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Vicenza-Schio,<br />
il treno<br />
dei desideri<br />
pag 3<br />
Direttore responsabile Luca Matteazzi<br />
Eluana,<br />
le cinquanta<br />
storie vicentine<br />
pag 8<br />
Aeroporto,<br />
i colpevoli<br />
del buco<br />
pag 10<br />
Fatti, <strong>per</strong>sonaggi e vita vicentina<br />
<strong>Il</strong> <strong>pieno</strong>, <strong>per</strong> <strong>favore</strong><br />
Benzina low cost. Sotto l’albero di Natale i vicentini troveranno<br />
un gradito regalo. La mappa dei prezzi in città e le difficoltà<br />
dei gestori. Che in molti casi sono costretti a chiudere<br />
foto: www.flickr.com/timsamoff<br />
Ciàcole Ottimismo<br />
onsumate, gente, consumate. È un<br />
Critornello che si sente ripetere da<br />
più parti, dal presidente del consiglio<br />
in giù: se si vuole uscire dalla crisi, bisogna<br />
rimettere in moto la macchina<br />
dei consumi, non avere paura di spendere,<br />
comprare, investire. C’è un fondo<br />
di verità in tutto ciò: non occorre essere<br />
economisti di professione <strong>per</strong> rendersi<br />
conto che, accanto a solidi motivi reali,<br />
nel caos fi nanziario ed economico<br />
degli ultimi mesi ha giocato una parte<br />
importante anche la questione fi ducia.<br />
I consumatori non si fi dano più delle<br />
banche, i negozianti dei consumatori,<br />
le banche degli imprenditori, gli im-<br />
prenditori delle banche, le banche delle<br />
altre banche e così via, in una spirale<br />
che rischia di paralizzare tutto.<br />
Ci vuole <strong>per</strong>ò una certa faccia tosta,<br />
soprattutto da parte di banchieri e<br />
grandi imprenditori, ad invitare tutti<br />
a spendere con ottimismo quando<br />
loro sono i primi ad agire con molta<br />
circospezione. A chi lo diciamo: ai ragazzi<br />
che lavorano quasi sempre con<br />
contratti a termine e che non sanno<br />
se tra qualche mese avranno ancora<br />
uno stipendio, <strong>per</strong> quanto striminzito?<br />
Ai giovani laureati che hanno trovato<br />
un posto ma solo con contratti<br />
di apprendistato, e ringraziare il cielo<br />
che è già qualcosa? A chi fa un lavora<br />
da dipendente mascherato da cococo<br />
o cocopro, senza garanzie e senza<br />
prospettive? Ai pensionati che hanno<br />
visto le loro pensioni <strong>per</strong>dere progressivamente<br />
potere d’acquisto? A chi<br />
deve destreggiarsi tra due lavori <strong>per</strong><br />
tenere in piedi la famiglia e il tempo<br />
<strong>per</strong> spendere, anche volendo, proprio<br />
non sa dove trovarlo?<br />
C’è poco da fare. Inseguendo l’obiettivo<br />
della produttività e della fl essibilità,<br />
in questi anni abbiamo seminato insicurezza,<br />
altro che ottimismo. E in un<br />
momento di diffi coltà, ne paghiamo le<br />
conseguenze in modo amplifi cato.<br />
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n° 128<br />
6 dicembre 2008<br />
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opinioni<br />
Una sinistra da reality<br />
autentica vittoria sul nemico non<br />
L’ si consegue sterminandolo ed<br />
eliminandolo dalla faccia della terra,<br />
bensì omologandolo alla propria cultura<br />
ed ai propri valori, cancellandone<br />
così del tutto l’identità e l’essenza. Lo<br />
sapevano bene i Romani, che in questo<br />
senso agirono nei confronti dei<br />
popoli conquistati, imponendo loro<br />
la ‘Romanità’. Non lo capirono i Nazisti,<br />
che nel loro furore su<strong>per</strong>omistico<br />
pensarono di cancellare il mondo<br />
sostituendolo col Reich Millenario, e<br />
furono spazzati via dalla ribellione<br />
delle nazioni. S<strong>per</strong>iamo che se ne sia<br />
reso conto in questi giorni Berlusconi,<br />
e se non l’ha fatto glielo diciamo noi,<br />
<strong>per</strong>ché quando qualcuno vince è doveroso<br />
riconoscerglielo.<br />
Premessa. In quel contenitore di<br />
oscenità, barbarie e corruzione morale<br />
che è divenuta la televisione,<br />
nulla raggiunge gli abissi dei reality.<br />
Nelle varie Talpe, Isole, Grandi<br />
Fratelli e Poste<strong>per</strong>té si squaderna il<br />
peggio del peggio del nostro Paese<br />
(non c’è molto altro, direte: è vero,<br />
ma questo è un altro discorso). Cafoni<br />
che verrebbero cacciati dalla<br />
peggior osteria; puttane in disarmo<br />
che sparano le loro ultime cartucce;<br />
campioni di un machismo da latrina;<br />
inutili idioti che, come si è detto<br />
di Paris Hilton, sono famosi <strong>per</strong><br />
il solo fatto che sono famosi. Tutto<br />
questo zoo si esibisce in <strong>per</strong>formances<br />
che trasmettono al popolo che li<br />
guarda valori ben precisi, proposti<br />
ZorzettO SRL<br />
INGROSSO<br />
come modelli massimi da imitare.<br />
Primo: si esiste solo in quanto ci si<br />
mostra, <strong>per</strong> cui ogni mezzo, anche il<br />
più squallido, è buono <strong>per</strong> farsi vedere.<br />
Secondo: nella vita contano solo i<br />
soldi, comunque siano stati fatti, il<br />
nome che si porta (naturalmente se<br />
esso signifi ca potere, cioè appunto<br />
soldi) e la posizione sociale che si<br />
occupa: tutto il resto, tutti gli altri,<br />
sono da calpestare. Terzo: pensiero,<br />
sentimento, cultura sono scemate da<br />
poveri sfi gati.<br />
Gli italiani hanno gradito ed apprezzato<br />
il nuovo Evangelo, ed hanno<br />
mostrato di averlo ben fatto proprio,<br />
<strong>per</strong> cui non devono destare stupore<br />
alcuno i quattro imbecilli che hanno<br />
dato fuoco ad un barbone la settima-<br />
Tutto <strong>per</strong> i regali di NATALE<br />
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na scorsa. Che cosa volete che conti<br />
un barbone? Non ha soldi né potere,<br />
non esce con donne celebri: non è<br />
nessuno. Rifi uti umani, da bruciare,<br />
come si faceva con gli ebrei. L’ultimo<br />
ad essere salito sull’Arca di Noè è tal<br />
Luxuria, che dopo essersi creato una<br />
fama (ed un seggio in Parlamento,<br />
con relative prebende) sbandierando<br />
la propria ‘diversità’ sessuale, ha<br />
deciso di fare il salto nella celebrità<br />
‘vera’, appunto quella della TV. <strong>Il</strong><br />
fatto di essere un militante del Partito<br />
della Rifondazione Comunista<br />
– cioè di un’organizzazione politica<br />
depositaria, si diceva una volta, di<br />
valori diametralmente opposti (serietà,<br />
rigore morale, etica sociale e<br />
<strong>per</strong>sonale, sobrietà eccetera eccetera)<br />
– non l’ha scomposto minimamente,<br />
e <strong>per</strong> settimane il Luxuria si<br />
è sollazzato con uomini e donne pari<br />
suo sotto gli occhi malati e golosi<br />
della nazione.<br />
Naturalmente ci si sarebbe aspettati<br />
che il giorno dopo il suo sbarco sull’isola,<br />
Paolo Ferrero, segretario del<br />
suo partito, lo cacciasse a pedate.<br />
Niente di tutto ques to è avvenuto,<br />
anzi, a suo tempo, le menti migliori<br />
della sinistra radicale hanno fatto a<br />
gara <strong>per</strong> spiegare e giustifi carne la<br />
presenza e la partecipazione, cianciando<br />
di contenuti diversi, di valori<br />
alternativi e cazzate varie, che tradotte<br />
signifi cano: ‘Quando fi no a ieri<br />
lo facevano gli altri, era una stronza-<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 2<br />
| Vladimir Luxuria<br />
ta, ma ora che lo faccio io che sono<br />
uno strafi go [in senso politico ed<br />
intellettuale, beninteso], è una fi gata<br />
pazzesca’.<br />
Ma non è fi nita lì. <strong>Il</strong> Luxuria, come<br />
forse avrete sentito dire, la settimana<br />
scorsa ha vinto l’Isola dei Famosi. Di<br />
nuovo vi sareste aspettati che Ferrero<br />
dichiarasse pubblicamente di non<br />
averlo mai conosciuto e ne facesse<br />
scalpellar via il nome dai monumenti,<br />
come facevano gli antichi Egizi. Niente<br />
di tutto questo, anzi: in un delirio<br />
di follia pura, l’intera sinistra radicale<br />
è scesa in piazza a festeggiare l’eroe.<br />
Toni demenzial-apocalittici sono stati<br />
usati <strong>per</strong> celebrarne la vittoria, la cui<br />
fama sfi derà i secoli, e che ha defi nitivamente<br />
oscurato la presa del Palazzo<br />
d’Inverno da parte dei Bolscevichi nel<br />
1917. Ferrero ha dichiarato che un<br />
misero seggio nel Parlamento italiano<br />
va stretto al depositario di cotanta<br />
fama e cotante virtù pubbliche, ed ha<br />
proposto di candidarlo al parlamento<br />
Europeo. Le masse, in un delirante<br />
entusiasmo, hanno plaudito all’idea.<br />
Ogni ulteriore commento è inutile,<br />
ma due cose lasciatemele dire: 1) la<br />
cosa migliore che abbia fatto in vita<br />
mia è stata uscire dal Partito della Rifondazione<br />
Comunista; 2) Chissà se<br />
Ferrero conosce la battuta che gira:<br />
“Perché ci sia un isola di famosi, bisogna<br />
che dietro esista una penisola di<br />
imbecilli”.<br />
Giuliano Corà
il fatto<br />
Vicenza – Schio,<br />
il ramo secco è un ottimo affare<br />
Migliaia di passeggeri scelgono ogni giorno il treno<br />
<strong>per</strong> muoversi tra provincia e città: rapido, puntuale<br />
ma su<strong>per</strong>affollato. Problemi e risorse della linea<br />
ferroviaria che in Italia ha il più alto numero<br />
di passeggeri <strong>per</strong> chilometro<br />
di Andrea Alba<br />
a linea con il rapporto di<br />
“Lviaggiatori <strong>per</strong> chilometro<br />
più alto d’Italia. Un ottimo affare<br />
<strong>per</strong> le Ferrovie”. A parlare è un<br />
controllore della linea Schio-Vicenza.<br />
Un tempo “ramo secco” del<br />
sistema ferroviario vicentino, oggi<br />
la tratta di 31 km che attraversa<br />
l’Alto Vicentino <strong>per</strong> arrivare al capoluogo<br />
è frequentatissima e spesso<br />
ritenuta valida alternativa al<br />
viaggio in auto (lunghissimo e fatto<br />
di continui rallentamenti causa la<br />
scelta obbligata di un’unica strada,<br />
la statale 46). Anche viaggiare<br />
sulla tratta ferroviaria che porta ai<br />
binari “Giardino”, a Vicenza, è <strong>per</strong>ò<br />
un <strong>per</strong>corso fatto di luci e ombre.<br />
Com’è la giornata di un pendolare<br />
del trenino fra Schio, Thiene e Vicenza?<br />
Treni a stazioni chiuse<br />
E’ ancora notte quando parte il<br />
primo treno da Schio. <strong>Il</strong> Minuetto,<br />
agile trenino da 145 posti con<br />
spazio <strong>per</strong> 4 o 5 biciclette, a trazione<br />
mista diesel-elettrica, parte<br />
da Vicenza alle 5.10 e quando arriva<br />
a Schio, la stazione è ancora<br />
chiusa. L’incauto viaggiatore che<br />
pensa di poter salire in treno acquistando<br />
il biglietto nella biglietteria<br />
automatica dovrà rinunciare:<br />
il macchinario elettronico è infatti<br />
all’interno della stazione stessa e le<br />
porte restano chiuse fi no alle 6,30,<br />
orario d’a<strong>per</strong>tura della biglietteria.<br />
La soluzione, <strong>per</strong> partire all’alba,<br />
è il vicino bar della stazione: “Arrivo<br />
qua alle 5.40” spiega Tareq, il<br />
ragazzo bangladese che con il fratello<br />
Baten da qualche anno gestisce<br />
il locale. “ I biglietti quando la<br />
stazione è chiusa li vendiamo noi.<br />
Abbiamo l’obbligo di tenere sempre<br />
a<strong>per</strong>to, da mattino a sera fi no<br />
a quando parte l’ultimo treno”. In<br />
virtù di quest’obbligo, i due ragazzi<br />
di fatto devono tenere a<strong>per</strong>to ogni<br />
giorno dell’anno, <strong>per</strong>sino a Natale.<br />
<strong>Il</strong> bar di Baten e Tareq – che ormai<br />
conoscono i viaggiatori <strong>per</strong> nome,<br />
e li salutano - è, al mattino presto<br />
e alla sera, l’unica soluzione <strong>per</strong> attendere<br />
il treno al caldo.<br />
Tutti in piedi<br />
Ombrello e giaccone<br />
con il bavero alto non<br />
sono gli unici accorgimenti<br />
da prendere,<br />
<strong>per</strong> il pendolare<br />
(studente o lavoratore)<br />
della linea Schio-<br />
Thiene-Vicenza.<br />
Deve armarsi anche<br />
di tanta pazienza. Se<br />
il Minuetto è infatti<br />
un treno moderno,<br />
nuovo e pulito, che<br />
una volta tanto è anche<br />
dotato di nume-<br />
<strong>Il</strong> vero<br />
problema<br />
è che basta<br />
un temporale<br />
<strong>per</strong> bloccare<br />
la linea<br />
rose prese di corrente funzionanti,<br />
è al contempo pure un treno su<strong>per</strong><br />
affollato. Salendo a Schio il posto lo<br />
si trova di sicuro, ma <strong>per</strong> gli utenti<br />
di Thiene e Dueville il sedile diventa<br />
un miraggio. Gli orari di punta<br />
sono quelli tra le 6 e le 8, i treni che<br />
viaggiano avanti e indietro all’ora di<br />
pranzo e fi no alle 14, e soprattutto<br />
dalle 17 in poi, con la gente che esce<br />
da fabbriche e uffi ci. Mediamente,<br />
sul Minuetto in questi orari salgono<br />
almeno 300 <strong>per</strong>sone, o più. Una<br />
buona metà ovviamente in piedi,<br />
seduta negli scalini, ammassata nei<br />
corridoi, in braccio ad altri viaggiatori.<br />
<strong>Il</strong> disagio è tale che <strong>per</strong> i<br />
controllori diventa impossibile non<br />
già girare <strong>per</strong> i vagoni e chiedere i<br />
biglietti, ma addirittura avvicinarsi<br />
alla porta <strong>per</strong> guardar fuori e dare il<br />
segnale di “via” al conducente. Fra<br />
tante ombre, anche qualche luce: il<br />
treno è raramente in forte ritardo,<br />
anche <strong>per</strong>ché causa il binario unico<br />
il ritardo di un convoglio provoca<br />
ritardi a catena <strong>per</strong> tutta la giornata.<br />
Per contro, gli studenti universitari<br />
che vanno a Padova (molto<br />
numerosi) lamentano i ritardi di<br />
pochi minuti del treno che ritorna:<br />
“Torno da Padova poco dopo l’ora<br />
di pranzo – spiega Alex, 21 anni – a<br />
mezzogiorno in punto,<br />
ma anche alle 14 e<br />
18, spesso <strong>per</strong>diamo la<br />
coincidenza con quello<br />
di Vicenza. Da Pa-<br />
dova il treno regionale<br />
molte volte è in ritardo:<br />
le Fs lo sanno, la<br />
coincidenza dovrebbe<br />
dare qualche minuto<br />
in più”.<br />
Un ottimo affare<br />
“Come linea è una di<br />
quelle più produttive”.<br />
A parlare è un controllore, che<br />
dopo il licenziamento in agosto da<br />
parte di Fs del macchinista Dante<br />
De Angelis, “reo” di aver denunciato<br />
in altre tratte situazioni di scarsa<br />
sicurezza, preferisce mantenere<br />
l’anonimato. La linea Schio-Vicenza,<br />
31 chilometri, viene descritta<br />
come “molto redditizia”: “<strong>Il</strong> rapporto<br />
fra chilometri di tracciato e<br />
viaggiatori in carrozza è molto alto,<br />
fra i più elevati d’Italia” spiega “ ed<br />
è molto puntuale. Le macchine, i<br />
Minuetto, sono valide: hanno una<br />
buona ripresa e sono affi dabili,<br />
<strong>per</strong>ché essendo praticamente nuove<br />
hanno pochissimi guasti. Purtroppo<br />
c’è molta elettronica, con il<br />
tempo potrebbe rivelarsi un problema.<br />
Da un punto di vista tecnico<br />
il vero problema della linea è… la<br />
linea stessa: basta un temporale a<br />
bloccare i passaggi a livello. E’ successo<br />
spesso, anche quest’anno. La<br />
gestione della rete ferroviaria <strong>per</strong>altro<br />
non compete a Fs, ma a RFI,<br />
un’altra società”. I problemi veri,<br />
secondo il dipendente FS, nascono<br />
dalla cattiva organizzazione degli<br />
orari. “Alle ore di punta, ovvero<br />
nel primo mattino, dopo le 17 ma<br />
anche all’ora di pranzo, dovrebbero<br />
esserci più treni. Ce ne vorrebbe<br />
uno ogni 15-20 minuti, oppure due<br />
Direttore Responsabile<br />
LUCA MATTEAZZI<br />
l.matteazzi@vicenzapiu.com<br />
Editore<br />
MANY MEDIA SRL<br />
corso Padova, 12 – Vicenza<br />
tel. 0444 923362<br />
fax 0444 926780<br />
Redazione<br />
corso Padova, 12 – Vicenza<br />
tel. 0444 923362<br />
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redazione@vicenzapiu.com<br />
ALESSIO MANNINO<br />
a.mannino@vicenzapiu.com<br />
ILARIO TONIELLO<br />
i.toniello@vicenzapiu.com<br />
TOMMASO QUAGGIO<br />
t.quaggio@vicenzapiu.com<br />
PAOLO MUTTERLE<br />
p.mutterle@vicenzapiu.com<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 3<br />
| A sinistra la stazione di Schio, a destra la stazione di Vicenza vicino ai “binari giardino”, usuale punto di partenza della linea provinciale<br />
www.vicenzapiu.com<br />
Minuetti che partono insieme: il<br />
binario unico non è un problema,<br />
gli scambi si possono fare nelle numerose<br />
fermate a doppio binario”.<br />
<strong>Il</strong> problema del sovraffollamento<br />
è <strong>per</strong>cepito anche dai macchinisti:<br />
“Non riusciamo nemmeno a passare<br />
<strong>per</strong> andare alla prima porta,<br />
controllare fuori che sia tutto a<br />
posto e far segno alla sala di guida<br />
che si può ripartire. Altro che controllare<br />
i biglietti. All’ora di punta<br />
ci sono numeri su<strong>per</strong>iori ai 300<br />
utenti, mentre a sera tardi, dopo<br />
le nove, da Schio i treni ripartono<br />
quasi vuoti. Non ha senso, gli stessi<br />
utenti dovrebbero fare petizioni<br />
e richiedere che gli orari vengano<br />
cambiati, accorpando i convogli<br />
nell’ora di punta”.<br />
Collaborano:<br />
ANDREA ALBA<br />
ALBERTO BELLONI<br />
MARTA CARDINI<br />
FRANCESCO CAVALLARO<br />
FEDERICA CEOLATO<br />
GIULIANO CORÀ<br />
FRANCESCA DANDA<br />
FRANCESCO DI BARTOLO<br />
ANDREA FASULO<br />
GIOVANNI MAGALOTTI<br />
ANTONINO PELLEGRINO<br />
MATTEO RINALDI<br />
GIULIO TODESCAN<br />
Pubblicità<br />
PIÙ MEDIA SRL<br />
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Stampa<br />
PENTAGRAPH SRL<br />
via Tavagnacco, 61 – Udine<br />
Autorizzazione<br />
Tribunale di Vicenza n. 1181<br />
del 22 agosto 2008
primo piano<br />
l vicentino Paolo Scaroni ha<br />
Idetto che nel 2009 il ribasso<br />
del prezzo del petrolio farà risparmiare<br />
alle famiglie qualcosa come<br />
2000 euro. Forse non sarà proprio<br />
così, ma di sicuro fermarsi a fare<br />
rifornimento ultimamente è diventato<br />
un po’ meno problematico.<br />
A sette mesi di distanza, siamo<br />
tornati a verifi care quanto costa<br />
la benzina in città. La prima volta<br />
l’avevamo fatto in maggio, quando<br />
il petrolio aveva cominciato la sua<br />
corsa verso nuovi record e viaggiava<br />
tra i 110 e i 120 dollari al barile.<br />
I prezzi di allora, come si vede<br />
nelle tabelle, oscillavano tra 1,36 e<br />
1,46 euro al litro. Oggi il petrolio<br />
è a circa 50 dollari il barile, meno<br />
della metà, e il prezzo della benzina<br />
è sceso, anche se non in proporzione.<br />
Va ricordato, infatti, che<br />
“solamente” il 35 <strong>per</strong> cento circa<br />
del prezzo del carburante è addebitabile<br />
ai costi fi ssi di produzione<br />
e vendita (un 35 <strong>per</strong> cento che<br />
va ripartito, tra paesi produttori,<br />
compagnie petrolifere, trasportatori<br />
e distributori, in rigoroso ordine<br />
decrescente); il resto, e cioè<br />
oltre il 60 <strong>per</strong> cento, sono tasse.<br />
Dalle accise, in cui fi gurano ancora<br />
quelle <strong>per</strong> la guerra in Abissinia<br />
o <strong>per</strong> il disastro del Vajont, all’Iva.<br />
Se a questo si aggiunge il fatto che<br />
spesso le compagnie petrolifere<br />
tendono a far scendere i prezzi più<br />
lentamente di quanto li facciano<br />
salire, il quadro è completo.<br />
Così adesso, con il petrolio a meno<br />
della metà dei prezzi di maggio, i<br />
carburanti costano tra 1,10 e 1,16<br />
euro, un 20 – 25 <strong>per</strong> cento in<br />
meno, pari ad un risparmio di 30<br />
– 35 centesimi al litro. Non è poco:<br />
facendo un <strong>pieno</strong> da una quarantina<br />
di litri, rimangono in tasca quasi<br />
15 euro in più rispetto a qualche<br />
mese fa.<br />
Osservando i dati, si può inoltre<br />
notare come le pompe bianche<br />
continuino ad essere più convenienti<br />
rispetto a quelle tradizionali,<br />
con un risparmio che mediamente<br />
si aggira sui 4 o 5 centesimi<br />
al litro. L’effetto della concorrenza,<br />
<strong>per</strong>ò, pare farsi sentire: in giro<br />
si cominciano a vedere prezzi più<br />
bassi anche da parte di chi è collegato<br />
a qualche grande marchio del<br />
settore, tanto che in alcuni casi la<br />
differenza tra la pompa “colorata”<br />
e quella “bianca” si gioca davvero<br />
sul fi lo dei millesimi.<br />
Come già l’altra volta, Per la rilevazione<br />
ci siamo basati sui pannelli<br />
con i prezzi esposti all’ingresso<br />
del distributore. I prezzi vanno<br />
quindi presi come indicativi, <strong>per</strong>ché<br />
c’è chi espone il prezzo del<br />
self service, chi quello del rifornimento<br />
“servito”, chi si limita ad un<br />
più generico “prezzi applicati dal<br />
gestore”, e districarsi tra offerte e<br />
promozioni non è sempre semplice.<br />
A volte basta passare a qualche<br />
ora di distanza, o passare dal “fai<br />
da te” al “servito”, <strong>per</strong> trovare differenze<br />
anche notevoli.<br />
L. M.<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 4<br />
Benzina low cost<br />
Distributore<br />
AF Petroli – viale<br />
Sant’Agostino<br />
Omv – viale Sant’Agostino<br />
Agip - Marosticana<br />
Lora - viale della Pace<br />
Agip – via Medici<br />
Esso – Ospedaletto<br />
Agip – Fiera<br />
Ip – strada Pasubio<br />
Q8 – via Monte Grappa<br />
Q8 – via Quadri<br />
Tamoil – viale Fiume<br />
Esso – viale del Sole<br />
Erg – viale del Sole<br />
Esso – via Monte Grappa<br />
Tamoil – viale Trento<br />
Total – viale Dal Verme<br />
Esso – via Camisano<br />
Esso – viale Diaz<br />
Esso – viale Trento<br />
Esso – viale Trieste<br />
Esso – Ponte Alto<br />
Esso – viale Verona<br />
Api – strada Pasubio<br />
Q8 – Anconetta<br />
Q8 – Ponte Alto<br />
Esso – viale della Pace<br />
Agip – viale Cricoli<br />
Agip – viale Dal Verme<br />
Agip - viale Trieste<br />
Agip - viale Trento<br />
Agip - viale Quadri<br />
Total – viale della pace<br />
Esso – viale Margherita<br />
Agip – Sole<br />
Agip – viale Verona<br />
Agip – via Sant’Antonino<br />
Agip – strada Pasubio<br />
Agip – viale San Lazzaro<br />
Agip – via Cattane<br />
Esso – via del Lavoro<br />
Q8 – Ferrovieri<br />
Erg – via Quadri<br />
Api – viale Fusinato<br />
Shell – Riviera Berica<br />
Ip – via Maganza<br />
Shell – via Ragazzi del 99<br />
Shell – v. San Lazzaro<br />
Ecco i prezzi dei distributori della città. Rispetto a sei mesi fa<br />
un <strong>pieno</strong> può costare anche 15 euro in meno<br />
OGGI SEI MESI FA<br />
Verde Diesel<br />
1,085 1,085<br />
1,094 1,091<br />
1,143 1,143<br />
1,108 1,108<br />
1,142 1,142<br />
1,107 1,098<br />
1,139 1,109<br />
1,119 1,113<br />
1,108 1,108<br />
1,108 1,108<br />
n.d. n.d.<br />
n.d. n.d.<br />
1,129 1,109<br />
1,137 1,128<br />
1,120 1,116<br />
n.d. n.d.<br />
1,139 1,134<br />
1,139 1,134<br />
n.d. n.d.<br />
1,139 1,134<br />
1,137 1,128<br />
n.d. n.d.<br />
1,120 1,120<br />
1,129 1,129<br />
1,109 1,109<br />
1,137 1,128<br />
1,142 1,142<br />
1,143 1,143<br />
1,112 1,112<br />
1,152 1,152<br />
1,142 1,142<br />
1,142 1,137<br />
1,137 1,128<br />
1,139 1,109<br />
1,153 1,153<br />
n.d. n.d.<br />
1,152 1,152<br />
1,153 1,153<br />
1,152 1,152<br />
1,169 1,169<br />
1,109 1,109<br />
1,132 1,114<br />
n.d. n.d.<br />
n.d. n.d.<br />
n.d. n.d.<br />
1,152 1,152<br />
1,147 1,147<br />
Verde Diesel<br />
1,366 1,354<br />
1,372 1,360<br />
1,390 1,373<br />
n.d. n.d.<br />
1,391 1,374<br />
1,399 1,389<br />
n.d. n.d.<br />
1,406 1,391<br />
1,407 1,390<br />
1,407 1,390<br />
1,407 1,391<br />
1,407 1,397<br />
1,409 1,392<br />
1,410 1,393<br />
1,410 1,394<br />
1,412 1,394<br />
1,413 1,408<br />
1,415 1,398<br />
1,415 1,398<br />
1,415 1,399<br />
1,415 1,403<br />
1,415 1,403<br />
1,416 1,396<br />
1,419 1,398<br />
1,419 1,402<br />
1,419 1,402<br />
1,419 1,402<br />
1,419 1,402<br />
1,420 1,403<br />
1,420 1,403<br />
1,420 1,403<br />
1,422 1,404<br />
1,426 1,409<br />
n.d. n.d.<br />
1,429 1,413<br />
1,430 1,413<br />
1,430 1,413<br />
1,430 1,413<br />
1,430 1,413<br />
1,433 1,416<br />
1,439 1,422<br />
1,449 1,432<br />
1,451 1,431<br />
1,452 1,439<br />
1,461 1,441<br />
1,462 1,441<br />
1,462 1,441
primo piano<br />
Distributori,<br />
lotta all’ultimo centesimo<br />
I gestori delle stazioni di servizio attraversano un momento critico:<br />
consumi in calo e concorrenza tra grandi compagnie e pompe bianche<br />
stanno rivoluzionando il settore. E molti sono costretti a chiudere<br />
di Luca Matteazzi<br />
er avere la fotografi a dello<br />
Pstato di salute del settore, basta<br />
fare quattro passi in viale dal<br />
Verme. Lì c’è un distributore di<br />
benzina che ha chiuso da qualche<br />
mese <strong>per</strong> cambio gestione: sui<br />
pannelli ci sono ancora i prezzi<br />
dell’estate scorsa, quando su<strong>per</strong><br />
e gasolio, spinti dalle quotazioni<br />
del petrolio a 150 dollari il barile,<br />
volavano sopra l’euro e cinquanta<br />
al litro. Adesso si pagano tra 1,10 e<br />
1,20 euro, ma le diffi coltà rimangono:<br />
molti decidono di lasciare,<br />
e tra gli addetti ai lavori l’umore<br />
non è proprio il massimo. “Ci sono<br />
alcuni aspetti positivi e altri negativi<br />
– commenta Gastone Vicari,<br />
presidente provinciale della Figisc<br />
Confcommercio -. L’aspetto positivo<br />
è che il prezzo dei carburanti<br />
è calato, e non di poco. Rispetto al<br />
luglio scorso, cioè a cinque mesi<br />
fa, siamo circa 40 centesimi al di<br />
sotto, cioè 770 delle vecchie lire, e<br />
questo sicuramente aiuta il consumatore.<br />
I dati negativi sono quelli<br />
che dicono che in Veneto c’è un<br />
calo del 3 <strong>per</strong> cento del consumo<br />
di carburanti, e che in Italia negli<br />
ultimi anni sono stati a<strong>per</strong>ti qualcosa<br />
come 4mila nuovi impianti”.<br />
Le due cifre, quella sulla fl essione<br />
delle vendite, e quella sul boom<br />
di nuove pompe, vanno infatti<br />
lette insieme. Perché un buon 40<br />
<strong>per</strong> cento dei nuovi impianti è costituito<br />
dalle cosiddette “pompe<br />
bianche”, quelle gestite da privati<br />
o dalla grande distribuzione organizzata<br />
al di fuori del giro delle<br />
grandi compagnie<br />
petrolifere. E sono<br />
proprio queste, in<br />
gran parte concentrate<br />
tra Veneto e<br />
La gente<br />
guarda<br />
solo il prezzo<br />
Anche i<br />
millesimi<br />
Lombardia, ad intercettare<br />
il grosso<br />
degli utenti grazie a<br />
prezzi più che concorrenziali.<br />
Per i gestori<br />
tradizionali, insomma,<br />
la situazione<br />
è anche più nera di<br />
quel 3 <strong>per</strong> cento rilevato<br />
dalle statistiche uffi ciali: “C’è<br />
chi vende di più e chi di meno –<br />
conferma Vicari -, ma in molti casi<br />
il calo è attorno al 10 <strong>per</strong> cento. In<br />
ogni caso si tratta di una fl essione<br />
sensibile”.<br />
<strong>Il</strong> fatto è che il gestore classico,<br />
quello che eravamo abituati a vedere<br />
con la tuta grigia dell’Agip o<br />
rossa della Total, si è trovato spiazzato<br />
di fronte ai cambiamenti degli<br />
ultimi anni. In particolare, l’entrata<br />
nel settore di o<strong>per</strong>atori privati<br />
che si riforniscono direttamente<br />
dalle raffi nerie e riescono così a<br />
proporre benzina e<br />
gasolio a prezzi più<br />
bassi, ha intercettato<br />
un pubblico sempre<br />
più vasto. E chi è le-<br />
gato al marchio di un<br />
grande gruppo (che,<br />
va detto, lo sostiene<br />
con tutti gli investimenti<br />
<strong>per</strong> la costruzione<br />
dell’impianto<br />
che un privato deve<br />
invece affrontare da<br />
solo) fatica a trovare<br />
le giuste contromisure. “Per noi il<br />
margine è sempre uguale, sia che<br />
il pezzo salga sia che scenda, ed è<br />
fi ssato dalle compagnie. La mattina<br />
ci arriva la comunicazione da<br />
parte della compagnia, e noi non<br />
possiamo che adeguarci - conti-<br />
nua Vicari -. L’unica è s<strong>per</strong>are che<br />
il prezzo sia basso, così abbiamo la<br />
possibilità di vendere di più”.<br />
In effetti i margini sono già ridotti<br />
– in tasca al gestore non rimangono<br />
che 3 o 4 centesimi ogni litro di<br />
carburante – e se si vuole arrivare<br />
a fi ne mese non si può esagerare<br />
con lo sconto. Si può proporre la<br />
benzina a qualche centesimo in<br />
meno, si provano promozioni, ma<br />
il confronto rimane duro e di solito<br />
fi nisce che il privato riesce sempre<br />
ad offrire la benzina a qualcosa<br />
in meno. A volte bastano pochi<br />
millesimi a fare la differenza.<br />
Dalle parti di Sant’Agostino, appena<br />
al di là del cartello che indica<br />
l’inizio del comune di Vicenza,<br />
si trova una delle prime “pompe<br />
bianche” a<strong>per</strong>te in città, <strong>per</strong>ennemente<br />
affollata di auto in attesa<br />
del proprio turno. Qualche decina<br />
di metri prima, un distributore<br />
tradizionale langue. Eppure la differenza<br />
di prezzo è di appena 5 o 6<br />
millesimi. “Ormai la gente guarda<br />
solo il prezzo, e noi siamo gli unici<br />
a ragionare ancora con i millesimi<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 5<br />
- chiosa Vicari -. <strong>Il</strong> rapporto con il<br />
cliente è importante, il fatto di accogliere<br />
con un sorriso anche, e la<br />
gente ormai ha capito che il prezzo<br />
non dipende da noi; alla fi ne,<br />
<strong>per</strong>ò, quando si parla di benzina,<br />
l’elemento determinante è sempre<br />
quello: il costo”.<br />
Così, dopo essersi visti scippare il<br />
mercato degli accessori <strong>per</strong> auto<br />
dai grandi su<strong>per</strong>mercati (“Una<br />
volta la gente veniva qui a comprare<br />
candele, pneumatici, olio,<br />
adesso va al centro commerciale<br />
che offre i prodotti ad un prezzo<br />
che noi non possiamo proprio<br />
<strong>per</strong>metterci”), i distributori vedono<br />
a rischio anche il cuore della<br />
propria attività. Non è un caso<br />
se i cambi di gestione stanno diventando<br />
sempre più frequenti:<br />
“I vecchi gestori lasciano, <strong>per</strong>ché<br />
vedono che non c’è più margine<br />
– conclude Vicari -. Poi c’è sempre<br />
qualcuno che prova a lanciarsi<br />
in una nuova attività, ma<br />
è dura. L’unica è s<strong>per</strong>are davvero<br />
che l’economia si metta in moto,<br />
così da poter lavorare tutti”.
E’ a disposizione nell’azienda Ghignone Ottavia sulla collina pecettese<br />
L’Aloe Brasiliana è un toccasana<br />
<strong>per</strong> tante disfunzioni del corpo<br />
Può essere definita…<br />
disintossicante, regolarizzante,<br />
nutriente,<br />
antinfiammatoria, antimicrobica,antidolorifica<br />
e antimonica.<br />
Sono solo alcune delle<br />
principali proprietà<br />
dell’Aloe Arborescens<br />
Brasiliana coltivata<br />
da Ghignone<br />
Ottavia sulla collina<br />
pecettese . Una forza<br />
vitale che madre natura<br />
ha donato all’uomo,<br />
concedendogli<br />
l’insindacabile diritto<br />
di curare il proprio<br />
corpo e la propria anima<br />
con terapie naturali.<br />
Coltivata sui colli torinesi,<br />
in ambiente<br />
particolarmente indicato<br />
<strong>per</strong> tasso di umidità<br />
e clima, l’Aloe<br />
Arborescens Brasiliana<br />
è ormai uno dei<br />
prodotti curativi maggiormentericonosciuti<br />
in ambito scientifico.<br />
Le due proprietà<br />
miracolose sono dovute<br />
ad un centinaio<br />
di principi attivi, divisi<br />
in tre gruppi principali:<br />
polisaccaridi -<br />
zuccheri complessipresenti<br />
soprattutto<br />
nel gel all’interno della<br />
foglia, antrachinoni<br />
- contenuti nel Jatex,<br />
parte esterna della foglia<br />
- e infine, molecole<br />
ad alto tasso di<br />
nutrizionalità come<br />
fitosteroli, amminoacidi<br />
e glicoproteine.<br />
Un patrimonio biologico<br />
che Ghignone<br />
Ottavia ha sapientemente<br />
imparato ad<br />
utilizzare grazie alla<br />
sua es<strong>per</strong>ienza e alla<br />
sua dedizione. Tutto<br />
ha inizio in Brasile<br />
nel 1992, quando Ottavia<br />
scopre la proprietà<br />
di questa pianta<br />
e ne fa uno stile di<br />
vita. Oggi infatti<br />
l’azienda di Pecetto<br />
(paese famoso <strong>per</strong> le<br />
ciliegie e, oggi, anche<br />
<strong>per</strong> l’Aloe) è divenuta<br />
un vero e proprio<br />
punto di riferimento<br />
<strong>per</strong> chi vuole conoscere<br />
un nuovo modo<br />
di vivere. Già, <strong>per</strong>ché<br />
alcuni laboratori<br />
scientifici hanno dimostrato<br />
che in realtà<br />
l’Arborescens è 10<br />
volte su<strong>per</strong>iore quan-<br />
to a versatilità rispetto<br />
alla aloe Vera ed è<br />
l’unica riconosciuta<br />
come terapeutica. <strong>Il</strong><br />
figlio di Ottavia,<br />
naturopata, ricorda<br />
che “ noi non vendiamo<br />
dei prodotti. Noi<br />
instauriamo un contatto,<br />
duratore, con chi<br />
vuole intraprendere<br />
un nuovo stile di vita,<br />
usufruendo delle su<strong>per</strong>be<br />
proprietà sapientementemiscelate<br />
della “Aloe ArborescensBrasiliana”.<br />
Ed infatti è così:<br />
di <strong>per</strong>sona, al telefono<br />
e via internet:<br />
l’azienda mantiene<br />
rapporti costanti e<br />
simbiotici con chi si<br />
rivolge loro <strong>per</strong> usufruire<br />
dei consigli e<br />
dell’ampio ventaglio<br />
di soluzioni che vanno<br />
dalle creme al gel,<br />
passando <strong>per</strong> olii<br />
balsamici, shampoo,<br />
frullati, dentifricio<br />
colluttorio.<br />
Una gamma completa<br />
di prodotti che non<br />
solo accompagnano<br />
la cura quotidiana del<br />
proprio corpo ma si<br />
rivelano essenziali<br />
quando quest’ultimo è<br />
provato da patologie,<br />
o particolari forme di<br />
stress fisiologico.<br />
“In questo senso –<br />
continua Lanza – è ec-<br />
cezionale l’apporto<br />
dall’Aloe Su<strong>per</strong>ior,<br />
fiore all’occhiello<br />
della nostra Azienda,<br />
un mix di Aloe Arborescens,<br />
Ferox e Chinensis<br />
che finora ha<br />
dato risultati impressionanti”.<br />
Risultati<br />
impressionanti come,<br />
ad esempio, con la<br />
chemio e la radioterapia;<br />
grazie alle<br />
proprietà dell’Aloemodina<br />
– molecola<br />
contenuta in grande<br />
quantità nell’Aloe Arborescens<br />
Brasiliana<br />
– è possibile fornire<br />
al proprio organismo<br />
una significativa integrazione<br />
alimentare<br />
informazione pubblicitaria<br />
contro lo stress di<br />
questi trattamenti.<br />
Ma non solo Studi<br />
scientifici hanno dimostrato<br />
che, anche<br />
nel caso di malattie<br />
degenerative, l’Aloemodina<br />
rappresenta<br />
un aiuto fondamentale<br />
<strong>per</strong> combattere<br />
l’avanzamento.<br />
Ma le proprietà miracolose<br />
di questa pianta,<br />
utilizzata fin dall’antichità<br />
<strong>per</strong> le sue<br />
capacità curative,<br />
consentono anche di<br />
stabilizzare i valori<br />
del glucosio ematico,<br />
della bilirubina e dell’acido<br />
urico: diminuire<br />
i trigliceridi, il colesterolo;<br />
riequilibrare<br />
il sistema linfocitario<br />
nelle malattie infettive<br />
croniche come<br />
l’epatite o l’hiv. Non<br />
l’ultima la cura di<br />
psoriasi e dermatiti.<br />
<strong>Il</strong> nome dell’Arborescens<br />
deriva dal greco<br />
“ als-alos” : il sale.<br />
L’amaro sapore del<br />
mare contenuto nella<br />
vitalità del suo gel.<br />
Le prime testimonianze<br />
del suo utilizzo risalgono<br />
al 2.200°a C.,<br />
<strong>per</strong>iodo a cui dovrebbe<br />
risalire una tavolotta<br />
d’argilla del <strong>per</strong>iodo<br />
akkadico. Ma la<br />
testimonianza più significativa<br />
fu quella<br />
della Mahatma Gandhi<br />
:…” mi domandate<br />
qual è il segreto<br />
delle forze che mi sostenevano<br />
durante i<br />
miei lunghi digiuni;<br />
ebbene è stata la mia<br />
fede inebriante in Dio,<br />
la mia vita semplice<br />
e frugale e l’Aloe”.<br />
I NOSTRI PRODOTTI SONO REPERIBILI ESCLUSIVAMENTE PRESSO<br />
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na cosa non ho capito: vogliono<br />
Ufare il Partito democratico del<br />
nord <strong>per</strong> strappare i leghisti dalle<br />
grinfi e di Berlusconi o <strong>per</strong> strappare<br />
i pidiessini dalle grinfi e di Veltroni?<br />
L’ipotesi A è molto affascinante ma<br />
anche irrealizzabile. L’ipotesi B, più<br />
realistica, è del tutto improbabile.<br />
Perché oggi le <strong>per</strong>sone che il Pd<br />
vorrebbe riconquistare - migliaia di<br />
delusi - avrebbero bisogno di tutt’altro:<br />
non un nuovo leader buono <strong>per</strong><br />
scaldare i giornalisti, ma idee coraggiose<br />
<strong>per</strong> scaldare i cuori e dare ottimismo<br />
e fi ducia.<br />
“Con un gesto di coraggio - scrive<br />
nel suo blog uno dei tanti delusi di<br />
sinistra, ma mai abbastanza deluso<br />
da smettere di s<strong>per</strong>are - diamo vita<br />
al Partito Democratico della Polenta<br />
(chiamiamolo in qualunque<br />
modo, non importa) e mettiamoci<br />
a fare politica in autonomia partendo<br />
dalle nostre comunità. <strong>Il</strong> Pd<br />
deve crescere come un insieme di<br />
partiti federali, in cui si possa fare<br />
sul serio la politica <strong>per</strong> i territori”.<br />
Un’analisi fi n troppo semplice e<br />
chiara, che <strong>per</strong>ò il Pd non ha alcuna<br />
intenzione di fare.<br />
Forse la logica da blog è troppo<br />
semplice. Obama ci ha vinto le elezioni,<br />
ma il centrosinistra italiano lo<br />
mi hanno rimasto solo<br />
Pd padano,<br />
un’idea di terza mano<br />
<strong>Il</strong> Partito democratico del nord non dovrebbe neppure nascere<br />
Basterebbe sostenere i Pd locali nelle loro battaglie <strong>per</strong> ottenere lo stesso risultato<br />
Con meno fatica, meno spese, meno chiacchiere<br />
di Matteo Rinaldi<br />
capirà nel 2030: oggi preferirebbe<br />
chiuderli tutti, i blog. Tanto ci pensa<br />
il Pd a comunicare la sua strategia<br />
con grande chiarezza. Veltroni:<br />
“Non sono chiuso a questa proposta,<br />
che potrebbe rivelarsi utile nell’elaborazione<br />
di linee, strategie e<br />
alleanze”. Eh? Per fortuna c’è D’Alema:<br />
“I partiti sono nazionali, poi si<br />
articolano sul territorio in strutture<br />
federali. Nessuno ha parlato del Pd<br />
del Nord, lo hanno fatto i giornali”.<br />
Scusi può ripetere? Solo Massimo<br />
Cacciari, tra le righe, fa lo stesso<br />
discorso dei blogger: “Io non voglio<br />
un partito del Nord o del Sud.<br />
Voglio una totale riorganizzazione<br />
con forte autonomia delle strutture<br />
regionali o interregionali”. A questo<br />
infatti vorremmo arrivare.<br />
La mancanza di autonomia oggi è<br />
la causa della disaffezione e dello<br />
scollamento <strong>per</strong> i partiti di sinistra.<br />
Ma chi ha voglia oggi di fare politica?<br />
La stragrande maggioranza di<br />
chi s’impegna nella cosa comune<br />
comincia la sua attività sacrifi cando<br />
un paio di serate alla settimana<br />
(di norma quelle invernali, quando<br />
uscire di casa è una sofferenza e in<br />
tivù trasmettono le Coppe) chiudendosi<br />
in sale tristi e fumose in mezzo<br />
a gente triste e fumosa. Qui il massimo<br />
del divertimento è discutere<br />
su argomenti talmente minuscoli<br />
da apparire scoraggianti (come la<br />
sistemazione del marciapiede di via<br />
Ognissanti) o talmente grandi da<br />
apparire ridicoli (come la condanna<br />
dell’invasione cinese in Mongolia).<br />
Per fortuna c’è il fi ne settimana,<br />
quando si fi nisce attorno a un tavolo<br />
da picnic. L’unico problema è<br />
che attorno non c’è il picnic. Ci sono<br />
le strade dei quartieri, con <strong>per</strong>sone<br />
che vanno, vengono e soprattutto<br />
scappano. E hanno ragione, visto<br />
che sono importunate da petulanti<br />
sconosciuti con irritanti proposte:<br />
“Scusi, fi rmerebbe la nostra protesta<br />
<strong>per</strong> l’indecoroso stato del marciapiede<br />
di via Ognissanti? Non ha<br />
tempo? Nessun problema: le offro<br />
in cambio una petizione <strong>per</strong> condannare<br />
l’invasione cinese in Mongolia”.<br />
Eppure migliaia di italiani si ostinano<br />
a fare politica. Qualcuno, non c’è<br />
dubbio, sogna una carriera di soldi e<br />
potere. Molti altri sognano un’idea,<br />
<strong>per</strong>fi no un ideale. Alla fi ne vincono<br />
gli appartenenti alla prima specie.<br />
Quasi mai i più bravi. Quasi sempre<br />
i più fedeli e controllabili.<br />
Questo <strong>per</strong> dire che il nuovo Partito<br />
Democratico del nord è un argomento<br />
buono solo <strong>per</strong> fare un po’ di<br />
colore sui giornali e in tivù. Già ampiamente<br />
ridicolizzato dalla realtà,<br />
come vi possono confermare i politici<br />
che fanno la gavetta descritta<br />
qui sopra. Sanno che la politica locale<br />
dovrebbe essere il motore della<br />
nazione. Sanno che un Nord Pd o un<br />
Pd Nord (che tra l’altro suona malissimo)<br />
non dovrebbe neppure nascere.<br />
Basterebbe sostenere i Pd locali<br />
nelle battaglie locali, <strong>per</strong> ottenere<br />
lo stesso risultato. Con meno fatica,<br />
meno spese, meno chiacchiere.<br />
Prendiamo il caso Dal Molin. La<br />
stragrande maggioranza del Pd vicentino<br />
ha deciso subito dove stare.<br />
Contro la nuova caserma, <strong>per</strong>ò<br />
ben lieto di discuterne. Anche il<br />
Pd nazionale ha deciso immediatamente:<br />
a <strong>favore</strong> della caserma,<br />
<strong>per</strong>ò bel lieto di troncare ogni discussione.<br />
Dialogo tra i due Pd:<br />
zero. Risultato <strong>per</strong> il Pd: zero. Una<br />
fi gura cialtronesca, voti <strong>per</strong>si, credibilità<br />
a picco.<br />
Mi chiedo cosa avrebbe potuto<br />
fare, nella stessa situazione, il Pd<br />
del Nord. Se guidato da una squadra<br />
di dirigenti giovani, coraggiosi,<br />
stile Obama <strong>per</strong> intendersi, avrebbe<br />
quantomeno messo il naso fuori<br />
dalla porta <strong>per</strong> venire a vedere<br />
l’aria che tira. Dopodiché avrebbe<br />
passato la palla al Pd nazionale.<br />
Risultato: lo stesso. Risultato <strong>per</strong>cepito:<br />
la sensazione di essere stati<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 7<br />
| Sergio Chiamparino e Massimo Cacciari<br />
almeno ascoltati. Risultato tangibile:<br />
probabilmente nessuno.<br />
Se guidato da una squadra in stile<br />
Pd, con dirigenti storici, appartenenza<br />
almeno trentennale, un leader<br />
alla Chiamparino (meglio ancora<br />
se proprio Chiamparino), non<br />
avrebbero neppure fatto la strada<br />
<strong>per</strong> venire qua. Risultato: lo stesso<br />
ottenuto con il Pd nazionale.<br />
Morale. <strong>Il</strong> Partito Democratico<br />
dell’O<strong>per</strong>oso Nord (PARDON) dovrebbe<br />
restare nel cassetto e aprire<br />
la porta alle novità coraggiose: dare<br />
potere a chi lavora strada <strong>per</strong> strada<br />
e a chi merita. Che è un po’ diverso<br />
da quello che stano facendo:<br />
dare potere ai soliti obbedienti con<br />
l’eccezione di qualche disobbediente<br />
purché molto ricco o economicamente<br />
produttivo. Poco importa<br />
se non ha mai votato - e nemmeno<br />
pensato - a sinistra in vita sua.
di Luca Matteazzi<br />
focus<br />
Eluana non abita qui<br />
Nell’Ulss di Vicenza sono circa una cinquantina le<br />
<strong>per</strong>sone che vivono in stato vegetativo come la<br />
ragazza finita al centro di una interminabile vicenda<br />
giudiziaria. Ma nessuno chiede di staccare la spina<br />
ulla storia di Eluana Engla-<br />
Sro si è detto e scritto di tutto.<br />
Quello che forse non è stato<br />
chiarito è che casi simili a quello<br />
della sfortunata ragazza di Lecco,<br />
bloccata da quasi vent’anni<br />
in stato vegetativo a causa di un<br />
incidente stradale, sono molto<br />
più frequenti di quanto si possa<br />
pensare. Anche nella nostra<br />
Ulss, dove, lontano dai riflettori,<br />
sono almeno una cinquantina le<br />
famiglie che si trovano a dover<br />
fare i conti con questa situazione<br />
drammatica. “La nostra unità<br />
è ad alta specializzazione<br />
e segue<br />
in particolare due<br />
profili: le <strong>per</strong>sone<br />
con gravi danni ce-<br />
rebrali e quelle con<br />
lesioni midollari<br />
– spiega la dottoressa<br />
Feliciana Cortese,<br />
primario del<br />
reparto di medicina<br />
fisica e riabilitazione<br />
al San Bortolo<br />
-. Per quanto<br />
riguarda i pazienti cerebrolesi,<br />
ne seguiamo circa una sessantina<br />
all’anno, e in media tre di<br />
questi sono in stato vegetativo”.<br />
Cioè nelle condizioni di Eluana.<br />
“Quindi si fa presto a fare i conti:<br />
se partiamo dal dato di tre<br />
casi all’anno, e teniamo presente<br />
che la vita di queste <strong>per</strong>sone<br />
continua a lungo,è facile farsi<br />
un’idea di quanto sia diffusa<br />
questa condizione”. E dire che<br />
l’osservatorio del San Bortolo è<br />
parziale. Nel senso che l’ospedale<br />
segue soprattutto i pazienti<br />
relativamente giovani, quelli con<br />
età compresa tra i 18 e i 50 anni<br />
che, almeno in teoria, hanno<br />
Respirano da<br />
soli, dormono<br />
e si lamentano<br />
Ma non sono<br />
coscienti<br />
maggiori possibilità di recu<strong>per</strong>o.<br />
Se a loro si dovessero aggiungere<br />
tutti gli anziani seguiti nelle<br />
case di riposo, il conto finale sarebbe<br />
ancora più elevato.<br />
Senza s<strong>per</strong>anza<br />
S<strong>per</strong>anze di tornare ad una vita<br />
“normale”, in realtà, le <strong>per</strong>sone<br />
che si trovano in stato vegetativo<br />
ne hanno ben poche, e dopo<br />
un certo <strong>per</strong>iodo di tempo praticamente<br />
nessuna. “I pazienti respirano<br />
autonomamente e hanno<br />
funzioni cardiache abbastanza<br />
stabili, ma <strong>per</strong> il resto sono<br />
completamente dipendenti e devono<br />
essere alimentati tramite<br />
un sondino – spiega il primario<br />
-. Quello che segna la differenza<br />
rispetto ad uno stato di coma, ad<br />
esempio, dove le <strong>per</strong>sone hanno<br />
gli occhi chiusi e non rispondono<br />
agli stimoli, è l’a<strong>per</strong>tura degli<br />
occhi e la regolarizzazione<br />
dell’alternanza tra<br />
il sonno e la veglia.<br />
La <strong>per</strong>sona in stato<br />
vegetativo apre gli<br />
occhi quando sente<br />
un rumore, ma non<br />
ti guarda, non ti aggancia<br />
con lo sguardo,<br />
non c’è uno stato<br />
di coscienza. Noi le<br />
seguiamo <strong>per</strong> mesi,<br />
con tutta una serie<br />
di esami e di test,<br />
ma dopo tre mesi<br />
lo stato vegetativo è considerato<br />
<strong>per</strong>sistente”. In altre parole, non<br />
c’è più possibilità di migliorare.<br />
Un affare di famiglia<br />
Cosa succede, a questo punto,<br />
dipende molto dal contesto<br />
sociale della <strong>per</strong>sona, dall’età,<br />
dalla famiglia. Si può finire in<br />
stato vegetativo in seguito ad<br />
un incidente stradale (è la causa<br />
più frequente), e in questo caso<br />
le <strong>per</strong>sone coinvolte sono quasi<br />
sempre ragazzi giovani che le famiglie<br />
si tengono in casa. Oppure<br />
in seguito ad un infarto e alla<br />
conseguente mancanza di ossigeno<br />
al cervello, o alla rottura di<br />
una vena nella testa. In questo<br />
caso i pazienti sono soprattutto<br />
uomini tra i 30 e i 50 anni, ed<br />
è più probabile che la famiglia<br />
opti <strong>per</strong> l’assistenza in una struttura<br />
specializzata. “Che non ci<br />
sono – commenta la dottoressa<br />
Cortese -. Quasi sempre queste<br />
<strong>per</strong>sone finiscono nelle case di<br />
riposo, ma non è certo quella la<br />
situazione ideale. Sinceramente,<br />
non mi spiego <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> gli anziani<br />
che soffrono di Alzheimer<br />
ci siano strutture modernissime,<br />
mentre <strong>per</strong> questo genere di situazioni<br />
non ci sia nulla”.<br />
Questione di priorità<br />
In effetti, non è difficile immaginare<br />
quanto la situazione possa<br />
essere drammatica <strong>per</strong> le famiglie<br />
che si ritrovano a dover fare<br />
i conti con un figlio, o un padre,<br />
o una madre, bloccata a letto in<br />
stato di <strong>per</strong>enne incoscienza. “È<br />
come se ti crollasse il mondo addosso<br />
– racconta Mario De Marco,<br />
psicologo che segue da tempo<br />
casi di questo tipo -. Ma devo<br />
dire che le nostre famiglie dimostrano<br />
di avere risorse davvero<br />
infinite. Per le madri, soprattutto,<br />
l’assistenza al figlio diventa<br />
un motivo di vita che fa passare<br />
tutto in secondo piano, anche<br />
le proprie necessità e le proprie<br />
esigenze. Tutta la vita ne viene<br />
stravolta: si cambia o si lascia il<br />
lavoro, la vita sociale viene azzerata,<br />
in base all’idea di fondo che<br />
si sta bene quando sta bene il figlio.<br />
Se in casa c’è una situazione<br />
che ha già qualche problema,<br />
questo può essere dirompente<br />
<strong>per</strong> l’equilibrio familiare. Altre<br />
volte, invece, tutti collaborano:<br />
mi vengono in mente i fratelli di<br />
un ragazzino che ha fatto un incidente<br />
in bicicletta, e che sono<br />
<strong>per</strong>fettamente consapevoli che il<br />
loro futuro sarà condizionato da<br />
questo episodio. Uno di loro mi<br />
ha detto che la <strong>per</strong>sona che sceglierà<br />
di vivere con lui dovrà tenere<br />
presente che la sua vita non<br />
è completamente libera, proprio<br />
<strong>per</strong> l’assistenza di cui ha bisogno<br />
il fratello”.<br />
Nessun papà Englaro<br />
La battaglia del padre di Eluana,<br />
comunque, dalle nostre parti<br />
non trova seguito, e<br />
non c’è praticamente<br />
nessuno che chieda<br />
di accompagnare il<br />
proprio congiunto<br />
verso la morte. “Non<br />
abbiamo mai avuto<br />
delle richieste,<br />
nemmeno a livello<br />
di dubbi” conferma<br />
il primario. “A me è<br />
capitato in un caso,<br />
ma era una situazione<br />
molto particolare<br />
- aggiunge lo psicologo, che<br />
collabora anche con altre ulss<br />
del Veneto -. Dobbiamo partire<br />
dal presupposto che lo stato vegetativo<br />
non è assolutamente la<br />
morte cerebrale. Queste <strong>per</strong>sone<br />
non rispondono agli stimoli, ma<br />
di fatto noi non sappiamo cosa ci<br />
sia nel loro cervello. E non sono<br />
completamente inerti: quando<br />
provano dolore, ad esempio, urlano<br />
o fanno le smorfie. Io vedo<br />
che anche gli infermieri, dopo<br />
un po’, si affezionano, e lo stesso<br />
avviene <strong>per</strong> me. Personalmente,<br />
non firmerei una petizione <strong>per</strong><br />
far finire la vita dei miei pazienti,<br />
sono troppo coinvolto”.<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 8<br />
Dal lavoro<br />
alle amicizie,<br />
la vita della<br />
famiglia ne<br />
esce stravolta<br />
www.flickr.com/ cc bigfatrat<br />
<strong>Il</strong> vuoto normativo<br />
In molti casi, poi, tra il paziente e<br />
la famiglia, in particolare la madre,<br />
sembra quasi instaurarsi una<br />
qualche forma di comunicazione.<br />
“Le madri e le mogli spesso attribuiscono<br />
intenzionalità a gesti<br />
o espressioni del loro fi glio o del<br />
loro marito, dicono che comunica<br />
– continua De Marco -. E diventano<br />
effettivamente bravissime a<br />
capirne le esigenze, a consolarlo,<br />
a stabilire un contatto, seppur<br />
non verbale e molto primitivo.<br />
Quasi tutti cominciano a parlare<br />
moltissimo con il<br />
loro familiare, esattamente<br />
come si<br />
vede nel fi lm Parla<br />
con lei”. E così si<br />
va avanti <strong>per</strong> anni.<br />
Con la <strong>per</strong>sona che<br />
si trasforma e cambia<br />
completamente<br />
aspetto (“Noi abbiamo<br />
sempre visto<br />
le foto di Eluana<br />
prima dell’incidente,<br />
ma dopo<br />
vent’anni di stato vegetativo<br />
dobbiamo pensare ad una donna<br />
completamente diversa, rigida,<br />
scavata, rattrappita”) e con la famiglia<br />
che fa il possibile <strong>per</strong> starle<br />
vicino. “<strong>Il</strong> padre di Eluana secondo<br />
me ha fatto quello che ha fatto<br />
anche <strong>per</strong> richiamare l’attenzione<br />
su un problema che effettivamente<br />
esiste – conclude la dottoressa<br />
Cortese -. Manca un quadro<br />
normativo a cui fare riferimento:<br />
noi non abbiamo mai avuto casi,<br />
ma se una famiglia mi chiedesse<br />
di staccare la spina, cosa dovrei<br />
fare? <strong>Il</strong> medico non può essere lasciato<br />
solo di fronte a decisioni di<br />
questo tipo”.
focus<br />
Mattoni d’acciaio<br />
A piazza Affari in questi giorni si discute del salvataggio<br />
di Aedes, uno dei più antichi e importanti gruppi immobiliari<br />
italiani. Tra i protagonisti della vicenda, la famiglia Amenduni<br />
Che sta guadagnando sempre più spazio a livello nazionale<br />
a Repubblica ha scritto che il<br />
Lcaso Aedes potrebbe essere il<br />
primo vero test <strong>per</strong> sondare la tenuta<br />
del sistema bancario italiano. Cos’è<br />
Aedes? È una delle più antiche e importanti<br />
società immobiliari d’Italia:<br />
oltre un secolo di storia alle spalle,<br />
un patrimonio gestito che su<strong>per</strong>a i 5<br />
miliardi di euro, e una situazione fi -<br />
nanziaria a dir poco pesante. E cosa<br />
c’entra con Vicenza? C’entra, <strong>per</strong>ché<br />
tra i soci di maggioranza c’è la famiglia<br />
Amenduni, che da qualche anno<br />
è proprietaria di quasi il 15 <strong>per</strong> cento<br />
delle quote e che proprio in questi<br />
giorni è additata da tutti gli osservatori<br />
fi nanziari come l’unica in grado<br />
di traghettare Aedes verso un futuro<br />
meno incerto.<br />
Aedes, la storia<br />
Ma partiamo dall’inizio e cioè da Aedes.<br />
Fondata nel 1905 con il nome di<br />
Società anonima ligure <strong>per</strong> imprese<br />
e costruzioni, Aedes si trasferisce<br />
a Milano una ventina d’anni dopo,<br />
viene quotata in borsa già nel 1924 e,<br />
nel <strong>per</strong>iodo del secondo dopoguerra,<br />
si occupa della costruzione di interi<br />
quartieri della città della Madonnina.<br />
Insomma, è uno nomi storici<br />
del settore del mattone, tanto più<br />
che negli ultimi dieci anni la società<br />
ha adottato una politica di sviluppo<br />
molto intensa, allargandosi anche ai<br />
mercati internazionali e arrivando a<br />
capeggiare un gruppo con una ventina<br />
abbondante di società controllate<br />
e una quindicina di collegate. Tra gli<br />
azionisti, spiccano la Crescendo Family<br />
Holding (socio principale, con<br />
oltre il 26 <strong>per</strong> cento delle quote), la<br />
famiglia Amenduni, con il 14,84 <strong>per</strong><br />
cento, e anche Silvio Berlusconi, che<br />
Autoproduzione individuale<br />
Autonomia energetica<br />
Microgenerazione diffusa<br />
tramite la Fininvest detiene il 2,11<br />
<strong>per</strong> cento.<br />
Gli ultimi due anni, <strong>per</strong>ò, hanno fatto<br />
segnare una brusca frenata. <strong>Il</strong> 2007<br />
si è chiuso con una <strong>per</strong>dita di 12 milioni<br />
di euro, e il 2008 è stato ancora<br />
più nero. <strong>Il</strong> rendiconto, approvato<br />
dal cda a fi ne settembre, parla di un<br />
risultato o<strong>per</strong>ativo negativo <strong>per</strong> 65<br />
milioni di euro, a cui vanno aggiunti<br />
altri 37 milioni di oneri fi nanziari; si<br />
arriva così ad un risultato del gruppo,<br />
prima delle imposte, negativo <strong>per</strong><br />
103 milioni di euro (a fi ne settembre<br />
2007 c’era un utile di 17 milioni). <strong>Il</strong><br />
tutto mentre l’indebitamente fi nanziario<br />
è arrivato a oltre 800 milioni,<br />
con quasi 200 milioni di rate di rimborsi<br />
scadute e non pagate verso le<br />
banche. Non a caso gli ultimi mesi<br />
sono stati tutti un tira e molla con<br />
gli istituti di credito <strong>per</strong> ottenere una<br />
moratoria, in attesa di un aumento<br />
di capitale e di un piano di rilancio<br />
che tirasse Aedes fuori dalle cattive<br />
acque.<br />
Amenduni in campo<br />
E qui entra in gioco la famiglia<br />
Amenduni. Proprietari della più<br />
grande industria metalmeccanica<br />
della provincia, quelle Acciaierie Valbruna<br />
che in zona industriale sfornano<br />
ogni anno 170 mila tonnellate di<br />
acciaio e leghe speciali e occupano<br />
oltre mille dipendenti (ma il gruppo<br />
è ben più vasto: con gli stabilimenti<br />
di Bolzano e degli Stati Uniti, e le fi -<br />
liali e i depositi sparsi in una decina<br />
di paesi europei e in qualche nazione<br />
extraeuropea, i dipendenti salgono a<br />
oltre 2500; i ricavi di tutto il gruppo,<br />
nel 2007, hanno su<strong>per</strong>ato il miliardo<br />
di euro, con un risultato netto fi nale<br />
Vuoi l’ANTIDOTO ALLA CRISI ECONOMICA?<br />
di 45,3 milioni), gli Amenduni hanno<br />
da tempo avviato una strategia che li<br />
ha portati a ricoprire una serie di posizioni<br />
strategiche al di fuori del loro<br />
core business. A livello locale, dove<br />
sono soci importanti sia della Banca<br />
Popolare di Vicenza che di Veneto<br />
Banca, e dove sono presenti, solo<br />
<strong>per</strong> fare un paio di esempi, nei cda<br />
della Fiera di Vicenza e del gruppo<br />
editoriale Athesis (tra i suoi media<br />
ci sono anche <strong>Il</strong> Giornale di Vicenza,<br />
Tva e l’Arena di Verona). Ma anche a<br />
livello nazionale: tramite la controllata<br />
Ferak hanno una partecipazione<br />
dell’1,54 <strong>per</strong> cento nelle Generali. E<br />
nel loro portafoglio c’è pure lo 0,77<br />
<strong>per</strong> cento del capitale di MedioBanca.<br />
Come dire che sono nei salotti buoni<br />
della “grande” economia italiana.<br />
La crisi di Aedes<br />
La partecipazione in Aedes si inserisce<br />
dunque ap<strong>pieno</strong> in questa politica<br />
di diversifi cazione delle attività e di<br />
conquista di posizioni di peso anche<br />
se, come si diceva, le cose non stiano<br />
andando bene. Aedes ha ancora centinaia<br />
di migliaia di metri quadrati di<br />
case, uffi ci, negozi e aree edifi cabili,<br />
ma il titolo in borsa negli ultimi 18<br />
mesi è letteralmente crollato, passando<br />
dai circa 6 euro del giugno 2007 ai<br />
circa 45 centesimi di oggi, e da tempo<br />
si sta cercando il modo di evitare<br />
il fallimento. A settembre si era fatta<br />
avanti la Sopaf (altro grande gruppo<br />
immobiliare), con una proposta di<br />
ricapitalizzazione di circa 170 milioni<br />
di euro, e già allora gli Amenduni<br />
sembravano decisi a sottoscrivere la<br />
loro quota di aumento di capitale,<br />
segno che non avevano nessuna intenzione<br />
di mollare la presa. Anzi,<br />
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ora che l’ipotesi Sopaf è tramontata,<br />
proprio la famiglia della Valbruna è<br />
indicata da tutti gli osservatori economici<br />
come l’unica che può intervenire.<br />
Da un paio di settimane si parla<br />
con insistenza di un’offerta fatta insieme<br />
al gruppo Isoldi, a patto che<br />
la Consob non richieda un’Opa (cioè<br />
un’offerta pubblica di acquisto) <strong>per</strong> il<br />
resto delle azioni e che le banche accettino<br />
di convertire parte dei crediti<br />
in azioni. Ecco <strong>per</strong>ché il caso Aedes<br />
potrebbe essere la cartina di tornasole<br />
dell’atteggiamento e della tenuta<br />
del sistema creditizio italiano.<br />
Obiettivo Expo?<br />
Ma che senso ha investire in modo<br />
così forte su una società da cui, almeno<br />
a prima vista, parrebbe conveniente<br />
starsene alla larga? La risposta,<br />
probabilmente, va data tenendo<br />
presente più fattori. Primo. Visto il<br />
valore che hanno ora le azioni di Aedes,<br />
uscirne in questo momento vorrebbe<br />
dire <strong>per</strong>dere tutto, o quasi, l’investimento<br />
fatto, e svendere a prezzo<br />
di saldo un patrimonio ricchissimo:<br />
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numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 9<br />
| Piazza affari a Milano<br />
meglio, allora, rilanciare, s<strong>per</strong>ando<br />
che il mercato si riprenda e che<br />
l’immobiliare torni ad essere quella<br />
macchina di utili che è stata in passato.<br />
Secondo. Restare in una realtà<br />
così importante vuol dire comunque<br />
tenere a<strong>per</strong>ti i contatti con i nomi più<br />
noti dell’imprenditoria italiana. In<br />
Aedes c’è Berlusconi; Aedes lavora<br />
più o meno allo stesso livello di Ligresti,<br />
Caltagirone, Pirelli Real Estate;<br />
dopo aver messo un piede nella<br />
fi nanza che conta con Mediobanca e<br />
Generali, gli Amenduni potrebbero<br />
avere tutto l’interesse a restare anche<br />
nel grande risiko degli appalti e delle<br />
costruzioni. Tanto più che, e questo è<br />
il terzo motivo, all’orizzonte si profi la<br />
l’appuntamento con l’expo di Milano<br />
2015. Vuol dire cantieri e appalti <strong>per</strong><br />
miliardi di euro e Aedes, se riuscirà<br />
a tamponare i problemi, sarà in prima<br />
fi la. Una torta ricchissima, che<br />
basterebbe a spiegare anche il salvataggio<br />
a cui si sta lavorando in questi<br />
giorni.<br />
L. M.<br />
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focus<br />
Aeroporto, una fine annunciata<br />
Equizi, a capo del comitato <strong>per</strong> salvare lo scalo civile: “Se <strong>per</strong>deremo il Dal<br />
Molin la responsabilità va cercata soprattutto a Vicenza. Non a Washington”<br />
di Alessio Mannino<br />
erché Vicenza sta <strong>per</strong>dendo il suo<br />
Paeroporto? La risposta più facile<br />
sarebbe: <strong>per</strong> colpa degli Americani,<br />
che al suo posto costruiranno la loro<br />
seconda base dopo Camp Ederle. In<br />
realtà i responsabili sono molti, e<br />
in buona misura parlano vicentino,<br />
non lo slang dei parà yankee. Ne<br />
è convinta, Franca Equizi, a capo<br />
del comitato Salviamo l’Aeroporto<br />
(http://comitatosalviamolaeroporto.wordpress.com):<br />
“L’esercito Usa<br />
sta mettendo una pietra tombale<br />
sopra una vicenda che ha visto soldi<br />
pubblici buttati via <strong>per</strong> anni”. E<br />
si spinge ancora più in là, l’ex consigliere<br />
comunale un tempo leghista:<br />
“La verità è che uno scalo di linea, a<br />
Vicenza, è un progetto nato morto”.<br />
Cavi staccati<br />
Allo stato attuale, telecamera alla<br />
mano, i segugi del comitato equiziano<br />
hanno documentato non solo<br />
che tutta la parte ovest dell’area Dal<br />
Molin è in mano americana, ma anche<br />
che sono stati tolti i cavi di rame<br />
sotterranei che <strong>per</strong>mettono l’illuminazione<br />
<strong>per</strong> il volo notturno: “Noi<br />
pensiamo sia stata la società Aeroporti<br />
Vicentini. Quei manufatti sono<br />
stati pagati dai cittadini, visto che<br />
Aeroporti Vicentini spa è una compagnia<br />
a prevalente capitale pub-<br />
blico, comune di Vicenza incluso.<br />
La giunta comunale è al corrente?<br />
Siamo <strong>per</strong> caso di fronte ad un possibile<br />
danno <strong>per</strong> l’erario municipale?<br />
Perché Variati non dice nulla? La<br />
zona è tuttora classifi cata nel piano<br />
regolatore come F12 aeroportuale,<br />
modifi cabile solo con delibera del<br />
Consiglio comunale. I lavori in corso<br />
sono dunque abusivi”. Su questo gli<br />
Equizi boys hanno inviato una raffi<br />
ca di esposti (alla magistratura, al<br />
sindaco Variati, al presidente della<br />
Provincia Schneck e alla Corte dei<br />
Conti).<br />
Pista <strong>per</strong>duta<br />
A parte questo, sottolinea la Equizi,<br />
“la pista è intonsa. Ma ora, tolti quei<br />
cavi, è tecnicamente inutilizzabile”.<br />
In ogni caso rimane fuori dal <strong>per</strong>imetro<br />
del futuro insediamento militare<br />
statunitense. Ma non era stato<br />
detto e ridetto che gli Usa volevano<br />
il Dal Molin <strong>per</strong>ché avevano messo<br />
gli occhi sulla pista aerea? “E io continuo<br />
a sostenerlo. Gli Americani la<br />
pista la vogliono eccome. E non mi<br />
vengano a raccontare che nessun<br />
volo militare può partire da lì. Nessuna<br />
promessa è stata mantenuta<br />
fi nora, <strong>per</strong>ché dovremmo credere a<br />
quest’ennesima panzana?”. E snocciola<br />
una serie di ragioni <strong>per</strong> nulla<br />
alate, ma molto terra terra: “Primo:<br />
<strong>per</strong> rototraslarla, cioè, traduciamo,<br />
<strong>per</strong> rifarla, servono almeno 10 milioni<br />
di euro. Chi li mette? <strong>Il</strong> commissario<br />
Paolo Costa ha promesso che<br />
li metterà lo Stato. Ma quando mai<br />
Costa ha detto cose vere? Secondo:<br />
l’aeroporto è stato un pozzo senza<br />
fondo di sprechi, e così hanno avuto<br />
la bella pensata di far coprire i buchi<br />
Se 6 Goloso<br />
di Musica e Notizie<br />
di bilancio agli Americani”.<br />
Aerotaxi<br />
Hanno avuto chi? Ma i proprietari<br />
della società aeroportuale: “Camera<br />
di Commercio, Aim, Provincia,<br />
Comune e Assindustria hanno considerato<br />
il Dal Molin solo come un<br />
poltronifi cio. Che senso aveva un<br />
presidente come Mauro Fabris o un<br />
impresario edile come Sbalchiero,<br />
che di aeroporti non hanno nessuna<br />
es<strong>per</strong>ienza?” <strong>Il</strong> fallimento è completo,<br />
secondo la Equizi: “Non hanno<br />
mai redatto un serio piano industriale,<br />
continuando a coprire le <strong>per</strong>dite.<br />
Si sono bloccati a vicenda <strong>per</strong> le<br />
loro beghe di potere. <strong>Il</strong> rimpallo con<br />
RegionAli, poi, è stato solo un teatrino”.<br />
RegionAli era la società che nel<br />
2005 ha provato ad avviare un servizio<br />
di voli di linea dal Dal Molin,<br />
uscendone in aspra polemica con<br />
Aeroporti Vicentini <strong>per</strong> una sequela<br />
di errori e ritardi che le due sigle si<br />
rinfacciavano a vicenda (una su tutte<br />
la strascicata questione dell’autorizzazione<br />
<strong>per</strong> il volo notturno). “Quelli<br />
di RegionAli sono stati ingenui: l’accattone<br />
non fa l’elemosina dove non<br />
passa gente”. Prego? “Ma sì, è ora di<br />
dirla tutta: lo scalo vicentino è un<br />
aborto. Non ha mai avuto s<strong>per</strong>anze<br />
come aeroporto <strong>per</strong> voli di linea, a<br />
maggior ragione adesso che Verona,<br />
Venezia e Treviso vanno alla grande”.<br />
Eppure il comitato vuole salvarlo,<br />
l’aeroporto, o no? “Certo, <strong>per</strong>ché<br />
un uso intelligente e conveniente è<br />
possibile. <strong>Il</strong> sistema giusto è il servizio<br />
di aerotaxi, a chiamata, oppure<br />
di collegamento con i principali aeroporti<br />
italiani”. La potenziale clientela,<br />
infatti, è quella che è: “Impren-<br />
13 notiziari locali e<br />
16 notiziari nazionali<br />
al giorno<br />
tutto quello che succede<br />
a vicenza e provincia<br />
ditori che non vogliono aspettare i<br />
tempi lunghi di Venezia o Verona,<br />
ad esempio. Una clientela frequente<br />
e di massa, a Vicenza, non c’è, o è già<br />
risucchiata dalle altre piste venete”.<br />
I colpevoli<br />
Equizi li mette in fi la, i responsabili<br />
dello sfacelo: “Chi ha gestito la società<br />
dell’aeroporto, come un Menarin<br />
che ha chiesto il risarcimento danni<br />
<strong>per</strong> il sì alla base Usa. <strong>Il</strong> Dal Molin<br />
non decollava neppure prima, ora<br />
tentano di scaricare la responsabilità<br />
sugli Americani. I danni li hanno<br />
fatti loro!”. Poi vengono Hullweck e<br />
Cicero: “L’ex giunta di centrodestra<br />
ha fatto votare un ordine del giorno<br />
che avrebbe dovuto garantire la difesa<br />
dello scalo civile. E invece Cicero,<br />
che aveva la delega <strong>per</strong> trattare con<br />
gli Americani, sapeva benissimo<br />
come sarebbe andata a fi nire”. E’ il<br />
turno dei governi nazionali: “Destra<br />
e sinistra sono in torta. Prodi ha dato<br />
un sì verbale, e Berlusconi ha prodot-<br />
tutte le partite del vicenza calcio in diretta<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 10<br />
| L’aereoporto Dal Molin<br />
to l’atto formale. E trovo vergognoso<br />
che la Lega non abbia battuto ciglio,<br />
quella Lega che avrebbe dovuto farsi<br />
promotrice di un referendum locale,<br />
come quelli a cui ho partecipato<br />
io <strong>per</strong> la secessione negli anni ‘90”.<br />
E invece, padrino del referendum è<br />
stato Variati: “<strong>Il</strong> referendum di Variati<br />
è stato una cazzata, ma era anche<br />
l’unico modo <strong>per</strong> far esprimere<br />
i vicentini”. Anche lui, tuttavia, non<br />
è esente da colpe: “La sua strategia<br />
è arrivare a dire alla città: mi spiace,<br />
io le ho provate tutte. Ma intanto<br />
tiene in scacco il fronte No Dal<br />
Molin”. Come andrà a fi nire non si<br />
sa. La pista andrà agli Usa o forse<br />
no. Quel che è sicuro, in ogni caso,<br />
è che Vicenza ha foraggiato <strong>per</strong> anni<br />
un aeroporto che oggi si avvia alla liquidazione.<br />
“Qualcuno dovrà pagare<br />
<strong>per</strong> questo”, si augura la Equizi. Una<br />
posizione presa anche dal Pd cittadino<br />
in consiglio comunale. Si attendono<br />
le mosse del sindaco.<br />
CI PUOI<br />
ASCOLTARE<br />
100.300<br />
Vicenza, Bassano,<br />
Rosà, Marostica.....<br />
105.600<br />
Schio<br />
104.700<br />
Vallata dell’Astico<br />
99.800<br />
Altopiano di Asiago<br />
107.750<br />
Vallata dell’Agno
Bando <strong>per</strong> l’ammissione al progetto formativo<br />
“Investiamo <strong>per</strong> il vostro futuro”<br />
TECNICO MODELLISTA<br />
<strong>per</strong> la pelletteria<br />
cod. 39/1/7/1010/2008<br />
POR FSE 2007/2013 Ob.CRO Asse II Occupabilità.<br />
Avviso Utenza Disoccupata – Anno 2008<br />
Delibera Giunta Regionale del Veneto n. 1010 del 06/05/2008.<br />
Progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e selezionato<br />
nel quadro del Programma O<strong>per</strong>ativo Cofinanziato<br />
dal fondo Sociale Europeo e sulla base dei criteri di valutazione<br />
approvati dal comitato di sorveglianza del Programma.<br />
Corso approvato con DDR n1165 del 17/09/2008<br />
corso gratuito a scopo occupazionale<br />
Durata 700 ore di cui 330 di stage aziendale<br />
Rivolto a 10 <strong>per</strong>sone<br />
Requisiti di ammissione:<br />
inoccupati e/o disoccupati<br />
limite di età – nessuno<br />
titolo di studio diploma di maturità<br />
le domande dovranno <strong>per</strong>venire alla<br />
Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza<br />
in via Rossini 60<br />
(ingresso via Nicotera 19)<br />
entro il 17 dicembre 2008<br />
complete di:<br />
dati anagrafici, codice fiscale, indirizzo e recapito<br />
telefonico, curriculum vitae, titolo di studio foto tessera<br />
certificazione dello stato di disoccupazione, documento di identità<br />
<strong>per</strong>sonale<br />
lʼammissione al corso limitatamente ai posti disponibili avverrà in<br />
base ad una graduatoria determinata da unʼapposita commissione.<br />
la selezione <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone in possesso dei requisiti<br />
presso la sede della Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza<br />
<strong>Il</strong> 18 e 19 dicembre con il seguente orario<br />
dalle ore 9.00 alle ore 13.00<br />
SCUOLA D’ARTE<br />
E MESTIERI<br />
DI VICENZA<br />
formazione dal 1858<br />
RIVALUTIAMO I MESTIERI ARTIGIANALI ARTISTICI<br />
DELLA NOSTRA TRADIZIONE ITALIANA<br />
Grandi opportunità alla Scuola d´Arte e Mestieri di Vicenza <strong>per</strong> tutti i giovani desiderosi di<br />
intraprendere una carriera lavorativa nell’ambito artistico artigianale. Lo storico Ente di<br />
formazione propone, infatti, un interessante corso gratuito, di 700 ore, finanziato dal<br />
Fondo Sociale Europeo <strong>per</strong> "Tecnico modellista <strong>per</strong> la pelletteria". Forte dei risultati<br />
conseguiti con precedenti es<strong>per</strong>ienze didattiche svolte in collaborazione con le più<br />
rinomate aziende della pelletteria quali: Bottega Veneta, Biasia borse, Newbrands, la<br />
scuola ha ritenuto opportuno proseguire le attività formative in questo settore, sempre<br />
colloquiando con le imprese locali e traducendo in progetti i loro fabbisogni di professionalità<br />
e competenze. Vicenza negl´anni Sessanta rappresentava un distretto molto<br />
importante della pelletteria al pari dell’oreficeria ma gradualmente il processo di sviluppo<br />
si arrestò e pur rimanendo la grande tradizione artigiana, la pelletteria vicentina non fu più<br />
numericamente competitiva come altre realtà italiane del settore. Ora il distretto della<br />
pelletteria locale deve essere risco<strong>per</strong>to e la sua storia rivalutata <strong>per</strong> ritornare alla<br />
grandezza di un tempo. Con questi intenti, alcune aziende vicentine: Visonà srl, Newsbrands<br />
srl e Pelletterie Alessandra hanno creduto nel progetto FSE della Scuola d´Arte e<br />
Mestieri e puntano sulla creatività dei giovani <strong>per</strong> ridare nuovo vigore e slancio al settore.<br />
<strong>Il</strong> corso <strong>per</strong> "TECNICO MODELLISTA <strong>per</strong> la pelletteria"<br />
rappresenta l’occasione <strong>per</strong> imparare un mestiere artigianale e<br />
conseguire una qualifica professionale richiesta dal mondo del<br />
lavoro. I posti disponibili sono dieci e il colloquio di selezione<br />
avverrà il 18 e 19 dicembre 2008 presso la sede della Scuola, su<br />
appuntamento. Per partecipare è richiesto un diploma di scuola<br />
su<strong>per</strong>iore ed essere disoccupati. Le attività formative, comprensive<br />
di stage in azienda, inizieranno a gennaio 2009 fino a primavera<br />
inoltrata.<br />
Oltre a questa importante iniziativa, la Scuola d´Arte e Mestieri di Vicenza, attenta<br />
osservatrice del sistema territoriale e dei problemi attraversati da alcuni distretti, quale<br />
l’oreficeria propone altre opportunità formative <strong>per</strong> accompagnare quei <strong>per</strong>corsi professionali<br />
necessari da intraprendere in situazioni di crisi del settore.<br />
La novità del prossimo anno sarà la proposta di un triennio <strong>per</strong><br />
"collaboratore restauratore in arte sacra in metallo" e<br />
di un corso serale sempre sul medesimo profilo professionale, <strong>per</strong><br />
chi non ha la possibilità della frequenza giornaliera diurna.<br />
Una formazione specifica in quest’ambito, può rappresentare<br />
un’occasione anche <strong>per</strong> un’azienda orafa di convertire le proprie<br />
conoscenze di lavorazione dei metalli in una nicchia che <strong>per</strong>metta<br />
nuove applicazioni tecniche.<br />
Alcune crisi economiche in passato hanno portato lo spirito dell’imprenditore italiano a<br />
ridefinire l’organizzazione delle proprie produzioni e del lavoro, talvolta con decisioni<br />
sofferte ma spesso riscoprendo nuove a<strong>per</strong>ture di mercati. Perché non riqualificare le<br />
proprie competenze rivitalizzando la propria attività nell’arte sacra da sempre<br />
un’importante protagonista della nostra arte e cultura?<br />
Questa proposta potrebbe essere una soluzione <strong>per</strong> uscire dalla crisi che attanaglia tutti i<br />
distretti e non bisogna dimenticare che non si può disgiungere la formazione dalle politiche<br />
dell’occupazione.<br />
I giovani possono trarre grandi soddisfazioni dalle professioni tradizionali poiché le aziende<br />
fanno fatica e trovare lavoratori con le competenze desiderate. Migliorare le risorse umane<br />
significa sviluppo, capacità di interpretare i tempi e continuare a rendere ricercata in tutto il<br />
mondo l’arte del "Made in Italy". E´ una leadership conquistata dalle imprese locali<br />
italiane, che può e deve contare sui giovani e indirizzare investimenti e risorse verso nicchie<br />
dimostratesi vincenti.<br />
Investiamo sul vostro futuro!<br />
Per informazioni: Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza via Rossini, 60<br />
36100 VICENZA tel 0444 960500 fax 0444 963392<br />
e-mail info@scuolartemestieri.org www. scuolartemestieri.org<br />
SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA<br />
Via Rossini, 60 - 36100 Vicenza - telefono 0444 960500 - fax 0444 963392<br />
e-mail: Info@scuolartemestieri.org http:/www.scuolartemestieri.org
quartieri<br />
ViPiù quartieri<br />
dal 1993 che a Casale si<br />
E’ attende l’attuazione del<br />
Piano urbanistico: fu proprio in<br />
quell’anno – regnante il primo<br />
Variati – che un’equipe di professori<br />
universitari, su incarico<br />
del Comune, fece un’approfondito<br />
studio della frazione, e, nel<br />
nome della “progettazione partecipata”,<br />
compilò il primo dei<br />
Piani Frazione. Le norme attuative<br />
furono approvate con una<br />
delibera del 1995, e le cose da<br />
fare nel quadrante che si estende<br />
dalla complanare sud, al Bacchiglione<br />
alla ferrovia <strong>per</strong> Padova,<br />
erano chiare: l’adeguamento<br />
della strada di Casale, troppo<br />
stretta <strong>per</strong> il passaggio degli autobus,<br />
la costruzione di un marciapiede<br />
lungo via Zanecchin,<br />
l’illuminazione (ora ci sono lampioni<br />
solo ogni duecento metri),<br />
e la costruzione delle fognature<br />
che in molte vie ancora mancano.<br />
«Ora finalmente i lavori <strong>per</strong><br />
le fognature sono iniziati, e <strong>per</strong><br />
noi va bene che siano in contemporanea<br />
alla chiusura dei ponti<br />
di Debba» dice Giuseppe Romio,<br />
il portavoce del comitato dei residenti<br />
di Casale. Alcuni commercianti<br />
della zona, supportati<br />
dall’ex assessore Marco Zocca<br />
(ora consigliere d’opposizione<br />
con il Pdl), si sono<br />
invece lamentati<br />
<strong>per</strong> i disagi causati<br />
dai lavori. «Oggi chi<br />
era al governo fino<br />
all’altro ieri cavalca<br />
la protesta di alcuni<br />
abitanti – commenta<br />
Romio -. La verità<br />
è che negli ultimi<br />
quindici anni siamo<br />
stati abbandonati,<br />
forse <strong>per</strong>ché siamo<br />
considerati una “riserva<br />
di voti” buoni<br />
solo <strong>per</strong> le campagne elettorali.<br />
Ma ci auguriamo che questa<br />
amministrazione affronti i problemi<br />
della zona trascurati dalla<br />
precedente amministrazione».<br />
Quando entriamo nel bar dei<br />
laghetti Berici (le ex cave ora<br />
adibite alla pesca, accanto alla<br />
riserva rinaturalizzata dell’oasi<br />
di Casale) qualcuno lo apostrofa<br />
scherzosamente: «Toh, il sindaco<br />
di Casale, quale onore!». Romio<br />
si schernisce: è stato consigliere<br />
di circoscrizione dell’Udc<br />
<strong>per</strong> dieci anni, ma ora si dedica<br />
solo al comitato. E’ molto arrabbiato<br />
<strong>per</strong> come gli hanno ridotto<br />
la strada delle Ca<strong>per</strong>se, interessata<br />
a dei lavori negli<br />
anni scorsi: «In centro<br />
ci sono rotatorie<br />
anche dove non ser-<br />
vono, in <strong>per</strong>iferia ci<br />
sono strade da terzo<br />
mondo» dice, mentre<br />
la macchina sobbalza<br />
fra una buca e<br />
l’altra.<br />
A Casale vivono<br />
1800 <strong>per</strong>sone: è<br />
un angolo di campagna<br />
a due passi<br />
dalla città, ma non<br />
è un idillio. Oltre ai disagi <strong>per</strong><br />
la mancanza di alcuni servizi<br />
essenziali – ad esempio non c’è<br />
un’edicola, e a parte qualche bar<br />
e trattoria non ci sono attività<br />
commerciali di rilievo, nemme-<br />
no i piccoli negozi di vicinato<br />
dove comprare il latte o il pane<br />
– ha pagato anche in termini<br />
ambientali. In passato le cave<br />
che hanno aggredito il territorio<br />
vicino al Villaggio degli americani,<br />
ora “risanate” <strong>per</strong> farne<br />
circa trenta ettari di oasi gestita<br />
dal WWF (che <strong>per</strong>ò ai proprietari<br />
del bar dei laghetti piacerebbe<br />
poter sfruttare di più, aprendola<br />
più spesso). E poi il depuratore<br />
in riva al Bacchiglione, che<br />
serve già la parte orientale della<br />
città, e in futuro potrebbe essere<br />
ampliato, assorbendo anche<br />
la zona servita dall’impianto di<br />
Sant’Agostino. «E’ un paradosso<br />
che qui depuriamo mezza città, e<br />
non abbiamo le fognature» dice<br />
Romio. Ora qualcosa si muove.<br />
Ma <strong>per</strong> rendere Casale un posto<br />
vivo andrebbe tirato fuori dal<br />
cassetto il piano particolareg-<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 12<br />
Casale, un’oasi nel deserto<br />
Immersa nel verde di uno dei pochi angoli di campagna sopravvissuti attorno alla città,<br />
la frazione da 15 anni chiede più servizi: non ha un’edicola, né una piazza,<br />
né un negozio di alimentari, né le fognature. In cambio il depuratore è qui<br />
di Giulio Todescan<br />
| La chiesa di Casale<br />
Bisognerebbe<br />
ripescare<br />
il piano<br />
particolareggiato<br />
degli<br />
anni ‘90<br />
giato degli anni novanta, dice il<br />
comitato. Un piano che prevedeva<br />
nuove case <strong>per</strong> trecento abitanti<br />
nei pressi della parrocchia,<br />
con la nascita di una vera piazza,<br />
che oggi manca.<br />
Nel frattempo, se, a causa della<br />
chiusura dei ponti di Debba,<br />
passano meno auto, non è un<br />
dramma. Anzi. «Molti hanno<br />
sco<strong>per</strong>to che esiste la tangenziale<br />
sud, che porta direttamente<br />
dalla Riviera Berica al casello<br />
dell’autostrada, invece di usare<br />
strada Ca<strong>per</strong>se – dice Giuseppe<br />
Romio -. Ovviamente s<strong>per</strong>iamo<br />
che i ponti siano ria<strong>per</strong>ti presto.<br />
Ma mi chiedo se poi avrà<br />
senso realizzare anche il terzo<br />
ponte progettato dalla Provincia.<br />
Quando sarà pronta la Valdastico<br />
Sud, ci sarà un casello a<br />
Costozza di Longare, e il traffico<br />
pesante potrà passare di là».
quartieri<br />
febbraio del 2009 avrà rag-<br />
A giunto il traguardo dei suoi<br />
primi 20 anni, ma lo spirito di chi<br />
l’ha vista nascere e di chi continua<br />
ancor oggi a dedicarcisi con passione<br />
sono rimasti immutati. La<br />
“Scuola del Lunedì” può a buon<br />
diritto essere annoverata tra le<br />
es<strong>per</strong>ienze più interessanti e longeve<br />
di formazione extra-scolastica<br />
<strong>per</strong> lavoratori, adulti ed anziani,<br />
che esistano nella nostra città.<br />
Nata nel quartiere dei Ferrovieri<br />
<strong>per</strong> iniziativa del compianto Don<br />
Carlo Gastaldello sulla scia delle<br />
150 Ore, che Cgil, Cisl e Uil organizzavano<br />
<strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere ai lavoratori<br />
di raggiungere il diploma<br />
di terza media, ha visto poi cambiare<br />
con il tempo le sue fi nalità e<br />
il proprio bacino di utenza. Ora i<br />
corsisti sono <strong>per</strong> la maggior parte<br />
pensionati che trovano un’ottima<br />
occasione <strong>per</strong> socializzare ed en-<br />
trare in contatto con argomenti di<br />
sicuro interesse; ma a fi anco a loro<br />
spesso si possono trovare <strong>per</strong>sone<br />
più giovani, spinte a partecipare<br />
dalla curiosità <strong>per</strong> i temi trattati<br />
nelle lezioni ma anche dalla competenza<br />
dei docenti chiamati a fare<br />
da relatori.<br />
Per volere dei corsisti, e <strong>per</strong> celebrare<br />
degnamente la memoria del<br />
promotore di questa iniziativa, da<br />
quest’anno la scuola sarà intitolata<br />
a Don Carlo. L’impegno di questo<br />
sacerdote, tra i più attivi nell’avvicinare<br />
le <strong>per</strong>sone bisognose di<br />
occasioni di crescita nei propri<br />
luoghi di lavoro, viene ricordato<br />
oggi dall’attuale coordinatrice<br />
della scuola Carla Pasetti. Allora,<br />
ben prima che nascesse la Scuola<br />
del Lunedì, si andava nelle concerie<br />
e nelle fabbriche <strong>per</strong> cercare<br />
<strong>per</strong>sone interessate a conseguire il<br />
diploma di terza media: “I primi<br />
corsi erano di inglese, storia, fi sica,<br />
si parlava della salute in fabbrica;<br />
si tenevano la sera ed erano<br />
molto frequentati. Eppure bisognava<br />
andare in fabbrica durante<br />
la pausa pranzo, girare <strong>per</strong> i tavoli<br />
e parlare con ognuno <strong>per</strong>ché in pochi<br />
avevano il coraggio di esporsi”<br />
ricorda la signora Carla. I titolari<br />
delle aziende spesso storcevano il<br />
naso, non era visto di buon occhio<br />
chi trovava occasione <strong>per</strong> distrarsi<br />
dal lavoro.<br />
Poi con il tempo l’obiettivo del diploma<br />
di terza media<br />
<strong>per</strong>se gran parte del<br />
suo signifi cato e ci si<br />
riorganizzò in altro<br />
modo. Prima ospitati<br />
in un’aula delle scuole<br />
medie “Carta”, poi<br />
grazie alla Circoscrizione<br />
7, che metteva<br />
a disposizione una<br />
stanza che negli altri<br />
giorni era occupata,<br />
i corsi cominciarono<br />
a tenersi sempre<br />
in quello che sarebbe diventato il<br />
tradizionale lunedì. La parrocchia<br />
dava sempre una mano, facendo<br />
pubblicità sui foglietti che chiunque<br />
poteva trovare al termine delle<br />
messe. Oggi i corsi si tengono settimanalmente<br />
(quest’anno sono<br />
partiti il 6 ottobre) dalle 15,30 alle<br />
17,30 e vedono una partecipazione<br />
che va dalle 50 alle 80 <strong>per</strong>sone. In<br />
molti abitano nelle vicinanze, ma<br />
altri arrivano da diverse zone della<br />
città o dai paesi confi nanti: gli avvisi<br />
si trovano sulla stampa locale,<br />
sugli appuntamenti dell’Informacittà.<br />
Gli argomenti trattati<br />
sono i più vari: dalla<br />
storia dell’arte alla<br />
medicina, dalla letteratura<br />
alla religione,<br />
dalla psicologia ai<br />
viaggi. Gli insegnanti<br />
provengono magari<br />
dalle scuole vicentine,<br />
ma spesso sono<br />
<strong>per</strong>sonaggi importanti<br />
della cultura<br />
vicentina o stimati<br />
professionisti. La<br />
partecipazione ai corsi è gratuita,<br />
così come a titolo gratuito è l’impegno<br />
offerto dai relatori e dai<br />
volontari che danno il loro tempo<br />
<strong>per</strong> seguire l’attività di segreteria.<br />
Tutto si svolge facendo affi damento<br />
sulle proprie forze: “Ci tengo a<br />
precisare che non abbiamo mai<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 13<br />
Ferrovieri Lunedì, tutti a scuola da Don Carlo<br />
La Scuola del lunedì si appresta a festeggiare i vent’anni di attività<br />
Nata <strong>per</strong> chi voleva recu<strong>per</strong>are la licenza media, adesso offre formazione<br />
e corsi <strong>per</strong> tutti. Dalla medicina alla storia dell’arte<br />
di Andrea Fasulo<br />
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di sconto<br />
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Ogni martedì di dicembre<br />
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gastronomia e pasticceria<br />
(esclusi prodotti in promozione)<br />
La<br />
partecipazione<br />
è gratuita,<br />
così come<br />
l’impegno<br />
dei relatori<br />
Selezione di vini sfusi di Conegliano • Ottimi vini in bottiglia • Tante specialità da gustare<br />
NUOVA GESTIONE • Corso Padova 116, Vicenza • Tel. 0444 303984<br />
| Alcune lezioni della Scuola del lunedì<br />
voluto sponsor, e questo <strong>per</strong>ché<br />
non volevamo essere legati a nessuno”<br />
precisa la coordinatrice.<br />
E grazie a questo impegno l’attenzione<br />
cresce: le signore, i corsisti<br />
sono <strong>per</strong> la maggior parte donne,<br />
dimostrano ogni anno di più di<br />
apprezzare gli argomenti trattati.<br />
“Mentre nei primi tempi potevano<br />
essere un po’ indisciplinate, oggi<br />
invece i docenti riconoscono che<br />
le <strong>per</strong>sone sono attente e pongono<br />
domande <strong>per</strong>tinenti. Questo è positivo<br />
<strong>per</strong>ché diverse signore, magari<br />
vedove, hanno trovato un’occasione<br />
<strong>per</strong> uscire di casa, incontrare<br />
<strong>per</strong>sone e condividere cose che si<br />
scoprono <strong>per</strong> la prima volta”. Imparando<br />
magari a guardare la città<br />
con occhi diversi, come quando la<br />
professoressa Dalla Pozza di Italia<br />
Nostra insegnò loro a guardare in<br />
alto <strong>per</strong> apprezzare le bellezze architettoniche<br />
di Vicenza: “Dopo la<br />
lezione in tanti ci hanno detto che<br />
da allora rischiavano di andare<br />
a sbattere contro i muri! Ma erano<br />
contentissimi di aver sco<strong>per</strong>to<br />
nuovi aspetti di una città in cui vivono<br />
da sempre”.
di Giulio Todescan<br />
quartieri<br />
i chiama Sufyan Muhammed,<br />
Sma molti dei suoi clienti lo<br />
chiamano – <strong>per</strong> pigrizia o <strong>per</strong>ché<br />
fa tanto “musulmano” – semplicemente<br />
“Mohamed”. E’ il gestore<br />
di un negozio di panini kebab<br />
a San Lazzaro, in via Poerio, una<br />
parallela di viale Crispi. Da qualche<br />
giorno ha anche un fan club su<br />
Facebook, il sito internet dove si<br />
possono rintracciare vecchi amici,<br />
e creare gruppi di discussione di<br />
ogni tipo. Creato il 27 novembre<br />
da uno studente del liceo Quadri,<br />
in una sola settimana il gruppo<br />
«Quelli che vanno da Mohamed»<br />
ha già radunato più di cinquanta<br />
appassionati. Una rapida ricerca<br />
sul sito ci porta ad affermare che il<br />
suo “fan club” è l’unico di Vicenza,<br />
probabilmente il primo in Italia.<br />
«Chi non ama andare dal kebabbaro<br />
dietro viale Crispi? Decisamente<br />
il più buono, e se aggiungiamo che<br />
è l’unico povero cristo (si può dire<br />
cristo in questo caso?) che ti da un<br />
kebab ancora a 3€» si legge fra le<br />
motivazioni della pagina web.<br />
<strong>Il</strong> motivo di questo successo non è<br />
<strong>per</strong>ò solo la bontà del panino uni-<br />
ta a un prezzo popolare: il fatto è<br />
che, quando vai “da Sufyan”, due<br />
chiacchiere ci scappano sempre:<br />
ha memoria, ricorda le facce dei<br />
clienti e non gli manca il gusto<br />
<strong>per</strong> la battuta. Pachistano, da sette<br />
anni in Italia, parla molto bene<br />
l’italiano, e nei discorsi sa infi lare<br />
anche qualche parola in dialetto.<br />
Senza contare che, in pratica, il<br />
suo negozio è sempre a<strong>per</strong>to: apre<br />
due ore la mattina, la sera riapre<br />
alle cinque, e non abbassa la serranda<br />
fi no alle due di notte, tutti i<br />
giorni. E l’orario notturno è il più<br />
apprezzato dai giovani. «Qualche<br />
cliente mi ha detto che sono fi nito<br />
su internet, a me fa molto piacere,<br />
anche se non ho ancora trovato chi<br />
ha creato la pagina» commenta<br />
sornione.<br />
La passione <strong>per</strong> la carne di tacchino<br />
– i suoi “döner”, i cilindri di<br />
strati di carne cotti su uno spiedo<br />
verticale, sono esclusivamente<br />
di tacchino, o di tacchino misto<br />
a pollo – è in realtà un’attività<br />
relativamente recente nella vita<br />
di Sufyan. In Pakistan studiava<br />
all’università, facoltà di Architettura.<br />
«Ho fatto tre anni di architettura,<br />
a Lahore. Mio padre è<br />
architetto, lui voleva che diventassi<br />
come lui, prendendo il suo<br />
posto nel suo studio – racconta -.<br />
Ma io non volevo quella vita». La<br />
sua famiglia vive a Gujrat, dove<br />
lui è nato e cresciuto: una città di<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 14<br />
San Lazzaro Sufyan, il kebab<br />
più buono di Facebook<br />
Nel giro di una settimana, la pagina web dedicata ad uno dei<br />
negozi di panini più frequentati di Vicenza ha già più di cinquanta<br />
appassionati. Storia di un quasi architetto reinventatosi kebabbaro<br />
| Sufyan Muhammed nel suo negozio<br />
trecentomila abitanti nella zona<br />
nord-orientale del Pakistan, nella<br />
provincia del Punjab, ai confi ni<br />
con l’India. Centoventi chilometri<br />
più a sud c’è Lahore, sei milioni di<br />
abitanti, capitale del Punjab. «<strong>Il</strong> 12<br />
novembre del 2001 sono arrivato a<br />
Vicenza, e ho iniziato a lavorare in<br />
un ditta. Ho fatto il metalmeccanico<br />
<strong>per</strong> quattro anni, poi ho deciso<br />
di aprire un’attività. <strong>Il</strong> negozio ha<br />
a<strong>per</strong>to il 21 luglio del 2005» dice.<br />
Intanto – sono le sette – la fi la di<br />
avventori si ingrossa; una ragazza<br />
ordina due kebab da portare via:<br />
«<strong>Il</strong> solito». Con o senza pomodoro,<br />
più o meno piccante, quale salsa,<br />
Sufyan lo sa: «Ormai conosco<br />
a memoria i suoi gusti, quelli del<br />
suo ragazzo e anche quelli del suo<br />
cane» scherza. Gli studi di architettura<br />
non li ha fi niti, ma nell’arredamento<br />
del locale c’è un tocco<br />
di essenzialità non comune: niente<br />
insegne sgargianti, né poster alle<br />
pareti, né televisioni rumorose.<br />
Le pareti sono di un verde acceso,<br />
gli ingredienti bene in vista, e<br />
<strong>per</strong> i clienti ci sono due funzionali<br />
tavolini metallici. «Non mi interessa<br />
dare nell’occhio, voglio stare<br />
tranquillo e lavorare e basta» dice<br />
Sufyan, e non si può non pensare<br />
ai suoi turni di notte quotidiani,<br />
davanti a un rullo di carne sempre<br />
incandescente, estate compresa.<br />
«A Natale, <strong>per</strong>ò, chiudo tutto <strong>per</strong><br />
un po’ e me ne torno in Pakistan».<br />
tavole del mondo<br />
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a Scuola di Iridologia e Natu-<br />
Lropatia “Luigi Costacurta”, con<br />
sede a Trento, ha lo scopo di formare<br />
iridologi naturopati o<strong>per</strong>atori non<br />
medici, sul modello degli heilpraktiker<br />
della Germania che da tempo<br />
svolgono la propria attività curando<br />
ed assistendo quei cittadini che non<br />
credono nei sussidi terapeutici della<br />
medicina convenzionale, ma ripongono<br />
le loro s<strong>per</strong>anze di salute nelle<br />
risorse della natura.<br />
Questa attività di formazione si è<br />
inserita in una diffusa tradizione di<br />
medicina popolare caratteristica delle<br />
regioni alpine che in passato è stata<br />
scarsamente presa in considerazione<br />
dal mondo accademico. L’Accademia<br />
Nazionale di Scienze Igienistiche Naturali<br />
“Galileo Galilei” privilegia questa<br />
ricerca e divulgazione dei rimedi<br />
fondamentali, dalla fi toterapia, <strong>per</strong><br />
arrivare all’idroterapia, alla fangoterapia<br />
e alla termoterapia.<br />
Non si può parlare di medicina naturale<br />
senza ricordare la fi gura autorevole<br />
di Luigi Costacurta che fu fondatore<br />
dell’Accademia nel 1988, quando<br />
un gruppo di naturopati di Trento<br />
si dimostrò disponibile a realizzare il<br />
le aziende informano<br />
progetto che lui aveva inseguito da<br />
una vita. Costacurta - autore di saggi<br />
come “Vivi con gli agenti naturali”,<br />
“La nuova dietetica”, “L’Iridologia”<br />
- si gettò con entusiasmo giovanile<br />
nell’organizzazione di quella che era<br />
la prima iniziativa in Italia, <strong>per</strong> la<br />
formazione di o<strong>per</strong>atori sanitari non<br />
medici.<br />
La Scuola di Iridologia e Naturopatia<br />
“Luigi Costacurta” ha dunque<br />
un’es<strong>per</strong>ienza di oltre 20 anni, che<br />
le consente di articolare un piano di<br />
studi completo di circa 900 ore frontali.<br />
Con i corsi complementari, i tirocini<br />
e i master si possono raggiungere<br />
1200 ore. Ad essa confl uiscono<br />
studenti provenienti da tutta l’Italia<br />
e in particolare dal Veneto, dalla<br />
Lombardia e dal Trentino Alto Adige.<br />
L’insegnamento è molto vario: si<br />
alternano lezioni convenzionali con<br />
dibattiti, lezioni miranti alla preparazione<br />
specifi ca con esercitazioni<br />
teorico pratiche presso un centro di<br />
terapie naturali specializzato. Anche<br />
<strong>per</strong>sone senza una preparazione di<br />
base scientifi ca possono <strong>per</strong>tanto<br />
partecipare senza diffi coltà eccessive,<br />
purché siano disposte ad impe-<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 16<br />
Iridologo, una professione<br />
non convenzionale<br />
Una scuola <strong>per</strong> o<strong>per</strong>atori non medici specializzati<br />
in discipline naturali. Nel piano di studi si spazia dalla<br />
fangoterapia alla fisiologia, dalla chimica<br />
alla bioenergetica<br />
gnarsi.<br />
<strong>Il</strong> nostro piano di studi è vasto e articolato.<br />
Discipline come l’anatomia<br />
descrittiva e comparata e la fi siologia<br />
vengono affrontate tenendo<br />
come punto di riferimento l’uomo<br />
vivo nella sua complessità. Già nel<br />
primo anno inizia l’approccio all’iridologia,<br />
alla storia dell’arte sanitaria,<br />
alla bioenergetica, con la fi toterapia,<br />
i fi ori di Bach, con l’anatomia e la<br />
fi siologia e chimica-biochimica. Nel<br />
secondo anno si approfondiscono<br />
l’anatomia e la fi siologia, l’iridologia,<br />
le discipline naturali, inizia il corso di<br />
patologia, si attua quindi il confronto<br />
fra la diagnostica e la terapia convenzionale<br />
e la naturopatia, e si affronta<br />
in maniera sistematica la scienza dell’alimentazione.<br />
<strong>Il</strong> terzo anno completa i corsi iniziati<br />
nel primo e nel secondo anno e approfondisce<br />
le discipline previste<br />
dalla medicina naturale. Ogni anno è<br />
completato da uno Stage a carattere<br />
eminentemente pratico. Dopo il terzo<br />
anno il curriculum si conclude con<br />
la discussione della tesi e con l’iscrizione<br />
all’Associazione Nazionale Naturoigienisti<br />
Iridologi (A.Na.Ir).<br />
Musica Indiana, raga in La Maggiore<br />
Domenica 14 l’associazione musicale con sede in corso Fogazzaro<br />
organizza un seminario introduttivo alla musica indiana<br />
E a gennaio arriva anche la musicoterapia<br />
n corso di introduzione alla<br />
Umusica indiana, alle sue tradizioni,<br />
ai suoi ritmi, ai suoi raga.<br />
L’associazione musicale La Maggiore,<br />
nata solo un mese fa, ha<br />
scelto un tema di grande fascino<br />
<strong>per</strong> presentarsi alla città: domenica<br />
14 dicembre, infatti, presso la<br />
sede di corso Fogazzaro 50 (praticamente<br />
in piazza San Lorenzo), si<br />
terrà un seminario tutto dedicato<br />
alle melodie della grande nazione<br />
indiana. Approfondimenti teorici<br />
sulla storia, le origini, le tradizioni,<br />
si alterneranno a esercizi pratici e<br />
all’insegnamento di qualche raga<br />
(il raga è la struttura melodica fon-<br />
damentale); il tutto sotto la guida<br />
es<strong>per</strong>ta di Patrizia Saterini.<br />
Per l’associazione questo è dunque il<br />
primo appuntamento pubblico, che<br />
va ad aggiungersi ad un programma<br />
di attività già molto vario, costruito<br />
attorno ai corsi collettivi e individuali<br />
di musica: “Abbiamo quasi<br />
tutti gli strumenti, gli archi, i fi ati, la<br />
batteria, il piano, il canto – spiega la<br />
presidente Laura Cattaruzza ; e da<br />
poco abbiamo fatto partire un corso<br />
di registrazione <strong>per</strong> tecnici del suono<br />
che sta avendo un successo inaspettato.<br />
Sono corsi a<strong>per</strong>ti a tutti, a chi lo<br />
fa <strong>per</strong> hobby e ai ragazzi che magari<br />
vogliono iniziare a studiare in vista<br />
dell’entrata al conservatorio”. Ma<br />
l’obiettivo di La Maggiore è anche<br />
quello di creare un punto di ritrovo<br />
<strong>per</strong> tutti gli appassionati di musica,<br />
che una volta iscritti all’associazione<br />
possono utilizzare la sede come luogo<br />
di studio e di confronto. E come<br />
spazio <strong>per</strong> approfondire tematiche<br />
particolari. “Presto partirà un corso<br />
di musica gitana– continua la presidente<br />
-. Faremo inoltre partire delle<br />
attività pensate <strong>per</strong> i bambini più<br />
piccoli, <strong>per</strong> abituarli a giocare con la<br />
musica. E grazie ad Alessia Bianchi<br />
(la vicepresidente dell’associazione,<br />
ndr) partirà anche la musicoterapia<br />
<strong>per</strong> ragazzi e bambini disabili”.
cultura<br />
ViPiù cultura<br />
La vera democrazia?<br />
Diretta<br />
L’ex coordinatore del comitato Più Democrazia,<br />
Paolo Michelotto, firma un libro sulle forme<br />
di autogoverno nel mondo. “Nel sistema rappresentativo<br />
i cittadini non possono intervenire, in quello diretto sì”<br />
di Alessio Mannino<br />
l 10 settembre 2006, 10 mila<br />
Ivicentini si recarono alle urne<br />
<strong>per</strong> dire sì o no al “referendum<br />
sui referendum”. In sostanza un<br />
quesito che chiedeva di modifi care<br />
lo statuto comunale in modo<br />
da prevedere il voto diretto dei<br />
cittadini <strong>per</strong> proporre, abrogare<br />
(o entrambe le cose) ogni sorta di<br />
decisione che riguardasse la città.<br />
In una parola: democrazia diretta.<br />
A coordinare il comitato promotore,<br />
Più Democrazia, era Paolo Michelotto,<br />
imprenditore nel settore<br />
giocattoli, che oggi sta conducendo<br />
un’identica battaglia (e qualcosa<br />
in più, come il piano regolatore<br />
partecipato: wow!) nel Comune di<br />
Rovereto dove si è trasferito.<br />
Mondo democratico<br />
Da questa doppia es<strong>per</strong>ienza nasce<br />
il suo libro, Democrazia dei<br />
cittadini. Gli esempi reali e di<br />
successo dove i cittadini decidono<br />
(Troll Libri, 15 euro, prenotabile<br />
in libreria). “Quest’o<strong>per</strong>a serve<br />
ad avere una base teorica, elencando<br />
i posti in giro <strong>per</strong> il mondo<br />
dove hanno avuto il buonsenso<br />
di introdurre forme di democrazia<br />
diretta”, spiega. Armatosi di<br />
passione e pazienza, tramite altri<br />
libri ma anche siti internet, in 38<br />
brevi e chiari capitoli Michelotto<br />
espone una panoramica completa<br />
degli Stati e delle località dove ai<br />
rappresentanti eletti si affi ancano<br />
istituti in cui il popolo interviene<br />
direttamente nella politica. “La<br />
democrazia è una, ma varia di gradazione.<br />
A un estremo c’è quella<br />
rappresentativa pura, come l’Italia;<br />
all’altro c’è quella diretta, come<br />
in Svizzera. Qui i rappresentanti ci<br />
sono, ma la differenza sta nel fatto<br />
che i cittadini, se vogliono intervenire,<br />
possono farlo. Da noi, no”. O<br />
meglio: noi italiani abbiamo solo<br />
il referendum abrogativo e la legge<br />
di iniziativa popolare, cioè una<br />
raccolta fi rme. La Svizzera è il modello<br />
principe (anche se non l’unico):<br />
“Lì il primo referendum è del<br />
1294, e risale al primo nucleo di<br />
Cantoni, quelli in alta montagna.<br />
La presunta diversità svizzera, in<br />
realtà, non c’è. E’ solo che i Cantoni<br />
sono riusciti a vincere la guerra<br />
contro l’Im<strong>per</strong>o tedesco che nel<br />
Medioevo voleva assoggettarli. E<br />
così hanno mantenuto il loro ordinamento,<br />
che era il più libero di<br />
tutti, tanto è vero che i <strong>per</strong>seguitati<br />
d’Europa si rifugiavano lì”. Ecco<br />
spiegato, <strong>per</strong> esempio, il grande<br />
sviluppo delle banche (o<strong>per</strong>a degli<br />
immigrati ebrei) o dell’industria<br />
degli orologi (specialità degli ugonotti<br />
francesi).<br />
Tre modalità<br />
Ma anche gli Stati Uniti sono un<br />
paese a cui ispirarsi: “Pochi lo<br />
sanno”, avverte Michelotto, “ma il<br />
70% degli Americani hanno strumenti<br />
di democrazia diretta. In<br />
California, <strong>per</strong> esempio, Schwartzenegger<br />
è diventato governatore<br />
<strong>per</strong> essere stato scelto in una rosa<br />
di candidati dopo che il suo predecessore<br />
era stato revocato dai<br />
cittadini”. Già, <strong>per</strong>ché esistono<br />
tre grandi modi in cui la democrazia<br />
diretta può essere attuata:<br />
con l’iniziativa di una legge o di<br />
un provvedimento da rimettere al<br />
voto popolare (proposition, molto<br />
diffusa proprio negli States); col<br />
referendum, spesso abrogativo (in<br />
Svizzera <strong>per</strong> qualsiasi norma c’è<br />
tempo tre mesi <strong>per</strong>ché la popolazione<br />
possa sottoporla alle urne: è<br />
così che i politici svizzeri non sono<br />
mai riusciti ad aumentarsi gli stipendi);<br />
e con la revoca, grazie alla<br />
quale si può chiedere di mandare<br />
a casa il tal politico. Anche in Bolivia<br />
col presidente Morales e in<br />
Venezuela contro Chavez è stata<br />
tentata questa carta dai loro oppositori,<br />
fallendo in entrambi i casi<br />
(con buona pace di chi dipinge<br />
questi due paesi come regimi illiberali).<br />
No quorum<br />
“Da quel che ho potuto constatare,<br />
la democrazia diretta si sta<br />
diffondendo a macchia d’olio”,<br />
dice Michelotto. “In Germania, ad<br />
esempio. Gli apripista sono stati i<br />
bavaresi, che dopo anni e anni di<br />
impegno e organizzazione sono<br />
riusciti a su<strong>per</strong>are le condizioni<br />
diffi cilissime poste <strong>per</strong> far votare<br />
l’adozione di forme di autogoverno.<br />
Dal 1995 a oggi hanno fatto<br />
1200 referendum, con un quorum<br />
basso (10-15%) o inesistente”. La<br />
questione del quorum è importante.<br />
Anzi, centrale. Se è alto, infatti,<br />
la riuscita del referendum è molto<br />
più diffi cile. “Ai cittadini bisogna<br />
far sa<strong>per</strong>e innanzitutto che si voterà,<br />
e poi bisogna informarli sull’argomento.<br />
Ora, chi è contrario<br />
ai referendum? I politici, che dalla<br />
loro hanno i poteri economici<br />
e mediatici. Per il no, dunque, è<br />
molto più conveniente boicottare<br />
il referendum ignorandolo. Se il<br />
quorum non c’è o è molto basso,<br />
invece, i contrari sono costretti a<br />
impegnarsi”. E il loro potere non<br />
fa più la differenza.<br />
Partire dal basso<br />
A proposito di referendum. Quello<br />
vicentino sul Dal Molin, promesso<br />
in veste istituzionale dal sindaco<br />
del Pd Achille Variati e poi realizzatosi<br />
in forma autogestita <strong>per</strong>ché<br />
bocciato dal Consiglio di Stato,<br />
non è un segno? “E’ stato grandioso”,<br />
sbotta Michelotto. “D’ora<br />
in poi quelle 24 mila <strong>per</strong>sone che<br />
sono andate a votare, ma anche gli<br />
altri che non l’hanno fatto, hanno<br />
ben chiaro che <strong>per</strong> decisioni che<br />
investono la loro vita devono poter<br />
dire la propria. E poi dà soddisfazione<br />
vedere che dai 10 mila del<br />
2006 siamo passati ai 24 mila di<br />
adesso, anche se il tema era la base<br />
Usa”. Vedremo mai un’Italia, magari<br />
un’Europa, che si autogoverna<br />
con la democrazia diretta? “La<br />
storia di questo modo di governare<br />
insegna che prima si parte dal piccolo,<br />
dal Comune, e poi si arriva<br />
al grande. Prima deve diffondersi<br />
sul territorio, in modo che la gente<br />
faccia pratica. E ne prenda coscienza”.<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 17<br />
| Paolo Michelotto<br />
In un libro<br />
le ville di Palladio<br />
Sarà presentato sabato 6 dicembre<br />
alle 18, nella sala Francescana del<br />
convento di San Lorenzo, il libro<br />
“Palladio, le ville”, scritto da Luca<br />
Trevisan con la prefazione di Lionello<br />
Puppi. In occasione del cinquecentenario<br />
della nascita di Andrea Palladio,<br />
il volume celebra un aspetto<br />
particolare dell’o<strong>per</strong>a del grande architetto:<br />
le ville costruite <strong>per</strong> gli aristocratici<br />
del tempo nella campagna<br />
veneta. Attraverso l’individuazione di<br />
alcuni tra gli edifi ci più signifi cativi,<br />
viene così illustrato il contesto storico<br />
e culturale che in quel <strong>per</strong>iodo portò<br />
allo sviluppo della cosiddetta “civiltà<br />
delle ville venete”, di cui il Palladio fu<br />
indiscutibilmente il più elevato e raffi<br />
nato interprete. Grazie anche ad un<br />
corredo fotografi co di alta qualità,<br />
il libro si sofferma sia sull’attenzione<br />
del tutto peculiare che l’architetto<br />
dedica allo studio del rapporto degli<br />
edifi ci con l’ambiente circostante, in<br />
un dialogo serrato tra architettura e<br />
natura, tra uomo e ambiente, sia sulla<br />
purezza e sul rigore del linguaggio<br />
palladiano: aspetti formali che, una<br />
volta in più, le illustrazioni fotografi -<br />
che <strong>per</strong>mettono di cogliere con estrema<br />
immediatezza.
cultura<br />
Colori e profumi,<br />
l’architettura che si emoziona<br />
Un designer vicentino mescola le forme dell’architettura a suoni,<br />
giochi di luce e profumi. Per creare ambienti coinvolgenti<br />
Dai centri benessere alle navi da crociera alle termoculle<br />
di Marta Cardini<br />
mozionarsi: ecco la nuova<br />
Efrontiera dell’architettura.<br />
<strong>Il</strong> designer scledense Filippo De<br />
Franceschi aggiunge una nuova<br />
dimensione agli spazi che progetta:<br />
la capacità dell’ambiente di<br />
coinvolgere o anche di modifi care<br />
gli stati d’animo delle <strong>per</strong>sone attraverso<br />
dispositivi polisensoriali.<br />
Ha lavorato a progetti importanti<br />
<strong>per</strong> molti centri benessere italiani<br />
e spagnoli, <strong>per</strong> navi da crociera e<br />
<strong>per</strong>fi no <strong>per</strong> alcune stanze delle<br />
scuole di polizia. E ora ha un nuovo<br />
obiettivo: sta studiando assieme<br />
a medici e psicologi l’infl uenza<br />
di colori, odori e suoni sulle donne<br />
in gravidanza. Per poter progettare<br />
accoglienti termoculle <strong>per</strong> i<br />
bambini prematuri.<br />
Architetto De Franceschi, ci<br />
può spiegare cosa sono le “stanze<br />
polisensoriali”? Perché sono<br />
innovative? Come infl uenzano<br />
le emozioni delle <strong>per</strong>sone?<br />
I miei progetti partono sempre<br />
dal presupposto di prestare attenzione<br />
alla parte emotiva delle<br />
<strong>per</strong>sone che abitano certe stanze.<br />
È importante come l’ambiente<br />
viene <strong>per</strong>cepito. Cerco di concentrarmi<br />
sulla parte cromatica,<br />
usando tecnologie all’avanguardia.<br />
Ad esempio, nei centri benessere,<br />
pareti e soffi tti che cambiano<br />
colore possono infl uire sul rilassamento<br />
o l’energizzazione di una<br />
<strong>per</strong>sona. Uso prodotti ricercati e i<br />
colori variano in modo dinamico<br />
a seconda che in quella stanza si<br />
voglia fare un massaggio rilassante<br />
o rigenerante. Se si vuole rilassare<br />
si usano il verde o il blu, se si<br />
vuole imprimere energia si usa il<br />
rosso o il giallo o l’arancione. Ai<br />
colori vengono in genere abbinati<br />
suoni, profumi ed immagini.<br />
A quali strutture sono rivolti<br />
i suoi progetti? E che cosa ha<br />
progettato fi nora?<br />
A oasi benessere, hotel, allestimenti<br />
espositivi, stand fi eristici,<br />
uffi ci e abitazioni. Per un centro<br />
benessere di Siviglia, in Spagna,<br />
ho progettato alcune stanze con<br />
videoproiezioni sulle pareti di<br />
immagini della natura, come ad<br />
esempio i boschi, il mare, la montagna.<br />
C’erano sette scenari che il<br />
cliente poteva scegliere. Ad ogni<br />
sfondo veniva abbinato un suono,<br />
ad esempio il rumore delle onde<br />
e dei gabbiani se si trattava del<br />
mare e un odore, in questo caso di<br />
salsedine, in modo sincronizzato.<br />
Questo metodo si chiama “sinestesia”.<br />
Si tratta della corrispondenza<br />
di più elementi sensoriali<br />
contemporaneamente. Lavoro<br />
molto anche <strong>per</strong> i centri commerciali.<br />
Per la “Corte Lombarda” di<br />
Milano ho disegnato alcuni soffi tti<br />
illuminati. Nei mesi scorsi ho<br />
realizzato un particolare stand<br />
<strong>per</strong> la “Nivea”, fatto di una membrana<br />
termotesa retroilluminata<br />
e ho partecipato al Salone della<br />
Moda di Milano, al Torino Word<br />
Design Capital e alla Biennale di<br />
Venezia. Questa particolare struttura<br />
è in grado di diffondere una<br />
luce assolutamente omogenea e a<br />
ciò abbiamo unito la possibilità<br />
di miscelare i colori base provenienti<br />
da led o tubi fl uorescenti.<br />
Ho collaborato all’esposizione<br />
“La raccolta d’arte Esso” presso la<br />
Galleria nazionale d’arte moderna<br />
a Roma. Ora siamo in grado di<br />
realizzare grandi soffi tti o pareti<br />
luminose che si trasformano in<br />
scenari dinamici con una scala di<br />
duecentocinquantasei colori. Recentemente<br />
ho realizzato sfondi<br />
cromatici dinamici <strong>per</strong> il centro<br />
benessere “Body and Soul Ham-<br />
mam” di Bergamo. Ho allestito<br />
stanze <strong>per</strong> numerose strutture di<br />
Rimini, di Trieste e di Udine. Ma<br />
nella mia carriera mi sono anche<br />
occupato delle pareti e dei soffi tti<br />
delle navi da crociera e delle sale<br />
congressi <strong>per</strong> le scuole di polizia.<br />
Quando è nata l’idea di realizzare<br />
spazi che si avvalgono<br />
della sinestesia fra sensazioni<br />
olfattive, sonore e tattili?<br />
L’idea è partita 6 anni fa, nel<br />
2002, quando ho partecipato a un<br />
concorso <strong>per</strong> una beauty farm di<br />
Milano. Si trattava di progettare<br />
una “stanza sensibile”, di modifi<br />
care attraverso le emozioni<br />
l’aspetto del locale. L’obiettivo<br />
era creare un ambiente confortevole<br />
e adeguato in funzione del<br />
trattamento. Vinsi il concorso.<br />
L’importanza e la particolarità<br />
del progetto attirò l’attenzione<br />
dei media. Avevo creato una stanza<br />
dinamica capace di cambiare<br />
aspetto in funzione del suo utilizzo.<br />
La mia ricerca è poi andata oltre<br />
e mi sono focalizzato su nuovi<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 18<br />
| Una creazione dello studio Spazioattivo, con cui collabora De Franceschi<br />
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CON SCONTI FINO AL 50 %<br />
materiali da utilizzare <strong>per</strong> mostre<br />
o eventi, stand fi eristici ed uffi ci.<br />
Quale è il suo prossimo obiettivo?<br />
Sto studiando con alcuni medici,<br />
psichiatri e o<strong>per</strong>atori del benessere<br />
il ruolo di colori, suoni e odori<br />
sui bambini. È in fase di ricerca<br />
un progetto sulla relazione tra<br />
gli elementi sensoriali e la gravidanza.<br />
Suoni, colori e odori sono<br />
misurabili in frequenze e danno<br />
emozioni diverse. Forse è possibile<br />
trovare un modo scientifi co<br />
<strong>per</strong> migliorare la qualità della<br />
vita, esaminando le frequenze e<br />
mettendole sulla stessa lunghezza<br />
d’onda delle <strong>per</strong>sone. L’obiettivo<br />
fi nale <strong>per</strong> me è quello di progettare<br />
termoculle accoglienti soprattutto<br />
<strong>per</strong> i bambini nati prematuramente.<br />
Certo ci sarà ancora<br />
molto da lavorare. Ma è indubbio<br />
che la sinestesia di tutti gli elementi<br />
che incidono sui sensi ha la<br />
necessità di applicazioni sempre<br />
più avanzate che sono ancora tutte<br />
da scoprire e da esplorare.<br />
Show room Nuovo negozio<br />
A<strong>per</strong>to tutte<br />
le domeniche pomeriggio<br />
Articoli a qualità garantita e certificata
cultura<br />
Colore al potere<br />
A villa Lattes è in corso una mostra di artisti<br />
latinoamericani. Immagini forti, primitive<br />
e coloratissime<br />
mmagini coloratissime, piene di<br />
Iforza e richiami all’arte “primitiva”,<br />
popolari e fantasiose come<br />
un romanzo di Garcia Marquez. In<br />
una parola, latinoamericane. È in<br />
corso al centro civico di villa Lattes,<br />
ex sede della circoscrizione 6,<br />
la mostra di pittura “Nuestro Norte<br />
es el Sur”, dedicata ai lavori di<br />
pittori provenienti da vari paesi del<br />
Sudamerica e pensata proprio <strong>per</strong><br />
far conoscere i principali aspetti di<br />
una pittura che mescola tradizione<br />
popolare e infl uenze accademiche,<br />
con risultati che sono comunque<br />
sempre accessibili a tutti. Tanti<br />
gli artisti in mostra, ognuno con<br />
caratteristiche proprie. Dalle tele<br />
quasi precolombiane di Rodolfo<br />
Crisafulli Maya ai paesaggi minimali<br />
realizzati ad acquerello da<br />
Alvaro Luque, dai legni intagliati<br />
con immagina dal sapore antico<br />
da Luis Contreras alle immagini<br />
astratte e sottilmente inquietanti<br />
di Griselda Frangul, dalla natura<br />
trasfi gurata di Elcy Herrera ai <strong>per</strong>sonaggi<br />
monumentali e coloratis-<br />
grandi dell’arte occidentale e i<br />
I pittori di icone russe a confronto<br />
di fronte al mistero dell’Annunciazione.<br />
È con questa idea di fondo<br />
che lunedì 8 dicembre si aprirà,<br />
a palazzo Leoni Montanari, un<br />
nuovo appuntamento con la rassegna<br />
OrienteOccidente, la serie<br />
di minimostre pensata <strong>per</strong> far conoscere<br />
la collezione di icone russe<br />
della banca attraverso l’approfondimento<br />
di temi trasversali sia all’es<strong>per</strong>ienza<br />
della pittura russa sia<br />
agli sviluppi dell’arte occidentale.<br />
Allestita al piano terra del palazzo,<br />
la rassegna Un fi lo rosso tra le dita<br />
presenta sei icone dedicate all’Annunciazione,<br />
messe a confronto<br />
con un apparato illustrativo di<br />
testi e di immagini che attestano<br />
l’impegno verso questo tema dei<br />
maggiori artisti dell’arte europea<br />
(da Giotto, al Beato Angelico, a<br />
Leonardo, solo <strong>per</strong> citarne alcuni).<br />
<strong>Il</strong> confronto tra l’arte orientale<br />
simi di Jairo Orozco e Jamir Mejia.<br />
E molto altro ancora, compresi alcuni<br />
appuntamenti con altre attività<br />
culturali latinoamericane, come<br />
l tango, al quale è dedicato un concerto<br />
(“Tangò”) che racconta la sua<br />
vera storia. “In effetti siamo qui a<br />
Vicenza – spiega il curatore Juan<br />
Saravì Platero – anche <strong>per</strong> incon-<br />
e quella occidentale diviene così<br />
uno spunto di rifl essione sulle differenze<br />
ma anche sulle continuità<br />
dei segni di due tradizioni artistiche<br />
che hanno <strong>per</strong>corso nei secoli<br />
strade espressive assai diverse,<br />
pur partendo dalla raffi gurazione<br />
del medesimo soggetto.<br />
La minimostra, resterà a<strong>per</strong>ta, con<br />
ingresso gratuito, dall’8 dicembre<br />
prossimo sino al 29 marzo 2009:<br />
date non casuali. Nella prima età<br />
cristiana l’Annunciazione veniva<br />
infatti celebrata qualche domenica<br />
prima del Natale; i fedeli poteva-<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 19<br />
Un filo rosso<br />
tra Oriente e Occidente<br />
Icone russe e immagini dei grandi della pittura<br />
europea a confronto. A Palazzo Leoni Montanari<br />
una mostra tutta dedicata al tema dell’Annunciazione<br />
| In alto gli organizzatori con l’assessore Alessandra Moretti. Sotto alcune o<strong>per</strong>e<br />
trare giovani artisti vicentini cui<br />
dedicare uno spazio in America<br />
Latina”. L’esposizione è visitabile<br />
fi no al 14 dicembre, dal lunedì alla<br />
domenica dalle 10.30 alle 12.30<br />
e dalle 16 alle 19 (il lunedì solo la<br />
mattina). Per maggiori informazioni<br />
telefonare alla circoscrizione<br />
6 allo 0444 962136.<br />
| Annunciazione della Madre di Dio, una delle icone in mostra<br />
no così cogliere immediatamente<br />
il rapporto tra le parole dell’angelo<br />
Gabriele, la risposta di Maria<br />
e l’incarnazione di Gesù. Solo<br />
successivamente la solennità fu<br />
collocata nove mesi esatti prima<br />
della nascita di Cristo, il 25 marzo,<br />
in prossimità della Pasqua, e il mistero<br />
pasquale divenne così il protagonista<br />
dell’icona. La rappresentazione<br />
dell’Annunciazione allude<br />
infatti alle due nature di Gesù, allo<br />
stretto rapporto tra il Natale e la<br />
Pasqua, alla fi gura di Maria come<br />
soglia di ogni sacro mistero.<br />
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l cuore della musica elettronica<br />
Ibatte anche a Vicenza. Curiosando<br />
tra le eccellenze sconosciute di<br />
casa nostra ci siamo imbattuti in<br />
Global Beat, un progetto di promozione<br />
e diffusione sul territorio del<br />
battere e levare in formato digitale.<br />
Pur non essendo una vera e propria<br />
agenzia di booking, Global Beat<br />
organizza concerti elettronici in<br />
alcuni locali della città, assoldando<br />
artisti stranieri di fama mondiale e<br />
registrando ogni volta il tutto esaurito.<br />
«Solo <strong>per</strong>formance rigorosamente<br />
live di sottogeneri ricercati<br />
come IDM ed electro-pop, non i<br />
soliti dj-set techno» ci tiene a precisare<br />
Filippo Mursia,<br />
29 anni, che anima<br />
il progetto assieme<br />
all’aiuto del “buon<br />
Teo”.<br />
<strong>Il</strong> tutto è nato un po’<br />
<strong>per</strong> caso, quando Filippo<br />
nel 2003 ha<br />
scritto ad uno dei suoi<br />
idoli, il canadese Solvent,<br />
invitandolo ad<br />
esibirsi al Borsa, sotto<br />
la Basilica. «Era un<br />
gioco, una boutade...<br />
movida<br />
ViPiù movida<br />
Battito elettronico<br />
Nato quasi <strong>per</strong> caso <strong>per</strong> iniziativa di due giovani, il progetto Global<br />
Beat ha portato in città molti grandi nomi della musica elettronica<br />
mondiale. <strong>Il</strong> sogno? Un concerto elettro-pop al Teatro Olimpico<br />
di Francesca Danda<br />
Solo<br />
<strong>per</strong>formance<br />
live,<br />
non i soliti<br />
dj-set techno<br />
Ma dopo 3 giorni mi ha risposto<br />
sul serio, abbiamo messo in piedi<br />
il concerto ed è stato un successo!»<br />
Dal “si può fare” rivelatore all’avvio<br />
dell’attività di booking il passo è<br />
stato breve. Filippo ha cominciato<br />
a fare la posta agli artisti che venivano<br />
in tour in Europa ed avevano<br />
date buche, chiedendo eventuali referenze<br />
(<strong>per</strong> accreditarsi) ai musicisti<br />
precedentemente ospitati. Ed ha<br />
trovato un’insostituibile spalla nel<br />
Sartea, che «se non ci fosse, bisognerebbe<br />
inventarlo». Sul palco di<br />
corso S. Felice sono quindi transitati<br />
il duo berlinese Schneider Tm,<br />
l’americano Lusine, il newyorkese<br />
Jimmy Edgar e, <strong>per</strong> ben tre volte,<br />
il virtuoso Daedalus da Los Angeles<br />
(31enne che ha all’attivo<br />
il video elettorale<br />
<strong>per</strong> Obama, tanto <strong>per</strong><br />
intenderci…).<br />
«Fa impressione leggere<br />
fra le tappe dei<br />
tour di questi musicisti<br />
“L.A., Londra, Berlino,<br />
Roma… e Vicenza”»<br />
esclama oroglioso<br />
Filippo che, seppur<br />
fi ducioso in una futura<br />
attività remunerativa,<br />
al momento<br />
butta cuore e tempo nella Global<br />
Beat <strong>per</strong> puro spirito di fi lantropia.<br />
E lo fa bene, <strong>per</strong>ché tutti i concerti<br />
realizzati, di cui ha curato anche<br />
promozione, sponsorizzazione e<br />
visual, sono andati in pari, senza<br />
| xxx<br />
alcun ticket all’ingresso. Se ne sono<br />
accorti nel luogo più impensato,<br />
a Luanda (capitale dell’Angola),<br />
dove ad ottobre Filippo è stato invitato<br />
<strong>per</strong> curare una serata della<br />
“settimana della lingua italiana nel<br />
mondo”, appuntamento annuale<br />
fi sso in tutte le Ambasciate italiane.<br />
Per l’occasione ha ingaggiato i<br />
B_co.me, duo elettronico di Marco<br />
Messina (99 Posse) e Costanza<br />
Francavilla, che hanno fatto furori<br />
al punto da dover raddoppiare la<br />
data il giorno dopo.<br />
Una bella soddisfazione, che <strong>per</strong>ò<br />
avvalora il vecchio adagio del<br />
“nemo propheta in patria”. Perché<br />
qui a Vicenza della Global Beat<br />
i soggetti pubblici preposti alla<br />
promozione culturale paiono non<br />
accorgersi. «Abbiamo spazi unici<br />
dove allestire <strong>per</strong>formance di musica<br />
ed arte contemporanea, <strong>per</strong> contaminare<br />
con cultura ed intelligenza<br />
i giovani vicentini». E snocciola<br />
location suggestive come Salone<br />
degli Zavatteri, piazza dei Signori,<br />
Teatro Olimpico. Forse un po’ ardito<br />
come sogno, ma senza slancio, si<br />
sa, non si va da nessuna parte. «Un<br />
giorno si potrà fare. Ho fi ducia in<br />
quest’amministrazione» conclude.<br />
E noi ci associamo, s<strong>per</strong>anzosi.<br />
sabato 6<br />
DAVIDE PERON<br />
Teatro Astra - contrà Barche 53,<br />
ore 21<br />
Concerto di presentazione nuovo<br />
disco con interventi poetici e<br />
teatrali + buffet<br />
Ticket (euro 9,00)<br />
sabato 6<br />
LA FAMIGLIA ROSSI + MAGMA<br />
FLUX + DJ SET<br />
Palatenda di Via L. da Porto<br />
(Montorso Vicentino), ore 22<br />
Rassegna musicale Siberia Rock<br />
– concerto folk rock + concerto<br />
alternative rock<br />
Free entry<br />
sabato 6<br />
COBRA EXPERIENCE +<br />
MANGIAMARGOT<br />
Spazio Arcadia – via Paraiso 36<br />
(Schio), ore 22<br />
Concerto funk psichedelico +<br />
concerto fusion jazz<br />
Riservato soci Arci<br />
domenica 7<br />
MARATHONA ROCK CONTEST<br />
Dancing 33 – via S. Agostino 102<br />
(Altavilla Vicentina),<br />
ore 20<br />
Concorso musicale – concerti<br />
di 18 rock band locali tra cui<br />
Bad Black Sheep, Gain Over,<br />
Gamoan, Hydroponic, Le Fatine,<br />
Sajanega, Silen Tide e altri<br />
Free entry<br />
domenica 7<br />
DANCING IN OUTER SPACE<br />
Nuovo Capannone Sociale – via<br />
dell’Edilizia 128, ore 22<br />
Mega party elettronico con dj e<br />
gruppi vicentini<br />
Riservato soci Arci<br />
domenica 7<br />
OSTERIA POPOLARE BERICA<br />
+ CHARLOTTE BEAN + WHITE<br />
GUARANA<br />
Palatenda di Via L. da Porto<br />
(Montorso Vicentino), ore 18<br />
Rassegna musicale Siberia Rock<br />
– concerto folk rock + concerto<br />
punk rock + concerto ska reggae<br />
Free entry<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 20<br />
Gli appuntamenti<br />
domenica 7<br />
ORANGE LIVE<br />
Yourban Music Lab – via 51°<br />
Stormo 3 (Thiene), ore 22<br />
Concerto indie rock con la<br />
band del Nongio<br />
Riservato soci Arci<br />
lunedì 8<br />
SABRINA TURRI DUO<br />
<strong>Il</strong> Borsa Caffè – piazza dei<br />
Signori 26, ore 19.30<br />
Concerto a<strong>per</strong>itivo – Pop rock<br />
e un po’ di bossa<br />
Free entry<br />
lunedì 8<br />
DREAM ON ASH<br />
Equobar – strada marosticana<br />
350, ore 19.30<br />
Concerto rock – cover dei Deep<br />
Purple<br />
Free entry<br />
mercoledì 10<br />
THE LIVING DAYLIGHTS +<br />
E.DRUNKS<br />
Bar Sartea -corso Ss. Felice e<br />
Fortunato 362, ore 21<br />
Concerto punk melodico<br />
dall’Inghilterra + concerto<br />
indie rock<br />
Free entry<br />
giovedì 11<br />
ON TIP OF FEET<br />
Birrificio Birracrua - strada<br />
vicinale Montecrocetta 6, ore<br />
21.30<br />
Concerto acustico tra pop e<br />
soul<br />
Free entry<br />
venerdì 12<br />
REVOLVER +<br />
HYPNOTHETICALL<br />
Movida Music cafè – via Aldo<br />
Moro 304, ore 22<br />
Concerto rock + concerto<br />
metal progressivo<br />
Free entry
movida<br />
opo molti fi lm mediocri, ecco<br />
Dfi nalmente un fi lm di R. Scott<br />
intelligente e ben fatto, tanto più<br />
apprezzabile se lo si confronta con<br />
una recente pellicola sullo stesso<br />
argomento – le o<strong>per</strong>azioni della<br />
CIA in Medio Oriente – quel<br />
Syriana di S. Gaghan (USA, 2005)<br />
dalla sceneggiatura schizzata ai<br />
limiti della comprensione. Qui<br />
invece abbiamo un’ottima storia,<br />
estremamente complessa nello<br />
svolgersi degli eventi (le locations<br />
cambiano in media ogni dieci minuti<br />
e gli eventi sono frenetici), ma<br />
ordinata e rigorosa nel raccontare.<br />
Ambientato in Giordania, Nessuna<br />
verità narra di un’o<strong>per</strong>azione<br />
CIA tesa ad impadronirsi di un<br />
terrorista a capo di una cellula che<br />
sta martoriando l’Europa con san-<br />
guinosi attentati. L’uomo sembra<br />
inafferrabile, non solo <strong>per</strong>ché ben<br />
protetto dai suoi, ma anche <strong>per</strong>ché<br />
i mezzi di comunicazione che usa<br />
sono ‘primitivi’, e dunque non rilevabili<br />
dalle tecnologie dell’intelligence<br />
USA. Così, l’agente Ferris<br />
(un bravo Leonardo di Caprio)<br />
propone al suo capo Hoffman (un<br />
bravissimo Russel Crowe) un’o<strong>per</strong>azione<br />
di infi ltrazione, <strong>per</strong> far<br />
uscire allo sco<strong>per</strong>to il terrorista. <strong>Il</strong><br />
marchingegno avrà successo, ma<br />
Ferris vi rimarrà coinvolto molto<br />
più di quanto avesse progettato.<br />
<strong>Il</strong> fi lm non si schiera, e non propone<br />
alcuna ‘morale’. Con grande<br />
obiettività, anche a costo di rinunciare<br />
a facili tipizzazioni, il giudizio<br />
viene lasciato allo spettatore, messo<br />
di fronte a due fi gure psicologi-<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 21<br />
Popcorn La verità ambigua<br />
di Ridley Scott<br />
Ritmo frenetico, un terrorista inafferrabile<br />
e una coppia di agenti interpretati alla<br />
grande da Di Caprio e Crowe<br />
Ridley Scott è tornato a con un film<br />
che vale tutto il prezzo del biglietto<br />
di Giuliano Corà<br />
di Giovanni Magalotti<br />
opo essere mancato dalle libre-<br />
Drie <strong>per</strong> diverso tempo (<strong>per</strong> volontà<br />
dell’autrice, pare), torna “Intervista<br />
con la Storia”, uno dei libri più<br />
popolari di Oriana Fallaci, nel quale<br />
la giornalista-scrittrice fi orentina più<br />
che intervistare, almeno nel senso<br />
tradizionale del termine, si confronta<br />
a<strong>per</strong>tamente, come nel suo stile, con<br />
26 <strong>per</strong>sonaggi di spicco della politica<br />
internazionale degli anni ‘60 e ‘70.<br />
Fra di loro: Henry Kissinger, Willy<br />
Brandt, Indirà Gandhi, Golda Meir,<br />
Yasser Arafat.<br />
Pubblicato in prima battuta nel 1974,<br />
il libro viene ora riproposto da Rizzoli<br />
con una prefazione di Federico<br />
Rampini che riconosce all’autrice,<br />
ancor oggi, uno sguardo particolarmente<br />
lucido sulla realtà dell’epoca.<br />
Per chi non l’ha letto<br />
allora o prima dell’11<br />
settembre 2001 (cioè<br />
prima dell’assunzione,<br />
da parte della Fallaci,<br />
di discutibili posizioni<br />
anti-musulmane,<br />
culminate in volumipamphlet<br />
di clamoroso<br />
successo editoriale),<br />
o forse anche <strong>per</strong> chi<br />
conosce solo la Fallaci dell’ultimo<br />
<strong>per</strong>iodo, “Intervista con la Storia”<br />
rappresenta una piacevole sorpresa.<br />
Consente infatti di avvicinarsi a una<br />
scrittrice che accompagna a uno stile<br />
di scrittura molto <strong>per</strong>sonale, una visione<br />
del mondo ben più complessa<br />
di quella degli ultimi anni di vita.<br />
Oltre che <strong>per</strong> il coraggio giornalistico<br />
in qualche momento al limite della<br />
sfacciataggine, le interviste si distinguono<br />
<strong>per</strong> l’indomita volontà dell’autrice<br />
di capire, e raccontare dietro<br />
il <strong>per</strong>sonaggio politico, l’uomo. In<br />
questo senso, sono particolarmente<br />
camente molto interessanti. Hoffman<br />
non è ‘cattivo’, ma visceralmente<br />
amorale, <strong>per</strong> cui il cinismo<br />
è una seconda natura. Indifferente<br />
al destino degli uomini sul campo,<br />
interessato solo all’esito della missione,<br />
non prova passioni o sentimenti.<br />
E Ferris non è il suo doppio<br />
‘buono’, ma solo un soldato, che si<br />
stanca di essere usato come una<br />
pedina. Nessuna conversione politica,<br />
ideologica o ideale, in lui: solo<br />
la ‘sco<strong>per</strong>ta’ della realtà. Davvero<br />
un bel fi lm, che vale i soldi spesi.<br />
Un consiglio. La prossima volta<br />
che vi fermate dietro ad un albero<br />
a far pipì, guardate in alto, e se vedete<br />
qualcosa che luccica, beh, la<br />
CIA vi spia!<br />
Nessuna verità, Ridley Scott,<br />
USA, 2008<br />
Sul comodino A colloquio con la storia:<br />
l’altra Fallaci<br />
Torna in libreria un classico della giornalista: una serie di interviste<br />
ai grandi del Novecento, realizzate con una profondità ben diversa<br />
da quella delle celebri invettive post 11 settembre<br />
| Una scena di Nessuna verità<br />
indicative del metodo<br />
e dello spirito con cui<br />
sono state affrontate<br />
le interviste, le parole<br />
della stessa Fallaci,<br />
contenute nella premessa<br />
all’edizione<br />
del 1977: “Non riesco<br />
a escludere che<br />
la nostra esistenza<br />
sia decisa da pochi,<br />
dall’iniziativa o dall’arbitrio di pochi<br />
[...]. Certo è un’ipotesi atroce. È un<br />
pensiero che offende <strong>per</strong>ché, in tal<br />
caso, noi che diventiamo? Ancor più<br />
sconsolato ti chiedi come siano quei<br />
pochi: più intelligenti di noi, più forti<br />
di noi, più illuminati di noi, più intraprendenti<br />
di noi? Oppure individui<br />
come noi, né meglio né peggio di noi,<br />
creature qualsiasi che non meritano<br />
la nostra collera, la nostra ammirazione,<br />
la nostra invidia?”<br />
Oriana Fallaci, Intervista con<br />
la Storia, Rizzoli, 879 pp., € 14<br />
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di Francesco Cavallaro<br />
ungi da noi fare polemica. Ri-<br />
Lportiamo solo i fatti, così come<br />
si sono verifi cati. Eccoli. Domenica<br />
23 novembre si è corsa la prima<br />
maratona dei sei comuni (Marano<br />
Vicentino, Thiene, San Vito di<br />
Leguzzano, Malo, Isola Vicentina,<br />
Villaverla). E’ stato un successo;<br />
più di 900 gli atleti partecipanti,<br />
un boom che nemmeno gli organizzatori<br />
si aspettavano. Una settimana<br />
più tardi lo start della prima<br />
Palladio Marathon; 42,195 km.<br />
dal ponte degli Alpini di Bassano<br />
al Teatro Olimpico di<br />
Vicenza. O meglio. I<br />
130 atleti hanno corso<br />
solo i primi 2 km<br />
a Bassano e gli ultimi<br />
6 a Vicenza; i restanti<br />
30 e passa km li<br />
hanno co<strong>per</strong>ti in bus.<br />
La manifestazione,<br />
che coincideva con<br />
la data che ricorda<br />
i 500 anni dalla nascita<br />
di Andrea Palladio,<br />
è stata seguita<br />
anche dalla trasmis-<br />
sport<br />
ViPiù sport<br />
sione “Quelli che il calcio”. Anche<br />
in questo caso meglio di così non<br />
poteva andare. Ci rimane solo<br />
una considerazione. Fino all’anno<br />
scorso a Vicenza e provincia non si<br />
è mai corsa una maratona (ad eccezione<br />
della Mezza maratona del<br />
Brenta). Com’è che nel giro di così<br />
poco tempo c’è un fi orire di eventi<br />
di questo tipo? Della serie, e passateci<br />
l’espressione<br />
dialettale, “quando<br />
niente e quando<br />
massa”. Abbiamo<br />
girato la questione<br />
ad Andrea Maroso e<br />
Giorgio Marchesano,<br />
rispettivamente deus<br />
ex machina della Palladio<br />
Marathon e della<br />
Maratona dei sei<br />
comuni. “Intanto precisiamo<br />
che quest’anno<br />
si è tenuto solo il<br />
prologo – spiega Maroso<br />
-. Abbiamo s<strong>per</strong>imentato il<br />
<strong>per</strong>corso, ma non è detto che negli<br />
anni successivi il tracciato resterà<br />
da Bassano a Vicenza. Per quanto<br />
riguarda la data, è chiaro che non<br />
organizzeremo il nostro evento in<br />
concomitanza con la maratona dei<br />
sei comuni. Credo che la nostra si<br />
terrà ad ottobre 2009 o addirittura<br />
a primavera 2010; dipende anche<br />
dalle altre maratone che sono in<br />
programma in giro <strong>per</strong> il mondo.<br />
Non siamo in competizione con la<br />
maratona dei sei comuni, sono due<br />
progetti completamente diversi”.<br />
Sarà. Lo stesso Maroso spiega<br />
che della Palladio Marathon se ne<br />
parla già da primavera 2007: “Poi<br />
<strong>per</strong>ò i tempi si sono allungati; abbiamo<br />
dovuto organizzare la maratona<br />
nel giro di tre settimane, il<br />
via libera è arrivato solo ad inizio<br />
novembre. La provincia di Vicenza<br />
ci ha dato una grossa mano in<br />
termini economici. Quanto? Non<br />
mi va di dirlo”. Sembra parecchio,<br />
dato che la pubblicità della maratona<br />
è fi nita su tutti i giornali e<br />
le televisioni locali. “Diciamo che<br />
è stata un’o<strong>per</strong>azione di marketing<br />
– commenta l’organizzatore<br />
-, pensata apposta <strong>per</strong> rilanciare il<br />
turismo nel nostro territorio”. Dal<br />
canto suo Marchesano, uno degli<br />
organizzatori della Maratona dei<br />
sei comuni, è infastidito<br />
dalla possibile<br />
concomitanza di date<br />
dei due eventi. “A<br />
settembre abbiamo<br />
chiesto alla Fidal, la<br />
Federazione di atletica<br />
leggera, l’autorizzazione<br />
di correre<br />
la seconda edizione<br />
domenica 22 novembre<br />
2009. Non vorrei<br />
che anche gli organizzatori<br />
della Palladio<br />
Marathon pensassero<br />
ad una data vicina alla nostra. E’<br />
assurdo pensare che un atleta possa<br />
partecipare ad entrambe. In un<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 23<br />
Palladio vs 6 Comuni<br />
Fino all’anno scorso a Vicenza e provincia non si è mai corsa<br />
una maratona. Dal prossimo anno se ne correranno due<br />
a poche settimane di distanza l’una dall’altra<br />
Palladio:<br />
Non<br />
organizzeremo<br />
la maratona<br />
nelle stesse<br />
date<br />
6 Comuni:<br />
siamo curiosi di<br />
vedere quanto<br />
resisterà<br />
la Palladio<br />
Marathon<br />
| Maratoneti pronti al via<br />
certo senso loro sono avvantaggiati<br />
rispetto a noi <strong>per</strong>ché hanno un<br />
testimonial del calibro di Gelindo<br />
Bordin; tuttavia, sono proprio<br />
curioso di vedere se la Palladio<br />
Marathon resisterà negli anni a<br />
venire. Per quanto riguarda la<br />
nostra, mi auguro di<br />
sì. A questo proposito<br />
sono già a caccia<br />
di sponsor <strong>per</strong> la<br />
prossima edizione;<br />
l’ideale è che la maratona<br />
si regga sulle<br />
sue gambe, senza<br />
dover <strong>per</strong> forza di<br />
cose aspettare dei<br />
finanziamenti pubblici,<br />
magari elargiti<br />
dal politico di turno<br />
che vuole solo farsi<br />
bello”. Palladio Marathon<br />
versus Maratona dei sei<br />
comuni: quale resisterà con il<br />
tempo?
di Fabio Pintus *<br />
sport<br />
Volley Dall’Igna e Tirozzi convocate<br />
<strong>per</strong> l’All Star Game<br />
All’evento dell’8 dicembre a Pavia<br />
Vicenza c’è con le due biancorosse<br />
unedì 8 dicembre la grande<br />
Lfesta della pallavolo femminile,<br />
il San Carlo All Star Game, fa<br />
tappa a Pavia, dopo la trionfale<br />
edizione precedente, che ha visto<br />
oltre 4.000 appassionati di volley<br />
rosa radunarsi l’11 gennaio scorso<br />
al PalaRuffi ni di Torino <strong>per</strong> la sfi da<br />
tra Nazionale italiana e Resto del<br />
Mondo. Un’occasione di prestigio<br />
<strong>per</strong> la Pallavolo Villanterio - Riso<br />
Scotti, che ospita l’importante<br />
manifestazione da neo-promossa,<br />
e <strong>per</strong> il movimento intero, cui da<br />
sempre questa vetrina ha giovato<br />
anche all’esterno dei tradizionali<br />
confi ni mediatici.<br />
La ventesima edizione vedrà di<br />
fronte le due selezioni di Europa e<br />
Resto del Mondo, composte dalle<br />
giocatrici che i tifosi hanno potuto<br />
scegliere attraverso il sito della<br />
Lega Pallavolo serie A femminile.<br />
Dopo la rinuncia da parte del team<br />
azzurro di Barbolini ritorna la formula<br />
già utilizzata in alcune delle<br />
precedenti edizioni.<br />
Nella storia dell’evento ci sono<br />
state più città protagoniste di una<br />
stessa edizione (Napoli e Roma nel<br />
1991, Padova e Verona nel 1992) o<br />
anni solari in cui la manifestazione<br />
si è svolta più volte (1995 ad Arezzo<br />
in marzo e Pesaro a dicembre;<br />
2001 a Ravenna in febbraio e Pesaro<br />
a novembre), come questo<br />
2008 che vede la seconda celebrazione<br />
della kermesse. Sul fronte<br />
delle formazioni si sono succedute<br />
| Vale e Stefania pronte alla grande festa<br />
tra le varie All Star le selezioni di<br />
Italia, Europa e America, oppure<br />
team intitolati alle aziende sponsor<br />
come Figurella e Italkero (nel<br />
1994).<br />
Per quanto riguarda le protagoniste,<br />
l’atleta con più edizioni alle<br />
spalle è Manù Benelli con dieci<br />
presenze, seguita da un’altra palleggiatrice,<br />
Maurizia Cacciatori, a<br />
quota nove insieme a Manuela Leggeri<br />
ed Henriette Wersing. Quest’ultima,<br />
attualmente direttore<br />
sportivo della Monte Schiavo Jesi,<br />
è anche la giocatrice che ha alzato<br />
nella storia della manifestazione<br />
più trofei, cioé sette; ha invece vinto<br />
tutte le edizioni a cui ha partecipato,<br />
ben 6, Paula Jo Weishoff,<br />
centrale statunitense plurititolata<br />
e <strong>per</strong> diverse stagioni in Italia tra<br />
Modena, Cassano d’Adda e Reggio<br />
Emilia. Complessivamente hanno<br />
partecipato all’evento oltre 250<br />
atlete, e circa 150 se lo sono aggiudicate<br />
almeno una volta.<br />
A vantare il maggior numero di<br />
successi è fi nora il Resto del Mondo,<br />
che su quattordici partecipa-<br />
X-City a € 3800,00 f.c.<br />
Muoversi in città costa sempre meno.<br />
Zanuso srl<br />
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zioni ha vinto undici volte, di cui<br />
cinque contro le azzurre. L’unica<br />
volta in cui la sfi da si è conclusa in<br />
parità fu nel 1993 a San Sepolcro,<br />
quando Europa - Resto del Mondo<br />
fi nì 2-2.<br />
Ma l’All Star Game è, prima di tutto,<br />
un’occasione di festa, in cui gli<br />
appassionati possono abbracciare<br />
le proprie campionesse preferite.<br />
Da questo punto di vista tutte<br />
le statistiche concordano: ogni<br />
edizione è un successo <strong>per</strong> una<br />
disciplina capace - diversamente<br />
da molti altri sport - di riunire le<br />
famiglie <strong>per</strong> una serata di volley,<br />
spettacolo e divertimento.<br />
*redattore volleyrosa.net<br />
I commenti delle Minettine<br />
Due le biancorosse scelte anche in<br />
base alle indicazioni dei tifosi sul<br />
sito www.legavolleyfemminile.it: la<br />
palleggiatrice Stefania Dall’Igna e<br />
la schiacciatrice ricevitrice Valentina<br />
Tirozzi, che giocheranno <strong>per</strong> la<br />
selezione europea sotto la direzione<br />
dell’allenatore della Riso Scotti Pavia<br />
Gianfranco Milano, vincitore del<br />
Premio Luigi Razzoli come miglior<br />
tecnico della stagione 2007/08 <strong>per</strong><br />
la Serie A2. Sulla panchina opposta<br />
a guidare le star mondiali ci sarà invece<br />
il tecnico brasiliano campione<br />
d’Italia con la Scavolini Pesaro, Angelo<br />
Vercesi.<br />
“So che è un evento molto atteso<br />
dagli appassionati di pallavolo - ha<br />
dichiarato Stefania Dall’Igna alla<br />
notizia della convocazione - e mi<br />
fa piacere essere stata chiamata<br />
<strong>per</strong> questo appuntamento. Non so<br />
ancora chi ci sarà assieme a me e a<br />
Valentina. S<strong>per</strong>o comunque che sia<br />
un’occasione di divertimento <strong>per</strong><br />
tutti”. Commenti entusiastici anche<br />
<strong>per</strong> la mancina napoletana: “Sono<br />
sicuramente onorata di partecipare<br />
a un evento che fi nora ho sempre<br />
visto solo in tv! Inoltre ritroverò con<br />
piacere coach Milano, che ho avuto<br />
come tecnico in nazionale juniores.<br />
Sono molto contenta di scendere in<br />
campo in quella che è una grande<br />
festa <strong>per</strong> il nostro sport e cercherò<br />
di onorare al meglio questa convocazione!”.<br />
Paolo Mutterle<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 24<br />
Minetti,<br />
finalmente!<br />
Sorriso ritrovato dopo la prima<br />
vittoria con Santeramo<br />
Si è fatta attendere <strong>per</strong> ben nove<br />
giornate, ma alla fi ne è arrivata la<br />
tanto attesa prima vittoria in campionato<br />
<strong>per</strong> la Minetti Vicenza. Nel<br />
turno infrasettimanale di giovedì le<br />
biancorosse hanno trovato il primo<br />
prezioso successo, oltretutto ai danni<br />
di una diretta concorrente <strong>per</strong> la<br />
salvezza, il Tena Santeramo sconfi tto<br />
al PalaRewatt <strong>per</strong> 3 a 2. Un risultato<br />
importantissimo quanto sofferto,<br />
giunto dopo due ore di battaglia, e<br />
reso ancora più prezioso dalle contemporanee<br />
sconfi tte delle rivali più<br />
immediate, Chieri, Pavia e Cesena,<br />
tutte rimaste a secco di punti. Sono<br />
ora solamente due le lunghezze che<br />
separano Paccagnella e socie dalla<br />
zona tranquillità e la scomoda ultima<br />
posizione della graduatoria è <strong>per</strong><br />
il momento abbandonata, si s<strong>per</strong>a<br />
defi nitivamente. Si è rotto anche<br />
l’incantesimo che vedeva le vicentine<br />
di A1 sempre sconfi tte al tie-break<br />
come accaduto alla prima giornata<br />
con Jesi e nei precedenti scontri diretti<br />
con Chieri e Pavia. Aspettando<br />
l’inverno la Minetti fa così un po’ di<br />
legna anche in vista delle prossime<br />
diffi cili trasferte a Bergamo e Sassuolo,<br />
che potranno essere preparate<br />
con più tranquillità e buon umore. Le<br />
biancorosse torneranno tra le mura<br />
amiche di via Goldoni il 26 dicembre<br />
nella sfi da casalinga di Santo Stefano<br />
contro la Yamamay Busto Arsizio.<br />
P.M.
sport<br />
Sci Tutti in pista<br />
Grazie alle nevicate dei giorni scorsi la stagione si apre anche <strong>per</strong> gli atleti<br />
dei cinquantadue sci club presenti in tutta la nostra provincia.<br />
“Magari avessimo le agevolazioni della provincia autonoma di Trento”<br />
di Francesco Cavallaro<br />
<strong>per</strong> la gioia di migliaia di appas-<br />
E sionati domenica 30 novembre<br />
sono stati a<strong>per</strong>ti gli impianti sciistici<br />
della provincia di Vicenza. Con una<br />
settimana d’anticipo rispetto al calendario<br />
“uffi ciale”: la nevicata di<br />
sette giorni fa è stata una vera e propria<br />
manna dal cielo. I 4200 iscritti<br />
al comitato FISI (Federazione Italiana<br />
Sport Invernali) di Vicenza<br />
non vedevano l’ora. Facile pronosticare<br />
che le piste di Recoaro, Enego e<br />
Asiago verranno prese d’assalto; <strong>per</strong><br />
praticare sci alpino e, naturalmente,<br />
di fondo. Alla vigilia dell’a<strong>per</strong>tura<br />
della stagione 2008/2009 Silvano<br />
Panozzo, presidente FISI di Vicenza,<br />
fa il primo punto della situazione:<br />
“I cinquantadue sci club presenti<br />
in tutta la nostra provincia sono<br />
pronti ad iniziare gli allenamenti.<br />
Anche quest’anno viene confermata<br />
la tendenza già registrata nella stagioni<br />
passate: sono sempre di più<br />
gli atleti che, dalla pianura, salgono<br />
nell’Altopiano <strong>per</strong> sciare. Un po’<br />
<strong>per</strong>ché la montagna si sta spopolando,<br />
un po’ <strong>per</strong>ché chi abita a Vicenza<br />
può <strong>per</strong>mettersi un certo tenore di<br />
vita. Diciamoci la verità. Lo sci non<br />
è uno sport adatto a tutte le tasche”.<br />
Evviva la schiettezza. Ma la Federazione<br />
non può far niente <strong>per</strong> intervenire<br />
sui prezzi? “Assolutamente no<br />
– risponde Panozzo -; gli impianti<br />
di risalita sono gestiti da società<br />
private. Sono loro che decidono che<br />
tariffe applicare <strong>per</strong> gli skipass. Da<br />
parte nostra possiamo contrattare<br />
qualche benefi t in occasione delle<br />
gare; gli sci club invece pagano un<br />
tot all’inizio dell’anno che <strong>per</strong>mette<br />
agli iscritti di allenarsi durante la<br />
settimana. Magari avessimo le agevolazioni<br />
della provincia autonoma<br />
di Trento. I nostri vicini di casa del<br />
Trentino Alto Adige effettuano interventi<br />
<strong>per</strong> la realizzazione di piste da<br />
sci dell’ordine di 7, 8 milioni di euro.<br />
La metà dell’importo viene erogata<br />
a fondo <strong>per</strong>duto; l’altra con mutui al<br />
4%. Ebbene, a queste condizioni tutti<br />
sono bravi a fare gli imprenditori.<br />
| Pomozzo (il primo a destra) con due maestri, Asiago e la neve caduta nei giorni scorsi<br />
Qui ci dobbiamo arrangiare come<br />
possiamo; se la stagione va bene gli<br />
impianti rimangono a<strong>per</strong>ti <strong>per</strong> 60,<br />
massimo 70 giorni all’anno. Per noi<br />
sarebbe impensabile effettuare degli<br />
investimenti così importanti: rischieremmo<br />
di non recu<strong>per</strong>are più<br />
i soldi. In ogni caso i numeri, sia in<br />
termini di iscritti che di risultati, ci<br />
danno ragione. Abbiamo degli atleti<br />
che stanno facendo bene anche a livello<br />
nazionale. La nostra provincia<br />
è seconda solo a quella di Belluno<br />
in tutto il Veneto; già questo è un<br />
motivo di grande soddisfazione <strong>per</strong><br />
tutta la Federazione”.<br />
Le specialità che vanno <strong>per</strong> la maggiore<br />
sono sci alpino, il fondo e<br />
l’hockey. Quest’anno poi si terrà la<br />
prima gara federale di snowboard,<br />
organizzata dallo Sci club 2000:<br />
start domenica 21 dicembre sul<br />
monte Verena. In tema di agonismo<br />
sembra comunque che qualcosa stia<br />
cambiando, come spiega lo stesso<br />
presidente: “Al giorno d’oggi la gente<br />
preferisce passare il fi ne settimana<br />
in montagna e intanto farsi una<br />
bella sciata in tutta tranquillità; le<br />
gare vengono organizzate, ma negli<br />
ultimi anni abbiamo registrato un<br />
calo di partecipanti”. Sarà. Tuttavia,<br />
la Federazione Nazionale Sport<br />
Invernali ha comunque deciso di<br />
scommettere sulla provincia di Vicenza.<br />
Giovedì 11 dicembre alle 9.30<br />
all’hotel Trettenero di Recoaro si<br />
terrà il consiglio federale degli sport<br />
invernali; a seguire, dalle 14.30, è in<br />
programma la consulta dei presidenti<br />
dei comitati FISI di tutta Italia;<br />
nell’occasione sarà presente anche<br />
il presidente nazionale Giovanni<br />
Morzenti. Per un giorno Vicenza<br />
sarà la capitale degli sport invernali:<br />
una piccola-grande soddisfazione.<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 25<br />
Rugby serie C Fortezza<br />
Rangers<br />
on l’ottavo turno di andata il Ran-<br />
Cgers Rugby Vicenza ha raggiunto<br />
la quota di sette successi consecutivi,<br />
grazie alla schiacciante vittoria<br />
contro il Rugby Trento, su<strong>per</strong>ato sul<br />
terreno di via S. Antonino con il risultato<br />
di 59 a 0, frutto di ben dieci<br />
mete. In questo modo i biancorossi<br />
incassano altri cinque punti e allungano<br />
di un’altra lunghezza sulla seconda.<br />
Domenica 7 dicembre il First<br />
XV giocherà ancora in casa, questa<br />
volta contro i cugini del Rugby Alto<br />
Vicentino, un team che sta disputando<br />
un ottimo campionato e che attualmente<br />
occupa la terza posizione<br />
in classifi ca. Come tutti i derby sarà<br />
una gara diffi cile e combattuta, non<br />
solo <strong>per</strong> la qualità delle squadre in<br />
campo, ma anche <strong>per</strong> l’accentuata<br />
competitività che caratterizza questo<br />
genere di incontri. Comunque vada<br />
ci si attende un bello spettacolo (inizio<br />
ore 14.30).<br />
Dopo la terza giornata di Coppa Italia<br />
anche le ragazze della squadra<br />
femminile conservano la testa della<br />
classifi ca, con quindici punti di vantaggio<br />
sulla prima inseguitrice. Ma<br />
la notizia più clamorosa <strong>per</strong> le Rangerine<br />
riguarda la convocazione di<br />
un’atleta vicentina – Tiziana Pavone<br />
– con la nazionale italiana, in vista<br />
del tour invernale che si svolgerà in<br />
Inghilterra dall’11 al 15 dicembre. Sul<br />
fronte giovanile va segnalato l’inizio<br />
della seconda fase di campionato <strong>per</strong><br />
l’Under 15 e l’Under 17, che domenica<br />
30 novembre hanno rimediato rispettivamente<br />
una sconfi tta di misura<br />
contro il Rugby Piave in trasferta<br />
(10-7) e un pareggio casalingo contro<br />
il Rugby Venezia (24-24). Domenica<br />
7 novembre tra le squadre juniores<br />
scenderà in campo solo l’Under 19,<br />
impegnata a Vicenza contro il CUS<br />
Verona (inizio ore 12.30).<br />
F.B.
Osteoporosi, una malattia silenziosa<br />
on il termine Osteoporosi si<br />
Cintende una malattia del tessuto<br />
osseo che determina facilità<br />
ad incorrere in fratture <strong>per</strong> traumi<br />
di poco conto o addirittura in<br />
modo spontaneo. L’osteoporosi<br />
affl igge milioni di <strong>per</strong>sone in tutto<br />
il mondo. In Europa, al di sopra<br />
dei 50 anni, una donna su tre ed<br />
un uomo su dieci con età su<strong>per</strong>iore<br />
ai cinquant’anni soffre di osteoporosi.<br />
La sintomatologia premonitrice è<br />
scarsissima o addirittura assente,<br />
tanto è vero che l’osteoporosi è<br />
stata da alcuni defi nita una “epidemia<br />
silenziosa”. L’osteoporosi può<br />
essere comunque effi cacemente<br />
prevenuta e, <strong>per</strong> tale motivo, è<br />
stata introdotta dall’Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità (al pari<br />
di i<strong>per</strong>tensione, obesità, diabete,<br />
ecc.) in un programma di intervento<br />
<strong>per</strong> le malattie legate allo<br />
stile di vita.<br />
Lo scheletro rappresenta l’impalcatura<br />
di sostegno dell’intero organismo,<br />
consentendone l’attività<br />
motoria e l’adeguata protezione<br />
<strong>per</strong> gli organi interni. L’osso è reso<br />
rigido dal suo alto contenuto in<br />
minerali, in particolare modo dal<br />
calcio di cui rappresenta l’unico<br />
deposito presente nell’organismo<br />
e non è una struttura immutabile,<br />
ma è un tessuto vivo che si rinnova<br />
continuamente. Tale processo<br />
di rinnovamento serve a rimarginare<br />
le continue microlesioni cui<br />
va incontro l’osso con lo scopo di<br />
mantenere lo scheletro in “buona<br />
salute” e in grado di sopportare<br />
lo stress delle sollecitazioni meccaniche<br />
della vita di ogni giorno<br />
(sollevare pesi, resistere a traumi<br />
o cadute).<br />
L’osso, come qualsiasi altro tessuto,<br />
organo od apparato, non sfug-<br />
salute redazionale in collaborazione con CMSR<br />
Sopra i 50 anni una donna su tre ed un uomo su dieci soffrono di osteoporosi<br />
Cos’è, e soprattutto come si previene una malattia<br />
che alcuni considerano una vera e propria epidemia<br />
ge alla dura legge dell’invecchiamento<br />
<strong>per</strong> cui, con il passare degli<br />
anni, si assiste ad una riduzione<br />
naturale della massa ossea. Questo<br />
processo avviene <strong>per</strong>chè, dopo<br />
il quarantesimo anno di età, il processo<br />
distruttivo tende a prevalere<br />
su quello ricostruttivo. L’osso<br />
tende così ad impoverirsi andando<br />
incontro ad una lenta, progressiva<br />
ed inesorabile riduzione della sua<br />
massa.<br />
Avere l’osteoporosi signifi ca che<br />
la <strong>per</strong>dita di sostanza ossea giunge<br />
a livelli tali da facilitare il cedimento<br />
della struttura ossea, in un<br />
qualsiasi distretto scheletrico, con<br />
rischio di frattura anche durante<br />
banali attività.<br />
Premesso che esistono forme di<br />
osteoporosi giovanile, anche se<br />
non molto frequenti e le cui cause<br />
sono tuttora poco conosciute, la<br />
causa più comune di osteoporosi è<br />
rappresentata dall’invecchiamento<br />
(osteoporosi senile). <strong>Il</strong> processo<br />
di decadimento osseo legato all’avanzare<br />
dell’età è un aspetto che<br />
riguarda, in modo molto simile,<br />
entrambi i sessi.<br />
Quanto descritto precedentemente<br />
sul rimodellamento scheletrico,<br />
tuttavia, avviene sotto il controllo<br />
di una complessa e numerosa serie<br />
di sostanze ormonali e non ormonali.<br />
In particolare gli estrogeni, gli<br />
ormoni dell’ovaio, esercitano una<br />
funzione di controllo e di regolazione<br />
sul processo di distruzione<br />
dell’osso. Appare chiaro quindi che<br />
nel sesso femminile, in conseguenza<br />
della <strong>per</strong>dita della funzione ovarica,<br />
conseguente alla menopausa,<br />
il depau<strong>per</strong>amento scheletrico avviene<br />
in maniera molto più rapida<br />
(osteoporosi post-menopausale)<br />
rispetto al sesso maschile. Inoltre,<br />
è necessario considerare che il pa-<br />
trimonio scheletrico acquisito alla<br />
maturità dalla donna è, <strong>per</strong> motivi<br />
principalmente connessi al corredo<br />
genetico ed alla costituzione fi -<br />
sica, certamente inferiore rispetto<br />
all’uomo.<br />
Per questi motivi le donne sono<br />
esposte ad un rischio di sviluppare<br />
osteoporosi 4 volte maggiore<br />
rispetto agli uomini, e possono incorrere<br />
in un episodio di frattura<br />
in età ancora relativamente giovane.<br />
Più in generale anche in presenza<br />
di altri disturbi ormonali si può<br />
manifestare una osteoporosi. In<br />
altri casi può risultare dannosa<br />
<strong>per</strong> l’osso la terapia seguita con<br />
alcuni farmaci come quelli antiepilettici,<br />
anticoagulanti, cortisonici.<br />
L’osteoporosi è poi una conseguenza<br />
inevitabile delle <strong>per</strong>sone<br />
costrette a letto <strong>per</strong> un lungo <strong>per</strong>iodo<br />
di tempo.<br />
La <strong>per</strong>dita di tessuto osseo avviene<br />
lentamente e progressivamente,<br />
senza dare segno di se, oppure si<br />
accompagna a sintomi di lieve entità.<br />
La maggior parte dei soggetti<br />
osteoporotici consulta infatti il medico<br />
solo quando avverte dolore,<br />
soprattutto alla schiena e/o limitazione<br />
al movimento. Tuttavia la<br />
comparsa di questi sintomi è spesso<br />
già da ricondurre all’insorgenza<br />
di una frattura che può interessare<br />
tutte le ossa del nostro corpo, ma<br />
in particolare i corpi vertebrali, il<br />
collo del femore, radio, ulna, omero<br />
e bacino.<br />
Oltre all’esame clinico, il medico<br />
specialista ha a sua disposizione<br />
una serie di strumenti utili alla<br />
diagnosi dell’osteoporosi.<br />
<strong>Il</strong> miglior modo di identifi care chi<br />
è a rischio elevato di osteoporosi è<br />
quello di effettuare una valutazione<br />
quantitativa della densità ossea.<br />
C.M.S.R.<br />
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Esistono vari modi <strong>per</strong> misurare la<br />
densità. Attualmente i più utilizzati<br />
sono l’esame radiologico e la<br />
densitometria ossea. In genere si<br />
consiglia di eseguire la densitometria<br />
ossea almeno una volta nella<br />
vita al di sopra dei 65 anni di età;<br />
deve essere invece presa in esame<br />
<strong>per</strong> tutti i pazienti che presentano<br />
fattori di rischio <strong>per</strong> osteoporosi.<br />
La prevenzione dell’osteoporosi si<br />
attua fi n dalla giovane età, consigliando<br />
di praticare attività fi sica,<br />
di consumare una dieta ricca<br />
in calcio, di non fumare e di bere<br />
alcoolici con moderazione. Fumo,<br />
alcool e scarso esercizio fi sico sono<br />
infatti i fattori modifi cabili più<br />
chiaramente legati all’insorgenza<br />
dell’osteoporosi e delle sue complicanze.<br />
L’assunzione di un adeguato introito<br />
alimentare di calcio, mediante<br />
la sola dieta o con supplementi<br />
orali farmaceutici, è indispensabile<br />
<strong>per</strong> prevenire la <strong>per</strong>dita<br />
di massa ossea, in particolare in<br />
età avanzata. Le fonti preferite di<br />
calcio sono quelle dei cibi ricchi in<br />
calcio, quali i prodotti caseari ed<br />
alcune acque minerali. Una tazza<br />
di latte o di yogurt o una fetta<br />
spessa di formaggio contengono<br />
circa 200-300 mg di calcio.<br />
Bisogna tuttavia anche ricordare<br />
che è necessaria la presenza di vitamina<br />
D <strong>per</strong> un adeguato assorbimento<br />
di calcio dagli alimenti.<br />
Dei buoni livelli di vitamina D nel<br />
sangue possono essere mantenuti<br />
attraverso due modi: con una adeguata<br />
esposizione alla luce solare<br />
e con la dieta, alimentandosi con<br />
tuorlo d’uovo e pesce di mare.<br />
Non sempre purtroppo i soli provvedimenti<br />
igenico-alimentari e la<br />
supplementazione di calcio riescono<br />
a prevenire l’eccessiva <strong>per</strong>dita<br />
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Segreteria 0444 326191<br />
Segreteria 0444 322210<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 26<br />
di massa ossea. E’ <strong>per</strong>tanto necessario,<br />
in alcuni casi, ricorrere alla<br />
terapia farmacologica, prescritta<br />
dal medico curante o su consiglio<br />
dello specialista.<br />
Luca Dalle Carbonare<br />
Ricercatore Universitario<br />
Medicina Interna D<br />
Policlinico G.B. Rossi<br />
Università di Verona<br />
SANIMEDICA, Via Vicenza<br />
Altavilla Vicentina<br />
Come<br />
riconoscere<br />
chi rischia di più<br />
Oltre alla menopausa ed all’invecchiamento<br />
esistono altri fattori predisponenti<br />
all’osteoporosi.<br />
In conseguenza, alcuni soggetti risultano<br />
a più alto rischio di altri di<br />
incorrere in una frattura da osteoporosi.<br />
Ecco qualche indicazione su come<br />
distinguere chi è maggiormente a<br />
rischio di contrarre la malattia:<br />
- la malattia è spesso ereditaria;<br />
- il rischio è maggiore <strong>per</strong> le donne<br />
in menopausa ed in chi ha avuto la<br />
menopausa precocemente (sotto i<br />
45 anni di età);<br />
- gli individui con una costituzione<br />
fi sica gracile sono maggiormente<br />
colpiti;<br />
- una scarsa introduzione di calcio<br />
con gli alimenti espone ad un rischio<br />
maggiore, specie se associata:<br />
- all’abitudine al fumo;<br />
- all’abuso di alcolici e caffé;<br />
- ad una vita sedentaria;<br />
- ad un uso cronico di determinati<br />
farmaci (ad esempio il cortisone)<br />
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Anuti del nuovo piano regolatore<br />
di Vicenza, il Pat. Passeranno<br />
ancora mesi e mesi. Nel frattempo,<br />
la politica urbanistica della<br />
giunta Variati ci piace poco o<br />
punto. E dire che avevamo salutato<br />
con s<strong>per</strong>anza l’arrivo di una<br />
lady di ferro come Francesca Lazzari<br />
all’assessorato al Territorio,<br />
dove prima a spadroneggiare era<br />
Lorella Bressanello, altra forte<br />
ma infausta donna (qualcuno si<br />
ricorda dello scambio Pomari-<br />
Nuovo Teatro, <strong>per</strong> dirne una?).<br />
La Lazzari è una dura. Una che ci<br />
tiene alla propria indipendenza,<br />
una fuori dai clan. Ma evidentemente<br />
non basta, se dobbiamo già<br />
attribuirle tre sconfi tte.<br />
No demolition<br />
La prima potrebbe trasformarsi<br />
in vittoria da un giorno all’altro,<br />
e saremmo ben lieti di essere così<br />
smentiti. A luglio l’assessore aveva<br />
promesso «un segnale chiaro<br />
sul rispetto delle regole» mediante<br />
la demolizione di un abuso<br />
edilizio. Un forte gesto simbolico<br />
<strong>per</strong> mettere in chiaro che la mu-<br />
dalla parte del torto<br />
Qui serve demolire<br />
Della serie “promesse non mantenute”: nessun abuso edilizio demolito,<br />
anzi spunta un nuovo i<strong>per</strong>mercato a Vicenza Est. E c’è un sospetto sull’ex Q8<br />
di Alessio Mannino<br />
sica è cambiata. Siamo a dicembre<br />
e non abbiamo visto niente.<br />
Forse la Lazzari - allora responsabile<br />
anche dell’edilizia privata<br />
oggi andata a Pierangelo Cangini<br />
- pensava alla Torre Girardi, che<br />
in base a un’ordinanza emessa<br />
ancora dall’amministrazione<br />
Hullweck dovrebbe essere rasa<br />
al suolo? Faccia presente la cosa<br />
a Cangini, magari si è ancora in<br />
tempo <strong>per</strong> dare fi ato alle ruspe.<br />
Brutto guaio a est<br />
«No alle varianti spot, sì alla pianifi<br />
cazione complessiva», proclamava<br />
la Lazzari. Alleluja. Tuttavia,<br />
pare proprio che la sua sia<br />
rimasta una pia intenzione. Di recente,<br />
infatti, è stata approvato un<br />
piano da 37 mila metri quadrati<br />
<strong>per</strong> un i<strong>per</strong>mercato a Vicenza Est,<br />
a ridosso di viale Serenissima,<br />
il terzo dopo il Centro Palladio<br />
e l’area Send. I promotori privati<br />
sono il gruppo Unicomm di<br />
Marcello Cestaro, l’immobiliare<br />
Serena e la famiglia Strobbe. La<br />
Unicomm è già presente nella<br />
zona: il Palladio è suo. Progettista<br />
è l’architetto Sergio Carta, assessore<br />
e vicesindaco nella prima<br />
giunta Variati, ex socialista vicino<br />
a Lia Sartori. <strong>Il</strong> quartiere è saturo<br />
di traffi co e di smog, ostaggio<br />
com’è delle lottizzazioni commerciali.<br />
Per usare un francesismo:<br />
fa schifo (anche se mai quanto i<br />
devastati Pomari). Logica avreb-<br />
AI<br />
be voluto che il nuovo corso di<br />
centrosinistra avrebbe fatto di<br />
tutto <strong>per</strong> ostacolare il progetto,<br />
contenuto in una delibera licenziata<br />
dalla giunta Hullweck a fi ne<br />
dicembre 2007. Invece non solo<br />
l’attuale maggioranza ha detto<br />
sì senza batter ciglio, ma la Lazzari,<br />
mordendosi la lingua <strong>per</strong>ché<br />
in cuor suo contrarissima, ha<br />
dovuto fornire la più burocratica<br />
e ipocrita delle motivazioni: «dal<br />
punto di vista formale e normativo<br />
il piano è a posto. L’abbiamo<br />
trovato concluso dalla precedente<br />
amministrazione, nessuno aveva<br />
fatto osservazioni su cui pronunciarsi<br />
e il ‘sì’ è diventato <strong>per</strong>ciò<br />
un atto dovuto». Atto dovuto? Ma<br />
come, si saranno detti gli elettori<br />
di Variati a Settecà e Ca’ Balbi, noi<br />
vi abbiamo votati e adesso ci ripagate<br />
facendo passare le delibere<br />
del centrodestra? E in campagna<br />
elettorale, signori del centrosinistra,<br />
non avevate detto “stop a nuovi<br />
centri commerciali”? Dice: se<br />
non si faceva così i privati avrebbero<br />
vinto il prevedibile ricorso al<br />
99%. D’accordo, ma non tentare<br />
nulla, neppure di rimandare (così<br />
come la politica usa fare <strong>per</strong> tante<br />
questioni d’interesse ben più<br />
generale) è un brutto, bruttissimo<br />
segno. Signifi ca che questa giunta<br />
non si fa scrupoli a rimangiarsi<br />
le promesse elettorali. E signifi -<br />
ca soprattutto che Cestaro&Co<br />
sono riusciti a ottenere da Variati<br />
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| La palazzina realizzata davanti alle mura di Santa Lucia<br />
quello che Hullweck non aveva<br />
fatto loro avere in dieci anni. Con<br />
l’opposizione, allora, del centrosinistra.<br />
Cosa vi ha fatto cambiare<br />
idea, signori del Pd? O forse è<br />
stato Cestaro a cambiare, fi nanziando<br />
il vostro partito invece di<br />
Forza Italia?<br />
Amadu, mi piaci tu?<br />
Ma la sconfi tta peggiore è quella<br />
che deve ancora venire. S<strong>per</strong>iamo<br />
di no, naturalmente. <strong>Il</strong> nostro è<br />
solo un sospetto, eppure non vorremmo<br />
che la palazzina residenziale-direzionale<br />
che sta costruendo<br />
a fi anco della propria sede<br />
Fabio Amadu dell’immobiliare Le<br />
Mura (costruttore vicino a Forza<br />
Italia) venga in qualche modo<br />
sanata. Noi siamo rimasti alla<br />
bocciatura emessa dal Consiglio di<br />
Stato contro la richiesta di Amadu<br />
di non far passare il progetto in<br />
consiglio comunale (caso ex Q8).<br />
Ora, poiché lui ha comunque iniziato<br />
i lavori, evidentemente confi<br />
dando nel mettere il Comune di<br />
fronte al fatto compiuto, si apre il<br />
problema di cosa fare dell’edifi cio<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 28<br />
mezzo costruito. Amadu intanto<br />
ha fatto sa<strong>per</strong>e di volere 3 milioni<br />
di euro di risarcimento. Per<br />
essere infl essibile come la legge<br />
richiederebbe, Palazzo Trissino<br />
dovrebbe rispondere picche. E<br />
magari farla lì, la sua demolizione<br />
simbolica. Per dare un segnale<br />
ai furbetti del cementino che <strong>per</strong><br />
non sa<strong>per</strong>e né leggere e né scrivere<br />
fanno partire i cantieri, tanto<br />
poi in qualche modo la sanatoria<br />
arriva. In Italia tutto s’aggiusta,<br />
no? Cara Lazzari, lo dica al collega<br />
Cangini: a muso duro, contro<br />
chi lottizza e cementifi ca a ufo<br />
(tra l’altro rendendosi colpevoli<br />
di veri e propri attentati al buon<br />
gusto: se il piano Amadu andasse<br />
in porto, davanti alle mura<br />
storiche di Santa Lucia avremmo<br />
un cubo e un cuboide, una sorta<br />
di cubismo polenta).<br />
La nostra Vicenza, nonostante<br />
questi buchi neri, è ancora una<br />
cittadina da ammirare. Ma avrebbe<br />
bisogno di una potente lobby<br />
delle ditte di demolizione. Sarebbe<br />
l’unica di cui ci metteremmo<br />
volentieri al servizio.
otta&risposta<br />
Zovico<br />
Christian<br />
<strong>Il</strong> tratto principale del mio<br />
carattere<br />
Caparbietà, il cercare qualcosa<br />
<strong>per</strong> migliorare l’esistente o<br />
creare l’inesistente che porta un<br />
vantaggio condivisibile con altri.<br />
La qualità che preferisco in<br />
un uomo<br />
La lealtà.<br />
La qualità che preferisco in<br />
una donna<br />
La dolcezza.<br />
Quel che apprezzo di più nei<br />
miei amici<br />
L’essere vicini quando veramente<br />
conta.<br />
<strong>Il</strong> mio principale difetto<br />
L’essere <strong>per</strong>maloso.<br />
La mia occupazione preferita<br />
Omissis.<br />
<strong>Il</strong> mio sogno di felicità<br />
Migliorare me stesso<br />
contribuendo al tempo stesso alla<br />
felicità altrui.<br />
Quale sarebbe, <strong>per</strong> me, la più<br />
grande disgrazia<br />
Perdere i miei valori e le mie<br />
credenze.<br />
Quel che vorrei essere<br />
Semplicemente me stesso,<br />
ogni giorno meglio di quello<br />
precedente.<br />
<strong>Il</strong> paese dove vorrei vivere<br />
Brasile, anche <strong>per</strong> legami con<br />
alcuni parenti che <strong>per</strong> me<br />
rappresentano una vera e propria<br />
famiglia.<br />
<strong>Il</strong> piatto a cui non so<br />
rinunciare<br />
Pizza.<br />
I miei libri della vita<br />
L’insostenibile leggerezza<br />
dell’essere, <strong>Il</strong> piccolo principe,<br />
Questo libro non ha titolo <strong>per</strong>ché<br />
scritto ad un Art Director.<br />
I miei poeti preferiti<br />
Neruda, Prévert.<br />
I musicisti che mi piacciono<br />
di più<br />
Italiani tra i più attuali Jovanotti,<br />
poi Litfi ba, Bennato, De Andrè.<br />
Stranieri: Doors, Pink Floyd.<br />
I miei pittori preferiti<br />
Van Gogh.<br />
I miei fi lm preferiti<br />
Caccia a Ottobre Rosso, C’era<br />
una volta in America, Ritorno al<br />
Futuro, Amici Miei.<br />
Quel che detesto più di tutto<br />
L’incapacità unita all’arroganza<br />
<strong>Il</strong> <strong>per</strong>sonaggio storico più<br />
ammirato<br />
J. F. Kennedy.<br />
e quello più disprezzato:<br />
in generale direi i dittatori del<br />
passato causa di morte <strong>per</strong> molte<br />
<strong>per</strong>sone a causa delle loro manie<br />
<strong>per</strong>sonali.<br />
<strong>Il</strong> dono di natura che vorrei<br />
avere<br />
L’ubiquità.<br />
Come vorrei morire<br />
A posto con la mia coscienza.<br />
Stato attuale del mio animo<br />
Carico di positività e di<br />
determinazione.<br />
<strong>Il</strong> mio prossimo impegno<br />
nella vita<br />
Rimettermi a correre con<br />
continuità.<br />
<strong>Il</strong> mio credo politico o ideale<br />
La valorizzazione del fattore<br />
<strong>per</strong>sona.<br />
Cosa mi piace e cosa non mi<br />
piace di Vicenza<br />
Mi piace la presenza di tante<br />
bellezze in così poco spazio. Non<br />
avrei un’idea precisa di cosa non<br />
mi piace <strong>per</strong>ché vedendo molte<br />
altre città credo che dobbiamo<br />
essere contenti di quello che<br />
abbiamo.<br />
Cosa mi piace e cosa non mi<br />
piace dei vicentini<br />
Di base mi piace il fatto che<br />
siamo buona gente; non mi piace<br />
la chiusura mentale e il poco<br />
coraggio che spesso emerge in<br />
tanti discorsi.<br />
Le colpe che mi ispirano<br />
maggiore indulgenza<br />
Quelle che maturano <strong>per</strong><br />
distrazione.<br />
<strong>Il</strong> mio motto<br />
Quando qualcuno decide<br />
mettersi in azione <strong>per</strong> qualcosa di<br />
importante anche la provvidenza<br />
si muove.<br />
nome e cognome<br />
Zovico Christian<br />
età<br />
36<br />
luogo di nascita<br />
Vicenza<br />
titolo di studio<br />
Laurea in giurisprudenza<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 29<br />
professione<br />
Avvocato, agente di calciatori<br />
È presidente<br />
della società Atletica Vicentina<br />
segni particolari:<br />
Fisico asciutto<br />
RIVOLGETEVI AL<br />
CAF UIL<br />
PER LA COMPILAZIONE<br />
730 INTEGRATIVO<br />
UNICO - ICI<br />
ISE - RED<br />
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Tel. 0444 564265<br />
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Tel. 0424 227593<br />
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Tel. 0444 490703<br />
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Tel. 0444 360211<br />
LUGO DI VICENZA<br />
Tel. 0445 325146<br />
NOVENTA VICENTINA<br />
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SCHIO<br />
Tel. 0445 670900<br />
THIENE<br />
Tel. 0445 362259<br />
VALDAGNO<br />
Tel. 0445 401843
hanno detto<br />
La donna ha il progetto esistenziale<br />
di trasmettere la vita, mentre<br />
l’uomo ha un progetto di conquista<br />
motivato dalla paura della fi ne. Gli<br />
uomini temono le donne poiché,<br />
mettendoli al mondo, li destinano<br />
alla morte…<br />
Jacques Attali<br />
La Repubblica<br />
25 novembre 2008<br />
Non sono cristiano, la vita è un<br />
caso, io la rispetto fi nchè lei rispetta<br />
me.<br />
Vasco Rossi<br />
La Storia siamo noi<br />
26 novembre 2008<br />
Trovo idiota continuare a parlare<br />
di compensazioni <strong>per</strong> la nuova<br />
base. Un bene devastato non può<br />
essere compensato: nella vita ci<br />
sono cose che non possono essere<br />
monetizzate.<br />
Cinzia Bottene<br />
<strong>Il</strong> Gazzettino<br />
2 dicembre 2008<br />
SARA, MODELLA. NEI BREAK DI LAVORO NON LE MANCA MAI<br />
UNA PASTA CONDITA CON BURRO DE PAOLI.<br />
AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ CERTIFICATO UNI EN ISO 9001 • BRC (BRITISH RETAIL CONSORTIUM) • IFS (INTERNATIONAL FOOD STANDARD)<br />
in questo numero<br />
Treno Vicenza-Schio: puntuale, veloce e su<strong>per</strong> affollato [ pag 3] Benzina a<br />
prezzo di saldo, ecco dove costa meno [ pag 4] Vite sospese, i casi Eluana<br />
in città [ pag 8] Aeroporto Dal Molin, una chiusura annunciata [ pag 10] San<br />
Lazzaro, il kebab più buono di Facebook [ pag 14] Democrazia diretta, tutti<br />
gli esempio del mondo [ pag 17]<br />
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DECORAZIONE D’INTERNI
n° 128<br />
6 dicembre 2008<br />
Vicenza - Corso Padova, 17 - Tel. 0444 513912<br />
ORCHIDEA<br />
DECORAZIONE D’INTERNI<br />
Fatti, <strong>per</strong>sonaggi e vita vicentina<br />
Direttore responsabile Luca Matteazzi
Direttore responsabile Luca Matteazzi supplemento a <strong>VicenzaPiù</strong> n°2 del 6 dicembre 2008<br />
Light of the world<br />
Luce <strong>per</strong> l’India<br />
l Coro e l’Orchestra di Vicenza, di-<br />
Iretti dal maestro Giuliano Fracasso,<br />
ed il gruppo vicentino di danza<br />
s<strong>per</strong>imentale Pantheon si esibiranno,<br />
la sera di santa Lucia, nel Musical di<br />
Natale “Light of the world”, con<br />
la partecipazione del solista di fama<br />
internazionale Will Robertson. Lo<br />
spettacolo si terrà il 13 Dicembre alle<br />
ore 20.45, presso la Sala<br />
Palladio della Fiera di Vicenza,<br />
in Viale dell’Orefi -<br />
ceria.<br />
Non si tratta solo di un<br />
tradizionale concerto natalizio,<br />
ma di un evento di<br />
solidarietà, poiché i proventi<br />
andranno a <strong>favore</strong><br />
dell’onlus Satyagraha di<br />
Caldogno, <strong>per</strong> realizzare<br />
la casa famiglia destinata<br />
alle bambine vittime di<br />
abusi nel Golden Village,<br />
a Nellore in India. La serata, quindi, è<br />
anche l’occasione <strong>per</strong> mostrare a che<br />
punto siano i progetti dell’associazione<br />
e da dove siano sorti.<br />
I proventi<br />
saranno<br />
utilizzati<br />
<strong>per</strong> un progetto<br />
di solidarietà<br />
a Nellore<br />
Satyagraha è un’organizzazione laica<br />
che assiste e tutela minori, famiglie e<br />
comunità in diffi coltà e che cerca di risollevare<br />
situazioni di disagio sociale,<br />
in particolare nello stato dell’Andhra<br />
Pradesh, centro-sud dell’India.<br />
Scopo dell’associazione è attivare un<br />
processo a catena, che si trasmetta nel<br />
tempo. Per questo, essa segue i bambini<br />
dal punto di vista<br />
medico e scolastico, aiutandoli<br />
ad uscire dalla<br />
povertà e dalla violenza,<br />
infondendo loro s<strong>per</strong>anza<br />
e fi ducia. Con il supporto<br />
di professionisti italiani e<br />
indiani, Satyagraha prepara<br />
programmi formativi<br />
orientati alla presa di<br />
coscienza delle proprie<br />
capacità e del proprio<br />
valore. Investire sulla<br />
crescita delle nuove generazioni<br />
infatti, non è semplice carità,<br />
ma signifi ca offrire a un paese il mezzo<br />
fondamentale <strong>per</strong> risollevarsi e procedere<br />
in autonomia.<br />
Per difendere il bambino ed il suo diritto<br />
all’infanzia, l’organizzazione o<strong>per</strong>a in<br />
uno degli stati più poveri e sottosviluppati<br />
dell’India, dove il “Diritto del Bambino”<br />
non è contemplato. L’Andhra Pradesh<br />
è infatti caratterizzato dallo sfruttamento<br />
minorile e dalla compravendita<br />
di bambini, venduti come schiavi o <strong>per</strong> il<br />
traffi co di organi, immessi nella prostituzione<br />
o nel mercato dei matrimoni.<br />
A livello fi nanziario, inoltre, l’etica di<br />
Satyagraha è improntata alla massima<br />
trasparenza: ogni sostenitore può richiedere<br />
copia del bilancio.<br />
I biglietti del Musical di Natale sono disponibili<br />
in prevendita, a Vicenza presso<br />
la ricevitoria L’Isola del Tesoro (Via Sella,<br />
79/a), la tabaccheria 102 (Via Tornieri,<br />
33) e il bar Bisson (Via Riviera Berica,<br />
Campedello); ad Altavilla Vicentina<br />
presso il bar Gardenia (Piazza Libertà,<br />
39). L’intero costa 15 euro, mentre il<br />
ridotto fi no ai 12 anni 5 euro. Per informazioni:<br />
347 4344458 www.sostegnoadistanza.it<br />
Roberta Piloggi<br />
SCUOLA D’ARTE<br />
E MESTIERI<br />
DI VICENZA<br />
formazione dal 1858<br />
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arte in mostra<br />
Clessidre<br />
| Una delle o<strong>per</strong>e di Iuliano esposte nella galleria vicentina<br />
artista torinese Enrico Iuliano (Torino, 1968) ha allestito <strong>per</strong>-<br />
L’ sonalmente lo spazio della galleria Yvonne Artecontemporanea<br />
<strong>per</strong> realizzare Clessidre, in mostra fi no al 20 dicembre.<br />
Enrico Iuliano ha esposto in Italia e all’estero, ha vinto il premio<br />
Pépinières, la sua Composizione <strong>per</strong> Vespa e secchielli è stata acquistata<br />
dalla Galleria di arte Moderna di Torino, mentre altre due<br />
o<strong>per</strong>e sono in esposizione presso il MART di Rovereto.<br />
Da tempi immemorabili la clessidra simboleggia il trascorrere del<br />
tempo. <strong>Il</strong> termine deriva dal greco e letteralmente signifi ca “rubaacqua”.<br />
Dunque Iuliano in queste o<strong>per</strong>e sottrae costantemente<br />
l’acqua, <strong>per</strong> poi restituirla nel fl uire continuo di un circuito autoalimentante.<br />
Al piano terra della galleria campeggia un vecchio apecar che trasporta<br />
damigiane gocciolanti un fl uido rosso in un groviglio di cavi<br />
trasparenti. <strong>Il</strong> liquido rosso potrebbe essere vino, sangue, ma più<br />
di tutto <strong>per</strong> Iuliano il rosso è il colore dell’evidenziato, di ciò che<br />
viene sottolineato come importante o barrato come errore.<br />
Per la passione di trasformare vecchi oggetti in qualcosa di nuovo,<br />
l’artista ha cavato questo apecar dai rovi, lo ha ripulito e zincato<br />
<strong>per</strong> riportarlo a nuova vita, anzi il veicolo stesso rappresenta ora<br />
la sorgente vitale precedentemente arginata dall’oblio del passare<br />
degli anni. Le gocce che ne avevano eroso la carrozzeria vengono<br />
ora sospinte in un eterno alambicco azionato da pompe a immersione.<br />
Lo scorrere del tempo è anche udibile nello scroscio dell’acqua, in<br />
particolar modo nel caso della Colonna Palladio e della Colonna<br />
Antonelliana, a suggellare il gemellaggio artistico Vicenza-Torino.<br />
In questo caso la clessidra è rappresentata dal pennino di una stilografi<br />
ca, testimone di un passato nemmeno troppo lontano. L’inchiostro<br />
fuoriuscente dal pennino, qui, non si esaurisce mai, non<br />
verrà mai assorbito. Ritornerà ancora e ancora a ricordare ciò che<br />
è avvenuto.<br />
Gli oggetti paradigmatici di questa mostra, il pennino e le anfore<br />
di vetro in foggia di antiche damigiane, si evolvono con andamento<br />
circolare anche nel corso della storia: ritornano, mutandosi nell’apparenza,<br />
ma invariati nella loro sostanza e valenza simbolica.<br />
Giulia Galvan<br />
Clessidre<br />
di Enrico Iuliano<br />
Yvonne Artecontemporanea – Artsinergy, Contrà Porti 21<br />
20 novembre-20 dicembre 2008<br />
Palladio 500 anni<br />
Palazzo Barbaran da Porto,<br />
Contrà Porti, 11<br />
20 settembre 2008-6 gennaio<br />
2009<br />
mar-mer-gio-dom:: 9.30-19.00;<br />
ven-sab e festività: 9.30-21.00;<br />
chiuso il lunedì<br />
Carlo Scarpa - Disegni scelti.<br />
Lo spazio dell’abitare 1931-<br />
1963<br />
Centro Carlo Scarpa,<br />
Via Pietro Di Dante 11, Treviso<br />
21 ottobre 2008-28 febbraio<br />
2009,<br />
lunedì-venerdì ore 8.30–19;<br />
sabato ore 8.30-13.30<br />
Enrico Iuliano - Clessidre<br />
Yvonne Artecontemporanea<br />
Artsinergy, Contrà Porti 21<br />
20 novembre-20 dicembre<br />
2008,<br />
martedì-sabato 16.30-19.30,<br />
ingresso gratuito<br />
Italo Zuffi - Erased Palladio<br />
Monotono, Viale Milano 60, Vicenza,<br />
22 novembre 2008- 25<br />
gennaio 2009, lunedì-venerdì,<br />
9.00-18.00<br />
<strong>Il</strong> secolo jazz. Arte. cinema,<br />
musica e fotografia<br />
da Picasso a Basquiat<br />
Mart, corso Bettini 43, Rovereto<br />
(TN)<br />
15 novembre 2008-15 febbraio<br />
2009, mar-dom 10-18, ven 10-21,<br />
chiuso il lunedì. Per informazioni:<br />
numero verde 800-397760.<br />
La grande esposizione autunnale<br />
del Mart propone una lettura<br />
multidisciplinare di una delle<br />
espressioni più importanti del<br />
XX secolo, la musica jazz, dalla<br />
pittura alla fotografia, dal cinema<br />
alla letteratura, dalla grafica<br />
al fumetto.<br />
Impressionisti e post-impressionisti.<br />
Capolavori<br />
dall’Israel<br />
Museum di Gerusalemme,<br />
Mart, corso Bettini 43, Rovereto<br />
(TN)<br />
13 settembre 2008 - 6 gennaio<br />
2009<br />
mar-dom 10-18, ven 10-21, chiuso<br />
il lunedì. Per informazioni,<br />
numero verde 800-397760.<br />
Italics. Arte italiana fra tradizione<br />
e rivoluzione. 1968-<br />
2008<br />
Palazzo Grassi, Campo San Samuele<br />
3231, Venezia<br />
27 settembre 2008-22 marzo 2009,<br />
orario di a<strong>per</strong>tura 10-19, chiuso il<br />
martedì<br />
Magritte<br />
<strong>Il</strong> mistero della natura<br />
Palazzo Reale, Piazza Del Duomo<br />
12 (20122), Milano<br />
21 novembre 2008- 29 marzo<br />
2009<br />
mar-dom, 9.30-19.30; lunedì<br />
14.30-19.30; giovedì, 9.30-22.30.<br />
Per informazioni: 02875672<br />
Van Gogh. Disegni e dipinti.<br />
Museo di Santa Giulia, Brescia<br />
18 ottobre 2008-25 gennaio 2009<br />
da lunedì a giovedì e domenica<br />
ore 9-19, venerdì e sabato ore 9-20<br />
Vernissage<br />
12 dicembre<br />
Mansilla + Tuñón arquitectos<br />
chiesa di San Silvestro, Vicenza<br />
13 dicembre 2008- 22 febbraio<br />
2009<br />
orario 10.00-18.00, chiuso il lunedì<br />
e il 25 dicembre<br />
numero 2 del 6 dicembre 2008 pag II<br />
Programma dell’inaugurazione:<br />
venerdì 12 dicembre 2008: ore<br />
16.00 incontro con la stampa a S.<br />
Silvestro, ore 17.30 cerimonia di<br />
inaugurazione a Palazzo Trissino,<br />
ore 18.30 visita alla mostra a S. Silvestro<br />
sabato 13 dicembre 2008: ore 18.00<br />
conferenza di Luis Mansilla al Teatro<br />
Comunale di Vicenza<br />
12 dicembre<br />
Clemente XIII Rezzonico. Un<br />
papa veneto nella Roma di<br />
metà Settecento<br />
PALAZZO VESCOVILE - MUSEO<br />
DIOCESANO, Piazza Del Duomo 12<br />
(35141) Padova. 2 dicembre 2008-<br />
15 marzo 2009. Per informazioni:<br />
049652855<br />
19 dicembre h 17.00<br />
Eterno Palladio<br />
Spazio espositivo TeatroBerga,<br />
C.trà Santi Apostoli 77<br />
La mostra rimane a<strong>per</strong>ta dal 19 dicembre<br />
al 6 gennaio martedì, giovedì,<br />
sabato, venerdì 19 dicembre<br />
e domenica 4 gennaio dalle 16.30<br />
alle 19.00. - Ingresso libero<br />
Ente organizzatore: Scaletta 62<br />
e Associazione Annette Ronchin<br />
Per informazioni: tel. 0444<br />
505390<br />
| Chiesa del Monastero di San Giorgio Maggiore - Venezia - 1565 (foto Guidolotti 1997)<br />
GALLERIA<br />
BOTTEGA<br />
D’ARTE<br />
CORNICI E SPECCHIERE SU MISURA<br />
BELLE ARTI<br />
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Via XXV Aprile, 7 - 36071 Arzignano (VI)<br />
Tel.e Fax 0444 451991 - Cell. 348 0610370
Vicenza<br />
cinema<br />
CINEMA ODEON<br />
36100 Vicenza (VI)<br />
Corso Andrea Palladio, 186<br />
tel: 0444 543492<br />
L’uomo che ama<br />
Drammatico, Sentimentale<br />
Regia di Maria Sole Tognazzi<br />
Martedì 9, Mercoledì 10,<br />
Giovedì 11 Dicembre<br />
Ore 16 - 18 - 20 - 22<br />
Vicky Cristina Barcelona<br />
Commedia<br />
Regia di Woody Allen<br />
Martedì 16, Mercoledì 17,<br />
Giovedì 18 Dicembre<br />
Ore 16 - 18 - 20 - 22<br />
CINEMA TEATRO ARACELI<br />
36100 Vicenza (VI)<br />
Borgo Scrofa, 20<br />
tel: 0444 514253<br />
Pride and Glory<br />
Drammatico<br />
Regia di Gavin O’Connor<br />
Sabato 6, Domenica 7, Lunedì 8<br />
Dicembre<br />
Ore 21.00<br />
High School Musical 3<br />
Musicale<br />
Regia di Kenny Ortega<br />
Sabato 6, Domenica 7 Dicembre<br />
Sabato ore 19.10, Domenica ore<br />
15.30 - 17.20 - 19.10<br />
CINEMA TEATRO<br />
PRIMAVERA<br />
36100 Vicenza (VI)<br />
Via Ozanam, 11<br />
tel. 0444 964060<br />
Don Carlo<br />
O<strong>per</strong>a in quattro atti di Giuseppe<br />
Verdi, Libretto di François<br />
Joseph Méry e Camille Du Locle<br />
Regia e scene di Stéphane<br />
Braunschweig<br />
Prima dalla Scala di Milano<br />
diretta Live<br />
Sabato 7 Dicembre<br />
Ore 18.00<br />
Caramel<br />
Commedia<br />
Regia di Nadine Labaki<br />
Mercoledì 10, Giovedì 11 Dicembre<br />
Mercoledì ore 16.30 - 19.00 -<br />
21.00, Giovedì ore 19.00 - 21.00<br />
Un bacio romantico<br />
Sentimentale<br />
Regia di Wong Kar Wai<br />
Mercoledì 17,<br />
Giovedì 18 Dicembre<br />
Mercoledì ore 16.30 - 19.00 -<br />
21.00, Giovedì ore 19.00 - 21.00<br />
Provincia<br />
CINEMA COMUNALE<br />
BUSNELLI<br />
36031 Dueville (VI)<br />
Via Dante Alighieri, 30<br />
tel: 0444 592225<br />
Pa-ra-da<br />
Documentario, Drammatico<br />
Regia di Marco Pontecorvo<br />
Mercoledì 10,<br />
Giovedì 11 Dicembre<br />
Mercoledì ore 21.00,<br />
Giovedì 20.30<br />
Miracolo a Sant’Anna<br />
Drammatico<br />
Regia di Spike Lee<br />
Mercoledì 17,<br />
Giovedì 18 Dicembre<br />
Mercoledì ore 21.00,<br />
Giovedì 20.30<br />
CINEMA ELISEO<br />
36045 Lonigo (VI)<br />
Via Trieste, 12<br />
tel: 0444 834641<br />
<strong>Il</strong> falsario<br />
Drammatico<br />
Regia di Stefan Ruzowitzky<br />
Mercoledì 10, Giovedì 11 Dicembre<br />
Ore 21.00<br />
Once<br />
Drammatico, Romantico,<br />
Musicale<br />
Regia di John Carney<br />
Mercoledì 17,<br />
Giovedì 18 Dicembre<br />
Ore 21.00<br />
CINEMA TEATRO<br />
G. VERDI<br />
36042 Breganze (VI)<br />
Via Maglietta, 1<br />
tel: 0445 300185<br />
Gomorra<br />
Drammatico<br />
Regia di Matteo Garrone<br />
Sabato 6 Dicembre<br />
Ore 20.45<br />
<strong>Il</strong> cacciatore di aquiloni<br />
Drammatico<br />
Regia di Marc Forster<br />
Mercoledì 10, Giovedì 11, Venerdì<br />
12, Sabato 13 Dicembre<br />
Ore 20.45<br />
12<br />
Drammatico<br />
Nikita Mikhalkov<br />
Mercoledì 17, Giovedì 18, Venerdì<br />
19, Sabato 20 Dicembre<br />
Ore 20.45<br />
JUNIOR CINEMA<br />
DOMENICALE<br />
Donkey Xote<br />
Animazione<br />
José Pozo<br />
Domenica 7 Dicembre<br />
Ore 15.00 - 17.00<br />
<strong>Il</strong> cavaliere oscuro<br />
Azione, Avventura<br />
Christopher Nolan<br />
Domenica 14 Dicembre<br />
Ore 15.00 - 17.00<br />
LUX-TEATRO CINEMA<br />
CAMISANO<br />
36043 Camisano Vicentino (VI)<br />
Via Guglielmo Marconi, 20<br />
tel: 0444 411411<br />
Vicky Cristina Barcelona<br />
Commedia<br />
Regia di Woody Allen<br />
Giovedì 11 Dicembre<br />
Ore 21.00<br />
Un segreto tra di noi<br />
Drammatico<br />
Regia di Dennis Lee (II)<br />
Giovedì 18 Dicembre<br />
Ore 21.00<br />
Prossime uscite<br />
USCITE DEL 12 DICEMBRE<br />
Come Dio comanda<br />
Drammatico<br />
Regia: Gabriele Salvatore<br />
City of ember<br />
Avventura<br />
Regia: Gil Kenan<br />
<strong>Il</strong> giardino dei limoni<br />
Drammatico<br />
Regia: Eran Riklis<br />
Ultimatum alla terra<br />
Drammatico<br />
Regia: Scott Derrickson<br />
USCITE DEL 19 DICEMBRE<br />
<strong>Il</strong> bambino<br />
con il pigiama a righe<br />
Drammatico<br />
Regia: Mark Herman<br />
Madagascar 2<br />
Animazione<br />
Regia: Eric Darnell, Tom Mc-<br />
Grath<br />
The Spirit<br />
Azione, Avventura<br />
Regia: Frank Miller<br />
Come un uragano<br />
Drammatico, Romantico<br />
Regia: George Wolfe<br />
<strong>Il</strong> cosmo sul comò<br />
Commedia<br />
Regia: Marcello Cesena<br />
numero 2 del 6 dicembre 2008 2008 pag III<br />
Solo un padre<br />
La scheda<br />
Genere: Drammatico<br />
Regia: Luca Lucini<br />
Attori: Luca Argentero,<br />
Diane Fleri, Fabio Troiano,<br />
Claudia Pandolfi<br />
Durata: 93 minuti<br />
Paese: Italia 2008<br />
Uscita: 28/11/2008<br />
La trama<br />
Carlo ha trent’anni, una<br />
bella casa, un lavoro che<br />
gli piace e un’adorabile<br />
bambina di dieci mesi,<br />
Sofia. <strong>Il</strong> vuoto lasciato<br />
dalla <strong>per</strong>dita della moglie,<br />
morta di parto dando alla luce la piccola Sofia, è<br />
colmato dall’affetto e dalle attenzioni di amici e genitori.<br />
Ma la sua vita, ovattata e organizzata in una routine rassicurante,<br />
viene movimentata dall’arrivo di Camille, una<br />
giovane e solare psicologa francese, ricercatrice all’università.<br />
La recensione<br />
Tratto dal romanzo Le avventure semiserie di un ragazzo<br />
padre di Nick Earls, il nuovo film di Luca Lucini si snoda<br />
sul limite tra dramma e commedia, raccontando in modo<br />
delicato la difficile vita di Carlo, un uomo in carriera che,<br />
da solo, deve avere cura della propria bimba.<br />
Ambientato nell’Italia contemporanea, in una Torino<br />
grigia e mesta come i sentimenti del protagonista, il film<br />
delinea con garbo l’es<strong>per</strong>ienza complessa di un ragazzo<br />
padre impegnato con i problemi quotidiani, ma assillato<br />
da questioni pressanti sulla propria condizione e sul proprio<br />
futuro.<br />
Carlo è un uomo che non sa più amare e che nasconde il<br />
proprio smarrimento dietro una “pelle <strong>per</strong>fetta” (Perfect<br />
Skin è proprio il titolo originale del romanzo da cui è tratto<br />
il film). Questa maschera viene ripresa metaforicamente<br />
dalla professione di Carlo, dermatologo di successo in<br />
una clinica estetica. Ma lo speciale rapporto con la figlia<br />
e l’incontro con l’allegra Camille gli faranno capire cos’è<br />
l’amore e come esprimerlo.<br />
Temi come la paternità, l’amore e l’elaborazione del lutto<br />
si intersecano in modo divertente e senza su<strong>per</strong>ficialità,<br />
trasformando i sorrisi in momenti di commozione. Da subito<br />
infatti si crea un forte binomio: l’assenza della donna<br />
amata e la presenza della piccola figlia si alternano nel<br />
film, che riesce a mescolare in maniera accorta commedia<br />
e dramma.<br />
<strong>Il</strong> regista si svincola così da un certo provincialismo tipico<br />
della più recente commedia italiana, <strong>per</strong> narrare una<br />
storia che potrebbe accadere in un qualsiasi posto dell’occidente<br />
civilizzato.<br />
Perché vederlo<br />
Per seguire la maturazione professionale del giovane regista<br />
Luca Lucini e <strong>per</strong> saggiare la crescita artistica di recenti<br />
promesse del cinema italiano come Luca Argentero,<br />
Fabio Troiano e Claudia Pandolfi.<br />
Roberta Piloggi
Microfusioni a cera <strong>per</strong>sa in oro,<br />
argento e ottone.<br />
Da 20 anni Micro.Gi Casting<br />
offre ai suoi clienti affidabilità<br />
puntualità e innovazione.<br />
Con la sua consolidata es<strong>per</strong>ienza e<br />
nota serietà presenta la sua attività<br />
offrendo su richiesta il servizio di<br />
finitura della merce.<br />
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Itinerari senza Tempo<br />
Personale di<br />
PAOLA MARCHI<br />
22 NOVEMBRE - 8 DICEMBRE 2008<br />
INAUGURAZIONE sabato 22 novembre ore 18:00<br />
SARÀ PRESENTE L’ARTISTA<br />
Piazzotto Montevecchio, 31/32 - BASSANO DEL GRAPPA<br />
In <strong>per</strong>manenza o<strong>per</strong>e dei Grandi Maestri del '900 e di affermati artisti contemporanei<br />
ORARI: dal martedì al sabato 10-12.30 • 16-19.30 • domenica 15.30-19.30<br />
Tel. e Fax 0424 521244 - niselliarte@libero.it<br />
teatro, musica e danza<br />
Post-It<br />
Venerdì 12 dicembre 2008<br />
ore 21.00<br />
Teatro Astra, Vicenza<br />
compagnia: Teatro Sotterraneo<br />
con: Sara Bonaventura, Iacopo Braca,<br />
Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri<br />
on è facile parlare di uno spet-<br />
Ntacolo come Post-it riuscendo a<br />
sfuggire al tranello di svelarne i trucchi<br />
e quindi di rovinare la sorpresa.<br />
Lo si potrebbe definire un lavoro sul<br />
compimento mancato, sulle convenzioni<br />
ribaltate entro una cornice di<br />
teli neri, attraverso i quali è comunque<br />
possibile fare breccia.<br />
Teatro Sotterraneo è un collettivo<br />
di Firenze formatosi nel 2004, composto<br />
da quattro <strong>per</strong>former e un<br />
drammaturgo. La regia è assente, a<br />
evidenziare la mancanza di gerarchia<br />
anche nel ricorso a una democratica<br />
miscela di forme artistiche riconosciute<br />
come tali e mezzi più trivial<br />
come i videogiochi, la musica e la<br />
cultura pop.<br />
Lo spettatore è costantemente chiamato<br />
in causa nel ripensare alla<br />
quotidiana eventualità di voler fare<br />
tutto e non combinare niente. Si ride<br />
degli attori, ma ancor più di se stessi.<br />
Talvolta, nella vita, si vorrebbe<br />
s<strong>per</strong>imentare un evento nel suo momento<br />
migliore, prima che il diver-<br />
appuntamenti<br />
Danza<br />
6 dicembre<br />
h 21:00: comfort di philippe barbut, lorenzo<br />
bianchi, biagio caravano, vincenzo dente,<br />
michele di stefano, cristina rizzo<br />
teatro fondamenta nuove - venezia - venezia<br />
(ve)<br />
8 dicembre<br />
h 20.45: 28° gala internazionale danza <strong>per</strong><br />
la c.r.i.<br />
teatro nuovo giovanni da udine, udine<br />
un eccezionale cast di primi ballerini, provenienti<br />
da tutto il mondo, è il protagonista<br />
del 28mo gala internazionale <strong>per</strong> la croce<br />
rossa italiana; l’utile della manifestazione<br />
sarà destinato ai bambini disagiati e disabili<br />
assistiti dalla croce rossa.<br />
si esibiranno gratuitamente: alicia amatriain<br />
e marijn rademaker (stuttgarter<br />
ballet), gioia masala e rodolphe lucas (les<br />
ballets de monte carlo), maria victoria<br />
ignomiriello (pfalztheater kaiserslautern),<br />
alessandro macario (teatro di san carlo di<br />
napoli), juliette thelin e valerio mangianti<br />
(deutsche o<strong>per</strong> am rhein düsseldorf), suzanna<br />
kaic e armen hakobian (deutsche<br />
o<strong>per</strong> am rhein düsseldorf), gruppo stabile<br />
udinese.<br />
13-14 dicembre<br />
h 21.00: shake di e con laura corradi<br />
teatro fondamenta nuove - venezia -venezia<br />
(ve)<br />
16 dicembre<br />
h 20.45: orlando furioso - balletto in un<br />
prologo e un atto liberamente ispirato a<br />
l’orlando di l. ariosto<br />
coreografi a: mauro bigonzetti<br />
musiche di: g. friedrich handel<br />
teatro comunale di treviso - treviso (tv)<br />
19 dicembre 2008<br />
h 21:00: CENERENTOLA di Mihai Babuska,<br />
Nikolaj Volkov, Charles Perrault<br />
(libretto)<br />
Balletto del Teatro dell’O<strong>per</strong>a Nazionale di<br />
Romania, coreografi a: Mihai Babuska<br />
musiche di: Serghej Prokofi ev<br />
TEATRO COMUNALE DI ADRIA - Adria<br />
(RO)<br />
| Un momento dello spettacolo<br />
timento scemi nella noia. Post-it si<br />
ferma ancora prima che l’es<strong>per</strong>ienza<br />
possa avere luogo, alla fase preparatoria,<br />
proprio quella che genera più<br />
aspettative e che sovente procura<br />
maggiore gioia rispetto al suo stesso<br />
compimento. Gli eventi rappresentati<br />
sono in realtà azioni che di <strong>per</strong> sé<br />
non avrebbero nulla di straordinario,<br />
ma la loro eccezionalità consiste nell’intempestiva<br />
impossibilità di realizzarli,<br />
non importa <strong>per</strong>ché.<br />
È come se dovessimo ricordarci di<br />
portarla a termine, quella cosa incompleta,<br />
e lo facciamo con un post-it, il<br />
bigliettino <strong>per</strong>ennemente attaccato<br />
sul frigo o lasciato in giro <strong>per</strong> rammentare<br />
a qualcun altro un compito<br />
che forse non verrà mai eseguito.<br />
21 dicembre<br />
h 21:00: GISELLE, RUSSIAN STATE<br />
BALLET<br />
coreografi a: J. PERROT, J. CORALLI, M.<br />
PETIPA<br />
musiche di: ADOLPHE-CHARLES ADAM<br />
Teatro Comunale di Thiene, Viale Bassani,<br />
28 - tel. 0445 804943 - Thiene (VI)<br />
Teatro<br />
5-7 dicembre<br />
H 21:00: Die Panne ovvero La notte più<br />
bella della mia vita, di FRIEDRICH DÜR-<br />
RENMATT, Compagnia Indie Occidentali<br />
regia: ARMANDO PUGLIESE<br />
con: GIANMARCO TOGNAZZI, BRUNO<br />
ARMANDO<br />
TEATRO COMUNALE DI THIENE - Thiene<br />
(VI)<br />
6 dicembre<br />
h 21.00: Mangiami l’anima e poi sputala, di<br />
Licia Lanera e Riccardo Spagnulo<br />
TEATRO SPAZIO BIXIO – via Mameli, 4,<br />
Vicenza<br />
con: Licia Lanera e Riccardo Spagnulo<br />
8 dicembre<br />
- h 17.00: <strong>Il</strong> magico viaggio di Basil, l’elefantina<br />
curiosa, di Anna Zago e Aristide<br />
Genovese<br />
regia: Aristide Genovese e Piergiorgio<br />
Piccoli<br />
note spettacolo: spettacolo <strong>per</strong> famiglie<br />
TEATRO SPAZIO BIXIO – via Mameli, 4,<br />
Vicenza<br />
9 dicembre<br />
H 21.00: <strong>Il</strong> Marchese del Grillo, di MARIO<br />
MONICELLI E PIERO DE BERNARDI<br />
regia: PIPPO FRANCO<br />
con: PIPPO FRANCO<br />
TEATRO S. ANTONIO - Montecchio Maggiore<br />
(VI)<br />
9-10 dicembre<br />
h 21.00: La Vedova Scaltra, adattamento<br />
numero 2 del 6 dicembre 2008 pag IV<br />
Deridendo le abitudini, le frasi di<br />
circostanza, l’ovvietà delle reazioni<br />
a un’azione, Teatro sotterraneo<br />
scombussola i confini del teatro<br />
quotidiano. Non si sa come va a<br />
finire quando invece, solitamente,<br />
l’esito è palese, o, al contrario, si<br />
sa troppo quando si preferirebbe di<br />
no.<br />
È un susseguirsi di gag volutamente<br />
prive di narrazione consequenziale,<br />
lampi di genio comico che si vorrebbe<br />
non si esaurissero mai. Eppure<br />
<strong>per</strong> definizione anche lo spettacolo<br />
prima o poi deve arrivare a una<br />
conclusione, ma probabilmente ne<br />
scriveremo il titolo su un foglietto,<br />
<strong>per</strong> non scordare di consigliarlo agli<br />
amici. G.G.<br />
dal testo di Carlo Goldoni<br />
a cura di Lina Wertmüller, con Raffaella<br />
Azim, Elena D’Anna, Massimo Grigò, Fabio<br />
Mascagni, Roberto Valerio, Paolo Zuccari<br />
e con Gianni Cannavacciuolo nel ruolo<br />
di Arlecchino<br />
regia Lina Wertmüller<br />
musiche originali Italo Greco, Lucio Gregoretti<br />
e Gabriele Miracle<br />
Teatro Astra, Bassano del Grappa<br />
Per informazioni: Biglietteria O<strong>per</strong>aestate<br />
0424 524214<br />
12 dicembre<br />
h 21.00: post-it, di teatro sotterraneo<br />
con: sara bonaventura, iacopo braca, matteo<br />
ceccarelli, claudio cirri<br />
teatro astra vicenza - vicenza (vi)<br />
13-14 dicembre<br />
h 21.00: Edipo stanco,<br />
di e con Marco Grossi<br />
TEATRO SPAZIO BIXIO<br />
via Mameli, 4, Vicenza<br />
18-20 dicembre<br />
h 21.00: Marlene, di Giuseppe Manfridi<br />
regia: Maurizio Panici<br />
con: PAMELA VILLORESI e DAVID<br />
SEBASTI con la partecipazione di ORSO<br />
MARIA GUERRINI<br />
TEATRO COMUNALE DI THIENE<br />
- Thiene (VI)<br />
18 dicembre<br />
h 20.45: Tutto e subito, di e con Lino<br />
Toffolo<br />
Auditorium Vivaldi, Cassola<br />
Per informazioni: Uffi cio cultura del comune<br />
di Cassola – tel. 0424 530243<br />
19 dicembre<br />
h 21.00: La dote della sposa, a cura di<br />
Manonuda, SPAZIO ARCADIA, Schio<br />
20 dicembre<br />
h 21.00: Beautiful Marcello, di Diana<br />
Raznovich, regia: Carlos M. Alsina<br />
TEATRO SPAZIO BIXIO - Vicenza
teatro, musica e danza<br />
Intervista a Chiara Frigo<br />
a poliedrica danzatrice e <strong>per</strong>former<br />
Lveronese ha vinto con Corpo in DoppiaElica<br />
il terzo premio al 10° Festival<br />
Coreographers Miniatures di Belgrado.<br />
Con il suo ultimo lavoro Takeya si è aggiudicata<br />
in primo posto al GD’A Veneto<br />
2008 - Giovane Danza d’Autore. Takeya<br />
è stato presentato quest’estate all’interno<br />
della rassegna Bmotion a Bassano del<br />
Grappa, è stato selezionato <strong>per</strong> il prestigioso<br />
network internazionale Aerowaves.<br />
<strong>Il</strong> 9 dicembre potrete vederlo al Teatro<br />
Comunale di Ferrara.<br />
Chiara, puoi vantare un lungo e<br />
articolato <strong>per</strong>corso di formazione<br />
nel campo della danza e non solo.<br />
Quali sono state le es<strong>per</strong>ienze che<br />
più hanno inciso sulla tua sensibilità<br />
artistica?<br />
Direi la residenza di Polverigi del 2006,<br />
che è durata 4 mesi. Prima ho fatto tante<br />
es<strong>per</strong>ienze, ma più in forma di seminari,<br />
che sono come bolle in cui si vive <strong>per</strong> un<br />
<strong>per</strong>iodo, ma durano poco. Erano presenti<br />
13 artisti, tra cui danzatori, ma anche un<br />
fotografo, un architetto, un pittore. Avevamo<br />
carta bianca <strong>per</strong> creare. Ci sono stati<br />
incontri con <strong>per</strong>sonalità quali Raffaella<br />
Giordano, Nikola Humpel, Claudia Castellucci,<br />
Caden Manson. <strong>Il</strong> loro approccio<br />
non era quello classico, frontale, era<br />
più un “vi mostro qual è il mio processo<br />
creativo”. Ogni partecipante ha poi colto<br />
gli spunti che più gli interessavano. Poi sicuramente<br />
sono state importanti <strong>per</strong> me<br />
le es<strong>per</strong>ienze all’estero. Ho cominciato già<br />
appuntamenti<br />
Musica<br />
6 dicembre<br />
- h 20.00: Tying Tiffany (elettronica)<br />
Zion Club, Via C. Vazzoler 30/B, Conegliano (TV)<br />
- h 22.00: G.I. Joe, Mangia Margot,<br />
Spazio Arcadia, Via Paraiso, 36, Schio<br />
7 dicembre<br />
- h 16.30: POMERIGGIO TRA LE MUSE, ENSEMBLE MUSAGÈTE<br />
Musiche di Gioachino Rossini, Darius Milhaud, Alessandro Solbiati,<br />
Conradin Kreutzer<br />
Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, Contrà S. Corona 25, Vicenza<br />
- h 17.30: UN PALCO ALL’OPERETTA<br />
Coro e Orchestra di Vicenza, dir. Giuliano Fracasso<br />
solisti: Andrea Binetti (tenore) e Silvia Dalla Benetta (soprano)<br />
Teatro Comunale di Vicenza. Per informazioni: 0444 327393<br />
- h 21.00 dancing in outer space<br />
vertical (acid jazz da vicenza), mawkish (disco funky), cigarillo<br />
boys (breaks scratch), granturismo (disco juice), morpheground<br />
(exp hip hop), cyco (dubstep), franky suleman (breakbeat), tommy<br />
outside (eletronic), dax dj (house), fux vs f.ink vjset<br />
nuovo capannone sociale, zona industriale, vicenza<br />
9 dicembre<br />
- h 18: Stagione Musicale I Martedì al Conservatorio<br />
Pianoforte e pianoforte a quattro mani<br />
con Christiane Montandou e Fernando Scafati (pianoforte)<br />
Musiche di Schubert, Schumann, Brahms, Ravel, Honegger,<br />
Debussy<br />
Sala Concerti del Conservatorio “A. Pedrollo”<br />
Per informazioni: tel. 0444 507551<br />
10 dicembre<br />
h 21.00: The Living Daylights, e.drunks (melodic punk rock dall’Inghilterra)<br />
Bar Sartea, Vicenza<br />
h 22.00: Aaron Goldberg Trio<br />
Panic Jazz Club, Marostica<br />
12 dicembre<br />
- h 19.00: Palladio 2008 Architetture sonore: concerti agli organi<br />
De Lorenzi dell’Oratorio e Chiesa di S. Filippo Neri<br />
a 18 anni a seguire seminari all’estero.<br />
Questa settimana hai frequentato<br />
il workshop di videodanza a Bassano<br />
del Grappa. Tu stessa hai già<br />
lavorato come videomaker. Qual è<br />
il tuo approccio con la videodanza?<br />
Nel mondo del video o<strong>per</strong>erei una distinzione:<br />
da una parte la videodanza, che<br />
costituisce un’o<strong>per</strong>a autonoma, un video<br />
che esiste di <strong>per</strong> sé e che non prevede la<br />
mia presenza fi sica, e <strong>per</strong>tanto come autrice<br />
mi interessa <strong>per</strong>ché esiste al di là<br />
della <strong>per</strong>formance live; dall’altra in quanto<br />
evento <strong>per</strong>formativo, che mi affascina<br />
<strong>per</strong> le suggestioni che può evocare <strong>per</strong> il<br />
suo ritmo e la modalità in cui viene presentato,<br />
al di là del senso compiuto della<br />
narrazione.<br />
<strong>Il</strong> 9 dicembre porterai Takeya a<br />
Ferrara. Da cos’è nata l’idea di questo<br />
progetto e come si colloca all’interno<br />
del tuo <strong>per</strong>corso?<br />
“Takeya” deriva dal greco, e signifi ca “veloce”,<br />
mi piace come suona, in giapponese<br />
ha un altro signifi cato, chissà, magari in<br />
altre lingue signifi ca qualcos’altro ancora.<br />
Si inserisce nell’ambito di un progetto che<br />
ora prevede anche altri tre quadri: Male<br />
version (quello attuale è Takeya-Female<br />
version), una versione con più <strong>per</strong>sone<br />
che ha il nome provvisorio Much, e una<br />
versione video, che ho pensato in forma<br />
di installazione. Rispetto all’altro solo che<br />
avevo realizzato, partendo da un discorso<br />
teorico <strong>per</strong> arrivare poi in sala, questa<br />
volta ho adottato una procedura diversa:<br />
numero 2 del 6 dicembre 2008 pag V<br />
pensando a chi mi ha detto che “<strong>per</strong> uno<br />
spettacolo basta un’idea”, sono partita<br />
dall’idea semplice della velocità. L’idea<br />
semplice ha poi proliferato in altre stratifi<br />
cazioni, ma mi sono costretta a rimanere<br />
lì. La costrizione, la limitazione è come<br />
se mi avesse <strong>per</strong>messo di approfondire di<br />
più. E comunque in questa rifl essione c’è<br />
spazio <strong>per</strong> altri quadri, con i quali ho già<br />
iniziato a lavorare.<br />
Puoi anticiparci i tuoi progetti artistici<br />
<strong>per</strong> il futuro?<br />
Ho già iniziato a lavorare a Much. È la<br />
prima volta che lavoro con altri, cioè fi -<br />
nora ho lavorato con me stessa e <strong>per</strong> me<br />
stessa (ride). Ho scelto di lavorare con<br />
professionisti. Mi piace molto la ricerca<br />
che sto conducendo al momento. S<strong>per</strong>o<br />
di presentare tutto il progetto a luglio, con<br />
Takeya Female version, Takeya male<br />
version, Much e video.<br />
Quali spettacoli andrai a vedere<br />
prossimamente?<br />
L’11-12-13 dicembre, Almagià, a Ravenna,<br />
Corposamente winter. G.G.<br />
Organisti Renzo Bortolot e Margherita Dalla Vecchia (Belluno e<br />
Vicenza) con la partecipazione della Scuola Campanaria di San<br />
Marco al Carillon della Chiesa di San Filippo. Informazioni: Margherita<br />
Dalla Vecchia, e-mail marghedv@tin.it<br />
13 dicembre<br />
- h 20.45: Light of the world<br />
Coro e Orchestra di Vicenza e Gruppo Danza Pantheon<br />
Sala Palladio Fiera di Vicenza<br />
Per informazioni: Satyagraha onlus (tel: 347 4344458)<br />
- h 22:00: Offl aga Disco Pax, Bologna Violenta<br />
Zion Club, Conegliano (TV)<br />
14 dicembre<br />
h 22:00: Forestan 5th (jazz)<br />
Bar Sartea, Vicenza<br />
| Chiara Frigo nello spettacolo Takeya<br />
16 dicembre<br />
h 18: Concerto di Natale<br />
Musiche di Liszt, Busoni, Brahms<br />
Monica Berto e Antonio Tessoni, pianoforte a quattro mani<br />
Sala Concerti del Conservatorio “A. Pedrollo”<br />
Per informazioni: tel. 0444.507551<br />
18 dicembre<br />
- h 22.00: Funambola, di Patrizia Laquidara,<br />
Panic Jazz Club, Marostica<br />
19 dicembre<br />
- h 19.00: Palladio 2008, Architetture sonore: concerto agli organi<br />
De Lorenzi con Ruggero Livieri<br />
Chiesa di S. Filippo Neri<br />
Informazioni: Margherita Dalla Vecchia, e-mail marghedv@tin.it<br />
- h 21: Maria de Buenos Aires, o<strong>per</strong>a tango di Astor Piazzolla<br />
con M. Tezza, V. Lyamina e R. Peloni<br />
Teatro Astra, Vicenza<br />
Per informazioni: tel. 0444 507551<br />
- h 21.00: Massimo Volume, Bachi da Pietra<br />
New Age Club, Roncade (TV)<br />
20 dicembre<br />
- h 21: Musiche di Borodin e Mussorgsky, Orchestra del Teatro<br />
Olimpico di Vicenza, dir. Giancarlo De Lorenzo<br />
TEATRO OLIMPICO DI VICENZA - Vicenza (VI), <strong>per</strong> informazioni:<br />
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idee<br />
| “<strong>Il</strong> meglio dell’Anonima” è lo spettacolo vicentino che parteci<strong>per</strong>à allo “Small Places Tour”<br />
Small Places Tour<br />
Small Places Tour celebra il 60° anniversario della Dichiarazione<br />
universale dei diritti umani con centinaia di eventi<br />
che, fi no al 10 dicembre, vedranno artisti di tutto il mondo<br />
unirsi <strong>per</strong> i diritti umani. Per maggiori informazioni e<br />
<strong>per</strong> conoscere tutti gli appuntamenti della manifestazione:<br />
www.smallplacestour.it<br />
Appuntamenti “Small Places Tour”<br />
a Vicenza<br />
Sessibon - <strong>Il</strong> Sesso Spiegato agli Ignoranti<br />
6 Dicembre, ore 21.00<br />
Ridotto del Teatro “Città di Vicenza”<br />
Viale Mazzini, 39<br />
Ingresso: 12 euro<br />
L’Anonima Magnagati metterà in scena un divertente spettacolo<br />
sul sesso e le sue implicazioni. Un appuntamento<br />
im<strong>per</strong>dibile <strong>per</strong> ridere di gusto e <strong>per</strong> sostenere le attività di<br />
Amnesty International.<br />
Reading di “Poesie da Guantánamo”<br />
10 Dicembre, ore 21.00<br />
Saletta Lam<strong>per</strong>tico<br />
Corso Andrea Palladio, 106<br />
L’attore Adriano Marcolini leggerà alcune<br />
poesie tratte dalla raccolta “Poesie da<br />
Guantánamo”, a cura di Marc Falkoff, EGA<br />
Editore. La lettura sarà accompagnata dal<br />
commento musicale di Enzo Giliberti al sax<br />
e Andrea Marcolini al violoncello. Introdurrà<br />
il reading Antonio Rallo, rappresentante<br />
di Amnesty Vicenza.<br />
Amnesty Vicenza<br />
Amnesty Vicenza è il gruppo vicentino di Amnesty International.<br />
Nato nel 1983, festeggia quest’anno i 25 anni di<br />
attività. <strong>Il</strong> gruppo si riunisce in Viale della Pace 98, presso il<br />
“Centro culturale italo tedesco” (0444 512516), il primo e il<br />
terzo martedì di ogni mese, alle ore 21.00.<br />
l 10 dicembre si celebra il 60° anniversario della Di-<br />
Ichiarazione universale dei diritti umani (DUDU). Per<br />
l’occasione, sabato 13 e domenica 14 dicembre, Amnesty<br />
International sarà presente nelle piazze italiane con “Dai<br />
energia ai diritti umani”, <strong>per</strong> distribuire materiale informativo<br />
e offrire, con un contributo minimo di 7 euro, le<br />
candele simbolo di s<strong>per</strong>anza <strong>per</strong> tutte le <strong>per</strong>sone che, ogni<br />
giorno, vedono violati i propri diritti. <strong>Il</strong> ricavato dell’iniziativa<br />
servirà infatti a fi nanziare le attività dell’organizzazione<br />
a <strong>favore</strong> dei diritti umani: <strong>per</strong> poter continuare a<br />
chiedere libertà <strong>per</strong> i prigionieri di opinione, processi equi<br />
e rapidi <strong>per</strong> tutti i prigionieri politici, l’abolizione della<br />
pena di morte e la fi ne di torture, sparizioni ed esecuzioni<br />
extragiudiziali.<br />
Nelle piazze si potrà trovare anche il Cd “17x60” (17<br />
artisti <strong>per</strong> i 60 anni della Dichiarazione), realizzato dall’associazione<br />
<strong>per</strong> diffondere la cultura dei diritti umani,<br />
attraverso la musica. <strong>Il</strong> cd raccoglie brani che parlano di<br />
diritti umani, delle donne e degli uomini che ne subiscono<br />
la violazione e dell’impegno di coloro che ne pretendono<br />
il rispetto.<br />
Con l’iniziativa “Desideri all’asta”, arrivata all’ottava<br />
edizione, sarà invece possibile, fi no al 17 dicembre, contendersi<br />
su ebay (www.ebay.it) oggetti e momenti unici, come<br />
cene e a<strong>per</strong>itivi, resi disponibili da alcune star italiane, da<br />
L' Associazione La Maggiore propone un seminario di introduzione alla musica indiana.<br />
Domenica 14 dicembre, diviso tra la mattina (10.30-13.00) e il pomeriggio (14.30-16.30), presso la nostra sede.<br />
Le iscrizioni sono a<strong>per</strong>te fino al 9 dicembre. Per info e costi contattateci!!<br />
Contatti: tel 0444 163426 - cel 345 6911950 - mail info@lamaggiore.org<br />
Ci trovate in Corso Fogazzaro 50/b Vicenza<br />
numero 2 del 6 dicembre 2008 pag VI<br />
10 Dicembre 2008<br />
Una giornata <strong>per</strong> i diritti umani<br />
Ramazzotti a Laura Pausini, da Valentino Rossi a Roberto<br />
Benigni. Margherita Granbassi è invece la testimonial delle<br />
Giornate Amnesty 2008. La fi orettista plurimedagliata<br />
ha infatti prestato gratuitamente la propria voce allo spot<br />
radio dell’evento.<br />
Ai tavolini si potrà inoltre fi rmare l’appello <strong>per</strong> la campagna,<br />
lanciata nel 2004, “Mai più violenza sulle donne”,<br />
che vuole denunciare e fermare le violazioni dei diritti<br />
umani delle donne: dalla violenza domestica alla tratta,<br />
dagli stupri durante i confl itti alle mutilazioni genitali.<br />
Amnesty International<br />
Amnesty International è un’organizzazione non governativa<br />
indipendente e imparziale, formata da difensori dei<br />
diritti umani, che si basa sulla solidarietà internazionale,<br />
il multiculturalismo e la democrazia. Fondata nel 1961 dall’avvocato<br />
inglese Peter Benenson, conta attualmente due<br />
milioni e duecentomila soci, in più di 150 paesi. La Sezione<br />
Italiana di Amnesty (www.amnesty.it) comprende oltre<br />
80.000 soci.<br />
La visione di Amnesty è quella di “un mondo in cui a ogni<br />
<strong>per</strong>sona sono riconosciuti tutti i diritti umani sanciti dalla<br />
Dichiarazione universale dei diritti umani e da altri atti<br />
sulla protezione internazionale dei diritti umani”. Nel <strong>per</strong>seguimento<br />
di questa visione, la sua missione è “di svolgere<br />
ricerche e azioni <strong>per</strong> prevenire e porre fi ne a gravi<br />
abusi dei diritti all’integrità fi sica e mentale, alla libertà<br />
di coscienza e di espressione e alla libertà dalla discriminazione,<br />
nell’ambito della propria o<strong>per</strong>a di promozione di<br />
tutti i diritti umani”.<br />
Dichiarazione universale dei diritti umani<br />
<strong>Il</strong> 10 dicembre 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni<br />
Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti<br />
umani. Per la prima volta nella storia dell’umanità, era stato<br />
prodotto un documento che riguardava tutte le <strong>per</strong>sone<br />
del mondo, senza distinzioni e venivano stabiliti i diritti<br />
di cui ogni essere umano deve poter godere. Ma la Dichiarazione<br />
è ancora disattesa, <strong>per</strong>ché ancora troppo sconosciuta.<br />
Tra gli scopi di Amnesty International, c’è proprio<br />
quello di renderne noti la storia e i contenuti. R.P.
sa<strong>per</strong>e e sapori<br />
Degustazione<br />
6 dicembre<br />
StalkeReloaded, c/o Associazione<br />
Altragricoltura Nord Est<br />
Corso Australia 61<br />
(zona ex macello)<br />
35141 Padova (PD)<br />
h 20.30 - buffet offerto dal gruppo<br />
d’acquisto “CICLO CORTO”<br />
dell’associazione AltrAgricoltura<br />
Nord Est<br />
h 22.00 CA’ DEL SOL in concerto<br />
Fiera del mandorlato<br />
7-8 dicembre<br />
Cologna Veneta (VR)<br />
LA DISPENSA DEI<br />
SAPORI<br />
della Valpolicella e del veronese<br />
dal 5 all’8 dicembre<br />
Salone espositivo dei vini e<br />
dei prodotti tipici<br />
Sant’Ambrogio di Valpolicella<br />
(VR)<br />
Per informazioni:<br />
Consorzio Pro Loco Valpolicella,<br />
Via Ingelheim, 7<br />
37029 S. Pietro in Cariano (VR),<br />
tel./fax. (+039) 045 7701920<br />
| Una degustazione guidata nelle cantine del Vicentino<br />
ALTROSTERIA<br />
7 dicembre<br />
StalkeReloaded, c/o Associazione<br />
Altragricoltura Nord Est<br />
Corso Australia 61 (zona ex macello)<br />
35141 Padova (PD)<br />
dalle 18.00: ALTROSTERIA<br />
ALTROSTERIA propone piatti<br />
raffi nati ma popolari.<br />
Apprezzerete la qualità, la passione<br />
e la lentezza di preparazione<br />
di pietanze che affondano le loro<br />
radici nel nostro territorio e vengono<br />
fornite esclusivamente dal<br />
GAS (Gruppo d’acquisto Solidale)<br />
attraverso e con il “Ciclo Corto”<br />
seguirà la proiezione del fi lm<br />
Gaza Ferite inspiegabili (2007)<br />
8 dicembre<br />
- Antica mostra mercato<br />
dei “Corgnoi”<br />
Piazza Municipio, Crespadoro<br />
(VI)<br />
Si festeggiano le lumache o<strong>per</strong>colate<br />
di Crespadoro (“corgnoi”),<br />
delle quali si faceva già menzione<br />
in libri di pratica culinaria del<br />
‘600. Sin dalle prime ore del<br />
mattino ha luogo la vendita dei<br />
“corgnoi” e aprono gli stand gastronomici<br />
e dei prodotti locali.<br />
Per informazioni: pro loco di Crespadoro,<br />
tel. 0444 429614<br />
- Mercatino sotto i portici di<br />
corso Fogazzaro, Fiera in contrà<br />
Santa Lucia, Mercato di Natale<br />
curato dall’Ascom in viale Milano.<br />
Festival del Gusto<br />
dal 13 al 15 dicembre<br />
Rassegna informativa sul Turismo<br />
del Gusto. si incontreranno<br />
oltre 50 es<strong>per</strong>ienze italiane ed<br />
europee nell’area del turismo culturale<br />
e del gusto,che si ‘racconteranno’,<br />
a fi lò, a giornalisti della<br />
stampa locale e nazionale.<br />
Azienda Agricola Costalunga, via<br />
Fontana Fozze 39<br />
Castegnero (VI)<br />
ALTROSTERIA<br />
14 dicembre<br />
StalkeReloaded, c/o Associazione<br />
Altragricoltura Nord Est<br />
Corso Australia 61<br />
(zona ex macello)<br />
35141 Padova (PD)<br />
dalle 18.00: ALTROSTERIA<br />
a seguire: proiezione del fi lm<br />
POLVERI DI GUERRA: URANIO<br />
A BEIRUT (2007)<br />
numero 2 del 6 dicembre 2008 pag VII<br />
Cucina casalinga e<br />
Specialità tipichetoscane<br />
Da Paolo<br />
A 1 Km dal nordest, direzione centro Caldogno, vicino al semaforo<br />
CALDOGNO (VI) - Vi V a Cap a ovilla, 90 Te T l. 0444 585999 (è gra r di d ta t la l pren r ota tazione) Fioi di<br />
un broccolo minore<br />
li ortaggi freschi (si<br />
Gbadi, non congelati)<br />
sono molto più che il<br />
frivolo contorno di piatti<br />
più sostanziosi: oltre<br />
ad allettare il palato, se<br />
consumati in dosi adeguate<br />
e nella rispettiva<br />
stagione, essi costituiscono<br />
una potente difesa<br />
contro malesseri di varia<br />
origine proprio nel momento in cui è più facile che essi si presentino.<br />
Un ortaggio di origine povera, ma ricchissimo di proprietà curative,<br />
è il broccolo fi olaro di Creazzo. La denominazione “fi olaro”<br />
deriva dalla presenza di germogli lungo il fusto della pianta, conosciuti<br />
in dialetto come fi oi (fi gli). I broccoli ci accompagnano <strong>per</strong><br />
tutto l’inverno, da novembre a febbraio.<br />
La produzione e il commercio del broccolo fi olaro costituì un’importante<br />
fonte di sostentamento <strong>per</strong> molte famiglie contadine di<br />
Creazzo fi no agli anni ‘60. Vecchi e giovani partivano di primo<br />
mattino <strong>per</strong> portare i broccoli a Vicenza, nelle tipiche sacare, corone<br />
infi late nelle stroppe (rami di salice). Rispetto a quei tempi la<br />
sua coltivazione è notevolmente diminuita, ma sembra che il consumo<br />
di questo ortaggio stia conoscendo una nuova primavera.<br />
<strong>Il</strong> broccolo fi olaro di Creazzo appartiene alla specie brassica<br />
oleracea, di cui più conosciuti sono il cavolfi ore, i cavoletti di<br />
Bruxelles, il cappuccio, la verza. A tutti i fi oi di questa famiglia è<br />
dedicato il capitolo CLXV del De Agri Cultura Liber di Catone il<br />
Censore, intitolato “Quante proprietà medicamentose possieda<br />
il cavolo” (Brassica quot medicamenta in se habeat). Fin dall’antichità<br />
sono note le sue proprietà antiscorbutiche, remineralizzanti,<br />
ricostituenti, energetiche, antianemiche, disinfettanti,<br />
antidiabetiche, antirachitiche, antireumatiche. È indicato <strong>per</strong><br />
la cura delle malattie gastro-intestinali e <strong>per</strong> quelle respiratorie,<br />
e, come le altre piante della specie, aiuta a prevenire patologie<br />
tumorali.<br />
Questo ortaggio è un alimento sano anche <strong>per</strong>ché privo di residui<br />
di pesticidi. Infatti non necessita di particolari trattamenti<br />
chimici, se non, eventualmente, nella primissima fase di sviluppo<br />
della pianta.<br />
Secondo alcuni studi dell’Università dell’<strong>Il</strong>linois, <strong>per</strong> sfruttare al<br />
massimo il potere antitumorale dei broccoli occorre cuocerli suffi -<br />
cientemente da liberare il sulforafano,<br />
sostanza benefi ca in essi<br />
I ristoranti del broccolo<br />
fiolaro di Creazzo<br />
Antica Osteria Da Penacio Via<br />
Soghe, 22 (Arcugnano – tel. 0444<br />
273540)<br />
Antico Ristorante da Primon Via<br />
Garbaldi, 6 (Noventa Vicentina<br />
- tel. 0444 787149)<br />
Vecchia Osteria Toni Cuco Via<br />
Arcisi, 12 (S.Vito di Grancona - tel.<br />
0444 889306)<br />
Trattoria Zamboni Via S. Croce,<br />
14 (Lapio di Arcugnano - tel. 0444<br />
273079)<br />
Trattoria Isetta Via Pederiva, 96<br />
(Grancona - tel 0444 889521)<br />
Ristorante Miramonti da Gino Via<br />
Trotti, 30 (S.Gottardo - tel. 0444<br />
893053)<br />
Chiuso la domenica<br />
presente, ma senza esagerare,<br />
<strong>per</strong> evitare di comprometterne<br />
l’azione. Si consiglia quindi di<br />
cuocerli <strong>per</strong> circa 3-4 minuti,<br />
fi nché non diventano morbidi.<br />
I broccoli fi olari di Creazzo<br />
si gustano <strong>per</strong> lo più bolliti<br />
o passati in padella, magari<br />
aggiungendo lardo o pancetta,<br />
ma si prestano anche ad<br />
altre specialità culinarie quali<br />
lasagne, sformatini, guazzetti,<br />
risotti.<br />
Come spesso accade, quello<br />
che un tempo si defi niva un<br />
cibo umile è stato ormai rivalutato<br />
anche da noti ristoratori<br />
del Vicentino, che si<br />
sbizzarriscono in fantasiose e<br />
raffi nate ricette, restituendo<br />
così la meritata fama a questa<br />
varietà... del cavolo. G.G.
e capitali scandinave sono già pronte <strong>per</strong> festeggiare, il 13<br />
Ldicembre, Santa Lucia con la sua tradizionale incoronazione.<br />
La celebrazione della luce è caratteristica dell’Europa del<br />
Nord e la fi gura della Santa vestita di bianco, con una corona di<br />
candele accese, simboleggia la sconfi tta dell’oscurità.<br />
Così, tra mercatini, botteghe, caffè e ristoranti, dopo sole due<br />
ore di volo ci si immerge in un’atmosfera da fi aba. E come compagno<br />
di passeggiate in queste città nordiche, non può mancare<br />
il Glögg, tipico vino aromatizzato, da bere caldo.<br />
Danimarca: Copenhagen<br />
Nella capitale danese, l’antico<br />
parco divertimento Tivoli<br />
ospita un pittoresco mercatino<br />
con giostre, fontane, il villaggio<br />
degli gnomi e una pista di pattinaggio.<br />
Nel mercatino natalizio “hippy”<br />
della Grey Hall di Christiania<br />
si trovano invece tutti i tipi<br />
di artigianato, arricchiti da aromi speziati, musica e gastronomia<br />
tipica.<br />
Numerose sono le piste di pattinaggio della città, ma nella<br />
splendida piazza Kongens Nytorv si può pattinare sul ghiaccio<br />
all’ombra di un grande albero di Natale.<br />
Da non <strong>per</strong>dere: Geranium è un ristorante di Copenhagen<br />
che usa solo prodotti bio e biodinamici. (www.restaurantgeranium.dk)<br />
Svezia: Stoccolma<br />
In tutte le chiese della città, numerosi<br />
concerti rendono onore<br />
a Santa Lucia. Nel pomeriggio<br />
del 13 dicembre, presso il Museo<br />
all’a<strong>per</strong>to Skansen, si svolge<br />
inoltre la processione a lei<br />
dedicata.<br />
Moltissimi i mercatini allestiti<br />
<strong>per</strong> l’occasione. <strong>Il</strong> più suggestivo<br />
è il Gamla Stan, che si snoda lungo i vicoli del centro, mentre<br />
gli artisti dell’associazione Street propongono artigianato equo<br />
e solidale.<br />
Proprio a Stoccolma, il 10 dicembre, si tiene inoltre la cerimonia<br />
di consegna dei Premi Nobel. Celebrata nella Sala dei Concerti,<br />
è presieduta dal Re di Svezia, Carlo XVI Gustavo.<br />
Da non <strong>per</strong>dere: sul battello che naviga fra le isole davanti<br />
alla capitale, si può pranzare o cenare con le specialità natalizie<br />
svedesi. (www.julbord.org)<br />
Norvegia: Oslo<br />
A Oslo il Natale si saluta la<br />
prima domenica dell’Avvento,<br />
accendendo le luci del grande<br />
abete davanti all’Università e<br />
quelle del centro storico.<br />
Coloratissimi mercatini animano<br />
le vie della città, come quello<br />
del Museo del Folclore e quello<br />
nella piazza del Municipio.<br />
Per chi ama la neve, il parco Tryvann offre 14 piste di diffi coltà<br />
diverse. Ma il trampolino più vecchio del mondo si trova a Holmenkollen,<br />
a nord di Oslo.<br />
Da non <strong>per</strong>dere: Go-organic è un centro di ritrovo <strong>per</strong> vegetariani<br />
che comprende caffè, ristoranti e negozi bio di ogni<br />
genere. (www.go-organic.no)<br />
Finlandia: Helsinki<br />
A Helsinki si rende omaggio a<br />
Santa Lucia con una processione,<br />
che dal Duomo arriva a<br />
Casa Finlandia.<br />
Molti concerti natalizi vengono<br />
organizzati nella capitale.<br />
Si possono ascoltare esibizioni<br />
musicali di varie epoche, dalla<br />
musica medievale ai canti dei<br />
bambini.<br />
viaggi e culture<br />
Le Capitali della Neve<br />
<strong>Il</strong> mercatino di San Tommaso è il più noto della città e viene allestito<br />
nel parco Esplanade, ma il più grande è quello di Vanha<br />
Ylioppilastalo (la Vecchia Casa dello Studente).<br />
Da non <strong>per</strong>dere: la fortezza marina Suomenlinna, patrimonio<br />
dell’Unesco, è una splendida meta <strong>per</strong> passeggiate invernali.<br />
<strong>Il</strong> silenzio, la neve e le stelle ne sono i protagonisti assoluti.<br />
(www.suomenlinnatours.com)<br />
Babbo Natale<br />
L’abitante più famoso della<br />
Lapponia è Babbo Natale. <strong>Il</strong><br />
suo laboratorio e la sua casa si<br />
possono visitare a Rovaniemi,<br />
sul Circolo Polare Artico. Inoltre<br />
al Santa Park, la sua Grotta<br />
sul Circolo Polare Artico, all’interno<br />
della montagna di Syvä-<br />
numero 2 del 6 dicembre 2008 pag VIII<br />
Dalle più classiche piste da sci alle fortezze protette dall’Unesco. La guida <strong>per</strong> festeggiare Santa Lucia alla scandinava<br />
senvaara, è possibile partecipare a innumerevoli attività, come<br />
la Scuola degli Elfi , la cottura del pan di zenzero o una corsa in<br />
slitta.<br />
L’Aurora Boreale<br />
<strong>Il</strong> più straordinario fenomeno<br />
ammirabile nel cielo è l’Aurora<br />
Boreale: scintillanti fasci di luce,<br />
dal blu al verdastro al rosso vivo,<br />
danzano nel buio, creando uno<br />
spettacolo mistico ed emozionante.<br />
È caratteristica in Lapponia<br />
durante l’inverno. <strong>Il</strong> suo<br />
nome fi nlandese, Revontulet<br />
(letteralmente “fuochi di volpe”), deriva da una leggenda Sámi.<br />
La coda di una volpe che corre tra le colline urterebbe i cumuli di<br />
neve, producendo una scia scintillante nel cielo. R.P.