />

la promettente Biancamaria<br />

Bresolin, andata a vincere<br />

gruppamenti si sfideranno<br />

per accedere alle fasi<br />

regionali, ed eventualmente<br />

alle finali nazionali. Lo<br />

un bronzo che ripaga i<br />

sacrifici degli allenamenti<br />

sotto la guida del tecnico<br />

Umberto Pegoraro. La<br />

Bresolin ha fermato il<br />

cronometro su 1'06"18,<br />

dietro ad un'imprendibile<br />

Vitale (1'03"13) e più<br />

vicina alla seconda classificata<br />

che ha chiuso in<br />

1'05"39. Nelle gare più<br />

lunghe, 20° posto per<br />

Irene Saggin nei<br />

3000metri, 14° e 19° nei<br />

2000metri siepi rispettivamente<br />

per Caterina<br />

Marchioretti e Irene<br />

Segafredo; mentre al<br />

maschile si segnala il 14°<br />

posto per Nicola Sbabo<br />

sempre nella stessa specialità<br />

delle siepi. Giornata no<br />

per il martellista Paolo<br />

Pellanda e per il lunghista<br />

Giulio Toffanello, che con<br />

6,28metri che ha chiuso in<br />

17° posizione. Rammarico<br />

per il 6° posto finale ottenuto<br />

dalla pesista<br />

Mariavittoria Cestonaro,<br />

slogan primario del<br />

MSP Italia è "Uno<br />

Sport per Ognuno", e<br />

il movimento è impegnato<br />

da sempre nelle<br />

grandi tematiche della<br />

promozione sportiva<br />

e, soprattutto, nella<br />

formazione di tecnici,<br />

dirigenti e di volontari<br />

di "Sport Sicuro".<br />

In questa visione, il<br />

MSP Italia, di ispirazione<br />

cristiana, aderente<br />

alla Cei (la<br />

Conferenza episcopale<br />

italian), offre uno<br />

sport a misura di<br />

ognuno, che ne consideri<br />

le peculiarità<br />

psico-fisiche.<br />

Il Movimento Sport<br />

Popolare Italia è un<br />

associazione senza fine di<br />

lucro, riconosciuta dal<br />

CONI quale ente di promozione<br />

sportiva e dal<br />

pochi giorni fa eletta campionessa<br />

studentesca con<br />

oltre 13metri, misura che le<br />

avrebbe fatto cogliere l'oro<br />

anche in questa rassegna.<br />

Forse complice un piccolo<br />

infortunio subito in allenamento,<br />

Mavi non è riuscita<br />

a far meglio di 10,43m. Sara<br />

Galvan si è piazzata 12° nel<br />

lancio del disco con 31,12m,<br />

mentre Gioia Nicoletti si è<br />

piazzata 16°. In chiusura di<br />

giornata, infine, per la<br />

società è arrivata anche la<br />

soddisfazione per le staffette:<br />

i tre argenti portano la<br />

firma di Eugenio Dissegna,<br />

Alberto Doncato, Giulio<br />

Toffanello e Michael Tumi<br />

(4x100m, tempo di 43"99),<br />

Marangoni Francesca,<br />

Giulia Valentino, Anna<br />

Brunello e Annamaria<br />

Lobba (4x100m, tempo di<br />

49"44), ed infine di nuovo<br />

Brunello, Marangoni, Lobba<br />

questa volta con anche la<br />

medagliata Bresolin, seconda<br />

frazionista (4x400m,<br />

tempo di 4'03"34).<br />

Dal 15 ottobre il via al campionato di calcio a 5 del Movimento Sport Popolare<br />

Calcetto "popolare", uno sport per tutti<br />

ministero dell'Interno<br />

quale ente nazionale con<br />

finalità assistenziali.<br />

Il MSP Italia è presente su<br />

tutto il territorio nazionale<br />

con propri comitati<br />

regionali e provinciali e si<br />

propone l'organizzazione<br />

di ogni attività sportiva, a<br />

carattere promozionale,<br />

per tutte le componenti<br />

sociali, attraverso l'organizzazione<br />

di manifestazioni<br />

sportive, di meetings<br />

e convegni, di corsi di qualificazione<br />

per dirigenti e<br />

tecnici, rivolti anche al<br />

settore educativo, ricreativo<br />

e del tempo libero.<br />

Il MSP Italia si fonda sulle<br />

capacità, sulla dedizione e<br />

passione dei suoi dirigenti,<br />

tecnici ed atleti, che<br />

costituiscono il motore di<br />

tutte le attività. Tutte le<br />

informazioni al sito<br />

www.mspvicenza.it.


17<br />

R u g b y . I R a n g e r s a<br />

Belluno in cerca del<br />

riscatto<br />

Continuano gli appuntam<br />

e n t i p e r i r u g b i s t i<br />

vicentini: domenica 15<br />

ottobre alle ore 10.00 si<br />

svolgerà un torneo della<br />

s c u o l a d i M i n i r u g b y<br />

dedicato alle categorie<br />

giovanili under 9, 11 e<br />

13. alle 12.30 si terrà<br />

i n v e c e l ' i n c o n t r o d i<br />

c a m p i o n a t o u n d e r<br />

19 tra i padroni di<br />

c a s a d e l R a n g e r s<br />

Vicenza contro gli<br />

avversari del Badia.<br />

Alle ore 14.30, infine,<br />

la quarta giornata<br />

di Campionato<br />

S e r i e C c h e v e d r à<br />

impegnati i biancor<br />

o s s i f u o r i c a s a<br />

c o n t r o E l i t e<br />

Belluno. I Rangers<br />

Vicenza sono reduci<br />

dalla prima sconfitt<br />

a i n c a m p i o n a t o<br />

subita nella prece-<br />

d e t e g i o r n a t a<br />

d a l l ' O d e r z o , c h a h a<br />

saputo concretizzare il<br />

suo gioco semplice ma<br />

e f f i c a c e p u n t a n d o s u<br />

una mischia più forte ed<br />

o r g a n i z z a t a d i q u e l l a<br />

berica.<br />

S c h e r m a . L e l a m e<br />

vicentine in pedana a<br />

Lignano<br />

Si terrà il 14 e il 15 a<br />

L i g n a n o S a b b i a d o r o l a<br />

p r i m a p r o v a c a d e t t i<br />

riservata alle categorie<br />

della spada, scherma e<br />

f i o r e t t o . S a r a n n o p r e -<br />

senti 15 atleti del circol<br />

o d e l l a S p a d a d i<br />

Vicenza: per il fioretto<br />

m a s c h i l e A n d r e a<br />

B u t t a z z i , S i m o n e<br />

Covallero, Francesco De<br />

S a n t i s , T e o d o r i c o<br />

C a r f a g n i n i , J a c o p o<br />

M a r o n a t o , G i u l i o<br />

Timillero; per il fioretto<br />

f e m m i n i l e G i u l i a<br />

Quagliozzi e Francesca<br />

S c a p i n ; p e r l a s p a d a<br />

f e m m i n i l e N i c o l e t t a<br />

SPORT 14 OTTOBRE 2006<br />

Venco, Lisa Centofante<br />

e Samantha Pegoraro.<br />

A t l e t i c a . A d<br />

A r z i g n a n o l e f i n a l i<br />

dei nazionali giovanili<br />

Lo Stadio Dal Molin di<br />

Arzignano torna ad<br />

o s p i t a r e n e l f i n e<br />

settimana del 14 e<br />

15 ottobre la grande<br />

atletica italiana.<br />

L ' i m p i a n t o d e l l a<br />

città del Grifo sarà<br />

i l t e a t r o d i g a r a<br />

della massima final<br />

e n a z i o n a l e d e i<br />

c a m p i o n a t i d i<br />

s o c i e t à g i o v a n i l i<br />

2006 che prevedono<br />

la partecipazion<br />

e d i a t l e t i d e l l a<br />

c a t e g o r i a a l l i e v i<br />

( 1 6 - 1 7 a n n i ) e d i<br />

quella junior (18-19<br />

anni). Saranno 24 le<br />

f o r m a z i o n i , c h e<br />

giungeranno da ogni<br />

p a r t e d ' I t a l i a , p e r<br />

contendersi il titolo<br />

di Società giovanilecampion<br />

e d ' I t a l i a<br />

2 0 0 6 . D o d i c i<br />

s a r a n n o l e<br />

finaliste tra gli<br />

u o m i n i e<br />

altrettante per<br />

le donne.<br />

I l p r o g r a m m a<br />

prevede l'inizio<br />

d e l l a m a n i f e -<br />

stazione sabato<br />

14 ottobre alle<br />

o r e 1 4 . 3 0 c o n l e<br />

gare del salto con<br />

l'asta uomini e del<br />

m a r t e l l o d o n n e .<br />

A l l e 1 5 . 2 0 i l v i a<br />

alle gare di velocità<br />

con i 100 ostacoli<br />

femminili e i<br />

1 1 0 o s t a c o l i<br />

maschili.<br />

La chiusura è prevista<br />

alle 19.00 con le staffette<br />

4x100 donne e uomini.<br />

Si tornerà in pista<br />

d o m e n i c a m a t t i n a a l l e<br />

9 . 0 0 c o n i l m a r t e l l o<br />

uomini e l'asta donne; la<br />

rassegna sarà conclusa<br />

alle 12.25 con le staffette<br />

4x400. Attorno alle<br />

1 3 . 0 0 s a r a n n o p r o c l a -<br />

mati i vincitori.<br />

Pallanuoto. Spaziono<br />

n u o v o c e n t r o b o a<br />

della Caoduro<br />

È arrivato in settimana<br />

il nuovo centroboa della<br />

C a o d u r o V i c e n z a , f o r -<br />

m a z i o n e d i p a l l a n u o t o<br />

che milita nel campionato<br />

di serie B.<br />

Il trentenne arriva dallo<br />

S p o r t M a n a g e m e n t<br />

Verona ed è stato fortemente<br />

voluto dal dirett<br />

o r e s p o r t i v o d e l l a<br />

società vicentina. Il programma<br />

della Caoduro<br />

concordato con lo sponsor<br />

per i prossimi tre<br />

anni prevede la promozione<br />

in A2.<br />

I l p r i m o p a s s o f o n d a -<br />

mentale è stato l'assicurarsi<br />

il giovane allenatore<br />

Matteo Greco, un tecnico<br />

comunque espertissimo<br />

al quale la società<br />

ha dato massima fiducia.<br />

E ora con l'acquisto<br />

d i N i c o l a S p a z i a n o i l<br />

programma comincia a<br />

d e l i n e a r s i i n m a n i e r a<br />

più precisa.


18<br />

Protetto dall'inconfondibile<br />

sagoma<br />

della "bissa" a sud e<br />

dal monte Crocetta a<br />

nord, racchiuso<br />

attorno a chiesa, centro<br />

sociale, scuola e<br />

biblioteca, il Villaggio del Sole rappresenta<br />

un caso di edilizia popolare pressoché<br />

unico in città: uno "spettacolo<br />

veramente nuovo e meraviglioso per<br />

Vicenza", come scrivono, forse con un<br />

po' di esagerazione, i giornali dell'epoca.<br />

Il progetto risale alla seconda metà<br />

degli anni Cinquanta, quando l'Ina-<br />

Casa decide di realizzare un nuovo<br />

quartiere satellite alla periferia nord di<br />

Vicenza, in una zona che all'epoca<br />

aveva ancora caratteristiche rurali.<br />

L'investimento previsto è di circa un<br />

miliardo e seicento milioni di allora,<br />

necessari per realizzare, su un'area di<br />

quasi centomila metri quadrati, una<br />

quindicina di fabbricati con un totale<br />

di oltre 500 alloggi e 3700 vani. Nel<br />

clima effervescente del boom economico,<br />

il Villaggio del Sole (chiamato<br />

così perché sul Monte Crocetta si trovava<br />

una colonia elioterapica per i<br />

bambini a rischio tubercolosi) prende<br />

forma rapidamente. Il 6 giugno 1959<br />

l'allora ministro dell'agricoltura<br />

Mariano Rumor può già inaugurare il<br />

primo lotto di 192 abitazioni. E un<br />

anno più tardi la scena si ripete con la<br />

consegna di altri 240 appartamenti,<br />

solo che questa volta il taglio del<br />

nastro è affidato alle mani del<br />

Presidente del Consiglio Amintore<br />

Fanfani.<br />

Pur essendo un progetto di edilizia<br />

popolare, il Villaggio del Sole è stato<br />

pensato con grande attenzione alla<br />

qualità della vita dei suoi futuri abitanti,<br />

e con caratteristiche che ricordano<br />

qualcosa delle città ideali sognate dagli<br />

umanisti del Rinascimento. Il<br />

Villaggio ha una forma ellittica, che<br />

richiama in qualche modo il perimetro<br />

della Vicenza medievale. Al centro<br />

di tutto ci sono gli spazi comuni: la<br />

chiesa di San Carlo, la biblioteca, le<br />

scuole elementari, il centro comunita-<br />

SPECIALE 14 OTTOBRE 2006<br />

Inaugurato nel 1960, il Villaggio del Sole unisce edilizia popolare e qualità della vita<br />

Il quartiere in cui non tramonta mai il sole<br />

DI LUCA MATTEAZZI<br />

Nel 2010 il Villaggio del Sole<br />

festeggerà i suoi primi cinquant'anni.<br />

E c'è qualcuno<br />

che ha deciso di celebrare<br />

l'avvenimento in modo diverso<br />

dal solito: niente cerimonie<br />

ufficiali, niente discorsi di<br />

circostanza, niente tagli del<br />

nastro. O meglio, la cerimonia<br />

magari si farà, ma sarà il<br />

punto di arrivo di un percorso<br />

partito da lontano e capace di<br />

coinvolgere tutti gli abitanti<br />

della zona.<br />

Da un anno, infatti, all'ombra<br />

del Monte Crocetta si è costituita<br />

l'associazione Villaggio<br />

Insieme, una quindicina di<br />

persone che si sono date come<br />

obiettivo proprio quello di far<br />

riscoprire ai residenti e a<br />

tutta la città la singolarità di<br />

La "biscia" del Villaggio del Sole: a destra degli anni '60, a sinistra ai nostri giorni<br />

questo quartiere - borgo collocato<br />

a pochi metri dal grande<br />

incrocio dell'Albera. "È<br />

importante sottolineare che<br />

l'associazione non nasce come<br />

un fungo, non spunta dal<br />

nulla - precisa il presidente<br />

Roberto Brusutti - . Siamo<br />

tutti vissuti qui, molti hanno<br />

partecipato in modo attivo<br />

alla vita della comunità,<br />

siamo convinti di vivere in un<br />

quartiere speciale, dal disegno<br />

forte e bellissimo, e adesso<br />

vogliamo ricostruirne l'identità.<br />

Non raccontando una<br />

storia che è già stata scritta<br />

molte volte, ma andando a<br />

raccogliere i racconti degli<br />

abitanti, con le loro emozioni<br />

e i loro ricordi".<br />

Con la collaborazione della<br />

rio, e tanto verde. Attorno i condomini,<br />

con il lungo edificio ondulato chiamato<br />

la "Bissa" a sud, a separare il<br />

quartiere dal traffico di viale del Sole,<br />

e con la caratteristica disposizione a<br />

pettine a nord, studiata apposta per<br />

non chiudere la visuale sul panorama<br />

del Monte Crocetta. Un insieme fatto<br />

di case spaziose, appartamenti luminosi,<br />

e condomini distanziati l'uno<br />

dall'altro, tanto che una delle frasi<br />

ricorrenti era che i palazzi del Villaggio<br />

del Sole non si facevano mai ombra<br />

l'uno con l'altro. Niente a che vedere,<br />

insomma, con i casermoni alveare che<br />

tanto spesso sono sinonimo di case<br />

popolari. Per rendere l'idea, il grande<br />

critico dell'arte Bruno Zevi, di solito<br />

biblioteca Bertoliana, del<br />

Comune, delle scuole dell'istituto<br />

comprensivo 10, e di un<br />

gruppetto di amici - professionisti<br />

(tra cui alcuni docenti<br />

del Politecnico di Milano),<br />

l'associazione ha dunque<br />

avviato un progetto che<br />

dovrebbe concludersi solo nel<br />

2009, giusto in tempo per la<br />

ricorrenza del cinquantennale.<br />

Al centro di tutto, c'è proprio<br />

l'ascolto e la raccolta<br />

delle storie degli abitanti del<br />

villaggio: di chi ci abita fin<br />

dall'inizio, di chi è arrivato<br />

più tardi, dei tanti stranieri<br />

che negli ultimi anni hanno<br />

trovato casa in quei condomini.<br />

I primi 22 racconti saranno<br />

pubblicati fra qualche settimana<br />

(nella pagina a fronte<br />

non molto tenero nei suoi giudizi, ha<br />

scritto che "ogni famiglia che abiterà i<br />

nuovi centri dell'Ina-Casa scoprirà, sia<br />

pur lentamente, che l'architetto ha<br />

dato alla casa qualcosa di più della<br />

mera funzionalità, qualcosa d'impercettibile,<br />

che una mente acritica non<br />

coglie immediatamente, ma che si<br />

sente nel viverci: qualcosa che trasforma<br />

quattro mura in quattro mura<br />

pensate, e pensate affettuosamente, e<br />

che in definitiva determina il passaggio<br />

dall'edilizia all'architettura, da un<br />

telegramma ad una lettera scritta con<br />

cura e amore. È appunto questo 'di<br />

più', questo sforzo non richiesto e non<br />

imposto da leggi, questo contributo<br />

disinteressato, che conferisce a queste<br />

ne vedete alcuni passaggi),<br />

ma il lavoro continuerà anche<br />

nei prossimi tre anni, con l'obiettivo<br />

di arrivare ad una<br />

sorta di piccolo decameron<br />

composto da un centinaio di<br />

storie. "Vogliamo passare dal<br />

racconto individuale al racconto<br />

collettivo, e da questo<br />

alla memoria collettiva, alle<br />

radici e all'identità - aggiunge<br />

Brusutti -. La nostra associazione<br />

raccoglie storie di vita<br />

per farne un racconto comunitario,<br />

una sorta di memoria<br />

fondativa del Villaggio".<br />

Un modo per scoprire le radici<br />

di una delle zone più caratteristiche<br />

di Vicenza, ma<br />

anche per creare una rete di<br />

contatti e di relazioni all'interno<br />

del quartiere. "Siamo<br />

case un valore che non si<br />

misura in soldi ma in termini<br />

di benessere e felicità<br />

umana". Ecco, invece,<br />

come descrive il villaggio<br />

uno dei residenti: "Le case<br />

convergenti verso il centro<br />

dell'area pedonale, le vie<br />

che ad anello fanno defluire<br />

gli abitanti sia verso l'interno<br />

sia verso l'esterno, i<br />

varchi che interrompono<br />

l'uniformità dei condomini,<br />

i giardini e i prati che continuamente<br />

si aprono tra un<br />

caseggiato e l'altro, hanno<br />

fatto sì che il "villaggio"<br />

non fosse solo un nome<br />

per indicare un nuovo<br />

quartiere ma divenisse<br />

negli anni una realtà oltre che urbanistica,<br />

anche storica e umana, favorendo<br />

la condivisione di giochi, amicizie,<br />

storie e sconfiggendo l'anonimato".<br />

Eppure i problemi non sono mancati.<br />

"Oggi il Villaggio del Sole è un quartiere<br />

tranquillo - racconto l'assessore al<br />

personale del Comune di Vicenza<br />

Maurizio Franzina, che al Villaggio ci è<br />

nato e cresciuto -. Ma una ventina di<br />

anni fa la situazione era a dir poco difficile.<br />

La droga, in particolare, ha colpito<br />

molto la generazione dei ragazzi<br />

nati a cavallo tra la fine degli anni<br />

Cinquanta e i primi anni Settanta. E<br />

quando vedi morire per droga n tuo<br />

compagno di banco è qualcosa che ti<br />

tocca davvero da vicino".<br />

L'associazione Villaggio Insieme ha avviato un progetto per ricostruire la memoria collettiva del Villaggio:<br />

"Serve anche come prevenzione"<br />

Un piccolo Decameron per favorire l'integrazione<br />

convinti che un'attività culturale<br />

di questo tipo, in cui si<br />

scambiano esperienze e<br />

aumenta la conoscenza reciproca,<br />

possa servire come<br />

prevenzione - conclude il presidente<br />

-. Qui il 20 per cento<br />

degli abitanti sono stranieri, e<br />

nelle scuole ci sono alunni di<br />

25 nazionalità, oltre a quella<br />

italiana. Non c'è una situazione<br />

di conflittualità, anzi, ci<br />

sono molto esempi di integrazione,<br />

e i bambini vanno tranquillamente<br />

a scuola da soli.<br />

Ma crediamo che riconoscersi<br />

in esperienze e problemi<br />

comuni possa aiutare a proseguire<br />

su questa strada e a<br />

superare eventuali problemi<br />

di convivenza".<br />

L. M.


19<br />

C'è chi ha provato<br />

diciassette bandi<br />

prima di ottenere la<br />

casa e chi credeva di<br />

aver sbagliato indirizzo<br />

perché l'appartamento<br />

era<br />

troppo grande rispetto alla casa a<br />

cui era abituato. Chi ricorda i tempi<br />

in cui da quelle parti si faceva la "lissia"<br />

e passava il carrettino dei gelati,<br />

e chi sta rivivendo adesso, a cinquant'anni<br />

di distanza, le stesse<br />

emozioni e gli stessi problemi<br />

affrontati dai primi residenti del villaggio.<br />

Dai racconti raccolti dall'associazione<br />

Villaggio Insieme riemerge la<br />

storia del Villaggio del Sole. Non<br />

quella, a volte fredda e impersonale,<br />

fatta di date, cifre e progetti ufficiali,<br />

ma quella pulsante e sempre in<br />

movimento composta dalle vite e<br />

dalle testimonianze di chi ha passato<br />

la propria esistenza nella zona<br />

racchiusa tra via del Sole e Monte<br />

Crocetta. E ne ha seguito tutte le<br />

trasformazioni, fin da quando, in<br />

zona, non c'erano che campi e cascine.<br />

"Ho abitato dal 1946 al 1963 presso<br />

una casa colonica con circa 60<br />

campi che si estendevano dal Biron<br />

di Sotto fino a Villa Lattes - raccon-<br />

ta uno dei residenti -. C'era una<br />

grande aia dove si essiccava il frumento<br />

della fattoria. L'aia veniva<br />

prestata anche ad altri e veniva ricoperta<br />

d'inverno perché non si rovinasse.<br />

Nella sere d'estate era usata<br />

dai ragazzi per giocare a 'quattro<br />

cantoni'. Le donne andavano a fare<br />

la 'lissia' nella roggia Seriola, presso<br />

la famiglia Miolo. Miolo faceva le<br />

botti. Il 19 marzo di ogni anno la fattoria<br />

Rizzato apriva il 'magazzino' e<br />

alla domenica vi erano molte persone<br />

che arrivavano anche dal centro<br />

città per mangiare salame, uova,<br />

verdure, vino della fattoria".<br />

In zona arrivavano piccole barche a<br />

remi che risalivano la Seriola, all'osteria<br />

Perozzi si giocava a bocce,<br />

mentre a villa Rota Barbieri si riuni-<br />

vano i bambini che avevano i genitori<br />

malati di tisi. "Negli anni '20-<br />

'40 la villa era adibita a scuola elementare<br />

diurna all'aperto, per i figli<br />

di genitori malati di tubercolosi -<br />

aggiunge un altro abitante del<br />

Villaggio -. I bambini venivano trasportati<br />

dalla città, da piazza San<br />

Lorenzo, al Monte Crocetta e lì frequentavano<br />

la scuola, pranzavano e<br />

cenavano e prendevano il sole per<br />

prevenire la malattia. Per questo la<br />

villa era più conosciuta come 'Casa<br />

del Sole'".<br />

Per i primi residenti, gli appartamenti<br />

del Villaggio del Sole erano la<br />

SPECIALE 14 OTTOBRE 2006<br />

Ecco un'anticipazione dei racconti degli abitanti della "Bissa" e dintorni: dai giochi nei campi alle difficoltà della convivenza multietnica<br />

Ieri contadini, oggi immigrati<br />

Le mille voci del Villaggio<br />

DI LUCA MATTEAZZI<br />

Una festa al Villaggio. Ieri come oggi gli abitanti hanno un<br />

forte senso di comunità<br />

realizzazione di un sogno. Alle loro<br />

spalle, infatti, lasciavano case<br />

"umide, senza vetri e servizi", in cui<br />

si doveva "mettere i sacchi di sabbia<br />

addosso alla parete perché filtrava<br />

l'acqua attraverso i muri", oppure<br />

soffitte "con un servizio in comune<br />

per quattro appartamenti, senza<br />

acqua corrente e riscaldamento".<br />

Facile capire, dunque, l'emozione di<br />

fronte ai nuovi appartamenti, spaziosi,<br />

luminosi, con terrazze e<br />

immersi nel verde ("Per noi è stato<br />

come andare in paradiso! Una casa<br />

nuovissima che odorava di colore<br />

fresco, con più camere, una zona<br />

giorno piena di sole, e i servizi a<br />

nostra disposizione, era proprio<br />

realizzare un bel sogno!") , e il clima<br />

quasi di festa e di complicità."C'era<br />

un'atmosfera festosa e indaffarata.<br />

La gente un po' alla volta prendeva<br />

possesso degli appartamenti, ci<br />

siamo sentiti dei pionieri, accomunati<br />

dal desiderio realizzato di abitare<br />

in un bel posto, in case tutte<br />

nuove. Tutto intorno era verde. Al<br />

Villaggio si stava proprio bene, c'erano<br />

le scuole, negozi, l'autobus,<br />

sembrava un piccolo paese in cui ci<br />

si sentiva finalmente a casa".<br />

Più che ad un sobborgo di periferia,<br />

il Villaggio ha qualcosa che ricorda<br />

l'atmosfera dei villaggi d'altri tempi:<br />

un posto dove ci si conosce tutti e<br />

dove e ci si muove senza paura. "Far<br />

crescere i figli è stato facile per la<br />

presenza della scuola in mezzo al<br />

quartiere, potevi vedere i figli entrare<br />

a scuola dalla finestra di casa -<br />

continuano i racconti - . Anche per<br />

giocare nel prato sotto casa erano al<br />

sicuro sotto i nostri occhi, e potevano<br />

giocare con i ragazzi delle altre<br />

scale. Quando arrivava il gelataio<br />

con il suo carretto tutti chiamavano<br />

Il Villaggio del Sole in senso<br />

stretto, cioè quello raccolto<br />

attorno alla "O" di via<br />

Colombo, conta tredici fabbricati,<br />

per un totale di 60 scale e<br />

526 appartamenti. A questi<br />

vanno aggiunti gli edifici pubblici<br />

posti al centro della zona:<br />

la Chiesa parrocchiale di San<br />

Carlo, la scuola, la biblioteca, il<br />

centro sociale, i giardini. Con<br />

Villaggio del Sole, però, ci si<br />

riferisce spesso anche ad un'a-<br />

Il quartiere è una meta anche per molti immigrati<br />

'mammaaa' e si facevano buttare i<br />

soldi dalla finestra".<br />

Un modo di vivere che resiste ancora<br />

oggi, e che è apprezzato anche dai<br />

tanti stranieri. "Ho trovato l'occasione<br />

di conoscere il Villaggio perché<br />

la prima casa l'ho comprata con<br />

l'aiuto del padrone da cui lavoravo -<br />

spiega un bengalese che vive in zona<br />

-. La mia famiglia mi ha raggiunto<br />

poco più tardi. Qui ho trovato un<br />

modo di vivere che assomiglia un<br />

po' al mio paese: c'è verde, ci sono<br />

spazi aperti per i giochi. Molti ci<br />

hanno dato una mano perché eravamo<br />

come pesci fuor d'acqua". E una<br />

giovane brasiliana che al Villaggio<br />

ha abitato un breve periodo aggiunge:<br />

"Quando sono arrivata al<br />

Villaggio sono rimasta sorpresa, mi<br />

sono sentita a casa mia, sembrava<br />

che ci fosse una parte del Brasile<br />

perché il Villaggio assomiglia mol-<br />

rea più ampia, che comprende<br />

alcuni insediamenti della vicinanze<br />

come il Villaggio<br />

Romita, le Case dei Vigili, il<br />

Villaggio Gardella (le abitazioni<br />

in mattoni a sud di via del<br />

Sole), fino ad arrivare alle abitazioni<br />

che si affacciano su via<br />

Biron di Sotto, su strada<br />

Pasubio e su una parte di viale<br />

Trento.<br />

Negli anni 60 il Villaggio<br />

"ristretto", era abitato da circa<br />

tissimo a Brasilia, la nostra capitale.<br />

Adesso abito da un'altra parte ma<br />

rimpiango di non aver fatto frequentare<br />

ai mie figli la scuola<br />

materna del Villaggio, perché per<br />

loro sarebbe stata una bellissima<br />

esperienza crescere insieme a tanti<br />

altri bambini di nazionalità diversa,<br />

che hanno tanto da offrire come<br />

tanto da imparare, come ho imparato<br />

anch'io con i loro genitori lì al<br />

Villaggio". "Forse è questo il segreto<br />

del Villaggio del Sole - riassume<br />

Matilede Gianesin: i bambini, gli<br />

adulti, gli anziani non si limitano ad<br />

uscire per andare al lavoro, a scuola<br />

e poi rientrare come in altri quartieri<br />

spesso definiti 'dormitori', ma<br />

possono semplicemente andare a<br />

piedi". E questo vuol dire incontrarsi,<br />

parlare, conoscersi, scambiare<br />

esperienze, e magari risolvere i problemi.<br />

Il Villaggio in cifre<br />

2300 persone, mentre considerando<br />

tutta l'area circostante si<br />

arrivava a 5000 residenti.<br />

Adesso, a quasi cinquant'anni<br />

di distanza, la popolazione del<br />

nucleo centrale si è praticamente<br />

dimezzata, attestandosi<br />

poco sopra i 1200 abitanti. Per<br />

contro, è aumentato il numero<br />

di immigrati, che ormai costituiscono<br />

il 20 per cento dei<br />

residenti, ben al di sopra della<br />

media cittadina.


20<br />

Tre mesi di tempo per preparare<br />

un piano di riequilibrio del rapporto<br />

numerico tra infermieri e<br />

OSS (operatori socio - sanitari),<br />

privilegiando l'assunzione di<br />

questi ultimi: questa la direttiva<br />

alle Aziende Ulss e Ospedaliere<br />

del Veneto impartita da una delibera<br />

odierna della Giunta regionale.<br />

"Oggi il rapporto numerico<br />

tra infermieri professionali (circa<br />

25 mila) e gli OSS (circa seimila)<br />

è di circa 4 a 1 - spiega l'assessore<br />

regionale alle politiche sanitarie,<br />

Flavio Tosi, che ha proposto<br />

alla Giunta il provvedimento - e<br />

noi vogliamo portarlo a 3 a 1. E'<br />

una necessità emersa non solo<br />

dalle richieste del personale, ma<br />

anche da una recente ricerca promossa<br />

dalla Regione che evidenzia<br />

come una notevole quota -<br />

tempo (dal 42 per cento al 53.3<br />

per cento) sia occupata quotidianamente<br />

dall'Infermiere per<br />

REGIONE 14 OTTOBRE 2006<br />

Tosi: "la finanziaria penalizza gli investimenti nelle strutture oncologiche del nord<br />

Efficienza sanitaria a rischio<br />

Importante convegno sulla radioterapia a Legnago<br />

"Entro la fine dell'anno,<br />

avremo messo a punto<br />

una griglia (Health Technology<br />

Assestement) che<br />

stabilirà quante dovranno<br />

essere e come dovranno<br />

essere distribuite sul<br />

territorio le tecnologie<br />

più moderne e costose,<br />

sia come acquisto che<br />

come gestione, perché<br />

debbono poter essere utilizzate<br />

per il maggior<br />

numero di ore possibile e<br />

perché stante le risorse<br />

finanziarie disponibili,<br />

averle ovunque sarebbe<br />

non solo impossibile, ma<br />

uno spreco di danaro<br />

pubblico" Lo ha ricordato<br />

l'assessore regionale<br />

alle politiche sanitarie,<br />

Flavio Tosi, intervenendo<br />

oggi, all'Ospedale di<br />

Legnago, in provincia di<br />

Verona, al Meeting annuale<br />

dell'AIRO (Associazione Italiana<br />

Radioterapisti Oncologici)<br />

Triveneto.<br />

"Stiamo facendo ogni sforzo -<br />

ha aggiunto - per migliorare e<br />

rendere sempre più tempestiva<br />

ed efficiente la diagnosi e<br />

la terapia per i pazienti oncologici;<br />

all'Ospedale di Vicenza,<br />

ad esempio, nonostante le<br />

difficoltà imposteci dalla precedente<br />

legge finanziaria per<br />

il personale, stiamo elevando<br />

l'organico per il Cyberknife<br />

per raddoppiare il suo tempo<br />

quotidiano di utilizzazione".<br />

Rispondendo ad una domanda<br />

sulle ripercussioni della<br />

finanziaria governativa 2007<br />

sulla sanità veneta, Tosi ha<br />

risposto che "saranno negative;<br />

non solo ai cittadini veneti<br />

costerà più di 150 milioni di<br />

euro di ticket, non solo invade<br />

pesantemente la sfera delle<br />

competenze sanitarie della<br />

Regione, ma rischia di bloccare<br />

e invertire il processo di<br />

responsabilizzazione delle<br />

Regioni che hanno creato<br />

pesanti deficit e cattiva sanità<br />

avviato nel 2005. Come Vene-<br />

to avevamo impugnato alcune<br />

parti della finanziaria del<br />

precedente Governo pur a noi<br />

politicamente affine, ma questa,<br />

per la sanità è di gran<br />

lunga peggiore".<br />

"Il rigore del Governo non<br />

dovrebbe abbattersi - conclude<br />

Tosi - su tutti i cittadini italiani<br />

ma solo sulle Regioni che<br />

hanno sforato il Patto sui costi<br />

della loro sanità concordato<br />

con il Ministero, che devono<br />

iniziare a compartecipare al<br />

colossale deficit sanitario che<br />

producono. Dalla legge finanziaria<br />

2007 viene un segnale<br />

preoccupante. Temo, infatti,<br />

che una stangata ancor più<br />

forte al Veneto e alle Regioni<br />

virtuose del nord possa arrivare<br />

con il riparto dei 101<br />

Le ulss dovranno riequilibrare il rapporto numerico tra infermieri e operatori socio sanitari<br />

Sanità: previste nuove assunzioni<br />

In Veneto andranno in pensione duemila infermieri<br />

svolgere attività assistenziali<br />

di base o di altro profilo<br />

professionale: un dato<br />

in aumento rispetto a quello<br />

relativo agli ani Novanta<br />

(30-35 per cento), per l'effetto<br />

concomitante di<br />

diversi fattori (l'evoluzione<br />

della normativa e dei contratti<br />

che regolano le professioni<br />

sanitarie; lo sviluppo<br />

delle attività attribuibili<br />

prima all'OTAA e<br />

ancor più, poi all'OSS; la<br />

più generale evoluzione<br />

del settore)". "Si impone,<br />

quindi, oggi - aggiunge<br />

l'assessore regionale - una<br />

ricognizione delle attività<br />

svolte dal personale infermieristico<br />

e di supporto (in primis<br />

dagli OSS) per adeguare, laddo-<br />

miliardi del Fondo Sanitario<br />

Nazionale: la fantasia del centrosinistra<br />

vuole introdurre a<br />

uso e consumo delle Regioni<br />

sprecone un nuovo e fantasioso<br />

criterio di 'deprivazione<br />

socioeconomica' che finirebbe<br />

per spostare miliardi di euro<br />

a loro vantaggio, sottraendoli<br />

alle Regioni virtuose. Anche<br />

per quanto riguarda il settore<br />

oncologico sono in vista sottrazioni<br />

di fondi a vantaggio<br />

delle Regioni sprecone: nel-<br />

ve si accertino difformità tra i contenuti<br />

delle attività svolte da tale<br />

personale e quelle previste dalla<br />

normativa di riferimento, i<br />

modelli organizzativi: oggi esiste<br />

in Veneto una notevole disomogeneità<br />

in questo ambito, con<br />

Ulss che hanno già realizzato il<br />

rapporto numerico ottimale e<br />

altre in cui è squilibrato, persino<br />

6 a 1. Le Aziende sanitarie sono<br />

quindi invitate a compiere una<br />

ricognizione sotto il profilo organizzativo<br />

per definire un rapporto<br />

ottimale Infermiere/OSS,<br />

tenendo conto della specificità<br />

dell'Azienda stessa, delle prestazioni<br />

erogate e del rapporto ospedale/territorio.<br />

Tutto questo<br />

implicherà necessariamente, nel<br />

quadro delle complessive risorse<br />

a disposizione, una diversa<br />

l'articolo della finanziaria<br />

2007 che stanzia 500 milioni<br />

di euro per la riqualificazione<br />

strutturale e tecnologica dei<br />

servizi di radiodiagnostica e<br />

radioterapia di interesse<br />

oncologico, è sottolineato che<br />

la priorità dovrà essere data<br />

alle regioni meridionali e<br />

insulari. Contro questi passi<br />

indietro, il Veneto condurrà<br />

una battaglia durissima in<br />

tutte le sedi per difendere i<br />

suoi cittadini".<br />

I finalisti del premio letterario "settembrini-mestre" 2006<br />

La giuria del Premio "Regione<br />

del Veneto - Leonilde e Arnaldo<br />

Settembrini - Mestre," dedicato<br />

al genere letterario del racconto<br />

e giunto alla sua 44.ma<br />

edizione, ha selezionato gli<br />

autori e le opere finaliste fra cui<br />

sarà scelto il vincitore. Si tratta<br />

di Mario Bernardi con l'opera<br />

"Il ciclista del Duce e altre<br />

storie delle terre del Piave" (Ed.<br />

Santi Quaranta, Treviso 2005),<br />

Caterina Bonvicini con "I figli<br />

degli altri" (Ed. Einaudi, Tori-<br />

"Il rigore del Governo non dovrebbe abbattersi - sostiene l'assessore Tosi<br />

- su tutti i cittadini italiani, ma solo sulle Regioni che hanno sforato il<br />

Patto sui costi della loro sanità concordato con il Ministero, che devono<br />

iniziare a compartecipare al colossale deficit sanitario che producono"<br />

no 2006), Marco Lodoli con<br />

"Bolle" (Ed. Einaudi, Torino<br />

2006), Anna Maria Mori con<br />

"Nata in Istria" (Ed. Rizzoli,<br />

Milano, 2006), Silvia Tortora<br />

con "Bambini cattivi, vivi con<br />

loro e imparerai ad amare" (Ed.<br />

Marsilio, Venezia 2006) e<br />

Alberto Zampieri con "Racconti<br />

rubati" (Ed. Canova, Treviso<br />

2006). Al vincitore andrà<br />

un premio di 5 mila euro ed è<br />

in palio anche un premio di<br />

1.500 euro assegnato da una<br />

Giuria Giovani composta da<br />

studenti di alcune scuole superiori<br />

di Mestre.<br />

La cerimonia di proclamazione<br />

e premiazione è fissata per<br />

il 20 ottobre prossimo alle ore<br />

21 a Mestre, al Teatro Toniolo,<br />

e sarà seguita da un concerto<br />

del Trio Harmonia Ensemble<br />

che proporrà musiche di Nino<br />

Rota tratte dai film di Federico<br />

Fellini, in collaborazione con<br />

gli Amici della Musica di<br />

Mestre.<br />

determinazione del fabbisogno<br />

di personale e delle relative<br />

assunzioni, per definire, entro 3<br />

mesi, la definizione del rapporto<br />

ottimale tra i profili infermieristici<br />

e il profilo dell'OSS e la preparazione<br />

di un piano di riorganizzazione<br />

che dovrà essere trasmesso<br />

alla Regione". "Nel 2007<br />

- conclude Tosi - in Veneto<br />

andranno in pensione circa 2 mila<br />

infermieri professionali, mentre<br />

saranno solo 700/800 i nuovi<br />

infermieri formati dalle Università.<br />

Invece di assumere infermieri<br />

extracomunitari, con problemi<br />

linguistici e, soprattutto, di<br />

insufficiente qualificazione professionale,<br />

potranno essere<br />

assunti come OSS, di cui c'è<br />

ampia disponibilità, cittadini italiani".


21<br />

"Sono convinto che sia impensabile<br />

smembrare una provincia pezzo dopo<br />

pezzo. E soprattutto non può essere il<br />

Presidente della Provincia il primo a<br />

dire sì, fate bene a farlo. Perché se oggi<br />

sono Lamon e Sovramonte, domani<br />

potrebbero essere molti altri comuni<br />

bellunesi a chiedere l'annessione ad<br />

altre regioni a statuto speciale". Lo<br />

afferma l'assessore ai flussi migratori<br />

e alle Funzioni amministrative per la<br />

Provincia di Belluno Oscar De Bona,<br />

intervenuto sulla delicata questione<br />

referendaria con una Lettera Aperta.<br />

"Mi ha confortato il richiamo di Antoniol<br />

e Mezzomo a non piangersi<br />

addosso e ad essere invece propositivi<br />

- aggiunge De Bona - costruendo<br />

un confronto aperto sui malesseri<br />

della montagna e sulle cose che si possono<br />

fare. Devono essere le comunità<br />

locali a dire che cosa vogliono. I Comitati<br />

per il referendum di Lamon e<br />

Sovramonte hanno sicuramente il<br />

merito di aver posto sul tappeto una<br />

problematica purtroppo irrisolta da<br />

anni, ma la risposta non può venire<br />

da un sì o un no. Occorrono idee, progetti<br />

e determinazione per realizzarli".<br />

"Su questi temi si sono ottenuti<br />

risultati significativi non con atteggiamenti<br />

da muro contro muro, ma<br />

mettendo pietra su pietra e lavorando<br />

giorno dopo giorno. Del resto, solo<br />

restando uniti avremo la forza per far<br />

capire anche allo Stato centrale le<br />

necessità di un territorio particolare<br />

come quello montano".<br />

"La vera battaglia da portare avanti è<br />

proprio questa: avere risorse adeguate<br />

per dare risposte adeguate, ossia<br />

attuare quel federalismo fiscale che<br />

consentirebbe alle Regioni a statuto<br />

ordinario di riequilibrare la situazione,<br />

di avere pari condizioni di trattamento<br />

rispetto alle regioni a statuto<br />

speciale. Non si tratta di portar via<br />

niente a nessuno ma l'obiettivo è quello<br />

di vedere riconosciute in tutte le<br />

sedi, non solo in quelle della Regione<br />

del Veneto, queste necessità. La soluzione<br />

- ribadisce De Bona - non è la<br />

fuga dal Veneto". "Se tutti affrontassimo<br />

la situazione con obiettività - dice<br />

ancora l'assessore - daremmo atto che<br />

non manca l'attenzione da parte della<br />

Regione per le aree montane, alle quali<br />

riserva, in alcuni settori, risorse importanti.<br />

In altri si potrebbe assegnarne in<br />

misura maggiore se i parametri a cui<br />

la normativa fa attualmente riferimento<br />

per l'intera regione fossero<br />

opportunamente calibrati per le aree<br />

montane non solo in base alla popolazione<br />

residente, ma sulla morfologia<br />

del territorio e insieme ai consiglieri<br />

regionali bellunesi ci impegneremo<br />

per questo, trovando le giuste<br />

alleanze". "Tuttavia, se le risorse<br />

disponibili restano quelle che sono,<br />

non potrà mai esserci equilibrio con le<br />

vicine regioni a statuto speciale. Qui<br />

sta il senso di un vero federalismo<br />

fiscale che, se correttamente applicato<br />

dallo Stato centrale, darebbe al<br />

Veneto più risorse finanziarie, in con-<br />

REGIONE 14 OTTOBRE 2006<br />

L'assessore De Bona si esprime sulla questione di Lamon e Sovramonte<br />

Il referendum della discordia<br />

"Non manca l'attenzione della Regione sulle aree montane"<br />

"La vera battaglia da portare avanti è proprio questa: avere risorse<br />

adeguate per dare risposte adeguate, ossia attuare quel federalismo<br />

fiscale che consentirebbe alle Regioni a statuto ordinario<br />

di riequilibrare la situazione, di avere pari condizioni di trattamento<br />

rispetto alle regioni a statuto speciale<br />

"Le Pro Loco svolgono un ruolo<br />

strategico nel sistema turistico;<br />

grazie a loro abbiamo a disposizione<br />

un vasto cartello di manifestazioni<br />

culturali, rievocazioni storiche,<br />

iniziative di valorizzazione<br />

delle produzioni tipiche. Intendiamo<br />

riconoscerne il ruolo e dare<br />

loro un preciso stato giuridico con<br />

il nuovo Testo Unico per il turismo<br />

veneto che stiamo riscrivendo<br />

con il territorio". Lo ha affermato<br />

il vicepresidente della Giunta<br />

veneta Luca Zaia, nel portare il<br />

saluto della Regione al Congresso<br />

dell'Unione Nazionale delle Pro<br />

Loco d'Italia, in corso a Rovigo e<br />

che ha per tema "Pro Loco: un sistema<br />

turistico "tipicamente" italiano".<br />

"Se le Pro Loco non esistessero<br />

bisognerebbe inventarle - ha ribadito<br />

Zaia - perché sono i primi<br />

punti di riferimento per la valorizzazione<br />

del territorio e qualificano<br />

l'offerta turistica del Veneto.<br />

Ma soprattutto dove c'è una Pro<br />

Loco c'è cuore - ha aggiunto - e<br />

operano volontari entusiasti che<br />

sanno trasmettere la passione per<br />

la propria terra, la propria storia e<br />

le proprie tradizioni meglio di<br />

siderazione anche del fatto che versa<br />

più delle altre regioni, ma nei trasferimenti<br />

riceve meno. Pesi e misure<br />

nella distribuzione delle risorse sono<br />

troppo differenti. Il Veneto, ad esempio,<br />

concorre annualmente con 900<br />

milioni di euro al fondo di solidarietà<br />

"Un grazie sentito e cordiale per i<br />

vostri meriti in cucina e soprattutto<br />

per aver esaltato ai massimi livelli la<br />

grande tradizione della tavola veneta".<br />

Lo ha scritto il vicepresidente<br />

della Giunta regionale Luca Zaia ai<br />

ristoratori del Veneto che si sono guadagnati<br />

un posto nella Guida "I ristoranti<br />

d'Italia 2007" dell'Espresso.<br />

Nella ventinovesima edizione della<br />

Guida, "Le Calandre" di Massimiliano<br />

Alajmo di Padova ha guadagnato<br />

i vertici assoluti della classifica, alla<br />

pari di altri due ristoranti della penisola,<br />

mentre sono numerosissimi i<br />

chiunque altro".<br />

Al congresso presenziano quasi<br />

1.500 delegati, in rappresentanza<br />

delle oltre 5 mila Pro Loco della<br />

penisola, delle quali 495 nel Veneto<br />

con circa 50 mila soci. Nell'ambito<br />

del meeting, dal quale emergeranno<br />

le linee operative future<br />

di questi organismi, si è svolta ieri<br />

sera a Rovigo, in piazza Vittorio<br />

Emanuele II, una presentazione -<br />

degustazione dei prodotti tipici<br />

veneti, realizzata dalle Pro Loco<br />

Venete con il contributo della<br />

Regione. Inoltre, nella concomitante<br />

manifestazione "Dire e Fare<br />

nazionale a favore delle regioni in<br />

difficoltà. Si tratta di 1800 miliardi<br />

delle vecchie lire che potrebbero<br />

essere rinegoziati perchè una buona<br />

parte di essi rimanga sul territorio,<br />

contribuendo a dare le risposte che<br />

vengono sollecitate. Sarebbe un<br />

passo importante verso quell'autonomia<br />

che consente attualmente ai<br />

cittadini del Trentino Alto Adige di<br />

disporre di 8500 euro pro capite contro<br />

i 2400 dei cittadini del Veneto,<br />

ma che si può conseguire solo a<br />

Roma con una modifica costituzionale<br />

che richiede una maggioranza<br />

qualificata al Parlamento". "In<br />

sostanza è quel federalismo fiscale<br />

a cui puntano da anni varie proposte<br />

legislative come, da ultimo, quelle<br />

del presidente Galan e di altre forze<br />

politiche di maggioranza e di opposizione,<br />

ed è interesse di tutti che si arrivi<br />

quanto prima a realizzarlo sul serio.<br />

E' nell'interesse anche di Lamon e<br />

Sovramonte. Perché - come ricordava<br />

il presidente della provincia di Bolza-<br />

locali della Regione che si sono visti<br />

riconoscere la qualità delle pietanze,<br />

delle materie prime e del servizio,<br />

anche in un competitivo rapporto<br />

prezzo - qualità.<br />

"Dove si mangia e si beve bene, si fa<br />

turismo. Ed è perciò anche merito<br />

vostro - ha ricordato Zaia - se il Veneto<br />

si presenta al mondo come la prima<br />

regione turistica d'Italia con 60 milioni<br />

di presenze. I vostri ristoranti costituiscono<br />

un punto fermo e una ulteriore<br />

offerta di ospitalità e convivialità,<br />

basata su una straordinaria capacità<br />

di coniugare tradizione e inno-<br />

no Luis Durnwalder, sempre sulla<br />

stampa - una cosa è volere l'autonomia<br />

con un referendum, un'altra è ottenerla<br />

da parte dello Stato, confermando<br />

la difficoltà di questa strada<br />

per la quale occorre modificare la stessa<br />

Costituzione". "E in ogni caso, anche<br />

nella situazione attuale serve una progettualità<br />

creativa, condivisa, rispondente<br />

alle esigenze e alle aspettative<br />

di un territorio che deve però essere<br />

altrettanto consapevole della sua storia,<br />

delle sue potenzialità e sa dove<br />

vuole andare. Al di là di una vaga speranza<br />

di trovare, passando ad un'altra<br />

regione, chissà quale Paese di Bengodi,<br />

i comitati di Lamon o Sovramonte<br />

o di qualsiasi altro comune si<br />

trovi su questa stessa lunghezza d'onda,<br />

su che progetti sono pronti confrontarsi<br />

e a rischiare? Altre strade possono<br />

sembrare utili scorciatoie - conclude<br />

De Bona - ma in realtà non fanno<br />

altro che allontanare dalla vera méta.<br />

A quella méta a cui vorremmo arrivare<br />

restando uniti".<br />

Le tradizioni della tavola veneta<br />

vazione, fantasia e tipicità. Grazie a<br />

voi, il Veneto può esaltare ancor più<br />

le proprie produzioni agroalimentari<br />

e una tradizione della tavola che<br />

ha salde radici nel passato, ma guarda<br />

anche al futuro e all'evoluzione<br />

dei gusti e delle aspettative dei consumatori<br />

attraverso la valorizzazione<br />

dei prodotti tipici del proprio territorio.<br />

La vostra presenza e la vostra<br />

attività - ha concluso Zaia - rafforzano<br />

il profondo legame fra tradizione,<br />

produzione e regione che costituisce<br />

uno dei nostri significativi<br />

punti di forza".<br />

Zaia: "un ruolo strategico da riconoscere nel sistema turistico"<br />

Pro loco: il cuore del turismo<br />

Attive da oltre 125 anni per la valorizzazione del territorio<br />

del Nord Est", è stata allestita l'iniziativa<br />

"Luoghi e Sapori", che<br />

presenta produzioni tipiche di<br />

tutta la penisola. Da oltre 125 anni<br />

le Pro Loco realizzano un'intensa<br />

attività di valorizzazione turistica<br />

e sociale del territorio, la più recente<br />

delle quali è "Aperto per Ferie".<br />

Si tratta di un progetto realizzato<br />

dall'UNPLI nazionale in collaborazione<br />

con il Ministero della Solidarietà<br />

Sociale finalizzato alla rivitalizzazione<br />

dei borghi italiani<br />

(quelli con popolazione inferiore<br />

ai duemila abitanti) a rischio di<br />

spopolamento.


23<br />

Anche se sarebbe<br />

stato difficile ripetere<br />

l'exploit di un film<br />

puro e disperato<br />

come Collateral (il<br />

suo film più bello,<br />

con L'Ultimo dei<br />

Mohicani), tuttavia<br />

anche questa volta il regista Michael<br />

Mann ci dato una lezione di cinema.<br />

E l'ha fatto con una storia apparentemente<br />

'fredda' perché già vista<br />

mille volte: quella di due agenti infiltrati<br />

in una grossa organizzazione<br />

criminale. Anzi, ha fatto quello che<br />

potrebbe sembrare un remake della<br />

vecchia e (immeritatamente) celebre<br />

TEMPO LIBERO 14 OTTOBRE 2006<br />

Adrenalina pura e grande lezione di regìa per il remake del serial anni '80 con Colin Farrell e Gong Li<br />

Un Miami Vice così, in tv non l'avevamo mai visto<br />

DI GIULIANO CORÀ<br />

"In nome della madre" racconta, per<br />

così dire, la storia di tutte le storie,<br />

quella di Miriam e Josef, Maria e<br />

Giuseppe, i genitori di Ieshua, Gesù.<br />

La voce è quella di Miriam: "Qui narra<br />

la gravidanza avventurosa, la fede del<br />

suo uomo, il viaggio e la perfetta<br />

schiusa del suo grembo". Una vicenda<br />

che i vangeli di Matteo e Luca, adottati<br />

come riferimenti, non approfondiscono<br />

nei dettagli, recuperati e<br />

ingranditi dall'autore "per tentare una<br />

vicinanza".<br />

Si tratta di un'operazione coraggiosa:<br />

la vicenda, naturalmente, non riserva<br />

sorprese, e il rischio di forzature o,<br />

peggio, di banalità, è dietro l'angolo.<br />

Ma la narrazione, attraverso una scrittura<br />

scarna, fortemente evocativa,<br />

sembra spesso riuscire a svelare il<br />

senso del Mistero. Come nel caso<br />

dell'Annunciazione: "Il vento di<br />

marzo in Galilea viene da nord, dai<br />

monti del Libano e dal Golan. Porta<br />

bel tempo, fa sbattere le porte e gonfia<br />

la stuoia degli ingressi, che sembra<br />

incinta. In braccio a quel vento la voce<br />

e la figura di un uomo stavano davanti<br />

a me". È un po' quanto accadeva nel<br />

"Vangelo secondo Matteo", il film di<br />

Pasolini. Ma se nell'opera cinematografica<br />

era soprattutto posta in evi-<br />

serie tivù degli anni '80<br />

Miami Vice. Con cui questo<br />

film non ha nulla in<br />

comune, se non il titolo e<br />

lo schema dei due sbirri<br />

che vivono pericolosamente.<br />

Tutto il resto è il<br />

solito Mann: visionario,<br />

entusiasmante, scenografico,<br />

col suo incredibile<br />

senso del ritmo e della<br />

composizione delle scene;<br />

un 'esteta', se vogliamo,<br />

per il quale sembra quasi che ad<br />

essere importante non sia tanto la<br />

storia, ma il modo in cui viene<br />

denza la portata rivoluzionaria del<br />

messaggio evangelico, nel libro sono<br />

l'amore smisurato di Josef per la sua<br />

sposa e la coraggiosa tenerezza di quest'ultima<br />

a risaltare.<br />

In conclusione, nelle prime parole di<br />

Miriam al piccolo Ieshua, si chiarisce<br />

come "In nome della madre" sia<br />

anche il racconto di un'esperienza<br />

che, da millenni, si rinnova con<br />

immutato stupore: la maternità:<br />

"Dormi, domani vedrai la prima luce<br />

della tua vita e avrai di fianco la tua<br />

prima ombra. Dentro di me non ne<br />

facevi. […] Il mio corpo ha perso il<br />

centro, da adesso in poi noi siamo due<br />

staccati che possono abbracciarsi e<br />

mai tornare una persona sola. A terra<br />

sulle pietre della stalla c'è la placenta,<br />

il sacco vuoto della nostra attesa".<br />

Erri De Luca, In nome della madre,<br />

Feltrinelli, pp. 86, euro 7,50<br />

Giovanni Magalotti<br />

mostrata. E' questo, ancora una<br />

volta, che entusiasma e turba. Tutto<br />

diventa emozione pura: la tensione<br />

notturna in una discoteca, la scia di<br />

un off-shore sul mare, i murales che<br />

'esplodono' dai muri scrostati di<br />

Haiti, le palme agitate dal vento<br />

davanti ad un appartamento vuoto,<br />

la violenza macellaia di una sparatoria.<br />

Tutto sembra 'già visto', in questo<br />

film, e tutto è diverso, tutto viene<br />

'da dentro' le cose, e si scrive dentro<br />

di noi. Come per esempio l'inseguimento<br />

sull'autostrada, che non è un<br />

videogioco alla Fast&Furious, ma<br />

una corsa verso la morte. Ma non è<br />

estetismo fine a se stesso. Lo dicono<br />

i cieli spesso in tempesta, i lampi<br />

inquietanti che graffiano il buio, i<br />

tuoni che minacciano distruzione.<br />

Lo dice la fotografia, a volte sgranata<br />

fino ad entrare nei pori della pelle<br />

e negli animi, a volte lucidissima,<br />

come l'occhio di uno scienziato.<br />

Ancora una volta, Mann ci dà non<br />

un'indagine poliziesca, che ci avrebbe<br />

annoiato a morte, ma un'indagine<br />

nei nostri luoghi oscuri - quelli<br />

del nostro animo e quelli attorno a<br />

noi. Forse, a ripensarci, la distanza<br />

dal killer nichilista di Collateral non<br />

è poi così grande.<br />

Con una prosa scarna ed evocativa, lo scrittore reinterpreta a modo suo la vicenda dei genitori di Gesù<br />

In nome della madre, il Vangelo secondo Erri de Luca<br />

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potranno annunciare la gioia di un figlio, la celebrazione di un matrimonio,<br />

il conseguimento della laurea. Perciò forza genitori, sposini e neolaureati:<br />

chiamando al numero 0444 923362 o inviando un'e-mail all'indirizzo<br />

redazione@vicenzapiu.com potrete dare a Vicenza una buona notizia…<br />

in Più.<br />

Tanti auguri<br />

I compleanni di questa settimana<br />

5 ottobre<br />

Tanti auguri Rudy<br />

Dalle umide terre beriche fino ai soleggiati lidi<br />

di San Benedetto, l'intero Stivale abbraccia Rudy Sanson,<br />

tecnico provetto e fidato figlio, fratello, fidanzato,<br />

amico e ora ventinovenne certificato.<br />

Mamma Luisa, papà Beppino, il fratello Marto,<br />

la fidanzata Cristiana e tutti gli amici.


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