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Il pieno, per favore - VicenzaPiù

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Vicenza-Schio,<br />

il treno<br />

dei desideri<br />

pag 3<br />

Direttore responsabile Luca Matteazzi<br />

Eluana,<br />

le cinquanta<br />

storie vicentine<br />

pag 8<br />

Aeroporto,<br />

i colpevoli<br />

del buco<br />

pag 10<br />

Fatti, <strong>per</strong>sonaggi e vita vicentina<br />

<strong>Il</strong> <strong>pieno</strong>, <strong>per</strong> <strong>favore</strong><br />

Benzina low cost. Sotto l’albero di Natale i vicentini troveranno<br />

un gradito regalo. La mappa dei prezzi in città e le difficoltà<br />

dei gestori. Che in molti casi sono costretti a chiudere<br />

foto: www.flickr.com/timsamoff<br />

Ciàcole Ottimismo<br />

onsumate, gente, consumate. È un<br />

Critornello che si sente ripetere da<br />

più parti, dal presidente del consiglio<br />

in giù: se si vuole uscire dalla crisi, bisogna<br />

rimettere in moto la macchina<br />

dei consumi, non avere paura di spendere,<br />

comprare, investire. C’è un fondo<br />

di verità in tutto ciò: non occorre essere<br />

economisti di professione <strong>per</strong> rendersi<br />

conto che, accanto a solidi motivi reali,<br />

nel caos fi nanziario ed economico<br />

degli ultimi mesi ha giocato una parte<br />

importante anche la questione fi ducia.<br />

I consumatori non si fi dano più delle<br />

banche, i negozianti dei consumatori,<br />

le banche degli imprenditori, gli im-<br />

prenditori delle banche, le banche delle<br />

altre banche e così via, in una spirale<br />

che rischia di paralizzare tutto.<br />

Ci vuole <strong>per</strong>ò una certa faccia tosta,<br />

soprattutto da parte di banchieri e<br />

grandi imprenditori, ad invitare tutti<br />

a spendere con ottimismo quando<br />

loro sono i primi ad agire con molta<br />

circospezione. A chi lo diciamo: ai ragazzi<br />

che lavorano quasi sempre con<br />

contratti a termine e che non sanno<br />

se tra qualche mese avranno ancora<br />

uno stipendio, <strong>per</strong> quanto striminzito?<br />

Ai giovani laureati che hanno trovato<br />

un posto ma solo con contratti<br />

di apprendistato, e ringraziare il cielo<br />

che è già qualcosa? A chi fa un lavora<br />

da dipendente mascherato da cococo<br />

o cocopro, senza garanzie e senza<br />

prospettive? Ai pensionati che hanno<br />

visto le loro pensioni <strong>per</strong>dere progressivamente<br />

potere d’acquisto? A chi<br />

deve destreggiarsi tra due lavori <strong>per</strong><br />

tenere in piedi la famiglia e il tempo<br />

<strong>per</strong> spendere, anche volendo, proprio<br />

non sa dove trovarlo?<br />

C’è poco da fare. Inseguendo l’obiettivo<br />

della produttività e della fl essibilità,<br />

in questi anni abbiamo seminato insicurezza,<br />

altro che ottimismo. E in un<br />

momento di diffi coltà, ne paghiamo le<br />

conseguenze in modo amplifi cato.<br />

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n° 128<br />

6 dicembre 2008<br />

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opinioni<br />

Una sinistra da reality<br />

autentica vittoria sul nemico non<br />

L’ si consegue sterminandolo ed<br />

eliminandolo dalla faccia della terra,<br />

bensì omologandolo alla propria cultura<br />

ed ai propri valori, cancellandone<br />

così del tutto l’identità e l’essenza. Lo<br />

sapevano bene i Romani, che in questo<br />

senso agirono nei confronti dei<br />

popoli conquistati, imponendo loro<br />

la ‘Romanità’. Non lo capirono i Nazisti,<br />

che nel loro furore su<strong>per</strong>omistico<br />

pensarono di cancellare il mondo<br />

sostituendolo col Reich Millenario, e<br />

furono spazzati via dalla ribellione<br />

delle nazioni. S<strong>per</strong>iamo che se ne sia<br />

reso conto in questi giorni Berlusconi,<br />

e se non l’ha fatto glielo diciamo noi,<br />

<strong>per</strong>ché quando qualcuno vince è doveroso<br />

riconoscerglielo.<br />

Premessa. In quel contenitore di<br />

oscenità, barbarie e corruzione morale<br />

che è divenuta la televisione,<br />

nulla raggiunge gli abissi dei reality.<br />

Nelle varie Talpe, Isole, Grandi<br />

Fratelli e Poste<strong>per</strong>té si squaderna il<br />

peggio del peggio del nostro Paese<br />

(non c’è molto altro, direte: è vero,<br />

ma questo è un altro discorso). Cafoni<br />

che verrebbero cacciati dalla<br />

peggior osteria; puttane in disarmo<br />

che sparano le loro ultime cartucce;<br />

campioni di un machismo da latrina;<br />

inutili idioti che, come si è detto<br />

di Paris Hilton, sono famosi <strong>per</strong><br />

il solo fatto che sono famosi. Tutto<br />

questo zoo si esibisce in <strong>per</strong>formances<br />

che trasmettono al popolo che li<br />

guarda valori ben precisi, proposti<br />

ZorzettO SRL<br />

INGROSSO<br />

come modelli massimi da imitare.<br />

Primo: si esiste solo in quanto ci si<br />

mostra, <strong>per</strong> cui ogni mezzo, anche il<br />

più squallido, è buono <strong>per</strong> farsi vedere.<br />

Secondo: nella vita contano solo i<br />

soldi, comunque siano stati fatti, il<br />

nome che si porta (naturalmente se<br />

esso signifi ca potere, cioè appunto<br />

soldi) e la posizione sociale che si<br />

occupa: tutto il resto, tutti gli altri,<br />

sono da calpestare. Terzo: pensiero,<br />

sentimento, cultura sono scemate da<br />

poveri sfi gati.<br />

Gli italiani hanno gradito ed apprezzato<br />

il nuovo Evangelo, ed hanno<br />

mostrato di averlo ben fatto proprio,<br />

<strong>per</strong> cui non devono destare stupore<br />

alcuno i quattro imbecilli che hanno<br />

dato fuoco ad un barbone la settima-<br />

Tutto <strong>per</strong> i regali di NATALE<br />

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na scorsa. Che cosa volete che conti<br />

un barbone? Non ha soldi né potere,<br />

non esce con donne celebri: non è<br />

nessuno. Rifi uti umani, da bruciare,<br />

come si faceva con gli ebrei. L’ultimo<br />

ad essere salito sull’Arca di Noè è tal<br />

Luxuria, che dopo essersi creato una<br />

fama (ed un seggio in Parlamento,<br />

con relative prebende) sbandierando<br />

la propria ‘diversità’ sessuale, ha<br />

deciso di fare il salto nella celebrità<br />

‘vera’, appunto quella della TV. <strong>Il</strong><br />

fatto di essere un militante del Partito<br />

della Rifondazione Comunista<br />

– cioè di un’organizzazione politica<br />

depositaria, si diceva una volta, di<br />

valori diametralmente opposti (serietà,<br />

rigore morale, etica sociale e<br />

<strong>per</strong>sonale, sobrietà eccetera eccetera)<br />

– non l’ha scomposto minimamente,<br />

e <strong>per</strong> settimane il Luxuria si<br />

è sollazzato con uomini e donne pari<br />

suo sotto gli occhi malati e golosi<br />

della nazione.<br />

Naturalmente ci si sarebbe aspettati<br />

che il giorno dopo il suo sbarco sull’isola,<br />

Paolo Ferrero, segretario del<br />

suo partito, lo cacciasse a pedate.<br />

Niente di tutto ques to è avvenuto,<br />

anzi, a suo tempo, le menti migliori<br />

della sinistra radicale hanno fatto a<br />

gara <strong>per</strong> spiegare e giustifi carne la<br />

presenza e la partecipazione, cianciando<br />

di contenuti diversi, di valori<br />

alternativi e cazzate varie, che tradotte<br />

signifi cano: ‘Quando fi no a ieri<br />

lo facevano gli altri, era una stronza-<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 2<br />

| Vladimir Luxuria<br />

ta, ma ora che lo faccio io che sono<br />

uno strafi go [in senso politico ed<br />

intellettuale, beninteso], è una fi gata<br />

pazzesca’.<br />

Ma non è fi nita lì. <strong>Il</strong> Luxuria, come<br />

forse avrete sentito dire, la settimana<br />

scorsa ha vinto l’Isola dei Famosi. Di<br />

nuovo vi sareste aspettati che Ferrero<br />

dichiarasse pubblicamente di non<br />

averlo mai conosciuto e ne facesse<br />

scalpellar via il nome dai monumenti,<br />

come facevano gli antichi Egizi. Niente<br />

di tutto questo, anzi: in un delirio<br />

di follia pura, l’intera sinistra radicale<br />

è scesa in piazza a festeggiare l’eroe.<br />

Toni demenzial-apocalittici sono stati<br />

usati <strong>per</strong> celebrarne la vittoria, la cui<br />

fama sfi derà i secoli, e che ha defi nitivamente<br />

oscurato la presa del Palazzo<br />

d’Inverno da parte dei Bolscevichi nel<br />

1917. Ferrero ha dichiarato che un<br />

misero seggio nel Parlamento italiano<br />

va stretto al depositario di cotanta<br />

fama e cotante virtù pubbliche, ed ha<br />

proposto di candidarlo al parlamento<br />

Europeo. Le masse, in un delirante<br />

entusiasmo, hanno plaudito all’idea.<br />

Ogni ulteriore commento è inutile,<br />

ma due cose lasciatemele dire: 1) la<br />

cosa migliore che abbia fatto in vita<br />

mia è stata uscire dal Partito della Rifondazione<br />

Comunista; 2) Chissà se<br />

Ferrero conosce la battuta che gira:<br />

“Perché ci sia un isola di famosi, bisogna<br />

che dietro esista una penisola di<br />

imbecilli”.<br />

Giuliano Corà


il fatto<br />

Vicenza – Schio,<br />

il ramo secco è un ottimo affare<br />

Migliaia di passeggeri scelgono ogni giorno il treno<br />

<strong>per</strong> muoversi tra provincia e città: rapido, puntuale<br />

ma su<strong>per</strong>affollato. Problemi e risorse della linea<br />

ferroviaria che in Italia ha il più alto numero<br />

di passeggeri <strong>per</strong> chilometro<br />

di Andrea Alba<br />

a linea con il rapporto di<br />

“Lviaggiatori <strong>per</strong> chilometro<br />

più alto d’Italia. Un ottimo affare<br />

<strong>per</strong> le Ferrovie”. A parlare è un<br />

controllore della linea Schio-Vicenza.<br />

Un tempo “ramo secco” del<br />

sistema ferroviario vicentino, oggi<br />

la tratta di 31 km che attraversa<br />

l’Alto Vicentino <strong>per</strong> arrivare al capoluogo<br />

è frequentatissima e spesso<br />

ritenuta valida alternativa al<br />

viaggio in auto (lunghissimo e fatto<br />

di continui rallentamenti causa la<br />

scelta obbligata di un’unica strada,<br />

la statale 46). Anche viaggiare<br />

sulla tratta ferroviaria che porta ai<br />

binari “Giardino”, a Vicenza, è <strong>per</strong>ò<br />

un <strong>per</strong>corso fatto di luci e ombre.<br />

Com’è la giornata di un pendolare<br />

del trenino fra Schio, Thiene e Vicenza?<br />

Treni a stazioni chiuse<br />

E’ ancora notte quando parte il<br />

primo treno da Schio. <strong>Il</strong> Minuetto,<br />

agile trenino da 145 posti con<br />

spazio <strong>per</strong> 4 o 5 biciclette, a trazione<br />

mista diesel-elettrica, parte<br />

da Vicenza alle 5.10 e quando arriva<br />

a Schio, la stazione è ancora<br />

chiusa. L’incauto viaggiatore che<br />

pensa di poter salire in treno acquistando<br />

il biglietto nella biglietteria<br />

automatica dovrà rinunciare:<br />

il macchinario elettronico è infatti<br />

all’interno della stazione stessa e le<br />

porte restano chiuse fi no alle 6,30,<br />

orario d’a<strong>per</strong>tura della biglietteria.<br />

La soluzione, <strong>per</strong> partire all’alba,<br />

è il vicino bar della stazione: “Arrivo<br />

qua alle 5.40” spiega Tareq, il<br />

ragazzo bangladese che con il fratello<br />

Baten da qualche anno gestisce<br />

il locale. “ I biglietti quando la<br />

stazione è chiusa li vendiamo noi.<br />

Abbiamo l’obbligo di tenere sempre<br />

a<strong>per</strong>to, da mattino a sera fi no<br />

a quando parte l’ultimo treno”. In<br />

virtù di quest’obbligo, i due ragazzi<br />

di fatto devono tenere a<strong>per</strong>to ogni<br />

giorno dell’anno, <strong>per</strong>sino a Natale.<br />

<strong>Il</strong> bar di Baten e Tareq – che ormai<br />

conoscono i viaggiatori <strong>per</strong> nome,<br />

e li salutano - è, al mattino presto<br />

e alla sera, l’unica soluzione <strong>per</strong> attendere<br />

il treno al caldo.<br />

Tutti in piedi<br />

Ombrello e giaccone<br />

con il bavero alto non<br />

sono gli unici accorgimenti<br />

da prendere,<br />

<strong>per</strong> il pendolare<br />

(studente o lavoratore)<br />

della linea Schio-<br />

Thiene-Vicenza.<br />

Deve armarsi anche<br />

di tanta pazienza. Se<br />

il Minuetto è infatti<br />

un treno moderno,<br />

nuovo e pulito, che<br />

una volta tanto è anche<br />

dotato di nume-<br />

<strong>Il</strong> vero<br />

problema<br />

è che basta<br />

un temporale<br />

<strong>per</strong> bloccare<br />

la linea<br />

rose prese di corrente funzionanti,<br />

è al contempo pure un treno su<strong>per</strong><br />

affollato. Salendo a Schio il posto lo<br />

si trova di sicuro, ma <strong>per</strong> gli utenti<br />

di Thiene e Dueville il sedile diventa<br />

un miraggio. Gli orari di punta<br />

sono quelli tra le 6 e le 8, i treni che<br />

viaggiano avanti e indietro all’ora di<br />

pranzo e fi no alle 14, e soprattutto<br />

dalle 17 in poi, con la gente che esce<br />

da fabbriche e uffi ci. Mediamente,<br />

sul Minuetto in questi orari salgono<br />

almeno 300 <strong>per</strong>sone, o più. Una<br />

buona metà ovviamente in piedi,<br />

seduta negli scalini, ammassata nei<br />

corridoi, in braccio ad altri viaggiatori.<br />

<strong>Il</strong> disagio è tale che <strong>per</strong> i<br />

controllori diventa impossibile non<br />

già girare <strong>per</strong> i vagoni e chiedere i<br />

biglietti, ma addirittura avvicinarsi<br />

alla porta <strong>per</strong> guardar fuori e dare il<br />

segnale di “via” al conducente. Fra<br />

tante ombre, anche qualche luce: il<br />

treno è raramente in forte ritardo,<br />

anche <strong>per</strong>ché causa il binario unico<br />

il ritardo di un convoglio provoca<br />

ritardi a catena <strong>per</strong> tutta la giornata.<br />

Per contro, gli studenti universitari<br />

che vanno a Padova (molto<br />

numerosi) lamentano i ritardi di<br />

pochi minuti del treno che ritorna:<br />

“Torno da Padova poco dopo l’ora<br />

di pranzo – spiega Alex, 21 anni – a<br />

mezzogiorno in punto,<br />

ma anche alle 14 e<br />

18, spesso <strong>per</strong>diamo la<br />

coincidenza con quello<br />

di Vicenza. Da Pa-<br />

dova il treno regionale<br />

molte volte è in ritardo:<br />

le Fs lo sanno, la<br />

coincidenza dovrebbe<br />

dare qualche minuto<br />

in più”.<br />

Un ottimo affare<br />

“Come linea è una di<br />

quelle più produttive”.<br />

A parlare è un controllore, che<br />

dopo il licenziamento in agosto da<br />

parte di Fs del macchinista Dante<br />

De Angelis, “reo” di aver denunciato<br />

in altre tratte situazioni di scarsa<br />

sicurezza, preferisce mantenere<br />

l’anonimato. La linea Schio-Vicenza,<br />

31 chilometri, viene descritta<br />

come “molto redditizia”: “<strong>Il</strong> rapporto<br />

fra chilometri di tracciato e<br />

viaggiatori in carrozza è molto alto,<br />

fra i più elevati d’Italia” spiega “ ed<br />

è molto puntuale. Le macchine, i<br />

Minuetto, sono valide: hanno una<br />

buona ripresa e sono affi dabili,<br />

<strong>per</strong>ché essendo praticamente nuove<br />

hanno pochissimi guasti. Purtroppo<br />

c’è molta elettronica, con il<br />

tempo potrebbe rivelarsi un problema.<br />

Da un punto di vista tecnico<br />

il vero problema della linea è… la<br />

linea stessa: basta un temporale a<br />

bloccare i passaggi a livello. E’ successo<br />

spesso, anche quest’anno. La<br />

gestione della rete ferroviaria <strong>per</strong>altro<br />

non compete a Fs, ma a RFI,<br />

un’altra società”. I problemi veri,<br />

secondo il dipendente FS, nascono<br />

dalla cattiva organizzazione degli<br />

orari. “Alle ore di punta, ovvero<br />

nel primo mattino, dopo le 17 ma<br />

anche all’ora di pranzo, dovrebbero<br />

esserci più treni. Ce ne vorrebbe<br />

uno ogni 15-20 minuti, oppure due<br />

Direttore Responsabile<br />

LUCA MATTEAZZI<br />

l.matteazzi@vicenzapiu.com<br />

Editore<br />

MANY MEDIA SRL<br />

corso Padova, 12 – Vicenza<br />

tel. 0444 923362<br />

fax 0444 926780<br />

Redazione<br />

corso Padova, 12 – Vicenza<br />

tel. 0444 923362<br />

fax 0444 926780<br />

redazione@vicenzapiu.com<br />

ALESSIO MANNINO<br />

a.mannino@vicenzapiu.com<br />

ILARIO TONIELLO<br />

i.toniello@vicenzapiu.com<br />

TOMMASO QUAGGIO<br />

t.quaggio@vicenzapiu.com<br />

PAOLO MUTTERLE<br />

p.mutterle@vicenzapiu.com<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 3<br />

| A sinistra la stazione di Schio, a destra la stazione di Vicenza vicino ai “binari giardino”, usuale punto di partenza della linea provinciale<br />

www.vicenzapiu.com<br />

Minuetti che partono insieme: il<br />

binario unico non è un problema,<br />

gli scambi si possono fare nelle numerose<br />

fermate a doppio binario”.<br />

<strong>Il</strong> problema del sovraffollamento<br />

è <strong>per</strong>cepito anche dai macchinisti:<br />

“Non riusciamo nemmeno a passare<br />

<strong>per</strong> andare alla prima porta,<br />

controllare fuori che sia tutto a<br />

posto e far segno alla sala di guida<br />

che si può ripartire. Altro che controllare<br />

i biglietti. All’ora di punta<br />

ci sono numeri su<strong>per</strong>iori ai 300<br />

utenti, mentre a sera tardi, dopo<br />

le nove, da Schio i treni ripartono<br />

quasi vuoti. Non ha senso, gli stessi<br />

utenti dovrebbero fare petizioni<br />

e richiedere che gli orari vengano<br />

cambiati, accorpando i convogli<br />

nell’ora di punta”.<br />

Collaborano:<br />

ANDREA ALBA<br />

ALBERTO BELLONI<br />

MARTA CARDINI<br />

FRANCESCO CAVALLARO<br />

FEDERICA CEOLATO<br />

GIULIANO CORÀ<br />

FRANCESCA DANDA<br />

FRANCESCO DI BARTOLO<br />

ANDREA FASULO<br />

GIOVANNI MAGALOTTI<br />

ANTONINO PELLEGRINO<br />

MATTEO RINALDI<br />

GIULIO TODESCAN<br />

Pubblicità<br />

PIÙ MEDIA SRL<br />

corso Padova, 12 – Vicenza<br />

tel. 0444 923362<br />

fax 0444 926780<br />

info@piu-media.com<br />

Stampa<br />

PENTAGRAPH SRL<br />

via Tavagnacco, 61 – Udine<br />

Autorizzazione<br />

Tribunale di Vicenza n. 1181<br />

del 22 agosto 2008


primo piano<br />

l vicentino Paolo Scaroni ha<br />

Idetto che nel 2009 il ribasso<br />

del prezzo del petrolio farà risparmiare<br />

alle famiglie qualcosa come<br />

2000 euro. Forse non sarà proprio<br />

così, ma di sicuro fermarsi a fare<br />

rifornimento ultimamente è diventato<br />

un po’ meno problematico.<br />

A sette mesi di distanza, siamo<br />

tornati a verifi care quanto costa<br />

la benzina in città. La prima volta<br />

l’avevamo fatto in maggio, quando<br />

il petrolio aveva cominciato la sua<br />

corsa verso nuovi record e viaggiava<br />

tra i 110 e i 120 dollari al barile.<br />

I prezzi di allora, come si vede<br />

nelle tabelle, oscillavano tra 1,36 e<br />

1,46 euro al litro. Oggi il petrolio<br />

è a circa 50 dollari il barile, meno<br />

della metà, e il prezzo della benzina<br />

è sceso, anche se non in proporzione.<br />

Va ricordato, infatti, che<br />

“solamente” il 35 <strong>per</strong> cento circa<br />

del prezzo del carburante è addebitabile<br />

ai costi fi ssi di produzione<br />

e vendita (un 35 <strong>per</strong> cento che<br />

va ripartito, tra paesi produttori,<br />

compagnie petrolifere, trasportatori<br />

e distributori, in rigoroso ordine<br />

decrescente); il resto, e cioè<br />

oltre il 60 <strong>per</strong> cento, sono tasse.<br />

Dalle accise, in cui fi gurano ancora<br />

quelle <strong>per</strong> la guerra in Abissinia<br />

o <strong>per</strong> il disastro del Vajont, all’Iva.<br />

Se a questo si aggiunge il fatto che<br />

spesso le compagnie petrolifere<br />

tendono a far scendere i prezzi più<br />

lentamente di quanto li facciano<br />

salire, il quadro è completo.<br />

Così adesso, con il petrolio a meno<br />

della metà dei prezzi di maggio, i<br />

carburanti costano tra 1,10 e 1,16<br />

euro, un 20 – 25 <strong>per</strong> cento in<br />

meno, pari ad un risparmio di 30<br />

– 35 centesimi al litro. Non è poco:<br />

facendo un <strong>pieno</strong> da una quarantina<br />

di litri, rimangono in tasca quasi<br />

15 euro in più rispetto a qualche<br />

mese fa.<br />

Osservando i dati, si può inoltre<br />

notare come le pompe bianche<br />

continuino ad essere più convenienti<br />

rispetto a quelle tradizionali,<br />

con un risparmio che mediamente<br />

si aggira sui 4 o 5 centesimi<br />

al litro. L’effetto della concorrenza,<br />

<strong>per</strong>ò, pare farsi sentire: in giro<br />

si cominciano a vedere prezzi più<br />

bassi anche da parte di chi è collegato<br />

a qualche grande marchio del<br />

settore, tanto che in alcuni casi la<br />

differenza tra la pompa “colorata”<br />

e quella “bianca” si gioca davvero<br />

sul fi lo dei millesimi.<br />

Come già l’altra volta, Per la rilevazione<br />

ci siamo basati sui pannelli<br />

con i prezzi esposti all’ingresso<br />

del distributore. I prezzi vanno<br />

quindi presi come indicativi, <strong>per</strong>ché<br />

c’è chi espone il prezzo del<br />

self service, chi quello del rifornimento<br />

“servito”, chi si limita ad un<br />

più generico “prezzi applicati dal<br />

gestore”, e districarsi tra offerte e<br />

promozioni non è sempre semplice.<br />

A volte basta passare a qualche<br />

ora di distanza, o passare dal “fai<br />

da te” al “servito”, <strong>per</strong> trovare differenze<br />

anche notevoli.<br />

L. M.<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 4<br />

Benzina low cost<br />

Distributore<br />

AF Petroli – viale<br />

Sant’Agostino<br />

Omv – viale Sant’Agostino<br />

Agip - Marosticana<br />

Lora - viale della Pace<br />

Agip – via Medici<br />

Esso – Ospedaletto<br />

Agip – Fiera<br />

Ip – strada Pasubio<br />

Q8 – via Monte Grappa<br />

Q8 – via Quadri<br />

Tamoil – viale Fiume<br />

Esso – viale del Sole<br />

Erg – viale del Sole<br />

Esso – via Monte Grappa<br />

Tamoil – viale Trento<br />

Total – viale Dal Verme<br />

Esso – via Camisano<br />

Esso – viale Diaz<br />

Esso – viale Trento<br />

Esso – viale Trieste<br />

Esso – Ponte Alto<br />

Esso – viale Verona<br />

Api – strada Pasubio<br />

Q8 – Anconetta<br />

Q8 – Ponte Alto<br />

Esso – viale della Pace<br />

Agip – viale Cricoli<br />

Agip – viale Dal Verme<br />

Agip - viale Trieste<br />

Agip - viale Trento<br />

Agip - viale Quadri<br />

Total – viale della pace<br />

Esso – viale Margherita<br />

Agip – Sole<br />

Agip – viale Verona<br />

Agip – via Sant’Antonino<br />

Agip – strada Pasubio<br />

Agip – viale San Lazzaro<br />

Agip – via Cattane<br />

Esso – via del Lavoro<br />

Q8 – Ferrovieri<br />

Erg – via Quadri<br />

Api – viale Fusinato<br />

Shell – Riviera Berica<br />

Ip – via Maganza<br />

Shell – via Ragazzi del 99<br />

Shell – v. San Lazzaro<br />

Ecco i prezzi dei distributori della città. Rispetto a sei mesi fa<br />

un <strong>pieno</strong> può costare anche 15 euro in meno<br />

OGGI SEI MESI FA<br />

Verde Diesel<br />

1,085 1,085<br />

1,094 1,091<br />

1,143 1,143<br />

1,108 1,108<br />

1,142 1,142<br />

1,107 1,098<br />

1,139 1,109<br />

1,119 1,113<br />

1,108 1,108<br />

1,108 1,108<br />

n.d. n.d.<br />

n.d. n.d.<br />

1,129 1,109<br />

1,137 1,128<br />

1,120 1,116<br />

n.d. n.d.<br />

1,139 1,134<br />

1,139 1,134<br />

n.d. n.d.<br />

1,139 1,134<br />

1,137 1,128<br />

n.d. n.d.<br />

1,120 1,120<br />

1,129 1,129<br />

1,109 1,109<br />

1,137 1,128<br />

1,142 1,142<br />

1,143 1,143<br />

1,112 1,112<br />

1,152 1,152<br />

1,142 1,142<br />

1,142 1,137<br />

1,137 1,128<br />

1,139 1,109<br />

1,153 1,153<br />

n.d. n.d.<br />

1,152 1,152<br />

1,153 1,153<br />

1,152 1,152<br />

1,169 1,169<br />

1,109 1,109<br />

1,132 1,114<br />

n.d. n.d.<br />

n.d. n.d.<br />

n.d. n.d.<br />

1,152 1,152<br />

1,147 1,147<br />

Verde Diesel<br />

1,366 1,354<br />

1,372 1,360<br />

1,390 1,373<br />

n.d. n.d.<br />

1,391 1,374<br />

1,399 1,389<br />

n.d. n.d.<br />

1,406 1,391<br />

1,407 1,390<br />

1,407 1,390<br />

1,407 1,391<br />

1,407 1,397<br />

1,409 1,392<br />

1,410 1,393<br />

1,410 1,394<br />

1,412 1,394<br />

1,413 1,408<br />

1,415 1,398<br />

1,415 1,398<br />

1,415 1,399<br />

1,415 1,403<br />

1,415 1,403<br />

1,416 1,396<br />

1,419 1,398<br />

1,419 1,402<br />

1,419 1,402<br />

1,419 1,402<br />

1,419 1,402<br />

1,420 1,403<br />

1,420 1,403<br />

1,420 1,403<br />

1,422 1,404<br />

1,426 1,409<br />

n.d. n.d.<br />

1,429 1,413<br />

1,430 1,413<br />

1,430 1,413<br />

1,430 1,413<br />

1,430 1,413<br />

1,433 1,416<br />

1,439 1,422<br />

1,449 1,432<br />

1,451 1,431<br />

1,452 1,439<br />

1,461 1,441<br />

1,462 1,441<br />

1,462 1,441


primo piano<br />

Distributori,<br />

lotta all’ultimo centesimo<br />

I gestori delle stazioni di servizio attraversano un momento critico:<br />

consumi in calo e concorrenza tra grandi compagnie e pompe bianche<br />

stanno rivoluzionando il settore. E molti sono costretti a chiudere<br />

di Luca Matteazzi<br />

er avere la fotografi a dello<br />

Pstato di salute del settore, basta<br />

fare quattro passi in viale dal<br />

Verme. Lì c’è un distributore di<br />

benzina che ha chiuso da qualche<br />

mese <strong>per</strong> cambio gestione: sui<br />

pannelli ci sono ancora i prezzi<br />

dell’estate scorsa, quando su<strong>per</strong><br />

e gasolio, spinti dalle quotazioni<br />

del petrolio a 150 dollari il barile,<br />

volavano sopra l’euro e cinquanta<br />

al litro. Adesso si pagano tra 1,10 e<br />

1,20 euro, ma le diffi coltà rimangono:<br />

molti decidono di lasciare,<br />

e tra gli addetti ai lavori l’umore<br />

non è proprio il massimo. “Ci sono<br />

alcuni aspetti positivi e altri negativi<br />

– commenta Gastone Vicari,<br />

presidente provinciale della Figisc<br />

Confcommercio -. L’aspetto positivo<br />

è che il prezzo dei carburanti<br />

è calato, e non di poco. Rispetto al<br />

luglio scorso, cioè a cinque mesi<br />

fa, siamo circa 40 centesimi al di<br />

sotto, cioè 770 delle vecchie lire, e<br />

questo sicuramente aiuta il consumatore.<br />

I dati negativi sono quelli<br />

che dicono che in Veneto c’è un<br />

calo del 3 <strong>per</strong> cento del consumo<br />

di carburanti, e che in Italia negli<br />

ultimi anni sono stati a<strong>per</strong>ti qualcosa<br />

come 4mila nuovi impianti”.<br />

Le due cifre, quella sulla fl essione<br />

delle vendite, e quella sul boom<br />

di nuove pompe, vanno infatti<br />

lette insieme. Perché un buon 40<br />

<strong>per</strong> cento dei nuovi impianti è costituito<br />

dalle cosiddette “pompe<br />

bianche”, quelle gestite da privati<br />

o dalla grande distribuzione organizzata<br />

al di fuori del giro delle<br />

grandi compagnie<br />

petrolifere. E sono<br />

proprio queste, in<br />

gran parte concentrate<br />

tra Veneto e<br />

La gente<br />

guarda<br />

solo il prezzo<br />

Anche i<br />

millesimi<br />

Lombardia, ad intercettare<br />

il grosso<br />

degli utenti grazie a<br />

prezzi più che concorrenziali.<br />

Per i gestori<br />

tradizionali, insomma,<br />

la situazione<br />

è anche più nera di<br />

quel 3 <strong>per</strong> cento rilevato<br />

dalle statistiche uffi ciali: “C’è<br />

chi vende di più e chi di meno –<br />

conferma Vicari -, ma in molti casi<br />

il calo è attorno al 10 <strong>per</strong> cento. In<br />

ogni caso si tratta di una fl essione<br />

sensibile”.<br />

<strong>Il</strong> fatto è che il gestore classico,<br />

quello che eravamo abituati a vedere<br />

con la tuta grigia dell’Agip o<br />

rossa della Total, si è trovato spiazzato<br />

di fronte ai cambiamenti degli<br />

ultimi anni. In particolare, l’entrata<br />

nel settore di o<strong>per</strong>atori privati<br />

che si riforniscono direttamente<br />

dalle raffi nerie e riescono così a<br />

proporre benzina e<br />

gasolio a prezzi più<br />

bassi, ha intercettato<br />

un pubblico sempre<br />

più vasto. E chi è le-<br />

gato al marchio di un<br />

grande gruppo (che,<br />

va detto, lo sostiene<br />

con tutti gli investimenti<br />

<strong>per</strong> la costruzione<br />

dell’impianto<br />

che un privato deve<br />

invece affrontare da<br />

solo) fatica a trovare<br />

le giuste contromisure. “Per noi il<br />

margine è sempre uguale, sia che<br />

il pezzo salga sia che scenda, ed è<br />

fi ssato dalle compagnie. La mattina<br />

ci arriva la comunicazione da<br />

parte della compagnia, e noi non<br />

possiamo che adeguarci - conti-<br />

nua Vicari -. L’unica è s<strong>per</strong>are che<br />

il prezzo sia basso, così abbiamo la<br />

possibilità di vendere di più”.<br />

In effetti i margini sono già ridotti<br />

– in tasca al gestore non rimangono<br />

che 3 o 4 centesimi ogni litro di<br />

carburante – e se si vuole arrivare<br />

a fi ne mese non si può esagerare<br />

con lo sconto. Si può proporre la<br />

benzina a qualche centesimo in<br />

meno, si provano promozioni, ma<br />

il confronto rimane duro e di solito<br />

fi nisce che il privato riesce sempre<br />

ad offrire la benzina a qualcosa<br />

in meno. A volte bastano pochi<br />

millesimi a fare la differenza.<br />

Dalle parti di Sant’Agostino, appena<br />

al di là del cartello che indica<br />

l’inizio del comune di Vicenza,<br />

si trova una delle prime “pompe<br />

bianche” a<strong>per</strong>te in città, <strong>per</strong>ennemente<br />

affollata di auto in attesa<br />

del proprio turno. Qualche decina<br />

di metri prima, un distributore<br />

tradizionale langue. Eppure la differenza<br />

di prezzo è di appena 5 o 6<br />

millesimi. “Ormai la gente guarda<br />

solo il prezzo, e noi siamo gli unici<br />

a ragionare ancora con i millesimi<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 5<br />

- chiosa Vicari -. <strong>Il</strong> rapporto con il<br />

cliente è importante, il fatto di accogliere<br />

con un sorriso anche, e la<br />

gente ormai ha capito che il prezzo<br />

non dipende da noi; alla fi ne,<br />

<strong>per</strong>ò, quando si parla di benzina,<br />

l’elemento determinante è sempre<br />

quello: il costo”.<br />

Così, dopo essersi visti scippare il<br />

mercato degli accessori <strong>per</strong> auto<br />

dai grandi su<strong>per</strong>mercati (“Una<br />

volta la gente veniva qui a comprare<br />

candele, pneumatici, olio,<br />

adesso va al centro commerciale<br />

che offre i prodotti ad un prezzo<br />

che noi non possiamo proprio<br />

<strong>per</strong>metterci”), i distributori vedono<br />

a rischio anche il cuore della<br />

propria attività. Non è un caso<br />

se i cambi di gestione stanno diventando<br />

sempre più frequenti:<br />

“I vecchi gestori lasciano, <strong>per</strong>ché<br />

vedono che non c’è più margine<br />

– conclude Vicari -. Poi c’è sempre<br />

qualcuno che prova a lanciarsi<br />

in una nuova attività, ma<br />

è dura. L’unica è s<strong>per</strong>are davvero<br />

che l’economia si metta in moto,<br />

così da poter lavorare tutti”.


E’ a disposizione nell’azienda Ghignone Ottavia sulla collina pecettese<br />

L’Aloe Brasiliana è un toccasana<br />

<strong>per</strong> tante disfunzioni del corpo<br />

Può essere definita…<br />

disintossicante, regolarizzante,<br />

nutriente,<br />

antinfiammatoria, antimicrobica,antidolorifica<br />

e antimonica.<br />

Sono solo alcune delle<br />

principali proprietà<br />

dell’Aloe Arborescens<br />

Brasiliana coltivata<br />

da Ghignone<br />

Ottavia sulla collina<br />

pecettese . Una forza<br />

vitale che madre natura<br />

ha donato all’uomo,<br />

concedendogli<br />

l’insindacabile diritto<br />

di curare il proprio<br />

corpo e la propria anima<br />

con terapie naturali.<br />

Coltivata sui colli torinesi,<br />

in ambiente<br />

particolarmente indicato<br />

<strong>per</strong> tasso di umidità<br />

e clima, l’Aloe<br />

Arborescens Brasiliana<br />

è ormai uno dei<br />

prodotti curativi maggiormentericonosciuti<br />

in ambito scientifico.<br />

Le due proprietà<br />

miracolose sono dovute<br />

ad un centinaio<br />

di principi attivi, divisi<br />

in tre gruppi principali:<br />

polisaccaridi -<br />

zuccheri complessipresenti<br />

soprattutto<br />

nel gel all’interno della<br />

foglia, antrachinoni<br />

- contenuti nel Jatex,<br />

parte esterna della foglia<br />

- e infine, molecole<br />

ad alto tasso di<br />

nutrizionalità come<br />

fitosteroli, amminoacidi<br />

e glicoproteine.<br />

Un patrimonio biologico<br />

che Ghignone<br />

Ottavia ha sapientemente<br />

imparato ad<br />

utilizzare grazie alla<br />

sua es<strong>per</strong>ienza e alla<br />

sua dedizione. Tutto<br />

ha inizio in Brasile<br />

nel 1992, quando Ottavia<br />

scopre la proprietà<br />

di questa pianta<br />

e ne fa uno stile di<br />

vita. Oggi infatti<br />

l’azienda di Pecetto<br />

(paese famoso <strong>per</strong> le<br />

ciliegie e, oggi, anche<br />

<strong>per</strong> l’Aloe) è divenuta<br />

un vero e proprio<br />

punto di riferimento<br />

<strong>per</strong> chi vuole conoscere<br />

un nuovo modo<br />

di vivere. Già, <strong>per</strong>ché<br />

alcuni laboratori<br />

scientifici hanno dimostrato<br />

che in realtà<br />

l’Arborescens è 10<br />

volte su<strong>per</strong>iore quan-<br />

to a versatilità rispetto<br />

alla aloe Vera ed è<br />

l’unica riconosciuta<br />

come terapeutica. <strong>Il</strong><br />

figlio di Ottavia,<br />

naturopata, ricorda<br />

che “ noi non vendiamo<br />

dei prodotti. Noi<br />

instauriamo un contatto,<br />

duratore, con chi<br />

vuole intraprendere<br />

un nuovo stile di vita,<br />

usufruendo delle su<strong>per</strong>be<br />

proprietà sapientementemiscelate<br />

della “Aloe ArborescensBrasiliana”.<br />

Ed infatti è così:<br />

di <strong>per</strong>sona, al telefono<br />

e via internet:<br />

l’azienda mantiene<br />

rapporti costanti e<br />

simbiotici con chi si<br />

rivolge loro <strong>per</strong> usufruire<br />

dei consigli e<br />

dell’ampio ventaglio<br />

di soluzioni che vanno<br />

dalle creme al gel,<br />

passando <strong>per</strong> olii<br />

balsamici, shampoo,<br />

frullati, dentifricio<br />

colluttorio.<br />

Una gamma completa<br />

di prodotti che non<br />

solo accompagnano<br />

la cura quotidiana del<br />

proprio corpo ma si<br />

rivelano essenziali<br />

quando quest’ultimo è<br />

provato da patologie,<br />

o particolari forme di<br />

stress fisiologico.<br />

“In questo senso –<br />

continua Lanza – è ec-<br />

cezionale l’apporto<br />

dall’Aloe Su<strong>per</strong>ior,<br />

fiore all’occhiello<br />

della nostra Azienda,<br />

un mix di Aloe Arborescens,<br />

Ferox e Chinensis<br />

che finora ha<br />

dato risultati impressionanti”.<br />

Risultati<br />

impressionanti come,<br />

ad esempio, con la<br />

chemio e la radioterapia;<br />

grazie alle<br />

proprietà dell’Aloemodina<br />

– molecola<br />

contenuta in grande<br />

quantità nell’Aloe Arborescens<br />

Brasiliana<br />

– è possibile fornire<br />

al proprio organismo<br />

una significativa integrazione<br />

alimentare<br />

informazione pubblicitaria<br />

contro lo stress di<br />

questi trattamenti.<br />

Ma non solo Studi<br />

scientifici hanno dimostrato<br />

che, anche<br />

nel caso di malattie<br />

degenerative, l’Aloemodina<br />

rappresenta<br />

un aiuto fondamentale<br />

<strong>per</strong> combattere<br />

l’avanzamento.<br />

Ma le proprietà miracolose<br />

di questa pianta,<br />

utilizzata fin dall’antichità<br />

<strong>per</strong> le sue<br />

capacità curative,<br />

consentono anche di<br />

stabilizzare i valori<br />

del glucosio ematico,<br />

della bilirubina e dell’acido<br />

urico: diminuire<br />

i trigliceridi, il colesterolo;<br />

riequilibrare<br />

il sistema linfocitario<br />

nelle malattie infettive<br />

croniche come<br />

l’epatite o l’hiv. Non<br />

l’ultima la cura di<br />

psoriasi e dermatiti.<br />

<strong>Il</strong> nome dell’Arborescens<br />

deriva dal greco<br />

“ als-alos” : il sale.<br />

L’amaro sapore del<br />

mare contenuto nella<br />

vitalità del suo gel.<br />

Le prime testimonianze<br />

del suo utilizzo risalgono<br />

al 2.200°a C.,<br />

<strong>per</strong>iodo a cui dovrebbe<br />

risalire una tavolotta<br />

d’argilla del <strong>per</strong>iodo<br />

akkadico. Ma la<br />

testimonianza più significativa<br />

fu quella<br />

della Mahatma Gandhi<br />

:…” mi domandate<br />

qual è il segreto<br />

delle forze che mi sostenevano<br />

durante i<br />

miei lunghi digiuni;<br />

ebbene è stata la mia<br />

fede inebriante in Dio,<br />

la mia vita semplice<br />

e frugale e l’Aloe”.<br />

I NOSTRI PRODOTTI SONO REPERIBILI ESCLUSIVAMENTE PRESSO<br />

L’AZIENDA AGRICOLA<br />

GHIGNONE OTTAVIA<br />

Via Rosero, 1 - Pecetto T.se (vicinanze piazza principale) - Tel. e Fax: 011.860.91.25<br />

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na cosa non ho capito: vogliono<br />

Ufare il Partito democratico del<br />

nord <strong>per</strong> strappare i leghisti dalle<br />

grinfi e di Berlusconi o <strong>per</strong> strappare<br />

i pidiessini dalle grinfi e di Veltroni?<br />

L’ipotesi A è molto affascinante ma<br />

anche irrealizzabile. L’ipotesi B, più<br />

realistica, è del tutto improbabile.<br />

Perché oggi le <strong>per</strong>sone che il Pd<br />

vorrebbe riconquistare - migliaia di<br />

delusi - avrebbero bisogno di tutt’altro:<br />

non un nuovo leader buono <strong>per</strong><br />

scaldare i giornalisti, ma idee coraggiose<br />

<strong>per</strong> scaldare i cuori e dare ottimismo<br />

e fi ducia.<br />

“Con un gesto di coraggio - scrive<br />

nel suo blog uno dei tanti delusi di<br />

sinistra, ma mai abbastanza deluso<br />

da smettere di s<strong>per</strong>are - diamo vita<br />

al Partito Democratico della Polenta<br />

(chiamiamolo in qualunque<br />

modo, non importa) e mettiamoci<br />

a fare politica in autonomia partendo<br />

dalle nostre comunità. <strong>Il</strong> Pd<br />

deve crescere come un insieme di<br />

partiti federali, in cui si possa fare<br />

sul serio la politica <strong>per</strong> i territori”.<br />

Un’analisi fi n troppo semplice e<br />

chiara, che <strong>per</strong>ò il Pd non ha alcuna<br />

intenzione di fare.<br />

Forse la logica da blog è troppo<br />

semplice. Obama ci ha vinto le elezioni,<br />

ma il centrosinistra italiano lo<br />

mi hanno rimasto solo<br />

Pd padano,<br />

un’idea di terza mano<br />

<strong>Il</strong> Partito democratico del nord non dovrebbe neppure nascere<br />

Basterebbe sostenere i Pd locali nelle loro battaglie <strong>per</strong> ottenere lo stesso risultato<br />

Con meno fatica, meno spese, meno chiacchiere<br />

di Matteo Rinaldi<br />

capirà nel 2030: oggi preferirebbe<br />

chiuderli tutti, i blog. Tanto ci pensa<br />

il Pd a comunicare la sua strategia<br />

con grande chiarezza. Veltroni:<br />

“Non sono chiuso a questa proposta,<br />

che potrebbe rivelarsi utile nell’elaborazione<br />

di linee, strategie e<br />

alleanze”. Eh? Per fortuna c’è D’Alema:<br />

“I partiti sono nazionali, poi si<br />

articolano sul territorio in strutture<br />

federali. Nessuno ha parlato del Pd<br />

del Nord, lo hanno fatto i giornali”.<br />

Scusi può ripetere? Solo Massimo<br />

Cacciari, tra le righe, fa lo stesso<br />

discorso dei blogger: “Io non voglio<br />

un partito del Nord o del Sud.<br />

Voglio una totale riorganizzazione<br />

con forte autonomia delle strutture<br />

regionali o interregionali”. A questo<br />

infatti vorremmo arrivare.<br />

La mancanza di autonomia oggi è<br />

la causa della disaffezione e dello<br />

scollamento <strong>per</strong> i partiti di sinistra.<br />

Ma chi ha voglia oggi di fare politica?<br />

La stragrande maggioranza di<br />

chi s’impegna nella cosa comune<br />

comincia la sua attività sacrifi cando<br />

un paio di serate alla settimana<br />

(di norma quelle invernali, quando<br />

uscire di casa è una sofferenza e in<br />

tivù trasmettono le Coppe) chiudendosi<br />

in sale tristi e fumose in mezzo<br />

a gente triste e fumosa. Qui il massimo<br />

del divertimento è discutere<br />

su argomenti talmente minuscoli<br />

da apparire scoraggianti (come la<br />

sistemazione del marciapiede di via<br />

Ognissanti) o talmente grandi da<br />

apparire ridicoli (come la condanna<br />

dell’invasione cinese in Mongolia).<br />

Per fortuna c’è il fi ne settimana,<br />

quando si fi nisce attorno a un tavolo<br />

da picnic. L’unico problema è<br />

che attorno non c’è il picnic. Ci sono<br />

le strade dei quartieri, con <strong>per</strong>sone<br />

che vanno, vengono e soprattutto<br />

scappano. E hanno ragione, visto<br />

che sono importunate da petulanti<br />

sconosciuti con irritanti proposte:<br />

“Scusi, fi rmerebbe la nostra protesta<br />

<strong>per</strong> l’indecoroso stato del marciapiede<br />

di via Ognissanti? Non ha<br />

tempo? Nessun problema: le offro<br />

in cambio una petizione <strong>per</strong> condannare<br />

l’invasione cinese in Mongolia”.<br />

Eppure migliaia di italiani si ostinano<br />

a fare politica. Qualcuno, non c’è<br />

dubbio, sogna una carriera di soldi e<br />

potere. Molti altri sognano un’idea,<br />

<strong>per</strong>fi no un ideale. Alla fi ne vincono<br />

gli appartenenti alla prima specie.<br />

Quasi mai i più bravi. Quasi sempre<br />

i più fedeli e controllabili.<br />

Questo <strong>per</strong> dire che il nuovo Partito<br />

Democratico del nord è un argomento<br />

buono solo <strong>per</strong> fare un po’ di<br />

colore sui giornali e in tivù. Già ampiamente<br />

ridicolizzato dalla realtà,<br />

come vi possono confermare i politici<br />

che fanno la gavetta descritta<br />

qui sopra. Sanno che la politica locale<br />

dovrebbe essere il motore della<br />

nazione. Sanno che un Nord Pd o un<br />

Pd Nord (che tra l’altro suona malissimo)<br />

non dovrebbe neppure nascere.<br />

Basterebbe sostenere i Pd locali<br />

nelle battaglie locali, <strong>per</strong> ottenere<br />

lo stesso risultato. Con meno fatica,<br />

meno spese, meno chiacchiere.<br />

Prendiamo il caso Dal Molin. La<br />

stragrande maggioranza del Pd vicentino<br />

ha deciso subito dove stare.<br />

Contro la nuova caserma, <strong>per</strong>ò<br />

ben lieto di discuterne. Anche il<br />

Pd nazionale ha deciso immediatamente:<br />

a <strong>favore</strong> della caserma,<br />

<strong>per</strong>ò bel lieto di troncare ogni discussione.<br />

Dialogo tra i due Pd:<br />

zero. Risultato <strong>per</strong> il Pd: zero. Una<br />

fi gura cialtronesca, voti <strong>per</strong>si, credibilità<br />

a picco.<br />

Mi chiedo cosa avrebbe potuto<br />

fare, nella stessa situazione, il Pd<br />

del Nord. Se guidato da una squadra<br />

di dirigenti giovani, coraggiosi,<br />

stile Obama <strong>per</strong> intendersi, avrebbe<br />

quantomeno messo il naso fuori<br />

dalla porta <strong>per</strong> venire a vedere<br />

l’aria che tira. Dopodiché avrebbe<br />

passato la palla al Pd nazionale.<br />

Risultato: lo stesso. Risultato <strong>per</strong>cepito:<br />

la sensazione di essere stati<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 7<br />

| Sergio Chiamparino e Massimo Cacciari<br />

almeno ascoltati. Risultato tangibile:<br />

probabilmente nessuno.<br />

Se guidato da una squadra in stile<br />

Pd, con dirigenti storici, appartenenza<br />

almeno trentennale, un leader<br />

alla Chiamparino (meglio ancora<br />

se proprio Chiamparino), non<br />

avrebbero neppure fatto la strada<br />

<strong>per</strong> venire qua. Risultato: lo stesso<br />

ottenuto con il Pd nazionale.<br />

Morale. <strong>Il</strong> Partito Democratico<br />

dell’O<strong>per</strong>oso Nord (PARDON) dovrebbe<br />

restare nel cassetto e aprire<br />

la porta alle novità coraggiose: dare<br />

potere a chi lavora strada <strong>per</strong> strada<br />

e a chi merita. Che è un po’ diverso<br />

da quello che stano facendo:<br />

dare potere ai soliti obbedienti con<br />

l’eccezione di qualche disobbediente<br />

purché molto ricco o economicamente<br />

produttivo. Poco importa<br />

se non ha mai votato - e nemmeno<br />

pensato - a sinistra in vita sua.


di Luca Matteazzi<br />

focus<br />

Eluana non abita qui<br />

Nell’Ulss di Vicenza sono circa una cinquantina le<br />

<strong>per</strong>sone che vivono in stato vegetativo come la<br />

ragazza finita al centro di una interminabile vicenda<br />

giudiziaria. Ma nessuno chiede di staccare la spina<br />

ulla storia di Eluana Engla-<br />

Sro si è detto e scritto di tutto.<br />

Quello che forse non è stato<br />

chiarito è che casi simili a quello<br />

della sfortunata ragazza di Lecco,<br />

bloccata da quasi vent’anni<br />

in stato vegetativo a causa di un<br />

incidente stradale, sono molto<br />

più frequenti di quanto si possa<br />

pensare. Anche nella nostra<br />

Ulss, dove, lontano dai riflettori,<br />

sono almeno una cinquantina le<br />

famiglie che si trovano a dover<br />

fare i conti con questa situazione<br />

drammatica. “La nostra unità<br />

è ad alta specializzazione<br />

e segue<br />

in particolare due<br />

profili: le <strong>per</strong>sone<br />

con gravi danni ce-<br />

rebrali e quelle con<br />

lesioni midollari<br />

– spiega la dottoressa<br />

Feliciana Cortese,<br />

primario del<br />

reparto di medicina<br />

fisica e riabilitazione<br />

al San Bortolo<br />

-. Per quanto<br />

riguarda i pazienti cerebrolesi,<br />

ne seguiamo circa una sessantina<br />

all’anno, e in media tre di<br />

questi sono in stato vegetativo”.<br />

Cioè nelle condizioni di Eluana.<br />

“Quindi si fa presto a fare i conti:<br />

se partiamo dal dato di tre<br />

casi all’anno, e teniamo presente<br />

che la vita di queste <strong>per</strong>sone<br />

continua a lungo,è facile farsi<br />

un’idea di quanto sia diffusa<br />

questa condizione”. E dire che<br />

l’osservatorio del San Bortolo è<br />

parziale. Nel senso che l’ospedale<br />

segue soprattutto i pazienti<br />

relativamente giovani, quelli con<br />

età compresa tra i 18 e i 50 anni<br />

che, almeno in teoria, hanno<br />

Respirano da<br />

soli, dormono<br />

e si lamentano<br />

Ma non sono<br />

coscienti<br />

maggiori possibilità di recu<strong>per</strong>o.<br />

Se a loro si dovessero aggiungere<br />

tutti gli anziani seguiti nelle<br />

case di riposo, il conto finale sarebbe<br />

ancora più elevato.<br />

Senza s<strong>per</strong>anza<br />

S<strong>per</strong>anze di tornare ad una vita<br />

“normale”, in realtà, le <strong>per</strong>sone<br />

che si trovano in stato vegetativo<br />

ne hanno ben poche, e dopo<br />

un certo <strong>per</strong>iodo di tempo praticamente<br />

nessuna. “I pazienti respirano<br />

autonomamente e hanno<br />

funzioni cardiache abbastanza<br />

stabili, ma <strong>per</strong> il resto sono<br />

completamente dipendenti e devono<br />

essere alimentati tramite<br />

un sondino – spiega il primario<br />

-. Quello che segna la differenza<br />

rispetto ad uno stato di coma, ad<br />

esempio, dove le <strong>per</strong>sone hanno<br />

gli occhi chiusi e non rispondono<br />

agli stimoli, è l’a<strong>per</strong>tura degli<br />

occhi e la regolarizzazione<br />

dell’alternanza tra<br />

il sonno e la veglia.<br />

La <strong>per</strong>sona in stato<br />

vegetativo apre gli<br />

occhi quando sente<br />

un rumore, ma non<br />

ti guarda, non ti aggancia<br />

con lo sguardo,<br />

non c’è uno stato<br />

di coscienza. Noi le<br />

seguiamo <strong>per</strong> mesi,<br />

con tutta una serie<br />

di esami e di test,<br />

ma dopo tre mesi<br />

lo stato vegetativo è considerato<br />

<strong>per</strong>sistente”. In altre parole, non<br />

c’è più possibilità di migliorare.<br />

Un affare di famiglia<br />

Cosa succede, a questo punto,<br />

dipende molto dal contesto<br />

sociale della <strong>per</strong>sona, dall’età,<br />

dalla famiglia. Si può finire in<br />

stato vegetativo in seguito ad<br />

un incidente stradale (è la causa<br />

più frequente), e in questo caso<br />

le <strong>per</strong>sone coinvolte sono quasi<br />

sempre ragazzi giovani che le famiglie<br />

si tengono in casa. Oppure<br />

in seguito ad un infarto e alla<br />

conseguente mancanza di ossigeno<br />

al cervello, o alla rottura di<br />

una vena nella testa. In questo<br />

caso i pazienti sono soprattutto<br />

uomini tra i 30 e i 50 anni, ed<br />

è più probabile che la famiglia<br />

opti <strong>per</strong> l’assistenza in una struttura<br />

specializzata. “Che non ci<br />

sono – commenta la dottoressa<br />

Cortese -. Quasi sempre queste<br />

<strong>per</strong>sone finiscono nelle case di<br />

riposo, ma non è certo quella la<br />

situazione ideale. Sinceramente,<br />

non mi spiego <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> gli anziani<br />

che soffrono di Alzheimer<br />

ci siano strutture modernissime,<br />

mentre <strong>per</strong> questo genere di situazioni<br />

non ci sia nulla”.<br />

Questione di priorità<br />

In effetti, non è difficile immaginare<br />

quanto la situazione possa<br />

essere drammatica <strong>per</strong> le famiglie<br />

che si ritrovano a dover fare<br />

i conti con un figlio, o un padre,<br />

o una madre, bloccata a letto in<br />

stato di <strong>per</strong>enne incoscienza. “È<br />

come se ti crollasse il mondo addosso<br />

– racconta Mario De Marco,<br />

psicologo che segue da tempo<br />

casi di questo tipo -. Ma devo<br />

dire che le nostre famiglie dimostrano<br />

di avere risorse davvero<br />

infinite. Per le madri, soprattutto,<br />

l’assistenza al figlio diventa<br />

un motivo di vita che fa passare<br />

tutto in secondo piano, anche<br />

le proprie necessità e le proprie<br />

esigenze. Tutta la vita ne viene<br />

stravolta: si cambia o si lascia il<br />

lavoro, la vita sociale viene azzerata,<br />

in base all’idea di fondo che<br />

si sta bene quando sta bene il figlio.<br />

Se in casa c’è una situazione<br />

che ha già qualche problema,<br />

questo può essere dirompente<br />

<strong>per</strong> l’equilibrio familiare. Altre<br />

volte, invece, tutti collaborano:<br />

mi vengono in mente i fratelli di<br />

un ragazzino che ha fatto un incidente<br />

in bicicletta, e che sono<br />

<strong>per</strong>fettamente consapevoli che il<br />

loro futuro sarà condizionato da<br />

questo episodio. Uno di loro mi<br />

ha detto che la <strong>per</strong>sona che sceglierà<br />

di vivere con lui dovrà tenere<br />

presente che la sua vita non<br />

è completamente libera, proprio<br />

<strong>per</strong> l’assistenza di cui ha bisogno<br />

il fratello”.<br />

Nessun papà Englaro<br />

La battaglia del padre di Eluana,<br />

comunque, dalle nostre parti<br />

non trova seguito, e<br />

non c’è praticamente<br />

nessuno che chieda<br />

di accompagnare il<br />

proprio congiunto<br />

verso la morte. “Non<br />

abbiamo mai avuto<br />

delle richieste,<br />

nemmeno a livello<br />

di dubbi” conferma<br />

il primario. “A me è<br />

capitato in un caso,<br />

ma era una situazione<br />

molto particolare<br />

- aggiunge lo psicologo, che<br />

collabora anche con altre ulss<br />

del Veneto -. Dobbiamo partire<br />

dal presupposto che lo stato vegetativo<br />

non è assolutamente la<br />

morte cerebrale. Queste <strong>per</strong>sone<br />

non rispondono agli stimoli, ma<br />

di fatto noi non sappiamo cosa ci<br />

sia nel loro cervello. E non sono<br />

completamente inerti: quando<br />

provano dolore, ad esempio, urlano<br />

o fanno le smorfie. Io vedo<br />

che anche gli infermieri, dopo<br />

un po’, si affezionano, e lo stesso<br />

avviene <strong>per</strong> me. Personalmente,<br />

non firmerei una petizione <strong>per</strong><br />

far finire la vita dei miei pazienti,<br />

sono troppo coinvolto”.<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 8<br />

Dal lavoro<br />

alle amicizie,<br />

la vita della<br />

famiglia ne<br />

esce stravolta<br />

www.flickr.com/ cc bigfatrat<br />

<strong>Il</strong> vuoto normativo<br />

In molti casi, poi, tra il paziente e<br />

la famiglia, in particolare la madre,<br />

sembra quasi instaurarsi una<br />

qualche forma di comunicazione.<br />

“Le madri e le mogli spesso attribuiscono<br />

intenzionalità a gesti<br />

o espressioni del loro fi glio o del<br />

loro marito, dicono che comunica<br />

– continua De Marco -. E diventano<br />

effettivamente bravissime a<br />

capirne le esigenze, a consolarlo,<br />

a stabilire un contatto, seppur<br />

non verbale e molto primitivo.<br />

Quasi tutti cominciano a parlare<br />

moltissimo con il<br />

loro familiare, esattamente<br />

come si<br />

vede nel fi lm Parla<br />

con lei”. E così si<br />

va avanti <strong>per</strong> anni.<br />

Con la <strong>per</strong>sona che<br />

si trasforma e cambia<br />

completamente<br />

aspetto (“Noi abbiamo<br />

sempre visto<br />

le foto di Eluana<br />

prima dell’incidente,<br />

ma dopo<br />

vent’anni di stato vegetativo<br />

dobbiamo pensare ad una donna<br />

completamente diversa, rigida,<br />

scavata, rattrappita”) e con la famiglia<br />

che fa il possibile <strong>per</strong> starle<br />

vicino. “<strong>Il</strong> padre di Eluana secondo<br />

me ha fatto quello che ha fatto<br />

anche <strong>per</strong> richiamare l’attenzione<br />

su un problema che effettivamente<br />

esiste – conclude la dottoressa<br />

Cortese -. Manca un quadro<br />

normativo a cui fare riferimento:<br />

noi non abbiamo mai avuto casi,<br />

ma se una famiglia mi chiedesse<br />

di staccare la spina, cosa dovrei<br />

fare? <strong>Il</strong> medico non può essere lasciato<br />

solo di fronte a decisioni di<br />

questo tipo”.


focus<br />

Mattoni d’acciaio<br />

A piazza Affari in questi giorni si discute del salvataggio<br />

di Aedes, uno dei più antichi e importanti gruppi immobiliari<br />

italiani. Tra i protagonisti della vicenda, la famiglia Amenduni<br />

Che sta guadagnando sempre più spazio a livello nazionale<br />

a Repubblica ha scritto che il<br />

Lcaso Aedes potrebbe essere il<br />

primo vero test <strong>per</strong> sondare la tenuta<br />

del sistema bancario italiano. Cos’è<br />

Aedes? È una delle più antiche e importanti<br />

società immobiliari d’Italia:<br />

oltre un secolo di storia alle spalle,<br />

un patrimonio gestito che su<strong>per</strong>a i 5<br />

miliardi di euro, e una situazione fi -<br />

nanziaria a dir poco pesante. E cosa<br />

c’entra con Vicenza? C’entra, <strong>per</strong>ché<br />

tra i soci di maggioranza c’è la famiglia<br />

Amenduni, che da qualche anno<br />

è proprietaria di quasi il 15 <strong>per</strong> cento<br />

delle quote e che proprio in questi<br />

giorni è additata da tutti gli osservatori<br />

fi nanziari come l’unica in grado<br />

di traghettare Aedes verso un futuro<br />

meno incerto.<br />

Aedes, la storia<br />

Ma partiamo dall’inizio e cioè da Aedes.<br />

Fondata nel 1905 con il nome di<br />

Società anonima ligure <strong>per</strong> imprese<br />

e costruzioni, Aedes si trasferisce<br />

a Milano una ventina d’anni dopo,<br />

viene quotata in borsa già nel 1924 e,<br />

nel <strong>per</strong>iodo del secondo dopoguerra,<br />

si occupa della costruzione di interi<br />

quartieri della città della Madonnina.<br />

Insomma, è uno nomi storici<br />

del settore del mattone, tanto più<br />

che negli ultimi dieci anni la società<br />

ha adottato una politica di sviluppo<br />

molto intensa, allargandosi anche ai<br />

mercati internazionali e arrivando a<br />

capeggiare un gruppo con una ventina<br />

abbondante di società controllate<br />

e una quindicina di collegate. Tra gli<br />

azionisti, spiccano la Crescendo Family<br />

Holding (socio principale, con<br />

oltre il 26 <strong>per</strong> cento delle quote), la<br />

famiglia Amenduni, con il 14,84 <strong>per</strong><br />

cento, e anche Silvio Berlusconi, che<br />

Autoproduzione individuale<br />

Autonomia energetica<br />

Microgenerazione diffusa<br />

tramite la Fininvest detiene il 2,11<br />

<strong>per</strong> cento.<br />

Gli ultimi due anni, <strong>per</strong>ò, hanno fatto<br />

segnare una brusca frenata. <strong>Il</strong> 2007<br />

si è chiuso con una <strong>per</strong>dita di 12 milioni<br />

di euro, e il 2008 è stato ancora<br />

più nero. <strong>Il</strong> rendiconto, approvato<br />

dal cda a fi ne settembre, parla di un<br />

risultato o<strong>per</strong>ativo negativo <strong>per</strong> 65<br />

milioni di euro, a cui vanno aggiunti<br />

altri 37 milioni di oneri fi nanziari; si<br />

arriva così ad un risultato del gruppo,<br />

prima delle imposte, negativo <strong>per</strong><br />

103 milioni di euro (a fi ne settembre<br />

2007 c’era un utile di 17 milioni). <strong>Il</strong><br />

tutto mentre l’indebitamente fi nanziario<br />

è arrivato a oltre 800 milioni,<br />

con quasi 200 milioni di rate di rimborsi<br />

scadute e non pagate verso le<br />

banche. Non a caso gli ultimi mesi<br />

sono stati tutti un tira e molla con<br />

gli istituti di credito <strong>per</strong> ottenere una<br />

moratoria, in attesa di un aumento<br />

di capitale e di un piano di rilancio<br />

che tirasse Aedes fuori dalle cattive<br />

acque.<br />

Amenduni in campo<br />

E qui entra in gioco la famiglia<br />

Amenduni. Proprietari della più<br />

grande industria metalmeccanica<br />

della provincia, quelle Acciaierie Valbruna<br />

che in zona industriale sfornano<br />

ogni anno 170 mila tonnellate di<br />

acciaio e leghe speciali e occupano<br />

oltre mille dipendenti (ma il gruppo<br />

è ben più vasto: con gli stabilimenti<br />

di Bolzano e degli Stati Uniti, e le fi -<br />

liali e i depositi sparsi in una decina<br />

di paesi europei e in qualche nazione<br />

extraeuropea, i dipendenti salgono a<br />

oltre 2500; i ricavi di tutto il gruppo,<br />

nel 2007, hanno su<strong>per</strong>ato il miliardo<br />

di euro, con un risultato netto fi nale<br />

Vuoi l’ANTIDOTO ALLA CRISI ECONOMICA?<br />

di 45,3 milioni), gli Amenduni hanno<br />

da tempo avviato una strategia che li<br />

ha portati a ricoprire una serie di posizioni<br />

strategiche al di fuori del loro<br />

core business. A livello locale, dove<br />

sono soci importanti sia della Banca<br />

Popolare di Vicenza che di Veneto<br />

Banca, e dove sono presenti, solo<br />

<strong>per</strong> fare un paio di esempi, nei cda<br />

della Fiera di Vicenza e del gruppo<br />

editoriale Athesis (tra i suoi media<br />

ci sono anche <strong>Il</strong> Giornale di Vicenza,<br />

Tva e l’Arena di Verona). Ma anche a<br />

livello nazionale: tramite la controllata<br />

Ferak hanno una partecipazione<br />

dell’1,54 <strong>per</strong> cento nelle Generali. E<br />

nel loro portafoglio c’è pure lo 0,77<br />

<strong>per</strong> cento del capitale di MedioBanca.<br />

Come dire che sono nei salotti buoni<br />

della “grande” economia italiana.<br />

La crisi di Aedes<br />

La partecipazione in Aedes si inserisce<br />

dunque ap<strong>pieno</strong> in questa politica<br />

di diversifi cazione delle attività e di<br />

conquista di posizioni di peso anche<br />

se, come si diceva, le cose non stiano<br />

andando bene. Aedes ha ancora centinaia<br />

di migliaia di metri quadrati di<br />

case, uffi ci, negozi e aree edifi cabili,<br />

ma il titolo in borsa negli ultimi 18<br />

mesi è letteralmente crollato, passando<br />

dai circa 6 euro del giugno 2007 ai<br />

circa 45 centesimi di oggi, e da tempo<br />

si sta cercando il modo di evitare<br />

il fallimento. A settembre si era fatta<br />

avanti la Sopaf (altro grande gruppo<br />

immobiliare), con una proposta di<br />

ricapitalizzazione di circa 170 milioni<br />

di euro, e già allora gli Amenduni<br />

sembravano decisi a sottoscrivere la<br />

loro quota di aumento di capitale,<br />

segno che non avevano nessuna intenzione<br />

di mollare la presa. Anzi,<br />

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ora che l’ipotesi Sopaf è tramontata,<br />

proprio la famiglia della Valbruna è<br />

indicata da tutti gli osservatori economici<br />

come l’unica che può intervenire.<br />

Da un paio di settimane si parla<br />

con insistenza di un’offerta fatta insieme<br />

al gruppo Isoldi, a patto che<br />

la Consob non richieda un’Opa (cioè<br />

un’offerta pubblica di acquisto) <strong>per</strong> il<br />

resto delle azioni e che le banche accettino<br />

di convertire parte dei crediti<br />

in azioni. Ecco <strong>per</strong>ché il caso Aedes<br />

potrebbe essere la cartina di tornasole<br />

dell’atteggiamento e della tenuta<br />

del sistema creditizio italiano.<br />

Obiettivo Expo?<br />

Ma che senso ha investire in modo<br />

così forte su una società da cui, almeno<br />

a prima vista, parrebbe conveniente<br />

starsene alla larga? La risposta,<br />

probabilmente, va data tenendo<br />

presente più fattori. Primo. Visto il<br />

valore che hanno ora le azioni di Aedes,<br />

uscirne in questo momento vorrebbe<br />

dire <strong>per</strong>dere tutto, o quasi, l’investimento<br />

fatto, e svendere a prezzo<br />

di saldo un patrimonio ricchissimo:<br />

Vuoi investire senza rischi e realizzare un utile annuo NETTO ESENTASSE tra il 6% e il 9% dell’investimento?<br />

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numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 9<br />

| Piazza affari a Milano<br />

meglio, allora, rilanciare, s<strong>per</strong>ando<br />

che il mercato si riprenda e che<br />

l’immobiliare torni ad essere quella<br />

macchina di utili che è stata in passato.<br />

Secondo. Restare in una realtà<br />

così importante vuol dire comunque<br />

tenere a<strong>per</strong>ti i contatti con i nomi più<br />

noti dell’imprenditoria italiana. In<br />

Aedes c’è Berlusconi; Aedes lavora<br />

più o meno allo stesso livello di Ligresti,<br />

Caltagirone, Pirelli Real Estate;<br />

dopo aver messo un piede nella<br />

fi nanza che conta con Mediobanca e<br />

Generali, gli Amenduni potrebbero<br />

avere tutto l’interesse a restare anche<br />

nel grande risiko degli appalti e delle<br />

costruzioni. Tanto più che, e questo è<br />

il terzo motivo, all’orizzonte si profi la<br />

l’appuntamento con l’expo di Milano<br />

2015. Vuol dire cantieri e appalti <strong>per</strong><br />

miliardi di euro e Aedes, se riuscirà<br />

a tamponare i problemi, sarà in prima<br />

fi la. Una torta ricchissima, che<br />

basterebbe a spiegare anche il salvataggio<br />

a cui si sta lavorando in questi<br />

giorni.<br />

L. M.<br />

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focus<br />

Aeroporto, una fine annunciata<br />

Equizi, a capo del comitato <strong>per</strong> salvare lo scalo civile: “Se <strong>per</strong>deremo il Dal<br />

Molin la responsabilità va cercata soprattutto a Vicenza. Non a Washington”<br />

di Alessio Mannino<br />

erché Vicenza sta <strong>per</strong>dendo il suo<br />

Paeroporto? La risposta più facile<br />

sarebbe: <strong>per</strong> colpa degli Americani,<br />

che al suo posto costruiranno la loro<br />

seconda base dopo Camp Ederle. In<br />

realtà i responsabili sono molti, e<br />

in buona misura parlano vicentino,<br />

non lo slang dei parà yankee. Ne<br />

è convinta, Franca Equizi, a capo<br />

del comitato Salviamo l’Aeroporto<br />

(http://comitatosalviamolaeroporto.wordpress.com):<br />

“L’esercito Usa<br />

sta mettendo una pietra tombale<br />

sopra una vicenda che ha visto soldi<br />

pubblici buttati via <strong>per</strong> anni”. E<br />

si spinge ancora più in là, l’ex consigliere<br />

comunale un tempo leghista:<br />

“La verità è che uno scalo di linea, a<br />

Vicenza, è un progetto nato morto”.<br />

Cavi staccati<br />

Allo stato attuale, telecamera alla<br />

mano, i segugi del comitato equiziano<br />

hanno documentato non solo<br />

che tutta la parte ovest dell’area Dal<br />

Molin è in mano americana, ma anche<br />

che sono stati tolti i cavi di rame<br />

sotterranei che <strong>per</strong>mettono l’illuminazione<br />

<strong>per</strong> il volo notturno: “Noi<br />

pensiamo sia stata la società Aeroporti<br />

Vicentini. Quei manufatti sono<br />

stati pagati dai cittadini, visto che<br />

Aeroporti Vicentini spa è una compagnia<br />

a prevalente capitale pub-<br />

blico, comune di Vicenza incluso.<br />

La giunta comunale è al corrente?<br />

Siamo <strong>per</strong> caso di fronte ad un possibile<br />

danno <strong>per</strong> l’erario municipale?<br />

Perché Variati non dice nulla? La<br />

zona è tuttora classifi cata nel piano<br />

regolatore come F12 aeroportuale,<br />

modifi cabile solo con delibera del<br />

Consiglio comunale. I lavori in corso<br />

sono dunque abusivi”. Su questo gli<br />

Equizi boys hanno inviato una raffi<br />

ca di esposti (alla magistratura, al<br />

sindaco Variati, al presidente della<br />

Provincia Schneck e alla Corte dei<br />

Conti).<br />

Pista <strong>per</strong>duta<br />

A parte questo, sottolinea la Equizi,<br />

“la pista è intonsa. Ma ora, tolti quei<br />

cavi, è tecnicamente inutilizzabile”.<br />

In ogni caso rimane fuori dal <strong>per</strong>imetro<br />

del futuro insediamento militare<br />

statunitense. Ma non era stato<br />

detto e ridetto che gli Usa volevano<br />

il Dal Molin <strong>per</strong>ché avevano messo<br />

gli occhi sulla pista aerea? “E io continuo<br />

a sostenerlo. Gli Americani la<br />

pista la vogliono eccome. E non mi<br />

vengano a raccontare che nessun<br />

volo militare può partire da lì. Nessuna<br />

promessa è stata mantenuta<br />

fi nora, <strong>per</strong>ché dovremmo credere a<br />

quest’ennesima panzana?”. E snocciola<br />

una serie di ragioni <strong>per</strong> nulla<br />

alate, ma molto terra terra: “Primo:<br />

<strong>per</strong> rototraslarla, cioè, traduciamo,<br />

<strong>per</strong> rifarla, servono almeno 10 milioni<br />

di euro. Chi li mette? <strong>Il</strong> commissario<br />

Paolo Costa ha promesso che<br />

li metterà lo Stato. Ma quando mai<br />

Costa ha detto cose vere? Secondo:<br />

l’aeroporto è stato un pozzo senza<br />

fondo di sprechi, e così hanno avuto<br />

la bella pensata di far coprire i buchi<br />

Se 6 Goloso<br />

di Musica e Notizie<br />

di bilancio agli Americani”.<br />

Aerotaxi<br />

Hanno avuto chi? Ma i proprietari<br />

della società aeroportuale: “Camera<br />

di Commercio, Aim, Provincia,<br />

Comune e Assindustria hanno considerato<br />

il Dal Molin solo come un<br />

poltronifi cio. Che senso aveva un<br />

presidente come Mauro Fabris o un<br />

impresario edile come Sbalchiero,<br />

che di aeroporti non hanno nessuna<br />

es<strong>per</strong>ienza?” <strong>Il</strong> fallimento è completo,<br />

secondo la Equizi: “Non hanno<br />

mai redatto un serio piano industriale,<br />

continuando a coprire le <strong>per</strong>dite.<br />

Si sono bloccati a vicenda <strong>per</strong> le<br />

loro beghe di potere. <strong>Il</strong> rimpallo con<br />

RegionAli, poi, è stato solo un teatrino”.<br />

RegionAli era la società che nel<br />

2005 ha provato ad avviare un servizio<br />

di voli di linea dal Dal Molin,<br />

uscendone in aspra polemica con<br />

Aeroporti Vicentini <strong>per</strong> una sequela<br />

di errori e ritardi che le due sigle si<br />

rinfacciavano a vicenda (una su tutte<br />

la strascicata questione dell’autorizzazione<br />

<strong>per</strong> il volo notturno). “Quelli<br />

di RegionAli sono stati ingenui: l’accattone<br />

non fa l’elemosina dove non<br />

passa gente”. Prego? “Ma sì, è ora di<br />

dirla tutta: lo scalo vicentino è un<br />

aborto. Non ha mai avuto s<strong>per</strong>anze<br />

come aeroporto <strong>per</strong> voli di linea, a<br />

maggior ragione adesso che Verona,<br />

Venezia e Treviso vanno alla grande”.<br />

Eppure il comitato vuole salvarlo,<br />

l’aeroporto, o no? “Certo, <strong>per</strong>ché<br />

un uso intelligente e conveniente è<br />

possibile. <strong>Il</strong> sistema giusto è il servizio<br />

di aerotaxi, a chiamata, oppure<br />

di collegamento con i principali aeroporti<br />

italiani”. La potenziale clientela,<br />

infatti, è quella che è: “Impren-<br />

13 notiziari locali e<br />

16 notiziari nazionali<br />

al giorno<br />

tutto quello che succede<br />

a vicenza e provincia<br />

ditori che non vogliono aspettare i<br />

tempi lunghi di Venezia o Verona,<br />

ad esempio. Una clientela frequente<br />

e di massa, a Vicenza, non c’è, o è già<br />

risucchiata dalle altre piste venete”.<br />

I colpevoli<br />

Equizi li mette in fi la, i responsabili<br />

dello sfacelo: “Chi ha gestito la società<br />

dell’aeroporto, come un Menarin<br />

che ha chiesto il risarcimento danni<br />

<strong>per</strong> il sì alla base Usa. <strong>Il</strong> Dal Molin<br />

non decollava neppure prima, ora<br />

tentano di scaricare la responsabilità<br />

sugli Americani. I danni li hanno<br />

fatti loro!”. Poi vengono Hullweck e<br />

Cicero: “L’ex giunta di centrodestra<br />

ha fatto votare un ordine del giorno<br />

che avrebbe dovuto garantire la difesa<br />

dello scalo civile. E invece Cicero,<br />

che aveva la delega <strong>per</strong> trattare con<br />

gli Americani, sapeva benissimo<br />

come sarebbe andata a fi nire”. E’ il<br />

turno dei governi nazionali: “Destra<br />

e sinistra sono in torta. Prodi ha dato<br />

un sì verbale, e Berlusconi ha prodot-<br />

tutte le partite del vicenza calcio in diretta<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 10<br />

| L’aereoporto Dal Molin<br />

to l’atto formale. E trovo vergognoso<br />

che la Lega non abbia battuto ciglio,<br />

quella Lega che avrebbe dovuto farsi<br />

promotrice di un referendum locale,<br />

come quelli a cui ho partecipato<br />

io <strong>per</strong> la secessione negli anni ‘90”.<br />

E invece, padrino del referendum è<br />

stato Variati: “<strong>Il</strong> referendum di Variati<br />

è stato una cazzata, ma era anche<br />

l’unico modo <strong>per</strong> far esprimere<br />

i vicentini”. Anche lui, tuttavia, non<br />

è esente da colpe: “La sua strategia<br />

è arrivare a dire alla città: mi spiace,<br />

io le ho provate tutte. Ma intanto<br />

tiene in scacco il fronte No Dal<br />

Molin”. Come andrà a fi nire non si<br />

sa. La pista andrà agli Usa o forse<br />

no. Quel che è sicuro, in ogni caso,<br />

è che Vicenza ha foraggiato <strong>per</strong> anni<br />

un aeroporto che oggi si avvia alla liquidazione.<br />

“Qualcuno dovrà pagare<br />

<strong>per</strong> questo”, si augura la Equizi. Una<br />

posizione presa anche dal Pd cittadino<br />

in consiglio comunale. Si attendono<br />

le mosse del sindaco.<br />

CI PUOI<br />

ASCOLTARE<br />

100.300<br />

Vicenza, Bassano,<br />

Rosà, Marostica.....<br />

105.600<br />

Schio<br />

104.700<br />

Vallata dell’Astico<br />

99.800<br />

Altopiano di Asiago<br />

107.750<br />

Vallata dell’Agno


Bando <strong>per</strong> l’ammissione al progetto formativo<br />

“Investiamo <strong>per</strong> il vostro futuro”<br />

TECNICO MODELLISTA<br />

<strong>per</strong> la pelletteria<br />

cod. 39/1/7/1010/2008<br />

POR FSE 2007/2013 Ob.CRO Asse II Occupabilità.<br />

Avviso Utenza Disoccupata – Anno 2008<br />

Delibera Giunta Regionale del Veneto n. 1010 del 06/05/2008.<br />

Progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e selezionato<br />

nel quadro del Programma O<strong>per</strong>ativo Cofinanziato<br />

dal fondo Sociale Europeo e sulla base dei criteri di valutazione<br />

approvati dal comitato di sorveglianza del Programma.<br />

Corso approvato con DDR n1165 del 17/09/2008<br />

corso gratuito a scopo occupazionale<br />

Durata 700 ore di cui 330 di stage aziendale<br />

Rivolto a 10 <strong>per</strong>sone<br />

Requisiti di ammissione:<br />

inoccupati e/o disoccupati<br />

limite di età – nessuno<br />

titolo di studio diploma di maturità<br />

le domande dovranno <strong>per</strong>venire alla<br />

Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza<br />

in via Rossini 60<br />

(ingresso via Nicotera 19)<br />

entro il 17 dicembre 2008<br />

complete di:<br />

dati anagrafici, codice fiscale, indirizzo e recapito<br />

telefonico, curriculum vitae, titolo di studio foto tessera<br />

certificazione dello stato di disoccupazione, documento di identità<br />

<strong>per</strong>sonale<br />

lʼammissione al corso limitatamente ai posti disponibili avverrà in<br />

base ad una graduatoria determinata da unʼapposita commissione.<br />

la selezione <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone in possesso dei requisiti<br />

presso la sede della Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza<br />

<strong>Il</strong> 18 e 19 dicembre con il seguente orario<br />

dalle ore 9.00 alle ore 13.00<br />

SCUOLA D’ARTE<br />

E MESTIERI<br />

DI VICENZA<br />

formazione dal 1858<br />

RIVALUTIAMO I MESTIERI ARTIGIANALI ARTISTICI<br />

DELLA NOSTRA TRADIZIONE ITALIANA<br />

Grandi opportunità alla Scuola d´Arte e Mestieri di Vicenza <strong>per</strong> tutti i giovani desiderosi di<br />

intraprendere una carriera lavorativa nell’ambito artistico artigianale. Lo storico Ente di<br />

formazione propone, infatti, un interessante corso gratuito, di 700 ore, finanziato dal<br />

Fondo Sociale Europeo <strong>per</strong> "Tecnico modellista <strong>per</strong> la pelletteria". Forte dei risultati<br />

conseguiti con precedenti es<strong>per</strong>ienze didattiche svolte in collaborazione con le più<br />

rinomate aziende della pelletteria quali: Bottega Veneta, Biasia borse, Newbrands, la<br />

scuola ha ritenuto opportuno proseguire le attività formative in questo settore, sempre<br />

colloquiando con le imprese locali e traducendo in progetti i loro fabbisogni di professionalità<br />

e competenze. Vicenza negl´anni Sessanta rappresentava un distretto molto<br />

importante della pelletteria al pari dell’oreficeria ma gradualmente il processo di sviluppo<br />

si arrestò e pur rimanendo la grande tradizione artigiana, la pelletteria vicentina non fu più<br />

numericamente competitiva come altre realtà italiane del settore. Ora il distretto della<br />

pelletteria locale deve essere risco<strong>per</strong>to e la sua storia rivalutata <strong>per</strong> ritornare alla<br />

grandezza di un tempo. Con questi intenti, alcune aziende vicentine: Visonà srl, Newsbrands<br />

srl e Pelletterie Alessandra hanno creduto nel progetto FSE della Scuola d´Arte e<br />

Mestieri e puntano sulla creatività dei giovani <strong>per</strong> ridare nuovo vigore e slancio al settore.<br />

<strong>Il</strong> corso <strong>per</strong> "TECNICO MODELLISTA <strong>per</strong> la pelletteria"<br />

rappresenta l’occasione <strong>per</strong> imparare un mestiere artigianale e<br />

conseguire una qualifica professionale richiesta dal mondo del<br />

lavoro. I posti disponibili sono dieci e il colloquio di selezione<br />

avverrà il 18 e 19 dicembre 2008 presso la sede della Scuola, su<br />

appuntamento. Per partecipare è richiesto un diploma di scuola<br />

su<strong>per</strong>iore ed essere disoccupati. Le attività formative, comprensive<br />

di stage in azienda, inizieranno a gennaio 2009 fino a primavera<br />

inoltrata.<br />

Oltre a questa importante iniziativa, la Scuola d´Arte e Mestieri di Vicenza, attenta<br />

osservatrice del sistema territoriale e dei problemi attraversati da alcuni distretti, quale<br />

l’oreficeria propone altre opportunità formative <strong>per</strong> accompagnare quei <strong>per</strong>corsi professionali<br />

necessari da intraprendere in situazioni di crisi del settore.<br />

La novità del prossimo anno sarà la proposta di un triennio <strong>per</strong><br />

"collaboratore restauratore in arte sacra in metallo" e<br />

di un corso serale sempre sul medesimo profilo professionale, <strong>per</strong><br />

chi non ha la possibilità della frequenza giornaliera diurna.<br />

Una formazione specifica in quest’ambito, può rappresentare<br />

un’occasione anche <strong>per</strong> un’azienda orafa di convertire le proprie<br />

conoscenze di lavorazione dei metalli in una nicchia che <strong>per</strong>metta<br />

nuove applicazioni tecniche.<br />

Alcune crisi economiche in passato hanno portato lo spirito dell’imprenditore italiano a<br />

ridefinire l’organizzazione delle proprie produzioni e del lavoro, talvolta con decisioni<br />

sofferte ma spesso riscoprendo nuove a<strong>per</strong>ture di mercati. Perché non riqualificare le<br />

proprie competenze rivitalizzando la propria attività nell’arte sacra da sempre<br />

un’importante protagonista della nostra arte e cultura?<br />

Questa proposta potrebbe essere una soluzione <strong>per</strong> uscire dalla crisi che attanaglia tutti i<br />

distretti e non bisogna dimenticare che non si può disgiungere la formazione dalle politiche<br />

dell’occupazione.<br />

I giovani possono trarre grandi soddisfazioni dalle professioni tradizionali poiché le aziende<br />

fanno fatica e trovare lavoratori con le competenze desiderate. Migliorare le risorse umane<br />

significa sviluppo, capacità di interpretare i tempi e continuare a rendere ricercata in tutto il<br />

mondo l’arte del "Made in Italy". E´ una leadership conquistata dalle imprese locali<br />

italiane, che può e deve contare sui giovani e indirizzare investimenti e risorse verso nicchie<br />

dimostratesi vincenti.<br />

Investiamo sul vostro futuro!<br />

Per informazioni: Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza via Rossini, 60<br />

36100 VICENZA tel 0444 960500 fax 0444 963392<br />

e-mail info@scuolartemestieri.org www. scuolartemestieri.org<br />

SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA<br />

Via Rossini, 60 - 36100 Vicenza - telefono 0444 960500 - fax 0444 963392<br />

e-mail: Info@scuolartemestieri.org http:/www.scuolartemestieri.org


quartieri<br />

ViPiù quartieri<br />

dal 1993 che a Casale si<br />

E’ attende l’attuazione del<br />

Piano urbanistico: fu proprio in<br />

quell’anno – regnante il primo<br />

Variati – che un’equipe di professori<br />

universitari, su incarico<br />

del Comune, fece un’approfondito<br />

studio della frazione, e, nel<br />

nome della “progettazione partecipata”,<br />

compilò il primo dei<br />

Piani Frazione. Le norme attuative<br />

furono approvate con una<br />

delibera del 1995, e le cose da<br />

fare nel quadrante che si estende<br />

dalla complanare sud, al Bacchiglione<br />

alla ferrovia <strong>per</strong> Padova,<br />

erano chiare: l’adeguamento<br />

della strada di Casale, troppo<br />

stretta <strong>per</strong> il passaggio degli autobus,<br />

la costruzione di un marciapiede<br />

lungo via Zanecchin,<br />

l’illuminazione (ora ci sono lampioni<br />

solo ogni duecento metri),<br />

e la costruzione delle fognature<br />

che in molte vie ancora mancano.<br />

«Ora finalmente i lavori <strong>per</strong><br />

le fognature sono iniziati, e <strong>per</strong><br />

noi va bene che siano in contemporanea<br />

alla chiusura dei ponti<br />

di Debba» dice Giuseppe Romio,<br />

il portavoce del comitato dei residenti<br />

di Casale. Alcuni commercianti<br />

della zona, supportati<br />

dall’ex assessore Marco Zocca<br />

(ora consigliere d’opposizione<br />

con il Pdl), si sono<br />

invece lamentati<br />

<strong>per</strong> i disagi causati<br />

dai lavori. «Oggi chi<br />

era al governo fino<br />

all’altro ieri cavalca<br />

la protesta di alcuni<br />

abitanti – commenta<br />

Romio -. La verità<br />

è che negli ultimi<br />

quindici anni siamo<br />

stati abbandonati,<br />

forse <strong>per</strong>ché siamo<br />

considerati una “riserva<br />

di voti” buoni<br />

solo <strong>per</strong> le campagne elettorali.<br />

Ma ci auguriamo che questa<br />

amministrazione affronti i problemi<br />

della zona trascurati dalla<br />

precedente amministrazione».<br />

Quando entriamo nel bar dei<br />

laghetti Berici (le ex cave ora<br />

adibite alla pesca, accanto alla<br />

riserva rinaturalizzata dell’oasi<br />

di Casale) qualcuno lo apostrofa<br />

scherzosamente: «Toh, il sindaco<br />

di Casale, quale onore!». Romio<br />

si schernisce: è stato consigliere<br />

di circoscrizione dell’Udc<br />

<strong>per</strong> dieci anni, ma ora si dedica<br />

solo al comitato. E’ molto arrabbiato<br />

<strong>per</strong> come gli hanno ridotto<br />

la strada delle Ca<strong>per</strong>se, interessata<br />

a dei lavori negli<br />

anni scorsi: «In centro<br />

ci sono rotatorie<br />

anche dove non ser-<br />

vono, in <strong>per</strong>iferia ci<br />

sono strade da terzo<br />

mondo» dice, mentre<br />

la macchina sobbalza<br />

fra una buca e<br />

l’altra.<br />

A Casale vivono<br />

1800 <strong>per</strong>sone: è<br />

un angolo di campagna<br />

a due passi<br />

dalla città, ma non<br />

è un idillio. Oltre ai disagi <strong>per</strong><br />

la mancanza di alcuni servizi<br />

essenziali – ad esempio non c’è<br />

un’edicola, e a parte qualche bar<br />

e trattoria non ci sono attività<br />

commerciali di rilievo, nemme-<br />

no i piccoli negozi di vicinato<br />

dove comprare il latte o il pane<br />

– ha pagato anche in termini<br />

ambientali. In passato le cave<br />

che hanno aggredito il territorio<br />

vicino al Villaggio degli americani,<br />

ora “risanate” <strong>per</strong> farne<br />

circa trenta ettari di oasi gestita<br />

dal WWF (che <strong>per</strong>ò ai proprietari<br />

del bar dei laghetti piacerebbe<br />

poter sfruttare di più, aprendola<br />

più spesso). E poi il depuratore<br />

in riva al Bacchiglione, che<br />

serve già la parte orientale della<br />

città, e in futuro potrebbe essere<br />

ampliato, assorbendo anche<br />

la zona servita dall’impianto di<br />

Sant’Agostino. «E’ un paradosso<br />

che qui depuriamo mezza città, e<br />

non abbiamo le fognature» dice<br />

Romio. Ora qualcosa si muove.<br />

Ma <strong>per</strong> rendere Casale un posto<br />

vivo andrebbe tirato fuori dal<br />

cassetto il piano particolareg-<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 12<br />

Casale, un’oasi nel deserto<br />

Immersa nel verde di uno dei pochi angoli di campagna sopravvissuti attorno alla città,<br />

la frazione da 15 anni chiede più servizi: non ha un’edicola, né una piazza,<br />

né un negozio di alimentari, né le fognature. In cambio il depuratore è qui<br />

di Giulio Todescan<br />

| La chiesa di Casale<br />

Bisognerebbe<br />

ripescare<br />

il piano<br />

particolareggiato<br />

degli<br />

anni ‘90<br />

giato degli anni novanta, dice il<br />

comitato. Un piano che prevedeva<br />

nuove case <strong>per</strong> trecento abitanti<br />

nei pressi della parrocchia,<br />

con la nascita di una vera piazza,<br />

che oggi manca.<br />

Nel frattempo, se, a causa della<br />

chiusura dei ponti di Debba,<br />

passano meno auto, non è un<br />

dramma. Anzi. «Molti hanno<br />

sco<strong>per</strong>to che esiste la tangenziale<br />

sud, che porta direttamente<br />

dalla Riviera Berica al casello<br />

dell’autostrada, invece di usare<br />

strada Ca<strong>per</strong>se – dice Giuseppe<br />

Romio -. Ovviamente s<strong>per</strong>iamo<br />

che i ponti siano ria<strong>per</strong>ti presto.<br />

Ma mi chiedo se poi avrà<br />

senso realizzare anche il terzo<br />

ponte progettato dalla Provincia.<br />

Quando sarà pronta la Valdastico<br />

Sud, ci sarà un casello a<br />

Costozza di Longare, e il traffico<br />

pesante potrà passare di là».


quartieri<br />

febbraio del 2009 avrà rag-<br />

A giunto il traguardo dei suoi<br />

primi 20 anni, ma lo spirito di chi<br />

l’ha vista nascere e di chi continua<br />

ancor oggi a dedicarcisi con passione<br />

sono rimasti immutati. La<br />

“Scuola del Lunedì” può a buon<br />

diritto essere annoverata tra le<br />

es<strong>per</strong>ienze più interessanti e longeve<br />

di formazione extra-scolastica<br />

<strong>per</strong> lavoratori, adulti ed anziani,<br />

che esistano nella nostra città.<br />

Nata nel quartiere dei Ferrovieri<br />

<strong>per</strong> iniziativa del compianto Don<br />

Carlo Gastaldello sulla scia delle<br />

150 Ore, che Cgil, Cisl e Uil organizzavano<br />

<strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere ai lavoratori<br />

di raggiungere il diploma<br />

di terza media, ha visto poi cambiare<br />

con il tempo le sue fi nalità e<br />

il proprio bacino di utenza. Ora i<br />

corsisti sono <strong>per</strong> la maggior parte<br />

pensionati che trovano un’ottima<br />

occasione <strong>per</strong> socializzare ed en-<br />

trare in contatto con argomenti di<br />

sicuro interesse; ma a fi anco a loro<br />

spesso si possono trovare <strong>per</strong>sone<br />

più giovani, spinte a partecipare<br />

dalla curiosità <strong>per</strong> i temi trattati<br />

nelle lezioni ma anche dalla competenza<br />

dei docenti chiamati a fare<br />

da relatori.<br />

Per volere dei corsisti, e <strong>per</strong> celebrare<br />

degnamente la memoria del<br />

promotore di questa iniziativa, da<br />

quest’anno la scuola sarà intitolata<br />

a Don Carlo. L’impegno di questo<br />

sacerdote, tra i più attivi nell’avvicinare<br />

le <strong>per</strong>sone bisognose di<br />

occasioni di crescita nei propri<br />

luoghi di lavoro, viene ricordato<br />

oggi dall’attuale coordinatrice<br />

della scuola Carla Pasetti. Allora,<br />

ben prima che nascesse la Scuola<br />

del Lunedì, si andava nelle concerie<br />

e nelle fabbriche <strong>per</strong> cercare<br />

<strong>per</strong>sone interessate a conseguire il<br />

diploma di terza media: “I primi<br />

corsi erano di inglese, storia, fi sica,<br />

si parlava della salute in fabbrica;<br />

si tenevano la sera ed erano<br />

molto frequentati. Eppure bisognava<br />

andare in fabbrica durante<br />

la pausa pranzo, girare <strong>per</strong> i tavoli<br />

e parlare con ognuno <strong>per</strong>ché in pochi<br />

avevano il coraggio di esporsi”<br />

ricorda la signora Carla. I titolari<br />

delle aziende spesso storcevano il<br />

naso, non era visto di buon occhio<br />

chi trovava occasione <strong>per</strong> distrarsi<br />

dal lavoro.<br />

Poi con il tempo l’obiettivo del diploma<br />

di terza media<br />

<strong>per</strong>se gran parte del<br />

suo signifi cato e ci si<br />

riorganizzò in altro<br />

modo. Prima ospitati<br />

in un’aula delle scuole<br />

medie “Carta”, poi<br />

grazie alla Circoscrizione<br />

7, che metteva<br />

a disposizione una<br />

stanza che negli altri<br />

giorni era occupata,<br />

i corsi cominciarono<br />

a tenersi sempre<br />

in quello che sarebbe diventato il<br />

tradizionale lunedì. La parrocchia<br />

dava sempre una mano, facendo<br />

pubblicità sui foglietti che chiunque<br />

poteva trovare al termine delle<br />

messe. Oggi i corsi si tengono settimanalmente<br />

(quest’anno sono<br />

partiti il 6 ottobre) dalle 15,30 alle<br />

17,30 e vedono una partecipazione<br />

che va dalle 50 alle 80 <strong>per</strong>sone. In<br />

molti abitano nelle vicinanze, ma<br />

altri arrivano da diverse zone della<br />

città o dai paesi confi nanti: gli avvisi<br />

si trovano sulla stampa locale,<br />

sugli appuntamenti dell’Informacittà.<br />

Gli argomenti trattati<br />

sono i più vari: dalla<br />

storia dell’arte alla<br />

medicina, dalla letteratura<br />

alla religione,<br />

dalla psicologia ai<br />

viaggi. Gli insegnanti<br />

provengono magari<br />

dalle scuole vicentine,<br />

ma spesso sono<br />

<strong>per</strong>sonaggi importanti<br />

della cultura<br />

vicentina o stimati<br />

professionisti. La<br />

partecipazione ai corsi è gratuita,<br />

così come a titolo gratuito è l’impegno<br />

offerto dai relatori e dai<br />

volontari che danno il loro tempo<br />

<strong>per</strong> seguire l’attività di segreteria.<br />

Tutto si svolge facendo affi damento<br />

sulle proprie forze: “Ci tengo a<br />

precisare che non abbiamo mai<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 13<br />

Ferrovieri Lunedì, tutti a scuola da Don Carlo<br />

La Scuola del lunedì si appresta a festeggiare i vent’anni di attività<br />

Nata <strong>per</strong> chi voleva recu<strong>per</strong>are la licenza media, adesso offre formazione<br />

e corsi <strong>per</strong> tutti. Dalla medicina alla storia dell’arte<br />

di Andrea Fasulo<br />

20%<br />

di sconto<br />

Acquistando 6 bottiglie<br />

di spumante<br />

FASHION VICTIM ASTORIA<br />

6 calici in omaggio<br />

Ogni martedì di dicembre<br />

20% di sconto su bottiglieria,<br />

gastronomia e pasticceria<br />

(esclusi prodotti in promozione)<br />

La<br />

partecipazione<br />

è gratuita,<br />

così come<br />

l’impegno<br />

dei relatori<br />

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NUOVA GESTIONE • Corso Padova 116, Vicenza • Tel. 0444 303984<br />

| Alcune lezioni della Scuola del lunedì<br />

voluto sponsor, e questo <strong>per</strong>ché<br />

non volevamo essere legati a nessuno”<br />

precisa la coordinatrice.<br />

E grazie a questo impegno l’attenzione<br />

cresce: le signore, i corsisti<br />

sono <strong>per</strong> la maggior parte donne,<br />

dimostrano ogni anno di più di<br />

apprezzare gli argomenti trattati.<br />

“Mentre nei primi tempi potevano<br />

essere un po’ indisciplinate, oggi<br />

invece i docenti riconoscono che<br />

le <strong>per</strong>sone sono attente e pongono<br />

domande <strong>per</strong>tinenti. Questo è positivo<br />

<strong>per</strong>ché diverse signore, magari<br />

vedove, hanno trovato un’occasione<br />

<strong>per</strong> uscire di casa, incontrare<br />

<strong>per</strong>sone e condividere cose che si<br />

scoprono <strong>per</strong> la prima volta”. Imparando<br />

magari a guardare la città<br />

con occhi diversi, come quando la<br />

professoressa Dalla Pozza di Italia<br />

Nostra insegnò loro a guardare in<br />

alto <strong>per</strong> apprezzare le bellezze architettoniche<br />

di Vicenza: “Dopo la<br />

lezione in tanti ci hanno detto che<br />

da allora rischiavano di andare<br />

a sbattere contro i muri! Ma erano<br />

contentissimi di aver sco<strong>per</strong>to<br />

nuovi aspetti di una città in cui vivono<br />

da sempre”.


di Giulio Todescan<br />

quartieri<br />

i chiama Sufyan Muhammed,<br />

Sma molti dei suoi clienti lo<br />

chiamano – <strong>per</strong> pigrizia o <strong>per</strong>ché<br />

fa tanto “musulmano” – semplicemente<br />

“Mohamed”. E’ il gestore<br />

di un negozio di panini kebab<br />

a San Lazzaro, in via Poerio, una<br />

parallela di viale Crispi. Da qualche<br />

giorno ha anche un fan club su<br />

Facebook, il sito internet dove si<br />

possono rintracciare vecchi amici,<br />

e creare gruppi di discussione di<br />

ogni tipo. Creato il 27 novembre<br />

da uno studente del liceo Quadri,<br />

in una sola settimana il gruppo<br />

«Quelli che vanno da Mohamed»<br />

ha già radunato più di cinquanta<br />

appassionati. Una rapida ricerca<br />

sul sito ci porta ad affermare che il<br />

suo “fan club” è l’unico di Vicenza,<br />

probabilmente il primo in Italia.<br />

«Chi non ama andare dal kebabbaro<br />

dietro viale Crispi? Decisamente<br />

il più buono, e se aggiungiamo che<br />

è l’unico povero cristo (si può dire<br />

cristo in questo caso?) che ti da un<br />

kebab ancora a 3€» si legge fra le<br />

motivazioni della pagina web.<br />

<strong>Il</strong> motivo di questo successo non è<br />

<strong>per</strong>ò solo la bontà del panino uni-<br />

ta a un prezzo popolare: il fatto è<br />

che, quando vai “da Sufyan”, due<br />

chiacchiere ci scappano sempre:<br />

ha memoria, ricorda le facce dei<br />

clienti e non gli manca il gusto<br />

<strong>per</strong> la battuta. Pachistano, da sette<br />

anni in Italia, parla molto bene<br />

l’italiano, e nei discorsi sa infi lare<br />

anche qualche parola in dialetto.<br />

Senza contare che, in pratica, il<br />

suo negozio è sempre a<strong>per</strong>to: apre<br />

due ore la mattina, la sera riapre<br />

alle cinque, e non abbassa la serranda<br />

fi no alle due di notte, tutti i<br />

giorni. E l’orario notturno è il più<br />

apprezzato dai giovani. «Qualche<br />

cliente mi ha detto che sono fi nito<br />

su internet, a me fa molto piacere,<br />

anche se non ho ancora trovato chi<br />

ha creato la pagina» commenta<br />

sornione.<br />

La passione <strong>per</strong> la carne di tacchino<br />

– i suoi “döner”, i cilindri di<br />

strati di carne cotti su uno spiedo<br />

verticale, sono esclusivamente<br />

di tacchino, o di tacchino misto<br />

a pollo – è in realtà un’attività<br />

relativamente recente nella vita<br />

di Sufyan. In Pakistan studiava<br />

all’università, facoltà di Architettura.<br />

«Ho fatto tre anni di architettura,<br />

a Lahore. Mio padre è<br />

architetto, lui voleva che diventassi<br />

come lui, prendendo il suo<br />

posto nel suo studio – racconta -.<br />

Ma io non volevo quella vita». La<br />

sua famiglia vive a Gujrat, dove<br />

lui è nato e cresciuto: una città di<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 14<br />

San Lazzaro Sufyan, il kebab<br />

più buono di Facebook<br />

Nel giro di una settimana, la pagina web dedicata ad uno dei<br />

negozi di panini più frequentati di Vicenza ha già più di cinquanta<br />

appassionati. Storia di un quasi architetto reinventatosi kebabbaro<br />

| Sufyan Muhammed nel suo negozio<br />

trecentomila abitanti nella zona<br />

nord-orientale del Pakistan, nella<br />

provincia del Punjab, ai confi ni<br />

con l’India. Centoventi chilometri<br />

più a sud c’è Lahore, sei milioni di<br />

abitanti, capitale del Punjab. «<strong>Il</strong> 12<br />

novembre del 2001 sono arrivato a<br />

Vicenza, e ho iniziato a lavorare in<br />

un ditta. Ho fatto il metalmeccanico<br />

<strong>per</strong> quattro anni, poi ho deciso<br />

di aprire un’attività. <strong>Il</strong> negozio ha<br />

a<strong>per</strong>to il 21 luglio del 2005» dice.<br />

Intanto – sono le sette – la fi la di<br />

avventori si ingrossa; una ragazza<br />

ordina due kebab da portare via:<br />

«<strong>Il</strong> solito». Con o senza pomodoro,<br />

più o meno piccante, quale salsa,<br />

Sufyan lo sa: «Ormai conosco<br />

a memoria i suoi gusti, quelli del<br />

suo ragazzo e anche quelli del suo<br />

cane» scherza. Gli studi di architettura<br />

non li ha fi niti, ma nell’arredamento<br />

del locale c’è un tocco<br />

di essenzialità non comune: niente<br />

insegne sgargianti, né poster alle<br />

pareti, né televisioni rumorose.<br />

Le pareti sono di un verde acceso,<br />

gli ingredienti bene in vista, e<br />

<strong>per</strong> i clienti ci sono due funzionali<br />

tavolini metallici. «Non mi interessa<br />

dare nell’occhio, voglio stare<br />

tranquillo e lavorare e basta» dice<br />

Sufyan, e non si può non pensare<br />

ai suoi turni di notte quotidiani,<br />

davanti a un rullo di carne sempre<br />

incandescente, estate compresa.<br />

«A Natale, <strong>per</strong>ò, chiudo tutto <strong>per</strong><br />

un po’ e me ne torno in Pakistan».<br />

tavole del mondo<br />

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a Scuola di Iridologia e Natu-<br />

Lropatia “Luigi Costacurta”, con<br />

sede a Trento, ha lo scopo di formare<br />

iridologi naturopati o<strong>per</strong>atori non<br />

medici, sul modello degli heilpraktiker<br />

della Germania che da tempo<br />

svolgono la propria attività curando<br />

ed assistendo quei cittadini che non<br />

credono nei sussidi terapeutici della<br />

medicina convenzionale, ma ripongono<br />

le loro s<strong>per</strong>anze di salute nelle<br />

risorse della natura.<br />

Questa attività di formazione si è<br />

inserita in una diffusa tradizione di<br />

medicina popolare caratteristica delle<br />

regioni alpine che in passato è stata<br />

scarsamente presa in considerazione<br />

dal mondo accademico. L’Accademia<br />

Nazionale di Scienze Igienistiche Naturali<br />

“Galileo Galilei” privilegia questa<br />

ricerca e divulgazione dei rimedi<br />

fondamentali, dalla fi toterapia, <strong>per</strong><br />

arrivare all’idroterapia, alla fangoterapia<br />

e alla termoterapia.<br />

Non si può parlare di medicina naturale<br />

senza ricordare la fi gura autorevole<br />

di Luigi Costacurta che fu fondatore<br />

dell’Accademia nel 1988, quando<br />

un gruppo di naturopati di Trento<br />

si dimostrò disponibile a realizzare il<br />

le aziende informano<br />

progetto che lui aveva inseguito da<br />

una vita. Costacurta - autore di saggi<br />

come “Vivi con gli agenti naturali”,<br />

“La nuova dietetica”, “L’Iridologia”<br />

- si gettò con entusiasmo giovanile<br />

nell’organizzazione di quella che era<br />

la prima iniziativa in Italia, <strong>per</strong> la<br />

formazione di o<strong>per</strong>atori sanitari non<br />

medici.<br />

La Scuola di Iridologia e Naturopatia<br />

“Luigi Costacurta” ha dunque<br />

un’es<strong>per</strong>ienza di oltre 20 anni, che<br />

le consente di articolare un piano di<br />

studi completo di circa 900 ore frontali.<br />

Con i corsi complementari, i tirocini<br />

e i master si possono raggiungere<br />

1200 ore. Ad essa confl uiscono<br />

studenti provenienti da tutta l’Italia<br />

e in particolare dal Veneto, dalla<br />

Lombardia e dal Trentino Alto Adige.<br />

L’insegnamento è molto vario: si<br />

alternano lezioni convenzionali con<br />

dibattiti, lezioni miranti alla preparazione<br />

specifi ca con esercitazioni<br />

teorico pratiche presso un centro di<br />

terapie naturali specializzato. Anche<br />

<strong>per</strong>sone senza una preparazione di<br />

base scientifi ca possono <strong>per</strong>tanto<br />

partecipare senza diffi coltà eccessive,<br />

purché siano disposte ad impe-<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 16<br />

Iridologo, una professione<br />

non convenzionale<br />

Una scuola <strong>per</strong> o<strong>per</strong>atori non medici specializzati<br />

in discipline naturali. Nel piano di studi si spazia dalla<br />

fangoterapia alla fisiologia, dalla chimica<br />

alla bioenergetica<br />

gnarsi.<br />

<strong>Il</strong> nostro piano di studi è vasto e articolato.<br />

Discipline come l’anatomia<br />

descrittiva e comparata e la fi siologia<br />

vengono affrontate tenendo<br />

come punto di riferimento l’uomo<br />

vivo nella sua complessità. Già nel<br />

primo anno inizia l’approccio all’iridologia,<br />

alla storia dell’arte sanitaria,<br />

alla bioenergetica, con la fi toterapia,<br />

i fi ori di Bach, con l’anatomia e la<br />

fi siologia e chimica-biochimica. Nel<br />

secondo anno si approfondiscono<br />

l’anatomia e la fi siologia, l’iridologia,<br />

le discipline naturali, inizia il corso di<br />

patologia, si attua quindi il confronto<br />

fra la diagnostica e la terapia convenzionale<br />

e la naturopatia, e si affronta<br />

in maniera sistematica la scienza dell’alimentazione.<br />

<strong>Il</strong> terzo anno completa i corsi iniziati<br />

nel primo e nel secondo anno e approfondisce<br />

le discipline previste<br />

dalla medicina naturale. Ogni anno è<br />

completato da uno Stage a carattere<br />

eminentemente pratico. Dopo il terzo<br />

anno il curriculum si conclude con<br />

la discussione della tesi e con l’iscrizione<br />

all’Associazione Nazionale Naturoigienisti<br />

Iridologi (A.Na.Ir).<br />

Musica Indiana, raga in La Maggiore<br />

Domenica 14 l’associazione musicale con sede in corso Fogazzaro<br />

organizza un seminario introduttivo alla musica indiana<br />

E a gennaio arriva anche la musicoterapia<br />

n corso di introduzione alla<br />

Umusica indiana, alle sue tradizioni,<br />

ai suoi ritmi, ai suoi raga.<br />

L’associazione musicale La Maggiore,<br />

nata solo un mese fa, ha<br />

scelto un tema di grande fascino<br />

<strong>per</strong> presentarsi alla città: domenica<br />

14 dicembre, infatti, presso la<br />

sede di corso Fogazzaro 50 (praticamente<br />

in piazza San Lorenzo), si<br />

terrà un seminario tutto dedicato<br />

alle melodie della grande nazione<br />

indiana. Approfondimenti teorici<br />

sulla storia, le origini, le tradizioni,<br />

si alterneranno a esercizi pratici e<br />

all’insegnamento di qualche raga<br />

(il raga è la struttura melodica fon-<br />

damentale); il tutto sotto la guida<br />

es<strong>per</strong>ta di Patrizia Saterini.<br />

Per l’associazione questo è dunque il<br />

primo appuntamento pubblico, che<br />

va ad aggiungersi ad un programma<br />

di attività già molto vario, costruito<br />

attorno ai corsi collettivi e individuali<br />

di musica: “Abbiamo quasi<br />

tutti gli strumenti, gli archi, i fi ati, la<br />

batteria, il piano, il canto – spiega la<br />

presidente Laura Cattaruzza ; e da<br />

poco abbiamo fatto partire un corso<br />

di registrazione <strong>per</strong> tecnici del suono<br />

che sta avendo un successo inaspettato.<br />

Sono corsi a<strong>per</strong>ti a tutti, a chi lo<br />

fa <strong>per</strong> hobby e ai ragazzi che magari<br />

vogliono iniziare a studiare in vista<br />

dell’entrata al conservatorio”. Ma<br />

l’obiettivo di La Maggiore è anche<br />

quello di creare un punto di ritrovo<br />

<strong>per</strong> tutti gli appassionati di musica,<br />

che una volta iscritti all’associazione<br />

possono utilizzare la sede come luogo<br />

di studio e di confronto. E come<br />

spazio <strong>per</strong> approfondire tematiche<br />

particolari. “Presto partirà un corso<br />

di musica gitana– continua la presidente<br />

-. Faremo inoltre partire delle<br />

attività pensate <strong>per</strong> i bambini più<br />

piccoli, <strong>per</strong> abituarli a giocare con la<br />

musica. E grazie ad Alessia Bianchi<br />

(la vicepresidente dell’associazione,<br />

ndr) partirà anche la musicoterapia<br />

<strong>per</strong> ragazzi e bambini disabili”.


cultura<br />

ViPiù cultura<br />

La vera democrazia?<br />

Diretta<br />

L’ex coordinatore del comitato Più Democrazia,<br />

Paolo Michelotto, firma un libro sulle forme<br />

di autogoverno nel mondo. “Nel sistema rappresentativo<br />

i cittadini non possono intervenire, in quello diretto sì”<br />

di Alessio Mannino<br />

l 10 settembre 2006, 10 mila<br />

Ivicentini si recarono alle urne<br />

<strong>per</strong> dire sì o no al “referendum<br />

sui referendum”. In sostanza un<br />

quesito che chiedeva di modifi care<br />

lo statuto comunale in modo<br />

da prevedere il voto diretto dei<br />

cittadini <strong>per</strong> proporre, abrogare<br />

(o entrambe le cose) ogni sorta di<br />

decisione che riguardasse la città.<br />

In una parola: democrazia diretta.<br />

A coordinare il comitato promotore,<br />

Più Democrazia, era Paolo Michelotto,<br />

imprenditore nel settore<br />

giocattoli, che oggi sta conducendo<br />

un’identica battaglia (e qualcosa<br />

in più, come il piano regolatore<br />

partecipato: wow!) nel Comune di<br />

Rovereto dove si è trasferito.<br />

Mondo democratico<br />

Da questa doppia es<strong>per</strong>ienza nasce<br />

il suo libro, Democrazia dei<br />

cittadini. Gli esempi reali e di<br />

successo dove i cittadini decidono<br />

(Troll Libri, 15 euro, prenotabile<br />

in libreria). “Quest’o<strong>per</strong>a serve<br />

ad avere una base teorica, elencando<br />

i posti in giro <strong>per</strong> il mondo<br />

dove hanno avuto il buonsenso<br />

di introdurre forme di democrazia<br />

diretta”, spiega. Armatosi di<br />

passione e pazienza, tramite altri<br />

libri ma anche siti internet, in 38<br />

brevi e chiari capitoli Michelotto<br />

espone una panoramica completa<br />

degli Stati e delle località dove ai<br />

rappresentanti eletti si affi ancano<br />

istituti in cui il popolo interviene<br />

direttamente nella politica. “La<br />

democrazia è una, ma varia di gradazione.<br />

A un estremo c’è quella<br />

rappresentativa pura, come l’Italia;<br />

all’altro c’è quella diretta, come<br />

in Svizzera. Qui i rappresentanti ci<br />

sono, ma la differenza sta nel fatto<br />

che i cittadini, se vogliono intervenire,<br />

possono farlo. Da noi, no”. O<br />

meglio: noi italiani abbiamo solo<br />

il referendum abrogativo e la legge<br />

di iniziativa popolare, cioè una<br />

raccolta fi rme. La Svizzera è il modello<br />

principe (anche se non l’unico):<br />

“Lì il primo referendum è del<br />

1294, e risale al primo nucleo di<br />

Cantoni, quelli in alta montagna.<br />

La presunta diversità svizzera, in<br />

realtà, non c’è. E’ solo che i Cantoni<br />

sono riusciti a vincere la guerra<br />

contro l’Im<strong>per</strong>o tedesco che nel<br />

Medioevo voleva assoggettarli. E<br />

così hanno mantenuto il loro ordinamento,<br />

che era il più libero di<br />

tutti, tanto è vero che i <strong>per</strong>seguitati<br />

d’Europa si rifugiavano lì”. Ecco<br />

spiegato, <strong>per</strong> esempio, il grande<br />

sviluppo delle banche (o<strong>per</strong>a degli<br />

immigrati ebrei) o dell’industria<br />

degli orologi (specialità degli ugonotti<br />

francesi).<br />

Tre modalità<br />

Ma anche gli Stati Uniti sono un<br />

paese a cui ispirarsi: “Pochi lo<br />

sanno”, avverte Michelotto, “ma il<br />

70% degli Americani hanno strumenti<br />

di democrazia diretta. In<br />

California, <strong>per</strong> esempio, Schwartzenegger<br />

è diventato governatore<br />

<strong>per</strong> essere stato scelto in una rosa<br />

di candidati dopo che il suo predecessore<br />

era stato revocato dai<br />

cittadini”. Già, <strong>per</strong>ché esistono<br />

tre grandi modi in cui la democrazia<br />

diretta può essere attuata:<br />

con l’iniziativa di una legge o di<br />

un provvedimento da rimettere al<br />

voto popolare (proposition, molto<br />

diffusa proprio negli States); col<br />

referendum, spesso abrogativo (in<br />

Svizzera <strong>per</strong> qualsiasi norma c’è<br />

tempo tre mesi <strong>per</strong>ché la popolazione<br />

possa sottoporla alle urne: è<br />

così che i politici svizzeri non sono<br />

mai riusciti ad aumentarsi gli stipendi);<br />

e con la revoca, grazie alla<br />

quale si può chiedere di mandare<br />

a casa il tal politico. Anche in Bolivia<br />

col presidente Morales e in<br />

Venezuela contro Chavez è stata<br />

tentata questa carta dai loro oppositori,<br />

fallendo in entrambi i casi<br />

(con buona pace di chi dipinge<br />

questi due paesi come regimi illiberali).<br />

No quorum<br />

“Da quel che ho potuto constatare,<br />

la democrazia diretta si sta<br />

diffondendo a macchia d’olio”,<br />

dice Michelotto. “In Germania, ad<br />

esempio. Gli apripista sono stati i<br />

bavaresi, che dopo anni e anni di<br />

impegno e organizzazione sono<br />

riusciti a su<strong>per</strong>are le condizioni<br />

diffi cilissime poste <strong>per</strong> far votare<br />

l’adozione di forme di autogoverno.<br />

Dal 1995 a oggi hanno fatto<br />

1200 referendum, con un quorum<br />

basso (10-15%) o inesistente”. La<br />

questione del quorum è importante.<br />

Anzi, centrale. Se è alto, infatti,<br />

la riuscita del referendum è molto<br />

più diffi cile. “Ai cittadini bisogna<br />

far sa<strong>per</strong>e innanzitutto che si voterà,<br />

e poi bisogna informarli sull’argomento.<br />

Ora, chi è contrario<br />

ai referendum? I politici, che dalla<br />

loro hanno i poteri economici<br />

e mediatici. Per il no, dunque, è<br />

molto più conveniente boicottare<br />

il referendum ignorandolo. Se il<br />

quorum non c’è o è molto basso,<br />

invece, i contrari sono costretti a<br />

impegnarsi”. E il loro potere non<br />

fa più la differenza.<br />

Partire dal basso<br />

A proposito di referendum. Quello<br />

vicentino sul Dal Molin, promesso<br />

in veste istituzionale dal sindaco<br />

del Pd Achille Variati e poi realizzatosi<br />

in forma autogestita <strong>per</strong>ché<br />

bocciato dal Consiglio di Stato,<br />

non è un segno? “E’ stato grandioso”,<br />

sbotta Michelotto. “D’ora<br />

in poi quelle 24 mila <strong>per</strong>sone che<br />

sono andate a votare, ma anche gli<br />

altri che non l’hanno fatto, hanno<br />

ben chiaro che <strong>per</strong> decisioni che<br />

investono la loro vita devono poter<br />

dire la propria. E poi dà soddisfazione<br />

vedere che dai 10 mila del<br />

2006 siamo passati ai 24 mila di<br />

adesso, anche se il tema era la base<br />

Usa”. Vedremo mai un’Italia, magari<br />

un’Europa, che si autogoverna<br />

con la democrazia diretta? “La<br />

storia di questo modo di governare<br />

insegna che prima si parte dal piccolo,<br />

dal Comune, e poi si arriva<br />

al grande. Prima deve diffondersi<br />

sul territorio, in modo che la gente<br />

faccia pratica. E ne prenda coscienza”.<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 17<br />

| Paolo Michelotto<br />

In un libro<br />

le ville di Palladio<br />

Sarà presentato sabato 6 dicembre<br />

alle 18, nella sala Francescana del<br />

convento di San Lorenzo, il libro<br />

“Palladio, le ville”, scritto da Luca<br />

Trevisan con la prefazione di Lionello<br />

Puppi. In occasione del cinquecentenario<br />

della nascita di Andrea Palladio,<br />

il volume celebra un aspetto<br />

particolare dell’o<strong>per</strong>a del grande architetto:<br />

le ville costruite <strong>per</strong> gli aristocratici<br />

del tempo nella campagna<br />

veneta. Attraverso l’individuazione di<br />

alcuni tra gli edifi ci più signifi cativi,<br />

viene così illustrato il contesto storico<br />

e culturale che in quel <strong>per</strong>iodo portò<br />

allo sviluppo della cosiddetta “civiltà<br />

delle ville venete”, di cui il Palladio fu<br />

indiscutibilmente il più elevato e raffi<br />

nato interprete. Grazie anche ad un<br />

corredo fotografi co di alta qualità,<br />

il libro si sofferma sia sull’attenzione<br />

del tutto peculiare che l’architetto<br />

dedica allo studio del rapporto degli<br />

edifi ci con l’ambiente circostante, in<br />

un dialogo serrato tra architettura e<br />

natura, tra uomo e ambiente, sia sulla<br />

purezza e sul rigore del linguaggio<br />

palladiano: aspetti formali che, una<br />

volta in più, le illustrazioni fotografi -<br />

che <strong>per</strong>mettono di cogliere con estrema<br />

immediatezza.


cultura<br />

Colori e profumi,<br />

l’architettura che si emoziona<br />

Un designer vicentino mescola le forme dell’architettura a suoni,<br />

giochi di luce e profumi. Per creare ambienti coinvolgenti<br />

Dai centri benessere alle navi da crociera alle termoculle<br />

di Marta Cardini<br />

mozionarsi: ecco la nuova<br />

Efrontiera dell’architettura.<br />

<strong>Il</strong> designer scledense Filippo De<br />

Franceschi aggiunge una nuova<br />

dimensione agli spazi che progetta:<br />

la capacità dell’ambiente di<br />

coinvolgere o anche di modifi care<br />

gli stati d’animo delle <strong>per</strong>sone attraverso<br />

dispositivi polisensoriali.<br />

Ha lavorato a progetti importanti<br />

<strong>per</strong> molti centri benessere italiani<br />

e spagnoli, <strong>per</strong> navi da crociera e<br />

<strong>per</strong>fi no <strong>per</strong> alcune stanze delle<br />

scuole di polizia. E ora ha un nuovo<br />

obiettivo: sta studiando assieme<br />

a medici e psicologi l’infl uenza<br />

di colori, odori e suoni sulle donne<br />

in gravidanza. Per poter progettare<br />

accoglienti termoculle <strong>per</strong> i<br />

bambini prematuri.<br />

Architetto De Franceschi, ci<br />

può spiegare cosa sono le “stanze<br />

polisensoriali”? Perché sono<br />

innovative? Come infl uenzano<br />

le emozioni delle <strong>per</strong>sone?<br />

I miei progetti partono sempre<br />

dal presupposto di prestare attenzione<br />

alla parte emotiva delle<br />

<strong>per</strong>sone che abitano certe stanze.<br />

È importante come l’ambiente<br />

viene <strong>per</strong>cepito. Cerco di concentrarmi<br />

sulla parte cromatica,<br />

usando tecnologie all’avanguardia.<br />

Ad esempio, nei centri benessere,<br />

pareti e soffi tti che cambiano<br />

colore possono infl uire sul rilassamento<br />

o l’energizzazione di una<br />

<strong>per</strong>sona. Uso prodotti ricercati e i<br />

colori variano in modo dinamico<br />

a seconda che in quella stanza si<br />

voglia fare un massaggio rilassante<br />

o rigenerante. Se si vuole rilassare<br />

si usano il verde o il blu, se si<br />

vuole imprimere energia si usa il<br />

rosso o il giallo o l’arancione. Ai<br />

colori vengono in genere abbinati<br />

suoni, profumi ed immagini.<br />

A quali strutture sono rivolti<br />

i suoi progetti? E che cosa ha<br />

progettato fi nora?<br />

A oasi benessere, hotel, allestimenti<br />

espositivi, stand fi eristici,<br />

uffi ci e abitazioni. Per un centro<br />

benessere di Siviglia, in Spagna,<br />

ho progettato alcune stanze con<br />

videoproiezioni sulle pareti di<br />

immagini della natura, come ad<br />

esempio i boschi, il mare, la montagna.<br />

C’erano sette scenari che il<br />

cliente poteva scegliere. Ad ogni<br />

sfondo veniva abbinato un suono,<br />

ad esempio il rumore delle onde<br />

e dei gabbiani se si trattava del<br />

mare e un odore, in questo caso di<br />

salsedine, in modo sincronizzato.<br />

Questo metodo si chiama “sinestesia”.<br />

Si tratta della corrispondenza<br />

di più elementi sensoriali<br />

contemporaneamente. Lavoro<br />

molto anche <strong>per</strong> i centri commerciali.<br />

Per la “Corte Lombarda” di<br />

Milano ho disegnato alcuni soffi tti<br />

illuminati. Nei mesi scorsi ho<br />

realizzato un particolare stand<br />

<strong>per</strong> la “Nivea”, fatto di una membrana<br />

termotesa retroilluminata<br />

e ho partecipato al Salone della<br />

Moda di Milano, al Torino Word<br />

Design Capital e alla Biennale di<br />

Venezia. Questa particolare struttura<br />

è in grado di diffondere una<br />

luce assolutamente omogenea e a<br />

ciò abbiamo unito la possibilità<br />

di miscelare i colori base provenienti<br />

da led o tubi fl uorescenti.<br />

Ho collaborato all’esposizione<br />

“La raccolta d’arte Esso” presso la<br />

Galleria nazionale d’arte moderna<br />

a Roma. Ora siamo in grado di<br />

realizzare grandi soffi tti o pareti<br />

luminose che si trasformano in<br />

scenari dinamici con una scala di<br />

duecentocinquantasei colori. Recentemente<br />

ho realizzato sfondi<br />

cromatici dinamici <strong>per</strong> il centro<br />

benessere “Body and Soul Ham-<br />

mam” di Bergamo. Ho allestito<br />

stanze <strong>per</strong> numerose strutture di<br />

Rimini, di Trieste e di Udine. Ma<br />

nella mia carriera mi sono anche<br />

occupato delle pareti e dei soffi tti<br />

delle navi da crociera e delle sale<br />

congressi <strong>per</strong> le scuole di polizia.<br />

Quando è nata l’idea di realizzare<br />

spazi che si avvalgono<br />

della sinestesia fra sensazioni<br />

olfattive, sonore e tattili?<br />

L’idea è partita 6 anni fa, nel<br />

2002, quando ho partecipato a un<br />

concorso <strong>per</strong> una beauty farm di<br />

Milano. Si trattava di progettare<br />

una “stanza sensibile”, di modifi<br />

care attraverso le emozioni<br />

l’aspetto del locale. L’obiettivo<br />

era creare un ambiente confortevole<br />

e adeguato in funzione del<br />

trattamento. Vinsi il concorso.<br />

L’importanza e la particolarità<br />

del progetto attirò l’attenzione<br />

dei media. Avevo creato una stanza<br />

dinamica capace di cambiare<br />

aspetto in funzione del suo utilizzo.<br />

La mia ricerca è poi andata oltre<br />

e mi sono focalizzato su nuovi<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 18<br />

| Una creazione dello studio Spazioattivo, con cui collabora De Franceschi<br />

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materiali da utilizzare <strong>per</strong> mostre<br />

o eventi, stand fi eristici ed uffi ci.<br />

Quale è il suo prossimo obiettivo?<br />

Sto studiando con alcuni medici,<br />

psichiatri e o<strong>per</strong>atori del benessere<br />

il ruolo di colori, suoni e odori<br />

sui bambini. È in fase di ricerca<br />

un progetto sulla relazione tra<br />

gli elementi sensoriali e la gravidanza.<br />

Suoni, colori e odori sono<br />

misurabili in frequenze e danno<br />

emozioni diverse. Forse è possibile<br />

trovare un modo scientifi co<br />

<strong>per</strong> migliorare la qualità della<br />

vita, esaminando le frequenze e<br />

mettendole sulla stessa lunghezza<br />

d’onda delle <strong>per</strong>sone. L’obiettivo<br />

fi nale <strong>per</strong> me è quello di progettare<br />

termoculle accoglienti soprattutto<br />

<strong>per</strong> i bambini nati prematuramente.<br />

Certo ci sarà ancora<br />

molto da lavorare. Ma è indubbio<br />

che la sinestesia di tutti gli elementi<br />

che incidono sui sensi ha la<br />

necessità di applicazioni sempre<br />

più avanzate che sono ancora tutte<br />

da scoprire e da esplorare.<br />

Show room Nuovo negozio<br />

A<strong>per</strong>to tutte<br />

le domeniche pomeriggio<br />

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cultura<br />

Colore al potere<br />

A villa Lattes è in corso una mostra di artisti<br />

latinoamericani. Immagini forti, primitive<br />

e coloratissime<br />

mmagini coloratissime, piene di<br />

Iforza e richiami all’arte “primitiva”,<br />

popolari e fantasiose come<br />

un romanzo di Garcia Marquez. In<br />

una parola, latinoamericane. È in<br />

corso al centro civico di villa Lattes,<br />

ex sede della circoscrizione 6,<br />

la mostra di pittura “Nuestro Norte<br />

es el Sur”, dedicata ai lavori di<br />

pittori provenienti da vari paesi del<br />

Sudamerica e pensata proprio <strong>per</strong><br />

far conoscere i principali aspetti di<br />

una pittura che mescola tradizione<br />

popolare e infl uenze accademiche,<br />

con risultati che sono comunque<br />

sempre accessibili a tutti. Tanti<br />

gli artisti in mostra, ognuno con<br />

caratteristiche proprie. Dalle tele<br />

quasi precolombiane di Rodolfo<br />

Crisafulli Maya ai paesaggi minimali<br />

realizzati ad acquerello da<br />

Alvaro Luque, dai legni intagliati<br />

con immagina dal sapore antico<br />

da Luis Contreras alle immagini<br />

astratte e sottilmente inquietanti<br />

di Griselda Frangul, dalla natura<br />

trasfi gurata di Elcy Herrera ai <strong>per</strong>sonaggi<br />

monumentali e coloratis-<br />

grandi dell’arte occidentale e i<br />

I pittori di icone russe a confronto<br />

di fronte al mistero dell’Annunciazione.<br />

È con questa idea di fondo<br />

che lunedì 8 dicembre si aprirà,<br />

a palazzo Leoni Montanari, un<br />

nuovo appuntamento con la rassegna<br />

OrienteOccidente, la serie<br />

di minimostre pensata <strong>per</strong> far conoscere<br />

la collezione di icone russe<br />

della banca attraverso l’approfondimento<br />

di temi trasversali sia all’es<strong>per</strong>ienza<br />

della pittura russa sia<br />

agli sviluppi dell’arte occidentale.<br />

Allestita al piano terra del palazzo,<br />

la rassegna Un fi lo rosso tra le dita<br />

presenta sei icone dedicate all’Annunciazione,<br />

messe a confronto<br />

con un apparato illustrativo di<br />

testi e di immagini che attestano<br />

l’impegno verso questo tema dei<br />

maggiori artisti dell’arte europea<br />

(da Giotto, al Beato Angelico, a<br />

Leonardo, solo <strong>per</strong> citarne alcuni).<br />

<strong>Il</strong> confronto tra l’arte orientale<br />

simi di Jairo Orozco e Jamir Mejia.<br />

E molto altro ancora, compresi alcuni<br />

appuntamenti con altre attività<br />

culturali latinoamericane, come<br />

l tango, al quale è dedicato un concerto<br />

(“Tangò”) che racconta la sua<br />

vera storia. “In effetti siamo qui a<br />

Vicenza – spiega il curatore Juan<br />

Saravì Platero – anche <strong>per</strong> incon-<br />

e quella occidentale diviene così<br />

uno spunto di rifl essione sulle differenze<br />

ma anche sulle continuità<br />

dei segni di due tradizioni artistiche<br />

che hanno <strong>per</strong>corso nei secoli<br />

strade espressive assai diverse,<br />

pur partendo dalla raffi gurazione<br />

del medesimo soggetto.<br />

La minimostra, resterà a<strong>per</strong>ta, con<br />

ingresso gratuito, dall’8 dicembre<br />

prossimo sino al 29 marzo 2009:<br />

date non casuali. Nella prima età<br />

cristiana l’Annunciazione veniva<br />

infatti celebrata qualche domenica<br />

prima del Natale; i fedeli poteva-<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 19<br />

Un filo rosso<br />

tra Oriente e Occidente<br />

Icone russe e immagini dei grandi della pittura<br />

europea a confronto. A Palazzo Leoni Montanari<br />

una mostra tutta dedicata al tema dell’Annunciazione<br />

| In alto gli organizzatori con l’assessore Alessandra Moretti. Sotto alcune o<strong>per</strong>e<br />

trare giovani artisti vicentini cui<br />

dedicare uno spazio in America<br />

Latina”. L’esposizione è visitabile<br />

fi no al 14 dicembre, dal lunedì alla<br />

domenica dalle 10.30 alle 12.30<br />

e dalle 16 alle 19 (il lunedì solo la<br />

mattina). Per maggiori informazioni<br />

telefonare alla circoscrizione<br />

6 allo 0444 962136.<br />

| Annunciazione della Madre di Dio, una delle icone in mostra<br />

no così cogliere immediatamente<br />

il rapporto tra le parole dell’angelo<br />

Gabriele, la risposta di Maria<br />

e l’incarnazione di Gesù. Solo<br />

successivamente la solennità fu<br />

collocata nove mesi esatti prima<br />

della nascita di Cristo, il 25 marzo,<br />

in prossimità della Pasqua, e il mistero<br />

pasquale divenne così il protagonista<br />

dell’icona. La rappresentazione<br />

dell’Annunciazione allude<br />

infatti alle due nature di Gesù, allo<br />

stretto rapporto tra il Natale e la<br />

Pasqua, alla fi gura di Maria come<br />

soglia di ogni sacro mistero.<br />

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l cuore della musica elettronica<br />

Ibatte anche a Vicenza. Curiosando<br />

tra le eccellenze sconosciute di<br />

casa nostra ci siamo imbattuti in<br />

Global Beat, un progetto di promozione<br />

e diffusione sul territorio del<br />

battere e levare in formato digitale.<br />

Pur non essendo una vera e propria<br />

agenzia di booking, Global Beat<br />

organizza concerti elettronici in<br />

alcuni locali della città, assoldando<br />

artisti stranieri di fama mondiale e<br />

registrando ogni volta il tutto esaurito.<br />

«Solo <strong>per</strong>formance rigorosamente<br />

live di sottogeneri ricercati<br />

come IDM ed electro-pop, non i<br />

soliti dj-set techno» ci tiene a precisare<br />

Filippo Mursia,<br />

29 anni, che anima<br />

il progetto assieme<br />

all’aiuto del “buon<br />

Teo”.<br />

<strong>Il</strong> tutto è nato un po’<br />

<strong>per</strong> caso, quando Filippo<br />

nel 2003 ha<br />

scritto ad uno dei suoi<br />

idoli, il canadese Solvent,<br />

invitandolo ad<br />

esibirsi al Borsa, sotto<br />

la Basilica. «Era un<br />

gioco, una boutade...<br />

movida<br />

ViPiù movida<br />

Battito elettronico<br />

Nato quasi <strong>per</strong> caso <strong>per</strong> iniziativa di due giovani, il progetto Global<br />

Beat ha portato in città molti grandi nomi della musica elettronica<br />

mondiale. <strong>Il</strong> sogno? Un concerto elettro-pop al Teatro Olimpico<br />

di Francesca Danda<br />

Solo<br />

<strong>per</strong>formance<br />

live,<br />

non i soliti<br />

dj-set techno<br />

Ma dopo 3 giorni mi ha risposto<br />

sul serio, abbiamo messo in piedi<br />

il concerto ed è stato un successo!»<br />

Dal “si può fare” rivelatore all’avvio<br />

dell’attività di booking il passo è<br />

stato breve. Filippo ha cominciato<br />

a fare la posta agli artisti che venivano<br />

in tour in Europa ed avevano<br />

date buche, chiedendo eventuali referenze<br />

(<strong>per</strong> accreditarsi) ai musicisti<br />

precedentemente ospitati. Ed ha<br />

trovato un’insostituibile spalla nel<br />

Sartea, che «se non ci fosse, bisognerebbe<br />

inventarlo». Sul palco di<br />

corso S. Felice sono quindi transitati<br />

il duo berlinese Schneider Tm,<br />

l’americano Lusine, il newyorkese<br />

Jimmy Edgar e, <strong>per</strong> ben tre volte,<br />

il virtuoso Daedalus da Los Angeles<br />

(31enne che ha all’attivo<br />

il video elettorale<br />

<strong>per</strong> Obama, tanto <strong>per</strong><br />

intenderci…).<br />

«Fa impressione leggere<br />

fra le tappe dei<br />

tour di questi musicisti<br />

“L.A., Londra, Berlino,<br />

Roma… e Vicenza”»<br />

esclama oroglioso<br />

Filippo che, seppur<br />

fi ducioso in una futura<br />

attività remunerativa,<br />

al momento<br />

butta cuore e tempo nella Global<br />

Beat <strong>per</strong> puro spirito di fi lantropia.<br />

E lo fa bene, <strong>per</strong>ché tutti i concerti<br />

realizzati, di cui ha curato anche<br />

promozione, sponsorizzazione e<br />

visual, sono andati in pari, senza<br />

| xxx<br />

alcun ticket all’ingresso. Se ne sono<br />

accorti nel luogo più impensato,<br />

a Luanda (capitale dell’Angola),<br />

dove ad ottobre Filippo è stato invitato<br />

<strong>per</strong> curare una serata della<br />

“settimana della lingua italiana nel<br />

mondo”, appuntamento annuale<br />

fi sso in tutte le Ambasciate italiane.<br />

Per l’occasione ha ingaggiato i<br />

B_co.me, duo elettronico di Marco<br />

Messina (99 Posse) e Costanza<br />

Francavilla, che hanno fatto furori<br />

al punto da dover raddoppiare la<br />

data il giorno dopo.<br />

Una bella soddisfazione, che <strong>per</strong>ò<br />

avvalora il vecchio adagio del<br />

“nemo propheta in patria”. Perché<br />

qui a Vicenza della Global Beat<br />

i soggetti pubblici preposti alla<br />

promozione culturale paiono non<br />

accorgersi. «Abbiamo spazi unici<br />

dove allestire <strong>per</strong>formance di musica<br />

ed arte contemporanea, <strong>per</strong> contaminare<br />

con cultura ed intelligenza<br />

i giovani vicentini». E snocciola<br />

location suggestive come Salone<br />

degli Zavatteri, piazza dei Signori,<br />

Teatro Olimpico. Forse un po’ ardito<br />

come sogno, ma senza slancio, si<br />

sa, non si va da nessuna parte. «Un<br />

giorno si potrà fare. Ho fi ducia in<br />

quest’amministrazione» conclude.<br />

E noi ci associamo, s<strong>per</strong>anzosi.<br />

sabato 6<br />

DAVIDE PERON<br />

Teatro Astra - contrà Barche 53,<br />

ore 21<br />

Concerto di presentazione nuovo<br />

disco con interventi poetici e<br />

teatrali + buffet<br />

Ticket (euro 9,00)<br />

sabato 6<br />

LA FAMIGLIA ROSSI + MAGMA<br />

FLUX + DJ SET<br />

Palatenda di Via L. da Porto<br />

(Montorso Vicentino), ore 22<br />

Rassegna musicale Siberia Rock<br />

– concerto folk rock + concerto<br />

alternative rock<br />

Free entry<br />

sabato 6<br />

COBRA EXPERIENCE +<br />

MANGIAMARGOT<br />

Spazio Arcadia – via Paraiso 36<br />

(Schio), ore 22<br />

Concerto funk psichedelico +<br />

concerto fusion jazz<br />

Riservato soci Arci<br />

domenica 7<br />

MARATHONA ROCK CONTEST<br />

Dancing 33 – via S. Agostino 102<br />

(Altavilla Vicentina),<br />

ore 20<br />

Concorso musicale – concerti<br />

di 18 rock band locali tra cui<br />

Bad Black Sheep, Gain Over,<br />

Gamoan, Hydroponic, Le Fatine,<br />

Sajanega, Silen Tide e altri<br />

Free entry<br />

domenica 7<br />

DANCING IN OUTER SPACE<br />

Nuovo Capannone Sociale – via<br />

dell’Edilizia 128, ore 22<br />

Mega party elettronico con dj e<br />

gruppi vicentini<br />

Riservato soci Arci<br />

domenica 7<br />

OSTERIA POPOLARE BERICA<br />

+ CHARLOTTE BEAN + WHITE<br />

GUARANA<br />

Palatenda di Via L. da Porto<br />

(Montorso Vicentino), ore 18<br />

Rassegna musicale Siberia Rock<br />

– concerto folk rock + concerto<br />

punk rock + concerto ska reggae<br />

Free entry<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 20<br />

Gli appuntamenti<br />

domenica 7<br />

ORANGE LIVE<br />

Yourban Music Lab – via 51°<br />

Stormo 3 (Thiene), ore 22<br />

Concerto indie rock con la<br />

band del Nongio<br />

Riservato soci Arci<br />

lunedì 8<br />

SABRINA TURRI DUO<br />

<strong>Il</strong> Borsa Caffè – piazza dei<br />

Signori 26, ore 19.30<br />

Concerto a<strong>per</strong>itivo – Pop rock<br />

e un po’ di bossa<br />

Free entry<br />

lunedì 8<br />

DREAM ON ASH<br />

Equobar – strada marosticana<br />

350, ore 19.30<br />

Concerto rock – cover dei Deep<br />

Purple<br />

Free entry<br />

mercoledì 10<br />

THE LIVING DAYLIGHTS +<br />

E.DRUNKS<br />

Bar Sartea -corso Ss. Felice e<br />

Fortunato 362, ore 21<br />

Concerto punk melodico<br />

dall’Inghilterra + concerto<br />

indie rock<br />

Free entry<br />

giovedì 11<br />

ON TIP OF FEET<br />

Birrificio Birracrua - strada<br />

vicinale Montecrocetta 6, ore<br />

21.30<br />

Concerto acustico tra pop e<br />

soul<br />

Free entry<br />

venerdì 12<br />

REVOLVER +<br />

HYPNOTHETICALL<br />

Movida Music cafè – via Aldo<br />

Moro 304, ore 22<br />

Concerto rock + concerto<br />

metal progressivo<br />

Free entry


movida<br />

opo molti fi lm mediocri, ecco<br />

Dfi nalmente un fi lm di R. Scott<br />

intelligente e ben fatto, tanto più<br />

apprezzabile se lo si confronta con<br />

una recente pellicola sullo stesso<br />

argomento – le o<strong>per</strong>azioni della<br />

CIA in Medio Oriente – quel<br />

Syriana di S. Gaghan (USA, 2005)<br />

dalla sceneggiatura schizzata ai<br />

limiti della comprensione. Qui<br />

invece abbiamo un’ottima storia,<br />

estremamente complessa nello<br />

svolgersi degli eventi (le locations<br />

cambiano in media ogni dieci minuti<br />

e gli eventi sono frenetici), ma<br />

ordinata e rigorosa nel raccontare.<br />

Ambientato in Giordania, Nessuna<br />

verità narra di un’o<strong>per</strong>azione<br />

CIA tesa ad impadronirsi di un<br />

terrorista a capo di una cellula che<br />

sta martoriando l’Europa con san-<br />

guinosi attentati. L’uomo sembra<br />

inafferrabile, non solo <strong>per</strong>ché ben<br />

protetto dai suoi, ma anche <strong>per</strong>ché<br />

i mezzi di comunicazione che usa<br />

sono ‘primitivi’, e dunque non rilevabili<br />

dalle tecnologie dell’intelligence<br />

USA. Così, l’agente Ferris<br />

(un bravo Leonardo di Caprio)<br />

propone al suo capo Hoffman (un<br />

bravissimo Russel Crowe) un’o<strong>per</strong>azione<br />

di infi ltrazione, <strong>per</strong> far<br />

uscire allo sco<strong>per</strong>to il terrorista. <strong>Il</strong><br />

marchingegno avrà successo, ma<br />

Ferris vi rimarrà coinvolto molto<br />

più di quanto avesse progettato.<br />

<strong>Il</strong> fi lm non si schiera, e non propone<br />

alcuna ‘morale’. Con grande<br />

obiettività, anche a costo di rinunciare<br />

a facili tipizzazioni, il giudizio<br />

viene lasciato allo spettatore, messo<br />

di fronte a due fi gure psicologi-<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 21<br />

Popcorn La verità ambigua<br />

di Ridley Scott<br />

Ritmo frenetico, un terrorista inafferrabile<br />

e una coppia di agenti interpretati alla<br />

grande da Di Caprio e Crowe<br />

Ridley Scott è tornato a con un film<br />

che vale tutto il prezzo del biglietto<br />

di Giuliano Corà<br />

di Giovanni Magalotti<br />

opo essere mancato dalle libre-<br />

Drie <strong>per</strong> diverso tempo (<strong>per</strong> volontà<br />

dell’autrice, pare), torna “Intervista<br />

con la Storia”, uno dei libri più<br />

popolari di Oriana Fallaci, nel quale<br />

la giornalista-scrittrice fi orentina più<br />

che intervistare, almeno nel senso<br />

tradizionale del termine, si confronta<br />

a<strong>per</strong>tamente, come nel suo stile, con<br />

26 <strong>per</strong>sonaggi di spicco della politica<br />

internazionale degli anni ‘60 e ‘70.<br />

Fra di loro: Henry Kissinger, Willy<br />

Brandt, Indirà Gandhi, Golda Meir,<br />

Yasser Arafat.<br />

Pubblicato in prima battuta nel 1974,<br />

il libro viene ora riproposto da Rizzoli<br />

con una prefazione di Federico<br />

Rampini che riconosce all’autrice,<br />

ancor oggi, uno sguardo particolarmente<br />

lucido sulla realtà dell’epoca.<br />

Per chi non l’ha letto<br />

allora o prima dell’11<br />

settembre 2001 (cioè<br />

prima dell’assunzione,<br />

da parte della Fallaci,<br />

di discutibili posizioni<br />

anti-musulmane,<br />

culminate in volumipamphlet<br />

di clamoroso<br />

successo editoriale),<br />

o forse anche <strong>per</strong> chi<br />

conosce solo la Fallaci dell’ultimo<br />

<strong>per</strong>iodo, “Intervista con la Storia”<br />

rappresenta una piacevole sorpresa.<br />

Consente infatti di avvicinarsi a una<br />

scrittrice che accompagna a uno stile<br />

di scrittura molto <strong>per</strong>sonale, una visione<br />

del mondo ben più complessa<br />

di quella degli ultimi anni di vita.<br />

Oltre che <strong>per</strong> il coraggio giornalistico<br />

in qualche momento al limite della<br />

sfacciataggine, le interviste si distinguono<br />

<strong>per</strong> l’indomita volontà dell’autrice<br />

di capire, e raccontare dietro<br />

il <strong>per</strong>sonaggio politico, l’uomo. In<br />

questo senso, sono particolarmente<br />

camente molto interessanti. Hoffman<br />

non è ‘cattivo’, ma visceralmente<br />

amorale, <strong>per</strong> cui il cinismo<br />

è una seconda natura. Indifferente<br />

al destino degli uomini sul campo,<br />

interessato solo all’esito della missione,<br />

non prova passioni o sentimenti.<br />

E Ferris non è il suo doppio<br />

‘buono’, ma solo un soldato, che si<br />

stanca di essere usato come una<br />

pedina. Nessuna conversione politica,<br />

ideologica o ideale, in lui: solo<br />

la ‘sco<strong>per</strong>ta’ della realtà. Davvero<br />

un bel fi lm, che vale i soldi spesi.<br />

Un consiglio. La prossima volta<br />

che vi fermate dietro ad un albero<br />

a far pipì, guardate in alto, e se vedete<br />

qualcosa che luccica, beh, la<br />

CIA vi spia!<br />

Nessuna verità, Ridley Scott,<br />

USA, 2008<br />

Sul comodino A colloquio con la storia:<br />

l’altra Fallaci<br />

Torna in libreria un classico della giornalista: una serie di interviste<br />

ai grandi del Novecento, realizzate con una profondità ben diversa<br />

da quella delle celebri invettive post 11 settembre<br />

| Una scena di Nessuna verità<br />

indicative del metodo<br />

e dello spirito con cui<br />

sono state affrontate<br />

le interviste, le parole<br />

della stessa Fallaci,<br />

contenute nella premessa<br />

all’edizione<br />

del 1977: “Non riesco<br />

a escludere che<br />

la nostra esistenza<br />

sia decisa da pochi,<br />

dall’iniziativa o dall’arbitrio di pochi<br />

[...]. Certo è un’ipotesi atroce. È un<br />

pensiero che offende <strong>per</strong>ché, in tal<br />

caso, noi che diventiamo? Ancor più<br />

sconsolato ti chiedi come siano quei<br />

pochi: più intelligenti di noi, più forti<br />

di noi, più illuminati di noi, più intraprendenti<br />

di noi? Oppure individui<br />

come noi, né meglio né peggio di noi,<br />

creature qualsiasi che non meritano<br />

la nostra collera, la nostra ammirazione,<br />

la nostra invidia?”<br />

Oriana Fallaci, Intervista con<br />

la Storia, Rizzoli, 879 pp., € 14<br />

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di Francesco Cavallaro<br />

ungi da noi fare polemica. Ri-<br />

Lportiamo solo i fatti, così come<br />

si sono verifi cati. Eccoli. Domenica<br />

23 novembre si è corsa la prima<br />

maratona dei sei comuni (Marano<br />

Vicentino, Thiene, San Vito di<br />

Leguzzano, Malo, Isola Vicentina,<br />

Villaverla). E’ stato un successo;<br />

più di 900 gli atleti partecipanti,<br />

un boom che nemmeno gli organizzatori<br />

si aspettavano. Una settimana<br />

più tardi lo start della prima<br />

Palladio Marathon; 42,195 km.<br />

dal ponte degli Alpini di Bassano<br />

al Teatro Olimpico di<br />

Vicenza. O meglio. I<br />

130 atleti hanno corso<br />

solo i primi 2 km<br />

a Bassano e gli ultimi<br />

6 a Vicenza; i restanti<br />

30 e passa km li<br />

hanno co<strong>per</strong>ti in bus.<br />

La manifestazione,<br />

che coincideva con<br />

la data che ricorda<br />

i 500 anni dalla nascita<br />

di Andrea Palladio,<br />

è stata seguita<br />

anche dalla trasmis-<br />

sport<br />

ViPiù sport<br />

sione “Quelli che il calcio”. Anche<br />

in questo caso meglio di così non<br />

poteva andare. Ci rimane solo<br />

una considerazione. Fino all’anno<br />

scorso a Vicenza e provincia non si<br />

è mai corsa una maratona (ad eccezione<br />

della Mezza maratona del<br />

Brenta). Com’è che nel giro di così<br />

poco tempo c’è un fi orire di eventi<br />

di questo tipo? Della serie, e passateci<br />

l’espressione<br />

dialettale, “quando<br />

niente e quando<br />

massa”. Abbiamo<br />

girato la questione<br />

ad Andrea Maroso e<br />

Giorgio Marchesano,<br />

rispettivamente deus<br />

ex machina della Palladio<br />

Marathon e della<br />

Maratona dei sei<br />

comuni. “Intanto precisiamo<br />

che quest’anno<br />

si è tenuto solo il<br />

prologo – spiega Maroso<br />

-. Abbiamo s<strong>per</strong>imentato il<br />

<strong>per</strong>corso, ma non è detto che negli<br />

anni successivi il tracciato resterà<br />

da Bassano a Vicenza. Per quanto<br />

riguarda la data, è chiaro che non<br />

organizzeremo il nostro evento in<br />

concomitanza con la maratona dei<br />

sei comuni. Credo che la nostra si<br />

terrà ad ottobre 2009 o addirittura<br />

a primavera 2010; dipende anche<br />

dalle altre maratone che sono in<br />

programma in giro <strong>per</strong> il mondo.<br />

Non siamo in competizione con la<br />

maratona dei sei comuni, sono due<br />

progetti completamente diversi”.<br />

Sarà. Lo stesso Maroso spiega<br />

che della Palladio Marathon se ne<br />

parla già da primavera 2007: “Poi<br />

<strong>per</strong>ò i tempi si sono allungati; abbiamo<br />

dovuto organizzare la maratona<br />

nel giro di tre settimane, il<br />

via libera è arrivato solo ad inizio<br />

novembre. La provincia di Vicenza<br />

ci ha dato una grossa mano in<br />

termini economici. Quanto? Non<br />

mi va di dirlo”. Sembra parecchio,<br />

dato che la pubblicità della maratona<br />

è fi nita su tutti i giornali e<br />

le televisioni locali. “Diciamo che<br />

è stata un’o<strong>per</strong>azione di marketing<br />

– commenta l’organizzatore<br />

-, pensata apposta <strong>per</strong> rilanciare il<br />

turismo nel nostro territorio”. Dal<br />

canto suo Marchesano, uno degli<br />

organizzatori della Maratona dei<br />

sei comuni, è infastidito<br />

dalla possibile<br />

concomitanza di date<br />

dei due eventi. “A<br />

settembre abbiamo<br />

chiesto alla Fidal, la<br />

Federazione di atletica<br />

leggera, l’autorizzazione<br />

di correre<br />

la seconda edizione<br />

domenica 22 novembre<br />

2009. Non vorrei<br />

che anche gli organizzatori<br />

della Palladio<br />

Marathon pensassero<br />

ad una data vicina alla nostra. E’<br />

assurdo pensare che un atleta possa<br />

partecipare ad entrambe. In un<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 23<br />

Palladio vs 6 Comuni<br />

Fino all’anno scorso a Vicenza e provincia non si è mai corsa<br />

una maratona. Dal prossimo anno se ne correranno due<br />

a poche settimane di distanza l’una dall’altra<br />

Palladio:<br />

Non<br />

organizzeremo<br />

la maratona<br />

nelle stesse<br />

date<br />

6 Comuni:<br />

siamo curiosi di<br />

vedere quanto<br />

resisterà<br />

la Palladio<br />

Marathon<br />

| Maratoneti pronti al via<br />

certo senso loro sono avvantaggiati<br />

rispetto a noi <strong>per</strong>ché hanno un<br />

testimonial del calibro di Gelindo<br />

Bordin; tuttavia, sono proprio<br />

curioso di vedere se la Palladio<br />

Marathon resisterà negli anni a<br />

venire. Per quanto riguarda la<br />

nostra, mi auguro di<br />

sì. A questo proposito<br />

sono già a caccia<br />

di sponsor <strong>per</strong> la<br />

prossima edizione;<br />

l’ideale è che la maratona<br />

si regga sulle<br />

sue gambe, senza<br />

dover <strong>per</strong> forza di<br />

cose aspettare dei<br />

finanziamenti pubblici,<br />

magari elargiti<br />

dal politico di turno<br />

che vuole solo farsi<br />

bello”. Palladio Marathon<br />

versus Maratona dei sei<br />

comuni: quale resisterà con il<br />

tempo?


di Fabio Pintus *<br />

sport<br />

Volley Dall’Igna e Tirozzi convocate<br />

<strong>per</strong> l’All Star Game<br />

All’evento dell’8 dicembre a Pavia<br />

Vicenza c’è con le due biancorosse<br />

unedì 8 dicembre la grande<br />

Lfesta della pallavolo femminile,<br />

il San Carlo All Star Game, fa<br />

tappa a Pavia, dopo la trionfale<br />

edizione precedente, che ha visto<br />

oltre 4.000 appassionati di volley<br />

rosa radunarsi l’11 gennaio scorso<br />

al PalaRuffi ni di Torino <strong>per</strong> la sfi da<br />

tra Nazionale italiana e Resto del<br />

Mondo. Un’occasione di prestigio<br />

<strong>per</strong> la Pallavolo Villanterio - Riso<br />

Scotti, che ospita l’importante<br />

manifestazione da neo-promossa,<br />

e <strong>per</strong> il movimento intero, cui da<br />

sempre questa vetrina ha giovato<br />

anche all’esterno dei tradizionali<br />

confi ni mediatici.<br />

La ventesima edizione vedrà di<br />

fronte le due selezioni di Europa e<br />

Resto del Mondo, composte dalle<br />

giocatrici che i tifosi hanno potuto<br />

scegliere attraverso il sito della<br />

Lega Pallavolo serie A femminile.<br />

Dopo la rinuncia da parte del team<br />

azzurro di Barbolini ritorna la formula<br />

già utilizzata in alcune delle<br />

precedenti edizioni.<br />

Nella storia dell’evento ci sono<br />

state più città protagoniste di una<br />

stessa edizione (Napoli e Roma nel<br />

1991, Padova e Verona nel 1992) o<br />

anni solari in cui la manifestazione<br />

si è svolta più volte (1995 ad Arezzo<br />

in marzo e Pesaro a dicembre;<br />

2001 a Ravenna in febbraio e Pesaro<br />

a novembre), come questo<br />

2008 che vede la seconda celebrazione<br />

della kermesse. Sul fronte<br />

delle formazioni si sono succedute<br />

| Vale e Stefania pronte alla grande festa<br />

tra le varie All Star le selezioni di<br />

Italia, Europa e America, oppure<br />

team intitolati alle aziende sponsor<br />

come Figurella e Italkero (nel<br />

1994).<br />

Per quanto riguarda le protagoniste,<br />

l’atleta con più edizioni alle<br />

spalle è Manù Benelli con dieci<br />

presenze, seguita da un’altra palleggiatrice,<br />

Maurizia Cacciatori, a<br />

quota nove insieme a Manuela Leggeri<br />

ed Henriette Wersing. Quest’ultima,<br />

attualmente direttore<br />

sportivo della Monte Schiavo Jesi,<br />

è anche la giocatrice che ha alzato<br />

nella storia della manifestazione<br />

più trofei, cioé sette; ha invece vinto<br />

tutte le edizioni a cui ha partecipato,<br />

ben 6, Paula Jo Weishoff,<br />

centrale statunitense plurititolata<br />

e <strong>per</strong> diverse stagioni in Italia tra<br />

Modena, Cassano d’Adda e Reggio<br />

Emilia. Complessivamente hanno<br />

partecipato all’evento oltre 250<br />

atlete, e circa 150 se lo sono aggiudicate<br />

almeno una volta.<br />

A vantare il maggior numero di<br />

successi è fi nora il Resto del Mondo,<br />

che su quattordici partecipa-<br />

X-City a € 3800,00 f.c.<br />

Muoversi in città costa sempre meno.<br />

Zanuso srl<br />

Via Palazzetto 1, Creazzo (VI)<br />

Tel 0444.349283 | Fax 0444.349193<br />

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zioni ha vinto undici volte, di cui<br />

cinque contro le azzurre. L’unica<br />

volta in cui la sfi da si è conclusa in<br />

parità fu nel 1993 a San Sepolcro,<br />

quando Europa - Resto del Mondo<br />

fi nì 2-2.<br />

Ma l’All Star Game è, prima di tutto,<br />

un’occasione di festa, in cui gli<br />

appassionati possono abbracciare<br />

le proprie campionesse preferite.<br />

Da questo punto di vista tutte<br />

le statistiche concordano: ogni<br />

edizione è un successo <strong>per</strong> una<br />

disciplina capace - diversamente<br />

da molti altri sport - di riunire le<br />

famiglie <strong>per</strong> una serata di volley,<br />

spettacolo e divertimento.<br />

*redattore volleyrosa.net<br />

I commenti delle Minettine<br />

Due le biancorosse scelte anche in<br />

base alle indicazioni dei tifosi sul<br />

sito www.legavolleyfemminile.it: la<br />

palleggiatrice Stefania Dall’Igna e<br />

la schiacciatrice ricevitrice Valentina<br />

Tirozzi, che giocheranno <strong>per</strong> la<br />

selezione europea sotto la direzione<br />

dell’allenatore della Riso Scotti Pavia<br />

Gianfranco Milano, vincitore del<br />

Premio Luigi Razzoli come miglior<br />

tecnico della stagione 2007/08 <strong>per</strong><br />

la Serie A2. Sulla panchina opposta<br />

a guidare le star mondiali ci sarà invece<br />

il tecnico brasiliano campione<br />

d’Italia con la Scavolini Pesaro, Angelo<br />

Vercesi.<br />

“So che è un evento molto atteso<br />

dagli appassionati di pallavolo - ha<br />

dichiarato Stefania Dall’Igna alla<br />

notizia della convocazione - e mi<br />

fa piacere essere stata chiamata<br />

<strong>per</strong> questo appuntamento. Non so<br />

ancora chi ci sarà assieme a me e a<br />

Valentina. S<strong>per</strong>o comunque che sia<br />

un’occasione di divertimento <strong>per</strong><br />

tutti”. Commenti entusiastici anche<br />

<strong>per</strong> la mancina napoletana: “Sono<br />

sicuramente onorata di partecipare<br />

a un evento che fi nora ho sempre<br />

visto solo in tv! Inoltre ritroverò con<br />

piacere coach Milano, che ho avuto<br />

come tecnico in nazionale juniores.<br />

Sono molto contenta di scendere in<br />

campo in quella che è una grande<br />

festa <strong>per</strong> il nostro sport e cercherò<br />

di onorare al meglio questa convocazione!”.<br />

Paolo Mutterle<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 24<br />

Minetti,<br />

finalmente!<br />

Sorriso ritrovato dopo la prima<br />

vittoria con Santeramo<br />

Si è fatta attendere <strong>per</strong> ben nove<br />

giornate, ma alla fi ne è arrivata la<br />

tanto attesa prima vittoria in campionato<br />

<strong>per</strong> la Minetti Vicenza. Nel<br />

turno infrasettimanale di giovedì le<br />

biancorosse hanno trovato il primo<br />

prezioso successo, oltretutto ai danni<br />

di una diretta concorrente <strong>per</strong> la<br />

salvezza, il Tena Santeramo sconfi tto<br />

al PalaRewatt <strong>per</strong> 3 a 2. Un risultato<br />

importantissimo quanto sofferto,<br />

giunto dopo due ore di battaglia, e<br />

reso ancora più prezioso dalle contemporanee<br />

sconfi tte delle rivali più<br />

immediate, Chieri, Pavia e Cesena,<br />

tutte rimaste a secco di punti. Sono<br />

ora solamente due le lunghezze che<br />

separano Paccagnella e socie dalla<br />

zona tranquillità e la scomoda ultima<br />

posizione della graduatoria è <strong>per</strong><br />

il momento abbandonata, si s<strong>per</strong>a<br />

defi nitivamente. Si è rotto anche<br />

l’incantesimo che vedeva le vicentine<br />

di A1 sempre sconfi tte al tie-break<br />

come accaduto alla prima giornata<br />

con Jesi e nei precedenti scontri diretti<br />

con Chieri e Pavia. Aspettando<br />

l’inverno la Minetti fa così un po’ di<br />

legna anche in vista delle prossime<br />

diffi cili trasferte a Bergamo e Sassuolo,<br />

che potranno essere preparate<br />

con più tranquillità e buon umore. Le<br />

biancorosse torneranno tra le mura<br />

amiche di via Goldoni il 26 dicembre<br />

nella sfi da casalinga di Santo Stefano<br />

contro la Yamamay Busto Arsizio.<br />

P.M.


sport<br />

Sci Tutti in pista<br />

Grazie alle nevicate dei giorni scorsi la stagione si apre anche <strong>per</strong> gli atleti<br />

dei cinquantadue sci club presenti in tutta la nostra provincia.<br />

“Magari avessimo le agevolazioni della provincia autonoma di Trento”<br />

di Francesco Cavallaro<br />

<strong>per</strong> la gioia di migliaia di appas-<br />

E sionati domenica 30 novembre<br />

sono stati a<strong>per</strong>ti gli impianti sciistici<br />

della provincia di Vicenza. Con una<br />

settimana d’anticipo rispetto al calendario<br />

“uffi ciale”: la nevicata di<br />

sette giorni fa è stata una vera e propria<br />

manna dal cielo. I 4200 iscritti<br />

al comitato FISI (Federazione Italiana<br />

Sport Invernali) di Vicenza<br />

non vedevano l’ora. Facile pronosticare<br />

che le piste di Recoaro, Enego e<br />

Asiago verranno prese d’assalto; <strong>per</strong><br />

praticare sci alpino e, naturalmente,<br />

di fondo. Alla vigilia dell’a<strong>per</strong>tura<br />

della stagione 2008/2009 Silvano<br />

Panozzo, presidente FISI di Vicenza,<br />

fa il primo punto della situazione:<br />

“I cinquantadue sci club presenti<br />

in tutta la nostra provincia sono<br />

pronti ad iniziare gli allenamenti.<br />

Anche quest’anno viene confermata<br />

la tendenza già registrata nella stagioni<br />

passate: sono sempre di più<br />

gli atleti che, dalla pianura, salgono<br />

nell’Altopiano <strong>per</strong> sciare. Un po’<br />

<strong>per</strong>ché la montagna si sta spopolando,<br />

un po’ <strong>per</strong>ché chi abita a Vicenza<br />

può <strong>per</strong>mettersi un certo tenore di<br />

vita. Diciamoci la verità. Lo sci non<br />

è uno sport adatto a tutte le tasche”.<br />

Evviva la schiettezza. Ma la Federazione<br />

non può far niente <strong>per</strong> intervenire<br />

sui prezzi? “Assolutamente no<br />

– risponde Panozzo -; gli impianti<br />

di risalita sono gestiti da società<br />

private. Sono loro che decidono che<br />

tariffe applicare <strong>per</strong> gli skipass. Da<br />

parte nostra possiamo contrattare<br />

qualche benefi t in occasione delle<br />

gare; gli sci club invece pagano un<br />

tot all’inizio dell’anno che <strong>per</strong>mette<br />

agli iscritti di allenarsi durante la<br />

settimana. Magari avessimo le agevolazioni<br />

della provincia autonoma<br />

di Trento. I nostri vicini di casa del<br />

Trentino Alto Adige effettuano interventi<br />

<strong>per</strong> la realizzazione di piste da<br />

sci dell’ordine di 7, 8 milioni di euro.<br />

La metà dell’importo viene erogata<br />

a fondo <strong>per</strong>duto; l’altra con mutui al<br />

4%. Ebbene, a queste condizioni tutti<br />

sono bravi a fare gli imprenditori.<br />

| Pomozzo (il primo a destra) con due maestri, Asiago e la neve caduta nei giorni scorsi<br />

Qui ci dobbiamo arrangiare come<br />

possiamo; se la stagione va bene gli<br />

impianti rimangono a<strong>per</strong>ti <strong>per</strong> 60,<br />

massimo 70 giorni all’anno. Per noi<br />

sarebbe impensabile effettuare degli<br />

investimenti così importanti: rischieremmo<br />

di non recu<strong>per</strong>are più<br />

i soldi. In ogni caso i numeri, sia in<br />

termini di iscritti che di risultati, ci<br />

danno ragione. Abbiamo degli atleti<br />

che stanno facendo bene anche a livello<br />

nazionale. La nostra provincia<br />

è seconda solo a quella di Belluno<br />

in tutto il Veneto; già questo è un<br />

motivo di grande soddisfazione <strong>per</strong><br />

tutta la Federazione”.<br />

Le specialità che vanno <strong>per</strong> la maggiore<br />

sono sci alpino, il fondo e<br />

l’hockey. Quest’anno poi si terrà la<br />

prima gara federale di snowboard,<br />

organizzata dallo Sci club 2000:<br />

start domenica 21 dicembre sul<br />

monte Verena. In tema di agonismo<br />

sembra comunque che qualcosa stia<br />

cambiando, come spiega lo stesso<br />

presidente: “Al giorno d’oggi la gente<br />

preferisce passare il fi ne settimana<br />

in montagna e intanto farsi una<br />

bella sciata in tutta tranquillità; le<br />

gare vengono organizzate, ma negli<br />

ultimi anni abbiamo registrato un<br />

calo di partecipanti”. Sarà. Tuttavia,<br />

la Federazione Nazionale Sport<br />

Invernali ha comunque deciso di<br />

scommettere sulla provincia di Vicenza.<br />

Giovedì 11 dicembre alle 9.30<br />

all’hotel Trettenero di Recoaro si<br />

terrà il consiglio federale degli sport<br />

invernali; a seguire, dalle 14.30, è in<br />

programma la consulta dei presidenti<br />

dei comitati FISI di tutta Italia;<br />

nell’occasione sarà presente anche<br />

il presidente nazionale Giovanni<br />

Morzenti. Per un giorno Vicenza<br />

sarà la capitale degli sport invernali:<br />

una piccola-grande soddisfazione.<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 25<br />

Rugby serie C Fortezza<br />

Rangers<br />

on l’ottavo turno di andata il Ran-<br />

Cgers Rugby Vicenza ha raggiunto<br />

la quota di sette successi consecutivi,<br />

grazie alla schiacciante vittoria<br />

contro il Rugby Trento, su<strong>per</strong>ato sul<br />

terreno di via S. Antonino con il risultato<br />

di 59 a 0, frutto di ben dieci<br />

mete. In questo modo i biancorossi<br />

incassano altri cinque punti e allungano<br />

di un’altra lunghezza sulla seconda.<br />

Domenica 7 dicembre il First<br />

XV giocherà ancora in casa, questa<br />

volta contro i cugini del Rugby Alto<br />

Vicentino, un team che sta disputando<br />

un ottimo campionato e che attualmente<br />

occupa la terza posizione<br />

in classifi ca. Come tutti i derby sarà<br />

una gara diffi cile e combattuta, non<br />

solo <strong>per</strong> la qualità delle squadre in<br />

campo, ma anche <strong>per</strong> l’accentuata<br />

competitività che caratterizza questo<br />

genere di incontri. Comunque vada<br />

ci si attende un bello spettacolo (inizio<br />

ore 14.30).<br />

Dopo la terza giornata di Coppa Italia<br />

anche le ragazze della squadra<br />

femminile conservano la testa della<br />

classifi ca, con quindici punti di vantaggio<br />

sulla prima inseguitrice. Ma<br />

la notizia più clamorosa <strong>per</strong> le Rangerine<br />

riguarda la convocazione di<br />

un’atleta vicentina – Tiziana Pavone<br />

– con la nazionale italiana, in vista<br />

del tour invernale che si svolgerà in<br />

Inghilterra dall’11 al 15 dicembre. Sul<br />

fronte giovanile va segnalato l’inizio<br />

della seconda fase di campionato <strong>per</strong><br />

l’Under 15 e l’Under 17, che domenica<br />

30 novembre hanno rimediato rispettivamente<br />

una sconfi tta di misura<br />

contro il Rugby Piave in trasferta<br />

(10-7) e un pareggio casalingo contro<br />

il Rugby Venezia (24-24). Domenica<br />

7 novembre tra le squadre juniores<br />

scenderà in campo solo l’Under 19,<br />

impegnata a Vicenza contro il CUS<br />

Verona (inizio ore 12.30).<br />

F.B.


Osteoporosi, una malattia silenziosa<br />

on il termine Osteoporosi si<br />

Cintende una malattia del tessuto<br />

osseo che determina facilità<br />

ad incorrere in fratture <strong>per</strong> traumi<br />

di poco conto o addirittura in<br />

modo spontaneo. L’osteoporosi<br />

affl igge milioni di <strong>per</strong>sone in tutto<br />

il mondo. In Europa, al di sopra<br />

dei 50 anni, una donna su tre ed<br />

un uomo su dieci con età su<strong>per</strong>iore<br />

ai cinquant’anni soffre di osteoporosi.<br />

La sintomatologia premonitrice è<br />

scarsissima o addirittura assente,<br />

tanto è vero che l’osteoporosi è<br />

stata da alcuni defi nita una “epidemia<br />

silenziosa”. L’osteoporosi può<br />

essere comunque effi cacemente<br />

prevenuta e, <strong>per</strong> tale motivo, è<br />

stata introdotta dall’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità (al pari<br />

di i<strong>per</strong>tensione, obesità, diabete,<br />

ecc.) in un programma di intervento<br />

<strong>per</strong> le malattie legate allo<br />

stile di vita.<br />

Lo scheletro rappresenta l’impalcatura<br />

di sostegno dell’intero organismo,<br />

consentendone l’attività<br />

motoria e l’adeguata protezione<br />

<strong>per</strong> gli organi interni. L’osso è reso<br />

rigido dal suo alto contenuto in<br />

minerali, in particolare modo dal<br />

calcio di cui rappresenta l’unico<br />

deposito presente nell’organismo<br />

e non è una struttura immutabile,<br />

ma è un tessuto vivo che si rinnova<br />

continuamente. Tale processo<br />

di rinnovamento serve a rimarginare<br />

le continue microlesioni cui<br />

va incontro l’osso con lo scopo di<br />

mantenere lo scheletro in “buona<br />

salute” e in grado di sopportare<br />

lo stress delle sollecitazioni meccaniche<br />

della vita di ogni giorno<br />

(sollevare pesi, resistere a traumi<br />

o cadute).<br />

L’osso, come qualsiasi altro tessuto,<br />

organo od apparato, non sfug-<br />

salute redazionale in collaborazione con CMSR<br />

Sopra i 50 anni una donna su tre ed un uomo su dieci soffrono di osteoporosi<br />

Cos’è, e soprattutto come si previene una malattia<br />

che alcuni considerano una vera e propria epidemia<br />

ge alla dura legge dell’invecchiamento<br />

<strong>per</strong> cui, con il passare degli<br />

anni, si assiste ad una riduzione<br />

naturale della massa ossea. Questo<br />

processo avviene <strong>per</strong>chè, dopo<br />

il quarantesimo anno di età, il processo<br />

distruttivo tende a prevalere<br />

su quello ricostruttivo. L’osso<br />

tende così ad impoverirsi andando<br />

incontro ad una lenta, progressiva<br />

ed inesorabile riduzione della sua<br />

massa.<br />

Avere l’osteoporosi signifi ca che<br />

la <strong>per</strong>dita di sostanza ossea giunge<br />

a livelli tali da facilitare il cedimento<br />

della struttura ossea, in un<br />

qualsiasi distretto scheletrico, con<br />

rischio di frattura anche durante<br />

banali attività.<br />

Premesso che esistono forme di<br />

osteoporosi giovanile, anche se<br />

non molto frequenti e le cui cause<br />

sono tuttora poco conosciute, la<br />

causa più comune di osteoporosi è<br />

rappresentata dall’invecchiamento<br />

(osteoporosi senile). <strong>Il</strong> processo<br />

di decadimento osseo legato all’avanzare<br />

dell’età è un aspetto che<br />

riguarda, in modo molto simile,<br />

entrambi i sessi.<br />

Quanto descritto precedentemente<br />

sul rimodellamento scheletrico,<br />

tuttavia, avviene sotto il controllo<br />

di una complessa e numerosa serie<br />

di sostanze ormonali e non ormonali.<br />

In particolare gli estrogeni, gli<br />

ormoni dell’ovaio, esercitano una<br />

funzione di controllo e di regolazione<br />

sul processo di distruzione<br />

dell’osso. Appare chiaro quindi che<br />

nel sesso femminile, in conseguenza<br />

della <strong>per</strong>dita della funzione ovarica,<br />

conseguente alla menopausa,<br />

il depau<strong>per</strong>amento scheletrico avviene<br />

in maniera molto più rapida<br />

(osteoporosi post-menopausale)<br />

rispetto al sesso maschile. Inoltre,<br />

è necessario considerare che il pa-<br />

trimonio scheletrico acquisito alla<br />

maturità dalla donna è, <strong>per</strong> motivi<br />

principalmente connessi al corredo<br />

genetico ed alla costituzione fi -<br />

sica, certamente inferiore rispetto<br />

all’uomo.<br />

Per questi motivi le donne sono<br />

esposte ad un rischio di sviluppare<br />

osteoporosi 4 volte maggiore<br />

rispetto agli uomini, e possono incorrere<br />

in un episodio di frattura<br />

in età ancora relativamente giovane.<br />

Più in generale anche in presenza<br />

di altri disturbi ormonali si può<br />

manifestare una osteoporosi. In<br />

altri casi può risultare dannosa<br />

<strong>per</strong> l’osso la terapia seguita con<br />

alcuni farmaci come quelli antiepilettici,<br />

anticoagulanti, cortisonici.<br />

L’osteoporosi è poi una conseguenza<br />

inevitabile delle <strong>per</strong>sone<br />

costrette a letto <strong>per</strong> un lungo <strong>per</strong>iodo<br />

di tempo.<br />

La <strong>per</strong>dita di tessuto osseo avviene<br />

lentamente e progressivamente,<br />

senza dare segno di se, oppure si<br />

accompagna a sintomi di lieve entità.<br />

La maggior parte dei soggetti<br />

osteoporotici consulta infatti il medico<br />

solo quando avverte dolore,<br />

soprattutto alla schiena e/o limitazione<br />

al movimento. Tuttavia la<br />

comparsa di questi sintomi è spesso<br />

già da ricondurre all’insorgenza<br />

di una frattura che può interessare<br />

tutte le ossa del nostro corpo, ma<br />

in particolare i corpi vertebrali, il<br />

collo del femore, radio, ulna, omero<br />

e bacino.<br />

Oltre all’esame clinico, il medico<br />

specialista ha a sua disposizione<br />

una serie di strumenti utili alla<br />

diagnosi dell’osteoporosi.<br />

<strong>Il</strong> miglior modo di identifi care chi<br />

è a rischio elevato di osteoporosi è<br />

quello di effettuare una valutazione<br />

quantitativa della densità ossea.<br />

C.M.S.R.<br />

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Esistono vari modi <strong>per</strong> misurare la<br />

densità. Attualmente i più utilizzati<br />

sono l’esame radiologico e la<br />

densitometria ossea. In genere si<br />

consiglia di eseguire la densitometria<br />

ossea almeno una volta nella<br />

vita al di sopra dei 65 anni di età;<br />

deve essere invece presa in esame<br />

<strong>per</strong> tutti i pazienti che presentano<br />

fattori di rischio <strong>per</strong> osteoporosi.<br />

La prevenzione dell’osteoporosi si<br />

attua fi n dalla giovane età, consigliando<br />

di praticare attività fi sica,<br />

di consumare una dieta ricca<br />

in calcio, di non fumare e di bere<br />

alcoolici con moderazione. Fumo,<br />

alcool e scarso esercizio fi sico sono<br />

infatti i fattori modifi cabili più<br />

chiaramente legati all’insorgenza<br />

dell’osteoporosi e delle sue complicanze.<br />

L’assunzione di un adeguato introito<br />

alimentare di calcio, mediante<br />

la sola dieta o con supplementi<br />

orali farmaceutici, è indispensabile<br />

<strong>per</strong> prevenire la <strong>per</strong>dita<br />

di massa ossea, in particolare in<br />

età avanzata. Le fonti preferite di<br />

calcio sono quelle dei cibi ricchi in<br />

calcio, quali i prodotti caseari ed<br />

alcune acque minerali. Una tazza<br />

di latte o di yogurt o una fetta<br />

spessa di formaggio contengono<br />

circa 200-300 mg di calcio.<br />

Bisogna tuttavia anche ricordare<br />

che è necessaria la presenza di vitamina<br />

D <strong>per</strong> un adeguato assorbimento<br />

di calcio dagli alimenti.<br />

Dei buoni livelli di vitamina D nel<br />

sangue possono essere mantenuti<br />

attraverso due modi: con una adeguata<br />

esposizione alla luce solare<br />

e con la dieta, alimentandosi con<br />

tuorlo d’uovo e pesce di mare.<br />

Non sempre purtroppo i soli provvedimenti<br />

igenico-alimentari e la<br />

supplementazione di calcio riescono<br />

a prevenire l’eccessiva <strong>per</strong>dita<br />

Segreteria 0444 341385<br />

Segreteria 0444 326191<br />

Segreteria 0444 322210<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 26<br />

di massa ossea. E’ <strong>per</strong>tanto necessario,<br />

in alcuni casi, ricorrere alla<br />

terapia farmacologica, prescritta<br />

dal medico curante o su consiglio<br />

dello specialista.<br />

Luca Dalle Carbonare<br />

Ricercatore Universitario<br />

Medicina Interna D<br />

Policlinico G.B. Rossi<br />

Università di Verona<br />

SANIMEDICA, Via Vicenza<br />

Altavilla Vicentina<br />

Come<br />

riconoscere<br />

chi rischia di più<br />

Oltre alla menopausa ed all’invecchiamento<br />

esistono altri fattori predisponenti<br />

all’osteoporosi.<br />

In conseguenza, alcuni soggetti risultano<br />

a più alto rischio di altri di<br />

incorrere in una frattura da osteoporosi.<br />

Ecco qualche indicazione su come<br />

distinguere chi è maggiormente a<br />

rischio di contrarre la malattia:<br />

- la malattia è spesso ereditaria;<br />

- il rischio è maggiore <strong>per</strong> le donne<br />

in menopausa ed in chi ha avuto la<br />

menopausa precocemente (sotto i<br />

45 anni di età);<br />

- gli individui con una costituzione<br />

fi sica gracile sono maggiormente<br />

colpiti;<br />

- una scarsa introduzione di calcio<br />

con gli alimenti espone ad un rischio<br />

maggiore, specie se associata:<br />

- all’abitudine al fumo;<br />

- all’abuso di alcolici e caffé;<br />

- ad una vita sedentaria;<br />

- ad un uso cronico di determinati<br />

farmaci (ad esempio il cortisone)<br />

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ttendiamo con ansia i conte-<br />

Anuti del nuovo piano regolatore<br />

di Vicenza, il Pat. Passeranno<br />

ancora mesi e mesi. Nel frattempo,<br />

la politica urbanistica della<br />

giunta Variati ci piace poco o<br />

punto. E dire che avevamo salutato<br />

con s<strong>per</strong>anza l’arrivo di una<br />

lady di ferro come Francesca Lazzari<br />

all’assessorato al Territorio,<br />

dove prima a spadroneggiare era<br />

Lorella Bressanello, altra forte<br />

ma infausta donna (qualcuno si<br />

ricorda dello scambio Pomari-<br />

Nuovo Teatro, <strong>per</strong> dirne una?).<br />

La Lazzari è una dura. Una che ci<br />

tiene alla propria indipendenza,<br />

una fuori dai clan. Ma evidentemente<br />

non basta, se dobbiamo già<br />

attribuirle tre sconfi tte.<br />

No demolition<br />

La prima potrebbe trasformarsi<br />

in vittoria da un giorno all’altro,<br />

e saremmo ben lieti di essere così<br />

smentiti. A luglio l’assessore aveva<br />

promesso «un segnale chiaro<br />

sul rispetto delle regole» mediante<br />

la demolizione di un abuso<br />

edilizio. Un forte gesto simbolico<br />

<strong>per</strong> mettere in chiaro che la mu-<br />

dalla parte del torto<br />

Qui serve demolire<br />

Della serie “promesse non mantenute”: nessun abuso edilizio demolito,<br />

anzi spunta un nuovo i<strong>per</strong>mercato a Vicenza Est. E c’è un sospetto sull’ex Q8<br />

di Alessio Mannino<br />

sica è cambiata. Siamo a dicembre<br />

e non abbiamo visto niente.<br />

Forse la Lazzari - allora responsabile<br />

anche dell’edilizia privata<br />

oggi andata a Pierangelo Cangini<br />

- pensava alla Torre Girardi, che<br />

in base a un’ordinanza emessa<br />

ancora dall’amministrazione<br />

Hullweck dovrebbe essere rasa<br />

al suolo? Faccia presente la cosa<br />

a Cangini, magari si è ancora in<br />

tempo <strong>per</strong> dare fi ato alle ruspe.<br />

Brutto guaio a est<br />

«No alle varianti spot, sì alla pianifi<br />

cazione complessiva», proclamava<br />

la Lazzari. Alleluja. Tuttavia,<br />

pare proprio che la sua sia<br />

rimasta una pia intenzione. Di recente,<br />

infatti, è stata approvato un<br />

piano da 37 mila metri quadrati<br />

<strong>per</strong> un i<strong>per</strong>mercato a Vicenza Est,<br />

a ridosso di viale Serenissima,<br />

il terzo dopo il Centro Palladio<br />

e l’area Send. I promotori privati<br />

sono il gruppo Unicomm di<br />

Marcello Cestaro, l’immobiliare<br />

Serena e la famiglia Strobbe. La<br />

Unicomm è già presente nella<br />

zona: il Palladio è suo. Progettista<br />

è l’architetto Sergio Carta, assessore<br />

e vicesindaco nella prima<br />

giunta Variati, ex socialista vicino<br />

a Lia Sartori. <strong>Il</strong> quartiere è saturo<br />

di traffi co e di smog, ostaggio<br />

com’è delle lottizzazioni commerciali.<br />

Per usare un francesismo:<br />

fa schifo (anche se mai quanto i<br />

devastati Pomari). Logica avreb-<br />

AI<br />

be voluto che il nuovo corso di<br />

centrosinistra avrebbe fatto di<br />

tutto <strong>per</strong> ostacolare il progetto,<br />

contenuto in una delibera licenziata<br />

dalla giunta Hullweck a fi ne<br />

dicembre 2007. Invece non solo<br />

l’attuale maggioranza ha detto<br />

sì senza batter ciglio, ma la Lazzari,<br />

mordendosi la lingua <strong>per</strong>ché<br />

in cuor suo contrarissima, ha<br />

dovuto fornire la più burocratica<br />

e ipocrita delle motivazioni: «dal<br />

punto di vista formale e normativo<br />

il piano è a posto. L’abbiamo<br />

trovato concluso dalla precedente<br />

amministrazione, nessuno aveva<br />

fatto osservazioni su cui pronunciarsi<br />

e il ‘sì’ è diventato <strong>per</strong>ciò<br />

un atto dovuto». Atto dovuto? Ma<br />

come, si saranno detti gli elettori<br />

di Variati a Settecà e Ca’ Balbi, noi<br />

vi abbiamo votati e adesso ci ripagate<br />

facendo passare le delibere<br />

del centrodestra? E in campagna<br />

elettorale, signori del centrosinistra,<br />

non avevate detto “stop a nuovi<br />

centri commerciali”? Dice: se<br />

non si faceva così i privati avrebbero<br />

vinto il prevedibile ricorso al<br />

99%. D’accordo, ma non tentare<br />

nulla, neppure di rimandare (così<br />

come la politica usa fare <strong>per</strong> tante<br />

questioni d’interesse ben più<br />

generale) è un brutto, bruttissimo<br />

segno. Signifi ca che questa giunta<br />

non si fa scrupoli a rimangiarsi<br />

le promesse elettorali. E signifi -<br />

ca soprattutto che Cestaro&Co<br />

sono riusciti a ottenere da Variati<br />

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| La palazzina realizzata davanti alle mura di Santa Lucia<br />

quello che Hullweck non aveva<br />

fatto loro avere in dieci anni. Con<br />

l’opposizione, allora, del centrosinistra.<br />

Cosa vi ha fatto cambiare<br />

idea, signori del Pd? O forse è<br />

stato Cestaro a cambiare, fi nanziando<br />

il vostro partito invece di<br />

Forza Italia?<br />

Amadu, mi piaci tu?<br />

Ma la sconfi tta peggiore è quella<br />

che deve ancora venire. S<strong>per</strong>iamo<br />

di no, naturalmente. <strong>Il</strong> nostro è<br />

solo un sospetto, eppure non vorremmo<br />

che la palazzina residenziale-direzionale<br />

che sta costruendo<br />

a fi anco della propria sede<br />

Fabio Amadu dell’immobiliare Le<br />

Mura (costruttore vicino a Forza<br />

Italia) venga in qualche modo<br />

sanata. Noi siamo rimasti alla<br />

bocciatura emessa dal Consiglio di<br />

Stato contro la richiesta di Amadu<br />

di non far passare il progetto in<br />

consiglio comunale (caso ex Q8).<br />

Ora, poiché lui ha comunque iniziato<br />

i lavori, evidentemente confi<br />

dando nel mettere il Comune di<br />

fronte al fatto compiuto, si apre il<br />

problema di cosa fare dell’edifi cio<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 28<br />

mezzo costruito. Amadu intanto<br />

ha fatto sa<strong>per</strong>e di volere 3 milioni<br />

di euro di risarcimento. Per<br />

essere infl essibile come la legge<br />

richiederebbe, Palazzo Trissino<br />

dovrebbe rispondere picche. E<br />

magari farla lì, la sua demolizione<br />

simbolica. Per dare un segnale<br />

ai furbetti del cementino che <strong>per</strong><br />

non sa<strong>per</strong>e né leggere e né scrivere<br />

fanno partire i cantieri, tanto<br />

poi in qualche modo la sanatoria<br />

arriva. In Italia tutto s’aggiusta,<br />

no? Cara Lazzari, lo dica al collega<br />

Cangini: a muso duro, contro<br />

chi lottizza e cementifi ca a ufo<br />

(tra l’altro rendendosi colpevoli<br />

di veri e propri attentati al buon<br />

gusto: se il piano Amadu andasse<br />

in porto, davanti alle mura<br />

storiche di Santa Lucia avremmo<br />

un cubo e un cuboide, una sorta<br />

di cubismo polenta).<br />

La nostra Vicenza, nonostante<br />

questi buchi neri, è ancora una<br />

cittadina da ammirare. Ma avrebbe<br />

bisogno di una potente lobby<br />

delle ditte di demolizione. Sarebbe<br />

l’unica di cui ci metteremmo<br />

volentieri al servizio.


otta&risposta<br />

Zovico<br />

Christian<br />

<strong>Il</strong> tratto principale del mio<br />

carattere<br />

Caparbietà, il cercare qualcosa<br />

<strong>per</strong> migliorare l’esistente o<br />

creare l’inesistente che porta un<br />

vantaggio condivisibile con altri.<br />

La qualità che preferisco in<br />

un uomo<br />

La lealtà.<br />

La qualità che preferisco in<br />

una donna<br />

La dolcezza.<br />

Quel che apprezzo di più nei<br />

miei amici<br />

L’essere vicini quando veramente<br />

conta.<br />

<strong>Il</strong> mio principale difetto<br />

L’essere <strong>per</strong>maloso.<br />

La mia occupazione preferita<br />

Omissis.<br />

<strong>Il</strong> mio sogno di felicità<br />

Migliorare me stesso<br />

contribuendo al tempo stesso alla<br />

felicità altrui.<br />

Quale sarebbe, <strong>per</strong> me, la più<br />

grande disgrazia<br />

Perdere i miei valori e le mie<br />

credenze.<br />

Quel che vorrei essere<br />

Semplicemente me stesso,<br />

ogni giorno meglio di quello<br />

precedente.<br />

<strong>Il</strong> paese dove vorrei vivere<br />

Brasile, anche <strong>per</strong> legami con<br />

alcuni parenti che <strong>per</strong> me<br />

rappresentano una vera e propria<br />

famiglia.<br />

<strong>Il</strong> piatto a cui non so<br />

rinunciare<br />

Pizza.<br />

I miei libri della vita<br />

L’insostenibile leggerezza<br />

dell’essere, <strong>Il</strong> piccolo principe,<br />

Questo libro non ha titolo <strong>per</strong>ché<br />

scritto ad un Art Director.<br />

I miei poeti preferiti<br />

Neruda, Prévert.<br />

I musicisti che mi piacciono<br />

di più<br />

Italiani tra i più attuali Jovanotti,<br />

poi Litfi ba, Bennato, De Andrè.<br />

Stranieri: Doors, Pink Floyd.<br />

I miei pittori preferiti<br />

Van Gogh.<br />

I miei fi lm preferiti<br />

Caccia a Ottobre Rosso, C’era<br />

una volta in America, Ritorno al<br />

Futuro, Amici Miei.<br />

Quel che detesto più di tutto<br />

L’incapacità unita all’arroganza<br />

<strong>Il</strong> <strong>per</strong>sonaggio storico più<br />

ammirato<br />

J. F. Kennedy.<br />

e quello più disprezzato:<br />

in generale direi i dittatori del<br />

passato causa di morte <strong>per</strong> molte<br />

<strong>per</strong>sone a causa delle loro manie<br />

<strong>per</strong>sonali.<br />

<strong>Il</strong> dono di natura che vorrei<br />

avere<br />

L’ubiquità.<br />

Come vorrei morire<br />

A posto con la mia coscienza.<br />

Stato attuale del mio animo<br />

Carico di positività e di<br />

determinazione.<br />

<strong>Il</strong> mio prossimo impegno<br />

nella vita<br />

Rimettermi a correre con<br />

continuità.<br />

<strong>Il</strong> mio credo politico o ideale<br />

La valorizzazione del fattore<br />

<strong>per</strong>sona.<br />

Cosa mi piace e cosa non mi<br />

piace di Vicenza<br />

Mi piace la presenza di tante<br />

bellezze in così poco spazio. Non<br />

avrei un’idea precisa di cosa non<br />

mi piace <strong>per</strong>ché vedendo molte<br />

altre città credo che dobbiamo<br />

essere contenti di quello che<br />

abbiamo.<br />

Cosa mi piace e cosa non mi<br />

piace dei vicentini<br />

Di base mi piace il fatto che<br />

siamo buona gente; non mi piace<br />

la chiusura mentale e il poco<br />

coraggio che spesso emerge in<br />

tanti discorsi.<br />

Le colpe che mi ispirano<br />

maggiore indulgenza<br />

Quelle che maturano <strong>per</strong><br />

distrazione.<br />

<strong>Il</strong> mio motto<br />

Quando qualcuno decide<br />

mettersi in azione <strong>per</strong> qualcosa di<br />

importante anche la provvidenza<br />

si muove.<br />

nome e cognome<br />

Zovico Christian<br />

età<br />

36<br />

luogo di nascita<br />

Vicenza<br />

titolo di studio<br />

Laurea in giurisprudenza<br />

numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 29<br />

professione<br />

Avvocato, agente di calciatori<br />

È presidente<br />

della società Atletica Vicentina<br />

segni particolari:<br />

Fisico asciutto<br />

RIVOLGETEVI AL<br />

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hanno detto<br />

La donna ha il progetto esistenziale<br />

di trasmettere la vita, mentre<br />

l’uomo ha un progetto di conquista<br />

motivato dalla paura della fi ne. Gli<br />

uomini temono le donne poiché,<br />

mettendoli al mondo, li destinano<br />

alla morte…<br />

Jacques Attali<br />

La Repubblica<br />

25 novembre 2008<br />

Non sono cristiano, la vita è un<br />

caso, io la rispetto fi nchè lei rispetta<br />

me.<br />

Vasco Rossi<br />

La Storia siamo noi<br />

26 novembre 2008<br />

Trovo idiota continuare a parlare<br />

di compensazioni <strong>per</strong> la nuova<br />

base. Un bene devastato non può<br />

essere compensato: nella vita ci<br />

sono cose che non possono essere<br />

monetizzate.<br />

Cinzia Bottene<br />

<strong>Il</strong> Gazzettino<br />

2 dicembre 2008<br />

SARA, MODELLA. NEI BREAK DI LAVORO NON LE MANCA MAI<br />

UNA PASTA CONDITA CON BURRO DE PAOLI.<br />

AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ CERTIFICATO UNI EN ISO 9001 • BRC (BRITISH RETAIL CONSORTIUM) • IFS (INTERNATIONAL FOOD STANDARD)<br />

in questo numero<br />

Treno Vicenza-Schio: puntuale, veloce e su<strong>per</strong> affollato [ pag 3] Benzina a<br />

prezzo di saldo, ecco dove costa meno [ pag 4] Vite sospese, i casi Eluana<br />

in città [ pag 8] Aeroporto Dal Molin, una chiusura annunciata [ pag 10] San<br />

Lazzaro, il kebab più buono di Facebook [ pag 14] Democrazia diretta, tutti<br />

gli esempio del mondo [ pag 17]<br />

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Vicenza - Corso Padova, 17 - Tel. 0444 513912<br />

ORCHIDEA<br />

DECORAZIONE D’INTERNI


n° 128<br />

6 dicembre 2008<br />

Vicenza - Corso Padova, 17 - Tel. 0444 513912<br />

ORCHIDEA<br />

DECORAZIONE D’INTERNI<br />

Fatti, <strong>per</strong>sonaggi e vita vicentina<br />

Direttore responsabile Luca Matteazzi


Direttore responsabile Luca Matteazzi supplemento a <strong>VicenzaPiù</strong> n°2 del 6 dicembre 2008<br />

Light of the world<br />

Luce <strong>per</strong> l’India<br />

l Coro e l’Orchestra di Vicenza, di-<br />

Iretti dal maestro Giuliano Fracasso,<br />

ed il gruppo vicentino di danza<br />

s<strong>per</strong>imentale Pantheon si esibiranno,<br />

la sera di santa Lucia, nel Musical di<br />

Natale “Light of the world”, con<br />

la partecipazione del solista di fama<br />

internazionale Will Robertson. Lo<br />

spettacolo si terrà il 13 Dicembre alle<br />

ore 20.45, presso la Sala<br />

Palladio della Fiera di Vicenza,<br />

in Viale dell’Orefi -<br />

ceria.<br />

Non si tratta solo di un<br />

tradizionale concerto natalizio,<br />

ma di un evento di<br />

solidarietà, poiché i proventi<br />

andranno a <strong>favore</strong><br />

dell’onlus Satyagraha di<br />

Caldogno, <strong>per</strong> realizzare<br />

la casa famiglia destinata<br />

alle bambine vittime di<br />

abusi nel Golden Village,<br />

a Nellore in India. La serata, quindi, è<br />

anche l’occasione <strong>per</strong> mostrare a che<br />

punto siano i progetti dell’associazione<br />

e da dove siano sorti.<br />

I proventi<br />

saranno<br />

utilizzati<br />

<strong>per</strong> un progetto<br />

di solidarietà<br />

a Nellore<br />

Satyagraha è un’organizzazione laica<br />

che assiste e tutela minori, famiglie e<br />

comunità in diffi coltà e che cerca di risollevare<br />

situazioni di disagio sociale,<br />

in particolare nello stato dell’Andhra<br />

Pradesh, centro-sud dell’India.<br />

Scopo dell’associazione è attivare un<br />

processo a catena, che si trasmetta nel<br />

tempo. Per questo, essa segue i bambini<br />

dal punto di vista<br />

medico e scolastico, aiutandoli<br />

ad uscire dalla<br />

povertà e dalla violenza,<br />

infondendo loro s<strong>per</strong>anza<br />

e fi ducia. Con il supporto<br />

di professionisti italiani e<br />

indiani, Satyagraha prepara<br />

programmi formativi<br />

orientati alla presa di<br />

coscienza delle proprie<br />

capacità e del proprio<br />

valore. Investire sulla<br />

crescita delle nuove generazioni<br />

infatti, non è semplice carità,<br />

ma signifi ca offrire a un paese il mezzo<br />

fondamentale <strong>per</strong> risollevarsi e procedere<br />

in autonomia.<br />

Per difendere il bambino ed il suo diritto<br />

all’infanzia, l’organizzazione o<strong>per</strong>a in<br />

uno degli stati più poveri e sottosviluppati<br />

dell’India, dove il “Diritto del Bambino”<br />

non è contemplato. L’Andhra Pradesh<br />

è infatti caratterizzato dallo sfruttamento<br />

minorile e dalla compravendita<br />

di bambini, venduti come schiavi o <strong>per</strong> il<br />

traffi co di organi, immessi nella prostituzione<br />

o nel mercato dei matrimoni.<br />

A livello fi nanziario, inoltre, l’etica di<br />

Satyagraha è improntata alla massima<br />

trasparenza: ogni sostenitore può richiedere<br />

copia del bilancio.<br />

I biglietti del Musical di Natale sono disponibili<br />

in prevendita, a Vicenza presso<br />

la ricevitoria L’Isola del Tesoro (Via Sella,<br />

79/a), la tabaccheria 102 (Via Tornieri,<br />

33) e il bar Bisson (Via Riviera Berica,<br />

Campedello); ad Altavilla Vicentina<br />

presso il bar Gardenia (Piazza Libertà,<br />

39). L’intero costa 15 euro, mentre il<br />

ridotto fi no ai 12 anni 5 euro. Per informazioni:<br />

347 4344458 www.sostegnoadistanza.it<br />

Roberta Piloggi<br />

SCUOLA D’ARTE<br />

E MESTIERI<br />

DI VICENZA<br />

formazione dal 1858<br />

Via Rossini, 60 Vicenza<br />

Tel 0444/960500<br />

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arte in mostra<br />

Clessidre<br />

| Una delle o<strong>per</strong>e di Iuliano esposte nella galleria vicentina<br />

artista torinese Enrico Iuliano (Torino, 1968) ha allestito <strong>per</strong>-<br />

L’ sonalmente lo spazio della galleria Yvonne Artecontemporanea<br />

<strong>per</strong> realizzare Clessidre, in mostra fi no al 20 dicembre.<br />

Enrico Iuliano ha esposto in Italia e all’estero, ha vinto il premio<br />

Pépinières, la sua Composizione <strong>per</strong> Vespa e secchielli è stata acquistata<br />

dalla Galleria di arte Moderna di Torino, mentre altre due<br />

o<strong>per</strong>e sono in esposizione presso il MART di Rovereto.<br />

Da tempi immemorabili la clessidra simboleggia il trascorrere del<br />

tempo. <strong>Il</strong> termine deriva dal greco e letteralmente signifi ca “rubaacqua”.<br />

Dunque Iuliano in queste o<strong>per</strong>e sottrae costantemente<br />

l’acqua, <strong>per</strong> poi restituirla nel fl uire continuo di un circuito autoalimentante.<br />

Al piano terra della galleria campeggia un vecchio apecar che trasporta<br />

damigiane gocciolanti un fl uido rosso in un groviglio di cavi<br />

trasparenti. <strong>Il</strong> liquido rosso potrebbe essere vino, sangue, ma più<br />

di tutto <strong>per</strong> Iuliano il rosso è il colore dell’evidenziato, di ciò che<br />

viene sottolineato come importante o barrato come errore.<br />

Per la passione di trasformare vecchi oggetti in qualcosa di nuovo,<br />

l’artista ha cavato questo apecar dai rovi, lo ha ripulito e zincato<br />

<strong>per</strong> riportarlo a nuova vita, anzi il veicolo stesso rappresenta ora<br />

la sorgente vitale precedentemente arginata dall’oblio del passare<br />

degli anni. Le gocce che ne avevano eroso la carrozzeria vengono<br />

ora sospinte in un eterno alambicco azionato da pompe a immersione.<br />

Lo scorrere del tempo è anche udibile nello scroscio dell’acqua, in<br />

particolar modo nel caso della Colonna Palladio e della Colonna<br />

Antonelliana, a suggellare il gemellaggio artistico Vicenza-Torino.<br />

In questo caso la clessidra è rappresentata dal pennino di una stilografi<br />

ca, testimone di un passato nemmeno troppo lontano. L’inchiostro<br />

fuoriuscente dal pennino, qui, non si esaurisce mai, non<br />

verrà mai assorbito. Ritornerà ancora e ancora a ricordare ciò che<br />

è avvenuto.<br />

Gli oggetti paradigmatici di questa mostra, il pennino e le anfore<br />

di vetro in foggia di antiche damigiane, si evolvono con andamento<br />

circolare anche nel corso della storia: ritornano, mutandosi nell’apparenza,<br />

ma invariati nella loro sostanza e valenza simbolica.<br />

Giulia Galvan<br />

Clessidre<br />

di Enrico Iuliano<br />

Yvonne Artecontemporanea – Artsinergy, Contrà Porti 21<br />

20 novembre-20 dicembre 2008<br />

Palladio 500 anni<br />

Palazzo Barbaran da Porto,<br />

Contrà Porti, 11<br />

20 settembre 2008-6 gennaio<br />

2009<br />

mar-mer-gio-dom:: 9.30-19.00;<br />

ven-sab e festività: 9.30-21.00;<br />

chiuso il lunedì<br />

Carlo Scarpa - Disegni scelti.<br />

Lo spazio dell’abitare 1931-<br />

1963<br />

Centro Carlo Scarpa,<br />

Via Pietro Di Dante 11, Treviso<br />

21 ottobre 2008-28 febbraio<br />

2009,<br />

lunedì-venerdì ore 8.30–19;<br />

sabato ore 8.30-13.30<br />

Enrico Iuliano - Clessidre<br />

Yvonne Artecontemporanea<br />

Artsinergy, Contrà Porti 21<br />

20 novembre-20 dicembre<br />

2008,<br />

martedì-sabato 16.30-19.30,<br />

ingresso gratuito<br />

Italo Zuffi - Erased Palladio<br />

Monotono, Viale Milano 60, Vicenza,<br />

22 novembre 2008- 25<br />

gennaio 2009, lunedì-venerdì,<br />

9.00-18.00<br />

<strong>Il</strong> secolo jazz. Arte. cinema,<br />

musica e fotografia<br />

da Picasso a Basquiat<br />

Mart, corso Bettini 43, Rovereto<br />

(TN)<br />

15 novembre 2008-15 febbraio<br />

2009, mar-dom 10-18, ven 10-21,<br />

chiuso il lunedì. Per informazioni:<br />

numero verde 800-397760.<br />

La grande esposizione autunnale<br />

del Mart propone una lettura<br />

multidisciplinare di una delle<br />

espressioni più importanti del<br />

XX secolo, la musica jazz, dalla<br />

pittura alla fotografia, dal cinema<br />

alla letteratura, dalla grafica<br />

al fumetto.<br />

Impressionisti e post-impressionisti.<br />

Capolavori<br />

dall’Israel<br />

Museum di Gerusalemme,<br />

Mart, corso Bettini 43, Rovereto<br />

(TN)<br />

13 settembre 2008 - 6 gennaio<br />

2009<br />

mar-dom 10-18, ven 10-21, chiuso<br />

il lunedì. Per informazioni,<br />

numero verde 800-397760.<br />

Italics. Arte italiana fra tradizione<br />

e rivoluzione. 1968-<br />

2008<br />

Palazzo Grassi, Campo San Samuele<br />

3231, Venezia<br />

27 settembre 2008-22 marzo 2009,<br />

orario di a<strong>per</strong>tura 10-19, chiuso il<br />

martedì<br />

Magritte<br />

<strong>Il</strong> mistero della natura<br />

Palazzo Reale, Piazza Del Duomo<br />

12 (20122), Milano<br />

21 novembre 2008- 29 marzo<br />

2009<br />

mar-dom, 9.30-19.30; lunedì<br />

14.30-19.30; giovedì, 9.30-22.30.<br />

Per informazioni: 02875672<br />

Van Gogh. Disegni e dipinti.<br />

Museo di Santa Giulia, Brescia<br />

18 ottobre 2008-25 gennaio 2009<br />

da lunedì a giovedì e domenica<br />

ore 9-19, venerdì e sabato ore 9-20<br />

Vernissage<br />

12 dicembre<br />

Mansilla + Tuñón arquitectos<br />

chiesa di San Silvestro, Vicenza<br />

13 dicembre 2008- 22 febbraio<br />

2009<br />

orario 10.00-18.00, chiuso il lunedì<br />

e il 25 dicembre<br />

numero 2 del 6 dicembre 2008 pag II<br />

Programma dell’inaugurazione:<br />

venerdì 12 dicembre 2008: ore<br />

16.00 incontro con la stampa a S.<br />

Silvestro, ore 17.30 cerimonia di<br />

inaugurazione a Palazzo Trissino,<br />

ore 18.30 visita alla mostra a S. Silvestro<br />

sabato 13 dicembre 2008: ore 18.00<br />

conferenza di Luis Mansilla al Teatro<br />

Comunale di Vicenza<br />

12 dicembre<br />

Clemente XIII Rezzonico. Un<br />

papa veneto nella Roma di<br />

metà Settecento<br />

PALAZZO VESCOVILE - MUSEO<br />

DIOCESANO, Piazza Del Duomo 12<br />

(35141) Padova. 2 dicembre 2008-<br />

15 marzo 2009. Per informazioni:<br />

049652855<br />

19 dicembre h 17.00<br />

Eterno Palladio<br />

Spazio espositivo TeatroBerga,<br />

C.trà Santi Apostoli 77<br />

La mostra rimane a<strong>per</strong>ta dal 19 dicembre<br />

al 6 gennaio martedì, giovedì,<br />

sabato, venerdì 19 dicembre<br />

e domenica 4 gennaio dalle 16.30<br />

alle 19.00. - Ingresso libero<br />

Ente organizzatore: Scaletta 62<br />

e Associazione Annette Ronchin<br />

Per informazioni: tel. 0444<br />

505390<br />

| Chiesa del Monastero di San Giorgio Maggiore - Venezia - 1565 (foto Guidolotti 1997)<br />

GALLERIA<br />

BOTTEGA<br />

D’ARTE<br />

CORNICI E SPECCHIERE SU MISURA<br />

BELLE ARTI<br />

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Via XXV Aprile, 7 - 36071 Arzignano (VI)<br />

Tel.e Fax 0444 451991 - Cell. 348 0610370


Vicenza<br />

cinema<br />

CINEMA ODEON<br />

36100 Vicenza (VI)<br />

Corso Andrea Palladio, 186<br />

tel: 0444 543492<br />

L’uomo che ama<br />

Drammatico, Sentimentale<br />

Regia di Maria Sole Tognazzi<br />

Martedì 9, Mercoledì 10,<br />

Giovedì 11 Dicembre<br />

Ore 16 - 18 - 20 - 22<br />

Vicky Cristina Barcelona<br />

Commedia<br />

Regia di Woody Allen<br />

Martedì 16, Mercoledì 17,<br />

Giovedì 18 Dicembre<br />

Ore 16 - 18 - 20 - 22<br />

CINEMA TEATRO ARACELI<br />

36100 Vicenza (VI)<br />

Borgo Scrofa, 20<br />

tel: 0444 514253<br />

Pride and Glory<br />

Drammatico<br />

Regia di Gavin O’Connor<br />

Sabato 6, Domenica 7, Lunedì 8<br />

Dicembre<br />

Ore 21.00<br />

High School Musical 3<br />

Musicale<br />

Regia di Kenny Ortega<br />

Sabato 6, Domenica 7 Dicembre<br />

Sabato ore 19.10, Domenica ore<br />

15.30 - 17.20 - 19.10<br />

CINEMA TEATRO<br />

PRIMAVERA<br />

36100 Vicenza (VI)<br />

Via Ozanam, 11<br />

tel. 0444 964060<br />

Don Carlo<br />

O<strong>per</strong>a in quattro atti di Giuseppe<br />

Verdi, Libretto di François<br />

Joseph Méry e Camille Du Locle<br />

Regia e scene di Stéphane<br />

Braunschweig<br />

Prima dalla Scala di Milano<br />

diretta Live<br />

Sabato 7 Dicembre<br />

Ore 18.00<br />

Caramel<br />

Commedia<br />

Regia di Nadine Labaki<br />

Mercoledì 10, Giovedì 11 Dicembre<br />

Mercoledì ore 16.30 - 19.00 -<br />

21.00, Giovedì ore 19.00 - 21.00<br />

Un bacio romantico<br />

Sentimentale<br />

Regia di Wong Kar Wai<br />

Mercoledì 17,<br />

Giovedì 18 Dicembre<br />

Mercoledì ore 16.30 - 19.00 -<br />

21.00, Giovedì ore 19.00 - 21.00<br />

Provincia<br />

CINEMA COMUNALE<br />

BUSNELLI<br />

36031 Dueville (VI)<br />

Via Dante Alighieri, 30<br />

tel: 0444 592225<br />

Pa-ra-da<br />

Documentario, Drammatico<br />

Regia di Marco Pontecorvo<br />

Mercoledì 10,<br />

Giovedì 11 Dicembre<br />

Mercoledì ore 21.00,<br />

Giovedì 20.30<br />

Miracolo a Sant’Anna<br />

Drammatico<br />

Regia di Spike Lee<br />

Mercoledì 17,<br />

Giovedì 18 Dicembre<br />

Mercoledì ore 21.00,<br />

Giovedì 20.30<br />

CINEMA ELISEO<br />

36045 Lonigo (VI)<br />

Via Trieste, 12<br />

tel: 0444 834641<br />

<strong>Il</strong> falsario<br />

Drammatico<br />

Regia di Stefan Ruzowitzky<br />

Mercoledì 10, Giovedì 11 Dicembre<br />

Ore 21.00<br />

Once<br />

Drammatico, Romantico,<br />

Musicale<br />

Regia di John Carney<br />

Mercoledì 17,<br />

Giovedì 18 Dicembre<br />

Ore 21.00<br />

CINEMA TEATRO<br />

G. VERDI<br />

36042 Breganze (VI)<br />

Via Maglietta, 1<br />

tel: 0445 300185<br />

Gomorra<br />

Drammatico<br />

Regia di Matteo Garrone<br />

Sabato 6 Dicembre<br />

Ore 20.45<br />

<strong>Il</strong> cacciatore di aquiloni<br />

Drammatico<br />

Regia di Marc Forster<br />

Mercoledì 10, Giovedì 11, Venerdì<br />

12, Sabato 13 Dicembre<br />

Ore 20.45<br />

12<br />

Drammatico<br />

Nikita Mikhalkov<br />

Mercoledì 17, Giovedì 18, Venerdì<br />

19, Sabato 20 Dicembre<br />

Ore 20.45<br />

JUNIOR CINEMA<br />

DOMENICALE<br />

Donkey Xote<br />

Animazione<br />

José Pozo<br />

Domenica 7 Dicembre<br />

Ore 15.00 - 17.00<br />

<strong>Il</strong> cavaliere oscuro<br />

Azione, Avventura<br />

Christopher Nolan<br />

Domenica 14 Dicembre<br />

Ore 15.00 - 17.00<br />

LUX-TEATRO CINEMA<br />

CAMISANO<br />

36043 Camisano Vicentino (VI)<br />

Via Guglielmo Marconi, 20<br />

tel: 0444 411411<br />

Vicky Cristina Barcelona<br />

Commedia<br />

Regia di Woody Allen<br />

Giovedì 11 Dicembre<br />

Ore 21.00<br />

Un segreto tra di noi<br />

Drammatico<br />

Regia di Dennis Lee (II)<br />

Giovedì 18 Dicembre<br />

Ore 21.00<br />

Prossime uscite<br />

USCITE DEL 12 DICEMBRE<br />

Come Dio comanda<br />

Drammatico<br />

Regia: Gabriele Salvatore<br />

City of ember<br />

Avventura<br />

Regia: Gil Kenan<br />

<strong>Il</strong> giardino dei limoni<br />

Drammatico<br />

Regia: Eran Riklis<br />

Ultimatum alla terra<br />

Drammatico<br />

Regia: Scott Derrickson<br />

USCITE DEL 19 DICEMBRE<br />

<strong>Il</strong> bambino<br />

con il pigiama a righe<br />

Drammatico<br />

Regia: Mark Herman<br />

Madagascar 2<br />

Animazione<br />

Regia: Eric Darnell, Tom Mc-<br />

Grath<br />

The Spirit<br />

Azione, Avventura<br />

Regia: Frank Miller<br />

Come un uragano<br />

Drammatico, Romantico<br />

Regia: George Wolfe<br />

<strong>Il</strong> cosmo sul comò<br />

Commedia<br />

Regia: Marcello Cesena<br />

numero 2 del 6 dicembre 2008 2008 pag III<br />

Solo un padre<br />

La scheda<br />

Genere: Drammatico<br />

Regia: Luca Lucini<br />

Attori: Luca Argentero,<br />

Diane Fleri, Fabio Troiano,<br />

Claudia Pandolfi<br />

Durata: 93 minuti<br />

Paese: Italia 2008<br />

Uscita: 28/11/2008<br />

La trama<br />

Carlo ha trent’anni, una<br />

bella casa, un lavoro che<br />

gli piace e un’adorabile<br />

bambina di dieci mesi,<br />

Sofia. <strong>Il</strong> vuoto lasciato<br />

dalla <strong>per</strong>dita della moglie,<br />

morta di parto dando alla luce la piccola Sofia, è<br />

colmato dall’affetto e dalle attenzioni di amici e genitori.<br />

Ma la sua vita, ovattata e organizzata in una routine rassicurante,<br />

viene movimentata dall’arrivo di Camille, una<br />

giovane e solare psicologa francese, ricercatrice all’università.<br />

La recensione<br />

Tratto dal romanzo Le avventure semiserie di un ragazzo<br />

padre di Nick Earls, il nuovo film di Luca Lucini si snoda<br />

sul limite tra dramma e commedia, raccontando in modo<br />

delicato la difficile vita di Carlo, un uomo in carriera che,<br />

da solo, deve avere cura della propria bimba.<br />

Ambientato nell’Italia contemporanea, in una Torino<br />

grigia e mesta come i sentimenti del protagonista, il film<br />

delinea con garbo l’es<strong>per</strong>ienza complessa di un ragazzo<br />

padre impegnato con i problemi quotidiani, ma assillato<br />

da questioni pressanti sulla propria condizione e sul proprio<br />

futuro.<br />

Carlo è un uomo che non sa più amare e che nasconde il<br />

proprio smarrimento dietro una “pelle <strong>per</strong>fetta” (Perfect<br />

Skin è proprio il titolo originale del romanzo da cui è tratto<br />

il film). Questa maschera viene ripresa metaforicamente<br />

dalla professione di Carlo, dermatologo di successo in<br />

una clinica estetica. Ma lo speciale rapporto con la figlia<br />

e l’incontro con l’allegra Camille gli faranno capire cos’è<br />

l’amore e come esprimerlo.<br />

Temi come la paternità, l’amore e l’elaborazione del lutto<br />

si intersecano in modo divertente e senza su<strong>per</strong>ficialità,<br />

trasformando i sorrisi in momenti di commozione. Da subito<br />

infatti si crea un forte binomio: l’assenza della donna<br />

amata e la presenza della piccola figlia si alternano nel<br />

film, che riesce a mescolare in maniera accorta commedia<br />

e dramma.<br />

<strong>Il</strong> regista si svincola così da un certo provincialismo tipico<br />

della più recente commedia italiana, <strong>per</strong> narrare una<br />

storia che potrebbe accadere in un qualsiasi posto dell’occidente<br />

civilizzato.<br />

Perché vederlo<br />

Per seguire la maturazione professionale del giovane regista<br />

Luca Lucini e <strong>per</strong> saggiare la crescita artistica di recenti<br />

promesse del cinema italiano come Luca Argentero,<br />

Fabio Troiano e Claudia Pandolfi.<br />

Roberta Piloggi


Microfusioni a cera <strong>per</strong>sa in oro,<br />

argento e ottone.<br />

Da 20 anni Micro.Gi Casting<br />

offre ai suoi clienti affidabilità<br />

puntualità e innovazione.<br />

Con la sua consolidata es<strong>per</strong>ienza e<br />

nota serietà presenta la sua attività<br />

offrendo su richiesta il servizio di<br />

finitura della merce.<br />

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Via Cittadella, 19 - 36031 DUEVILLE (VI) - Tel. 0444 361189 - Fax 0444 593078<br />

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GALLERIA NISELLI ARTE<br />

Itinerari senza Tempo<br />

Personale di<br />

PAOLA MARCHI<br />

22 NOVEMBRE - 8 DICEMBRE 2008<br />

INAUGURAZIONE sabato 22 novembre ore 18:00<br />

SARÀ PRESENTE L’ARTISTA<br />

Piazzotto Montevecchio, 31/32 - BASSANO DEL GRAPPA<br />

In <strong>per</strong>manenza o<strong>per</strong>e dei Grandi Maestri del '900 e di affermati artisti contemporanei<br />

ORARI: dal martedì al sabato 10-12.30 • 16-19.30 • domenica 15.30-19.30<br />

Tel. e Fax 0424 521244 - niselliarte@libero.it<br />

teatro, musica e danza<br />

Post-It<br />

Venerdì 12 dicembre 2008<br />

ore 21.00<br />

Teatro Astra, Vicenza<br />

compagnia: Teatro Sotterraneo<br />

con: Sara Bonaventura, Iacopo Braca,<br />

Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri<br />

on è facile parlare di uno spet-<br />

Ntacolo come Post-it riuscendo a<br />

sfuggire al tranello di svelarne i trucchi<br />

e quindi di rovinare la sorpresa.<br />

Lo si potrebbe definire un lavoro sul<br />

compimento mancato, sulle convenzioni<br />

ribaltate entro una cornice di<br />

teli neri, attraverso i quali è comunque<br />

possibile fare breccia.<br />

Teatro Sotterraneo è un collettivo<br />

di Firenze formatosi nel 2004, composto<br />

da quattro <strong>per</strong>former e un<br />

drammaturgo. La regia è assente, a<br />

evidenziare la mancanza di gerarchia<br />

anche nel ricorso a una democratica<br />

miscela di forme artistiche riconosciute<br />

come tali e mezzi più trivial<br />

come i videogiochi, la musica e la<br />

cultura pop.<br />

Lo spettatore è costantemente chiamato<br />

in causa nel ripensare alla<br />

quotidiana eventualità di voler fare<br />

tutto e non combinare niente. Si ride<br />

degli attori, ma ancor più di se stessi.<br />

Talvolta, nella vita, si vorrebbe<br />

s<strong>per</strong>imentare un evento nel suo momento<br />

migliore, prima che il diver-<br />

appuntamenti<br />

Danza<br />

6 dicembre<br />

h 21:00: comfort di philippe barbut, lorenzo<br />

bianchi, biagio caravano, vincenzo dente,<br />

michele di stefano, cristina rizzo<br />

teatro fondamenta nuove - venezia - venezia<br />

(ve)<br />

8 dicembre<br />

h 20.45: 28° gala internazionale danza <strong>per</strong><br />

la c.r.i.<br />

teatro nuovo giovanni da udine, udine<br />

un eccezionale cast di primi ballerini, provenienti<br />

da tutto il mondo, è il protagonista<br />

del 28mo gala internazionale <strong>per</strong> la croce<br />

rossa italiana; l’utile della manifestazione<br />

sarà destinato ai bambini disagiati e disabili<br />

assistiti dalla croce rossa.<br />

si esibiranno gratuitamente: alicia amatriain<br />

e marijn rademaker (stuttgarter<br />

ballet), gioia masala e rodolphe lucas (les<br />

ballets de monte carlo), maria victoria<br />

ignomiriello (pfalztheater kaiserslautern),<br />

alessandro macario (teatro di san carlo di<br />

napoli), juliette thelin e valerio mangianti<br />

(deutsche o<strong>per</strong> am rhein düsseldorf), suzanna<br />

kaic e armen hakobian (deutsche<br />

o<strong>per</strong> am rhein düsseldorf), gruppo stabile<br />

udinese.<br />

13-14 dicembre<br />

h 21.00: shake di e con laura corradi<br />

teatro fondamenta nuove - venezia -venezia<br />

(ve)<br />

16 dicembre<br />

h 20.45: orlando furioso - balletto in un<br />

prologo e un atto liberamente ispirato a<br />

l’orlando di l. ariosto<br />

coreografi a: mauro bigonzetti<br />

musiche di: g. friedrich handel<br />

teatro comunale di treviso - treviso (tv)<br />

19 dicembre 2008<br />

h 21:00: CENERENTOLA di Mihai Babuska,<br />

Nikolaj Volkov, Charles Perrault<br />

(libretto)<br />

Balletto del Teatro dell’O<strong>per</strong>a Nazionale di<br />

Romania, coreografi a: Mihai Babuska<br />

musiche di: Serghej Prokofi ev<br />

TEATRO COMUNALE DI ADRIA - Adria<br />

(RO)<br />

| Un momento dello spettacolo<br />

timento scemi nella noia. Post-it si<br />

ferma ancora prima che l’es<strong>per</strong>ienza<br />

possa avere luogo, alla fase preparatoria,<br />

proprio quella che genera più<br />

aspettative e che sovente procura<br />

maggiore gioia rispetto al suo stesso<br />

compimento. Gli eventi rappresentati<br />

sono in realtà azioni che di <strong>per</strong> sé<br />

non avrebbero nulla di straordinario,<br />

ma la loro eccezionalità consiste nell’intempestiva<br />

impossibilità di realizzarli,<br />

non importa <strong>per</strong>ché.<br />

È come se dovessimo ricordarci di<br />

portarla a termine, quella cosa incompleta,<br />

e lo facciamo con un post-it, il<br />

bigliettino <strong>per</strong>ennemente attaccato<br />

sul frigo o lasciato in giro <strong>per</strong> rammentare<br />

a qualcun altro un compito<br />

che forse non verrà mai eseguito.<br />

21 dicembre<br />

h 21:00: GISELLE, RUSSIAN STATE<br />

BALLET<br />

coreografi a: J. PERROT, J. CORALLI, M.<br />

PETIPA<br />

musiche di: ADOLPHE-CHARLES ADAM<br />

Teatro Comunale di Thiene, Viale Bassani,<br />

28 - tel. 0445 804943 - Thiene (VI)<br />

Teatro<br />

5-7 dicembre<br />

H 21:00: Die Panne ovvero La notte più<br />

bella della mia vita, di FRIEDRICH DÜR-<br />

RENMATT, Compagnia Indie Occidentali<br />

regia: ARMANDO PUGLIESE<br />

con: GIANMARCO TOGNAZZI, BRUNO<br />

ARMANDO<br />

TEATRO COMUNALE DI THIENE - Thiene<br />

(VI)<br />

6 dicembre<br />

h 21.00: Mangiami l’anima e poi sputala, di<br />

Licia Lanera e Riccardo Spagnulo<br />

TEATRO SPAZIO BIXIO – via Mameli, 4,<br />

Vicenza<br />

con: Licia Lanera e Riccardo Spagnulo<br />

8 dicembre<br />

- h 17.00: <strong>Il</strong> magico viaggio di Basil, l’elefantina<br />

curiosa, di Anna Zago e Aristide<br />

Genovese<br />

regia: Aristide Genovese e Piergiorgio<br />

Piccoli<br />

note spettacolo: spettacolo <strong>per</strong> famiglie<br />

TEATRO SPAZIO BIXIO – via Mameli, 4,<br />

Vicenza<br />

9 dicembre<br />

H 21.00: <strong>Il</strong> Marchese del Grillo, di MARIO<br />

MONICELLI E PIERO DE BERNARDI<br />

regia: PIPPO FRANCO<br />

con: PIPPO FRANCO<br />

TEATRO S. ANTONIO - Montecchio Maggiore<br />

(VI)<br />

9-10 dicembre<br />

h 21.00: La Vedova Scaltra, adattamento<br />

numero 2 del 6 dicembre 2008 pag IV<br />

Deridendo le abitudini, le frasi di<br />

circostanza, l’ovvietà delle reazioni<br />

a un’azione, Teatro sotterraneo<br />

scombussola i confini del teatro<br />

quotidiano. Non si sa come va a<br />

finire quando invece, solitamente,<br />

l’esito è palese, o, al contrario, si<br />

sa troppo quando si preferirebbe di<br />

no.<br />

È un susseguirsi di gag volutamente<br />

prive di narrazione consequenziale,<br />

lampi di genio comico che si vorrebbe<br />

non si esaurissero mai. Eppure<br />

<strong>per</strong> definizione anche lo spettacolo<br />

prima o poi deve arrivare a una<br />

conclusione, ma probabilmente ne<br />

scriveremo il titolo su un foglietto,<br />

<strong>per</strong> non scordare di consigliarlo agli<br />

amici. G.G.<br />

dal testo di Carlo Goldoni<br />

a cura di Lina Wertmüller, con Raffaella<br />

Azim, Elena D’Anna, Massimo Grigò, Fabio<br />

Mascagni, Roberto Valerio, Paolo Zuccari<br />

e con Gianni Cannavacciuolo nel ruolo<br />

di Arlecchino<br />

regia Lina Wertmüller<br />

musiche originali Italo Greco, Lucio Gregoretti<br />

e Gabriele Miracle<br />

Teatro Astra, Bassano del Grappa<br />

Per informazioni: Biglietteria O<strong>per</strong>aestate<br />

0424 524214<br />

12 dicembre<br />

h 21.00: post-it, di teatro sotterraneo<br />

con: sara bonaventura, iacopo braca, matteo<br />

ceccarelli, claudio cirri<br />

teatro astra vicenza - vicenza (vi)<br />

13-14 dicembre<br />

h 21.00: Edipo stanco,<br />

di e con Marco Grossi<br />

TEATRO SPAZIO BIXIO<br />

via Mameli, 4, Vicenza<br />

18-20 dicembre<br />

h 21.00: Marlene, di Giuseppe Manfridi<br />

regia: Maurizio Panici<br />

con: PAMELA VILLORESI e DAVID<br />

SEBASTI con la partecipazione di ORSO<br />

MARIA GUERRINI<br />

TEATRO COMUNALE DI THIENE<br />

- Thiene (VI)<br />

18 dicembre<br />

h 20.45: Tutto e subito, di e con Lino<br />

Toffolo<br />

Auditorium Vivaldi, Cassola<br />

Per informazioni: Uffi cio cultura del comune<br />

di Cassola – tel. 0424 530243<br />

19 dicembre<br />

h 21.00: La dote della sposa, a cura di<br />

Manonuda, SPAZIO ARCADIA, Schio<br />

20 dicembre<br />

h 21.00: Beautiful Marcello, di Diana<br />

Raznovich, regia: Carlos M. Alsina<br />

TEATRO SPAZIO BIXIO - Vicenza


teatro, musica e danza<br />

Intervista a Chiara Frigo<br />

a poliedrica danzatrice e <strong>per</strong>former<br />

Lveronese ha vinto con Corpo in DoppiaElica<br />

il terzo premio al 10° Festival<br />

Coreographers Miniatures di Belgrado.<br />

Con il suo ultimo lavoro Takeya si è aggiudicata<br />

in primo posto al GD’A Veneto<br />

2008 - Giovane Danza d’Autore. Takeya<br />

è stato presentato quest’estate all’interno<br />

della rassegna Bmotion a Bassano del<br />

Grappa, è stato selezionato <strong>per</strong> il prestigioso<br />

network internazionale Aerowaves.<br />

<strong>Il</strong> 9 dicembre potrete vederlo al Teatro<br />

Comunale di Ferrara.<br />

Chiara, puoi vantare un lungo e<br />

articolato <strong>per</strong>corso di formazione<br />

nel campo della danza e non solo.<br />

Quali sono state le es<strong>per</strong>ienze che<br />

più hanno inciso sulla tua sensibilità<br />

artistica?<br />

Direi la residenza di Polverigi del 2006,<br />

che è durata 4 mesi. Prima ho fatto tante<br />

es<strong>per</strong>ienze, ma più in forma di seminari,<br />

che sono come bolle in cui si vive <strong>per</strong> un<br />

<strong>per</strong>iodo, ma durano poco. Erano presenti<br />

13 artisti, tra cui danzatori, ma anche un<br />

fotografo, un architetto, un pittore. Avevamo<br />

carta bianca <strong>per</strong> creare. Ci sono stati<br />

incontri con <strong>per</strong>sonalità quali Raffaella<br />

Giordano, Nikola Humpel, Claudia Castellucci,<br />

Caden Manson. <strong>Il</strong> loro approccio<br />

non era quello classico, frontale, era<br />

più un “vi mostro qual è il mio processo<br />

creativo”. Ogni partecipante ha poi colto<br />

gli spunti che più gli interessavano. Poi sicuramente<br />

sono state importanti <strong>per</strong> me<br />

le es<strong>per</strong>ienze all’estero. Ho cominciato già<br />

appuntamenti<br />

Musica<br />

6 dicembre<br />

- h 20.00: Tying Tiffany (elettronica)<br />

Zion Club, Via C. Vazzoler 30/B, Conegliano (TV)<br />

- h 22.00: G.I. Joe, Mangia Margot,<br />

Spazio Arcadia, Via Paraiso, 36, Schio<br />

7 dicembre<br />

- h 16.30: POMERIGGIO TRA LE MUSE, ENSEMBLE MUSAGÈTE<br />

Musiche di Gioachino Rossini, Darius Milhaud, Alessandro Solbiati,<br />

Conradin Kreutzer<br />

Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, Contrà S. Corona 25, Vicenza<br />

- h 17.30: UN PALCO ALL’OPERETTA<br />

Coro e Orchestra di Vicenza, dir. Giuliano Fracasso<br />

solisti: Andrea Binetti (tenore) e Silvia Dalla Benetta (soprano)<br />

Teatro Comunale di Vicenza. Per informazioni: 0444 327393<br />

- h 21.00 dancing in outer space<br />

vertical (acid jazz da vicenza), mawkish (disco funky), cigarillo<br />

boys (breaks scratch), granturismo (disco juice), morpheground<br />

(exp hip hop), cyco (dubstep), franky suleman (breakbeat), tommy<br />

outside (eletronic), dax dj (house), fux vs f.ink vjset<br />

nuovo capannone sociale, zona industriale, vicenza<br />

9 dicembre<br />

- h 18: Stagione Musicale I Martedì al Conservatorio<br />

Pianoforte e pianoforte a quattro mani<br />

con Christiane Montandou e Fernando Scafati (pianoforte)<br />

Musiche di Schubert, Schumann, Brahms, Ravel, Honegger,<br />

Debussy<br />

Sala Concerti del Conservatorio “A. Pedrollo”<br />

Per informazioni: tel. 0444 507551<br />

10 dicembre<br />

h 21.00: The Living Daylights, e.drunks (melodic punk rock dall’Inghilterra)<br />

Bar Sartea, Vicenza<br />

h 22.00: Aaron Goldberg Trio<br />

Panic Jazz Club, Marostica<br />

12 dicembre<br />

- h 19.00: Palladio 2008 Architetture sonore: concerti agli organi<br />

De Lorenzi dell’Oratorio e Chiesa di S. Filippo Neri<br />

a 18 anni a seguire seminari all’estero.<br />

Questa settimana hai frequentato<br />

il workshop di videodanza a Bassano<br />

del Grappa. Tu stessa hai già<br />

lavorato come videomaker. Qual è<br />

il tuo approccio con la videodanza?<br />

Nel mondo del video o<strong>per</strong>erei una distinzione:<br />

da una parte la videodanza, che<br />

costituisce un’o<strong>per</strong>a autonoma, un video<br />

che esiste di <strong>per</strong> sé e che non prevede la<br />

mia presenza fi sica, e <strong>per</strong>tanto come autrice<br />

mi interessa <strong>per</strong>ché esiste al di là<br />

della <strong>per</strong>formance live; dall’altra in quanto<br />

evento <strong>per</strong>formativo, che mi affascina<br />

<strong>per</strong> le suggestioni che può evocare <strong>per</strong> il<br />

suo ritmo e la modalità in cui viene presentato,<br />

al di là del senso compiuto della<br />

narrazione.<br />

<strong>Il</strong> 9 dicembre porterai Takeya a<br />

Ferrara. Da cos’è nata l’idea di questo<br />

progetto e come si colloca all’interno<br />

del tuo <strong>per</strong>corso?<br />

“Takeya” deriva dal greco, e signifi ca “veloce”,<br />

mi piace come suona, in giapponese<br />

ha un altro signifi cato, chissà, magari in<br />

altre lingue signifi ca qualcos’altro ancora.<br />

Si inserisce nell’ambito di un progetto che<br />

ora prevede anche altri tre quadri: Male<br />

version (quello attuale è Takeya-Female<br />

version), una versione con più <strong>per</strong>sone<br />

che ha il nome provvisorio Much, e una<br />

versione video, che ho pensato in forma<br />

di installazione. Rispetto all’altro solo che<br />

avevo realizzato, partendo da un discorso<br />

teorico <strong>per</strong> arrivare poi in sala, questa<br />

volta ho adottato una procedura diversa:<br />

numero 2 del 6 dicembre 2008 pag V<br />

pensando a chi mi ha detto che “<strong>per</strong> uno<br />

spettacolo basta un’idea”, sono partita<br />

dall’idea semplice della velocità. L’idea<br />

semplice ha poi proliferato in altre stratifi<br />

cazioni, ma mi sono costretta a rimanere<br />

lì. La costrizione, la limitazione è come<br />

se mi avesse <strong>per</strong>messo di approfondire di<br />

più. E comunque in questa rifl essione c’è<br />

spazio <strong>per</strong> altri quadri, con i quali ho già<br />

iniziato a lavorare.<br />

Puoi anticiparci i tuoi progetti artistici<br />

<strong>per</strong> il futuro?<br />

Ho già iniziato a lavorare a Much. È la<br />

prima volta che lavoro con altri, cioè fi -<br />

nora ho lavorato con me stessa e <strong>per</strong> me<br />

stessa (ride). Ho scelto di lavorare con<br />

professionisti. Mi piace molto la ricerca<br />

che sto conducendo al momento. S<strong>per</strong>o<br />

di presentare tutto il progetto a luglio, con<br />

Takeya Female version, Takeya male<br />

version, Much e video.<br />

Quali spettacoli andrai a vedere<br />

prossimamente?<br />

L’11-12-13 dicembre, Almagià, a Ravenna,<br />

Corposamente winter. G.G.<br />

Organisti Renzo Bortolot e Margherita Dalla Vecchia (Belluno e<br />

Vicenza) con la partecipazione della Scuola Campanaria di San<br />

Marco al Carillon della Chiesa di San Filippo. Informazioni: Margherita<br />

Dalla Vecchia, e-mail marghedv@tin.it<br />

13 dicembre<br />

- h 20.45: Light of the world<br />

Coro e Orchestra di Vicenza e Gruppo Danza Pantheon<br />

Sala Palladio Fiera di Vicenza<br />

Per informazioni: Satyagraha onlus (tel: 347 4344458)<br />

- h 22:00: Offl aga Disco Pax, Bologna Violenta<br />

Zion Club, Conegliano (TV)<br />

14 dicembre<br />

h 22:00: Forestan 5th (jazz)<br />

Bar Sartea, Vicenza<br />

| Chiara Frigo nello spettacolo Takeya<br />

16 dicembre<br />

h 18: Concerto di Natale<br />

Musiche di Liszt, Busoni, Brahms<br />

Monica Berto e Antonio Tessoni, pianoforte a quattro mani<br />

Sala Concerti del Conservatorio “A. Pedrollo”<br />

Per informazioni: tel. 0444.507551<br />

18 dicembre<br />

- h 22.00: Funambola, di Patrizia Laquidara,<br />

Panic Jazz Club, Marostica<br />

19 dicembre<br />

- h 19.00: Palladio 2008, Architetture sonore: concerto agli organi<br />

De Lorenzi con Ruggero Livieri<br />

Chiesa di S. Filippo Neri<br />

Informazioni: Margherita Dalla Vecchia, e-mail marghedv@tin.it<br />

- h 21: Maria de Buenos Aires, o<strong>per</strong>a tango di Astor Piazzolla<br />

con M. Tezza, V. Lyamina e R. Peloni<br />

Teatro Astra, Vicenza<br />

Per informazioni: tel. 0444 507551<br />

- h 21.00: Massimo Volume, Bachi da Pietra<br />

New Age Club, Roncade (TV)<br />

20 dicembre<br />

- h 21: Musiche di Borodin e Mussorgsky, Orchestra del Teatro<br />

Olimpico di Vicenza, dir. Giancarlo De Lorenzo<br />

TEATRO OLIMPICO DI VICENZA - Vicenza (VI), <strong>per</strong> informazioni:<br />

tel.0444 324342<br />

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Piazzale Giusti, 8 presso Audio Video Club<br />

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Continua la promozione di CD e VINILI<br />

fino ad esaurimento scorte<br />

Strumenti Musicali<br />

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CONTRÀ DEL QUARTIERE 7 - VICENZA<br />

zona Giardini Salvi - P.le del Mutilato<br />

piercing UK, posters, spillette, TS e felpe<br />

borse, jeans, pantaloni tiger of london<br />

e militari, cinture, bracciali, collari, fibbie<br />

borchie, CD, LP, DVD<br />

giubbi in pelle, Harrington, bombers,<br />

scarpe, anfibi, guanti in pelle, a rete<br />

manicotti, kefieh, bandane,<br />

portafogli, catene, manette, cartucciere,<br />

portachiavi, anelli, fermacapelli...


idee<br />

| “<strong>Il</strong> meglio dell’Anonima” è lo spettacolo vicentino che parteci<strong>per</strong>à allo “Small Places Tour”<br />

Small Places Tour<br />

Small Places Tour celebra il 60° anniversario della Dichiarazione<br />

universale dei diritti umani con centinaia di eventi<br />

che, fi no al 10 dicembre, vedranno artisti di tutto il mondo<br />

unirsi <strong>per</strong> i diritti umani. Per maggiori informazioni e<br />

<strong>per</strong> conoscere tutti gli appuntamenti della manifestazione:<br />

www.smallplacestour.it<br />

Appuntamenti “Small Places Tour”<br />

a Vicenza<br />

Sessibon - <strong>Il</strong> Sesso Spiegato agli Ignoranti<br />

6 Dicembre, ore 21.00<br />

Ridotto del Teatro “Città di Vicenza”<br />

Viale Mazzini, 39<br />

Ingresso: 12 euro<br />

L’Anonima Magnagati metterà in scena un divertente spettacolo<br />

sul sesso e le sue implicazioni. Un appuntamento<br />

im<strong>per</strong>dibile <strong>per</strong> ridere di gusto e <strong>per</strong> sostenere le attività di<br />

Amnesty International.<br />

Reading di “Poesie da Guantánamo”<br />

10 Dicembre, ore 21.00<br />

Saletta Lam<strong>per</strong>tico<br />

Corso Andrea Palladio, 106<br />

L’attore Adriano Marcolini leggerà alcune<br />

poesie tratte dalla raccolta “Poesie da<br />

Guantánamo”, a cura di Marc Falkoff, EGA<br />

Editore. La lettura sarà accompagnata dal<br />

commento musicale di Enzo Giliberti al sax<br />

e Andrea Marcolini al violoncello. Introdurrà<br />

il reading Antonio Rallo, rappresentante<br />

di Amnesty Vicenza.<br />

Amnesty Vicenza<br />

Amnesty Vicenza è il gruppo vicentino di Amnesty International.<br />

Nato nel 1983, festeggia quest’anno i 25 anni di<br />

attività. <strong>Il</strong> gruppo si riunisce in Viale della Pace 98, presso il<br />

“Centro culturale italo tedesco” (0444 512516), il primo e il<br />

terzo martedì di ogni mese, alle ore 21.00.<br />

l 10 dicembre si celebra il 60° anniversario della Di-<br />

Ichiarazione universale dei diritti umani (DUDU). Per<br />

l’occasione, sabato 13 e domenica 14 dicembre, Amnesty<br />

International sarà presente nelle piazze italiane con “Dai<br />

energia ai diritti umani”, <strong>per</strong> distribuire materiale informativo<br />

e offrire, con un contributo minimo di 7 euro, le<br />

candele simbolo di s<strong>per</strong>anza <strong>per</strong> tutte le <strong>per</strong>sone che, ogni<br />

giorno, vedono violati i propri diritti. <strong>Il</strong> ricavato dell’iniziativa<br />

servirà infatti a fi nanziare le attività dell’organizzazione<br />

a <strong>favore</strong> dei diritti umani: <strong>per</strong> poter continuare a<br />

chiedere libertà <strong>per</strong> i prigionieri di opinione, processi equi<br />

e rapidi <strong>per</strong> tutti i prigionieri politici, l’abolizione della<br />

pena di morte e la fi ne di torture, sparizioni ed esecuzioni<br />

extragiudiziali.<br />

Nelle piazze si potrà trovare anche il Cd “17x60” (17<br />

artisti <strong>per</strong> i 60 anni della Dichiarazione), realizzato dall’associazione<br />

<strong>per</strong> diffondere la cultura dei diritti umani,<br />

attraverso la musica. <strong>Il</strong> cd raccoglie brani che parlano di<br />

diritti umani, delle donne e degli uomini che ne subiscono<br />

la violazione e dell’impegno di coloro che ne pretendono<br />

il rispetto.<br />

Con l’iniziativa “Desideri all’asta”, arrivata all’ottava<br />

edizione, sarà invece possibile, fi no al 17 dicembre, contendersi<br />

su ebay (www.ebay.it) oggetti e momenti unici, come<br />

cene e a<strong>per</strong>itivi, resi disponibili da alcune star italiane, da<br />

L' Associazione La Maggiore propone un seminario di introduzione alla musica indiana.<br />

Domenica 14 dicembre, diviso tra la mattina (10.30-13.00) e il pomeriggio (14.30-16.30), presso la nostra sede.<br />

Le iscrizioni sono a<strong>per</strong>te fino al 9 dicembre. Per info e costi contattateci!!<br />

Contatti: tel 0444 163426 - cel 345 6911950 - mail info@lamaggiore.org<br />

Ci trovate in Corso Fogazzaro 50/b Vicenza<br />

numero 2 del 6 dicembre 2008 pag VI<br />

10 Dicembre 2008<br />

Una giornata <strong>per</strong> i diritti umani<br />

Ramazzotti a Laura Pausini, da Valentino Rossi a Roberto<br />

Benigni. Margherita Granbassi è invece la testimonial delle<br />

Giornate Amnesty 2008. La fi orettista plurimedagliata<br />

ha infatti prestato gratuitamente la propria voce allo spot<br />

radio dell’evento.<br />

Ai tavolini si potrà inoltre fi rmare l’appello <strong>per</strong> la campagna,<br />

lanciata nel 2004, “Mai più violenza sulle donne”,<br />

che vuole denunciare e fermare le violazioni dei diritti<br />

umani delle donne: dalla violenza domestica alla tratta,<br />

dagli stupri durante i confl itti alle mutilazioni genitali.<br />

Amnesty International<br />

Amnesty International è un’organizzazione non governativa<br />

indipendente e imparziale, formata da difensori dei<br />

diritti umani, che si basa sulla solidarietà internazionale,<br />

il multiculturalismo e la democrazia. Fondata nel 1961 dall’avvocato<br />

inglese Peter Benenson, conta attualmente due<br />

milioni e duecentomila soci, in più di 150 paesi. La Sezione<br />

Italiana di Amnesty (www.amnesty.it) comprende oltre<br />

80.000 soci.<br />

La visione di Amnesty è quella di “un mondo in cui a ogni<br />

<strong>per</strong>sona sono riconosciuti tutti i diritti umani sanciti dalla<br />

Dichiarazione universale dei diritti umani e da altri atti<br />

sulla protezione internazionale dei diritti umani”. Nel <strong>per</strong>seguimento<br />

di questa visione, la sua missione è “di svolgere<br />

ricerche e azioni <strong>per</strong> prevenire e porre fi ne a gravi<br />

abusi dei diritti all’integrità fi sica e mentale, alla libertà<br />

di coscienza e di espressione e alla libertà dalla discriminazione,<br />

nell’ambito della propria o<strong>per</strong>a di promozione di<br />

tutti i diritti umani”.<br />

Dichiarazione universale dei diritti umani<br />

<strong>Il</strong> 10 dicembre 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni<br />

Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti<br />

umani. Per la prima volta nella storia dell’umanità, era stato<br />

prodotto un documento che riguardava tutte le <strong>per</strong>sone<br />

del mondo, senza distinzioni e venivano stabiliti i diritti<br />

di cui ogni essere umano deve poter godere. Ma la Dichiarazione<br />

è ancora disattesa, <strong>per</strong>ché ancora troppo sconosciuta.<br />

Tra gli scopi di Amnesty International, c’è proprio<br />

quello di renderne noti la storia e i contenuti. R.P.


sa<strong>per</strong>e e sapori<br />

Degustazione<br />

6 dicembre<br />

StalkeReloaded, c/o Associazione<br />

Altragricoltura Nord Est<br />

Corso Australia 61<br />

(zona ex macello)<br />

35141 Padova (PD)<br />

h 20.30 - buffet offerto dal gruppo<br />

d’acquisto “CICLO CORTO”<br />

dell’associazione AltrAgricoltura<br />

Nord Est<br />

h 22.00 CA’ DEL SOL in concerto<br />

Fiera del mandorlato<br />

7-8 dicembre<br />

Cologna Veneta (VR)<br />

LA DISPENSA DEI<br />

SAPORI<br />

della Valpolicella e del veronese<br />

dal 5 all’8 dicembre<br />

Salone espositivo dei vini e<br />

dei prodotti tipici<br />

Sant’Ambrogio di Valpolicella<br />

(VR)<br />

Per informazioni:<br />

Consorzio Pro Loco Valpolicella,<br />

Via Ingelheim, 7<br />

37029 S. Pietro in Cariano (VR),<br />

tel./fax. (+039) 045 7701920<br />

| Una degustazione guidata nelle cantine del Vicentino<br />

ALTROSTERIA<br />

7 dicembre<br />

StalkeReloaded, c/o Associazione<br />

Altragricoltura Nord Est<br />

Corso Australia 61 (zona ex macello)<br />

35141 Padova (PD)<br />

dalle 18.00: ALTROSTERIA<br />

ALTROSTERIA propone piatti<br />

raffi nati ma popolari.<br />

Apprezzerete la qualità, la passione<br />

e la lentezza di preparazione<br />

di pietanze che affondano le loro<br />

radici nel nostro territorio e vengono<br />

fornite esclusivamente dal<br />

GAS (Gruppo d’acquisto Solidale)<br />

attraverso e con il “Ciclo Corto”<br />

seguirà la proiezione del fi lm<br />

Gaza Ferite inspiegabili (2007)<br />

8 dicembre<br />

- Antica mostra mercato<br />

dei “Corgnoi”<br />

Piazza Municipio, Crespadoro<br />

(VI)<br />

Si festeggiano le lumache o<strong>per</strong>colate<br />

di Crespadoro (“corgnoi”),<br />

delle quali si faceva già menzione<br />

in libri di pratica culinaria del<br />

‘600. Sin dalle prime ore del<br />

mattino ha luogo la vendita dei<br />

“corgnoi” e aprono gli stand gastronomici<br />

e dei prodotti locali.<br />

Per informazioni: pro loco di Crespadoro,<br />

tel. 0444 429614<br />

- Mercatino sotto i portici di<br />

corso Fogazzaro, Fiera in contrà<br />

Santa Lucia, Mercato di Natale<br />

curato dall’Ascom in viale Milano.<br />

Festival del Gusto<br />

dal 13 al 15 dicembre<br />

Rassegna informativa sul Turismo<br />

del Gusto. si incontreranno<br />

oltre 50 es<strong>per</strong>ienze italiane ed<br />

europee nell’area del turismo culturale<br />

e del gusto,che si ‘racconteranno’,<br />

a fi lò, a giornalisti della<br />

stampa locale e nazionale.<br />

Azienda Agricola Costalunga, via<br />

Fontana Fozze 39<br />

Castegnero (VI)<br />

ALTROSTERIA<br />

14 dicembre<br />

StalkeReloaded, c/o Associazione<br />

Altragricoltura Nord Est<br />

Corso Australia 61<br />

(zona ex macello)<br />

35141 Padova (PD)<br />

dalle 18.00: ALTROSTERIA<br />

a seguire: proiezione del fi lm<br />

POLVERI DI GUERRA: URANIO<br />

A BEIRUT (2007)<br />

numero 2 del 6 dicembre 2008 pag VII<br />

Cucina casalinga e<br />

Specialità tipichetoscane<br />

Da Paolo<br />

A 1 Km dal nordest, direzione centro Caldogno, vicino al semaforo<br />

CALDOGNO (VI) - Vi V a Cap a ovilla, 90 Te T l. 0444 585999 (è gra r di d ta t la l pren r ota tazione) Fioi di<br />

un broccolo minore<br />

li ortaggi freschi (si<br />

Gbadi, non congelati)<br />

sono molto più che il<br />

frivolo contorno di piatti<br />

più sostanziosi: oltre<br />

ad allettare il palato, se<br />

consumati in dosi adeguate<br />

e nella rispettiva<br />

stagione, essi costituiscono<br />

una potente difesa<br />

contro malesseri di varia<br />

origine proprio nel momento in cui è più facile che essi si presentino.<br />

Un ortaggio di origine povera, ma ricchissimo di proprietà curative,<br />

è il broccolo fi olaro di Creazzo. La denominazione “fi olaro”<br />

deriva dalla presenza di germogli lungo il fusto della pianta, conosciuti<br />

in dialetto come fi oi (fi gli). I broccoli ci accompagnano <strong>per</strong><br />

tutto l’inverno, da novembre a febbraio.<br />

La produzione e il commercio del broccolo fi olaro costituì un’importante<br />

fonte di sostentamento <strong>per</strong> molte famiglie contadine di<br />

Creazzo fi no agli anni ‘60. Vecchi e giovani partivano di primo<br />

mattino <strong>per</strong> portare i broccoli a Vicenza, nelle tipiche sacare, corone<br />

infi late nelle stroppe (rami di salice). Rispetto a quei tempi la<br />

sua coltivazione è notevolmente diminuita, ma sembra che il consumo<br />

di questo ortaggio stia conoscendo una nuova primavera.<br />

<strong>Il</strong> broccolo fi olaro di Creazzo appartiene alla specie brassica<br />

oleracea, di cui più conosciuti sono il cavolfi ore, i cavoletti di<br />

Bruxelles, il cappuccio, la verza. A tutti i fi oi di questa famiglia è<br />

dedicato il capitolo CLXV del De Agri Cultura Liber di Catone il<br />

Censore, intitolato “Quante proprietà medicamentose possieda<br />

il cavolo” (Brassica quot medicamenta in se habeat). Fin dall’antichità<br />

sono note le sue proprietà antiscorbutiche, remineralizzanti,<br />

ricostituenti, energetiche, antianemiche, disinfettanti,<br />

antidiabetiche, antirachitiche, antireumatiche. È indicato <strong>per</strong><br />

la cura delle malattie gastro-intestinali e <strong>per</strong> quelle respiratorie,<br />

e, come le altre piante della specie, aiuta a prevenire patologie<br />

tumorali.<br />

Questo ortaggio è un alimento sano anche <strong>per</strong>ché privo di residui<br />

di pesticidi. Infatti non necessita di particolari trattamenti<br />

chimici, se non, eventualmente, nella primissima fase di sviluppo<br />

della pianta.<br />

Secondo alcuni studi dell’Università dell’<strong>Il</strong>linois, <strong>per</strong> sfruttare al<br />

massimo il potere antitumorale dei broccoli occorre cuocerli suffi -<br />

cientemente da liberare il sulforafano,<br />

sostanza benefi ca in essi<br />

I ristoranti del broccolo<br />

fiolaro di Creazzo<br />

Antica Osteria Da Penacio Via<br />

Soghe, 22 (Arcugnano – tel. 0444<br />

273540)<br />

Antico Ristorante da Primon Via<br />

Garbaldi, 6 (Noventa Vicentina<br />

- tel. 0444 787149)<br />

Vecchia Osteria Toni Cuco Via<br />

Arcisi, 12 (S.Vito di Grancona - tel.<br />

0444 889306)<br />

Trattoria Zamboni Via S. Croce,<br />

14 (Lapio di Arcugnano - tel. 0444<br />

273079)<br />

Trattoria Isetta Via Pederiva, 96<br />

(Grancona - tel 0444 889521)<br />

Ristorante Miramonti da Gino Via<br />

Trotti, 30 (S.Gottardo - tel. 0444<br />

893053)<br />

Chiuso la domenica<br />

presente, ma senza esagerare,<br />

<strong>per</strong> evitare di comprometterne<br />

l’azione. Si consiglia quindi di<br />

cuocerli <strong>per</strong> circa 3-4 minuti,<br />

fi nché non diventano morbidi.<br />

I broccoli fi olari di Creazzo<br />

si gustano <strong>per</strong> lo più bolliti<br />

o passati in padella, magari<br />

aggiungendo lardo o pancetta,<br />

ma si prestano anche ad<br />

altre specialità culinarie quali<br />

lasagne, sformatini, guazzetti,<br />

risotti.<br />

Come spesso accade, quello<br />

che un tempo si defi niva un<br />

cibo umile è stato ormai rivalutato<br />

anche da noti ristoratori<br />

del Vicentino, che si<br />

sbizzarriscono in fantasiose e<br />

raffi nate ricette, restituendo<br />

così la meritata fama a questa<br />

varietà... del cavolo. G.G.


e capitali scandinave sono già pronte <strong>per</strong> festeggiare, il 13<br />

Ldicembre, Santa Lucia con la sua tradizionale incoronazione.<br />

La celebrazione della luce è caratteristica dell’Europa del<br />

Nord e la fi gura della Santa vestita di bianco, con una corona di<br />

candele accese, simboleggia la sconfi tta dell’oscurità.<br />

Così, tra mercatini, botteghe, caffè e ristoranti, dopo sole due<br />

ore di volo ci si immerge in un’atmosfera da fi aba. E come compagno<br />

di passeggiate in queste città nordiche, non può mancare<br />

il Glögg, tipico vino aromatizzato, da bere caldo.<br />

Danimarca: Copenhagen<br />

Nella capitale danese, l’antico<br />

parco divertimento Tivoli<br />

ospita un pittoresco mercatino<br />

con giostre, fontane, il villaggio<br />

degli gnomi e una pista di pattinaggio.<br />

Nel mercatino natalizio “hippy”<br />

della Grey Hall di Christiania<br />

si trovano invece tutti i tipi<br />

di artigianato, arricchiti da aromi speziati, musica e gastronomia<br />

tipica.<br />

Numerose sono le piste di pattinaggio della città, ma nella<br />

splendida piazza Kongens Nytorv si può pattinare sul ghiaccio<br />

all’ombra di un grande albero di Natale.<br />

Da non <strong>per</strong>dere: Geranium è un ristorante di Copenhagen<br />

che usa solo prodotti bio e biodinamici. (www.restaurantgeranium.dk)<br />

Svezia: Stoccolma<br />

In tutte le chiese della città, numerosi<br />

concerti rendono onore<br />

a Santa Lucia. Nel pomeriggio<br />

del 13 dicembre, presso il Museo<br />

all’a<strong>per</strong>to Skansen, si svolge<br />

inoltre la processione a lei<br />

dedicata.<br />

Moltissimi i mercatini allestiti<br />

<strong>per</strong> l’occasione. <strong>Il</strong> più suggestivo<br />

è il Gamla Stan, che si snoda lungo i vicoli del centro, mentre<br />

gli artisti dell’associazione Street propongono artigianato equo<br />

e solidale.<br />

Proprio a Stoccolma, il 10 dicembre, si tiene inoltre la cerimonia<br />

di consegna dei Premi Nobel. Celebrata nella Sala dei Concerti,<br />

è presieduta dal Re di Svezia, Carlo XVI Gustavo.<br />

Da non <strong>per</strong>dere: sul battello che naviga fra le isole davanti<br />

alla capitale, si può pranzare o cenare con le specialità natalizie<br />

svedesi. (www.julbord.org)<br />

Norvegia: Oslo<br />

A Oslo il Natale si saluta la<br />

prima domenica dell’Avvento,<br />

accendendo le luci del grande<br />

abete davanti all’Università e<br />

quelle del centro storico.<br />

Coloratissimi mercatini animano<br />

le vie della città, come quello<br />

del Museo del Folclore e quello<br />

nella piazza del Municipio.<br />

Per chi ama la neve, il parco Tryvann offre 14 piste di diffi coltà<br />

diverse. Ma il trampolino più vecchio del mondo si trova a Holmenkollen,<br />

a nord di Oslo.<br />

Da non <strong>per</strong>dere: Go-organic è un centro di ritrovo <strong>per</strong> vegetariani<br />

che comprende caffè, ristoranti e negozi bio di ogni<br />

genere. (www.go-organic.no)<br />

Finlandia: Helsinki<br />

A Helsinki si rende omaggio a<br />

Santa Lucia con una processione,<br />

che dal Duomo arriva a<br />

Casa Finlandia.<br />

Molti concerti natalizi vengono<br />

organizzati nella capitale.<br />

Si possono ascoltare esibizioni<br />

musicali di varie epoche, dalla<br />

musica medievale ai canti dei<br />

bambini.<br />

viaggi e culture<br />

Le Capitali della Neve<br />

<strong>Il</strong> mercatino di San Tommaso è il più noto della città e viene allestito<br />

nel parco Esplanade, ma il più grande è quello di Vanha<br />

Ylioppilastalo (la Vecchia Casa dello Studente).<br />

Da non <strong>per</strong>dere: la fortezza marina Suomenlinna, patrimonio<br />

dell’Unesco, è una splendida meta <strong>per</strong> passeggiate invernali.<br />

<strong>Il</strong> silenzio, la neve e le stelle ne sono i protagonisti assoluti.<br />

(www.suomenlinnatours.com)<br />

Babbo Natale<br />

L’abitante più famoso della<br />

Lapponia è Babbo Natale. <strong>Il</strong><br />

suo laboratorio e la sua casa si<br />

possono visitare a Rovaniemi,<br />

sul Circolo Polare Artico. Inoltre<br />

al Santa Park, la sua Grotta<br />

sul Circolo Polare Artico, all’interno<br />

della montagna di Syvä-<br />

numero 2 del 6 dicembre 2008 pag VIII<br />

Dalle più classiche piste da sci alle fortezze protette dall’Unesco. La guida <strong>per</strong> festeggiare Santa Lucia alla scandinava<br />

senvaara, è possibile partecipare a innumerevoli attività, come<br />

la Scuola degli Elfi , la cottura del pan di zenzero o una corsa in<br />

slitta.<br />

L’Aurora Boreale<br />

<strong>Il</strong> più straordinario fenomeno<br />

ammirabile nel cielo è l’Aurora<br />

Boreale: scintillanti fasci di luce,<br />

dal blu al verdastro al rosso vivo,<br />

danzano nel buio, creando uno<br />

spettacolo mistico ed emozionante.<br />

È caratteristica in Lapponia<br />

durante l’inverno. <strong>Il</strong> suo<br />

nome fi nlandese, Revontulet<br />

(letteralmente “fuochi di volpe”), deriva da una leggenda Sámi.<br />

La coda di una volpe che corre tra le colline urterebbe i cumuli di<br />

neve, producendo una scia scintillante nel cielo. R.P.

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