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na cosa non ho capito: vogliono<br />
Ufare il Partito democratico del<br />
nord <strong>per</strong> strappare i leghisti dalle<br />
grinfi e di Berlusconi o <strong>per</strong> strappare<br />
i pidiessini dalle grinfi e di Veltroni?<br />
L’ipotesi A è molto affascinante ma<br />
anche irrealizzabile. L’ipotesi B, più<br />
realistica, è del tutto improbabile.<br />
Perché oggi le <strong>per</strong>sone che il Pd<br />
vorrebbe riconquistare - migliaia di<br />
delusi - avrebbero bisogno di tutt’altro:<br />
non un nuovo leader buono <strong>per</strong><br />
scaldare i giornalisti, ma idee coraggiose<br />
<strong>per</strong> scaldare i cuori e dare ottimismo<br />
e fi ducia.<br />
“Con un gesto di coraggio - scrive<br />
nel suo blog uno dei tanti delusi di<br />
sinistra, ma mai abbastanza deluso<br />
da smettere di s<strong>per</strong>are - diamo vita<br />
al Partito Democratico della Polenta<br />
(chiamiamolo in qualunque<br />
modo, non importa) e mettiamoci<br />
a fare politica in autonomia partendo<br />
dalle nostre comunità. <strong>Il</strong> Pd<br />
deve crescere come un insieme di<br />
partiti federali, in cui si possa fare<br />
sul serio la politica <strong>per</strong> i territori”.<br />
Un’analisi fi n troppo semplice e<br />
chiara, che <strong>per</strong>ò il Pd non ha alcuna<br />
intenzione di fare.<br />
Forse la logica da blog è troppo<br />
semplice. Obama ci ha vinto le elezioni,<br />
ma il centrosinistra italiano lo<br />
mi hanno rimasto solo<br />
Pd padano,<br />
un’idea di terza mano<br />
<strong>Il</strong> Partito democratico del nord non dovrebbe neppure nascere<br />
Basterebbe sostenere i Pd locali nelle loro battaglie <strong>per</strong> ottenere lo stesso risultato<br />
Con meno fatica, meno spese, meno chiacchiere<br />
di Matteo Rinaldi<br />
capirà nel 2030: oggi preferirebbe<br />
chiuderli tutti, i blog. Tanto ci pensa<br />
il Pd a comunicare la sua strategia<br />
con grande chiarezza. Veltroni:<br />
“Non sono chiuso a questa proposta,<br />
che potrebbe rivelarsi utile nell’elaborazione<br />
di linee, strategie e<br />
alleanze”. Eh? Per fortuna c’è D’Alema:<br />
“I partiti sono nazionali, poi si<br />
articolano sul territorio in strutture<br />
federali. Nessuno ha parlato del Pd<br />
del Nord, lo hanno fatto i giornali”.<br />
Scusi può ripetere? Solo Massimo<br />
Cacciari, tra le righe, fa lo stesso<br />
discorso dei blogger: “Io non voglio<br />
un partito del Nord o del Sud.<br />
Voglio una totale riorganizzazione<br />
con forte autonomia delle strutture<br />
regionali o interregionali”. A questo<br />
infatti vorremmo arrivare.<br />
La mancanza di autonomia oggi è<br />
la causa della disaffezione e dello<br />
scollamento <strong>per</strong> i partiti di sinistra.<br />
Ma chi ha voglia oggi di fare politica?<br />
La stragrande maggioranza di<br />
chi s’impegna nella cosa comune<br />
comincia la sua attività sacrifi cando<br />
un paio di serate alla settimana<br />
(di norma quelle invernali, quando<br />
uscire di casa è una sofferenza e in<br />
tivù trasmettono le Coppe) chiudendosi<br />
in sale tristi e fumose in mezzo<br />
a gente triste e fumosa. Qui il massimo<br />
del divertimento è discutere<br />
su argomenti talmente minuscoli<br />
da apparire scoraggianti (come la<br />
sistemazione del marciapiede di via<br />
Ognissanti) o talmente grandi da<br />
apparire ridicoli (come la condanna<br />
dell’invasione cinese in Mongolia).<br />
Per fortuna c’è il fi ne settimana,<br />
quando si fi nisce attorno a un tavolo<br />
da picnic. L’unico problema è<br />
che attorno non c’è il picnic. Ci sono<br />
le strade dei quartieri, con <strong>per</strong>sone<br />
che vanno, vengono e soprattutto<br />
scappano. E hanno ragione, visto<br />
che sono importunate da petulanti<br />
sconosciuti con irritanti proposte:<br />
“Scusi, fi rmerebbe la nostra protesta<br />
<strong>per</strong> l’indecoroso stato del marciapiede<br />
di via Ognissanti? Non ha<br />
tempo? Nessun problema: le offro<br />
in cambio una petizione <strong>per</strong> condannare<br />
l’invasione cinese in Mongolia”.<br />
Eppure migliaia di italiani si ostinano<br />
a fare politica. Qualcuno, non c’è<br />
dubbio, sogna una carriera di soldi e<br />
potere. Molti altri sognano un’idea,<br />
<strong>per</strong>fi no un ideale. Alla fi ne vincono<br />
gli appartenenti alla prima specie.<br />
Quasi mai i più bravi. Quasi sempre<br />
i più fedeli e controllabili.<br />
Questo <strong>per</strong> dire che il nuovo Partito<br />
Democratico del nord è un argomento<br />
buono solo <strong>per</strong> fare un po’ di<br />
colore sui giornali e in tivù. Già ampiamente<br />
ridicolizzato dalla realtà,<br />
come vi possono confermare i politici<br />
che fanno la gavetta descritta<br />
qui sopra. Sanno che la politica locale<br />
dovrebbe essere il motore della<br />
nazione. Sanno che un Nord Pd o un<br />
Pd Nord (che tra l’altro suona malissimo)<br />
non dovrebbe neppure nascere.<br />
Basterebbe sostenere i Pd locali<br />
nelle battaglie locali, <strong>per</strong> ottenere<br />
lo stesso risultato. Con meno fatica,<br />
meno spese, meno chiacchiere.<br />
Prendiamo il caso Dal Molin. La<br />
stragrande maggioranza del Pd vicentino<br />
ha deciso subito dove stare.<br />
Contro la nuova caserma, <strong>per</strong>ò<br />
ben lieto di discuterne. Anche il<br />
Pd nazionale ha deciso immediatamente:<br />
a <strong>favore</strong> della caserma,<br />
<strong>per</strong>ò bel lieto di troncare ogni discussione.<br />
Dialogo tra i due Pd:<br />
zero. Risultato <strong>per</strong> il Pd: zero. Una<br />
fi gura cialtronesca, voti <strong>per</strong>si, credibilità<br />
a picco.<br />
Mi chiedo cosa avrebbe potuto<br />
fare, nella stessa situazione, il Pd<br />
del Nord. Se guidato da una squadra<br />
di dirigenti giovani, coraggiosi,<br />
stile Obama <strong>per</strong> intendersi, avrebbe<br />
quantomeno messo il naso fuori<br />
dalla porta <strong>per</strong> venire a vedere<br />
l’aria che tira. Dopodiché avrebbe<br />
passato la palla al Pd nazionale.<br />
Risultato: lo stesso. Risultato <strong>per</strong>cepito:<br />
la sensazione di essere stati<br />
numero 128 del 6 dicembre 2008 pag 7<br />
| Sergio Chiamparino e Massimo Cacciari<br />
almeno ascoltati. Risultato tangibile:<br />
probabilmente nessuno.<br />
Se guidato da una squadra in stile<br />
Pd, con dirigenti storici, appartenenza<br />
almeno trentennale, un leader<br />
alla Chiamparino (meglio ancora<br />
se proprio Chiamparino), non<br />
avrebbero neppure fatto la strada<br />
<strong>per</strong> venire qua. Risultato: lo stesso<br />
ottenuto con il Pd nazionale.<br />
Morale. <strong>Il</strong> Partito Democratico<br />
dell’O<strong>per</strong>oso Nord (PARDON) dovrebbe<br />
restare nel cassetto e aprire<br />
la porta alle novità coraggiose: dare<br />
potere a chi lavora strada <strong>per</strong> strada<br />
e a chi merita. Che è un po’ diverso<br />
da quello che stano facendo:<br />
dare potere ai soliti obbedienti con<br />
l’eccezione di qualche disobbediente<br />
purché molto ricco o economicamente<br />
produttivo. Poco importa<br />
se non ha mai votato - e nemmeno<br />
pensato - a sinistra in vita sua.