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Fatevi - VicenzaPiù

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Alcolismo<br />

i tossici della<br />

porta accanto<br />

pag 3<br />

Direttore responsabile Luca Matteazzi<br />

Pane e farmacie,<br />

liberalizzazioni<br />

fallite<br />

pag 4<br />

Piscine,<br />

nuovo caso<br />

anziani?<br />

pag 10<br />

Fatti, personaggi e vita vicentina<br />

<strong>Fatevi</strong><br />

una striscia (gialla)<br />

Fa discutere il “piano Soprana” per il riordino della mobilità in centro<br />

Strisce gialle al posto delle strisce blu, abbonamenti rivoluzionati,<br />

circolare dei parcheggi: vi spieghiamo il progetto che ha fatto arrabbiare i residenti<br />

Ciàcole Mediocrità<br />

Il presidente della Camera di Commercio<br />

Vittorio Mincato parla in<br />

consiglio comunale e fra gli astanti si<br />

scatena la gara della mediocrità. Lui,<br />

sempre impassibile e attento ad ogni<br />

intervento, il manager di Torrebelvicino<br />

con un curriculum stellare (ex<br />

Eni ed ex Poste, ai vertici della Fiat<br />

e della Parmalat risanata), sciorina<br />

dati e fa un puntuale panorama della<br />

situazione. Indica la via maestra da<br />

uomo del sistema quale è: aggregare<br />

le piccole imprese per poter competere<br />

sul mercato mondiale.<br />

Dai politici, invece, ci si aspetterebbe<br />

quanto meno uno sforzo per comprendere<br />

i motivi profondi di questa<br />

flickr.com/giuli-O<br />

paurosa crisi. Invece, niente. Rolando<br />

parte bene, additando lo scervellato<br />

consumismo a debito, ma poi la<br />

butta in vacca con le polemichetta<br />

antigovernativa sul federalismo fi scale.<br />

Cicero dice una cosa sacrosanta e<br />

lapalissiana (“è colpa delle banche”),<br />

ma poi basta che riaprano il credito<br />

e per lui torna tutto a posto. Anche la<br />

Dal Lago se la prende con la fi nanza,<br />

addirittura contro le “banche locali”<br />

(Zonin nel mirino?). Balzi il guastafeste<br />

ce l’ha con la nuova sede dall’ente<br />

camerale ai Pomari: ogni momento è<br />

buono per attaccare il re del mattone<br />

Ingui. Franzina vede nella nuova base<br />

la cornucopia di nuova ricchezza e<br />

lavoro: ma per piacere. Soprana parla<br />

del turismo di Palladio e Pigafetta,<br />

vuole salvare il territorio ma anche<br />

l’industria, dice tutto e il suo contrario.<br />

L’unica ad essersi fatta scrivere un<br />

intervento di alto profi lo è la Bottene.<br />

Alla radice dell’economia malata c’è<br />

la globalizzazione, e la soluzione sta<br />

nella decrescita consapevole, nel consumare<br />

meno.<br />

Per la verità c’è anche da tagliare le<br />

unghie allo strapotere delle banche<br />

centrali, ma almeno ha centrato il<br />

punto: viviamo tutti su un treno folle<br />

che andrebbe fermato, e invece discutiamo<br />

su come farlo ripartire. Sì, meritiamo<br />

di schiantarci.<br />

n° 150<br />

23 maggio 2009<br />

euro 0,50 0 50<br />

MONDO TAPPETO<br />

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150°<br />

numero


interventi<br />

Una questione di rispetto<br />

Sabato 23 maggio <strong>VicenzaPiù</strong> arriva<br />

al traguardo dei 150 numeri.<br />

In edicola e in distribuzione free dal<br />

25 febbraio 2006, il settimanale continua<br />

a uscire per dare il suo contributo<br />

all’informazione locale, pur in<br />

un momento di grande crisi dell’editoria<br />

e della pubblicità, grazie a chi<br />

lo edita, cioè a Many Media s.r.l. che<br />

mi onoro di rappresentare, ma anche<br />

grazie ai nostri redattori: dal direttore<br />

Luca Matteazzi ad Alessio Mannino,<br />

da Paolo Mutterle agli editorialisti<br />

e ai collaboratori esterni, oltre che<br />

al nostro grafi co Ilario Toniello e ai<br />

nostri inserzionisti pubblicitari.<br />

Ma se <strong>VicenzaPiù</strong> è ancora al fronte<br />

è soprattutto per i suoi lettori. Perché<br />

abbiano quell’informazione e quei<br />

commenti che cercano; forse, se non<br />

soprattutto, perché quell’informazione<br />

e quei commenti non nascono<br />

da ordini dell’editore e degli interessi<br />

che potrebbe rappresentare, ma dalle<br />

libere scelte del direttore, sia pure<br />

nel rispetto della linea editoriale.<br />

Che è semplice: controllo delle fonti,<br />

spazio per le opinioni di tutti e difesa<br />

degli interessi, sì, ma quelli globali<br />

della città, che è fatta di imprenditori<br />

così come di semplici cittadini. E’<br />

dall’equilibrio della tutela di quegli<br />

interessi che nasce lo sviluppo equilibrato<br />

della città, che tutti noi di <strong>VicenzaPiù</strong><br />

vorremmo dinamica e ricca<br />

ma anche più attenta ai valori morali<br />

e della qualità della vita.<br />

Ogni giorno di <strong>VicenzaPiù</strong> è faticoso,<br />

ma è anche bello. Perché è<br />

stimolante far scrivere in libertà i<br />

propri collaboratori, magari non<br />

esenti da errori, ma tutti in buona<br />

fede e mai facinorosi, a meno che<br />

non si voglia considerare facinorosità<br />

la libertà di critica e di denuncia.<br />

E perciò apprezzati da chi vuol leg-<br />

gere per farsi la sua opinione (magari<br />

sbagliata, ma sua) e non essere<br />

indottrinato (magari da una fede<br />

grande, ma non sua).<br />

Anche se c’è chi pensa che un giornale<br />

nasca per compiacere qualcuno,<br />

noi, forse solo perché non portatori<br />

di interessi specifi ci, vogliamo<br />

solo piacere ai nostri lettori. Questo<br />

qualche volta lo paghiamo, anche<br />

personalmente, con diffi coltà trasversali.<br />

Ma vogliamo essere liberi<br />

ed equilibrati, per cui rispettiamo<br />

tutti, anche chi non ci vorrebbe più<br />

far leggere. Rispettare, però, cari<br />

lettori e cari detrattori, non vuol<br />

dire per forza essere proni e deboli;<br />

bensì, e questo è il nostro obiettivo,<br />

essere ancora più forti nel chiedere<br />

e pretendere altrettanto rispetto.<br />

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(anche immediata se già in possesso<br />

di File sorgente o foto) e senza quantitativo minimo.<br />

Giovanni Coviello<br />

Rappresentante dell’editore Salve a tutti!<br />

Desidero parlare in questa sede<br />

di alcuni fatti che si sono verificati<br />

domenica 17 maggio al live<br />

di Marco Castoldi, in arte Morgan.<br />

Non mi soffermerò sulla mia<br />

personale recensione del live<br />

dell’ex leader dei Bluvertigo, in<br />

quanto non è rilevante per gli<br />

scopi di questa lettera. Desidero<br />

invece parlare del prezzo del bi-<br />

glietto: 25 euro.<br />

Da subito l’ho trovato un po’ salato,<br />

ma data la mia curiosità<br />

in ambito musicale, ho deciso di<br />

andare ad assistere alla performance<br />

di questo artista.<br />

Mentre mi aggiravo<br />

all’interno della<br />

zona del concerto,<br />

ho iniziato ad incontrare<br />

pù di una<br />

persona conosciuta,<br />

passatà di lì “per<br />

caso” giusto per curiosare.<br />

Si, perchè<br />

all’entrata non c’era<br />

più nessuno che<br />

strappava i biglietti.<br />

L’ingresso era a<br />

titolo gratuito da<br />

circa metà dello show (canzone<br />

più, canzone meno).<br />

Ho, capito: Giorgio Canali si era<br />

già esibito.<br />

Ho capito due volte: Dente (tra<br />

l’altro il miglior live della giornata)<br />

si era già esibito.<br />

Ma sono convinto che la maggior<br />

parte del presunto valore<br />

del biglietto fosse giustificabile<br />

con la presenza di Castoldi<br />

(Morgan).<br />

Ora, io non ho capito di preciso<br />

chi fosse l’ente che organizzava<br />

il live, anche se nella “ricevuta”<br />

del biglietto era impresso il<br />

timbro della ragione sociale di<br />

un noto ristorante indiano-club<br />

notturno sito nel bassanese.<br />

Ma se avessi una persona fisica<br />

alla quale rivolgermi, penso<br />

che non riserverei parole molto<br />

gentili, dato che mi sono sentito<br />

raggirato e preso in giro assieme<br />

a tanti altri.<br />

Faccio notare che non sono un<br />

novellino per ciò che riguarda<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 2<br />

La lettera Morgan all’Astra:<br />

biglietti salati, ingressi a sbafo<br />

Io ho pagato,<br />

ma a metà<br />

show<br />

si entrava gratis<br />

l’ambiente musicale, visto che<br />

frequento concerti di ogni tipo<br />

da una quindicina di anni a<br />

questa parte.<br />

Non sono estraneo nemmeno<br />

alle difficoltà insite nell’organizzazione<br />

di un live, visto che<br />

faccio musica da altrettanti<br />

anni.<br />

E dalla musica ho appreso quello<br />

che si chiama rispetto per il<br />

pubblico, visto che è (e sempre<br />

sarà) elemento determinante<br />

per fare andare avanti Lo Show<br />

(...”the show must go on” cantavano<br />

Mercury per primo e Milva<br />

molti anni dopo).<br />

Non credo sia molto rispettoso<br />

far vedere alla gente<br />

che ha profumatamente<br />

pagato il<br />

biglietto che senza<br />

pagarlo si sarebbe<br />

potuto assistere<br />

gratuitamente a<br />

buona parte dello<br />

spettacolo principale.<br />

A che gioco<br />

abbiamo giocato<br />

domenica?<br />

Avrei proposto un<br />

“paghiamo meno<br />

ma entriamo tutti”. Ho notato<br />

invece un “chiediamo molto,<br />

fino ad esaurimento fessi”. Che<br />

dite? Sarà così? O forse ho visto<br />

male?<br />

Ok, ho visto male.<br />

Probabilmente avrò incontrato<br />

le uniche persone che erano<br />

sgattaiolate dentro nello sfortunato<br />

momento in cui il prode bigliettaio<br />

aveva avuto un attacco<br />

di nausea lasciando scoperto<br />

il posto di blocco.<br />

Si si. Avrò proprio capito male.<br />

Come al solito non sarà colpa di<br />

nessuno ed io sarò il solito guastafeste.<br />

Chiedo scusa.<br />

Un consiglio?<br />

Ascoltatevi “L’amore non è bello”<br />

di Dente.<br />

Dieci e lode, se vi piacciono le<br />

atmosfere poetiche disilluse sui<br />

sentimenti in un epoca allo scatafascio.<br />

Luca “show-must-go-on” Toniolo


il fatto<br />

L’alcolista della porta accanto<br />

Mi chiamo Mario e sono un alcolista<br />

vicentino, è da poco più di<br />

un anno che ho smesso di bere e sono<br />

sobrio, e nel mio piccolo vorrei raccontarvi<br />

la mia esperienza.<br />

Ho ricordi vaghi, nebulosi di quei terribili<br />

giorni che mi stavano rubando la<br />

vita. Erano giornate grigie, piatte, nelle<br />

quali il solo fatto importante era la ricerca<br />

di alcool, da bere a qualsiasi ora,<br />

in qualsivoglia momento: alcolici, super<br />

alcolici, anche alcool puro, tutto andava<br />

bene pur di bere e ogni giorno era<br />

buono. Inventavo bugie e, poiché noi<br />

alcolisti siamo bravissimi ad inventare<br />

storie, anche quando non mi reggevo<br />

in piedi ed ero distrutto dall’alcool davo<br />

alla stanchezza la colpa di ogni cosa, e<br />

tornato a casa dal lavoro, con l’ultimo<br />

barlume di luce che mi restava, andavo<br />

a buttarmi a letto. [...]<br />

Ero un uomo cattivo, scontroso e abbrutito,<br />

il cui unico scopo era la ricerca<br />

dell’alcool. Ormai non mi interessava<br />

più nulla della famiglia, di mio figlio che<br />

mi guardava con occhi umidi di lacrime,<br />

che mi dicevano “Basta papà”. Non<br />

mi importava più nemmeno del lavoro.<br />

Avevo toccato il fondo […] ed ero disperato,<br />

perché pur volendo uscire da quel<br />

nero baratro in cui ero caduto, non ne<br />

ero capace.<br />

Un giorno la forza della disperazione<br />

mi indusse a cercare e a trovare il numero<br />

di telefono di Alcolisti Anonimi. Mi<br />

rispose, in modo molto gentile, un’amica,<br />

alla quale aprii il cuore svuotandolo<br />

da tutte le mie pene. Le dissi dei vari<br />

tentativi fatti da solo per<br />

uscire dal problema e<br />

dei miei fallimenti. Lei<br />

rispose alle mie ansie<br />

Il passo<br />

più difficile<br />

è riconoscere<br />

la propria<br />

situazione<br />

di alcolista<br />

con calma e serenità,<br />

spiegandomi che non<br />

era possibile farcela da<br />

solo e invitandomi a una<br />

prossima riunione di Alcolisti<br />

Anonimi. [...]<br />

La sera della riunione mi<br />

presentai puntuale. Ero<br />

tutto sudato ed avevo<br />

paura di come sarei<br />

stato accolto. Entrando da quella porta<br />

tutte le mie incertezze, i miei patemi,<br />

le mie ansie sparirono come d’incanto.<br />

Mi accolsero con un caloroso applauso<br />

d’incoraggiamento, l’esatta sensazione<br />

che provai in quel momento fu come<br />

se cento mani calde e piene d’amore mi<br />

agguantassero e mi riportassero fuori<br />

da quel nero pozzo in cui ero precipitato.<br />

Quella sera ascoltai molte testimonianze<br />

di amici che avevano avuto un’esperienza<br />

simile alla mia. Se non peggiore.<br />

Ascoltai tante persone che parlavano<br />

la mia stessa lingua, fatta di sofferenza<br />

e che, aldilà delle esperienze che materialmente<br />

avevano vissuto, aldilà degli<br />

avvenimenti che avevano e li avevano<br />

attraversati, provavano le mie stesse<br />

paure, i miei stessi sentimenti ed avevano<br />

i miei stessi bisogni.<br />

Era la sera dell’11 febbraio dell’anno<br />

scorso. Da quella sera io ho smesso di<br />

assumere qualsiasi tipo di sostanza alcolica.<br />

Non dico che all’inizio sia stata<br />

una cosa facile ma l’amore, l’amicizia<br />

e la forza che ho ricevuto da tutti gli<br />

amici di Alcolisti Anonimi mi hanno<br />

aiutato moltissimo. […] Concludendo,<br />

a distanza di poco più di un anno posso<br />

affermare che quel Mario che era arrivato<br />

in quella stanza pieno di vergogna<br />

e di timori, quel Mario che aveva ormai<br />

perso tutto, in particolare la dignità e il<br />

rispetto di sé stesso, quel Mario reduce<br />

da strazianti incubi e allucinazioni, ora<br />

a distanza di un anno vive! E vive felice<br />

nella sobrietà.<br />

I vicentini<br />

Il miracolo purtroppo non succede<br />

sempre. Anzi, la percentuale a un primo<br />

sguardo pare sconfortante: «Su una<br />

media di 30 nuovi ingressi all’anno, c’è<br />

stata una volta che abbiamo provato a<br />

contarli e la metà sono effettivamente<br />

rimasti nel gruppo. Ma di solito sono ancora<br />

meno quelli che ce<br />

la fanno: circa un terzo».<br />

L’analisi la fa Giorgio, ex<br />

alcolista e tra le figure<br />

“guida” di uno dei grup-<br />

pi di “Alcolisti Anonimi”<br />

del capoluogo vicentino.<br />

L’associazione, fondata<br />

in America nel 1935, è l’<br />

“artefice” del salvataggio<br />

di Mario e di altre centinaia,<br />

anzi migliaia di<br />

ex alcolizzati vicentini.<br />

Oltre che delle loro<br />

famiglie. Nella nostra provincia A.A. è<br />

presente da 30 anni, verranno compiuti<br />

quest’anno a giugno. E nonostante siano<br />

meno della metà le persone che entrano<br />

nei gruppi e riescono poi a superare realmente<br />

il problema alcol, l’associazione<br />

riscuote un successo crescente: nel<br />

Vicentino ad esempio sono stati fondati<br />

tre nuovi gruppi (Altavilla, Breganze,<br />

Torrebelvicino) anche negli ultimi due<br />

anni. Una prova di quanto sia diffusa la<br />

malattia dell’alcolismo, e quanto sia sentita<br />

la necessità di porvi rimedio. «Nella<br />

nostra associazione si entra volontariamente<br />

e non esiste il verbo “bisogna”:<br />

nessuno ti impone nulla – precisa Giorgio<br />

– ci riuniamo solo per aiutarci l’un<br />

con l’altro a rimanere sobri. Come da<br />

nostra tradizione siamo tutti uguali, allo<br />

stesso livello anche se magari nella vita<br />

“esterna” apparteniamo a sfere sociali<br />

differenti, l’unica cosa che ci accomuna è<br />

il problema dell’alcol».<br />

L’associazione<br />

L’associazione ha come unico requisito<br />

per chi vuole divenire membro il desiderio<br />

di smettere di bere: non vi sono<br />

quote o tasse, ed A.A. non è affiliata ad<br />

alcuna idea religiosa o politica. L’associazione<br />

inoltre non si fa pubblicità, per<br />

tradizione, anche se i membri possono<br />

andare a parlarne pubblicamente quando<br />

invitati: «Annualmente ci capita di<br />

essere chiamati nelle scuole superiori».<br />

In Italia è presente con 500 gruppi, di<br />

questi 105 (più di un quinto) sono in<br />

un’unica regione, il Veneto, a riprova di<br />

quanto l’alcolismo qui sia diffuso. E la<br />

provincia di Vicenza ha ben 35 gruppi:<br />

sei a Vicenza, quattro a Bassano, due a<br />

Marostica, e poi ad Arsiero, Asiago, Barbarano,<br />

Breganze, Caldogno, Camisano,<br />

Chiampo, Cornedo, Creazzo, Longare,<br />

Malo, Montecchio Maggiore, Povolaro,<br />

Recoaro, Romano d’Ezzelino, Breganze,<br />

Rosà, Sandrigo, Sarego, Schio, Solagna,<br />

Thiene, Torrebelvicino, Arcugnano,<br />

Valdagno. Altavilla, Valli del Pasubio.<br />

Sono raggiungibili al numero di telefono<br />

0444303130.<br />

Il primo passo<br />

«C’è chi telefona direttamente – spiega<br />

l’ex alcolista – ma la maggior parte arriva<br />

alla riunione grazie all’azione dei familiari,<br />

o dei medici del Sert». All’esterno<br />

della sede – una delle sei di Vicenza – la<br />

scritta “Alcolisti Anonimi” è in piccolo,<br />

volutamente poco evidente: «E’ un accorgimento:<br />

una scritta grande e molto<br />

visibile, può intimorire e spaventare l’alcolista<br />

– continua Giorgio –. Quando arrivano<br />

poi, superato lo “scoglio” del primo<br />

passo per entrare, c’è un’ “esplosione<br />

di calore”. Nel senso che la persona non<br />

si sente più sola con il problema, e attraverso<br />

il gruppo trae conforto. Noi ci chiamiamo<br />

per nome, non parliamo e non<br />

ci interessa quello che facciamo, dove<br />

lavoriamo, e c’è la regola dell’assoluta riservatezza<br />

sui discorsi che vengono fatti<br />

nelle riunioni. Non ci sono “classi”. La<br />

frequenza del gruppo è molto importante,<br />

per il recupero: noi facciamo tre<br />

incontri alla settimana». Il primo passo,<br />

l’ingresso nel gruppo e l’ammissione della<br />

propria condizione di alcolista, spesso<br />

è il più difficile: «Io non ero un alcolista,<br />

potevo smettere quando volevo. Però era<br />

sempre domani, e un domani che non<br />

arrivava mai» esemplifica l’ex alcolista.<br />

Ritratto di famiglia<br />

Nella famiglia tradizionale veneta, l’<br />

alcolizzato è (era) il padre, che passava<br />

le serate all’osteria e si disinteressava<br />

della famiglia. E’ un vecchio stereotipo<br />

o è ancora una realtà? Secondo Norma,<br />

ex-alcolista e altra figura “guida” del<br />

gruppo vicentino, «non si può parlare<br />

di classi o categorie più presenti di altre.<br />

Ci sono tutti: il dirigente d’azienda,<br />

la nonna, la signorina di diciotto anni,<br />

abbiamo avuto anche una quindicenne.<br />

Qualcuno è entrato a 70 anni. E c’è l’insegnante,<br />

il laureato, persino il medico.<br />

Negli ultimi anni forse, questo sì, si è abbassata<br />

l’età delle persone che vengono<br />

ad Alcolisti Anonimi». Secondo Giorgio<br />

«questo è un fatto positivo, perché il<br />

giovane è più facilmente recuperabile.<br />

Ancora quindici anni fa arrivavano per<br />

lo più persone “finite”, con il fisico a pezzi,<br />

che ormai si erano già rovinate». Per<br />

Norma «sono aumentate anche le donne.<br />

Purtroppo c’è ancora poca informazione,<br />

le donne fanno fatica ad essere<br />

coinvolte anche perché per le famiglie<br />

risulta ancora oggi difficile star loro vicine<br />

nel modo giusto: per il marito della<br />

donna alcolizzata spesso la condizione<br />

della moglie è una vergogna, da tenere<br />

nascosta. Peraltro l’alcolismo non è solo<br />

l’ubriachezza: io ad esempio non ho<br />

mai raggiunto del tutto questa condi-<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 3<br />

Alcolisti Anonimi, un’associazione che non parla (quasi) mai di sé ma che in 30 anni ha aiutato migliaia di persone. In aumento giovani e donne<br />

Direttore Responsabile<br />

LUCA MATTEAZZI<br />

l.matteazzi@vicenzapiu.com<br />

Editore<br />

MANY MEDIA SRL<br />

corso Padova, 12 – Vicenza<br />

tel. 0444 923362<br />

fax 0444 926780<br />

Redazione<br />

corso Padova, 12 – Vicenza<br />

tel. 0444 923362<br />

fax 0444 926780<br />

redazione@vicenzapiu.com<br />

ALESSIO MANNINO<br />

a.mannino@vicenzapiu.com<br />

PAOLO MUTTERLE<br />

p.mutterle@vicenzapiu.com<br />

www.vicenzapiu.com<br />

Collaborano:<br />

ANDREA ALBA<br />

ALBERTO BELLONI<br />

MARTA CARDINI<br />

FRANCESCO CAVALLARO<br />

FEDERICA CEOLATO<br />

GIULIANO CORÀ<br />

FRANCESCA DANDA<br />

FRANCESCO DI BARTOLO<br />

ANDREA FASULO<br />

GIOVANNI MAGALOTTI<br />

MATTEO RINALDI<br />

GIULIO TODESCAN<br />

Pubblicità<br />

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corso Padova, 12 – Vicenza<br />

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Giornale chiuso in redazione alle ore<br />

20,00 di giovedì 21 maggio 2009.<br />

Stampa<br />

ALPHA PRINT SRL<br />

Via Zamenhof, 795 VICENZA<br />

Sede Operativa: Via Tavagnacco,<br />

61 UDINE - tel. 0432 548845<br />

Autorizzazione<br />

Tribunale di Vicenza n. 1181<br />

del 22 agosto 2008<br />

Copyright: Le condizioni di utilizzo dei testi<br />

e delle foto sono concordate con i detentori.<br />

Se ciò non è stato possibile, l’editore<br />

si dichiara disposto a riconoscere il giusto<br />

compenso.<br />

<strong>VicenzaPiù</strong> si avvale di opere d’ingegno (testi<br />

e fotografie) distribuiti gratuitamente con le<br />

licenze Creative Commons “Attribuzione”<br />

e “ Attribuzione - Non opere derivate”.<br />

Ringraziamo tutti gli autori che ci permettono<br />

di utilizzare i loro lavori segnalando il<br />

nome o il link ad un loro spazio web personale.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

www.creativecommons.it<br />

flickr.com/davemorris<br />

Japanese Restaurant<br />

Take Away & Delivery<br />

zione, ma non potevo stare senza la mia<br />

bottiglia quotidiana. E le mie figlie certo<br />

risentivano della situazione, la loro vita<br />

era divenuta difficile dovendo badare<br />

anche a me».<br />

Per le donne sono stati creati dei gruppi<br />

appositi, in cui la presenza femminile è<br />

maggioritaria, proprio per favorire l’accesso<br />

e il senso di accoglienza verso persone<br />

dello stesso sesso. Anche a Vicenza<br />

uno dei sei gruppi è a maggioranza<br />

femminile. La partecipazione ai gruppi<br />

poi è molto variegata: spesso vengono<br />

persone da paesi esterni lontani, ad<br />

esempio per il gruppo di Giorgio e Norma<br />

c’è una forte presenza di persone da<br />

Arzignano e Montecchio. «L’alcolista,<br />

una volta entrato, con il tempo impara,<br />

un po’ alla volta, a seguire il percorso<br />

che noi chiamiamo dei “dodici passi”,<br />

per liberarsi dell’alcol e aiutare gli altri a<br />

farlo - spiega Roberto, altra figura guida<br />

del gruppo – quasi sempre poi a fianco<br />

di Alcolisti Anonimi c’è anche il gruppo<br />

dei famigliari degli alcolisti, “Al Anon”,<br />

che svolge riunioni altrettanto importanti<br />

per aiutare l’alcolista, e la famiglia<br />

stessa, ad uscire dalla malattia».<br />

Andrea Alba<br />

Piazzale Fraccon, 2 (di fronte alla scalette di Monte Berico)<br />

Tel 0444.54.37.65<br />

www.zushi.eu | vicenza@zushi.eu


È fi nito tutto nella più classica delle<br />

bolle di sapone, o quasi. Sono<br />

ormai passati tre anni da quando<br />

il governo Prodi e l’allora ministro<br />

Bersani davano il via alla famosa<br />

lenzuolata di liberalizzazioni: una<br />

serie di provvedimenti che avrebbero<br />

dovuto movimentare un mercato<br />

come quello italiano, in molti<br />

casi bloccato da forti interessi<br />

corporativi. E rendere più facile<br />

ed economico l’accesso a prodotti<br />

e servizi, dal pane alla consulenza<br />

legale, dal taxi alla medicina contro<br />

il mal di testa. Così scriveva<br />

il Corriere della Sera ne gennaio<br />

del 2007: “Rendere migliore la<br />

vita di tutti i giorni.<br />

Eliminare le barriere<br />

all’accesso dei giovani<br />

alle attività eco-<br />

nomiche. Favorire la<br />

crescita economica,<br />

investimenti e occupazione.<br />

Rendere<br />

l’Italia più competitiva<br />

nel mondo. Sono i<br />

quattro punti cardine<br />

del pacchetto Bersani<br />

di liberalizzazioni che<br />

porterà, si legge nel<br />

primo piano<br />

La grande bolla<br />

delle liberalizzazioni<br />

Sono passati tre anni dalla lenzuolata di Bersani,<br />

ma l’annunciata rivoluzione non c’è stata<br />

Per farmacie, taxi, avvocati e panifici non è cambiato quasi nulla. Ecco perché<br />

di Luca Matteazzi<br />

Le<br />

parafarmacie<br />

sono poche.<br />

E alcune<br />

hanno<br />

già chiuso<br />

documento, a «nuove tutele per<br />

il cittadino consumatore, imprese<br />

e mestieri più liberi, impresa più<br />

facile»”.<br />

Sembrava una rivoluzione: chi non<br />

ricorda i tassisti in piazza a Roma<br />

e Milano contro la prospettiva di<br />

liberalizzare le licenze, o lo sciope-<br />

ro degli avvocati, preoccupati per<br />

l’abolizione dei minimi tariffari e<br />

per l’apertura alla pubblicità? O<br />

ancora, le proteste dei farmacisti<br />

contro la possibilità di vendere<br />

pastiglie e sciroppi che non hanno<br />

bisogno di prescrizione medica<br />

anche nei supermercati?<br />

In realtà, nella maggior parte dei<br />

casi gli effetti delle liberalizzazioni<br />

sono rimasti solo sulla carta: e<br />

quando qualcosa si è mosso, non<br />

sempre lo ha fatto nella direzione<br />

sperata. Vero: per alcune compravendite<br />

adesso non è più necessario<br />

rivolgersi al notaio, e le banche<br />

avvisano quando modifi cano<br />

le condizioni del conto. Ma per il<br />

resto è rimasto tutto come prima.<br />

Tanto che adesso c’è chi pensa di<br />

tornare indietro, e in parlamento<br />

stanno approdando alcune proposte<br />

di legge che fanno a pezzetti la<br />

lenzuolata Bersani.<br />

La rivincita delle<br />

farmacie<br />

È il caso delle parafarmacie.<br />

Il decreto<br />

Bersani aveva dato<br />

il via libera, tra le<br />

proteste dei farmacisti,<br />

alla vendita di<br />

medicinali da banco<br />

(quelli che non hanno<br />

bisogno di ricetta<br />

medica) anche al di<br />

fuori delle farmacie.<br />

Ad esempio nei supermercati,<br />

purché a venderli e ad<br />

offrire consulenza in caso di necessità<br />

ci fosse sempre un laureato<br />

in farmacia. L’obiettivo era quello<br />

di aprire un mercato chiuso come<br />

quello delle farmacie, dove le licenze<br />

sono poche, spesso cedute<br />

di padre in fi glio, o vendute a peso<br />

<br />

<br />

<br />

d’oro. Ora qualcuno propone la retromarcia,<br />

come il senatore di An<br />

Saltamartini.<br />

Intanto, però, le parafarmacie<br />

hanno aperto. Anche a Vicenza,<br />

che anzi è stata una delle prime<br />

città a sperimentare la novità. Il<br />

fenomeno, però, non ha sfondato:<br />

nei centri commerciali o nei supermercati<br />

più grandi la presenza di<br />

un banco farmaci accanto a quello<br />

del pane e a quello della frutta è<br />

ormai la regola, ma anche allargando<br />

lo sguardo a tutta la provincia<br />

il conteggio si ferma ad una<br />

decina di casi. Che, tra l’altro, non<br />

sempre navigano nell’oro. “Guardiamo<br />

ad esempio la parafarmacia<br />

della stazione – osserva Carlo<br />

Traballi, presidente dell’ordine dei<br />

farmacisti -. È stata aperta per neanche<br />

un anno, ad ha già chiuso.<br />

Ma da quello che sentiamo, più di<br />

qualcuna è in diffi coltà”. Il perché<br />

è abbastanza facile da capire: il<br />

grosso del fatturato di una farmacia<br />

è costituito dai farmaci ricettabili.<br />

Poi ci sono i farmaci da banco,<br />

i cosmetici, i prodotti dietetici, gli<br />

integratori e tutti quei nuovi servizi,<br />

dall’analisi del capello alle<br />

consulenze, che negli ultimi anni<br />

si stanno diffondendo a macchia<br />

d’olio. Il cuore, però, lo scheletro<br />

che fa stare in piedi tutta la baracca,<br />

è ancora costituito dai farmaci<br />

con ricetta. Tolti quelli, è diffi cile<br />

far quadrare i conti, e infatti molte<br />

parafarmacie arrancano. “Vanno<br />

meglio quelle nei grandi ipermercati,<br />

perché lì c’è una dinamica<br />

particolare e c’è comunque un via<br />

vai continuo di persone – aggiunge<br />

Traballi -. Le altre fanno fatica”.<br />

“La nostra contrarietà al decreto<br />

Bersani è sembrata una difesa di<br />

tipo lobbistico, ma non era così –<br />

continua il presidente -. Noi abbiamo<br />

una visione generale, perché<br />

all’interno dell’Ordine di sono<br />

tutti, anche il personale delle parafarmacie.<br />

Se eravamo contrari era<br />

perché il decreto partiva da una<br />

visione di base sbagliata: considerava<br />

il farmaco come una merce<br />

di consumo, quando non è così. E<br />

aveva una visione errata dei ricarichi<br />

sui farmaci, che sono sì alti, ma<br />

perché alle spalle c’è una logistica<br />

e una gestione molto complicata.<br />

E poi il sistema delle farmacie funziona:<br />

ha una diffusione capillare,<br />

ha un alto indice di<br />

gradimento da parte<br />

dei clienti: perché<br />

demolirlo?”.<br />

Magari per abbassare<br />

il costo dei farmaci,<br />

e per creare posti<br />

di lavoro nuovi e più<br />

accessibili, come affermano<br />

i sostenitori<br />

delle parafarmacie?<br />

“Mah, il costo dei farmaci<br />

si è abbassato<br />

per decisioni governative<br />

che non c’entrano con le<br />

liberalizzazioni. Quanto ai posti di<br />

lavoro, leggo che si parla di 5mila<br />

possibili disoccupati se chiudessero<br />

le parafarmacie: io non so<br />

dove siano, di certo non qui da<br />

noi. Io non ho nessun disoccupato<br />

tra i nostri iscritti, a Treviso sono<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 4<br />

Panifici<br />

nel caos:<br />

non si capisce<br />

più chi fa<br />

pane fresco<br />

e chi no<br />

flickr.com/nestavazquez<br />

messi anche peggio, e l’università<br />

di Padova si sta attrezzando per<br />

formare 100 nuovi farmacisti in<br />

più all’anno, perché il mercato li<br />

richiede. C’è da dire, comunque,<br />

che le farmacie non sono una cornucopia:<br />

c’è farmacia e farmacia, e<br />

non tutte sono come quelle che si<br />

vedono a Vicenza. Fare il farmacista<br />

in un piccolo comune è quasi<br />

fare il missionario”.<br />

Quanta confusione nel paniere<br />

Dalle farmacie ai panifi ci. Un’altra<br />

delle novità introdotte<br />

da Bersani era la<br />

liberalizzazione della<br />

produzione di pane:<br />

basta con le licen-<br />

ze, sostituita da una<br />

semplice dichiarazione<br />

di inizio attività,<br />

e basta anche con i<br />

limiti al numero di<br />

panifi ci per comune.<br />

Così, da un paio<br />

d’anni chiunque può<br />

aprire un panifi cio<br />

senza troppe diffi coltà, ma il boom<br />

non c’è stato. “Da questo punto di<br />

vista non è cambiato nulla, non<br />

ci sono state aperture indiscriminate<br />

– commenta il vicedirettore<br />

dell’Ascom Ernesto Boschiero -. Il<br />

fatto è che quello del panifi catore<br />

è un mestiere duro, con orari dif


primo piano<br />

fi cili: è raro che uno scelga questa<br />

strada. E alla fi ne conta la professionalità,<br />

che non si improvvisa”.<br />

Quello che si è visto, caso mai, è un<br />

proliferare di piccole produzioni<br />

di pane ai limiti della legalità da<br />

parte di pizzerie, ristoranti e gastronomie.<br />

“Su questo fronte è un<br />

disastro, tutti possono fare tutto<br />

– osserva Antonio Cristofani, presidente<br />

provinciale dei panifi catori<br />

Ascom -. Ci vorrebbero più controlli,<br />

ma non c’è nessuno che li fa”.<br />

Guardando la cosa con gli occhi<br />

del consumatore, qualche vantaggio<br />

potrebbe anche<br />

esserci: adesso, se si<br />

conoscono i posti giusti,<br />

si riesce a trovare<br />

il pane anche la sera,<br />

magari andandolo a<br />

prendere in qualche<br />

pizzeria amica, oppure<br />

la domenica mattina,<br />

in gastronomie<br />

e piccole rivendite.<br />

Il prezzo da pagare,<br />

però, è una confusione<br />

di fondo che non<br />

aiuta certo a distinguere il pane<br />

artigianale, fatto e cotto in giornata,<br />

da quello industriale, precotto e<br />

surgelato: “Noi siamo mai riusciti<br />

ad imporci, e a far sì che si chiamasse<br />

panifi cio solo chi produce e<br />

vende pane fresco. Così adesso non<br />

si capisce più nulla. Prima c’erano<br />

Avvocati con<br />

tariffe più<br />

basse? Ci<br />

guadagnano<br />

banche e<br />

multinazionali<br />

Se 6 Goloso<br />

di Musica e Notizie<br />

regole ben chiare, adesso c’è una<br />

confusione totale. Non si capisce<br />

chi produce e come lo fa. È passata<br />

la libertà assoluta del mercato: basta<br />

che si venda”. Così per i panifi<br />

ci, quelli veri che si alzano prima<br />

dell’alba per impastare e mettere<br />

in forno il pane, reggere la concorrenza<br />

è sempre più diffi cile.<br />

Avvocati low cost,<br />

ma solo per i ricchi<br />

Se per far valere le loro ragioni i<br />

panettieri scottati dalle liberalizzazioni<br />

decidessero di muoversi<br />

per vie legali, non<br />

troverebbero particolari<br />

vantaggi<br />

rispetto all’era pre-<br />

Bersani. Anche nel<br />

campo forense, il<br />

decreto dell’ex ministro<br />

dell’economia<br />

ha ottenuto degli<br />

effetti parziali, e in<br />

parte contrari alle<br />

attese. Soprattutto<br />

per quanto riguarda<br />

l’abolizione dei minimi<br />

tariffari. “È accaduto esattamente<br />

il contrario di quanto si era<br />

prospettato – spiega Lucio Zarantonello,<br />

presidente dell’ordine degli<br />

avvocati -. L’eliminazione dei<br />

minimi ha fatto il gioco dei poteri<br />

forti come banche, assicurazioni,<br />

multinazionali, che sono riuscite<br />

a imporre le loro tariffe a colleghi<br />

che avevano bisogno di lavorare.<br />

Ora si arriva ad onorari che sono<br />

la metà del minimo tariffario, in<br />

alcuni casi anche un quinto”.<br />

In pratica, se prima le tariffe erano<br />

fi ssate a livello ministeriale,<br />

adesso ogni avvocato è libero di<br />

proporsi al prezzo che ritiene più<br />

conveniente: solo che questo non<br />

ha favorito il cittadino comune,<br />

ma le grandi organizzazioni che,<br />

forti del loro potere, riescono ad<br />

imporre i loro prezzi. Il tutto a<br />

svantaggio degli avvocati più giovani,<br />

che pur di farsi un giro di<br />

clienti e inserirsi nella professione<br />

sono “costretti” ad accettare tariffe<br />

stracciate (mentre uno studio<br />

già avviato può sempre far valere<br />

il prestigio del proprio nome).<br />

“Dal punto di vista del cittadino<br />

non è cambiato nulla – continua<br />

Zarantonello -. La bandiera delle<br />

liberalizzazioni è stata solo una<br />

facciata dietro alla quale c’era<br />

davvero poco”. E infatti anche<br />

l’apertura alla pubblicità, copiata<br />

dal modello anglosassone, dalle<br />

nostri parti è rimasta solo sulla<br />

carta: niente dépliant, niente<br />

manifesti, niente slogan. Basta<br />

aprire le pagine gialle, alla voce<br />

studi professionali e avvocati, per<br />

verifi care che c’è sempre la solita<br />

lunga lista di legali senza nessun<br />

richiamo particolare. “Non abbia-<br />

mo visto i faccioni dei colleghi sugli<br />

autobus o sugli ombrelli come<br />

avviene in Inghilterra – conclude<br />

Zaratonello -. Per fortuna”.<br />

Ultimo venne il taxi<br />

Infi ne i taxi. L’aumento del numero<br />

di licenze avviato da Bersani si è<br />

in parte concretizzato nelle grandi<br />

città, Roma e Milano in testa, non<br />

certo in una realtà piccola come<br />

vicenza. Dove, casomai, i tassisti<br />

hanno il problema di arrivare a<br />

fi ne mese, non quello di non riuscire<br />

a tenere il passo delle richieste.<br />

“A Vicenza non c’è<br />

niente – ci raccontava<br />

un paio d’anni fa l’allora<br />

presidente della<br />

Cotavi, la cooperativa<br />

dei tassisti vicentini<br />

Armando Pegoraro -:<br />

Non ci sono né l’Arena<br />

né il Lago di Garda<br />

come a Verona, non<br />

c’è una grande stazione<br />

come a Padova,<br />

non c’è nulla. Gli<br />

unici a prendere il taxi<br />

sono gli anziani, e con la crisi che<br />

c’è anche loro lo fanno sempre di<br />

meno”. Un’analisi confermata dal<br />

suo successore Davide Giardina:<br />

“Il turismo qui da noi è praticamente<br />

zero: Vicenza si visita a piedi,<br />

e sono pochissimi i turisti che<br />

chiamano il taxi. Noi lavoriamo<br />

13 notiziari locali 16 notiziari nazionali al giorno<br />

tutto quello che succede a vicenza e provincia<br />

tutte le partite del vicenza calcio in diretta<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 5<br />

| Da sinistra: uno sciopero dei taxisti a Roma, una farmacia, un panificio<br />

Per i tassisti<br />

i veri<br />

problemi<br />

sono la cirsi<br />

e l’abusivismo<br />

con persone senza patente, con gli<br />

anziani che hanno bisogno di spostarsi.<br />

E poi con i rappresentanti<br />

delle ditte, o in occasione delle fi ere:<br />

ma la crisi si ripercuote anche lì<br />

e ne risentiamo pure noi”.<br />

Il numero di licenze, dunque, dalle<br />

nostre parti è rimasto sostanzialmente<br />

stabile: è stata fatta qualche<br />

nuova concessione in provincia,<br />

ma per contarle le dita di una<br />

mano bastano e avanzano. Niente<br />

di più. Anche perché ad aggravare<br />

una situazione già critica, ci si<br />

mette pure la concorrenza abusiva.<br />

“Basta andare davanti<br />

alla caserma Ederle<br />

per vedere cosa succede:<br />

ci sono dei noleggiatori<br />

che offrono<br />

la macchina con conducente<br />

come fosse<br />

un taxi, uscendo dal<br />

loro ambito: secondo<br />

la legge dovrebbero<br />

ricevere la lettera di<br />

incarico nella loro<br />

sede, e partire dalla<br />

loro autorimessa, ma<br />

non fanno così. Poi ci sono degli<br />

abusivi che lavorano fuori da ogni<br />

autorizzazione: abbiamo segnalato<br />

la cosa, vedremo cosa succederà”.<br />

Intanto, liberalizzazioni o no, per i<br />

vicentini trovare un taxi libero non<br />

dovrebbe essere un problema. Almeno<br />

questo.<br />

CI PUOI<br />

ASCOLTARE<br />

100.300<br />

Vicenza, Bassano,<br />

Rosà, Marostica.....<br />

105.600<br />

Schio<br />

104.700<br />

Vallata dell’Astico<br />

99.800<br />

Altopiano di Asiago<br />

107.750<br />

Vallata dell’Agno<br />

flickr.com/booleansplit


Ztl o Zsl? Strisce gialle o strisce blu?<br />

Da qualche settimana le proposte<br />

per il riordino della mobilità in centro<br />

storico sono al centro dell’attenzione.<br />

C’è chi ha ipotizzato l’allargamento<br />

della zona a traffi co limitato,<br />

chi ha corretto il tiro parlando di<br />

zona a sosta limitata, chi ha fatto<br />

capire di esser pronto alle barricate<br />

per stoppare nuove divieti e chi si è<br />

mobilitato per denunciare la mancanza<br />

di posti auto per i residenti.<br />

Insomma, di tutto di più. In effetti<br />

capire come funziona il sistema che<br />

l’amministrazione sta studiando<br />

non è semplicissimo: un po’ perché<br />

il meccanismo è complesso, un po’<br />

perché per ascoltarlo (e poi spiegarlo),<br />

ci vuole tempo, molto tempo. Noi<br />

abbiamo provato a raccontare, passo<br />

dopo passo, come potrebbe cambiare<br />

il cuore della nostra città.<br />

Lo stato dell’arte<br />

Oggi come oggi, la viabilità<br />

in centro storico<br />

è articolata attorno<br />

ad una zona a traffi co<br />

limitato che ha come<br />

cardine l’asse viario<br />

di corso Palladio e le<br />

sue laterali. In pratica<br />

si va dalla zona di San<br />

Biagio al Retrone lungo<br />

l’asse nord - sud, e<br />

da piazza Matteotti a<br />

piazza Castello lungo<br />

l’asse est – ovest.<br />

All’interno ci sono al-<br />

focus<br />

Centro storico, facciamoci una sosta<br />

Strisce gialle al posto delle strisce blu, nuove linee di centrobus, abbonamenti rivoluzionati<br />

Punto per punto, ecco cosa prevede il piano per il riordino della mobilità di cui si discute in questi giorni<br />

di Luca Matteazzi<br />

cune zone di sosta per residenti (non<br />

moltissime a dire il vero); all’esterno,<br />

invece, i parcheggi sono in larga parte<br />

delimitati dalle strisce blu, cioè a<br />

pagamento. Sulla carta, un sistema<br />

pensato per favorire la sosta a rotazione<br />

di chi si reca in centro per delle<br />

commissioni, per degli impegni di lavoro<br />

o semplicemente per fare shopping.<br />

Nei fatti però le cose stanno diversamente.<br />

Intanto sulle strisce blu<br />

Troppe auto<br />

girano<br />

per il centro<br />

a caccia di<br />

un parcheggio<br />

che non c’è<br />

possono parcheggiare, con l’apposito<br />

abbonamento, anche i residenti. E<br />

infatti, su circa 1500 posti blu a disposizione<br />

in centro storico, ci sono<br />

circa 850 abbonamenti per residenti.<br />

Come dire che la metà dei posti blu<br />

del centro è destinata a chi ci abita;<br />

un dato che si spiega con la cronica<br />

assenza di garage del centro città (si<br />

calcola che il 70 per cento dei residenti<br />

non ce l’abbia), ma che troppo<br />

spesso viene dimenticato.<br />

Agli abbonamenti dei residenti vanno<br />

poi aggiunti, e questo è il secondo<br />

punto da tenere in considerazione,<br />

altri 270 abbonamenti generici per<br />

le strisce blu: sono abbonamenti<br />

che costano 60 euro al mese (lanciati<br />

quando ancora c’erano le lire con<br />

un prezzo volutamente salato – 120<br />

mila lira nella seconda metà degli<br />

anni ’90- sono ormai alla portata di<br />

tutti) e che sono utilizzati prevalentemente<br />

da chi in centro ci lavora,<br />

perché permettono, pagando 2 euro<br />

al giorno, di lasciare l’auto in sosta<br />

anche nelle zone più centrali, quelle<br />

in cui il parcheggio costerebbe 2 euro<br />

all’ora. “Non dobbiamo dimenticare<br />

che noi siamo latini siamo educati<br />

dal portafoglio, non dal senso civico”,<br />

commenta Stefano<br />

Soprana, il consigliere<br />

comunale di Vicenza<br />

Capoluogo che colla-<br />

bora con l’assessore<br />

Tosetto nella defi nizione<br />

del piano. Il risultato,<br />

ovvio, è che nel<br />

cuore della città buona<br />

parte delle strisce blu,<br />

che tutti immaginano<br />

destinate alla sosta a<br />

rotazione, sono in realtà<br />

occupate da auto<br />

abbonate, e che i posti<br />

effettivamente a disposizione per il<br />

parcheggio occasionale sono pochi.<br />

Il video<br />

Per dare l’idea della situazione Vicenza<br />

Capoluogo ha realizzato un<br />

video mettendosi nei panni di un cittadino<br />

qualunque che voglia lasciare<br />

l’auto in centro in un normale giovedì<br />

di mercato. Il video si può vedere<br />

su youtube, ma cosa ne viene fuori è<br />

facile da immaginare: in piazza delle<br />

Erbe, dei 21 parcheggi a pagamento,<br />

solo 6 sono occupati da auto con il<br />

tagliando della sosta pagata, gli altri<br />

15 da auto di abbonati (abbonamenti<br />

generici e residenti); in piazza<br />

Santi Apostoli, 18 dei 30 posti auto<br />

sono occupati da abbonati, in stradella<br />

della Fossetta 4 su 12, attorno<br />

a piazza del Mutilato, 45 su 145. E<br />

ovviamente di un posto libero non<br />

si vede neanche l’ombra. L’esperimento<br />

è stato ripetuto anche in altri<br />

giorni della settimana, con risultati<br />

paragonabili e con situazioni anche<br />

paradossali: come in contrà Cantarane,<br />

dove spesso le linee gialle destinate<br />

ai residenti sono libere, mentre<br />

quelle blu sono occupate da auto di<br />

residenti abbonati. “Un abbonamento<br />

sulle strisce blu costa meno di uno<br />

sulle strisce gialle, e noi siamo latini”,<br />

scherza Soprana.<br />

Per completare il quadro, bisogna<br />

aggiungere che anche nei parcheggi<br />

del centro, come il Verdi o quello dei<br />

Carmini, una quota importante dei<br />

posti è occupata da chi ha un abbonamento<br />

generico(370 abbonamenti,<br />

su 880 posti complessivamente a<br />

disposizione, con prezzi che variano<br />

dai 50 ai 120 euro al mese): cioè da<br />

chi in centro ci lavora, commercianti<br />

in primis, che per avere l’auto comoda<br />

tolgono parcheggi ai loro potenziali<br />

clienti.<br />

Un piano in tre mosse<br />

Il progetto in discussione in questi<br />

giorni parte dunque da questa situazione.<br />

E cerca di razionalizzarla,<br />

come ripete più volte Soprana. Per<br />

evitare che il centro sia invaso da<br />

auto che girano e girano alla caccia di<br />

un parcheggio libero che, di fatto, è<br />

un miraggio.<br />

Il problema è come riuscirci. E qui il<br />

piano propone una serie di interventi<br />

diversi. La prima mossa prevede<br />

di eliminare le strisce blu da alcune<br />

zone della città. Le aree interessate<br />

sarebbero l’angolo sudest del centro<br />

storico chiuso tra il Retrone e il perimetro<br />

delle mura duecentesche (la<br />

zona di via Santi Apostoli e via Paolo<br />

Lioy) e, in un secondo momento,<br />

un tratto di Pedemuro San Biagio. È<br />

<br />

l’idea che ha suscitato il maggior clamore,<br />

perché è stato percepita (e in<br />

parte anche comunicata), come un<br />

tentativo di allargare la ztl. In realtà<br />

si sta parlando di qualcosa di diverso.<br />

I promotori hanno ribattezzato<br />

l’area interessata Zsl, zona a sosta<br />

limitata, per far capire come il cuore<br />

della proposta stia nella modifi ca<br />

del sistema della sosta: cioè nella<br />

trasformazione di tutti i parcheggi<br />

blu della zona in strisce gialle. A disposizione,<br />

quindi, dei residenti e del<br />

carico e scarico delle merci (le righe<br />

gialle con il disegno di un uomo al<br />

lavoro). Attenzione, però: le aree<br />

di carico e scarico, in base al codice<br />

della strada, sono utilizzabili da tutti,<br />

non solo da chi ha veicoli commerciali.<br />

E, se usate correttamente,<br />

possono permettere la sosta anche<br />

per consegnare o ritirare qualcosa in<br />

un negozio. Questo assicurerebbe al<br />

alcune attività della zona, ad esempio<br />

le puliture a secco, di non essere<br />

troppo danneggiate dalle modifi che<br />

alla viabilità. “Oggi il sistema funziona<br />

con i divieti, nel senso che sta<br />

in piedi solo perché la gente lascia<br />

l’auto in divieto o in doppia fi la per<br />

sbrigare le proprie commissioni, ma<br />

non si può accettare una situazione<br />

simile – riprende Soprana -. In più,<br />

ci sono colonne di auto in cerca di un<br />

posto che non c’è: allora meglio dire<br />

subito che in quella zona ci sono solo<br />

strisce gialle, senza illudere. Perché<br />

l’illusione di poter parcheggiare è la<br />

cosa peggiore”.<br />

Abbonamenti da rivedere<br />

La seconda mossa prevede una revisione<br />

della politica degli abbonamenti.<br />

I famosi abbonamenti generici<br />

per le strisce blu (quelli da 60 euro)<br />

verrebbero eliminati, liberando così<br />

270 posti auto per il parcheggio a<br />

rotazione. “Non è che aumentano i<br />

posti, viene razionalizzato quello che<br />

c’è”, sottolinea Soprana. Il costo degli<br />

abbonamenti generici per i parcheggi<br />

(Carmini, Verdi ecc... )verrebbe invece<br />

aumentato, per disincentivarne<br />

l’uso. In cambio, però, il progetto prevede<br />

un abbonamento al Centrobus a<br />

prezzi stracciati (35 euro l’anno, cioè<br />

10 centesimi al giorno): un centrobus<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 6<br />

che, rispetto alla situazione attuale,<br />

avrà anche orari più fl essibili e percorsi<br />

diversi. “Offriamo un servizio a<br />

prezzi convenienti – spiega sempre<br />

Soprana -. Poi, se uno preferisce la<br />

comodità può averla, ma la paga”.<br />

Con questa politica degli abbonamenti<br />

si potrebbe così arrivare a liberare<br />

per la sosta a rotazione 400 posti<br />

in più rispetto ad oggi (i 270 degli abbonamenti<br />

generici, più un altro centinaio<br />

abbondante di abbonamenti<br />

ai parcheggi che vengono dirottati<br />

verso il Centrobus): più o meno come<br />

costruire un altro parcheggio Verdi,<br />

solamente costo zero, o quasi. La<br />

fi losofi a di base è semplice: nelle vie<br />

del centro parcheggiano i residenti e<br />

chi si ferma per soste brevi, al massimo<br />

di un paio d’ore; per chi ha bisogno<br />

di più tempo, ci sono i parcheggi.<br />

E soprattutto c’è il Centrobus.<br />

La circolare della sosta<br />

La terza mossa prevede infi ne la creazione<br />

di una specie di circolare di<br />

parcheggi. Un anello di vie che corre<br />

attorno alla zona a traffi co limitato e<br />

in cui le strisce blu sarebbero a disposizione<br />

solo per la sosta a rotazione,<br />

escludendo quindi gli abbonati. È<br />

uno dei punti più delicati perché si<br />

scontra con le esigenze dei residenti<br />

che adesso in quelle vie ci parcheg-


giano. “Quello che chiediamo è di<br />

spostare l’auto all’interno o all’esterno<br />

dell’anello, di un centinaio di metri<br />

al massimo – osserva Soprana<br />

-. E quando non è possibile, l’auto<br />

rimane dove è adesso. C’è l’idea che<br />

i commercianti vogliano penalizzare<br />

i residenti, ma non<br />

è così, e questo piano<br />

considera la residenza<br />

e il commercio, o<br />

meglio i servizi, come<br />

i due punti fondamentali<br />

del centro storico.<br />

Un centro vuoto, senza<br />

abitanti, non interessa<br />

a nessuno”.<br />

focus<br />

Il Centrobus?<br />

Quasi gratis,<br />

e passerà<br />

anche in<br />

piazza Biade<br />

Il trasporto pubblico<br />

Trasformazione delle<br />

linee blu in linee<br />

gialle e revisione degli abbonamenti<br />

sono misure che potrebbero essere<br />

adottate anche in tempo relativamente<br />

brevi. Volendo, anche entro la fi ne<br />

dell’anno. Ma il piano mette in campo<br />

anche una ridisegno delle linee<br />

di trasporto pubblico che potrebbe<br />

andare a regime nel corso del 2010.<br />

Per rilanciare un Centrobus oggi sottoutilizzato,<br />

il progetto prevede di rivedere<br />

il percorso della linea che parte<br />

dal park Farini portandola a toccare la<br />

stazione, e soprattutto di far tornare<br />

le due linee che si muovono dai Park<br />

Cricoli e Bassano nel cuore del centro,<br />

facendole passare per San Biagio,<br />

Motton San Lorenzo, piazza Castello,<br />

piazza Duomo, ponte Furo e piazza<br />

delle Biade. Il tutto con corse più frequenti,<br />

orari dilatati (fi no alle 21), più<br />

fermate in centro e tariffe particolarmente<br />

vantaggiose per i pendolari (35<br />

euro all’anno, come si diceva sopra).<br />

Il risultato sarebbe una circolare del<br />

centro storico, servita solo dai piccoli<br />

mezzi ecologici utilizzati dal Centrobus.<br />

A cui si affi ancherebbe poi una<br />

circolare esterna da realizzare modifi<br />

cando in parte i percorsi delle linee<br />

2, 4 e 7. “Questo è quello che si può<br />

fare con i mezzi oggi a disposizione<br />

dell’Aim, e permetterebbe di avere<br />

due anelli che, con un solo cambio,<br />

consentono di arrivare in tutti i punti<br />

principali della città – spiega Soprana<br />

-. Se poi arrivassero dei fondi per la<br />

metro, allora si potrebbe<br />

fare anche molto<br />

altro”.<br />

Questione di soldi<br />

Come si reggerebbe<br />

in piedi, dal punto di<br />

vista economico, tutto<br />

questo? E, in particolare,<br />

come sarà possibile<br />

abbassare i prezzi di<br />

abbonamenti per il<br />

Centrobus e soste per<br />

residenti (il piano prevede,<br />

per i residenti<br />

senza garage, un abbonamento al costo<br />

di 10 euro, contro i 15 o 30 di adesso)?<br />

Semplice, almeno in apparenza:<br />

con un funzionamento più effi ciente<br />

della sosta a rotazione. Sono le strisce<br />

blu che fanno cassa, e oggi molti parcheggi<br />

rendono decisamente meno<br />

di quello che potrebbero, a causa dei<br />

troppi abbonati. Migliorando questo<br />

aspetto gli incassi aumenterebbero,<br />

e il surplus potrebbe essere reinvestito<br />

nella mobilità: per migliorare il<br />

trasporto pubblico, ad esempio, ma<br />

anche per le piste ciclabili.<br />

Le reazioni<br />

Inevitabile che un piano così complesso<br />

e che tocca un numero così<br />

grande di aspetti abbia suscitato<br />

reazioni diverse. Dall’Ascom è arrivata<br />

un’apertura di credito, mentre<br />

alcuni residenti hanno formato un<br />

comitato proprio per dire no a questa<br />

proposta: colpevole, a loro dire,<br />

di favorire troppo la sosta breve,<br />

e quindi l’affl usso di auto verso il<br />

centro, a tutto danno della vivibilità<br />

dell’area. Ora se è vero che il piano di<br />

riordino aumenta il numero di posti<br />

blu a disposizione (non in senso assoluto:<br />

il totale è sempre quello, ma<br />

molti abbonamenti vengono dirottati<br />

verso i parcheggi di interscambio),<br />

è vero anche che le strisce blu sono<br />

quasi tutte a disposizione anche dei<br />

residenti. I vantaggi, quindi, dovrebbero<br />

essere sia per chi cerca un<br />

parcheggio per delle commissioni,<br />

sia per chi in centro ci abita. Il punto<br />

critico è la circolare dei parcheggi,<br />

ma trovare un’intesa non sembra<br />

impossibile. Staremo a vedere.<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 7<br />

| Nella cartina a sinistra: in giallo l’attuale zona a traffico limitato, in verde le vie che potrebbero diventare a sosta limitata. Sopra, le stesse aree con l’aggiunta, in azzurro, della circolare dei parcheggi<br />

| I nuovi percorsi del Centrobus: in rosso da via Farini, in giallo da Cricoli, in blu dallo stadio<br />

la provocazione Ztl, zona<br />

a traffico libero<br />

Mettiamocela via. Chi avrebbe<br />

salutato volentieri un allargamento<br />

della zona a traffico limitato,<br />

e io sono tra questi, dovrà<br />

pazientare. Il sindaco l’aveva<br />

anticipato in un’intervista di un<br />

paio di settimane fa e l’ha ribadito<br />

in questi giorni: per il momento<br />

l’argomento non è all’ordine<br />

del giorno, le priorità sono<br />

altre; se ne riparlerà, caso mai,<br />

se e quando ci saranno i mezzi<br />

per farlo. Dal punto di vista<br />

politico, la sua posizione non fa<br />

una piega: estendere la zona a<br />

traffico limitato è un provvedimento<br />

ad alto rischio di impopolarità,<br />

che va a toccare da<br />

vicino interessi concreti, come<br />

quelli di residenti, lavoratori<br />

e negozianti. Normale, quindi,<br />

muoversi con tutte le cautele del<br />

caso, e cercare il coinvolgimento<br />

della città.<br />

Il fatto è che - al di là della proposta<br />

che abbiamo spiegato in<br />

queste pagine - ogni volta che<br />

si parla di Ztl si incontrano resistenze<br />

molto forti. In particolare<br />

c’è un’idea di fondo dura a<br />

morire e molto diffusa, secondo<br />

cui senza auto il centro sarebbe<br />

destinato ad un inevitabile declino.<br />

Hanno voglia urbanisti e<br />

studiosi dei sistemi di mobilità<br />

a ripetere che se si vuole valorizzare<br />

una zona, la soluzione<br />

migliore è la pedonalizzazione<br />

(attenzione, non la ztl, la pedonalizzazione),<br />

ovviamente portata<br />

avanti con le dovute maniere.<br />

Ma c’è poco da fare: basta<br />

nominare un possibile allarga-<br />

mento della Ztl, per trovarsi di<br />

fronte alle barricate di chi teme<br />

che così si ucciderà la città.<br />

A me pare paradossale. Se davvero<br />

si pensa che ridurre il traffico<br />

faccia male al centro storico,<br />

allora perché non proporre<br />

di abolire la Ztl? Trasformiamo<br />

la zona a traffico limitato in una<br />

zona a traffico libero, riapriamo<br />

le vie del centro alle auto, permettiamo<br />

a tutti di arrivare fin<br />

davanti all’ufficio, o al negozio.<br />

Corso Palladio è più che sufficiente<br />

per un doppio senso di<br />

marcia, anzi, studiando bene la<br />

cosa si potrebbe anche trovare<br />

lo spazio per dei parcheggi su<br />

tutti e due i lati. Lo stesso vale<br />

per corso Fogazzaro, e all’incrocio<br />

tra i due una bella rotatoria<br />

ci starebbe a meraviglia. Nelle<br />

altre vie, purtroppo, bisognerà<br />

stringersi un po’, ma basterà<br />

ingegnarsi per trovare una soluzione.<br />

Volete mettere la comodità<br />

di poter parcheggiare in<br />

contrà Porti, e di arricchire una<br />

delle vie più belle d’Italia con<br />

una coloratissima fila di auto in<br />

sosta? Ah, dimenticavo: perché<br />

spremersi la meningi su dove<br />

trovare nuovi posti auto? Piazza<br />

Castello, piazza San Lorenzo,<br />

piazza Duomo e ovviamente<br />

piazza dei Signori sono dei parcheggi<br />

perfetti, non trovate?. E<br />

farebbero anche incassare un<br />

bel po’ di soldi alle casse di Aim.<br />

Io dico che per sei mesi si potrebbe<br />

provare. E poi vediamo cosa<br />

uccide davvero il centro storico.<br />

L. M.


focus<br />

Centrodestra unito:<br />

referendum “antidemocratici”<br />

Per Rucco (PdL) quelli promossi da Più Democrazia sono “strumenti che svuotano il consiglio”<br />

Pecori (Udc): “Almeno si alzi la soglia di votanti”. Entrambi d’accordo su Variati: «Lascerà cadere il tema»<br />

di Alessio Mannino<br />

All’opposizione di centrodestra<br />

non interessano i referendum<br />

comunali. Quelli, per intenderci,<br />

promossi dal comitato Più Democrazia<br />

per i quali si votò nel<br />

settembre 2006, e coi quali nel<br />

regolamento del Comune si introdurrebbe<br />

la possibilità di indire<br />

non più consultazioni, ma vere e<br />

proprie proposte o abrogazioni<br />

di delibere dal carattere vincolante,<br />

quorum basso e con una<br />

raccolta fi rme a portata di quartiere.<br />

Nell’attuale maggioranza di<br />

centrosinistra gli unici a farsene<br />

portavoce, ma in silenzio perché<br />

divisi al loro interno, sono i civici<br />

di Vicenza Capoluogo. Il Pd è non<br />

pervenuto, mentre il sindaco Variati<br />

ha rinviato il tema sine die.<br />

«Noi come Alleanza Nazionale<br />

abbiamo sostenuto il referendum<br />

nazionale sulla legge elettorale e<br />

ancora prima, con l’Msi, siamo<br />

sempre stati attivi nell’appoggiare<br />

gli strumenti referendari»,<br />

esordisce Francesco Rucco, consigliere<br />

comunale<br />

proveniente da An,<br />

oggi nel PdL. «Tuttavia,<br />

pur nel rispetto<br />

dello strumento in sé,<br />

siamo stati e siamo<br />

contrari ai referendum<br />

proposti da Più<br />

Democrazia, perché<br />

è inutile intervenire<br />

sulle scelte dell’amministrazione,<br />

sulle<br />

delibere di giunta o<br />

di consiglio: ci sono<br />

dei costi, e sappiamo che la gente<br />

non prende in considerazione<br />

questo tipo di voto». Ma c’è una<br />

ragione di fondo: «Ci sono dei<br />

Per noi<br />

l’opposizione<br />

va fatta<br />

in aula<br />

consiglieri eletti, no? Chi sostiene<br />

certe battaglie ha avuto l’occasione<br />

per portarle avanti andando a<br />

votare alle ultime elezioni comunali.<br />

Altrimenti si svuota il valore<br />

del consiglio». Potrebbe tornare<br />

utile all’opposizione, un referendum<br />

con una bassa soglia di fi rme.<br />

Rucco non fa una piega: «Per<br />

me l’opposizione va fatta all’interno<br />

dell’aula». E’ molto scettico, il<br />

vicecapogruppo PdL, sulle sponde<br />

politiche del comitato promotore<br />

(politicamente di sinistra):<br />

«Questa maggioranza è compatta<br />

solo in apparenza, e Vicenza Capoluogo<br />

ha solo due consiglieri.<br />

Ci sono molte spaccature, e se ne<br />

emergerà una anche su questo argomento,<br />

vedrete che il sindaco,<br />

com’è sua abitudine, non deciderà.<br />

D’altronde il centrosinistra<br />

lo cavalcava quand’era all’opposizione<br />

solo per convenienza, ma<br />

adesso si guaderà bene dall’adottarlo,<br />

perché è uno strumento<br />

scomodo».<br />

Massimo Pecori, oltre ad essere<br />

l’unico consigliere dell’udc in<br />

Sala Bernarda, è stato difensore<br />

civico durante la passata consiliatura.<br />

«L’idea che il cittadino<br />

vada coinvolto per non essere<br />

un suddito l’ho sempre ribadita<br />

in tempi non sospetti,<br />

quando ero<br />

difensore civico»,<br />

premette. Ma poi<br />

attacca: «Tuttavia,<br />

i referendum immaginati<br />

così sono,<br />

paradossalmente,<br />

antidemocratici».<br />

Come può essere?<br />

«Non puoi paralizzare<br />

l’attività del<br />

Comune organizzandoconsultazioni<br />

con soglie così basse». E poi<br />

c’è un problema generale: «Gli<br />

italiani non ce l’hanno nel dna,<br />

nella cultura del nostro paese<br />

AI<br />

questi strumenti non sono amati.<br />

Basta guardare ai dati di affluenza<br />

dei referendum degli ultimi<br />

decenni. Alla gente non gliene<br />

frega niente». I supporter della<br />

democrazia diretta ribatterebbero<br />

che questa cultura non c’è<br />

proprio perché l’istituto referendario<br />

non è radicato, non viene<br />

usato a livello locale ed è stato<br />

spesso aggirato dalla classe politica<br />

con leggi e leggine ad hoc<br />

(vedi il caso dei finanziamento ai<br />

partiti). «Ma allora che almeno<br />

si mettano soglie serie, che diano<br />

credibilità al voto. Altrimenti<br />

basta un manipolo di qualche<br />

centinaio di persone e si abroga<br />

una delibera. E poi attenzione, si<br />

va contro il principio di rappresentatività:<br />

che ne facciamo dei<br />

consigli comunali? Mi spiace, ma<br />

è una follia». Come è una «stupidaggine»,<br />

a suo dire, sollevare il<br />

problema come opposizione per<br />

utilizzare i referendum in chiave<br />

anti-maggioranza: «Così poi fra<br />

cinque anni me li ritrovo quando<br />

sono tornato al governo?». Pecori<br />

non crede minimamente che<br />

Variati, che pure ha<br />

brandito la bandiera<br />

del referendum sul<br />

Dal Molin, si farà<br />

carico di riportare la<br />

“democrazia diret-<br />

ta” in aula: «Sono di<br />

centrosinistra come<br />

quelli di Più Democrazia,<br />

ma non sono<br />

folli».<br />

C’è però una forza<br />

che di centrosinistra<br />

non è ma che<br />

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ha resuscitato la propria anima<br />

referendaria, ed è la Lega Nord.<br />

Sulla moschea sponsorizzata da<br />

Variati, il Carroccio ha proposto<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 8<br />

| Da sinistra a destra: Francesco Rucco, Massimo Pecori, Achille Variati<br />

Un voto<br />

sulla moschea?<br />

Fumo<br />

negli occhi<br />

proprio una consultazione cittadina.<br />

Che ne pensano gli alleati<br />

del PdL e gli ex alleati dell’Udc?<br />

«Mi sembra un tema malposto:<br />

i musulmani hanno due centri<br />

culturali in città, è stato Variati<br />

a tirare fuori l’idea<br />

gettando fumo negli<br />

occhi ai cittadini. A<br />

che serve una moschea?<br />

Sul Dal Molin<br />

era diverso, perché<br />

lì la competen-<br />

za non è locale», è<br />

l’opinione di Pecori.<br />

Anche a Rucco sembra<br />

eccessiva l’idea<br />

leghista: «Penserei<br />

piuttosto a un<br />

sondaggio fatto<br />

con una società di primo livello.<br />

Sicuro come sono che i vicentini<br />

una moschea non la vorrebbero».


Come è cambiata Vicenza, negli<br />

ultimi tre anni e tre mesi, cioè<br />

da quando il primo numero di <strong>VicenzaPiù</strong><br />

è arrivato nelle edicole?<br />

Si fa prima a dire quello che non<br />

cambia, in questa città. Il Corriere<br />

della Sera, in uno speciale dedicato<br />

al Veneto di qualche giorno fa, con<br />

slancio futuristico la defi niva “capitale<br />

hi-tech”. Le imprese ad alto<br />

tasso d’innovazione tecnologica,<br />

infatti, non mancano. E tengono<br />

botta alla crisi: Dainese (airbag<br />

speciali), T-net (telefonia), Smania<br />

(mobili ecologici), per fare i nomi<br />

citati dal primo quotidiano nazionale,<br />

sono piccoli gioielli che brillano<br />

nella lunga notte che stiamo attraversando.<br />

Il tessuto industriale<br />

del Vicentino non ha mai avuto un<br />

amore particolare per la fi nanza,<br />

e questo oggi si rivela un punto di<br />

forza. Roberto Zuccato, presidente<br />

degli industriali, si è fatto portabandiera<br />

dell’ottimismo tipicamente<br />

imprenditoriale che vede il<br />

bicchiere mezzo pieno: «La crisi è<br />

l’occasione per preparare un futuro<br />

migliore. Senza crisi non ci sono<br />

sfi de e senza sfi de la vita è routine,<br />

lenta agonia. È dalla crisi che affi<br />

ora il meglio di ciascuno». E ha<br />

caldeggiato un’«agenda di riforme<br />

che vanno fatte senza perdere tempo<br />

e senza indugi».<br />

Ma sul banco degli<br />

imputati sono soprattutto<br />

le banche, che<br />

strozzano le imprese<br />

negando loro l’ossigeno<br />

del credito. La<br />

Banca Popolare di Vicenza<br />

non è così matrigna,<br />

ma c’è da dire<br />

che non è tutto oro<br />

ciò che luccica: quel<br />

che hanno in mano<br />

i suoi azionisti non<br />

deve fare i conti con<br />

opinioni<br />

Una città immobile<br />

(sul lavoro instabile)<br />

Da tre anni raccontiamo una Vicenza vittima degli stessi difetti: il mito<br />

del Lavoro, l’incapacità di guardare al di là del proprio naso, la paura di cambiare<br />

la Borsa, e perciò il valore delle sue<br />

azioni è deciso in autonomia, a tavolino.<br />

Secondo la Cgil, i licenziati<br />

nelle fabbriche vicentine hanno<br />

raggiunto l’impressionante quota<br />

3 mila. Senza contare le centinaia<br />

di migliaia di ore di cassintegrazione,<br />

la mobilità e le ferie forzate che<br />

stanno gettando nella disperazione<br />

migliaia di famiglie, in particolare<br />

i giovani. Oscar Mancini, ex segretario<br />

Cgil, in una recente intervista<br />

su questo giornale ha ricordato di<br />

essere stato inascoltata cassandra<br />

quando negli anni scorsi accusava<br />

gli imprenditori berici di non voler<br />

(o non sapere) aggiornarsi, riqualifi<br />

carsi, innovare e puntare sulla<br />

green economy. «Hanno pensato<br />

solo a vivere di rendita e alla speculazione<br />

facile», cioè a investire<br />

sul mattone.<br />

Oggi lavorare a<br />

capofitto<br />

si rivela un<br />

auto-inganno<br />

suicida<br />

Il padroncino nell’helldorado<br />

Ma se crolla il mito della piena occupazione<br />

in una terra che sembrava<br />

un helldorado attira-immigrati,<br />

e se tutta la fi liera giù giù fi no alle<br />

micro-imprese è piegata dal deserto<br />

degli ordinativi, tutto sommato<br />

resiste la spina dorsale del sistema:<br />

il modello del padroncino. Il senso<br />

comune del vicentino medio non è<br />

stato scalfi to neanche un po’: qui si<br />

crede ancora che con fantasia, olio<br />

di gomito e spirito di sacrifi cio ci si<br />

possa arricchire.<br />

Ma è proprio questo il problema<br />

da cui partire per rifl ettere su noi<br />

stessi. Il nucleo più intimo dell’anima<br />

berica si identifi ca ancora e<br />

sempre col Lavoro visto come sostanza<br />

e scopo della vita. Ma oggi<br />

lavorare a capofi tto, “come se non<br />

ci fosse un domani”, si rivela un<br />

auto-inganno suicida. E anche<br />

leggermente idiota. Il padroncino<br />

sottende un modello economico ed<br />

esistenziale sul quale la crisi globale<br />

ha emesso la sua dura sentenza:<br />

fallimento totale. Perché mai dovremmo<br />

rincorrere gli indiani che<br />

producono l’acciaio meglio e più<br />

di noi, o i cinesi che ormai ci strabattono<br />

su tutti i fronti, se poi ci<br />

tocca rinunciare ai nostri progetti<br />

di vita, di persone con sogni, affetti<br />

e il diritto ad un po’<br />

di serenità? Perché<br />

dovremmo correre<br />

dietro all’imperativo<br />

della crescita econo-<br />

mica, se ciò signifi ca<br />

contratti precari, stipendi<br />

da fame, orari<br />

gonfi ati, ansia e stress<br />

da iperproduzione?<br />

Il vicentino è davvero<br />

l’esemplare in<br />

provetta dell’uomo<br />

globalizzato, attaccato<br />

ai soldi perché<br />

ce n’è sempre meno e perché se<br />

ne vorrebbe sempre di più, e perciò<br />

condannato all’infelicità anche<br />

quando pensa di essere felice.<br />

Modello da rivedere<br />

Alla radice di tutti i mancati cambiamenti<br />

di una cittadina affannata<br />

a mantenere un benessere<br />

sempre più incerto e fasullo c’è<br />

l’incapacità di guardare al di là del<br />

proprio naso. Nessuno, dico nessuno,<br />

si cimenta nel riconsiderare<br />

il nostro folle modo di vivere, tutto<br />

“lavoro&schei”. La casa brucia e<br />

noi pensiamo di spegnere l’incendio<br />

con qualche secchiata d’acqua,<br />

invece di costruirne una nuova, più<br />

a misura di noi stessi come uomini<br />

e donne, di esseri umani, per dio.<br />

E non come macchine produttive,<br />

cartellini da timbrare, numeri<br />

da schedare, consumatori da imbonire<br />

e rimpinzare di prodotti<br />

tanto innovativi quanto inutili.<br />

Non abbiamo bisogno di sfornare<br />

il gioiello più fi go, cari orafi di<br />

una Fiera che fa gola ai costruttori<br />

come Maltauro, più che ai clienti<br />

internazionali. Chi lo compra? “Gli<br />

ucraini di un certo tipo”, abbiamo<br />

sentito rispondere in un servizio<br />

televisivo. Cioè i neo-ricchi delle<br />

ex zone povere del pianeta. Il nostro<br />

edonismo si estende a tutto il<br />

mondo, e noi, impoveriti, non possiamo<br />

permetterci neppure ciò che<br />

produciamo.<br />

Il coraggio delle idee<br />

La vera ricchezza va cercata altrove.<br />

Nelle nostre bellezze. Artistiche<br />

e storiche, innanzitutto. Ma non<br />

rimestando per l’eternità sempre e<br />

solo il mortaio di Palladio, questo<br />

architetto morto cinquecento anni<br />

fa il cui fantasma ci perseguita.<br />

Reinventiamoci. Modena è diventata<br />

famosa per il festival della fi -<br />

losofi a, Mantova si è rifatta un’immagine<br />

con quello delle letteratura.<br />

Noi, ex sacrestia d’Italia, siamo<br />

fermi al festival biblico. Ma basta<br />

con preti, suorine, talari e avemaria.<br />

Non si rinnova una città coi paternoster.<br />

Ridiamole vita scompigliando<br />

l’immaginario e puntando<br />

su idee audaci. Nel suo piccolo, il<br />

piano di rivitalizzazione di Campo<br />

Marzo presentato dall’ex assessore<br />

Quero ma fi rmato dall’architetto<br />

Aldo Cibic (un sinistrorso candidatosi<br />

con l’azzurra Lia Sartori) è un<br />

segno che qualcosa si muove. Ancor<br />

più piccolo ma ugualmente signifi<br />

cativo, l’irrompere di musica e<br />

gioventù spritzomane sotto le volte<br />

della smorta Basilica (i sabati dedicati<br />

ai djset dal pomeriggio fi no<br />

alle due di notte: fi nalmente un po’<br />

di movida).<br />

Essenza democristiana<br />

La cultura di un paese – perché<br />

Vicenza in fondo non è una città:<br />

è un grosso paese – si rimodella<br />

intaccandone a poco a poco l’immobilismo.<br />

Che, accoppiato con<br />

l’ipocrisia, è la vera cifra della vicentinità.<br />

E allora si santifi chino<br />

altri segnali di vitalità come quello<br />

inviato dall’assessore alla cultura<br />

Francesca Lazzari, che ha attaccato<br />

a muso duro i vertici dello Stabile<br />

Veneto, rei di cristallizzare la<br />

gestione dell’Olimpico e del nuovo<br />

teatro. Non è usanza locale affrontare<br />

di petto le questioni e cantarle<br />

chiare: evviva chi comincia a farlo.<br />

E la questione che ha sconvolto il<br />

capoluogo moderato per eccellenza,<br />

la base americana al Dal Molin,<br />

in questo senso lascerà un’eredità<br />

importante: aver fatto scoprire ai<br />

cittadini di Vicenza la passione politica<br />

e civile, mezza tramortita da<br />

decenni di democristianità totalizzante<br />

e corsa al denaro, sterco del<br />

demonio.<br />

Intendiamoci: la Dc qui non è stata<br />

un partito. E’ stata ed è tuttora la<br />

mentalità che informa la politica<br />

berica, tutta quanta, di destra e di<br />

sinistra. Anche coloro che vengono<br />

comunemente considerati estremisti,<br />

qui sono democristiani dentro.<br />

Il sindaco Achille Variati, passato<br />

per masaniello degli sparuti<br />

noglobal nostrani, non è che un<br />

diccì di lungo corso<br />

sapientemente ammodernatosi.<br />

Dopo<br />

dieci, pesanti anni di<br />

Hullweck ostaggio di<br />

donne-virago (la moglie-dirigenteBressanello<br />

e la scaltra Dal<br />

Lago), a Variati va<br />

dato atto di una rivoluzione:<br />

ha scacciato<br />

l’ombra del torbido<br />

e dello sbracato<br />

clientelismo dal palazzo.<br />

Ma deve stare<br />

attento a non ricadere nella vecchia<br />

arte di non decidere. Un’arte<br />

dettata dalla paura di scontentare<br />

e farsi nemici, musa malefi ca del<br />

tipico vicentino arroccato nel quieto<br />

vivere.<br />

Il nodo informazione<br />

Lo specchio di questo esangue galleggiare<br />

è l’informazione. Siamo<br />

ancora al monopolio. Un quotidiano,<br />

uno solo, quello confi ndustriale,<br />

fa da fi ltro per l’opinione<br />

pubblica di massa. E così condiziona<br />

ogni evento, ogni fatto,<br />

ogni decisione. Se vuoi esistere,<br />

devi passare di lì. E pagare pedaggio.<br />

Un esempio, anzi l’esempio<br />

per antonomasia: le notizie<br />

sull’uso del territorio. L’altro,<br />

grande tesoro di queste lande<br />

piene di capannoni vuoti è il pa-<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 9<br />

| Loggia del Capitaniato vista dalla Basilica Palladiana<br />

Bisogna<br />

tornare<br />

all’agricoltura,<br />

alla produzione<br />

e al commercio<br />

locali<br />

esaggio. Orribilmente sfi gurato<br />

dall’industrializzazione prima<br />

e dalla cementifi cazione dopo.<br />

All’agricoltura, bisogna tornare.<br />

Ad un ritorno limitato, ragionato<br />

e graduale alla produzione e al<br />

commercio locali. Innovare, oggi,<br />

è tornare indietro. Sì, avete capito<br />

bene (e leggetevi Serge Latouche,<br />

Maurizio Pallante, Massimo<br />

Fini, Alain De Benoist: nei loro<br />

libri – i libri, questi sconosciuti -<br />

troverete tutto).<br />

Ma di questo l’informazione monopolistica,<br />

condizionata dagli<br />

interessi dei suoi proprietari che<br />

fanno affari con le<br />

costruzioni, con la<br />

concia, con l’industria<br />

pesante, non<br />

parla, o se parla lo fa<br />

sminuendo e defor-<br />

mando, delle deturpazioni<br />

urbanistiche,<br />

dell’inquinamento<br />

del sottosuolo, dei<br />

magna-magna e delle<br />

pressioni lobbistiche<br />

per quella lottizzazione<br />

o quel cambio<br />

di destinazione<br />

d’uso. Un bene di tutti, la qualità<br />

della vita, è merce di scambio fra<br />

politici e industriali, e il giornalismo<br />

mainstream, invece di mostrarne<br />

le deleterie conseguenze<br />

su legalità e vivibilità, fa sistematica<br />

opera di copertura.<br />

Ma ai vicentini, come gli italiani<br />

divisi fra fessi e furbi, va bene<br />

così. La vicentinità, lo abbiamo<br />

detto, non contempla i grandi<br />

cambiamenti. E sì che basterebbe<br />

buttare un sasso nello stagno. Per<br />

questo, siamo tutti nelle mani di<br />

Assindustria, il vero, immutabile<br />

centro di potere che domina la<br />

città. Se fosse vero che lì le cose<br />

cominciano a girare per il verso<br />

giusto, senza più genufl essioni ai<br />

poteri forti, allora sì che cambierebbe,<br />

Vicenza. Forse.<br />

Alessio Mannino<br />

flickr.com/seier


focus<br />

Piscine, gli anziani: In breve<br />

“Quanto pagheremo?” Ftv, vacanze a portata di autobus<br />

Riaprono gli impianti e gli over 60 non sanno ancora<br />

se torneranno le tariffe agevolate<br />

“A Giuliari abbiamo proposto 1,50 euro al giorno”<br />

Piscine a tariffa agevolata per gli anziani,<br />

dal Comune non si è mossa<br />

foglia. E’ dall’anno scorso che il manipolo<br />

di 50 clienti fi ssi ultrasessantenni<br />

dell’impianto di viale Ferrarin<br />

attendono una risposta dall’amministrazione.<br />

«Circa un mese e mezzo fa<br />

ho chiesto e ottenuto un colloquio con<br />

l’assessore al sociale Giovanni Giuliari»,<br />

ci dice il loro portavoce, Silvano<br />

Girardello, «il quale mi ha spiegato<br />

che la coperta è corta e lui deve far<br />

quadrare il bilancio. L’impressione,<br />

comunque, è che fosse disponibile<br />

a trovare una soluzione. Ma ancora<br />

adesso, quando la piscina apre anticipatamente<br />

rispetto agli altri anni, non<br />

sappiamo nulla».<br />

Il centro all’aperto in zona San Paolo<br />

apre i battenti questo weekend, in<br />

anticipo di una settimana dato il gran<br />

caldo. I “possessori della Carta 60”,<br />

come recitava la delibera del 1999<br />

con cui la giunta Hullweck introdusse<br />

per gli anziani il prezzo politico di<br />

1 euro nelle piscine scoperte, entreranno<br />

pagando biglietto pieno tutta<br />

la settimana (7 euro feriale, 8 euro<br />

la domenica) eccezion fatta che per<br />

due soli giorni, nei quali potranno<br />

accedere a 2 euro (con la differenza a<br />

carico delle casse comunali). La scure<br />

si è abbattuta nell’aprile 2008 per<br />

decisione del prefetto Vincenzo Madonna,<br />

commissario del Comune nel<br />

periodo di vacanza tra le dimissioni<br />

dell’ex sindaco Enrico Hüllweck e le<br />

elezioni vinte da Variati. Il bilancio<br />

di previsione, motivava Madonna,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

| Anziani pronti alla nuotata<br />

stanziava allo scopo 10 mila euro,<br />

«assolutamente insuffi ciente a coprire<br />

la spesa che ne deriverà a carico<br />

del Comune».<br />

Girardello però non molla. «Ho chiesto<br />

a Giuliari che tolga la “tessera dei<br />

poveri” su cui timbrano i due giorni a<br />

prezzo agevolato, e gli ho fatto i conti<br />

in tasca». Secondo i suoi calcoli, la<br />

scorsa stagione Palazzo Trissino ha<br />

risparmiato «appena 3 mila euro».<br />

Una miseria che non giustifi ca il taglio,<br />

insomma. «Così ho proposto<br />

all’assessore una nuova tariffa di 1<br />

euro e mezzo per tutti i giorni della<br />

settimana. Giuliari non ha preso impegni,<br />

ma sembrava possibilista».<br />

L’importanza di questo servizio ce<br />

lo spiegava l’estate scorsa proprio<br />

Girardello: «eliminare questa agevolazione<br />

distrugge un modo per<br />

noi di ritrovarsi d’estate, insomma<br />

fa un danno sociale». Arriva la bella<br />

stagione, e vai con l’allarme per la salute<br />

e la solitudine degli anziani. E se<br />

c’è un luogo dove stare all’aria aperta<br />

senza soffrire le pericolose calure<br />

estive, facilmente raggiungibile, dove<br />

poter scambiare quattro chiacchiere<br />

e giocare a carte in santa pace magari<br />

assieme ai propri fi gli e nipoti, questa<br />

è la piscina. Oltre tutto, cara e unica<br />

meta per i pensionati in diffi coltà<br />

economiche, che sono molti. «Infatti<br />

ho chiesto agevolazioni anche alle famiglie<br />

a basso reddito con due bambini».<br />

C’è la crisi. Un bagno “popolare”<br />

può aiutare a dimenticarla.<br />

Alessio Mannino<br />

www.flickr.com/design-dog<br />

Dopo Jesolo e Sottomarina,<br />

Asiago e il Pian delle Fugazze.<br />

Dopo le corse verso le spiagge,<br />

Ftv ha presentato in questi giorni<br />

anche i nuovi collegamenti con le<br />

località di montagna. Una serie di<br />

nuove linee pensate di raggiungere<br />

le mete più turistiche che, nel<br />

corso dei mesi estivi, andranno ad<br />

affi ancare i classici collegamenti<br />

di linea con le località dell’Altopiano<br />

e delle Piccole Dolomiti. “I<br />

pullman possono essere una valida<br />

alternativa per chi desidera<br />

passare delle belle giornate sulle<br />

nostre montagne senza utilizzare<br />

l’auto – ha spiegato il presidente<br />

di Ftv Valter Baruchello – . Possiamo<br />

infatti offrire dei percorsi<br />

e degli orari che permettono ai<br />

turisti, o più semplicemente a chi<br />

vuole trascorre qualche ora tra boschi<br />

e sentieri, di intraprendere<br />

La proposta di consentire a<br />

chiunque la produzione in proprio<br />

di grappa destinata all’autoconsumo<br />

o a degustazioni occasionali<br />

non trova d’accordo le distillerie<br />

artigiane: esistono già norme<br />

che regolano le micro-produzioni<br />

e si tratterebbe di una sovrapposizione<br />

con conseguenze pericolose,<br />

anche per i consumatori.<br />

«I produttori - dichiara Ruggero<br />

Garlani, presidente provinciale<br />

delle aziende artigiane alimentari<br />

della provincia di Vicenza - fi no<br />

dalle prime fasi hanno accolto<br />

con grande scetticismo il disegno<br />

di legge che di fatto renderebbe<br />

possibile la produzione fai-da-te di<br />

grappa. La grappa, come altri distillati,<br />

deve infatti essere distillata<br />

professionalmente per eliminare<br />

il rischio che contenga alte dosi<br />

di alcol metilico, dannosissimo<br />

per la salute umana. Per garantire<br />

l’assenza di questo e di altri componenti,<br />

tutti i distillatori sono<br />

obbligati a sottoporre ogni singola<br />

partita ad analisi presso i Laboratori<br />

delle Dogane. Ciò non è previsto<br />

nel testo di legge presentato<br />

in discussione, e restano quindi<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

un viaggio in piena comodità ed<br />

autonomia”.<br />

E’ il caso della linea che da Vicenza,<br />

passando per Schio, “scala”<br />

il Pasubio per raggiungere Pian<br />

delle Fugazze e Camposilvano.<br />

Oppure, spostandosi sulle Piccole<br />

Dolomiti, quella che da Valdagno<br />

sale a Recoaro e arriva a Campogrosso,<br />

ricollegandosi poi con<br />

Pian delle Fugazze. Ma non solo:<br />

Ftv ha ad esempio modifi cato gli<br />

orari in modo da aumentare le<br />

coincidenze ad Arsiero, da e per<br />

Tonezza. Sono state programmate<br />

due coppie di corse di collegamento<br />

da Gallio a Lavarone. Sempre a<br />

proposito di questa località, Ftv ha<br />

istituito un doppio collegamento,<br />

permettendo agli utenti di Vicenza<br />

e Lavarone andate e ritorni in giornata.<br />

E’ stata inoltre incrementa la<br />

frequenza, nei giorni festivi, della<br />

enormi perplessità su come farà lo<br />

Stato a garantire ai consumatori la<br />

sicurezza delle grappe casalinghe,<br />

cioè prodotte dalle aziende agrituristiche,<br />

dalle aziende agricole e da<br />

altri produttori estemporanei».<br />

Vi è poi il tema della qualità: senza<br />

controlli - si domandano i distillatori<br />

artigiani - come si potrà permettere<br />

che produttori fai-da-te<br />

possano utilizzare l’Indicazione<br />

Geografi ca di Grappa, protetta<br />

dalla Comunità Europea, per una<br />

<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 10<br />

tratta da Gallio a Vicenza. Tra le<br />

novità di questa estate 2009 anche<br />

l’istituzione di un nuovo collegamento<br />

festivo tra Vicenza e<br />

le località di Roana, e di tre nuove<br />

corse feriali che hanno lo scopo di<br />

aumentare la frequenza del collegamento<br />

da Asiago a Bassano e<br />

viceversa.<br />

A tutto ciò si aggiunge la conferma,<br />

anche per quest’anno, del<br />

servizio Bicibus, l’iniziativa della<br />

Provincia di Vicenza che consente,<br />

senza alcun sovrapprezzo, di<br />

caricare la propria bicicletta su un<br />

apposito carrello agganciato alle<br />

corriere delle Ferrovie e Tramvie<br />

Vicentine. Tre, in questo caso, le<br />

mete collegate, punti di partenza<br />

di tantissimi itinerari ciclabili sulle<br />

montagne vicentine e non solo. Si<br />

tratta di Bassano del Grappa, Asiago<br />

e Recoaro Terme.<br />

Grappa, gli Artigiani contro l’autoproduzione<br />

| Una distillazione domestica<br />

bevanda della quale non è dato<br />

nemmeno sapere come sia stata<br />

prodotta?<br />

«Quanti oggi distillano clandestinamente<br />

- continua Garlani - e che<br />

questo Ddl mirerebbe a regolarizzare<br />

sono operatori che in realtà<br />

hanno operato e operano illegittimamente;<br />

e in effetti non ci sembra<br />

che premiare questi individui,<br />

permettendo loro una produzione<br />

“senza controlli”, sia davvero una<br />

buona idea».


cultura<br />

ViPiù cultura<br />

Software, hardware, sistemi operativi,<br />

kernel, interfaccia. Anche<br />

se il computer è ormai entrato in<br />

(quasi) tutte le nostre case, la sensazione<br />

che l’informatica rimanga<br />

un mondo riservato a pochi iniziati è<br />

ancora molto forte. Con un linguaggio<br />

e regole tutte sue, non certo alla<br />

portata di tutti. Eppure, anche questo<br />

mondo fatto di cifre e per certi<br />

versi freddo e diffi cilmente accessibile<br />

è attraversato da tempo da battaglie<br />

sui principi e da diverse fi losofi e<br />

che si contrappongono. E il terrore<br />

umano di rimanere schiacciato dalle<br />

macchine o intrappolato in un sistema<br />

controllato da pochi padroni<br />

(vedi gli incubi letterari e cinematografi<br />

ci in stile Matrix) produce i suoi<br />

anticorpi. Nascono così gruppi di<br />

coraggiosi che dagli anni ‘80, prima<br />

in pochi, poi sempre più numerosi,<br />

spostano la battaglia per i diritti, la<br />

democratizzazione e la libera accessibilità<br />

dalle piazze ai microchip dei<br />

nostri personal computer.<br />

Il concetto di software libero è alla<br />

base di tutto. I programmi che utilizziamo<br />

nei nostri computer, che<br />

ci servano per controllare tutte le<br />

nostre applicazioni (sistema operativo)<br />

o che ci servano per scrivere,<br />

disegnare, produrre musica o fi lmati,<br />

per lavorare con tabelle e dati, sono<br />

prodotti da alcune aziende che ne de-<br />

tengono tutti i diritti e che possono<br />

modifi carli solo a loro piacimento.<br />

Per noi comuni mortali un software<br />

di proprietà è come un libro o un cd:<br />

proprietà dell’ingegno che nessuno<br />

può sognarsi di manipolare o riprodurre<br />

(tanto meno commercializzare)<br />

senza il permesso dell’azienda<br />

che lo ha prodotto. Non ci va bene,<br />

non risponde in toto alle nostre esigenze?<br />

“Potete sempre acquistarne<br />

uno di un’azienda concorrente” ci<br />

direbbe il Bill Gates di turno. E qui<br />

intervengono i sostenitori del free<br />

software, dove free non sta per forza<br />

per gratuito, ma per libero da un unico<br />

detentore dei diritti. Il programma<br />

“libero” può essere utilizzato,<br />

studiato, modifi cato e redistribuito<br />

da chiunque. Nella piramide l’utente<br />

sta dunque al di sopra di tutti, la sua<br />

libertà viene interamente rispettata.<br />

Grande guru di questo movimento<br />

è un ricercatore del MIT di Boston,<br />

Richard Stallman, che per primo<br />

decise nel 1983 di modifi care un software<br />

che non rispondeva alle sue<br />

esigenze. Stallman creò il progetto<br />

GNU con l’intenzione di creare un<br />

Festival Biblico, ecco il Paulus<br />

Il Festival Biblico si presenta con una<br />

settimana di anticipo, e lo fa attraverso<br />

l’armonia della musica classica<br />

con un concerto di livello internazionale<br />

dedicato alla fi gura di Saulo di Tarso.<br />

Sabato 23 maggio 2009, alle 19 la chiesa<br />

di San Paolo di Vicenza ospiterà Il Paulus,<br />

Op. 36 di F. Mendelssohn, oratorio<br />

eseguito per l’occasione da Orchestra e<br />

Coro del Duomo di Graz.<br />

Il Paulus fu un autentico evento di livello<br />

internazionale fi n dalla prima esecuzione<br />

di Düsseldorf, nel 1836. La clamorosa<br />

impressione che produsse sul<br />

pubblico si mantenne viva anche lungo<br />

tutto il corso dell’Ottocento, e nelle sale<br />

da concerto e mel consumo musicale<br />

privato. Il Paulus rappresentò infatti un<br />

punto di svolta nella storia del genere.<br />

L’idea di Mendelssohn, di trasformare il<br />

vecchio oratorio descrittivo di argomento<br />

biblico in un autentico mezzo di comunicazione<br />

religiosa, era un fenomeno<br />

che corrispondeva al momento storico.<br />

La coscienza della società cristiana riformata<br />

si rispecchiava nel progetto del<br />

Paulus riguardo alle forme e alla presenza<br />

del sacro nella vita moderna.<br />

sistema operativo completamente<br />

libero. Il nome derivava dal logo, il<br />

disegno di uno gnu, e dall’acronimo<br />

“Gnu is not Unix”, con cui si voleva<br />

marcare la propria diversità dal sistema<br />

operativo allora in voga, Unix.<br />

In seguito, grazie alla sinergia con il<br />

fi nlandese Linus Torvalds, nacque il<br />

sistema operativo GNU/Linux. Col<br />

passare del tempo sono nati in tutto<br />

il mondo gruppi di persone che<br />

cercano, attraverso l’informazione<br />

e diverse iniziative, di diffondere il<br />

pensiero alla base del free software.<br />

Anche a Vicenza, dove proprio in<br />

questi giorni sono impegnati nell’organizzazione<br />

del primo “Festival delle<br />

Libertà Digitali”, esiste un nutrito<br />

gruppo di utenti di Linux, più che<br />

mai attivi e propositivi. “Siamo un<br />

gruppo di utenti e appassionati, non<br />

necessariamente tutti di formazione<br />

tecnico-informatica. Ci ritroviamo<br />

periodicamente e facciamo operazioni<br />

culturali con l’intento di diffondere<br />

l’uso di Linux e degli altri software<br />

liberi” ci spiega Luca Menini, del Linux<br />

Users Group Vicenza.<br />

E così dal 2001 si tengono i Linux<br />

Day (il prossimo sarà il 24 ottobre).<br />

A fi ne mese ci sarà un appuntamento<br />

all’Istituto Rossi, dove si coinvolgeranno<br />

studenti, insegnanti e genitori<br />

in diversi progetti. Oppure gli incontri<br />

per aggiornare le mappe degli<br />

stradari attraverso Open Street Map,<br />

una specie di Wikipedia geografi ca in<br />

cui ognuno può apportare i miglioramenti<br />

che ritiene necessari (se la<br />

strada in cui abitate non è disegnata<br />

correttamente). O ancora le Install<br />

Fest: i membri del gruppo si mettono<br />

a disposizione presso feste e sagre<br />

per chiunque volesse installare il free<br />

software. “Nelle scuole e nelle feste<br />

incontriamo tanti ragazzi sensibili al<br />

tema. Alcuni sono interessati al fatto<br />

che Linux può stare su più piattafor-<br />

me e può essere installato anche, ad<br />

esempio, sulla Playstation 3”.<br />

Nella provincia il gruppo conta su<br />

una cinquantina di iscritti e raggiunge<br />

tramite le sue mailing list circa<br />

300 persone. Nata nel 1998 l’associazione<br />

punta ora ad espandersi<br />

in provincia, mentre a Bassano già<br />

esiste un Grappa LUG. L’importante,<br />

per entrare a far parte degli afi -<br />

cionados di Tux (il pinguino-logo del<br />

programma) è credere fermamente<br />

nelle 4 libertà fondamentali dettate a<br />

suo tempo da Stallman: 1) libertà di<br />

eseguire il programma per qualsiasi<br />

scopo 2) di studiare e modifi care il<br />

programma 3) di copiarlo in modo<br />

da aiutare il prossimo 4) di migliorare<br />

il programma e distribuirne i miglioramenti.<br />

“E’ chiaro che accanto<br />

alle regole etiche è importante anche<br />

che il programma sia fruibile da tutti,<br />

che sia di facile accesso e utilizzo.<br />

Per esempio la versione Ubuntu,<br />

basata sempre sul sistema Linux,<br />

è la più semplice e diffusa” precisa<br />

Menini. Ma la battaglia non è solo a<br />

favore di Linux. Esistono milioni di<br />

software liberi nel mondo: Open Of-<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 11<br />

La filosofia del pinguino<br />

Il Linux User Group di Vicenza e il movimento<br />

per il concetto di software libero<br />

Una rivoluzione partita dal basso<br />

e che sta contagiando sempre più persone<br />

di Andrea Fasulo<br />

RISTORANTE<br />

PIZZERIA<br />

meglyman.com<br />

fi ce, Mozilla Firefox (per navigare in<br />

internet) e Gimp (contraltare di Photoshop)<br />

sono i più popolari. Ma con<br />

tutta questa libertà e condivisione<br />

che fi ne farà il diritto d’autore a cui<br />

ancora si appellano le grandi multinazionali<br />

dell’informatica? “E’ un<br />

tema fondamentale del festival che si<br />

tiene a Vicenza. Il copyright attuale<br />

non è in grado di tutelare gli utenti”<br />

dice Menini. “Noi siamo a favore del<br />

Copyleft, un sistema per cui solo alcuni<br />

diritti sono riservati ma esiste<br />

la possibilità di copiare e distribuire<br />

un’opera attribuendone comunque<br />

la paternità all’autore. Sempre accettando<br />

che anche quello che aggiungo<br />

io possa essere poi modifi cato. Paternità,<br />

condivisione, commercializzazione<br />

devon far parte di un sistema<br />

di diritti condivisi”.<br />

Nuove frontiere ancora da esplorare<br />

che pongono quesiti ancora aperti. E<br />

proprio di questo si parlerà nei laboratori,<br />

con tanto di esercitazioni pratiche,<br />

che si terranno sabato 23 sotto<br />

la Loggia del Capitaniato in Piazza<br />

dei Signori, sempre nell’ambito del<br />

Festival delle Libertà Digitali.<br />

SPECIALITÀ<br />

PESCE<br />

GIADA MONTE BERICO s.r.l.<br />

Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza<br />

Tel 0444 235470<br />

info@aisettesanti.it – www.aisettesanti.it<br />

Chiuso il lunedì


Dopo tre prove come cronista<br />

– saggista (Vicenza proibita,<br />

I cento anni della Nobile Provinciale<br />

e Giro di Nera) e l’esordio<br />

nella narrativa con Amori con le<br />

ruote, il “nostro” Alberto Belloni<br />

torna a confrontarsi con la sfi da<br />

del romanzo. Lo fa con una storia<br />

di azione che parte dalla Seconda<br />

Guerra Mondiale e arriva fi no ai<br />

giorni nostri, intrecciandosi spesso<br />

con la storia e saltando dalle atmosfere<br />

magiche di Venezia e quelle<br />

altrettanto suggestive della Parigi<br />

esoterica. Sullo sfondo, la ricerca di<br />

una mappa dagli enormi poteri realizzata<br />

durante l’impero di Ottaviano,<br />

mappa che è anche all’origine<br />

del titolo del libro, Il lungo viaggio<br />

dei Quattro Misuratori, presentato<br />

proprio in questi giorni.<br />

Un titolo particolare: a cosa si<br />

riferisce?<br />

“Si riferisce all’incarico affi dato<br />

dall’imperatore Ottaviano Augusto<br />

a quattro agrimensori, spediti<br />

verso i diversi punti cardinali per<br />

ritracciare una nuova cartografi a<br />

della Terra, basata<br />

sulle conoscenze segrete<br />

degli antichi<br />

egizi. Si tratta di un<br />

evento effettivamente<br />

accaduto e riportato<br />

da storici di fama,<br />

come lo stesso Plinio.<br />

Io ho scoperto questa<br />

suggestiva vicenda<br />

attraverso un lavoro<br />

elaborato dall’architetto<br />

Giulio Pizzati.<br />

L’idea di una mappa<br />

cultura<br />

Appuntamento noir con la Storia<br />

“Il lungo viaggio dei Quattro Misuratori” di Alberto Belloni è un romanzo d’azione a sfondo storico<br />

Il protagonista è un giornalista veneziano che una misteriosa telefonata mette sulle tracce di un tesoro scomparso<br />

Mi piace<br />

raccontare<br />

storie:<br />

mi intrigano<br />

l’azione,<br />

i colpi di scena<br />

che comprendesse i punti di forza<br />

della Terra, quelli cioè nei quali le<br />

energie geotelluriche vengono in<br />

superfi cie, caricando gli uomini di<br />

una forza soprannaturale, mi ha<br />

subito affascinato… “<br />

Come è nata l’idea del libro, e<br />

come lo presenterebbe ad un<br />

potenziale lettore?<br />

L’idea di partenza nasce da un fatto<br />

storico e cioè il ritrovamento nel<br />

1941 da parte dei soldati italiani<br />

dell’immenso tesoro della Corona<br />

di Jugoslavia. Un tesoro fi nito poi<br />

misteriosamente nelle casse della<br />

Loggia Massonica P2… Questo<br />

per quanto riguarda la partenza. La<br />

narrazione si sposta poi negli anni<br />

’90, in parte a Venezia e molto a<br />

Parigi.<br />

Come scrive nella premessa,<br />

il libro è un noir, però l’ambientazione<br />

storica ha un ruolo<br />

importante: è stato diffi cile<br />

coniugare questi due aspetti?<br />

E alla fi ne quale prevale?<br />

Diciamo che il quadro degli eventi<br />

(le operazioni belliche in Bosnia<br />

Erzegovina, la battaglia di Berlino<br />

e poi la situazione europea quarant’anni<br />

più tardi) ha rappresentato<br />

il fondale sul quale mi sono<br />

divertito a far muovere i personaggi.<br />

Alla fi ne ha preso largamente il<br />

sopravvento la fi nzione narrativa,<br />

com’è logico in un libro di questo<br />

tipo. Ma ho cercato comunque di<br />

garantire alla vicenda un minimo<br />

di credibilità anche sul piano dei<br />

fatti storici…<br />

Un tesoro da trovare,<br />

una vendetta<br />

che si potrebbe<br />

concretizzare<br />

dopo decenni,<br />

una setta segreta.<br />

A leggere la quarta<br />

di copertina<br />

sembra di cogliere<br />

qualche riferimento<br />

a molti best<br />

seller degli ultimi<br />

anni, da Faletti<br />

a Dan Brown:<br />

quali sono stati i modelli a<br />

cui si è ispirato?<br />

Prima di paragonarmi ad autori<br />

così conosciuti dovrò avvicinarmi<br />

almeno da lontano ai loro livelli<br />

di vendite. Il che sarà già molto<br />

diffi cile. Diciamo che l’intreccio<br />

è molto più vicino a “Il codice Da<br />

Vinci” che a “Io uccido”. A me<br />

piace raccontare storie, non amo<br />

molto l’intreccio psicologico e introspettivo.<br />

Mi intrigano l’azione,<br />

il colpo di scena, gli intrecci misteriosi.<br />

Il più bel complimento<br />

che possano farmi i lettori è dirmi<br />

che sono riuscito a tenerli incollati<br />

alle pagine del romanzo.<br />

La vicenda narrata parte nei<br />

Balcani, passa per la Germania<br />

nazista, e ha poi un protagonista<br />

veneziano: c’è qualcosa<br />

di vicentino nel romanzo?<br />

L’ambientazione, qualche personaggio,<br />

qualche atmosfera?<br />

Il mio prossimo romanzo,<br />

sul quale sto<br />

già lavorando, si svol-<br />

gerà qui a Vicenza.<br />

Nel “Lungo viaggio dei<br />

Quattro Misuratori”<br />

c’è molto Veneto: non<br />

solo per la Serenissima,<br />

ma anche per i<br />

misteri del borgo di<br />

Altino, che si scopre<br />

essere l’Umbilicum<br />

del mondo, il punti do<br />

origine di tutti i segreti<br />

della misteriosa Carta.<br />

Chiedere ad un autore cosa<br />

ne pensa del suo libro è un po’<br />

come chiedere all’oste se il suo<br />

vino è buono. Ma qual è, secondo<br />

lei, l’aspetto più riuscito<br />

del libro.? E quale potrebbe essere<br />

un punto debole?<br />

Il punto debole, probabilmente, è<br />

l’aspetto stilistico, la tecnica narrativa.<br />

Da quando mi sono cimentato<br />

nel romanzo, passo molto del<br />

mio tempo a rileggere i grandi autori<br />

russi e francesi. E se prendi in<br />

Il punto debole<br />

è l’aspetto<br />

stilistico.<br />

Il punto di<br />

forza, invece,<br />

la trama<br />

| Alberto Belloni<br />

mano Dostoesvskji o Flaubert, tutto<br />

ciò che scrivi ti sembra orrendo…<br />

L’aspetto che più mi soddisfa, invece,<br />

è la trama. La trovo abbastanza<br />

solida e scorrevole. Sto migliorando…<br />

A chi lo consiglierebbe. E a chi<br />

direbbe, invece, lasci stare,<br />

non è il libro che fa per lei?<br />

Se uno s’annoia a leggere<br />

richiami storici<br />

e riferimenti a per-<br />

sonaggi famosi, potrebbe<br />

trovare superfl<br />

ue alcune parti del<br />

libro. Lo consiglierei<br />

invece a lettori che<br />

sanno farsi intrigare<br />

dalle suggestioni, che<br />

sanno saltare senza<br />

imbarazzo dal mago<br />

Crowley a Rudolf<br />

Hess, dai Beatles alla<br />

Corte dei Miracoli, dalla Legione<br />

Straniera a Ezra Pound, dagli ustascia<br />

a Licio Gelli.<br />

Quanto ci si mette a scrivere<br />

un libro di quasi cinquecento<br />

pagine? E chi glielo fa fare?<br />

Non sono cinquecento pagine, non<br />

spaventiamo i lettori più di quanto<br />

sia riuscito a fare io sin qui. E poi<br />

una storia dura quel che dura. Qualcuno<br />

dice che i libri si scrivono da<br />

soli, in verità. Mica puoi mettere la<br />

parola fi ne dove vuoi tu…<br />

L. M.<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 12<br />

Settimane<br />

musicali,<br />

la serata dei<br />

Centenari<br />

Entra sempre più nel vivo la 18°<br />

edizione delle Settimane Musicali<br />

del Teatro Olimpico. Dopo il<br />

concerto di apertura di mercoledì 20<br />

maggio, infatti, lunedì 25 andrà in<br />

scena uno degli appuntamenti cardine<br />

del cartellone come il concerto<br />

“Tre grandi Centenari”, dedicato a<br />

Beethoven, Haydn e Mendelssohn,<br />

tre compositori che nel 2009 sono<br />

festeggiati per qualche ricorrenza.<br />

Sul palco del teatro palladiano (inizio<br />

ore 21) ci saranno Sonig Tchakerian,<br />

Gabrielle Shek, Katia Ghigi, Claudio<br />

Rado ai violini, Massimo Paris ed<br />

Enrico Carraro alle viole, Mario Brunello<br />

e Simone Tieppo ai violoncelli e<br />

Massimo Somenzi al pianoforte.<br />

Il concerto di lunedì sera è in realtà<br />

una sorta di eccezione in un programma<br />

che, continuando sulla linea<br />

tracciata negli ultimi due anni, è tutto<br />

dedicato ad una grande città italiana.<br />

Dopo Venezia e Roma, questa volta<br />

tocca a Napoli, una delle capitali della<br />

musica europea tra Sette e Ottocento.<br />

E infatti già giovedì 28 maggio le<br />

Settimane torneranno a parlare napoletano,<br />

con un concerto dedicato<br />

alle musiche di Giuseppe Martucci<br />

e di Alessandro e Domenico Scarlatti.<br />

Una linea seguita anche nelle<br />

due opere in calendario tra il 6 e il 10<br />

giugno: la prima è un capolavoro di<br />

Gioachino Rossini, “Il turco in Italia”,<br />

ambientato “nelle vicinanze di Napoli,<br />

in un luogo di villeggiatura”. Come<br />

di consueto il Festival presenterà una<br />

versione particolare di questo titolo<br />

di repertorio, nello specifico quella<br />

basata sul libretto delle prime rappresentazioni<br />

napoletane del Turco<br />

al Teatro Nuovo sopra Toledo. La<br />

seconda è un’opera inedita di Niccolò<br />

Piccinni, Il finto turco (7 e 9 giugno<br />

2009), di cui le Settimane Musicali<br />

hanno promosso il recupero e la<br />

trascrizione dal manoscritto conservato<br />

presso il Conservatorio di<br />

Napoli. Piccinini è uno dei musicisti<br />

che, insieme ad altri “emigranti”<br />

come Cimarosa o Paisiello, contribuirono<br />

a diffondere lo spirito e<br />

l’irresistibile comicità partenopei in<br />

tutta Europa.


movida<br />

ViPiù movida<br />

Arcadia libera<br />

A Schio uno spazio autogestito e autofinanziato ha raccolto l’eredità dello Ya Basta!<br />

Mostre fotografiche, cineforum, rassegne teatrali, sala Internet, palestra,<br />

libreria e musica per tutti i gusti<br />

di Francesca Danda<br />

Spazi sociali autogestiti: dove<br />

trovarli? A Vicenza città non<br />

ne esistono più dopo l’abbattimento<br />

dello Ya Basta! nel 2001 e<br />

la chiusura del Capannone Sociale<br />

nello scorso dicembre. In provincia<br />

però le cose vanno diversamente.<br />

A Schio, ad esempio, lo<br />

Spazio Arcadia di via Paraiso sta<br />

per concludere, a giugno, la prima<br />

stagione di vita musicale, culturale<br />

ed aggregativa senza intoppi. O<br />

quasi. Sì, perché a ben ricordare,<br />

gli esordi per i ragazzi del collettivo<br />

Libera Zone, che gestiscono<br />

il centro sotto l’ala dell’associazione<br />

Agorà – una quarantina di<br />

giovani tra i 15 ed i 18 anni-, non<br />

sono stati dei più felici, e la stessa<br />

collocazione attuale del centro,<br />

in realtà, è un compromesso. Ma<br />

procediamo con ordine. Dopo la<br />

chiusura del centro sociale occupato<br />

Ya Basta!, attorno a cui<br />

gravitavano gli autonomi della<br />

provincia, un gruppo di giovani<br />

è confl uito nel collettivo Libera<br />

Zone per lavorare sull’Alto Vicentino.<br />

Tra azioni di sensibilizzazione<br />

e manifestazioni a Sarcedo,<br />

Thiene ed altri centri, a Schio la<br />

protesta per ottenere uno spazio<br />

consacrato al protagonismo<br />

giovanile sfociò due<br />

anni fa nell’occupazione<br />

di uno stabile<br />

vicino alla stazione,<br />

La nostra<br />

battaglia<br />

per uno spazio<br />

veramente<br />

pubblico<br />

continua<br />

nella conseguente<br />

trattativa con l’Amministrazionecomunale<br />

attraverso garanti<br />

e nell’apertura<br />

di un dialogo tra le<br />

parti per la concessione<br />

di un luogo<br />

pubblico. «Tutto<br />

congelato la scorsa<br />

estate, con l’inizio<br />

della campagna elettorale per<br />

le imminenti amministrative…»<br />

racconta amareggiato Cristian<br />

Moresco, 27enne portavoce del<br />

movimento. «Siamo rimasti soli,<br />

ma non ci siamo persi d’animo».<br />

In pochi mesi hanno chiamato a<br />

raccolta le forze disponibili, cercato<br />

un locale privato da affi tta-<br />

re, acceso un mutuo ed avviato<br />

una raccolta fondi, inaugurando<br />

a settembre 2008 lo Spazio Libero<br />

Arcadia. Che in realtà è un<br />

circolo Arci perfettamente a norma,<br />

con le carte in<br />

regola dal punto di<br />

vista sanitario e burocratico<br />

(a dispetto<br />

delle lamentele degli<br />

imprenditori della<br />

zona, cadute nel nulla<br />

per insuffi cienza<br />

di prove), diventato<br />

un riferimento autogestito<br />

ed autofi nanziato<br />

per moltissimi<br />

giovani del territorio.<br />

Mostre fotografi che,<br />

cineforum, rassegne<br />

teatrali, sala Internet, palestra,<br />

libreria e progetti culturali in<br />

cantiere con altre associazioni.<br />

Oltre ad affollati concerti ogni<br />

settimana, per tutti i gusti: metal,<br />

folk, elettronica, reggae, surf,<br />

psichedelica, rock’n’roll. Anche<br />

con nomi di richiamo come Yo Yo<br />

Mundi o Assalti Frontali, questi<br />

| Un concerto all’Arcadia<br />

ultimi in arrivo il prossimo 6 giugno.<br />

«Le serate musicali sono obbligatorie<br />

per garantire qualche<br />

introito – confessa Cristian – ma<br />

non dovrebbe essere così».<br />

La contraddizione è evidente,<br />

in un luogo che ambisce anche<br />

nel nome all’idillio mitologico,<br />

ovvero offrire spazi di libera<br />

espressione e proposte culturali<br />

a 360° (indipendentemente dal<br />

richiamo di pubblico), ma è costretto<br />

a pensare come un’attività<br />

profit, in termini di ingressi e<br />

strategie di “vendita” dei propri<br />

eventi. «Per noi Arcadia lì dov’è<br />

è solo temporanea. La nostra<br />

battaglia per uno spazio veramente<br />

libero e pubblico, di tutti<br />

i cittadini, continua». Nell’attesa<br />

che il discorso venga ripreso seriamente<br />

anche qui in città, con<br />

una puntina di invidia possiamo<br />

dirigerci a Schio. Ad ascoltare il<br />

riot noise al femminile dei Love<br />

in Elevator e l’indie rock elettronico<br />

degli E.drunks, ad esempio.<br />

Appuntamento la sera di sabato<br />

23 alle 22.<br />

sabato 23<br />

ARTY PARTY 2009<br />

Parrocchia Araceli – via Borgo<br />

Scroffa, dalle 16<br />

Happening di musica, street art,<br />

video e fotografi a con concerti<br />

di Afraid!, Il Buio, Whales and<br />

Aurora, 7° Paragrafo, Vincent, The<br />

Wanted, Bad Black Sheep e Pathos<br />

Full<br />

Free entry<br />

sabato 23<br />

FESTA ABILITARTE<br />

Castelli di Giulietta e Romeo –<br />

Montecchio Maggiore, dalle 16<br />

Concerti e jam session di artisti vari<br />

con il gruppo musicale Ambaradan<br />

in favore delle diversità: Fat Max<br />

Ferrato, Baon Bande, Davide<br />

Peron, Fabio Cardullo Band e<br />

Pensiero Zero<br />

Free entry<br />

sabato 23<br />

MASSIMO COGO TRIO<br />

Nuovo Bar Astra – contrà Barche<br />

14, ore 19<br />

Concerto aperitivo - concerto jazz<br />

con Massimo Cogo alla batteria,<br />

Riccardo Pettinà al piano e Marco<br />

Penzo al contrabbasso<br />

Free entry<br />

sabato 23<br />

THE FIRE<br />

Yourban Music Lab – via 51°<br />

Stormo 3 (Thiene), ore 22<br />

Concerto rock contaminato della<br />

band capitanata da Olly, frontman<br />

degli Shandon – presentazione del<br />

nuovo lavoro “Electro Cabaret”<br />

Riservato soci Arci<br />

sabato 23<br />

SERATA ELETTRONICA<br />

CSC Centro Stabile di Cultura – via<br />

Val Leogra (San Vito di Leguzzano),<br />

ore 22<br />

5 dj set e 2 live set techno, minimal,<br />

electro, drum&bass, hip hop<br />

Offerta libera in favore di<br />

Emergency<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 13<br />

Gli appuntamenti<br />

RESTAURANTE MEXICANO<br />

HOT CACTUS<br />

CAFÉ<br />

La vera cucina mexicana<br />

domenica 24<br />

ARTY PARTY 2009<br />

Parrocchia Araceli – via Borgo<br />

Scroffa, dalle 17<br />

Happening di musica, street art,<br />

video e fotografi a con concerti di<br />

Herman Mediano, Wood dj e Musa<br />

Fragile<br />

Free entry<br />

domenica 24<br />

LT. SLAM<br />

Bar Sartea – corso Ss. Felice e<br />

Fortunato 362, ore 21<br />

Concerto country acustico dalla<br />

Svizzera<br />

Free entry<br />

martedì 26<br />

OFF WITH THEIR HEADS + NEW<br />

BRUISES + SUNCITY FALLS<br />

Sabotage Bar – viale dell’Industria<br />

12, ore 22<br />

Doppio concerto punk rock dagli<br />

Usa + concerto hardcore melodico<br />

Free entry<br />

mercoledì 27<br />

BROKEN SILENCE FESTIVAL<br />

Il Borsa Caffè – piazza dei Signori<br />

26, ore 21<br />

Dj set con Tommy Outside + guest<br />

Free entry<br />

giovedì 28<br />

THE JUNCTION<br />

Il Borsa Caffè – piazza dei Signori<br />

26, ore 21<br />

Concerto indie pop punk<br />

Free entry<br />

venerdì 29<br />

MEMORY LOST PROJECT<br />

Nuovo Bar Astra – contrà Barche<br />

14, ore 19<br />

Concerto aperitivo - dj set<br />

Free entry<br />

venerdì 29<br />

CRAWL AWAY + OUTSPOKEN<br />

Sabotage Bar – viale dell’Industria<br />

12, ore 22<br />

Road to Nettarock contest – doppio<br />

concerto Hard’n’Heavy<br />

Free entry<br />

<br />

<br />

Tel. 0444 500302<br />

<br />

HOT CACTUS CAFÉ viale della Pace, 318 - Vicenza


di Giuliano Corà<br />

È<br />

movida<br />

la prima avventura del Prof. Robert<br />

Langdon (il libro venne pubblicato<br />

tre anni prima del Codice da Vinci) e<br />

probabilmente, senza il Codice, difficilmente<br />

questa storia avrebbe ottenuto gli<br />

onori degli schermi. Là infatti la vicenda<br />

ruotava attorno ad uno dei miti più affascinanti<br />

dell’Occidente, quello del Graal.<br />

Qui il tema è un po’ tirato per i capelli. Si<br />

tratta degli Illuminati, una società segreta<br />

di ‘scienziati’ costretti alla clandestinità<br />

dall’intolleranza della Chiesa verso<br />

il sapere scientifico. Dopo secoli in cui li<br />

si pensava estinti, ricompaiono a Roma<br />

durante un Conclave e rapiscono quattro<br />

cardinali, minacciando di ucciderli in<br />

modo plateale per screditare<br />

la Chiesa. Infine, una bomba<br />

terribile distruggerà il Vaticano.<br />

La sceneggiatura è abbastanza<br />

appassionante, ma con n<br />

qualche falla. Alzi la mano chi i<br />

non ha già capito cosa succe-<br />

derà quando l’assassino sale e<br />

in macchina; o chi non ha pre-<br />

visto il doppio finale. Inoltre, i<br />

numerosi intermezzi ‘ideologici’ sul conflitto<br />

tra Scienza e Religione difficilmente<br />

riescono a far riflettere. Tom Hanks non<br />

è un personaggio, è un fumetto: lavora<br />

come da copione e si porta a casa i suoi<br />

soldi. La ‘bellissima’ (boh …) Avelet Zurer<br />

è invisibile. Pierfrancesco Favino<br />

non è da buttar via. Bravissimo Armin<br />

Mueller-Stahl, già ammirato in una prodigiosa<br />

interpretazione in La promessa<br />

dell’assassino (D. Cronenberg, 2007).<br />

Se il film in sé non offre un gran diverti-<br />

di Giovanni Magalotti<br />

Nel gelido inverno, un lupo vaga affamato<br />

per una foresta innevata.<br />

Vive la sofferenza della privazione e fa<br />

esperienza per la prima volta della paura<br />

dell’uomo, prima di imbattersi in una<br />

volpe che, forse, conosce la strada per la<br />

salvezza.<br />

È più o meno tutto qui lo spunto narrativo<br />

alla base di “Il lupo”, romanzo d’esordio<br />

del giovane scrittore inglese Joseph<br />

Smith (1979). Senonché, grazie a un<br />

originale sforzo immaginifico da parte<br />

dell’autore, tutta la vicenda è raccontata<br />

in prima persona al tempo presente<br />

proprio dall’animale protagonista. Pur<br />

mento, ce ne offre molto la reazione della<br />

Chiesa a questa nuova incursione della<br />

fantasia in territori che essa, evidentemente,<br />

ritiene ancora di sua esclusiva<br />

pproprietà, p e che, se non ha raggiunto i<br />

ve vertici di isterismo toccati col<br />

Co Codice da Vinci, non vi è molto<br />

lo lontana. Il Prof. Giovanni Maria<br />

VVian,<br />

Direttore dell’Osserva-<br />

to tore Romano (le citazioni pro-<br />

vvengono<br />

dagli articoli di G. Ga-<br />

le leazzi e F. Caprara sulla Stampa<br />

p del 4 e 5 maggio), dopo aver<br />

dichiarato d di “non aver visto il<br />

Codice C da Vinci” (Vade retro,<br />

Satana!), S attacca il “tono cupo<br />

da macchinazione focalizzata sulla Chiesa<br />

e sul Vaticano, quasi fosse l’epicentro<br />

di trame oscure e segreti inconfessabili:<br />

si tratta di una faraonica operazione di<br />

marketing, creata appositamente per<br />

provocare scandalo e accendere le polemiche<br />

con la Chiesa cattolica per il<br />

modo assurdo in cui viene descritta”. Ma<br />

il Vaticano non si è limitato alle proteste<br />

verbali, se è vero, come racconta il regista,<br />

che la produzione ha incontrato, durante<br />

la lavorazione del film, numerosi<br />

attribuendogli alcune caratteristiche<br />

umane (è astuto,<br />

disprezza la debolezza, prova<br />

rabbia ed è orgoglioso di<br />

sé), Smith non antropomor-<br />

fizza in modo eccessivo il l<br />

lupo; mantiene intatto, con n<br />

una buona dose di mistero, ,<br />

il fascino emanato da questo o<br />

leggendario predatore; e non n<br />

cade nell’errore di suggerire a<br />

tutti i costi un’allegoria dell’esperienza<br />

umana. Preferisce piuttosto soffermarsi<br />

sulle asperità dell’ambiente naturale,<br />

restituito al lettore con un lirismo appena<br />

trattenuto: “Ma la foresta stessa<br />

– la massa di alberi dormienti e di neve<br />

bianca che copre ogni cosa, il ghiaccio<br />

che pende da rami spezzati e contorti<br />

come denti in una bocca guasta – la<br />

foresta ascolta il nostro cammino? Gli<br />

alberi sentono con le radici gli zoccoli<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 14<br />

Popcorn Dan Brown e la Chiesa,<br />

il duello continua<br />

Il prof. Langdon alle prese con una società segreta che vuole far saltare in aria il Vaticano<br />

Il film non è granché: molto più interessanti le polemiche che ne hanno accompagnato l’uscita<br />

| Tom Hanks e Avelet Zurer in una scena del film<br />

ed imprevisti ostacoli, che puzzano tanto<br />

di tentativi di sabotaggio: “Pochi giorni<br />

prima dell’avvio delle riprese ci hanno<br />

fatto sapere che non avremmo potuto<br />

girare in certe chiese, e ho anche appreso<br />

che il Vaticano avrebbe esercitato la sua<br />

influenza su altri organismi della città<br />

affinché altri permessi ci venissero negati”.<br />

Per esempio, “il cocktail riservato<br />

alla stampa avrebbe dovuto svolgersi<br />

sulla terrazza della Residenza Paolo VI,<br />

affacciata sul Vaticano, ma pochi giorni<br />

prima dell’evento è arrivato il no. Noi<br />

abbiamo anche chiesto a vari rappresentanti<br />

del clero se volevano vedere il<br />

film, ma l’invito è stato declinato” (Simplicio<br />

è vivo e lotta insieme a noi …). In<br />

ogni caso, dice lo statunitense Howard,<br />

cittadino di un paese nel quale la libertà<br />

di opinione conta pur qualcosa, “se<br />

qualcuno giudica i contenuti della storia<br />

offensivi può sempre decidere di non<br />

andare a vedere il film”. Come dice, Prof.<br />

Vian: “L’ennesima teoria del complotto<br />

incentrata sul Vaticano”? L’ultima che<br />

hai detto, professore.<br />

Angeli e demoni,<br />

R. Howard, USA, 2009<br />

Sul comodino Dalla parte del lupo<br />

Cosa prova il leggendario predatore? Joseph Smith prova a immaginarlo<br />

Un racconto di grande suggestione, ma che non regge la dimensione del romanzo<br />

de della bestia mentre le calpe-<br />

st sta? Sentono la seta del mio<br />

pe pelo mentre sguscio sotto un<br />

ra ramo? Rabbrividiscono nel<br />

ssonno<br />

sapendo cosa attende<br />

cchi<br />

è ancora sveglio nel fred-<br />

ddo,<br />

nuovamente braccato e<br />

im impaurito da una morte che<br />

lo l segue silenziosa, con occhi<br />

come c<br />

fuoco e una lingua rosa<br />

annidata fra zanne lunghe e<br />

affilate? No, non possono saperlo”.<br />

Peccato soltanto che la storia sia buona<br />

nella migliore delle ipotesi per un racconto<br />

lungo, e regga a fatica la dimensione<br />

del romanzo (per quanto breve:<br />

130 pagine). Anche per questo, Smith,<br />

soprattutto nella prima parte del testo,<br />

è costretto talvolta a ripetersi, perdendo<br />

un po’ in suggestione ed efficacia.<br />

Joseph Smith, Il lupo,<br />

Bompiani, 132 pp., € 15


Marzo è il mese cruciale per il basket<br />

universitario statunitense<br />

e un intero Paese si fa travolgere dalla<br />

passione dando vita alla contagiosa<br />

March Madness. Da noi la folle corsa<br />

per un titolo o per la promozione scatta<br />

a maggio e, calendario alla mano, da<br />

oggi a fine mese (ma in molti sport si<br />

prosegue anche a giugno inoltrato) non<br />

c’è un giorno in cui una squadra vicentina<br />

non scenda in campo per lo scudetto<br />

o per il passaggio di categoria.<br />

Un incubo per<br />

i quotidiani, costretti a<br />

attendere ogni sera i risultati<br />

dai campi, dalle<br />

palestre o dalle piscine;<br />

una goduria per gli appassionati<br />

berici, che<br />

nelle prossime settimane<br />

avranno un’offerta di<br />

sport dal vivo di prima<br />

qualità e vicino a casa. E<br />

non solo calcistica.<br />

sport<br />

ViPiù sport<br />

Sport di squadra<br />

La follia di maggio<br />

Una partita di play off al giorno:<br />

questo il pazzo programma da qui a fine mese<br />

Il punto sulle principali discipline e tutte le date degli incontri<br />

di Paolo Mutterle<br />

HOCKEY. Partiamo<br />

dalle discipline rotellistiche, dove ben<br />

tre squadre della provincia sono ancora<br />

in corsa per il tricolore. Nell’Hockey<br />

inline di A1 sia Caoduro Diavoli Vicenza<br />

che Rigoni di Asiago Vipers hanno vinto<br />

gara 1 di semifinale, rispettivamente<br />

contro Edera Trieste e Lions Arezzo. La<br />

serie è al meglio delle tre e a entrambe<br />

basta una sola vittoria per accedere<br />

alla finale scudetto, che potrebbe essere,<br />

per la prima volta nella storia,<br />

una finale tutta vicentina. Meglio di<br />

tutti sta l’Asiago pentacampeon, che<br />

dopo aver espugnato il campo aretino<br />

ha a propria disposizione due partite<br />

casalinghe, finalmente al PalaOdegar<br />

dopo anni di vagabondaggio. I Diavoli<br />

biancorossi hanno invece battuto tra le<br />

mura amiche i triestini, meglio piazzati<br />

Maggio<br />

Ancora in corsa<br />

per lo scudetto<br />

Diavoli Vicenza,<br />

Asiago Vipers,<br />

Bassano Hockey<br />

e Arzignano<br />

Grifo<br />

Ven 22 Finale scudetto Hockey Pista (Gara 1, a Bassano)<br />

Sab 23 Semifi nali Hockey Inline (Gara 2, ad Asiago )<br />

Dom 24 Play Off Tennis A2 Maschile Andata (a Vicenza)<br />

Inizio Play Off Calcio dilettanti<br />

Lun 25 Semifi nali Calcio a 5 (Gara 2, a Bassano)<br />

Semifi nali Hockey Inline (Gara 2, a Cittadella)<br />

Mar 26 Finale scudetto Hockey Pista (Gara 2, a Follonica)<br />

Ev. Gara 3 Semifi nali Hockey Inline (ad Asiago)<br />

Mer 27 Semifi nali Play Off Volley B2 (Gara 1, a Schio)<br />

Gio 28 Ev. Gara 3 Semifi nali Calcio a 5 (a Bassano)<br />

Ven 29 Ev. Gara 3 Semifi nali Hockey Inline (a Cittadella)<br />

Sab 30 Finale scudetto Hockey Pista (Gara 3, a Follonica)<br />

Semifi nali Play Off B2 Pallavolo (Gara 2)<br />

Dom 31 Play Off Calcio Lega Pro2 Andata (a Bassano)<br />

Play Off Tennis A2 Maschile Ritorno (a Rovereto)<br />

in campionato, e per accedere alla finale<br />

dovranno cercare di ripetersi in casa<br />

dell’Edera. La trasferta però è tutt’altro<br />

che disagevole, dato che i giuliani giocheranno<br />

le partite “interne” a Cittadella.<br />

Le date (salvo variazioni per esigenze<br />

televisive) sono riportate in tabella.<br />

Niente rollerblades, ma titolo di Campione<br />

d’Italia in palio anche per il Metalba<br />

Infoplus Bassano nell’hockey pista.<br />

A contenderlo ai giallorossi di Franco<br />

Vanzo c’è ancora una volta la formazione<br />

grossetana del Follonica, che<br />

parte con i favori del pronostico per la<br />

maggiore esperienza. Ma le finali fanno<br />

storia a sé. Gara 1 al PalaBassano è stata<br />

anticipata a venerdì 22 Maggio, dopo<br />

che il nostro giornale è andato in stampa.<br />

Prossimi due scontri a Follonica (26<br />

e 30 maggio) ed eventuale<br />

gara 4 a Cà Dolfin il<br />

2 Giugno. Nello sport di<br />

squadra più frequentato<br />

dai team vicentini, sono<br />

stati eliminati nei play off<br />

Gemata Trissino, Toyota<br />

Valdagno e l’altra formazione<br />

bassanese, la MB<br />

Roller Sia. Salvo ai play<br />

out invece il Camonda<br />

Breganze.<br />

CALCIO A 5. Con il<br />

ritorno di Solazzi in panchina<br />

l’Arzignano Grifo sogna il terzo<br />

scudo, ma sulla sua strada c’è ancora<br />

la Luparense. La classica sfida tra vicentini<br />

e padovani arriva in semifinale;<br />

la grande novità è che i Lupi hanno<br />

scelto come campo di casa il palazzetto<br />

di Bassano del Grappa, che lunedì<br />

25 maggio ospiterà il match di ritorno<br />

probabilmente decisivo per il passaggio<br />

del turno. Giovedì al PalaTezze è finita<br />

in parità (2-2) e chi vince al ritorno va<br />

in finale. Un altro pareggio rinvierebbe<br />

invece i discorsi a gara 3. Nell’altra semifinale<br />

il Montesilvano conduce 1-0<br />

sul Marca Trevigiana.<br />

TENNIS. A dir poco sorprendente il<br />

cammino del Ct Vicenza Sisa in serie<br />

A2. Partito con l’obiettivo di una tran-<br />

Giugno<br />

quilla salvezza con quattro giocatori<br />

veneti (Enrico Zen, Andrea Fava, Luca<br />

Serena e Federico Fort) e con lo sloveno<br />

Andrej Kracman, da anni residente<br />

in città, il circolo di via Sant’Antonino<br />

è arrivato alla sfida decisiva per la promozione<br />

in A1 contro il Tc Rovereto.<br />

Qualora il Vicenza Sisa dovesse fare<br />

l’impresa, raggiungerebbe in A1 un’altra<br />

formazione della provincia, l’Euromeccanica<br />

Bassano. Domenica 24 maggio<br />

sono in programma le partite di andata<br />

sui campi adiacenti all’Aeroclub (l’ingresso<br />

è libero), il 31 il ritorno in casa dei<br />

trentini.<br />

PALLANUOTO. Manca l’ultimo sforzo<br />

alla Caoduro Vicenza per staccare il<br />

biglietto per i play off. Vincendo oggi a<br />

Prato i ragazzi di Matteo Greco avrebbero<br />

la certezza del secondo posto che vale<br />

la possibilità di giocarsi la promozione in<br />

A2 contro la prima classificata dell’altro<br />

girone in una serie di tre gare. A inizio<br />

stagione la società vicentina non ha fatto<br />

mistero di ambire al passaggio di catego-<br />

Lun 1 Finale scudetto Hockey Inline (Gara 1)<br />

Mer 3 Finale scudetto Calcio a 5 (Gara 1)<br />

Ev. Gara 3 Semifi nali Play Off Volley B2<br />

(a Schio)<br />

Gio 4 Finale scudetto Hockey Inline (Gara 2)<br />

Dom 7 Play Off Calcio Lega Pro2 Ritorno<br />

(a Giulianova)<br />

Lun 8 Finale scudetto Calcio a 5 (Gara 2)<br />

Finale scudetto Hockey Inline (Gara 3)<br />

Mer 10 Ev. Gara 4 Finale scudetto Hockey Inline<br />

Sab 13 Ev. Gara 5 Finale scudetto Hockey Inline<br />

Play Off Pallanuoto Serie B (Gara 1)<br />

Ven 19 Ev. Gara 3 Finale scudetto Calcio a 5<br />

Sab 20 Play Off Pallanuoto Serie B(Gara 2)<br />

Sab 27 Ev. Gara 3 Play Off Pallanuoto Serie B<br />

ria; la rosa a disposizione del tecnico ligure<br />

è di qualità, anche se ristretta numericamente.<br />

Il campionato disputato finora<br />

è stato più che soddisfacente e centrare i<br />

play off sarebbe già gran cosa. Sulla loro<br />

strada i vicentini troverebbero poi la fortissima<br />

Pallanuoto Brescia, che con due<br />

gare in casa e una panchina più lunga è<br />

la principale candidata all’A2. Ma attenzione<br />

a Melison e compagni.<br />

CALCIO. È il Bassano la squadra di<br />

rango superiore ancora in lotta per salire.<br />

I giallorossi di Roselli saranno impegnati<br />

nei play off di Seconda Divisione.<br />

Nella semifinale i virtussini incrociano<br />

gli abruzzesi del Giulianova; andata il 31<br />

maggio al Mercante, ritorno sette giorni<br />

più tardi in casa teramana. La vincente<br />

passa in finale (14 giugno e 21 giugno le<br />

date), dove in palio c’è la promozione in<br />

Prima Divisione, la ex C1.<br />

Scendendo di uno scalino è più complicato<br />

il cammino dell’Eurotezze (Serie D),<br />

superato nelle ultime curve dalla Sacilese<br />

dopo un campionato di vertice. Per<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 15<br />

|Asiago Vipers e Bassano Virtus: due delle squadre vicentine in lotta per obiettivi importanti<br />

la formazione tedarota la post-season<br />

comincia il 27 maggio contro il Chioggia<br />

e il passaggio di categoria è tutt’altro che<br />

assicurato. Ma il futuro societario appare<br />

incerto indipendentemente dai risultati<br />

sul campo, tanto che tra la voci c’è anche<br />

quella di un trasferimento di sede. Caldogno,<br />

Thiene e Chiampo mirano invece<br />

al passaggio in Eccellenza.<br />

VOLLEY. Sottorete può ancora ambire<br />

alla salita in B1 il Loock Generation<br />

Schio, beffato dal Viadana quando la<br />

promozione diretta pareva in pugno.<br />

Come miglior seconda classificata dei<br />

gironi di B2 la formazione scledense partirà<br />

direttamente dalla semifinale, dove<br />

affronterà una tra Asti, Mondovì e Saronno,<br />

che arrivano dai quarti. Difficile<br />

dire se le due settimane di riposo saranno<br />

un vantaggio oppure un handicap per<br />

la squadra guidata da Loris Pozza, che<br />

scenderà in campo al PalaCampagnola<br />

il 27 maggio e il 3 giugno nell’eventuale<br />

gara 3. Le finali sono in programma dal<br />

6 al 13 giugno.


sport<br />

Angarano Azzurra, ACS Povolaro,<br />

Cogollo, Santa Croce,<br />

UV Montecchio Maggiore e Sporting<br />

Alto Vicentino sono le squadre<br />

che hanno festeggiato il salto<br />

di categoria dalla Seconda alla<br />

Prima divisione femminile.<br />

A dire la verità per quest’ultimo,<br />

che si è giocato la stagione all’ultima<br />

giornata tra le mura amiche<br />

nel big match contro il Lisiera, la<br />

promozione è solamente teorica,<br />

visto che la società ha già una Prima<br />

divisione ed è quindi titolare<br />

di un solo diritto. Facile, quindi,<br />

che a fare il salto di categoria sia<br />

l’Unione Sportiva Astico, la migliore<br />

delle terze classifi cate. Ad<br />

ogni modo le valdagnesi hanno<br />

dato il massimo fi no in fondo: alle<br />

ragazze allenate da Walter Busato<br />

bastava un punto per festeggiare,<br />

mentre le avversarie avrebbero<br />

dovuto conquistare una vittoria<br />

piena per superare lo Sporting<br />

e salire in Prima;<br />

la partita è fi nita al<br />

tie-break in favore<br />

delle padrone di casa<br />

che avevano iniziato<br />

l’incontro nel peggiore<br />

dei modi, ma<br />

sotto 2-0 sono riuscite<br />

a recuperare<br />

aggiudicandosi così<br />

la seconda piazza del<br />

girone.<br />

Hanno sofferto fi no<br />

all’ultimo anche le<br />

ragazze del Ceccato<br />

Montecchio, che hanno<br />

potuto festeggiare solamente<br />

sabato scorso, anche se la partita<br />

contro il fanalino di coda Marola è<br />

stata quasi una passeggiata. Tantissima<br />

la gioia delle castellane,<br />

che avevano chiuso al quarto posto<br />

il girone d’andata e che sono<br />

salite al secondo solamente a due<br />

giornate dal termine, dopo aver<br />

superato in un combattuto 3-1 il<br />

Bassano.<br />

I primi verdetti di categoria erano<br />

comunque arrivati già un mese fa:<br />

il Povolaro, targato Riva Volley<br />

One, aveva conquistato la ma-<br />

tematica promozione con ben 5<br />

giornate di anticipo lasciando per<br />

strada un solo punto nella prima<br />

partita del girone di ritorno contro<br />

il Lisiera. Festeggiamenti<br />

anticipati<br />

anche per l’AS S.<br />

Croce Bianca e il Rizzato<br />

Inox Cogollo, en-<br />

trambi promossi con<br />

4 giornate di anticipo.<br />

Anche le bassanesi allenate<br />

da Matteo Panozzo<br />

hanno chiuso<br />

con un bello zero nel<br />

conto delle sconfi tte<br />

ed un solo punto perso<br />

(alla terza giornata)<br />

sui 66 disponibili.<br />

Due sconfi tte, invece,<br />

per il Cogollo, arrivate nelle ultime<br />

due partite di campionato quando<br />

i giochi erano fatti e contro le due<br />

formazione inseguitrici che si giocavano<br />

la promozione; tra queste<br />

anche l’Angarano Azzurra, la migliore<br />

delle seconde classifi cate.<br />

Le ragazze di Enrico Longo, salde<br />

al secondo posto fi n dalla quinta<br />

giornata di campionato, avevano<br />

conquistato la promozione con<br />

due partite di anticipo.<br />

S.Croce Verde, Valdagno Volley,<br />

US Costabissara, Pallavolo Longare,<br />

US Torri, Union Volley Cre-<br />

azzo, Riviera Volley, GSD Pozzo,<br />

USD Altair, Più Sport Vicenza, Orgiano<br />

e ASD Marola Volley sono<br />

retrocessi in terza divisione.<br />

Per completare il quadro femminile,<br />

mancano ancora due giornate<br />

alla fi ne del campionato di Prima,<br />

con il CB Volley Brogliano già promosso,<br />

mentre nell’altro girone<br />

c’è un testa a testa tra Orgiano ed<br />

Altavilla; due giornate al termine<br />

anche per la Terza divisione under<br />

20, mentre manca una sola gior-<br />

nata a quella under 16.<br />

Già conclusi, invece, i campionati<br />

maschili di categoria. Il Fulgor<br />

Thiene ha chiuso la Prima<br />

divisione con una sola sconfitta<br />

centrando la promozione in serie<br />

D, un traguardo a cui la società<br />

puntava da un paio d’anni; ma<br />

il prossimo anno il Fulgor avrà<br />

comunque una Prima divisione<br />

grazie alla promozione della seconda<br />

squadra, che è salita dalla<br />

Seconda insieme all’Altair e al<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 16<br />

Volley Campionati provinciali, promossi e bocciati<br />

In campo femminile Angarano Azzurra, ACS Povolaro, Cogollo, Santa Croce, Unione Volley Montecchio Maggiore<br />

e Sporting Alto Vicentino approdano in prima divisione. Nel maschile, il Fulgor Thiene festeggia il salto in serie D<br />

di Alida Pretto<br />

Se ci sarà<br />

un numero<br />

di squadre<br />

sufficiente<br />

partirà anche la<br />

Terza divisione<br />

maschile<br />

| Promozione nel massimo campionato provinciale, tra le altre, per le bassanesi dell’Angarano Azzurra (a sinistra) e le castellane del Ceccato Montecchio<br />

Con la conferma biennale di Lo<br />

Bianco in cabina di regia e gli<br />

arrivi (sempre con un contratto<br />

di due anni) di Bosetti da Sassuolo<br />

e della bicampionessa d’Italia<br />

Furst da Pesaro, la Foppapedretti<br />

Bergamo ha aperto e chiuso il<br />

suo mercato nel giro di due giorni.<br />

Idee chiare e poche perdite di<br />

tempo per la squadra campione<br />

d’Europa che l’anno prossimo ha<br />

fissato come obiettivo numero 1<br />

lo scudetto. Lo Bianco-Ortolani<br />

diagonale palleggiatore-opposto;<br />

Arrighetti e Furst al centro; Piccinini-Del<br />

Core in banda con Bosetti<br />

primo cambio; Merlo libero.<br />

Ossatura italiana per la Foppa<br />

che, salutata Barazza, ha ritoccato<br />

e soprattutto ringiovanito la<br />

rosa con elementi comunque già<br />

esperti e nel giro delle rispettive<br />

nazionali. Un segnale chiaro per<br />

le avversarie che ancora non hanno<br />

aperto le operazioni di merca-<br />

PSF Volley. Sono retrocesse in<br />

Seconda divisione il S.Croce, il<br />

Volley Ardens, il Nanto e il Novale.<br />

Nel caso che il prossimo anno ci<br />

siano squadre sufficienti per fare<br />

anche una Terza divisione, partiranno<br />

da questa categoria anche<br />

l’ACS Povolaro, il Volley Bassano,<br />

l’Olimpia Zanè e la Pallavolo<br />

Belvedere, che hanno chiuso agli<br />

ultimi posti il girone di play-out<br />

della Seconda divisione.<br />

Prini...e ultimi a cura di Roberto Prini telecronista Sky Sport<br />

to. Chiudere le trattative prima<br />

della lunga estate calda delle nazionali<br />

(Montreux, Grand Prix,<br />

Europei, qualificazioni Mondiali<br />

etc.) consentirà alle giocatrici di<br />

trascorrere un’estate serena ed<br />

alla società di spendere il suo<br />

tempo per programmare l’immediato<br />

ritorno al vertice. Un<br />

esempio, come sempre da seguire,<br />

anche sulla strada del budget:<br />

rinforzarsi, spendendo meno della<br />

stagione precedente, non è da<br />

tutti. Complimenti al presidente<br />

Bonetti ed al suo Direttore Generale<br />

Panzetti!


sport<br />

Pallanuoto Nenci,<br />

un artista in piscina<br />

In un casting probabilmente non<br />

sarebbe scritturato né per la parte<br />

del centroboa (colpa di qualche<br />

centimetro che gli difetta), né per<br />

quella del pittore: fi sico perfetto e<br />

muscoli troppo scolpiti. Nella realtà,<br />

invece, è tutte e due le cose<br />

assieme, e molte altre: apprendista<br />

tatuatore, futuro designer nautico,<br />

viaggiatore, artista e, ovviamente,<br />

giocatore di pallanuoto. A indossare<br />

la calottina n.12 per la Caoduro<br />

Vicenza dallo scorso novembre c’è<br />

Gionata Nenci, uno dei quattro<br />

moschettieri liguri che stanno portando<br />

in alto la formazione berica<br />

di serie B allenata da Matteo Greco.<br />

In acqua l’eclettico 24enne di<br />

Rapallo compensa un’altezza non<br />

eccezionale per il ruolo con la grande<br />

mobilità che lo rende diffi cile<br />

da marcare e con un agonismo che<br />

gli permette di (com)battere, sportivamente<br />

s’intende, avversari di<br />

maggiore stazza. Fuori dalla vasca<br />

studia Design navale alla facoltà<br />

di Architettura di Genova, gira il<br />

mondo (ultimo viaggio un anno fa,<br />

tre mesi tra Stati Uniti, Messico e<br />

Panama; prossimo obiettivo un<br />

master a Miami), da una decina<br />

di mesi dipinge su tela e recentemente<br />

anche su pelle. E siccome<br />

non tutti gli amici<br />

sapevano di questa<br />

sua passione per la<br />

pittura, a Barbara<br />

Staderoli, moglie del<br />

suo allenatore, è venuta<br />

l’idea di esporre<br />

i lavori di Johnny<br />

all’intero delle Piscine<br />

di viale Ferrarin.<br />

Dove da venerdì 15<br />

maggio (e ancora per<br />

qualche settimana)<br />

è possibile visitare<br />

la prima personale<br />

del centroboa-artista,<br />

dall’eloquente titolo Beginning.<br />

Nenci, quali sono state le reazioni<br />

dopo l’inaugurazione?<br />

“C’è stata un po’ di sorpresa, ma<br />

in generale i compagni di squadra<br />

hanno apprezzato. Qualche mio lavoro<br />

è già stato ‘prenotato’. Anche<br />

se non sembra, c’è interesse per<br />

l’arte moderna”.<br />

Questa sua venatura artistica<br />

in effetti stride con uno sport<br />

maschio come la pallanuoto…<br />

“Un po’ sì. Quello di centroboa poi<br />

è il ruolo più ‘bastardo’; richiede<br />

una continua lotta fi sica per guada-<br />

Contro lo Sturla<br />

mi ero messo<br />

una resina per<br />

far presa e sono<br />

stato espulso<br />

per... mano unta<br />

ERBORISTERIE<br />

1979-2009<br />

30 anni!<br />

| Gionata (per gli amici Johnny) è uno dei tanti liguri in forza alla Caoduro Vicenza di serie B<br />

gnare la superiorità numerica, che<br />

nella pallanuoto moderna spesso è<br />

determinante. Prima e dopo la partita<br />

siamo amici, in acqua però ci<br />

suoniamo alla grande”.<br />

Capita però che qualcuno esageri,<br />

specie nei derby…<br />

“Contro il Verona un avversario mi<br />

aperto il mento con un pugno non<br />

visto dall’arbitro, mi hanno dato<br />

sette punti di sutura. Me l’ha fatta<br />

sporca, ma succede di rado. Di solito<br />

c’è molta correttezza,<br />

anche perché più o<br />

meno ci conosciamo<br />

tutti e quelli che sono<br />

i tuoi avversari sono<br />

stati o potrebbero diventare<br />

i tuoi compagni<br />

di squadra”.<br />

Un altro episodio<br />

di quest’anno che<br />

l’ha riguardata è<br />

stata un’espulsione…<br />

particolare, ce<br />

la può raccontare?<br />

“Avevo un pollice sublussato<br />

e mi ero messo<br />

una speciale resina sulla mano,<br />

come fanno tantissimi giocatori in<br />

A1 e in A2. È una sostanza specifi -<br />

ca per la pallanuoto che si trova in<br />

commercio. Giocavamo a Genova<br />

contro lo Sturla e un loro giocatore<br />

ha detto al giudice di gara che avevo<br />

addosso questa resina. Il giudice di<br />

gara è venuto a dirmi che era vietata<br />

e mi ha espulso; lì per lì eravamo<br />

molto perplessi, ma lui sosteneva<br />

che fosse proibita, mentre il regolamento<br />

vieta l’utilizzo sul corpo<br />

di grasso, olio e affi ni… Infatti nel<br />

referto ha giustifi cato l’espulsione<br />

per “mano unta”, quando invece la<br />

resina serve proprio al contrario, e<br />

poi rende più facile il controllo per<br />

tutti i giocatori, dato che resta attaccata<br />

alla palla. Comunque alla<br />

fi ne quella partita l’abbiamo vinta, il<br />

giudice sportivo ovviamente non mi<br />

ha squalifi cato e così adesso ci possiamo<br />

scherzare su”.<br />

A proposito, mancano due<br />

giornate al termine della regular<br />

season. L’obiettivo play<br />

off è a un passo…<br />

“Dobbiamo vincere a Prato per<br />

avere la certezza del secondo posto,<br />

altrimenti rischiamo di doverci<br />

giocare tutto all’ultima giornata<br />

contro l’Andrea Doria. Se vinciamo<br />

sabato siamo matematicamente ai<br />

play off dove incontreremo Brescia,<br />

un’ottima squadra, con una<br />

panchina lunga e tanti giocatori<br />

forti che conosco”.<br />

Il 20 maggio ha festeggiato il<br />

compleanno, che regalo vorrebbe<br />

da Vicenza?<br />

“Se andiamo ai play off mi piacerebbe<br />

vedere le tribune di viale<br />

Ferrarin gremite. In Liguria, che<br />

assieme al Lazio è la culla della<br />

pallanuoto in Italia, ero abituato a<br />

giocare davanti a 2 o 3 mila persone.<br />

Il pubblico è importante, non<br />

importa che il tifo sia a favore oppure<br />

contro, giocare in una piscina<br />

piena mi dà la carica. E poi per noi<br />

giocatori è un giusto premio per<br />

quello che facciamo, vuol dire che<br />

la nostra passione e il nostro impegno<br />

viene apprezzato”.<br />

Vicentini avvisati, la serie A2 non è<br />

mai stata così vicina…<br />

P. M.<br />

Si respirava un’aria del tutto particolare<br />

lo scorso week-end al<br />

campo di atletica “Guido Perraro”<br />

di Vicenza. Un’atmosfera frizzante,<br />

carica dell’adrenalina di una grande<br />

competizione come quella che la<br />

società di casa, l’Atletica Vicentina,<br />

è tornata ad ospitare dopo lungo<br />

tempo, ovvero i campionati regionali<br />

assoluti. Per l’ultima volta di<br />

un avvenimento di tale spessore<br />

sul campo di via Rosmini bisogna<br />

risalire addirittura ai primi anni<br />

Novanta. Nel frattempo, il tartan<br />

calcato da tanti grandi atleti di casa<br />

nostra è stato rinnovato e migliorato,<br />

mentre la società berica si è<br />

riorganizzata e ha intrapreso una<br />

crescita irresistibile in ambito nazionale.<br />

Nel 2006 sono così tornati<br />

i campionati regionali di società<br />

per la categoria Allievi, evento ripetuto<br />

l’anno seguente, vere e proprie<br />

prove generali per giungere a sabato<br />

16 e domenica 17 maggio, giorni<br />

che hanno segnato il ritorno del<br />

“Perraro” come palcoscenico della<br />

grande atletica veneta nei campionati<br />

regionali di società, svolti in<br />

concomitanza con il “Trofeo Associazione<br />

Amici di Guido Perraro”,<br />

in collaborazione con l’assessorato<br />

allo sport del comune di Vicenza,<br />

rappresentato dal prof. Umberto<br />

Nicolai, e grazie alla disponibilità<br />

degli sponsor Euroventilatori International<br />

e Km Sport. Un rientro<br />

a casa molto sentito da tutto il team<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 17<br />

Atletica Leggera Perraro,<br />

casa dolce casa<br />

L’AV è tornata a ospitare i grandi eventi dell’atletica<br />

sulla pista di via Rosmini. Dove domenica è arrivato<br />

il nuovo record italiano all’asta femminile<br />

arancione, giunto in un momento<br />

topico per la storia dell’intera squadra.<br />

In questa fase, infatti, la formazione<br />

femminile dell’AV Banco Desio Veneto<br />

è a un passo dalla qualifi cazione<br />

alla fi nale nazionale Argento, grazie<br />

agli ottimi risultati conseguiti dalla<br />

“bandiera” Aida Valente affi ancata<br />

da altre atlete validissime del calibro<br />

di Francesca Dambruoso, Giovanna<br />

Demo e Maria Vittoria Cestonaro. Gli<br />

uomini della Noaro Costruzioni, invece,<br />

hanno avuto come trascinatori<br />

i lanciatori azzurri Paolo Dal Soglio e<br />

Diego Fortuna, oltre al capitano Paolo<br />

Noaro, Michael Tumi e agli irriducibili<br />

Nicola Albiero, Andrea Zordan e<br />

Fausto Cuccarollo, arrivando a 700<br />

punti dalla matematica qualifi cazione<br />

in fi nale Oro, la massima serie, distanza<br />

che i nostri cercheranno a ogni<br />

costo di colmare nella seconda fase<br />

dei societari, quella in programma a<br />

inizio luglio a Bovolone, nel veronese.<br />

Infi ne, il comeback al “Perraro” ha<br />

visto due risultati eclatanti: il volo<br />

dell’allievo della Noaro Francesco<br />

Turatello che con 7.04m nel salto<br />

in lungo ha staccato il biglietto per<br />

i prossimi mondiali di categoria, e<br />

l’eccezionale prestazione dell’astista<br />

Anna Giordano Bruno (Assindustria<br />

Sport Padova) che saltando fi no a<br />

4,45m ha stabilito il nuovo record italiano<br />

assoluto. Che dire… Ben ritrovato<br />

Perraro!<br />

Luca Cracco<br />

| Uno dei successi dell’[AV] porta la firma di Michael Tumi nei 200 metri (21”96)<br />

Obiettivo 2009:<br />

Mantenersi in salute per superare la crisi<br />

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Vaghe e sconnesse sono le nozioni<br />

dell’elettore medio che si recherà alle<br />

urne il 6 e 7 giugno prossimi per inviare<br />

78 “euro fannulloni strapagati,<br />

assenteisti cronici, pensionati di un residence<br />

di lusso”, come li ha defi niti la<br />

governatrice del Piemonte, Mercedes<br />

Bresso.<br />

Beata ignoranza<br />

Poco o nulla sa, il nostro votante, di<br />

cosa sono, come funzionano e come<br />

infl uiscono sulla sua vita quotidiana<br />

la Commissione, il Consiglio, il Parlamento.<br />

Non immagina neppure che<br />

l’80% delle leggi del nostro Paese è<br />

sottoposto all’inquadramento del normatifi<br />

cio europeo. Nessuno gli dice che<br />

nelle commissioni dove si sfornano direttive<br />

a tutto spiano stazionano giorno<br />

e notte lobbisti prezzolati da corporations<br />

alimentari, case farmaceutiche,<br />

compagnie del ferro e del tondino e<br />

tutte le grandi industrie continentali,<br />

intente a infi lare il comma favorevole<br />

per strappare l’affare milionario. Non<br />

si trova un uomo della strada che sappia<br />

spiegare cosa diavolo contengano<br />

i trattati di Nizza e di Lisbona e perché<br />

mai nazioni come<br />

l’Irlanda hanno votato<br />

contro la loro adozione.<br />

Usa e Euroschiavi<br />

Soprattutto, si tace<br />

scientifi camente sul<br />

vero centro di potere<br />

che agisce col paravento<br />

dei parlamentari<br />

eletti e dei commissari<br />

nominati dai governi:<br />

la Banca Centrale Europea,<br />

controllata dagli<br />

istituti nazionali a loro<br />

volta posseduti dalle banche private. E’<br />

a Francoforte, dove non a caso i tedeschi,<br />

autori dell’architettura fi nanziaria<br />

dell’Ue, hanno imposto di installarvi la<br />

sede, è lì che si decide il destino degli<br />

europei. Ed è l’euro, la moneta introdotta<br />

in Italia come ancora di salvezza<br />

dalla voragine del debito pubblico,<br />

dalla parte del torto<br />

l’instrumentum regni di un manipolo<br />

di signori del credito che proprio attraverso<br />

di esso mantengono eterno<br />

il debito frutto del signoraggio. Infi ne,<br />

silenzio assoluto sul grande nemico di<br />

un’Europa che non sia solo moneta e<br />

regolamenti sui consumi: gli Stati Uniti.<br />

Tanto è vero che da anni caldeggiano<br />

l’ingresso della Turchia, alleato di ferro<br />

del Pentagono nel diffi cile quadrante<br />

che guarda al Medioriente e alla<br />

Russia, con la missione nelle di far da<br />

sentinella e fi ccanasare nelle faccende<br />

interne del Vecchio Continente.<br />

Test di consenso<br />

Ma tutto questo i sudditi, pardon cittadini,<br />

non possono saperlo. Perché è prima<br />

di tutto la politica a non volergliene<br />

dare notizia. Il motivo è semplice: fatto<br />

salvo il condizionamento delle lobby<br />

economiche e il ruolo di copertura di<br />

un consesso parlamentare ostaggio<br />

della Bce, il circo barnum dei partiti italiani<br />

sfrutta il rinnovo dei deputati europei<br />

come una staffetta della propria<br />

corsa alla conservazione del potere. Le<br />

elezioni europee non sono null’altro<br />

che un test di consenso che la partitocrazia<br />

italica usa per aggiornare i rapporti<br />

di forza interni. Fateci caso: a parte,<br />

e sempre che ci siano, vuoti slogan<br />

su temi facili e di grande impatto (come<br />

le energie rinnovabili, scelte dall’Italia<br />

dei Valori di Di Pietro), i cartelloni e gli<br />

spot delle campagna in atto puntano<br />

molto semplicemente<br />

sul nome del candidato.<br />

Né più né meno, come<br />

fosse soltanto una gara<br />

a rastrellare crocette fra<br />

singoli esponenti del<br />

regime partitocratico.<br />

Come se fosse? Lo è.<br />

Anche perché il sistema<br />

elettorale con cui si voterà<br />

a giugno è il vecchio<br />

caro proporzionale puro<br />

con la possibilità di tre<br />

preferenze personali:<br />

tot voti al partito tot seggi, e i candidati<br />

sparsi in cinque circoscrizioni che<br />

prendono più preferenze si assicurano<br />

la poltrona (per essere sicuri ce ne vogliono<br />

100 mila, ma anche con 50 mila<br />

si è a posto).<br />

Elefanti e soubrettes<br />

Il premier Berlusconi si candida ovun-<br />

que per misurare il polso del popolo<br />

che lui ha ribattezzato della Libertà, e<br />

chi se ne frega se poi dovrà lasciare lo<br />

scranno europeo per incompatibilità.<br />

Idem con patate per Di Pietro e Nichi<br />

Vendola, presidente rosso della Regione<br />

Puglia: incompatibili ma non sia<br />

mai che arretrino alla pugna. Franceschini<br />

ha rinunciato, ma mica per la<br />

favoletta che racconta in giro, e cioè<br />

che lui sarebbe corretto nei confronti<br />

dell’elettorato non facendosi eleggere<br />

per poi dover mollare la sedia. E’ solo<br />

che il Pd orfano del suo ex principale<br />

Veltroni è con le pezze al culo, e così<br />

è meglio evitare di fare una fi guraccia<br />

buscando l’ennesima batosta. Ora, non<br />

avendo nessun altro scopo che questo,<br />

tutto autoreferenziale e provincialotto,<br />

è chiaro che sul bilancino ci fi niscono o<br />

i politicanti di scarto che si abbarbicano<br />

all’Europa pur di accaparrarsi lauto<br />

stipendio e generose prebende, o i volti<br />

improbabili, i personaggi telegenici,<br />

vallette, troniste, nani e ballerine. C’è di<br />

tutto: l’ubiquo Mastella col PdL, l’uomo<br />

con la coppola Cuffaro, il cino-genovese<br />

Cofferati, l’amico fi orentino dei costruttori<br />

Domenici, l’uomo-ombra dalemiano<br />

De Castro, la badessa azzurra<br />

della sanità veneta Sartori, il trapassato<br />

Berlinguer, il fi losofo Vattimo («Il par-<br />

lamento europeo? una noia mortale»)<br />

folgorato sulla via di Tonino, il democristiano<br />

Carollo acerrimo nemico del<br />

veneto Galan e recordman di menefreghismo<br />

(zero relazioni presentate);<br />

Staino, vignettista dell’Unità, iscritto<br />

al Pd ma candidato con la formazione<br />

vendoliana di Sinistra e Libertà «per il<br />

bene del Pd»; David Sassoli, mezzobusto<br />

del Tg1 dai magnetici occhi azzurri e<br />

dalla indefessa fede cattocomunista;<br />

il reduce<br />

dalla “Fattoria” Fabrizio<br />

Corona, gossiparo che<br />

ricattava i vip a suon di<br />

fotografi e, accolto dai<br />

camerati della Fiamma<br />

(ma non erano quelli<br />

che assaltavano gli studi<br />

televisivi?).<br />

Una farsa<br />

Senza alcuna personalità<br />

di rilievo, con<br />

pochissimi esperti della<br />

macchina europolitica, i gruppi parlamentari<br />

zeppi di raccomandati e mezze<br />

tacche, logico che perfi no nell’arena<br />

eterodiretta di Strasburgo l’Italia passa<br />

da paesucolo di incompetenti rubastipendio.<br />

Parcheggiati lì a bella posta<br />

e assenteisti senza vergogna: 56% di<br />

presenze nel 2004, e nella legislatura<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 18<br />

Ecco perché non votare alle europee<br />

Un poltronificio per seconde file della politica, un parcheggio per raccomandati, un cimitero degli elefanti<br />

Il voto per Strasburgo per la partitocrazia italiana è solo un sondaggio. E il vero potere ce l’ha la Bce<br />

di Alessio Mannino<br />

Il grande<br />

nemico<br />

di un’Europa<br />

forte<br />

sono gli Usa<br />

Autoproduzione individuale<br />

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Il parlamento<br />

è ostaggio<br />

dei poteri<br />

economici<br />

e bancari<br />

| La sede del Parlamento Europeo di Strasburgo<br />

che sta per scadere le cose non sono<br />

cambiate granchè. Quelle bestie rare<br />

che lavorano, dalle parti di Bruxelles,<br />

si disperano così: «Dovevo quasi supplicare<br />

20 righe ai direttori dei giornali<br />

per far uscire la notizia che avevamo<br />

ottenuto importanti fi nanziamenti»,<br />

è il ricordo di Franz Turchi, deputato<br />

europeo di An vicepresidente della<br />

commissione Bilancio nella penultima<br />

legislatura. «E quando<br />

a Roma passavo alla<br />

Camera o al Senato, un<br />

sacco di amici mi chiedevano<br />

cosa mai si di-<br />

scutesse da noi in commissione,<br />

concludendo<br />

con un inevitabile. Ma<br />

che ce vai a fa’?» (Eurodeputati:<br />

i trucchi e vizi<br />

della casta, Panorama,<br />

23 aprile 2009). Noi<br />

invece ci chiediamo:<br />

ma che votiamo a fa’?<br />

Di tutte le elezioni-farsa di una democrazia-truffa<br />

come questa, che si pretende<br />

e si proclama “rappresentativa”<br />

mentre non è che un teatro di burattini<br />

manovrato dall’alto, l’elezione europea<br />

è senza dubbio la più inutile e demenziale.<br />

E a noi, gli spettacoli truccati non<br />

interessano più.<br />

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otta&risposta<br />

Andrea<br />

Giovanelli<br />

Il tratto principale del mio<br />

carattere<br />

Impulsività<br />

La qualità che preferisco in<br />

un uomo<br />

Affi dabilità<br />

La qualità che preferisco in<br />

una donna<br />

Simpatia, coerenza<br />

Quel che apprezzo di più nei<br />

miei amici<br />

Mi incitano sempre a far meglio<br />

nello sport<br />

Il mio principale<br />

difetto<br />

Non mi soffermo molto a pensare<br />

prima di prendere una decisione,<br />

a volte è un pregio<br />

La mia occupazione preferita<br />

Visitare posti nuovi<br />

Il mio sogno di felicità<br />

Vincere o per lo meno partecipare<br />

all’olimpiade<br />

Quale sarebbe, per me, la più<br />

grande disgrazia<br />

Mi colpisse una grave malattia<br />

Quel che vorrei essere<br />

Me stesso<br />

Il paese dove vorrei<br />

vivere<br />

L’Italia va benissimo<br />

Il piatto a cui non so<br />

rinunciare<br />

Tagliata di manzo al sangue<br />

I miei libri della vita<br />

Esco a fare due passi di Fabio<br />

Volo<br />

I miei poeti preferiti<br />

Non seguo molto l’argomento<br />

I musicisti che mi piacciono<br />

di più<br />

Musicisti Italiani<br />

I miei pittori preferiti<br />

Dalì<br />

I miei fi lm preferiti<br />

Bad Boys, Fuori in 60 secondi<br />

Quel che detesto più di tutto<br />

Mangiare cibi con salse (ketchup,<br />

maionese,…)<br />

Il dono di natura che vorrei<br />

avere<br />

Sono a posto così<br />

Come vorrei morire<br />

Senza soffrire<br />

Stato attuale del mio animo<br />

Innamorato di una bellissima<br />

ragazza, Cinzia<br />

Il mio prossimo impegno<br />

nella vita<br />

Olimpiadi, Laurea in Economia e<br />

amministrazione delle imprese<br />

Cosa mi piace e cosa non mi<br />

piace di Vicenza<br />

Mi piace perché è una bella<br />

città storica con poco traffi co a<br />

confronto delle grandi città e non<br />

mi piace guardando all’aspetto<br />

dedicato ai giovani (pochi<br />

intrattenimenti che veramente<br />

richiamano la loro attenzione,<br />

magari distraendoli da certe<br />

realtà non proprio modello)<br />

Cosa mi piace e cosa non mi<br />

piace dei vicentini<br />

Mi piace che sono tradizionalisti<br />

e fi eri della loro città, non ci sono<br />

aspetti che non mi piacciono in<br />

particolare<br />

Il mio motto<br />

Vivere sempre come fosse l’ultimo<br />

giorno!!!<br />

numero 150 del 23 maggio 2009 pag 19<br />

nome e cognome<br />

Andrea Giovanelli<br />

età<br />

22 anni<br />

luogo di nascita<br />

Arzignano<br />

titolo di studio<br />

Diploma Istituto Tecnico<br />

Commerciale<br />

professione<br />

Studente<br />

segni particolari<br />

Campione di Bmx<br />

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Porto Marghera<br />

hanno detto<br />

Silvio Berlusconi dà il tocco fi nale al<br />

confl itto di interessi scegliendo il direttore<br />

del Tg1 nella persona del suo<br />

più entusiasta scriba. Come in passato,<br />

all’inizio della sua avventura politica, il<br />

Cavaliere volle promuovere Giuliano<br />

Ferrara, ghost writer della discesa in<br />

campo, a ministro della Repubblica,<br />

ora chiama alla redazione del mattinale<br />

Rai il giornalista che in questi anni<br />

lo ha seguito con passione, regalando<br />

ai lettori de La Stampa il distillato del<br />

berlusconismo. (...) Il bisogno di una<br />

comunicazione sedata è fortissimo, inversamente<br />

proporzionale alla diffi coltà<br />

del capo del governo di controllare<br />

le proprie pulsioni, in pubblico e in privato.<br />

La necessità e l’urgenza di mettere<br />

in sicurezza la rappresentazione di<br />

un’Italia da rotocalco mentre gli indicatori<br />

economici dicono che il peggio<br />

del disastro sociale sta arrivando, toglie<br />

di mezzo anche gli ultimi brandelli<br />

di una parvenza di rispetto del galateo<br />

istituzionale.<br />

Norma Rangeri<br />

Il manifesto<br />

21 maggio 2009<br />

Tutti gli analisti convengono che il<br />

peggio sia ormai passato e che dal<br />

prossimo anno vedremo una ripresa<br />

dell’economia del nostro paese, ma la<br />

realtà è che ad oggi non ci sono stati<br />

ancora segnali di cambiamento signifi<br />

cativi che possano tranquillizzare noi<br />

imprenditori il 2009 sta procedendo<br />

in affanno e le prospettive per il secondo<br />

semestre dell’anno non sono ancora<br />

rosee.<br />

Luca Cielo<br />

(Pmi Confi ndustria Veneto)<br />

Giornale di Vicenza<br />

21 maggio 2009<br />

Il Moderno non ha perdonato neanche<br />

il Veneto: ha donato ricchezza e benessere<br />

come non s’era mai visto, ma ha<br />

travolto valori e tradizioni, regole e<br />

morali, lasciando molti di noi sbigottiti<br />

e sconcertati.<br />

Cesare De Michelis<br />

Corriere del Veneto<br />

18 maggio 2009<br />

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L'iniziativa è illustrata su joyvolleyvicenza.it<br />

in questo numero<br />

L’alcolismo in provincia, il racconto degli Alcolisti Anonimi [ pag 3] Fornai,<br />

farmacie, avvocati: cosa (non) è cambiato con le liberalizzazioni [ pag 4]<br />

Il nuovo volto del centro storico: il piano sosta di Soprana [ pag 6] Il<br />

centrodestra unito: “Referendum antidemocratici” [ pag 8] Tempo di<br />

playoff, tutte le squadre vicentine ancora in campo [ pag 15]


Direttore responsabile Luca Matteazzi numero 13, supplemento a <strong>VicenzaPiù</strong> n°150 del 23 maggio 2009<br />

Aspettando<br />

Festambiente<br />

Per l’ottavo anno consecutivo<br />

Legambiente, in collaborazione<br />

con numerose associazioni vicentine,<br />

organizza Festambiente<br />

Vicenza, una festa-azione sugli stili<br />

di vita sostenibili, l’ecologia e la<br />

solidarietà, che prevede spettacoli<br />

e momenti di rifl essione culturale.<br />

In particolare, quest’anno si affronteranno<br />

i temi della<br />

crisi economica, il risparmio<br />

energetico,<br />

le fonti rinnovabili e i<br />

cambiamenti climatici.<br />

La manifestazione<br />

si svolgerà da mercoledì<br />

24 a domenica 28<br />

giugno 2009, al parco<br />

fl uviale del Retrone.<br />

Il festival è preceduto<br />

dall’iniziativa Aspettando<br />

Festambiente,<br />

che tra maggio e giugno propone un<br />

itinerario di incontri che spaziano<br />

dal teatro al cinema e che toccano<br />

Cinque i film<br />

in programma.<br />

Tra gli<br />

argomenti<br />

rifiuti, biciclette<br />

e petrolio<br />

gli stessi fi li conduttori della festa.<br />

L’idea nasce dalla collaborazione<br />

tra Festambiente, Coop. Insieme,<br />

Coop. Unicomondo, Amici di Beppe<br />

Grillo e Festival delle libertà digitali.<br />

Cinque sono i fi lm che animeranno<br />

le prossime serate del percorso<br />

Aspettando Festambiente. Le prime<br />

quattro proiezioni<br />

si svolgeranno presso<br />

la Coop. Insieme, in<br />

Via Dalla Scola 255.<br />

Ogni singola pellicola<br />

è volta a sensibilizzare<br />

gli spettatori<br />

rispetto ad un tema<br />

specifi co, collegato<br />

al festival e che durante<br />

la serata verrà<br />

approfondito attraverso<br />

l’intervento di<br />

esperti.<br />

Mercoledì 27 maggio verrà proposto<br />

Garbage! The revolution starts<br />

at home, che invita a rifl ettere sul<br />

problema dei rifi uti. Mercoledì 3<br />

giugno sarà la volta di Via anelli, la<br />

chiusura del ghetto, un fi lm italiano<br />

del 2008, ambientato a Padova,<br />

che fungerà da spunto per i temi<br />

dell’abitare e dell’integrazione. One<br />

less car, che verrà proiettato mercoledì<br />

10 giugno, è invece un videoapprofondimento<br />

sul mezzo di trasporto<br />

ecologico per eccellenza: la<br />

bicicletta. Infi ne, The Oil Crash, il<br />

fi lm-documentario che verrà trasmesso<br />

mercoledì 17 giugno, introdurrà<br />

l’argomento petrolio come<br />

dipendenza della nostra società.<br />

La serata conclusiva di Aspettando<br />

Festambiente si terrà martedì<br />

23 giugno, presso il Teatro dei<br />

Ferrovieri, oratorio della chiesa di<br />

Sant’Antonio dei Ferrovieri. Verrà<br />

presentata la pellicola The power<br />

of community, un documentario<br />

che racconta la storia della gente di<br />

Cuba, di fronte alla crisi dei primi<br />

anni ‘90. Tutti gli spettacoli sono<br />

ad ingresso libero e inizieranno alle<br />

ore 20.45.<br />

Novità di quest’anno è l’intervento<br />

diretto del Comune di Vicenza<br />

a Festambiente, che collaborerà<br />

patrocinando la manifestazione,<br />

attraverso assistenza logistica e la<br />

dal 1982 a Vicenza<br />

<br />

<br />

<br />

| Alcuni momenti di Festambiente 2008<br />

partecipazione degli amministratori<br />

agli eventi in programma.<br />

Le informazioni su Festambiente e<br />

Aspettando Festambiente si trovano<br />

nel sito www.festambientevicenza.org.<br />

E-mail: info@festambientevicenza.org.<br />

Roberta Pileggi<br />

SOCIETA’ GENERALE<br />

DI MUTUO SOCCORSO


numero 13 del 23 maggio 2009 pag II<br />

La libertà val bene la cicuta<br />

Veleno e nuvole<br />

di Roberto Cuppone<br />

con Luigi Mardegan<br />

24 maggio, h 17.00<br />

Teatro Spazio Bixio<br />

Ve la ricordate la storia<br />

di Socrate? Accusato<br />

di essere un sovvertitore<br />

dell’ordine sociale e religioso<br />

della città di Atene,<br />

fu condannato a morte, indotta<br />

tramite ingestione di<br />

cicuta, un potente veleno.<br />

Il filosofo non si sottrasse<br />

alla punizione fuggendo in<br />

esilio, come i suoi discepoli<br />

gli avevano proposto,<br />

forse perché in qualsiasi<br />

luogo fosse andato si sarebbe<br />

riprodotta la stessa<br />

situazione che l’aveva condotto<br />

in prigionia. A qualsivoglia<br />

limitazione della<br />

sua libertà di ricercare<br />

e incoraggiare la ricerca<br />

della verità preferì, eroicamente,<br />

la morte.<br />

Il coevo Aristofane nella<br />

sua commedia Le Nuvole<br />

si prende gioco di Socrate,<br />

ritenendolo un sofista,<br />

capace di irretire le menti<br />

di giovani allievi ignari<br />

poggiandosi su concetti,<br />

appunto, nebulosi, praticamente<br />

un venditore di<br />

fumo.<br />

Quindi da una parte la<br />

Giovani Danz’Autori<br />

in Piccolo<br />

23, 30 maggio, h 20.45<br />

Piccolo Teatro Giuseppe<br />

Pierobon - Ponte nelle<br />

Alpi Paiane (BL)<br />

La quarta edizione del festival<br />

di danza contemporanea<br />

DANZAinPICCOLO<br />

vanta quest’anno la partecipazione<br />

dei finalisti del<br />

Premio Giovani Danz’Autori<br />

del Veneto.<br />

Organizzata da Tandem-<br />

Teatro di Ponte nelle Alpi,<br />

con la direzione artistica<br />

di Alessandro Rossi e Marianna<br />

Batelli, la rassegna<br />

si avvale del sostegno<br />

e della collaborazione di<br />

ARTEVEN e della Regione<br />

del Veneto, del patrocinio<br />

del Comune di Ponte nelle<br />

Alpi e della Provincia di<br />

Belluno.<br />

Il Premio Vetrina Giovani<br />

Danz’Autori del Veneto<br />

punta su un percorso<br />

difesa, l’Apologia di Socrate<br />

di Platone, dall’altra<br />

l’impietoso Le Nuvole<br />

di Aristofane, si fondono<br />

per creare lo spettacolo<br />

Veleno e Nuvole, in cui il<br />

vicentino Roberto Cuppone<br />

in veste di autore e di<br />

regista collabora con l’attore<br />

trevigiano Luigi Mardegan.<br />

I balli della meglio gioventù<br />

formativo rivolto a giovani<br />

compagnie di danza e<br />

giovani autori coreografici<br />

del Veneto che abbiano<br />

finalità professionali e di<br />

ricerca. Il progetto tutela<br />

e sostiene fattivamente il<br />

processo creativo dei giovani<br />

danz’autori, fornendo<br />

loro strumenti di confronto<br />

e di dialogo per nuove<br />

indagini sulla danza contemporanea.<br />

Fra i danz’autori finalisti<br />

si segnala Francesca Foscarini<br />

con il pezzo Kalsh,<br />

una riflessione su “quel<br />

corpo che sembra aver<br />

dimenticato la posizione<br />

eretta, ma che conserva<br />

la memoria di un livore e<br />

una condanna da sputare<br />

al momento giusto”.<br />

Tutti i pezzi di Danzain-<br />

Piccolo 2009 saranno presentati<br />

alla Biennale Danza<br />

di Venezia il prossimo<br />

25 giugno.<br />

G.G.<br />

| Un busto di Aristofane<br />

Idealmente dedicato “a<br />

tutti quelli che preferiscono<br />

le domande alle risposte”,<br />

al so-di-non-sapere, il<br />

testo di Cuppone intreccia<br />

commedia e tragedia, fornendo<br />

a Socrate una nuova<br />

possibilità di rinnovare la<br />

testimonianza del suo sacrificio<br />

per amor di verità.<br />

G.G.<br />

| Plastikraum<br />

teatromusicadanza<br />

Danza<br />

23 maggio<br />

- h 20.30: Kaleidos, danziamo i<br />

colori del mondo<br />

Narratore: Adriano Marcolini.<br />

Gruppo danze popolari<br />

internazionali La Farandola<br />

Teatro E. Dalla Costa - Villaverla<br />

- h 20.45: Serata Giovani<br />

Danz‘Autori della Regione<br />

Veneto<br />

con: Ci vuole il fi ore di Alberto<br />

Cacopardi / Plastikraum di<br />

Marianna Batelli e Alessandro<br />

Rossi / A Corpo libero di Silvia<br />

Gribaudi<br />

Piccolo Teatro Giuseppe<br />

Pierobon - Ponte nelle Alpi<br />

Paiane (BL)<br />

- h 21.00: Gran Galà delle stelle<br />

del Premio Internazionale<br />

Benois de la Danse<br />

Presidente Yuri Grigorovich<br />

Teatro Comunale - Vicenza<br />

30 maggio<br />

h 20.45: serata Giovani<br />

Danz‘Autori della Regione<br />

Veneto<br />

con: Ex di Giuliana Urcioli /<br />

Kalsh di Francesca Foscarini /<br />

Graffi o di Silvia Bugno<br />

Piccolo Teatro Giuseppe<br />

Pierobon - Ponte nelle Alpi<br />

Paiane (BL)<br />

31 maggio<br />

h 21.30: Kaleidos. Danziamo i<br />

colori del mondo<br />

Gruppo danze popolari<br />

internazionali La Farandola<br />

Piazza dei Signori - Vicenza<br />

6 giugno<br />

h 21.00: Atomi danzanti<br />

Prima parte: performance<br />

di Kathak a cura di Rosella<br />

Fanelli e il corso di musica<br />

e danza classica indiana del<br />

Conservatorio di Vicenza.<br />

Seconda parte: spettacolo di<br />

Modern Oriental Dance con<br />

Paola Maya e le sue allieve.<br />

Spettacolo di benefi cenza per<br />

‚CHILDRENS GARDEN‘<br />

Ente organizzatore: ASD<br />

Mayadance<br />

Teatro Astra - Vicenza<br />

Musica<br />

23 maggio<br />

h 22.00: LOVE in ELEVATOR +<br />

e.DRUNKS.<br />

Spazio Arcadia - Via Paraiso,<br />

Schio<br />

30 maggio<br />

- h 21.00: F.J. HAYDN Sinfonia<br />

in fa minore HOB 49 - Concerto<br />

in do maggiore per violino e<br />

archi - Sinfonia in mi bemolle<br />

maggiore per violino e violoncello<br />

Berlin Kammer Orchestra<br />

con: Thomas Timm violino<br />

Teatro Comunale - Vicenza<br />

- h 22.00: Wora Wora Washington<br />

+ Koolmorf Widesen<br />

Spazio Arcadia - Via Paraiso,<br />

Schio<br />

2 giugno<br />

h 21.00: Premiata Forneria Marconi<br />

La Buona Novella e altre storie<br />

di volti<br />

concerto di chiusura del Festival<br />

Biblico<br />

in omaggio a Fabrizio De Andre’<br />

Piazza dei Signori<br />

5 giugno<br />

- h 20.00: Rythmes Gitans<br />

Antico Caffè Nazionale<br />

Corso Palladio<br />

- h 21.00: L.VAN BEETHOVEN<br />

Sinfonia n. 9 in re minore op.125<br />

Sinfonia n. 9 in re minore op.125<br />

Orchestra e Coro del Teatro<br />

Olimpico di Vicenza in collaborazione<br />

con Teatro Stabile del<br />

Veneto<br />

direttore: Giancarlo De Lorenzo<br />

con: Martina Bortolotti soprano<br />

- Ekaterina Metlova mezzosoprano<br />

- Michael Vaccaro tenore-<br />

Marcello Lippi baritono<br />

Teatro Comunale - Vicenza<br />

Teatro<br />

24 maggio<br />

- h 17: Veleno e Nuvole<br />

Associazione Culturale Il Satiro<br />

Teatro – Paese (TV)<br />

di Roberto Cuppone<br />

con Luigi Mardegan<br />

regia di Roberto Cuppone<br />

Teatro Spazio Bixio – Via<br />

Mameli 4 (angolo Via Nino<br />

Bixio)<br />

- h 20.45: L‘Anatra all’Arancia<br />

con: Piergiorgio Piccoli, Aristide<br />

Genovese, Anna Zago, Argia<br />

Laurini, Alessandra Niero<br />

scenografi a: Carloalberto Piccoli<br />

musiche: Giovanni Panozzo<br />

testo: W.D. Home e M.A.<br />

Sauvajon<br />

regia: Piergiorgio Piccoli e<br />

Aristide Genovese<br />

Contra‘ Monticello in Villa<br />

Traverso-Pedrina, Comune di<br />

Barbarano Vicentino<br />

27 maggio<br />

h 21.00: Oscuro e la strega<br />

con: Giò di Tonno, Elena<br />

Tavella, Chiara Luppi, Tiziana<br />

Guerra. European Thersicore<br />

Company Junior - Colours<br />

Roller Team, Favolosa Musica<br />

Singers, Musica di Giorgio<br />

Bernabò, Coordinamento<br />

scenico a cura di Theama Teatro.<br />

Teatro Comunale Città di<br />

Vicenza, Viale Mazzini 39<br />

28 maggio<br />

h 18.00: Storie di animali,<br />

uomini, santi<br />

Spettacolo teatrale con il<br />

laboratorio teatrale per disabili<br />

Santa Chiara.<br />

Musiche dal vivo: Andrea<br />

Moroni.<br />

Regia: Paola Rossi.<br />

Istituto Palazzolo in Santa<br />

Chiara, Contrà Burci 14<br />

29 maggio<br />

h 21.00: Scia di vetro<br />

Associazione Culturale Teatra<br />

Sala della Comunità - Vò di<br />

Brendola, via Carbonara 30<br />

30 maggio<br />

h 17.00: Una festa multicolore<br />

Sala parrocchiale di Ospedaletto,<br />

via Girotto 6<br />

31 maggio<br />

h 18.30: Nestinarka<br />

I Santi Elena e Costantino nel<br />

rito ortodosso dei „Nestari“,<br />

danzatori sui carboni ardenti.<br />

Spettacolo teatrale con Evelina<br />

Perhorova narratrice, Tommaso<br />

Castiglioni percussioni, Renzo<br />

Segala clarinetto e sassofono.<br />

Piazza dei Signori


numero 13 del 23 maggio 2009 pag III arteinmostra<br />

Benvenuti nella casa inospitale<br />

La chiesa sconsacrata dei SS.<br />

Ambrogio e Bellino di Contra’<br />

S. Ambrogio 23 si è da poco<br />

trasformata in AB23–contenitore<br />

per il contemporaneo,<br />

esordendo con la collettiva<br />

Welcome home (benvenuto/<br />

a/i/e a casa) in uno spazio<br />

espositivo riallestito nelle<br />

fogge del white cube (cubo<br />

bianco) caro a certa arte contemporanea.<br />

Il titolo scelto per la mostra si<br />

dimostra quanto meno ironico<br />

dati i soggetti rappresentati.<br />

Ambienti che per defi nizione<br />

dovrebbero essere familiari<br />

e accoglienti cedono il titolo<br />

di porto sicuro in cui trovare<br />

rifugio per farsi abitare da<br />

un’inquietudine più o meno<br />

manifesta.<br />

È l’aberrazione dell’omicidio<br />

entro le mura domestiche,<br />

sono i coltelli da tavola divenuti<br />

spade di Damocle sopra<br />

la comoda poltrona lisa davanti<br />

alla TV in Natale con i<br />

tuoi di Silvia Levinson. Arredi<br />

bianchi candidi si infi orettano<br />

di chiazze vermiglie nelle foto<br />

Il rubino della città degli scacchi<br />

È tempo di ciliegie e le belle giornate<br />

forniscono un’ottima occasione<br />

per una gita fuori porta a Marostica,<br />

patria dei rossi gioielli con marchio<br />

I.G.P.<br />

Domenica 31 maggio nella città degli<br />

scacchi saranno premiati i migliori<br />

prodotti e coltivatori della zona e verranno<br />

allestiti gazebo e banchetti per<br />

la degustazione e la vendita diretta<br />

delle ciliegie e dei prodotti del territorio.<br />

Protagoniste di domenica 24<br />

maggio, nella vicina località Pianezze<br />

San Lorenzo, sono invece le varietà<br />

“precoci” delle ciliegie: Sandre, Bigareaux,<br />

Roane e Romane.<br />

In attesa di questi due eventi, il 18<br />

maggio Vicenza Qualità ha organizzato<br />

presso il Palazzo Affari ai Giureconsulti<br />

di Milano un pomeriggio<br />

intitolato “Il Gusto Vicentino nella<br />

Cucina dei Grandi Chef”, per presentare<br />

in questa prestigiosa sede i prodotti<br />

primaverili vicentini, fra i quali<br />

hanno brillato l’asparago bianco di<br />

Bassano, l’Asiago DOP e la ciliegia di<br />

Marostica IGP.<br />

Il prezioso frutto è stato per i Ristoratori<br />

Bassanesi ingrediente di prelibatezze<br />

quali la “tartare d’agnello<br />

con ciliegie all’aceto” e lo “storione<br />

marinato su composta di ciliegie<br />

marosticane”, mentre fra gli chef<br />

dell’Associazione Professionale Cuo-<br />

di Lamberto Teotino. I nylon<br />

copri-mobili congelano immortalandolo<br />

l’orrore di Nulla<br />

cena sine tragoedia dei Fratelli<br />

Calgaro.<br />

In Di-Segni, di Maria Elisabetta<br />

Novello, sulle pareti interne<br />

del cubo si proiettano ombre<br />

di centrini che tanto ricorderebbero<br />

le spolveratissime case<br />

delle zie se non ci si accorgesse<br />

che è la cenere depositata nei<br />

posacenere a dare origine a<br />

chi Italiani il catanese Pietro D’Agostino<br />

si è cimentato “nel tortino caldo<br />

alle ciliegie di Marostica e pistacchio<br />

di Bronte con salsa e gelato alla ricotta<br />

di capra girgentina”, sposando<br />

le ciliegie fresche di Marostica IGP<br />

con i gusti siciliani dell’oro verde, il<br />

pistacchio di Bronte, e dello zafferano<br />

ennese, e coronando il tutto con il<br />

| L’allestimento della mostra a S. Ambrogio<br />

quei graziosi merletti.<br />

La casa più curata, la tappezzeria<br />

fl oreale più gioiosa, nascondono<br />

ombre o spine nel<br />

momento in cui si intersecano<br />

con il dilemma della realtà.<br />

Fino al 14 giugno,<br />

ingresso libero<br />

Giovedì e venerdì h 15.00-<br />

19.00, sabato e domenica h<br />

10.30-13.00 e h 15.00-19.00<br />

Giulia Galvan<br />

rinomato cioccolato di Modica.<br />

L’illustre cuoco vicentino Carlo Cracco<br />

ha rivisitato l’abbinamento delle<br />

uova con gli asparagi nel suo “tuorlo<br />

d’uovo marinato agli asparagi bianchi<br />

di Bassano”, mentre il pisano<br />

Marco Stabile si è ispirato alla cucina<br />

dei pastori nei “tortelli alle 3 stagionature<br />

di Asiago su acqua cotta alla<br />

Mostre<br />

Arman<br />

fi no al 24 maggio<br />

LAMeC, Basilica Palladiana<br />

Orario: martedì, mercoledì, giovedì<br />

e domenica h 10.00-18.00, venerdì e<br />

sabato h 10.00-21.30<br />

Giuseppe Denti<br />

fi no al 31 maggio<br />

Galleria Primo Piano Arte Studio,<br />

Contrà Santa Barbara 21<br />

Welcome Home<br />

fi no al 14 giugno<br />

AB23 - CHIESA DEI SANTI<br />

AMBROGIO E BELLINO<br />

Contrà Sant‘Ambrogio 23<br />

Piero Slongo – Paesaggi<br />

fi no al 27 giugno<br />

Galleria Berga, Contrà Porton del<br />

Luzzo 16<br />

Dürer, Tiziano, Rembrandt,<br />

Tiepolo. I grandi incisori ospiti dei<br />

Remondini<br />

fi no al 10 ottobre<br />

Museo Remondini, Palazzo Sturm,<br />

via Schiavonetti 7 - Bassano del<br />

Grappa<br />

| Tempo di ciliegie a Marostica e dintorni, dove si premiano le migliori produzioni<br />

maremmana e olio alle erbe primaverili”.<br />

Con le fantasiose ricette i prodotti<br />

della tradizione vicentina, quasi investiti<br />

dallo splendore di un restaurato<br />

Duomo ambrosiano, hanno<br />

ricevuto nuove, si spera fruttifere,<br />

illuminazioni.<br />

Giulia Galvan<br />

Vernissage<br />

ed eventi d’arte<br />

26 maggio<br />

h 20.00: inaugurazione della mostra<br />

Percorsi della Fede<br />

saranno presenti gli artisti Marco<br />

Cingolani, Andrea Mastrovito,<br />

Giovanni Manfredini<br />

Complesso monumentale di San<br />

Silvestro<br />

Contrà San Silvestro<br />

28 maggio<br />

h 20.30: Sperimentare il<br />

Cambiamento. Arte e Società<br />

intorno al Sessantotto.<br />

Con Francesca Pola e Luca Massimo<br />

Barbero<br />

C4 Caldogno<br />

dal 30 maggio al 2 giugno<br />

h10.00 - 20.00: I Volti della Rabbia<br />

Viale Battaglione Framarin,<br />

contrà Porta Nuova e parcheggio<br />

dei Carmini: tre muri della città<br />

a fare da palcoscenico e un palco<br />

multimediale in piazza San Lorenzo,<br />

con musica, video e graffi ti di<br />

cinquanta writers provenienti da<br />

quattro paesi,.<br />

a cura di Fondazione Vignato per<br />

l’Arte nell’ambito del Festival<br />

Biblico<br />

sapereesapori<br />

Appuntamenti<br />

enogastronomici<br />

23-24 maggio<br />

39a Festa della Ciliegia Sandra<br />

Chiosco delle Ciliegie “Sandre”,<br />

marchio I.G.P., Ciliegia di<br />

Marostica e prodotti agricoli locali<br />

- Stand Gastronomico.<br />

Pianezze<br />

24 maggio<br />

- ...col cavolo! I frutti<br />

dell’Altrocomune<br />

9.00-13.00 al Presidio<br />

Permanente<br />

mercato dei produttori locali<br />

- La Magnacurta<br />

Festa in borgata Monticello,<br />

Barbarano Vicentino<br />

31 maggio<br />

- 65a Mostra provinciale delle<br />

ciliegie<br />

Esposizione e premiazione ciliegie<br />

certifi cate I.G.P.<br />

Piazza degli Scacchi, Marostica<br />

- Cantine aperte 2009<br />

Fra le aziende partecipanti<br />

all’evento:<br />

- Azienda Agricola Grandi<br />

Natalina<br />

Via Btg. Vicenza, 8 -<br />

GAMBELLARA<br />

- Azienda Agricola Ca’ Rovere<br />

Via Bocara, 5 - ALONTE<br />

- Azienda Agricola Pegoraro<br />

Via Calbin, 24 - MOSSANO<br />

- Azienda Agricola Piovene Porto<br />

Godi Alessandro<br />

Via Villa, 14 - TOARA DI<br />

VILLAGA<br />

- Fattoria “Le Vegre”<br />

Via Vegre, 36 - ARCUGNANO<br />

- Azienda Agricola Colle di<br />

Bugano<br />

Via Bugano, 74 - LONGARE


numero 13 del 23 maggio 2009 pag IV viaggieculture<br />

Singapore<br />

La Repubblica delle meraviglie<br />

La Repubblica di Singapore<br />

è una città-stato del sud-est asiatico,<br />

un’isola situata sotto la penisola<br />

malese. Il nome deriva dal<br />

sanscrito Singapura, che signifi ca<br />

letteralmente città del leone. Secondo<br />

una leggenda malese, infatti,<br />

un principe di Sumatra, che<br />

si trovava a Temasek, incontrò un<br />

leone, considerato un animale che<br />

attira la buona sorte, che lo indusse<br />

a fondare la città.<br />

Singapore<br />

è formata<br />

da<br />

63 isole.<br />

Il clima<br />

è sempre<br />

caldo e<br />

umido, a causa della vicinanza con<br />

l’Equatore. La temperatura oscilla<br />

tra i 20° C e i 30° C, mentre il<br />

tasso di umidità è intorno al 75%.<br />

Da novembre a gennaio l’umidità<br />

è più elevata, mentre da maggio a<br />

luglio è leggermente minore. Proprio<br />

a causa di queste caratteristiche<br />

climatiche, a Singapore sono<br />

particolarmente rigogliosi i giardini<br />

botanici, che si estendono per<br />

52 ettari.<br />

L’occasione<br />

migliore<br />

per visitarli<br />

si<br />

presenta<br />

il prossimo<br />

5<br />

giugno. Durante il World Environment<br />

Day, infatti, si svolgerà<br />

a Singapore il Green Generation<br />

Concert, che cercherà di<br />

animare la coscienza ambientale<br />

collettiva. La manifestazione<br />

si terrà al Singapore Botanic<br />

Gardens, il giardino botanico<br />

dove si trova il National Orchid<br />

Garden. Il parco ospita più di<br />

2000 specie di orchidee, tra cui la<br />

Vanda Miss Joaquim, fi ore nazionale<br />

di Singapore. Questi giardini<br />

sono il simbolo della città, che per<br />

questo viene anche chiamata “la<br />

città dei giardini”.<br />

Jan Arkesteijn Calvin Teo<br />

Javier martin<br />

Un altro<br />

importanteemblema<br />

di<br />

Singapore<br />

è il<br />

Merlion, una statua con testa di<br />

leone e corpo di pesce. Il nome deriva<br />

dall’unione di mermaid (sirenetta)<br />

e lion (leone). La statua originale,<br />

disegnata da Fraser Brunner<br />

nel 1964, si trova alla foce del<br />

Singapore River, mentre una<br />

copia ancora più imponente si può<br />

ammirare sull’isola di Sentosa.<br />

L’immagine del Merlion richiama<br />

la vicenda del principe di Sumatra<br />

che vide un leone sull’isola, poi<br />

diventata porto di Temasek, dove<br />

ora sorge Singapore.<br />

La Singapore<br />

Flyer è<br />

l’enorme<br />

ruota panoramica<br />

della<br />

città.<br />

Entrata in funzione l’11 febbraio<br />

2008, è stata aperta al pubblico l’1<br />

marzo dello stesso anno. Probabilmente<br />

la più grande al mondo, la<br />

ruota ha un’altezza di 165 m, che<br />

permetta una visuale di 45 km. Si<br />

possono vedere parte della Malesia<br />

e le isole indonesiane di Batam<br />

e Bintan. Dispone di 28 cabine,<br />

che possono contenere 28 persone<br />

ciascuna. Circa 40 sono i minuti<br />

necessari per un giro completo<br />

sulla ruota.<br />

Ma chi<br />

visita<br />

Singap<br />

o r e<br />

non può<br />

mancare<br />

di percorrere<br />

i<br />

quartieri etnici di Little India,<br />

Chinatown e il quartiere arabo,<br />

con i loro ricchissimi mercati e i<br />

loro particolari luoghi di culto. È<br />

d’obbligo trascorrere una serata<br />

nella zona di Clarke Quay, dove<br />

ci si può rilassare navigando lungo<br />

il fi ume, sulle tipiche imbarcazioni<br />

dalle lanterne rosse. I ristorantini<br />

del posto offrono ottime cene di<br />

pesce e si può concludere la giornata<br />

bevendo qualcosa in uno dei<br />

coloratissimi locali. Infi ne, non<br />

si può trascurare la vicina isola<br />

di Sentosa, ricca di attrazioni e<br />

spiagge. Una gita sull’isola permette<br />

di accedere all’acquario,<br />

dove nuotano i pesci della barriera<br />

corallina e si può passare sotto<br />

la vasca degli squali. Inoltre vi si<br />

trovano il giardino delle fontane,<br />

quello delle farfalle e degli insetti,<br />

gli scivoli e numerose altre attrazioni.<br />

Informazioni pratiche<br />

Per entrare<br />

a<br />

Singapore<br />

è necessario<br />

il passaporto,<br />

con validità<br />

residua di almeno sei mesi.<br />

Se la permanenza non supera i<br />

Sengkang Aran Ho Yeow Yong<br />

Sengkang<br />

30 giorni, il visto di ingresso non<br />

è necessario per turismo o affari.<br />

La situazione relativa alla sicurezza<br />

è buona. Il Paese ha un tasso di<br />

criminalità molto basso e non vi<br />

sono zone a rischio. Si consiglia di<br />

registrare i dati relativi al viaggio<br />

sul sito: www.dovesiamonelmondo.it.<br />

Per ulteriori informazioni,<br />

consultare il sito www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?singapore.<br />

12/05/09A<br />

Roberta Pileggi<br />

foto e tabella fonte wikipedia.com<br />

In pillole<br />

Nome completo: Singapore<br />

Nome uffi ciale: Republic of Singapore<br />

Capitale: Singapore è una città-stato<br />

Superfi cie: Km² 699,1<br />

Abitanti: 4.425.720<br />

Lingue uffi ciali: inglese, cinese mandarino, malese<br />

e tamil<br />

Moneta: Dollaro di Singapore<br />

SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA<br />

Si intende preparare un tecnico del restauro di arte<br />

sacra in metallo che possegga gli strumenti teorici e le<br />

competenze pratiche necessarie a collocare storicamente<br />

le opere, ad attuare una corretta lettura ed interpretazione<br />

iconografica e ad operare i conseguenti interventi<br />

di restauro e recupero che il pezzo richiede.<br />

DESTINATARI<br />

Il corso è rivolto a:<br />

Possiederà una buona conoscenza<br />

dei metalli e dei processi di lavorazione degli stessi che.<br />

complessivamente, gli permetteranno di procedere<br />

all'intervento di restauro nel rispetto delle caratteristiche<br />

Storico-iconologiche e dei materiali che caratterizzano<br />

l'opera.<br />

• Operatori del settore orafo che intendono riqualificarsi o ampliare le proprie competenze, partendo dall’ esperienza maturala<br />

nelle aziende di provenienza.<br />

• Rivenditori di oggetti sacri in metallo che intendono acquisire competenze specifiche relative alle procedure di progettazione,<br />

costruzione e restauro degli stessi.<br />

• Giovani e adulti interessati ad avvicinare questo specifico settore artìstico e acquisire nello stesso tempo solide competenze in<br />

ambito orafo.<br />

SVOLGIMENTO DEL CORSO<br />

CORSO CORSO GRATUITO<br />

RESTAURO OGGETTI SACRI IN METALLO<br />

DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE<br />

Pur riservando ampia attenzione ad alcune discipline storico-artistiche, il corso avrà un taglio spiccatamente pratico.<br />

Pertanto, i laboratori applicativi e lo stage interno consentiranno agli allievi di acquisire le procedure corrette e di applicarle successivamente<br />

ad operazioni di restauro su pezzi di oreficeria sacra.<br />

Il corso si svolgerà in orario serale e al sabato mattina, compatibile con le esigenze degli iscritti.<br />

Durata 900 ore<br />

Informazioni:<br />

Scuola d'Arte e Mestieri di Vìcenza • ufficio comunicazione & marketing<br />

Via Rossini 60-36100 Vicenza Tel.0444960500 - fax 0444963392<br />

www.scuolartemestieri.org - e-mail: info@scuolartemestieri.org<br />

Corso realizzato con il contributo della

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