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il fatto<br />
Vicenza – Schio,<br />
il ramo secco è un ottimo affare<br />
Migliaia di passeggeri scelgono ogni giorno il treno<br />
<strong>per</strong> muoversi tra provincia e città: rapido, puntuale<br />
ma su<strong>per</strong>affollato. Problemi e risorse della linea<br />
ferroviaria che in Italia ha il più alto numero<br />
di passeggeri <strong>per</strong> chilometro<br />
di Andrea Alba<br />
a linea con il rapporto di<br />
“Lviaggiatori <strong>per</strong> chilometro<br />
più alto d’Italia. Un ottimo affare<br />
<strong>per</strong> le Ferrovie”. A parlare è un<br />
controllore della linea Schio-Vicenza.<br />
Un tempo “ramo secco” del<br />
sistema ferroviario vicentino, oggi<br />
la tratta di 31 km che attraversa<br />
l’Alto Vicentino <strong>per</strong> arrivare al capoluogo<br />
è frequentatissima e spesso<br />
ritenuta valida alternativa al<br />
viaggio in auto (lunghissimo e fatto<br />
di continui rallentamenti causa la<br />
scelta obbligata di un’unica strada,<br />
la statale 46). Anche viaggiare<br />
sulla tratta ferroviaria che porta ai<br />
binari “Giardino”, a Vicenza, è <strong>per</strong>ò<br />
un <strong>per</strong>corso fatto di luci e ombre.<br />
Com’è la giornata di un pendolare<br />
del trenino fra Schio, Thiene e Vicenza?<br />
Treni a stazioni chiuse<br />
E’ ancora notte quando parte il<br />
primo treno da Schio. <strong>Il</strong> Minuetto,<br />
agile trenino da 145 posti con<br />
spazio <strong>per</strong> 4 o 5 biciclette, a trazione<br />
mista diesel-elettrica, parte<br />
da Vicenza alle 5.10 e quando arriva<br />
a Schio, la stazione è ancora<br />
chiusa. L’incauto viaggiatore che<br />
pensa di poter salire in treno acquistando<br />
il biglietto nella biglietteria<br />
automatica dovrà rinunciare:<br />
il macchinario elettronico è infatti<br />
all’interno della stazione stessa e le<br />
porte restano chiuse fi no alle 6,30,<br />
orario d’a<strong>per</strong>tura della biglietteria.<br />
La soluzione, <strong>per</strong> partire all’alba,<br />
è il vicino bar della stazione: “Arrivo<br />
qua alle 5.40” spiega Tareq, il<br />
ragazzo bangladese che con il fratello<br />
Baten da qualche anno gestisce<br />
il locale. “ I biglietti quando la<br />
stazione è chiusa li vendiamo noi.<br />
Abbiamo l’obbligo di tenere sempre<br />
a<strong>per</strong>to, da mattino a sera fi no<br />
a quando parte l’ultimo treno”. In<br />
virtù di quest’obbligo, i due ragazzi<br />
di fatto devono tenere a<strong>per</strong>to ogni<br />
giorno dell’anno, <strong>per</strong>sino a Natale.<br />
<strong>Il</strong> bar di Baten e Tareq – che ormai<br />
conoscono i viaggiatori <strong>per</strong> nome,<br />
e li salutano - è, al mattino presto<br />
e alla sera, l’unica soluzione <strong>per</strong> attendere<br />
il treno al caldo.<br />
Tutti in piedi<br />
Ombrello e giaccone<br />
con il bavero alto non<br />
sono gli unici accorgimenti<br />
da prendere,<br />
<strong>per</strong> il pendolare<br />
(studente o lavoratore)<br />
della linea Schio-<br />
Thiene-Vicenza.<br />
Deve armarsi anche<br />
di tanta pazienza. Se<br />
il Minuetto è infatti<br />
un treno moderno,<br />
nuovo e pulito, che<br />
una volta tanto è anche<br />
dotato di nume-<br />
<strong>Il</strong> vero<br />
problema<br />
è che basta<br />
un temporale<br />
<strong>per</strong> bloccare<br />
la linea<br />
rose prese di corrente funzionanti,<br />
è al contempo pure un treno su<strong>per</strong><br />
affollato. Salendo a Schio il posto lo<br />
si trova di sicuro, ma <strong>per</strong> gli utenti<br />
di Thiene e Dueville il sedile diventa<br />
un miraggio. Gli orari di punta<br />
sono quelli tra le 6 e le 8, i treni che<br />
viaggiano avanti e indietro all’ora di<br />
pranzo e fi no alle 14, e soprattutto<br />
dalle 17 in poi, con la gente che esce<br />
da fabbriche e uffi ci. Mediamente,<br />
sul Minuetto in questi orari salgono<br />
almeno 300 <strong>per</strong>sone, o più. Una<br />
buona metà ovviamente in piedi,<br />
seduta negli scalini, ammassata nei<br />
corridoi, in braccio ad altri viaggiatori.<br />
<strong>Il</strong> disagio è tale che <strong>per</strong> i<br />
controllori diventa impossibile non<br />
già girare <strong>per</strong> i vagoni e chiedere i<br />
biglietti, ma addirittura avvicinarsi<br />
alla porta <strong>per</strong> guardar fuori e dare il<br />
segnale di “via” al conducente. Fra<br />
tante ombre, anche qualche luce: il<br />
treno è raramente in forte ritardo,<br />
anche <strong>per</strong>ché causa il binario unico<br />
il ritardo di un convoglio provoca<br />
ritardi a catena <strong>per</strong> tutta la giornata.<br />
Per contro, gli studenti universitari<br />
che vanno a Padova (molto<br />
numerosi) lamentano i ritardi di<br />
pochi minuti del treno che ritorna:<br />
“Torno da Padova poco dopo l’ora<br />
di pranzo – spiega Alex, 21 anni – a<br />
mezzogiorno in punto,<br />
ma anche alle 14 e<br />
18, spesso <strong>per</strong>diamo la<br />
coincidenza con quello<br />
di Vicenza. Da Pa-<br />
dova il treno regionale<br />
molte volte è in ritardo:<br />
le Fs lo sanno, la<br />
coincidenza dovrebbe<br />
dare qualche minuto<br />
in più”.<br />
Un ottimo affare<br />
“Come linea è una di<br />
quelle più produttive”.<br />
A parlare è un controllore, che<br />
dopo il licenziamento in agosto da<br />
parte di Fs del macchinista Dante<br />
De Angelis, “reo” di aver denunciato<br />
in altre tratte situazioni di scarsa<br />
sicurezza, preferisce mantenere<br />
l’anonimato. La linea Schio-Vicenza,<br />
31 chilometri, viene descritta<br />
come “molto redditizia”: “<strong>Il</strong> rapporto<br />
fra chilometri di tracciato e<br />
viaggiatori in carrozza è molto alto,<br />
fra i più elevati d’Italia” spiega “ ed<br />
è molto puntuale. Le macchine, i<br />
Minuetto, sono valide: hanno una<br />
buona ripresa e sono affi dabili,<br />
<strong>per</strong>ché essendo praticamente nuove<br />
hanno pochissimi guasti. Purtroppo<br />
c’è molta elettronica, con il<br />
tempo potrebbe rivelarsi un problema.<br />
Da un punto di vista tecnico<br />
il vero problema della linea è… la<br />
linea stessa: basta un temporale a<br />
bloccare i passaggi a livello. E’ successo<br />
spesso, anche quest’anno. La<br />
gestione della rete ferroviaria <strong>per</strong>altro<br />
non compete a Fs, ma a RFI,<br />
un’altra società”. I problemi veri,<br />
secondo il dipendente FS, nascono<br />
dalla cattiva organizzazione degli<br />
orari. “Alle ore di punta, ovvero<br />
nel primo mattino, dopo le 17 ma<br />
anche all’ora di pranzo, dovrebbero<br />
esserci più treni. Ce ne vorrebbe<br />
uno ogni 15-20 minuti, oppure due<br />
Direttore Responsabile<br />
LUCA MATTEAZZI<br />
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numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 3<br />
| A sinistra la stazione di Schio, a destra la stazione di Vicenza vicino ai “binari giardino”, usuale punto di partenza della linea provinciale<br />
www.vicenzapiu.com<br />
Minuetti che partono insieme: il<br />
binario unico non è un problema,<br />
gli scambi si possono fare nelle numerose<br />
fermate a doppio binario”.<br />
<strong>Il</strong> problema del sovraffollamento<br />
è <strong>per</strong>cepito anche dai macchinisti:<br />
“Non riusciamo nemmeno a passare<br />
<strong>per</strong> andare alla prima porta,<br />
controllare fuori che sia tutto a<br />
posto e far segno alla sala di guida<br />
che si può ripartire. Altro che controllare<br />
i biglietti. All’ora di punta<br />
ci sono numeri su<strong>per</strong>iori ai 300<br />
utenti, mentre a sera tardi, dopo<br />
le nove, da Schio i treni ripartono<br />
quasi vuoti. Non ha senso, gli stessi<br />
utenti dovrebbero fare petizioni<br />
e richiedere che gli orari vengano<br />
cambiati, accorpando i convogli<br />
nell’ora di punta”.<br />
Collaborano:<br />
ANDREA ALBA<br />
ALBERTO BELLONI<br />
MARTA CARDINI<br />
FRANCESCO CAVALLARO<br />
FEDERICA CEOLATO<br />
GIULIANO CORÀ<br />
FRANCESCA DANDA<br />
FRANCESCO DI BARTOLO<br />
ANDREA FASULO<br />
GIOVANNI MAGALOTTI<br />
ANTONINO PELLEGRINO<br />
MATTEO RINALDI<br />
GIULIO TODESCAN<br />
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del 22 agosto 2008