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Anti-crisi,<br />
a Molvena<br />
fabbrica “slow”<br />
pag 3<br />
Direttore responsabile Luca Matteazzi<br />
Comune,<br />
“giallo” sui nuovi<br />
dirigenti<br />
pag 6<br />
Mistonocivo<br />
e Sinergia,<br />
grande ritorno<br />
pag 12<br />
Fatti, personaggi e vita vicentina<br />
Guerra fredda<br />
Su Aim si sta combattendo una battaglia sotterranea. Il piano Fazioli è osteggiato<br />
da potenti interessi privati. Ma è solo la prova generale del conflitto totale<br />
che potrebbe scatenarsi sul nuovo piano regolatore (Pat)<br />
Novità d’estate<br />
estate arriva carica di novità per il<br />
L’ nostro settimanale.<br />
Dalla prossima settimana la redazione<br />
di <strong>VicenzaPiù</strong> cambia sede: da corso<br />
Padova si trasferirà in via Battaglione<br />
Monte Berico, 34 in locali più ampi e<br />
adeguati ad un giornale che vuole continuare<br />
il percorso di libera informazione<br />
iniziato oltre 3 anni fa. Un percorso<br />
incoraggiato settimana dopo settimana<br />
dai crescenti consensi ricevuti<br />
dai lettori, ai cui contributi e alle cui<br />
critiche <strong>VicenzaPiù</strong> è da sempre aperto,<br />
e costellato giorno per giorno dalle<br />
buche scavate da chi teme il confronto<br />
sulle cose e sui fatti. Nonostante le<br />
diffi coltà attuali dell’editoria, dunque,<br />
l’obiettivo dell’editore e della redazio-<br />
ne è consolidare il ruolo di <strong>VicenzaPiù</strong><br />
nel panorama dell’informazione cittadina,<br />
libera anche e soprattutto perché<br />
pronta al confronto.<br />
E visto che la libertà dell’informazione<br />
si accompagna necessariamente ad<br />
una maggiore autonomia fi nanziaria,<br />
che sola consente l’indipendenza dai<br />
poteri forti (che non vuol dire sistematico<br />
contrasto con loro, ma puramente<br />
libertà di valutazione delle loro azioni),<br />
per incrementare la propria presenza<br />
anche nel monolitico mondo pubblicitario<br />
locale la concessione degli spazi<br />
pubblicitari è stata affi data ad una società<br />
esterna e specializzata, la Prima<br />
Space sas di Marghera (Venezia), che<br />
nell’occasione aprirà una propria fi lia-<br />
le accanto alla redazione. La concessionaria,<br />
oltre che nella raccolta pubblicitaria,<br />
è impegnata anche come editrice<br />
della testata QuiRisparmio, che ha una<br />
diffusione regionale e che presto, accanto<br />
alle edizioni di Venezia, Padova<br />
e Treviso, aprirà anche una sezione<br />
tutta vicentina.<br />
La nuova e più funzionale sede e la<br />
specifi ca concessionaria di pubblicità<br />
saranno il preludio anche a novità nei<br />
contenuti, nelle rubriche, nella diffusione<br />
e nella veste grafi ca, tutto fi nalizzato<br />
ad essere al passo coi tempi e<br />
a stimolare Vicenza e tutte le sue forze<br />
positive.<br />
L’editore Many Media<br />
e la redazione di <strong>VicenzaPiù</strong><br />
<strong>OUTLET</strong><br />
MODA STORE<br />
n° 154<br />
20 giugno 2009<br />
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orario continuato dalle 10 alle 20<br />
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editoriali<br />
La Lega, l’Islam e i sillogismi pericolosi<br />
Chi ci segue con un minimo di<br />
continuità avrà capito da un pezzo<br />
come la pensiamo sulla questione<br />
immigrazione. In città ci sono oltre<br />
16 mila stranieri (per dare un termine<br />
di paragone non troppo casuale,<br />
la Lega Nord alle ultime europee ha<br />
preso 11 mila voti, il Pdl, cioè il partito<br />
più votato, circa 15 mila), ed era<br />
ora che qualcuno cominciasse a non<br />
considerarli solo come braccia da lavoro<br />
o, peggio, potenziali criminali.<br />
Bene ha fatto il Comune, dunque, ad<br />
organizzare sia la festa delle badanti,<br />
la prima del suo genere in Italia, sia<br />
la festa degli immigrati, riprendendo<br />
un’idea già messa in campo dalla rete<br />
dei migranti.<br />
Le due feste sono però diventate un<br />
caso politico. Il segretario cittadino<br />
della Lega Nord Alessio Sandoli ha<br />
infatti presentato una domanda di attualità<br />
chiedendosi quanto ha speso il<br />
Comune per la festa degli immigrati.<br />
E commentando: “La scorsa settimana<br />
è toccato alle badanti, probabilmente<br />
i prossimi saranno i terroristi<br />
islamici e poi le prostitute. E i vicentini?<br />
Quando il Comune penserà anche<br />
ai propri cittadini?”. Ora, dissentire<br />
dalle scelte dell’amministrazione è<br />
più che legittimo, ci mancherebbe,<br />
ma questa volta Sandoli l’ha sparata<br />
davvero grossa. E infatti la reazione<br />
veemente del sindaco, che ha parlato<br />
di dichiarazioni abominevoli e indegne<br />
di una città civile, non si è fatta<br />
attendere.<br />
Neanche un giorno di pausa, ed ecco<br />
la controreplica del segretario del<br />
Carroccio, su cui vale la pena di soffermarsi<br />
un attimo. “Tengo a precisare<br />
di non aver mai dichiarato ed equiparato<br />
le badanti alle prostitute e gli immigrati<br />
ai terroristi – ha detto Sandoli<br />
al Giornale di Vicenza -. Si tratta solo<br />
di conclusioni farneticanti del sindaco<br />
per sviare dal problema vero”. In<br />
effetti, se ci si ferma all’esame letterale<br />
delle sue dichiarazioni, Sandoli<br />
ha ragione. Ma è inutile prendersi in<br />
giro e nascondersi dietro a cavilli linguistici:<br />
il senso delle sue affermazioni<br />
era proprio quello, il parallelismo<br />
tra badanti, immigrati, prostitute e<br />
terroristi era evidente, ed è in quel<br />
senso che tutti le hanno interpretate.<br />
Sarei curioso di sapere cosa direbbe<br />
Sandoli se, usando la sua stessa logica,<br />
qualcuno si chiedesse: “Il comune<br />
ha concesso piazza Castello ad una<br />
manifestazione di leghisti, probabilmente<br />
i prossimi saranno i terroristi<br />
islamici e poi le prostitute”. E poi<br />
sostenesse, con una buona faccia di<br />
bronzo, di non aver assolutamente<br />
voluto accostare i leghisti a terroristi<br />
islamici e prostitute.<br />
Ma non è fi nita qui. Tanto per non<br />
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(anche immediata se già in possesso<br />
di File sorgente o foto) e senza quantitativo minimo.<br />
smentire il vecchio proverbio secondo<br />
cui “xe peso el tacon del sbrego”, Sandoli<br />
ha continuato. “Certo, ribadiamo<br />
la nostra convinzione, e cioè che non<br />
tutti gli islamici sono terroristi, ma<br />
che tutti i terroristi sono islamici”. Di<br />
male in peggio, a meno che Sandoli<br />
non sappia cose che negli ultimi decenni<br />
sono sfuggite a tutti – commentatori,<br />
storici e investigatori di mezzo<br />
mondo. L’Ira, tanto per dirne una,<br />
cosa sarebbe: un’organizzazione che<br />
vuole creare una repubblica islamica<br />
tra le verdi colline irlandesi? E l’Eta?<br />
Anche quelli sono pericolosi terroristi<br />
islamici che non hanno niente a che<br />
fare con l’autonomia e l’indipendenza<br />
del popolo basco? (A proposito, caro<br />
Sandoli, le dicono niente le parole<br />
autonomia e indipendenza?) E, per<br />
restare in casa nostra, le Br, il terrorismo<br />
nero, gli anni di piombo? Tutti<br />
islamici pure loro?<br />
È uno strano modo di ragionare,<br />
quello di Sandoli. Prima si difende<br />
in punta di logica, poi affonda sotto<br />
il peso di un sillogismo chiaramente<br />
strampalato. Ripagandolo con la sua<br />
stessa moneta, si potrebbe paradossalmente<br />
sostenere che non tutti i leghisti<br />
sono razzisti, ma tutti i razzisti<br />
sono leghisti; che non tutti i leghisti<br />
sono xenofobi, ma tutti gli xenofobi<br />
sono leghisti; magari anche che non<br />
tutti i leghisti sono stupidi, ma tutti gli<br />
stupidi sono leghisti (con buona pace<br />
di Carlo Maria Cipolla, che nel suo<br />
famoso saggio sulla stupidità umana<br />
sosteneva che gli stupidi sono equamente<br />
divisi in tutti i gruppi sociali).<br />
E così via, di generalizzazione in generalizzazione.<br />
Con risultati evidentemente<br />
assurdi.<br />
la lettera Tapparo<br />
Una breve replica all’articolo scoppiettante<br />
di Mannino su <strong>VicenzaPiù</strong><br />
del 13 scorso (“La vecchia babbiona”).<br />
Andrea Tapparo ed io abbiamo<br />
cercato di opporci alle logiche di<br />
svendita del territorio agli interessi<br />
forti promosse dalla amministrazione<br />
Hullweck. Operando spalla a spalla<br />
abbiamo contribuito a bloccare la<br />
cementifi cazione dell’area ex FTV ed<br />
ex Ospedale Psichiatrico. Sempre facendo<br />
politica in modo aperto, attraverso<br />
il confronto con i cittadini, nei<br />
quartieri, abbiamo cercato di contrastare<br />
– disgelandone le vergogne – i<br />
PIRUEA che Zocca e Hüllweck volevano<br />
calare sui vicentini, specie nella<br />
Circoscrizione 6.<br />
Andrea, assieme ai genitori ed ai ragazzi<br />
amanti dello skateboard, sviluppò<br />
le iniziative che hanno portato<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 2<br />
Che poi il terrorismo di matrice islamica<br />
o islamista abbia un peso sempre<br />
maggiore questo è vero. Ma anche qui<br />
si potrebbe discutere di quanto c’entri<br />
l’islam e quanto non c’entri, invece, il<br />
suo uso strumentale e politico. Perché<br />
è chiaro che il ritratto dell’islam fanatico<br />
e integralista che ci è stato regolarmente<br />
propinato negli ultimi anni, pur<br />
avendo delle basi oggettive, è soprattutto<br />
funzionale a ben precisi interessi<br />
politici, militari ed economici. A tanti<br />
paladini della libertà, della democrazia<br />
e dei diritti umani, interessa prima di<br />
tutto il controllo sulle zone cruciali del<br />
mondo. Ma qui ci si addentrerebbe in<br />
un discorso troppo lungo, e forse anche<br />
troppo complesso per chi ama i<br />
sillogismi tagliati con l’accetta.<br />
Infi ne, l’ultima annotazione per Davide<br />
Lovat, altro esponente della<br />
Lega intervenuto a difesa di Sandoli.<br />
Criticando Variati e un suo accenno<br />
al Vangelo (quello in cui Gesù dice<br />
“Ero straniero e mi avete accolto”),<br />
Lovat avverte che, se comincia lui<br />
a citare Sacre Scritture, Padri della<br />
Chiesa ed encicliche, molti cattolici<br />
progressisti “si stupirebbero di<br />
scoprire una religione cattolica in<br />
sintonia con l’essere leghista”. Sarà.<br />
Io non posso certo vantare la preparazione<br />
teologica di Lovat, ma se c’è<br />
una cosa, una sola, che credo di aver<br />
capito dalla lettura dei Vangeli, è che<br />
parlano dalla prima all’ultima riga di<br />
un messaggio di accoglienza e condivisione.<br />
Che non sono esattamente<br />
le parole d’ordine della Lega. Poi,<br />
naturalmente, sarò io a sbagliarmi, e<br />
Lovat e il suo latinorum ad essere nel<br />
Giusto sulla Via della Verità.<br />
Luca Matteazzi<br />
e i giovani dimenticati<br />
alla realizzazione della pista nel parco<br />
delle ex-Fornaci, anche se la sua conformazione<br />
attuale richiede esperienza<br />
ed abilità sopra la media. Un punto<br />
sventolato a favore della giunta Variati<br />
che ha però ha queste, e solo queste,<br />
radici.<br />
Come tutti coloro che fanno politica<br />
per passione e per ideale egli ha dovuto<br />
contemperare politica e famiglia<br />
e così ha preferito -giustamente- di<br />
non comprimere troppo il suo “mestiere”<br />
di marito e padre: una scelta<br />
di umanità. Facendo parte, come me,<br />
di Sinistra e Libertà, un partito che<br />
soffre la colpevole cecità dei mezzi di<br />
informazione, non é più illuminato<br />
dai rifl ettori che su di lui erano accesi<br />
quand’era capogruppo dei DS in Circoscrizione<br />
6.<br />
Fulvio Rebesani
Una fabbrica lenta, nell’epoca<br />
della produzione «just in time»,<br />
della delocalizzazione e dei fl ussi infi<br />
niti di merci nelle reti fi siche e immateriali<br />
globali, può sembrare un<br />
ossimoro, una contraddizione in termini.<br />
E certamente lo è. Ma, per chi<br />
abbia voglia di sfruttare la crisi economica<br />
più grave del dopoguerra per<br />
porsi qualche domanda, può essere<br />
una provocazione utile. A lanciarla<br />
è un imprenditore vicentino molto<br />
atipico, Giovanni Bonotto, direttore<br />
creativo della ditta di famiglia.<br />
«Quando una fabbrica chiude andiamo<br />
a vedere che tecnologia aveva<br />
dentro, e la recuperiamo. Molte<br />
macchine che usiamo le abbiamo<br />
comprate in Giappone, da fabbriche<br />
che stavano chiudendo. Il nostro<br />
obiettivo è mantenere la memoria, le<br />
emozioni che gli standard industriali<br />
hanno ucciso» racconta. La lentezza<br />
di cui parla Giovanni Bonotto è<br />
per ora una «cellula» nella produzione<br />
della ditta, ma il suo intento è<br />
estendere questo prototipo a tutta<br />
la fabbrica. Vecchi macchinari teoricamente<br />
«superati»<br />
vengono rimessi in sesto,<br />
le maestranze abi-<br />
tuate a «schiacciare»<br />
un bottone vengono<br />
formate per recuperare<br />
il sapere artigianale<br />
necessario per trattare<br />
con bulloni, pistoni<br />
e altre diavolerie da<br />
tempo messe in soffi tta<br />
per lasciare spazio<br />
ai bit e agli schermi.<br />
Duecento dipenden-<br />
il fatto<br />
ti, 35 milioni di fatturato, la Bonotto<br />
è una solida industria tessile con<br />
sede a Molvena, vicino a Bassano del<br />
Grappa: un paese in cui si respira<br />
l’aria del «miracolo del nordest». A<br />
un tiro di schioppo si trovano le sedi<br />
di Dainese e Diesel, tanto per fare<br />
due nomi a caso.<br />
«Il concetto di fabbrica lenta è<br />
questo: sta fi nendo l’era del prodotto<br />
che è solo comunicazione,<br />
arriva una nuova era dove l’“amore”<br />
sta tornando come un valore.<br />
La comunicazione ci ha saturato,<br />
dobbiamo capire che prima di comunicare<br />
ci vuole una storia vera<br />
da raccontare – spiega<br />
Bonotto, esperto<br />
di arte e semiotica<br />
ma capace di applicarla<br />
a lavorazioni<br />
molto concrete -.<br />
Vogliamo riscoprire<br />
i prodotti “a regola<br />
d’arte” come una<br />
volta: gli operai non<br />
devono più essere<br />
alienati, premere un<br />
bottone, ma devono<br />
tornare maestri<br />
d’arte. Solo quelli resteranno, dureranno<br />
nel tempo. Per far questo<br />
ci vuole la tecnologia: scopriamo<br />
ad esempio che le macchine usate<br />
fi no agli anni sessanta nel tessile<br />
facevano il prodotto con molta<br />
più lentezza, ma allo stesso tempo<br />
mille operai messi insieme riusci-<br />
vano a dare al prodotto un potere<br />
maieutico. Un tessuto, così, parla<br />
da solo, non deve più essere comunicato».<br />
Lasciare anche alcune<br />
imperfezioni, spiega Bonotto, può<br />
essere una mossa vincente se in<br />
cambio il tessuto torna ad avere<br />
un’anima. Recuperando ad esempio<br />
una formula di qualità come<br />
«pura lana vergine», un tempo<br />
conosciuta e ricercata, e che oggi<br />
presso i ventenni può suscitare al<br />
massimo qualche ironia.<br />
Questo modello può essere esportato<br />
in altre aziende? La risposta<br />
non può essere semplice né univoca,<br />
anche perché la Bonotto è una<br />
mosca bianca, una media impresa<br />
che non può essere paragonata ai<br />
piccoli laboratori sparsi nella pianura<br />
vicentina. Gli stessi che negli<br />
ultimi dieci anni – ben prima della<br />
crisi globale – sono stati decimati<br />
dalla concorrenza asiatica, ma anche<br />
portoghese o dei paesi dell’Europa<br />
dell’est, capaci di batterli proprio<br />
sul terreno a loro congeniale,<br />
quello dei bassi costi. «Noi siamo<br />
abbastanza tranquilli rispetto alla<br />
crisi, perché siamo solidi e internazionalizzati.<br />
I piccoli laboratori<br />
invece hanno sempre vissuto alla<br />
giornata, guardando al massimo<br />
al prossimo semestre, ma ora che<br />
fi niscono le commesse non sanno<br />
dove sbattere la testa – argomenta<br />
Bonotto -. Non sono mai stati laboratori<br />
specializzati in qualcosa,<br />
sono stati schiacciati dalla logica<br />
del produrre con il minimo costo<br />
al minuto. Ora che questo lavoro lo<br />
fanno meglio gli altri, resisteranno<br />
solo i laboratori che hanno al<br />
loro interno dei maestri artigiani:<br />
quelli che il mercato premia, quelli<br />
che hanno una memoria storica.<br />
Sopravviverà il modello della bottega<br />
rinascimentale». A patto di<br />
sapersi coniugare con un orizzonte<br />
di lungo respiro: «C’è da dire che il<br />
piccolo artigiano non ha un’ampia<br />
visione del futuro: la stessa cosa è<br />
successa con i laboratori orafi , che<br />
si sono sgonfi ati negli ultimi anni.<br />
Solamente l’industria ha nel proprio<br />
DNA la visione del futuro».<br />
L’altro motore della «visione» di<br />
questo atipico imprenditore<br />
è l’arte:<br />
una passione ereditata<br />
dal padre Luigi, che<br />
ha avviato una colle-<br />
zione di migliaia di<br />
opere del movimento<br />
artistico d’avanguardia<br />
Fluxus. Giovanni<br />
ha portato un passo<br />
oltre questo interesse,<br />
un passo che<br />
si traduce nel portare<br />
l’arte dentro i<br />
processi produttivi della fabbrica.<br />
«Alla sera parlo con gli artisti, mi<br />
stimolano, e la mattina quei discorsi<br />
mi tornano utili in azienda. Per<br />
noi è naturale lavorare sia sul piano<br />
industriale che su quello culturale.<br />
La cultura sarà il plusvalore della<br />
nuova era in cui stiamo entran-<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 3<br />
Produzione lenta, la rivincita degli operai-artigiani<br />
In una fabbrica di Molvena si recuperano vecchi macchinari e si torna a produrre<br />
con i ritmi degli anni sessanta. L’imprenditore-filosofo Bonotto: “Vogliamo riscoprire<br />
i prodotti a regola d’arte. Sono gli unici che sopravviveranno alla crisi”<br />
di Giulio Todescan<br />
Direttore Responsabile<br />
LUCA MATTEAZZI<br />
l.matteazzi@vicenzapiu.com<br />
Editore<br />
MANY MEDIA SRL<br />
corso Padova, 12 – Vicenza<br />
tel. 0444 923362<br />
fax 0444 926780<br />
Redazione<br />
via Btg. Monte Berico, 34 – Vicenza<br />
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redazione@vicenzapiu.com<br />
ALESSIO MANNINO<br />
a.mannino@vicenzapiu.com<br />
PAOLO MUTTERLE<br />
p.mutterle@vicenzapiu.com<br />
Molte<br />
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da fabbriche<br />
che chiudevano<br />
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Collaborano:<br />
ANDREA ALBA<br />
ALBERTO BELLONI<br />
MARTA CARDINI<br />
FRANCESCO CAVALLARO<br />
FEDERICA CEOLATO<br />
GIULIANO CORÀ<br />
FRANCESCA DANDA<br />
FRANCESCO DI BARTOLO<br />
ANDREA FASULO<br />
GIOVANNI MAGALOTTI<br />
MATTEO RINALDI<br />
GIULIO TODESCAN<br />
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Giornale chiuso in redazione alle ore<br />
20,00 di giovedì 18 giugno 2009.<br />
Stampa<br />
ALPHA PRINT SRL<br />
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61 UDINE - tel. 0432 548845<br />
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del 22 agosto 2008<br />
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<strong>VicenzaPiù</strong> si avvale di opere d’ingegno (testi<br />
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e “ Attribuzione - Non opere derivate”.<br />
Ringraziamo tutti gli autori che ci permettono<br />
di utilizzare i loro lavori segnalando il<br />
nome o il link ad un loro spazio web personale.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
www.creativecommons.it<br />
| L’azienda Bonotto negli anni ‘60 (dal sito www.bonotto.com)<br />
Prima di<br />
comunicare<br />
ci vuole una<br />
storia vera<br />
da raccontare<br />
Japanese Restaurant<br />
Take Away & Delivery<br />
do, insieme al prodotto produco<br />
un’identità culturale, sempre di più<br />
sarà questo che i consumatori cercheranno<br />
– continua l’imprenditore<br />
-. A Bassano vogliamo realizzare<br />
l’Archivio Bonotto, nell’ex macello<br />
in riva al Brenta». «Non sarà un<br />
museo, ma una fabbrica della cultura<br />
– afferma categorico<br />
-. Il modello delle<br />
grandi mostre calate<br />
dall’alto è fi nito. Abbiamo<br />
bisogno di produrre<br />
cultura coin-<br />
volgendo il territorio,<br />
creando in esso delle<br />
domande. Se il territorio<br />
è ricco, anche<br />
la mia fabbrica è più<br />
ricca. E il territorio<br />
che ci sta intorno,<br />
in questo periodo,<br />
ci preoccupa molto». L’ex macello,<br />
che fi no a pochi anni fa ospitava il<br />
centro sociale Stella Rossa, è stato<br />
acquistato e sarà convertito in una<br />
«fabbrica della cultura». Giusto<br />
per non smentire il primato nordestino<br />
della produzione, materiale<br />
o culturale che sia.<br />
Piazzale Fraccon, 2 (di fronte alla scalette di Monte Berico)<br />
Tel 0444.54.37.65<br />
www.zushi.eu | vicenza@zushi.eu
Gli storici hanno chiamato<br />
la guerra civile di Spagna<br />
la “prova generale” del secondo<br />
confl itto mondiale. Quella che a<br />
Vicenza si sta guerreggiando su<br />
Aim, beninteso sottotraccia, con<br />
segnali decifrabili da pochi nel<br />
più puro malcostume<br />
berico, può considerarsi<br />
la prova<br />
generale della guerra<br />
termonucleare che si<br />
combatterà sul nuovo<br />
piano regolatore<br />
(Pat).<br />
primo piano<br />
Aim, prova generale<br />
Per la guerra totale<br />
La trama oscura dietro la (semi)<br />
rivoluzione di Fazioli vede Variati<br />
assediato da una fronda<br />
in odore di poteri forti<br />
di Alessio Mannino<br />
Lo scenario<br />
Il campo di battaglia<br />
è il restyling<br />
della multiservizi di<br />
San Biagio. Autore,<br />
il presidente Roberto Fazioli, ircocervo<br />
mezzo tecnico e mezzo<br />
politico come ogni buon “esperto”<br />
emiliano, teorico e artefi ce<br />
della via pubblica e localistica<br />
alle utilities. Il modello Soelia,<br />
dal nome dell’ex municipalizzata<br />
di Argenta da lui resa un gioiello<br />
Col global<br />
service<br />
la distribuzione<br />
degli appalti<br />
potrebbe<br />
cambiare<br />
di gestione senza privatizzazioni<br />
né sottomissioni ad aggregazioni<br />
tipo Hera, prevedeva per Aim: il<br />
mantenimento dei servizi in house,<br />
cioè nell’ambito del Comune<br />
azionista unico; la cessione del<br />
patrimonio comunale a San Biagio;<br />
l’inglobamento di Amcps,<br />
braccio operaio del Comune per<br />
la manutenzione dei suoi beni.<br />
Le roboanti dichiarazioni degli<br />
inizi hanno lasciato posto, negli<br />
ultimi mesi e specialmente nelle<br />
ultime settimane, in tempo per<br />
la presentazione del<br />
piano industriale, ad<br />
una sorta di parziale<br />
marcia indietro. La<br />
ragione è politica. Il<br />
sindaco Achille Variati<br />
ha dovuto fare<br />
i conti con una serie<br />
di obiezioni tutt’altro<br />
che peregrine, e<br />
soprattutto piuttosto<br />
convincenti onde<br />
evitare di mettere a<br />
repentaglio la tenuta<br />
della sua maggioranza. Esperti<br />
del Comune, ragioneria, revisori<br />
dei conti lo hanno messo in guardia<br />
sulla patrimonializzazione,<br />
che serve ad Aim per ottenere<br />
maggiore disponibilità di mutui<br />
dalle banche. Il che vuol dire più<br />
esposizione bancaria, cioè mag-<br />
<br />
<br />
<br />
gior debito. Debiti Aim uguale<br />
debiti per il Comune, proprietario<br />
della multiutility e perciò<br />
ancora di salvataggio obbligata.<br />
Patrimonializzare non signifi ca<br />
solo il ritorno delle reti di distribuzione<br />
dell’energia alla casa<br />
madre Aim ma, secondo i piani<br />
di Fazioli, anche le strade, gli immobili,<br />
persino i cimiteri, tutto.<br />
Su questo, una parte del centrosinistra<br />
storce il naso. Fastidio bipartisan,<br />
in realtà. Che sommato<br />
alla fagocitazione di Amcps in un<br />
unico colosso dei lavori cittadini,<br />
fa presto a montare in aperta opposizione.<br />
Internalizzare tutto in<br />
Aim signifi ca rivedere i rapporti<br />
con quel formicaio di aziende e<br />
aziendine appaltatrici a cui Aim<br />
ha fatturato chissà quanti milioni<br />
di euro in questi anni. Ditte<br />
amiche del centrodestra o del<br />
centrosinistra. Col global service<br />
che ha in mente Fazioli certe<br />
consuetudini potrebbero saltare.<br />
Si può discutere se convenga o<br />
meno, alle casse di Aim e in defi<br />
nitiva alla tasche dei vicentini,<br />
sobbarcarsi l’onere di adottare ed<br />
estendere il metodo Amcps, cioè<br />
stabilire soglie di gara ma mantenendo<br />
il controllo su tutte le<br />
opere, sistema di lavoro osteggiato<br />
dagli imprenditori a cui viene<br />
negata una fetta di mercato.<br />
Confi ndustria contro<br />
E difatti l’Associazione Industriali,<br />
centro di potere a cui il<br />
Comune presta ascolto più della<br />
Curia, della Provincia e anche di<br />
Roma messe assieme, non vede<br />
per niente bene un Amcps ridotta<br />
prima a una srl e poi a società<br />
di scopo, Valore Città, che sostanzialmente<br />
lascia le cose così<br />
come stanno. I capitani d’industria<br />
di Palazzo Bonin Longare<br />
vogliono una fusione vera e propria,<br />
con un’Amcps asciugata a<br />
dovere (leggi: meno<br />
personale, nessun<br />
vertice amministrativo,<br />
e soprattutto<br />
competenze ridotte<br />
all’osso). Questo,<br />
sempre per cedere<br />
al mercato buona<br />
parte delle mansioni<br />
oggi svolte<br />
dalla società di viale<br />
Sant’Agostino.<br />
Insomma vogliono<br />
che Aim mangi Am-<br />
cps e la risputi fuori disossata,<br />
in modo che la polpa se la spartiscano<br />
loro.<br />
Ciò è quanto è stato riferito in<br />
un faccia a faccia a Fazioli ricevuto<br />
dal mandamento confindustriale<br />
del capoluogo, presieduto<br />
da Michele Amenduni dell’omo-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 4<br />
Gli industriali<br />
vorrebbero<br />
un’Amcps<br />
ridotto<br />
all’osso<br />
nima dinastia dell’acciaio, mattone<br />
e finanza. Un avversario<br />
interno del presidente di Assindustria,<br />
Roberto Zuccato (che<br />
ha tolto ad Amenduni la delega<br />
all’informazione, cioè ai media<br />
posseduti dall’associazione: una<br />
misura punitiva ma nient’affatto<br />
decisiva). Zuccato con Fazioli<br />
ha avuto un colloquio interlocutorio:<br />
mica può mettersi a<br />
difendere la concezione fazioliana<br />
di un’Aim pubblica e chiusa<br />
alla partecipazione privata. La<br />
presidentessa Marcegaglia<br />
l’ha detto:<br />
privatizzare i servizi<br />
o morte. Così dispone<br />
la normativa<br />
europea e la legge<br />
italiana ha recepito,<br />
seppur prorogando,<br />
entro il 2010-2011.<br />
Cioè nell’arco dei<br />
due anni che Fazioli<br />
ha chiesto per<br />
risanare l’azienda e<br />
restituirla chiavi in<br />
mano a Variati.<br />
Fronda a mezzo stampa<br />
Il quale per ora ha problemi più<br />
urgenti. Uno, quello del rapporto<br />
col sottobosco degli appalti<br />
Amcps, Variati lo ha già risolto<br />
così presentando il pacchetto
primo piano<br />
di tre delibere col via libera al<br />
piano Fazioli: «“Valore città”<br />
non si prefigge certo di sottrarre<br />
commesse al mercato, al quale<br />
anzi si rivolgerà in caso di opere<br />
nuove e di particolare rilievo,<br />
agendo come una vera stazione<br />
appaltante». Quindi, almeno<br />
così pare, il global service non<br />
si tradurrà in una porta chiusa<br />
in faccia al privato che scalpita<br />
e sbava. Ma nel frattempo dove<br />
lo mettiamo, l’attuale presidente<br />
Amcps Marino Quaresimin, in<br />
caso di fusione? La<br />
soluzione di una srl<br />
con cda interno di<br />
tre membri sembra<br />
la soluzione intermedia<br />
che ci vuole<br />
per non mettere<br />
a spasso il fedele<br />
compagno di Ubaldo<br />
Alifuoco quando<br />
i due facevano<br />
coppia fissa nel fare<br />
le pulci all’Aim di<br />
centrodestra. Il sindaco<br />
sa, poi, che l’opposizione<br />
sparerà a palle incatenate sulla<br />
telenovela delle dimissioni di<br />
Fazioli da Elettrogas, società padovana<br />
concorrente di Aim sulla<br />
compravendita del gas. Variati<br />
aveva annunciato solennemente<br />
che Fazioli si sarebbe dimesso, e<br />
A far sudare<br />
Variati è la sua<br />
maggioranza:<br />
divisa tra<br />
filo-Fazioli<br />
e anti-Fazioli<br />
Se 6 Goloso<br />
di Musica e Notizie<br />
questi lo aveva promesso. Ma ancor<br />
oggi non s’è visto nulla. Ma<br />
ciò che fa sudare freddo Achille<br />
è la sua maggioranza. Spaccata<br />
fra i filo-Fazioli, che poi sono<br />
i variatiani di ferro, e gli anti-<br />
Fazioli. Una bordata da questi<br />
ultimi è arrivata settimane fa col<br />
documento Dalla Rosa, lo studio<br />
informale di un braccio destro di<br />
Quaresimin che ha praticamente<br />
bocciato il rilancio à la emilienne.<br />
Gianni Rolando, capogruppo<br />
della sua civica, tira il freno. La<br />
posizione degli industriali<br />
l’abbiamo<br />
vista. E poi c’è la<br />
fronda, sotterranea<br />
ma munita del più<br />
potente dei cannoni<br />
mediatici, che viene<br />
da quella parte del<br />
Pd che ormai col Pd<br />
ha poco a che fare e<br />
che si identifica coi<br />
riformisti innamorati<br />
del “mercato”<br />
purchessia.<br />
Preclaro esponente di questa<br />
corrente di pensiero è il direttore<br />
del Giornale di Vicenza, Giulio<br />
Antonacci. Con l’editoriale del 14<br />
giugno scorso ha lanciato un ultimatum<br />
chiaro a Variati: porti<br />
l’affare Aim in consiglio comunale.<br />
La diagnosi antonacciana è in<br />
gran parte esatta, in particolare<br />
là dove parla del rischio giuridico<br />
dell’in house a fronte di una legislazione<br />
che esige l’ingresso dei<br />
privati e le alleanze extraterritoriali.<br />
(Nota curiosa: questo è un<br />
argomento che sottoscriverebbe<br />
qualsiasi membro dell’ex cda di<br />
centrodestra di Aim, bersagliato<br />
e politicamente azzoppato da Antonacci<br />
in più di un suo fondo).<br />
Meno condivisibile quando mette<br />
sul chi va là su presunte diffidenze<br />
delle banche: in realtà Aim è<br />
in buona salute, se non sul piano<br />
finanziario sicuramente a livello<br />
patrimoniale. Significativo è il<br />
passo in cui punta il dito contro<br />
i dirigenti compromessi con l’era<br />
Rossi&Hullweck, lasciati al loro<br />
posto come se niente fosse: di per<br />
sé una critica inattaccabile ma che<br />
suona, oggi, un po’ sfasata, e che<br />
sembra malignamente tagliata su<br />
misura del direttore amministrativo<br />
Dario Vianello, notoriamente<br />
amico di Variati. Un’accusa, cioè,<br />
intinta nel crescente clima d’insoddisfazione<br />
che il quotidiano di<br />
viale Fermi sta costruendo attorno<br />
al sindaco.<br />
Il fantasma Borra<br />
Il motivo possiamo immaginarlo.<br />
Le risorse più ghiotte<br />
di Aim, gas e smaltimento ri-<br />
fiuti, fanno gola. Tenere San<br />
Biagio in una bacheca di ferro<br />
in questi anni di crisi economica<br />
equivale a sottrarre a industrie<br />
energivore locali una<br />
possibile, sostanziosa manna<br />
a buon mercato. E’ il fantasma<br />
del piano Borra (la tentata ma<br />
non riuscita svendita di fatto,<br />
ai tempi del cda di Rossi, del<br />
comparto gas ad una cordata<br />
con dentro Valbruna, Stabila,<br />
Beltrame e altri), che ancora<br />
aleggia: privati potenti, che<br />
tra l’altro hanno<br />
un’influenza diretta<br />
sul Giornale di<br />
Vicenza attraverso<br />
il cda editoriale,<br />
hanno di mira i<br />
rami ricchi dell’ex<br />
municipalizzata.<br />
Quando Antonacci<br />
invita il sindaco<br />
alla “trasparenza”<br />
e fa un minaccioso<br />
cenno agli “errori”,<br />
alle “presunzioni”,<br />
ai “mancati coinvolgimenti”<br />
della passata gestione Aim,<br />
dice una cosa ovvia e sacrosanta:<br />
la giunta deve far discutere<br />
l’organo sovrano, il consiglio<br />
comunale, su una materia centrale<br />
per la vita del Comune.<br />
Ma letto in controluce, vuol<br />
13 notiziari locali 16 notiziari nazionali al giorno<br />
tutto quello che succede a vicenza e provincia<br />
tutte le partite del vicenza calcio in diretta<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 5<br />
| Da sinistra a destra: Giulio Antonacci, Roberto Fazioli, Achille Variati, Marino Quaresimin e la sede di Aim<br />
Sullo sfondo<br />
il solito<br />
piano<br />
per privatizzare<br />
gas ed energia<br />
dire: caro Achille, scendi nella<br />
fossa dei leoni, conduciti al<br />
martirio, perché la tua maggioranza,<br />
su Aim, imploderà.<br />
Noi, più sommessamente, facciamo<br />
un appello di diverso<br />
tenore. Affronti le forche caudine,<br />
Variati, perché solo così<br />
farà uscire allo scoperto chi,<br />
fra i “suoi”, rema contro di lui<br />
o, per meglio dire, maneggia<br />
in posizione smaccatamente<br />
prona ai poteri forti. Vada<br />
alla conta. Renda visibili, con<br />
nomi e cognomi,<br />
i consiglieri proclivi<br />
agli appetiti<br />
di privati troppo<br />
interessati. Non<br />
tergiversi ancora,<br />
perché più ritarda<br />
e più la fronda si<br />
rafforza. Se stana<br />
ora i franchi tiratori,<br />
ha tutta la<br />
forza per isolarli<br />
e contro-impallinarli.<br />
Se aspetta<br />
e si macera in timori pudichi<br />
quanto autolesionistici, rischia<br />
di finire disarcionato<br />
quando, dalla piccola guerra<br />
su Aim, si passerà alla guerra<br />
totale sul Pat, sul quale volano<br />
i soliti avvoltoi delle costruzioni<br />
e delle immobiliari.<br />
CI PUOI<br />
ASCOLTARE<br />
100.300<br />
Vicenza, Bassano,<br />
Rosà, Marostica.....<br />
105.600<br />
Schio<br />
104.700<br />
Vallata dell’Astico<br />
99.800<br />
Altopiano di Asiago<br />
107.750<br />
Vallata dell’Agno
focus<br />
Una lettera anonima<br />
e quei 6 nuovi dirigenti...<br />
Una missiva priva di firma arriva nelle redazioni dei giornali: accusa il Comune di<br />
indire una “finta” gara per ri-assumere gli stessi attuali responsabili di alcuni uffici<br />
di Alessio Mannino<br />
In data 16 giugno, cioè l’altro<br />
giorno, ci è giunta per posta<br />
una lettera anonima. Indirizzata<br />
anche al capo della Procura,<br />
Ivano Nelson Salvarani,<br />
e ai direttori delle altre testate<br />
giornalistiche locali (Giornale<br />
di Vicenza, TvA, Gazzettino,<br />
Canale 68, Domenica di Vicenza),<br />
la missiva non firmata<br />
lancia una pesante accusa di<br />
favoritismo riguardo la gara<br />
pubblica per selezionare sei<br />
dirigenti a tempo determinato<br />
del Comune (tre amministrativi<br />
e tre tecnici). In sostanza,<br />
secondo il mittente, i requisiti<br />
richiesti dall’amministrazionecomunale<br />
sono sulla<br />
carta trasparenti,<br />
poiché «molto articolati»<br />
e in grado<br />
di offrire «la possibilità<br />
di partecipazione<br />
a diversi<br />
soggetti». In realtà<br />
sarebbero «ad personam»,<br />
dato che<br />
il bando, citiamo<br />
sempre dalla lettera,<br />
«prevede che il<br />
servizio, le esperienze di lavoro,<br />
la specializzazione professionale<br />
culturale e scientifica<br />
devono essere maturate negli<br />
specifici ambiti professionali<br />
a cui si riferisce il posto prescelto».<br />
Insomma, secondo<br />
l’anonimo accusatore si trat-<br />
terebbe di una «farsa»<br />
che consente al<br />
Comune di «salvare<br />
la forma» mascherando<br />
la sostanza,<br />
ossia una selezione<br />
«ad hoc per alcune<br />
persone». E fa nomi<br />
e cognomi: Giovanni<br />
Fichera, Michela Piron,<br />
Carla Polloniato,<br />
Tibaldo Mariano,<br />
Riccardo Brazzale<br />
e Silvano Golin. Il<br />
fatto è, dice sempre<br />
questo misterioso “lui”,<br />
che la chiamata di dirigenti a<br />
persona «è prevista sia dalla<br />
vigente normativa sia dal Regolamento»<br />
sull’ordinamento<br />
degli uffici e dei servizi, tanto<br />
è vero che oggi ce ne sono nove<br />
sotto incarico. Tale mancanza<br />
|Tommaso Ruggeri<br />
| Palazzo Trissino, sede del Comune<br />
<br />
di «correttezza» gli fa invocare,<br />
perciò, l’intervento della<br />
magistratura, «magari con la<br />
stessa attenzione e tempestività<br />
riservate ad altre operazioni<br />
effettuate dalla passata amministrazione»,<br />
cioè dal centrodestra<br />
nel decennio di Enrico<br />
Hullweck sindaco. Quest’ultima<br />
nota farebbe pensare a<br />
qualcuno dell’attualeopposizione,<br />
desideroso di<br />
far scoppiare un<br />
“caso”. Noi aveva-<br />
mo già affrontato<br />
la questione, sollecitata<br />
dal rappresentante<br />
del sindacato<br />
autonomo dei<br />
dipendenti comunali,<br />
Teresa Turetta(“Dipendenti<br />
comunali, qualcosa<br />
è cambiato”, <strong>VicenzaPiù</strong><br />
n°151, 30 maggio 2009). L’assessore<br />
competente, Tommaso<br />
Ruggeri, aveva così difeso la<br />
gara: «Prima non c’era trasparenza,<br />
quando mai è stato fat-<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 6<br />
Ruggeri:<br />
“Il bando<br />
non esclude<br />
la selezione<br />
all’esterno”<br />
to così? Il bando non esclude<br />
affatto la selezione all’esterno».<br />
In linea di principio, il<br />
ricambio di responsabili, siano<br />
essi politici o tecnici, stipendiati<br />
dai contribuenti per<br />
lavorare in nome e per conto<br />
della collettività è una pratica<br />
che andrebbe osservata scrupolosamente,<br />
onde evitare il<br />
sorgere di feudi<br />
personali. E’ anche<br />
vero che competenze<br />
affinate negli<br />
anni possono risul-<br />
tare determinanti<br />
in settori delicati e<br />
in passaggi caratterizzati<br />
dalla riorganizzazione<br />
delle<br />
funzioni. Forse la<br />
soluzione sta nel<br />
mezzo, ovvero, in<br />
questo caso, in un<br />
mix di nuovi e vecchi dirigenti.<br />
Certo è che, specie dopo dieci<br />
anni di ininterrotta cura Hullweck,<br />
far circolare aria fresca<br />
nelle stanze del Comune farebbe<br />
soltanto del bene.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
|Il testo della lettera
pensieri contro<br />
Sette anni di rifugiati<br />
A Santa Bertilla un appartamento gestito dai gesuiti accoglie migranti che chiedono asilo<br />
per motivi politici o umanitari. Le storie di chi ci ha vissuto<br />
di Andrea Alba<br />
Vicenza da sette anni esiste<br />
A un progetto di accoglienza<br />
di rifugiati promosso e fi nanziato<br />
dai padri gesuiti del Centro<br />
Astalli di Roma. In questo arco di<br />
tempo sono stati una ventina i rifugiati<br />
che hanno trovato ospitalità<br />
per alcuni mesi in un piccolo<br />
appartamento a Santa Bertilla, e<br />
da qui hanno potuto perfezionare<br />
la lingua italiana, iniziare un<br />
lavoro, trovare una sistemazione<br />
abitativa stabile. Abbiamo fatto<br />
una “chiacchierata” con i responsabili<br />
del progetto, per capire chi<br />
sono le persone che cercano asilo,<br />
e da cosa fuggono. E per sentire<br />
l’opinione dei “tecnici” del settore,<br />
coloro che danno asilo, sulle<br />
ultime decisioni in tema di immigrazione<br />
prese dall’Italia.<br />
Il “rifugio” di Santa Bertilla<br />
La sfi da del “Progetto Nord” del<br />
Centro romano Astalli era incoraggiare<br />
i rifugiati arrivati a<br />
Roma, dove avviene la prima accoglienza,<br />
a partire di nuovo e a<br />
cercare una sistemazione defi nitiva<br />
nel nord Italia. Lo scenario,<br />
rispetto all’epoca<br />
in cui il progetto fu<br />
avviato, è molto diverso<br />
e a volte scoraggiante.<br />
Oggi la<br />
crisi economica, che<br />
I rifugiati sono<br />
uomini in fuga<br />
da pericoli,<br />
torture, morte<br />
tocca pesantemente<br />
anche le nostre<br />
zone, non dà più le<br />
possibilità di inserimenti<br />
lavorativi<br />
veloci e sistemazioni<br />
defi nitive dei<br />
rifugiati e delle loro<br />
famiglie. La struttura vicentina<br />
era fi no a poco tempo fa diretta<br />
da un sacerdote, padre Giovanni<br />
Fantola, recentemente mancato.<br />
La sua opera viene continuata<br />
da un gruppo di volontari i quali<br />
sottolineano che l’appartamento<br />
di Santa Bertilla, a dispetto<br />
della crisi, continua a dare frutti,<br />
«modesti ma signifi cativi».<br />
«L’alloggio può ospitare fi no a 4,<br />
5 persone contemporaneamente,<br />
attualmente sono in due – spiega<br />
Annamaria Colombaro, una delle<br />
responsabili –: vengono accolti<br />
dagli otto ai dieci mesi, tempo ritenuto<br />
necessario a trovare lavoro<br />
e casa. Attualmente con la crisi<br />
il tempo dell’accoglienza può aumentare<br />
di qualche mese». Oggi<br />
i volontari che seguono il progetto<br />
intendono avviare un’opera di<br />
sensibilizzazione nei confronti<br />
della città, facendo conoscere la<br />
presenza della casa di accoglienza,<br />
e avvicinando i vicentini a una<br />
realtà importante ma scarsamente<br />
nota. Il primo appuntamento<br />
organizzato dal gruppo è in programma<br />
per sabato 20 Giugno<br />
2009 – Giornata mondiale del<br />
Rifugiato - alle 20,30 alla chiesa<br />
di S. Bertilla: vi si svolgerà una<br />
veglia di preghiera in memoria<br />
di tutti coloro che sono morti alle<br />
frontiere dell’Europa.<br />
L’ “identikit” del rifugiato<br />
«I rifugiati sono donne e uomini<br />
che lasciano il loro paese<br />
a malincuore perché in fuga da<br />
pericoli, torture, morte» spiega<br />
Colombaro. «Prevalentemente<br />
vengono dall’Africa<br />
e dall’Asia, scappano<br />
dai propri Paesi<br />
a causa di una situazione<br />
politica contro<br />
cui stanno lottando.<br />
Sono soggetti che<br />
spesso, per le proprie<br />
opinioni, sono stai<br />
perseguitati e a volte<br />
torturati. Abbiamo<br />
avuto casi molto<br />
gravi, a Vicenza. A<br />
un rifugiato che è<br />
stato accolto avevano ammazzato<br />
il fi glio davanti agli occhi, e poi<br />
gli avevano strappato il cuore.<br />
Veniva da un Paese in cui c’era<br />
una guerra in atto». Ultimamente<br />
all’interno dell’appartamento di<br />
Santa Bertilla hanno vissuto un<br />
rifugiato proveniente dall’Afghanistan,<br />
uno della Striscia di Gaza,<br />
uno del Togo e uno del Camerun.<br />
«Quello del Togo era un rifugiato<br />
per motivi umanitari, tutti gli altri<br />
erano rifugiati politici – continua<br />
Colombaro -: vengono da posti<br />
diversi, ognuno con la propria<br />
religione e con culture differenti,<br />
ma all’interno dell’appartamento<br />
devono dividere i luoghi comuni:<br />
la prima integrazione quindi<br />
avviene proprio qua dentro. Si<br />
tratta sempre di soggetti molto<br />
motivati a lavorare e a cercarsi<br />
un’occupazione, vengono a Vicenza<br />
proprio per questo. Quelli<br />
che noi accogliamo vengono inviati<br />
da Roma, dove c’è la sede<br />
centrale dell’associazione: nella<br />
capitale i rifugiati seguono le prime<br />
lezioni di italiano, e vengono<br />
preparati da servizi specializzati<br />
della nostra associazione.<br />
Le violazioni della Convenzione<br />
di Ginevra da parte dell’Italia<br />
Colombaro spiega anche quale è<br />
la procedura per l’ottenimento<br />
dello status di rifugiato: «Bisogna<br />
fare una richiesta ben precisa.<br />
La persona viene sentita da una<br />
commissione e vengono verifi cate<br />
le sue dichiarazioni: non basta<br />
partire da dove c’è la guerra, ci<br />
devono anche essere delle particolari<br />
situazioni di pericolo per il<br />
soggetto specifi co, tali da far temere<br />
persecuzioni, o addirittura<br />
per la sua vita, nel caso rientri in<br />
Patria. Poi ci sono anche i rifugiati<br />
per motivi umanitari,<br />
un’altra categoria».<br />
Gli operatori<br />
vicentini esprimono<br />
anche una posizione,<br />
critica, ben precisa<br />
sulla politica governativa,<br />
avviata di<br />
recente, di respingere<br />
le navi cariche di<br />
migranti già al largo<br />
delle coste italiane,<br />
rispedendole in<br />
Africa. «Respingere<br />
i “barconi” è un fatto gravissimo<br />
– afferma Colombaro - La convenzione<br />
di Ginevra dice che le<br />
persone in diffi coltà devono essere<br />
accolte, e l’Italia l’ha fi rmata.<br />
Quando queste persone vengono<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 7<br />
| Combattimenti a Gaza: a Vicenza sono arrivati anche rifugiati in fuga dalla Striscia (foto: www.flickr.com/farshadebrahimi)<br />
Restano qui<br />
fino a quando<br />
non trovano<br />
casa e lavoro.<br />
Ma con la crisi<br />
è più difficile<br />
respinte, poi, vanno a fi nire in<br />
una nazione che non è collegata<br />
alla Convenzione, e non è tenuta<br />
a rispettarla. Di fatto diventa diffi<br />
cile sapere cosa succede là, ma<br />
si teme il peggio». Fra i migranti<br />
nei “barconi” inoltre ci sono spesso<br />
dei rifugiati politici, cui l’Italia<br />
secondo la Costituzione dovrebbe<br />
dare asilo: «La sede centrale della<br />
nostra associazione ci dice che<br />
questa percentuale<br />
è molto alta. Di recente<br />
– conclude la<br />
volontaria – assieme<br />
ad Amnesty International,<br />
Arci, altre<br />
associazioni religiose<br />
e organizzazioni<br />
che si occupano dei<br />
migranti abbiamo<br />
spedito una lettera<br />
al presidente della<br />
Repubblica Giorgio<br />
Napolitano, e<br />
al presidente del consiglio Silvio<br />
Berlusconi. Chiediamo che venga<br />
ripristinato il rispetto dei diritti<br />
internazionali, e che sia assicurata<br />
una prassi basata sul soccorso<br />
a queste persone».
opinioni<br />
Referendum, un sì per picconare<br />
una legge antidemocratica<br />
Devo partire, come sempre, dalle<br />
cose che sento quotidianamente<br />
per strada e negli ambienti che<br />
frequento. C’è l’indeciso su votare o<br />
meno, chi non si pone nemmeno il<br />
problema; orecchiando in Tv ha sentito<br />
qualcuno dire che il referendum<br />
è inutile perché non si raggiungerà il<br />
“ quorum” (il 50+ 1 %) e quindi ha<br />
rimosso la cosa. C’è quello che voterà<br />
-no- ai tre quesiti, quello che voterà<br />
-sì- al terzo e- no- agli altri due e<br />
quelli., non sono pochi, che non sanno<br />
nemmeno di che si tratta.<br />
Purtroppo l’informazione cartacea,<br />
che è quella che consente di rifl ettere<br />
meglio sui fatti, non si è, in generale,<br />
spesa molto per chiarire la situazione<br />
legata al refrendum elettorale. Desidero,<br />
con questo breve scritto, contribuire<br />
a far chiarezza sull’opportunità<br />
che i quesiti presentano.<br />
Cominciamo col dire che i referendum<br />
sono previsti dalla nostra Carta<br />
costituzionale e che sono uno straordinario<br />
mezzo per dare la parola<br />
ai cittadini quando ritengano che<br />
il Parlamento non si sia occupato,<br />
come avrebbe dovuto, di un certo argomento.<br />
L’attuale legge elettorale,<br />
legge Calderoli da lui stesso successivamente<br />
ripudiata, è una norma<br />
che permette al leader di un partito<br />
di presentarsi come capolista in vari<br />
collegi, anche quando non abbia alcuna<br />
possibilità di ricoprire il posto<br />
per il quale si è presentato.( vedi i<br />
casi Berlusconi e di Pietro). La gente<br />
ha votato loro e si ritroverà, per quel<br />
posto, un’altra persona. Il che non è<br />
certo corretto.<br />
Ma c’è di più. Il secondo in graduatoria<br />
che subentra al vincitore si troverà<br />
in una posizione di sudditanza<br />
rispetto al votato e gli dovrà eterna<br />
gratitudine politica, gratitudine che<br />
si dovrebbe , invece, avere solo verso<br />
chi ti ha dato fi ducia votandoti. Uno<br />
dei quesiti del referendum vuole eliminare<br />
questo baratto indegno.<br />
Un secondo e un terzo quesito si riferiscono<br />
alla stessa cosa, uno per il<br />
Senato e l’altro per la Camera. La legge<br />
in vigore prevede che la coalizione<br />
di liste o partiti che ottengono il maggior<br />
numero di voti abbia un premio<br />
che porta alla coalizione il 55% dei<br />
seggi delle due Camere, indipendentemente<br />
dalla percentuale realmente<br />
ottenuta. Cosa comporta questa possibilità?<br />
Prima delle elezioni, i partiti<br />
si mettono assieme nella stessa lista<br />
per ottenere il premio in caso di vittoria<br />
e, poi, una volta fatto il pieno di<br />
seggi, riprendono la loro autonomia<br />
dal partito maggiore assumendo sovente<br />
posizioni di aperto contrasto<br />
con lo stesso. Questo è capitato con<br />
il Governo Prodi e i partiti della sinistra<br />
estrema; questo capita, a volte,<br />
al Pdl con la Lega.<br />
Un partito del 2/3% avrà sempre nel<br />
proprio dna l’istinto di essere visibile<br />
e di far vedere ai propri elettori che<br />
, anche su problemi condivisi dalla<br />
maggioranza, lui ha le sue idee e le<br />
esprime anche in dissenso con il leader<br />
della coalizione. La coerenza è<br />
una cosa preziosa tuttavia, sovente,<br />
le battaglie di principio nascondono<br />
interessi di bassa bottega.<br />
Ecco, questi due quesiti del referendum<br />
vogliono che il premio di<br />
maggioranza ( il 55%) non vada più<br />
alla coalizione maggiormente votata,<br />
ma al partito( lista) più votato. Se si<br />
costringono i partiti minori a confl uire<br />
in quello maggiore, si perderà sì<br />
un po’ di libertà ma saranno impediti<br />
tutti quei ricatti che rallentano,<br />
quando non vanifi cano, l’azione di<br />
governo.<br />
Teniamo presente che nulla vieta alle<br />
varie componenti di discutere all’interno<br />
del partito, anche su ogni argomento,<br />
ma poi ci si deve adeguare<br />
alle decisioni della maggioranza.<br />
Molte perplessità di tanti elettori<br />
AI<br />
sono aumentate quando il presidente<br />
Berlusconi ha detto che avrebbe<br />
votato sì al referendum e avrebbe , di<br />
conseguenza, fatto campagna elettorale<br />
a favore. Alcuni hanno pensato<br />
che con il premio di maggioranza il<br />
Pdl sarebbe diventato il padrone del<br />
paese. Sfuggiva , forse, il fatto che,<br />
già ora, la coalizione Pdl ha il 55%<br />
dei seggi in Parlamento e che nella<br />
sostanza nulla cambierebbe rispetto<br />
alla situazione attuale. Qualche<br />
giorno fa è intervenuto l’accordo, a<br />
proposito di ricatti, tra Berlusconi e<br />
Bossi che ha fatto fare marcia in dietro<br />
al Presidente del Consiglio sulla<br />
campagna elettorale a favore del referendum.<br />
Io penso che una richiesta fatta da<br />
820.000 nostri concittadini per dare<br />
i primi colpi di piccone ad una legge<br />
Calderoli da tutti, a parole, considerata<br />
antidemocratica al massimo, e,<br />
soprattutto, per costringere il Parlamento<br />
a realizzare una seria legge<br />
elettorale con l’apporto di tutti, sia<br />
una proposta da rispettare andando<br />
tutti a votare il 21/22, e votare, sì, ai<br />
3 quesiti.<br />
L’astensione , oltre a difendere la<br />
legge in vigore ( a parole da tutti<br />
disprezzata) , fi nisce per svuotare<br />
di senso il referendum, eccellente<br />
strumento di democrazia diretta voluto<br />
dal Costituente per bilanciare la<br />
possibile tirannia delle maggioranze<br />
parlamentari e dei governi in carica.<br />
Adriano Verlato<br />
responsabile del Comitato Provinciale<br />
per il Referendum elettorale<br />
RISTORANTE PIZZERIA<br />
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Forse mai come in questi giorni<br />
sono stato indeciso tra l’andare<br />
a votare al referendum e<br />
la prospettiva dell’astensione.<br />
Alla fine andrò alle urne, come<br />
ho sempre fatto in passato, ma<br />
con motivazioni che vanno al<br />
di là del semplice giudizio di<br />
merito sui quesiti proposti.<br />
Mi spiego: sono d’accordo con<br />
chi ritiene che l’attuale legge<br />
elettorale sia una porcata, per<br />
molte ragioni. Tanto per dirne<br />
una, il meccanismo delle liste<br />
bloccate e senza preferenze,<br />
che consegna tutto il potere decisionale<br />
alle segreterie di partito.<br />
Ma i tre referendum previsti<br />
rischiano di creare un sistema<br />
ancora peggiore. In particolare,<br />
se passano i due quesiti<br />
sul premio di maggioranza da<br />
assegnare alla lista più votata<br />
(invece che alla coalizione,<br />
come avviene ora), si permetterebbe<br />
ad un singolo partito<br />
di prendere il 55 per cento dei<br />
seggi. Se prendiamo come riferimento<br />
le ultime europee, il<br />
Pdl, con il 35 per cento dei voti,<br />
si accaparrerebbe da solo più<br />
della metà dei parlamentari<br />
(ma il discorso è valido anche<br />
nella remota ipotesi che fosse<br />
il Pd, un giorno, il partito più<br />
votato). Una mostruosità come<br />
neanche la Dc della “legge truffa”<br />
aveva immaginato, e che<br />
ha poco senso in un sistema<br />
politico articolato come quello<br />
italiano.<br />
Nelle democrazie rappresentative,<br />
i sistemi elettorali devono<br />
sempre giocare sul filo<br />
dell’equilibrio tra il principio<br />
della rappresentatività, in teoria<br />
garantito da un proporzionale<br />
puro, e quello della<br />
governabilità, favorito invece<br />
dal maggioritario secco. Qui,<br />
però, si esagera: e con il pretesto<br />
di garantire un governo<br />
solido si rischia di lasciare<br />
senza rappresentanza e senza<br />
voce in parlamento milioni di<br />
italiani.<br />
Quindi sono per il no, almeno<br />
per questi due quesiti (discorso<br />
a parte invece per il quesi-<br />
numero 154 de20 20 giugno 2009 pag 8<br />
E io dico No,<br />
ma andrò a votare<br />
to sulle preferenze, che chiede<br />
di eliminare le candidature<br />
multiple dei leader, e che mi<br />
vede d’accordo). E quindi, per<br />
come sono strutturati i nostri<br />
referendum, mi converrebbe<br />
starmene a casa in modo da<br />
far mancare il quorum. Solo<br />
che mi è capitato troppe volte<br />
di trovarmi dall’altra parte<br />
della barricata per non sapere<br />
quanto sia frustrante andare a<br />
votare e vedersi battuti da chi<br />
ha deciso di passare la giornata<br />
in spiaggia. Pur con tutti i<br />
loro limiti, i referendum sono<br />
uno dei pochi momenti in cui i<br />
cittadini hanno ancora la possibilità<br />
di incidere, direttamente,<br />
sulle scelte politiche di un<br />
sistema di partiti sempre più<br />
chiuso e arroccato in se stesso.<br />
E la strategia dell’astensione,<br />
a mio avviso, è una tattica che<br />
nel lungo periodo rischia solo<br />
di affossare quel poco di democrazia<br />
che ci è rimasta, perché<br />
mina quelli che dovrebbero essere<br />
i fondamenti della vita democratica:<br />
l’informazione (intesa<br />
come volontà e possibilità<br />
di informarsi) e la partecipazione.<br />
Una paese in cui la gente<br />
non va a votare non è un paese<br />
maturo, come sostengono gli<br />
innamorati del modello americano:<br />
è solo un paese in cui la<br />
gente non ha più fiducia nella<br />
classe politica (cosa non troppo<br />
difficile di questi tempi) e<br />
non vede prospettive di miglioramento<br />
per il proprio futuro.<br />
Dirò di più. Per i referendum<br />
il quorum andrebbe eliminato<br />
del tutto: se l’argomento ti interessa<br />
vai a votare, se non te<br />
ne frega niente vai al mare, ma<br />
poi non ti lamenti di quello che<br />
gli altri hanno deciso.<br />
E allora? Allora, turandomi un<br />
po’ il naso, andrò a votare no<br />
per due quesiti su tre. Anche se<br />
non mi conviene. Anche se rischio<br />
di far vincere chi non la<br />
pensa come me. È la democrazia,<br />
bellezza. O almeno quel che<br />
ne resta.<br />
Luca Matteazzi
Pannelli solari, acqua di “San<br />
Rubinetto”, giochi e laboratori<br />
per bambini, gruppi di acquisto e<br />
distretti di economia solidale. E poi<br />
ancora spettacoli, concerti, dibattiti,<br />
tavole rotonde e stand gastronomici<br />
con prodotti locali e biologici. In<br />
una parola Festambiente, che torna<br />
per l’ottava volta al parco del Retrone<br />
con una formula che i vicentini<br />
hanno ormai imparato a conoscere<br />
ed apprezzare, come testimoniano<br />
i quasi 100mila visitatori raggiunti<br />
nelle ultime edizioni. Quest’anno, e<br />
non poteva essere diversamente, la<br />
manifestazione ha scelto come tema<br />
centrale la crisi economica e le sue<br />
ripercussioni sociale e ambientali:<br />
“Non soltanto con una rifl essione<br />
critica sulle reazioni impaurite che<br />
vedono nell’aumento ulteriore del<br />
consumo del suolo e delle sue risorse<br />
non rinnovabili, una via di uscita<br />
– spiegano gli organizzatori in un<br />
comunicato -, ma con esempi concreti<br />
di esperienze e comportamenti<br />
economici e di azioni provenienti da<br />
orizzonti nuovi in cui vige il coraggio<br />
e la poetica di proposte di modelli<br />
economici e di stili di vita sostenibili<br />
basate sulle risorse rinnovabili e<br />
l’uscita dal fossile”.<br />
I dibattiti<br />
In effetti il cartellone<br />
della festa è, come al<br />
solito, estremamente<br />
ricco e articolato,<br />
e alterna momenti di<br />
denuncia a spazi di rifl<br />
essione su modelli di<br />
organizzazione sociale<br />
alternativi. Nel programma<br />
dei dibattiti<br />
si spazia da incontri<br />
su temi strettamente<br />
etici, come la questione<br />
del testamento<br />
biologico che sarà affrontata<br />
con Mina Welby, moglie di<br />
Piergiorgio, a problemi che riguardano<br />
più da vicino il territorio vicentino:<br />
la costruzione della Valdastico<br />
Sud, scelta come caso esemplare in<br />
un libro signifi cativamente intitolato<br />
“L’ingiustizia amministrativa” (se ne<br />
speciale Festambiente<br />
parlerà con l’autore, Fabio Cassola),<br />
o il consumo indiscriminato di suolo,<br />
al centro dell’assemblea regionale<br />
dei comitati e delle associazioni impegnate<br />
nella difesa dell’ambiente e<br />
della qualità della vita. Si parlerà poi<br />
di nuovi stili di vita, con esempi concreti<br />
di decrescita, con le esperienze<br />
dei distretti di economia solidale e<br />
con le iniziative virtuose messe in<br />
campo da vari comuni; di banca e<br />
fi nanza etica; delle questioni aperte<br />
nel mondo del lavoro; di turismo<br />
responsabile; e di informazione, con<br />
una tavola rotonda sugli stereotipi<br />
con cui è rappresentato il Nordest.<br />
“Inoltre – aggiunge l’organizzazione<br />
- quest’anno Festambiente si relaziona<br />
in modo particolare con il quartiere<br />
dei Ferrovieri che ospita la festa<br />
condividendo con i suoi abitanti la<br />
lotta contro l’impianto di trattamento<br />
di rifi uti tossici che lo minaccia e<br />
offrendo particolare spazio espositivo<br />
al progetto di sistema tangenziale<br />
venete le cui criticità potrebbero<br />
investire con impatto devastante il<br />
quartiere di Sant’Agostino e il corso<br />
del Retrone che lambisce lo spazio<br />
della festa”.<br />
Gli spettacoli<br />
Questa è, per così dire, la parte seria.<br />
Poi c’è tutto il resto. Gli spettacoli e i<br />
concerti che ogni sera<br />
animeranno il parco:<br />
la musica di Federico<br />
Sirianni che unisce<br />
tradizione balcanica e<br />
folk americano, il rap<br />
di Frankie Hi-nrg, il<br />
reggae elettronico dei<br />
Torpedo, le melodie<br />
e le danze in romanì<br />
di Alexian Santino<br />
Spinelli, lo spettacolo<br />
teatrale dedicato<br />
alla risorsa acqua, la<br />
rivisitazione della Divina<br />
Commedia in chiave esperantista<br />
e poliglotta. I fi lm di mezzanotte,<br />
che in realtà cominciano alle 23,30 e<br />
che spaziano da “La fabbrica dei tedeschi”,<br />
sulla tragedia della Tyssen-<br />
Krupp di Torino, al visionario “V per<br />
Vendetta”. E poi il consueto e colora-<br />
tissimo contorno con gli stand delle<br />
associazioni, i laboratori sul risparmio<br />
energetico e sul software libero,<br />
lo spazio per bambini, i banchetti dei<br />
produttori locali. Gli ingredienti per<br />
riuscire sembrano esserci tutti.<br />
L’ambientalismo civico<br />
Il tutto in un momento, e in un contesto,<br />
in cui l’attenzione verso i temi<br />
ambientali si fa sempre più forte.<br />
Una ricerca recente dell’università<br />
di Padova ha rilevato che, nel giro di<br />
una decina d’anni, il numero di comitati<br />
sorti su tematiche ambientali è<br />
praticamente raddoppiato, passando<br />
nelle tre province di Vicenza, Treviso<br />
e Padova da 74 a 140 (nel vicentino<br />
si è passati dai 20 del 1998 ai 39 del<br />
2008). In pratica, un comitato ogni<br />
due comuni. Sul sito Sos Paesaggi<br />
Veneti, i comitati registrati sono ben<br />
267, impegnati sulle tematiche più<br />
varie: c’è chi si è mobilitato contro<br />
l’installazione di antenne per la telefonia<br />
e chi protesta per la presenza di<br />
impianti industriali pericolosi (come<br />
nel caso del presidio di Rosà), chi è<br />
preoccupato per la creazione di nuove<br />
infrastrutture (ieri la Valdastico<br />
Sud, oggi il sistema di Tangenziali<br />
venete) e chi per gli impianti di<br />
trattamento rifi uti, chi in generale si<br />
batte per la tutela del paesaggio (ad<br />
esempio i comitati che si erano mobilitati<br />
per Villa Zileri). Una miriade<br />
di associazione e di attivisti che non<br />
si può non leggere, annota nello studio<br />
sopra citato il professor Mauro<br />
Varotto, del dipartimento di geografi<br />
a dell’università di Padova, come il<br />
segno di un “più generale fenomeno<br />
di confl itto di valori e ideali che stentano<br />
a trovare spazio nella normale<br />
prassi territoriale (il diritto ad un<br />
ambiente salubre, ad un bel paesaggio,<br />
ad una gestione partecipata e<br />
condivisa del territorio che si sente<br />
come estensione della propria casa).<br />
L’aumento della sensibilità culturale<br />
nei confronti di tematiche<br />
ambientali e paesaggistiche,<br />
spesso dettata<br />
da condizioni di<br />
benessere economico e<br />
sviluppo sociale avanzati,<br />
si scontrano con<br />
la persistenza di pratiche<br />
territoriali e decisionali<br />
dal procedere<br />
opaco, impregnato da<br />
vecchie logiche di sviluppo<br />
quantitativo e<br />
incrementale. Spesso,<br />
al di là dell’apparente<br />
ragione ambientale del confl itto,<br />
essi segnalano una crisi di carattere<br />
sociale legata al prevalere di Privatopia,<br />
all’incapacità di gestire la trasformazione<br />
del territorio in maniera<br />
condivisa e riducendo al minimo<br />
traumi e frizioni”.<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 9<br />
Ambiente, una Festa per fermare Privatopia<br />
Ottava edizione di Festambiente: dibattiti, concerti, spettacoli, laboratori e iniziative per i più piccoli<br />
per frenare il dilagare dell’individualismo. Tema principale, le conseguenze della crisi<br />
Tra gli ospiti<br />
anche Mina<br />
Welby, Frankie<br />
HI-NRG<br />
e Alexian<br />
Santino Spinelli<br />
L’integrità<br />
ambientale è<br />
un tutt’uno<br />
con la vitalità<br />
democratica<br />
e il senso civile<br />
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| Le scorse edizioni di Festambiente<br />
“Prima ancora che di crisi ambientale<br />
– continua Varotto - si tratta<br />
del serpeggiare di una più profonda<br />
crisi sociale e culturale, che coinvolge<br />
il modo di intendere lo sviluppo<br />
del territorio, lo strumento di delega<br />
democratica, la necessità di adeguate<br />
forme di giustizia sociale, il rapporto<br />
affettivo con i luoghi e il paesaggio. A<br />
ben vedere, l’ideale di uno sviluppo<br />
territoriale qualitativo, sostenibile,<br />
fonte di felicità individuale e collettiva<br />
proposto dalla regione del Veneto<br />
è lo stesso di cui si fanno portavoce<br />
gli stessi comitati. Il<br />
loro desiderio di qualità<br />
ambientale, coscienza<br />
civica, giustizia<br />
sociale e sostenibilità<br />
dei processi di sviluppo<br />
economico costituisce<br />
la sfi da culturale<br />
del nuovo “ambientalismo<br />
civico”, secondo<br />
cui salubrità ambientale<br />
e bellezza paesaggisticadovrebbero<br />
essere tutt’uno<br />
con la vitalità democratica<br />
e un ritrovato senso civile:<br />
sono queste, a ben vedere, le nuove<br />
grassroots necessarie alla crescita<br />
del “Terzo Veneto””. Una sfi da a<br />
cui anche Festambiente cerca, a suo<br />
modo, di dare una risposta.<br />
L. M.
speciale Festambiente<br />
Istruzioni per salvare il pianeta<br />
Anno dopo anno Festambiente cresce per quantità e qualità degli appuntamenti. Ecco tutto il programma 2009:<br />
CONCERTI<br />
MERCOLEDI’ 24. ore 22.<br />
FEDERICO SIRIANNI<br />
un viaggio che parte dai Balcani e arriva<br />
al vecchio west:<br />
VENERDI’ 26. ore 22.<br />
FRANKIE HI-NRG.<br />
Il maestro del Rap italiano<br />
SABATO 27. Ore 16.30.<br />
STUDENT’S SOUND<br />
maratona band studentesche<br />
SABATO 27. Ore 22.<br />
TORPEDO<br />
nuovo album Terrastation, esplosiva<br />
miscela di reggae elettronica e ska<br />
DOMENICA 28. Ore 22.<br />
ALEXIAN SANTINO SPINELLI<br />
ZINGARA WORLD MUSIC<br />
Un viaggio ideale attraverso l’arte e<br />
la cultura Rom con musiche, danze<br />
e canti<br />
in lingua romanì … un concerto per<br />
conoscere<br />
SPETTACOLI<br />
GIOVEDI’ 25<br />
Ore 22.00. H2ORO, L’acqua … un<br />
diritto dell’umanità<br />
Uno spettacolo di teatro-documento<br />
per sostenere il diritto all’acqua per<br />
tutti.<br />
VENERDI’ 26<br />
Ore 20.30. Coro multietnico: cantami<br />
il mondo diretto da Catherine<br />
Robin<br />
Ore 21.00. Sfi la la stoffa giusta! Sfi lata<br />
di ALTRAModa Unicomondo.<br />
SABATO 27<br />
Ore 18.30. CIRCO ITINERANTE<br />
COMPAGNIA SER’P’ART<br />
Artisti Italiani, Francesi e Spagnoli.<br />
In collaborazione con Arciragazzi.<br />
Ore 21.00. DANTE POLIGLOTTA<br />
Escursione semiseria nelle traduzioni<br />
della Divina Commedia di e con<br />
Giuliano Turone con il<br />
contributo del gruppo Vicenza Esperanto.<br />
DIBATTITI<br />
MERCOLEDÌ 24<br />
ORE 20.00. IL TESTAMENTO BIO-<br />
LOGICO TRA NEUROBIOLOGIA,<br />
ETICA E DIRITTO<br />
Mina Welby, moglie di Piergiorgio<br />
Welby, Dott. Mario Riccio, medico<br />
che ha accompagnato<br />
Piergiorgio Welby nella fase dell’assistenza<br />
medica terminale, don Alessandro<br />
Santoro della<br />
comunità Il pozzo – Le piagge di Firenze,<br />
presenta l’associazione Luca<br />
Coscioni,<br />
GIOVEDì 25<br />
ore 20.00. Ingiustizia amministrativa:<br />
la ricattabilità del Consiglio di<br />
Stato.<br />
Avv. Fabio Cassola curatore del libro<br />
“L’ingiustizia amministrativa. Il caso<br />
Valdastico<br />
sud”,edizioni Polistampa, Firenze,<br />
2009, Matteo Ceruti, avvocato amministrativista,<br />
Giancarlo<br />
Albera, Coordinamento Comitati NO<br />
Dal Molin e Tavolo della consultazione<br />
Sìamo Vicenza,<br />
modera François Bruzzo.<br />
VENERDì 26<br />
Ore 18.30. Re@life: esperienze di<br />
decrescita e stili di vita sostenibili in<br />
Europa<br />
con cooperativa sociale Adelante<br />
(Bassano), associazione Zelena Akcija<br />
(Zagabria- Croazia), impresa<br />
sociale ÖKO-Service GmbH (Graz-<br />
Austria) e cooperativa sociale Insieme<br />
(Vicenza).<br />
Ore 20.00. La Carovana del lavoro<br />
sicuro fa tappa a Vicenza.<br />
Con Cesare Damiano, ex ministro del<br />
lavoro, Giuseppe Giulietti, Articolo<br />
21, il registra Mimmo Calopresti,<br />
segretari confederali di CGIL, CISL,<br />
UIL di Vicenza.<br />
SABATO 27<br />
Ore 10.00. Grida, stereotipi e sussurri:<br />
come narrare il nordest, confronto<br />
tra le<br />
diverse realtà dell’informazione indipendente<br />
Gianfranco Bettin, scrittore e saggista;<br />
Ernesto Milanesi, giornalista;<br />
Fulvio Ervas, scrittore.<br />
ore 20.00. NUOVI STILI ECONO-<br />
MICI PER SUPERARE LA CRISI<br />
con Marco Piccolo, vicepresidente<br />
nazionale di Banca Etica, Loretta<br />
Napoleoni economista,<br />
Tonino Perna sociologo, Tommaso<br />
Rondinella, responsabile Sbilanciamoci,<br />
moderatore Emilio<br />
Novati, Emilio Novati Presidente di<br />
Equomercato e di Altreconomia<br />
DOMENICA 28<br />
Ore 16.00. Economia dal basso: i<br />
Distretti di Economia Solidale, esperienze<br />
a<br />
confronto<br />
con Sergio Venezia, Gruppo D.E.S.<br />
Brianza, Matteo Sandon, Gruppo<br />
D.E.S. Padova, modera<br />
Luigi Revrenna, rete GAS Vicenza<br />
Ore 18.00. Con il software libero rispetti<br />
l’ambiente e risparmi.<br />
con Luca Menini, Plio.<br />
Ore 20.00. Tavola rotonda dei sindaci:<br />
comuni virtuosi, promuovere,<br />
incentivare e<br />
sostenere nuovi stili di vita<br />
Sindaco di Vicenza Achille Variati,<br />
e Sindaci e Assessori dei Comuni di<br />
Cortina d’Ampezzo,<br />
Capannori (LU), Colorno (PR), Torraca<br />
(SA), Badia Calavena (VR), Fumane<br />
(VR), Padova,<br />
Santo Stefano di Sessanio (AQ), Torino,<br />
Regione Piemonte, segreteria<br />
nazionale di<br />
Legambiente, modera Marco<br />
Fratoddi, direttore de La nuova<br />
Ecologia,introduce Luca Lombroso<br />
meteorologo.<br />
EQUOAPERITIVI<br />
ALL’EQUINOZIO<br />
MERCOLEDÌ 24<br />
Ore 20.30. L’anno dell’astronomia:<br />
Focus su GALILEO e le sue scoperte<br />
Intervento vivace e interattivo con<br />
esperimenti e osservazione di lenti e<br />
telescopi con Gabriele<br />
Vanin<br />
GIOVEDì 25<br />
ORE 17.00. Quattro salti in un mondo<br />
migliore<br />
Presentazione per gli insegnanti della<br />
nuova proposta didattica per le<br />
scuole della Coop.<br />
Unicomondo, Coop. Sociale Insieme,<br />
Coop. I Berici, Arciragazzi, Progetto<br />
Mondo-mlal,<br />
Ass. Gattorosso.<br />
ORE 19.00. Obama e America Latina:<br />
prove di dialogo<br />
una proposta del Laboratorio America<br />
Latina del primolunedìdelmese<br />
con Marco Cantarelli<br />
direttore del bollettino mensile centroamericano<br />
di Envío.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Ore 21.00. Viaggi e miraggi per un<br />
turismo responsabile<br />
con Enrico de Luca collaboratore<br />
della cooperativa ViaggieMiraggi di<br />
Padova<br />
VENERDI’ 26<br />
ORE 10.30. Quattro salti in un mondo<br />
migliore (replica)<br />
Ore 19.30. Altreconomia e Unicomondo:<br />
critical drink.<br />
Incontro con Giulio Sensi, autore<br />
della miniguida sull’informazione<br />
SABATO 27<br />
Ore 14.30. STOP AL CONSUMO DI<br />
SUOLO<br />
Assemblea regionale dei comitati,<br />
delle associazioni, dei gruppi dei cittadini<br />
impegnati a difesa<br />
dell’ambiente e della qualità della<br />
vita. Seppelliamo il nuovo Piano Regionale<br />
Territoriale sotto<br />
una valanga di osservazioni.<br />
Ore 17.00. Banca Popolare Etica<br />
assemblea dei soci della circoscrizione<br />
di Vicenza<br />
DOMENICA 28<br />
Ore 21.00. Cooperazione allo sviluppo:<br />
la Banca dei bambini<br />
presentazione a cura di Asoc.<br />
FILM<br />
DI MEZZANOTTE<br />
Sempre alle ore 23.30.<br />
MERCOLEDì 24. Mare dentro<br />
Tratto da una storia vera, la pellicola<br />
è incentrata sul tema dell’eutanasia.<br />
GIOVEDì 25. V per Vendetta<br />
I popoli non dovrebbero aver paura<br />
dei propri governi, sono i governi che<br />
dovrebbero aver<br />
paura dei popoli.<br />
VENERDì 26. La fabbrica dei tedeschi<br />
Una pellicola che dà voce alla rabbia,<br />
alle domande senza risposta di come<br />
sia potuto accadere, al dolore dei<br />
parenti delle vittime della Tyssen-<br />
Krupp di Torino.<br />
SABATO 27. Heavy Metal.<br />
Dimenticate il rassicurante ed accogliente<br />
mondo Disney, perché questo<br />
cartone animato degli<br />
anni ‘80, con i suoi disegni aggressivi<br />
e realistici, mescolando fantascienza,<br />
fantasy, horror e<br />
archeologia creò un nuovo genere.<br />
<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 10<br />
LABORATORI<br />
SPORTELLO ENERGIA (ven/sab/<br />
dom dalle ore 18 alle 23).<br />
Incontro con il meteorologo Luca<br />
Lombroso. Consulenze gratuite di<br />
esperti e professionisti<br />
per il risparmio energetico domestico.<br />
CITTA’ DELLE BAMBINE E DEI<br />
BAMBINI (tutti i giorni dalle ore 17)<br />
Ambiente sicuro e tranquillo in cui i<br />
bambini con le loro famiglie possono<br />
giocare e divertirsi<br />
seguiti dagli animatori di Arciragazzi.<br />
CANOE E KAYAK (SAB alle ore 14 e<br />
DOM alle ore 10)<br />
prove in acqua con i Maestri del Canoa<br />
Club di Vicenza.<br />
GRUPPO ASTROFILI VICENTINI<br />
Lettura “Il viaggio Astronomico di<br />
Elio” 24 e 26 giugno da h 20 a h 21.30<br />
Gioco “Il giro dell’universo in 20 domande”<br />
25 e 27 giugno da h 20 a h<br />
21.30<br />
“Attività creative sul sistema solare”<br />
28 giugno da ore 17.30 a ore 19.30<br />
LABORATORIO BOTANICO SUL<br />
PARCO RETRONE da giovedì a domenica<br />
alle ore 17.30<br />
ritrovo alla città delle bambine e dei<br />
bambini<br />
OMPHALOS<br />
Trattamenti gratuiti di Shiatsu e rifl<br />
essologia, laboratori semplifi cati di<br />
Ginnastica medica<br />
cinese, danza di Gurdjeff, Ba Duan<br />
Jin (una forma di Tai Qi) e Do In<br />
(automassaggio).<br />
LABORATORIO SOFTWARE LIBE-<br />
RO DI PLIO E WIKIMEDIA<br />
Installazione e utilizzo di sistemi<br />
operativi e applicazioni open source.<br />
LA CUCINA<br />
DI FESTAMBIENTE<br />
Tutte le sere cucina con prodotti locali,<br />
biologici, vegetariana.<br />
L’acqua è servita rigorosamente in<br />
brocca.<br />
cucina etnica Filippine (gio), Sri<br />
Lanka (ven), Costa d’avorio (sab),<br />
Equasolidale (dom)<br />
Presso l’Osteria del Retrone risorto<br />
stuzzichini, vino e succhi biologici.<br />
Presso l’Equobar il caffè “corretto”
cultura<br />
ViPiù cultura<br />
In uno dei suoi articoli più celebri,<br />
Pier Paolo Pasolini denunciava la<br />
scomparsa delle lucciole, metafora<br />
della scomparsa dell’Italia contadina<br />
e proletaria. Dalle nostre parti le<br />
lucciole, cioè i ritmi di una vita scandita<br />
dal lavoro nei campi, se ne sono<br />
andate nel corso degli anni ’60, spazzate<br />
via dal boom economico. Ma<br />
ci sono angoli di territorio in cui le<br />
tracce di quel mondo arcaico, rimasto<br />
immutato per secoli, sono ancora<br />
evidenti. Angoli appartati, toccati<br />
solo di striscio dalle conseguenze<br />
dello “sviluppo”, dove ancora si indovinano<br />
le regole, i valori, le tradizioni<br />
di un modo di vivere radicalmente<br />
diverso da quello attuale. Come le<br />
vallate di Posina e Laghi, due valli<br />
chiuse, o quasi (quella di Posina è<br />
collegata al Trentino solo dal lungo e<br />
accidentato percorso del passo della<br />
Borcola), incassate tra i contrafforti<br />
del Pasubio e gli altipiani di Tonezza,<br />
rimaste praticamente isolate per<br />
secoli e non ancora toccate dal turismo<br />
di massa. E proprio per questo<br />
particolarmente interessanti, ci spiega<br />
Liverio Carollo, che<br />
quelle zone le percorre<br />
in lungo e in largo da<br />
più di trent’anni e ci<br />
ha dedicato una serie<br />
di studi e guide escursionistiche<br />
(quella<br />
sulla vallata del Posina<br />
è alla terza edizione,<br />
mentre una nuova edizione<br />
del volume sulle<br />
contrade di Laghi è<br />
in preparazione). “Lì<br />
ogni sentiero è un documento<br />
storico – afferma -. Perché<br />
seguendo il sentiero si attraversano<br />
le contrade, si vedono i resti delle<br />
carbonaie, delle calcare, i terrazzamenti,<br />
le vanede, le malghe”. Una<br />
civiltà ormai scomparsa, ma che sta<br />
attirando l’attenzione di un numero<br />
sempre maggiore di persone. “C’è<br />
ancora chi va in montagna per perdere<br />
peso – scherza Carollo -, cioè<br />
solo per fare dell’attività fi sica. Ma<br />
sempre più spesso la gente chiede di<br />
andare oltre: vuole vedere, conoscere,<br />
capire”.<br />
Le cento contrade<br />
Per l’escursionista curioso le vallate<br />
di Posina e Laghi sono una vera miniera.<br />
Un libro aperto sul quale leggere<br />
le pagine di un passato così vicino<br />
eppure così distante. Cominciando,<br />
magari, gironzolando tre le decine di<br />
contrade di cui è disseminata la zona,<br />
e che erano il cuore di tutte le attività.<br />
Tutte costruite con uno schema simi-<br />
La valle era<br />
spremuta come<br />
un limone.<br />
Era una società<br />
basata su fatica<br />
e sudore<br />
le (“Avevano sempre tre punti fi ssi:<br />
la corte centrale, il capitello o la cappellina,<br />
e la fontana, che erano anche<br />
i luoghi di socializzazione. In corte ci<br />
si trovava per mangiare, al capitello<br />
per pregare, alla fontana per prendere<br />
l’acqua o fare il bucato”), tutte<br />
con le case strette le une alle altre. “In<br />
queste zone il problema era quello di<br />
non sprecare spazio – spiega Carollo<br />
-: bisognava spremere la valle come<br />
un limone, perché lì si doveva trovare<br />
tutto quello che serviva per vivere.<br />
Ecco allora le contrade raggruppate,<br />
per non togliere spazio ai coltivi, che<br />
erano fonte di cibo. E anche per stare<br />
uniti di fronte all’ostilità della montagna”.<br />
Lotta all’ultima terrazza<br />
Attorno alle contrade, era tutto un<br />
susseguirsi di terrazzamenti, che<br />
dal fondovalle si arrampicavano<br />
fi no ai dirupi delle montagne più<br />
alte. “È lo stesso discorso di prima:<br />
in quelle vallate si doveva produrre<br />
tutto. Credo che solo lo zuccchero e<br />
il sale venissero da fuori”. Era una<br />
questione di sopravvivenza:<br />
tutto il terreno<br />
utile veniva sfruttato,<br />
sistematicamente, con<br />
un lavorio instancabile<br />
per strappare fazzoletti<br />
coltivabili al bosco e<br />
ricavare piccoli appezzamenti<br />
da destinare<br />
al grano, al formenton<br />
(“Era il grano saraceno,<br />
una pianta rustica<br />
che cresceva anche<br />
senza troppe cure e<br />
che dava dei semi scuri da cui si ricavava<br />
una farina quasi nera, quella<br />
di cui si parla anche nei Promessi<br />
sposi, quando si fa riferimento ad<br />
una polenta bigia: era bigia perché<br />
era fatta col formenton, non con il<br />
mais”, racconta Carollo), alle patate,<br />
ai legumi, alle castagne e a quei pochi<br />
ortaggi che crescevano su queste pareti<br />
scoscese. “Oggi non ci rendiamo<br />
più conto di cosa doveva essere questa<br />
rete fi ttissima di terrazzamenti,<br />
perché il bosco sta riscoprendo tutto.<br />
Ma anche dal punto di vista estetico<br />
doveva essere uno spettacolo: pensiamo<br />
ad esempio al periodo della<br />
trebbiatura, con tutti questi campi<br />
dorati che salivano fi no in alto”.<br />
Uomini, boschi e malghe<br />
Si sfruttava tutto. Il legname dei<br />
boschi che non fi niva nei camini o<br />
nelle stufe veniva bruciato per ricavare<br />
carbone (“Che era una merce<br />
di scambio e una fonte di reddito”)<br />
o nelle calcare da cui si otteneva la<br />
calcina, il collante che teneva assieme<br />
le case in un’epoca in cui il<br />
cemento non si usava. “Per questo i<br />
boschi erano così puliti: una calcara<br />
poteva bruciare anche per quindici<br />
giorni, avete idea di quanta legna ci<br />
voleva?”. L’acqua veniva impiegata<br />
per alimentare mulini, segherie, fucine<br />
e anche piccole centrali idroelettriche:<br />
“Ce n’era una a Laghi, che<br />
ha funzionato fi no al 1971, quando<br />
è arrivata l’Enel. Bastava appena<br />
per illuminare le case e le stalle, poi<br />
quando sono arrivati frigoriferi e ferri<br />
da stiro elettrici non è più stata suffi<br />
ciente. E il guaio era che c’era più<br />
bisogno di corrente in inverno, cioè<br />
proprio quando c’era meno acqua”. I<br />
pascoli più alti erano sfruttati per le<br />
malghe, indispensabili per liberare<br />
i contadini della valle del peso delle<br />
bestie per tre o quattro mesi all’anno.<br />
“Così potevano seguire gli altri lavori,<br />
e risparmiare fi eno per l’inverno.<br />
E questo permetteva magari di avere<br />
quelle due o tre bestie in più che erano<br />
quelle che non ti facevano fare la<br />
fame. Per questo i pascoli erano così<br />
contesi e ed erano spesso oggetto di<br />
lotte feroci. Erano vitali”.<br />
La famiglia allargata<br />
Era un sistema che aveva anche ricadute<br />
sociali. Dove la famiglia da sola<br />
non bastava, scattavano meccanismi<br />
di gestione comunitaria, in cui tutta<br />
la contrada lavorava assieme. Il sistema<br />
di fi li a sbalzo, ad esempio, che<br />
consentiva di trasportare il legname e<br />
il fi eno dalle terrazze più alte fi no alle<br />
contrade, era spesso gestito in questo<br />
modo. “Quando era il momento<br />
di fare legname, tutti aiutavano tutti”.<br />
I piccoli caseifi ci che costellavano<br />
la vallata pure, con le famiglie che si<br />
davano il turno in base al numero di<br />
vacche possedute. “Per questo erano<br />
chiamati caselli turnari, perché si<br />
davano i turni in base alle bestie”. La<br />
manutenzione dei sentieri, indispensabili<br />
per garantire il passaggio delle<br />
mandrie dirette ai pascoli e delle slitte<br />
con il legname anche.<br />
Autarchia e povertà<br />
Un piccolo mondo antico e autarchico.<br />
Spazzato via dal boom degli anni 60.<br />
“Io ho cominciato a frequentare quelle<br />
zone nei primi anni ‘70, e non ho mai<br />
visto bambini nelle contrade- ricorda<br />
Carollo -. Erano già spopolate. I grandi<br />
cambiamenti sono avvenuti negli<br />
anni ‘50. Fino ad allora, io credo che<br />
se un contadino dell’anno mille fosse<br />
arrivato a Posina, si sarebbe trovato a<br />
suo agio: stessi lavori, stesse fatiche,<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 11<br />
Posina e Laghi, le valli dell’autarchia<br />
Nelle due vallate alpine tra il Pasubio e Tonezza sopravvivono i resti di un mondo in cui di viveva a ritmi lenti,<br />
producendo tutto quello di cui si aveva bisogno. Tutto spazzato via dal boom economico<br />
| In alto, capre in una stalla. Sotto, contrada Valsondrà e una veduta d’insieme della Val Posina (foto di Liverio Carollo)<br />
RISTORANTE<br />
PIZZERIA<br />
stesse bestie. Dopo è cambiato tutto”.<br />
Adesso qualcosa viene recuperato,<br />
molte contrade sono state restaurate,<br />
e dove vent’anni fa c’erano solo rovi e<br />
calcinacci ora si trovano case perfettamente<br />
risistemate e prati curati. Ma il<br />
vecchio sistema economico e sociale<br />
che aveva regolato la vita delle vallate<br />
è andato perso: calcare, mulini e fi li a<br />
sbalzo sopravvivono ormai solo come<br />
reperto etnografi co.”Non dobbiamo<br />
dimenticare la povertà pitocca, la<br />
fame, le malattie che c’erano. Era una<br />
società basata sul sudore e sulla fatica,<br />
un popolo di camminatori, dove<br />
era normale farsi due ore a piedi per<br />
andare al mercato e altre due ore per<br />
tornare. Adesso non avrebbe senso,<br />
però c’erano anche valori positivi che<br />
sono stati travolti, come il valore della<br />
sobrietà, la capacità di accontentarsi di<br />
poco”. Ecco, forse qualcosa da imparare<br />
ancora c’è.<br />
L. M.<br />
SPECIALITÀ<br />
PESCE<br />
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Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza<br />
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Chiuso il lunedì
cultura<br />
Solstizio d’estate,<br />
musica in festa<br />
Festa Internazionale della Musica per il secondo anno consecutivo a Vicenza<br />
Domenica 21 giugno in programma 25 eventi ad ingresso gratuito<br />
Ormai ci si sta facendo l’abitudine.<br />
Dopo i Buena Vista Social<br />
Club e la Pfm, piazza dei Signori torna<br />
per la terza volta in poco più di un<br />
mese ad ospitare un evento di alto<br />
livello. Questa volta saranno artisti<br />
come Luca Carboni, Ron, Amedeo<br />
Minghi, Patrizio Baù e Katia Ricciarelli,<br />
per ricordare solo alcuni nomi,<br />
ad animare la serata di domenica 21,<br />
con un concerto spettacolo di benefi<br />
cenza (il ricavato andrà all’associazione<br />
che segue i malati di Sla), che<br />
si aprirà alle 21,30. Il tutto all’interno<br />
del cartellone della Festa Internazionale<br />
della musica, a cui il Comune ha<br />
deciso di aderire anche quest’anno<br />
con una serie di iniziative estremamente<br />
articolate che, nel pomeriggio<br />
di domenica, coinvolgeranno tutto il<br />
centro storico della città.<br />
Il programma<br />
La festa avrà inizio alle 17 a Piazza<br />
Castello dove saranno protagonisti<br />
i gruppi di Vicenza Net Music 2009<br />
e, a seguire, nel rinnovato spazio<br />
espositivo di AB23, ex chiesa di<br />
SS. Ambrogio e Bellino con le voci<br />
dell’Istituto musicale veneto “Città di<br />
Thiene” (ore 18). Sempre allo stesso<br />
orario, nella suggestiva cornice di<br />
Villa Ghislanzoni Curti di Bertesina,<br />
l’ensemble dei Fiati dell’Orchestra<br />
del Teatro Olimpico, proporrà brani<br />
di Franz Krommer, Wolfgang Amadeus<br />
Mozart e Antonin Dvorak. Altre<br />
location fuori dall’ordinario saranno<br />
allestite nell’ansa fl uviale vicino a<br />
Ponte Pusterla e a piazzetta del Garofolino:<br />
il primo appuntamento, in<br />
collaborazione con House of Blues<br />
Café, vedrà esibirsi le formazioni<br />
degli Union Quartet e Neal Quintet<br />
(ore 17), il secondo prevede invece<br />
una maratona musicale con live dj<br />
set a rotazione (dalle 18) organizzata<br />
dal Bar Tre. Nella zona di Ponte S.<br />
Paolo il Bar Enos presenterà il quartetto<br />
d’archi Archimia (19.30), quindi<br />
la vicina Osteria ai Monelli alternerà,<br />
dalle 17.30 fi no a tarda serata,<br />
dj set e gruppo Tribossa. Altri locali<br />
che parteciperanno attivamente alla<br />
programmazione della Festa internazionale<br />
della musica sono il Bar<br />
Borsa in Piazza dei Signori grazie<br />
al jazz carico di contaminazioni del<br />
settetto The Mooders (ore 19.30), il<br />
Nuovo Bar Astra, in contrà Barche<br />
con i Vertical e il Sam Paglia Quartet<br />
(ore 19), l’Opera food&drinks di<br />
Piazza Matteotti con il Cherry Jazz<br />
Quintet. In contrà Pescherie Vecchie,<br />
al Bar Ovosodo, si attende il duo Enrica<br />
Bacchia e Massimo Zemolin con<br />
riletture di brani italiani, jazz e brasiliani<br />
(19.30), mentre poco prima,<br />
all’Osteria Vicolo, sarà in azione la<br />
Chocolade Acoustic Band (ore 19).<br />
Musica anche in piazza Duomo,<br />
dove alle 21 è previsto il concerto di<br />
The Edge, e contemporaneamente,<br />
il locale Bye Bye Brazil di Corso Palladio<br />
farà esplodere i ritmi brasiliani<br />
degli Swing Antigo. Al Ristorante al<br />
Pestello (contrà S. Stefano), si potrà<br />
inoltre cenare accompagnati dal sax<br />
e dal piano dei Nuevo Dialogo, duo<br />
tutto al femminile. Per chi volesse lasciarsi<br />
travolgere dal samba, appuntamento<br />
alle 22 con il progetto Batuque<br />
Branko che muoverà da Piazza<br />
S. Lorenzo un concerto itinerante.<br />
Musica e arte<br />
Tra letteratura, arte e teatro arricchiranno<br />
la manifestazione anche La<br />
Biblioteca internazionale La Vigna<br />
(contrà Porta S. Croce), che presenterà<br />
alle 21.15 una serata tra letture<br />
e musica dal tema “Seduzioni sotto<br />
le stelle”, la galleria Yvonneartecontemporanea<br />
(contrà Porti) che ospiterà<br />
le fi sarmoniche del conservatorio<br />
“Pedrollo” (ore 19) e la Galleria<br />
| Luca Carboni<br />
Primo Piano Arte Studio (contrà S.<br />
Barbara) con le note dell’associazione<br />
“Fraglia dei Musici” (ore 20.30).<br />
A completare la giornata, ci saranno<br />
inoltre l’apertura serale<br />
gratuita dalle 21 alle 23 non solo<br />
della Pinacoteca civica di Palazzo<br />
Chiericati e del Museo naturalistico<br />
archeologico di S. Corona, ma<br />
anche degli spazi dedicati all’arte<br />
contemporanea AB23 (ex chiesa<br />
SS. Ambrogio e Bellino), dove è<br />
ospitata la mostra “Corpi riscritti”<br />
e Casa Cogollo, sede dell’esposizione<br />
“Dolci per i miei denti”. Proprio<br />
quest’ultima sarà palcoscenico di<br />
una performance teatrale prodotta<br />
da MusaFragile Theatre, dedicata<br />
allo scrittore Pasolini (17.30-19).<br />
Il concerto dei big<br />
Il cuore di tutto rimane comunque il<br />
concerto serale in Piazza dei Signori<br />
dedicato alla lotta contro la SLA,<br />
la sclerosi laterale amiotrofi ca conosciuta<br />
anche come morbo di Lou<br />
Gehrig. Ron, testimonial dell’Aisla<br />
(Associazione nazionale sclerosi<br />
laterale amiotrofi ca), insieme al<br />
maestro Diego Basso che dirigerà<br />
l’orchestra Ritmo Sinfonica Italiana,<br />
hanno invitato amici e colleghi<br />
a hanno coinvolto artisti come Patrizio<br />
Baù, Alessandro Bergonzoni,<br />
Luca Carboni, Francesco Grollo,<br />
Juri, Amedeo Minghi, Katia Ricciarelli,<br />
Ron, Fabio Sartor e Francesco<br />
Sartori. Alla serata parteciperà<br />
anche Mario Melazzini, presidente<br />
dell’Aisla.<br />
Giornalismo<br />
che passione<br />
Alla libreria Mondadori una serata<br />
con Daniele Biacchessi, redattore di Radio24<br />
Giornalisti che hanno raccontato<br />
gli orrori della guerra,<br />
i retroscena, le storie ai margini<br />
della Storia. Perseverando nella<br />
ricerca della verità, senza fermarsi<br />
di fronte alle comode versioni<br />
uffi ciali elargite dai potenti di turno.<br />
Anche a rischio della vita. Venerdì<br />
26 giugno alle<br />
ore 21,00, presso la<br />
libreria Mondadori<br />
di Piazza delle Erbe,<br />
Un libro con le<br />
storie, tra gli<br />
altri, di Ilaria<br />
Alpi, Maria<br />
Grazia Cutuli,<br />
Enzo Baldoni<br />
Daniele Biacchessi<br />
presenta il suo libro<br />
“Passione Reporter”.<br />
Sarà l’occasione per<br />
ascoltare le storie di<br />
Ilaria Alpi e Miran<br />
Hrovatin, di Raffaele<br />
Ciriello, Maria Grazia<br />
Cutuli, Antonio<br />
Russo ed Enzo Baldoni.<br />
Reporter che<br />
hanno vissuto la loro professione<br />
e la loro passione fi no in fondo,<br />
spesso scontrandosi con gli ostacoli<br />
e le manipolazioni del potere.<br />
Si ripercorrerà la loro vicenda<br />
umana, professionale e giudiziaria,<br />
quest’ultima troppo spesso ancora<br />
incerta e frammentaria. Un libro<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 12<br />
| Daniele Biacchessi<br />
che, oltre a delineare la trama che<br />
sta dietro a quelle morti, è anche<br />
uno strumento di memoria e rifl essione<br />
sul mestiere del giornalista.<br />
Daniele Biacchessi, vice-caporedattore<br />
di Radio24 - IlSole24ore,<br />
ha pubblicato numerosi libri<br />
d’inchiesta sulle vicende più controverse<br />
della storia<br />
recente italiana, tra i<br />
quali “Walter Tobagi.<br />
Morte di un gior-<br />
nalista.” (Baldini Castoldi<br />
Dalai, 2005),<br />
“Una stella a cinque<br />
punte. Le inchieste<br />
D’Antona e Biagi”<br />
(Baldini Castoldi<br />
Dalai, 2007), “Il paese<br />
della vergogna”<br />
(Chiare Lettere,<br />
2007). Premio Cronista<br />
2004 e 2005<br />
per il programma “Giallo e nero”,<br />
collabora con il mensile “Mucchio<br />
Selvaggio”. E’ anche autore, regista<br />
e interprete di teatro narrativo civile.<br />
Partecipa alla serata e dialoga<br />
con l’autore Andrea Fasulo, collaboratore<br />
del nostro giornale e di<br />
altre testate locali.
movida<br />
ViPiù movida<br />
Mistonocivo<br />
e Sinergia, il ritorno<br />
Dopo qualche anno di silenzio, riecco sul palco due band storiche della musica vicentina<br />
I Mistonocivo presentano il nuovo album a Nettarock, i Sinergia si riuniscono a Ferrock<br />
di Francesca Danda<br />
Il 2009 per la scena musicale è<br />
l’anno dei ritorni. Faith No More<br />
appena passati per Milano, Skunk<br />
Anansie in arrivo a fi ne anno, l’attesa<br />
reunion londinese dei Blur a luglio...<br />
Ma Vicenza non sta a guardare, perché<br />
i concerti estivi restituiranno ai<br />
nostalgici due “vecchie glorie” del<br />
sound nostrano, salite alla ribalta<br />
nazionale tra fi ne anni ’90 e i primi<br />
2000 e poi scomparse nel mistero.<br />
Solo temporaneamente: i mitici Mistonocivo<br />
e Sinergia – in concerto rispettivamente<br />
il 4 luglio al Nettarock<br />
ed il 15 luglio al Ferrock – in realtà<br />
non sono mai “morti”, ma rimasti<br />
in stand by per tornare alla grande,<br />
quest’anno, con progetti diversi.<br />
Risale al 2004 l’ultimo show in patria<br />
dei Misto, quando suonando sotto la<br />
Basilica scatenarono un putiferio e<br />
causarono la cancellazione da parte<br />
del Comune di tutte le manifestazioni<br />
successive. Una rock band di quelle<br />
toste, datata 1996, che con un sound<br />
a metà tra il crossover ed il grunge<br />
s’impose prima in loco con “Shvrentz”,<br />
contenuto nell’EP d’esordio,<br />
per poi conquistare tutta Italia con<br />
l’album “Virus” del 2002 (20 mila<br />
copie vendute) e la sua “Blackout”, a<br />
cui seguirono “Edgar”(2004) e “Unplugged<br />
139”(2005). In quegli anni<br />
i musicisti si ritrovarono ad aprire<br />
concerti di gente come Lenny Kravitz,<br />
Audioslave e Korn, decretando<br />
un successo enorme a colpi di bravura<br />
e volontà, con il fermo obiettivo di<br />
emergere da una provincia<br />
stretta, anche<br />
se da sempre culla di<br />
un ricco fermento musicale.<br />
E poi che è suc-<br />
I Mistonocivo<br />
presentano<br />
l’ultimo disco<br />
“Zerougualeinfinito”<br />
cesso? «Cambi di formazione<br />
e soprattutto<br />
la lavorazione dell’ultimo<br />
disco» racconta<br />
Alessandro Lupatin,<br />
batterista “new entry”<br />
del gruppo assieme a<br />
Massimiliano Vitale<br />
(chitarra) e Federico<br />
Ceccato (basso), che dal 2007 affi ancano<br />
la storica voce di Cris (Cristiano<br />
Cortellazzo) e le tastiere di Polly (Paolo<br />
D’Ambrosio). “Zerougualeinfi nito”<br />
è il nome del loro ritorno disco-<br />
grafi co, uscito ad aprile su etichetta<br />
Ostile di A. Pagani: un concept album<br />
ambizioso di 14 tracce ricercate<br />
e d’impatto, melodiche e graffi anti,<br />
con echi elettronici e persino l’incursione<br />
di un bandoneon negli arrangiamenti.<br />
«Lo stiamo presentando<br />
con intimi show-case nel milanese,<br />
ma il vero tour partirà<br />
a settembre». Con<br />
l’obiettivo di sfondare,<br />
di nuovo. E al pubblico<br />
vicentino del Netta<br />
cosa riservate? «I vecchi<br />
fan non resteranno<br />
delusi: i cavalli di<br />
battaglia ci saranno<br />
tutti…» ci tranquillizza<br />
Ale.<br />
Un po’ come fa Alan<br />
Bedin, voce istrionica<br />
e guida, da più<br />
di 10 anni, dei mutevoli Sinergia.<br />
Che dopo mille cambi di line-up<br />
e genere, torneranno più energici<br />
che mai alle loro origini, con una<br />
formazione a 10 elementi sul palco<br />
| Sopra, i Mistonocivo, sotto, i Sinergia<br />
del Ferrock, promotore dell’evento.<br />
Alan Bedin, Enrico Cera (chitarra e<br />
synth), Matteo Bussi (basso), Fabio<br />
Ziroldi (batteria), Alberto De Toffani<br />
(percussioni), Mauro Ziroldi<br />
(sax), Luca Moresco (trombone),<br />
Fabio Guglielmi (fl auto), Sergio<br />
Gonzo (tromba) e Mario Bettini<br />
(fi losofo del gruppo) rinverdiranno<br />
i fasti di un tempo con la scaletta<br />
degli anni 2000, quella che valse<br />
loro la vittoria di Sanremo Rock<br />
per intenderci. E la celebre frase<br />
della PFM “siete veramente un<br />
gruppo etno popular funk…”. A 3<br />
anni dall’apertura del concerto di<br />
James Brown in piazza dei Signori<br />
(e dopo la fugace sperimentazione<br />
rock del disco “Mr. Freud”), questa<br />
reunion cosa signifi ca? «Recuperare<br />
anni di vita che hanno segnato<br />
tutti noi, profondamente – confi da<br />
Alan –, ma non promettiamo nulla<br />
per il futuro. Certo, ci sono progetti<br />
all’orizzonte e da cosa nasce cosa<br />
…». Vicenza’s music is back? Noi<br />
aspettiamo fi duciosi.<br />
sabato 20<br />
LINGUA DI TAMBURO<br />
Nuovo Bar Astra – contrà Barche<br />
14, ore 19<br />
Concerto aperitivo – reading di<br />
Majakovskij su musiche di De<br />
Andrè a cura di Davide Zatta<br />
Free entry<br />
sabato 20<br />
FESTIVAL INGRUMA’<br />
Parco del Grumo – Santorso (VI),<br />
ore 21<br />
Saba Anglana in concerto - world<br />
music dal sapore africano con la<br />
cantante italo-etiope<br />
Free entry<br />
sabato 20<br />
BABYLONIA<br />
Contrada Casare – Recoaro Mille<br />
(VI), ore 21<br />
Festival musicale con concerti<br />
di Kryptonite + Antidotum<br />
Tarantulae<br />
Free entry<br />
domenica 21<br />
RICORDANDO DEMETRIO<br />
STRATOS<br />
Villa di Montruglio – Mossano (VI),<br />
ore 10<br />
Festival di Suono e Pace –<br />
laboratorio musicale sullo<br />
strumento voce con performancelezione<br />
di Alan Bedin, Franca<br />
Grimaldi, Filippo Rinaldi e<br />
Cristiano Fracaro<br />
Free entry su prenotazione allo<br />
0444/886838<br />
domenica 21<br />
VICENZ@NETMUSIC LIVE<br />
Piazza Castello, dalle 17 alle 24<br />
Festa della Musica – maratona<br />
musicale con concerti di Limerick,<br />
Soundbreak Avenue, Paolo<br />
Carraro, Aulasei e Roulottehifi<br />
Free entry<br />
domenica 21<br />
VERTICAL + SAM PAGLIA<br />
QUARTET<br />
Nuovo Bar Astra – contrà Barche 14,<br />
dalle 19 alle 24<br />
Festa della Musica – concerto funk<br />
acid jazz + concerto del re del soul<br />
Free entry<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 13<br />
Gli appuntamenti<br />
RESTAURANTE MEXICANO<br />
HOT CACTUS<br />
CAFÉ<br />
La vera cucina mexicana<br />
domenica 21<br />
THE MOODERS<br />
Il Borsa Caffè – piazza dei Signori<br />
26, ore 19.30<br />
Festa della Musica – concerto jazz<br />
contaminato<br />
Free entry<br />
domenica 21<br />
THE EDGE QUINTET<br />
Piazza Duomo, ore 21<br />
Festa della Musica – concerto dal<br />
bop, al free, alla fusion<br />
Free entry<br />
domenica 21<br />
BYE BYE BRAZIL<br />
Corso Palladio, ore 21.30<br />
Festa della Musica – concerto di<br />
ritmi brasiliani con i Swing Antigo<br />
Free entry<br />
domenica 21<br />
ORCHESTRA RITMO SINFONICA<br />
ITALIANA<br />
Piazza dei Signori, ore 21.30<br />
Festa della Musica – concerto con<br />
vari artisti italiani tra cui Patrizio<br />
Baù, Alessandro Bergonzoni, Luca<br />
Carboni, Francesco Grollo, Juri,<br />
Amedeo Minghi, Katia Ricciarelli,<br />
Ron, Fabio Sartor e Francesco<br />
Sartori.<br />
Free entry<br />
mercoledì 24<br />
FEDERICO SIRIANNI<br />
Parco Fluviale del Retrone, ore 22<br />
Festambiente 2009 – concerto del<br />
cantautore genovese tra Balcani,<br />
vecchio west, circhi e tangenziali<br />
Free entry<br />
venerdì 26<br />
FRANKIE HI-ENERGIE<br />
Parco Fluviale del Retrone, alle 22<br />
Festambiente 2009 – concerto del<br />
re del rap italiano<br />
Free entry<br />
venerdì 26<br />
INTO THE PIT<br />
Terrazza Lago – via Lago di Fimon<br />
119 – Arcugnano (VI), ore 18.30<br />
Maratona musicale hardcore e<br />
metal – concerti di Have Heart,<br />
Rise and Fall, Shipwreck Ad, To<br />
Kill, The Secret, Gonna Fall Hard e<br />
Curtain<br />
Free entry<br />
<br />
<br />
Tel. 0444 500302<br />
<br />
HOT CACTUS CAFÉ viale della Pace, 318 - Vicenza
foto Geros<br />
movida<br />
di Giuliano Corà<br />
Ci aveva già pensato Stephen King<br />
in “La lunga marcia” (1979). Ogni<br />
anno, negli Usa, cento ragazzi marciano<br />
verso una meta distante seicento<br />
chilometri. Chi si ferma viene abbattuto<br />
con un colpo in testa. Al vincitore,<br />
un premio folle: “Tutto quello che<br />
vuoi, per tutto il resto della tua vita”.<br />
All’inizio il pubblico è scarso – è più<br />
divertente starsene a casa a guardarli<br />
morire in TV – ma quando la distanza<br />
aumenta e i cadaveri rimangono<br />
sul ciglio, il pubblico cresce. Alla fi ne<br />
è necessario l’esercito per trattenere le<br />
folle urlanti che si assiepano ai lati della<br />
strada. Nel 1975, Norman Jewison,<br />
col suo magnifi co e disperato Rollerball,<br />
ci aveva mostrato una società<br />
futura in cui una nuova versione<br />
dei giochi gladiatori viene<br />
riproposta come valvola<br />
di sfogo dell’aggressività<br />
umane. Fantasie? Forse, ma a<br />
nel 1969 Sidney Pollack, in<br />
“Non si uccidono così anche e<br />
i cavalli?” ci aveva raccontato o<br />
una storia abbastanza simile, ,<br />
e vera: quella delle gare di i<br />
ballo che si svolgevano negli li<br />
anni Trenta, durante la Gran- d e<br />
Depressione: cinquanta coppie ballano<br />
ad esaurimento in uno stadio<br />
coperto pieno di pubblico, con poche<br />
e brevi pause. Una alla volta cadono a<br />
terra distrutte: ai vincitori, un premio<br />
di millecinquecento dollari.<br />
Oggi è Bill Guttentag a raccontarci<br />
quasi la stessa storia, ma la verosimiglianza<br />
con quanto vediamo sulle nostre<br />
televisioni è così impressionante<br />
di Giovanni Magalotti<br />
IIn principio fu “La casta”, il popolare<br />
volume scritto da Gian Antonio<br />
Stella e Sergio Rizzo, che un paio<br />
d’anni fa denunciava senza mezzi<br />
termini i privilegi di cui godeva e gli<br />
sprechi di cui si rendeva protagonista<br />
la classe politica italiana. Oggi,<br />
dopo diversi saggi più o meno sulla<br />
stessa linea, arriva in libreria, sempre<br />
per l’editore Rizzoli, “Dichiarazia”,<br />
scritto dal giornalista Mario<br />
Portanova, che raccoglie e accosta<br />
con arguzia molte delle dichiarazioni<br />
rilasciate negli ultimi anni dai politici<br />
italiani, tutte tratte dall’agenzia di<br />
stampa Ansa.<br />
che ci fa rabbrividire. Katie (una brava<br />
ed intelligente Eva Mendes) è una giovane<br />
e rampante creatrice di format<br />
televisivi in un grosso network, che<br />
sta attraversando una crisi di ascolti.<br />
La sua TV trasmette già ogni sorta di<br />
spazzatura, “perché è questo che la<br />
gente vuole”, ma non basta, e quan-<br />
do qualcuno butta lì che la<br />
gente ge si guarderebbe perfi no<br />
la roulette russa, per Kate è<br />
un’illuminazione. u<br />
I dirigenti<br />
la prendono per pazza, ma<br />
quando q lei fa intuire l’immenso<br />
m ritorno fi nanziario<br />
dell’operazione, d<br />
le resistenze<br />
si s sfaldano, e saranno proprio<br />
p loro a difenderla con<br />
ineffabile i cinismo davanti<br />
alla Commissione Ministeriale per la<br />
censura, in nome della “libertà di parola”<br />
(vi ricorda qualcosa?). Lo show comincia,<br />
lo share sale fi no al 65% - “Un<br />
evento storico!” – il sesto proiettile<br />
parte e uccide. Lo sparo par scuotere<br />
Kate dal suo sogno di gloria, ma non<br />
sapremo mai se le sue ultime parole<br />
(“Questo è il futuro”) siano la reazione<br />
d’orrore di chi ha gettato uno sguardo<br />
nell’abisso o un grido di trionfo.<br />
Cos’è la Dichiarazia? Secondo l’autore,<br />
“è una degenerazione della<br />
democrazia, è la libertà di pensiero<br />
che diventa pensiero in libertà. È<br />
una perversa spirale tra politica e<br />
media che ogni giorno ci<br />
inonda di centinaia di dichiarazioni,<br />
di fumo verbale<br />
che annebbia la realtà<br />
dei fatti e l’attività politica a<br />
seria”. Con il progredire e<br />
della lettura, l’impressione e<br />
crescente, confermata dal-<br />
le conclusioni cui il testo o<br />
approda, è che quasi tutti i<br />
politici vivano con l’urgen-<br />
za di dire costantemente qualcosa.<br />
Il problema è che sono capaci un<br />
giorno di fare un’affermazione e il<br />
successivo di sostenere esattamente<br />
il contrario senza che, nel marasma<br />
generale delle affermazioni, nessuno<br />
(o quasi) dei loro colleghi e ascol-<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 14<br />
Popcorn Live! La morte in diretta tv<br />
Un nuovo reality Usa basato sulla roulette russa. Ed è un successo clamoroso.<br />
Senza essere un capolavoro, il film di Guttentag mostra la barbarie culturale della tv trash<br />
Obiettivamente, non si tratta di un capolavoro:<br />
incredibilmente, nonostante<br />
il plot, è poco spettacolare, e la regia è<br />
spesso lenta. Tuttavia basta l’idea, per<br />
rendere il fi lm un documento prezioso<br />
della nostra epoca. Film, documentario<br />
(o meglio mockumentary) “Live!”<br />
è l’opera migliore che a tutt’oggi abbia<br />
cercato di rappresentare la barbarie<br />
culturale della TV trash: quella di cui<br />
anche milioni di italiani si nutrono, e<br />
che ha contribuito alla loro lobotomizzazione.<br />
Una TV il cui scopo è appunto<br />
quello di realizzare “guadagni immensi”,<br />
ma che ha come danno collaterale<br />
messo in conto, se non esplicitamente<br />
voluto – quello di demolire ogni barriera<br />
morale ed etica nello spettatore,<br />
cioè nel cittadino, cioè nell’elettore (vi<br />
ricorda qualcosa?). Non è diffi cile immaginare,<br />
vedendo le fi le infi nite di<br />
persone in attesa di accedere ai provini<br />
(vi ricorda altre fi le per altri provini?),<br />
che qualcuno estragga una pistola e<br />
cominci a far fuori i potenziali concorrenti:<br />
ogni mezzo è lecito per arrivare<br />
ed apparire, non ce lo insegnano ogni<br />
giorno?<br />
Live!, B. Guttentag, USA, 2009<br />
Sul comodino La politica delle parole in libertà<br />
Portanova raccoglie le dichiarazioni rilasciate dai politici all’Ansa. Il risultato? Un fiume di parole<br />
che annebbia la realtà. E che mostra quanto sia distorto il rapporto tra media e politica<br />
tatori batta ciglio. I meno sfacciati ci<br />
mettono qualche anno a cambiare<br />
opinione o non le sparano troppo<br />
grosse; ma c’è anche chi non ha il<br />
senso del limite.<br />
Al<br />
di là dell’ovvia mancanza<br />
ca di coerenza di molti<br />
parlamentari pa<br />
italiani, “Dichiarazia”<br />
ch suggerisce pure<br />
qualche q considerazione<br />
sul s controverso rapporto<br />
t che esiste fra politica<br />
e informazione. Per certi<br />
versi, v necessitano l’uno<br />
della d presenza dell’altra<br />
per p<br />
sopravvivere. In tutti<br />
e due gli ambiti sono la serietà e un<br />
briciolo di rigore etico a fare la differenza,<br />
tanto per l’onesto politico<br />
quanto per il buon giornalista.<br />
Mario Portanova,<br />
Dichiarazia, Rizzoli, 322 pp., € 10
sport<br />
ViPiù sport<br />
CalcioMaran… vicentino<br />
Il nuovo allenatore biancorosso ha già vissuto una breve esperienza da giocatore a Valdagno nel 95/96<br />
Lo storico presidente laniero Aldegheri e l’ex compagno di squadra Sambugaro ne tracciano un ricordo personale<br />
di Paolo Mutterle<br />
Vicenza pareva essere nel destino<br />
di Rolando Maran.<br />
Nella sua carriera il tecnico di<br />
Rovereto è spesso transitato a<br />
breve raggio: nove anni al Chievo<br />
da giocatore, cinque al Cittadella<br />
come allenatore. Le ultime due<br />
squadre che ha guidato, Bari e<br />
Triestina, portano entrambe i colori<br />
biancorossi. Casualità, certo,<br />
ma c’è da credergli quando l’erede<br />
di Gregucci (senza l’enfasi e<br />
la retorica del suo predecessore)<br />
dice che Vicenza è una piazza alla<br />
quale ambiva fortemente.<br />
Da martedì<br />
il suo desiderio è re-<br />
altà. Maran è stato<br />
presentato al Menti<br />
assieme al suo secondo<br />
Christian Maraner<br />
e al preparatore<br />
atletico Alberto<br />
Bellè.<br />
A Valdagno, dove<br />
ha giocato per un<br />
breve periodo nel<br />
1995 poco prima del<br />
passaggio dal campo alla panchina,<br />
in tanti conservano un buon<br />
ricordo di lui. “Rolando era un<br />
centrale difensivo, non velocissi-<br />
Difensore<br />
grintoso,<br />
comandava la<br />
retroguardia<br />
biancoceleste<br />
con il suo<br />
carattere<br />
mo ma molto forte di testa - racconta<br />
l’ex compagno di squadra<br />
in biancoceleste Andrea Sambugaro<br />
- Veniva da una buonissima<br />
esperienza con il Chievo, dove<br />
era passato dalla C2 alla serie B.<br />
Era il classico giocatore che vedevi<br />
proiettato come allenatore:<br />
comandava la difesa, dove imponeva<br />
il suo carattere. Anche<br />
se rimase pochi mesi posso dire<br />
che è una bravissima persona, era<br />
un giocatore serio e puntuale che<br />
ha sempre fatto il suo e in campo<br />
non si tirava mai indietro”.<br />
Chi lo ricorda meglio di tutti è<br />
Giuseppe Aldegheri, storico presidente<br />
della società valdagnese che<br />
qualche anno dopo cedette i diritti<br />
al Thiene. “Maran arrivò dal Chievo,<br />
dove aveva giocato per molti<br />
anni. Era uno stopper<br />
con tanta personalità,<br />
un difensore abituato<br />
a comandare i compagni<br />
di reparto. Fateci<br />
caso: nove volte<br />
su dieci gli allenatori<br />
bravi giocavano in difesa,<br />
diffi cile che un<br />
buon mister facesse<br />
la punta. O il portiere.<br />
Anche se ci sono<br />
le eccezioni, Zoff per<br />
esempio”.<br />
Torniamo sul Maran biancoceleste<br />
e su un futuro da mister che<br />
per lui era già scritto. “In campo<br />
era un direttore nato. In più la<br />
| Il presidente Sergio Cassingena e mister Rolando Maran<br />
grinta era una sua dote peculiare.<br />
Non per niente è un rosso…”.<br />
Capiamo che la politica però non<br />
c’entra. “Rosso di capelli - chiarisce<br />
Aldegheri - In tanti anni<br />
di calcio non ho mai visto un<br />
giocatore rosso di chioma poco<br />
determinato. Sono convinto che<br />
Rolando farà molto bene a Vicenza.<br />
Ho sempre cercato di seguire<br />
la carriera dei miei ex giocatori,<br />
anche se ne sono passati moltissimi.<br />
Quest’anno ho visto esordire<br />
in serie A Roberto Colombo, che<br />
era il nostro portiere nell’anno di<br />
Maran. In tanti oggi sono allenatori,<br />
Rolando è uno di quelli che<br />
ha avuto più soddisfazioni e sono<br />
convinto che arriverà in alto. È<br />
un bravo ragazzo, a cui auguro<br />
tutto il bene possibile”.<br />
Il nuovo allenatore del Vicenza<br />
Calcio non è però l’unico ad aver<br />
vestito la maglia con il marchio<br />
Marzotto. “Anche il suo vice,<br />
Christian Maraner giocò qui,<br />
qualche stagione prima. Anche<br />
lui trentino, anche lui era del<br />
Chievo, ma arrivò a novembre.<br />
Come giocatore invece era diverso:<br />
un mediano di fascia, di quelli<br />
abituati a macinare chilometri in<br />
campo. Un ragazzo di buona volontà,<br />
molto educato, del resto<br />
veniva dalla squadra del presidente<br />
Campedelli”. Non è un caso<br />
che i due giocatori clivensi siano<br />
transitati nella vallata dell’Agno.<br />
Durante la gestione di Aldegheri<br />
c’è sempre stato una stretta sinergia<br />
tra la squadra laniera e quella<br />
della Diga. “Ogni anno avevamo<br />
sempre due o tre giocatori del<br />
Chievo in prestito, ricordo Maran,<br />
Florio, Scardoni, Maraner.<br />
In molti hanno fatto anche il<br />
cammino inverso, come il vicentino<br />
Maurizio D’Angelo, che avevamo<br />
preso dal Laghetto, il bomber<br />
Tamagnini, e anche Federico<br />
Cossato, che avevo visto giocare<br />
da dilettante nel Lugagnano e che<br />
ha segnato tanto anche in serie A.<br />
Perché il fi uto del gol uno ce lo ha<br />
in tutte le categorie”.<br />
Resta da spiegare il motivo della<br />
breve prima permanenza vicenti-<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 15<br />
| Il successore di Gregucci arriva dalla panchina della Triestina<br />
na di Maran. “A novembre si riaprivano<br />
le liste per i trasferimenti<br />
e si presentò da noi Silvio Baldini,<br />
quello che poi allenò anche l’Empoli<br />
e il Palermo, all’epoca allenatore<br />
della Carrarese. Maran aveva<br />
una richiesta dalla C1 e non fu<br />
possibile per me dirgli di no. Rolando<br />
poi abitava con la famiglia<br />
a Rovereto e non era facile per lui<br />
fare ogni giorno avanti e indietro.<br />
Così facemmo uno scambio di<br />
giocatori con la Carrarese”. Questa<br />
la prima esperienza in terra<br />
berica del difensore Maran. Viste<br />
le buone parole spese da chi lo<br />
ha conosciuto, l’augurio è che la<br />
nuova avventura da tecnico possa<br />
durare più della precedente.<br />
<br />
<br />
<br />
foto Geros
sport<br />
Pallavolo Beach volley, atto finale<br />
Il 27-28 giugno è in programma a Schio l’ultima tappa del campionato provinciale.<br />
In campo femminile favorita la coppia Indico-Visone. Nel maschile invece c’è grande incertezza<br />
di Alida Pretto<br />
La quattordicesima edizione<br />
del campionato provinciale di<br />
beach volley è ormai agli sgoccioli,<br />
manca infatti solamente l’atto<br />
conclusivo della stagione, ovvero<br />
il Master di Schio che si svolgerà<br />
il prossimo fi ne settimana<br />
(27-28 giugno) e che assegnerà<br />
i titoli 2009. A quest’ultimo appuntamento<br />
saranno ammesse<br />
le migliori otto coppie maschile e<br />
quattro femminili e potranno partecipare<br />
solamente gli atleti residenti<br />
o che hanno giocato in una<br />
squadra del vicentino nell’ultima<br />
stagione; nel corso del campionato,<br />
però, ci hanno pensato molti<br />
beachers da fuori provincia ad<br />
innalzare il livello, come Erardo<br />
Meggiolaro, Lorenzo Passoni, Pietro<br />
Ioppi e Rosa Olivotto.<br />
Nel torneo maschile sono stati ben<br />
66 i partecipanti, molti dei quali<br />
hanno spesso cambiato compagno<br />
nelle varie tappe, compreso Andrea<br />
Gemo, campione provinciale<br />
lo scorso anno in coppia con Matteo<br />
Pranovi, che guida la classifi ca<br />
individuale e che ha giocato con<br />
entrambi i fratelli Pranovi, Rosiglioni<br />
e Sartori; secondo posto per<br />
Manuel Trentin, che si è concesso<br />
una domenica di riposo e non ha<br />
partecipato all’ultima tappa.<br />
39, invece, le atlete che sono scese<br />
sulla sabbia, con Elena Indico e<br />
Ambra Tatiana Visone che hanno<br />
sempre giocato insieme<br />
e che condividono<br />
la prima piazza<br />
66 i partecipanti<br />
nel circuito<br />
maschile,<br />
39 le atlete<br />
scese in campo<br />
nelle tappe di<br />
qualificazione<br />
della classifi ca generale.<br />
Riassumendo il cammino<br />
fi n qui compiuto,<br />
il campionato<br />
aveva preso il via a<br />
Cassola il 10 maggio<br />
con il podio maschile<br />
formato da Ioppi-<br />
Pizzolotto, Randon-<br />
Matteo Pranovi e<br />
Gemo-Sartori, quello<br />
femminile da Lago-Favaro, Ferrazzo-Olivotto<br />
e Zangrandi-Nicolini;<br />
poi è stata la volta di Cornedo,<br />
tappa valida anche per il campio-<br />
nato regionale, con il torneo maschile<br />
andato a Meggiolaro-Passoni<br />
seguiti da Garghella-Trentin<br />
e Ceccon - Michele Pranovi, mentre<br />
tra le ragazze si sono imposte<br />
Chimetto-Dalla Fina<br />
davanti a Olivotto-<br />
Dall’Asen e Gallas-<br />
Favero. La terza tappe<br />
è stata quella di<br />
Vicenza, l’unica non<br />
baciate dal sole, dove<br />
a vincere sono stati<br />
Trentin-Bertelle, secondi<br />
Gemo-Michele<br />
Pranovi e terzi Meggiolaro-Fragonese,<br />
mentre nel femminile<br />
hanno esultato<br />
Baldin-Ferrazzo, che<br />
hanno preceduto Indico-Visone e<br />
Olivotto-Carraro. Poca l’affl uenza<br />
a Zanè, dove si è giocato solo il torneo<br />
maschile con Trentin-Bertelle,<br />
Gemo- Matteo Pranovi e Berlato-<br />
Zaffonato che hanno preceduto<br />
tutti gli altri. A Chiudere il tour<br />
di qualificazione è stata Dueville,<br />
con il terzetto di testa maschile<br />
formato da Guidolin-Fabris, Ceccon<br />
- Michele Pranovi e Berlato-<br />
Zaffonato, quello femminile da<br />
Ghiotto D.-Meggiolaro, Ghiotto<br />
G.-Benetti ed Indico-Visone.<br />
Ora, come detto, manca solamente<br />
il gran finale è fare previsioni<br />
è abbastanza difficile: in<br />
ambito femminile tranne Indico-<br />
Visone non ci sono state giocatrici<br />
che hanno giocato insieme più<br />
di una tappa e quindi molto dipenderà<br />
anche dall’affiatamento;<br />
in campo maschile, invece, c’è un<br />
bell’equilibrio, con diverse coppie<br />
che potranno dire la loro e sicuramente<br />
molte partite saranno<br />
decise solamente per pochi punti.<br />
Dovendo fare un nome, i più<br />
accreditati sono Manuel Trentin<br />
e Giovanni Bertelle, che hanno<br />
disputato insieme solamente due<br />
tappe e le hanno vinte entrambe.<br />
Dalla loro, oltre alla grande<br />
intesa derivante dai<br />
tanti anni passati<br />
insieme non solo<br />
nei campi da beach<br />
ma anche nelle stagioni<br />
indoor, c’è il<br />
fatto che Bertelle è<br />
un gran muratore<br />
e Trentin un eccellente<br />
difensore, due<br />
aspetti molto importanti<br />
ai quali si<br />
aggiunge il braccio<br />
pesante di entrambi<br />
in attacco, con Manuel<br />
che oltretutto è ambidestro.<br />
Accanto ai tornei open, è stato<br />
dato spazio anche ai più giovani<br />
under 19, mentre gli under 16,<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 16<br />
| Dopo le qualifiche di Cassola, Cornedo, Vicenza e Dueville saranno le piscine scledensi a ospitare il Master finale della pallavolo sulla sabbia<br />
Manuel Trentin<br />
e Giovanni<br />
Bertelle partono<br />
in pole grazie<br />
alle due vittorie<br />
nelle prove<br />
disputate finora<br />
14 e 12 hanno giocato con la formula<br />
del 3x3. Il comitato provinciale,<br />
infatti, punta molto sui più<br />
giovani per continuare l’ottima<br />
tradizione vicentina del beach<br />
volley. Per queste<br />
categorie saranno<br />
ammesse al master<br />
4 squadre per le prime<br />
due, mentre è<br />
prevista solamente<br />
un’esibizione per i<br />
più giovani.<br />
Finora il tempo è<br />
stato clemente, lo<br />
stesso ci si augura<br />
sia per il Master che<br />
si svolgerà presso<br />
le piscine di Schio e<br />
che quindi potrebbe<br />
regalare agli atleti una bella cornice<br />
di pubblico, la giusto ricompensa<br />
per il grande spettacolo<br />
che sicuramente offriranno.
sport<br />
Hockey inline Caoduro Diavoli<br />
pronti al decollo<br />
Stagione da incorniciare per i ragazzi di Roffo, battuti solo ai rigori<br />
nella finale scudetto. La società è già al lavoro per il salto di qualità<br />
Per Caoduro Diavoli Vicenza la<br />
stagione 2008/2009 si è conclusa<br />
mercoledì 10 giugno con la<br />
sconfi tta ai rigori in gara 4 della<br />
fi nale play off scudetto, contro i<br />
pluri-campioni dell’Asiago Vipers<br />
che si sono aggiudicati il sesto<br />
scudetto consecutivo. La partita,<br />
così come tutte le sfi de dei play<br />
off, ha dimostrato che la formazione<br />
berica ha fatto un salto di<br />
qualità rispetto agli anni scorsi<br />
entrando con merito nel gotha<br />
dell’hockey in line e che questo<br />
sport giovane (nato poco più di<br />
dieci anni fa) e non ancora molto<br />
seguito, può dare delle grande<br />
emozioni come ha testimoniato<br />
il folto pubblico presente al pattinodromo<br />
di viale Ferrarin nelle<br />
ultime gare (quasi 400 spettatori)<br />
e all’Odegar di Asiago nelle partite<br />
della fi nale giocate in Altopiano<br />
(oltre mille i presenti).<br />
Per i Diavoli, seguiti da quest’anno<br />
da mister Angelo Roffo coadiuvato<br />
da Andrea Bellinaso, il<br />
bilancio non può che essere positivo:<br />
due fi nali raggiunte come<br />
mai era accaduto nella storia dei<br />
vicentini (Coppa Italia e Campionato);<br />
il secondo posto in campionato;<br />
l’eliminazione di quella che<br />
negli ultimi anni ha cercato in tutti<br />
i modi di fermare la corazzata<br />
asiaghese, ovvero Edera Trieste,<br />
che anche per questa stagione ha<br />
investito in nomi importanti e in<br />
un allenatore vincente, Cristian<br />
Rela (ex Asiago Vipers); l’aumento<br />
del seguito da parte del pubblico<br />
e dell’interesse da<br />
parte dei media locali;<br />
il lancio di alcuni<br />
giovani di talento, in<br />
particolare il difensore<br />
21enne Fabio<br />
Testa e del portiere<br />
22enne sloveno Gasper<br />
Kroselj; i grandi<br />
successi raccolti da<br />
tutte le formazioni<br />
della società: secondo<br />
posto nella Final<br />
Six di Coppa di Lega<br />
per la formazione<br />
di serie B, il 3° posto alle fi nali<br />
nazionali per la formazione under<br />
15; e la dimostrazione che,<br />
anche in momenti di diffi coltà,<br />
Ai successi<br />
delle varie<br />
squadre<br />
si è aggiunto<br />
il lancio<br />
di alcuni giovani<br />
di talento<br />
ERBORISTERIE<br />
1979-2009<br />
30 anni!<br />
la passione, la determinazione e<br />
l’unione del gruppo possono fare<br />
la differenza.<br />
“E’ stata una stagione molto impegnativa,<br />
ma allo stesso tempo<br />
molto entusiasmante- ha dichiarato<br />
Andrea Bellinaso, vice-allenatore<br />
dei Diavoli - Dopo tanti<br />
anni di duro lavoro sono arrivate<br />
fi nalmente grandi soddisfazioni,<br />
questo è un merito che mi sento<br />
di condividere con tutti quelli che<br />
in questi anni hanno contribuito<br />
alla crescita del gruppo Diavoli<br />
Vicenza! Adesso però non dobbiamo<br />
abbassare la guardia, non<br />
abbiamo ancora vinto niente e<br />
siamo consapevoli che c’è molta<br />
strada da fare, per questo stiamo<br />
già lavorando per<br />
la prossima stagione,<br />
per rinforzare<br />
il nostro gruppo e<br />
per far crescere la<br />
società sotto tutti i<br />
punti di vista. Spero<br />
di lavorare anche<br />
l’anno prossimo con<br />
tutti questi ragazzi,<br />
vedremo durante<br />
l’estate di riconfermare<br />
il più possibile<br />
il gruppo, inserendo<br />
magari qualche elemento<br />
di valore per allungare<br />
la rosa, visto che è stato proprio<br />
questo un nostro punto debole<br />
della stagione appena conclusa.”<br />
| Il saluto di Stevanoni e compagni al pubblico del pattinodromo<br />
Una grande stagione che deve<br />
essere il trampolino di lancio<br />
per la prossima, in cui cercare<br />
di migliorarsi visti anche i nuovi<br />
appuntamenti che attendono<br />
i Diavoli: oltre a Coppa Italia e<br />
Campionato, infatti, si giocherà<br />
la Supercoppa e, a livello europeo,<br />
la Confederation Cup o forse<br />
la European Championship (la<br />
Coppa Campioni dell’hockey in<br />
line) come Vice Campioni d’Italia.<br />
“Guardandomi alle spalle e<br />
vedendo dove siamo arrivati,<br />
non posso che essere, comunque,<br />
soddisfatto del lavoro svolto in<br />
questa intensissima stagione –<br />
ha aggiunto Marco Ferrari, team<br />
leader della squadra - Mai come<br />
in questo anno ha visto un vero,<br />
grande gruppo lavorare in coesione<br />
per perseguire i traguardi<br />
prefi ssati, sia in pista che al di<br />
la delle balaustre. E’ un orgoglio<br />
per me fare parte di questa società<br />
e vedere come tutti i valori<br />
in cui crediamo sono stati assimilati<br />
e portati avanti da tutti i<br />
ragazzi. Perseguendo la politica<br />
dei piccoli passi, siamo arrivati<br />
ad un soffi o da traguardi inimmaginabili<br />
fi no a pochi anni fa<br />
e sono certo che continuando su<br />
questa strada le soddisfazioni<br />
non mancheranno ad arrivare”.<br />
Uffi cio stampa Caoduro<br />
Diavoli Vicenza<br />
uando facciamo la pros-<br />
“Qsima volta?” Semplice<br />
ma lapidaria la domanda che le<br />
persone disabili delle associazioni<br />
“Primavera 85” di Sovizzo<br />
e “Il Piano Infinito” di Montecchio<br />
Maggiore hanno posto<br />
agli atleti di Atletica Vicentina<br />
e dell’Atletica Union Creazzo<br />
al termine della prima giornata<br />
di avvicinamento all’atletica<br />
svoltasi nell’ambito del progetto<br />
Mios. L’iniziativa è stata<br />
fortemente voluta dal Comitato<br />
UISP di Vicenza,<br />
rappresentato per<br />
l’occasione dal responsabile<br />
Sereno<br />
Zorzanello.<br />
L’evento si è svolto<br />
nella mattinata di<br />
mercoledì 10 giugno<br />
al Polisportivo<br />
di Creazzo. Sotto la<br />
guida dell’allenatore<br />
AV Ampelio Pillan<br />
e guidati dallo<br />
speaker Massimiliano<br />
Cattani (atleta, dirigente<br />
e tecnico dell’Union Creazzo),<br />
oltre trenta persone disabili<br />
hanno avuto modo di provare il<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 17<br />
Atletica Progetto Mios<br />
Disabili in pista<br />
Union Creazzo e AV hanno organizzato<br />
una giornata di sport dedicata ai diversamente abili<br />
Vortex, 60 metri e salto in lungo le specialità<br />
| Il primo appuntamento si è svolto mercoledì 10 giugno al Polisportivo di Creazzo<br />
L’iniziativa<br />
è stata<br />
fortemente<br />
voluta dal<br />
Comitato UISP<br />
di Vicenza<br />
lancio del vortex, la velocità sui<br />
60 metri e il salto in lungo. Con<br />
loro alcuni atleti dell’Union<br />
Creazzo e alcuni brillanti protagonisti<br />
delle sorti agonistiche<br />
di AV quali Rose Turra, Alessandro<br />
Pino, Thomas Galvan,<br />
Francesco Turatello e Giulio<br />
Toffanello.<br />
Al termine si è disputata una<br />
staffetta finale sul giro di pista<br />
oltre alla rituale foto di gruppo.<br />
Pulcheria Tonello, del gruppo<br />
giudici gare di Vicenza,<br />
oltre ad aver<br />
seguito lo svolgersi<br />
delle prove ha sti-<br />
lato una classifica<br />
sommando i risultati<br />
delle varie competizioni<br />
per stabilire<br />
i vincitori di<br />
giornata. Ma senza<br />
dubbio ad uscirne<br />
trionfatori sono<br />
stati tutti i protagonisti<br />
di questa<br />
splendida giornata<br />
vissuta all’insegna dell’amicizia,<br />
dell’integrazione e della<br />
voglia di vivere l’atletica come<br />
momento di unione.<br />
Obiettivo 2009:<br />
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Vicenza ha bisogno di intolleranza.<br />
Tolleranza ha una radice etimologica<br />
che rimanda al peso, signifi ca<br />
“portare un peso”. Tanti sono i pesi<br />
che piegano la schiena di questa città.<br />
Pesi morti, che affaticano il passo<br />
e tolgono energie vitali, distraendole<br />
dai veri problemi e da nuovi progetti.<br />
Diventare intolleranti, per i vicentini<br />
bennati, sarebbe l’equivalente di una<br />
liberazione.<br />
State quieti…<br />
Liberarsi dal quietismo, prima di<br />
tutto. L’attaccamento zitellesco alla<br />
tranquillità uccide il cambiamento.<br />
Tutti ce l’hanno sulla bocca, questo<br />
benedetto “cambiamento”, ma tutti si<br />
tengono fedeli alle abitudini e ai poteri<br />
consolidati. Se si pensa ad una banca,<br />
da queste parti, c’è solo una banca.<br />
Se si deve scrivere ad un giornale,<br />
esiste un solo giornale. Se si smanetta<br />
per trovare una radio locale, ce n’è<br />
una e basta. Se si cerca l’opinione di<br />
un intellettuale, c’è l’immarcescibile<br />
grande vecchio o giù di lì. Se si aspira<br />
a farsi pubblicare un libro che parli<br />
della Vicenza qui e ora, si è costretti,<br />
sempre che non si voglia elemosinare<br />
il favore di qualche ente, a stamparselo<br />
da soli. Se si pretende di smuovere<br />
le acque con un’iniziativa fuori dai soliti<br />
cori, un dibattito o uno spettacolo,<br />
bisogna chiedere la graziosa concessione<br />
di due o tre centri di potere autoreferenziali.<br />
E’ capitato a chi scrive,<br />
ad esempio, di perorare presso l’elefantiaco<br />
“tavolo della consultazione”,<br />
il raccogliticcio comintern dei no base<br />
che stanno fuori dal Presidio, la causa<br />
di un pubblico dibattito con un No<br />
Tav e scrittore della decrescita, uno<br />
che sa di cosa parla, il valsusino Marco<br />
Cedolin (marcocedolin.blogsport.<br />
com). Stiamo parlando di una persona<br />
in prima fi la nella battaglia contro<br />
la mostruosità del treno superveloce,<br />
ma soprattutto di un lucido critico<br />
delle ipocrisie del centrosinistra e del-<br />
dalla parte del torto<br />
Appello per una sana intolleranza<br />
Vicentini ripiegati su sé stessi a coltivare i propri orticelli<br />
e ad assecondare logiche mafiose. Serve una scossa<br />
di Alessio Mannino<br />
Autoproduzione individuale<br />
Autonomia energetica<br />
Microgenerazione diffusa<br />
la sinistra. Si sarebbe discusso senza<br />
paraocchi dell’esaurimento ideale e<br />
culturale, prima ancora che politico,<br />
del movimento No Dal Molin, avvitatosi<br />
su sé stesso e autosuicidatosi per<br />
divisione interna (e probabilmente<br />
per questo motivo gli irriducibili del<br />
Presidio non hanno neppure preso in<br />
considerazione l’idea). I tavolari, o tavolanti,<br />
persi nelle loro inconcludenti<br />
riunioni-fi ume, dopo averla smenata<br />
per qualche settimana hanno lasciato<br />
morire l’idea. Per giunta l’azionista<br />
di maggioranza del gruppo, il Coordinamento<br />
dei comitati guidato da<br />
Giancarlo Albera, ha fatto in tempo a<br />
organizzare una serata con esponenti<br />
della pseudosinistra (Pd e rossirosè)<br />
prima del voto europeo, giusto<br />
per racimolare quelle poche crocette<br />
che hanno raccattato. Il rifi uto, mai<br />
espresso a viso aperto, dio guardi,<br />
non è solo dovuto all’affi liazione della<br />
tavolata alla partitocrazia che ha<br />
cornifi cato e mazziato la loro stessa<br />
causa. Ha una ragione più profonda:<br />
è la paura di affrontare una rifl essione<br />
di alto livello sui propri limiti e le<br />
proprie miserie. E’ la passività del<br />
non voler fare i conti con la necessità<br />
di ripensarsi e cambiare prospettiva.<br />
E’ l’amore, da borghesi piccoli piccoli,<br />
per il quieto vivere.<br />
Ipocrisie<br />
Il secondo cancro da cui si dovrebbe<br />
guarire è, per l’appunto, l’ipocrisia.<br />
Lasciamo perdere le sue origini<br />
pretesche, che nella bigotta Vicenza<br />
d’antan rifulgevano sinistre e che sopravvivono<br />
ora soltanto di facciata,<br />
come patina curiale delle più volgari<br />
bassezze e delle più provinciali porcherie.<br />
E mettiamo pure da parte<br />
l’umanissima contraddizione tra il<br />
perbenismo diurno, tutto lavoro e<br />
tran tran familiare, e il puttanaio<br />
notturno di escort, trans e ballerine<br />
a ore su cui si fi ondano mariti, fi gli e<br />
capi-azienda vicentini. Mica vogliamo<br />
fare del moralismo come quello<br />
neanche tanto velato che si nasconde<br />
in certe ordinanze anti-prostitute<br />
e anti-clienti delle prostitute, roba<br />
degna della Buoncostume anni ’50.<br />
Il fi listeismo berico lo si può trovare<br />
oggi in episodi quasi comici quale<br />
Vuoi l’ANTIDOTO ALLA CRISI ECONOMICA?<br />
Vuoi risparmiare l’intero costo della BOLLETTA ELETTRICA?<br />
è stato il recente battibecco fra l’ex<br />
fascista Valerio Sorrentino e la giunta,<br />
in particolare l’assessore donna<br />
Alessandra Moretti. L’ex vicesindaco<br />
s’è lasciato scappare, in pieno<br />
consiglio comunale, una battuta di<br />
dubbio gusto sull’uffi cio stampa di<br />
Variati, defi nito “garconniere” del<br />
suo portavoce, Bulgarini d’Elci. Che<br />
Sorrentino abbia dimostrato di essere<br />
quanto meno inelegante, possiamo<br />
essere d’accordo. Ma a parte<br />
il fatto che, come documentato su<br />
questo giornale, nello staff di Palazzo<br />
Trissino l’assunzione a chiamata<br />
di una certa fi danzata c’è stata, e che<br />
quindi Sorrentino non ha tutti i torti,<br />
la scomposta reazione della giunta,<br />
affi data ad una conferenza stampa<br />
della Moretti, ci ha lasciato di stucco.<br />
E’ stato tirato fuori tutto l’armamentario<br />
del femminismo di maniera,<br />
poiché quell’insolente di Sorrentino<br />
si è permesso di ravvisare una realtà<br />
di fatto, e cioè che a volte le donne<br />
godono di privilegi particolari in<br />
quanto donne. Appena si criticano<br />
situazioni in cui di mezzo c’è il sesso<br />
femminile, ecco scattare l’accusa di<br />
maschilismo. Al di là del merito –<br />
poca cosa, in realtà – è inaccettabile<br />
questo rifl esso pavloviano di femmine<br />
sempre sul chi va là, che sbraitando<br />
contro i “maschi porci” rivelano,<br />
perdonateci signore l’ironia tutta<br />
maschile, la coda di paglia. Semmai,<br />
la Moretti avrebbe dovuto ribattere<br />
a muso duro sui favoritismi praticati<br />
dalla passata amministrazione, cioè<br />
nel merito, forte del fatto che quella<br />
attuale ha molto meno da farsi rimproverare<br />
- almeno fi no ad ora.<br />
Nente sacciu…<br />
La terza malattia a farci venire l’orticaria<br />
è l’omertà. E qui casca l’asino<br />
dell’informazione. O meglio, della<br />
disinformazione. In questa città<br />
puoi farti un mazzo così a denunciare<br />
magagne, ad additare cattivi<br />
costumi, a provare sottomissioni e<br />
complicità a questo o quell’interesse<br />
prevaricatore. Puoi scrivere inchieste<br />
su traffi ci a danno della collettività<br />
o legami oscuri fra politica e<br />
affari. Puoi imbastire confronti dialettici<br />
e gettare sassi polemici nello<br />
Vuoi investire senza rischi e realizzare un UTILE ANNUO NETTO ESENTASSE fino al 9% dell’investimento?<br />
Vuoi produrre ZERO EMISSIONI inquinanti in atmosfera ed essere consapevole che anche tu inquini di meno?<br />
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stagno delle opinioni. Puoi far tutto,<br />
ma persino le minoranze sottorappresentate,<br />
coloro che teoricamente<br />
dovrebbero sostenere la diversità<br />
e la varietà d’idee, se ne stanno accucciate<br />
e ti fanno il deserto intorno.<br />
Non parlano, “nente sacciu”. Questo<br />
in pubblico, naturalmente. In privato<br />
si aprono le cateratte e sono tutti<br />
liberi pensatori. E qui c’è tutto il maramaldesco<br />
farsela addosso di fronte<br />
al controllo monopolistico dell’opinione<br />
pubblica da parte del Giornale<br />
di Vicenza. C’è poco da fare: anche<br />
chi tuona fulmini e saette contro la<br />
sua linea e la sua direzione, appiattita<br />
sul conservatorismo più bieco,<br />
poi si guarda bene dal contestarle<br />
apertamente e sostenere le voci<br />
controcorrente. Sappiamo, scusate<br />
l’autocitazione, di scomuniche lanciate<br />
da qualche alto papavero del<br />
Presidio (del Presidio!) contro Vicenza<br />
Più colpevole di aver ospitato<br />
critiche ai suoi animatori. Ossia di<br />
aver fatto il mestiere di un giornale<br />
libero: pubblicare fatti e pareri dif-<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 18<br />
ferenti, anche all’interno delle sue<br />
pagine. Nello specifi co, la novità<br />
di un punto di ritrovo alternativo,<br />
a Vicenza, aggregatosi attorno alla<br />
battaglia contro la base Usa che ci ha<br />
sempre visti schierati contro, sulle<br />
nostro colonne è stata scandagliata<br />
con la maggiore obbiettività possibile,<br />
sentendo tutte le campane, senza<br />
i pregiudizi della stampa di regime.<br />
Eppure, come accade ai politicanti di<br />
regime, c’è stato qualcuno, fra gli afi -<br />
cionados del Manifesto che contano<br />
a Rettorgole, che ci ha tabuizzati. E<br />
poi hanno il coraggio di lamentarsi<br />
se il popolino veneto li chiama ancora<br />
con disprezzo “comunisti”.<br />
Quieto vivere, ipocrisia, omertà: Vicenza<br />
avrebbe tutti i titoli per essere<br />
chiamata città mafi osa. E alle mafi e<br />
va riservato un solo trattamento:<br />
intolleranza, punto e basta. Non lasciate<br />
passare, non evitate di esporvi,<br />
dite la vostra sempre. Non siate<br />
tolleranti, che è come dire non reprimete<br />
voi stessi. Siate sfacciatamente<br />
intolleranti, è un vostro diritto.<br />
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otta&risposta<br />
Pancho<br />
Il tratto principale del mio<br />
carattere<br />
Bonario e tranquillo.<br />
La qualità che preferisco in<br />
un uomo<br />
Sincerità.<br />
La qualità che preferisco in<br />
una donna<br />
Idem.<br />
Quel che apprezzo di più nei<br />
miei amici<br />
Appunto il fatto di essere miei<br />
amici, nel vero senso della parola.<br />
Il mio principale difetto<br />
Bisognerebbe domandarlo agli<br />
altri.<br />
La mia occupazione preferita<br />
Lo stadio.<br />
Il mio sogno di felicità<br />
La tranquillità: economica e di<br />
salute.<br />
Quale sarebbe, per me, la più<br />
grande disgrazia<br />
Sicuramente perdere un fi glio o<br />
un familiare.<br />
Quel che vorrei essere<br />
Non ho grandi pretese, sono<br />
contento di quello che sono.<br />
Il paese dove vorrei vivere<br />
Sto benissimo qui a Creazzo<br />
Il piatto a cui non so<br />
rinunciare<br />
Sono una buona forchetta,<br />
diffi cile sceglierne uno solo:<br />
diciamo tutta la cucina veneta.<br />
I miei libri della vita<br />
Non sono un gran lettore<br />
I musicisti che mi piacciono<br />
di più<br />
Tutta la musica italiana, ma anche<br />
qui non seguo molto.<br />
I miei pittori preferiti<br />
Qua zero assoluto.<br />
I miei fi lm preferiti<br />
Tutti quelli a lieto fi ne.<br />
Quel che detesto più di tutto<br />
Le persone false.<br />
Il personaggio storico più<br />
ammirato<br />
Giulio Cesare.<br />
e quello più disprezzato<br />
Qua ce ne sono tanti: in genere<br />
tutti i dittatori.<br />
Il dono di natura che vorrei<br />
avere<br />
Va bene così.<br />
Come vorrei morire<br />
Il più veloce possibile.<br />
Stato attuale del mio animo<br />
Tranquillo.<br />
Il mio prossimo impegno<br />
nella vita<br />
Ho un po’ di lavoretti da fare a<br />
casa...<br />
Il mio credo politico o ideale<br />
Non amando i dittatori, la<br />
democrazia.<br />
Cosa mi piace e cosa non mi<br />
piace di Vicenza<br />
Mi piace la sua tranquillità. Non<br />
mi piace che a volte è anche<br />
troppo tranquilla, quasi bigotta.<br />
Cosa mi piace e cosa non mi<br />
piace dei vicentini<br />
Non saprei, ci sono troppe<br />
diversità. Confrontandoli con le<br />
persone che vedo in altre città,<br />
non mi sembrano né meglio né<br />
peggio.<br />
Le colpe che mi ispirano<br />
maggiore indulgenza<br />
Quelle di gola.<br />
Il mio motto<br />
Vivi e lascia vivere.<br />
numero 154 del 20 giugno 2009 pag 19<br />
nome e cognome<br />
Paolo “Pancho” Cantele<br />
chi è<br />
Leader storico dei Vigilantes<br />
età<br />
45, 46 tra due mesi<br />
luogo di nascita<br />
Vicenza<br />
professione<br />
artigiano<br />
segni particolari<br />
Grande e grosso<br />
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VALDAGNO<br />
Tel. 0445 401843
hanno detto<br />
Siamo di fronte ad un forte scontro politico<br />
regionale, una lotta senza mezzi<br />
colpi che paralizza il piano sanitario<br />
regionale. Da una parte è schierata<br />
la Lega Nord, con l’ex assessore alla<br />
sanità, Sandro Sandri e il direttore<br />
dell’Agenzia regionale sociosanitaria,<br />
Antonio Compostella, mentre dall’altra<br />
si colloca il Pdl con Giancarlo Galan<br />
r il segretario regionale alla sanità<br />
e al sociale, Giancarlo Ruscitti. Tutto<br />
è bloccato: ogni decisione, ogni tipo di<br />
programmazione.<br />
Germano Raniero<br />
Il Gazzettino<br />
16 giugno 2009<br />
Per l’Occidente l’Iran degli ayatollah sa<br />
di deserto e petrolio. (…) Nella Repubblica<br />
teocratica che prevede frustate e<br />
amputazioni islamiche per i peccatori,<br />
si può abortire sino al 45esimo giorno,<br />
il 12% dei matrimoni fi nisce col<br />
divorzio, l’operazione per cambiare<br />
sesso è pagata dalla mutua, quella per<br />
ricostruire la verginità si fa in ambulatorio<br />
e persino la prostituzione è legale<br />
grazie a una formuletta riscoperta nel<br />
Corano dopo secoli di oblio. In più, il<br />
numero dei laureati ci umilia, la poligamia<br />
è, di fatto, vietata e le donne,<br />
purché abbiano caviglie e capelli coperti,<br />
guidano, votano e accedono a<br />
(quasi) tutti i mestieri. A Teheran progettano<br />
una monorotaia a levitazione<br />
magnetica. Nel frattempo si accontentano<br />
di autostrade urbane da far invidia<br />
a Los Angeles e una metropolitana<br />
pulita, veloce e con aria condizionata.<br />
Tre mesi fa un satellite made in Iran<br />
è andato in orbita con successo. Nei<br />
locali pubblici è vietato fumare. Gli<br />
incentivi per l’auto incoraggiano ad<br />
abbandonare l’inquinante benzina per<br />
il più ecologico gpl. Oltre alle famigerate<br />
centrali nucleari ci sono 80 dighe in<br />
costruzione. Queste davvero solo per<br />
produrre elettricità. Andrea Nicastro<br />
Corriere della Sera<br />
14 giugno 2009<br />
Che pena ascoltare Obama mentre si<br />
prodigava in scuse ed elogi all’islam<br />
nell’Università del Cairo, i cui rettori<br />
e grandi imam hanno reiteratamente<br />
legittimato i terroristi suicidi islamici<br />
che insanguinano Israele, i cui studenti<br />
sarebbero pronti a farsi esplodere per<br />
massacrare gli ebrei, senza aver mai<br />
pronunciato nel suo lungo discorso la<br />
parola terrorismo, nel nome di un islamicamente<br />
corretto che emerge come<br />
la forma di schiavitù ideologica che sta<br />
affossando un Occidente infatuato del<br />
relativismo e che è sprofondato nel nichilismo.<br />
Magdi Cristiano Allam<br />
Panorama<br />
12 giugno 2009<br />
in questo numero<br />
A Molvena esperimento anti-crisi: la fabbrica dal volto umano [ pag 3]<br />
Tensioni su Aim: prove generali per lo scontro sul Pat [ pag 4] Santa Bertilla,<br />
il rifugiato della porta accanto [ pag 7] Referendum, un quesito fintamente<br />
democratico [ pag 8] Posina e Laghi, per sentieri alla scoperta della vecchia<br />
economia autarchica [ pag 9] Mistonocivo e Sinergia, grande ritorno [ pag 13]
Direttore responsabile Luca Matteazzi numero 14, supplemento a <strong>VicenzaPiù</strong> n°154 del 20 giugno 2009<br />
Un’estate<br />
al cinema<br />
Con il caldo Santa Corona<br />
si trasforma nel tempio<br />
della Settima Arte<br />
Da lunedì 22 giugno riprenderà<br />
la consueta rassegna cinematografi<br />
ca estiva della città, che si<br />
svolgerà all’aperto nei Chiostri<br />
di S. Corona. Durante i mesi<br />
di giugno e luglio, gli spettacoli<br />
avranno inizio alle 21.30 e proseguiranno<br />
per tutta la stagione, fi no<br />
ad agosto. L’iniziativa, inserita nel<br />
programma delle manifestazioni<br />
estive promosse<br />
dall’Assessorato alla<br />
Cultura, è curata dal<br />
direttore artistico<br />
Mario Calderale e da<br />
La Piccionaia - I<br />
Carrara Teatro Stabile<br />
di Innovazione,<br />
con il supporto di<br />
Aim, Unicredit Banca<br />
e Associazioni Industriali<br />
della Provincia<br />
di Vicenza.<br />
La rassegna si presenta ricca e diversifi<br />
cata. Durante la prima se-<br />
Commedie<br />
italiane e<br />
capolavori<br />
hollywoodiani:<br />
titoli per tutti<br />
i gusti<br />
rata verrà proiettata la commedia<br />
italiana Diverso da chi?, del giovane<br />
regista Umberto Cateni, con<br />
la coppia Argentero-Gerini come<br />
protagonista. Il cartellone prosegue<br />
con altri notevoli titoli, tra cui<br />
il premio Oscar 2009 come miglior<br />
fi lm, The Millionaire. Impossibile<br />
mancare agli appuntamenti con<br />
Clint Eastwood, nel duplice ruolo<br />
di attore e regista in<br />
Gran Torino, e con<br />
il Mickey Rourke di<br />
The Wrestler, rispettivamente<br />
in programma<br />
giovedì 2 e<br />
venerdì 14 luglio.<br />
Tra i fi lm nostrani,<br />
lunedì 29 giugno<br />
Due partite vedrà<br />
alternarsi le più<br />
brave attrici italiane<br />
del momento, mentre Antonio Albanese,<br />
Kim Rossi Stuart e Micaela<br />
Ramazzotti riempiranno lo scher-<br />
mo mercoledì 1 luglio con Questione<br />
di cuore. Trio ben riuscito<br />
anche quello diretto dal Giovanni<br />
Veronesi di Italians, con Carlo<br />
Verdone, Sergio Castellitto e Riccardo<br />
Scamarcio, che sarà proiettato<br />
mercoledì 15 luglio.<br />
Non mancano inoltre alcune chicche<br />
imperdibili, trascurate dalle<br />
maggiori sale cinematografi che<br />
della città. È il caso di Fortapàsc,<br />
di Marco Risi, che racconta la<br />
storia del giornalista de Il Mattino<br />
Giancarlo Siani, ucciso dalla<br />
Camorra a ventisei anni. Sarà<br />
trasmesso venerdì 26 giugno.<br />
Imperdibile anche Ponyo sulla<br />
scogliera, ultima fatica del maestro<br />
dell’animazione giapponese<br />
Hayao Miyazaki, previsto la sera<br />
successiva. Altra pellicola italiana<br />
è Tutta colpa di Giuda che,<br />
in programma martedì 21 luglio,<br />
si svolge in un carcere di Torino e<br />
segue una regista teatrale che deve<br />
inscenare la Passione di Cristo.<br />
Quest’anno l’iniziativa presenta<br />
anche due novità. La Carta Esterno<br />
Notte, infatti, permetterà di<br />
vedere sei proiezioni a 20 Euro e<br />
sono previsti sconti per i possessori<br />
della Cardfi lmproject2009 e<br />
di tutte le carte cinema in generale.<br />
dal 1982 a Vicenza<br />
<br />
<br />
<br />
| Immagine storica di un cineforum all’aperto<br />
I biglietti potranno essere acquistati<br />
in tutte le rivendite autorizzate<br />
Greenticket e sul sito www.<br />
greenticket.it. Per informazioni:<br />
tel 0444 323725, e-mail info@piccionaia.it,<br />
web www.piccionaia.it.<br />
SOCIETA’ GENERALE<br />
DI MUTUO SOCCORSO<br />
Roberta Pileggi
numero 15 del 20 giugno 2009 pag II<br />
Pasolini nella Casa di Palladio<br />
21 giugno, h 17.30-19.00: P. P. P. -<br />
Progetto Pubblico Pasolini<br />
Pantomima in tre parti<br />
Musa Fragile<br />
Casa Cogollo (detta del Palladio),<br />
Corso Palladio 167<br />
La Casa del Palladio il 21 giugno<br />
ospiterà P. P. P. - Progetto<br />
Pubblico Pasolini, di Musa Fragile,<br />
una pantomima suddivisa in tre<br />
movimenti: Come una preghiera<br />
– Lyrica in tre tempi, Orgia<br />
– Tragedia con un Io meccanico,<br />
Requiem – Live in pectore.<br />
Per lo spettacolo la compagnia teatrale<br />
ha tratto ispirazione da Lettera<br />
a Pier Paolo di Oriana Fallaci:<br />
“quando leggemmo per la prima<br />
volta la lettera scritta da Oriana<br />
Fallaci, capimmo cosa volevamo<br />
mettere in scena. Non ci interessava<br />
rappresentare un testo di Pasolini,<br />
ma Pasolini stesso”.<br />
Musa Fragile, attualmente composta<br />
da Andrea Dellai, Silvia Neri,<br />
Sebastiano Grunig e Andrea Liuzza,<br />
ha al suo attivo lo spettacolo<br />
Idolo, la partecipazione al cortometraggio<br />
Custodiscimi perché<br />
ho peccato, di Pablo Manuel Pace<br />
e Marisol Ebner, presentato a Infart!,<br />
e l’organizzazione, nel 2008,<br />
di Pushart: arte occasionale per<br />
La dura legge del mondo delle veline<br />
Pop Star<br />
Babilonia Teatri<br />
di Valeria Raimondi e Enrico<br />
Castellani<br />
realizzazione di Enrico Castellani,<br />
Ilaria Dalle Donne, Valeria<br />
Raimondi, Vincenzo Todesco<br />
con Enrico Castellani, Ilaria<br />
Dalle Donne, Valeria Raimondi,<br />
Simone Brussa<br />
coproduzione Babilonia Teatri,<br />
Festival Internazionale Castel<br />
dei Mondi di Andria, Operaestate<br />
Festival Veneto<br />
23 giugno, h 21.30, Bastione<br />
Santa Croce, Padova<br />
Quest’inverno avevano deliziato<br />
il pubblico del Teatro<br />
Astra di Vicenza con l’irriverenza<br />
di Underwork,<br />
canzonatura di una<br />
certa italianità ispirata<br />
a show televi-<br />
sivi anni ’80 (e non<br />
solo) e spassoso<br />
saggio di autoironia<br />
sulla temibile<br />
condizione del precariato<br />
lavorativo.<br />
La compagnia veronese<br />
Babilonia<br />
Teatri si occupa<br />
questa volta di “pop star”, sulla<br />
Quello di<br />
Babilonia Teatri<br />
è un teatro<br />
pop,<br />
rock, punk<br />
| Un momento dello spettacolo. L’intento:“in scena non le opere ma Pasolini come uomo”<br />
un pubblico d’occasione, una giornata<br />
dedicata a giovani performer,<br />
artisti e musicisti under 30, in cui<br />
Orgia, tratto dall’opera teatrale<br />
omonima di Pasolini, ora inserito<br />
nel Progetto, fu presentato per la<br />
prima volta.<br />
Le “azioni teatrali” pantomimiche<br />
di Andrea Dellai, Silvia Neri e Silvia<br />
Ortolani sono accompagnate<br />
dalla sapiente partitura musicale<br />
dell’artista sonoro Andrea Liuzza,<br />
entrato a far parte di Musa Fragile<br />
nel 2008, subito dopo la realizzazione<br />
di Melancholia I, distribuito<br />
in Italia dall’etichetta Godfellas,<br />
cornice di Bastione Santa Croce<br />
a Padova, nell’ambito della<br />
suggestiva rassegna<br />
Teatri delle Mura.<br />
La poetica manifesta<br />
di Babilonia Te-<br />
atri è “per un teatro<br />
pop/per un teatro<br />
rock/per un teatro<br />
punk”, espressione<br />
delle diverse musicalità<br />
del vivere<br />
odierno.<br />
In un universo disseminato<br />
di riferimenti<br />
popolar-pubblicitari si<br />
la stessa di Sonic Youth e Aphex<br />
Twin, per intenderci.<br />
P. P. P., un progetto in continua<br />
evoluzione, intende mettere in<br />
scena la diversità, l’innocenza del<br />
grande autore friulano. Nelle parole<br />
dei giovani membri di Musa<br />
Fragile, “Pasolini, denunciando<br />
la realtà circostante, descriveva<br />
se stesso. Denunciava se stesso e<br />
il suo pensiero innocente, che gli<br />
permetteva di vedere oltre, di travalicare<br />
il muro grigio dell’indifferenza,<br />
con il candore bieco di un<br />
fanciullo”.<br />
Giulia Galvan<br />
| Valeria Raimondi e Enrico Castellani in Pop Star<br />
rappresenta la corsa verso un<br />
successo che stenta ad arrivare,<br />
“Le grida, le risa, il pianto di chi<br />
non ha nulla da perdere. Che<br />
tutto rischia. Che niente teme.<br />
Che malgrado tutto gode” (Enrico<br />
Castellani e Valeria Raimondi).<br />
Con la loro clamorosa fissità<br />
i protagonisti riesumano illusioni<br />
sepolte e le fanno cozzare<br />
contro trivialissime conoscenze<br />
condivise. Il pubblico non può<br />
che solidarizzare in una risata<br />
agrodolce.<br />
G.G.<br />
teatromusicadanza<br />
Danza<br />
20 giugno<br />
h 21.00: Urban Soul: L‘anima<br />
urbana della danza<br />
Teatro Comunale Città di Vicenza,<br />
Viale Mazzini 39<br />
Street Dance Live Show con<br />
3 delle migliori crew italiane.<br />
Performing singer Ruben Orchestra Live. Directed by CG<br />
& RM.<br />
21 giugno<br />
h 22.00: Centre national de danse<br />
contemporaine Angers - Stacy<br />
Spence/Trisha Brown Company<br />
coreografi a: Trisha Brown e<br />
costumi di Laure Chartier<br />
musiche di: Peter Zummo<br />
Teatro Piccolo Arsenale - Venezia<br />
25 giugno<br />
h 22.00: Premio per la giovane<br />
danza d’autore della Regione<br />
Veneto 2009<br />
con: Ex, Giuliana Urciuoli - Ci<br />
vuole il fi ore, Alberto Cacopardi<br />
– Plastikraum, Marianna Batelli<br />
e Alessandro Rossi - A corpo<br />
libero… ma non troppo!, Silvia<br />
Gribaudi – Kalsh, Francesca<br />
Foscarini<br />
Teatro Piccolo Arsenale - Venezia<br />
27 giugno<br />
- h 17.30: Urban Dance Raids,<br />
Itinerario di Danza nei paesaggi<br />
urbani<br />
Centro Storico di Vicenza, Piazza<br />
Matteotti, Piazza dei Signori,<br />
Piazza delle Poste, Piazza Castello,<br />
Giardini Salvi<br />
Alberto Cacopardi: Piazza<br />
Matteotti; Laura Scudella e<br />
Rachele Colombo: Piazza dei<br />
Signori; Giuliana Urciuoli: Piazza<br />
dei Signori; Silvia Gribaudi:<br />
Piazza delle Poste; Marianna<br />
Batelli e Alessandro Rossi: Piazza<br />
Castello; Francesca Foscarini:<br />
Giardini Salvi.<br />
- h 21.00, replica il 28 giugno<br />
alle ore 20.00<br />
Compagnia dell’Accademia<br />
nazionale di danza di Roma, di<br />
Pina Bausch, Cristiana Morganti,<br />
Robyn Orlin, Jacoppo Godani<br />
Teatro Piccolo Arsenale - Venezia<br />
Musica<br />
20 giugno<br />
- h 15.30: Concerto del<br />
Tammittam Percussion<br />
Ensemble, con Stefania Redaelli:<br />
„Piano, Voice and Percussion in<br />
the 20th century“<br />
Villa di Montruglio - Mossano<br />
- h 19.00: Concerto di Petrina:<br />
„Petrina in doma“<br />
Villa di Montruglio - Mossano<br />
h 21.00: Giocasta di Azio Corghi<br />
Libretto di Maddalena Mazzocut-<br />
Mis<br />
Orchestra del Teatro Olimpico di<br />
Vicenza<br />
Teatro Olimpico - Vicenza<br />
- h 21.30: Concerto di Lino<br />
Cannavacciuolo „EstOvest,dialogo<br />
sul soffi o del violino, da Segesta<br />
al Cairo“<br />
Villa di Montruglio - Mossano<br />
21 giugno<br />
- h 15.30: Concerto degli Ananke:<br />
„Musiche della tradizione<br />
seferdita“<br />
Villa di Montruglio - Mossano<br />
- h 19.00: Concerto dei Figli di<br />
madre ignota: „Fez club“<br />
Villa di Montruglio - Mossano<br />
- h 19.00: Concerto di<br />
Fisarmoniche „Grand Tour“<br />
Yvonneartecontemporanea,<br />
contrà Porti<br />
- h 21.00: Festa internazionale<br />
della musica<br />
Piazza dei Signori<br />
- h 22.00: Concerto dei<br />
Radiodervish con l‘Orchestra di<br />
Nazareth<br />
Villa di Montruglio - Mossano<br />
25 giugno<br />
- h 18.00: Götterdämmerung<br />
(Crepuscolo degli dei) di Richard<br />
Wagner<br />
Terza giornata della sagra scenica<br />
Der Ring des Nibelungen, in<br />
un prologo a tre atti - libretto e<br />
musica di Richard Wagner<br />
Repliche: 28 giugno h 15.30, 1<br />
luglio h 18.00, 4 luglio h 15.30<br />
Orchestra e Coro del Teatro La<br />
Fenice<br />
Teatro La Fenice – Venezia<br />
- h 21.00: Stefano Bollani/Martial<br />
Solal – Ayeko Drummers of<br />
Ghana<br />
Teatro Romano - Verona<br />
26 giugno<br />
h 21.00: Hermeto Pascoal e Aline<br />
Morena – Paolo Fresu/Uri Caine<br />
Teatro Romano - Verona<br />
2 luglio<br />
h 21.00: Ascanio Celestini, Piccola<br />
Bottega Baltazar<br />
Sherwood Festival, Parcheggio<br />
Stadio Euganeo - Padova<br />
Teatro<br />
20 giugno<br />
- h 21.00: Il meglio dell‘Anonima<br />
Anonima Magnagati<br />
Parco del Donatore - Via San<br />
Carlo 10, Costabissara<br />
- h 21.00: ELECTRIC PARTY –<br />
Materials for an Étude on Poetics<br />
in Act<br />
Workcenter Of Jerzy Grotowski<br />
And Thomas Richards<br />
Bastione Alicorno - Padova<br />
- h 22.30: Nort B-East<br />
Carichi Sospesi /Echidna Cultura<br />
Bastione Santa Croce - Padova<br />
21 giugno<br />
- h 17.30-19.00: P. P. P. - Progetto<br />
Pubblico Pasolini<br />
Pantomima in tre parti<br />
Di MusaFragile Theatre<br />
Casa Cogollo (detta del Palladio),<br />
Corso Palladio 167<br />
- h 22.30: Una notte in Tunisia<br />
di Vitaliano Trevisan<br />
Bastione Santa Croce - Padova<br />
22 giugno<br />
- h 20.00: La notte poco prima<br />
della foresta<br />
di Bernard-Marie Koltès<br />
Claudio Longhi / MIMESIS<br />
Bastione Santa Croce - Padova<br />
- h 21.30: Il sogno<br />
Roberto Citran<br />
Prima nazionale<br />
liberamente ispirato al Sogno di<br />
una cosa di Pierpaolo Pasolini<br />
Bastione Santa Croce – Padova<br />
23 giugno<br />
h 21.30: Pop Star<br />
Babilonia Teatri<br />
Bastione Santa Croce - Padova<br />
23/24 giugno<br />
h 22.30: Nascita di una nazione<br />
Accademia degli artefatti.<br />
dal testo Spara, trova il tesoro e<br />
ripeti di Mark Ravenhill<br />
Bastione Alicorno - Padova<br />
25 giugno<br />
h 21.00: Proceso par ‚na broca<br />
rota<br />
Theama Teatro.<br />
Villa Capra Bassani, Via Villa<br />
Capra 39, Sarcedo<br />
3 luglio<br />
h 21.15: Operaestate Minifest –<br />
Gran Galà della Magia<br />
Castello degli Ezzelini, Bassano<br />
del Grappa
numero 15 del 20 giugno 2009 pag III arteinmostra<br />
Fischer, un mare di colore<br />
Alessandro<br />
Pappalardo Fischer<br />
Bar Lioy, Via Lioy 10, Vicenza<br />
fi no al 10 luglio<br />
a notte per me è il momen-<br />
“Lto migliore per pittare”,<br />
dice Alessandro Pappalardo Fischer.<br />
La pittura lo calma, lo rilassa.<br />
Il suo stile è surrealista, segue<br />
il torrente impetuoso della sua<br />
immaginazione, che confl uisce in<br />
tele quiete solo all’apparenza.<br />
L’artista, che ha già presentato<br />
le sue opere al Bar Astra, è ora in<br />
mostra al Bar Lioy, ormai collaudato<br />
spazio espositivo.<br />
Si potrebbe scorgere in parte della<br />
sua produzione un avvicinamento<br />
alle culture dell’Africa orientale,<br />
dell’India e dell’Oceania, eppure<br />
la scelta dei motivi è totalmente<br />
autonoma. Importanti fonti per la<br />
sua sensibilità artistica sono Klimt,<br />
Kokoschka e Goya.<br />
Quando Alex Fischer dipinge<br />
il suo pensiero fa scaturire un<br />
flusso che si sviluppa intorno a<br />
costellazioni di cerchi e spirali:<br />
l’acqua, il mare, il sole. Un reti-<br />
Solanacee, alla scoperta dei frutti del sole<br />
Solanacee. Dietro questo nome<br />
esotico si nasconde una famiglia<br />
vegetale che comprende alimenti<br />
assai noti: patate, melanzane, pomodoro,<br />
peperoncino, peperone,<br />
ingredienti-base di molte ricette<br />
della tradizione mediterranea.<br />
Si pensi alla moussaka greca,<br />
con patate e melanzane, o alla<br />
siciliana pasta alla Norma, con<br />
melanzane fritte, pomodoro e ricotta<br />
salata. Per non parlare delle<br />
melanzane alla parmigiana, del<br />
brivido piccante del peperoncino,<br />
della peperonata, o, ancora dalla<br />
Trinacria, la caponata di melanzane<br />
e peperoni fritti in salsa<br />
agrodolce.<br />
Da questo mese proprio pomodori<br />
e melanzane raggiungono<br />
il giusto grado di maturazione e<br />
vanno ad allietare variamente le<br />
tavole estive.<br />
Ma da dove vengono queste due<br />
sgargianti verdure? Il cuoco medioevale<br />
non poteva certamente<br />
disporre di pomodori, poiché<br />
questi furono introdotti in Europa<br />
dopo la scoperta dell’America,<br />
essendo originari della zona oggi<br />
compresa fra Messico e Perù; le<br />
melanzane furono invece importate<br />
dagli Arabi presumibilmente<br />
nel Medioevo.<br />
colo di volute policrome<br />
rappresenta un fondale<br />
marino, gli scogli, la Grecia.<br />
In altri lavori si serve<br />
anche di spatola e pennello<br />
per creare tratti multistrato<br />
a formare caleidoscopi<br />
da cui spuntano occasionalmente<br />
visi umani, unico<br />
tratto figurativo.<br />
L’indagine sullo spazio lo<br />
porta a sperimentare colori<br />
diversi, tracciati sull’onda<br />
che si forma spontaneamente<br />
nel quadro. Tinte<br />
predilette sono quelle dark<br />
del viola, del porpora, del<br />
nero, abbinate al bianco o<br />
all’argento, che le illumina<br />
di un tono lunare. In Veduta<br />
serale 2008 si staglia un<br />
giallo acceso, cromatismo<br />
ripreso indirettamente nelle<br />
forsizie di un’altra opera,<br />
che qui divengono brune,<br />
pur mantenendo intatta la<br />
loro solarità.<br />
Le tele di Alessandro Pappalardo<br />
Fischer sono piene,<br />
generose: “Quel poco che ho<br />
lo esprimo”.<br />
D’estate si consumano volentieri<br />
anche le melanzane alla<br />
griglia, ma attenzione: anche<br />
se non si soffre di un’allergia<br />
conclamata alle solanacee, si<br />
ricordi che tutte le parti verdi<br />
della melanzana, compresi<br />
i frutti verdi, sono tossiche<br />
| Veduta serale 2008,<br />
di Alessandro Pappalardo Fischer<br />
poiché contengono la solanina,<br />
una sostanza che viene eliminata<br />
solo a temperature molto<br />
elevate (oltre i 243°C). Per lo<br />
stesso motivo si sconsiglia di<br />
consumare patate che presentino<br />
parti verdi, come i germogli<br />
che spuntano quando il tubero<br />
Mostre<br />
Salvatore Scafi ti<br />
dal 20 giugno al 26 luglio<br />
AB23, Contrà Sant’Ambrogio, 23<br />
Ingresso libero<br />
Mario Vespasiani - ICONS: il<br />
volto, lo specchio, la maschera<br />
fi no al 25 luglio 2009<br />
Galleria<br />
Yvonneartecontemporanea<br />
Palazzo Iseppo da Porto, Contra’<br />
Porti 21<br />
Arte Oltre, collettiva di giovani<br />
artisti dell‘alto vicentino e non.<br />
dal 2 all’11 luglio<br />
Palazzo Fogazzaro, Via Pasini,<br />
Schio<br />
orario: 18.30 – 21.30, sabato 10<br />
apertura tutta la notte<br />
Vertigo<br />
fi no al 4 luglio<br />
collettiva di Stefano Abbiati,<br />
Tiziano Martini, Daniele Giunta<br />
Galleria Atlantica, Via Piave 35 –<br />
Altavilla Vicentina<br />
Oppure – Oltre la fotografi a<br />
di moda: cinque nuovi talenti<br />
italiani<br />
fi no all’11 settembre<br />
fotografi : Alessio Bolzoni,<br />
Giuseppe Gasparin, Carlotta<br />
Manaigo, Chiara Romagnoli, Lele<br />
Saveri<br />
Monotono, Viale Milano 60<br />
Arte contemporanea a Villa<br />
Pisani: Alan Charlton e Riccardo<br />
De Marchi<br />
fi no all‘ 8 novembre 2009<br />
Villa Pisani Bonetti, Bagnolo di<br />
Lonigo (VI)<br />
| Le verdure tipiche della cucina mediterranea appartengono alla medesima famiglia<br />
non viene conservato al buio.<br />
Fra i pomodori, invece, il tipo<br />
green zebra, anche se verde<br />
all’apparenza, quando è maturo<br />
può essere gustato in tutta<br />
tranquillità. Fatta eccezione<br />
per foglie e gambo, naturalmente.<br />
53. Esposizione Internazionale<br />
d’Arte: Fare Mondi // Making<br />
Worlds // Bantin Duniyan//<br />
Weltenmachen // Construire des<br />
Mondes // Fazer Mundos…<br />
fi no al 22 novembre<br />
Giardini della Biennale, Arsenale,<br />
Corderie dell’Arsenale e in vari<br />
luoghi di Venezia<br />
Vernissage<br />
ed eventi d’arte<br />
21 giugno<br />
h 21.00- 23.00: Pinacoteca Civica<br />
di Palazzo Chiericati e Museo<br />
Naturalistico Archeologico di S.<br />
Corona<br />
apertura gratuita serale.<br />
26 giugno<br />
h 16.30: Cardia | Felli | Tarascio<br />
- Interessi Personali<br />
fi no al 26 luglio 2009<br />
UNIVERSITA‘ CA‘ FOSCARI -<br />
FACOLTÀ DI ECONOMIA<br />
Fondamenta Di San Giobbe 873,<br />
Venezia<br />
30 giugno<br />
h 18.00: Daniel Glaser e<br />
Magdalena Kunz<br />
fi no all‘11 luglio 2009<br />
PALAZZO MALIPIERO<br />
Campo San Samuele 3198,<br />
Venezia<br />
sapereesapori<br />
Appuntamenti<br />
enogastronomici<br />
20 giugno<br />
Ristorante in Piazza: con spiedo<br />
gigante di toresani, giovani<br />
colombi cotti allo spiedo e<br />
specialità tipica di Breganze,<br />
accompagnato da altri prodotti<br />
tipici e dai vini DOC Breganze<br />
Breganze<br />
21 giugno<br />
h 9.00 – 13.00: Col cavolo! I<br />
frutti dell’Altrocomune<br />
Mercato mensile dei produttori<br />
locali e delle autoproduzioni<br />
a seguire pranzo sociale<br />
Presidio Permanente No Dal<br />
Molin, Ponte Marchese<br />
fi no al 21 giugno e dal 26 al<br />
28 giugno<br />
31a Sagra Croxe del Galo<br />
Valdagno<br />
27 giugno<br />
h 10.00-18.00: Festa delle Erbe<br />
del Sole<br />
- Conferenza: Le piante sacre al<br />
sole<br />
- Visita alle coltivazioni di<br />
Sacraterra<br />
- Esperienza di raccolta e<br />
preparazione dell’olio di iperico<br />
- Tradizionale benedizione delle<br />
piante offi cinali<br />
Azienda agroforestale Sacraterra,<br />
Torre di Mosto (Venezia)<br />
3 luglio<br />
- ore 20.00: I Piatti Tipici della<br />
Pedemontana - 5ª Rassegna<br />
Enogastronomica 2009<br />
Le patate delle bregonze<br />
Ristorante Villa Bassi, Via Chiesa<br />
4, Grumolo Pedemonte - Zugliano<br />
tel. 0445.374451
numero 15 del 20 giugno 2009 pag IV viaggieculture<br />
Le piccole meraviglie marinare di<br />
Camogli<br />
Al t e<br />
case<br />
dalle<br />
facciate<br />
colorate,<br />
addossate<br />
una<br />
all’altra<br />
e disposte lungo il mare azzurro<br />
e profondo. È questa la prima<br />
immagine di Camogli, chiamata<br />
anche la Città dei Mille Bianchi<br />
Velieri. L’antico borgo medievale<br />
in provincia di Genova ha<br />
mantenuto lo stesso aspetto nei<br />
secoli, dall’epoca delle conquiste<br />
marinare. La passeggiata nel<br />
centro storico si snoda tra stretti<br />
carruggi, i tipici vicoli della cittadina,<br />
che conducono all’imperdibile<br />
Museo Marinaro, oltre<br />
al Museo Archeologico e alla<br />
Biblioteca Civica. Immancabile<br />
anche una sosta a Castel Dragone,<br />
il caratteristico porticciolo<br />
animato da un’intensa attività<br />
peschereccia, punto di attracco<br />
per i gozzi adibiti alla pesca, ma<br />
anche per le massicce imbarcazioni<br />
della tonnara. Camogli,<br />
infatti, ospita l’unico impianto<br />
di questo tipo, non solo del Mar<br />
Ligure, ma di tutto l’Alto Tirreno.<br />
Da non perdere<br />
Chi visita<br />
il<br />
borgo,<br />
non può<br />
mancare<br />
di notare<br />
la<br />
grande<br />
quantità di edifi ci religiosi che lo<br />
caratterizzano. La Basilica di<br />
Santa Maria Assunta sovrasta<br />
Piazza Colombo, che presenta un<br />
luminoso sagrato, defi nito risseu.<br />
Si tratta di una tecnica che consiste<br />
nell’accostare sassi bianchi<br />
e grigi, trovati sulla spiaggia, e<br />
disposti in modo da creare geometrie<br />
e disegni d’effetto. L’Oratorio<br />
dei Santi Prospero e<br />
Caterina in Via della Repubblica<br />
e la Cappella di Sant’Anna<br />
lungo Via Romana, sono altri due<br />
esempi della ricca architettura religiosa<br />
della città. Inoltre, meta di<br />
pellegrinaggio è il Santuario di<br />
Nostra Signora del Boschetto,<br />
che contiene ex voti marinai<br />
del XVI e XVII secolo.<br />
L’imponente<br />
edificio<br />
che domina<br />
il<br />
centro<br />
storico<br />
di Camogli<br />
è il Monastero di San<br />
Prospero dei Padri Benedettini<br />
Olivetani, fondato nel 1880<br />
d o v e<br />
sorgeva<br />
l’antica<br />
cappella<br />
dedicata<br />
a San<br />
Prospero,Vescovo<br />
di Terragona. All’interno<br />
del Monastero si trova una biblioteca<br />
di antichi libri e pergamene.<br />
Nella chiesetta adiacente, invece,<br />
si possono ammirare opere<br />
artistiche e affreschi di diverse<br />
epoche. La piazza del complesso<br />
monastico e l’ampia terrazza<br />
dell’edifi cio costituiscono punti<br />
panoramici d’eccezione sul centro<br />
e sulla laguna di Camogli. È<br />
anche possibile soggiornare presso<br />
il Monastero a prezzi modici,<br />
scegliendo tra camere con bagno<br />
privato o in comune. La struttura<br />
offre anche la possibilità di utilizzare<br />
la cucina.<br />
In virtù<br />
delle sue<br />
meraviglienaturali,<br />
la<br />
città si<br />
propone<br />
come rinomata<br />
meta turistica, soprattutto<br />
per la presenza del Parco Regionale<br />
Monte di Portofi no e<br />
dell’Area Marina Protetta del<br />
Promontorio di Portofi no.<br />
Entrambi gli enti lavorano per la<br />
conservazione della biodiversità<br />
del Mediterraneo. In particolare,<br />
i numerosi sentieri del Monte di<br />
Portofi no offrono suggestivi scorci<br />
su Punta Chiappa e su San Fruttuoso<br />
e<br />
ampi panorami<br />
sul Golfo<br />
Paradiso,Genova<br />
e il<br />
Golfo del<br />
Tigullio. Sul Monte sorge inoltre<br />
l’Albergo Portofi no Kulm, che<br />
ospitò personaggi illustri, come<br />
Gabriele D’Annunzio e Guglielmo<br />
Marconi. Ma è il paesaggio subacqueo<br />
che rappresenta la maggiore<br />
attrazione turistica della zona.<br />
P e r<br />
quanto<br />
riguarda<br />
gli eventi,<br />
la<br />
stagione<br />
estiva<br />
prevede<br />
la suggestiva festa della Stella<br />
Maris, che si tiene in agosto. La<br />
manifestazione dura un’intera<br />
giornata e inizia con una sfi lata<br />
di barche decorate. La festa si<br />
conclude in serata, con migliaia<br />
di luci che brillano nel Golfo. I<br />
diversi ristoranti del borgo saranno<br />
apprezzati dagli amanti<br />
della buona cucina, che potranno<br />
deliziarsi con i tradizionali piatti<br />
di pesce. Chi invece preferisce un<br />
pasto veloce, ad esempio al rientro<br />
dalla spiaggia, dovrà provare<br />
le tipiche focacce, semplici e saporite.<br />
Quando il panifi cio frontemare<br />
sforna la profumata focaccia<br />
al formaggio, in pochi minuti<br />
la teglia è già vuota.<br />
Roberta Pileggi<br />
12/05/09A<br />
foto e tabella fonte wikipedia.com<br />
In pillole<br />
Stato: Italia<br />
Regione: Liguria<br />
Provincia: Genova<br />
Superfi cie: 9,9 km²<br />
Abitanti: 5.674<br />
Densità: 573 ab./km²<br />
Frazioni: Ruta, San Fruttuoso, San Rocco<br />
Comuni contigui: Portofi no, Rapallo, Recco, Santa<br />
Margherita Ligure<br />
SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA<br />
Si intende preparare un tecnico del restauro di arte<br />
sacra in metallo che possegga gli strumenti teorici e le<br />
competenze pratiche necessarie a collocare storicamente<br />
le opere, ad attuare una corretta lettura ed interpretazione<br />
iconografica e ad operare i conseguenti interventi<br />
di restauro e recupero che il pezzo richiede.<br />
DESTINATARI<br />
Il corso è rivolto a:<br />
Possiederà una buona conoscenza<br />
dei metalli e dei processi di lavorazione degli stessi che.<br />
complessivamente, gli permetteranno di procedere<br />
all'intervento di restauro nel rispetto delle caratteristiche<br />
Storico-iconologiche e dei materiali che caratterizzano<br />
l'opera.<br />
• Operatori del settore orafo che intendono riqualificarsi o ampliare le proprie competenze, partendo dall’ esperienza maturala<br />
nelle aziende di provenienza.<br />
• Rivenditori di oggetti sacri in metallo che intendono acquisire competenze specifiche relative alle procedure di progettazione,<br />
costruzione e restauro degli stessi.<br />
• Giovani e adulti interessati ad avvicinare questo specifico settore artìstico e acquisire nello stesso tempo solide competenze in<br />
ambito orafo.<br />
SVOLGIMENTO DEL CORSO<br />
CORSO CORSO GRATUITO<br />
RESTAURO OGGETTI SACRI IN METALLO<br />
DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE<br />
Pur riservando ampia attenzione ad alcune discipline storico-artistiche, il corso avrà un taglio spiccatamente pratico.<br />
Pertanto, i laboratori applicativi e lo stage interno consentiranno agli allievi di acquisire le procedure corrette e di applicarle successivamente<br />
ad operazioni di restauro su pezzi di oreficeria sacra.<br />
Il corso si svolgerà in orario serale e al sabato mattina, compatibile con le esigenze degli iscritti.<br />
Durata 900 ore<br />
Informazioni:<br />
Scuola d'Arte e Mestieri di Vìcenza • ufficio comunicazione & marketing<br />
Via Rossini 60-36100 Vicenza Tel.0444960500 - fax 0444963392<br />
www.scuolartemestieri.org - e-mail: info@scuolartemestieri.org<br />
Corso realizzato con il contributo della