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Alcolismo<br />
i tossici della<br />
porta accanto<br />
pag 3<br />
Direttore responsabile Luca Matteazzi<br />
Pane e farmacie,<br />
liberalizzazioni<br />
fallite<br />
pag 4<br />
Piscine,<br />
nuovo caso<br />
anziani?<br />
pag 10<br />
Fatti, personaggi e vita vicentina<br />
<strong>Fatevi</strong><br />
una striscia (gialla)<br />
Fa discutere il “piano Soprana” per il riordino della mobilità in centro<br />
Strisce gialle al posto delle strisce blu, abbonamenti rivoluzionati,<br />
circolare dei parcheggi: vi spieghiamo il progetto che ha fatto arrabbiare i residenti<br />
Ciàcole Mediocrità<br />
Il presidente della Camera di Commercio<br />
Vittorio Mincato parla in<br />
consiglio comunale e fra gli astanti si<br />
scatena la gara della mediocrità. Lui,<br />
sempre impassibile e attento ad ogni<br />
intervento, il manager di Torrebelvicino<br />
con un curriculum stellare (ex<br />
Eni ed ex Poste, ai vertici della Fiat<br />
e della Parmalat risanata), sciorina<br />
dati e fa un puntuale panorama della<br />
situazione. Indica la via maestra da<br />
uomo del sistema quale è: aggregare<br />
le piccole imprese per poter competere<br />
sul mercato mondiale.<br />
Dai politici, invece, ci si aspetterebbe<br />
quanto meno uno sforzo per comprendere<br />
i motivi profondi di questa<br />
flickr.com/giuli-O<br />
paurosa crisi. Invece, niente. Rolando<br />
parte bene, additando lo scervellato<br />
consumismo a debito, ma poi la<br />
butta in vacca con le polemichetta<br />
antigovernativa sul federalismo fi scale.<br />
Cicero dice una cosa sacrosanta e<br />
lapalissiana (“è colpa delle banche”),<br />
ma poi basta che riaprano il credito<br />
e per lui torna tutto a posto. Anche la<br />
Dal Lago se la prende con la fi nanza,<br />
addirittura contro le “banche locali”<br />
(Zonin nel mirino?). Balzi il guastafeste<br />
ce l’ha con la nuova sede dall’ente<br />
camerale ai Pomari: ogni momento è<br />
buono per attaccare il re del mattone<br />
Ingui. Franzina vede nella nuova base<br />
la cornucopia di nuova ricchezza e<br />
lavoro: ma per piacere. Soprana parla<br />
del turismo di Palladio e Pigafetta,<br />
vuole salvare il territorio ma anche<br />
l’industria, dice tutto e il suo contrario.<br />
L’unica ad essersi fatta scrivere un<br />
intervento di alto profi lo è la Bottene.<br />
Alla radice dell’economia malata c’è<br />
la globalizzazione, e la soluzione sta<br />
nella decrescita consapevole, nel consumare<br />
meno.<br />
Per la verità c’è anche da tagliare le<br />
unghie allo strapotere delle banche<br />
centrali, ma almeno ha centrato il<br />
punto: viviamo tutti su un treno folle<br />
che andrebbe fermato, e invece discutiamo<br />
su come farlo ripartire. Sì, meritiamo<br />
di schiantarci.<br />
n° 150<br />
23 maggio 2009<br />
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150°<br />
numero
interventi<br />
Una questione di rispetto<br />
Sabato 23 maggio <strong>VicenzaPiù</strong> arriva<br />
al traguardo dei 150 numeri.<br />
In edicola e in distribuzione free dal<br />
25 febbraio 2006, il settimanale continua<br />
a uscire per dare il suo contributo<br />
all’informazione locale, pur in<br />
un momento di grande crisi dell’editoria<br />
e della pubblicità, grazie a chi<br />
lo edita, cioè a Many Media s.r.l. che<br />
mi onoro di rappresentare, ma anche<br />
grazie ai nostri redattori: dal direttore<br />
Luca Matteazzi ad Alessio Mannino,<br />
da Paolo Mutterle agli editorialisti<br />
e ai collaboratori esterni, oltre che<br />
al nostro grafi co Ilario Toniello e ai<br />
nostri inserzionisti pubblicitari.<br />
Ma se <strong>VicenzaPiù</strong> è ancora al fronte<br />
è soprattutto per i suoi lettori. Perché<br />
abbiano quell’informazione e quei<br />
commenti che cercano; forse, se non<br />
soprattutto, perché quell’informazione<br />
e quei commenti non nascono<br />
da ordini dell’editore e degli interessi<br />
che potrebbe rappresentare, ma dalle<br />
libere scelte del direttore, sia pure<br />
nel rispetto della linea editoriale.<br />
Che è semplice: controllo delle fonti,<br />
spazio per le opinioni di tutti e difesa<br />
degli interessi, sì, ma quelli globali<br />
della città, che è fatta di imprenditori<br />
così come di semplici cittadini. E’<br />
dall’equilibrio della tutela di quegli<br />
interessi che nasce lo sviluppo equilibrato<br />
della città, che tutti noi di <strong>VicenzaPiù</strong><br />
vorremmo dinamica e ricca<br />
ma anche più attenta ai valori morali<br />
e della qualità della vita.<br />
Ogni giorno di <strong>VicenzaPiù</strong> è faticoso,<br />
ma è anche bello. Perché è<br />
stimolante far scrivere in libertà i<br />
propri collaboratori, magari non<br />
esenti da errori, ma tutti in buona<br />
fede e mai facinorosi, a meno che<br />
non si voglia considerare facinorosità<br />
la libertà di critica e di denuncia.<br />
E perciò apprezzati da chi vuol leg-<br />
gere per farsi la sua opinione (magari<br />
sbagliata, ma sua) e non essere<br />
indottrinato (magari da una fede<br />
grande, ma non sua).<br />
Anche se c’è chi pensa che un giornale<br />
nasca per compiacere qualcuno,<br />
noi, forse solo perché non portatori<br />
di interessi specifi ci, vogliamo<br />
solo piacere ai nostri lettori. Questo<br />
qualche volta lo paghiamo, anche<br />
personalmente, con diffi coltà trasversali.<br />
Ma vogliamo essere liberi<br />
ed equilibrati, per cui rispettiamo<br />
tutti, anche chi non ci vorrebbe più<br />
far leggere. Rispettare, però, cari<br />
lettori e cari detrattori, non vuol<br />
dire per forza essere proni e deboli;<br />
bensì, e questo è il nostro obiettivo,<br />
essere ancora più forti nel chiedere<br />
e pretendere altrettanto rispetto.<br />
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(anche immediata se già in possesso<br />
di File sorgente o foto) e senza quantitativo minimo.<br />
Giovanni Coviello<br />
Rappresentante dell’editore Salve a tutti!<br />
Desidero parlare in questa sede<br />
di alcuni fatti che si sono verificati<br />
domenica 17 maggio al live<br />
di Marco Castoldi, in arte Morgan.<br />
Non mi soffermerò sulla mia<br />
personale recensione del live<br />
dell’ex leader dei Bluvertigo, in<br />
quanto non è rilevante per gli<br />
scopi di questa lettera. Desidero<br />
invece parlare del prezzo del bi-<br />
glietto: 25 euro.<br />
Da subito l’ho trovato un po’ salato,<br />
ma data la mia curiosità<br />
in ambito musicale, ho deciso di<br />
andare ad assistere alla performance<br />
di questo artista.<br />
Mentre mi aggiravo<br />
all’interno della<br />
zona del concerto,<br />
ho iniziato ad incontrare<br />
pù di una<br />
persona conosciuta,<br />
passatà di lì “per<br />
caso” giusto per curiosare.<br />
Si, perchè<br />
all’entrata non c’era<br />
più nessuno che<br />
strappava i biglietti.<br />
L’ingresso era a<br />
titolo gratuito da<br />
circa metà dello show (canzone<br />
più, canzone meno).<br />
Ho, capito: Giorgio Canali si era<br />
già esibito.<br />
Ho capito due volte: Dente (tra<br />
l’altro il miglior live della giornata)<br />
si era già esibito.<br />
Ma sono convinto che la maggior<br />
parte del presunto valore<br />
del biglietto fosse giustificabile<br />
con la presenza di Castoldi<br />
(Morgan).<br />
Ora, io non ho capito di preciso<br />
chi fosse l’ente che organizzava<br />
il live, anche se nella “ricevuta”<br />
del biglietto era impresso il<br />
timbro della ragione sociale di<br />
un noto ristorante indiano-club<br />
notturno sito nel bassanese.<br />
Ma se avessi una persona fisica<br />
alla quale rivolgermi, penso<br />
che non riserverei parole molto<br />
gentili, dato che mi sono sentito<br />
raggirato e preso in giro assieme<br />
a tanti altri.<br />
Faccio notare che non sono un<br />
novellino per ciò che riguarda<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 2<br />
La lettera Morgan all’Astra:<br />
biglietti salati, ingressi a sbafo<br />
Io ho pagato,<br />
ma a metà<br />
show<br />
si entrava gratis<br />
l’ambiente musicale, visto che<br />
frequento concerti di ogni tipo<br />
da una quindicina di anni a<br />
questa parte.<br />
Non sono estraneo nemmeno<br />
alle difficoltà insite nell’organizzazione<br />
di un live, visto che<br />
faccio musica da altrettanti<br />
anni.<br />
E dalla musica ho appreso quello<br />
che si chiama rispetto per il<br />
pubblico, visto che è (e sempre<br />
sarà) elemento determinante<br />
per fare andare avanti Lo Show<br />
(...”the show must go on” cantavano<br />
Mercury per primo e Milva<br />
molti anni dopo).<br />
Non credo sia molto rispettoso<br />
far vedere alla gente<br />
che ha profumatamente<br />
pagato il<br />
biglietto che senza<br />
pagarlo si sarebbe<br />
potuto assistere<br />
gratuitamente a<br />
buona parte dello<br />
spettacolo principale.<br />
A che gioco<br />
abbiamo giocato<br />
domenica?<br />
Avrei proposto un<br />
“paghiamo meno<br />
ma entriamo tutti”. Ho notato<br />
invece un “chiediamo molto,<br />
fino ad esaurimento fessi”. Che<br />
dite? Sarà così? O forse ho visto<br />
male?<br />
Ok, ho visto male.<br />
Probabilmente avrò incontrato<br />
le uniche persone che erano<br />
sgattaiolate dentro nello sfortunato<br />
momento in cui il prode bigliettaio<br />
aveva avuto un attacco<br />
di nausea lasciando scoperto<br />
il posto di blocco.<br />
Si si. Avrò proprio capito male.<br />
Come al solito non sarà colpa di<br />
nessuno ed io sarò il solito guastafeste.<br />
Chiedo scusa.<br />
Un consiglio?<br />
Ascoltatevi “L’amore non è bello”<br />
di Dente.<br />
Dieci e lode, se vi piacciono le<br />
atmosfere poetiche disilluse sui<br />
sentimenti in un epoca allo scatafascio.<br />
Luca “show-must-go-on” Toniolo
il fatto<br />
L’alcolista della porta accanto<br />
Mi chiamo Mario e sono un alcolista<br />
vicentino, è da poco più di<br />
un anno che ho smesso di bere e sono<br />
sobrio, e nel mio piccolo vorrei raccontarvi<br />
la mia esperienza.<br />
Ho ricordi vaghi, nebulosi di quei terribili<br />
giorni che mi stavano rubando la<br />
vita. Erano giornate grigie, piatte, nelle<br />
quali il solo fatto importante era la ricerca<br />
di alcool, da bere a qualsiasi ora,<br />
in qualsivoglia momento: alcolici, super<br />
alcolici, anche alcool puro, tutto andava<br />
bene pur di bere e ogni giorno era<br />
buono. Inventavo bugie e, poiché noi<br />
alcolisti siamo bravissimi ad inventare<br />
storie, anche quando non mi reggevo<br />
in piedi ed ero distrutto dall’alcool davo<br />
alla stanchezza la colpa di ogni cosa, e<br />
tornato a casa dal lavoro, con l’ultimo<br />
barlume di luce che mi restava, andavo<br />
a buttarmi a letto. [...]<br />
Ero un uomo cattivo, scontroso e abbrutito,<br />
il cui unico scopo era la ricerca<br />
dell’alcool. Ormai non mi interessava<br />
più nulla della famiglia, di mio figlio che<br />
mi guardava con occhi umidi di lacrime,<br />
che mi dicevano “Basta papà”. Non<br />
mi importava più nemmeno del lavoro.<br />
Avevo toccato il fondo […] ed ero disperato,<br />
perché pur volendo uscire da quel<br />
nero baratro in cui ero caduto, non ne<br />
ero capace.<br />
Un giorno la forza della disperazione<br />
mi indusse a cercare e a trovare il numero<br />
di telefono di Alcolisti Anonimi. Mi<br />
rispose, in modo molto gentile, un’amica,<br />
alla quale aprii il cuore svuotandolo<br />
da tutte le mie pene. Le dissi dei vari<br />
tentativi fatti da solo per<br />
uscire dal problema e<br />
dei miei fallimenti. Lei<br />
rispose alle mie ansie<br />
Il passo<br />
più difficile<br />
è riconoscere<br />
la propria<br />
situazione<br />
di alcolista<br />
con calma e serenità,<br />
spiegandomi che non<br />
era possibile farcela da<br />
solo e invitandomi a una<br />
prossima riunione di Alcolisti<br />
Anonimi. [...]<br />
La sera della riunione mi<br />
presentai puntuale. Ero<br />
tutto sudato ed avevo<br />
paura di come sarei<br />
stato accolto. Entrando da quella porta<br />
tutte le mie incertezze, i miei patemi,<br />
le mie ansie sparirono come d’incanto.<br />
Mi accolsero con un caloroso applauso<br />
d’incoraggiamento, l’esatta sensazione<br />
che provai in quel momento fu come<br />
se cento mani calde e piene d’amore mi<br />
agguantassero e mi riportassero fuori<br />
da quel nero pozzo in cui ero precipitato.<br />
Quella sera ascoltai molte testimonianze<br />
di amici che avevano avuto un’esperienza<br />
simile alla mia. Se non peggiore.<br />
Ascoltai tante persone che parlavano<br />
la mia stessa lingua, fatta di sofferenza<br />
e che, aldilà delle esperienze che materialmente<br />
avevano vissuto, aldilà degli<br />
avvenimenti che avevano e li avevano<br />
attraversati, provavano le mie stesse<br />
paure, i miei stessi sentimenti ed avevano<br />
i miei stessi bisogni.<br />
Era la sera dell’11 febbraio dell’anno<br />
scorso. Da quella sera io ho smesso di<br />
assumere qualsiasi tipo di sostanza alcolica.<br />
Non dico che all’inizio sia stata<br />
una cosa facile ma l’amore, l’amicizia<br />
e la forza che ho ricevuto da tutti gli<br />
amici di Alcolisti Anonimi mi hanno<br />
aiutato moltissimo. […] Concludendo,<br />
a distanza di poco più di un anno posso<br />
affermare che quel Mario che era arrivato<br />
in quella stanza pieno di vergogna<br />
e di timori, quel Mario che aveva ormai<br />
perso tutto, in particolare la dignità e il<br />
rispetto di sé stesso, quel Mario reduce<br />
da strazianti incubi e allucinazioni, ora<br />
a distanza di un anno vive! E vive felice<br />
nella sobrietà.<br />
I vicentini<br />
Il miracolo purtroppo non succede<br />
sempre. Anzi, la percentuale a un primo<br />
sguardo pare sconfortante: «Su una<br />
media di 30 nuovi ingressi all’anno, c’è<br />
stata una volta che abbiamo provato a<br />
contarli e la metà sono effettivamente<br />
rimasti nel gruppo. Ma di solito sono ancora<br />
meno quelli che ce<br />
la fanno: circa un terzo».<br />
L’analisi la fa Giorgio, ex<br />
alcolista e tra le figure<br />
“guida” di uno dei grup-<br />
pi di “Alcolisti Anonimi”<br />
del capoluogo vicentino.<br />
L’associazione, fondata<br />
in America nel 1935, è l’<br />
“artefice” del salvataggio<br />
di Mario e di altre centinaia,<br />
anzi migliaia di<br />
ex alcolizzati vicentini.<br />
Oltre che delle loro<br />
famiglie. Nella nostra provincia A.A. è<br />
presente da 30 anni, verranno compiuti<br />
quest’anno a giugno. E nonostante siano<br />
meno della metà le persone che entrano<br />
nei gruppi e riescono poi a superare realmente<br />
il problema alcol, l’associazione<br />
riscuote un successo crescente: nel<br />
Vicentino ad esempio sono stati fondati<br />
tre nuovi gruppi (Altavilla, Breganze,<br />
Torrebelvicino) anche negli ultimi due<br />
anni. Una prova di quanto sia diffusa la<br />
malattia dell’alcolismo, e quanto sia sentita<br />
la necessità di porvi rimedio. «Nella<br />
nostra associazione si entra volontariamente<br />
e non esiste il verbo “bisogna”:<br />
nessuno ti impone nulla – precisa Giorgio<br />
– ci riuniamo solo per aiutarci l’un<br />
con l’altro a rimanere sobri. Come da<br />
nostra tradizione siamo tutti uguali, allo<br />
stesso livello anche se magari nella vita<br />
“esterna” apparteniamo a sfere sociali<br />
differenti, l’unica cosa che ci accomuna è<br />
il problema dell’alcol».<br />
L’associazione<br />
L’associazione ha come unico requisito<br />
per chi vuole divenire membro il desiderio<br />
di smettere di bere: non vi sono<br />
quote o tasse, ed A.A. non è affiliata ad<br />
alcuna idea religiosa o politica. L’associazione<br />
inoltre non si fa pubblicità, per<br />
tradizione, anche se i membri possono<br />
andare a parlarne pubblicamente quando<br />
invitati: «Annualmente ci capita di<br />
essere chiamati nelle scuole superiori».<br />
In Italia è presente con 500 gruppi, di<br />
questi 105 (più di un quinto) sono in<br />
un’unica regione, il Veneto, a riprova di<br />
quanto l’alcolismo qui sia diffuso. E la<br />
provincia di Vicenza ha ben 35 gruppi:<br />
sei a Vicenza, quattro a Bassano, due a<br />
Marostica, e poi ad Arsiero, Asiago, Barbarano,<br />
Breganze, Caldogno, Camisano,<br />
Chiampo, Cornedo, Creazzo, Longare,<br />
Malo, Montecchio Maggiore, Povolaro,<br />
Recoaro, Romano d’Ezzelino, Breganze,<br />
Rosà, Sandrigo, Sarego, Schio, Solagna,<br />
Thiene, Torrebelvicino, Arcugnano,<br />
Valdagno. Altavilla, Valli del Pasubio.<br />
Sono raggiungibili al numero di telefono<br />
0444303130.<br />
Il primo passo<br />
«C’è chi telefona direttamente – spiega<br />
l’ex alcolista – ma la maggior parte arriva<br />
alla riunione grazie all’azione dei familiari,<br />
o dei medici del Sert». All’esterno<br />
della sede – una delle sei di Vicenza – la<br />
scritta “Alcolisti Anonimi” è in piccolo,<br />
volutamente poco evidente: «E’ un accorgimento:<br />
una scritta grande e molto<br />
visibile, può intimorire e spaventare l’alcolista<br />
– continua Giorgio –. Quando arrivano<br />
poi, superato lo “scoglio” del primo<br />
passo per entrare, c’è un’ “esplosione<br />
di calore”. Nel senso che la persona non<br />
si sente più sola con il problema, e attraverso<br />
il gruppo trae conforto. Noi ci chiamiamo<br />
per nome, non parliamo e non<br />
ci interessa quello che facciamo, dove<br />
lavoriamo, e c’è la regola dell’assoluta riservatezza<br />
sui discorsi che vengono fatti<br />
nelle riunioni. Non ci sono “classi”. La<br />
frequenza del gruppo è molto importante,<br />
per il recupero: noi facciamo tre<br />
incontri alla settimana». Il primo passo,<br />
l’ingresso nel gruppo e l’ammissione della<br />
propria condizione di alcolista, spesso<br />
è il più difficile: «Io non ero un alcolista,<br />
potevo smettere quando volevo. Però era<br />
sempre domani, e un domani che non<br />
arrivava mai» esemplifica l’ex alcolista.<br />
Ritratto di famiglia<br />
Nella famiglia tradizionale veneta, l’<br />
alcolizzato è (era) il padre, che passava<br />
le serate all’osteria e si disinteressava<br />
della famiglia. E’ un vecchio stereotipo<br />
o è ancora una realtà? Secondo Norma,<br />
ex-alcolista e altra figura “guida” del<br />
gruppo vicentino, «non si può parlare<br />
di classi o categorie più presenti di altre.<br />
Ci sono tutti: il dirigente d’azienda,<br />
la nonna, la signorina di diciotto anni,<br />
abbiamo avuto anche una quindicenne.<br />
Qualcuno è entrato a 70 anni. E c’è l’insegnante,<br />
il laureato, persino il medico.<br />
Negli ultimi anni forse, questo sì, si è abbassata<br />
l’età delle persone che vengono<br />
ad Alcolisti Anonimi». Secondo Giorgio<br />
«questo è un fatto positivo, perché il<br />
giovane è più facilmente recuperabile.<br />
Ancora quindici anni fa arrivavano per<br />
lo più persone “finite”, con il fisico a pezzi,<br />
che ormai si erano già rovinate». Per<br />
Norma «sono aumentate anche le donne.<br />
Purtroppo c’è ancora poca informazione,<br />
le donne fanno fatica ad essere<br />
coinvolte anche perché per le famiglie<br />
risulta ancora oggi difficile star loro vicine<br />
nel modo giusto: per il marito della<br />
donna alcolizzata spesso la condizione<br />
della moglie è una vergogna, da tenere<br />
nascosta. Peraltro l’alcolismo non è solo<br />
l’ubriachezza: io ad esempio non ho<br />
mai raggiunto del tutto questa condi-<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 3<br />
Alcolisti Anonimi, un’associazione che non parla (quasi) mai di sé ma che in 30 anni ha aiutato migliaia di persone. In aumento giovani e donne<br />
Direttore Responsabile<br />
LUCA MATTEAZZI<br />
l.matteazzi@vicenzapiu.com<br />
Editore<br />
MANY MEDIA SRL<br />
corso Padova, 12 – Vicenza<br />
tel. 0444 923362<br />
fax 0444 926780<br />
Redazione<br />
corso Padova, 12 – Vicenza<br />
tel. 0444 923362<br />
fax 0444 926780<br />
redazione@vicenzapiu.com<br />
ALESSIO MANNINO<br />
a.mannino@vicenzapiu.com<br />
PAOLO MUTTERLE<br />
p.mutterle@vicenzapiu.com<br />
www.vicenzapiu.com<br />
Collaborano:<br />
ANDREA ALBA<br />
ALBERTO BELLONI<br />
MARTA CARDINI<br />
FRANCESCO CAVALLARO<br />
FEDERICA CEOLATO<br />
GIULIANO CORÀ<br />
FRANCESCA DANDA<br />
FRANCESCO DI BARTOLO<br />
ANDREA FASULO<br />
GIOVANNI MAGALOTTI<br />
MATTEO RINALDI<br />
GIULIO TODESCAN<br />
Pubblicità<br />
MANY MEDIA SRL<br />
corso Padova, 12 – Vicenza<br />
tel. 0444 923362<br />
fax 0444 926780<br />
pubblicita@manymedia.it<br />
Giornale chiuso in redazione alle ore<br />
20,00 di giovedì 21 maggio 2009.<br />
Stampa<br />
ALPHA PRINT SRL<br />
Via Zamenhof, 795 VICENZA<br />
Sede Operativa: Via Tavagnacco,<br />
61 UDINE - tel. 0432 548845<br />
Autorizzazione<br />
Tribunale di Vicenza n. 1181<br />
del 22 agosto 2008<br />
Copyright: Le condizioni di utilizzo dei testi<br />
e delle foto sono concordate con i detentori.<br />
Se ciò non è stato possibile, l’editore<br />
si dichiara disposto a riconoscere il giusto<br />
compenso.<br />
<strong>VicenzaPiù</strong> si avvale di opere d’ingegno (testi<br />
e fotografie) distribuiti gratuitamente con le<br />
licenze Creative Commons “Attribuzione”<br />
e “ Attribuzione - Non opere derivate”.<br />
Ringraziamo tutti gli autori che ci permettono<br />
di utilizzare i loro lavori segnalando il<br />
nome o il link ad un loro spazio web personale.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
www.creativecommons.it<br />
flickr.com/davemorris<br />
Japanese Restaurant<br />
Take Away & Delivery<br />
zione, ma non potevo stare senza la mia<br />
bottiglia quotidiana. E le mie figlie certo<br />
risentivano della situazione, la loro vita<br />
era divenuta difficile dovendo badare<br />
anche a me».<br />
Per le donne sono stati creati dei gruppi<br />
appositi, in cui la presenza femminile è<br />
maggioritaria, proprio per favorire l’accesso<br />
e il senso di accoglienza verso persone<br />
dello stesso sesso. Anche a Vicenza<br />
uno dei sei gruppi è a maggioranza<br />
femminile. La partecipazione ai gruppi<br />
poi è molto variegata: spesso vengono<br />
persone da paesi esterni lontani, ad<br />
esempio per il gruppo di Giorgio e Norma<br />
c’è una forte presenza di persone da<br />
Arzignano e Montecchio. «L’alcolista,<br />
una volta entrato, con il tempo impara,<br />
un po’ alla volta, a seguire il percorso<br />
che noi chiamiamo dei “dodici passi”,<br />
per liberarsi dell’alcol e aiutare gli altri a<br />
farlo - spiega Roberto, altra figura guida<br />
del gruppo – quasi sempre poi a fianco<br />
di Alcolisti Anonimi c’è anche il gruppo<br />
dei famigliari degli alcolisti, “Al Anon”,<br />
che svolge riunioni altrettanto importanti<br />
per aiutare l’alcolista, e la famiglia<br />
stessa, ad uscire dalla malattia».<br />
Andrea Alba<br />
Piazzale Fraccon, 2 (di fronte alla scalette di Monte Berico)<br />
Tel 0444.54.37.65<br />
www.zushi.eu | vicenza@zushi.eu
È fi nito tutto nella più classica delle<br />
bolle di sapone, o quasi. Sono<br />
ormai passati tre anni da quando<br />
il governo Prodi e l’allora ministro<br />
Bersani davano il via alla famosa<br />
lenzuolata di liberalizzazioni: una<br />
serie di provvedimenti che avrebbero<br />
dovuto movimentare un mercato<br />
come quello italiano, in molti<br />
casi bloccato da forti interessi<br />
corporativi. E rendere più facile<br />
ed economico l’accesso a prodotti<br />
e servizi, dal pane alla consulenza<br />
legale, dal taxi alla medicina contro<br />
il mal di testa. Così scriveva<br />
il Corriere della Sera ne gennaio<br />
del 2007: “Rendere migliore la<br />
vita di tutti i giorni.<br />
Eliminare le barriere<br />
all’accesso dei giovani<br />
alle attività eco-<br />
nomiche. Favorire la<br />
crescita economica,<br />
investimenti e occupazione.<br />
Rendere<br />
l’Italia più competitiva<br />
nel mondo. Sono i<br />
quattro punti cardine<br />
del pacchetto Bersani<br />
di liberalizzazioni che<br />
porterà, si legge nel<br />
primo piano<br />
La grande bolla<br />
delle liberalizzazioni<br />
Sono passati tre anni dalla lenzuolata di Bersani,<br />
ma l’annunciata rivoluzione non c’è stata<br />
Per farmacie, taxi, avvocati e panifici non è cambiato quasi nulla. Ecco perché<br />
di Luca Matteazzi<br />
Le<br />
parafarmacie<br />
sono poche.<br />
E alcune<br />
hanno<br />
già chiuso<br />
documento, a «nuove tutele per<br />
il cittadino consumatore, imprese<br />
e mestieri più liberi, impresa più<br />
facile»”.<br />
Sembrava una rivoluzione: chi non<br />
ricorda i tassisti in piazza a Roma<br />
e Milano contro la prospettiva di<br />
liberalizzare le licenze, o lo sciope-<br />
ro degli avvocati, preoccupati per<br />
l’abolizione dei minimi tariffari e<br />
per l’apertura alla pubblicità? O<br />
ancora, le proteste dei farmacisti<br />
contro la possibilità di vendere<br />
pastiglie e sciroppi che non hanno<br />
bisogno di prescrizione medica<br />
anche nei supermercati?<br />
In realtà, nella maggior parte dei<br />
casi gli effetti delle liberalizzazioni<br />
sono rimasti solo sulla carta: e<br />
quando qualcosa si è mosso, non<br />
sempre lo ha fatto nella direzione<br />
sperata. Vero: per alcune compravendite<br />
adesso non è più necessario<br />
rivolgersi al notaio, e le banche<br />
avvisano quando modifi cano<br />
le condizioni del conto. Ma per il<br />
resto è rimasto tutto come prima.<br />
Tanto che adesso c’è chi pensa di<br />
tornare indietro, e in parlamento<br />
stanno approdando alcune proposte<br />
di legge che fanno a pezzetti la<br />
lenzuolata Bersani.<br />
La rivincita delle<br />
farmacie<br />
È il caso delle parafarmacie.<br />
Il decreto<br />
Bersani aveva dato<br />
il via libera, tra le<br />
proteste dei farmacisti,<br />
alla vendita di<br />
medicinali da banco<br />
(quelli che non hanno<br />
bisogno di ricetta<br />
medica) anche al di<br />
fuori delle farmacie.<br />
Ad esempio nei supermercati,<br />
purché a venderli e ad<br />
offrire consulenza in caso di necessità<br />
ci fosse sempre un laureato<br />
in farmacia. L’obiettivo era quello<br />
di aprire un mercato chiuso come<br />
quello delle farmacie, dove le licenze<br />
sono poche, spesso cedute<br />
di padre in fi glio, o vendute a peso<br />
<br />
<br />
<br />
d’oro. Ora qualcuno propone la retromarcia,<br />
come il senatore di An<br />
Saltamartini.<br />
Intanto, però, le parafarmacie<br />
hanno aperto. Anche a Vicenza,<br />
che anzi è stata una delle prime<br />
città a sperimentare la novità. Il<br />
fenomeno, però, non ha sfondato:<br />
nei centri commerciali o nei supermercati<br />
più grandi la presenza di<br />
un banco farmaci accanto a quello<br />
del pane e a quello della frutta è<br />
ormai la regola, ma anche allargando<br />
lo sguardo a tutta la provincia<br />
il conteggio si ferma ad una<br />
decina di casi. Che, tra l’altro, non<br />
sempre navigano nell’oro. “Guardiamo<br />
ad esempio la parafarmacia<br />
della stazione – osserva Carlo<br />
Traballi, presidente dell’ordine dei<br />
farmacisti -. È stata aperta per neanche<br />
un anno, ad ha già chiuso.<br />
Ma da quello che sentiamo, più di<br />
qualcuna è in diffi coltà”. Il perché<br />
è abbastanza facile da capire: il<br />
grosso del fatturato di una farmacia<br />
è costituito dai farmaci ricettabili.<br />
Poi ci sono i farmaci da banco,<br />
i cosmetici, i prodotti dietetici, gli<br />
integratori e tutti quei nuovi servizi,<br />
dall’analisi del capello alle<br />
consulenze, che negli ultimi anni<br />
si stanno diffondendo a macchia<br />
d’olio. Il cuore, però, lo scheletro<br />
che fa stare in piedi tutta la baracca,<br />
è ancora costituito dai farmaci<br />
con ricetta. Tolti quelli, è diffi cile<br />
far quadrare i conti, e infatti molte<br />
parafarmacie arrancano. “Vanno<br />
meglio quelle nei grandi ipermercati,<br />
perché lì c’è una dinamica<br />
particolare e c’è comunque un via<br />
vai continuo di persone – aggiunge<br />
Traballi -. Le altre fanno fatica”.<br />
“La nostra contrarietà al decreto<br />
Bersani è sembrata una difesa di<br />
tipo lobbistico, ma non era così –<br />
continua il presidente -. Noi abbiamo<br />
una visione generale, perché<br />
all’interno dell’Ordine di sono<br />
tutti, anche il personale delle parafarmacie.<br />
Se eravamo contrari era<br />
perché il decreto partiva da una<br />
visione di base sbagliata: considerava<br />
il farmaco come una merce<br />
di consumo, quando non è così. E<br />
aveva una visione errata dei ricarichi<br />
sui farmaci, che sono sì alti, ma<br />
perché alle spalle c’è una logistica<br />
e una gestione molto complicata.<br />
E poi il sistema delle farmacie funziona:<br />
ha una diffusione capillare,<br />
ha un alto indice di<br />
gradimento da parte<br />
dei clienti: perché<br />
demolirlo?”.<br />
Magari per abbassare<br />
il costo dei farmaci,<br />
e per creare posti<br />
di lavoro nuovi e più<br />
accessibili, come affermano<br />
i sostenitori<br />
delle parafarmacie?<br />
“Mah, il costo dei farmaci<br />
si è abbassato<br />
per decisioni governative<br />
che non c’entrano con le<br />
liberalizzazioni. Quanto ai posti di<br />
lavoro, leggo che si parla di 5mila<br />
possibili disoccupati se chiudessero<br />
le parafarmacie: io non so<br />
dove siano, di certo non qui da<br />
noi. Io non ho nessun disoccupato<br />
tra i nostri iscritti, a Treviso sono<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 4<br />
Panifici<br />
nel caos:<br />
non si capisce<br />
più chi fa<br />
pane fresco<br />
e chi no<br />
flickr.com/nestavazquez<br />
messi anche peggio, e l’università<br />
di Padova si sta attrezzando per<br />
formare 100 nuovi farmacisti in<br />
più all’anno, perché il mercato li<br />
richiede. C’è da dire, comunque,<br />
che le farmacie non sono una cornucopia:<br />
c’è farmacia e farmacia, e<br />
non tutte sono come quelle che si<br />
vedono a Vicenza. Fare il farmacista<br />
in un piccolo comune è quasi<br />
fare il missionario”.<br />
Quanta confusione nel paniere<br />
Dalle farmacie ai panifi ci. Un’altra<br />
delle novità introdotte<br />
da Bersani era la<br />
liberalizzazione della<br />
produzione di pane:<br />
basta con le licen-<br />
ze, sostituita da una<br />
semplice dichiarazione<br />
di inizio attività,<br />
e basta anche con i<br />
limiti al numero di<br />
panifi ci per comune.<br />
Così, da un paio<br />
d’anni chiunque può<br />
aprire un panifi cio<br />
senza troppe diffi coltà, ma il boom<br />
non c’è stato. “Da questo punto di<br />
vista non è cambiato nulla, non<br />
ci sono state aperture indiscriminate<br />
– commenta il vicedirettore<br />
dell’Ascom Ernesto Boschiero -. Il<br />
fatto è che quello del panifi catore<br />
è un mestiere duro, con orari dif
primo piano<br />
fi cili: è raro che uno scelga questa<br />
strada. E alla fi ne conta la professionalità,<br />
che non si improvvisa”.<br />
Quello che si è visto, caso mai, è un<br />
proliferare di piccole produzioni<br />
di pane ai limiti della legalità da<br />
parte di pizzerie, ristoranti e gastronomie.<br />
“Su questo fronte è un<br />
disastro, tutti possono fare tutto<br />
– osserva Antonio Cristofani, presidente<br />
provinciale dei panifi catori<br />
Ascom -. Ci vorrebbero più controlli,<br />
ma non c’è nessuno che li fa”.<br />
Guardando la cosa con gli occhi<br />
del consumatore, qualche vantaggio<br />
potrebbe anche<br />
esserci: adesso, se si<br />
conoscono i posti giusti,<br />
si riesce a trovare<br />
il pane anche la sera,<br />
magari andandolo a<br />
prendere in qualche<br />
pizzeria amica, oppure<br />
la domenica mattina,<br />
in gastronomie<br />
e piccole rivendite.<br />
Il prezzo da pagare,<br />
però, è una confusione<br />
di fondo che non<br />
aiuta certo a distinguere il pane<br />
artigianale, fatto e cotto in giornata,<br />
da quello industriale, precotto e<br />
surgelato: “Noi siamo mai riusciti<br />
ad imporci, e a far sì che si chiamasse<br />
panifi cio solo chi produce e<br />
vende pane fresco. Così adesso non<br />
si capisce più nulla. Prima c’erano<br />
Avvocati con<br />
tariffe più<br />
basse? Ci<br />
guadagnano<br />
banche e<br />
multinazionali<br />
Se 6 Goloso<br />
di Musica e Notizie<br />
regole ben chiare, adesso c’è una<br />
confusione totale. Non si capisce<br />
chi produce e come lo fa. È passata<br />
la libertà assoluta del mercato: basta<br />
che si venda”. Così per i panifi<br />
ci, quelli veri che si alzano prima<br />
dell’alba per impastare e mettere<br />
in forno il pane, reggere la concorrenza<br />
è sempre più diffi cile.<br />
Avvocati low cost,<br />
ma solo per i ricchi<br />
Se per far valere le loro ragioni i<br />
panettieri scottati dalle liberalizzazioni<br />
decidessero di muoversi<br />
per vie legali, non<br />
troverebbero particolari<br />
vantaggi<br />
rispetto all’era pre-<br />
Bersani. Anche nel<br />
campo forense, il<br />
decreto dell’ex ministro<br />
dell’economia<br />
ha ottenuto degli<br />
effetti parziali, e in<br />
parte contrari alle<br />
attese. Soprattutto<br />
per quanto riguarda<br />
l’abolizione dei minimi<br />
tariffari. “È accaduto esattamente<br />
il contrario di quanto si era<br />
prospettato – spiega Lucio Zarantonello,<br />
presidente dell’ordine degli<br />
avvocati -. L’eliminazione dei<br />
minimi ha fatto il gioco dei poteri<br />
forti come banche, assicurazioni,<br />
multinazionali, che sono riuscite<br />
a imporre le loro tariffe a colleghi<br />
che avevano bisogno di lavorare.<br />
Ora si arriva ad onorari che sono<br />
la metà del minimo tariffario, in<br />
alcuni casi anche un quinto”.<br />
In pratica, se prima le tariffe erano<br />
fi ssate a livello ministeriale,<br />
adesso ogni avvocato è libero di<br />
proporsi al prezzo che ritiene più<br />
conveniente: solo che questo non<br />
ha favorito il cittadino comune,<br />
ma le grandi organizzazioni che,<br />
forti del loro potere, riescono ad<br />
imporre i loro prezzi. Il tutto a<br />
svantaggio degli avvocati più giovani,<br />
che pur di farsi un giro di<br />
clienti e inserirsi nella professione<br />
sono “costretti” ad accettare tariffe<br />
stracciate (mentre uno studio<br />
già avviato può sempre far valere<br />
il prestigio del proprio nome).<br />
“Dal punto di vista del cittadino<br />
non è cambiato nulla – continua<br />
Zarantonello -. La bandiera delle<br />
liberalizzazioni è stata solo una<br />
facciata dietro alla quale c’era<br />
davvero poco”. E infatti anche<br />
l’apertura alla pubblicità, copiata<br />
dal modello anglosassone, dalle<br />
nostri parti è rimasta solo sulla<br />
carta: niente dépliant, niente<br />
manifesti, niente slogan. Basta<br />
aprire le pagine gialle, alla voce<br />
studi professionali e avvocati, per<br />
verifi care che c’è sempre la solita<br />
lunga lista di legali senza nessun<br />
richiamo particolare. “Non abbia-<br />
mo visto i faccioni dei colleghi sugli<br />
autobus o sugli ombrelli come<br />
avviene in Inghilterra – conclude<br />
Zaratonello -. Per fortuna”.<br />
Ultimo venne il taxi<br />
Infi ne i taxi. L’aumento del numero<br />
di licenze avviato da Bersani si è<br />
in parte concretizzato nelle grandi<br />
città, Roma e Milano in testa, non<br />
certo in una realtà piccola come<br />
vicenza. Dove, casomai, i tassisti<br />
hanno il problema di arrivare a<br />
fi ne mese, non quello di non riuscire<br />
a tenere il passo delle richieste.<br />
“A Vicenza non c’è<br />
niente – ci raccontava<br />
un paio d’anni fa l’allora<br />
presidente della<br />
Cotavi, la cooperativa<br />
dei tassisti vicentini<br />
Armando Pegoraro -:<br />
Non ci sono né l’Arena<br />
né il Lago di Garda<br />
come a Verona, non<br />
c’è una grande stazione<br />
come a Padova,<br />
non c’è nulla. Gli<br />
unici a prendere il taxi<br />
sono gli anziani, e con la crisi che<br />
c’è anche loro lo fanno sempre di<br />
meno”. Un’analisi confermata dal<br />
suo successore Davide Giardina:<br />
“Il turismo qui da noi è praticamente<br />
zero: Vicenza si visita a piedi,<br />
e sono pochissimi i turisti che<br />
chiamano il taxi. Noi lavoriamo<br />
13 notiziari locali 16 notiziari nazionali al giorno<br />
tutto quello che succede a vicenza e provincia<br />
tutte le partite del vicenza calcio in diretta<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 5<br />
| Da sinistra: uno sciopero dei taxisti a Roma, una farmacia, un panificio<br />
Per i tassisti<br />
i veri<br />
problemi<br />
sono la cirsi<br />
e l’abusivismo<br />
con persone senza patente, con gli<br />
anziani che hanno bisogno di spostarsi.<br />
E poi con i rappresentanti<br />
delle ditte, o in occasione delle fi ere:<br />
ma la crisi si ripercuote anche lì<br />
e ne risentiamo pure noi”.<br />
Il numero di licenze, dunque, dalle<br />
nostre parti è rimasto sostanzialmente<br />
stabile: è stata fatta qualche<br />
nuova concessione in provincia,<br />
ma per contarle le dita di una<br />
mano bastano e avanzano. Niente<br />
di più. Anche perché ad aggravare<br />
una situazione già critica, ci si<br />
mette pure la concorrenza abusiva.<br />
“Basta andare davanti<br />
alla caserma Ederle<br />
per vedere cosa succede:<br />
ci sono dei noleggiatori<br />
che offrono<br />
la macchina con conducente<br />
come fosse<br />
un taxi, uscendo dal<br />
loro ambito: secondo<br />
la legge dovrebbero<br />
ricevere la lettera di<br />
incarico nella loro<br />
sede, e partire dalla<br />
loro autorimessa, ma<br />
non fanno così. Poi ci sono degli<br />
abusivi che lavorano fuori da ogni<br />
autorizzazione: abbiamo segnalato<br />
la cosa, vedremo cosa succederà”.<br />
Intanto, liberalizzazioni o no, per i<br />
vicentini trovare un taxi libero non<br />
dovrebbe essere un problema. Almeno<br />
questo.<br />
CI PUOI<br />
ASCOLTARE<br />
100.300<br />
Vicenza, Bassano,<br />
Rosà, Marostica.....<br />
105.600<br />
Schio<br />
104.700<br />
Vallata dell’Astico<br />
99.800<br />
Altopiano di Asiago<br />
107.750<br />
Vallata dell’Agno<br />
flickr.com/booleansplit
Ztl o Zsl? Strisce gialle o strisce blu?<br />
Da qualche settimana le proposte<br />
per il riordino della mobilità in centro<br />
storico sono al centro dell’attenzione.<br />
C’è chi ha ipotizzato l’allargamento<br />
della zona a traffi co limitato,<br />
chi ha corretto il tiro parlando di<br />
zona a sosta limitata, chi ha fatto<br />
capire di esser pronto alle barricate<br />
per stoppare nuove divieti e chi si è<br />
mobilitato per denunciare la mancanza<br />
di posti auto per i residenti.<br />
Insomma, di tutto di più. In effetti<br />
capire come funziona il sistema che<br />
l’amministrazione sta studiando<br />
non è semplicissimo: un po’ perché<br />
il meccanismo è complesso, un po’<br />
perché per ascoltarlo (e poi spiegarlo),<br />
ci vuole tempo, molto tempo. Noi<br />
abbiamo provato a raccontare, passo<br />
dopo passo, come potrebbe cambiare<br />
il cuore della nostra città.<br />
Lo stato dell’arte<br />
Oggi come oggi, la viabilità<br />
in centro storico<br />
è articolata attorno<br />
ad una zona a traffi co<br />
limitato che ha come<br />
cardine l’asse viario<br />
di corso Palladio e le<br />
sue laterali. In pratica<br />
si va dalla zona di San<br />
Biagio al Retrone lungo<br />
l’asse nord - sud, e<br />
da piazza Matteotti a<br />
piazza Castello lungo<br />
l’asse est – ovest.<br />
All’interno ci sono al-<br />
focus<br />
Centro storico, facciamoci una sosta<br />
Strisce gialle al posto delle strisce blu, nuove linee di centrobus, abbonamenti rivoluzionati<br />
Punto per punto, ecco cosa prevede il piano per il riordino della mobilità di cui si discute in questi giorni<br />
di Luca Matteazzi<br />
cune zone di sosta per residenti (non<br />
moltissime a dire il vero); all’esterno,<br />
invece, i parcheggi sono in larga parte<br />
delimitati dalle strisce blu, cioè a<br />
pagamento. Sulla carta, un sistema<br />
pensato per favorire la sosta a rotazione<br />
di chi si reca in centro per delle<br />
commissioni, per degli impegni di lavoro<br />
o semplicemente per fare shopping.<br />
Nei fatti però le cose stanno diversamente.<br />
Intanto sulle strisce blu<br />
Troppe auto<br />
girano<br />
per il centro<br />
a caccia di<br />
un parcheggio<br />
che non c’è<br />
possono parcheggiare, con l’apposito<br />
abbonamento, anche i residenti. E<br />
infatti, su circa 1500 posti blu a disposizione<br />
in centro storico, ci sono<br />
circa 850 abbonamenti per residenti.<br />
Come dire che la metà dei posti blu<br />
del centro è destinata a chi ci abita;<br />
un dato che si spiega con la cronica<br />
assenza di garage del centro città (si<br />
calcola che il 70 per cento dei residenti<br />
non ce l’abbia), ma che troppo<br />
spesso viene dimenticato.<br />
Agli abbonamenti dei residenti vanno<br />
poi aggiunti, e questo è il secondo<br />
punto da tenere in considerazione,<br />
altri 270 abbonamenti generici per<br />
le strisce blu: sono abbonamenti<br />
che costano 60 euro al mese (lanciati<br />
quando ancora c’erano le lire con<br />
un prezzo volutamente salato – 120<br />
mila lira nella seconda metà degli<br />
anni ’90- sono ormai alla portata di<br />
tutti) e che sono utilizzati prevalentemente<br />
da chi in centro ci lavora,<br />
perché permettono, pagando 2 euro<br />
al giorno, di lasciare l’auto in sosta<br />
anche nelle zone più centrali, quelle<br />
in cui il parcheggio costerebbe 2 euro<br />
all’ora. “Non dobbiamo dimenticare<br />
che noi siamo latini siamo educati<br />
dal portafoglio, non dal senso civico”,<br />
commenta Stefano<br />
Soprana, il consigliere<br />
comunale di Vicenza<br />
Capoluogo che colla-<br />
bora con l’assessore<br />
Tosetto nella defi nizione<br />
del piano. Il risultato,<br />
ovvio, è che nel<br />
cuore della città buona<br />
parte delle strisce blu,<br />
che tutti immaginano<br />
destinate alla sosta a<br />
rotazione, sono in realtà<br />
occupate da auto<br />
abbonate, e che i posti<br />
effettivamente a disposizione per il<br />
parcheggio occasionale sono pochi.<br />
Il video<br />
Per dare l’idea della situazione Vicenza<br />
Capoluogo ha realizzato un<br />
video mettendosi nei panni di un cittadino<br />
qualunque che voglia lasciare<br />
l’auto in centro in un normale giovedì<br />
di mercato. Il video si può vedere<br />
su youtube, ma cosa ne viene fuori è<br />
facile da immaginare: in piazza delle<br />
Erbe, dei 21 parcheggi a pagamento,<br />
solo 6 sono occupati da auto con il<br />
tagliando della sosta pagata, gli altri<br />
15 da auto di abbonati (abbonamenti<br />
generici e residenti); in piazza<br />
Santi Apostoli, 18 dei 30 posti auto<br />
sono occupati da abbonati, in stradella<br />
della Fossetta 4 su 12, attorno<br />
a piazza del Mutilato, 45 su 145. E<br />
ovviamente di un posto libero non<br />
si vede neanche l’ombra. L’esperimento<br />
è stato ripetuto anche in altri<br />
giorni della settimana, con risultati<br />
paragonabili e con situazioni anche<br />
paradossali: come in contrà Cantarane,<br />
dove spesso le linee gialle destinate<br />
ai residenti sono libere, mentre<br />
quelle blu sono occupate da auto di<br />
residenti abbonati. “Un abbonamento<br />
sulle strisce blu costa meno di uno<br />
sulle strisce gialle, e noi siamo latini”,<br />
scherza Soprana.<br />
Per completare il quadro, bisogna<br />
aggiungere che anche nei parcheggi<br />
del centro, come il Verdi o quello dei<br />
Carmini, una quota importante dei<br />
posti è occupata da chi ha un abbonamento<br />
generico(370 abbonamenti,<br />
su 880 posti complessivamente a<br />
disposizione, con prezzi che variano<br />
dai 50 ai 120 euro al mese): cioè da<br />
chi in centro ci lavora, commercianti<br />
in primis, che per avere l’auto comoda<br />
tolgono parcheggi ai loro potenziali<br />
clienti.<br />
Un piano in tre mosse<br />
Il progetto in discussione in questi<br />
giorni parte dunque da questa situazione.<br />
E cerca di razionalizzarla,<br />
come ripete più volte Soprana. Per<br />
evitare che il centro sia invaso da<br />
auto che girano e girano alla caccia di<br />
un parcheggio libero che, di fatto, è<br />
un miraggio.<br />
Il problema è come riuscirci. E qui il<br />
piano propone una serie di interventi<br />
diversi. La prima mossa prevede<br />
di eliminare le strisce blu da alcune<br />
zone della città. Le aree interessate<br />
sarebbero l’angolo sudest del centro<br />
storico chiuso tra il Retrone e il perimetro<br />
delle mura duecentesche (la<br />
zona di via Santi Apostoli e via Paolo<br />
Lioy) e, in un secondo momento,<br />
un tratto di Pedemuro San Biagio. È<br />
<br />
l’idea che ha suscitato il maggior clamore,<br />
perché è stato percepita (e in<br />
parte anche comunicata), come un<br />
tentativo di allargare la ztl. In realtà<br />
si sta parlando di qualcosa di diverso.<br />
I promotori hanno ribattezzato<br />
l’area interessata Zsl, zona a sosta<br />
limitata, per far capire come il cuore<br />
della proposta stia nella modifi ca<br />
del sistema della sosta: cioè nella<br />
trasformazione di tutti i parcheggi<br />
blu della zona in strisce gialle. A disposizione,<br />
quindi, dei residenti e del<br />
carico e scarico delle merci (le righe<br />
gialle con il disegno di un uomo al<br />
lavoro). Attenzione, però: le aree<br />
di carico e scarico, in base al codice<br />
della strada, sono utilizzabili da tutti,<br />
non solo da chi ha veicoli commerciali.<br />
E, se usate correttamente,<br />
possono permettere la sosta anche<br />
per consegnare o ritirare qualcosa in<br />
un negozio. Questo assicurerebbe al<br />
alcune attività della zona, ad esempio<br />
le puliture a secco, di non essere<br />
troppo danneggiate dalle modifi che<br />
alla viabilità. “Oggi il sistema funziona<br />
con i divieti, nel senso che sta<br />
in piedi solo perché la gente lascia<br />
l’auto in divieto o in doppia fi la per<br />
sbrigare le proprie commissioni, ma<br />
non si può accettare una situazione<br />
simile – riprende Soprana -. In più,<br />
ci sono colonne di auto in cerca di un<br />
posto che non c’è: allora meglio dire<br />
subito che in quella zona ci sono solo<br />
strisce gialle, senza illudere. Perché<br />
l’illusione di poter parcheggiare è la<br />
cosa peggiore”.<br />
Abbonamenti da rivedere<br />
La seconda mossa prevede una revisione<br />
della politica degli abbonamenti.<br />
I famosi abbonamenti generici<br />
per le strisce blu (quelli da 60 euro)<br />
verrebbero eliminati, liberando così<br />
270 posti auto per il parcheggio a<br />
rotazione. “Non è che aumentano i<br />
posti, viene razionalizzato quello che<br />
c’è”, sottolinea Soprana. Il costo degli<br />
abbonamenti generici per i parcheggi<br />
(Carmini, Verdi ecc... )verrebbe invece<br />
aumentato, per disincentivarne<br />
l’uso. In cambio, però, il progetto prevede<br />
un abbonamento al Centrobus a<br />
prezzi stracciati (35 euro l’anno, cioè<br />
10 centesimi al giorno): un centrobus<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 6<br />
che, rispetto alla situazione attuale,<br />
avrà anche orari più fl essibili e percorsi<br />
diversi. “Offriamo un servizio a<br />
prezzi convenienti – spiega sempre<br />
Soprana -. Poi, se uno preferisce la<br />
comodità può averla, ma la paga”.<br />
Con questa politica degli abbonamenti<br />
si potrebbe così arrivare a liberare<br />
per la sosta a rotazione 400 posti<br />
in più rispetto ad oggi (i 270 degli abbonamenti<br />
generici, più un altro centinaio<br />
abbondante di abbonamenti<br />
ai parcheggi che vengono dirottati<br />
verso il Centrobus): più o meno come<br />
costruire un altro parcheggio Verdi,<br />
solamente costo zero, o quasi. La<br />
fi losofi a di base è semplice: nelle vie<br />
del centro parcheggiano i residenti e<br />
chi si ferma per soste brevi, al massimo<br />
di un paio d’ore; per chi ha bisogno<br />
di più tempo, ci sono i parcheggi.<br />
E soprattutto c’è il Centrobus.<br />
La circolare della sosta<br />
La terza mossa prevede infi ne la creazione<br />
di una specie di circolare di<br />
parcheggi. Un anello di vie che corre<br />
attorno alla zona a traffi co limitato e<br />
in cui le strisce blu sarebbero a disposizione<br />
solo per la sosta a rotazione,<br />
escludendo quindi gli abbonati. È<br />
uno dei punti più delicati perché si<br />
scontra con le esigenze dei residenti<br />
che adesso in quelle vie ci parcheg-
giano. “Quello che chiediamo è di<br />
spostare l’auto all’interno o all’esterno<br />
dell’anello, di un centinaio di metri<br />
al massimo – osserva Soprana<br />
-. E quando non è possibile, l’auto<br />
rimane dove è adesso. C’è l’idea che<br />
i commercianti vogliano penalizzare<br />
i residenti, ma non<br />
è così, e questo piano<br />
considera la residenza<br />
e il commercio, o<br />
meglio i servizi, come<br />
i due punti fondamentali<br />
del centro storico.<br />
Un centro vuoto, senza<br />
abitanti, non interessa<br />
a nessuno”.<br />
focus<br />
Il Centrobus?<br />
Quasi gratis,<br />
e passerà<br />
anche in<br />
piazza Biade<br />
Il trasporto pubblico<br />
Trasformazione delle<br />
linee blu in linee<br />
gialle e revisione degli abbonamenti<br />
sono misure che potrebbero essere<br />
adottate anche in tempo relativamente<br />
brevi. Volendo, anche entro la fi ne<br />
dell’anno. Ma il piano mette in campo<br />
anche una ridisegno delle linee<br />
di trasporto pubblico che potrebbe<br />
andare a regime nel corso del 2010.<br />
Per rilanciare un Centrobus oggi sottoutilizzato,<br />
il progetto prevede di rivedere<br />
il percorso della linea che parte<br />
dal park Farini portandola a toccare la<br />
stazione, e soprattutto di far tornare<br />
le due linee che si muovono dai Park<br />
Cricoli e Bassano nel cuore del centro,<br />
facendole passare per San Biagio,<br />
Motton San Lorenzo, piazza Castello,<br />
piazza Duomo, ponte Furo e piazza<br />
delle Biade. Il tutto con corse più frequenti,<br />
orari dilatati (fi no alle 21), più<br />
fermate in centro e tariffe particolarmente<br />
vantaggiose per i pendolari (35<br />
euro all’anno, come si diceva sopra).<br />
Il risultato sarebbe una circolare del<br />
centro storico, servita solo dai piccoli<br />
mezzi ecologici utilizzati dal Centrobus.<br />
A cui si affi ancherebbe poi una<br />
circolare esterna da realizzare modifi<br />
cando in parte i percorsi delle linee<br />
2, 4 e 7. “Questo è quello che si può<br />
fare con i mezzi oggi a disposizione<br />
dell’Aim, e permetterebbe di avere<br />
due anelli che, con un solo cambio,<br />
consentono di arrivare in tutti i punti<br />
principali della città – spiega Soprana<br />
-. Se poi arrivassero dei fondi per la<br />
metro, allora si potrebbe<br />
fare anche molto<br />
altro”.<br />
Questione di soldi<br />
Come si reggerebbe<br />
in piedi, dal punto di<br />
vista economico, tutto<br />
questo? E, in particolare,<br />
come sarà possibile<br />
abbassare i prezzi di<br />
abbonamenti per il<br />
Centrobus e soste per<br />
residenti (il piano prevede,<br />
per i residenti<br />
senza garage, un abbonamento al costo<br />
di 10 euro, contro i 15 o 30 di adesso)?<br />
Semplice, almeno in apparenza:<br />
con un funzionamento più effi ciente<br />
della sosta a rotazione. Sono le strisce<br />
blu che fanno cassa, e oggi molti parcheggi<br />
rendono decisamente meno<br />
di quello che potrebbero, a causa dei<br />
troppi abbonati. Migliorando questo<br />
aspetto gli incassi aumenterebbero,<br />
e il surplus potrebbe essere reinvestito<br />
nella mobilità: per migliorare il<br />
trasporto pubblico, ad esempio, ma<br />
anche per le piste ciclabili.<br />
Le reazioni<br />
Inevitabile che un piano così complesso<br />
e che tocca un numero così<br />
grande di aspetti abbia suscitato<br />
reazioni diverse. Dall’Ascom è arrivata<br />
un’apertura di credito, mentre<br />
alcuni residenti hanno formato un<br />
comitato proprio per dire no a questa<br />
proposta: colpevole, a loro dire,<br />
di favorire troppo la sosta breve,<br />
e quindi l’affl usso di auto verso il<br />
centro, a tutto danno della vivibilità<br />
dell’area. Ora se è vero che il piano di<br />
riordino aumenta il numero di posti<br />
blu a disposizione (non in senso assoluto:<br />
il totale è sempre quello, ma<br />
molti abbonamenti vengono dirottati<br />
verso i parcheggi di interscambio),<br />
è vero anche che le strisce blu sono<br />
quasi tutte a disposizione anche dei<br />
residenti. I vantaggi, quindi, dovrebbero<br />
essere sia per chi cerca un<br />
parcheggio per delle commissioni,<br />
sia per chi in centro ci abita. Il punto<br />
critico è la circolare dei parcheggi,<br />
ma trovare un’intesa non sembra<br />
impossibile. Staremo a vedere.<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 7<br />
| Nella cartina a sinistra: in giallo l’attuale zona a traffico limitato, in verde le vie che potrebbero diventare a sosta limitata. Sopra, le stesse aree con l’aggiunta, in azzurro, della circolare dei parcheggi<br />
| I nuovi percorsi del Centrobus: in rosso da via Farini, in giallo da Cricoli, in blu dallo stadio<br />
la provocazione Ztl, zona<br />
a traffico libero<br />
Mettiamocela via. Chi avrebbe<br />
salutato volentieri un allargamento<br />
della zona a traffico limitato,<br />
e io sono tra questi, dovrà<br />
pazientare. Il sindaco l’aveva<br />
anticipato in un’intervista di un<br />
paio di settimane fa e l’ha ribadito<br />
in questi giorni: per il momento<br />
l’argomento non è all’ordine<br />
del giorno, le priorità sono<br />
altre; se ne riparlerà, caso mai,<br />
se e quando ci saranno i mezzi<br />
per farlo. Dal punto di vista<br />
politico, la sua posizione non fa<br />
una piega: estendere la zona a<br />
traffico limitato è un provvedimento<br />
ad alto rischio di impopolarità,<br />
che va a toccare da<br />
vicino interessi concreti, come<br />
quelli di residenti, lavoratori<br />
e negozianti. Normale, quindi,<br />
muoversi con tutte le cautele del<br />
caso, e cercare il coinvolgimento<br />
della città.<br />
Il fatto è che - al di là della proposta<br />
che abbiamo spiegato in<br />
queste pagine - ogni volta che<br />
si parla di Ztl si incontrano resistenze<br />
molto forti. In particolare<br />
c’è un’idea di fondo dura a<br />
morire e molto diffusa, secondo<br />
cui senza auto il centro sarebbe<br />
destinato ad un inevitabile declino.<br />
Hanno voglia urbanisti e<br />
studiosi dei sistemi di mobilità<br />
a ripetere che se si vuole valorizzare<br />
una zona, la soluzione<br />
migliore è la pedonalizzazione<br />
(attenzione, non la ztl, la pedonalizzazione),<br />
ovviamente portata<br />
avanti con le dovute maniere.<br />
Ma c’è poco da fare: basta<br />
nominare un possibile allarga-<br />
mento della Ztl, per trovarsi di<br />
fronte alle barricate di chi teme<br />
che così si ucciderà la città.<br />
A me pare paradossale. Se davvero<br />
si pensa che ridurre il traffico<br />
faccia male al centro storico,<br />
allora perché non proporre<br />
di abolire la Ztl? Trasformiamo<br />
la zona a traffico limitato in una<br />
zona a traffico libero, riapriamo<br />
le vie del centro alle auto, permettiamo<br />
a tutti di arrivare fin<br />
davanti all’ufficio, o al negozio.<br />
Corso Palladio è più che sufficiente<br />
per un doppio senso di<br />
marcia, anzi, studiando bene la<br />
cosa si potrebbe anche trovare<br />
lo spazio per dei parcheggi su<br />
tutti e due i lati. Lo stesso vale<br />
per corso Fogazzaro, e all’incrocio<br />
tra i due una bella rotatoria<br />
ci starebbe a meraviglia. Nelle<br />
altre vie, purtroppo, bisognerà<br />
stringersi un po’, ma basterà<br />
ingegnarsi per trovare una soluzione.<br />
Volete mettere la comodità<br />
di poter parcheggiare in<br />
contrà Porti, e di arricchire una<br />
delle vie più belle d’Italia con<br />
una coloratissima fila di auto in<br />
sosta? Ah, dimenticavo: perché<br />
spremersi la meningi su dove<br />
trovare nuovi posti auto? Piazza<br />
Castello, piazza San Lorenzo,<br />
piazza Duomo e ovviamente<br />
piazza dei Signori sono dei parcheggi<br />
perfetti, non trovate?. E<br />
farebbero anche incassare un<br />
bel po’ di soldi alle casse di Aim.<br />
Io dico che per sei mesi si potrebbe<br />
provare. E poi vediamo cosa<br />
uccide davvero il centro storico.<br />
L. M.
focus<br />
Centrodestra unito:<br />
referendum “antidemocratici”<br />
Per Rucco (PdL) quelli promossi da Più Democrazia sono “strumenti che svuotano il consiglio”<br />
Pecori (Udc): “Almeno si alzi la soglia di votanti”. Entrambi d’accordo su Variati: «Lascerà cadere il tema»<br />
di Alessio Mannino<br />
All’opposizione di centrodestra<br />
non interessano i referendum<br />
comunali. Quelli, per intenderci,<br />
promossi dal comitato Più Democrazia<br />
per i quali si votò nel<br />
settembre 2006, e coi quali nel<br />
regolamento del Comune si introdurrebbe<br />
la possibilità di indire<br />
non più consultazioni, ma vere e<br />
proprie proposte o abrogazioni<br />
di delibere dal carattere vincolante,<br />
quorum basso e con una<br />
raccolta fi rme a portata di quartiere.<br />
Nell’attuale maggioranza di<br />
centrosinistra gli unici a farsene<br />
portavoce, ma in silenzio perché<br />
divisi al loro interno, sono i civici<br />
di Vicenza Capoluogo. Il Pd è non<br />
pervenuto, mentre il sindaco Variati<br />
ha rinviato il tema sine die.<br />
«Noi come Alleanza Nazionale<br />
abbiamo sostenuto il referendum<br />
nazionale sulla legge elettorale e<br />
ancora prima, con l’Msi, siamo<br />
sempre stati attivi nell’appoggiare<br />
gli strumenti referendari»,<br />
esordisce Francesco Rucco, consigliere<br />
comunale<br />
proveniente da An,<br />
oggi nel PdL. «Tuttavia,<br />
pur nel rispetto<br />
dello strumento in sé,<br />
siamo stati e siamo<br />
contrari ai referendum<br />
proposti da Più<br />
Democrazia, perché<br />
è inutile intervenire<br />
sulle scelte dell’amministrazione,<br />
sulle<br />
delibere di giunta o<br />
di consiglio: ci sono<br />
dei costi, e sappiamo che la gente<br />
non prende in considerazione<br />
questo tipo di voto». Ma c’è una<br />
ragione di fondo: «Ci sono dei<br />
Per noi<br />
l’opposizione<br />
va fatta<br />
in aula<br />
consiglieri eletti, no? Chi sostiene<br />
certe battaglie ha avuto l’occasione<br />
per portarle avanti andando a<br />
votare alle ultime elezioni comunali.<br />
Altrimenti si svuota il valore<br />
del consiglio». Potrebbe tornare<br />
utile all’opposizione, un referendum<br />
con una bassa soglia di fi rme.<br />
Rucco non fa una piega: «Per<br />
me l’opposizione va fatta all’interno<br />
dell’aula». E’ molto scettico, il<br />
vicecapogruppo PdL, sulle sponde<br />
politiche del comitato promotore<br />
(politicamente di sinistra):<br />
«Questa maggioranza è compatta<br />
solo in apparenza, e Vicenza Capoluogo<br />
ha solo due consiglieri.<br />
Ci sono molte spaccature, e se ne<br />
emergerà una anche su questo argomento,<br />
vedrete che il sindaco,<br />
com’è sua abitudine, non deciderà.<br />
D’altronde il centrosinistra<br />
lo cavalcava quand’era all’opposizione<br />
solo per convenienza, ma<br />
adesso si guaderà bene dall’adottarlo,<br />
perché è uno strumento<br />
scomodo».<br />
Massimo Pecori, oltre ad essere<br />
l’unico consigliere dell’udc in<br />
Sala Bernarda, è stato difensore<br />
civico durante la passata consiliatura.<br />
«L’idea che il cittadino<br />
vada coinvolto per non essere<br />
un suddito l’ho sempre ribadita<br />
in tempi non sospetti,<br />
quando ero<br />
difensore civico»,<br />
premette. Ma poi<br />
attacca: «Tuttavia,<br />
i referendum immaginati<br />
così sono,<br />
paradossalmente,<br />
antidemocratici».<br />
Come può essere?<br />
«Non puoi paralizzare<br />
l’attività del<br />
Comune organizzandoconsultazioni<br />
con soglie così basse». E poi<br />
c’è un problema generale: «Gli<br />
italiani non ce l’hanno nel dna,<br />
nella cultura del nostro paese<br />
AI<br />
questi strumenti non sono amati.<br />
Basta guardare ai dati di affluenza<br />
dei referendum degli ultimi<br />
decenni. Alla gente non gliene<br />
frega niente». I supporter della<br />
democrazia diretta ribatterebbero<br />
che questa cultura non c’è<br />
proprio perché l’istituto referendario<br />
non è radicato, non viene<br />
usato a livello locale ed è stato<br />
spesso aggirato dalla classe politica<br />
con leggi e leggine ad hoc<br />
(vedi il caso dei finanziamento ai<br />
partiti). «Ma allora che almeno<br />
si mettano soglie serie, che diano<br />
credibilità al voto. Altrimenti<br />
basta un manipolo di qualche<br />
centinaio di persone e si abroga<br />
una delibera. E poi attenzione, si<br />
va contro il principio di rappresentatività:<br />
che ne facciamo dei<br />
consigli comunali? Mi spiace, ma<br />
è una follia». Come è una «stupidaggine»,<br />
a suo dire, sollevare il<br />
problema come opposizione per<br />
utilizzare i referendum in chiave<br />
anti-maggioranza: «Così poi fra<br />
cinque anni me li ritrovo quando<br />
sono tornato al governo?». Pecori<br />
non crede minimamente che<br />
Variati, che pure ha<br />
brandito la bandiera<br />
del referendum sul<br />
Dal Molin, si farà<br />
carico di riportare la<br />
“democrazia diret-<br />
ta” in aula: «Sono di<br />
centrosinistra come<br />
quelli di Più Democrazia,<br />
ma non sono<br />
folli».<br />
C’è però una forza<br />
che di centrosinistra<br />
non è ma che<br />
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ha resuscitato la propria anima<br />
referendaria, ed è la Lega Nord.<br />
Sulla moschea sponsorizzata da<br />
Variati, il Carroccio ha proposto<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 8<br />
| Da sinistra a destra: Francesco Rucco, Massimo Pecori, Achille Variati<br />
Un voto<br />
sulla moschea?<br />
Fumo<br />
negli occhi<br />
proprio una consultazione cittadina.<br />
Che ne pensano gli alleati<br />
del PdL e gli ex alleati dell’Udc?<br />
«Mi sembra un tema malposto:<br />
i musulmani hanno due centri<br />
culturali in città, è stato Variati<br />
a tirare fuori l’idea<br />
gettando fumo negli<br />
occhi ai cittadini. A<br />
che serve una moschea?<br />
Sul Dal Molin<br />
era diverso, perché<br />
lì la competen-<br />
za non è locale», è<br />
l’opinione di Pecori.<br />
Anche a Rucco sembra<br />
eccessiva l’idea<br />
leghista: «Penserei<br />
piuttosto a un<br />
sondaggio fatto<br />
con una società di primo livello.<br />
Sicuro come sono che i vicentini<br />
una moschea non la vorrebbero».
Come è cambiata Vicenza, negli<br />
ultimi tre anni e tre mesi, cioè<br />
da quando il primo numero di <strong>VicenzaPiù</strong><br />
è arrivato nelle edicole?<br />
Si fa prima a dire quello che non<br />
cambia, in questa città. Il Corriere<br />
della Sera, in uno speciale dedicato<br />
al Veneto di qualche giorno fa, con<br />
slancio futuristico la defi niva “capitale<br />
hi-tech”. Le imprese ad alto<br />
tasso d’innovazione tecnologica,<br />
infatti, non mancano. E tengono<br />
botta alla crisi: Dainese (airbag<br />
speciali), T-net (telefonia), Smania<br />
(mobili ecologici), per fare i nomi<br />
citati dal primo quotidiano nazionale,<br />
sono piccoli gioielli che brillano<br />
nella lunga notte che stiamo attraversando.<br />
Il tessuto industriale<br />
del Vicentino non ha mai avuto un<br />
amore particolare per la fi nanza,<br />
e questo oggi si rivela un punto di<br />
forza. Roberto Zuccato, presidente<br />
degli industriali, si è fatto portabandiera<br />
dell’ottimismo tipicamente<br />
imprenditoriale che vede il<br />
bicchiere mezzo pieno: «La crisi è<br />
l’occasione per preparare un futuro<br />
migliore. Senza crisi non ci sono<br />
sfi de e senza sfi de la vita è routine,<br />
lenta agonia. È dalla crisi che affi<br />
ora il meglio di ciascuno». E ha<br />
caldeggiato un’«agenda di riforme<br />
che vanno fatte senza perdere tempo<br />
e senza indugi».<br />
Ma sul banco degli<br />
imputati sono soprattutto<br />
le banche, che<br />
strozzano le imprese<br />
negando loro l’ossigeno<br />
del credito. La<br />
Banca Popolare di Vicenza<br />
non è così matrigna,<br />
ma c’è da dire<br />
che non è tutto oro<br />
ciò che luccica: quel<br />
che hanno in mano<br />
i suoi azionisti non<br />
deve fare i conti con<br />
opinioni<br />
Una città immobile<br />
(sul lavoro instabile)<br />
Da tre anni raccontiamo una Vicenza vittima degli stessi difetti: il mito<br />
del Lavoro, l’incapacità di guardare al di là del proprio naso, la paura di cambiare<br />
la Borsa, e perciò il valore delle sue<br />
azioni è deciso in autonomia, a tavolino.<br />
Secondo la Cgil, i licenziati<br />
nelle fabbriche vicentine hanno<br />
raggiunto l’impressionante quota<br />
3 mila. Senza contare le centinaia<br />
di migliaia di ore di cassintegrazione,<br />
la mobilità e le ferie forzate che<br />
stanno gettando nella disperazione<br />
migliaia di famiglie, in particolare<br />
i giovani. Oscar Mancini, ex segretario<br />
Cgil, in una recente intervista<br />
su questo giornale ha ricordato di<br />
essere stato inascoltata cassandra<br />
quando negli anni scorsi accusava<br />
gli imprenditori berici di non voler<br />
(o non sapere) aggiornarsi, riqualifi<br />
carsi, innovare e puntare sulla<br />
green economy. «Hanno pensato<br />
solo a vivere di rendita e alla speculazione<br />
facile», cioè a investire<br />
sul mattone.<br />
Oggi lavorare a<br />
capofitto<br />
si rivela un<br />
auto-inganno<br />
suicida<br />
Il padroncino nell’helldorado<br />
Ma se crolla il mito della piena occupazione<br />
in una terra che sembrava<br />
un helldorado attira-immigrati,<br />
e se tutta la fi liera giù giù fi no alle<br />
micro-imprese è piegata dal deserto<br />
degli ordinativi, tutto sommato<br />
resiste la spina dorsale del sistema:<br />
il modello del padroncino. Il senso<br />
comune del vicentino medio non è<br />
stato scalfi to neanche un po’: qui si<br />
crede ancora che con fantasia, olio<br />
di gomito e spirito di sacrifi cio ci si<br />
possa arricchire.<br />
Ma è proprio questo il problema<br />
da cui partire per rifl ettere su noi<br />
stessi. Il nucleo più intimo dell’anima<br />
berica si identifi ca ancora e<br />
sempre col Lavoro visto come sostanza<br />
e scopo della vita. Ma oggi<br />
lavorare a capofi tto, “come se non<br />
ci fosse un domani”, si rivela un<br />
auto-inganno suicida. E anche<br />
leggermente idiota. Il padroncino<br />
sottende un modello economico ed<br />
esistenziale sul quale la crisi globale<br />
ha emesso la sua dura sentenza:<br />
fallimento totale. Perché mai dovremmo<br />
rincorrere gli indiani che<br />
producono l’acciaio meglio e più<br />
di noi, o i cinesi che ormai ci strabattono<br />
su tutti i fronti, se poi ci<br />
tocca rinunciare ai nostri progetti<br />
di vita, di persone con sogni, affetti<br />
e il diritto ad un po’<br />
di serenità? Perché<br />
dovremmo correre<br />
dietro all’imperativo<br />
della crescita econo-<br />
mica, se ciò signifi ca<br />
contratti precari, stipendi<br />
da fame, orari<br />
gonfi ati, ansia e stress<br />
da iperproduzione?<br />
Il vicentino è davvero<br />
l’esemplare in<br />
provetta dell’uomo<br />
globalizzato, attaccato<br />
ai soldi perché<br />
ce n’è sempre meno e perché se<br />
ne vorrebbe sempre di più, e perciò<br />
condannato all’infelicità anche<br />
quando pensa di essere felice.<br />
Modello da rivedere<br />
Alla radice di tutti i mancati cambiamenti<br />
di una cittadina affannata<br />
a mantenere un benessere<br />
sempre più incerto e fasullo c’è<br />
l’incapacità di guardare al di là del<br />
proprio naso. Nessuno, dico nessuno,<br />
si cimenta nel riconsiderare<br />
il nostro folle modo di vivere, tutto<br />
“lavoro&schei”. La casa brucia e<br />
noi pensiamo di spegnere l’incendio<br />
con qualche secchiata d’acqua,<br />
invece di costruirne una nuova, più<br />
a misura di noi stessi come uomini<br />
e donne, di esseri umani, per dio.<br />
E non come macchine produttive,<br />
cartellini da timbrare, numeri<br />
da schedare, consumatori da imbonire<br />
e rimpinzare di prodotti<br />
tanto innovativi quanto inutili.<br />
Non abbiamo bisogno di sfornare<br />
il gioiello più fi go, cari orafi di<br />
una Fiera che fa gola ai costruttori<br />
come Maltauro, più che ai clienti<br />
internazionali. Chi lo compra? “Gli<br />
ucraini di un certo tipo”, abbiamo<br />
sentito rispondere in un servizio<br />
televisivo. Cioè i neo-ricchi delle<br />
ex zone povere del pianeta. Il nostro<br />
edonismo si estende a tutto il<br />
mondo, e noi, impoveriti, non possiamo<br />
permetterci neppure ciò che<br />
produciamo.<br />
Il coraggio delle idee<br />
La vera ricchezza va cercata altrove.<br />
Nelle nostre bellezze. Artistiche<br />
e storiche, innanzitutto. Ma non<br />
rimestando per l’eternità sempre e<br />
solo il mortaio di Palladio, questo<br />
architetto morto cinquecento anni<br />
fa il cui fantasma ci perseguita.<br />
Reinventiamoci. Modena è diventata<br />
famosa per il festival della fi -<br />
losofi a, Mantova si è rifatta un’immagine<br />
con quello delle letteratura.<br />
Noi, ex sacrestia d’Italia, siamo<br />
fermi al festival biblico. Ma basta<br />
con preti, suorine, talari e avemaria.<br />
Non si rinnova una città coi paternoster.<br />
Ridiamole vita scompigliando<br />
l’immaginario e puntando<br />
su idee audaci. Nel suo piccolo, il<br />
piano di rivitalizzazione di Campo<br />
Marzo presentato dall’ex assessore<br />
Quero ma fi rmato dall’architetto<br />
Aldo Cibic (un sinistrorso candidatosi<br />
con l’azzurra Lia Sartori) è un<br />
segno che qualcosa si muove. Ancor<br />
più piccolo ma ugualmente signifi<br />
cativo, l’irrompere di musica e<br />
gioventù spritzomane sotto le volte<br />
della smorta Basilica (i sabati dedicati<br />
ai djset dal pomeriggio fi no<br />
alle due di notte: fi nalmente un po’<br />
di movida).<br />
Essenza democristiana<br />
La cultura di un paese – perché<br />
Vicenza in fondo non è una città:<br />
è un grosso paese – si rimodella<br />
intaccandone a poco a poco l’immobilismo.<br />
Che, accoppiato con<br />
l’ipocrisia, è la vera cifra della vicentinità.<br />
E allora si santifi chino<br />
altri segnali di vitalità come quello<br />
inviato dall’assessore alla cultura<br />
Francesca Lazzari, che ha attaccato<br />
a muso duro i vertici dello Stabile<br />
Veneto, rei di cristallizzare la<br />
gestione dell’Olimpico e del nuovo<br />
teatro. Non è usanza locale affrontare<br />
di petto le questioni e cantarle<br />
chiare: evviva chi comincia a farlo.<br />
E la questione che ha sconvolto il<br />
capoluogo moderato per eccellenza,<br />
la base americana al Dal Molin,<br />
in questo senso lascerà un’eredità<br />
importante: aver fatto scoprire ai<br />
cittadini di Vicenza la passione politica<br />
e civile, mezza tramortita da<br />
decenni di democristianità totalizzante<br />
e corsa al denaro, sterco del<br />
demonio.<br />
Intendiamoci: la Dc qui non è stata<br />
un partito. E’ stata ed è tuttora la<br />
mentalità che informa la politica<br />
berica, tutta quanta, di destra e di<br />
sinistra. Anche coloro che vengono<br />
comunemente considerati estremisti,<br />
qui sono democristiani dentro.<br />
Il sindaco Achille Variati, passato<br />
per masaniello degli sparuti<br />
noglobal nostrani, non è che un<br />
diccì di lungo corso<br />
sapientemente ammodernatosi.<br />
Dopo<br />
dieci, pesanti anni di<br />
Hullweck ostaggio di<br />
donne-virago (la moglie-dirigenteBressanello<br />
e la scaltra Dal<br />
Lago), a Variati va<br />
dato atto di una rivoluzione:<br />
ha scacciato<br />
l’ombra del torbido<br />
e dello sbracato<br />
clientelismo dal palazzo.<br />
Ma deve stare<br />
attento a non ricadere nella vecchia<br />
arte di non decidere. Un’arte<br />
dettata dalla paura di scontentare<br />
e farsi nemici, musa malefi ca del<br />
tipico vicentino arroccato nel quieto<br />
vivere.<br />
Il nodo informazione<br />
Lo specchio di questo esangue galleggiare<br />
è l’informazione. Siamo<br />
ancora al monopolio. Un quotidiano,<br />
uno solo, quello confi ndustriale,<br />
fa da fi ltro per l’opinione<br />
pubblica di massa. E così condiziona<br />
ogni evento, ogni fatto,<br />
ogni decisione. Se vuoi esistere,<br />
devi passare di lì. E pagare pedaggio.<br />
Un esempio, anzi l’esempio<br />
per antonomasia: le notizie<br />
sull’uso del territorio. L’altro,<br />
grande tesoro di queste lande<br />
piene di capannoni vuoti è il pa-<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 9<br />
| Loggia del Capitaniato vista dalla Basilica Palladiana<br />
Bisogna<br />
tornare<br />
all’agricoltura,<br />
alla produzione<br />
e al commercio<br />
locali<br />
esaggio. Orribilmente sfi gurato<br />
dall’industrializzazione prima<br />
e dalla cementifi cazione dopo.<br />
All’agricoltura, bisogna tornare.<br />
Ad un ritorno limitato, ragionato<br />
e graduale alla produzione e al<br />
commercio locali. Innovare, oggi,<br />
è tornare indietro. Sì, avete capito<br />
bene (e leggetevi Serge Latouche,<br />
Maurizio Pallante, Massimo<br />
Fini, Alain De Benoist: nei loro<br />
libri – i libri, questi sconosciuti -<br />
troverete tutto).<br />
Ma di questo l’informazione monopolistica,<br />
condizionata dagli<br />
interessi dei suoi proprietari che<br />
fanno affari con le<br />
costruzioni, con la<br />
concia, con l’industria<br />
pesante, non<br />
parla, o se parla lo fa<br />
sminuendo e defor-<br />
mando, delle deturpazioni<br />
urbanistiche,<br />
dell’inquinamento<br />
del sottosuolo, dei<br />
magna-magna e delle<br />
pressioni lobbistiche<br />
per quella lottizzazione<br />
o quel cambio<br />
di destinazione<br />
d’uso. Un bene di tutti, la qualità<br />
della vita, è merce di scambio fra<br />
politici e industriali, e il giornalismo<br />
mainstream, invece di mostrarne<br />
le deleterie conseguenze<br />
su legalità e vivibilità, fa sistematica<br />
opera di copertura.<br />
Ma ai vicentini, come gli italiani<br />
divisi fra fessi e furbi, va bene<br />
così. La vicentinità, lo abbiamo<br />
detto, non contempla i grandi<br />
cambiamenti. E sì che basterebbe<br />
buttare un sasso nello stagno. Per<br />
questo, siamo tutti nelle mani di<br />
Assindustria, il vero, immutabile<br />
centro di potere che domina la<br />
città. Se fosse vero che lì le cose<br />
cominciano a girare per il verso<br />
giusto, senza più genufl essioni ai<br />
poteri forti, allora sì che cambierebbe,<br />
Vicenza. Forse.<br />
Alessio Mannino<br />
flickr.com/seier
focus<br />
Piscine, gli anziani: In breve<br />
“Quanto pagheremo?” Ftv, vacanze a portata di autobus<br />
Riaprono gli impianti e gli over 60 non sanno ancora<br />
se torneranno le tariffe agevolate<br />
“A Giuliari abbiamo proposto 1,50 euro al giorno”<br />
Piscine a tariffa agevolata per gli anziani,<br />
dal Comune non si è mossa<br />
foglia. E’ dall’anno scorso che il manipolo<br />
di 50 clienti fi ssi ultrasessantenni<br />
dell’impianto di viale Ferrarin<br />
attendono una risposta dall’amministrazione.<br />
«Circa un mese e mezzo fa<br />
ho chiesto e ottenuto un colloquio con<br />
l’assessore al sociale Giovanni Giuliari»,<br />
ci dice il loro portavoce, Silvano<br />
Girardello, «il quale mi ha spiegato<br />
che la coperta è corta e lui deve far<br />
quadrare il bilancio. L’impressione,<br />
comunque, è che fosse disponibile<br />
a trovare una soluzione. Ma ancora<br />
adesso, quando la piscina apre anticipatamente<br />
rispetto agli altri anni, non<br />
sappiamo nulla».<br />
Il centro all’aperto in zona San Paolo<br />
apre i battenti questo weekend, in<br />
anticipo di una settimana dato il gran<br />
caldo. I “possessori della Carta 60”,<br />
come recitava la delibera del 1999<br />
con cui la giunta Hullweck introdusse<br />
per gli anziani il prezzo politico di<br />
1 euro nelle piscine scoperte, entreranno<br />
pagando biglietto pieno tutta<br />
la settimana (7 euro feriale, 8 euro<br />
la domenica) eccezion fatta che per<br />
due soli giorni, nei quali potranno<br />
accedere a 2 euro (con la differenza a<br />
carico delle casse comunali). La scure<br />
si è abbattuta nell’aprile 2008 per<br />
decisione del prefetto Vincenzo Madonna,<br />
commissario del Comune nel<br />
periodo di vacanza tra le dimissioni<br />
dell’ex sindaco Enrico Hüllweck e le<br />
elezioni vinte da Variati. Il bilancio<br />
di previsione, motivava Madonna,<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
| Anziani pronti alla nuotata<br />
stanziava allo scopo 10 mila euro,<br />
«assolutamente insuffi ciente a coprire<br />
la spesa che ne deriverà a carico<br />
del Comune».<br />
Girardello però non molla. «Ho chiesto<br />
a Giuliari che tolga la “tessera dei<br />
poveri” su cui timbrano i due giorni a<br />
prezzo agevolato, e gli ho fatto i conti<br />
in tasca». Secondo i suoi calcoli, la<br />
scorsa stagione Palazzo Trissino ha<br />
risparmiato «appena 3 mila euro».<br />
Una miseria che non giustifi ca il taglio,<br />
insomma. «Così ho proposto<br />
all’assessore una nuova tariffa di 1<br />
euro e mezzo per tutti i giorni della<br />
settimana. Giuliari non ha preso impegni,<br />
ma sembrava possibilista».<br />
L’importanza di questo servizio ce<br />
lo spiegava l’estate scorsa proprio<br />
Girardello: «eliminare questa agevolazione<br />
distrugge un modo per<br />
noi di ritrovarsi d’estate, insomma<br />
fa un danno sociale». Arriva la bella<br />
stagione, e vai con l’allarme per la salute<br />
e la solitudine degli anziani. E se<br />
c’è un luogo dove stare all’aria aperta<br />
senza soffrire le pericolose calure<br />
estive, facilmente raggiungibile, dove<br />
poter scambiare quattro chiacchiere<br />
e giocare a carte in santa pace magari<br />
assieme ai propri fi gli e nipoti, questa<br />
è la piscina. Oltre tutto, cara e unica<br />
meta per i pensionati in diffi coltà<br />
economiche, che sono molti. «Infatti<br />
ho chiesto agevolazioni anche alle famiglie<br />
a basso reddito con due bambini».<br />
C’è la crisi. Un bagno “popolare”<br />
può aiutare a dimenticarla.<br />
Alessio Mannino<br />
www.flickr.com/design-dog<br />
Dopo Jesolo e Sottomarina,<br />
Asiago e il Pian delle Fugazze.<br />
Dopo le corse verso le spiagge,<br />
Ftv ha presentato in questi giorni<br />
anche i nuovi collegamenti con le<br />
località di montagna. Una serie di<br />
nuove linee pensate di raggiungere<br />
le mete più turistiche che, nel<br />
corso dei mesi estivi, andranno ad<br />
affi ancare i classici collegamenti<br />
di linea con le località dell’Altopiano<br />
e delle Piccole Dolomiti. “I<br />
pullman possono essere una valida<br />
alternativa per chi desidera<br />
passare delle belle giornate sulle<br />
nostre montagne senza utilizzare<br />
l’auto – ha spiegato il presidente<br />
di Ftv Valter Baruchello – . Possiamo<br />
infatti offrire dei percorsi<br />
e degli orari che permettono ai<br />
turisti, o più semplicemente a chi<br />
vuole trascorre qualche ora tra boschi<br />
e sentieri, di intraprendere<br />
La proposta di consentire a<br />
chiunque la produzione in proprio<br />
di grappa destinata all’autoconsumo<br />
o a degustazioni occasionali<br />
non trova d’accordo le distillerie<br />
artigiane: esistono già norme<br />
che regolano le micro-produzioni<br />
e si tratterebbe di una sovrapposizione<br />
con conseguenze pericolose,<br />
anche per i consumatori.<br />
«I produttori - dichiara Ruggero<br />
Garlani, presidente provinciale<br />
delle aziende artigiane alimentari<br />
della provincia di Vicenza - fi no<br />
dalle prime fasi hanno accolto<br />
con grande scetticismo il disegno<br />
di legge che di fatto renderebbe<br />
possibile la produzione fai-da-te di<br />
grappa. La grappa, come altri distillati,<br />
deve infatti essere distillata<br />
professionalmente per eliminare<br />
il rischio che contenga alte dosi<br />
di alcol metilico, dannosissimo<br />
per la salute umana. Per garantire<br />
l’assenza di questo e di altri componenti,<br />
tutti i distillatori sono<br />
obbligati a sottoporre ogni singola<br />
partita ad analisi presso i Laboratori<br />
delle Dogane. Ciò non è previsto<br />
nel testo di legge presentato<br />
in discussione, e restano quindi<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
un viaggio in piena comodità ed<br />
autonomia”.<br />
E’ il caso della linea che da Vicenza,<br />
passando per Schio, “scala”<br />
il Pasubio per raggiungere Pian<br />
delle Fugazze e Camposilvano.<br />
Oppure, spostandosi sulle Piccole<br />
Dolomiti, quella che da Valdagno<br />
sale a Recoaro e arriva a Campogrosso,<br />
ricollegandosi poi con<br />
Pian delle Fugazze. Ma non solo:<br />
Ftv ha ad esempio modifi cato gli<br />
orari in modo da aumentare le<br />
coincidenze ad Arsiero, da e per<br />
Tonezza. Sono state programmate<br />
due coppie di corse di collegamento<br />
da Gallio a Lavarone. Sempre a<br />
proposito di questa località, Ftv ha<br />
istituito un doppio collegamento,<br />
permettendo agli utenti di Vicenza<br />
e Lavarone andate e ritorni in giornata.<br />
E’ stata inoltre incrementa la<br />
frequenza, nei giorni festivi, della<br />
enormi perplessità su come farà lo<br />
Stato a garantire ai consumatori la<br />
sicurezza delle grappe casalinghe,<br />
cioè prodotte dalle aziende agrituristiche,<br />
dalle aziende agricole e da<br />
altri produttori estemporanei».<br />
Vi è poi il tema della qualità: senza<br />
controlli - si domandano i distillatori<br />
artigiani - come si potrà permettere<br />
che produttori fai-da-te<br />
possano utilizzare l’Indicazione<br />
Geografi ca di Grappa, protetta<br />
dalla Comunità Europea, per una<br />
<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 10<br />
tratta da Gallio a Vicenza. Tra le<br />
novità di questa estate 2009 anche<br />
l’istituzione di un nuovo collegamento<br />
festivo tra Vicenza e<br />
le località di Roana, e di tre nuove<br />
corse feriali che hanno lo scopo di<br />
aumentare la frequenza del collegamento<br />
da Asiago a Bassano e<br />
viceversa.<br />
A tutto ciò si aggiunge la conferma,<br />
anche per quest’anno, del<br />
servizio Bicibus, l’iniziativa della<br />
Provincia di Vicenza che consente,<br />
senza alcun sovrapprezzo, di<br />
caricare la propria bicicletta su un<br />
apposito carrello agganciato alle<br />
corriere delle Ferrovie e Tramvie<br />
Vicentine. Tre, in questo caso, le<br />
mete collegate, punti di partenza<br />
di tantissimi itinerari ciclabili sulle<br />
montagne vicentine e non solo. Si<br />
tratta di Bassano del Grappa, Asiago<br />
e Recoaro Terme.<br />
Grappa, gli Artigiani contro l’autoproduzione<br />
| Una distillazione domestica<br />
bevanda della quale non è dato<br />
nemmeno sapere come sia stata<br />
prodotta?<br />
«Quanti oggi distillano clandestinamente<br />
- continua Garlani - e che<br />
questo Ddl mirerebbe a regolarizzare<br />
sono operatori che in realtà<br />
hanno operato e operano illegittimamente;<br />
e in effetti non ci sembra<br />
che premiare questi individui,<br />
permettendo loro una produzione<br />
“senza controlli”, sia davvero una<br />
buona idea».
cultura<br />
ViPiù cultura<br />
Software, hardware, sistemi operativi,<br />
kernel, interfaccia. Anche<br />
se il computer è ormai entrato in<br />
(quasi) tutte le nostre case, la sensazione<br />
che l’informatica rimanga<br />
un mondo riservato a pochi iniziati è<br />
ancora molto forte. Con un linguaggio<br />
e regole tutte sue, non certo alla<br />
portata di tutti. Eppure, anche questo<br />
mondo fatto di cifre e per certi<br />
versi freddo e diffi cilmente accessibile<br />
è attraversato da tempo da battaglie<br />
sui principi e da diverse fi losofi e<br />
che si contrappongono. E il terrore<br />
umano di rimanere schiacciato dalle<br />
macchine o intrappolato in un sistema<br />
controllato da pochi padroni<br />
(vedi gli incubi letterari e cinematografi<br />
ci in stile Matrix) produce i suoi<br />
anticorpi. Nascono così gruppi di<br />
coraggiosi che dagli anni ‘80, prima<br />
in pochi, poi sempre più numerosi,<br />
spostano la battaglia per i diritti, la<br />
democratizzazione e la libera accessibilità<br />
dalle piazze ai microchip dei<br />
nostri personal computer.<br />
Il concetto di software libero è alla<br />
base di tutto. I programmi che utilizziamo<br />
nei nostri computer, che<br />
ci servano per controllare tutte le<br />
nostre applicazioni (sistema operativo)<br />
o che ci servano per scrivere,<br />
disegnare, produrre musica o fi lmati,<br />
per lavorare con tabelle e dati, sono<br />
prodotti da alcune aziende che ne de-<br />
tengono tutti i diritti e che possono<br />
modifi carli solo a loro piacimento.<br />
Per noi comuni mortali un software<br />
di proprietà è come un libro o un cd:<br />
proprietà dell’ingegno che nessuno<br />
può sognarsi di manipolare o riprodurre<br />
(tanto meno commercializzare)<br />
senza il permesso dell’azienda<br />
che lo ha prodotto. Non ci va bene,<br />
non risponde in toto alle nostre esigenze?<br />
“Potete sempre acquistarne<br />
uno di un’azienda concorrente” ci<br />
direbbe il Bill Gates di turno. E qui<br />
intervengono i sostenitori del free<br />
software, dove free non sta per forza<br />
per gratuito, ma per libero da un unico<br />
detentore dei diritti. Il programma<br />
“libero” può essere utilizzato,<br />
studiato, modifi cato e redistribuito<br />
da chiunque. Nella piramide l’utente<br />
sta dunque al di sopra di tutti, la sua<br />
libertà viene interamente rispettata.<br />
Grande guru di questo movimento<br />
è un ricercatore del MIT di Boston,<br />
Richard Stallman, che per primo<br />
decise nel 1983 di modifi care un software<br />
che non rispondeva alle sue<br />
esigenze. Stallman creò il progetto<br />
GNU con l’intenzione di creare un<br />
Festival Biblico, ecco il Paulus<br />
Il Festival Biblico si presenta con una<br />
settimana di anticipo, e lo fa attraverso<br />
l’armonia della musica classica<br />
con un concerto di livello internazionale<br />
dedicato alla fi gura di Saulo di Tarso.<br />
Sabato 23 maggio 2009, alle 19 la chiesa<br />
di San Paolo di Vicenza ospiterà Il Paulus,<br />
Op. 36 di F. Mendelssohn, oratorio<br />
eseguito per l’occasione da Orchestra e<br />
Coro del Duomo di Graz.<br />
Il Paulus fu un autentico evento di livello<br />
internazionale fi n dalla prima esecuzione<br />
di Düsseldorf, nel 1836. La clamorosa<br />
impressione che produsse sul<br />
pubblico si mantenne viva anche lungo<br />
tutto il corso dell’Ottocento, e nelle sale<br />
da concerto e mel consumo musicale<br />
privato. Il Paulus rappresentò infatti un<br />
punto di svolta nella storia del genere.<br />
L’idea di Mendelssohn, di trasformare il<br />
vecchio oratorio descrittivo di argomento<br />
biblico in un autentico mezzo di comunicazione<br />
religiosa, era un fenomeno<br />
che corrispondeva al momento storico.<br />
La coscienza della società cristiana riformata<br />
si rispecchiava nel progetto del<br />
Paulus riguardo alle forme e alla presenza<br />
del sacro nella vita moderna.<br />
sistema operativo completamente<br />
libero. Il nome derivava dal logo, il<br />
disegno di uno gnu, e dall’acronimo<br />
“Gnu is not Unix”, con cui si voleva<br />
marcare la propria diversità dal sistema<br />
operativo allora in voga, Unix.<br />
In seguito, grazie alla sinergia con il<br />
fi nlandese Linus Torvalds, nacque il<br />
sistema operativo GNU/Linux. Col<br />
passare del tempo sono nati in tutto<br />
il mondo gruppi di persone che<br />
cercano, attraverso l’informazione<br />
e diverse iniziative, di diffondere il<br />
pensiero alla base del free software.<br />
Anche a Vicenza, dove proprio in<br />
questi giorni sono impegnati nell’organizzazione<br />
del primo “Festival delle<br />
Libertà Digitali”, esiste un nutrito<br />
gruppo di utenti di Linux, più che<br />
mai attivi e propositivi. “Siamo un<br />
gruppo di utenti e appassionati, non<br />
necessariamente tutti di formazione<br />
tecnico-informatica. Ci ritroviamo<br />
periodicamente e facciamo operazioni<br />
culturali con l’intento di diffondere<br />
l’uso di Linux e degli altri software<br />
liberi” ci spiega Luca Menini, del Linux<br />
Users Group Vicenza.<br />
E così dal 2001 si tengono i Linux<br />
Day (il prossimo sarà il 24 ottobre).<br />
A fi ne mese ci sarà un appuntamento<br />
all’Istituto Rossi, dove si coinvolgeranno<br />
studenti, insegnanti e genitori<br />
in diversi progetti. Oppure gli incontri<br />
per aggiornare le mappe degli<br />
stradari attraverso Open Street Map,<br />
una specie di Wikipedia geografi ca in<br />
cui ognuno può apportare i miglioramenti<br />
che ritiene necessari (se la<br />
strada in cui abitate non è disegnata<br />
correttamente). O ancora le Install<br />
Fest: i membri del gruppo si mettono<br />
a disposizione presso feste e sagre<br />
per chiunque volesse installare il free<br />
software. “Nelle scuole e nelle feste<br />
incontriamo tanti ragazzi sensibili al<br />
tema. Alcuni sono interessati al fatto<br />
che Linux può stare su più piattafor-<br />
me e può essere installato anche, ad<br />
esempio, sulla Playstation 3”.<br />
Nella provincia il gruppo conta su<br />
una cinquantina di iscritti e raggiunge<br />
tramite le sue mailing list circa<br />
300 persone. Nata nel 1998 l’associazione<br />
punta ora ad espandersi<br />
in provincia, mentre a Bassano già<br />
esiste un Grappa LUG. L’importante,<br />
per entrare a far parte degli afi -<br />
cionados di Tux (il pinguino-logo del<br />
programma) è credere fermamente<br />
nelle 4 libertà fondamentali dettate a<br />
suo tempo da Stallman: 1) libertà di<br />
eseguire il programma per qualsiasi<br />
scopo 2) di studiare e modifi care il<br />
programma 3) di copiarlo in modo<br />
da aiutare il prossimo 4) di migliorare<br />
il programma e distribuirne i miglioramenti.<br />
“E’ chiaro che accanto<br />
alle regole etiche è importante anche<br />
che il programma sia fruibile da tutti,<br />
che sia di facile accesso e utilizzo.<br />
Per esempio la versione Ubuntu,<br />
basata sempre sul sistema Linux,<br />
è la più semplice e diffusa” precisa<br />
Menini. Ma la battaglia non è solo a<br />
favore di Linux. Esistono milioni di<br />
software liberi nel mondo: Open Of-<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 11<br />
La filosofia del pinguino<br />
Il Linux User Group di Vicenza e il movimento<br />
per il concetto di software libero<br />
Una rivoluzione partita dal basso<br />
e che sta contagiando sempre più persone<br />
di Andrea Fasulo<br />
RISTORANTE<br />
PIZZERIA<br />
meglyman.com<br />
fi ce, Mozilla Firefox (per navigare in<br />
internet) e Gimp (contraltare di Photoshop)<br />
sono i più popolari. Ma con<br />
tutta questa libertà e condivisione<br />
che fi ne farà il diritto d’autore a cui<br />
ancora si appellano le grandi multinazionali<br />
dell’informatica? “E’ un<br />
tema fondamentale del festival che si<br />
tiene a Vicenza. Il copyright attuale<br />
non è in grado di tutelare gli utenti”<br />
dice Menini. “Noi siamo a favore del<br />
Copyleft, un sistema per cui solo alcuni<br />
diritti sono riservati ma esiste<br />
la possibilità di copiare e distribuire<br />
un’opera attribuendone comunque<br />
la paternità all’autore. Sempre accettando<br />
che anche quello che aggiungo<br />
io possa essere poi modifi cato. Paternità,<br />
condivisione, commercializzazione<br />
devon far parte di un sistema<br />
di diritti condivisi”.<br />
Nuove frontiere ancora da esplorare<br />
che pongono quesiti ancora aperti. E<br />
proprio di questo si parlerà nei laboratori,<br />
con tanto di esercitazioni pratiche,<br />
che si terranno sabato 23 sotto<br />
la Loggia del Capitaniato in Piazza<br />
dei Signori, sempre nell’ambito del<br />
Festival delle Libertà Digitali.<br />
SPECIALITÀ<br />
PESCE<br />
GIADA MONTE BERICO s.r.l.<br />
Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza<br />
Tel 0444 235470<br />
info@aisettesanti.it – www.aisettesanti.it<br />
Chiuso il lunedì
Dopo tre prove come cronista<br />
– saggista (Vicenza proibita,<br />
I cento anni della Nobile Provinciale<br />
e Giro di Nera) e l’esordio<br />
nella narrativa con Amori con le<br />
ruote, il “nostro” Alberto Belloni<br />
torna a confrontarsi con la sfi da<br />
del romanzo. Lo fa con una storia<br />
di azione che parte dalla Seconda<br />
Guerra Mondiale e arriva fi no ai<br />
giorni nostri, intrecciandosi spesso<br />
con la storia e saltando dalle atmosfere<br />
magiche di Venezia e quelle<br />
altrettanto suggestive della Parigi<br />
esoterica. Sullo sfondo, la ricerca di<br />
una mappa dagli enormi poteri realizzata<br />
durante l’impero di Ottaviano,<br />
mappa che è anche all’origine<br />
del titolo del libro, Il lungo viaggio<br />
dei Quattro Misuratori, presentato<br />
proprio in questi giorni.<br />
Un titolo particolare: a cosa si<br />
riferisce?<br />
“Si riferisce all’incarico affi dato<br />
dall’imperatore Ottaviano Augusto<br />
a quattro agrimensori, spediti<br />
verso i diversi punti cardinali per<br />
ritracciare una nuova cartografi a<br />
della Terra, basata<br />
sulle conoscenze segrete<br />
degli antichi<br />
egizi. Si tratta di un<br />
evento effettivamente<br />
accaduto e riportato<br />
da storici di fama,<br />
come lo stesso Plinio.<br />
Io ho scoperto questa<br />
suggestiva vicenda<br />
attraverso un lavoro<br />
elaborato dall’architetto<br />
Giulio Pizzati.<br />
L’idea di una mappa<br />
cultura<br />
Appuntamento noir con la Storia<br />
“Il lungo viaggio dei Quattro Misuratori” di Alberto Belloni è un romanzo d’azione a sfondo storico<br />
Il protagonista è un giornalista veneziano che una misteriosa telefonata mette sulle tracce di un tesoro scomparso<br />
Mi piace<br />
raccontare<br />
storie:<br />
mi intrigano<br />
l’azione,<br />
i colpi di scena<br />
che comprendesse i punti di forza<br />
della Terra, quelli cioè nei quali le<br />
energie geotelluriche vengono in<br />
superfi cie, caricando gli uomini di<br />
una forza soprannaturale, mi ha<br />
subito affascinato… “<br />
Come è nata l’idea del libro, e<br />
come lo presenterebbe ad un<br />
potenziale lettore?<br />
L’idea di partenza nasce da un fatto<br />
storico e cioè il ritrovamento nel<br />
1941 da parte dei soldati italiani<br />
dell’immenso tesoro della Corona<br />
di Jugoslavia. Un tesoro fi nito poi<br />
misteriosamente nelle casse della<br />
Loggia Massonica P2… Questo<br />
per quanto riguarda la partenza. La<br />
narrazione si sposta poi negli anni<br />
’90, in parte a Venezia e molto a<br />
Parigi.<br />
Come scrive nella premessa,<br />
il libro è un noir, però l’ambientazione<br />
storica ha un ruolo<br />
importante: è stato diffi cile<br />
coniugare questi due aspetti?<br />
E alla fi ne quale prevale?<br />
Diciamo che il quadro degli eventi<br />
(le operazioni belliche in Bosnia<br />
Erzegovina, la battaglia di Berlino<br />
e poi la situazione europea quarant’anni<br />
più tardi) ha rappresentato<br />
il fondale sul quale mi sono<br />
divertito a far muovere i personaggi.<br />
Alla fi ne ha preso largamente il<br />
sopravvento la fi nzione narrativa,<br />
com’è logico in un libro di questo<br />
tipo. Ma ho cercato comunque di<br />
garantire alla vicenda un minimo<br />
di credibilità anche sul piano dei<br />
fatti storici…<br />
Un tesoro da trovare,<br />
una vendetta<br />
che si potrebbe<br />
concretizzare<br />
dopo decenni,<br />
una setta segreta.<br />
A leggere la quarta<br />
di copertina<br />
sembra di cogliere<br />
qualche riferimento<br />
a molti best<br />
seller degli ultimi<br />
anni, da Faletti<br />
a Dan Brown:<br />
quali sono stati i modelli a<br />
cui si è ispirato?<br />
Prima di paragonarmi ad autori<br />
così conosciuti dovrò avvicinarmi<br />
almeno da lontano ai loro livelli<br />
di vendite. Il che sarà già molto<br />
diffi cile. Diciamo che l’intreccio<br />
è molto più vicino a “Il codice Da<br />
Vinci” che a “Io uccido”. A me<br />
piace raccontare storie, non amo<br />
molto l’intreccio psicologico e introspettivo.<br />
Mi intrigano l’azione,<br />
il colpo di scena, gli intrecci misteriosi.<br />
Il più bel complimento<br />
che possano farmi i lettori è dirmi<br />
che sono riuscito a tenerli incollati<br />
alle pagine del romanzo.<br />
La vicenda narrata parte nei<br />
Balcani, passa per la Germania<br />
nazista, e ha poi un protagonista<br />
veneziano: c’è qualcosa<br />
di vicentino nel romanzo?<br />
L’ambientazione, qualche personaggio,<br />
qualche atmosfera?<br />
Il mio prossimo romanzo,<br />
sul quale sto<br />
già lavorando, si svol-<br />
gerà qui a Vicenza.<br />
Nel “Lungo viaggio dei<br />
Quattro Misuratori”<br />
c’è molto Veneto: non<br />
solo per la Serenissima,<br />
ma anche per i<br />
misteri del borgo di<br />
Altino, che si scopre<br />
essere l’Umbilicum<br />
del mondo, il punti do<br />
origine di tutti i segreti<br />
della misteriosa Carta.<br />
Chiedere ad un autore cosa<br />
ne pensa del suo libro è un po’<br />
come chiedere all’oste se il suo<br />
vino è buono. Ma qual è, secondo<br />
lei, l’aspetto più riuscito<br />
del libro.? E quale potrebbe essere<br />
un punto debole?<br />
Il punto debole, probabilmente, è<br />
l’aspetto stilistico, la tecnica narrativa.<br />
Da quando mi sono cimentato<br />
nel romanzo, passo molto del<br />
mio tempo a rileggere i grandi autori<br />
russi e francesi. E se prendi in<br />
Il punto debole<br />
è l’aspetto<br />
stilistico.<br />
Il punto di<br />
forza, invece,<br />
la trama<br />
| Alberto Belloni<br />
mano Dostoesvskji o Flaubert, tutto<br />
ciò che scrivi ti sembra orrendo…<br />
L’aspetto che più mi soddisfa, invece,<br />
è la trama. La trovo abbastanza<br />
solida e scorrevole. Sto migliorando…<br />
A chi lo consiglierebbe. E a chi<br />
direbbe, invece, lasci stare,<br />
non è il libro che fa per lei?<br />
Se uno s’annoia a leggere<br />
richiami storici<br />
e riferimenti a per-<br />
sonaggi famosi, potrebbe<br />
trovare superfl<br />
ue alcune parti del<br />
libro. Lo consiglierei<br />
invece a lettori che<br />
sanno farsi intrigare<br />
dalle suggestioni, che<br />
sanno saltare senza<br />
imbarazzo dal mago<br />
Crowley a Rudolf<br />
Hess, dai Beatles alla<br />
Corte dei Miracoli, dalla Legione<br />
Straniera a Ezra Pound, dagli ustascia<br />
a Licio Gelli.<br />
Quanto ci si mette a scrivere<br />
un libro di quasi cinquecento<br />
pagine? E chi glielo fa fare?<br />
Non sono cinquecento pagine, non<br />
spaventiamo i lettori più di quanto<br />
sia riuscito a fare io sin qui. E poi<br />
una storia dura quel che dura. Qualcuno<br />
dice che i libri si scrivono da<br />
soli, in verità. Mica puoi mettere la<br />
parola fi ne dove vuoi tu…<br />
L. M.<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 12<br />
Settimane<br />
musicali,<br />
la serata dei<br />
Centenari<br />
Entra sempre più nel vivo la 18°<br />
edizione delle Settimane Musicali<br />
del Teatro Olimpico. Dopo il<br />
concerto di apertura di mercoledì 20<br />
maggio, infatti, lunedì 25 andrà in<br />
scena uno degli appuntamenti cardine<br />
del cartellone come il concerto<br />
“Tre grandi Centenari”, dedicato a<br />
Beethoven, Haydn e Mendelssohn,<br />
tre compositori che nel 2009 sono<br />
festeggiati per qualche ricorrenza.<br />
Sul palco del teatro palladiano (inizio<br />
ore 21) ci saranno Sonig Tchakerian,<br />
Gabrielle Shek, Katia Ghigi, Claudio<br />
Rado ai violini, Massimo Paris ed<br />
Enrico Carraro alle viole, Mario Brunello<br />
e Simone Tieppo ai violoncelli e<br />
Massimo Somenzi al pianoforte.<br />
Il concerto di lunedì sera è in realtà<br />
una sorta di eccezione in un programma<br />
che, continuando sulla linea<br />
tracciata negli ultimi due anni, è tutto<br />
dedicato ad una grande città italiana.<br />
Dopo Venezia e Roma, questa volta<br />
tocca a Napoli, una delle capitali della<br />
musica europea tra Sette e Ottocento.<br />
E infatti già giovedì 28 maggio le<br />
Settimane torneranno a parlare napoletano,<br />
con un concerto dedicato<br />
alle musiche di Giuseppe Martucci<br />
e di Alessandro e Domenico Scarlatti.<br />
Una linea seguita anche nelle<br />
due opere in calendario tra il 6 e il 10<br />
giugno: la prima è un capolavoro di<br />
Gioachino Rossini, “Il turco in Italia”,<br />
ambientato “nelle vicinanze di Napoli,<br />
in un luogo di villeggiatura”. Come<br />
di consueto il Festival presenterà una<br />
versione particolare di questo titolo<br />
di repertorio, nello specifico quella<br />
basata sul libretto delle prime rappresentazioni<br />
napoletane del Turco<br />
al Teatro Nuovo sopra Toledo. La<br />
seconda è un’opera inedita di Niccolò<br />
Piccinni, Il finto turco (7 e 9 giugno<br />
2009), di cui le Settimane Musicali<br />
hanno promosso il recupero e la<br />
trascrizione dal manoscritto conservato<br />
presso il Conservatorio di<br />
Napoli. Piccinini è uno dei musicisti<br />
che, insieme ad altri “emigranti”<br />
come Cimarosa o Paisiello, contribuirono<br />
a diffondere lo spirito e<br />
l’irresistibile comicità partenopei in<br />
tutta Europa.
movida<br />
ViPiù movida<br />
Arcadia libera<br />
A Schio uno spazio autogestito e autofinanziato ha raccolto l’eredità dello Ya Basta!<br />
Mostre fotografiche, cineforum, rassegne teatrali, sala Internet, palestra,<br />
libreria e musica per tutti i gusti<br />
di Francesca Danda<br />
Spazi sociali autogestiti: dove<br />
trovarli? A Vicenza città non<br />
ne esistono più dopo l’abbattimento<br />
dello Ya Basta! nel 2001 e<br />
la chiusura del Capannone Sociale<br />
nello scorso dicembre. In provincia<br />
però le cose vanno diversamente.<br />
A Schio, ad esempio, lo<br />
Spazio Arcadia di via Paraiso sta<br />
per concludere, a giugno, la prima<br />
stagione di vita musicale, culturale<br />
ed aggregativa senza intoppi. O<br />
quasi. Sì, perché a ben ricordare,<br />
gli esordi per i ragazzi del collettivo<br />
Libera Zone, che gestiscono<br />
il centro sotto l’ala dell’associazione<br />
Agorà – una quarantina di<br />
giovani tra i 15 ed i 18 anni-, non<br />
sono stati dei più felici, e la stessa<br />
collocazione attuale del centro,<br />
in realtà, è un compromesso. Ma<br />
procediamo con ordine. Dopo la<br />
chiusura del centro sociale occupato<br />
Ya Basta!, attorno a cui<br />
gravitavano gli autonomi della<br />
provincia, un gruppo di giovani<br />
è confl uito nel collettivo Libera<br />
Zone per lavorare sull’Alto Vicentino.<br />
Tra azioni di sensibilizzazione<br />
e manifestazioni a Sarcedo,<br />
Thiene ed altri centri, a Schio la<br />
protesta per ottenere uno spazio<br />
consacrato al protagonismo<br />
giovanile sfociò due<br />
anni fa nell’occupazione<br />
di uno stabile<br />
vicino alla stazione,<br />
La nostra<br />
battaglia<br />
per uno spazio<br />
veramente<br />
pubblico<br />
continua<br />
nella conseguente<br />
trattativa con l’Amministrazionecomunale<br />
attraverso garanti<br />
e nell’apertura<br />
di un dialogo tra le<br />
parti per la concessione<br />
di un luogo<br />
pubblico. «Tutto<br />
congelato la scorsa<br />
estate, con l’inizio<br />
della campagna elettorale per<br />
le imminenti amministrative…»<br />
racconta amareggiato Cristian<br />
Moresco, 27enne portavoce del<br />
movimento. «Siamo rimasti soli,<br />
ma non ci siamo persi d’animo».<br />
In pochi mesi hanno chiamato a<br />
raccolta le forze disponibili, cercato<br />
un locale privato da affi tta-<br />
re, acceso un mutuo ed avviato<br />
una raccolta fondi, inaugurando<br />
a settembre 2008 lo Spazio Libero<br />
Arcadia. Che in realtà è un<br />
circolo Arci perfettamente a norma,<br />
con le carte in<br />
regola dal punto di<br />
vista sanitario e burocratico<br />
(a dispetto<br />
delle lamentele degli<br />
imprenditori della<br />
zona, cadute nel nulla<br />
per insuffi cienza<br />
di prove), diventato<br />
un riferimento autogestito<br />
ed autofi nanziato<br />
per moltissimi<br />
giovani del territorio.<br />
Mostre fotografi che,<br />
cineforum, rassegne<br />
teatrali, sala Internet, palestra,<br />
libreria e progetti culturali in<br />
cantiere con altre associazioni.<br />
Oltre ad affollati concerti ogni<br />
settimana, per tutti i gusti: metal,<br />
folk, elettronica, reggae, surf,<br />
psichedelica, rock’n’roll. Anche<br />
con nomi di richiamo come Yo Yo<br />
Mundi o Assalti Frontali, questi<br />
| Un concerto all’Arcadia<br />
ultimi in arrivo il prossimo 6 giugno.<br />
«Le serate musicali sono obbligatorie<br />
per garantire qualche<br />
introito – confessa Cristian – ma<br />
non dovrebbe essere così».<br />
La contraddizione è evidente,<br />
in un luogo che ambisce anche<br />
nel nome all’idillio mitologico,<br />
ovvero offrire spazi di libera<br />
espressione e proposte culturali<br />
a 360° (indipendentemente dal<br />
richiamo di pubblico), ma è costretto<br />
a pensare come un’attività<br />
profit, in termini di ingressi e<br />
strategie di “vendita” dei propri<br />
eventi. «Per noi Arcadia lì dov’è<br />
è solo temporanea. La nostra<br />
battaglia per uno spazio veramente<br />
libero e pubblico, di tutti<br />
i cittadini, continua». Nell’attesa<br />
che il discorso venga ripreso seriamente<br />
anche qui in città, con<br />
una puntina di invidia possiamo<br />
dirigerci a Schio. Ad ascoltare il<br />
riot noise al femminile dei Love<br />
in Elevator e l’indie rock elettronico<br />
degli E.drunks, ad esempio.<br />
Appuntamento la sera di sabato<br />
23 alle 22.<br />
sabato 23<br />
ARTY PARTY 2009<br />
Parrocchia Araceli – via Borgo<br />
Scroffa, dalle 16<br />
Happening di musica, street art,<br />
video e fotografi a con concerti<br />
di Afraid!, Il Buio, Whales and<br />
Aurora, 7° Paragrafo, Vincent, The<br />
Wanted, Bad Black Sheep e Pathos<br />
Full<br />
Free entry<br />
sabato 23<br />
FESTA ABILITARTE<br />
Castelli di Giulietta e Romeo –<br />
Montecchio Maggiore, dalle 16<br />
Concerti e jam session di artisti vari<br />
con il gruppo musicale Ambaradan<br />
in favore delle diversità: Fat Max<br />
Ferrato, Baon Bande, Davide<br />
Peron, Fabio Cardullo Band e<br />
Pensiero Zero<br />
Free entry<br />
sabato 23<br />
MASSIMO COGO TRIO<br />
Nuovo Bar Astra – contrà Barche<br />
14, ore 19<br />
Concerto aperitivo - concerto jazz<br />
con Massimo Cogo alla batteria,<br />
Riccardo Pettinà al piano e Marco<br />
Penzo al contrabbasso<br />
Free entry<br />
sabato 23<br />
THE FIRE<br />
Yourban Music Lab – via 51°<br />
Stormo 3 (Thiene), ore 22<br />
Concerto rock contaminato della<br />
band capitanata da Olly, frontman<br />
degli Shandon – presentazione del<br />
nuovo lavoro “Electro Cabaret”<br />
Riservato soci Arci<br />
sabato 23<br />
SERATA ELETTRONICA<br />
CSC Centro Stabile di Cultura – via<br />
Val Leogra (San Vito di Leguzzano),<br />
ore 22<br />
5 dj set e 2 live set techno, minimal,<br />
electro, drum&bass, hip hop<br />
Offerta libera in favore di<br />
Emergency<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 13<br />
Gli appuntamenti<br />
RESTAURANTE MEXICANO<br />
HOT CACTUS<br />
CAFÉ<br />
La vera cucina mexicana<br />
domenica 24<br />
ARTY PARTY 2009<br />
Parrocchia Araceli – via Borgo<br />
Scroffa, dalle 17<br />
Happening di musica, street art,<br />
video e fotografi a con concerti di<br />
Herman Mediano, Wood dj e Musa<br />
Fragile<br />
Free entry<br />
domenica 24<br />
LT. SLAM<br />
Bar Sartea – corso Ss. Felice e<br />
Fortunato 362, ore 21<br />
Concerto country acustico dalla<br />
Svizzera<br />
Free entry<br />
martedì 26<br />
OFF WITH THEIR HEADS + NEW<br />
BRUISES + SUNCITY FALLS<br />
Sabotage Bar – viale dell’Industria<br />
12, ore 22<br />
Doppio concerto punk rock dagli<br />
Usa + concerto hardcore melodico<br />
Free entry<br />
mercoledì 27<br />
BROKEN SILENCE FESTIVAL<br />
Il Borsa Caffè – piazza dei Signori<br />
26, ore 21<br />
Dj set con Tommy Outside + guest<br />
Free entry<br />
giovedì 28<br />
THE JUNCTION<br />
Il Borsa Caffè – piazza dei Signori<br />
26, ore 21<br />
Concerto indie pop punk<br />
Free entry<br />
venerdì 29<br />
MEMORY LOST PROJECT<br />
Nuovo Bar Astra – contrà Barche<br />
14, ore 19<br />
Concerto aperitivo - dj set<br />
Free entry<br />
venerdì 29<br />
CRAWL AWAY + OUTSPOKEN<br />
Sabotage Bar – viale dell’Industria<br />
12, ore 22<br />
Road to Nettarock contest – doppio<br />
concerto Hard’n’Heavy<br />
Free entry<br />
<br />
<br />
Tel. 0444 500302<br />
<br />
HOT CACTUS CAFÉ viale della Pace, 318 - Vicenza
di Giuliano Corà<br />
È<br />
movida<br />
la prima avventura del Prof. Robert<br />
Langdon (il libro venne pubblicato<br />
tre anni prima del Codice da Vinci) e<br />
probabilmente, senza il Codice, difficilmente<br />
questa storia avrebbe ottenuto gli<br />
onori degli schermi. Là infatti la vicenda<br />
ruotava attorno ad uno dei miti più affascinanti<br />
dell’Occidente, quello del Graal.<br />
Qui il tema è un po’ tirato per i capelli. Si<br />
tratta degli Illuminati, una società segreta<br />
di ‘scienziati’ costretti alla clandestinità<br />
dall’intolleranza della Chiesa verso<br />
il sapere scientifico. Dopo secoli in cui li<br />
si pensava estinti, ricompaiono a Roma<br />
durante un Conclave e rapiscono quattro<br />
cardinali, minacciando di ucciderli in<br />
modo plateale per screditare<br />
la Chiesa. Infine, una bomba<br />
terribile distruggerà il Vaticano.<br />
La sceneggiatura è abbastanza<br />
appassionante, ma con n<br />
qualche falla. Alzi la mano chi i<br />
non ha già capito cosa succe-<br />
derà quando l’assassino sale e<br />
in macchina; o chi non ha pre-<br />
visto il doppio finale. Inoltre, i<br />
numerosi intermezzi ‘ideologici’ sul conflitto<br />
tra Scienza e Religione difficilmente<br />
riescono a far riflettere. Tom Hanks non<br />
è un personaggio, è un fumetto: lavora<br />
come da copione e si porta a casa i suoi<br />
soldi. La ‘bellissima’ (boh …) Avelet Zurer<br />
è invisibile. Pierfrancesco Favino<br />
non è da buttar via. Bravissimo Armin<br />
Mueller-Stahl, già ammirato in una prodigiosa<br />
interpretazione in La promessa<br />
dell’assassino (D. Cronenberg, 2007).<br />
Se il film in sé non offre un gran diverti-<br />
di Giovanni Magalotti<br />
Nel gelido inverno, un lupo vaga affamato<br />
per una foresta innevata.<br />
Vive la sofferenza della privazione e fa<br />
esperienza per la prima volta della paura<br />
dell’uomo, prima di imbattersi in una<br />
volpe che, forse, conosce la strada per la<br />
salvezza.<br />
È più o meno tutto qui lo spunto narrativo<br />
alla base di “Il lupo”, romanzo d’esordio<br />
del giovane scrittore inglese Joseph<br />
Smith (1979). Senonché, grazie a un<br />
originale sforzo immaginifico da parte<br />
dell’autore, tutta la vicenda è raccontata<br />
in prima persona al tempo presente<br />
proprio dall’animale protagonista. Pur<br />
mento, ce ne offre molto la reazione della<br />
Chiesa a questa nuova incursione della<br />
fantasia in territori che essa, evidentemente,<br />
ritiene ancora di sua esclusiva<br />
pproprietà, p e che, se non ha raggiunto i<br />
ve vertici di isterismo toccati col<br />
Co Codice da Vinci, non vi è molto<br />
lo lontana. Il Prof. Giovanni Maria<br />
VVian,<br />
Direttore dell’Osserva-<br />
to tore Romano (le citazioni pro-<br />
vvengono<br />
dagli articoli di G. Ga-<br />
le leazzi e F. Caprara sulla Stampa<br />
p del 4 e 5 maggio), dopo aver<br />
dichiarato d di “non aver visto il<br />
Codice C da Vinci” (Vade retro,<br />
Satana!), S attacca il “tono cupo<br />
da macchinazione focalizzata sulla Chiesa<br />
e sul Vaticano, quasi fosse l’epicentro<br />
di trame oscure e segreti inconfessabili:<br />
si tratta di una faraonica operazione di<br />
marketing, creata appositamente per<br />
provocare scandalo e accendere le polemiche<br />
con la Chiesa cattolica per il<br />
modo assurdo in cui viene descritta”. Ma<br />
il Vaticano non si è limitato alle proteste<br />
verbali, se è vero, come racconta il regista,<br />
che la produzione ha incontrato, durante<br />
la lavorazione del film, numerosi<br />
attribuendogli alcune caratteristiche<br />
umane (è astuto,<br />
disprezza la debolezza, prova<br />
rabbia ed è orgoglioso di<br />
sé), Smith non antropomor-<br />
fizza in modo eccessivo il l<br />
lupo; mantiene intatto, con n<br />
una buona dose di mistero, ,<br />
il fascino emanato da questo o<br />
leggendario predatore; e non n<br />
cade nell’errore di suggerire a<br />
tutti i costi un’allegoria dell’esperienza<br />
umana. Preferisce piuttosto soffermarsi<br />
sulle asperità dell’ambiente naturale,<br />
restituito al lettore con un lirismo appena<br />
trattenuto: “Ma la foresta stessa<br />
– la massa di alberi dormienti e di neve<br />
bianca che copre ogni cosa, il ghiaccio<br />
che pende da rami spezzati e contorti<br />
come denti in una bocca guasta – la<br />
foresta ascolta il nostro cammino? Gli<br />
alberi sentono con le radici gli zoccoli<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 14<br />
Popcorn Dan Brown e la Chiesa,<br />
il duello continua<br />
Il prof. Langdon alle prese con una società segreta che vuole far saltare in aria il Vaticano<br />
Il film non è granché: molto più interessanti le polemiche che ne hanno accompagnato l’uscita<br />
| Tom Hanks e Avelet Zurer in una scena del film<br />
ed imprevisti ostacoli, che puzzano tanto<br />
di tentativi di sabotaggio: “Pochi giorni<br />
prima dell’avvio delle riprese ci hanno<br />
fatto sapere che non avremmo potuto<br />
girare in certe chiese, e ho anche appreso<br />
che il Vaticano avrebbe esercitato la sua<br />
influenza su altri organismi della città<br />
affinché altri permessi ci venissero negati”.<br />
Per esempio, “il cocktail riservato<br />
alla stampa avrebbe dovuto svolgersi<br />
sulla terrazza della Residenza Paolo VI,<br />
affacciata sul Vaticano, ma pochi giorni<br />
prima dell’evento è arrivato il no. Noi<br />
abbiamo anche chiesto a vari rappresentanti<br />
del clero se volevano vedere il<br />
film, ma l’invito è stato declinato” (Simplicio<br />
è vivo e lotta insieme a noi …). In<br />
ogni caso, dice lo statunitense Howard,<br />
cittadino di un paese nel quale la libertà<br />
di opinione conta pur qualcosa, “se<br />
qualcuno giudica i contenuti della storia<br />
offensivi può sempre decidere di non<br />
andare a vedere il film”. Come dice, Prof.<br />
Vian: “L’ennesima teoria del complotto<br />
incentrata sul Vaticano”? L’ultima che<br />
hai detto, professore.<br />
Angeli e demoni,<br />
R. Howard, USA, 2009<br />
Sul comodino Dalla parte del lupo<br />
Cosa prova il leggendario predatore? Joseph Smith prova a immaginarlo<br />
Un racconto di grande suggestione, ma che non regge la dimensione del romanzo<br />
de della bestia mentre le calpe-<br />
st sta? Sentono la seta del mio<br />
pe pelo mentre sguscio sotto un<br />
ra ramo? Rabbrividiscono nel<br />
ssonno<br />
sapendo cosa attende<br />
cchi<br />
è ancora sveglio nel fred-<br />
ddo,<br />
nuovamente braccato e<br />
im impaurito da una morte che<br />
lo l segue silenziosa, con occhi<br />
come c<br />
fuoco e una lingua rosa<br />
annidata fra zanne lunghe e<br />
affilate? No, non possono saperlo”.<br />
Peccato soltanto che la storia sia buona<br />
nella migliore delle ipotesi per un racconto<br />
lungo, e regga a fatica la dimensione<br />
del romanzo (per quanto breve:<br />
130 pagine). Anche per questo, Smith,<br />
soprattutto nella prima parte del testo,<br />
è costretto talvolta a ripetersi, perdendo<br />
un po’ in suggestione ed efficacia.<br />
Joseph Smith, Il lupo,<br />
Bompiani, 132 pp., € 15
Marzo è il mese cruciale per il basket<br />
universitario statunitense<br />
e un intero Paese si fa travolgere dalla<br />
passione dando vita alla contagiosa<br />
March Madness. Da noi la folle corsa<br />
per un titolo o per la promozione scatta<br />
a maggio e, calendario alla mano, da<br />
oggi a fine mese (ma in molti sport si<br />
prosegue anche a giugno inoltrato) non<br />
c’è un giorno in cui una squadra vicentina<br />
non scenda in campo per lo scudetto<br />
o per il passaggio di categoria.<br />
Un incubo per<br />
i quotidiani, costretti a<br />
attendere ogni sera i risultati<br />
dai campi, dalle<br />
palestre o dalle piscine;<br />
una goduria per gli appassionati<br />
berici, che<br />
nelle prossime settimane<br />
avranno un’offerta di<br />
sport dal vivo di prima<br />
qualità e vicino a casa. E<br />
non solo calcistica.<br />
sport<br />
ViPiù sport<br />
Sport di squadra<br />
La follia di maggio<br />
Una partita di play off al giorno:<br />
questo il pazzo programma da qui a fine mese<br />
Il punto sulle principali discipline e tutte le date degli incontri<br />
di Paolo Mutterle<br />
HOCKEY. Partiamo<br />
dalle discipline rotellistiche, dove ben<br />
tre squadre della provincia sono ancora<br />
in corsa per il tricolore. Nell’Hockey<br />
inline di A1 sia Caoduro Diavoli Vicenza<br />
che Rigoni di Asiago Vipers hanno vinto<br />
gara 1 di semifinale, rispettivamente<br />
contro Edera Trieste e Lions Arezzo. La<br />
serie è al meglio delle tre e a entrambe<br />
basta una sola vittoria per accedere<br />
alla finale scudetto, che potrebbe essere,<br />
per la prima volta nella storia,<br />
una finale tutta vicentina. Meglio di<br />
tutti sta l’Asiago pentacampeon, che<br />
dopo aver espugnato il campo aretino<br />
ha a propria disposizione due partite<br />
casalinghe, finalmente al PalaOdegar<br />
dopo anni di vagabondaggio. I Diavoli<br />
biancorossi hanno invece battuto tra le<br />
mura amiche i triestini, meglio piazzati<br />
Maggio<br />
Ancora in corsa<br />
per lo scudetto<br />
Diavoli Vicenza,<br />
Asiago Vipers,<br />
Bassano Hockey<br />
e Arzignano<br />
Grifo<br />
Ven 22 Finale scudetto Hockey Pista (Gara 1, a Bassano)<br />
Sab 23 Semifi nali Hockey Inline (Gara 2, ad Asiago )<br />
Dom 24 Play Off Tennis A2 Maschile Andata (a Vicenza)<br />
Inizio Play Off Calcio dilettanti<br />
Lun 25 Semifi nali Calcio a 5 (Gara 2, a Bassano)<br />
Semifi nali Hockey Inline (Gara 2, a Cittadella)<br />
Mar 26 Finale scudetto Hockey Pista (Gara 2, a Follonica)<br />
Ev. Gara 3 Semifi nali Hockey Inline (ad Asiago)<br />
Mer 27 Semifi nali Play Off Volley B2 (Gara 1, a Schio)<br />
Gio 28 Ev. Gara 3 Semifi nali Calcio a 5 (a Bassano)<br />
Ven 29 Ev. Gara 3 Semifi nali Hockey Inline (a Cittadella)<br />
Sab 30 Finale scudetto Hockey Pista (Gara 3, a Follonica)<br />
Semifi nali Play Off B2 Pallavolo (Gara 2)<br />
Dom 31 Play Off Calcio Lega Pro2 Andata (a Bassano)<br />
Play Off Tennis A2 Maschile Ritorno (a Rovereto)<br />
in campionato, e per accedere alla finale<br />
dovranno cercare di ripetersi in casa<br />
dell’Edera. La trasferta però è tutt’altro<br />
che disagevole, dato che i giuliani giocheranno<br />
le partite “interne” a Cittadella.<br />
Le date (salvo variazioni per esigenze<br />
televisive) sono riportate in tabella.<br />
Niente rollerblades, ma titolo di Campione<br />
d’Italia in palio anche per il Metalba<br />
Infoplus Bassano nell’hockey pista.<br />
A contenderlo ai giallorossi di Franco<br />
Vanzo c’è ancora una volta la formazione<br />
grossetana del Follonica, che<br />
parte con i favori del pronostico per la<br />
maggiore esperienza. Ma le finali fanno<br />
storia a sé. Gara 1 al PalaBassano è stata<br />
anticipata a venerdì 22 Maggio, dopo<br />
che il nostro giornale è andato in stampa.<br />
Prossimi due scontri a Follonica (26<br />
e 30 maggio) ed eventuale<br />
gara 4 a Cà Dolfin il<br />
2 Giugno. Nello sport di<br />
squadra più frequentato<br />
dai team vicentini, sono<br />
stati eliminati nei play off<br />
Gemata Trissino, Toyota<br />
Valdagno e l’altra formazione<br />
bassanese, la MB<br />
Roller Sia. Salvo ai play<br />
out invece il Camonda<br />
Breganze.<br />
CALCIO A 5. Con il<br />
ritorno di Solazzi in panchina<br />
l’Arzignano Grifo sogna il terzo<br />
scudo, ma sulla sua strada c’è ancora<br />
la Luparense. La classica sfida tra vicentini<br />
e padovani arriva in semifinale;<br />
la grande novità è che i Lupi hanno<br />
scelto come campo di casa il palazzetto<br />
di Bassano del Grappa, che lunedì<br />
25 maggio ospiterà il match di ritorno<br />
probabilmente decisivo per il passaggio<br />
del turno. Giovedì al PalaTezze è finita<br />
in parità (2-2) e chi vince al ritorno va<br />
in finale. Un altro pareggio rinvierebbe<br />
invece i discorsi a gara 3. Nell’altra semifinale<br />
il Montesilvano conduce 1-0<br />
sul Marca Trevigiana.<br />
TENNIS. A dir poco sorprendente il<br />
cammino del Ct Vicenza Sisa in serie<br />
A2. Partito con l’obiettivo di una tran-<br />
Giugno<br />
quilla salvezza con quattro giocatori<br />
veneti (Enrico Zen, Andrea Fava, Luca<br />
Serena e Federico Fort) e con lo sloveno<br />
Andrej Kracman, da anni residente<br />
in città, il circolo di via Sant’Antonino<br />
è arrivato alla sfida decisiva per la promozione<br />
in A1 contro il Tc Rovereto.<br />
Qualora il Vicenza Sisa dovesse fare<br />
l’impresa, raggiungerebbe in A1 un’altra<br />
formazione della provincia, l’Euromeccanica<br />
Bassano. Domenica 24 maggio<br />
sono in programma le partite di andata<br />
sui campi adiacenti all’Aeroclub (l’ingresso<br />
è libero), il 31 il ritorno in casa dei<br />
trentini.<br />
PALLANUOTO. Manca l’ultimo sforzo<br />
alla Caoduro Vicenza per staccare il<br />
biglietto per i play off. Vincendo oggi a<br />
Prato i ragazzi di Matteo Greco avrebbero<br />
la certezza del secondo posto che vale<br />
la possibilità di giocarsi la promozione in<br />
A2 contro la prima classificata dell’altro<br />
girone in una serie di tre gare. A inizio<br />
stagione la società vicentina non ha fatto<br />
mistero di ambire al passaggio di catego-<br />
Lun 1 Finale scudetto Hockey Inline (Gara 1)<br />
Mer 3 Finale scudetto Calcio a 5 (Gara 1)<br />
Ev. Gara 3 Semifi nali Play Off Volley B2<br />
(a Schio)<br />
Gio 4 Finale scudetto Hockey Inline (Gara 2)<br />
Dom 7 Play Off Calcio Lega Pro2 Ritorno<br />
(a Giulianova)<br />
Lun 8 Finale scudetto Calcio a 5 (Gara 2)<br />
Finale scudetto Hockey Inline (Gara 3)<br />
Mer 10 Ev. Gara 4 Finale scudetto Hockey Inline<br />
Sab 13 Ev. Gara 5 Finale scudetto Hockey Inline<br />
Play Off Pallanuoto Serie B (Gara 1)<br />
Ven 19 Ev. Gara 3 Finale scudetto Calcio a 5<br />
Sab 20 Play Off Pallanuoto Serie B(Gara 2)<br />
Sab 27 Ev. Gara 3 Play Off Pallanuoto Serie B<br />
ria; la rosa a disposizione del tecnico ligure<br />
è di qualità, anche se ristretta numericamente.<br />
Il campionato disputato finora<br />
è stato più che soddisfacente e centrare i<br />
play off sarebbe già gran cosa. Sulla loro<br />
strada i vicentini troverebbero poi la fortissima<br />
Pallanuoto Brescia, che con due<br />
gare in casa e una panchina più lunga è<br />
la principale candidata all’A2. Ma attenzione<br />
a Melison e compagni.<br />
CALCIO. È il Bassano la squadra di<br />
rango superiore ancora in lotta per salire.<br />
I giallorossi di Roselli saranno impegnati<br />
nei play off di Seconda Divisione.<br />
Nella semifinale i virtussini incrociano<br />
gli abruzzesi del Giulianova; andata il 31<br />
maggio al Mercante, ritorno sette giorni<br />
più tardi in casa teramana. La vincente<br />
passa in finale (14 giugno e 21 giugno le<br />
date), dove in palio c’è la promozione in<br />
Prima Divisione, la ex C1.<br />
Scendendo di uno scalino è più complicato<br />
il cammino dell’Eurotezze (Serie D),<br />
superato nelle ultime curve dalla Sacilese<br />
dopo un campionato di vertice. Per<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 15<br />
|Asiago Vipers e Bassano Virtus: due delle squadre vicentine in lotta per obiettivi importanti<br />
la formazione tedarota la post-season<br />
comincia il 27 maggio contro il Chioggia<br />
e il passaggio di categoria è tutt’altro che<br />
assicurato. Ma il futuro societario appare<br />
incerto indipendentemente dai risultati<br />
sul campo, tanto che tra la voci c’è anche<br />
quella di un trasferimento di sede. Caldogno,<br />
Thiene e Chiampo mirano invece<br />
al passaggio in Eccellenza.<br />
VOLLEY. Sottorete può ancora ambire<br />
alla salita in B1 il Loock Generation<br />
Schio, beffato dal Viadana quando la<br />
promozione diretta pareva in pugno.<br />
Come miglior seconda classificata dei<br />
gironi di B2 la formazione scledense partirà<br />
direttamente dalla semifinale, dove<br />
affronterà una tra Asti, Mondovì e Saronno,<br />
che arrivano dai quarti. Difficile<br />
dire se le due settimane di riposo saranno<br />
un vantaggio oppure un handicap per<br />
la squadra guidata da Loris Pozza, che<br />
scenderà in campo al PalaCampagnola<br />
il 27 maggio e il 3 giugno nell’eventuale<br />
gara 3. Le finali sono in programma dal<br />
6 al 13 giugno.
sport<br />
Angarano Azzurra, ACS Povolaro,<br />
Cogollo, Santa Croce,<br />
UV Montecchio Maggiore e Sporting<br />
Alto Vicentino sono le squadre<br />
che hanno festeggiato il salto<br />
di categoria dalla Seconda alla<br />
Prima divisione femminile.<br />
A dire la verità per quest’ultimo,<br />
che si è giocato la stagione all’ultima<br />
giornata tra le mura amiche<br />
nel big match contro il Lisiera, la<br />
promozione è solamente teorica,<br />
visto che la società ha già una Prima<br />
divisione ed è quindi titolare<br />
di un solo diritto. Facile, quindi,<br />
che a fare il salto di categoria sia<br />
l’Unione Sportiva Astico, la migliore<br />
delle terze classifi cate. Ad<br />
ogni modo le valdagnesi hanno<br />
dato il massimo fi no in fondo: alle<br />
ragazze allenate da Walter Busato<br />
bastava un punto per festeggiare,<br />
mentre le avversarie avrebbero<br />
dovuto conquistare una vittoria<br />
piena per superare lo Sporting<br />
e salire in Prima;<br />
la partita è fi nita al<br />
tie-break in favore<br />
delle padrone di casa<br />
che avevano iniziato<br />
l’incontro nel peggiore<br />
dei modi, ma<br />
sotto 2-0 sono riuscite<br />
a recuperare<br />
aggiudicandosi così<br />
la seconda piazza del<br />
girone.<br />
Hanno sofferto fi no<br />
all’ultimo anche le<br />
ragazze del Ceccato<br />
Montecchio, che hanno<br />
potuto festeggiare solamente<br />
sabato scorso, anche se la partita<br />
contro il fanalino di coda Marola è<br />
stata quasi una passeggiata. Tantissima<br />
la gioia delle castellane,<br />
che avevano chiuso al quarto posto<br />
il girone d’andata e che sono<br />
salite al secondo solamente a due<br />
giornate dal termine, dopo aver<br />
superato in un combattuto 3-1 il<br />
Bassano.<br />
I primi verdetti di categoria erano<br />
comunque arrivati già un mese fa:<br />
il Povolaro, targato Riva Volley<br />
One, aveva conquistato la ma-<br />
tematica promozione con ben 5<br />
giornate di anticipo lasciando per<br />
strada un solo punto nella prima<br />
partita del girone di ritorno contro<br />
il Lisiera. Festeggiamenti<br />
anticipati<br />
anche per l’AS S.<br />
Croce Bianca e il Rizzato<br />
Inox Cogollo, en-<br />
trambi promossi con<br />
4 giornate di anticipo.<br />
Anche le bassanesi allenate<br />
da Matteo Panozzo<br />
hanno chiuso<br />
con un bello zero nel<br />
conto delle sconfi tte<br />
ed un solo punto perso<br />
(alla terza giornata)<br />
sui 66 disponibili.<br />
Due sconfi tte, invece,<br />
per il Cogollo, arrivate nelle ultime<br />
due partite di campionato quando<br />
i giochi erano fatti e contro le due<br />
formazione inseguitrici che si giocavano<br />
la promozione; tra queste<br />
anche l’Angarano Azzurra, la migliore<br />
delle seconde classifi cate.<br />
Le ragazze di Enrico Longo, salde<br />
al secondo posto fi n dalla quinta<br />
giornata di campionato, avevano<br />
conquistato la promozione con<br />
due partite di anticipo.<br />
S.Croce Verde, Valdagno Volley,<br />
US Costabissara, Pallavolo Longare,<br />
US Torri, Union Volley Cre-<br />
azzo, Riviera Volley, GSD Pozzo,<br />
USD Altair, Più Sport Vicenza, Orgiano<br />
e ASD Marola Volley sono<br />
retrocessi in terza divisione.<br />
Per completare il quadro femminile,<br />
mancano ancora due giornate<br />
alla fi ne del campionato di Prima,<br />
con il CB Volley Brogliano già promosso,<br />
mentre nell’altro girone<br />
c’è un testa a testa tra Orgiano ed<br />
Altavilla; due giornate al termine<br />
anche per la Terza divisione under<br />
20, mentre manca una sola gior-<br />
nata a quella under 16.<br />
Già conclusi, invece, i campionati<br />
maschili di categoria. Il Fulgor<br />
Thiene ha chiuso la Prima<br />
divisione con una sola sconfitta<br />
centrando la promozione in serie<br />
D, un traguardo a cui la società<br />
puntava da un paio d’anni; ma<br />
il prossimo anno il Fulgor avrà<br />
comunque una Prima divisione<br />
grazie alla promozione della seconda<br />
squadra, che è salita dalla<br />
Seconda insieme all’Altair e al<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 16<br />
Volley Campionati provinciali, promossi e bocciati<br />
In campo femminile Angarano Azzurra, ACS Povolaro, Cogollo, Santa Croce, Unione Volley Montecchio Maggiore<br />
e Sporting Alto Vicentino approdano in prima divisione. Nel maschile, il Fulgor Thiene festeggia il salto in serie D<br />
di Alida Pretto<br />
Se ci sarà<br />
un numero<br />
di squadre<br />
sufficiente<br />
partirà anche la<br />
Terza divisione<br />
maschile<br />
| Promozione nel massimo campionato provinciale, tra le altre, per le bassanesi dell’Angarano Azzurra (a sinistra) e le castellane del Ceccato Montecchio<br />
Con la conferma biennale di Lo<br />
Bianco in cabina di regia e gli<br />
arrivi (sempre con un contratto<br />
di due anni) di Bosetti da Sassuolo<br />
e della bicampionessa d’Italia<br />
Furst da Pesaro, la Foppapedretti<br />
Bergamo ha aperto e chiuso il<br />
suo mercato nel giro di due giorni.<br />
Idee chiare e poche perdite di<br />
tempo per la squadra campione<br />
d’Europa che l’anno prossimo ha<br />
fissato come obiettivo numero 1<br />
lo scudetto. Lo Bianco-Ortolani<br />
diagonale palleggiatore-opposto;<br />
Arrighetti e Furst al centro; Piccinini-Del<br />
Core in banda con Bosetti<br />
primo cambio; Merlo libero.<br />
Ossatura italiana per la Foppa<br />
che, salutata Barazza, ha ritoccato<br />
e soprattutto ringiovanito la<br />
rosa con elementi comunque già<br />
esperti e nel giro delle rispettive<br />
nazionali. Un segnale chiaro per<br />
le avversarie che ancora non hanno<br />
aperto le operazioni di merca-<br />
PSF Volley. Sono retrocesse in<br />
Seconda divisione il S.Croce, il<br />
Volley Ardens, il Nanto e il Novale.<br />
Nel caso che il prossimo anno ci<br />
siano squadre sufficienti per fare<br />
anche una Terza divisione, partiranno<br />
da questa categoria anche<br />
l’ACS Povolaro, il Volley Bassano,<br />
l’Olimpia Zanè e la Pallavolo<br />
Belvedere, che hanno chiuso agli<br />
ultimi posti il girone di play-out<br />
della Seconda divisione.<br />
Prini...e ultimi a cura di Roberto Prini telecronista Sky Sport<br />
to. Chiudere le trattative prima<br />
della lunga estate calda delle nazionali<br />
(Montreux, Grand Prix,<br />
Europei, qualificazioni Mondiali<br />
etc.) consentirà alle giocatrici di<br />
trascorrere un’estate serena ed<br />
alla società di spendere il suo<br />
tempo per programmare l’immediato<br />
ritorno al vertice. Un<br />
esempio, come sempre da seguire,<br />
anche sulla strada del budget:<br />
rinforzarsi, spendendo meno della<br />
stagione precedente, non è da<br />
tutti. Complimenti al presidente<br />
Bonetti ed al suo Direttore Generale<br />
Panzetti!
sport<br />
Pallanuoto Nenci,<br />
un artista in piscina<br />
In un casting probabilmente non<br />
sarebbe scritturato né per la parte<br />
del centroboa (colpa di qualche<br />
centimetro che gli difetta), né per<br />
quella del pittore: fi sico perfetto e<br />
muscoli troppo scolpiti. Nella realtà,<br />
invece, è tutte e due le cose<br />
assieme, e molte altre: apprendista<br />
tatuatore, futuro designer nautico,<br />
viaggiatore, artista e, ovviamente,<br />
giocatore di pallanuoto. A indossare<br />
la calottina n.12 per la Caoduro<br />
Vicenza dallo scorso novembre c’è<br />
Gionata Nenci, uno dei quattro<br />
moschettieri liguri che stanno portando<br />
in alto la formazione berica<br />
di serie B allenata da Matteo Greco.<br />
In acqua l’eclettico 24enne di<br />
Rapallo compensa un’altezza non<br />
eccezionale per il ruolo con la grande<br />
mobilità che lo rende diffi cile<br />
da marcare e con un agonismo che<br />
gli permette di (com)battere, sportivamente<br />
s’intende, avversari di<br />
maggiore stazza. Fuori dalla vasca<br />
studia Design navale alla facoltà<br />
di Architettura di Genova, gira il<br />
mondo (ultimo viaggio un anno fa,<br />
tre mesi tra Stati Uniti, Messico e<br />
Panama; prossimo obiettivo un<br />
master a Miami), da una decina<br />
di mesi dipinge su tela e recentemente<br />
anche su pelle. E siccome<br />
non tutti gli amici<br />
sapevano di questa<br />
sua passione per la<br />
pittura, a Barbara<br />
Staderoli, moglie del<br />
suo allenatore, è venuta<br />
l’idea di esporre<br />
i lavori di Johnny<br />
all’intero delle Piscine<br />
di viale Ferrarin.<br />
Dove da venerdì 15<br />
maggio (e ancora per<br />
qualche settimana)<br />
è possibile visitare<br />
la prima personale<br />
del centroboa-artista,<br />
dall’eloquente titolo Beginning.<br />
Nenci, quali sono state le reazioni<br />
dopo l’inaugurazione?<br />
“C’è stata un po’ di sorpresa, ma<br />
in generale i compagni di squadra<br />
hanno apprezzato. Qualche mio lavoro<br />
è già stato ‘prenotato’. Anche<br />
se non sembra, c’è interesse per<br />
l’arte moderna”.<br />
Questa sua venatura artistica<br />
in effetti stride con uno sport<br />
maschio come la pallanuoto…<br />
“Un po’ sì. Quello di centroboa poi<br />
è il ruolo più ‘bastardo’; richiede<br />
una continua lotta fi sica per guada-<br />
Contro lo Sturla<br />
mi ero messo<br />
una resina per<br />
far presa e sono<br />
stato espulso<br />
per... mano unta<br />
ERBORISTERIE<br />
1979-2009<br />
30 anni!<br />
| Gionata (per gli amici Johnny) è uno dei tanti liguri in forza alla Caoduro Vicenza di serie B<br />
gnare la superiorità numerica, che<br />
nella pallanuoto moderna spesso è<br />
determinante. Prima e dopo la partita<br />
siamo amici, in acqua però ci<br />
suoniamo alla grande”.<br />
Capita però che qualcuno esageri,<br />
specie nei derby…<br />
“Contro il Verona un avversario mi<br />
aperto il mento con un pugno non<br />
visto dall’arbitro, mi hanno dato<br />
sette punti di sutura. Me l’ha fatta<br />
sporca, ma succede di rado. Di solito<br />
c’è molta correttezza,<br />
anche perché più o<br />
meno ci conosciamo<br />
tutti e quelli che sono<br />
i tuoi avversari sono<br />
stati o potrebbero diventare<br />
i tuoi compagni<br />
di squadra”.<br />
Un altro episodio<br />
di quest’anno che<br />
l’ha riguardata è<br />
stata un’espulsione…<br />
particolare, ce<br />
la può raccontare?<br />
“Avevo un pollice sublussato<br />
e mi ero messo<br />
una speciale resina sulla mano,<br />
come fanno tantissimi giocatori in<br />
A1 e in A2. È una sostanza specifi -<br />
ca per la pallanuoto che si trova in<br />
commercio. Giocavamo a Genova<br />
contro lo Sturla e un loro giocatore<br />
ha detto al giudice di gara che avevo<br />
addosso questa resina. Il giudice di<br />
gara è venuto a dirmi che era vietata<br />
e mi ha espulso; lì per lì eravamo<br />
molto perplessi, ma lui sosteneva<br />
che fosse proibita, mentre il regolamento<br />
vieta l’utilizzo sul corpo<br />
di grasso, olio e affi ni… Infatti nel<br />
referto ha giustifi cato l’espulsione<br />
per “mano unta”, quando invece la<br />
resina serve proprio al contrario, e<br />
poi rende più facile il controllo per<br />
tutti i giocatori, dato che resta attaccata<br />
alla palla. Comunque alla<br />
fi ne quella partita l’abbiamo vinta, il<br />
giudice sportivo ovviamente non mi<br />
ha squalifi cato e così adesso ci possiamo<br />
scherzare su”.<br />
A proposito, mancano due<br />
giornate al termine della regular<br />
season. L’obiettivo play<br />
off è a un passo…<br />
“Dobbiamo vincere a Prato per<br />
avere la certezza del secondo posto,<br />
altrimenti rischiamo di doverci<br />
giocare tutto all’ultima giornata<br />
contro l’Andrea Doria. Se vinciamo<br />
sabato siamo matematicamente ai<br />
play off dove incontreremo Brescia,<br />
un’ottima squadra, con una<br />
panchina lunga e tanti giocatori<br />
forti che conosco”.<br />
Il 20 maggio ha festeggiato il<br />
compleanno, che regalo vorrebbe<br />
da Vicenza?<br />
“Se andiamo ai play off mi piacerebbe<br />
vedere le tribune di viale<br />
Ferrarin gremite. In Liguria, che<br />
assieme al Lazio è la culla della<br />
pallanuoto in Italia, ero abituato a<br />
giocare davanti a 2 o 3 mila persone.<br />
Il pubblico è importante, non<br />
importa che il tifo sia a favore oppure<br />
contro, giocare in una piscina<br />
piena mi dà la carica. E poi per noi<br />
giocatori è un giusto premio per<br />
quello che facciamo, vuol dire che<br />
la nostra passione e il nostro impegno<br />
viene apprezzato”.<br />
Vicentini avvisati, la serie A2 non è<br />
mai stata così vicina…<br />
P. M.<br />
Si respirava un’aria del tutto particolare<br />
lo scorso week-end al<br />
campo di atletica “Guido Perraro”<br />
di Vicenza. Un’atmosfera frizzante,<br />
carica dell’adrenalina di una grande<br />
competizione come quella che la<br />
società di casa, l’Atletica Vicentina,<br />
è tornata ad ospitare dopo lungo<br />
tempo, ovvero i campionati regionali<br />
assoluti. Per l’ultima volta di<br />
un avvenimento di tale spessore<br />
sul campo di via Rosmini bisogna<br />
risalire addirittura ai primi anni<br />
Novanta. Nel frattempo, il tartan<br />
calcato da tanti grandi atleti di casa<br />
nostra è stato rinnovato e migliorato,<br />
mentre la società berica si è<br />
riorganizzata e ha intrapreso una<br />
crescita irresistibile in ambito nazionale.<br />
Nel 2006 sono così tornati<br />
i campionati regionali di società<br />
per la categoria Allievi, evento ripetuto<br />
l’anno seguente, vere e proprie<br />
prove generali per giungere a sabato<br />
16 e domenica 17 maggio, giorni<br />
che hanno segnato il ritorno del<br />
“Perraro” come palcoscenico della<br />
grande atletica veneta nei campionati<br />
regionali di società, svolti in<br />
concomitanza con il “Trofeo Associazione<br />
Amici di Guido Perraro”,<br />
in collaborazione con l’assessorato<br />
allo sport del comune di Vicenza,<br />
rappresentato dal prof. Umberto<br />
Nicolai, e grazie alla disponibilità<br />
degli sponsor Euroventilatori International<br />
e Km Sport. Un rientro<br />
a casa molto sentito da tutto il team<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 17<br />
Atletica Leggera Perraro,<br />
casa dolce casa<br />
L’AV è tornata a ospitare i grandi eventi dell’atletica<br />
sulla pista di via Rosmini. Dove domenica è arrivato<br />
il nuovo record italiano all’asta femminile<br />
arancione, giunto in un momento<br />
topico per la storia dell’intera squadra.<br />
In questa fase, infatti, la formazione<br />
femminile dell’AV Banco Desio Veneto<br />
è a un passo dalla qualifi cazione<br />
alla fi nale nazionale Argento, grazie<br />
agli ottimi risultati conseguiti dalla<br />
“bandiera” Aida Valente affi ancata<br />
da altre atlete validissime del calibro<br />
di Francesca Dambruoso, Giovanna<br />
Demo e Maria Vittoria Cestonaro. Gli<br />
uomini della Noaro Costruzioni, invece,<br />
hanno avuto come trascinatori<br />
i lanciatori azzurri Paolo Dal Soglio e<br />
Diego Fortuna, oltre al capitano Paolo<br />
Noaro, Michael Tumi e agli irriducibili<br />
Nicola Albiero, Andrea Zordan e<br />
Fausto Cuccarollo, arrivando a 700<br />
punti dalla matematica qualifi cazione<br />
in fi nale Oro, la massima serie, distanza<br />
che i nostri cercheranno a ogni<br />
costo di colmare nella seconda fase<br />
dei societari, quella in programma a<br />
inizio luglio a Bovolone, nel veronese.<br />
Infi ne, il comeback al “Perraro” ha<br />
visto due risultati eclatanti: il volo<br />
dell’allievo della Noaro Francesco<br />
Turatello che con 7.04m nel salto<br />
in lungo ha staccato il biglietto per<br />
i prossimi mondiali di categoria, e<br />
l’eccezionale prestazione dell’astista<br />
Anna Giordano Bruno (Assindustria<br />
Sport Padova) che saltando fi no a<br />
4,45m ha stabilito il nuovo record italiano<br />
assoluto. Che dire… Ben ritrovato<br />
Perraro!<br />
Luca Cracco<br />
| Uno dei successi dell’[AV] porta la firma di Michael Tumi nei 200 metri (21”96)<br />
Obiettivo 2009:<br />
Mantenersi in salute per superare la crisi<br />
30 anni di professionalità per suggerirti i migliori prodotti naturali<br />
e il modo più corretto per utilizzarli<br />
Iridologia d Naturopatia d Fitoterapia d Fiori di Bach<br />
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Vaghe e sconnesse sono le nozioni<br />
dell’elettore medio che si recherà alle<br />
urne il 6 e 7 giugno prossimi per inviare<br />
78 “euro fannulloni strapagati,<br />
assenteisti cronici, pensionati di un residence<br />
di lusso”, come li ha defi niti la<br />
governatrice del Piemonte, Mercedes<br />
Bresso.<br />
Beata ignoranza<br />
Poco o nulla sa, il nostro votante, di<br />
cosa sono, come funzionano e come<br />
infl uiscono sulla sua vita quotidiana<br />
la Commissione, il Consiglio, il Parlamento.<br />
Non immagina neppure che<br />
l’80% delle leggi del nostro Paese è<br />
sottoposto all’inquadramento del normatifi<br />
cio europeo. Nessuno gli dice che<br />
nelle commissioni dove si sfornano direttive<br />
a tutto spiano stazionano giorno<br />
e notte lobbisti prezzolati da corporations<br />
alimentari, case farmaceutiche,<br />
compagnie del ferro e del tondino e<br />
tutte le grandi industrie continentali,<br />
intente a infi lare il comma favorevole<br />
per strappare l’affare milionario. Non<br />
si trova un uomo della strada che sappia<br />
spiegare cosa diavolo contengano<br />
i trattati di Nizza e di Lisbona e perché<br />
mai nazioni come<br />
l’Irlanda hanno votato<br />
contro la loro adozione.<br />
Usa e Euroschiavi<br />
Soprattutto, si tace<br />
scientifi camente sul<br />
vero centro di potere<br />
che agisce col paravento<br />
dei parlamentari<br />
eletti e dei commissari<br />
nominati dai governi:<br />
la Banca Centrale Europea,<br />
controllata dagli<br />
istituti nazionali a loro<br />
volta posseduti dalle banche private. E’<br />
a Francoforte, dove non a caso i tedeschi,<br />
autori dell’architettura fi nanziaria<br />
dell’Ue, hanno imposto di installarvi la<br />
sede, è lì che si decide il destino degli<br />
europei. Ed è l’euro, la moneta introdotta<br />
in Italia come ancora di salvezza<br />
dalla voragine del debito pubblico,<br />
dalla parte del torto<br />
l’instrumentum regni di un manipolo<br />
di signori del credito che proprio attraverso<br />
di esso mantengono eterno<br />
il debito frutto del signoraggio. Infi ne,<br />
silenzio assoluto sul grande nemico di<br />
un’Europa che non sia solo moneta e<br />
regolamenti sui consumi: gli Stati Uniti.<br />
Tanto è vero che da anni caldeggiano<br />
l’ingresso della Turchia, alleato di ferro<br />
del Pentagono nel diffi cile quadrante<br />
che guarda al Medioriente e alla<br />
Russia, con la missione nelle di far da<br />
sentinella e fi ccanasare nelle faccende<br />
interne del Vecchio Continente.<br />
Test di consenso<br />
Ma tutto questo i sudditi, pardon cittadini,<br />
non possono saperlo. Perché è prima<br />
di tutto la politica a non volergliene<br />
dare notizia. Il motivo è semplice: fatto<br />
salvo il condizionamento delle lobby<br />
economiche e il ruolo di copertura di<br />
un consesso parlamentare ostaggio<br />
della Bce, il circo barnum dei partiti italiani<br />
sfrutta il rinnovo dei deputati europei<br />
come una staffetta della propria<br />
corsa alla conservazione del potere. Le<br />
elezioni europee non sono null’altro<br />
che un test di consenso che la partitocrazia<br />
italica usa per aggiornare i rapporti<br />
di forza interni. Fateci caso: a parte,<br />
e sempre che ci siano, vuoti slogan<br />
su temi facili e di grande impatto (come<br />
le energie rinnovabili, scelte dall’Italia<br />
dei Valori di Di Pietro), i cartelloni e gli<br />
spot delle campagna in atto puntano<br />
molto semplicemente<br />
sul nome del candidato.<br />
Né più né meno, come<br />
fosse soltanto una gara<br />
a rastrellare crocette fra<br />
singoli esponenti del<br />
regime partitocratico.<br />
Come se fosse? Lo è.<br />
Anche perché il sistema<br />
elettorale con cui si voterà<br />
a giugno è il vecchio<br />
caro proporzionale puro<br />
con la possibilità di tre<br />
preferenze personali:<br />
tot voti al partito tot seggi, e i candidati<br />
sparsi in cinque circoscrizioni che<br />
prendono più preferenze si assicurano<br />
la poltrona (per essere sicuri ce ne vogliono<br />
100 mila, ma anche con 50 mila<br />
si è a posto).<br />
Elefanti e soubrettes<br />
Il premier Berlusconi si candida ovun-<br />
que per misurare il polso del popolo<br />
che lui ha ribattezzato della Libertà, e<br />
chi se ne frega se poi dovrà lasciare lo<br />
scranno europeo per incompatibilità.<br />
Idem con patate per Di Pietro e Nichi<br />
Vendola, presidente rosso della Regione<br />
Puglia: incompatibili ma non sia<br />
mai che arretrino alla pugna. Franceschini<br />
ha rinunciato, ma mica per la<br />
favoletta che racconta in giro, e cioè<br />
che lui sarebbe corretto nei confronti<br />
dell’elettorato non facendosi eleggere<br />
per poi dover mollare la sedia. E’ solo<br />
che il Pd orfano del suo ex principale<br />
Veltroni è con le pezze al culo, e così<br />
è meglio evitare di fare una fi guraccia<br />
buscando l’ennesima batosta. Ora, non<br />
avendo nessun altro scopo che questo,<br />
tutto autoreferenziale e provincialotto,<br />
è chiaro che sul bilancino ci fi niscono o<br />
i politicanti di scarto che si abbarbicano<br />
all’Europa pur di accaparrarsi lauto<br />
stipendio e generose prebende, o i volti<br />
improbabili, i personaggi telegenici,<br />
vallette, troniste, nani e ballerine. C’è di<br />
tutto: l’ubiquo Mastella col PdL, l’uomo<br />
con la coppola Cuffaro, il cino-genovese<br />
Cofferati, l’amico fi orentino dei costruttori<br />
Domenici, l’uomo-ombra dalemiano<br />
De Castro, la badessa azzurra<br />
della sanità veneta Sartori, il trapassato<br />
Berlinguer, il fi losofo Vattimo («Il par-<br />
lamento europeo? una noia mortale»)<br />
folgorato sulla via di Tonino, il democristiano<br />
Carollo acerrimo nemico del<br />
veneto Galan e recordman di menefreghismo<br />
(zero relazioni presentate);<br />
Staino, vignettista dell’Unità, iscritto<br />
al Pd ma candidato con la formazione<br />
vendoliana di Sinistra e Libertà «per il<br />
bene del Pd»; David Sassoli, mezzobusto<br />
del Tg1 dai magnetici occhi azzurri e<br />
dalla indefessa fede cattocomunista;<br />
il reduce<br />
dalla “Fattoria” Fabrizio<br />
Corona, gossiparo che<br />
ricattava i vip a suon di<br />
fotografi e, accolto dai<br />
camerati della Fiamma<br />
(ma non erano quelli<br />
che assaltavano gli studi<br />
televisivi?).<br />
Una farsa<br />
Senza alcuna personalità<br />
di rilievo, con<br />
pochissimi esperti della<br />
macchina europolitica, i gruppi parlamentari<br />
zeppi di raccomandati e mezze<br />
tacche, logico che perfi no nell’arena<br />
eterodiretta di Strasburgo l’Italia passa<br />
da paesucolo di incompetenti rubastipendio.<br />
Parcheggiati lì a bella posta<br />
e assenteisti senza vergogna: 56% di<br />
presenze nel 2004, e nella legislatura<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 18<br />
Ecco perché non votare alle europee<br />
Un poltronificio per seconde file della politica, un parcheggio per raccomandati, un cimitero degli elefanti<br />
Il voto per Strasburgo per la partitocrazia italiana è solo un sondaggio. E il vero potere ce l’ha la Bce<br />
di Alessio Mannino<br />
Il grande<br />
nemico<br />
di un’Europa<br />
forte<br />
sono gli Usa<br />
Autoproduzione individuale<br />
Autonomia energetica<br />
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Il parlamento<br />
è ostaggio<br />
dei poteri<br />
economici<br />
e bancari<br />
| La sede del Parlamento Europeo di Strasburgo<br />
che sta per scadere le cose non sono<br />
cambiate granchè. Quelle bestie rare<br />
che lavorano, dalle parti di Bruxelles,<br />
si disperano così: «Dovevo quasi supplicare<br />
20 righe ai direttori dei giornali<br />
per far uscire la notizia che avevamo<br />
ottenuto importanti fi nanziamenti»,<br />
è il ricordo di Franz Turchi, deputato<br />
europeo di An vicepresidente della<br />
commissione Bilancio nella penultima<br />
legislatura. «E quando<br />
a Roma passavo alla<br />
Camera o al Senato, un<br />
sacco di amici mi chiedevano<br />
cosa mai si di-<br />
scutesse da noi in commissione,<br />
concludendo<br />
con un inevitabile. Ma<br />
che ce vai a fa’?» (Eurodeputati:<br />
i trucchi e vizi<br />
della casta, Panorama,<br />
23 aprile 2009). Noi<br />
invece ci chiediamo:<br />
ma che votiamo a fa’?<br />
Di tutte le elezioni-farsa di una democrazia-truffa<br />
come questa, che si pretende<br />
e si proclama “rappresentativa”<br />
mentre non è che un teatro di burattini<br />
manovrato dall’alto, l’elezione europea<br />
è senza dubbio la più inutile e demenziale.<br />
E a noi, gli spettacoli truccati non<br />
interessano più.<br />
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otta&risposta<br />
Andrea<br />
Giovanelli<br />
Il tratto principale del mio<br />
carattere<br />
Impulsività<br />
La qualità che preferisco in<br />
un uomo<br />
Affi dabilità<br />
La qualità che preferisco in<br />
una donna<br />
Simpatia, coerenza<br />
Quel che apprezzo di più nei<br />
miei amici<br />
Mi incitano sempre a far meglio<br />
nello sport<br />
Il mio principale<br />
difetto<br />
Non mi soffermo molto a pensare<br />
prima di prendere una decisione,<br />
a volte è un pregio<br />
La mia occupazione preferita<br />
Visitare posti nuovi<br />
Il mio sogno di felicità<br />
Vincere o per lo meno partecipare<br />
all’olimpiade<br />
Quale sarebbe, per me, la più<br />
grande disgrazia<br />
Mi colpisse una grave malattia<br />
Quel che vorrei essere<br />
Me stesso<br />
Il paese dove vorrei<br />
vivere<br />
L’Italia va benissimo<br />
Il piatto a cui non so<br />
rinunciare<br />
Tagliata di manzo al sangue<br />
I miei libri della vita<br />
Esco a fare due passi di Fabio<br />
Volo<br />
I miei poeti preferiti<br />
Non seguo molto l’argomento<br />
I musicisti che mi piacciono<br />
di più<br />
Musicisti Italiani<br />
I miei pittori preferiti<br />
Dalì<br />
I miei fi lm preferiti<br />
Bad Boys, Fuori in 60 secondi<br />
Quel che detesto più di tutto<br />
Mangiare cibi con salse (ketchup,<br />
maionese,…)<br />
Il dono di natura che vorrei<br />
avere<br />
Sono a posto così<br />
Come vorrei morire<br />
Senza soffrire<br />
Stato attuale del mio animo<br />
Innamorato di una bellissima<br />
ragazza, Cinzia<br />
Il mio prossimo impegno<br />
nella vita<br />
Olimpiadi, Laurea in Economia e<br />
amministrazione delle imprese<br />
Cosa mi piace e cosa non mi<br />
piace di Vicenza<br />
Mi piace perché è una bella<br />
città storica con poco traffi co a<br />
confronto delle grandi città e non<br />
mi piace guardando all’aspetto<br />
dedicato ai giovani (pochi<br />
intrattenimenti che veramente<br />
richiamano la loro attenzione,<br />
magari distraendoli da certe<br />
realtà non proprio modello)<br />
Cosa mi piace e cosa non mi<br />
piace dei vicentini<br />
Mi piace che sono tradizionalisti<br />
e fi eri della loro città, non ci sono<br />
aspetti che non mi piacciono in<br />
particolare<br />
Il mio motto<br />
Vivere sempre come fosse l’ultimo<br />
giorno!!!<br />
numero 150 del 23 maggio 2009 pag 19<br />
nome e cognome<br />
Andrea Giovanelli<br />
età<br />
22 anni<br />
luogo di nascita<br />
Arzignano<br />
titolo di studio<br />
Diploma Istituto Tecnico<br />
Commerciale<br />
professione<br />
Studente<br />
segni particolari<br />
Campione di Bmx<br />
RIVOLGETEVI AL<br />
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Porto Marghera<br />
hanno detto<br />
Silvio Berlusconi dà il tocco fi nale al<br />
confl itto di interessi scegliendo il direttore<br />
del Tg1 nella persona del suo<br />
più entusiasta scriba. Come in passato,<br />
all’inizio della sua avventura politica, il<br />
Cavaliere volle promuovere Giuliano<br />
Ferrara, ghost writer della discesa in<br />
campo, a ministro della Repubblica,<br />
ora chiama alla redazione del mattinale<br />
Rai il giornalista che in questi anni<br />
lo ha seguito con passione, regalando<br />
ai lettori de La Stampa il distillato del<br />
berlusconismo. (...) Il bisogno di una<br />
comunicazione sedata è fortissimo, inversamente<br />
proporzionale alla diffi coltà<br />
del capo del governo di controllare<br />
le proprie pulsioni, in pubblico e in privato.<br />
La necessità e l’urgenza di mettere<br />
in sicurezza la rappresentazione di<br />
un’Italia da rotocalco mentre gli indicatori<br />
economici dicono che il peggio<br />
del disastro sociale sta arrivando, toglie<br />
di mezzo anche gli ultimi brandelli<br />
di una parvenza di rispetto del galateo<br />
istituzionale.<br />
Norma Rangeri<br />
Il manifesto<br />
21 maggio 2009<br />
Tutti gli analisti convengono che il<br />
peggio sia ormai passato e che dal<br />
prossimo anno vedremo una ripresa<br />
dell’economia del nostro paese, ma la<br />
realtà è che ad oggi non ci sono stati<br />
ancora segnali di cambiamento signifi<br />
cativi che possano tranquillizzare noi<br />
imprenditori il 2009 sta procedendo<br />
in affanno e le prospettive per il secondo<br />
semestre dell’anno non sono ancora<br />
rosee.<br />
Luca Cielo<br />
(Pmi Confi ndustria Veneto)<br />
Giornale di Vicenza<br />
21 maggio 2009<br />
Il Moderno non ha perdonato neanche<br />
il Veneto: ha donato ricchezza e benessere<br />
come non s’era mai visto, ma ha<br />
travolto valori e tradizioni, regole e<br />
morali, lasciando molti di noi sbigottiti<br />
e sconcertati.<br />
Cesare De Michelis<br />
Corriere del Veneto<br />
18 maggio 2009<br />
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L'iniziativa è illustrata su joyvolleyvicenza.it<br />
in questo numero<br />
L’alcolismo in provincia, il racconto degli Alcolisti Anonimi [ pag 3] Fornai,<br />
farmacie, avvocati: cosa (non) è cambiato con le liberalizzazioni [ pag 4]<br />
Il nuovo volto del centro storico: il piano sosta di Soprana [ pag 6] Il<br />
centrodestra unito: “Referendum antidemocratici” [ pag 8] Tempo di<br />
playoff, tutte le squadre vicentine ancora in campo [ pag 15]
Direttore responsabile Luca Matteazzi numero 13, supplemento a <strong>VicenzaPiù</strong> n°150 del 23 maggio 2009<br />
Aspettando<br />
Festambiente<br />
Per l’ottavo anno consecutivo<br />
Legambiente, in collaborazione<br />
con numerose associazioni vicentine,<br />
organizza Festambiente<br />
Vicenza, una festa-azione sugli stili<br />
di vita sostenibili, l’ecologia e la<br />
solidarietà, che prevede spettacoli<br />
e momenti di rifl essione culturale.<br />
In particolare, quest’anno si affronteranno<br />
i temi della<br />
crisi economica, il risparmio<br />
energetico,<br />
le fonti rinnovabili e i<br />
cambiamenti climatici.<br />
La manifestazione<br />
si svolgerà da mercoledì<br />
24 a domenica 28<br />
giugno 2009, al parco<br />
fl uviale del Retrone.<br />
Il festival è preceduto<br />
dall’iniziativa Aspettando<br />
Festambiente,<br />
che tra maggio e giugno propone un<br />
itinerario di incontri che spaziano<br />
dal teatro al cinema e che toccano<br />
Cinque i film<br />
in programma.<br />
Tra gli<br />
argomenti<br />
rifiuti, biciclette<br />
e petrolio<br />
gli stessi fi li conduttori della festa.<br />
L’idea nasce dalla collaborazione<br />
tra Festambiente, Coop. Insieme,<br />
Coop. Unicomondo, Amici di Beppe<br />
Grillo e Festival delle libertà digitali.<br />
Cinque sono i fi lm che animeranno<br />
le prossime serate del percorso<br />
Aspettando Festambiente. Le prime<br />
quattro proiezioni<br />
si svolgeranno presso<br />
la Coop. Insieme, in<br />
Via Dalla Scola 255.<br />
Ogni singola pellicola<br />
è volta a sensibilizzare<br />
gli spettatori<br />
rispetto ad un tema<br />
specifi co, collegato<br />
al festival e che durante<br />
la serata verrà<br />
approfondito attraverso<br />
l’intervento di<br />
esperti.<br />
Mercoledì 27 maggio verrà proposto<br />
Garbage! The revolution starts<br />
at home, che invita a rifl ettere sul<br />
problema dei rifi uti. Mercoledì 3<br />
giugno sarà la volta di Via anelli, la<br />
chiusura del ghetto, un fi lm italiano<br />
del 2008, ambientato a Padova,<br />
che fungerà da spunto per i temi<br />
dell’abitare e dell’integrazione. One<br />
less car, che verrà proiettato mercoledì<br />
10 giugno, è invece un videoapprofondimento<br />
sul mezzo di trasporto<br />
ecologico per eccellenza: la<br />
bicicletta. Infi ne, The Oil Crash, il<br />
fi lm-documentario che verrà trasmesso<br />
mercoledì 17 giugno, introdurrà<br />
l’argomento petrolio come<br />
dipendenza della nostra società.<br />
La serata conclusiva di Aspettando<br />
Festambiente si terrà martedì<br />
23 giugno, presso il Teatro dei<br />
Ferrovieri, oratorio della chiesa di<br />
Sant’Antonio dei Ferrovieri. Verrà<br />
presentata la pellicola The power<br />
of community, un documentario<br />
che racconta la storia della gente di<br />
Cuba, di fronte alla crisi dei primi<br />
anni ‘90. Tutti gli spettacoli sono<br />
ad ingresso libero e inizieranno alle<br />
ore 20.45.<br />
Novità di quest’anno è l’intervento<br />
diretto del Comune di Vicenza<br />
a Festambiente, che collaborerà<br />
patrocinando la manifestazione,<br />
attraverso assistenza logistica e la<br />
dal 1982 a Vicenza<br />
<br />
<br />
<br />
| Alcuni momenti di Festambiente 2008<br />
partecipazione degli amministratori<br />
agli eventi in programma.<br />
Le informazioni su Festambiente e<br />
Aspettando Festambiente si trovano<br />
nel sito www.festambientevicenza.org.<br />
E-mail: info@festambientevicenza.org.<br />
Roberta Pileggi<br />
SOCIETA’ GENERALE<br />
DI MUTUO SOCCORSO
numero 13 del 23 maggio 2009 pag II<br />
La libertà val bene la cicuta<br />
Veleno e nuvole<br />
di Roberto Cuppone<br />
con Luigi Mardegan<br />
24 maggio, h 17.00<br />
Teatro Spazio Bixio<br />
Ve la ricordate la storia<br />
di Socrate? Accusato<br />
di essere un sovvertitore<br />
dell’ordine sociale e religioso<br />
della città di Atene,<br />
fu condannato a morte, indotta<br />
tramite ingestione di<br />
cicuta, un potente veleno.<br />
Il filosofo non si sottrasse<br />
alla punizione fuggendo in<br />
esilio, come i suoi discepoli<br />
gli avevano proposto,<br />
forse perché in qualsiasi<br />
luogo fosse andato si sarebbe<br />
riprodotta la stessa<br />
situazione che l’aveva condotto<br />
in prigionia. A qualsivoglia<br />
limitazione della<br />
sua libertà di ricercare<br />
e incoraggiare la ricerca<br />
della verità preferì, eroicamente,<br />
la morte.<br />
Il coevo Aristofane nella<br />
sua commedia Le Nuvole<br />
si prende gioco di Socrate,<br />
ritenendolo un sofista,<br />
capace di irretire le menti<br />
di giovani allievi ignari<br />
poggiandosi su concetti,<br />
appunto, nebulosi, praticamente<br />
un venditore di<br />
fumo.<br />
Quindi da una parte la<br />
Giovani Danz’Autori<br />
in Piccolo<br />
23, 30 maggio, h 20.45<br />
Piccolo Teatro Giuseppe<br />
Pierobon - Ponte nelle<br />
Alpi Paiane (BL)<br />
La quarta edizione del festival<br />
di danza contemporanea<br />
DANZAinPICCOLO<br />
vanta quest’anno la partecipazione<br />
dei finalisti del<br />
Premio Giovani Danz’Autori<br />
del Veneto.<br />
Organizzata da Tandem-<br />
Teatro di Ponte nelle Alpi,<br />
con la direzione artistica<br />
di Alessandro Rossi e Marianna<br />
Batelli, la rassegna<br />
si avvale del sostegno<br />
e della collaborazione di<br />
ARTEVEN e della Regione<br />
del Veneto, del patrocinio<br />
del Comune di Ponte nelle<br />
Alpi e della Provincia di<br />
Belluno.<br />
Il Premio Vetrina Giovani<br />
Danz’Autori del Veneto<br />
punta su un percorso<br />
difesa, l’Apologia di Socrate<br />
di Platone, dall’altra<br />
l’impietoso Le Nuvole<br />
di Aristofane, si fondono<br />
per creare lo spettacolo<br />
Veleno e Nuvole, in cui il<br />
vicentino Roberto Cuppone<br />
in veste di autore e di<br />
regista collabora con l’attore<br />
trevigiano Luigi Mardegan.<br />
I balli della meglio gioventù<br />
formativo rivolto a giovani<br />
compagnie di danza e<br />
giovani autori coreografici<br />
del Veneto che abbiano<br />
finalità professionali e di<br />
ricerca. Il progetto tutela<br />
e sostiene fattivamente il<br />
processo creativo dei giovani<br />
danz’autori, fornendo<br />
loro strumenti di confronto<br />
e di dialogo per nuove<br />
indagini sulla danza contemporanea.<br />
Fra i danz’autori finalisti<br />
si segnala Francesca Foscarini<br />
con il pezzo Kalsh,<br />
una riflessione su “quel<br />
corpo che sembra aver<br />
dimenticato la posizione<br />
eretta, ma che conserva<br />
la memoria di un livore e<br />
una condanna da sputare<br />
al momento giusto”.<br />
Tutti i pezzi di Danzain-<br />
Piccolo 2009 saranno presentati<br />
alla Biennale Danza<br />
di Venezia il prossimo<br />
25 giugno.<br />
G.G.<br />
| Un busto di Aristofane<br />
Idealmente dedicato “a<br />
tutti quelli che preferiscono<br />
le domande alle risposte”,<br />
al so-di-non-sapere, il<br />
testo di Cuppone intreccia<br />
commedia e tragedia, fornendo<br />
a Socrate una nuova<br />
possibilità di rinnovare la<br />
testimonianza del suo sacrificio<br />
per amor di verità.<br />
G.G.<br />
| Plastikraum<br />
teatromusicadanza<br />
Danza<br />
23 maggio<br />
- h 20.30: Kaleidos, danziamo i<br />
colori del mondo<br />
Narratore: Adriano Marcolini.<br />
Gruppo danze popolari<br />
internazionali La Farandola<br />
Teatro E. Dalla Costa - Villaverla<br />
- h 20.45: Serata Giovani<br />
Danz‘Autori della Regione<br />
Veneto<br />
con: Ci vuole il fi ore di Alberto<br />
Cacopardi / Plastikraum di<br />
Marianna Batelli e Alessandro<br />
Rossi / A Corpo libero di Silvia<br />
Gribaudi<br />
Piccolo Teatro Giuseppe<br />
Pierobon - Ponte nelle Alpi<br />
Paiane (BL)<br />
- h 21.00: Gran Galà delle stelle<br />
del Premio Internazionale<br />
Benois de la Danse<br />
Presidente Yuri Grigorovich<br />
Teatro Comunale - Vicenza<br />
30 maggio<br />
h 20.45: serata Giovani<br />
Danz‘Autori della Regione<br />
Veneto<br />
con: Ex di Giuliana Urcioli /<br />
Kalsh di Francesca Foscarini /<br />
Graffi o di Silvia Bugno<br />
Piccolo Teatro Giuseppe<br />
Pierobon - Ponte nelle Alpi<br />
Paiane (BL)<br />
31 maggio<br />
h 21.30: Kaleidos. Danziamo i<br />
colori del mondo<br />
Gruppo danze popolari<br />
internazionali La Farandola<br />
Piazza dei Signori - Vicenza<br />
6 giugno<br />
h 21.00: Atomi danzanti<br />
Prima parte: performance<br />
di Kathak a cura di Rosella<br />
Fanelli e il corso di musica<br />
e danza classica indiana del<br />
Conservatorio di Vicenza.<br />
Seconda parte: spettacolo di<br />
Modern Oriental Dance con<br />
Paola Maya e le sue allieve.<br />
Spettacolo di benefi cenza per<br />
‚CHILDRENS GARDEN‘<br />
Ente organizzatore: ASD<br />
Mayadance<br />
Teatro Astra - Vicenza<br />
Musica<br />
23 maggio<br />
h 22.00: LOVE in ELEVATOR +<br />
e.DRUNKS.<br />
Spazio Arcadia - Via Paraiso,<br />
Schio<br />
30 maggio<br />
- h 21.00: F.J. HAYDN Sinfonia<br />
in fa minore HOB 49 - Concerto<br />
in do maggiore per violino e<br />
archi - Sinfonia in mi bemolle<br />
maggiore per violino e violoncello<br />
Berlin Kammer Orchestra<br />
con: Thomas Timm violino<br />
Teatro Comunale - Vicenza<br />
- h 22.00: Wora Wora Washington<br />
+ Koolmorf Widesen<br />
Spazio Arcadia - Via Paraiso,<br />
Schio<br />
2 giugno<br />
h 21.00: Premiata Forneria Marconi<br />
La Buona Novella e altre storie<br />
di volti<br />
concerto di chiusura del Festival<br />
Biblico<br />
in omaggio a Fabrizio De Andre’<br />
Piazza dei Signori<br />
5 giugno<br />
- h 20.00: Rythmes Gitans<br />
Antico Caffè Nazionale<br />
Corso Palladio<br />
- h 21.00: L.VAN BEETHOVEN<br />
Sinfonia n. 9 in re minore op.125<br />
Sinfonia n. 9 in re minore op.125<br />
Orchestra e Coro del Teatro<br />
Olimpico di Vicenza in collaborazione<br />
con Teatro Stabile del<br />
Veneto<br />
direttore: Giancarlo De Lorenzo<br />
con: Martina Bortolotti soprano<br />
- Ekaterina Metlova mezzosoprano<br />
- Michael Vaccaro tenore-<br />
Marcello Lippi baritono<br />
Teatro Comunale - Vicenza<br />
Teatro<br />
24 maggio<br />
- h 17: Veleno e Nuvole<br />
Associazione Culturale Il Satiro<br />
Teatro – Paese (TV)<br />
di Roberto Cuppone<br />
con Luigi Mardegan<br />
regia di Roberto Cuppone<br />
Teatro Spazio Bixio – Via<br />
Mameli 4 (angolo Via Nino<br />
Bixio)<br />
- h 20.45: L‘Anatra all’Arancia<br />
con: Piergiorgio Piccoli, Aristide<br />
Genovese, Anna Zago, Argia<br />
Laurini, Alessandra Niero<br />
scenografi a: Carloalberto Piccoli<br />
musiche: Giovanni Panozzo<br />
testo: W.D. Home e M.A.<br />
Sauvajon<br />
regia: Piergiorgio Piccoli e<br />
Aristide Genovese<br />
Contra‘ Monticello in Villa<br />
Traverso-Pedrina, Comune di<br />
Barbarano Vicentino<br />
27 maggio<br />
h 21.00: Oscuro e la strega<br />
con: Giò di Tonno, Elena<br />
Tavella, Chiara Luppi, Tiziana<br />
Guerra. European Thersicore<br />
Company Junior - Colours<br />
Roller Team, Favolosa Musica<br />
Singers, Musica di Giorgio<br />
Bernabò, Coordinamento<br />
scenico a cura di Theama Teatro.<br />
Teatro Comunale Città di<br />
Vicenza, Viale Mazzini 39<br />
28 maggio<br />
h 18.00: Storie di animali,<br />
uomini, santi<br />
Spettacolo teatrale con il<br />
laboratorio teatrale per disabili<br />
Santa Chiara.<br />
Musiche dal vivo: Andrea<br />
Moroni.<br />
Regia: Paola Rossi.<br />
Istituto Palazzolo in Santa<br />
Chiara, Contrà Burci 14<br />
29 maggio<br />
h 21.00: Scia di vetro<br />
Associazione Culturale Teatra<br />
Sala della Comunità - Vò di<br />
Brendola, via Carbonara 30<br />
30 maggio<br />
h 17.00: Una festa multicolore<br />
Sala parrocchiale di Ospedaletto,<br />
via Girotto 6<br />
31 maggio<br />
h 18.30: Nestinarka<br />
I Santi Elena e Costantino nel<br />
rito ortodosso dei „Nestari“,<br />
danzatori sui carboni ardenti.<br />
Spettacolo teatrale con Evelina<br />
Perhorova narratrice, Tommaso<br />
Castiglioni percussioni, Renzo<br />
Segala clarinetto e sassofono.<br />
Piazza dei Signori
numero 13 del 23 maggio 2009 pag III arteinmostra<br />
Benvenuti nella casa inospitale<br />
La chiesa sconsacrata dei SS.<br />
Ambrogio e Bellino di Contra’<br />
S. Ambrogio 23 si è da poco<br />
trasformata in AB23–contenitore<br />
per il contemporaneo,<br />
esordendo con la collettiva<br />
Welcome home (benvenuto/<br />
a/i/e a casa) in uno spazio<br />
espositivo riallestito nelle<br />
fogge del white cube (cubo<br />
bianco) caro a certa arte contemporanea.<br />
Il titolo scelto per la mostra si<br />
dimostra quanto meno ironico<br />
dati i soggetti rappresentati.<br />
Ambienti che per defi nizione<br />
dovrebbero essere familiari<br />
e accoglienti cedono il titolo<br />
di porto sicuro in cui trovare<br />
rifugio per farsi abitare da<br />
un’inquietudine più o meno<br />
manifesta.<br />
È l’aberrazione dell’omicidio<br />
entro le mura domestiche,<br />
sono i coltelli da tavola divenuti<br />
spade di Damocle sopra<br />
la comoda poltrona lisa davanti<br />
alla TV in Natale con i<br />
tuoi di Silvia Levinson. Arredi<br />
bianchi candidi si infi orettano<br />
di chiazze vermiglie nelle foto<br />
Il rubino della città degli scacchi<br />
È tempo di ciliegie e le belle giornate<br />
forniscono un’ottima occasione<br />
per una gita fuori porta a Marostica,<br />
patria dei rossi gioielli con marchio<br />
I.G.P.<br />
Domenica 31 maggio nella città degli<br />
scacchi saranno premiati i migliori<br />
prodotti e coltivatori della zona e verranno<br />
allestiti gazebo e banchetti per<br />
la degustazione e la vendita diretta<br />
delle ciliegie e dei prodotti del territorio.<br />
Protagoniste di domenica 24<br />
maggio, nella vicina località Pianezze<br />
San Lorenzo, sono invece le varietà<br />
“precoci” delle ciliegie: Sandre, Bigareaux,<br />
Roane e Romane.<br />
In attesa di questi due eventi, il 18<br />
maggio Vicenza Qualità ha organizzato<br />
presso il Palazzo Affari ai Giureconsulti<br />
di Milano un pomeriggio<br />
intitolato “Il Gusto Vicentino nella<br />
Cucina dei Grandi Chef”, per presentare<br />
in questa prestigiosa sede i prodotti<br />
primaverili vicentini, fra i quali<br />
hanno brillato l’asparago bianco di<br />
Bassano, l’Asiago DOP e la ciliegia di<br />
Marostica IGP.<br />
Il prezioso frutto è stato per i Ristoratori<br />
Bassanesi ingrediente di prelibatezze<br />
quali la “tartare d’agnello<br />
con ciliegie all’aceto” e lo “storione<br />
marinato su composta di ciliegie<br />
marosticane”, mentre fra gli chef<br />
dell’Associazione Professionale Cuo-<br />
di Lamberto Teotino. I nylon<br />
copri-mobili congelano immortalandolo<br />
l’orrore di Nulla<br />
cena sine tragoedia dei Fratelli<br />
Calgaro.<br />
In Di-Segni, di Maria Elisabetta<br />
Novello, sulle pareti interne<br />
del cubo si proiettano ombre<br />
di centrini che tanto ricorderebbero<br />
le spolveratissime case<br />
delle zie se non ci si accorgesse<br />
che è la cenere depositata nei<br />
posacenere a dare origine a<br />
chi Italiani il catanese Pietro D’Agostino<br />
si è cimentato “nel tortino caldo<br />
alle ciliegie di Marostica e pistacchio<br />
di Bronte con salsa e gelato alla ricotta<br />
di capra girgentina”, sposando<br />
le ciliegie fresche di Marostica IGP<br />
con i gusti siciliani dell’oro verde, il<br />
pistacchio di Bronte, e dello zafferano<br />
ennese, e coronando il tutto con il<br />
| L’allestimento della mostra a S. Ambrogio<br />
quei graziosi merletti.<br />
La casa più curata, la tappezzeria<br />
fl oreale più gioiosa, nascondono<br />
ombre o spine nel<br />
momento in cui si intersecano<br />
con il dilemma della realtà.<br />
Fino al 14 giugno,<br />
ingresso libero<br />
Giovedì e venerdì h 15.00-<br />
19.00, sabato e domenica h<br />
10.30-13.00 e h 15.00-19.00<br />
Giulia Galvan<br />
rinomato cioccolato di Modica.<br />
L’illustre cuoco vicentino Carlo Cracco<br />
ha rivisitato l’abbinamento delle<br />
uova con gli asparagi nel suo “tuorlo<br />
d’uovo marinato agli asparagi bianchi<br />
di Bassano”, mentre il pisano<br />
Marco Stabile si è ispirato alla cucina<br />
dei pastori nei “tortelli alle 3 stagionature<br />
di Asiago su acqua cotta alla<br />
Mostre<br />
Arman<br />
fi no al 24 maggio<br />
LAMeC, Basilica Palladiana<br />
Orario: martedì, mercoledì, giovedì<br />
e domenica h 10.00-18.00, venerdì e<br />
sabato h 10.00-21.30<br />
Giuseppe Denti<br />
fi no al 31 maggio<br />
Galleria Primo Piano Arte Studio,<br />
Contrà Santa Barbara 21<br />
Welcome Home<br />
fi no al 14 giugno<br />
AB23 - CHIESA DEI SANTI<br />
AMBROGIO E BELLINO<br />
Contrà Sant‘Ambrogio 23<br />
Piero Slongo – Paesaggi<br />
fi no al 27 giugno<br />
Galleria Berga, Contrà Porton del<br />
Luzzo 16<br />
Dürer, Tiziano, Rembrandt,<br />
Tiepolo. I grandi incisori ospiti dei<br />
Remondini<br />
fi no al 10 ottobre<br />
Museo Remondini, Palazzo Sturm,<br />
via Schiavonetti 7 - Bassano del<br />
Grappa<br />
| Tempo di ciliegie a Marostica e dintorni, dove si premiano le migliori produzioni<br />
maremmana e olio alle erbe primaverili”.<br />
Con le fantasiose ricette i prodotti<br />
della tradizione vicentina, quasi investiti<br />
dallo splendore di un restaurato<br />
Duomo ambrosiano, hanno<br />
ricevuto nuove, si spera fruttifere,<br />
illuminazioni.<br />
Giulia Galvan<br />
Vernissage<br />
ed eventi d’arte<br />
26 maggio<br />
h 20.00: inaugurazione della mostra<br />
Percorsi della Fede<br />
saranno presenti gli artisti Marco<br />
Cingolani, Andrea Mastrovito,<br />
Giovanni Manfredini<br />
Complesso monumentale di San<br />
Silvestro<br />
Contrà San Silvestro<br />
28 maggio<br />
h 20.30: Sperimentare il<br />
Cambiamento. Arte e Società<br />
intorno al Sessantotto.<br />
Con Francesca Pola e Luca Massimo<br />
Barbero<br />
C4 Caldogno<br />
dal 30 maggio al 2 giugno<br />
h10.00 - 20.00: I Volti della Rabbia<br />
Viale Battaglione Framarin,<br />
contrà Porta Nuova e parcheggio<br />
dei Carmini: tre muri della città<br />
a fare da palcoscenico e un palco<br />
multimediale in piazza San Lorenzo,<br />
con musica, video e graffi ti di<br />
cinquanta writers provenienti da<br />
quattro paesi,.<br />
a cura di Fondazione Vignato per<br />
l’Arte nell’ambito del Festival<br />
Biblico<br />
sapereesapori<br />
Appuntamenti<br />
enogastronomici<br />
23-24 maggio<br />
39a Festa della Ciliegia Sandra<br />
Chiosco delle Ciliegie “Sandre”,<br />
marchio I.G.P., Ciliegia di<br />
Marostica e prodotti agricoli locali<br />
- Stand Gastronomico.<br />
Pianezze<br />
24 maggio<br />
- ...col cavolo! I frutti<br />
dell’Altrocomune<br />
9.00-13.00 al Presidio<br />
Permanente<br />
mercato dei produttori locali<br />
- La Magnacurta<br />
Festa in borgata Monticello,<br />
Barbarano Vicentino<br />
31 maggio<br />
- 65a Mostra provinciale delle<br />
ciliegie<br />
Esposizione e premiazione ciliegie<br />
certifi cate I.G.P.<br />
Piazza degli Scacchi, Marostica<br />
- Cantine aperte 2009<br />
Fra le aziende partecipanti<br />
all’evento:<br />
- Azienda Agricola Grandi<br />
Natalina<br />
Via Btg. Vicenza, 8 -<br />
GAMBELLARA<br />
- Azienda Agricola Ca’ Rovere<br />
Via Bocara, 5 - ALONTE<br />
- Azienda Agricola Pegoraro<br />
Via Calbin, 24 - MOSSANO<br />
- Azienda Agricola Piovene Porto<br />
Godi Alessandro<br />
Via Villa, 14 - TOARA DI<br />
VILLAGA<br />
- Fattoria “Le Vegre”<br />
Via Vegre, 36 - ARCUGNANO<br />
- Azienda Agricola Colle di<br />
Bugano<br />
Via Bugano, 74 - LONGARE
numero 13 del 23 maggio 2009 pag IV viaggieculture<br />
Singapore<br />
La Repubblica delle meraviglie<br />
La Repubblica di Singapore<br />
è una città-stato del sud-est asiatico,<br />
un’isola situata sotto la penisola<br />
malese. Il nome deriva dal<br />
sanscrito Singapura, che signifi ca<br />
letteralmente città del leone. Secondo<br />
una leggenda malese, infatti,<br />
un principe di Sumatra, che<br />
si trovava a Temasek, incontrò un<br />
leone, considerato un animale che<br />
attira la buona sorte, che lo indusse<br />
a fondare la città.<br />
Singapore<br />
è formata<br />
da<br />
63 isole.<br />
Il clima<br />
è sempre<br />
caldo e<br />
umido, a causa della vicinanza con<br />
l’Equatore. La temperatura oscilla<br />
tra i 20° C e i 30° C, mentre il<br />
tasso di umidità è intorno al 75%.<br />
Da novembre a gennaio l’umidità<br />
è più elevata, mentre da maggio a<br />
luglio è leggermente minore. Proprio<br />
a causa di queste caratteristiche<br />
climatiche, a Singapore sono<br />
particolarmente rigogliosi i giardini<br />
botanici, che si estendono per<br />
52 ettari.<br />
L’occasione<br />
migliore<br />
per visitarli<br />
si<br />
presenta<br />
il prossimo<br />
5<br />
giugno. Durante il World Environment<br />
Day, infatti, si svolgerà<br />
a Singapore il Green Generation<br />
Concert, che cercherà di<br />
animare la coscienza ambientale<br />
collettiva. La manifestazione<br />
si terrà al Singapore Botanic<br />
Gardens, il giardino botanico<br />
dove si trova il National Orchid<br />
Garden. Il parco ospita più di<br />
2000 specie di orchidee, tra cui la<br />
Vanda Miss Joaquim, fi ore nazionale<br />
di Singapore. Questi giardini<br />
sono il simbolo della città, che per<br />
questo viene anche chiamata “la<br />
città dei giardini”.<br />
Jan Arkesteijn Calvin Teo<br />
Javier martin<br />
Un altro<br />
importanteemblema<br />
di<br />
Singapore<br />
è il<br />
Merlion, una statua con testa di<br />
leone e corpo di pesce. Il nome deriva<br />
dall’unione di mermaid (sirenetta)<br />
e lion (leone). La statua originale,<br />
disegnata da Fraser Brunner<br />
nel 1964, si trova alla foce del<br />
Singapore River, mentre una<br />
copia ancora più imponente si può<br />
ammirare sull’isola di Sentosa.<br />
L’immagine del Merlion richiama<br />
la vicenda del principe di Sumatra<br />
che vide un leone sull’isola, poi<br />
diventata porto di Temasek, dove<br />
ora sorge Singapore.<br />
La Singapore<br />
Flyer è<br />
l’enorme<br />
ruota panoramica<br />
della<br />
città.<br />
Entrata in funzione l’11 febbraio<br />
2008, è stata aperta al pubblico l’1<br />
marzo dello stesso anno. Probabilmente<br />
la più grande al mondo, la<br />
ruota ha un’altezza di 165 m, che<br />
permetta una visuale di 45 km. Si<br />
possono vedere parte della Malesia<br />
e le isole indonesiane di Batam<br />
e Bintan. Dispone di 28 cabine,<br />
che possono contenere 28 persone<br />
ciascuna. Circa 40 sono i minuti<br />
necessari per un giro completo<br />
sulla ruota.<br />
Ma chi<br />
visita<br />
Singap<br />
o r e<br />
non può<br />
mancare<br />
di percorrere<br />
i<br />
quartieri etnici di Little India,<br />
Chinatown e il quartiere arabo,<br />
con i loro ricchissimi mercati e i<br />
loro particolari luoghi di culto. È<br />
d’obbligo trascorrere una serata<br />
nella zona di Clarke Quay, dove<br />
ci si può rilassare navigando lungo<br />
il fi ume, sulle tipiche imbarcazioni<br />
dalle lanterne rosse. I ristorantini<br />
del posto offrono ottime cene di<br />
pesce e si può concludere la giornata<br />
bevendo qualcosa in uno dei<br />
coloratissimi locali. Infi ne, non<br />
si può trascurare la vicina isola<br />
di Sentosa, ricca di attrazioni e<br />
spiagge. Una gita sull’isola permette<br />
di accedere all’acquario,<br />
dove nuotano i pesci della barriera<br />
corallina e si può passare sotto<br />
la vasca degli squali. Inoltre vi si<br />
trovano il giardino delle fontane,<br />
quello delle farfalle e degli insetti,<br />
gli scivoli e numerose altre attrazioni.<br />
Informazioni pratiche<br />
Per entrare<br />
a<br />
Singapore<br />
è necessario<br />
il passaporto,<br />
con validità<br />
residua di almeno sei mesi.<br />
Se la permanenza non supera i<br />
Sengkang Aran Ho Yeow Yong<br />
Sengkang<br />
30 giorni, il visto di ingresso non<br />
è necessario per turismo o affari.<br />
La situazione relativa alla sicurezza<br />
è buona. Il Paese ha un tasso di<br />
criminalità molto basso e non vi<br />
sono zone a rischio. Si consiglia di<br />
registrare i dati relativi al viaggio<br />
sul sito: www.dovesiamonelmondo.it.<br />
Per ulteriori informazioni,<br />
consultare il sito www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?singapore.<br />
12/05/09A<br />
Roberta Pileggi<br />
foto e tabella fonte wikipedia.com<br />
In pillole<br />
Nome completo: Singapore<br />
Nome uffi ciale: Republic of Singapore<br />
Capitale: Singapore è una città-stato<br />
Superfi cie: Km² 699,1<br />
Abitanti: 4.425.720<br />
Lingue uffi ciali: inglese, cinese mandarino, malese<br />
e tamil<br />
Moneta: Dollaro di Singapore<br />
SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA<br />
Si intende preparare un tecnico del restauro di arte<br />
sacra in metallo che possegga gli strumenti teorici e le<br />
competenze pratiche necessarie a collocare storicamente<br />
le opere, ad attuare una corretta lettura ed interpretazione<br />
iconografica e ad operare i conseguenti interventi<br />
di restauro e recupero che il pezzo richiede.<br />
DESTINATARI<br />
Il corso è rivolto a:<br />
Possiederà una buona conoscenza<br />
dei metalli e dei processi di lavorazione degli stessi che.<br />
complessivamente, gli permetteranno di procedere<br />
all'intervento di restauro nel rispetto delle caratteristiche<br />
Storico-iconologiche e dei materiali che caratterizzano<br />
l'opera.<br />
• Operatori del settore orafo che intendono riqualificarsi o ampliare le proprie competenze, partendo dall’ esperienza maturala<br />
nelle aziende di provenienza.<br />
• Rivenditori di oggetti sacri in metallo che intendono acquisire competenze specifiche relative alle procedure di progettazione,<br />
costruzione e restauro degli stessi.<br />
• Giovani e adulti interessati ad avvicinare questo specifico settore artìstico e acquisire nello stesso tempo solide competenze in<br />
ambito orafo.<br />
SVOLGIMENTO DEL CORSO<br />
CORSO CORSO GRATUITO<br />
RESTAURO OGGETTI SACRI IN METALLO<br />
DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE<br />
Pur riservando ampia attenzione ad alcune discipline storico-artistiche, il corso avrà un taglio spiccatamente pratico.<br />
Pertanto, i laboratori applicativi e lo stage interno consentiranno agli allievi di acquisire le procedure corrette e di applicarle successivamente<br />
ad operazioni di restauro su pezzi di oreficeria sacra.<br />
Il corso si svolgerà in orario serale e al sabato mattina, compatibile con le esigenze degli iscritti.<br />
Durata 900 ore<br />
Informazioni:<br />
Scuola d'Arte e Mestieri di Vìcenza • ufficio comunicazione & marketing<br />
Via Rossini 60-36100 Vicenza Tel.0444960500 - fax 0444963392<br />
www.scuolartemestieri.org - e-mail: info@scuolartemestieri.org<br />
Corso realizzato con il contributo della