Il pieno, per favore - VicenzaPiù

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primo piano l vicentino Paolo Scaroni ha Idetto che nel 2009 il ribasso del prezzo del petrolio farà risparmiare alle famiglie qualcosa come 2000 euro. Forse non sarà proprio così, ma di sicuro fermarsi a fare rifornimento ultimamente è diventato un po’ meno problematico. A sette mesi di distanza, siamo tornati a verifi care quanto costa la benzina in città. La prima volta l’avevamo fatto in maggio, quando il petrolio aveva cominciato la sua corsa verso nuovi record e viaggiava tra i 110 e i 120 dollari al barile. I prezzi di allora, come si vede nelle tabelle, oscillavano tra 1,36 e 1,46 euro al litro. Oggi il petrolio è a circa 50 dollari il barile, meno della metà, e il prezzo della benzina è sceso, anche se non in proporzione. Va ricordato, infatti, che “solamente” il 35 per cento circa del prezzo del carburante è addebitabile ai costi fi ssi di produzione e vendita (un 35 per cento che va ripartito, tra paesi produttori, compagnie petrolifere, trasportatori e distributori, in rigoroso ordine decrescente); il resto, e cioè oltre il 60 per cento, sono tasse. Dalle accise, in cui fi gurano ancora quelle per la guerra in Abissinia o per il disastro del Vajont, all’Iva. Se a questo si aggiunge il fatto che spesso le compagnie petrolifere tendono a far scendere i prezzi più lentamente di quanto li facciano salire, il quadro è completo. Così adesso, con il petrolio a meno della metà dei prezzi di maggio, i carburanti costano tra 1,10 e 1,16 euro, un 20 – 25 per cento in meno, pari ad un risparmio di 30 – 35 centesimi al litro. Non è poco: facendo un pieno da una quarantina di litri, rimangono in tasca quasi 15 euro in più rispetto a qualche mese fa. Osservando i dati, si può inoltre notare come le pompe bianche continuino ad essere più convenienti rispetto a quelle tradizionali, con un risparmio che mediamente si aggira sui 4 o 5 centesimi al litro. L’effetto della concorrenza, però, pare farsi sentire: in giro si cominciano a vedere prezzi più bassi anche da parte di chi è collegato a qualche grande marchio del settore, tanto che in alcuni casi la differenza tra la pompa “colorata” e quella “bianca” si gioca davvero sul fi lo dei millesimi. Come già l’altra volta, Per la rilevazione ci siamo basati sui pannelli con i prezzi esposti all’ingresso del distributore. I prezzi vanno quindi presi come indicativi, perché c’è chi espone il prezzo del self service, chi quello del rifornimento “servito”, chi si limita ad un più generico “prezzi applicati dal gestore”, e districarsi tra offerte e promozioni non è sempre semplice. A volte basta passare a qualche ora di distanza, o passare dal “fai da te” al “servito”, per trovare differenze anche notevoli. L. M. numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 4 Benzina low cost Distributore AF Petroli – viale Sant’Agostino Omv – viale Sant’Agostino Agip - Marosticana Lora - viale della Pace Agip – via Medici Esso – Ospedaletto Agip – Fiera Ip – strada Pasubio Q8 – via Monte Grappa Q8 – via Quadri Tamoil – viale Fiume Esso – viale del Sole Erg – viale del Sole Esso – via Monte Grappa Tamoil – viale Trento Total – viale Dal Verme Esso – via Camisano Esso – viale Diaz Esso – viale Trento Esso – viale Trieste Esso – Ponte Alto Esso – viale Verona Api – strada Pasubio Q8 – Anconetta Q8 – Ponte Alto Esso – viale della Pace Agip – viale Cricoli Agip – viale Dal Verme Agip - viale Trieste Agip - viale Trento Agip - viale Quadri Total – viale della pace Esso – viale Margherita Agip – Sole Agip – viale Verona Agip – via Sant’Antonino Agip – strada Pasubio Agip – viale San Lazzaro Agip – via Cattane Esso – via del Lavoro Q8 – Ferrovieri Erg – via Quadri Api – viale Fusinato Shell – Riviera Berica Ip – via Maganza Shell – via Ragazzi del 99 Shell – v. San Lazzaro Ecco i prezzi dei distributori della città. Rispetto a sei mesi fa un pieno può costare anche 15 euro in meno OGGI SEI MESI FA Verde Diesel 1,085 1,085 1,094 1,091 1,143 1,143 1,108 1,108 1,142 1,142 1,107 1,098 1,139 1,109 1,119 1,113 1,108 1,108 1,108 1,108 n.d. n.d. n.d. n.d. 1,129 1,109 1,137 1,128 1,120 1,116 n.d. n.d. 1,139 1,134 1,139 1,134 n.d. n.d. 1,139 1,134 1,137 1,128 n.d. n.d. 1,120 1,120 1,129 1,129 1,109 1,109 1,137 1,128 1,142 1,142 1,143 1,143 1,112 1,112 1,152 1,152 1,142 1,142 1,142 1,137 1,137 1,128 1,139 1,109 1,153 1,153 n.d. n.d. 1,152 1,152 1,153 1,153 1,152 1,152 1,169 1,169 1,109 1,109 1,132 1,114 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 1,152 1,152 1,147 1,147 Verde Diesel 1,366 1,354 1,372 1,360 1,390 1,373 n.d. n.d. 1,391 1,374 1,399 1,389 n.d. n.d. 1,406 1,391 1,407 1,390 1,407 1,390 1,407 1,391 1,407 1,397 1,409 1,392 1,410 1,393 1,410 1,394 1,412 1,394 1,413 1,408 1,415 1,398 1,415 1,398 1,415 1,399 1,415 1,403 1,415 1,403 1,416 1,396 1,419 1,398 1,419 1,402 1,419 1,402 1,419 1,402 1,419 1,402 1,420 1,403 1,420 1,403 1,420 1,403 1,422 1,404 1,426 1,409 n.d. n.d. 1,429 1,413 1,430 1,413 1,430 1,413 1,430 1,413 1,430 1,413 1,433 1,416 1,439 1,422 1,449 1,432 1,451 1,431 1,452 1,439 1,461 1,441 1,462 1,441 1,462 1,441
primo piano Distributori, lotta all’ultimo centesimo I gestori delle stazioni di servizio attraversano un momento critico: consumi in calo e concorrenza tra grandi compagnie e pompe bianche stanno rivoluzionando il settore. E molti sono costretti a chiudere di Luca Matteazzi er avere la fotografi a dello Pstato di salute del settore, basta fare quattro passi in viale dal Verme. Lì c’è un distributore di benzina che ha chiuso da qualche mese per cambio gestione: sui pannelli ci sono ancora i prezzi dell’estate scorsa, quando super e gasolio, spinti dalle quotazioni del petrolio a 150 dollari il barile, volavano sopra l’euro e cinquanta al litro. Adesso si pagano tra 1,10 e 1,20 euro, ma le diffi coltà rimangono: molti decidono di lasciare, e tra gli addetti ai lavori l’umore non è proprio il massimo. “Ci sono alcuni aspetti positivi e altri negativi – commenta Gastone Vicari, presidente provinciale della Figisc Confcommercio -. L’aspetto positivo è che il prezzo dei carburanti è calato, e non di poco. Rispetto al luglio scorso, cioè a cinque mesi fa, siamo circa 40 centesimi al di sotto, cioè 770 delle vecchie lire, e questo sicuramente aiuta il consumatore. I dati negativi sono quelli che dicono che in Veneto c’è un calo del 3 per cento del consumo di carburanti, e che in Italia negli ultimi anni sono stati aperti qualcosa come 4mila nuovi impianti”. Le due cifre, quella sulla fl essione delle vendite, e quella sul boom di nuove pompe, vanno infatti lette insieme. Perché un buon 40 per cento dei nuovi impianti è costituito dalle cosiddette “pompe bianche”, quelle gestite da privati o dalla grande distribuzione organizzata al di fuori del giro delle grandi compagnie petrolifere. E sono proprio queste, in gran parte concentrate tra Veneto e La gente guarda solo il prezzo Anche i millesimi Lombardia, ad intercettare il grosso degli utenti grazie a prezzi più che concorrenziali. Per i gestori tradizionali, insomma, la situazione è anche più nera di quel 3 per cento rilevato dalle statistiche uffi ciali: “C’è chi vende di più e chi di meno – conferma Vicari -, ma in molti casi il calo è attorno al 10 per cento. In ogni caso si tratta di una fl essione sensibile”. Il fatto è che il gestore classico, quello che eravamo abituati a vedere con la tuta grigia dell’Agip o rossa della Total, si è trovato spiazzato di fronte ai cambiamenti degli ultimi anni. In particolare, l’entrata nel settore di operatori privati che si riforniscono direttamente dalle raffi nerie e riescono così a proporre benzina e gasolio a prezzi più bassi, ha intercettato un pubblico sempre più vasto. E chi è le- gato al marchio di un grande gruppo (che, va detto, lo sostiene con tutti gli investimenti per la costruzione dell’impianto che un privato deve invece affrontare da solo) fatica a trovare le giuste contromisure. “Per noi il margine è sempre uguale, sia che il pezzo salga sia che scenda, ed è fi ssato dalle compagnie. La mattina ci arriva la comunicazione da parte della compagnia, e noi non possiamo che adeguarci - conti- nua Vicari -. L’unica è sperare che il prezzo sia basso, così abbiamo la possibilità di vendere di più”. In effetti i margini sono già ridotti – in tasca al gestore non rimangono che 3 o 4 centesimi ogni litro di carburante – e se si vuole arrivare a fi ne mese non si può esagerare con lo sconto. Si può proporre la benzina a qualche centesimo in meno, si provano promozioni, ma il confronto rimane duro e di solito fi nisce che il privato riesce sempre ad offrire la benzina a qualcosa in meno. A volte bastano pochi millesimi a fare la differenza. Dalle parti di Sant’Agostino, appena al di là del cartello che indica l’inizio del comune di Vicenza, si trova una delle prime “pompe bianche” aperte in città, perennemente affollata di auto in attesa del proprio turno. Qualche decina di metri prima, un distributore tradizionale langue. Eppure la differenza di prezzo è di appena 5 o 6 millesimi. “Ormai la gente guarda solo il prezzo, e noi siamo gli unici a ragionare ancora con i millesimi numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 5 - chiosa Vicari -. Il rapporto con il cliente è importante, il fatto di accogliere con un sorriso anche, e la gente ormai ha capito che il prezzo non dipende da noi; alla fi ne, però, quando si parla di benzina, l’elemento determinante è sempre quello: il costo”. Così, dopo essersi visti scippare il mercato degli accessori per auto dai grandi supermercati (“Una volta la gente veniva qui a comprare candele, pneumatici, olio, adesso va al centro commerciale che offre i prodotti ad un prezzo che noi non possiamo proprio permetterci”), i distributori vedono a rischio anche il cuore della propria attività. Non è un caso se i cambi di gestione stanno diventando sempre più frequenti: “I vecchi gestori lasciano, perché vedono che non c’è più margine – conclude Vicari -. Poi c’è sempre qualcuno che prova a lanciarsi in una nuova attività, ma è dura. L’unica è sperare davvero che l’economia si metta in moto, così da poter lavorare tutti”.
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