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OUTLET - VicenzaPiù

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Anti-crisi,<br />

a Molvena<br />

fabbrica “slow”<br />

pag 3<br />

Direttore responsabile Luca Matteazzi<br />

Comune,<br />

“giallo” sui nuovi<br />

dirigenti<br />

pag 6<br />

Mistonocivo<br />

e Sinergia,<br />

grande ritorno<br />

pag 12<br />

Fatti, personaggi e vita vicentina<br />

Guerra fredda<br />

Su Aim si sta combattendo una battaglia sotterranea. Il piano Fazioli è osteggiato<br />

da potenti interessi privati. Ma è solo la prova generale del conflitto totale<br />

che potrebbe scatenarsi sul nuovo piano regolatore (Pat)<br />

Novità d’estate<br />

estate arriva carica di novità per il<br />

L’ nostro settimanale.<br />

Dalla prossima settimana la redazione<br />

di <strong>VicenzaPiù</strong> cambia sede: da corso<br />

Padova si trasferirà in via Battaglione<br />

Monte Berico, 34 in locali più ampi e<br />

adeguati ad un giornale che vuole continuare<br />

il percorso di libera informazione<br />

iniziato oltre 3 anni fa. Un percorso<br />

incoraggiato settimana dopo settimana<br />

dai crescenti consensi ricevuti<br />

dai lettori, ai cui contributi e alle cui<br />

critiche <strong>VicenzaPiù</strong> è da sempre aperto,<br />

e costellato giorno per giorno dalle<br />

buche scavate da chi teme il confronto<br />

sulle cose e sui fatti. Nonostante le<br />

diffi coltà attuali dell’editoria, dunque,<br />

l’obiettivo dell’editore e della redazio-<br />

ne è consolidare il ruolo di <strong>VicenzaPiù</strong><br />

nel panorama dell’informazione cittadina,<br />

libera anche e soprattutto perché<br />

pronta al confronto.<br />

E visto che la libertà dell’informazione<br />

si accompagna necessariamente ad<br />

una maggiore autonomia fi nanziaria,<br />

che sola consente l’indipendenza dai<br />

poteri forti (che non vuol dire sistematico<br />

contrasto con loro, ma puramente<br />

libertà di valutazione delle loro azioni),<br />

per incrementare la propria presenza<br />

anche nel monolitico mondo pubblicitario<br />

locale la concessione degli spazi<br />

pubblicitari è stata affi data ad una società<br />

esterna e specializzata, la Prima<br />

Space sas di Marghera (Venezia), che<br />

nell’occasione aprirà una propria fi lia-<br />

le accanto alla redazione. La concessionaria,<br />

oltre che nella raccolta pubblicitaria,<br />

è impegnata anche come editrice<br />

della testata QuiRisparmio, che ha una<br />

diffusione regionale e che presto, accanto<br />

alle edizioni di Venezia, Padova<br />

e Treviso, aprirà anche una sezione<br />

tutta vicentina.<br />

La nuova e più funzionale sede e la<br />

specifi ca concessionaria di pubblicità<br />

saranno il preludio anche a novità nei<br />

contenuti, nelle rubriche, nella diffusione<br />

e nella veste grafi ca, tutto fi nalizzato<br />

ad essere al passo coi tempi e<br />

a stimolare Vicenza e tutte le sue forze<br />

positive.<br />

L’editore Many Media<br />

e la redazione di <strong>VicenzaPiù</strong><br />

<strong>OUTLET</strong><br />

MODA STORE<br />

n° 154<br />

20 giugno 2009<br />

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orario continuato dalle 10 alle 20<br />

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editoriali<br />

La Lega, l’Islam e i sillogismi pericolosi<br />

Chi ci segue con un minimo di<br />

continuità avrà capito da un pezzo<br />

come la pensiamo sulla questione<br />

immigrazione. In città ci sono oltre<br />

16 mila stranieri (per dare un termine<br />

di paragone non troppo casuale,<br />

la Lega Nord alle ultime europee ha<br />

preso 11 mila voti, il Pdl, cioè il partito<br />

più votato, circa 15 mila), ed era<br />

ora che qualcuno cominciasse a non<br />

considerarli solo come braccia da lavoro<br />

o, peggio, potenziali criminali.<br />

Bene ha fatto il Comune, dunque, ad<br />

organizzare sia la festa delle badanti,<br />

la prima del suo genere in Italia, sia<br />

la festa degli immigrati, riprendendo<br />

un’idea già messa in campo dalla rete<br />

dei migranti.<br />

Le due feste sono però diventate un<br />

caso politico. Il segretario cittadino<br />

della Lega Nord Alessio Sandoli ha<br />

infatti presentato una domanda di attualità<br />

chiedendosi quanto ha speso il<br />

Comune per la festa degli immigrati.<br />

E commentando: “La scorsa settimana<br />

è toccato alle badanti, probabilmente<br />

i prossimi saranno i terroristi<br />

islamici e poi le prostitute. E i vicentini?<br />

Quando il Comune penserà anche<br />

ai propri cittadini?”. Ora, dissentire<br />

dalle scelte dell’amministrazione è<br />

più che legittimo, ci mancherebbe,<br />

ma questa volta Sandoli l’ha sparata<br />

davvero grossa. E infatti la reazione<br />

veemente del sindaco, che ha parlato<br />

di dichiarazioni abominevoli e indegne<br />

di una città civile, non si è fatta<br />

attendere.<br />

Neanche un giorno di pausa, ed ecco<br />

la controreplica del segretario del<br />

Carroccio, su cui vale la pena di soffermarsi<br />

un attimo. “Tengo a precisare<br />

di non aver mai dichiarato ed equiparato<br />

le badanti alle prostitute e gli immigrati<br />

ai terroristi – ha detto Sandoli<br />

al Giornale di Vicenza -. Si tratta solo<br />

di conclusioni farneticanti del sindaco<br />

per sviare dal problema vero”. In<br />

effetti, se ci si ferma all’esame letterale<br />

delle sue dichiarazioni, Sandoli<br />

ha ragione. Ma è inutile prendersi in<br />

giro e nascondersi dietro a cavilli linguistici:<br />

il senso delle sue affermazioni<br />

era proprio quello, il parallelismo<br />

tra badanti, immigrati, prostitute e<br />

terroristi era evidente, ed è in quel<br />

senso che tutti le hanno interpretate.<br />

Sarei curioso di sapere cosa direbbe<br />

Sandoli se, usando la sua stessa logica,<br />

qualcuno si chiedesse: “Il comune<br />

ha concesso piazza Castello ad una<br />

manifestazione di leghisti, probabilmente<br />

i prossimi saranno i terroristi<br />

islamici e poi le prostitute”. E poi<br />

sostenesse, con una buona faccia di<br />

bronzo, di non aver assolutamente<br />

voluto accostare i leghisti a terroristi<br />

islamici e prostitute.<br />

Ma non è fi nita qui. Tanto per non<br />

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(anche immediata se già in possesso<br />

di File sorgente o foto) e senza quantitativo minimo.<br />

smentire il vecchio proverbio secondo<br />

cui “xe peso el tacon del sbrego”, Sandoli<br />

ha continuato. “Certo, ribadiamo<br />

la nostra convinzione, e cioè che non<br />

tutti gli islamici sono terroristi, ma<br />

che tutti i terroristi sono islamici”. Di<br />

male in peggio, a meno che Sandoli<br />

non sappia cose che negli ultimi decenni<br />

sono sfuggite a tutti – commentatori,<br />

storici e investigatori di mezzo<br />

mondo. L’Ira, tanto per dirne una,<br />

cosa sarebbe: un’organizzazione che<br />

vuole creare una repubblica islamica<br />

tra le verdi colline irlandesi? E l’Eta?<br />

Anche quelli sono pericolosi terroristi<br />

islamici che non hanno niente a che<br />

fare con l’autonomia e l’indipendenza<br />

del popolo basco? (A proposito, caro<br />

Sandoli, le dicono niente le parole<br />

autonomia e indipendenza?) E, per<br />

restare in casa nostra, le Br, il terrorismo<br />

nero, gli anni di piombo? Tutti<br />

islamici pure loro?<br />

È uno strano modo di ragionare,<br />

quello di Sandoli. Prima si difende<br />

in punta di logica, poi affonda sotto<br />

il peso di un sillogismo chiaramente<br />

strampalato. Ripagandolo con la sua<br />

stessa moneta, si potrebbe paradossalmente<br />

sostenere che non tutti i leghisti<br />

sono razzisti, ma tutti i razzisti<br />

sono leghisti; che non tutti i leghisti<br />

sono xenofobi, ma tutti gli xenofobi<br />

sono leghisti; magari anche che non<br />

tutti i leghisti sono stupidi, ma tutti gli<br />

stupidi sono leghisti (con buona pace<br />

di Carlo Maria Cipolla, che nel suo<br />

famoso saggio sulla stupidità umana<br />

sosteneva che gli stupidi sono equamente<br />

divisi in tutti i gruppi sociali).<br />

E così via, di generalizzazione in generalizzazione.<br />

Con risultati evidentemente<br />

assurdi.<br />

la lettera Tapparo<br />

Una breve replica all’articolo scoppiettante<br />

di Mannino su <strong>VicenzaPiù</strong><br />

del 13 scorso (“La vecchia babbiona”).<br />

Andrea Tapparo ed io abbiamo<br />

cercato di opporci alle logiche di<br />

svendita del territorio agli interessi<br />

forti promosse dalla amministrazione<br />

Hullweck. Operando spalla a spalla<br />

abbiamo contribuito a bloccare la<br />

cementifi cazione dell’area ex FTV ed<br />

ex Ospedale Psichiatrico. Sempre facendo<br />

politica in modo aperto, attraverso<br />

il confronto con i cittadini, nei<br />

quartieri, abbiamo cercato di contrastare<br />

– disgelandone le vergogne – i<br />

PIRUEA che Zocca e Hüllweck volevano<br />

calare sui vicentini, specie nella<br />

Circoscrizione 6.<br />

Andrea, assieme ai genitori ed ai ragazzi<br />

amanti dello skateboard, sviluppò<br />

le iniziative che hanno portato<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 2<br />

Che poi il terrorismo di matrice islamica<br />

o islamista abbia un peso sempre<br />

maggiore questo è vero. Ma anche qui<br />

si potrebbe discutere di quanto c’entri<br />

l’islam e quanto non c’entri, invece, il<br />

suo uso strumentale e politico. Perché<br />

è chiaro che il ritratto dell’islam fanatico<br />

e integralista che ci è stato regolarmente<br />

propinato negli ultimi anni, pur<br />

avendo delle basi oggettive, è soprattutto<br />

funzionale a ben precisi interessi<br />

politici, militari ed economici. A tanti<br />

paladini della libertà, della democrazia<br />

e dei diritti umani, interessa prima di<br />

tutto il controllo sulle zone cruciali del<br />

mondo. Ma qui ci si addentrerebbe in<br />

un discorso troppo lungo, e forse anche<br />

troppo complesso per chi ama i<br />

sillogismi tagliati con l’accetta.<br />

Infi ne, l’ultima annotazione per Davide<br />

Lovat, altro esponente della<br />

Lega intervenuto a difesa di Sandoli.<br />

Criticando Variati e un suo accenno<br />

al Vangelo (quello in cui Gesù dice<br />

“Ero straniero e mi avete accolto”),<br />

Lovat avverte che, se comincia lui<br />

a citare Sacre Scritture, Padri della<br />

Chiesa ed encicliche, molti cattolici<br />

progressisti “si stupirebbero di<br />

scoprire una religione cattolica in<br />

sintonia con l’essere leghista”. Sarà.<br />

Io non posso certo vantare la preparazione<br />

teologica di Lovat, ma se c’è<br />

una cosa, una sola, che credo di aver<br />

capito dalla lettura dei Vangeli, è che<br />

parlano dalla prima all’ultima riga di<br />

un messaggio di accoglienza e condivisione.<br />

Che non sono esattamente<br />

le parole d’ordine della Lega. Poi,<br />

naturalmente, sarò io a sbagliarmi, e<br />

Lovat e il suo latinorum ad essere nel<br />

Giusto sulla Via della Verità.<br />

Luca Matteazzi<br />

e i giovani dimenticati<br />

alla realizzazione della pista nel parco<br />

delle ex-Fornaci, anche se la sua conformazione<br />

attuale richiede esperienza<br />

ed abilità sopra la media. Un punto<br />

sventolato a favore della giunta Variati<br />

che ha però ha queste, e solo queste,<br />

radici.<br />

Come tutti coloro che fanno politica<br />

per passione e per ideale egli ha dovuto<br />

contemperare politica e famiglia<br />

e così ha preferito -giustamente- di<br />

non comprimere troppo il suo “mestiere”<br />

di marito e padre: una scelta<br />

di umanità. Facendo parte, come me,<br />

di Sinistra e Libertà, un partito che<br />

soffre la colpevole cecità dei mezzi di<br />

informazione, non é più illuminato<br />

dai rifl ettori che su di lui erano accesi<br />

quand’era capogruppo dei DS in Circoscrizione<br />

6.<br />

Fulvio Rebesani


Una fabbrica lenta, nell’epoca<br />

della produzione «just in time»,<br />

della delocalizzazione e dei fl ussi infi<br />

niti di merci nelle reti fi siche e immateriali<br />

globali, può sembrare un<br />

ossimoro, una contraddizione in termini.<br />

E certamente lo è. Ma, per chi<br />

abbia voglia di sfruttare la crisi economica<br />

più grave del dopoguerra per<br />

porsi qualche domanda, può essere<br />

una provocazione utile. A lanciarla<br />

è un imprenditore vicentino molto<br />

atipico, Giovanni Bonotto, direttore<br />

creativo della ditta di famiglia.<br />

«Quando una fabbrica chiude andiamo<br />

a vedere che tecnologia aveva<br />

dentro, e la recuperiamo. Molte<br />

macchine che usiamo le abbiamo<br />

comprate in Giappone, da fabbriche<br />

che stavano chiudendo. Il nostro<br />

obiettivo è mantenere la memoria, le<br />

emozioni che gli standard industriali<br />

hanno ucciso» racconta. La lentezza<br />

di cui parla Giovanni Bonotto è<br />

per ora una «cellula» nella produzione<br />

della ditta, ma il suo intento è<br />

estendere questo prototipo a tutta<br />

la fabbrica. Vecchi macchinari teoricamente<br />

«superati»<br />

vengono rimessi in sesto,<br />

le maestranze abi-<br />

tuate a «schiacciare»<br />

un bottone vengono<br />

formate per recuperare<br />

il sapere artigianale<br />

necessario per trattare<br />

con bulloni, pistoni<br />

e altre diavolerie da<br />

tempo messe in soffi tta<br />

per lasciare spazio<br />

ai bit e agli schermi.<br />

Duecento dipenden-<br />

il fatto<br />

ti, 35 milioni di fatturato, la Bonotto<br />

è una solida industria tessile con<br />

sede a Molvena, vicino a Bassano del<br />

Grappa: un paese in cui si respira<br />

l’aria del «miracolo del nordest». A<br />

un tiro di schioppo si trovano le sedi<br />

di Dainese e Diesel, tanto per fare<br />

due nomi a caso.<br />

«Il concetto di fabbrica lenta è<br />

questo: sta fi nendo l’era del prodotto<br />

che è solo comunicazione,<br />

arriva una nuova era dove l’“amore”<br />

sta tornando come un valore.<br />

La comunicazione ci ha saturato,<br />

dobbiamo capire che prima di comunicare<br />

ci vuole una storia vera<br />

da raccontare – spiega<br />

Bonotto, esperto<br />

di arte e semiotica<br />

ma capace di applicarla<br />

a lavorazioni<br />

molto concrete -.<br />

Vogliamo riscoprire<br />

i prodotti “a regola<br />

d’arte” come una<br />

volta: gli operai non<br />

devono più essere<br />

alienati, premere un<br />

bottone, ma devono<br />

tornare maestri<br />

d’arte. Solo quelli resteranno, dureranno<br />

nel tempo. Per far questo<br />

ci vuole la tecnologia: scopriamo<br />

ad esempio che le macchine usate<br />

fi no agli anni sessanta nel tessile<br />

facevano il prodotto con molta<br />

più lentezza, ma allo stesso tempo<br />

mille operai messi insieme riusci-<br />

vano a dare al prodotto un potere<br />

maieutico. Un tessuto, così, parla<br />

da solo, non deve più essere comunicato».<br />

Lasciare anche alcune<br />

imperfezioni, spiega Bonotto, può<br />

essere una mossa vincente se in<br />

cambio il tessuto torna ad avere<br />

un’anima. Recuperando ad esempio<br />

una formula di qualità come<br />

«pura lana vergine», un tempo<br />

conosciuta e ricercata, e che oggi<br />

presso i ventenni può suscitare al<br />

massimo qualche ironia.<br />

Questo modello può essere esportato<br />

in altre aziende? La risposta<br />

non può essere semplice né univoca,<br />

anche perché la Bonotto è una<br />

mosca bianca, una media impresa<br />

che non può essere paragonata ai<br />

piccoli laboratori sparsi nella pianura<br />

vicentina. Gli stessi che negli<br />

ultimi dieci anni – ben prima della<br />

crisi globale – sono stati decimati<br />

dalla concorrenza asiatica, ma anche<br />

portoghese o dei paesi dell’Europa<br />

dell’est, capaci di batterli proprio<br />

sul terreno a loro congeniale,<br />

quello dei bassi costi. «Noi siamo<br />

abbastanza tranquilli rispetto alla<br />

crisi, perché siamo solidi e internazionalizzati.<br />

I piccoli laboratori<br />

invece hanno sempre vissuto alla<br />

giornata, guardando al massimo<br />

al prossimo semestre, ma ora che<br />

fi niscono le commesse non sanno<br />

dove sbattere la testa – argomenta<br />

Bonotto -. Non sono mai stati laboratori<br />

specializzati in qualcosa,<br />

sono stati schiacciati dalla logica<br />

del produrre con il minimo costo<br />

al minuto. Ora che questo lavoro lo<br />

fanno meglio gli altri, resisteranno<br />

solo i laboratori che hanno al<br />

loro interno dei maestri artigiani:<br />

quelli che il mercato premia, quelli<br />

che hanno una memoria storica.<br />

Sopravviverà il modello della bottega<br />

rinascimentale». A patto di<br />

sapersi coniugare con un orizzonte<br />

di lungo respiro: «C’è da dire che il<br />

piccolo artigiano non ha un’ampia<br />

visione del futuro: la stessa cosa è<br />

successa con i laboratori orafi , che<br />

si sono sgonfi ati negli ultimi anni.<br />

Solamente l’industria ha nel proprio<br />

DNA la visione del futuro».<br />

L’altro motore della «visione» di<br />

questo atipico imprenditore<br />

è l’arte:<br />

una passione ereditata<br />

dal padre Luigi, che<br />

ha avviato una colle-<br />

zione di migliaia di<br />

opere del movimento<br />

artistico d’avanguardia<br />

Fluxus. Giovanni<br />

ha portato un passo<br />

oltre questo interesse,<br />

un passo che<br />

si traduce nel portare<br />

l’arte dentro i<br />

processi produttivi della fabbrica.<br />

«Alla sera parlo con gli artisti, mi<br />

stimolano, e la mattina quei discorsi<br />

mi tornano utili in azienda. Per<br />

noi è naturale lavorare sia sul piano<br />

industriale che su quello culturale.<br />

La cultura sarà il plusvalore della<br />

nuova era in cui stiamo entran-<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 3<br />

Produzione lenta, la rivincita degli operai-artigiani<br />

In una fabbrica di Molvena si recuperano vecchi macchinari e si torna a produrre<br />

con i ritmi degli anni sessanta. L’imprenditore-filosofo Bonotto: “Vogliamo riscoprire<br />

i prodotti a regola d’arte. Sono gli unici che sopravviveranno alla crisi”<br />

di Giulio Todescan<br />

Direttore Responsabile<br />

LUCA MATTEAZZI<br />

l.matteazzi@vicenzapiu.com<br />

Editore<br />

MANY MEDIA SRL<br />

corso Padova, 12 – Vicenza<br />

tel. 0444 923362<br />

fax 0444 926780<br />

Redazione<br />

via Btg. Monte Berico, 34 – Vicenza<br />

tel. 0444 923362<br />

fax 0444 926780<br />

redazione@vicenzapiu.com<br />

ALESSIO MANNINO<br />

a.mannino@vicenzapiu.com<br />

PAOLO MUTTERLE<br />

p.mutterle@vicenzapiu.com<br />

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Collaborano:<br />

ANDREA ALBA<br />

ALBERTO BELLONI<br />

MARTA CARDINI<br />

FRANCESCO CAVALLARO<br />

FEDERICA CEOLATO<br />

GIULIANO CORÀ<br />

FRANCESCA DANDA<br />

FRANCESCO DI BARTOLO<br />

ANDREA FASULO<br />

GIOVANNI MAGALOTTI<br />

MATTEO RINALDI<br />

GIULIO TODESCAN<br />

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via Btg. Monte Berico, 34 – Vicenza<br />

tel. 0444 938826<br />

fax 0444 922766<br />

pubblicita@manymedia.it<br />

Giornale chiuso in redazione alle ore<br />

20,00 di giovedì 18 giugno 2009.<br />

Stampa<br />

ALPHA PRINT SRL<br />

Via Zamenhof, 795 VICENZA<br />

Sede Operativa: Via Tavagnacco,<br />

61 UDINE - tel. 0432 548845<br />

Autorizzazione<br />

Tribunale di Vicenza n. 1181<br />

del 22 agosto 2008<br />

Copyright: Le condizioni di utilizzo dei testi<br />

e delle foto sono concordate con i detentori.<br />

Se ciò non è stato possibile, l’editore<br />

si dichiara disposto a riconoscere il giusto<br />

compenso.<br />

<strong>VicenzaPiù</strong> si avvale di opere d’ingegno (testi<br />

e fotografie) distribuiti gratuitamente con le<br />

licenze Creative Commons “Attribuzione”<br />

e “ Attribuzione - Non opere derivate”.<br />

Ringraziamo tutti gli autori che ci permettono<br />

di utilizzare i loro lavori segnalando il<br />

nome o il link ad un loro spazio web personale.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

www.creativecommons.it<br />

| L’azienda Bonotto negli anni ‘60 (dal sito www.bonotto.com)<br />

Prima di<br />

comunicare<br />

ci vuole una<br />

storia vera<br />

da raccontare<br />

Japanese Restaurant<br />

Take Away & Delivery<br />

do, insieme al prodotto produco<br />

un’identità culturale, sempre di più<br />

sarà questo che i consumatori cercheranno<br />

– continua l’imprenditore<br />

-. A Bassano vogliamo realizzare<br />

l’Archivio Bonotto, nell’ex macello<br />

in riva al Brenta». «Non sarà un<br />

museo, ma una fabbrica della cultura<br />

– afferma categorico<br />

-. Il modello delle<br />

grandi mostre calate<br />

dall’alto è fi nito. Abbiamo<br />

bisogno di produrre<br />

cultura coin-<br />

volgendo il territorio,<br />

creando in esso delle<br />

domande. Se il territorio<br />

è ricco, anche<br />

la mia fabbrica è più<br />

ricca. E il territorio<br />

che ci sta intorno,<br />

in questo periodo,<br />

ci preoccupa molto». L’ex macello,<br />

che fi no a pochi anni fa ospitava il<br />

centro sociale Stella Rossa, è stato<br />

acquistato e sarà convertito in una<br />

«fabbrica della cultura». Giusto<br />

per non smentire il primato nordestino<br />

della produzione, materiale<br />

o culturale che sia.<br />

Piazzale Fraccon, 2 (di fronte alla scalette di Monte Berico)<br />

Tel 0444.54.37.65<br />

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Gli storici hanno chiamato<br />

la guerra civile di Spagna<br />

la “prova generale” del secondo<br />

confl itto mondiale. Quella che a<br />

Vicenza si sta guerreggiando su<br />

Aim, beninteso sottotraccia, con<br />

segnali decifrabili da pochi nel<br />

più puro malcostume<br />

berico, può considerarsi<br />

la prova<br />

generale della guerra<br />

termonucleare che si<br />

combatterà sul nuovo<br />

piano regolatore<br />

(Pat).<br />

primo piano<br />

Aim, prova generale<br />

Per la guerra totale<br />

La trama oscura dietro la (semi)<br />

rivoluzione di Fazioli vede Variati<br />

assediato da una fronda<br />

in odore di poteri forti<br />

di Alessio Mannino<br />

Lo scenario<br />

Il campo di battaglia<br />

è il restyling<br />

della multiservizi di<br />

San Biagio. Autore,<br />

il presidente Roberto Fazioli, ircocervo<br />

mezzo tecnico e mezzo<br />

politico come ogni buon “esperto”<br />

emiliano, teorico e artefi ce<br />

della via pubblica e localistica<br />

alle utilities. Il modello Soelia,<br />

dal nome dell’ex municipalizzata<br />

di Argenta da lui resa un gioiello<br />

Col global<br />

service<br />

la distribuzione<br />

degli appalti<br />

potrebbe<br />

cambiare<br />

di gestione senza privatizzazioni<br />

né sottomissioni ad aggregazioni<br />

tipo Hera, prevedeva per Aim: il<br />

mantenimento dei servizi in house,<br />

cioè nell’ambito del Comune<br />

azionista unico; la cessione del<br />

patrimonio comunale a San Biagio;<br />

l’inglobamento di Amcps,<br />

braccio operaio del Comune per<br />

la manutenzione dei suoi beni.<br />

Le roboanti dichiarazioni degli<br />

inizi hanno lasciato posto, negli<br />

ultimi mesi e specialmente nelle<br />

ultime settimane, in tempo per<br />

la presentazione del<br />

piano industriale, ad<br />

una sorta di parziale<br />

marcia indietro. La<br />

ragione è politica. Il<br />

sindaco Achille Variati<br />

ha dovuto fare<br />

i conti con una serie<br />

di obiezioni tutt’altro<br />

che peregrine, e<br />

soprattutto piuttosto<br />

convincenti onde<br />

evitare di mettere a<br />

repentaglio la tenuta<br />

della sua maggioranza. Esperti<br />

del Comune, ragioneria, revisori<br />

dei conti lo hanno messo in guardia<br />

sulla patrimonializzazione,<br />

che serve ad Aim per ottenere<br />

maggiore disponibilità di mutui<br />

dalle banche. Il che vuol dire più<br />

esposizione bancaria, cioè mag-<br />

<br />

<br />

<br />

gior debito. Debiti Aim uguale<br />

debiti per il Comune, proprietario<br />

della multiutility e perciò<br />

ancora di salvataggio obbligata.<br />

Patrimonializzare non signifi ca<br />

solo il ritorno delle reti di distribuzione<br />

dell’energia alla casa<br />

madre Aim ma, secondo i piani<br />

di Fazioli, anche le strade, gli immobili,<br />

persino i cimiteri, tutto.<br />

Su questo, una parte del centrosinistra<br />

storce il naso. Fastidio bipartisan,<br />

in realtà. Che sommato<br />

alla fagocitazione di Amcps in un<br />

unico colosso dei lavori cittadini,<br />

fa presto a montare in aperta opposizione.<br />

Internalizzare tutto in<br />

Aim signifi ca rivedere i rapporti<br />

con quel formicaio di aziende e<br />

aziendine appaltatrici a cui Aim<br />

ha fatturato chissà quanti milioni<br />

di euro in questi anni. Ditte<br />

amiche del centrodestra o del<br />

centrosinistra. Col global service<br />

che ha in mente Fazioli certe<br />

consuetudini potrebbero saltare.<br />

Si può discutere se convenga o<br />

meno, alle casse di Aim e in defi<br />

nitiva alla tasche dei vicentini,<br />

sobbarcarsi l’onere di adottare ed<br />

estendere il metodo Amcps, cioè<br />

stabilire soglie di gara ma mantenendo<br />

il controllo su tutte le<br />

opere, sistema di lavoro osteggiato<br />

dagli imprenditori a cui viene<br />

negata una fetta di mercato.<br />

Confi ndustria contro<br />

E difatti l’Associazione Industriali,<br />

centro di potere a cui il<br />

Comune presta ascolto più della<br />

Curia, della Provincia e anche di<br />

Roma messe assieme, non vede<br />

per niente bene un Amcps ridotta<br />

prima a una srl e poi a società<br />

di scopo, Valore Città, che sostanzialmente<br />

lascia le cose così<br />

come stanno. I capitani d’industria<br />

di Palazzo Bonin Longare<br />

vogliono una fusione vera e propria,<br />

con un’Amcps asciugata a<br />

dovere (leggi: meno<br />

personale, nessun<br />

vertice amministrativo,<br />

e soprattutto<br />

competenze ridotte<br />

all’osso). Questo,<br />

sempre per cedere<br />

al mercato buona<br />

parte delle mansioni<br />

oggi svolte<br />

dalla società di viale<br />

Sant’Agostino.<br />

Insomma vogliono<br />

che Aim mangi Am-<br />

cps e la risputi fuori disossata,<br />

in modo che la polpa se la spartiscano<br />

loro.<br />

Ciò è quanto è stato riferito in<br />

un faccia a faccia a Fazioli ricevuto<br />

dal mandamento confindustriale<br />

del capoluogo, presieduto<br />

da Michele Amenduni dell’omo-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 4<br />

Gli industriali<br />

vorrebbero<br />

un’Amcps<br />

ridotto<br />

all’osso<br />

nima dinastia dell’acciaio, mattone<br />

e finanza. Un avversario<br />

interno del presidente di Assindustria,<br />

Roberto Zuccato (che<br />

ha tolto ad Amenduni la delega<br />

all’informazione, cioè ai media<br />

posseduti dall’associazione: una<br />

misura punitiva ma nient’affatto<br />

decisiva). Zuccato con Fazioli<br />

ha avuto un colloquio interlocutorio:<br />

mica può mettersi a<br />

difendere la concezione fazioliana<br />

di un’Aim pubblica e chiusa<br />

alla partecipazione privata. La<br />

presidentessa Marcegaglia<br />

l’ha detto:<br />

privatizzare i servizi<br />

o morte. Così dispone<br />

la normativa<br />

europea e la legge<br />

italiana ha recepito,<br />

seppur prorogando,<br />

entro il 2010-2011.<br />

Cioè nell’arco dei<br />

due anni che Fazioli<br />

ha chiesto per<br />

risanare l’azienda e<br />

restituirla chiavi in<br />

mano a Variati.<br />

Fronda a mezzo stampa<br />

Il quale per ora ha problemi più<br />

urgenti. Uno, quello del rapporto<br />

col sottobosco degli appalti<br />

Amcps, Variati lo ha già risolto<br />

così presentando il pacchetto


primo piano<br />

di tre delibere col via libera al<br />

piano Fazioli: «“Valore città”<br />

non si prefigge certo di sottrarre<br />

commesse al mercato, al quale<br />

anzi si rivolgerà in caso di opere<br />

nuove e di particolare rilievo,<br />

agendo come una vera stazione<br />

appaltante». Quindi, almeno<br />

così pare, il global service non<br />

si tradurrà in una porta chiusa<br />

in faccia al privato che scalpita<br />

e sbava. Ma nel frattempo dove<br />

lo mettiamo, l’attuale presidente<br />

Amcps Marino Quaresimin, in<br />

caso di fusione? La<br />

soluzione di una srl<br />

con cda interno di<br />

tre membri sembra<br />

la soluzione intermedia<br />

che ci vuole<br />

per non mettere<br />

a spasso il fedele<br />

compagno di Ubaldo<br />

Alifuoco quando<br />

i due facevano<br />

coppia fissa nel fare<br />

le pulci all’Aim di<br />

centrodestra. Il sindaco<br />

sa, poi, che l’opposizione<br />

sparerà a palle incatenate sulla<br />

telenovela delle dimissioni di<br />

Fazioli da Elettrogas, società padovana<br />

concorrente di Aim sulla<br />

compravendita del gas. Variati<br />

aveva annunciato solennemente<br />

che Fazioli si sarebbe dimesso, e<br />

A far sudare<br />

Variati è la sua<br />

maggioranza:<br />

divisa tra<br />

filo-Fazioli<br />

e anti-Fazioli<br />

Se 6 Goloso<br />

di Musica e Notizie<br />

questi lo aveva promesso. Ma ancor<br />

oggi non s’è visto nulla. Ma<br />

ciò che fa sudare freddo Achille<br />

è la sua maggioranza. Spaccata<br />

fra i filo-Fazioli, che poi sono<br />

i variatiani di ferro, e gli anti-<br />

Fazioli. Una bordata da questi<br />

ultimi è arrivata settimane fa col<br />

documento Dalla Rosa, lo studio<br />

informale di un braccio destro di<br />

Quaresimin che ha praticamente<br />

bocciato il rilancio à la emilienne.<br />

Gianni Rolando, capogruppo<br />

della sua civica, tira il freno. La<br />

posizione degli industriali<br />

l’abbiamo<br />

vista. E poi c’è la<br />

fronda, sotterranea<br />

ma munita del più<br />

potente dei cannoni<br />

mediatici, che viene<br />

da quella parte del<br />

Pd che ormai col Pd<br />

ha poco a che fare e<br />

che si identifica coi<br />

riformisti innamorati<br />

del “mercato”<br />

purchessia.<br />

Preclaro esponente di questa<br />

corrente di pensiero è il direttore<br />

del Giornale di Vicenza, Giulio<br />

Antonacci. Con l’editoriale del 14<br />

giugno scorso ha lanciato un ultimatum<br />

chiaro a Variati: porti<br />

l’affare Aim in consiglio comunale.<br />

La diagnosi antonacciana è in<br />

gran parte esatta, in particolare<br />

là dove parla del rischio giuridico<br />

dell’in house a fronte di una legislazione<br />

che esige l’ingresso dei<br />

privati e le alleanze extraterritoriali.<br />

(Nota curiosa: questo è un<br />

argomento che sottoscriverebbe<br />

qualsiasi membro dell’ex cda di<br />

centrodestra di Aim, bersagliato<br />

e politicamente azzoppato da Antonacci<br />

in più di un suo fondo).<br />

Meno condivisibile quando mette<br />

sul chi va là su presunte diffidenze<br />

delle banche: in realtà Aim è<br />

in buona salute, se non sul piano<br />

finanziario sicuramente a livello<br />

patrimoniale. Significativo è il<br />

passo in cui punta il dito contro<br />

i dirigenti compromessi con l’era<br />

Rossi&Hullweck, lasciati al loro<br />

posto come se niente fosse: di per<br />

sé una critica inattaccabile ma che<br />

suona, oggi, un po’ sfasata, e che<br />

sembra malignamente tagliata su<br />

misura del direttore amministrativo<br />

Dario Vianello, notoriamente<br />

amico di Variati. Un’accusa, cioè,<br />

intinta nel crescente clima d’insoddisfazione<br />

che il quotidiano di<br />

viale Fermi sta costruendo attorno<br />

al sindaco.<br />

Il fantasma Borra<br />

Il motivo possiamo immaginarlo.<br />

Le risorse più ghiotte<br />

di Aim, gas e smaltimento ri-<br />

fiuti, fanno gola. Tenere San<br />

Biagio in una bacheca di ferro<br />

in questi anni di crisi economica<br />

equivale a sottrarre a industrie<br />

energivore locali una<br />

possibile, sostanziosa manna<br />

a buon mercato. E’ il fantasma<br />

del piano Borra (la tentata ma<br />

non riuscita svendita di fatto,<br />

ai tempi del cda di Rossi, del<br />

comparto gas ad una cordata<br />

con dentro Valbruna, Stabila,<br />

Beltrame e altri), che ancora<br />

aleggia: privati potenti, che<br />

tra l’altro hanno<br />

un’influenza diretta<br />

sul Giornale di<br />

Vicenza attraverso<br />

il cda editoriale,<br />

hanno di mira i<br />

rami ricchi dell’ex<br />

municipalizzata.<br />

Quando Antonacci<br />

invita il sindaco<br />

alla “trasparenza”<br />

e fa un minaccioso<br />

cenno agli “errori”,<br />

alle “presunzioni”,<br />

ai “mancati coinvolgimenti”<br />

della passata gestione Aim,<br />

dice una cosa ovvia e sacrosanta:<br />

la giunta deve far discutere<br />

l’organo sovrano, il consiglio<br />

comunale, su una materia centrale<br />

per la vita del Comune.<br />

Ma letto in controluce, vuol<br />

13 notiziari locali 16 notiziari nazionali al giorno<br />

tutto quello che succede a vicenza e provincia<br />

tutte le partite del vicenza calcio in diretta<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 5<br />

| Da sinistra a destra: Giulio Antonacci, Roberto Fazioli, Achille Variati, Marino Quaresimin e la sede di Aim<br />

Sullo sfondo<br />

il solito<br />

piano<br />

per privatizzare<br />

gas ed energia<br />

dire: caro Achille, scendi nella<br />

fossa dei leoni, conduciti al<br />

martirio, perché la tua maggioranza,<br />

su Aim, imploderà.<br />

Noi, più sommessamente, facciamo<br />

un appello di diverso<br />

tenore. Affronti le forche caudine,<br />

Variati, perché solo così<br />

farà uscire allo scoperto chi,<br />

fra i “suoi”, rema contro di lui<br />

o, per meglio dire, maneggia<br />

in posizione smaccatamente<br />

prona ai poteri forti. Vada<br />

alla conta. Renda visibili, con<br />

nomi e cognomi,<br />

i consiglieri proclivi<br />

agli appetiti<br />

di privati troppo<br />

interessati. Non<br />

tergiversi ancora,<br />

perché più ritarda<br />

e più la fronda si<br />

rafforza. Se stana<br />

ora i franchi tiratori,<br />

ha tutta la<br />

forza per isolarli<br />

e contro-impallinarli.<br />

Se aspetta<br />

e si macera in timori pudichi<br />

quanto autolesionistici, rischia<br />

di finire disarcionato<br />

quando, dalla piccola guerra<br />

su Aim, si passerà alla guerra<br />

totale sul Pat, sul quale volano<br />

i soliti avvoltoi delle costruzioni<br />

e delle immobiliari.<br />

CI PUOI<br />

ASCOLTARE<br />

100.300<br />

Vicenza, Bassano,<br />

Rosà, Marostica.....<br />

105.600<br />

Schio<br />

104.700<br />

Vallata dell’Astico<br />

99.800<br />

Altopiano di Asiago<br />

107.750<br />

Vallata dell’Agno


focus<br />

Una lettera anonima<br />

e quei 6 nuovi dirigenti...<br />

Una missiva priva di firma arriva nelle redazioni dei giornali: accusa il Comune di<br />

indire una “finta” gara per ri-assumere gli stessi attuali responsabili di alcuni uffici<br />

di Alessio Mannino<br />

In data 16 giugno, cioè l’altro<br />

giorno, ci è giunta per posta<br />

una lettera anonima. Indirizzata<br />

anche al capo della Procura,<br />

Ivano Nelson Salvarani,<br />

e ai direttori delle altre testate<br />

giornalistiche locali (Giornale<br />

di Vicenza, TvA, Gazzettino,<br />

Canale 68, Domenica di Vicenza),<br />

la missiva non firmata<br />

lancia una pesante accusa di<br />

favoritismo riguardo la gara<br />

pubblica per selezionare sei<br />

dirigenti a tempo determinato<br />

del Comune (tre amministrativi<br />

e tre tecnici). In sostanza,<br />

secondo il mittente, i requisiti<br />

richiesti dall’amministrazionecomunale<br />

sono sulla<br />

carta trasparenti,<br />

poiché «molto articolati»<br />

e in grado<br />

di offrire «la possibilità<br />

di partecipazione<br />

a diversi<br />

soggetti». In realtà<br />

sarebbero «ad personam»,<br />

dato che<br />

il bando, citiamo<br />

sempre dalla lettera,<br />

«prevede che il<br />

servizio, le esperienze di lavoro,<br />

la specializzazione professionale<br />

culturale e scientifica<br />

devono essere maturate negli<br />

specifici ambiti professionali<br />

a cui si riferisce il posto prescelto».<br />

Insomma, secondo<br />

l’anonimo accusatore si trat-<br />

terebbe di una «farsa»<br />

che consente al<br />

Comune di «salvare<br />

la forma» mascherando<br />

la sostanza,<br />

ossia una selezione<br />

«ad hoc per alcune<br />

persone». E fa nomi<br />

e cognomi: Giovanni<br />

Fichera, Michela Piron,<br />

Carla Polloniato,<br />

Tibaldo Mariano,<br />

Riccardo Brazzale<br />

e Silvano Golin. Il<br />

fatto è, dice sempre<br />

questo misterioso “lui”,<br />

che la chiamata di dirigenti a<br />

persona «è prevista sia dalla<br />

vigente normativa sia dal Regolamento»<br />

sull’ordinamento<br />

degli uffici e dei servizi, tanto<br />

è vero che oggi ce ne sono nove<br />

sotto incarico. Tale mancanza<br />

|Tommaso Ruggeri<br />

| Palazzo Trissino, sede del Comune<br />

<br />

di «correttezza» gli fa invocare,<br />

perciò, l’intervento della<br />

magistratura, «magari con la<br />

stessa attenzione e tempestività<br />

riservate ad altre operazioni<br />

effettuate dalla passata amministrazione»,<br />

cioè dal centrodestra<br />

nel decennio di Enrico<br />

Hullweck sindaco. Quest’ultima<br />

nota farebbe pensare a<br />

qualcuno dell’attualeopposizione,<br />

desideroso di<br />

far scoppiare un<br />

“caso”. Noi aveva-<br />

mo già affrontato<br />

la questione, sollecitata<br />

dal rappresentante<br />

del sindacato<br />

autonomo dei<br />

dipendenti comunali,<br />

Teresa Turetta(“Dipendenti<br />

comunali, qualcosa<br />

è cambiato”, <strong>VicenzaPiù</strong><br />

n°151, 30 maggio 2009). L’assessore<br />

competente, Tommaso<br />

Ruggeri, aveva così difeso la<br />

gara: «Prima non c’era trasparenza,<br />

quando mai è stato fat-<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 6<br />

Ruggeri:<br />

“Il bando<br />

non esclude<br />

la selezione<br />

all’esterno”<br />

to così? Il bando non esclude<br />

affatto la selezione all’esterno».<br />

In linea di principio, il<br />

ricambio di responsabili, siano<br />

essi politici o tecnici, stipendiati<br />

dai contribuenti per<br />

lavorare in nome e per conto<br />

della collettività è una pratica<br />

che andrebbe osservata scrupolosamente,<br />

onde evitare il<br />

sorgere di feudi<br />

personali. E’ anche<br />

vero che competenze<br />

affinate negli<br />

anni possono risul-<br />

tare determinanti<br />

in settori delicati e<br />

in passaggi caratterizzati<br />

dalla riorganizzazione<br />

delle<br />

funzioni. Forse la<br />

soluzione sta nel<br />

mezzo, ovvero, in<br />

questo caso, in un<br />

mix di nuovi e vecchi dirigenti.<br />

Certo è che, specie dopo dieci<br />

anni di ininterrotta cura Hullweck,<br />

far circolare aria fresca<br />

nelle stanze del Comune farebbe<br />

soltanto del bene.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

|Il testo della lettera


pensieri contro<br />

Sette anni di rifugiati<br />

A Santa Bertilla un appartamento gestito dai gesuiti accoglie migranti che chiedono asilo<br />

per motivi politici o umanitari. Le storie di chi ci ha vissuto<br />

di Andrea Alba<br />

Vicenza da sette anni esiste<br />

A un progetto di accoglienza<br />

di rifugiati promosso e fi nanziato<br />

dai padri gesuiti del Centro<br />

Astalli di Roma. In questo arco di<br />

tempo sono stati una ventina i rifugiati<br />

che hanno trovato ospitalità<br />

per alcuni mesi in un piccolo<br />

appartamento a Santa Bertilla, e<br />

da qui hanno potuto perfezionare<br />

la lingua italiana, iniziare un<br />

lavoro, trovare una sistemazione<br />

abitativa stabile. Abbiamo fatto<br />

una “chiacchierata” con i responsabili<br />

del progetto, per capire chi<br />

sono le persone che cercano asilo,<br />

e da cosa fuggono. E per sentire<br />

l’opinione dei “tecnici” del settore,<br />

coloro che danno asilo, sulle<br />

ultime decisioni in tema di immigrazione<br />

prese dall’Italia.<br />

Il “rifugio” di Santa Bertilla<br />

La sfi da del “Progetto Nord” del<br />

Centro romano Astalli era incoraggiare<br />

i rifugiati arrivati a<br />

Roma, dove avviene la prima accoglienza,<br />

a partire di nuovo e a<br />

cercare una sistemazione defi nitiva<br />

nel nord Italia. Lo scenario,<br />

rispetto all’epoca<br />

in cui il progetto fu<br />

avviato, è molto diverso<br />

e a volte scoraggiante.<br />

Oggi la<br />

crisi economica, che<br />

I rifugiati sono<br />

uomini in fuga<br />

da pericoli,<br />

torture, morte<br />

tocca pesantemente<br />

anche le nostre<br />

zone, non dà più le<br />

possibilità di inserimenti<br />

lavorativi<br />

veloci e sistemazioni<br />

defi nitive dei<br />

rifugiati e delle loro<br />

famiglie. La struttura vicentina<br />

era fi no a poco tempo fa diretta<br />

da un sacerdote, padre Giovanni<br />

Fantola, recentemente mancato.<br />

La sua opera viene continuata<br />

da un gruppo di volontari i quali<br />

sottolineano che l’appartamento<br />

di Santa Bertilla, a dispetto<br />

della crisi, continua a dare frutti,<br />

«modesti ma signifi cativi».<br />

«L’alloggio può ospitare fi no a 4,<br />

5 persone contemporaneamente,<br />

attualmente sono in due – spiega<br />

Annamaria Colombaro, una delle<br />

responsabili –: vengono accolti<br />

dagli otto ai dieci mesi, tempo ritenuto<br />

necessario a trovare lavoro<br />

e casa. Attualmente con la crisi<br />

il tempo dell’accoglienza può aumentare<br />

di qualche mese». Oggi<br />

i volontari che seguono il progetto<br />

intendono avviare un’opera di<br />

sensibilizzazione nei confronti<br />

della città, facendo conoscere la<br />

presenza della casa di accoglienza,<br />

e avvicinando i vicentini a una<br />

realtà importante ma scarsamente<br />

nota. Il primo appuntamento<br />

organizzato dal gruppo è in programma<br />

per sabato 20 Giugno<br />

2009 – Giornata mondiale del<br />

Rifugiato - alle 20,30 alla chiesa<br />

di S. Bertilla: vi si svolgerà una<br />

veglia di preghiera in memoria<br />

di tutti coloro che sono morti alle<br />

frontiere dell’Europa.<br />

L’ “identikit” del rifugiato<br />

«I rifugiati sono donne e uomini<br />

che lasciano il loro paese<br />

a malincuore perché in fuga da<br />

pericoli, torture, morte» spiega<br />

Colombaro. «Prevalentemente<br />

vengono dall’Africa<br />

e dall’Asia, scappano<br />

dai propri Paesi<br />

a causa di una situazione<br />

politica contro<br />

cui stanno lottando.<br />

Sono soggetti che<br />

spesso, per le proprie<br />

opinioni, sono stai<br />

perseguitati e a volte<br />

torturati. Abbiamo<br />

avuto casi molto<br />

gravi, a Vicenza. A<br />

un rifugiato che è<br />

stato accolto avevano ammazzato<br />

il fi glio davanti agli occhi, e poi<br />

gli avevano strappato il cuore.<br />

Veniva da un Paese in cui c’era<br />

una guerra in atto». Ultimamente<br />

all’interno dell’appartamento di<br />

Santa Bertilla hanno vissuto un<br />

rifugiato proveniente dall’Afghanistan,<br />

uno della Striscia di Gaza,<br />

uno del Togo e uno del Camerun.<br />

«Quello del Togo era un rifugiato<br />

per motivi umanitari, tutti gli altri<br />

erano rifugiati politici – continua<br />

Colombaro -: vengono da posti<br />

diversi, ognuno con la propria<br />

religione e con culture differenti,<br />

ma all’interno dell’appartamento<br />

devono dividere i luoghi comuni:<br />

la prima integrazione quindi<br />

avviene proprio qua dentro. Si<br />

tratta sempre di soggetti molto<br />

motivati a lavorare e a cercarsi<br />

un’occupazione, vengono a Vicenza<br />

proprio per questo. Quelli<br />

che noi accogliamo vengono inviati<br />

da Roma, dove c’è la sede<br />

centrale dell’associazione: nella<br />

capitale i rifugiati seguono le prime<br />

lezioni di italiano, e vengono<br />

preparati da servizi specializzati<br />

della nostra associazione.<br />

Le violazioni della Convenzione<br />

di Ginevra da parte dell’Italia<br />

Colombaro spiega anche quale è<br />

la procedura per l’ottenimento<br />

dello status di rifugiato: «Bisogna<br />

fare una richiesta ben precisa.<br />

La persona viene sentita da una<br />

commissione e vengono verifi cate<br />

le sue dichiarazioni: non basta<br />

partire da dove c’è la guerra, ci<br />

devono anche essere delle particolari<br />

situazioni di pericolo per il<br />

soggetto specifi co, tali da far temere<br />

persecuzioni, o addirittura<br />

per la sua vita, nel caso rientri in<br />

Patria. Poi ci sono anche i rifugiati<br />

per motivi umanitari,<br />

un’altra categoria».<br />

Gli operatori<br />

vicentini esprimono<br />

anche una posizione,<br />

critica, ben precisa<br />

sulla politica governativa,<br />

avviata di<br />

recente, di respingere<br />

le navi cariche di<br />

migranti già al largo<br />

delle coste italiane,<br />

rispedendole in<br />

Africa. «Respingere<br />

i “barconi” è un fatto gravissimo<br />

– afferma Colombaro - La convenzione<br />

di Ginevra dice che le<br />

persone in diffi coltà devono essere<br />

accolte, e l’Italia l’ha fi rmata.<br />

Quando queste persone vengono<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 7<br />

| Combattimenti a Gaza: a Vicenza sono arrivati anche rifugiati in fuga dalla Striscia (foto: www.flickr.com/farshadebrahimi)<br />

Restano qui<br />

fino a quando<br />

non trovano<br />

casa e lavoro.<br />

Ma con la crisi<br />

è più difficile<br />

respinte, poi, vanno a fi nire in<br />

una nazione che non è collegata<br />

alla Convenzione, e non è tenuta<br />

a rispettarla. Di fatto diventa diffi<br />

cile sapere cosa succede là, ma<br />

si teme il peggio». Fra i migranti<br />

nei “barconi” inoltre ci sono spesso<br />

dei rifugiati politici, cui l’Italia<br />

secondo la Costituzione dovrebbe<br />

dare asilo: «La sede centrale della<br />

nostra associazione ci dice che<br />

questa percentuale<br />

è molto alta. Di recente<br />

– conclude la<br />

volontaria – assieme<br />

ad Amnesty International,<br />

Arci, altre<br />

associazioni religiose<br />

e organizzazioni<br />

che si occupano dei<br />

migranti abbiamo<br />

spedito una lettera<br />

al presidente della<br />

Repubblica Giorgio<br />

Napolitano, e<br />

al presidente del consiglio Silvio<br />

Berlusconi. Chiediamo che venga<br />

ripristinato il rispetto dei diritti<br />

internazionali, e che sia assicurata<br />

una prassi basata sul soccorso<br />

a queste persone».


opinioni<br />

Referendum, un sì per picconare<br />

una legge antidemocratica<br />

Devo partire, come sempre, dalle<br />

cose che sento quotidianamente<br />

per strada e negli ambienti che<br />

frequento. C’è l’indeciso su votare o<br />

meno, chi non si pone nemmeno il<br />

problema; orecchiando in Tv ha sentito<br />

qualcuno dire che il referendum<br />

è inutile perché non si raggiungerà il<br />

“ quorum” (il 50+ 1 %) e quindi ha<br />

rimosso la cosa. C’è quello che voterà<br />

-no- ai tre quesiti, quello che voterà<br />

-sì- al terzo e- no- agli altri due e<br />

quelli., non sono pochi, che non sanno<br />

nemmeno di che si tratta.<br />

Purtroppo l’informazione cartacea,<br />

che è quella che consente di rifl ettere<br />

meglio sui fatti, non si è, in generale,<br />

spesa molto per chiarire la situazione<br />

legata al refrendum elettorale. Desidero,<br />

con questo breve scritto, contribuire<br />

a far chiarezza sull’opportunità<br />

che i quesiti presentano.<br />

Cominciamo col dire che i referendum<br />

sono previsti dalla nostra Carta<br />

costituzionale e che sono uno straordinario<br />

mezzo per dare la parola<br />

ai cittadini quando ritengano che<br />

il Parlamento non si sia occupato,<br />

come avrebbe dovuto, di un certo argomento.<br />

L’attuale legge elettorale,<br />

legge Calderoli da lui stesso successivamente<br />

ripudiata, è una norma<br />

che permette al leader di un partito<br />

di presentarsi come capolista in vari<br />

collegi, anche quando non abbia alcuna<br />

possibilità di ricoprire il posto<br />

per il quale si è presentato.( vedi i<br />

casi Berlusconi e di Pietro). La gente<br />

ha votato loro e si ritroverà, per quel<br />

posto, un’altra persona. Il che non è<br />

certo corretto.<br />

Ma c’è di più. Il secondo in graduatoria<br />

che subentra al vincitore si troverà<br />

in una posizione di sudditanza<br />

rispetto al votato e gli dovrà eterna<br />

gratitudine politica, gratitudine che<br />

si dovrebbe , invece, avere solo verso<br />

chi ti ha dato fi ducia votandoti. Uno<br />

dei quesiti del referendum vuole eliminare<br />

questo baratto indegno.<br />

Un secondo e un terzo quesito si riferiscono<br />

alla stessa cosa, uno per il<br />

Senato e l’altro per la Camera. La legge<br />

in vigore prevede che la coalizione<br />

di liste o partiti che ottengono il maggior<br />

numero di voti abbia un premio<br />

che porta alla coalizione il 55% dei<br />

seggi delle due Camere, indipendentemente<br />

dalla percentuale realmente<br />

ottenuta. Cosa comporta questa possibilità?<br />

Prima delle elezioni, i partiti<br />

si mettono assieme nella stessa lista<br />

per ottenere il premio in caso di vittoria<br />

e, poi, una volta fatto il pieno di<br />

seggi, riprendono la loro autonomia<br />

dal partito maggiore assumendo sovente<br />

posizioni di aperto contrasto<br />

con lo stesso. Questo è capitato con<br />

il Governo Prodi e i partiti della sinistra<br />

estrema; questo capita, a volte,<br />

al Pdl con la Lega.<br />

Un partito del 2/3% avrà sempre nel<br />

proprio dna l’istinto di essere visibile<br />

e di far vedere ai propri elettori che<br />

, anche su problemi condivisi dalla<br />

maggioranza, lui ha le sue idee e le<br />

esprime anche in dissenso con il leader<br />

della coalizione. La coerenza è<br />

una cosa preziosa tuttavia, sovente,<br />

le battaglie di principio nascondono<br />

interessi di bassa bottega.<br />

Ecco, questi due quesiti del referendum<br />

vogliono che il premio di<br />

maggioranza ( il 55%) non vada più<br />

alla coalizione maggiormente votata,<br />

ma al partito( lista) più votato. Se si<br />

costringono i partiti minori a confl uire<br />

in quello maggiore, si perderà sì<br />

un po’ di libertà ma saranno impediti<br />

tutti quei ricatti che rallentano,<br />

quando non vanifi cano, l’azione di<br />

governo.<br />

Teniamo presente che nulla vieta alle<br />

varie componenti di discutere all’interno<br />

del partito, anche su ogni argomento,<br />

ma poi ci si deve adeguare<br />

alle decisioni della maggioranza.<br />

Molte perplessità di tanti elettori<br />

AI<br />

sono aumentate quando il presidente<br />

Berlusconi ha detto che avrebbe<br />

votato sì al referendum e avrebbe , di<br />

conseguenza, fatto campagna elettorale<br />

a favore. Alcuni hanno pensato<br />

che con il premio di maggioranza il<br />

Pdl sarebbe diventato il padrone del<br />

paese. Sfuggiva , forse, il fatto che,<br />

già ora, la coalizione Pdl ha il 55%<br />

dei seggi in Parlamento e che nella<br />

sostanza nulla cambierebbe rispetto<br />

alla situazione attuale. Qualche<br />

giorno fa è intervenuto l’accordo, a<br />

proposito di ricatti, tra Berlusconi e<br />

Bossi che ha fatto fare marcia in dietro<br />

al Presidente del Consiglio sulla<br />

campagna elettorale a favore del referendum.<br />

Io penso che una richiesta fatta da<br />

820.000 nostri concittadini per dare<br />

i primi colpi di piccone ad una legge<br />

Calderoli da tutti, a parole, considerata<br />

antidemocratica al massimo, e,<br />

soprattutto, per costringere il Parlamento<br />

a realizzare una seria legge<br />

elettorale con l’apporto di tutti, sia<br />

una proposta da rispettare andando<br />

tutti a votare il 21/22, e votare, sì, ai<br />

3 quesiti.<br />

L’astensione , oltre a difendere la<br />

legge in vigore ( a parole da tutti<br />

disprezzata) , fi nisce per svuotare<br />

di senso il referendum, eccellente<br />

strumento di democrazia diretta voluto<br />

dal Costituente per bilanciare la<br />

possibile tirannia delle maggioranze<br />

parlamentari e dei governi in carica.<br />

Adriano Verlato<br />

responsabile del Comitato Provinciale<br />

per il Referendum elettorale<br />

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Forse mai come in questi giorni<br />

sono stato indeciso tra l’andare<br />

a votare al referendum e<br />

la prospettiva dell’astensione.<br />

Alla fine andrò alle urne, come<br />

ho sempre fatto in passato, ma<br />

con motivazioni che vanno al<br />

di là del semplice giudizio di<br />

merito sui quesiti proposti.<br />

Mi spiego: sono d’accordo con<br />

chi ritiene che l’attuale legge<br />

elettorale sia una porcata, per<br />

molte ragioni. Tanto per dirne<br />

una, il meccanismo delle liste<br />

bloccate e senza preferenze,<br />

che consegna tutto il potere decisionale<br />

alle segreterie di partito.<br />

Ma i tre referendum previsti<br />

rischiano di creare un sistema<br />

ancora peggiore. In particolare,<br />

se passano i due quesiti<br />

sul premio di maggioranza da<br />

assegnare alla lista più votata<br />

(invece che alla coalizione,<br />

come avviene ora), si permetterebbe<br />

ad un singolo partito<br />

di prendere il 55 per cento dei<br />

seggi. Se prendiamo come riferimento<br />

le ultime europee, il<br />

Pdl, con il 35 per cento dei voti,<br />

si accaparrerebbe da solo più<br />

della metà dei parlamentari<br />

(ma il discorso è valido anche<br />

nella remota ipotesi che fosse<br />

il Pd, un giorno, il partito più<br />

votato). Una mostruosità come<br />

neanche la Dc della “legge truffa”<br />

aveva immaginato, e che<br />

ha poco senso in un sistema<br />

politico articolato come quello<br />

italiano.<br />

Nelle democrazie rappresentative,<br />

i sistemi elettorali devono<br />

sempre giocare sul filo<br />

dell’equilibrio tra il principio<br />

della rappresentatività, in teoria<br />

garantito da un proporzionale<br />

puro, e quello della<br />

governabilità, favorito invece<br />

dal maggioritario secco. Qui,<br />

però, si esagera: e con il pretesto<br />

di garantire un governo<br />

solido si rischia di lasciare<br />

senza rappresentanza e senza<br />

voce in parlamento milioni di<br />

italiani.<br />

Quindi sono per il no, almeno<br />

per questi due quesiti (discorso<br />

a parte invece per il quesi-<br />

numero 154 de20 20 giugno 2009 pag 8<br />

E io dico No,<br />

ma andrò a votare<br />

to sulle preferenze, che chiede<br />

di eliminare le candidature<br />

multiple dei leader, e che mi<br />

vede d’accordo). E quindi, per<br />

come sono strutturati i nostri<br />

referendum, mi converrebbe<br />

starmene a casa in modo da<br />

far mancare il quorum. Solo<br />

che mi è capitato troppe volte<br />

di trovarmi dall’altra parte<br />

della barricata per non sapere<br />

quanto sia frustrante andare a<br />

votare e vedersi battuti da chi<br />

ha deciso di passare la giornata<br />

in spiaggia. Pur con tutti i<br />

loro limiti, i referendum sono<br />

uno dei pochi momenti in cui i<br />

cittadini hanno ancora la possibilità<br />

di incidere, direttamente,<br />

sulle scelte politiche di un<br />

sistema di partiti sempre più<br />

chiuso e arroccato in se stesso.<br />

E la strategia dell’astensione,<br />

a mio avviso, è una tattica che<br />

nel lungo periodo rischia solo<br />

di affossare quel poco di democrazia<br />

che ci è rimasta, perché<br />

mina quelli che dovrebbero essere<br />

i fondamenti della vita democratica:<br />

l’informazione (intesa<br />

come volontà e possibilità<br />

di informarsi) e la partecipazione.<br />

Una paese in cui la gente<br />

non va a votare non è un paese<br />

maturo, come sostengono gli<br />

innamorati del modello americano:<br />

è solo un paese in cui la<br />

gente non ha più fiducia nella<br />

classe politica (cosa non troppo<br />

difficile di questi tempi) e<br />

non vede prospettive di miglioramento<br />

per il proprio futuro.<br />

Dirò di più. Per i referendum<br />

il quorum andrebbe eliminato<br />

del tutto: se l’argomento ti interessa<br />

vai a votare, se non te<br />

ne frega niente vai al mare, ma<br />

poi non ti lamenti di quello che<br />

gli altri hanno deciso.<br />

E allora? Allora, turandomi un<br />

po’ il naso, andrò a votare no<br />

per due quesiti su tre. Anche se<br />

non mi conviene. Anche se rischio<br />

di far vincere chi non la<br />

pensa come me. È la democrazia,<br />

bellezza. O almeno quel che<br />

ne resta.<br />

Luca Matteazzi


Pannelli solari, acqua di “San<br />

Rubinetto”, giochi e laboratori<br />

per bambini, gruppi di acquisto e<br />

distretti di economia solidale. E poi<br />

ancora spettacoli, concerti, dibattiti,<br />

tavole rotonde e stand gastronomici<br />

con prodotti locali e biologici. In<br />

una parola Festambiente, che torna<br />

per l’ottava volta al parco del Retrone<br />

con una formula che i vicentini<br />

hanno ormai imparato a conoscere<br />

ed apprezzare, come testimoniano<br />

i quasi 100mila visitatori raggiunti<br />

nelle ultime edizioni. Quest’anno, e<br />

non poteva essere diversamente, la<br />

manifestazione ha scelto come tema<br />

centrale la crisi economica e le sue<br />

ripercussioni sociale e ambientali:<br />

“Non soltanto con una rifl essione<br />

critica sulle reazioni impaurite che<br />

vedono nell’aumento ulteriore del<br />

consumo del suolo e delle sue risorse<br />

non rinnovabili, una via di uscita<br />

– spiegano gli organizzatori in un<br />

comunicato -, ma con esempi concreti<br />

di esperienze e comportamenti<br />

economici e di azioni provenienti da<br />

orizzonti nuovi in cui vige il coraggio<br />

e la poetica di proposte di modelli<br />

economici e di stili di vita sostenibili<br />

basate sulle risorse rinnovabili e<br />

l’uscita dal fossile”.<br />

I dibattiti<br />

In effetti il cartellone<br />

della festa è, come al<br />

solito, estremamente<br />

ricco e articolato,<br />

e alterna momenti di<br />

denuncia a spazi di rifl<br />

essione su modelli di<br />

organizzazione sociale<br />

alternativi. Nel programma<br />

dei dibattiti<br />

si spazia da incontri<br />

su temi strettamente<br />

etici, come la questione<br />

del testamento<br />

biologico che sarà affrontata<br />

con Mina Welby, moglie di<br />

Piergiorgio, a problemi che riguardano<br />

più da vicino il territorio vicentino:<br />

la costruzione della Valdastico<br />

Sud, scelta come caso esemplare in<br />

un libro signifi cativamente intitolato<br />

“L’ingiustizia amministrativa” (se ne<br />

speciale Festambiente<br />

parlerà con l’autore, Fabio Cassola),<br />

o il consumo indiscriminato di suolo,<br />

al centro dell’assemblea regionale<br />

dei comitati e delle associazioni impegnate<br />

nella difesa dell’ambiente e<br />

della qualità della vita. Si parlerà poi<br />

di nuovi stili di vita, con esempi concreti<br />

di decrescita, con le esperienze<br />

dei distretti di economia solidale e<br />

con le iniziative virtuose messe in<br />

campo da vari comuni; di banca e<br />

fi nanza etica; delle questioni aperte<br />

nel mondo del lavoro; di turismo<br />

responsabile; e di informazione, con<br />

una tavola rotonda sugli stereotipi<br />

con cui è rappresentato il Nordest.<br />

“Inoltre – aggiunge l’organizzazione<br />

- quest’anno Festambiente si relaziona<br />

in modo particolare con il quartiere<br />

dei Ferrovieri che ospita la festa<br />

condividendo con i suoi abitanti la<br />

lotta contro l’impianto di trattamento<br />

di rifi uti tossici che lo minaccia e<br />

offrendo particolare spazio espositivo<br />

al progetto di sistema tangenziale<br />

venete le cui criticità potrebbero<br />

investire con impatto devastante il<br />

quartiere di Sant’Agostino e il corso<br />

del Retrone che lambisce lo spazio<br />

della festa”.<br />

Gli spettacoli<br />

Questa è, per così dire, la parte seria.<br />

Poi c’è tutto il resto. Gli spettacoli e i<br />

concerti che ogni sera<br />

animeranno il parco:<br />

la musica di Federico<br />

Sirianni che unisce<br />

tradizione balcanica e<br />

folk americano, il rap<br />

di Frankie Hi-nrg, il<br />

reggae elettronico dei<br />

Torpedo, le melodie<br />

e le danze in romanì<br />

di Alexian Santino<br />

Spinelli, lo spettacolo<br />

teatrale dedicato<br />

alla risorsa acqua, la<br />

rivisitazione della Divina<br />

Commedia in chiave esperantista<br />

e poliglotta. I fi lm di mezzanotte,<br />

che in realtà cominciano alle 23,30 e<br />

che spaziano da “La fabbrica dei tedeschi”,<br />

sulla tragedia della Tyssen-<br />

Krupp di Torino, al visionario “V per<br />

Vendetta”. E poi il consueto e colora-<br />

tissimo contorno con gli stand delle<br />

associazioni, i laboratori sul risparmio<br />

energetico e sul software libero,<br />

lo spazio per bambini, i banchetti dei<br />

produttori locali. Gli ingredienti per<br />

riuscire sembrano esserci tutti.<br />

L’ambientalismo civico<br />

Il tutto in un momento, e in un contesto,<br />

in cui l’attenzione verso i temi<br />

ambientali si fa sempre più forte.<br />

Una ricerca recente dell’università<br />

di Padova ha rilevato che, nel giro di<br />

una decina d’anni, il numero di comitati<br />

sorti su tematiche ambientali è<br />

praticamente raddoppiato, passando<br />

nelle tre province di Vicenza, Treviso<br />

e Padova da 74 a 140 (nel vicentino<br />

si è passati dai 20 del 1998 ai 39 del<br />

2008). In pratica, un comitato ogni<br />

due comuni. Sul sito Sos Paesaggi<br />

Veneti, i comitati registrati sono ben<br />

267, impegnati sulle tematiche più<br />

varie: c’è chi si è mobilitato contro<br />

l’installazione di antenne per la telefonia<br />

e chi protesta per la presenza di<br />

impianti industriali pericolosi (come<br />

nel caso del presidio di Rosà), chi è<br />

preoccupato per la creazione di nuove<br />

infrastrutture (ieri la Valdastico<br />

Sud, oggi il sistema di Tangenziali<br />

venete) e chi per gli impianti di<br />

trattamento rifi uti, chi in generale si<br />

batte per la tutela del paesaggio (ad<br />

esempio i comitati che si erano mobilitati<br />

per Villa Zileri). Una miriade<br />

di associazione e di attivisti che non<br />

si può non leggere, annota nello studio<br />

sopra citato il professor Mauro<br />

Varotto, del dipartimento di geografi<br />

a dell’università di Padova, come il<br />

segno di un “più generale fenomeno<br />

di confl itto di valori e ideali che stentano<br />

a trovare spazio nella normale<br />

prassi territoriale (il diritto ad un<br />

ambiente salubre, ad un bel paesaggio,<br />

ad una gestione partecipata e<br />

condivisa del territorio che si sente<br />

come estensione della propria casa).<br />

L’aumento della sensibilità culturale<br />

nei confronti di tematiche<br />

ambientali e paesaggistiche,<br />

spesso dettata<br />

da condizioni di<br />

benessere economico e<br />

sviluppo sociale avanzati,<br />

si scontrano con<br />

la persistenza di pratiche<br />

territoriali e decisionali<br />

dal procedere<br />

opaco, impregnato da<br />

vecchie logiche di sviluppo<br />

quantitativo e<br />

incrementale. Spesso,<br />

al di là dell’apparente<br />

ragione ambientale del confl itto,<br />

essi segnalano una crisi di carattere<br />

sociale legata al prevalere di Privatopia,<br />

all’incapacità di gestire la trasformazione<br />

del territorio in maniera<br />

condivisa e riducendo al minimo<br />

traumi e frizioni”.<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 9<br />

Ambiente, una Festa per fermare Privatopia<br />

Ottava edizione di Festambiente: dibattiti, concerti, spettacoli, laboratori e iniziative per i più piccoli<br />

per frenare il dilagare dell’individualismo. Tema principale, le conseguenze della crisi<br />

Tra gli ospiti<br />

anche Mina<br />

Welby, Frankie<br />

HI-NRG<br />

e Alexian<br />

Santino Spinelli<br />

L’integrità<br />

ambientale è<br />

un tutt’uno<br />

con la vitalità<br />

democratica<br />

e il senso civile<br />

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| Le scorse edizioni di Festambiente<br />

“Prima ancora che di crisi ambientale<br />

– continua Varotto - si tratta<br />

del serpeggiare di una più profonda<br />

crisi sociale e culturale, che coinvolge<br />

il modo di intendere lo sviluppo<br />

del territorio, lo strumento di delega<br />

democratica, la necessità di adeguate<br />

forme di giustizia sociale, il rapporto<br />

affettivo con i luoghi e il paesaggio. A<br />

ben vedere, l’ideale di uno sviluppo<br />

territoriale qualitativo, sostenibile,<br />

fonte di felicità individuale e collettiva<br />

proposto dalla regione del Veneto<br />

è lo stesso di cui si fanno portavoce<br />

gli stessi comitati. Il<br />

loro desiderio di qualità<br />

ambientale, coscienza<br />

civica, giustizia<br />

sociale e sostenibilità<br />

dei processi di sviluppo<br />

economico costituisce<br />

la sfi da culturale<br />

del nuovo “ambientalismo<br />

civico”, secondo<br />

cui salubrità ambientale<br />

e bellezza paesaggisticadovrebbero<br />

essere tutt’uno<br />

con la vitalità democratica<br />

e un ritrovato senso civile:<br />

sono queste, a ben vedere, le nuove<br />

grassroots necessarie alla crescita<br />

del “Terzo Veneto””. Una sfi da a<br />

cui anche Festambiente cerca, a suo<br />

modo, di dare una risposta.<br />

L. M.


speciale Festambiente<br />

Istruzioni per salvare il pianeta<br />

Anno dopo anno Festambiente cresce per quantità e qualità degli appuntamenti. Ecco tutto il programma 2009:<br />

CONCERTI<br />

MERCOLEDI’ 24. ore 22.<br />

FEDERICO SIRIANNI<br />

un viaggio che parte dai Balcani e arriva<br />

al vecchio west:<br />

VENERDI’ 26. ore 22.<br />

FRANKIE HI-NRG.<br />

Il maestro del Rap italiano<br />

SABATO 27. Ore 16.30.<br />

STUDENT’S SOUND<br />

maratona band studentesche<br />

SABATO 27. Ore 22.<br />

TORPEDO<br />

nuovo album Terrastation, esplosiva<br />

miscela di reggae elettronica e ska<br />

DOMENICA 28. Ore 22.<br />

ALEXIAN SANTINO SPINELLI<br />

ZINGARA WORLD MUSIC<br />

Un viaggio ideale attraverso l’arte e<br />

la cultura Rom con musiche, danze<br />

e canti<br />

in lingua romanì … un concerto per<br />

conoscere<br />

SPETTACOLI<br />

GIOVEDI’ 25<br />

Ore 22.00. H2ORO, L’acqua … un<br />

diritto dell’umanità<br />

Uno spettacolo di teatro-documento<br />

per sostenere il diritto all’acqua per<br />

tutti.<br />

VENERDI’ 26<br />

Ore 20.30. Coro multietnico: cantami<br />

il mondo diretto da Catherine<br />

Robin<br />

Ore 21.00. Sfi la la stoffa giusta! Sfi lata<br />

di ALTRAModa Unicomondo.<br />

SABATO 27<br />

Ore 18.30. CIRCO ITINERANTE<br />

COMPAGNIA SER’P’ART<br />

Artisti Italiani, Francesi e Spagnoli.<br />

In collaborazione con Arciragazzi.<br />

Ore 21.00. DANTE POLIGLOTTA<br />

Escursione semiseria nelle traduzioni<br />

della Divina Commedia di e con<br />

Giuliano Turone con il<br />

contributo del gruppo Vicenza Esperanto.<br />

DIBATTITI<br />

MERCOLEDÌ 24<br />

ORE 20.00. IL TESTAMENTO BIO-<br />

LOGICO TRA NEUROBIOLOGIA,<br />

ETICA E DIRITTO<br />

Mina Welby, moglie di Piergiorgio<br />

Welby, Dott. Mario Riccio, medico<br />

che ha accompagnato<br />

Piergiorgio Welby nella fase dell’assistenza<br />

medica terminale, don Alessandro<br />

Santoro della<br />

comunità Il pozzo – Le piagge di Firenze,<br />

presenta l’associazione Luca<br />

Coscioni,<br />

GIOVEDì 25<br />

ore 20.00. Ingiustizia amministrativa:<br />

la ricattabilità del Consiglio di<br />

Stato.<br />

Avv. Fabio Cassola curatore del libro<br />

“L’ingiustizia amministrativa. Il caso<br />

Valdastico<br />

sud”,edizioni Polistampa, Firenze,<br />

2009, Matteo Ceruti, avvocato amministrativista,<br />

Giancarlo<br />

Albera, Coordinamento Comitati NO<br />

Dal Molin e Tavolo della consultazione<br />

Sìamo Vicenza,<br />

modera François Bruzzo.<br />

VENERDì 26<br />

Ore 18.30. Re@life: esperienze di<br />

decrescita e stili di vita sostenibili in<br />

Europa<br />

con cooperativa sociale Adelante<br />

(Bassano), associazione Zelena Akcija<br />

(Zagabria- Croazia), impresa<br />

sociale ÖKO-Service GmbH (Graz-<br />

Austria) e cooperativa sociale Insieme<br />

(Vicenza).<br />

Ore 20.00. La Carovana del lavoro<br />

sicuro fa tappa a Vicenza.<br />

Con Cesare Damiano, ex ministro del<br />

lavoro, Giuseppe Giulietti, Articolo<br />

21, il registra Mimmo Calopresti,<br />

segretari confederali di CGIL, CISL,<br />

UIL di Vicenza.<br />

SABATO 27<br />

Ore 10.00. Grida, stereotipi e sussurri:<br />

come narrare il nordest, confronto<br />

tra le<br />

diverse realtà dell’informazione indipendente<br />

Gianfranco Bettin, scrittore e saggista;<br />

Ernesto Milanesi, giornalista;<br />

Fulvio Ervas, scrittore.<br />

ore 20.00. NUOVI STILI ECONO-<br />

MICI PER SUPERARE LA CRISI<br />

con Marco Piccolo, vicepresidente<br />

nazionale di Banca Etica, Loretta<br />

Napoleoni economista,<br />

Tonino Perna sociologo, Tommaso<br />

Rondinella, responsabile Sbilanciamoci,<br />

moderatore Emilio<br />

Novati, Emilio Novati Presidente di<br />

Equomercato e di Altreconomia<br />

DOMENICA 28<br />

Ore 16.00. Economia dal basso: i<br />

Distretti di Economia Solidale, esperienze<br />

a<br />

confronto<br />

con Sergio Venezia, Gruppo D.E.S.<br />

Brianza, Matteo Sandon, Gruppo<br />

D.E.S. Padova, modera<br />

Luigi Revrenna, rete GAS Vicenza<br />

Ore 18.00. Con il software libero rispetti<br />

l’ambiente e risparmi.<br />

con Luca Menini, Plio.<br />

Ore 20.00. Tavola rotonda dei sindaci:<br />

comuni virtuosi, promuovere,<br />

incentivare e<br />

sostenere nuovi stili di vita<br />

Sindaco di Vicenza Achille Variati,<br />

e Sindaci e Assessori dei Comuni di<br />

Cortina d’Ampezzo,<br />

Capannori (LU), Colorno (PR), Torraca<br />

(SA), Badia Calavena (VR), Fumane<br />

(VR), Padova,<br />

Santo Stefano di Sessanio (AQ), Torino,<br />

Regione Piemonte, segreteria<br />

nazionale di<br />

Legambiente, modera Marco<br />

Fratoddi, direttore de La nuova<br />

Ecologia,introduce Luca Lombroso<br />

meteorologo.<br />

EQUOAPERITIVI<br />

ALL’EQUINOZIO<br />

MERCOLEDÌ 24<br />

Ore 20.30. L’anno dell’astronomia:<br />

Focus su GALILEO e le sue scoperte<br />

Intervento vivace e interattivo con<br />

esperimenti e osservazione di lenti e<br />

telescopi con Gabriele<br />

Vanin<br />

GIOVEDì 25<br />

ORE 17.00. Quattro salti in un mondo<br />

migliore<br />

Presentazione per gli insegnanti della<br />

nuova proposta didattica per le<br />

scuole della Coop.<br />

Unicomondo, Coop. Sociale Insieme,<br />

Coop. I Berici, Arciragazzi, Progetto<br />

Mondo-mlal,<br />

Ass. Gattorosso.<br />

ORE 19.00. Obama e America Latina:<br />

prove di dialogo<br />

una proposta del Laboratorio America<br />

Latina del primolunedìdelmese<br />

con Marco Cantarelli<br />

direttore del bollettino mensile centroamericano<br />

di Envío.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Ore 21.00. Viaggi e miraggi per un<br />

turismo responsabile<br />

con Enrico de Luca collaboratore<br />

della cooperativa ViaggieMiraggi di<br />

Padova<br />

VENERDI’ 26<br />

ORE 10.30. Quattro salti in un mondo<br />

migliore (replica)<br />

Ore 19.30. Altreconomia e Unicomondo:<br />

critical drink.<br />

Incontro con Giulio Sensi, autore<br />

della miniguida sull’informazione<br />

SABATO 27<br />

Ore 14.30. STOP AL CONSUMO DI<br />

SUOLO<br />

Assemblea regionale dei comitati,<br />

delle associazioni, dei gruppi dei cittadini<br />

impegnati a difesa<br />

dell’ambiente e della qualità della<br />

vita. Seppelliamo il nuovo Piano Regionale<br />

Territoriale sotto<br />

una valanga di osservazioni.<br />

Ore 17.00. Banca Popolare Etica<br />

assemblea dei soci della circoscrizione<br />

di Vicenza<br />

DOMENICA 28<br />

Ore 21.00. Cooperazione allo sviluppo:<br />

la Banca dei bambini<br />

presentazione a cura di Asoc.<br />

FILM<br />

DI MEZZANOTTE<br />

Sempre alle ore 23.30.<br />

MERCOLEDì 24. Mare dentro<br />

Tratto da una storia vera, la pellicola<br />

è incentrata sul tema dell’eutanasia.<br />

GIOVEDì 25. V per Vendetta<br />

I popoli non dovrebbero aver paura<br />

dei propri governi, sono i governi che<br />

dovrebbero aver<br />

paura dei popoli.<br />

VENERDì 26. La fabbrica dei tedeschi<br />

Una pellicola che dà voce alla rabbia,<br />

alle domande senza risposta di come<br />

sia potuto accadere, al dolore dei<br />

parenti delle vittime della Tyssen-<br />

Krupp di Torino.<br />

SABATO 27. Heavy Metal.<br />

Dimenticate il rassicurante ed accogliente<br />

mondo Disney, perché questo<br />

cartone animato degli<br />

anni ‘80, con i suoi disegni aggressivi<br />

e realistici, mescolando fantascienza,<br />

fantasy, horror e<br />

archeologia creò un nuovo genere.<br />

<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 10<br />

LABORATORI<br />

SPORTELLO ENERGIA (ven/sab/<br />

dom dalle ore 18 alle 23).<br />

Incontro con il meteorologo Luca<br />

Lombroso. Consulenze gratuite di<br />

esperti e professionisti<br />

per il risparmio energetico domestico.<br />

CITTA’ DELLE BAMBINE E DEI<br />

BAMBINI (tutti i giorni dalle ore 17)<br />

Ambiente sicuro e tranquillo in cui i<br />

bambini con le loro famiglie possono<br />

giocare e divertirsi<br />

seguiti dagli animatori di Arciragazzi.<br />

CANOE E KAYAK (SAB alle ore 14 e<br />

DOM alle ore 10)<br />

prove in acqua con i Maestri del Canoa<br />

Club di Vicenza.<br />

GRUPPO ASTROFILI VICENTINI<br />

Lettura “Il viaggio Astronomico di<br />

Elio” 24 e 26 giugno da h 20 a h 21.30<br />

Gioco “Il giro dell’universo in 20 domande”<br />

25 e 27 giugno da h 20 a h<br />

21.30<br />

“Attività creative sul sistema solare”<br />

28 giugno da ore 17.30 a ore 19.30<br />

LABORATORIO BOTANICO SUL<br />

PARCO RETRONE da giovedì a domenica<br />

alle ore 17.30<br />

ritrovo alla città delle bambine e dei<br />

bambini<br />

OMPHALOS<br />

Trattamenti gratuiti di Shiatsu e rifl<br />

essologia, laboratori semplifi cati di<br />

Ginnastica medica<br />

cinese, danza di Gurdjeff, Ba Duan<br />

Jin (una forma di Tai Qi) e Do In<br />

(automassaggio).<br />

LABORATORIO SOFTWARE LIBE-<br />

RO DI PLIO E WIKIMEDIA<br />

Installazione e utilizzo di sistemi<br />

operativi e applicazioni open source.<br />

LA CUCINA<br />

DI FESTAMBIENTE<br />

Tutte le sere cucina con prodotti locali,<br />

biologici, vegetariana.<br />

L’acqua è servita rigorosamente in<br />

brocca.<br />

cucina etnica Filippine (gio), Sri<br />

Lanka (ven), Costa d’avorio (sab),<br />

Equasolidale (dom)<br />

Presso l’Osteria del Retrone risorto<br />

stuzzichini, vino e succhi biologici.<br />

Presso l’Equobar il caffè “corretto”


cultura<br />

ViPiù cultura<br />

In uno dei suoi articoli più celebri,<br />

Pier Paolo Pasolini denunciava la<br />

scomparsa delle lucciole, metafora<br />

della scomparsa dell’Italia contadina<br />

e proletaria. Dalle nostre parti le<br />

lucciole, cioè i ritmi di una vita scandita<br />

dal lavoro nei campi, se ne sono<br />

andate nel corso degli anni ’60, spazzate<br />

via dal boom economico. Ma<br />

ci sono angoli di territorio in cui le<br />

tracce di quel mondo arcaico, rimasto<br />

immutato per secoli, sono ancora<br />

evidenti. Angoli appartati, toccati<br />

solo di striscio dalle conseguenze<br />

dello “sviluppo”, dove ancora si indovinano<br />

le regole, i valori, le tradizioni<br />

di un modo di vivere radicalmente<br />

diverso da quello attuale. Come le<br />

vallate di Posina e Laghi, due valli<br />

chiuse, o quasi (quella di Posina è<br />

collegata al Trentino solo dal lungo e<br />

accidentato percorso del passo della<br />

Borcola), incassate tra i contrafforti<br />

del Pasubio e gli altipiani di Tonezza,<br />

rimaste praticamente isolate per<br />

secoli e non ancora toccate dal turismo<br />

di massa. E proprio per questo<br />

particolarmente interessanti, ci spiega<br />

Liverio Carollo, che<br />

quelle zone le percorre<br />

in lungo e in largo da<br />

più di trent’anni e ci<br />

ha dedicato una serie<br />

di studi e guide escursionistiche<br />

(quella<br />

sulla vallata del Posina<br />

è alla terza edizione,<br />

mentre una nuova edizione<br />

del volume sulle<br />

contrade di Laghi è<br />

in preparazione). “Lì<br />

ogni sentiero è un documento<br />

storico – afferma -. Perché<br />

seguendo il sentiero si attraversano<br />

le contrade, si vedono i resti delle<br />

carbonaie, delle calcare, i terrazzamenti,<br />

le vanede, le malghe”. Una<br />

civiltà ormai scomparsa, ma che sta<br />

attirando l’attenzione di un numero<br />

sempre maggiore di persone. “C’è<br />

ancora chi va in montagna per perdere<br />

peso – scherza Carollo -, cioè<br />

solo per fare dell’attività fi sica. Ma<br />

sempre più spesso la gente chiede di<br />

andare oltre: vuole vedere, conoscere,<br />

capire”.<br />

Le cento contrade<br />

Per l’escursionista curioso le vallate<br />

di Posina e Laghi sono una vera miniera.<br />

Un libro aperto sul quale leggere<br />

le pagine di un passato così vicino<br />

eppure così distante. Cominciando,<br />

magari, gironzolando tre le decine di<br />

contrade di cui è disseminata la zona,<br />

e che erano il cuore di tutte le attività.<br />

Tutte costruite con uno schema simi-<br />

La valle era<br />

spremuta come<br />

un limone.<br />

Era una società<br />

basata su fatica<br />

e sudore<br />

le (“Avevano sempre tre punti fi ssi:<br />

la corte centrale, il capitello o la cappellina,<br />

e la fontana, che erano anche<br />

i luoghi di socializzazione. In corte ci<br />

si trovava per mangiare, al capitello<br />

per pregare, alla fontana per prendere<br />

l’acqua o fare il bucato”), tutte<br />

con le case strette le une alle altre. “In<br />

queste zone il problema era quello di<br />

non sprecare spazio – spiega Carollo<br />

-: bisognava spremere la valle come<br />

un limone, perché lì si doveva trovare<br />

tutto quello che serviva per vivere.<br />

Ecco allora le contrade raggruppate,<br />

per non togliere spazio ai coltivi, che<br />

erano fonte di cibo. E anche per stare<br />

uniti di fronte all’ostilità della montagna”.<br />

Lotta all’ultima terrazza<br />

Attorno alle contrade, era tutto un<br />

susseguirsi di terrazzamenti, che<br />

dal fondovalle si arrampicavano<br />

fi no ai dirupi delle montagne più<br />

alte. “È lo stesso discorso di prima:<br />

in quelle vallate si doveva produrre<br />

tutto. Credo che solo lo zuccchero e<br />

il sale venissero da fuori”. Era una<br />

questione di sopravvivenza:<br />

tutto il terreno<br />

utile veniva sfruttato,<br />

sistematicamente, con<br />

un lavorio instancabile<br />

per strappare fazzoletti<br />

coltivabili al bosco e<br />

ricavare piccoli appezzamenti<br />

da destinare<br />

al grano, al formenton<br />

(“Era il grano saraceno,<br />

una pianta rustica<br />

che cresceva anche<br />

senza troppe cure e<br />

che dava dei semi scuri da cui si ricavava<br />

una farina quasi nera, quella<br />

di cui si parla anche nei Promessi<br />

sposi, quando si fa riferimento ad<br />

una polenta bigia: era bigia perché<br />

era fatta col formenton, non con il<br />

mais”, racconta Carollo), alle patate,<br />

ai legumi, alle castagne e a quei pochi<br />

ortaggi che crescevano su queste pareti<br />

scoscese. “Oggi non ci rendiamo<br />

più conto di cosa doveva essere questa<br />

rete fi ttissima di terrazzamenti,<br />

perché il bosco sta riscoprendo tutto.<br />

Ma anche dal punto di vista estetico<br />

doveva essere uno spettacolo: pensiamo<br />

ad esempio al periodo della<br />

trebbiatura, con tutti questi campi<br />

dorati che salivano fi no in alto”.<br />

Uomini, boschi e malghe<br />

Si sfruttava tutto. Il legname dei<br />

boschi che non fi niva nei camini o<br />

nelle stufe veniva bruciato per ricavare<br />

carbone (“Che era una merce<br />

di scambio e una fonte di reddito”)<br />

o nelle calcare da cui si otteneva la<br />

calcina, il collante che teneva assieme<br />

le case in un’epoca in cui il<br />

cemento non si usava. “Per questo i<br />

boschi erano così puliti: una calcara<br />

poteva bruciare anche per quindici<br />

giorni, avete idea di quanta legna ci<br />

voleva?”. L’acqua veniva impiegata<br />

per alimentare mulini, segherie, fucine<br />

e anche piccole centrali idroelettriche:<br />

“Ce n’era una a Laghi, che<br />

ha funzionato fi no al 1971, quando<br />

è arrivata l’Enel. Bastava appena<br />

per illuminare le case e le stalle, poi<br />

quando sono arrivati frigoriferi e ferri<br />

da stiro elettrici non è più stata suffi<br />

ciente. E il guaio era che c’era più<br />

bisogno di corrente in inverno, cioè<br />

proprio quando c’era meno acqua”. I<br />

pascoli più alti erano sfruttati per le<br />

malghe, indispensabili per liberare<br />

i contadini della valle del peso delle<br />

bestie per tre o quattro mesi all’anno.<br />

“Così potevano seguire gli altri lavori,<br />

e risparmiare fi eno per l’inverno.<br />

E questo permetteva magari di avere<br />

quelle due o tre bestie in più che erano<br />

quelle che non ti facevano fare la<br />

fame. Per questo i pascoli erano così<br />

contesi e ed erano spesso oggetto di<br />

lotte feroci. Erano vitali”.<br />

La famiglia allargata<br />

Era un sistema che aveva anche ricadute<br />

sociali. Dove la famiglia da sola<br />

non bastava, scattavano meccanismi<br />

di gestione comunitaria, in cui tutta<br />

la contrada lavorava assieme. Il sistema<br />

di fi li a sbalzo, ad esempio, che<br />

consentiva di trasportare il legname e<br />

il fi eno dalle terrazze più alte fi no alle<br />

contrade, era spesso gestito in questo<br />

modo. “Quando era il momento<br />

di fare legname, tutti aiutavano tutti”.<br />

I piccoli caseifi ci che costellavano<br />

la vallata pure, con le famiglie che si<br />

davano il turno in base al numero di<br />

vacche possedute. “Per questo erano<br />

chiamati caselli turnari, perché si<br />

davano i turni in base alle bestie”. La<br />

manutenzione dei sentieri, indispensabili<br />

per garantire il passaggio delle<br />

mandrie dirette ai pascoli e delle slitte<br />

con il legname anche.<br />

Autarchia e povertà<br />

Un piccolo mondo antico e autarchico.<br />

Spazzato via dal boom degli anni 60.<br />

“Io ho cominciato a frequentare quelle<br />

zone nei primi anni ‘70, e non ho mai<br />

visto bambini nelle contrade- ricorda<br />

Carollo -. Erano già spopolate. I grandi<br />

cambiamenti sono avvenuti negli<br />

anni ‘50. Fino ad allora, io credo che<br />

se un contadino dell’anno mille fosse<br />

arrivato a Posina, si sarebbe trovato a<br />

suo agio: stessi lavori, stesse fatiche,<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 11<br />

Posina e Laghi, le valli dell’autarchia<br />

Nelle due vallate alpine tra il Pasubio e Tonezza sopravvivono i resti di un mondo in cui di viveva a ritmi lenti,<br />

producendo tutto quello di cui si aveva bisogno. Tutto spazzato via dal boom economico<br />

| In alto, capre in una stalla. Sotto, contrada Valsondrà e una veduta d’insieme della Val Posina (foto di Liverio Carollo)<br />

RISTORANTE<br />

PIZZERIA<br />

stesse bestie. Dopo è cambiato tutto”.<br />

Adesso qualcosa viene recuperato,<br />

molte contrade sono state restaurate,<br />

e dove vent’anni fa c’erano solo rovi e<br />

calcinacci ora si trovano case perfettamente<br />

risistemate e prati curati. Ma il<br />

vecchio sistema economico e sociale<br />

che aveva regolato la vita delle vallate<br />

è andato perso: calcare, mulini e fi li a<br />

sbalzo sopravvivono ormai solo come<br />

reperto etnografi co.”Non dobbiamo<br />

dimenticare la povertà pitocca, la<br />

fame, le malattie che c’erano. Era una<br />

società basata sul sudore e sulla fatica,<br />

un popolo di camminatori, dove<br />

era normale farsi due ore a piedi per<br />

andare al mercato e altre due ore per<br />

tornare. Adesso non avrebbe senso,<br />

però c’erano anche valori positivi che<br />

sono stati travolti, come il valore della<br />

sobrietà, la capacità di accontentarsi di<br />

poco”. Ecco, forse qualcosa da imparare<br />

ancora c’è.<br />

L. M.<br />

SPECIALITÀ<br />

PESCE<br />

GIADA MONTE BERICO s.r.l.<br />

Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza<br />

Tel 0444 235470<br />

info@aisettesanti.it – www.aisettesanti.it<br />

Chiuso il lunedì


cultura<br />

Solstizio d’estate,<br />

musica in festa<br />

Festa Internazionale della Musica per il secondo anno consecutivo a Vicenza<br />

Domenica 21 giugno in programma 25 eventi ad ingresso gratuito<br />

Ormai ci si sta facendo l’abitudine.<br />

Dopo i Buena Vista Social<br />

Club e la Pfm, piazza dei Signori torna<br />

per la terza volta in poco più di un<br />

mese ad ospitare un evento di alto<br />

livello. Questa volta saranno artisti<br />

come Luca Carboni, Ron, Amedeo<br />

Minghi, Patrizio Baù e Katia Ricciarelli,<br />

per ricordare solo alcuni nomi,<br />

ad animare la serata di domenica 21,<br />

con un concerto spettacolo di benefi<br />

cenza (il ricavato andrà all’associazione<br />

che segue i malati di Sla), che<br />

si aprirà alle 21,30. Il tutto all’interno<br />

del cartellone della Festa Internazionale<br />

della musica, a cui il Comune ha<br />

deciso di aderire anche quest’anno<br />

con una serie di iniziative estremamente<br />

articolate che, nel pomeriggio<br />

di domenica, coinvolgeranno tutto il<br />

centro storico della città.<br />

Il programma<br />

La festa avrà inizio alle 17 a Piazza<br />

Castello dove saranno protagonisti<br />

i gruppi di Vicenza Net Music 2009<br />

e, a seguire, nel rinnovato spazio<br />

espositivo di AB23, ex chiesa di<br />

SS. Ambrogio e Bellino con le voci<br />

dell’Istituto musicale veneto “Città di<br />

Thiene” (ore 18). Sempre allo stesso<br />

orario, nella suggestiva cornice di<br />

Villa Ghislanzoni Curti di Bertesina,<br />

l’ensemble dei Fiati dell’Orchestra<br />

del Teatro Olimpico, proporrà brani<br />

di Franz Krommer, Wolfgang Amadeus<br />

Mozart e Antonin Dvorak. Altre<br />

location fuori dall’ordinario saranno<br />

allestite nell’ansa fl uviale vicino a<br />

Ponte Pusterla e a piazzetta del Garofolino:<br />

il primo appuntamento, in<br />

collaborazione con House of Blues<br />

Café, vedrà esibirsi le formazioni<br />

degli Union Quartet e Neal Quintet<br />

(ore 17), il secondo prevede invece<br />

una maratona musicale con live dj<br />

set a rotazione (dalle 18) organizzata<br />

dal Bar Tre. Nella zona di Ponte S.<br />

Paolo il Bar Enos presenterà il quartetto<br />

d’archi Archimia (19.30), quindi<br />

la vicina Osteria ai Monelli alternerà,<br />

dalle 17.30 fi no a tarda serata,<br />

dj set e gruppo Tribossa. Altri locali<br />

che parteciperanno attivamente alla<br />

programmazione della Festa internazionale<br />

della musica sono il Bar<br />

Borsa in Piazza dei Signori grazie<br />

al jazz carico di contaminazioni del<br />

settetto The Mooders (ore 19.30), il<br />

Nuovo Bar Astra, in contrà Barche<br />

con i Vertical e il Sam Paglia Quartet<br />

(ore 19), l’Opera food&drinks di<br />

Piazza Matteotti con il Cherry Jazz<br />

Quintet. In contrà Pescherie Vecchie,<br />

al Bar Ovosodo, si attende il duo Enrica<br />

Bacchia e Massimo Zemolin con<br />

riletture di brani italiani, jazz e brasiliani<br />

(19.30), mentre poco prima,<br />

all’Osteria Vicolo, sarà in azione la<br />

Chocolade Acoustic Band (ore 19).<br />

Musica anche in piazza Duomo,<br />

dove alle 21 è previsto il concerto di<br />

The Edge, e contemporaneamente,<br />

il locale Bye Bye Brazil di Corso Palladio<br />

farà esplodere i ritmi brasiliani<br />

degli Swing Antigo. Al Ristorante al<br />

Pestello (contrà S. Stefano), si potrà<br />

inoltre cenare accompagnati dal sax<br />

e dal piano dei Nuevo Dialogo, duo<br />

tutto al femminile. Per chi volesse lasciarsi<br />

travolgere dal samba, appuntamento<br />

alle 22 con il progetto Batuque<br />

Branko che muoverà da Piazza<br />

S. Lorenzo un concerto itinerante.<br />

Musica e arte<br />

Tra letteratura, arte e teatro arricchiranno<br />

la manifestazione anche La<br />

Biblioteca internazionale La Vigna<br />

(contrà Porta S. Croce), che presenterà<br />

alle 21.15 una serata tra letture<br />

e musica dal tema “Seduzioni sotto<br />

le stelle”, la galleria Yvonneartecontemporanea<br />

(contrà Porti) che ospiterà<br />

le fi sarmoniche del conservatorio<br />

“Pedrollo” (ore 19) e la Galleria<br />

| Luca Carboni<br />

Primo Piano Arte Studio (contrà S.<br />

Barbara) con le note dell’associazione<br />

“Fraglia dei Musici” (ore 20.30).<br />

A completare la giornata, ci saranno<br />

inoltre l’apertura serale<br />

gratuita dalle 21 alle 23 non solo<br />

della Pinacoteca civica di Palazzo<br />

Chiericati e del Museo naturalistico<br />

archeologico di S. Corona, ma<br />

anche degli spazi dedicati all’arte<br />

contemporanea AB23 (ex chiesa<br />

SS. Ambrogio e Bellino), dove è<br />

ospitata la mostra “Corpi riscritti”<br />

e Casa Cogollo, sede dell’esposizione<br />

“Dolci per i miei denti”. Proprio<br />

quest’ultima sarà palcoscenico di<br />

una performance teatrale prodotta<br />

da MusaFragile Theatre, dedicata<br />

allo scrittore Pasolini (17.30-19).<br />

Il concerto dei big<br />

Il cuore di tutto rimane comunque il<br />

concerto serale in Piazza dei Signori<br />

dedicato alla lotta contro la SLA,<br />

la sclerosi laterale amiotrofi ca conosciuta<br />

anche come morbo di Lou<br />

Gehrig. Ron, testimonial dell’Aisla<br />

(Associazione nazionale sclerosi<br />

laterale amiotrofi ca), insieme al<br />

maestro Diego Basso che dirigerà<br />

l’orchestra Ritmo Sinfonica Italiana,<br />

hanno invitato amici e colleghi<br />

a hanno coinvolto artisti come Patrizio<br />

Baù, Alessandro Bergonzoni,<br />

Luca Carboni, Francesco Grollo,<br />

Juri, Amedeo Minghi, Katia Ricciarelli,<br />

Ron, Fabio Sartor e Francesco<br />

Sartori. Alla serata parteciperà<br />

anche Mario Melazzini, presidente<br />

dell’Aisla.<br />

Giornalismo<br />

che passione<br />

Alla libreria Mondadori una serata<br />

con Daniele Biacchessi, redattore di Radio24<br />

Giornalisti che hanno raccontato<br />

gli orrori della guerra,<br />

i retroscena, le storie ai margini<br />

della Storia. Perseverando nella<br />

ricerca della verità, senza fermarsi<br />

di fronte alle comode versioni<br />

uffi ciali elargite dai potenti di turno.<br />

Anche a rischio della vita. Venerdì<br />

26 giugno alle<br />

ore 21,00, presso la<br />

libreria Mondadori<br />

di Piazza delle Erbe,<br />

Un libro con le<br />

storie, tra gli<br />

altri, di Ilaria<br />

Alpi, Maria<br />

Grazia Cutuli,<br />

Enzo Baldoni<br />

Daniele Biacchessi<br />

presenta il suo libro<br />

“Passione Reporter”.<br />

Sarà l’occasione per<br />

ascoltare le storie di<br />

Ilaria Alpi e Miran<br />

Hrovatin, di Raffaele<br />

Ciriello, Maria Grazia<br />

Cutuli, Antonio<br />

Russo ed Enzo Baldoni.<br />

Reporter che<br />

hanno vissuto la loro professione<br />

e la loro passione fi no in fondo,<br />

spesso scontrandosi con gli ostacoli<br />

e le manipolazioni del potere.<br />

Si ripercorrerà la loro vicenda<br />

umana, professionale e giudiziaria,<br />

quest’ultima troppo spesso ancora<br />

incerta e frammentaria. Un libro<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 12<br />

| Daniele Biacchessi<br />

che, oltre a delineare la trama che<br />

sta dietro a quelle morti, è anche<br />

uno strumento di memoria e rifl essione<br />

sul mestiere del giornalista.<br />

Daniele Biacchessi, vice-caporedattore<br />

di Radio24 - IlSole24ore,<br />

ha pubblicato numerosi libri<br />

d’inchiesta sulle vicende più controverse<br />

della storia<br />

recente italiana, tra i<br />

quali “Walter Tobagi.<br />

Morte di un gior-<br />

nalista.” (Baldini Castoldi<br />

Dalai, 2005),<br />

“Una stella a cinque<br />

punte. Le inchieste<br />

D’Antona e Biagi”<br />

(Baldini Castoldi<br />

Dalai, 2007), “Il paese<br />

della vergogna”<br />

(Chiare Lettere,<br />

2007). Premio Cronista<br />

2004 e 2005<br />

per il programma “Giallo e nero”,<br />

collabora con il mensile “Mucchio<br />

Selvaggio”. E’ anche autore, regista<br />

e interprete di teatro narrativo civile.<br />

Partecipa alla serata e dialoga<br />

con l’autore Andrea Fasulo, collaboratore<br />

del nostro giornale e di<br />

altre testate locali.


movida<br />

ViPiù movida<br />

Mistonocivo<br />

e Sinergia, il ritorno<br />

Dopo qualche anno di silenzio, riecco sul palco due band storiche della musica vicentina<br />

I Mistonocivo presentano il nuovo album a Nettarock, i Sinergia si riuniscono a Ferrock<br />

di Francesca Danda<br />

Il 2009 per la scena musicale è<br />

l’anno dei ritorni. Faith No More<br />

appena passati per Milano, Skunk<br />

Anansie in arrivo a fi ne anno, l’attesa<br />

reunion londinese dei Blur a luglio...<br />

Ma Vicenza non sta a guardare, perché<br />

i concerti estivi restituiranno ai<br />

nostalgici due “vecchie glorie” del<br />

sound nostrano, salite alla ribalta<br />

nazionale tra fi ne anni ’90 e i primi<br />

2000 e poi scomparse nel mistero.<br />

Solo temporaneamente: i mitici Mistonocivo<br />

e Sinergia – in concerto rispettivamente<br />

il 4 luglio al Nettarock<br />

ed il 15 luglio al Ferrock – in realtà<br />

non sono mai “morti”, ma rimasti<br />

in stand by per tornare alla grande,<br />

quest’anno, con progetti diversi.<br />

Risale al 2004 l’ultimo show in patria<br />

dei Misto, quando suonando sotto la<br />

Basilica scatenarono un putiferio e<br />

causarono la cancellazione da parte<br />

del Comune di tutte le manifestazioni<br />

successive. Una rock band di quelle<br />

toste, datata 1996, che con un sound<br />

a metà tra il crossover ed il grunge<br />

s’impose prima in loco con “Shvrentz”,<br />

contenuto nell’EP d’esordio,<br />

per poi conquistare tutta Italia con<br />

l’album “Virus” del 2002 (20 mila<br />

copie vendute) e la sua “Blackout”, a<br />

cui seguirono “Edgar”(2004) e “Unplugged<br />

139”(2005). In quegli anni<br />

i musicisti si ritrovarono ad aprire<br />

concerti di gente come Lenny Kravitz,<br />

Audioslave e Korn, decretando<br />

un successo enorme a colpi di bravura<br />

e volontà, con il fermo obiettivo di<br />

emergere da una provincia<br />

stretta, anche<br />

se da sempre culla di<br />

un ricco fermento musicale.<br />

E poi che è suc-<br />

I Mistonocivo<br />

presentano<br />

l’ultimo disco<br />

“Zerougualeinfinito”<br />

cesso? «Cambi di formazione<br />

e soprattutto<br />

la lavorazione dell’ultimo<br />

disco» racconta<br />

Alessandro Lupatin,<br />

batterista “new entry”<br />

del gruppo assieme a<br />

Massimiliano Vitale<br />

(chitarra) e Federico<br />

Ceccato (basso), che dal 2007 affi ancano<br />

la storica voce di Cris (Cristiano<br />

Cortellazzo) e le tastiere di Polly (Paolo<br />

D’Ambrosio). “Zerougualeinfi nito”<br />

è il nome del loro ritorno disco-<br />

grafi co, uscito ad aprile su etichetta<br />

Ostile di A. Pagani: un concept album<br />

ambizioso di 14 tracce ricercate<br />

e d’impatto, melodiche e graffi anti,<br />

con echi elettronici e persino l’incursione<br />

di un bandoneon negli arrangiamenti.<br />

«Lo stiamo presentando<br />

con intimi show-case nel milanese,<br />

ma il vero tour partirà<br />

a settembre». Con<br />

l’obiettivo di sfondare,<br />

di nuovo. E al pubblico<br />

vicentino del Netta<br />

cosa riservate? «I vecchi<br />

fan non resteranno<br />

delusi: i cavalli di<br />

battaglia ci saranno<br />

tutti…» ci tranquillizza<br />

Ale.<br />

Un po’ come fa Alan<br />

Bedin, voce istrionica<br />

e guida, da più<br />

di 10 anni, dei mutevoli Sinergia.<br />

Che dopo mille cambi di line-up<br />

e genere, torneranno più energici<br />

che mai alle loro origini, con una<br />

formazione a 10 elementi sul palco<br />

| Sopra, i Mistonocivo, sotto, i Sinergia<br />

del Ferrock, promotore dell’evento.<br />

Alan Bedin, Enrico Cera (chitarra e<br />

synth), Matteo Bussi (basso), Fabio<br />

Ziroldi (batteria), Alberto De Toffani<br />

(percussioni), Mauro Ziroldi<br />

(sax), Luca Moresco (trombone),<br />

Fabio Guglielmi (fl auto), Sergio<br />

Gonzo (tromba) e Mario Bettini<br />

(fi losofo del gruppo) rinverdiranno<br />

i fasti di un tempo con la scaletta<br />

degli anni 2000, quella che valse<br />

loro la vittoria di Sanremo Rock<br />

per intenderci. E la celebre frase<br />

della PFM “siete veramente un<br />

gruppo etno popular funk…”. A 3<br />

anni dall’apertura del concerto di<br />

James Brown in piazza dei Signori<br />

(e dopo la fugace sperimentazione<br />

rock del disco “Mr. Freud”), questa<br />

reunion cosa signifi ca? «Recuperare<br />

anni di vita che hanno segnato<br />

tutti noi, profondamente – confi da<br />

Alan –, ma non promettiamo nulla<br />

per il futuro. Certo, ci sono progetti<br />

all’orizzonte e da cosa nasce cosa<br />

…». Vicenza’s music is back? Noi<br />

aspettiamo fi duciosi.<br />

sabato 20<br />

LINGUA DI TAMBURO<br />

Nuovo Bar Astra – contrà Barche<br />

14, ore 19<br />

Concerto aperitivo – reading di<br />

Majakovskij su musiche di De<br />

Andrè a cura di Davide Zatta<br />

Free entry<br />

sabato 20<br />

FESTIVAL INGRUMA’<br />

Parco del Grumo – Santorso (VI),<br />

ore 21<br />

Saba Anglana in concerto - world<br />

music dal sapore africano con la<br />

cantante italo-etiope<br />

Free entry<br />

sabato 20<br />

BABYLONIA<br />

Contrada Casare – Recoaro Mille<br />

(VI), ore 21<br />

Festival musicale con concerti<br />

di Kryptonite + Antidotum<br />

Tarantulae<br />

Free entry<br />

domenica 21<br />

RICORDANDO DEMETRIO<br />

STRATOS<br />

Villa di Montruglio – Mossano (VI),<br />

ore 10<br />

Festival di Suono e Pace –<br />

laboratorio musicale sullo<br />

strumento voce con performancelezione<br />

di Alan Bedin, Franca<br />

Grimaldi, Filippo Rinaldi e<br />

Cristiano Fracaro<br />

Free entry su prenotazione allo<br />

0444/886838<br />

domenica 21<br />

VICENZ@NETMUSIC LIVE<br />

Piazza Castello, dalle 17 alle 24<br />

Festa della Musica – maratona<br />

musicale con concerti di Limerick,<br />

Soundbreak Avenue, Paolo<br />

Carraro, Aulasei e Roulottehifi<br />

Free entry<br />

domenica 21<br />

VERTICAL + SAM PAGLIA<br />

QUARTET<br />

Nuovo Bar Astra – contrà Barche 14,<br />

dalle 19 alle 24<br />

Festa della Musica – concerto funk<br />

acid jazz + concerto del re del soul<br />

Free entry<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 13<br />

Gli appuntamenti<br />

RESTAURANTE MEXICANO<br />

HOT CACTUS<br />

CAFÉ<br />

La vera cucina mexicana<br />

domenica 21<br />

THE MOODERS<br />

Il Borsa Caffè – piazza dei Signori<br />

26, ore 19.30<br />

Festa della Musica – concerto jazz<br />

contaminato<br />

Free entry<br />

domenica 21<br />

THE EDGE QUINTET<br />

Piazza Duomo, ore 21<br />

Festa della Musica – concerto dal<br />

bop, al free, alla fusion<br />

Free entry<br />

domenica 21<br />

BYE BYE BRAZIL<br />

Corso Palladio, ore 21.30<br />

Festa della Musica – concerto di<br />

ritmi brasiliani con i Swing Antigo<br />

Free entry<br />

domenica 21<br />

ORCHESTRA RITMO SINFONICA<br />

ITALIANA<br />

Piazza dei Signori, ore 21.30<br />

Festa della Musica – concerto con<br />

vari artisti italiani tra cui Patrizio<br />

Baù, Alessandro Bergonzoni, Luca<br />

Carboni, Francesco Grollo, Juri,<br />

Amedeo Minghi, Katia Ricciarelli,<br />

Ron, Fabio Sartor e Francesco<br />

Sartori.<br />

Free entry<br />

mercoledì 24<br />

FEDERICO SIRIANNI<br />

Parco Fluviale del Retrone, ore 22<br />

Festambiente 2009 – concerto del<br />

cantautore genovese tra Balcani,<br />

vecchio west, circhi e tangenziali<br />

Free entry<br />

venerdì 26<br />

FRANKIE HI-ENERGIE<br />

Parco Fluviale del Retrone, alle 22<br />

Festambiente 2009 – concerto del<br />

re del rap italiano<br />

Free entry<br />

venerdì 26<br />

INTO THE PIT<br />

Terrazza Lago – via Lago di Fimon<br />

119 – Arcugnano (VI), ore 18.30<br />

Maratona musicale hardcore e<br />

metal – concerti di Have Heart,<br />

Rise and Fall, Shipwreck Ad, To<br />

Kill, The Secret, Gonna Fall Hard e<br />

Curtain<br />

Free entry<br />

<br />

<br />

Tel. 0444 500302<br />

<br />

HOT CACTUS CAFÉ viale della Pace, 318 - Vicenza


foto Geros<br />

movida<br />

di Giuliano Corà<br />

Ci aveva già pensato Stephen King<br />

in “La lunga marcia” (1979). Ogni<br />

anno, negli Usa, cento ragazzi marciano<br />

verso una meta distante seicento<br />

chilometri. Chi si ferma viene abbattuto<br />

con un colpo in testa. Al vincitore,<br />

un premio folle: “Tutto quello che<br />

vuoi, per tutto il resto della tua vita”.<br />

All’inizio il pubblico è scarso – è più<br />

divertente starsene a casa a guardarli<br />

morire in TV – ma quando la distanza<br />

aumenta e i cadaveri rimangono<br />

sul ciglio, il pubblico cresce. Alla fi ne<br />

è necessario l’esercito per trattenere le<br />

folle urlanti che si assiepano ai lati della<br />

strada. Nel 1975, Norman Jewison,<br />

col suo magnifi co e disperato Rollerball,<br />

ci aveva mostrato una società<br />

futura in cui una nuova versione<br />

dei giochi gladiatori viene<br />

riproposta come valvola<br />

di sfogo dell’aggressività<br />

umane. Fantasie? Forse, ma a<br />

nel 1969 Sidney Pollack, in<br />

“Non si uccidono così anche e<br />

i cavalli?” ci aveva raccontato o<br />

una storia abbastanza simile, ,<br />

e vera: quella delle gare di i<br />

ballo che si svolgevano negli li<br />

anni Trenta, durante la Gran- d e<br />

Depressione: cinquanta coppie ballano<br />

ad esaurimento in uno stadio<br />

coperto pieno di pubblico, con poche<br />

e brevi pause. Una alla volta cadono a<br />

terra distrutte: ai vincitori, un premio<br />

di millecinquecento dollari.<br />

Oggi è Bill Guttentag a raccontarci<br />

quasi la stessa storia, ma la verosimiglianza<br />

con quanto vediamo sulle nostre<br />

televisioni è così impressionante<br />

di Giovanni Magalotti<br />

IIn principio fu “La casta”, il popolare<br />

volume scritto da Gian Antonio<br />

Stella e Sergio Rizzo, che un paio<br />

d’anni fa denunciava senza mezzi<br />

termini i privilegi di cui godeva e gli<br />

sprechi di cui si rendeva protagonista<br />

la classe politica italiana. Oggi,<br />

dopo diversi saggi più o meno sulla<br />

stessa linea, arriva in libreria, sempre<br />

per l’editore Rizzoli, “Dichiarazia”,<br />

scritto dal giornalista Mario<br />

Portanova, che raccoglie e accosta<br />

con arguzia molte delle dichiarazioni<br />

rilasciate negli ultimi anni dai politici<br />

italiani, tutte tratte dall’agenzia di<br />

stampa Ansa.<br />

che ci fa rabbrividire. Katie (una brava<br />

ed intelligente Eva Mendes) è una giovane<br />

e rampante creatrice di format<br />

televisivi in un grosso network, che<br />

sta attraversando una crisi di ascolti.<br />

La sua TV trasmette già ogni sorta di<br />

spazzatura, “perché è questo che la<br />

gente vuole”, ma non basta, e quan-<br />

do qualcuno butta lì che la<br />

gente ge si guarderebbe perfi no<br />

la roulette russa, per Kate è<br />

un’illuminazione. u<br />

I dirigenti<br />

la prendono per pazza, ma<br />

quando q lei fa intuire l’immenso<br />

m ritorno fi nanziario<br />

dell’operazione, d<br />

le resistenze<br />

si s sfaldano, e saranno proprio<br />

p loro a difenderla con<br />

ineffabile i cinismo davanti<br />

alla Commissione Ministeriale per la<br />

censura, in nome della “libertà di parola”<br />

(vi ricorda qualcosa?). Lo show comincia,<br />

lo share sale fi no al 65% - “Un<br />

evento storico!” – il sesto proiettile<br />

parte e uccide. Lo sparo par scuotere<br />

Kate dal suo sogno di gloria, ma non<br />

sapremo mai se le sue ultime parole<br />

(“Questo è il futuro”) siano la reazione<br />

d’orrore di chi ha gettato uno sguardo<br />

nell’abisso o un grido di trionfo.<br />

Cos’è la Dichiarazia? Secondo l’autore,<br />

“è una degenerazione della<br />

democrazia, è la libertà di pensiero<br />

che diventa pensiero in libertà. È<br />

una perversa spirale tra politica e<br />

media che ogni giorno ci<br />

inonda di centinaia di dichiarazioni,<br />

di fumo verbale<br />

che annebbia la realtà<br />

dei fatti e l’attività politica a<br />

seria”. Con il progredire e<br />

della lettura, l’impressione e<br />

crescente, confermata dal-<br />

le conclusioni cui il testo o<br />

approda, è che quasi tutti i<br />

politici vivano con l’urgen-<br />

za di dire costantemente qualcosa.<br />

Il problema è che sono capaci un<br />

giorno di fare un’affermazione e il<br />

successivo di sostenere esattamente<br />

il contrario senza che, nel marasma<br />

generale delle affermazioni, nessuno<br />

(o quasi) dei loro colleghi e ascol-<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 14<br />

Popcorn Live! La morte in diretta tv<br />

Un nuovo reality Usa basato sulla roulette russa. Ed è un successo clamoroso.<br />

Senza essere un capolavoro, il film di Guttentag mostra la barbarie culturale della tv trash<br />

Obiettivamente, non si tratta di un capolavoro:<br />

incredibilmente, nonostante<br />

il plot, è poco spettacolare, e la regia è<br />

spesso lenta. Tuttavia basta l’idea, per<br />

rendere il fi lm un documento prezioso<br />

della nostra epoca. Film, documentario<br />

(o meglio mockumentary) “Live!”<br />

è l’opera migliore che a tutt’oggi abbia<br />

cercato di rappresentare la barbarie<br />

culturale della TV trash: quella di cui<br />

anche milioni di italiani si nutrono, e<br />

che ha contribuito alla loro lobotomizzazione.<br />

Una TV il cui scopo è appunto<br />

quello di realizzare “guadagni immensi”,<br />

ma che ha come danno collaterale<br />

messo in conto, se non esplicitamente<br />

voluto – quello di demolire ogni barriera<br />

morale ed etica nello spettatore,<br />

cioè nel cittadino, cioè nell’elettore (vi<br />

ricorda qualcosa?). Non è diffi cile immaginare,<br />

vedendo le fi le infi nite di<br />

persone in attesa di accedere ai provini<br />

(vi ricorda altre fi le per altri provini?),<br />

che qualcuno estragga una pistola e<br />

cominci a far fuori i potenziali concorrenti:<br />

ogni mezzo è lecito per arrivare<br />

ed apparire, non ce lo insegnano ogni<br />

giorno?<br />

Live!, B. Guttentag, USA, 2009<br />

Sul comodino La politica delle parole in libertà<br />

Portanova raccoglie le dichiarazioni rilasciate dai politici all’Ansa. Il risultato? Un fiume di parole<br />

che annebbia la realtà. E che mostra quanto sia distorto il rapporto tra media e politica<br />

tatori batta ciglio. I meno sfacciati ci<br />

mettono qualche anno a cambiare<br />

opinione o non le sparano troppo<br />

grosse; ma c’è anche chi non ha il<br />

senso del limite.<br />

Al<br />

di là dell’ovvia mancanza<br />

ca di coerenza di molti<br />

parlamentari pa<br />

italiani, “Dichiarazia”<br />

ch suggerisce pure<br />

qualche q considerazione<br />

sul s controverso rapporto<br />

t che esiste fra politica<br />

e informazione. Per certi<br />

versi, v necessitano l’uno<br />

della d presenza dell’altra<br />

per p<br />

sopravvivere. In tutti<br />

e due gli ambiti sono la serietà e un<br />

briciolo di rigore etico a fare la differenza,<br />

tanto per l’onesto politico<br />

quanto per il buon giornalista.<br />

Mario Portanova,<br />

Dichiarazia, Rizzoli, 322 pp., € 10


sport<br />

ViPiù sport<br />

CalcioMaran… vicentino<br />

Il nuovo allenatore biancorosso ha già vissuto una breve esperienza da giocatore a Valdagno nel 95/96<br />

Lo storico presidente laniero Aldegheri e l’ex compagno di squadra Sambugaro ne tracciano un ricordo personale<br />

di Paolo Mutterle<br />

Vicenza pareva essere nel destino<br />

di Rolando Maran.<br />

Nella sua carriera il tecnico di<br />

Rovereto è spesso transitato a<br />

breve raggio: nove anni al Chievo<br />

da giocatore, cinque al Cittadella<br />

come allenatore. Le ultime due<br />

squadre che ha guidato, Bari e<br />

Triestina, portano entrambe i colori<br />

biancorossi. Casualità, certo,<br />

ma c’è da credergli quando l’erede<br />

di Gregucci (senza l’enfasi e<br />

la retorica del suo predecessore)<br />

dice che Vicenza è una piazza alla<br />

quale ambiva fortemente.<br />

Da martedì<br />

il suo desiderio è re-<br />

altà. Maran è stato<br />

presentato al Menti<br />

assieme al suo secondo<br />

Christian Maraner<br />

e al preparatore<br />

atletico Alberto<br />

Bellè.<br />

A Valdagno, dove<br />

ha giocato per un<br />

breve periodo nel<br />

1995 poco prima del<br />

passaggio dal campo alla panchina,<br />

in tanti conservano un buon<br />

ricordo di lui. “Rolando era un<br />

centrale difensivo, non velocissi-<br />

Difensore<br />

grintoso,<br />

comandava la<br />

retroguardia<br />

biancoceleste<br />

con il suo<br />

carattere<br />

mo ma molto forte di testa - racconta<br />

l’ex compagno di squadra<br />

in biancoceleste Andrea Sambugaro<br />

- Veniva da una buonissima<br />

esperienza con il Chievo, dove<br />

era passato dalla C2 alla serie B.<br />

Era il classico giocatore che vedevi<br />

proiettato come allenatore:<br />

comandava la difesa, dove imponeva<br />

il suo carattere. Anche<br />

se rimase pochi mesi posso dire<br />

che è una bravissima persona, era<br />

un giocatore serio e puntuale che<br />

ha sempre fatto il suo e in campo<br />

non si tirava mai indietro”.<br />

Chi lo ricorda meglio di tutti è<br />

Giuseppe Aldegheri, storico presidente<br />

della società valdagnese che<br />

qualche anno dopo cedette i diritti<br />

al Thiene. “Maran arrivò dal Chievo,<br />

dove aveva giocato per molti<br />

anni. Era uno stopper<br />

con tanta personalità,<br />

un difensore abituato<br />

a comandare i compagni<br />

di reparto. Fateci<br />

caso: nove volte<br />

su dieci gli allenatori<br />

bravi giocavano in difesa,<br />

diffi cile che un<br />

buon mister facesse<br />

la punta. O il portiere.<br />

Anche se ci sono<br />

le eccezioni, Zoff per<br />

esempio”.<br />

Torniamo sul Maran biancoceleste<br />

e su un futuro da mister che<br />

per lui era già scritto. “In campo<br />

era un direttore nato. In più la<br />

| Il presidente Sergio Cassingena e mister Rolando Maran<br />

grinta era una sua dote peculiare.<br />

Non per niente è un rosso…”.<br />

Capiamo che la politica però non<br />

c’entra. “Rosso di capelli - chiarisce<br />

Aldegheri - In tanti anni<br />

di calcio non ho mai visto un<br />

giocatore rosso di chioma poco<br />

determinato. Sono convinto che<br />

Rolando farà molto bene a Vicenza.<br />

Ho sempre cercato di seguire<br />

la carriera dei miei ex giocatori,<br />

anche se ne sono passati moltissimi.<br />

Quest’anno ho visto esordire<br />

in serie A Roberto Colombo, che<br />

era il nostro portiere nell’anno di<br />

Maran. In tanti oggi sono allenatori,<br />

Rolando è uno di quelli che<br />

ha avuto più soddisfazioni e sono<br />

convinto che arriverà in alto. È<br />

un bravo ragazzo, a cui auguro<br />

tutto il bene possibile”.<br />

Il nuovo allenatore del Vicenza<br />

Calcio non è però l’unico ad aver<br />

vestito la maglia con il marchio<br />

Marzotto. “Anche il suo vice,<br />

Christian Maraner giocò qui,<br />

qualche stagione prima. Anche<br />

lui trentino, anche lui era del<br />

Chievo, ma arrivò a novembre.<br />

Come giocatore invece era diverso:<br />

un mediano di fascia, di quelli<br />

abituati a macinare chilometri in<br />

campo. Un ragazzo di buona volontà,<br />

molto educato, del resto<br />

veniva dalla squadra del presidente<br />

Campedelli”. Non è un caso<br />

che i due giocatori clivensi siano<br />

transitati nella vallata dell’Agno.<br />

Durante la gestione di Aldegheri<br />

c’è sempre stato una stretta sinergia<br />

tra la squadra laniera e quella<br />

della Diga. “Ogni anno avevamo<br />

sempre due o tre giocatori del<br />

Chievo in prestito, ricordo Maran,<br />

Florio, Scardoni, Maraner.<br />

In molti hanno fatto anche il<br />

cammino inverso, come il vicentino<br />

Maurizio D’Angelo, che avevamo<br />

preso dal Laghetto, il bomber<br />

Tamagnini, e anche Federico<br />

Cossato, che avevo visto giocare<br />

da dilettante nel Lugagnano e che<br />

ha segnato tanto anche in serie A.<br />

Perché il fi uto del gol uno ce lo ha<br />

in tutte le categorie”.<br />

Resta da spiegare il motivo della<br />

breve prima permanenza vicenti-<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 15<br />

| Il successore di Gregucci arriva dalla panchina della Triestina<br />

na di Maran. “A novembre si riaprivano<br />

le liste per i trasferimenti<br />

e si presentò da noi Silvio Baldini,<br />

quello che poi allenò anche l’Empoli<br />

e il Palermo, all’epoca allenatore<br />

della Carrarese. Maran aveva<br />

una richiesta dalla C1 e non fu<br />

possibile per me dirgli di no. Rolando<br />

poi abitava con la famiglia<br />

a Rovereto e non era facile per lui<br />

fare ogni giorno avanti e indietro.<br />

Così facemmo uno scambio di<br />

giocatori con la Carrarese”. Questa<br />

la prima esperienza in terra<br />

berica del difensore Maran. Viste<br />

le buone parole spese da chi lo<br />

ha conosciuto, l’augurio è che la<br />

nuova avventura da tecnico possa<br />

durare più della precedente.<br />

<br />

<br />

<br />

foto Geros


sport<br />

Pallavolo Beach volley, atto finale<br />

Il 27-28 giugno è in programma a Schio l’ultima tappa del campionato provinciale.<br />

In campo femminile favorita la coppia Indico-Visone. Nel maschile invece c’è grande incertezza<br />

di Alida Pretto<br />

La quattordicesima edizione<br />

del campionato provinciale di<br />

beach volley è ormai agli sgoccioli,<br />

manca infatti solamente l’atto<br />

conclusivo della stagione, ovvero<br />

il Master di Schio che si svolgerà<br />

il prossimo fi ne settimana<br />

(27-28 giugno) e che assegnerà<br />

i titoli 2009. A quest’ultimo appuntamento<br />

saranno ammesse<br />

le migliori otto coppie maschile e<br />

quattro femminili e potranno partecipare<br />

solamente gli atleti residenti<br />

o che hanno giocato in una<br />

squadra del vicentino nell’ultima<br />

stagione; nel corso del campionato,<br />

però, ci hanno pensato molti<br />

beachers da fuori provincia ad<br />

innalzare il livello, come Erardo<br />

Meggiolaro, Lorenzo Passoni, Pietro<br />

Ioppi e Rosa Olivotto.<br />

Nel torneo maschile sono stati ben<br />

66 i partecipanti, molti dei quali<br />

hanno spesso cambiato compagno<br />

nelle varie tappe, compreso Andrea<br />

Gemo, campione provinciale<br />

lo scorso anno in coppia con Matteo<br />

Pranovi, che guida la classifi ca<br />

individuale e che ha giocato con<br />

entrambi i fratelli Pranovi, Rosiglioni<br />

e Sartori; secondo posto per<br />

Manuel Trentin, che si è concesso<br />

una domenica di riposo e non ha<br />

partecipato all’ultima tappa.<br />

39, invece, le atlete che sono scese<br />

sulla sabbia, con Elena Indico e<br />

Ambra Tatiana Visone che hanno<br />

sempre giocato insieme<br />

e che condividono<br />

la prima piazza<br />

66 i partecipanti<br />

nel circuito<br />

maschile,<br />

39 le atlete<br />

scese in campo<br />

nelle tappe di<br />

qualificazione<br />

della classifi ca generale.<br />

Riassumendo il cammino<br />

fi n qui compiuto,<br />

il campionato<br />

aveva preso il via a<br />

Cassola il 10 maggio<br />

con il podio maschile<br />

formato da Ioppi-<br />

Pizzolotto, Randon-<br />

Matteo Pranovi e<br />

Gemo-Sartori, quello<br />

femminile da Lago-Favaro, Ferrazzo-Olivotto<br />

e Zangrandi-Nicolini;<br />

poi è stata la volta di Cornedo,<br />

tappa valida anche per il campio-<br />

nato regionale, con il torneo maschile<br />

andato a Meggiolaro-Passoni<br />

seguiti da Garghella-Trentin<br />

e Ceccon - Michele Pranovi, mentre<br />

tra le ragazze si sono imposte<br />

Chimetto-Dalla Fina<br />

davanti a Olivotto-<br />

Dall’Asen e Gallas-<br />

Favero. La terza tappe<br />

è stata quella di<br />

Vicenza, l’unica non<br />

baciate dal sole, dove<br />

a vincere sono stati<br />

Trentin-Bertelle, secondi<br />

Gemo-Michele<br />

Pranovi e terzi Meggiolaro-Fragonese,<br />

mentre nel femminile<br />

hanno esultato<br />

Baldin-Ferrazzo, che<br />

hanno preceduto Indico-Visone e<br />

Olivotto-Carraro. Poca l’affl uenza<br />

a Zanè, dove si è giocato solo il torneo<br />

maschile con Trentin-Bertelle,<br />

Gemo- Matteo Pranovi e Berlato-<br />

Zaffonato che hanno preceduto<br />

tutti gli altri. A Chiudere il tour<br />

di qualificazione è stata Dueville,<br />

con il terzetto di testa maschile<br />

formato da Guidolin-Fabris, Ceccon<br />

- Michele Pranovi e Berlato-<br />

Zaffonato, quello femminile da<br />

Ghiotto D.-Meggiolaro, Ghiotto<br />

G.-Benetti ed Indico-Visone.<br />

Ora, come detto, manca solamente<br />

il gran finale è fare previsioni<br />

è abbastanza difficile: in<br />

ambito femminile tranne Indico-<br />

Visone non ci sono state giocatrici<br />

che hanno giocato insieme più<br />

di una tappa e quindi molto dipenderà<br />

anche dall’affiatamento;<br />

in campo maschile, invece, c’è un<br />

bell’equilibrio, con diverse coppie<br />

che potranno dire la loro e sicuramente<br />

molte partite saranno<br />

decise solamente per pochi punti.<br />

Dovendo fare un nome, i più<br />

accreditati sono Manuel Trentin<br />

e Giovanni Bertelle, che hanno<br />

disputato insieme solamente due<br />

tappe e le hanno vinte entrambe.<br />

Dalla loro, oltre alla grande<br />

intesa derivante dai<br />

tanti anni passati<br />

insieme non solo<br />

nei campi da beach<br />

ma anche nelle stagioni<br />

indoor, c’è il<br />

fatto che Bertelle è<br />

un gran muratore<br />

e Trentin un eccellente<br />

difensore, due<br />

aspetti molto importanti<br />

ai quali si<br />

aggiunge il braccio<br />

pesante di entrambi<br />

in attacco, con Manuel<br />

che oltretutto è ambidestro.<br />

Accanto ai tornei open, è stato<br />

dato spazio anche ai più giovani<br />

under 19, mentre gli under 16,<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 16<br />

| Dopo le qualifiche di Cassola, Cornedo, Vicenza e Dueville saranno le piscine scledensi a ospitare il Master finale della pallavolo sulla sabbia<br />

Manuel Trentin<br />

e Giovanni<br />

Bertelle partono<br />

in pole grazie<br />

alle due vittorie<br />

nelle prove<br />

disputate finora<br />

14 e 12 hanno giocato con la formula<br />

del 3x3. Il comitato provinciale,<br />

infatti, punta molto sui più<br />

giovani per continuare l’ottima<br />

tradizione vicentina del beach<br />

volley. Per queste<br />

categorie saranno<br />

ammesse al master<br />

4 squadre per le prime<br />

due, mentre è<br />

prevista solamente<br />

un’esibizione per i<br />

più giovani.<br />

Finora il tempo è<br />

stato clemente, lo<br />

stesso ci si augura<br />

sia per il Master che<br />

si svolgerà presso<br />

le piscine di Schio e<br />

che quindi potrebbe<br />

regalare agli atleti una bella cornice<br />

di pubblico, la giusto ricompensa<br />

per il grande spettacolo<br />

che sicuramente offriranno.


sport<br />

Hockey inline Caoduro Diavoli<br />

pronti al decollo<br />

Stagione da incorniciare per i ragazzi di Roffo, battuti solo ai rigori<br />

nella finale scudetto. La società è già al lavoro per il salto di qualità<br />

Per Caoduro Diavoli Vicenza la<br />

stagione 2008/2009 si è conclusa<br />

mercoledì 10 giugno con la<br />

sconfi tta ai rigori in gara 4 della<br />

fi nale play off scudetto, contro i<br />

pluri-campioni dell’Asiago Vipers<br />

che si sono aggiudicati il sesto<br />

scudetto consecutivo. La partita,<br />

così come tutte le sfi de dei play<br />

off, ha dimostrato che la formazione<br />

berica ha fatto un salto di<br />

qualità rispetto agli anni scorsi<br />

entrando con merito nel gotha<br />

dell’hockey in line e che questo<br />

sport giovane (nato poco più di<br />

dieci anni fa) e non ancora molto<br />

seguito, può dare delle grande<br />

emozioni come ha testimoniato<br />

il folto pubblico presente al pattinodromo<br />

di viale Ferrarin nelle<br />

ultime gare (quasi 400 spettatori)<br />

e all’Odegar di Asiago nelle partite<br />

della fi nale giocate in Altopiano<br />

(oltre mille i presenti).<br />

Per i Diavoli, seguiti da quest’anno<br />

da mister Angelo Roffo coadiuvato<br />

da Andrea Bellinaso, il<br />

bilancio non può che essere positivo:<br />

due fi nali raggiunte come<br />

mai era accaduto nella storia dei<br />

vicentini (Coppa Italia e Campionato);<br />

il secondo posto in campionato;<br />

l’eliminazione di quella che<br />

negli ultimi anni ha cercato in tutti<br />

i modi di fermare la corazzata<br />

asiaghese, ovvero Edera Trieste,<br />

che anche per questa stagione ha<br />

investito in nomi importanti e in<br />

un allenatore vincente, Cristian<br />

Rela (ex Asiago Vipers); l’aumento<br />

del seguito da parte del pubblico<br />

e dell’interesse da<br />

parte dei media locali;<br />

il lancio di alcuni<br />

giovani di talento, in<br />

particolare il difensore<br />

21enne Fabio<br />

Testa e del portiere<br />

22enne sloveno Gasper<br />

Kroselj; i grandi<br />

successi raccolti da<br />

tutte le formazioni<br />

della società: secondo<br />

posto nella Final<br />

Six di Coppa di Lega<br />

per la formazione<br />

di serie B, il 3° posto alle fi nali<br />

nazionali per la formazione under<br />

15; e la dimostrazione che,<br />

anche in momenti di diffi coltà,<br />

Ai successi<br />

delle varie<br />

squadre<br />

si è aggiunto<br />

il lancio<br />

di alcuni giovani<br />

di talento<br />

ERBORISTERIE<br />

1979-2009<br />

30 anni!<br />

la passione, la determinazione e<br />

l’unione del gruppo possono fare<br />

la differenza.<br />

“E’ stata una stagione molto impegnativa,<br />

ma allo stesso tempo<br />

molto entusiasmante- ha dichiarato<br />

Andrea Bellinaso, vice-allenatore<br />

dei Diavoli - Dopo tanti<br />

anni di duro lavoro sono arrivate<br />

fi nalmente grandi soddisfazioni,<br />

questo è un merito che mi sento<br />

di condividere con tutti quelli che<br />

in questi anni hanno contribuito<br />

alla crescita del gruppo Diavoli<br />

Vicenza! Adesso però non dobbiamo<br />

abbassare la guardia, non<br />

abbiamo ancora vinto niente e<br />

siamo consapevoli che c’è molta<br />

strada da fare, per questo stiamo<br />

già lavorando per<br />

la prossima stagione,<br />

per rinforzare<br />

il nostro gruppo e<br />

per far crescere la<br />

società sotto tutti i<br />

punti di vista. Spero<br />

di lavorare anche<br />

l’anno prossimo con<br />

tutti questi ragazzi,<br />

vedremo durante<br />

l’estate di riconfermare<br />

il più possibile<br />

il gruppo, inserendo<br />

magari qualche elemento<br />

di valore per allungare<br />

la rosa, visto che è stato proprio<br />

questo un nostro punto debole<br />

della stagione appena conclusa.”<br />

| Il saluto di Stevanoni e compagni al pubblico del pattinodromo<br />

Una grande stagione che deve<br />

essere il trampolino di lancio<br />

per la prossima, in cui cercare<br />

di migliorarsi visti anche i nuovi<br />

appuntamenti che attendono<br />

i Diavoli: oltre a Coppa Italia e<br />

Campionato, infatti, si giocherà<br />

la Supercoppa e, a livello europeo,<br />

la Confederation Cup o forse<br />

la European Championship (la<br />

Coppa Campioni dell’hockey in<br />

line) come Vice Campioni d’Italia.<br />

“Guardandomi alle spalle e<br />

vedendo dove siamo arrivati,<br />

non posso che essere, comunque,<br />

soddisfatto del lavoro svolto in<br />

questa intensissima stagione –<br />

ha aggiunto Marco Ferrari, team<br />

leader della squadra - Mai come<br />

in questo anno ha visto un vero,<br />

grande gruppo lavorare in coesione<br />

per perseguire i traguardi<br />

prefi ssati, sia in pista che al di<br />

la delle balaustre. E’ un orgoglio<br />

per me fare parte di questa società<br />

e vedere come tutti i valori<br />

in cui crediamo sono stati assimilati<br />

e portati avanti da tutti i<br />

ragazzi. Perseguendo la politica<br />

dei piccoli passi, siamo arrivati<br />

ad un soffi o da traguardi inimmaginabili<br />

fi no a pochi anni fa<br />

e sono certo che continuando su<br />

questa strada le soddisfazioni<br />

non mancheranno ad arrivare”.<br />

Uffi cio stampa Caoduro<br />

Diavoli Vicenza<br />

uando facciamo la pros-<br />

“Qsima volta?” Semplice<br />

ma lapidaria la domanda che le<br />

persone disabili delle associazioni<br />

“Primavera 85” di Sovizzo<br />

e “Il Piano Infinito” di Montecchio<br />

Maggiore hanno posto<br />

agli atleti di Atletica Vicentina<br />

e dell’Atletica Union Creazzo<br />

al termine della prima giornata<br />

di avvicinamento all’atletica<br />

svoltasi nell’ambito del progetto<br />

Mios. L’iniziativa è stata<br />

fortemente voluta dal Comitato<br />

UISP di Vicenza,<br />

rappresentato per<br />

l’occasione dal responsabile<br />

Sereno<br />

Zorzanello.<br />

L’evento si è svolto<br />

nella mattinata di<br />

mercoledì 10 giugno<br />

al Polisportivo<br />

di Creazzo. Sotto la<br />

guida dell’allenatore<br />

AV Ampelio Pillan<br />

e guidati dallo<br />

speaker Massimiliano<br />

Cattani (atleta, dirigente<br />

e tecnico dell’Union Creazzo),<br />

oltre trenta persone disabili<br />

hanno avuto modo di provare il<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 17<br />

Atletica Progetto Mios<br />

Disabili in pista<br />

Union Creazzo e AV hanno organizzato<br />

una giornata di sport dedicata ai diversamente abili<br />

Vortex, 60 metri e salto in lungo le specialità<br />

| Il primo appuntamento si è svolto mercoledì 10 giugno al Polisportivo di Creazzo<br />

L’iniziativa<br />

è stata<br />

fortemente<br />

voluta dal<br />

Comitato UISP<br />

di Vicenza<br />

lancio del vortex, la velocità sui<br />

60 metri e il salto in lungo. Con<br />

loro alcuni atleti dell’Union<br />

Creazzo e alcuni brillanti protagonisti<br />

delle sorti agonistiche<br />

di AV quali Rose Turra, Alessandro<br />

Pino, Thomas Galvan,<br />

Francesco Turatello e Giulio<br />

Toffanello.<br />

Al termine si è disputata una<br />

staffetta finale sul giro di pista<br />

oltre alla rituale foto di gruppo.<br />

Pulcheria Tonello, del gruppo<br />

giudici gare di Vicenza,<br />

oltre ad aver<br />

seguito lo svolgersi<br />

delle prove ha sti-<br />

lato una classifica<br />

sommando i risultati<br />

delle varie competizioni<br />

per stabilire<br />

i vincitori di<br />

giornata. Ma senza<br />

dubbio ad uscirne<br />

trionfatori sono<br />

stati tutti i protagonisti<br />

di questa<br />

splendida giornata<br />

vissuta all’insegna dell’amicizia,<br />

dell’integrazione e della<br />

voglia di vivere l’atletica come<br />

momento di unione.<br />

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Vicenza ha bisogno di intolleranza.<br />

Tolleranza ha una radice etimologica<br />

che rimanda al peso, signifi ca<br />

“portare un peso”. Tanti sono i pesi<br />

che piegano la schiena di questa città.<br />

Pesi morti, che affaticano il passo<br />

e tolgono energie vitali, distraendole<br />

dai veri problemi e da nuovi progetti.<br />

Diventare intolleranti, per i vicentini<br />

bennati, sarebbe l’equivalente di una<br />

liberazione.<br />

State quieti…<br />

Liberarsi dal quietismo, prima di<br />

tutto. L’attaccamento zitellesco alla<br />

tranquillità uccide il cambiamento.<br />

Tutti ce l’hanno sulla bocca, questo<br />

benedetto “cambiamento”, ma tutti si<br />

tengono fedeli alle abitudini e ai poteri<br />

consolidati. Se si pensa ad una banca,<br />

da queste parti, c’è solo una banca.<br />

Se si deve scrivere ad un giornale,<br />

esiste un solo giornale. Se si smanetta<br />

per trovare una radio locale, ce n’è<br />

una e basta. Se si cerca l’opinione di<br />

un intellettuale, c’è l’immarcescibile<br />

grande vecchio o giù di lì. Se si aspira<br />

a farsi pubblicare un libro che parli<br />

della Vicenza qui e ora, si è costretti,<br />

sempre che non si voglia elemosinare<br />

il favore di qualche ente, a stamparselo<br />

da soli. Se si pretende di smuovere<br />

le acque con un’iniziativa fuori dai soliti<br />

cori, un dibattito o uno spettacolo,<br />

bisogna chiedere la graziosa concessione<br />

di due o tre centri di potere autoreferenziali.<br />

E’ capitato a chi scrive,<br />

ad esempio, di perorare presso l’elefantiaco<br />

“tavolo della consultazione”,<br />

il raccogliticcio comintern dei no base<br />

che stanno fuori dal Presidio, la causa<br />

di un pubblico dibattito con un No<br />

Tav e scrittore della decrescita, uno<br />

che sa di cosa parla, il valsusino Marco<br />

Cedolin (marcocedolin.blogsport.<br />

com). Stiamo parlando di una persona<br />

in prima fi la nella battaglia contro<br />

la mostruosità del treno superveloce,<br />

ma soprattutto di un lucido critico<br />

delle ipocrisie del centrosinistra e del-<br />

dalla parte del torto<br />

Appello per una sana intolleranza<br />

Vicentini ripiegati su sé stessi a coltivare i propri orticelli<br />

e ad assecondare logiche mafiose. Serve una scossa<br />

di Alessio Mannino<br />

Autoproduzione individuale<br />

Autonomia energetica<br />

Microgenerazione diffusa<br />

la sinistra. Si sarebbe discusso senza<br />

paraocchi dell’esaurimento ideale e<br />

culturale, prima ancora che politico,<br />

del movimento No Dal Molin, avvitatosi<br />

su sé stesso e autosuicidatosi per<br />

divisione interna (e probabilmente<br />

per questo motivo gli irriducibili del<br />

Presidio non hanno neppure preso in<br />

considerazione l’idea). I tavolari, o tavolanti,<br />

persi nelle loro inconcludenti<br />

riunioni-fi ume, dopo averla smenata<br />

per qualche settimana hanno lasciato<br />

morire l’idea. Per giunta l’azionista<br />

di maggioranza del gruppo, il Coordinamento<br />

dei comitati guidato da<br />

Giancarlo Albera, ha fatto in tempo a<br />

organizzare una serata con esponenti<br />

della pseudosinistra (Pd e rossirosè)<br />

prima del voto europeo, giusto<br />

per racimolare quelle poche crocette<br />

che hanno raccattato. Il rifi uto, mai<br />

espresso a viso aperto, dio guardi,<br />

non è solo dovuto all’affi liazione della<br />

tavolata alla partitocrazia che ha<br />

cornifi cato e mazziato la loro stessa<br />

causa. Ha una ragione più profonda:<br />

è la paura di affrontare una rifl essione<br />

di alto livello sui propri limiti e le<br />

proprie miserie. E’ la passività del<br />

non voler fare i conti con la necessità<br />

di ripensarsi e cambiare prospettiva.<br />

E’ l’amore, da borghesi piccoli piccoli,<br />

per il quieto vivere.<br />

Ipocrisie<br />

Il secondo cancro da cui si dovrebbe<br />

guarire è, per l’appunto, l’ipocrisia.<br />

Lasciamo perdere le sue origini<br />

pretesche, che nella bigotta Vicenza<br />

d’antan rifulgevano sinistre e che sopravvivono<br />

ora soltanto di facciata,<br />

come patina curiale delle più volgari<br />

bassezze e delle più provinciali porcherie.<br />

E mettiamo pure da parte<br />

l’umanissima contraddizione tra il<br />

perbenismo diurno, tutto lavoro e<br />

tran tran familiare, e il puttanaio<br />

notturno di escort, trans e ballerine<br />

a ore su cui si fi ondano mariti, fi gli e<br />

capi-azienda vicentini. Mica vogliamo<br />

fare del moralismo come quello<br />

neanche tanto velato che si nasconde<br />

in certe ordinanze anti-prostitute<br />

e anti-clienti delle prostitute, roba<br />

degna della Buoncostume anni ’50.<br />

Il fi listeismo berico lo si può trovare<br />

oggi in episodi quasi comici quale<br />

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è stato il recente battibecco fra l’ex<br />

fascista Valerio Sorrentino e la giunta,<br />

in particolare l’assessore donna<br />

Alessandra Moretti. L’ex vicesindaco<br />

s’è lasciato scappare, in pieno<br />

consiglio comunale, una battuta di<br />

dubbio gusto sull’uffi cio stampa di<br />

Variati, defi nito “garconniere” del<br />

suo portavoce, Bulgarini d’Elci. Che<br />

Sorrentino abbia dimostrato di essere<br />

quanto meno inelegante, possiamo<br />

essere d’accordo. Ma a parte<br />

il fatto che, come documentato su<br />

questo giornale, nello staff di Palazzo<br />

Trissino l’assunzione a chiamata<br />

di una certa fi danzata c’è stata, e che<br />

quindi Sorrentino non ha tutti i torti,<br />

la scomposta reazione della giunta,<br />

affi data ad una conferenza stampa<br />

della Moretti, ci ha lasciato di stucco.<br />

E’ stato tirato fuori tutto l’armamentario<br />

del femminismo di maniera,<br />

poiché quell’insolente di Sorrentino<br />

si è permesso di ravvisare una realtà<br />

di fatto, e cioè che a volte le donne<br />

godono di privilegi particolari in<br />

quanto donne. Appena si criticano<br />

situazioni in cui di mezzo c’è il sesso<br />

femminile, ecco scattare l’accusa di<br />

maschilismo. Al di là del merito –<br />

poca cosa, in realtà – è inaccettabile<br />

questo rifl esso pavloviano di femmine<br />

sempre sul chi va là, che sbraitando<br />

contro i “maschi porci” rivelano,<br />

perdonateci signore l’ironia tutta<br />

maschile, la coda di paglia. Semmai,<br />

la Moretti avrebbe dovuto ribattere<br />

a muso duro sui favoritismi praticati<br />

dalla passata amministrazione, cioè<br />

nel merito, forte del fatto che quella<br />

attuale ha molto meno da farsi rimproverare<br />

- almeno fi no ad ora.<br />

Nente sacciu…<br />

La terza malattia a farci venire l’orticaria<br />

è l’omertà. E qui casca l’asino<br />

dell’informazione. O meglio, della<br />

disinformazione. In questa città<br />

puoi farti un mazzo così a denunciare<br />

magagne, ad additare cattivi<br />

costumi, a provare sottomissioni e<br />

complicità a questo o quell’interesse<br />

prevaricatore. Puoi scrivere inchieste<br />

su traffi ci a danno della collettività<br />

o legami oscuri fra politica e<br />

affari. Puoi imbastire confronti dialettici<br />

e gettare sassi polemici nello<br />

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stagno delle opinioni. Puoi far tutto,<br />

ma persino le minoranze sottorappresentate,<br />

coloro che teoricamente<br />

dovrebbero sostenere la diversità<br />

e la varietà d’idee, se ne stanno accucciate<br />

e ti fanno il deserto intorno.<br />

Non parlano, “nente sacciu”. Questo<br />

in pubblico, naturalmente. In privato<br />

si aprono le cateratte e sono tutti<br />

liberi pensatori. E qui c’è tutto il maramaldesco<br />

farsela addosso di fronte<br />

al controllo monopolistico dell’opinione<br />

pubblica da parte del Giornale<br />

di Vicenza. C’è poco da fare: anche<br />

chi tuona fulmini e saette contro la<br />

sua linea e la sua direzione, appiattita<br />

sul conservatorismo più bieco,<br />

poi si guarda bene dal contestarle<br />

apertamente e sostenere le voci<br />

controcorrente. Sappiamo, scusate<br />

l’autocitazione, di scomuniche lanciate<br />

da qualche alto papavero del<br />

Presidio (del Presidio!) contro Vicenza<br />

Più colpevole di aver ospitato<br />

critiche ai suoi animatori. Ossia di<br />

aver fatto il mestiere di un giornale<br />

libero: pubblicare fatti e pareri dif-<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 18<br />

ferenti, anche all’interno delle sue<br />

pagine. Nello specifi co, la novità<br />

di un punto di ritrovo alternativo,<br />

a Vicenza, aggregatosi attorno alla<br />

battaglia contro la base Usa che ci ha<br />

sempre visti schierati contro, sulle<br />

nostro colonne è stata scandagliata<br />

con la maggiore obbiettività possibile,<br />

sentendo tutte le campane, senza<br />

i pregiudizi della stampa di regime.<br />

Eppure, come accade ai politicanti di<br />

regime, c’è stato qualcuno, fra gli afi -<br />

cionados del Manifesto che contano<br />

a Rettorgole, che ci ha tabuizzati. E<br />

poi hanno il coraggio di lamentarsi<br />

se il popolino veneto li chiama ancora<br />

con disprezzo “comunisti”.<br />

Quieto vivere, ipocrisia, omertà: Vicenza<br />

avrebbe tutti i titoli per essere<br />

chiamata città mafi osa. E alle mafi e<br />

va riservato un solo trattamento:<br />

intolleranza, punto e basta. Non lasciate<br />

passare, non evitate di esporvi,<br />

dite la vostra sempre. Non siate<br />

tolleranti, che è come dire non reprimete<br />

voi stessi. Siate sfacciatamente<br />

intolleranti, è un vostro diritto.<br />

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flickr.com/greencolander


otta&risposta<br />

Pancho<br />

Il tratto principale del mio<br />

carattere<br />

Bonario e tranquillo.<br />

La qualità che preferisco in<br />

un uomo<br />

Sincerità.<br />

La qualità che preferisco in<br />

una donna<br />

Idem.<br />

Quel che apprezzo di più nei<br />

miei amici<br />

Appunto il fatto di essere miei<br />

amici, nel vero senso della parola.<br />

Il mio principale difetto<br />

Bisognerebbe domandarlo agli<br />

altri.<br />

La mia occupazione preferita<br />

Lo stadio.<br />

Il mio sogno di felicità<br />

La tranquillità: economica e di<br />

salute.<br />

Quale sarebbe, per me, la più<br />

grande disgrazia<br />

Sicuramente perdere un fi glio o<br />

un familiare.<br />

Quel che vorrei essere<br />

Non ho grandi pretese, sono<br />

contento di quello che sono.<br />

Il paese dove vorrei vivere<br />

Sto benissimo qui a Creazzo<br />

Il piatto a cui non so<br />

rinunciare<br />

Sono una buona forchetta,<br />

diffi cile sceglierne uno solo:<br />

diciamo tutta la cucina veneta.<br />

I miei libri della vita<br />

Non sono un gran lettore<br />

I musicisti che mi piacciono<br />

di più<br />

Tutta la musica italiana, ma anche<br />

qui non seguo molto.<br />

I miei pittori preferiti<br />

Qua zero assoluto.<br />

I miei fi lm preferiti<br />

Tutti quelli a lieto fi ne.<br />

Quel che detesto più di tutto<br />

Le persone false.<br />

Il personaggio storico più<br />

ammirato<br />

Giulio Cesare.<br />

e quello più disprezzato<br />

Qua ce ne sono tanti: in genere<br />

tutti i dittatori.<br />

Il dono di natura che vorrei<br />

avere<br />

Va bene così.<br />

Come vorrei morire<br />

Il più veloce possibile.<br />

Stato attuale del mio animo<br />

Tranquillo.<br />

Il mio prossimo impegno<br />

nella vita<br />

Ho un po’ di lavoretti da fare a<br />

casa...<br />

Il mio credo politico o ideale<br />

Non amando i dittatori, la<br />

democrazia.<br />

Cosa mi piace e cosa non mi<br />

piace di Vicenza<br />

Mi piace la sua tranquillità. Non<br />

mi piace che a volte è anche<br />

troppo tranquilla, quasi bigotta.<br />

Cosa mi piace e cosa non mi<br />

piace dei vicentini<br />

Non saprei, ci sono troppe<br />

diversità. Confrontandoli con le<br />

persone che vedo in altre città,<br />

non mi sembrano né meglio né<br />

peggio.<br />

Le colpe che mi ispirano<br />

maggiore indulgenza<br />

Quelle di gola.<br />

Il mio motto<br />

Vivi e lascia vivere.<br />

numero 154 del 20 giugno 2009 pag 19<br />

nome e cognome<br />

Paolo “Pancho” Cantele<br />

chi è<br />

Leader storico dei Vigilantes<br />

età<br />

45, 46 tra due mesi<br />

luogo di nascita<br />

Vicenza<br />

professione<br />

artigiano<br />

segni particolari<br />

Grande e grosso<br />

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hanno detto<br />

Siamo di fronte ad un forte scontro politico<br />

regionale, una lotta senza mezzi<br />

colpi che paralizza il piano sanitario<br />

regionale. Da una parte è schierata<br />

la Lega Nord, con l’ex assessore alla<br />

sanità, Sandro Sandri e il direttore<br />

dell’Agenzia regionale sociosanitaria,<br />

Antonio Compostella, mentre dall’altra<br />

si colloca il Pdl con Giancarlo Galan<br />

r il segretario regionale alla sanità<br />

e al sociale, Giancarlo Ruscitti. Tutto<br />

è bloccato: ogni decisione, ogni tipo di<br />

programmazione.<br />

Germano Raniero<br />

Il Gazzettino<br />

16 giugno 2009<br />

Per l’Occidente l’Iran degli ayatollah sa<br />

di deserto e petrolio. (…) Nella Repubblica<br />

teocratica che prevede frustate e<br />

amputazioni islamiche per i peccatori,<br />

si può abortire sino al 45esimo giorno,<br />

il 12% dei matrimoni fi nisce col<br />

divorzio, l’operazione per cambiare<br />

sesso è pagata dalla mutua, quella per<br />

ricostruire la verginità si fa in ambulatorio<br />

e persino la prostituzione è legale<br />

grazie a una formuletta riscoperta nel<br />

Corano dopo secoli di oblio. In più, il<br />

numero dei laureati ci umilia, la poligamia<br />

è, di fatto, vietata e le donne,<br />

purché abbiano caviglie e capelli coperti,<br />

guidano, votano e accedono a<br />

(quasi) tutti i mestieri. A Teheran progettano<br />

una monorotaia a levitazione<br />

magnetica. Nel frattempo si accontentano<br />

di autostrade urbane da far invidia<br />

a Los Angeles e una metropolitana<br />

pulita, veloce e con aria condizionata.<br />

Tre mesi fa un satellite made in Iran<br />

è andato in orbita con successo. Nei<br />

locali pubblici è vietato fumare. Gli<br />

incentivi per l’auto incoraggiano ad<br />

abbandonare l’inquinante benzina per<br />

il più ecologico gpl. Oltre alle famigerate<br />

centrali nucleari ci sono 80 dighe in<br />

costruzione. Queste davvero solo per<br />

produrre elettricità. Andrea Nicastro<br />

Corriere della Sera<br />

14 giugno 2009<br />

Che pena ascoltare Obama mentre si<br />

prodigava in scuse ed elogi all’islam<br />

nell’Università del Cairo, i cui rettori<br />

e grandi imam hanno reiteratamente<br />

legittimato i terroristi suicidi islamici<br />

che insanguinano Israele, i cui studenti<br />

sarebbero pronti a farsi esplodere per<br />

massacrare gli ebrei, senza aver mai<br />

pronunciato nel suo lungo discorso la<br />

parola terrorismo, nel nome di un islamicamente<br />

corretto che emerge come<br />

la forma di schiavitù ideologica che sta<br />

affossando un Occidente infatuato del<br />

relativismo e che è sprofondato nel nichilismo.<br />

Magdi Cristiano Allam<br />

Panorama<br />

12 giugno 2009<br />

in questo numero<br />

A Molvena esperimento anti-crisi: la fabbrica dal volto umano [ pag 3]<br />

Tensioni su Aim: prove generali per lo scontro sul Pat [ pag 4] Santa Bertilla,<br />

il rifugiato della porta accanto [ pag 7] Referendum, un quesito fintamente<br />

democratico [ pag 8] Posina e Laghi, per sentieri alla scoperta della vecchia<br />

economia autarchica [ pag 9] Mistonocivo e Sinergia, grande ritorno [ pag 13]


Direttore responsabile Luca Matteazzi numero 14, supplemento a <strong>VicenzaPiù</strong> n°154 del 20 giugno 2009<br />

Un’estate<br />

al cinema<br />

Con il caldo Santa Corona<br />

si trasforma nel tempio<br />

della Settima Arte<br />

Da lunedì 22 giugno riprenderà<br />

la consueta rassegna cinematografi<br />

ca estiva della città, che si<br />

svolgerà all’aperto nei Chiostri<br />

di S. Corona. Durante i mesi<br />

di giugno e luglio, gli spettacoli<br />

avranno inizio alle 21.30 e proseguiranno<br />

per tutta la stagione, fi no<br />

ad agosto. L’iniziativa, inserita nel<br />

programma delle manifestazioni<br />

estive promosse<br />

dall’Assessorato alla<br />

Cultura, è curata dal<br />

direttore artistico<br />

Mario Calderale e da<br />

La Piccionaia - I<br />

Carrara Teatro Stabile<br />

di Innovazione,<br />

con il supporto di<br />

Aim, Unicredit Banca<br />

e Associazioni Industriali<br />

della Provincia<br />

di Vicenza.<br />

La rassegna si presenta ricca e diversifi<br />

cata. Durante la prima se-<br />

Commedie<br />

italiane e<br />

capolavori<br />

hollywoodiani:<br />

titoli per tutti<br />

i gusti<br />

rata verrà proiettata la commedia<br />

italiana Diverso da chi?, del giovane<br />

regista Umberto Cateni, con<br />

la coppia Argentero-Gerini come<br />

protagonista. Il cartellone prosegue<br />

con altri notevoli titoli, tra cui<br />

il premio Oscar 2009 come miglior<br />

fi lm, The Millionaire. Impossibile<br />

mancare agli appuntamenti con<br />

Clint Eastwood, nel duplice ruolo<br />

di attore e regista in<br />

Gran Torino, e con<br />

il Mickey Rourke di<br />

The Wrestler, rispettivamente<br />

in programma<br />

giovedì 2 e<br />

venerdì 14 luglio.<br />

Tra i fi lm nostrani,<br />

lunedì 29 giugno<br />

Due partite vedrà<br />

alternarsi le più<br />

brave attrici italiane<br />

del momento, mentre Antonio Albanese,<br />

Kim Rossi Stuart e Micaela<br />

Ramazzotti riempiranno lo scher-<br />

mo mercoledì 1 luglio con Questione<br />

di cuore. Trio ben riuscito<br />

anche quello diretto dal Giovanni<br />

Veronesi di Italians, con Carlo<br />

Verdone, Sergio Castellitto e Riccardo<br />

Scamarcio, che sarà proiettato<br />

mercoledì 15 luglio.<br />

Non mancano inoltre alcune chicche<br />

imperdibili, trascurate dalle<br />

maggiori sale cinematografi che<br />

della città. È il caso di Fortapàsc,<br />

di Marco Risi, che racconta la<br />

storia del giornalista de Il Mattino<br />

Giancarlo Siani, ucciso dalla<br />

Camorra a ventisei anni. Sarà<br />

trasmesso venerdì 26 giugno.<br />

Imperdibile anche Ponyo sulla<br />

scogliera, ultima fatica del maestro<br />

dell’animazione giapponese<br />

Hayao Miyazaki, previsto la sera<br />

successiva. Altra pellicola italiana<br />

è Tutta colpa di Giuda che,<br />

in programma martedì 21 luglio,<br />

si svolge in un carcere di Torino e<br />

segue una regista teatrale che deve<br />

inscenare la Passione di Cristo.<br />

Quest’anno l’iniziativa presenta<br />

anche due novità. La Carta Esterno<br />

Notte, infatti, permetterà di<br />

vedere sei proiezioni a 20 Euro e<br />

sono previsti sconti per i possessori<br />

della Cardfi lmproject2009 e<br />

di tutte le carte cinema in generale.<br />

dal 1982 a Vicenza<br />

<br />

<br />

<br />

| Immagine storica di un cineforum all’aperto<br />

I biglietti potranno essere acquistati<br />

in tutte le rivendite autorizzate<br />

Greenticket e sul sito www.<br />

greenticket.it. Per informazioni:<br />

tel 0444 323725, e-mail info@piccionaia.it,<br />

web www.piccionaia.it.<br />

SOCIETA’ GENERALE<br />

DI MUTUO SOCCORSO<br />

Roberta Pileggi


numero 15 del 20 giugno 2009 pag II<br />

Pasolini nella Casa di Palladio<br />

21 giugno, h 17.30-19.00: P. P. P. -<br />

Progetto Pubblico Pasolini<br />

Pantomima in tre parti<br />

Musa Fragile<br />

Casa Cogollo (detta del Palladio),<br />

Corso Palladio 167<br />

La Casa del Palladio il 21 giugno<br />

ospiterà P. P. P. - Progetto<br />

Pubblico Pasolini, di Musa Fragile,<br />

una pantomima suddivisa in tre<br />

movimenti: Come una preghiera<br />

– Lyrica in tre tempi, Orgia<br />

– Tragedia con un Io meccanico,<br />

Requiem – Live in pectore.<br />

Per lo spettacolo la compagnia teatrale<br />

ha tratto ispirazione da Lettera<br />

a Pier Paolo di Oriana Fallaci:<br />

“quando leggemmo per la prima<br />

volta la lettera scritta da Oriana<br />

Fallaci, capimmo cosa volevamo<br />

mettere in scena. Non ci interessava<br />

rappresentare un testo di Pasolini,<br />

ma Pasolini stesso”.<br />

Musa Fragile, attualmente composta<br />

da Andrea Dellai, Silvia Neri,<br />

Sebastiano Grunig e Andrea Liuzza,<br />

ha al suo attivo lo spettacolo<br />

Idolo, la partecipazione al cortometraggio<br />

Custodiscimi perché<br />

ho peccato, di Pablo Manuel Pace<br />

e Marisol Ebner, presentato a Infart!,<br />

e l’organizzazione, nel 2008,<br />

di Pushart: arte occasionale per<br />

La dura legge del mondo delle veline<br />

Pop Star<br />

Babilonia Teatri<br />

di Valeria Raimondi e Enrico<br />

Castellani<br />

realizzazione di Enrico Castellani,<br />

Ilaria Dalle Donne, Valeria<br />

Raimondi, Vincenzo Todesco<br />

con Enrico Castellani, Ilaria<br />

Dalle Donne, Valeria Raimondi,<br />

Simone Brussa<br />

coproduzione Babilonia Teatri,<br />

Festival Internazionale Castel<br />

dei Mondi di Andria, Operaestate<br />

Festival Veneto<br />

23 giugno, h 21.30, Bastione<br />

Santa Croce, Padova<br />

Quest’inverno avevano deliziato<br />

il pubblico del Teatro<br />

Astra di Vicenza con l’irriverenza<br />

di Underwork,<br />

canzonatura di una<br />

certa italianità ispirata<br />

a show televi-<br />

sivi anni ’80 (e non<br />

solo) e spassoso<br />

saggio di autoironia<br />

sulla temibile<br />

condizione del precariato<br />

lavorativo.<br />

La compagnia veronese<br />

Babilonia<br />

Teatri si occupa<br />

questa volta di “pop star”, sulla<br />

Quello di<br />

Babilonia Teatri<br />

è un teatro<br />

pop,<br />

rock, punk<br />

| Un momento dello spettacolo. L’intento:“in scena non le opere ma Pasolini come uomo”<br />

un pubblico d’occasione, una giornata<br />

dedicata a giovani performer,<br />

artisti e musicisti under 30, in cui<br />

Orgia, tratto dall’opera teatrale<br />

omonima di Pasolini, ora inserito<br />

nel Progetto, fu presentato per la<br />

prima volta.<br />

Le “azioni teatrali” pantomimiche<br />

di Andrea Dellai, Silvia Neri e Silvia<br />

Ortolani sono accompagnate<br />

dalla sapiente partitura musicale<br />

dell’artista sonoro Andrea Liuzza,<br />

entrato a far parte di Musa Fragile<br />

nel 2008, subito dopo la realizzazione<br />

di Melancholia I, distribuito<br />

in Italia dall’etichetta Godfellas,<br />

cornice di Bastione Santa Croce<br />

a Padova, nell’ambito della<br />

suggestiva rassegna<br />

Teatri delle Mura.<br />

La poetica manifesta<br />

di Babilonia Te-<br />

atri è “per un teatro<br />

pop/per un teatro<br />

rock/per un teatro<br />

punk”, espressione<br />

delle diverse musicalità<br />

del vivere<br />

odierno.<br />

In un universo disseminato<br />

di riferimenti<br />

popolar-pubblicitari si<br />

la stessa di Sonic Youth e Aphex<br />

Twin, per intenderci.<br />

P. P. P., un progetto in continua<br />

evoluzione, intende mettere in<br />

scena la diversità, l’innocenza del<br />

grande autore friulano. Nelle parole<br />

dei giovani membri di Musa<br />

Fragile, “Pasolini, denunciando<br />

la realtà circostante, descriveva<br />

se stesso. Denunciava se stesso e<br />

il suo pensiero innocente, che gli<br />

permetteva di vedere oltre, di travalicare<br />

il muro grigio dell’indifferenza,<br />

con il candore bieco di un<br />

fanciullo”.<br />

Giulia Galvan<br />

| Valeria Raimondi e Enrico Castellani in Pop Star<br />

rappresenta la corsa verso un<br />

successo che stenta ad arrivare,<br />

“Le grida, le risa, il pianto di chi<br />

non ha nulla da perdere. Che<br />

tutto rischia. Che niente teme.<br />

Che malgrado tutto gode” (Enrico<br />

Castellani e Valeria Raimondi).<br />

Con la loro clamorosa fissità<br />

i protagonisti riesumano illusioni<br />

sepolte e le fanno cozzare<br />

contro trivialissime conoscenze<br />

condivise. Il pubblico non può<br />

che solidarizzare in una risata<br />

agrodolce.<br />

G.G.<br />

teatromusicadanza<br />

Danza<br />

20 giugno<br />

h 21.00: Urban Soul: L‘anima<br />

urbana della danza<br />

Teatro Comunale Città di Vicenza,<br />

Viale Mazzini 39<br />

Street Dance Live Show con<br />

3 delle migliori crew italiane.<br />

Performing singer Ruben Orchestra Live. Directed by CG<br />

& RM.<br />

21 giugno<br />

h 22.00: Centre national de danse<br />

contemporaine Angers - Stacy<br />

Spence/Trisha Brown Company<br />

coreografi a: Trisha Brown e<br />

costumi di Laure Chartier<br />

musiche di: Peter Zummo<br />

Teatro Piccolo Arsenale - Venezia<br />

25 giugno<br />

h 22.00: Premio per la giovane<br />

danza d’autore della Regione<br />

Veneto 2009<br />

con: Ex, Giuliana Urciuoli - Ci<br />

vuole il fi ore, Alberto Cacopardi<br />

– Plastikraum, Marianna Batelli<br />

e Alessandro Rossi - A corpo<br />

libero… ma non troppo!, Silvia<br />

Gribaudi – Kalsh, Francesca<br />

Foscarini<br />

Teatro Piccolo Arsenale - Venezia<br />

27 giugno<br />

- h 17.30: Urban Dance Raids,<br />

Itinerario di Danza nei paesaggi<br />

urbani<br />

Centro Storico di Vicenza, Piazza<br />

Matteotti, Piazza dei Signori,<br />

Piazza delle Poste, Piazza Castello,<br />

Giardini Salvi<br />

Alberto Cacopardi: Piazza<br />

Matteotti; Laura Scudella e<br />

Rachele Colombo: Piazza dei<br />

Signori; Giuliana Urciuoli: Piazza<br />

dei Signori; Silvia Gribaudi:<br />

Piazza delle Poste; Marianna<br />

Batelli e Alessandro Rossi: Piazza<br />

Castello; Francesca Foscarini:<br />

Giardini Salvi.<br />

- h 21.00, replica il 28 giugno<br />

alle ore 20.00<br />

Compagnia dell’Accademia<br />

nazionale di danza di Roma, di<br />

Pina Bausch, Cristiana Morganti,<br />

Robyn Orlin, Jacoppo Godani<br />

Teatro Piccolo Arsenale - Venezia<br />

Musica<br />

20 giugno<br />

- h 15.30: Concerto del<br />

Tammittam Percussion<br />

Ensemble, con Stefania Redaelli:<br />

„Piano, Voice and Percussion in<br />

the 20th century“<br />

Villa di Montruglio - Mossano<br />

- h 19.00: Concerto di Petrina:<br />

„Petrina in doma“<br />

Villa di Montruglio - Mossano<br />

h 21.00: Giocasta di Azio Corghi<br />

Libretto di Maddalena Mazzocut-<br />

Mis<br />

Orchestra del Teatro Olimpico di<br />

Vicenza<br />

Teatro Olimpico - Vicenza<br />

- h 21.30: Concerto di Lino<br />

Cannavacciuolo „EstOvest,dialogo<br />

sul soffi o del violino, da Segesta<br />

al Cairo“<br />

Villa di Montruglio - Mossano<br />

21 giugno<br />

- h 15.30: Concerto degli Ananke:<br />

„Musiche della tradizione<br />

seferdita“<br />

Villa di Montruglio - Mossano<br />

- h 19.00: Concerto dei Figli di<br />

madre ignota: „Fez club“<br />

Villa di Montruglio - Mossano<br />

- h 19.00: Concerto di<br />

Fisarmoniche „Grand Tour“<br />

Yvonneartecontemporanea,<br />

contrà Porti<br />

- h 21.00: Festa internazionale<br />

della musica<br />

Piazza dei Signori<br />

- h 22.00: Concerto dei<br />

Radiodervish con l‘Orchestra di<br />

Nazareth<br />

Villa di Montruglio - Mossano<br />

25 giugno<br />

- h 18.00: Götterdämmerung<br />

(Crepuscolo degli dei) di Richard<br />

Wagner<br />

Terza giornata della sagra scenica<br />

Der Ring des Nibelungen, in<br />

un prologo a tre atti - libretto e<br />

musica di Richard Wagner<br />

Repliche: 28 giugno h 15.30, 1<br />

luglio h 18.00, 4 luglio h 15.30<br />

Orchestra e Coro del Teatro La<br />

Fenice<br />

Teatro La Fenice – Venezia<br />

- h 21.00: Stefano Bollani/Martial<br />

Solal – Ayeko Drummers of<br />

Ghana<br />

Teatro Romano - Verona<br />

26 giugno<br />

h 21.00: Hermeto Pascoal e Aline<br />

Morena – Paolo Fresu/Uri Caine<br />

Teatro Romano - Verona<br />

2 luglio<br />

h 21.00: Ascanio Celestini, Piccola<br />

Bottega Baltazar<br />

Sherwood Festival, Parcheggio<br />

Stadio Euganeo - Padova<br />

Teatro<br />

20 giugno<br />

- h 21.00: Il meglio dell‘Anonima<br />

Anonima Magnagati<br />

Parco del Donatore - Via San<br />

Carlo 10, Costabissara<br />

- h 21.00: ELECTRIC PARTY –<br />

Materials for an Étude on Poetics<br />

in Act<br />

Workcenter Of Jerzy Grotowski<br />

And Thomas Richards<br />

Bastione Alicorno - Padova<br />

- h 22.30: Nort B-East<br />

Carichi Sospesi /Echidna Cultura<br />

Bastione Santa Croce - Padova<br />

21 giugno<br />

- h 17.30-19.00: P. P. P. - Progetto<br />

Pubblico Pasolini<br />

Pantomima in tre parti<br />

Di MusaFragile Theatre<br />

Casa Cogollo (detta del Palladio),<br />

Corso Palladio 167<br />

- h 22.30: Una notte in Tunisia<br />

di Vitaliano Trevisan<br />

Bastione Santa Croce - Padova<br />

22 giugno<br />

- h 20.00: La notte poco prima<br />

della foresta<br />

di Bernard-Marie Koltès<br />

Claudio Longhi / MIMESIS<br />

Bastione Santa Croce - Padova<br />

- h 21.30: Il sogno<br />

Roberto Citran<br />

Prima nazionale<br />

liberamente ispirato al Sogno di<br />

una cosa di Pierpaolo Pasolini<br />

Bastione Santa Croce – Padova<br />

23 giugno<br />

h 21.30: Pop Star<br />

Babilonia Teatri<br />

Bastione Santa Croce - Padova<br />

23/24 giugno<br />

h 22.30: Nascita di una nazione<br />

Accademia degli artefatti.<br />

dal testo Spara, trova il tesoro e<br />

ripeti di Mark Ravenhill<br />

Bastione Alicorno - Padova<br />

25 giugno<br />

h 21.00: Proceso par ‚na broca<br />

rota<br />

Theama Teatro.<br />

Villa Capra Bassani, Via Villa<br />

Capra 39, Sarcedo<br />

3 luglio<br />

h 21.15: Operaestate Minifest –<br />

Gran Galà della Magia<br />

Castello degli Ezzelini, Bassano<br />

del Grappa


numero 15 del 20 giugno 2009 pag III arteinmostra<br />

Fischer, un mare di colore<br />

Alessandro<br />

Pappalardo Fischer<br />

Bar Lioy, Via Lioy 10, Vicenza<br />

fi no al 10 luglio<br />

a notte per me è il momen-<br />

“Lto migliore per pittare”,<br />

dice Alessandro Pappalardo Fischer.<br />

La pittura lo calma, lo rilassa.<br />

Il suo stile è surrealista, segue<br />

il torrente impetuoso della sua<br />

immaginazione, che confl uisce in<br />

tele quiete solo all’apparenza.<br />

L’artista, che ha già presentato<br />

le sue opere al Bar Astra, è ora in<br />

mostra al Bar Lioy, ormai collaudato<br />

spazio espositivo.<br />

Si potrebbe scorgere in parte della<br />

sua produzione un avvicinamento<br />

alle culture dell’Africa orientale,<br />

dell’India e dell’Oceania, eppure<br />

la scelta dei motivi è totalmente<br />

autonoma. Importanti fonti per la<br />

sua sensibilità artistica sono Klimt,<br />

Kokoschka e Goya.<br />

Quando Alex Fischer dipinge<br />

il suo pensiero fa scaturire un<br />

flusso che si sviluppa intorno a<br />

costellazioni di cerchi e spirali:<br />

l’acqua, il mare, il sole. Un reti-<br />

Solanacee, alla scoperta dei frutti del sole<br />

Solanacee. Dietro questo nome<br />

esotico si nasconde una famiglia<br />

vegetale che comprende alimenti<br />

assai noti: patate, melanzane, pomodoro,<br />

peperoncino, peperone,<br />

ingredienti-base di molte ricette<br />

della tradizione mediterranea.<br />

Si pensi alla moussaka greca,<br />

con patate e melanzane, o alla<br />

siciliana pasta alla Norma, con<br />

melanzane fritte, pomodoro e ricotta<br />

salata. Per non parlare delle<br />

melanzane alla parmigiana, del<br />

brivido piccante del peperoncino,<br />

della peperonata, o, ancora dalla<br />

Trinacria, la caponata di melanzane<br />

e peperoni fritti in salsa<br />

agrodolce.<br />

Da questo mese proprio pomodori<br />

e melanzane raggiungono<br />

il giusto grado di maturazione e<br />

vanno ad allietare variamente le<br />

tavole estive.<br />

Ma da dove vengono queste due<br />

sgargianti verdure? Il cuoco medioevale<br />

non poteva certamente<br />

disporre di pomodori, poiché<br />

questi furono introdotti in Europa<br />

dopo la scoperta dell’America,<br />

essendo originari della zona oggi<br />

compresa fra Messico e Perù; le<br />

melanzane furono invece importate<br />

dagli Arabi presumibilmente<br />

nel Medioevo.<br />

colo di volute policrome<br />

rappresenta un fondale<br />

marino, gli scogli, la Grecia.<br />

In altri lavori si serve<br />

anche di spatola e pennello<br />

per creare tratti multistrato<br />

a formare caleidoscopi<br />

da cui spuntano occasionalmente<br />

visi umani, unico<br />

tratto figurativo.<br />

L’indagine sullo spazio lo<br />

porta a sperimentare colori<br />

diversi, tracciati sull’onda<br />

che si forma spontaneamente<br />

nel quadro. Tinte<br />

predilette sono quelle dark<br />

del viola, del porpora, del<br />

nero, abbinate al bianco o<br />

all’argento, che le illumina<br />

di un tono lunare. In Veduta<br />

serale 2008 si staglia un<br />

giallo acceso, cromatismo<br />

ripreso indirettamente nelle<br />

forsizie di un’altra opera,<br />

che qui divengono brune,<br />

pur mantenendo intatta la<br />

loro solarità.<br />

Le tele di Alessandro Pappalardo<br />

Fischer sono piene,<br />

generose: “Quel poco che ho<br />

lo esprimo”.<br />

D’estate si consumano volentieri<br />

anche le melanzane alla<br />

griglia, ma attenzione: anche<br />

se non si soffre di un’allergia<br />

conclamata alle solanacee, si<br />

ricordi che tutte le parti verdi<br />

della melanzana, compresi<br />

i frutti verdi, sono tossiche<br />

| Veduta serale 2008,<br />

di Alessandro Pappalardo Fischer<br />

poiché contengono la solanina,<br />

una sostanza che viene eliminata<br />

solo a temperature molto<br />

elevate (oltre i 243°C). Per lo<br />

stesso motivo si sconsiglia di<br />

consumare patate che presentino<br />

parti verdi, come i germogli<br />

che spuntano quando il tubero<br />

Mostre<br />

Salvatore Scafi ti<br />

dal 20 giugno al 26 luglio<br />

AB23, Contrà Sant’Ambrogio, 23<br />

Ingresso libero<br />

Mario Vespasiani - ICONS: il<br />

volto, lo specchio, la maschera<br />

fi no al 25 luglio 2009<br />

Galleria<br />

Yvonneartecontemporanea<br />

Palazzo Iseppo da Porto, Contra’<br />

Porti 21<br />

Arte Oltre, collettiva di giovani<br />

artisti dell‘alto vicentino e non.<br />

dal 2 all’11 luglio<br />

Palazzo Fogazzaro, Via Pasini,<br />

Schio<br />

orario: 18.30 – 21.30, sabato 10<br />

apertura tutta la notte<br />

Vertigo<br />

fi no al 4 luglio<br />

collettiva di Stefano Abbiati,<br />

Tiziano Martini, Daniele Giunta<br />

Galleria Atlantica, Via Piave 35 –<br />

Altavilla Vicentina<br />

Oppure – Oltre la fotografi a<br />

di moda: cinque nuovi talenti<br />

italiani<br />

fi no all’11 settembre<br />

fotografi : Alessio Bolzoni,<br />

Giuseppe Gasparin, Carlotta<br />

Manaigo, Chiara Romagnoli, Lele<br />

Saveri<br />

Monotono, Viale Milano 60<br />

Arte contemporanea a Villa<br />

Pisani: Alan Charlton e Riccardo<br />

De Marchi<br />

fi no all‘ 8 novembre 2009<br />

Villa Pisani Bonetti, Bagnolo di<br />

Lonigo (VI)<br />

| Le verdure tipiche della cucina mediterranea appartengono alla medesima famiglia<br />

non viene conservato al buio.<br />

Fra i pomodori, invece, il tipo<br />

green zebra, anche se verde<br />

all’apparenza, quando è maturo<br />

può essere gustato in tutta<br />

tranquillità. Fatta eccezione<br />

per foglie e gambo, naturalmente.<br />

53. Esposizione Internazionale<br />

d’Arte: Fare Mondi // Making<br />

Worlds // Bantin Duniyan//<br />

Weltenmachen // Construire des<br />

Mondes // Fazer Mundos…<br />

fi no al 22 novembre<br />

Giardini della Biennale, Arsenale,<br />

Corderie dell’Arsenale e in vari<br />

luoghi di Venezia<br />

Vernissage<br />

ed eventi d’arte<br />

21 giugno<br />

h 21.00- 23.00: Pinacoteca Civica<br />

di Palazzo Chiericati e Museo<br />

Naturalistico Archeologico di S.<br />

Corona<br />

apertura gratuita serale.<br />

26 giugno<br />

h 16.30: Cardia | Felli | Tarascio<br />

- Interessi Personali<br />

fi no al 26 luglio 2009<br />

UNIVERSITA‘ CA‘ FOSCARI -<br />

FACOLTÀ DI ECONOMIA<br />

Fondamenta Di San Giobbe 873,<br />

Venezia<br />

30 giugno<br />

h 18.00: Daniel Glaser e<br />

Magdalena Kunz<br />

fi no all‘11 luglio 2009<br />

PALAZZO MALIPIERO<br />

Campo San Samuele 3198,<br />

Venezia<br />

sapereesapori<br />

Appuntamenti<br />

enogastronomici<br />

20 giugno<br />

Ristorante in Piazza: con spiedo<br />

gigante di toresani, giovani<br />

colombi cotti allo spiedo e<br />

specialità tipica di Breganze,<br />

accompagnato da altri prodotti<br />

tipici e dai vini DOC Breganze<br />

Breganze<br />

21 giugno<br />

h 9.00 – 13.00: Col cavolo! I<br />

frutti dell’Altrocomune<br />

Mercato mensile dei produttori<br />

locali e delle autoproduzioni<br />

a seguire pranzo sociale<br />

Presidio Permanente No Dal<br />

Molin, Ponte Marchese<br />

fi no al 21 giugno e dal 26 al<br />

28 giugno<br />

31a Sagra Croxe del Galo<br />

Valdagno<br />

27 giugno<br />

h 10.00-18.00: Festa delle Erbe<br />

del Sole<br />

- Conferenza: Le piante sacre al<br />

sole<br />

- Visita alle coltivazioni di<br />

Sacraterra<br />

- Esperienza di raccolta e<br />

preparazione dell’olio di iperico<br />

- Tradizionale benedizione delle<br />

piante offi cinali<br />

Azienda agroforestale Sacraterra,<br />

Torre di Mosto (Venezia)<br />

3 luglio<br />

- ore 20.00: I Piatti Tipici della<br />

Pedemontana - 5ª Rassegna<br />

Enogastronomica 2009<br />

Le patate delle bregonze<br />

Ristorante Villa Bassi, Via Chiesa<br />

4, Grumolo Pedemonte - Zugliano<br />

tel. 0445.374451


numero 15 del 20 giugno 2009 pag IV viaggieculture<br />

Le piccole meraviglie marinare di<br />

Camogli<br />

Al t e<br />

case<br />

dalle<br />

facciate<br />

colorate,<br />

addossate<br />

una<br />

all’altra<br />

e disposte lungo il mare azzurro<br />

e profondo. È questa la prima<br />

immagine di Camogli, chiamata<br />

anche la Città dei Mille Bianchi<br />

Velieri. L’antico borgo medievale<br />

in provincia di Genova ha<br />

mantenuto lo stesso aspetto nei<br />

secoli, dall’epoca delle conquiste<br />

marinare. La passeggiata nel<br />

centro storico si snoda tra stretti<br />

carruggi, i tipici vicoli della cittadina,<br />

che conducono all’imperdibile<br />

Museo Marinaro, oltre<br />

al Museo Archeologico e alla<br />

Biblioteca Civica. Immancabile<br />

anche una sosta a Castel Dragone,<br />

il caratteristico porticciolo<br />

animato da un’intensa attività<br />

peschereccia, punto di attracco<br />

per i gozzi adibiti alla pesca, ma<br />

anche per le massicce imbarcazioni<br />

della tonnara. Camogli,<br />

infatti, ospita l’unico impianto<br />

di questo tipo, non solo del Mar<br />

Ligure, ma di tutto l’Alto Tirreno.<br />

Da non perdere<br />

Chi visita<br />

il<br />

borgo,<br />

non può<br />

mancare<br />

di notare<br />

la<br />

grande<br />

quantità di edifi ci religiosi che lo<br />

caratterizzano. La Basilica di<br />

Santa Maria Assunta sovrasta<br />

Piazza Colombo, che presenta un<br />

luminoso sagrato, defi nito risseu.<br />

Si tratta di una tecnica che consiste<br />

nell’accostare sassi bianchi<br />

e grigi, trovati sulla spiaggia, e<br />

disposti in modo da creare geometrie<br />

e disegni d’effetto. L’Oratorio<br />

dei Santi Prospero e<br />

Caterina in Via della Repubblica<br />

e la Cappella di Sant’Anna<br />

lungo Via Romana, sono altri due<br />

esempi della ricca architettura religiosa<br />

della città. Inoltre, meta di<br />

pellegrinaggio è il Santuario di<br />

Nostra Signora del Boschetto,<br />

che contiene ex voti marinai<br />

del XVI e XVII secolo.<br />

L’imponente<br />

edificio<br />

che domina<br />

il<br />

centro<br />

storico<br />

di Camogli<br />

è il Monastero di San<br />

Prospero dei Padri Benedettini<br />

Olivetani, fondato nel 1880<br />

d o v e<br />

sorgeva<br />

l’antica<br />

cappella<br />

dedicata<br />

a San<br />

Prospero,Vescovo<br />

di Terragona. All’interno<br />

del Monastero si trova una biblioteca<br />

di antichi libri e pergamene.<br />

Nella chiesetta adiacente, invece,<br />

si possono ammirare opere<br />

artistiche e affreschi di diverse<br />

epoche. La piazza del complesso<br />

monastico e l’ampia terrazza<br />

dell’edifi cio costituiscono punti<br />

panoramici d’eccezione sul centro<br />

e sulla laguna di Camogli. È<br />

anche possibile soggiornare presso<br />

il Monastero a prezzi modici,<br />

scegliendo tra camere con bagno<br />

privato o in comune. La struttura<br />

offre anche la possibilità di utilizzare<br />

la cucina.<br />

In virtù<br />

delle sue<br />

meraviglienaturali,<br />

la<br />

città si<br />

propone<br />

come rinomata<br />

meta turistica, soprattutto<br />

per la presenza del Parco Regionale<br />

Monte di Portofi no e<br />

dell’Area Marina Protetta del<br />

Promontorio di Portofi no.<br />

Entrambi gli enti lavorano per la<br />

conservazione della biodiversità<br />

del Mediterraneo. In particolare,<br />

i numerosi sentieri del Monte di<br />

Portofi no offrono suggestivi scorci<br />

su Punta Chiappa e su San Fruttuoso<br />

e<br />

ampi panorami<br />

sul Golfo<br />

Paradiso,Genova<br />

e il<br />

Golfo del<br />

Tigullio. Sul Monte sorge inoltre<br />

l’Albergo Portofi no Kulm, che<br />

ospitò personaggi illustri, come<br />

Gabriele D’Annunzio e Guglielmo<br />

Marconi. Ma è il paesaggio subacqueo<br />

che rappresenta la maggiore<br />

attrazione turistica della zona.<br />

P e r<br />

quanto<br />

riguarda<br />

gli eventi,<br />

la<br />

stagione<br />

estiva<br />

prevede<br />

la suggestiva festa della Stella<br />

Maris, che si tiene in agosto. La<br />

manifestazione dura un’intera<br />

giornata e inizia con una sfi lata<br />

di barche decorate. La festa si<br />

conclude in serata, con migliaia<br />

di luci che brillano nel Golfo. I<br />

diversi ristoranti del borgo saranno<br />

apprezzati dagli amanti<br />

della buona cucina, che potranno<br />

deliziarsi con i tradizionali piatti<br />

di pesce. Chi invece preferisce un<br />

pasto veloce, ad esempio al rientro<br />

dalla spiaggia, dovrà provare<br />

le tipiche focacce, semplici e saporite.<br />

Quando il panifi cio frontemare<br />

sforna la profumata focaccia<br />

al formaggio, in pochi minuti<br />

la teglia è già vuota.<br />

Roberta Pileggi<br />

12/05/09A<br />

foto e tabella fonte wikipedia.com<br />

In pillole<br />

Stato: Italia<br />

Regione: Liguria<br />

Provincia: Genova<br />

Superfi cie: 9,9 km²<br />

Abitanti: 5.674<br />

Densità: 573 ab./km²<br />

Frazioni: Ruta, San Fruttuoso, San Rocco<br />

Comuni contigui: Portofi no, Rapallo, Recco, Santa<br />

Margherita Ligure<br />

SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA<br />

Si intende preparare un tecnico del restauro di arte<br />

sacra in metallo che possegga gli strumenti teorici e le<br />

competenze pratiche necessarie a collocare storicamente<br />

le opere, ad attuare una corretta lettura ed interpretazione<br />

iconografica e ad operare i conseguenti interventi<br />

di restauro e recupero che il pezzo richiede.<br />

DESTINATARI<br />

Il corso è rivolto a:<br />

Possiederà una buona conoscenza<br />

dei metalli e dei processi di lavorazione degli stessi che.<br />

complessivamente, gli permetteranno di procedere<br />

all'intervento di restauro nel rispetto delle caratteristiche<br />

Storico-iconologiche e dei materiali che caratterizzano<br />

l'opera.<br />

• Operatori del settore orafo che intendono riqualificarsi o ampliare le proprie competenze, partendo dall’ esperienza maturala<br />

nelle aziende di provenienza.<br />

• Rivenditori di oggetti sacri in metallo che intendono acquisire competenze specifiche relative alle procedure di progettazione,<br />

costruzione e restauro degli stessi.<br />

• Giovani e adulti interessati ad avvicinare questo specifico settore artìstico e acquisire nello stesso tempo solide competenze in<br />

ambito orafo.<br />

SVOLGIMENTO DEL CORSO<br />

CORSO CORSO GRATUITO<br />

RESTAURO OGGETTI SACRI IN METALLO<br />

DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE<br />

Pur riservando ampia attenzione ad alcune discipline storico-artistiche, il corso avrà un taglio spiccatamente pratico.<br />

Pertanto, i laboratori applicativi e lo stage interno consentiranno agli allievi di acquisire le procedure corrette e di applicarle successivamente<br />

ad operazioni di restauro su pezzi di oreficeria sacra.<br />

Il corso si svolgerà in orario serale e al sabato mattina, compatibile con le esigenze degli iscritti.<br />

Durata 900 ore<br />

Informazioni:<br />

Scuola d'Arte e Mestieri di Vìcenza • ufficio comunicazione & marketing<br />

Via Rossini 60-36100 Vicenza Tel.0444960500 - fax 0444963392<br />

www.scuolartemestieri.org - e-mail: info@scuolartemestieri.org<br />

Corso realizzato con il contributo della

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